Guida - La competitività ambientale delle imprese

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Guida - La competitività ambientale delle imprese
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GUIDA ALLA
COMPETITIVITÀ AMBIENTALE PER LE IMPRESE
A CURA DEL BIC SARDEGNA SP A
1
GUIDA ALLA COMPETITIVITÀ AMBIENTALE PER LE IMPRESE
SOMMARIO
PREMESSA ....................................................................................................................................... 3
ECO-INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ AMBIENTALE ............................................................................... 3
L’APPROCCIO PRO-ATTIVO DELL’AZIENDA ............................................................................................ 3
STRATEGIE ....................................................................................................................................... 4
STRUMENTI PER L’ECO INNOVAZIONE ................................................................................................. 6
VANTAGGI ...................................................................................................................................... 11
GUIDA ALLA COMPETITIVITÀ AMBIENTALE PER LE IMPRESE
PREMESSA
Competitività e sostenibilità vanno di pari passo per le imprese.
La dichiarazione di Bilbao sull’eco-innovazione nelle PMI (Piccole e Medie Imprese)
raccomanda a Commissione e Stati membri di rendere l’innovazione ambientale uno dei
pilastri della crescita di piccole e medie imprese.
In generale però le aziende sono talora confuse in mezzo a una marea di strumenti e
soluzioni che vengono presentati come ecologici, sostenibili, a impatto zero.
Nella presente guida trovi informazioni e consigli che ti aiuteranno a identificare la
strategia ambientale più opportuna per la tua impresa.
ECO-INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ AMBIENTALE
Eco-innovare significare innovare approcci manageriali e tecnologie specifiche in modo da
aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse.
Spingere sull’eco-efficienza significa innescare processi di miglioramento ambientale
con una prospettiva rivolta a nuovi mercati particolarmente sensibili alla tematiche e
ai prodotti eco-sostenibili. In sostanza l’ambiente viene integrato nell’insieme dei fattori
di produzione di un’azienda
Ogni prodotto che la tua impresa produce ha delle caratteristiche che possono impattare
sull’ambiente, molte di queste si definiscono fin dalla fase di progettazione. Per ecoinnovare un prodotto è necessario partire dalla fase di progettazione e adeguare le
tecnologie di produzione in funzione delle esigenze ambientali. Questo è un processo che
può essere facilmente adottato dalle PMI.
L’APPROCCIO PRO-ATTIVO DELL’AZIENDA
Un’impresa pro-attiva è capace di prevenire e anticipare i problemi e le esigenze future ed
è in grado di gestire i cambiamenti. Dal punto di vista ambientale, ciò significa decidere di
minimizzare progressivamente l’impatto sull’ambiente: è il concetto del miglioramento
ambientale continuo.
Per fare questo per esempio un’azienda potrebbe decidere di procedere con:
•
la progettazione di prodotti o di servizi verdi, che abbiano un ridotto impatto ambientale
rispetto allo standard di mercato: questo può richiedere relazioni con i fornitori e i clienti
lungo tutta la filiera;
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•
l’introduzione di tecnologie pulite, cioè che abbiano un ridotto impatto ambientale
rispetto a quelle usualmente utilizzate allo stesso scopo;
•
il riciclo delle acque ove possibile;
•
il risparmio energetico;
•
l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili;
•
il recupero degli scarti di produzione;
•
modifiche al packaging (materiale per il confezionamento) per renderlo meno
impattante, ad esempio riducendo il peso degli imballaggi e usando quelli riutilizzabili;
•
l’eliminazione di trattamenti altamente impattanti;
•
la riduzione delle sostanze tossiche (sostituzione dei materiali con alternative meno
nocive e più riciclabili o rinnovabili);
•
la ricerca di opportunità di mercato per la vendita di scarti, sfridi, parti di prodotti usati,
non riutilizzabili all’interno dell’azienda (facendoli diventare delle materie prime
secondarie o seconde);
•
la comunicazione verso l’esterno degli interventi ambientali effettuati e dei
miglioramenti ottenuti.
STRATEGIE
Per decidere come orientare lo sviluppo della competitività ambientale della tua
azienda, puoi fare una riflessione sulle strategie da cui ti vuoi far guidare in questa scelta.
Per esempio le grandi aziende che producono beni per i consumatori finali danno
particolare importanza alle strategie di prodotto o di mercato. Esse pertanto puntano
sulla progettazione (e promozione con azioni mirate di marketing) di prodotti ecologici,
cioè di prodotti che in tutte le fasi di vita rispettano l’ambiente. Sono le stesse aziende che
scelgono di aderire a un marchio ecologico, ossia di certificare la virtuosità del loro
prodotto, differenziandolo, rispetto alla massa, attraverso il possesso di un’etichetta
ecologica, come ad esempio l'Ecolabel (marchio comunitario di qualità ecologica secondo
quanto previsto dal nuovo Regolamento CEE 66/2010).
Dato che tutte le aziende sono attente ai consumi, la tua azienda potrebbe adottare una
strategia di processo: sposare le tecnologie pulite e l’uso razionale di risorse, la
riduzione di emissioni, reflui e rifiuti.
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Unitamente alle strategie di prodotto o di processo, solitamente le imprese che si
impegnano in questa direzione hanno anche delle strategie di comunicazione, con le
quali mirano a far conoscere il loro sforzo e le loro politiche ambientali. Il fine è ovviamente
quello di vedere riconosciuta un'immagine verde presso i consumatori e avere anche un
migliore rapporto con enti come le pubbliche amministrazioni, le assicurazioni e le banche.
Per comunicare l’impegno ambientale solitamente si ricorre a:
• strumenti di contabilità ambientale;
• certificazioni (Ecolabel, ISO 14000);
• dichiarazione ambientale prevista dall'EMAS (se l’azienda ha un sistema di
gestione ambientale registrato EMAS);
• strumenti tipici del marketing quali la pubblicità, la promozione, le pubbliche
relazioni e la sponsorizzazione.
Talora sono fondamentali anche le strategie di alleanza con cui si prevede un impegno
comune nel raggiungimento degli obiettivi globali attraverso lo scambio di know how, e di
esperienze.
In sostanza si tratta di scegliere tra intervenire sul prodotto o sul processo: la tua
impresa può scegliere entrambe le strade o puntare preferibilmente su una e poi
estendere il miglioramento ambientale anche all’altra.
In ogni caso, questi saranno i passi da compiere:
• identificazione dei parametri ambientali rilevanti per la tua attività e/o il tuo prodotto;
• analisi dei dati ambientali;
• definizione della strategia con individuazione di obiettivi da raggiungere e
programmazione di azioni finalizzate al conseguimento degli obiettivi;
• realizzazione degli interventi programmati;
• comunicazione verso l’esterno degli interventi attuati e dei miglioramenti conseguiti;
• monitoraggio.
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STRUMENTI PER L’ECO INNOVAZIONE
Le Tecnologie Pulite
Le Tecnologie Pulite consentono di ridurre gli impatti ambientali delle produzioni o legati
ad esse. Si parla di tecnologie pulite quando le aziende adottano le migliori tecniche
disponibili, note come BAT (Best Available Techniques), che la Direttiva europea 96/61
definisce come “la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di
esercizio indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di
massima, la base dei valori limite di emissione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli
impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l’impatto sull’ambiente nel suo
complesso”.
Le BAT riguardano tutti gli aspetti delle attività di un’industria che hanno degli impatti
sull’ambiente.
Il termine tecniche è qui usato in senso lato per indicare anche modi di gestione di
progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio dell’impianto di produzione. Sono
definite migliori perché sono le più efficaci al fine di proteggere l’ambiente. Si chiamano
disponibili perché sono diffuse e non si tratta di tecniche di costo talmente elevato da
esser accessibile solo ad un numero ristretto di aziende ma di tecniche ormai sviluppate
su larga scala.
Grazie alle BAT, per esempio, le autorità competenti nel rilascio di un’autorizzazione fanno
direttamente riferimento ai valori di emissioni ottenibili con le BAT senza imporre una
determinata tecnologia o una particolare misura: così è l’azienda che assume parte attiva,
decidendo in che modo rispettare il valore imposto.
Con l’applicazione delle BAT si possono ottimizzare i consumi delle materie prime,
dell’acqua e dell’energia e minimizzare rifiuti e emissioni.
Nel sito del EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau Agenzia europea per la strategia integrata di controllo e prevenzione dell’inquinamento),
all’indirizzo http://eippcb.jrc.es/pages/FActivi-ties.htm, puoi consultare i documenti di
riferimento delle migliori tecniche disponibili per i settori più rilevanti.
I Sistemi di Gestione Ambientale (SGA).
Un SGA è lo strumento ideale per tenere sotto controllo tutti gli aspetti ambientali legati
alle attività della tua azienda.
Per i Sistemi di Gestione Ambientale la norma internazionale di riferimento è la ISO
14001 ma esiste anche il Regolamento Comunitario EMAS III che include i punti della
norma ISO 14001 ed in più richiede altre particolari caratteristiche aggiuntive.
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Il SGA è composto da una serie di documenti:
•
la politica ambientale e il programma dell’Organizzazione;
•
la descrizione del campo di applicazione del sistema, dei suoi principali elementi e il
riferimento ai documenti correlati: l’Analisi Ambientale Iniziale, le procedure operative
e gestionali, magari un manuale che spieghi come funziona il Sistema;
•
i documenti, comprese le registrazioni, che sono richiesti dalla norma di
riferimento: ISO 14001 o Regolamento EMAS III;
•
i documenti che sono necessari per il buon funzionamento del Sistema.
Il sistema di gestione ambientale deve essere tagliato su misura per la strategia
dell’impresa. Gli obiettivi di un sistema di gestione ambientale derivano dalla politica
ambientale dell’azienda e si traducono nelle azioni da intraprendere per realizzare il
programma ambientale. L’azienda potrebbe, per esempio, stabilire nella sua politica di
ridurre al minimo le proprie emissioni e quindi prevedere nel suo programma ambientale
degli interventi mirati a raggiungere questo obiettivo: per esempio un frequente controllo
dei fumi, un rinnovo delle caldaie con macchine meno inquinanti o altri tipi di interventi che
vadano in questa direzione.
Avere un SGA è poi particolarmente importante per quelle aziende che svolgono attività
altamente impattanti: si pensi ad aziende che hanno a che fare con i rifiuti, aziende di
pulizie, aziende che fanno bonifiche.
In questi casi avere un metodo per tenere sotto occhio tutto ciò che può creare pregiudizio
all’ambiente diventa uno strumento di tutela dell’azienda.
Inoltre, quando queste aziende partecipano a bandi pubblici, molto spesso viene loro
richiesto di dimostrare che hanno approntato delle misure di gestione degli aspetti
ambientali tipo ISO 14001 o EMAS.
Per ulteriori informazioni consulta la guida ai SGA
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La comunicazione verso
organizzazioni con SGA.
l’esterno
del
miglioramento
ambientale
per
le
Le aziende che hanno un sistema di gestione ambientale certificato e registrato, conforme
al Regolamento EMAS, devono pubblicare la dichiarazione ambientale.
La dichiarazione ambientale è un documento nel quale sono rese pubbliche le
performance ambientali dell’organizzazione, la sua politica ambientale e il suo programma.
Periodicamente la dichiarazione viene aggiornata per rendere conto al pubblico degli
avanzamenti nel processo di miglioramento ambientale continuo.
Le organizzazioni che hanno un SGA conforme alla ISO 14001, ma non all’EMAS,
possono comunque pubblicizzare le proprie prestazioni e comunicare all’esterno (su
documenti ufficiali, sito web e vari media) il loro impegno nel rispetto dell’ambiente, anche
attraverso l’utilizzo della frase che attesta il possesso della certificazione.
Le etichette verdi.
Le etichette ambientali si distinguono in:
• etichette ambientali di tipo I;
• etichette ambientali di tipo II;
• etichette ambientali di tipo III.
Le etichette ambientali di tipo I fanno riferimento alla norma UNI EN ISO 14024.
I requisiti sono basati su un sistema che considera l’intero ciclo di vita del prodotto (i criteri
sono dunque sviluppati da una parte terza).
Il prodotto che richiede il marchio deve rispettare determinati valori limite stabiliti.
Esempi di queste etichettature sono l’Ecolabel europeo, il Blaue Engel (tedesco), il Nordic
Swan (scandinavo), e alcune di settore come: l’Energy Star , l’FSC (gestione sostenibile
delle foreste e relativa rintracciabilità dei prodotti), Oeko-Tex (sulla presenza di sostanze
nocive sui prodotti tessili) ecc. La norma di riferimento per l’Ecolabel Europeo è il
Regolamento CEE 66/2010.
L’Ecolabel è il sistema comunitario di assegnazione del marchio di qualità ecologica e
comprende i prodotti rispondenti ai requisiti di qualità ambientale definiti dalla UE per varie
categorie di prodotto.
Il marchio informa il consumatore della qualità ecologica del prodotto/servizio. Si tratta di
un marchio di eccellenza e i prodotti che lo conseguono hanno i più alti livelli di
prestazioni ambientali della categoria.
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Le etichette ambientali di tipo II fanno riferimento alla norma UNI EN ISO 14021.
Sono asserzioni ambientali auto-dichiarate e sono basate su un singolo criterio e non
c’è una verifica indipendente della veridicità.
Sono strumenti di informazione che contengono dati dichiarati dal produttore per esempio
su biodegradabilità e atossicità dei trattamenti. Un tipico esempio è l’autodichiarazione
della percentuale di materiale riciclato presente in un prodotto.
Le etichette ambientali di tipo III fanno riferimento alle norme UNI ISO 14025.
Sono Dichiarazioni ambientali che contengono una quantificazione degli impatti
ambientali associati al prodotto lungo il suo ciclo di vita.
Nella dichiarazione, gli impatti devono essere descritti in modo tale da facilitare il
confronto tra prodotti.
Un esempio sono le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (Environmental Product
Declaration).
Vedi sito www.isprambiente.gov.it/temi/sviluppo-sostenibile/strumenti-per-lo-svilupposostenibile/dichiarazione-ambientale-di-prodotto-dap
Le DAP valutano il ciclo di vita del prodotto e in base a questo quantificano la
prestazione ambientale complessiva, permettono anche alle aziende che hanno
prodotti che non rientrano nella categorie coperte da Ecolabel di divulgare
informazioni ambientali sui loro prodotti, facilitando il confronto con altri prodotti.
Sul web trovi molte informazioni sulle etichette ecologiche. Sul sito www.acquistiverdi.it ,
patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, puoi trovare delle pubblicazioni mirate ad
identificare le etichette adatte per i diversi prodotti.
Per il settore dell’edilizia esiste un interessante standard di costruzione americano
denominato LEED – Leadership in Energy and Environmental Design (che si può tradurre
come Primato in efficienza energetica e progettazione ecocompatibile).
Il LEED va sempre più diffondendosi e interessa gli edifici di nuova costruzione ma si
può estendere anche ai prodotti per l’edilizia, nel caso in cui le aziende produttrici
richiedano la verifica di conformità allo standard ovvero quanto quel prodotto contribuisce
a dare all’edificio punteggio LEED. Per maggiori informazioni in proposito puoi consultare
www.certificazioneleed.com.
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La comunicazione del miglioramento delle performance ambientali del prodotto con
etichetta ecologica.
In questo caso la comunicazione verso l’esterno avviene in modo immediato perché il
consumatore si trova di fronte un prodotto con un marchio di qualità ecologica o con una
dichiarazione ambientale di prodotto che ne specifica le caratteristiche ambientali.
Si può ovviamente ricorrere anche ad altri strumenti di marketing per potenziarne l’effetto.
Analisi e valutazione del ciclo di vita (LCA - Life Cycle Assessment)
Per la norma internazionale ISO 14040, il Life Cycle Assessment è la: “compilazione e
valutazione attraverso tutto il ciclo di vita dei flussi di entrata ed uscita, nonché i potenziali
impatti ambientali, di un sistema di prodotto”. Il ciclo di vita comincia con l’estrazione
delle materie prime e termina con lo smaltimento (dalla culla alla tomba) o il recupero e il
riciclo (dalla culla alla culla).
Con uno studio di LCA si può comprendere in quale fase della vita di un prodotto ci
sono maggiori criticità ambientali e quindi conseguentemente si può intervenire per
rendere il prodotto più verde dove serve, anziché magari spostare gli impatti da una fase
all’altra. La LCA è un approccio che sta alla base di etichette e dichiarazioni ambientali
(Ecolabel, autodichiarazioni, EPD).
Un’azienda che applica l’LCA per i suoi prodotti individua immediatamente le
problematiche ambientali all’interno di processi produttivi, sa quindi dove intervenire per
migliorare la qualità del prodotto, risparmiare energia e materiali.
Eco-design
L’eco-design considera i fattori ambientali nella progettazione e nello sviluppo di beni o
servizi. Prima di tutto è necessario valutare gli impatti ambientali che possono essere
generati da un prodotto e valutare alternative progettuali. Le decisioni assunte in fase di
progettazione determinano gli impatti che avrà il prodotto lungo tutta la sua vita. I prodotti
di questa ecoprogettazione risultano qualitativamente buoni almeno quanto quelli dello
standard di mercato ma hanno prestazioni ambientali decisamente migliori.
La riprogettazione tenendo conto degli aspetti ambientali di un prodotto esistente non
produce tanta innovazione quanto l’eco-progettazione da zero di un nuovo prodotto.
Per alcuni settori esistono norme che si riferiscono alla responsabilità del produttore per gli
impatti ambientali dei prodotti. Per esempio:
•
Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio;
•
Direttiva sulla gestione dei veicoli fuori uso (ELVs);
•
Direttive sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche (WEEE);
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•
Direttiva quadro che definisce dei requisiti
apparecchiature utilizzanti energia (EUP).
di
ecodesign
per
le
Esiste inoltre uno standard per l’ecodesign: il rapporto tecnico UNI EN ISO/TR 14062
“Gestione ambientale - Integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione e nello
sviluppo del prodotto”.
Al
seguente
indirizzo
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sustainablebusiness/documents/eco-design/legislation/implementing-measures/index_en.htm trovi i
Regolamenti europei (in applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio) che contengono le specifiche per la progettazione ecocompatibile per
diversi gruppi di prodotti. Per cercare quelli che interessano la tua azienda: scegli il
gruppo di prodotti, apri la documentazione e poi, nella pagina successiva, apri il file con il
testo in italiano che si trova nella colonna “IT”.
VANTAGGI
Quanti e quali vantaggi può ottenere la tua azienda da una gestione attenta e pro-attiva?
Di seguito solo alcuni dei benefici che puoi conseguire e che dipenderanno dagli strumenti
scelti:
• minori costi di produzione (con l’ecodesign, per esempio, identifichi i processi
inefficienti);
• minori costi di smaltimento dei rifiuti e minori consumi di risorse;
• migliore immagine verso i clienti (perché hai intrapreso una strategia di
comunicazione ambientale congiuntamente alla tua azione verde);
• accesso al mercato degli acquisti verdi (consulta la pagina web “Tecnologie e
prodotti green” e il video sul GPP “Le opportunità del Green Public Procurement
(GPP) per le imprese” presenti in questa sezione e le pagine di
www.regione.sardegna.it/sardegnacompraverde) e maggiore apprezzamento nei
confronti di clienti che adottano politiche di sostenibilità ambientale;
• preparazione maggiore per determinate gare d’appalto in cui è richiesta una
gestione degli aspetti ambientali (nel caso in cui la tua azienda abbia un SGA);
• migliore qualità del prodotto progettato con l’ecodesign (perché questo ne ha
aumentato la durata e la funzionalità);
• minori costi per rispettare la normativa a tutela dell'ambiente (perché con un
sistema di gestione ambientale hai tutto sotto controllo);
• minori costi legati ad incidenti ambientali;
• migliori relazioni con i lavoratori grazie al coinvolgimento dei dipendenti;
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• migliori rapporti con le autorità pubbliche e la comunità locale grazie alla
comunicazione dell’impegno ambientale assunto e dei risultati conseguiti;
• maggiori possibilità di ottenere agevolazioni finanziarie, incentivi economici,
semplificazioni o vantaggi nelle procedure amministrative;
• migliori rapporti con le banche e minori premi di assicurazione.