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! "# $ %'& ( ) *+& , - .// 01 23 4 56 78 8 9 :;:<78 = > ? @ ABC @ @D D E @ FGE HI > G JLK M N Nestlé Waters (Sizzera) è il secondo destinatario del nostro premio del sasso rosso del diavolo, conferito per i trasporti assurdi. Un gruppo di attiviste e attivisti dell'Iniziativa delle Alpi le hanno consegnato il trofeo a Gland, sua sede principale e del magazzino di distribuzione. Nestlé Waters è leader mondiale della commercializzazione dell'acqua ed effettua in Svizzera il maggior numero di trasporti assurdi di acqua minerale, stimabili in 12'000 autocarri che annualmente attraversano inutilmente le Alpi. Di Christa Mutter, membro di comitato dell'Iniziativa delle Alpi La Svizzera è ricca di acqua di buona qualità. È anche ricca di fonti di acqua minerale. Perché quindi trasportare acqua attraverso le Alpi? Ciononostante, Nestlé importa e commercializza in grande stile acque minerali francesi e italiane. L'acqua San Pellegrino viene trasportata unicamente per autocarro dai pressi di Bergamo attraverso il San Gottardo e il Sempione nei magazzini del distributore e nei magazzini della Nestlé di Gland e di Murgenthal. L'acqua proveniente dal sud della Francia (Perrier) e dai Vosgi (Vittel, Contrex) viene trasportata in gran parte per autocarro e solo in piccola parte per ferrovia. In complesso, l'87% dei trasporti di acqua di Nestlé vengono effettuati via strada. Una bottiglia di San Pellegrino percorre 432 km prima di arrivare ai magazzini di Gland e, una volta nei ristoranti o nei negozi, ha quindi percorso oltre 600 km. Sulla quantità di 110 milioni di litri (dati Nestlé Waters), 95 milioni vengono quindi importati per camion, ossia 12'000 trasporti inutili all'anno. Predicare la ferrovia e razzolare su strada Nestlé sta forzando questi trasporti inutili, con marche per lo più italiane che stanno sopprimendo le marche locali. Nestlé sta inoltre trascurando il trasporto ferroviario, anche se il direttore generale André Granelli sostiene di "promuovere il trasporto ferroviario ovunque esistono binari di raccordo con i clienti. Purtroppo in Italia, questi binari non esistono ancora". Sono però solo belle parole: presso il proprio magazzino di Gland, Nestlé ha rifiutato di rinnovare un fascio di binari al costo di 550'000 franchi, che sarebbe al beneficio di sussidi nella misura del 40% qualora Nestlé avesse garantito un trasporto minimo di 450 vagoni all'anno per ferrovia. L'Ufficio federale dei trasporti ha comunicato che Nestlé non ha nemmeno ritenuto opportuno mettersi in contatto con loro e l'acqua minerale continua quindi a essere trasportata per camion. Trasporti assurdi anche presso altre ditte È assurdo bere in Svizzera acqua italiana e francese (con poche eccezioni, come l'Evian per la zona del lago Lemano), come è assurdo bere la Valser nella Svizzera occidentale e la Henniez o la Aproz nella Svizzera orientale. Particolarmente assurda è poi l'importazione dell'acqua Aquarel dal Belgio. L'argomento che sia la clientela a richiederlo non regge: nei ristoranti, nella maggior parte dei casi la clientela non ha altra scelta. Nestlé non è l'unica a trasportare per strada. Secondo le proprie indicazioni, Henniez distribuisce il 90% della sua acqua per strada. Migros effettua invece il 97% dei trasporti fino ai centri di distribuzione per ferrovia e il gruppo Coca-Cola (Valser) impiega sempre più sovente il treno per rifornire i suoi clienti principali come la COOP. Stimati 24'000 trasporti stradali inutili per l'importazione Nei negozi, sono soprattutto le marche economiche italiane a far concorrenza a quelle locali. Le importazioni di acque minerali sono aumentate del 300% dal 1990 e del 43% dal 1998 al 2001, mentre la quota di trasporti ferroviari è diminuita da un terzo a un quarto. Nestlé è uno dei maggiori responsabili di questa evoluzione. Partendo dal presupposto che gli autocarri circolino a pieno carico e che trasportino grandi bottiglie in PET in ragione di 2/3 del carico e bottiglie da litro in vetro in ragione di 1/3, possiamo calcolare che le importazioni di acqua generino oltre 24' 000corse di andata e di ritorno di autocarri a 4 assi. In realtà, considerata anche la necessità di trasportare bottiglie più piccole, le corse saranno anche molte di più. Ciò dimostra come il prezzo del trasporto internazionale sia di gran lunga troppo basso e favorisca quindi trasporti assurdi. I costi esterni del trasporto (incidenti, danni all' ambiente e inquinamento) devono di conseguenza essere internalizzati. Gli industriali dell' acqua inbottiglia si comportano in modo incoerente : insistono a vantare le qualità ecologiche delle loro fonti d' acqua,ma inquinano la nostra aria bruciando ogni anno decine di milioni di litri di carburante diesel per distribuire la loro acqua con i camion. Inoltre, inducono in errore i consumatori affermando che l' acqua in bottiglia sia il miglior prodotto per la loro salute. Questa affermazione è però smentita dall' Organizzazione mondialedella sanità. Invece di pagare da 500 a 1000 volte in più per l' acqua inbottiglia, i cittadini-consumatori dovrebbero impegnarsi nei confronti delle municipalità per indurle a continuare a distribuire un' acquadi qualità a prezzi abbordabili per tutti. Di Georges Darbellay, Iniziativa delle Alpi Il consumo mondiale di acqua in bottiglia sta facendo registrare una forte crescita, dell' ordine del 7% - 9% all' anno.Ciò significa che il mercato sarà raddoppiato entro l' anno 2010. Secondo l' industria dell' acqua in bottiglia, i fattori principali che guidano la scelta del consumatore sono la salute e la naturalezza. Secondo l' OMSnon sussiste però alcuna prova che l' acqua inbottiglia sia migliore per la salute dell' acquadel rubinetto. Oltre la metà dell' acqua inbottiglia subisce i medesimi trattamenti di quella delle tubature. Non è di conseguenza possibile definirla naturale. Inoltre, l' acquadei sistemi di approvvigionamento comunali deve ottemperare a norme più severe e viene sottoposta ad un numero maggiore di controlli di qualità. Nei flaconi di plastica dei distributori di acqua, la cui diffusione è in continua crescita, sono per esempio state accertate contaminazioni microbiche. Acqua in bottiglia, forma di sviluppo durevole? Un altro elemento di motivazione è costituito dall' ambizionedi scalata sociale : potersi permettere una bottiglia d' acquasignifica dimostrare di essere ricchi, in quanto essa costa 500 o mille volte (magari anche 10' 000volte) più dell' acquadel rubinetto. Alcuni industriali della distribuzione di acqua sono però chiamati ad affrontare un serio problema di immagine: da un lato essi incitano al consumo di acqua in bottiglia, sostenendo che l' acqua dellereti municipali risulti poco salubre, e dall' altra essi si stanno appropriando, tramite la privatizzazione, della gestione delle reti di distribuzione. La distribuzione di acqua tramite le reti di tubature è molto più ragionevole e sensata dal punto di vista della razionalità economica, dell' equitàsociale e dell' ecologia.L' acqua inbottiglia è invece in contrasto con il principio dello sviluppo durevole. Saper apprezzare l' acqualocale Cosa può fare il consumatore svizzero del giorno d' oggi sevuole tener conto del principio di sviluppo durevole? Se vuole assolutamente bere un' acquafortemente mineralizzata e quella del suo comune risulta insufficiente da questo punto di vista, gli consigliamo di scegliere un' acquasvizzera, la cui fonte si trovi il più vicino possibile. Se il consumatore vuole invece solo un' acqua gasata, gli consigliamo un apparecchio per l' aggiunta di gas, che gli permetterà di procurarsi semplicemente e a domicilio la sua acqua gasata. Nei ristoranti e nei caffè, il consumatore potrebbe invece esigere più spesso acqua di rubinetto,magari anche solo per accompagnare il proprio caffè. Gli esercenti dovrebbero invece imparare ad offrire caraffe d' acquaai loro ospiti, oppure acqua delle fonte più vicina. Difendiamo il nostro diritto ad una acqua potabile ad un prezzo abbordabile Il consumatore è nel contempo anche un cittadino. In Svizzera, l' approvvigionamento ela distribuzione di acqua compete ai comuni. Dobbiamo quindi impegnarci a conservare questa situazione, evitando la privatizzazione delle nostre fonti. Per una società privata risulta infatti estremamente più vantaggioso distribuire l' acqua in bottiglia che l' acqua attraverso le tubature. Dobbiamo anche esigere che i comuni curino con molta attenzione la qualità ecologica delle zone di captazione e assicurino il buon funzionamento delle loro reti di distribuzione. NO all' iniziativa Avanti eall' estensioneimplicita dei trasporti assurdi La nostra rete stradale costituisce il vettore di numerosi trasporti assurdi. La prossima primavera, il popolo avrà l' occasionedi dire NO all' ampliamento a seicorsie della nostra rete autostradale e al raddoppio della galleria del Gottardo. Diciamo quindi di No all' iniziativa Avanti, in quanto sin quando le nostre strade si presteranno all' abusodi questi trasporti assurdi non avremo bisogno di ampliarle. L' iniziativa Avanti e ilsuo controprogetto, che risulta esserne un' ulterioreestensione, dilapideranno 30 miliardi di franchi in autostrade. La Svizzera farebbe meglio ad investirli nella protezione delle zone di captazione e nel rinnovo delle reti di distribuzione di acqua potabile. ! "# # "$ % &%' ' ( ")*+"-, . /01 1 , 2' , " L' industriadell' acqua inbottiglia è uno dei settori meno regolati e che presenta il maggior tasso di crescita. Se, sino a qualche anno fa, questo mercato era riservato alle nazioni più ricche, ora i leader del mercato hanno scoperto i paesi in via di sviluppo. Non per questo però le popolazioni più povere possono disporre di acqua di miglior qualità. Di Marianne Hochuli, dichiarazione di Berna, responsabile per la politica commerciale Con il marchio Pure Life, Nestlé ha introdotto sul mercato, nel 1998 in Pakistan e nel 1999 in Brasile, un' acqua purificata e addizionata di minerali, sostenendo che questo prodotto avrebbe incrementato il benessere della popolazione. Sino a quel momento, solo una ridotta cerchia della popolazione dei paesi più poveri dell' Asia,dell' Americalatina e dell' Africaaveva potuto permettersi di bere acqua minerale importata. Niente acqua per i poveri I maggiori produttori di acqua in bottiglia mirano ora ad acquisire quali clienti le popolazioni più povere, approfittando del fatto che numerose nazioni non sono in grado di fornire acqua di buona qualità tramite l' approvvigionamentopubblico. Essi hanno pertanto sviluppato per questi vasti mercati una speciale acqua da tavola che però, pur risultando a buon mercato secondo i parametri occidentali, rimane un lusso praticamente inaccessibile per la popolazione delle nazioni più povere. Vi è inoltre il pericolo che diminuisca ulteriormente la disponibilità dei governi ad investire nella rete locale di approvvigionamento dell' acqua potabile. Danni ambientali L' industriadell' acquautilizza, secondo i calcoli del WWF, 1,5 tonnellate di plastica all' anno. Per produrre e poi smaltire questo materiale, vengono immessi nell' ambienteagenti chimici velenosi. L' instancabilericerca di nuove fonti di acqua pulita da imbottigliare sta inoltre portando ad uno sfruttamento sconsiderato delle sorgenti. Nestlé, per esempio, con l' acquisizionedel gruppo Perrier nel 1994, è divenuta proprietaria delle sorgenti del parco acquatico di Sao Lourenco (Brasile). Negli anni seguenti, Nestlé ha scavato due pozzi di 150 metri di profondità per poterne ricavare giornalmente 60' 000litri di acqua minerale di alta qualità. Questo sfruttamento ha però tolto all' acqua ilsuo particolare sapore e una delle sorgenti si è persino esaurita. . L' acqua:un bene comune o una merce privata? Nonostante l' acquasia un bene comune, normalmente viene applicata la base legale della proprietà privata. Ciò fa si che le aziende che commerciano l' acquanon debbano pagare nessuna tassa. Contrariamente a quanto avviene nell' industriapetrolifera o del legname, dove le tasse da versare allo stato sono fissate in base ai quantitativi estratti, rispettivamente abbattuti, spesso le ditte che imbottigliano possono utilizzare l' acquagratuitamente, come avviene per esempio in Canada, dove Nestlé può imbottigliare annualmente circa un miliardo di litri di acqua del lago Michigan e venderla con l' etichettadi "Ice Mountain Water". Per questo diritto, la ditta ha versato una tassa unica di licenza di 75 dollari. Occorre quindi chiedersi se l' acquacome risorsa può essere trattata come una proprietà privata. Nestlé obbietta che l' acqua inbottiglia non può più essere considerata una risorsa, ma deve essere considerata un prodotto. La vertenza verrà però diramata da un giudice nel corso del 2004, in quanto il movimento civico «Michigan citizen for Water Conservation» ha promosso una causa nei confronti della Nestlé.