entrate (ma anche dogane, territorio, monopoli): abbiamo fatto
Transcript
entrate (ma anche dogane, territorio, monopoli): abbiamo fatto
Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche Coordinamento Nazionale FLP Finanze Settore Agenzie fiscali e D.P.F. 00187 ROMA – Via Piave 61 tel. 06/59600687 - 0659871622 fax 06/50545464 sito internet: www.flp.it/finanze e-mail: [email protected] [email protected] Segreteria Nazionale Prot. 380/SN/RM2009 NOTIZIARIO N°128 Roma, 9 novembre 2010 Ai Ai A Coordinatori Provinciali Componenti delle RSU tutto il Personale LORO SEDI ENTRATE (MA ANCHE DOGANE, TERRITORIO, MONOPOLI): ABBIAMO FATTO UN SOGNO ALL’INCONTRARIO! Ovvero le lettere di Befera, il comportamento dei sindacati, il concorso a dirigente ecc.ecc. Ieri sera stavo rileggendo la lettera del direttore generale delle entrate ai direttori regionali e provinciali e i giornali che plaudivano all’iniziativa e, a un certo punto, vinto dalla stanchezza per la giornata faticosa, mi sono addormentato e ho sognato. Ho fatto un sogno all’incontrario. Ho sognato che l’evasione fiscale era diventato un crimine punito socialmente dai cittadini che pagano le tasse, tanto da spingere la stessa Confindustria a espellere le imprese che evadevano le imposte, ho sognato un direttore generale che, quando vuole inviare una lettera ai direttori regionali, non la mette sulla home page di intranet affinché sia subito mandata ai giornali; ho sognato che la politica fissava gli obiettivi e non si occupava dell’amministrazione, in modo che nessun direttore generale, in vista delle imminenti elezioni politiche, sentisse il bisogno di dare un segnale agli evasori fiscali. Ho sognato un’amministrazione che, anziché dare pubblici e generici attestati di stima ai lavoratori e poi……..basta, andava dal ministro dell’Economia e pretendeva che vi fossero riconoscimenti tangibili, ad iniziare dai passaggi di carriera e al pagamento in corso d’anno degli incentivi economici. Ho sognato che i passaggi da un’area all’altra non fossero attesi per decenni e poi, fatto il bando, venivano dimenticati dall’amministrazione e dai sindacati ma si svolgevano a cadenze regolari e in tempi rapidissimi. Ho sognato che incompatibilità e conflitti di interesse si iniziassero a risolvere dall’alto e non dal basso, ho sognato un Ministro dell’Economia che abbandonava definitivamente il suo lavoro di tributarista dicendo: “È giusto che lo faccia, mica posso difendere a stagioni alterne il fisco e gli evasori, o difendo uno o difendo gli altri”. Ho sognato direttori degli uffici che non avevano budget stringenti che scaricavano sui lavoratori e che se un verificatore tornava dicendo che la verifica non aveva evidenziato nulla di rilevante, gli dicevano: “Vabbè, meglio così, abbiamo trovato uno che Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche pag. 2 Agenzie fiscali e D.P.F. paga le tasse”, anziché dire: “Stavolta passi, ma la prossima volta se torni a mani vuote in verifica non ti ci mando più”. Ho sognato che la difficoltà dei concorsi era proporzionale al posto da ricoprire e quindi per diventare funzionario bastava il titolo di studio, un colloquio e tanta formazione mentre per diventare dirigente si facevano due prove scritte, un duro tirocinio sul campo, debitamente monitorato, e un’altra prova, stavolta orale e preceduta da un giudizio sul tirocinio svolto; ho sognato che un’amministrazione in cui i dirigenti non venivano “scelti” ma si guadagnavano la nomina. Ho sognato un sindacato unito, non per finta, attorno ai bisogni dei lavoratori, in cui nessuno fa i comunicati di giorno e poi si mette d’accordo con le agenzie……di notte; ho sognato che chi è ricattabile (che è diverso da ricattato) non sedeva ai tavoli di trattativa nazionali, che l’azione sindacale non fosse dettata da quanti incarichi dirigenziali avevi da difendere. Purtroppo anche nel sogno c’erano sindacati populisti che prima chiedevano di firmare i comunicati unitari e poi li smentivano con comunicati propri, dei lavoratori non fregava loro nulla ma miravano solo a farsi pubblicità, spesso sulle spalle dei precari che dicevano di voler difendere. Voi direte: “Ma come, ma non era un sogno all’incontrario????”. Si, ma anche i sogni hanno un limite, e il comportamento di certa gente non cambia nemmeno nei sogni all’incontrario. Infine ho sognato lavoratori che, anziché reagire con un’alzata di spalle ad ogni sopruso, si incazzavano e smettevano di fare tutto ciò che veniva loro chiesto, che smettevano di credere all’infinito alle promesse che non diventano mai realtà e che rivendicavano con forza i loro diritti; ho sognato lavoratori che si riunivano in assemblea e dicevano ai loro rappresentanti sindacali che erano stufi e pronti ad ogni manifestazione. Ma che avrebbero tolto il consenso (e le tessere) a quei sindacati che non avessero difeso fino in fondo il loro diritto a stipendi dignitosi, alla carriera, al riconoscimento del lavoro svolto. Ero felice e ridevo nel sogno, quando mi ha svegliato di soprassalto il suono del telefono. All’altro capo c’era un collega che mi diceva:“Senti un po’, altro che lettera del direttore generale, qua il mio direttore mi dice che, siccome è fine anno e dobbiamo raggiungere gli obiettivi, devo fare le verifiche nella metà del tempo previsto. Che devo fare????”. A quel punto mi sono svegliato definitivamente e ho capito che certe cose succedono solo nei sogni……… L’UFFICIO STAMPA 2