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CON IL PATROCINIO DI
9 febbraio 2016
A TORINO IL PRIMO
FESTIVAL DEL GIORNALISMO ALIMENTARE
25-27 Febbraio 2016
Aula Magna - Cavallerizza Reale
Quando il cibo fa notizia, quando la notizia parla di cibo
Dal 25 al 27 febbraio 2016, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino, la prima edizione del Festival
del Giornalismo Alimentare racconterà il mondo della comunicazione alimentare in tutte le sue sfaccettature,
partendo da una certezza e da un’esigenza.
La certezza che il “cibo” è sempre più un tema centrale, forse il solo argomento capace di creare dibattito e attirare
attenzione in tutti i settori, a cominciare da quello giornalistico.
L’esigenza di coinvolgere una platea eterogenea, che accanto alla stampa vede comunicatori, blogger, aziende,
istituzioni, uffici stampa, scienziati, alimentaristi e influencer, dando vita a una Rete che tenga vivo il confronto in modo
costante, arricchendolo con spunti, buone pratiche e una collaborazione costruttiva.
I tre giorni di Festival saranno un primo test per questa grande food community, alternando momenti di lavoro e
panel di approfondimento ad eventi collaterali come show cooking, degustazioni ed educational sul territorio.
Giovedì 25 febbraio, dalle 9,30 alle 13, la Cavallerizza ospiterà l’evento inaugurale “Quali politiche alimentari dopo
Expo”. Dopo i saluti del rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, del presidente Ordine dei Giornalisti del
Piemonte, Alberto Sinigaglia, e del segretario dell’Associazione Stampa Subalpina-FNSI, Stefano Tallia, interverranno
Piero Fassino, presidente dell’ANCI e sindaco di Torino e Torino Metropolitana, Maurizio Baru, capo di Gabinetto del
Sindaco di Milano, e Carlin Petrini, presidente di Slow Food International.
Insieme a loro anche esponenti dell’universo imprenditoriale e i vertici di alcune tra le principali associazioni di categoria:
Giorgio Bosticco, presidente Consorzio Piemonte Land of Perfection, Marco Pedroni, presidente nazionale Coop,
Giuseppe Lavazza, vice Presidente Lavazza Spa, Luigi Pio Scordamaglia, presidente Federalimentare, Antonella
Pasquariello, presidente Camst, Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, Mattia Pariani, presidente
Unionalimentare Torino, Maria Caramelli, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Le conclusioni della mattinata saranno affidate ad Antonio Saitta, coordinatore Assessori alla Sanità Conferenza StatoRegioni, Clara Velez Fraga, capo ufficio promozione Dipartimento comunicazione FAO, Andrea Olivero, vice ministro
politiche agricole e alimentari.
Seguirà un originale light lunch, curato da Camst, con un menu tricolore che racconterà l’Italia attraverso la varietà dei
piatti serviti nelle mense delle diverse regioni.
Tanti i temi che il Festival svilupperà, a partire dal pomeriggio, nei singoli panel: da quelli etici come gli sprechi e il
diritto al cibo, affrontati sia dal punto di vista del giornalismo economico che sotto lo sguardo di quello politico, a
come la comunicazione incide sulle abitudini dei consumatori, nella scelta di bere o meno l’acqua pubblica, ad
esempio, o nell’educazione alimentare dei bambini.
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CON IL CONTRIBUTO DI
Cibo anche in senso scientifico e sanitario: dall’esigenza di raccontare i progressi della ricerca a quella di sfatare le
“bufale” e gli inutili allarmismi, fino alla necessità di promuovere un consumo consapevole, soprattutto nel caso del
vino, uno dei prodotti che più rappresentano le radici e la cultura del nostro territorio.
Sotto la lente d’ingrandimento ci sarà, poi, il business: dai trend di mercato del settore in Europa al crescente
fenomeno dei reati alimentari.
Non mancherà, infine, un focus dedicato al linguaggio “disinvolto” di chi scrive di cibo e ai diversi giornalismi,
nell’era della critica enogastronomica 2.0.
Tra gli eventi collaterali, giovedì 25, l’Accademia FoodLab ospiterà una lezione di cucina su allergie e intolleranze,
realizzata in collaborazione con la testata Zero, mentre alla Casa del Quartiere di San Salvario con L’Alveare che dice
Sì! sarà possibile gustare un “alveritivo” di prodotti locali, alla scoperta dell’acquisto solidale e del food sharing.
Tappa a tavola anche da Pepino, nello storico locale di Piazza Carignano dove è nato il gelato da passeggio!
L’atrio di Mercato Metropolitano a Porta Susa ospiterà, invece, uno showcooking contro gli sprechi in cucina,
aperto a tutti e in particolare ai giovani studenti degli istituti alberghieri.
Venerdì 26 la Città del Gusto del Gambero Rosso proporrà una degustazione guidata di vini del territorio, mentre
presso Argotec sarà possibile vivere una Space Food Experience, sperimentando il menu riservato agli astronauti
durante la loro permanenza nello spazio. Dalle stelle…alle stalle! La Fassoneria proporrà, infatti, I Piaceri della Carne,
una degustazione di hamburger rigorosamente 100% Fassona.
L’ultima giornata di Festival, sabato 27 febbraio, sarà dedicata agli educational sul territorio.
La storica Caffetteria San Tommaso 10, dove nacque la Lavazza, aprirà le sue porte per una aromatica degustazione
di caffè, mentre il laboratorio di ricerca della Smat offrirà un assaggio guidato di acqua.
Apriranno le loro porte anche il Dipartimento di Agraria di Grugliasco, con una particolare degustazione di mele, e il
centro cottura di Camst a Chieri, dove vengono preparati ogni giorno migliaia di pasti per le mense scolastiche.
Il vino sarà un fil rouge: dal Torinese, con l’Enoteca regionale di Caluso e la Strada Reale dei Vini, alle Langhe e
Roero con l’Enoteca di Grinzane Cavour e il WiMu di Barolo e, sempre nel Cuneese, i nuovi vini di Clavesana, fino alle
colline vercellesi del Gattinara. Ci sarà spazio anche per la riscoperta della viticoltura nel cuore del distretto tessile
biellese e di capolavori di architettura enologica come gli Infernot e le Cattedrali sotterranee tra il Monferrato
alessandrino e astigiano. Sarà possibile anche testare sulla propria pelle gli effetti della wine-therapy!
Non mancheranno, poi, degustazioni dedicate ai prodotti dei Maestri del Gusto di Torino, alle birre artigianali e ai
celebri sette tagli del bollito di Carrù.
Più di un capitolo sarà destinato ai formaggi, dal gorgonzola alle altre produzioni casearie di Novarese e Verbano
Cusio Ossola, nella suggestiva cornice del Distretto dei Laghi. Protagonista anche la risicoltura, e naturalmente il
profumo del tartufo fra le colline dichiarate Patrimonio Unesco.
N.B. Tutti gli eventi off e gli educational sono a numero limitato. Per segnalare la volontà di partecipazione è
necessario scrivere a: [email protected].
Il Festival potrà contare sul supporto degli studenti della Scuola Alberghiera di Stresa per l’accoglienza e sulla
collaborazione degli allievi del Master in Giornalismo di Torino per una copertura informativa live.
L’evento è stato inserito tra quelli validi per i crediti formativi dei giornalisti e delle professioni scientifiche per la
sicurezza alimentare (medici, biologi, veterinari, tecnici di laboratorio bio-medico, della prevenzione e chimici).
Il Festival del Giornalismo alimentare ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del
Ministero delle Politiche Agricole, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Ordine
dei Giornalisti del Piemonte, Associazione Stampa Subalpina, Università degli Studi di Torino.
È sponsorizzato da Lavazza, Camst, Coop, Escp Europe e Smat, con il contributo della Camera di commercio di
Torino, il supporto formativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e
l’intervento di Slow Food. Gli educational sul territorio sono realizzati in collaborazione con le Agenzie turistiche
locali.
È possibile accreditarsi online (http://www.festivalgiornalismoalimentare.it/wp/accredito/) ed usufruire del servizio
offerto da Booking Piemonte per viaggiare e soggiornare a Torino.
Ufficio stampa - [email protected]
José Urso - 335.7940036 | Stefano Bosco - 338.9321089
Alessandra Valsecchi - 340.3405184 | Giorgia Brescia - 334.3510351
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festival
del giornalismo
alimentare
international
food journalism
festival
aula magna università cavallerizza reale
torino 25-26-27 febbraio 2016
Quattro le sezioni su cui il Festival si concentrerà:
il programma
sicurezza alimentare
economia
biodiversità
enogastronomia
giovedì 25 febbraio
9:30-12:30 CONVEGNO INAUGURALE
“Quali politiche alimentari dopo Expo”
Torino ospita un confronto di livello nazionale che, partendo
dalle esperienze delle Città e delle Città metropolitane, cercherà di fare emergere i punti essenziali per realizzare, entro
questa legislatura, vere ed efficaci politiche sul cibo.
SALUTI Elisabetta Barberis (Prorettore dell’Università di Torino);
Alberto Sinigaglia (Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte);
Stefano Tallia (Segretario Associazione Stampa Subalpina - FNSI).
INTERVENGONO Piero Fassino (Presidente dell’ANCI, Sindaco di
Torino e di Torino Metropolitana); Maurizio Baruffi (Capo di Gabinetto
Sindaco di Milano); Carlo Petrini (Presidente di Slow Food
International); Marco Pedroni (Presidente nazionale Coop);
Giuseppe Lavazza (Vice Presidente Lavazza Spa); Un rapppresentante di
Federalimentare; Antonella Pasquariello (Presidente Camst Soc. Coop);
Roberto Moncalvo (Presidente nazionale Coldiretti); Mattia Pariani
(Presidente Unionalimentare Torino); Maria Caramelli (Direttrice
Istituto Zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).
CONCLUDONO Antonio Saitta (Coordinatore Assessori alla Sanità
Conferenza Stato-Regioni); Clara Velez Fraga (Capo uff. promozione
Dip. comunicazione FAO); Andrea Olivero (Vice Ministro Politiche
agricole e alimentari).
MODERA Luca Ubaldeschi (Vice Direttore La Stampa).
14:00-15:00 CASO STUDIO Se la città discute di cibo:
l’esperienza delle food policy
Il panel prende le mosse dalla proposta della città di Torino di
dare vita a specifiche “Agende metropolitane del cibo”, cioè
veri e propri piani regolatori per garantire ai cittadini il diritto
all’alimentazione di qualità. L’evento, a partire dal racconto di
ciò che è stato fatto nel capoluogo piemontese, punta ad aprire
un confronto con altre esperienze.
Elena di Bella (Città metropolitana di Torino); Egidio Dansero
(Università di Torino - Dipartimento culture politica società);
Franca Roiatti (Comunicazione Milan Urban Food Policy);
Maria Bottiglieri (Comune di Torino); Vatinee Suvimol (IFood).
MODERA Rosanna Massarenti (direttrice di Altroconsumo).
15:15-16:00 DIBATTITO L’acqua pubblica
“buona e sicura”: quanto conta la comunicazione
La qualità dell’acqua è uno degli elementi, che incide sull’identità di un territorio e che qualifica l’impegno di una città verso
le politiche di sicurezza alimentare. Trasmettere ai cittadini la
percezione che bere dal rubinetto è sano e buono è, tuttavia,
un impegnativo lavoro che spetta alla comunicazione.
Paolo Romano (Smat Torino); Matteo Colle (Responsabile comunicazione
Cap Holding Milano); Giorgio Zampetti (Legambiente).
MODERA Claudia Apostolo (Ambiente Italia - Rai).
16:15-16:45 LEZIONE
I trend di mercato del settore alimentare europeo
Fabrizio Zerbini (Scuola superiore del commercio Parigi, Escp Europe).
INTRODUCE Roberta Rampini (Il Giorno).
17:00-18:15 DIBATTITO
Quando il grano è una commodity:
il giornalismo economico di fronte al diritto al cibo
Nelle pagine economiche dei giornali le materie prime, quotate
in borsa, sono troppo spesso affrontate sotto l’unico aspetto
finanziario e della redditività dell’investimento. Tuttavia ogni
oscillazione di prezzo corrisponde a un preciso effetto sull’economia reale. Come far entrare nella comunicazione finanziaria il
diritto al cibo e le diverse sensibilità etiche e culturali.
Amedeo Reyneri (Università di Torino - Dipartimento Scienze agrarie,
alimentari e forestali); Paolo Biancone (Università di Torino Dipartimento di Management); Roberto Iotti (Sole 24 Ore).
MODERA Andrea Di Turi (Avvenire).
18:30–19:30 DIBATTITO
La critica enogastronomica 2.0: dalle guide ai blog
Un tempo, il critico enogastronomico era il verbo e le guide erano
la Bibbia per chi cercava ristoranti e vini di qualità. Oggi siamo nel
pieno di una rivoluzione. Si sta affermando sempre di più la figura
del food blogger, capace di comunicare il proprio giudizio a milioni di persone attraverso i social. Fra vecchie e nuove figure professionali, il problema resta quello della qualità dell’informazione.
Rocco Moliterni (La Stampa); Paolo Marchi (Identità golose); Massimo
Bernardi (Dissapore.com); Anna Maria Pellegrino (Associazione italiana
food blogger); Gigi Padovani (giornalista, scrittore).
MODERA Marco Trabucco (La Repubblica).
21:00-22:00 EVENTO OFF Mercato Metropolitano P. Susa
Show cooking con AICI:
“Vi insegno a cucinare senza sprechi”
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del giornalismo
alimentare
international
food journalism
festival
venerdì 26 febbraio
SCRIVERE DI SCIENZA E DI CIBO.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE
DELLA SALUTE PUBBLICA
9:00-10:00 CASO STUDIO
Dalla pizzetta agli spinaci: quando la comunicazione
spinge i bambini a nutrirsi bene
Attraverso il racconto di alcune esperienze di comunicazione
verso i bambini, come si può convincere anche i più piccoli
a mangiare sano e come si può arrivare a orientare anche le
scelte di spesa delle famiglie.
Mariagrazia Pellerino (Assessora Istruzione Città di Torino); Manila
Bianchi (Istituto zooprofilattico Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta);
Marina Bagni (Ministero della Salute); Marco Richetto (in arte
“Rayden”). MODERA Maria Teresa Martinengo (La Stampa).
10:10-11:10 DIBATTITO
Come la ricerca agroalimentare può fare notizia
La ricerca in campo agroalimentare spesso viene accantonata dal giornalismo, perché ritenuta nelle redazioni materia
difficile da divulgare. Spesso però, dietro a complesse ricerche
scientifiche, si nascondono notizie importanti, che riguardano
il grande pubblico e che cercano solo il modo corretto di essere divulgate.
Maria Caramelli (Istituto zooprofilattico Piemonte, Liguria, Valle
d’Aosta); Maria Lodovica Gullino (Università di Torino - Agroinnova);
Laura Gasco (Università di Torino – Dipartimento Scienze agrarie,
alimentari e forestali); Massimo Agostini (Agrisole - Sole 24 ore).
MODERA Battista Gardoncini (Tg Leonardo RAI).
11:20-12:00 LEZIONE
I reati alimentari
I cronisti di nera e giudiziaria si trovano spesso a maneggiare notizie che riguardano la normativa in campo alimentare.
In questo panel, viene offerta l’occasione di comprendere meglio il complesso universo dei reati alimentari.
Raffaele Guariniello (Magistrato).
INTRODUCE Mara Monti (Sole 24 Ore - scrittrice).
12:10–13:00 LEZIONE
Se la mozzarella fa ammalare e la carne è
cancerogena, gli errori da non commettere
nel comunicare gli allarmi alimentari
Partendo dalle ricerche dell’Università di Torino verranno
spiegate le tecniche per affrontare correttamente la comunicazione di crisi quando scoppia un allarme alimentare.
Una lezione rivolta ai giornalisti delle redazioni, ma anche a
quelli che lavorano negli uffici stampa.
Stefania Stecca (Università di Torino - Dipartimento Culture politica
e società); Bartolomeo Griglio (Asl To5).
MODERA
Roberto Rabachino (Associazione stampa agroalimentare italiana).
SEMINARIO POMERIDIANO:
“SE IL GIORNALISMO PARLA DI CIBO”
14:00-15:15 DIBATTITO La sicurezza alimentare,
come è percepita e come si comunica
I cittadini chiedono alle istituzioni e agli operatori privati di
conoscere in modo sempre più approfondito la sicurezza degli
alimenti. Per questa necessità, è diventato un imperativo creare
un dialogo diretto e continuo fra enti, imprese e giornalisti.
Franca Braga (Responsabile alimentazione e salute Altroconsumo);
Silvia Gallina (Istituto zooprofilattico Piemonte, Liguria Valle d’Aosta);
Paolo Vittone (Responsabile sicurezza alimentare laboratorio
Camera di commercio di Torino); Arnaldo Tinarelli (Direttore affari
generali di Camst Soc. Coop); Pietro Noè (Direttore Ufficio
VIII allerte Ministero della Salute).
MODERA Mimmo Vita (Unione nazionale giornalisti agroalimentari).
15:30-16:30 LEZIONE “Tra cancri immaginari
e vermi improbabili”: quando una “bufala” sul cibo
passa dai social alle redazioni
I social sono il luogo dove maggiormente si diffondono gli allarmi
alimentari. Leggende metropolitane, che trovano terreno fertile
nella pratica giustizialista del web. Spesso si tratta di false notizie,
dalla vita breve. Ma, altrettanto spesso, un giornalismo pressato
dalla fretta di “andare online” e bruciare la concorrenza, finisce
per cadere nella trappola e veicolare le “bufale”.
Peppino Ortoleva (Università di Torino - Scienze della comunicazione);
Claudio Michelizza - David Puente (Bufale.net).
MODERA Antonella De Santis (Gambero rosso)
16:45-17:45 DIBATTITO Tra “concept food” e apericena:
il linguaggio disinvolto del giornalismo alimentare
Una corretta comunicazione nei confronti del pubblico passa
soprattutto da un’oculata e consapevole scelta del lessico.
Occorre avere paura della terminologia scientifica? Il giornalismo è per forza obbligato a “ubbidire” alle mode linguistiche?
Ugo Cardinale (giornalista, linguista); Sara Porro (Dissapore.com);
Cinzia Scaffidi (Slow Food - scrittrice).
MODERA Manuela Croci (Sette - Corriere della Sera).
18:00-19:30 DIBATTITO Comunicare il vino ai
giovani, tra spinte al proibizionismo e cultura del bere
Il giornalismo enologico si interroga sul modo di fare informazione sul vino verso i giovani, di fronte alle spinte europee
per l’introduzione delle etichette shock, e, di fronte alla diffusa
mancanza di una cultura del buon bere.
Attilio Giacosa (Osservatorio nazionale vino e salute); Alberto Cirio
(Intergruppo vino Parlamento europeo); Funzionario
Ministero Politiche agricole e alimentari; Alessandro Regoli (Direttore
Wine News); Licia Granello (La Repubblica);
Fernanda Roggero (Food 24 - Sole 24 ore).
MODERA Federico Quaranta (Decanter – Radio 2)
SERATA EVENTI OFF PER GIORNALISTI
sabato 27 febbraio
EDUCATIONAL TOUR PER GIORNALISTI
EVENTI OFF
GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO
Ore 13-15
- Argotec - Torino
Una Space Food Experience per gustare il menu riservato agli astronauti durante la loro permanenza in orbita.
Ore 20
- L’Alveare che dice Sì! - Casa del Quartiere San Salvario
Un “alveritivo” di prodotti locali nel cuore di uno dei quartieri multietnici di Torino. Alla scoperta degli “alveari” di
acquisto solidale e dell'entusiasmo del food sharing.
- Pepino - Piazza Carignano Torino
…e poi il dessert, nel locale dove è nato il gelato da passeggio!
- Accademia FoodLab Torino
In collaborazione con la testata Zero, una lezione di cucina su allergie e intolleranze alimentari.
Ore 21
- Mercato Metropolitano Torino - Porta Susa
Showcooking “Vi insegno a cucinare senza sprechi” (evento aperto a tutti).
VENERDÌ 26 FEBBRAIO
Ore 20
- Città del gusto di Torino - Gambero Rosso
Degustazione di vini dell’azienda Malabaila di Canale (CN), tra le cantine più antiche d’Italia.
- La Fassoneria - Torino
I Piaceri della Carne. Una degustazione di hamburger rigorosamente 100% Fassona.
EDUCATIONAL
SABATO 27 FEBBRAIO
I tour partiranno con navetta alle ore 9 dalla stazione di Torino Porta Susa, con rientro alle ore 18.
- Salus per...vinum
Wine therapy alla Spa Acqua Vitae di Camino, in mezzo alle colline del Monferrato alessandrino. Light lunch a
Cà San Sebastiano e, nel pomeriggio, visita agli infernot e all’Ecomuseo di Cella Monte, con tappa conclusiva
a Vignale Monferrato (necessari costume e ciabattine).
- Emozione sensoriale: viaggio tra tartufi e vino
Visita a “La Casa del Trifulau” a Costigliole d’Asti per respirare la passione di andar per tartufi, con
l’esperienza diretta di ricerca con i cani. Light lunch con tipicità e, al pomeriggio, visita a una Cattedrale
sotterranea a Canelli, capolavoro di architettura enologica nella città dove nacque l’Asti, il più noto spumante
italiano.
- Wine Taylors
Nel cuore del distretto tessile biellese, uno dei più apprezzati al mondo, è in atto la riscoperta del settore
vitivinicolo da parte di imprenditori da sempre attivi nel settore dei tessuti e dell’abbigliamento.
Un modello di differenziazione economica, che punta sull’enogastronomia di qualità per integrare l’offerta
tessile di eccellenza.
- Un sorso di…bollito!
Alla scoperta di uno dei birrifici artigianali del territorio cuneese e tappa al Museo Casa della Piemontese di
Carrù, dedicato alla pregiata razza bovina, con degustazione dei sette tagli del bollito accompagnata dai nuovi
vini di Clavesana.
- Un assaggio di colline Unesco
In mezzo ai filari di Langhe e Roero, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità, tappa al Wimu - Museo del Vino di
Barolo e visita con degustazione al Castello di Grinzane Cavour, sede dell’Enoteca Regionale.
- InGorgo di riso
Alla scoperta del gorgonzola presso il caseificio Eredi Angelo Baruffaldi di Castellazzo Novarese.
Light lunch all’Osteria Tabarin di Vicolungo e, nel pomeriggio, visita dell’Azienda Riso Buono e del Museo
Etnografico dell’Attrezzo Agricolo ‘l çivel di Casalbeltrame.
- Caffè, acqua, vino e…
Da una degustazione di caffè presso la storica Caffetteria del San Tommaso 10, dove nacque nel 1895 la
Lavazza, a un assaggio di acqua guidato dagli esperti del Centro ricerche Smat.
Partenza per l’Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino a Caluso, con light lunch a base di prodotti
tipici e, nel pomeriggio, visita a una delle botteghe artigiane dei Maestri del Gusto.
- Cotti a puntino
Visita del centro cottura di CAMST a Chieri, dove ogni giorno vengono preparati migliaia di pasti per le mense
scolastiche del territorio. Passeggiata nel centro storico e light lunch presso l'ex mattatoio, gestito in solidarietà
e collaborazione con diversamente abili. Nel pomeriggio, visita a due cantine della Strada Reale dei Vini
torinesi.
- Mela…mangio
Degustazione di antiche e nuove varietà di mele a Grugliasco, presso la Facoltà di Agraria dell’Università di
Torino. Light lunch e, nel pomeriggio, visita a un “campo catalogo” per antichi vitigni e vini di montagna e per
rare varietà di mele e pere. Visita al Museo del Gusto di Frossasco e tappa a una cantina della Strada Reale
che produce Doc Pinerolese.
- Quattro passi con gusto
Una passeggiata sotto la Mole, alla scoperta delle botteghe artigianali dei Maestri del Gusto di Torino.
- Imbottigliati in…collina
Nel cuore delle colline del Gattinara, visita con degustazione
all’Azienda Vitivinicola Travaglini, specializzata nella produzione del pregiatissimo vino Docg, con la sua
bottiglia dal design elegante e perfetto per l’invecchiamento in cantina. A seguire light lunch e, nel pomeriggio,
visita a una riseria vercellese.
- Specchiandosi nel gusto
Visita all'Azienda Luigi Guffanti Formaggi con degustazione e giro in battello intorno alle Isole del Golfo
Borromeo, nella splendida cornice del Lago Maggiore.
N.B.
Tutti gli educational e gli eventi off sono a numero limitato
Per segnalare la volontà di partecipazione è necessario scrivere a: [email protected].
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Ministero delle
politiche agricole
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del giornalismo
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CON L’INTERVENTO DI SLOW FOOD
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Lavazza al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino
9 febbraio 2016
Lavazza è da sempre legata al suo territorio d’origine, nel quale sta realizzando, il proprio nuovo centro
direzionale, confermando un legame con Torino che in 120 anni di storia non è mai venuto meno. Proprio per
promuovere le iniziative della sua città, Lavazza sostiene il Festival del Giornalismo Alimentare, evento che avrà
luogo dal 25 al 27 febbraio 2016 e che ha come obiettivo principale quello di avviare un confronto sulla qualità
della comunicazione nell’ambito food.
Lavazza ha deciso di supportare il Festival perché ha nel suo DNA la comunicazione in tutte le sue forme, le
campagne pubblicitarie rappresentano soltanto una delle tante espressioni della comunicazione Lavazza, che è
fatta di stili e messaggi diversi, avvalendosi di una gamma eterogenea di strumenti che hanno permesso
all’azienda di sviluppare una propria identità. Un percorso coerente che passa dalle grandi campagne
pubblicitarie che hanno fatto la storia, alle collaborazioni con il mondo della cultura e dell’arte e in particolare
della fotografia d’autore, che nell’evoluzione del percorso di comunicazione, è uno dei linguaggi più efficaci e
coinvolgenti dell’azienda da oltre vent’anni.
Inoltre da anni l’azienda è attenta ai temi di biodiversità, sicurezza alimentare e sostenibilità, intraprendendo
un percorso verso una maggiore attenzione sull’impatto di tutte le proprie attività sull’ambiente. Tutto ciò ha
fatto emergere gli aspetti valoriali ed etici racchiusi nella sua storia d’impresa che l’hanno portata nel 2015 a
pubblicare il suo primo bilancio di sostenibilità e a presentare la sua prima capsula compostabile.
Un ulteriore esempio della visione concreta dell’approccio di Lavazza alla sostenibilità può essere
rappresentato dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza istituita ufficialmente nel 2004 con lo scopo di
realizzare progetti internazionali a supporto delle comunità nei paesi produttori di caffè e, parallelamente,
impegnandosi a promuovere il benessere sociale e il miglioramento delle condizioni economiche.
Sin dagli esordi Lavazza è stata definita un’azienda a “ciclo di innovazione continua”, un percorso che l’ha
trasformata da impresa commerciale a impresa industriale.
Dal chicco alle miscele, dal consumo domestico al fuori casa, dall’Italia al mondo: dopo 120 anni la storia
continua. Oggi vengono consumate nel mondo oltre 17 miliardi di tazzine di caffè Lavazza, per portare ovunque
il miglior caffè italiano.
É stato Luigi Lavazza, nella sua bottega di Torino, a inventare centoventi anni fa il concetto di miscela, l’arte di
combinare diverse qualità e origini di caffè che ancora oggi contraddistingue tutti i prodotti Lavazza.
La costante passione per la qualità e l’innovazione conduce l’azienda a fondare, nel 1979, il “Centro Luigi
Lavazza per gli studi e le ricerche sul caffè”, un luogo di analisi e approfondimento sull’espresso. Il centro
evolverà in quello che oggi è conosciuto come il Training Center Lavazza, un network internazionale di oltre 50
scuole del caffè nel mondo, dove vengono formate 30mila persone all’anno.
Una storia di esperienza e qualità, valori che hanno reso Lavazza leader nel mercato locale e globale: oggi
l’azienda è prima in Italia nel mercato retail con una quota a valore del 45% (fonte Nielsen 2015), e con un
fatturato pari a 1.344.1 milioni di euro (dati bilancio 2014).
A guidare l’azienda, accanto ai membri della famiglia - Alberto Lavazza, presidente, Giuseppe e Marco,
vicepresidenti, Francesca, Antonella e Manuela, consiglieri – è dal giugno 2011 l’amministratore delegato
Antonio Baravalle.
Ufficio Stampa Lavazza | Bianca Genitori | tel. + 39 011. 2398271 | email [email protected]
Ufficio Stampa | Studio Suitner | Tel. +39 011. 8196450 | email [email protected]
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Camst, la Ristorazione italiana
per la prima edizione del
Festival del Giornalismo Alimentare
In occasione dell’evento inaugurale sarà offerto
il pranzo delle mense d’Italia
Torino, 9 febbraio 2016 - Camst, la Ristorazione Italiana sostiene la prima edizione del Festival del
Giornalismo Alimentare, l’appuntamento previsto a Torino dal 25 al 27 febbraio presso l’Aula Magna
della Cavallerizza Reale. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di avviare un confronto sulla qualità della
comunicazione nell’ambito food, per fare rete e creare una community di esperti del settore, tra stampa,
comunicatori, blogger, aziende e influencer (www.festivalgiornalismoalimentare.it).
Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è svolta oggi nel capoluogo piemontese, Camst
ha spiegato le ragioni che stanno alla base della scelta di sostenere il Festival come main sponsor, insieme
a Lavazza, di questa tre giorni torinese, illustrando anche il programma delle iniziative in cui la presenza
dell’azienda si concretizzerà.
“Abbiamo sposato sin da subito l’idea del Festival – ha spiegato Gabriella Bartoccelli, Responsabile della
Comunicazione di Camst – perché siamo consapevoli di quanto sia importante il ruolo di una
comunicazione efficace e puntuale quando si parla di cibo, in particolare se questo viene servito nelle mense
scolastiche in cui si compie il più importante momento educativo dei bambini in campo alimentare. In
occasione dell’evento inaugurale del 25 febbraio offriremo il “lunch delle mense d’Italia” una opportunità per
mangiare i piatti che normalmente prepariamo nelle mense dei nostri bambini. Riteniamo – ha aggiunto la
Responsabile della Comunicazione - che nel nostro settore ancora molta strada debba essere percorsa per
avvicinare gli operatori dell’informazione alla giusta percezione della complessità e della sicurezza dei
processi che trasformano le materie prime nei 100 milioni di pasti che serviamo ogni giorno in tutta Italia, non
solo a scuola ma anche nelle aziende, nelle strutture socio-asistenziali e nella ristorazione commerciale.
Confidiamo nel ruolo del Festival come prima occasione in Italia per mettere in circolo una informazione
virtuosa capace di raccontare con trasparenza il nostro mondo di riferimento.”.
Camst, la Ristorazione italiana parteciperà con la Presidente, Antonella Pasquariello, all’evento
inaugurale del Festival (25 febbraio), in cui insieme a Lavazza, Coop, Slow Food e le Istituzioni, si aprirà
un tavolo di confronto sulle politiche alimentari in Italia nell’ambito del “Convegno nazionale sulle politiche
del cibo dopo Expo”. In questa occasione sarà servito dal catering Party e Ricevimenti di Camst un light
lunch il cui menù trae ispirazione da alcuni pasti serviti nelle mense scolastiche delle Regioni d’Italia
in cui l’azienda è presente.
Il giorno successivo (26 febbraio), il Direttore Affari Generali dell’azienda, Arnaldo Tinarelli, affronterà
il tema di come si percepisce e si comunica la sicurezza alimentare. A sostegno della trasparenza e
delle buone pratiche che vanno in questa direzione, è stato inserito in programma (27 febbraio) il Press
tour aperto ai giornalisti, ai blogger e agli influencer alla scoperta della cucina centralizzata di Chieri
in cui si preparano centinaia di pasti al giorno destinati alle scuole del territorio.
Camst – la Ristorazione italiana è presente a Torino con circa 1.500 dipendenti che lavorano nella
ristorazione scolastica, socio-assistenziale e commerciale.
Ufficio Stampa
Ilaria Cuseo
Tel. 051/2107636 – 337/1461488
[email protected]
www.camst.it
!
Camst. La Ristorazione Italiana
Camst. La Ristorazione Italiana
Camst è un’impresa leader nella ristorazione
Camst è un’impresa leader nella ristorazione
italiana, la maggiore a capitale italiano, con un
italiana, la maggiore a capitale italiano, con un
fatturato di gruppo di oltre 500 milioni di euro,
fatturato di gruppo di oltre 500 milioni di euro,
12.000 dipendenti, 100 milioni di pasti
12.000 dipendenti, 100 milioni di pasti
prodotti ogni anno e presente a 360° in tutti i
prodotti ogni anno e presente a 360° in tutti i
settori della ristorazione nel Centro e nel Nord del
settori della ristorazione nel Centro e nel Nord del
Paese.
Paese.
Camst è una cooperativa nata nel 1945 a
Camst è una cooperativa nata nel 1945 a
Bologna che investe sulle persone e che da 70
Bologna che investe sulle persone e che da 70
anni,
ogni
anni,
ogni
giorno, porta la qualità della cucina di casa nelle
giorno, porta la qualità della cucina di casa nelle
scuole, nelle aziende, nella città, negli ospedali,
scuole, nelle aziende, nella città, negli ospedali,
nelle fiere. Unendo al gusto della tradizione
nelle fiere. Unendo al gusto della tradizione
culinaria
italiana l’innovazione
l’innovazione di
di una
una realtà
realtà
culinaria italiana
moderna.
Una
moderna.
Una
realtà
che
vive
nel
presente,
ma
guarda
sempre
al
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futuro.
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Camst
si è
è specializzata
specializzata in
in tutti
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settori della
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Camst si
ristorazione,
dalla collettiva
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ristorazione
ristorazione, dalla
commerciale,
con servizi
servizi personalizzati
personalizzati per
per ogni
ogni
commerciale, con
esigenza
del cliente.
cliente. Garantisce
Garantisce tradizione,
tradizione,
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buona
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cucina,
materie prime
prime controllate,
controllate, sicurezza
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cucina, materie
qualità
certificata.
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la propria
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26000.
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Nella
ristorazione scolastica,
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Nella ristorazione
prima
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Nella
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Camst è
della ristorazione aziendale,
aziendale, dove
dove produce
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annualmente
21 milioni di pasti, gestendo le
le mense
mense aziendali
aziendali sia
sia
interne
che
con
pasti
veicolati.
pasti
veicolati.
Camst gestisce la ristorazione sanitaria in circa
Camst gestisce la ristorazione sanitaria in circa
130 strutture sanitarie pubbliche e private: case di
130 strutture sanitarie pubbliche e private: case di
cura
e
cura
e
di riposo, ospedali, cliniche private, centri di
di riposo, ospedali, cliniche private, centri di
riabilitazione, istituti di assistenza.
riabilitazione, istituti di assistenza.
Con il marchio Party Ricevimenti, caratterizzato
Con il marchio Party Ricevimenti, caratterizzato
dalla professionalità di grandi chef e la continua
dalla professionalità di grandi chef e la continua
sperimentazione gastronomica, Camst prepara
sperimentazione gastronomica, Camst prepara
catering e banchetti per grandi eventi e per
catering e banchetti per grandi eventi e per
occasioni speciali. L'azienda produce inoltre pasti
occasioni speciali. L'azienda produce inoltre pasti
in atmosfera protettiva per bar, hotel, grande
in atmosfera protettiva per bar, hotel, grande
distribuzione e vending machines.
distribuzione e vending machines.
punti di
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della nostra
nostra azienda
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risposta
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efficiente
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Camst possiede
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Camst
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nelrispetto
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economici
dell’ambiente, creando
creando nuovi
nuovi posti
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di lavoro.
lavoro.
dell’ambiente,
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Ufficio Stampa
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Ufficio
Ilaria Cuseo
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Ilaria
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337/1461488
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Comunicazioneeerelazioni
relazioniesterne
esterne
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Bartoccelli,
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GRUPPO CAMST
Da più di 70 anni opera a 360° in tutti i settori
del mercato della ristorazione studiando
e proponendo combinazioni di prodotti e servizi
che possano soddisfare al meglio la propria
clientela, nel rispetto della persona e dell’ambiente.
Gruppo Camst oggi è un indiscusso punto di
riferimento per tutti coloro che mangiano fuori casa.
Ristorazione
Aziendale
Ristorazione
Scolastica
Ristorazione
Commerciale
Ristorazione
Sanitaria e
Terza Età
Ristorazione
Fieristica
Dal ristorante
alla fornitura di
materie prime,
soluzioni ad hoc
per ogni tipologia
di cliente.
CAMST è leader
nazionale nella
ristorazione
scolastica
con proposte
personalizzate
sempre pronte
ad incontrare le
esigenze dei suoi
piccolo clienti.
La ristorazione in
libertà: il lavoratore
può scegliere
dove consumare il
proprio pranzo.
Camst è presente
nei centri storici, nei
centri commerciali,
nelle zone industriali
e artigianali.
Specialisti del
menu, ma anche
del servizio.
Qualità e sicurezza
Ristoranti, pizzerie,
self service, free
servizi allo stand
presso i quartieri
Catering
Party Ricevimenti
Garantisce un
servizio impeccabile
nell’organizzazione
di ogni evento:
sport, spettacolo,
cultura e business.
perché la prima
cura è il mangiar
sano.
500 MILIONI DI EURO DI FATTURATO
90 MILIONI DI PASTI SERVITI ALL’ANNO
1.500 PUNTI DI CONSUMO
250.000 CONSUMATORI AL GIORNO
7.000 CLIENTI
12 MILA DIPENDENTI
camst.it
COOP ovvero la democrazia del gusto. Per Coop il cibo è buono, sano e giusto.
Coop ovvero la democrazia del gusto. E’ la filosofia che guida da sempre l’unica impresa della
grande distribuzione italiana che è anche una organizzazione forte di oltre 8 milioni di soci. Le
cooperative di consumatori sono riuscite a creare in Italia una solida e capillare rete in grado di
coniugare le logiche di mercato con la responsabilità sociale. La stessa che guida l’azione di Coop
quando si tratta di cibo sia in termini concreti che là dove si discute di questo. “Abbiamo colto
l’opportunità offerta dagli organizzatori di questo neonato Festival per offrire il nostro contributo di
idee e esperienza –spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia- convinti che la consapevolezza
dei nostri soci e dei consumatori in generale sia il punto di partenza basilare per ridisegnare, alla
luce delle trasformazioni in atto, un nuovo rapporto con il cibo”.
Nuovo ma anche storico. Tutto il settore agroalimentare è presidiato da Coop attraverso percorsi di
filiera; dall’ortofrutta alle carni, alle uova, al pesce, al latte e derivati, ai salumi, all’olio, al
pomodoro. Non è appunto una novità dell’ultima ora, bensì un’idea di presidio nata in Coop venti
anni fa con la nascita dei primi “Prodotti con amore”. “Mettiamo in tavola carne non acqua”
recitava un fortunato nostro slogan. Allora il pericolo si chiamava estrogeni. Con l’introduzione del
marchio Coop su quelle filiere si è completato il concetto di controllo con verifiche che partono dal
campo fino alla vendita, certificate da enti esterni e che nel caso di filiere animali comprendono
anche le prime fasi di vita e tutti i mangimifici, avendo optato tra l’altro per un’alimentazione priva
di Ogm. In questo impegno c’è anche il tema dei diritti dei lavoratori. Due numeri. 44 tecnici
all’opera (ai quali se ne aggiungono altri 80 presso le Cooperative) con un budget di 9 milioni di
euro nella sola Coop Italia destinati ogni anno al funzionamento della Direzione Qualità. La scelta
no ogm di Coop, con ciò che comporta per l’alimentazione degli animali e la separazione delle
filiere in fase di coltivazione, ha invece un costo di oltre 10 milioni di euro l’anno.
Di nuovo casomai c’è l’aprirsi di Coop alle ultime tendenze in fatto di alimentazione. Coop ha
varato nel 2013 i primi prodotti vegani, il biologico su cui vanta una linea che copre circa 500
prodotti è una scelta del 1992 con i primi prodotti ortofrutta a marchio fornitore e dal 1999 Coop
Italia, prima tra i distributori, ha volontariamente scelto di assoggettarsi allo stesso regime di
controllo previsto per i produttori biologici, l’impegno sui prodotti del commercio equo e solidale,
iniziato con il caffè, ha festeggiato i 20 anni a ottobre scorso.
Nuova anche la riflessione sulle modalità di distribuzione concretizzatasi con la partecipazione di
Coop come partner in Expo 2015 con la creazione del “Future Food District”, il padiglione che ha
ospitato una proiezione sui possibili e verosimili scenari futuri del retail, e in fase di ulteriore
elaborazione. Tra le ultime aperture ovviamente anche il primo concept store di Coop che unisce la
vendita del prodotto a marchio con la ristorazione di qualità e accessibile: Fiorfood in Galleria San
Federico a Torino, spazio che si inserisce nella tendenza del comfort food.
Per informazioni:
Silvia Mastagni – responsabile ufficio stampa Coop
Tel. 06 441811 – 335 7884168 – [email protected]
Monica Di Martino- Community manager e relazioni esterne Nova Coop
+393357857389 [email protected]
BERLIN | LONDON | MADRID | PARIS | TURIN | WARSAW
!
ESCP Europe Business School
MASTER IN INTERNATIONAL FOOD & BEVERAGE
MANAGEMENT
La business school ESCP Europe ha scelto il Festival del Giornalismo Alimentare come
vetrina per presentare l’ultimo nato nella sua offerta formativa: l’innovativo Master in
International Food & Beverage Management - IFBM.
ESCP Europe, fucina di eccellenze internazionali e talenti emergenti, è la prima business
school al mondo, nata a Parigi come Grande École nel 1819. Scuola dal DNA cosmopolita, è
la prima ad avere introdotto in Europa, già nel 1973, un modello multicampus. Oggi è una
delle realtà più affermate nella formazione manageriale a livello mondiale. E’ l’unica
scuola presente in sei diverse nazioni, con sede a: Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Torino
e Varsavia.
Business school dall’identità europea che offre ai propri studenti una prospettiva globale, è
la N.1 in Italia per programmi Executive MBA (Master in Business Administration) e N.1 per
Master in Management pre-esperienza lavorativa (Financial Times ranking - dicembre
2015).
Come afferma il Prof. Francesco Rattalino – Direttore Generale del campus italiano, di
Torino – gli ingredienti del successo di ESCP Europe sono “quattro elementi chiave:
formazione internazionale e multiculturale, con studenti di oltre 90 nazionalità e docenti
membri di Facoltà di oltre 20 nazionalità; struttura formativa d’eccellenza, attestata da
tripla certificazione internazionale; rigorosa selezione all’entrata; forti collaborazioni con
le aziende per stage, company project e reclutamento. Grazie alla nostra presenza in sei
diverse città europee, creiamo un network di opportunità e di stimoli unico nel panorama
delle business school internazionali”. La scuola forma ogni anno circa 4mila studenti e
sono attualmente 45mila gli ex allievi che occupano posizioni di rilievo nelle maggiori
aziende internazionali.
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Sede: c.so Unione Sovietica 218 bis – 10134 Torino. Tel. +39 011 670 58 95 – Fax +39 011 670 58 04 – [email protected]
www.escpeurope.eu
ESCP Europe Torino Campus è nato nel 2004 con il supporto di partner istituzionali quali:
la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino, la Chambre de Commerce et
d’Industrie de Paris, la Camera di Commercio di Torino, la Compagnia di San Paolo, la
Fondazione CRT, il Comune di Torino e l’Unione Industriale di Torino. I suoi principali settori
di attività sono: erogazione master, executive education ed attività per le aziende.
Nel 2016 la business school ha deciso di
presentare un nuovo Master che coniuga le
eccellenze italiane e francesi nel comparto
del Food & Beverage con una formazione di
tipo manageriale e una vision
internazionale: la giusta ricetta per una
carriera globale.
Il Master in International Food & Beverage
Management - IFBM partirà a settembre e si
propone di formare una nuova generazione
di manager, capaci di portare al settore
un’ulteriore spinta verso l’eccellenza,
l’efficienza e l’internazionalizzazione.
È rivolto a laureati oppure ad imprenditori dotati di una nuova idea per il settore e
desiderosi di svilupparla. Ha una durata annuale e si svolge in due semestri fra i campus
ESCP Europe di Torino e Parigi e stage finale in azienda. L’esperienza in aula sarà arricchita
e corredata da progetti di consulenza e da company visit di intere settimane in aziende
partner. Erogato interamente in lingua inglese, è il primo Master specialistico offerto in
Italia da ESCP Europe. L’obiettivo è quello di formare giovani preparati e capaci, che siano
futuri ambasciatori in Europa e nel mondo delle eccellenze del “Made in Italy”.
Tra le principali imprese che faranno recruiting tra gli studenti del Master per lo stage in
azienda si segnalano: Bacardi-Martini, Baladin, Bongrain, Caffarel, Cameo, Campari,
Carrefour, Coca-Cola, Costa Crociere, Danone, Distillerie Francoli, Fattorie Osella, Ferrero,
Granarolo, Grom, Lavazza, Lurisia, Marchesi Antinori, Mondelez. Il Master prevede inoltre
al suo interno una settimana presso ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana,
per provare direttamente l’esperienza del vero “chef”.
Il Master sviluppa nei suoi partecipanti esattamente ciò che le aziende richiedono: profili
trasversali ed eterogenei - altamente flessibili e predisposti alla mobilità - che riescano a
sfruttare conoscenze diverse, legate da un lato al mondo manageriale e dall’altro
all’eccellenza del contesto di riferimento.
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Sede: c.so Unione Sovietica 218 bis – 10134 Torino. Tel. +39 011 670 58 95 – Fax +39 011 670 58 04 – [email protected]
www.escpeurope.eu
La Direttrice accademica del Master Prof.ssa Regina Brix sottolinea come ”il nuovo Master
in International Food & Beverage Management è una grande opportunità per chi ha la
passione per questo dinamico settore in forte crescita. Il programma mette a frutto il
know how delle imprese partner con l’intento di rendere il Made in Italy ancora più forte
e percepito come hub di innovazione. Il Master è la giusta scelta formativa per una
gioventù capace di guardare lontano”.
UFFICIO STAMPA ESCP Europe
Marco Scognamiglio - Mob. +39.346.6960.356 - Cristina Marinelli - Mob. +39.320.9413.596
Tel. +39.011.670.5895 E-mail: [email protected]
UFFICIO STAMPA Studio MAILANDER
Laura Brogiato: Tel. +39.011 5527329 - Mob. +39 334 606 0960 - Email: [email protected]
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Sede: c.so Unione Sovietica 218 bis – 10134 Torino. Tel. +39 011 670 58 95 – Fax +39 011 670 58 04 – [email protected]
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SMAT PARTNER DEL FESTIVAL
DEL GIORNALISMO ALIMENTARE
L'acqua potabile è una delle componenti più importanti della nostra
alimentazione e la sua qualità determinante nel campo della sicurezza
alimentare. SMAT, gestore del Servizio Idrico dell’area metropolitana
torinese, ha da molti anni avviato una intensa attività di comunicazione con
i propri stake-holders a sostegno dell’acqua di rete volta a promuovere un
COMUNICATO STAMPA
uso corretto e responsabile della risorsa idrica e più in generale una politica
di
sostenibilità ambientale. L’adesione di SMAT al Festival in qualità di
sponsor si inserisce in questo contesto.
Le numerose campagne di sensibilizzazione, dall’introduzione dell’acqua di
rete nelle mense scolastiche sostituendo l’acqua in bottiglia alla scelta, da
parte dei Comuni, di installare le casette dell’acqua - ad oggi sono 144 i
Punti Acqua SMAT di cui 12 solo nel Comune di Torino disponibili nel
territorio metropolitano torinese –
complessivamente hanno contribuito a
sviluppare da parte degli utenti una maggiore coscienza ambientale ed una
conseguente oculatezza nei consumi idrici come risulta dai dati sulla
diminuzione del consumo pro-capite giornaliero:
da 223 litri nel 2005
a
176 litri nel 2014.
Attraverso il proprio Centro Ricerche SMAT perfeziona e mette a punto
progetti che hanno come obiettivo principale quello di rendere l’acqua di
rete non solo sicura ma sempre più gradevole. Tra i progetti di ricerca
applicata è in corso di sperimentazione un sistema di disinfezione “ smart”
applicato alle reti di distribuzione di acqua potabile che consente un
miglioramento del gusto dell’acqua.
Saranno questi i temi trattati giovedì 25 febbraio alla Cavallerizza Reale,
nel corso del panel a cui parteciperà SMAT.
Sabato 27 febbraio alle ore 10 l’azienda darà la possibilità ai giornalisti
che prenderanno parte al Festival di effettuare una visita guidata al
Centro Ricerche SMAT e prendere parte ad una seduta
di “assaggio
dell’acqua”.
Torino, 9 febbraio 2016
Ufficio. Stampa SMAT-Tel. 011 4645032 – Fax 011 4645964 - cell. 348 7710648 - [email protected]
La Camera di commercio di Torino
per il Festival del Giornalismo Alimentare
Torino 9 febbraio 2016*** Per la Camera di commercio di Torino la tutela e la valorizzazione delle
produzioni agroalimentari di qualità rappresentano un obiettivo primario. Oltre all’attività amministrativa,
come la tenuta degli Albi vigneti e la verifica delle produzioni vinicole a Denominazione di Origine, la
Camera di commercio sostiene i consorzi di tutela dei prodotti, valorizza i vini delle 7 DOC torinesi,
promuove la partecipazione delle piccole e medie aziende agroalimentari a manifestazioni di settore,
raccoglie e valorizza le eccellenze enogastronomiche del territorio.
Uno dei più longevi progetti di promozione delle eccellenze agroalimentare della Camera di commercio
di Torino è quello dei Maestri del Gusto di Torino e provincia:
provincia in una guida biennale è raccolta una
preziosa collezione di indirizzi rigorosamente selezionati, con le storie, i personaggi e le curiosità delle
migliori produzioni locali (v. descrizione sul retro del foglio).
I vini torinesi sono raccontati invece nella guida “Torino
DOC”. Giunto alla quinta edizione, il volume descrive la
DOC
straordinaria ricchezza del patrimonio vitivinicolo locale,
attraverso la presentazione di aziende produttrici e vini
DOCG e DOC di alta qualità, selezionati dalla
Commissione di degustazione della Camera di
commercio torinese.
La guida è scaricabile dal sito
www.to.camcom.it/torinodoc oppure
tramite il QR qui a fianco.
Ad occuparsi di agroalimentare, ma sotto un altro punto di vista, è stato anche l’Osservatorio provinciale
sulla contraffazione istituito presso la Camera di commercio di Torino, approfondendo con professionisti
ed esperti i problemi di maggior rilievo e diffondendo l’informazione tra cittadini, imprese e studenti per
scoraggiare l’acquisto di prodotti contraffatti. Inoltre, la Camera di commercio di Torino ha realizzato la
collana “Guide ai diritti” dedicata ai cittadini, che tratta anche temi legati all’alimentare, come ad
esempio i cibi contraffatti, i marchi e le dominazioni, gli integratori alimentari, il vino garantito,
l’etichettatura, gli sprechi alimentari.
Un’attività dunque molto articolata in difesa del nostro settore agroalimentare che la Camera di
commercio di Torino realizza anche in collaborazione con il suo Laboratorio Chimico,
Chimico l’azienda speciale
che si occupa di analisi, consulenza e formazione nel settore agroalimentare, anche nelle mense
scolastiche, e che supporta l’ente camerale nell’attività dello Sportello etichettatura e sicurezza alimentare.
alimentare
La Camera di commercio di Torino, con oltre 227.000 attività imprenditoriali iscritte, è da sempre riferimento forte e
concreto dal punto di vista amministrativo e promozionale, attraverso specifiche funzioni rivolte alle imprese, gestite
da un unico interlocutore capace di comprenderne esigenze e problemi. La valorizzazione del territorio, la
promozione di manifestazioni ed eventi e il supporto alle iniziative di interesse generale, fanno sì che anche in
questa occasione la Camera di commercio di Torino sia presente insieme alle altre istituzioni del territorio.
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO
Via Carlo Alberto 16 10123 Torino www.to.camcom.it [email protected]
[email protected] @CamComTorino
Ci saranno anche alcuni Maestri del Gusto al Festival del Giornalismo Alimentare
Alimentare di Torino, dal 25 al
27 febbraio: alcuni tra i migliori produttori enogastronomici del territorio, offriranno piccoli assaggi dei
loro prodotti di eccellenza, anche con visite e degustazioni. I giornalisti partecipanti al Festival avranno
quindi l’occasione di abbinare alla visita della città e dei dintorni un assaggio della migliore
enogastronomia torinese.
Sono tante, originali e spesso emozionanti le storie dei Maestri del Gusto:
Gusto la selezione biennale della
Camera di commercio di Torino,
Torino giunta alla settima edizione, raccoglie i migliori produttori
enogastronomici del territorio, individuati grazie alla collaborazione di Slow Food per quanto riguarda
gusto e tipicità, e del Laboratorio Chimico Camera di commercio per ciò che attiene alle caratteristiche
igienico-sanitarie.
Gelato al pomodoro e basilico, gnocchi alle ortiche o alle
nocciole, plin alla ricotta e agrumi, insalata russa vegan, pane
con lievito madre estratto negli anni ‘50, funghi di montagna e
vino di città, bacche di goji, birra al cioccolato, caffè del
carcere… Sono 157 i Maestri del Gusto 20152015-2016,
2016
un’esplosione di proposte e suggestioni, tutte da scoprire
sfogliando la nuova edizione della ormai celebre Guida.
Guida
22 Maestri sono entrati per la prima volta nell’edizione 20152016, 65 invece i Maestri da sempre,
sempre cioè premiati per almeno
cinque edizioni consecutive. All’interno di questo gruppo
troviamo ancora 14 delle 50 aziende premiate fin dalla prima
edizione del 2002. I Maestri sono divisi in 23 categorie:
categorie la più
rappresentata è quella delle pasticcerie con ben 18 attività; un
solo rappresentate ciascuno invece per le case da the, le
drogherie, i mulini e le liquorerie. In netto aumento i birrai,
saliti a 12 rispetto ai sette del 2012. Circa il 40% dei Maestri ha
sede a Torino città, il restante in provincia. Il comune con più
Maestri, escluso il capoluogo torinese, è Caluso, grazie alla
presenza di ben 8 aziende premiate, di cui 4 viticoltori.
Per conoscere meglio i Maestri e per tenersi aggiornati su tutti gli eventi in programma durante l’anno,
tra cui i Laboratori del Gusto, è possibile consultare il sito www.maestridelgustotorino.com
www.maestridelgustotorino.com o scaricare
la App gratuita per Iphone e Ipad. Uno strumento utilissimo, che permette di accedere facilmente a
tutte le novità, ma anche di scegliere o localizzare in tempo reale il Maestro più vicino.
Per consigliare un veloce pranzo “on the road”, l’acquisto di un souvenir gastronomico o
semplicemente per portare a casa il meglio di quanto si produce sul territorio, basta scegliere un
Maestro del Gusto.
www.maestridelgustotorino.com
#maestridelgusto
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