in questo numero - Coldiretti Lombardia

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in questo numero - Coldiretti Lombardia
N° 4 dicembre 2007
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Periodico d’informazione della Federazione Regionale Lombarda di Coldiretti
in questo numero
Una scommessa, sicuramente una grande
opportunità. Certo, la vendita diretta non
è una soluzione valida in ogni circostanza
e per qualunque azienda. Ma con le dinamiche di mercato a cui ci siamo ormai
abituati, rappresenta una valida alternativa sia per chi produce, sia per chi fa acquisti. L’agricoltore che decide di vendere direttamente i suoi prodotti diventa, per
una volta, protagonista. Non si limita più
a rifornire un grossista o un supermercato
ma diventa “primo attore”.
A fare compere all’interno di un’azienda,
di solito, è un consumatore preparato, attento, molto curioso (nel senso più positivo del termine). Pur non rinunciando a
chiedere come è organizzata quella specifica azienda, come si allevano gli animali,
come si ottiene un determinato vino... è
disposto dunque a lasciarsi consigliare.
A una sola condizione però. L’agricoltore
deve riuscire a far scoccare una scintilla.
Quella che accende la fiducia del consu-
matore, perché gli fa capire che sta facendo un acquisto, passatemi il termine, “intelligente”. Come si può definire meglio,
infatti, un prodotto genuino, dalla provenienza certa, a un costo concorrenziale?
Ottenere risultati, soprattutto all’inizio,
non è però per nulla semplice. Occorre
sapersi muovere sul mercato, essere in
grado di presentare il proprio prodotto
e la propria azienda dando a ogni cosa
il giusto peso e valorizzando il lavoro
(spesso tanto semplice quanto duro), a
volte anche solo dimostrandosi abili nello
studiare un’offerta natalizia o nel confezionare i pacchetti. Imparato tutto ciò i
risultati arrivano.
E allora si scopre che la vendita diretta
può spalancare tante altre porte utili per
farsi conoscere e apprezzare: l’esperienza di chi ha aperto anche all’agriturismo
o alla fattoria didattica ne è un esempio
concreto.
Eugenio Torchio
www.lombardia.campagnamica.it
PAG 2
Il futuro dei Farmers market
PAG 3
Stop alle frodi alimentari
PAG 4
La parola a... S. Ravizza
PAG 5
Le mele di Mauro Simonini
PAG 6
Nello spaccio “Al Cantarane”
PAG 7
Interviste all’Agrimercato
Farmers market? Sì
All’estero sono molto diffusi, funzionano da anni, soddisfano le esigenze
degli imprenditori agricoli ma anche
e soprattutto dei consumatori. Che si
chiamino Marché paysan, Farmers
market, Bauernmarkt (da noi conosciuti come Mercati Agricoli) vantano
ormai una tradizione costellata di successi. In Europa, così come negli Stati
Uniti, la vendita diretta dei prodotti di
fattoria non è insomma più una novità. Raggiungere l’obiettivo di una filiera corta vuol dire infatti avvicinare
chi produce al mondo dei consumatori, rispondendo così alla crescente domanda di chi chiede maggiore qualità,
più sicurezza e possibilità di acquistare alimenti e prodotti che arrivino direttamente dal territorio in cui si vive.
Conoscendo davvero, così, ciò che arriva sulle tavole di casa ogni giorno.
Nel nostro Paese i Mercati Agricoli
sono nati in Alto Adige e, ancora oggi,
sono concentrati soprattutto nel Nord,
fatta salva qualche pregevole eccezione come il caso di Taranto, dove
REGIONI CON IL NUMERO MAGGIORE DI AZIENDE PER CATEGORIE DI PRODOTTI
PRODOTT0
Vino
Ortofrutta
Olio
Formaggi
Carni
Miele
I
Lombardia
Toscana
Toscana
Toscana
Lombardia
Lombardia
II Toscana
Abruzzo
Sicilia
Lombardia
Abruzzo Toscana
III
Abruzzo
Em. Rom.
Abruzzo
Piemonte
Toscana
Em. Rom.
IV
Piemonte
Liguria
Liguria
Abruzzo
Em. Rom.
Tr. Al. Ad.
V
Veneto
Piemonte
Puglia
Em. Rom.
Veneto
Veneto
Fonte: elaborazioni Osservatorio Nazionale vendita diretta Coldiretti
QUOTE PERCENTUALI DI AZIENDE PER I PRINCIPALI PRODOTTI
NORDOVEST
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
VINO
50-52
40-42
38-40
35-37
ORTOFRUTTA OLIO
20-22
-
18-20
-
26-28
18-20
8-10
1-2
FORMAGGI
8-10
8-10
2-4
6-8
Fonte: elaborazioni Osservatorio Nazionale vendita diretta Coldiretti
2
CAMPAGNA AMICA LOMBARDIA
CARNI
8-10
8-10
2-4
12-14
MIELE
1-2
1-2
1-2
2-3
È ora di dire basta alle frodi alimentari
Potremmo definirli i prodotti DOF,
cioè di Denominazione a Origine Frodata. In barba al tentativo di estendere
e ampliare il numero di Mercati Agricoli (con vendita diretta), cresce infatti
il business di chi utilizza (e mette sul
mercato) prodotti di bassissimo livello, ottenuti con procedimenti davvero
truffaldini. Un giro da un miliardo di
euro, come ha denunciato anche la
stampa nazionale, che ruota attorno a
mozzarelle di bufala ottenute con latte boliviano, olio colorato artificialmente e commercializzato con sigle
ingannevoli perché del tutto simili a
quelle di prestigiosi marchi Dop, an-
grazie
Coldiretti ha svolto e svolge un ruolo davvero di primo piano. E pensare
che in Francia le prime esperienze al
proposito sono state fatte già 15 anni
fa nel Dipartimento centro-meridionale dell’Aveyron, mentre nel Regno
Unito il numero dei mercati, comparsi
per la prima volta dieci anni fa, è praticamente raddoppiato negli ultimi 24
mesi, arrivando oggi alla cifra record
di 500 Farmers market con 15 milioni
di consumatori che spendono 166 milioni di sterline l’anno.
Può la situazione italiana cambiare?
Un passo in avanti dovrebbe essere
fatto con l’ultimo Decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in materia di mercati
contadini. Uno strumento legislativo
che consente di superare la norma che
limita al tre per cento la presenza di
imprese agricole nei mercati locali.
Fermo restando, ovviamente, che le
aziende interessate siano ubicate sul
territorio regionale e che vendano
solo prodotti agricoli propri (o ottenuti anche a seguito di attività di trasformazione, come prevede il Decreto).
Filiera corta, insomma. Resa possibile
dal fatto che nei farmer market non si
trovano intermediari, ma solo produttori agricoli diretti.
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guille cinesi vendute come pescato
locale. E gli esempi potrebbero continuare. È arrivato davvero il momento
di dare spazio ai prodotti a “km zero”.
Una garanzia per chi vuole conoscere
l’iter che porta un alimento “dal campo alla tavola”. Per una volta in barba
alle truffe.
L’identikit della vendita diretta
Vendita diretta: un fenomeno circoscritto o da grandi numeri?
Per cercare di rispondere a questa domanda abbiamo analizzato
gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale di Coldiretti sul tema.
Un’indagine fatta sul campo che ha portato a contare oltre 48 mila
aziende agricole (circa il 5% delle imprese iscritte nei registri delle
Camere di Commercio) che effettuano questo tipo di commercio
nel nostro Paese. Entrando nel dettaglio si è scoperto che la regione dove si pratica maggiormente la vendita diretta è la Toscana,
che raggiunge il 12,6% del totale nazionale, seguita dalla Lombardia con l’11% e dall’Abruzzo con il 10,4%. Quale poi l’incidenza
delle aziende con vendita diretta sul totale delle imprese agricole
presenti nelle diverse regioni? Degni di nota i risultati che arrivano
da Liguria, Toscana, Abruzzo e Lombardia. Le uniche con quote
al di sopra del 10%. E in particolare: Liguria 14,6% (dato questo
da ricondurre con ogni probabilità alle piccole dimensioni della
maggior parte delle aziende del settore), Toscana 13,7%, Abruzzo
13,5%, Lombardia 12%. E ancora: che tipo di impresa privilegia
la vendita diretta? Senz’altro, la risposta inequivocabile, quella
piccola (con una percentuale che arriva in questo caso addirittura
al 75%). Raggiungere il consumatore finale senza intermediazioni, rappresenta infatti un’opportunità soprattutto per le realtà più
piccole, maggiormente penalizzate sul mercato globale rispetto a
quelle di grandi dimensioni.
Per concludere, un occhio rivolto al tipo di prodotti commercializzati. Con il vino che fa decisamente la parte del leone: 43%, pari a
circa 21 mila cantine. Seguono le aziende che vendono ortofrutta
(23,5%), olio di oliva (16%), carne e salumi (8%), formaggi (5%).
Tutto da analizzare il dato riferito al miele che, se è vero che si ferma all’1% su scala globale, raggiunge però nel suo solo settore un
ragguardevole 45%, se consideriamo che sono ben 490 le aziende
che praticano la vendita diretta di miele su un totale di 1100 imprese professionali presenti nel nostro Paese.
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Foto archivio “Il Coltivatore Pavese”
La parola a...
Intervista a Stefano Ravizza
Filiera corta, una “battaglia”
a garanzia del consumatore
È un giovane imprenditore agricolo
di 23 anni, laureando in enologia e viticoltura, che ha iniziato a occuparsi
della sua azienda tre anni fa, subentrando alla madre. Stefano Ravizza è
a capo de “Il Torrino”, a Stradella, in
Oltrepò Pavese, terra dedita per eccellenza alla coltivazione della vite.
Innanzitutto ci dica che cosa e come
producete.
“Per scelta e per differenziarci sul
mercato, cercando di trovare uno spazio e un consumatore tipo, solo vini
fermi. Croatina, Barbera, Malvasia
ferma, Passito di Malvasia, Riesling,
Pinot vinificato rosé. In tutto quest’anno abbiamo pigiato circa 550/600
quintali di uva. E lo preciso, con un
certo orgoglio, non vendiamo a nessuno la nostra uva, così come non ne
compriamo sul mercato. Tutto quello
che finisce in bottiglia è frutto del nostro lavoro e del nostro terreno”.
E poi? Il vino lo vendete direttamente o avete anche altri canali?
“È da un anno e mezzo che sfruttiamo il nostro punto vendita. Ed esclusivamente quello. Sa, anche in questo
caso per scelta, abbiamo deciso di
non utilizzare rappresentanti (per non
far lievitare il prezzo) e abbiamo scar-
4
tato a priori la grande distribuzione.
Produciamo vini particolari, come le
dicevo, che non possono essere portati a un pubblico di massa. Occorre
conoscerli, ci vuole qualcuno che sia
capace di spiegare come vengono fatti, solo così si può capirli e apprezzarli”.
Una scelta, quella della vendita diretta, che vi soddisfa?
“Senza ombra di dubbio sì. La filiera
corta è una garanzia per il consumatore. È un po’ la nostra fidelity card.
I clienti imparano che si possono fidare, perché sanno di aver costruito
un rapporto con il produttore. Non
nascondono certo le loro aspettative,
andando a scoprire un po’ tutte le fasi
di lavorazione: c’è chi ha veramente
girato dai filari fino al reparto di imbottigliamento.
Così scoprono il tuo vino, poco alla
volta, passo dopo passo. E quando
anche il loro gusto è ‘conquistato’ non
tornano più indietro”.
Ma i consumatori sono davvero in
grado di riconoscere un prodotto di
qualità?
“Oggi come oggi credo proprio di sì.
C’è chi bada soprattutto al prezzo e
vuole risparmiare il più possibile, ma
CAMPAGNA AMICA LOMBARDIA
c’è anche una buona fetta di mercato
che è disposta a bere meno, purché si
tratti di un prodotto di qualità. Una
fortuna, questa, per noi che lavoriamo in una zona dove la concorrenza
è fortissima”.
Si tratta insomma di ritagliarsi una
propria nicchia?
“Proprio così. Magari offrendo degustazioni gratuite in cantina per far
capire al consumatore che il vignaiolo è disposto a mettersi in gioco. Che
crede di avere un prodotto vincente”.
E le produzioni bio? Possono essere
un’arma in più?
“Sicuramente per chi opera nel settore dell’ortofrutta, non per chi fa vino.
Che si tratti di semplici curiosi così
come di intenditori più raffinati, raramente abbiamo richieste in questo
senso da parte dei consumatori. Direi
piuttosto che la nostra carta vincente
è la qualità e il contatto diretto con
chi ci visita. È su questi fronti che
bisogna investire. Personalmente sto
per aprire anche un agriturismo con
degustazioni all’interno, con lo scopo
dichiarato di aumentare il numero di
turisti che possono venire per toccare
con mano e in prima persona la nostra realtà agricola”.
Mele bio, succhi e aceto:
la scommessa di Simonini
Un’azienda a conduzione familiare,
la cui attività è iniziata 25 anni fa. A
Ponte in Valtellina (Sondrio) si trovano i frutteti di Mauro Simonini che,
insieme al cognato, alla sorella e al nipote, ha iniziato a far rendere la proprietà agricola un tempo del nonno.
Otto ettari di terra baciata dal sole e
dall’ottimo clima, dove maturano tutti
gli anni dai 3500 ai 4000 quintali di
mele (quest’ultima cifra record è stata sfiorata nel 2007). Per la maggior
parte Golden, poi Stark e infine una
piccola percentuale di Gala. In parte
trasformate in succhi e aceto, sempre
più apprezzati e richiesti dal mercato.
“Noi seguiamo tutto il ciclo – spiega Mauro Simonini – dalla messa a
dimora della piantina, alla raccolta,
alla vendita diretta all’interno dello
spaccio. Quest’ultimo rimane aperto per circa sei mesi l’anno, il tempo
necessario per vendere tutto il nostro
prodotto e solo quello. Sa, potremmo
andare avanti tranquillamente a smerciare mele da gennaio a dicembre, ma
non lo facciamo per una questione di
serietà e di rispetto verso il cliente”.
Un atteggiamento che, alla lunga,
premia. I consumatori, infatti, apprezzano la diversità di trattamento (e di
prodotto, soprattutto) che trovano facendo acquisti all’interno di un’azienda agricola. “Abbiamo clientela che
arriva un po’ dalle varie province
lombarde. E l’aspetto che riscontriamo costantemente è l’attenzione e
il desiderio di visitare, di conoscere
di scoprire la nostra realtà agricola.
Non è certo un caso se hanno sempre
voglia di parlare con chi sta dietro il
banco. Insomma, non sono semplici
clienti che vengono a fare la spesa”.
Su queste basi si capisce perché Simonini afferma senza alcuna esitazione che il numero di consumatori è
in crescita, nonostante ricordi che la
concorrenza sta aumentando anche
perché è in crescita pure il numero di
aziende che praticano la vendita diretta. “Per affrontare le difficoltà intrinseche al mercato – prosegue ancora
il dinamico produttore valtellinese
– cerco di valorizzare il mio prodotto, cerco di migliorarlo sempre più”.
In quest’ottica ecco allora, fra l’altro,
l’esperienza fatta nel settore bio. Con
cinquemila metri quadrati di terreno
dedicato a un progetto sperimentale,
con la messa in dimora di piantine
di melo di varietà resistenti alla ticchiolatura quali Brina, Florina, Nova,
Gold Rush, Golden Orange.
“È stata una sfida – spiega Simonini –
che ci sta dando le prime soddisfazioni. Intanto perché stiamo utilizzando
tutte le informazioni che ci vengono
dal biologico per trasferirle alle coltivazioni tradizionali, poi perché anche
il consumatore apprezza. E anche questo è un modo per fidelizzare la nostra
clientela”. Sul fronte della produzione tradizionale, l’azienda di Ponte è
riuscita a passare da quattro a un solo
trattamento insetticida. Per contrastare la Carpocapsa (la farfallina che, a
livello larvale, distrugge piante e frutti) si è ricorsi anche a speciali diffusori della confusione sessuale, sorte di
“trappole” che disorientano i maschi
dell’insetto impedendo loro di fecondare le femmine.
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AZIENDA
AGRICOLA
SIMONINI
di Mauro Simonini
Via Nazionale, 10
23026 Ponte in Valtellina (SO)
Tel. 0342.48.90.00
5
Una vita a tu per tu con la stalla
“La nostra storia assomiglia a quella di
tante famiglie che all’agricoltura hanno dato e che dall’agricoltura hanno
avuto. Prima i nonni, poi papà e mamma insieme allo zio, cocciuti nel ritenere la terra da coltivare la missione
da svolgere”. Inizia così il racconto di
Miriam Franzoni che oggi, insieme ai
fratelli Tiziano ed Ennio, porta avanti la tradizione familiare nell’azienda
agricola “Al Cantarane” di Torbole
Casaglia (Brescia). Un’azienda che
inizialmente produceva e vendeva latte e che dal 2002, anno in cui è stato
fondato un caseificio interno, trasforma la materia prima in Grana Padano
Dop e formaggi freschi che vengono
commercializzati direttamente.
“Ma il nostro obiettivo – spiega la
dinamica titolare – non è cambiato:
vogliamo fare una buona agricoltura,
cercando di ottenere sempre più qualità e servizi per i nostri clienti. Chi
viene da noi sa cosa mangia. Sa che
alla base della nostra azienda ci sono
lavoro, tenacia e tanta voglia di stupire. Carte fondamentali, riteniamo, per
disegnare un buon presente e soprattutto un buon futuro”.
Al Cantarane dispone di 250 capi bovini, di cui 150 producono latte per
una capacità giornaliera di circa 25
quintali. Il formaggio ricavato viene soprattutto venduto nello spaccio.
“Per trovare il nostro marchio – aggiunge ancora Miriam Franzoni – i
consumatori devono insomma venire
direttamente sui nostri banchi. E questo dato di fatto rappresenta un po’ un
6
certificato di garanzia della qualità di
certi alimenti”. Garanzia che premia
se è vero, per esempio, che “Al Cantarana” produce anche un gelato artigianale che quest’anno ha fra l’altro
vinto un premio durante Aliment, la
Rassegna agroalimentare bresciana.
Per far crescere e conoscere l’azienda i fratelli Franzoni hanno di recente aperto anche un agriturismo. “Una
piccola ma importante oasi familiare
– come la definisce la signora Miriam – collocata al primo piano della
CAMPAGNA AMICA LOMBARDIA
struttura che ospita il caseificio e lo
spaccio. Un luogo ideale per gustare
le ricette della tradizione più genuina
unite a quelle suggerite dalla fantasia
dello chef”. L’agriturismo è aperto
solo il venerdì, il sabato e la domenica e ovviamente fa uso soprattutto di
prodotti aziendali. Per le scolaresche
è invece possibile partecipare alle attività offerte dalla fattoria didattica,
osservando per esempio tutti il processo produttivo che porta dal latte al
formaggio.
SPACCIO
Annesso al Caseificio e all’azienda agricola “Al Cantarane” si trova un moderno spaccio che vende, oltre a formaggi, yogurt, gelato,
salami e carne di produzione propria, anche un’accurata selezione
di olio extravergine di oliva, vino, marmellate, miele e farine.
Chiuso il lunedì, negli altri giorni della settimana osserva i seguenti orari: da martedì a sabato 9/12.30 e 15/19, domenica 9/12.30.
Per info e acquisti:
“Al Cantarane” via Castelmella 22, Torbole Casaglia (Brescia)
tel. 030.26.50.713, cell. 347.15.40.849.
Agrimercato: cosa ne pensa la gente?
“Funziona? Eccome che funziona. E
sa perché? Semplicemente perché qui
ho un contatto diretto con il consumatore a cui posso dire: vieni da me in
azienda e vedi cosa e come produco.
Insomma quello che metto in gioco è
la mia faccia. Direi che non è poco”.
Ci accoglie così, con semplicità ma
tanta franchezza, Giuliano Ponzin
dell’omonima azienda agricola gestita insieme ai fratelli a Bregnano
(Como), espositore all’Agrimercato
di Lomazzo, promosso da Coldiretti
ogni secondo e quarto sabato del
mese. Un’esperienza nata circa un
anno e mezzo fa che sta raccogliendo
sempre più l’interesse dei consumatori che qui trovano vini, formaggi,
mele, verdura, uova, miele, riso. E
tutto quello che (solo) la stagione è in
grado di offrire.
“Non manco l’appuntamento quindicinale con il mercato contadino
– sostiene la signora Elvira Bernarello, fermata da noi per un momento
mentre era indaffarata a fare la spesa
– perché qui indubbiamente trovo prodotti genuini. E poi, mi creda, ormai
si è creato un rapporto di amicizia. Io
sono andata a trovare i fratelli Ponzin
nella loro fattoria, ho fatto vedere anche alla mia bambina come fanno il
latte. Quando mai è possibile una cosa
simile al supermercato?”.
Cambiamo bancarella in piazza e incontriamo anche qualcuno che viene
da fuori: è Fabio Camisani, produttore di riso di Gaggiano (Milano). Soddisfatto? “Sì, siamo stati contattati per
portare in questa zona un prodotto che
mancava e i risultati non si sono fatti
attendere. I clienti che vengono una
volta poi tornano. All’inizio ascoltano
quando gli spieghi che noi produciamo il riso lavorandolo a pietra, senza
conservanti. Poi vengono a dirti che in
effetti il sapore diverso lo hanno sentito anche a tavola. Queste sì, sono proprio soddisfazioni: ti ripagano (e non
solo economicamente) degli sforzi e
della fatica sostenuti con tenacia”.
Fra le tante voci raccolte, ecco infine
quella di Giampaolo, un cliente abituale che, ci spiega, “sono stato incuriosito fin dall’inizio da questo mercato. Compro soprattutto le verdure e
la frutta di stagione e posso assicurare
che se non si viene qui per cercare le
fragole in pieno inverno, si rimane
certamente contenti”.
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Ecco il latte “fai da te”
Bastano pochi minuti per raggiungere dalla piazza dell’Agrimercato
l’azienda agricola “Regina” che, proprio davanti a casa, ha installato un distributore automatico di latte crudo. Al prezzo di un euro i
consumatori possono acquistarne un litro, assaggiando un prodotto
di altissimo valore nutritivo, filtrato e refrigerato e, diversamente da
quello che si compra confezionato, non sottoposto ad alcun trattamento come: scrematura, omogeneizzazione, pastorizzazione.
“Quando i consumatori hanno capito che qui si trova il vero latte – sostiene sicuro Massimo Guerra – abbiamo vinto la nostra scommessa.
Chi ha iniziato a venire da noi non è più tornato indietro. Ecco perché
abbiamo iniziato a vendere anche (in questo caso occorre citofonare,
ndr) uova, miele, yogurt, patate nostrane”. E sapete qual è il colmo?
In certi momenti, davanti al dispenser, si forma addirittura la coda.
Azienda Agricola Regina
Via Lombardia 32/a - Lomazzo (CO) - Tel. 02.96.37.11.14.
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VENDITA DIRETTA LATTE
ECCO LE AZIENDE APERTE AL PUBBLICO
Denominazione
Comune
Pr
Denominazione
Comune
Pr
Az. Agricola Locatelli F.lli
Cologno al Serio
BG
Az. Agricola Monti F.lli Gaggiano
MI-LO
Az. Agricola Locatelli F.lli
Seriate
BG
Az. Agr. Frisia di Andena N.
Bertonico
MI-LO
Bizioli I. D. e R. G. Az. Agr. S.s. Cividate al Piano
BG
A. Agricola Barbaglio Marco
Secugnago
MI-LO
Sporchia A., G. ed A. Società Semplice Martinengo
BG
Az. Agricola Crespi Luisella Inveruno
MI-LO
Az. Agr. Alini Luigi e Giuseppe S.s.Urgnano
BG
Az. Agricola Paleari Massimo Cerro Maggiore
MI-LO
Az. Agricola Fontana S.s.
Palosco
BG
Az. Agricola Foresti S.s. MI-LO
Sterni Paolo
Pisogne
BS
Az. Agr. Bianchi G. e D. e Vecchietti G. S.s. Borghetto Lodigiano
MI-LO
Gheza Guerino
Esine
BS
Az. Agr. Mazza Q., G. e C. R. S.s. Livraga
MI-LO
Az. Agr. Pe F.lli Ernesto e Federico Pisogne
BS
Az. Agricola Ramella Giovanni Lodi
MI-LO
Mariotti Sandra
Malonno
BS
Az. Agricola Ravizzini Giovanni Mairago
MI-LO
Vavassori Fabio
Palazzolo sull’Oglio
BS
Az. Agricola Porta G. e M. S.s. Magenta
MI-LO
San Martino di Bonizzardi W. Gavardo
BS
Az. Agricola Farè E. e S. S.s.
Bareggio
MI-LO
Cittadini Luciano
Gussago
BS
Az. Agr. Riccardi di Dalla Valle P. Arluno
MI-LO
Franceschi Giuseppe
Carpenedolo
BS
Az. Agr. il Gelso di Zanzottera M. S. Stefano Ticino
MI-LO
Il Gelsomino di Mazzotti G. e C.
Montichiari
BS
Az. Agricola Ciocchetta Angelo Settimo Milanese
MI-LO
Zubani Maurizio
Brescia
BS
Az. Agricola Bonetti Giovanni S. Giuliano Milanese
MI-LO
Sandrini Giuseppe
Rezzato
BS
Az. Agricola Viganò Rinaldo
S. Giuliano Milanese
MI-LO
Bio Bio’ di Rizzardini Claudio Vobarno
BS
Az. Agricola Danelli F.lli Truccazzano
MI-LO
Az. Agricola Trezzi
Alzate Brianza
CO
Az. Agricola Mapelli F.
Bellinzago Lombardo
MI-LO
Az. Agricola Silver Fox Farm
Cantù
CO
Az. Agricola F.lli Fossati Bussero
MI-LO
Az. Agricola Borghi
Capiago Intimiano
CO
Az. Agricola Ceriani F. Melzo
MI-LO
Az. Agricola Rigamonti
Lambrugo
CO
Az. Agricola Manzoni F.lli Bussero
MI-LO
Az. Agricola Murarotto
Rovellasca
CO
Az. Agricola Biondi Cugini Melzo
MI-LO
Az. Agricola Vicini Vittorio
Solbiate Comasco
CO
Az. Agricola Ronchi M. e G. Inzago
MI-LO
Az. Agricola Terzaghi Antonio Veniano
CO
Az. Agr. Bianchini e Falappi S.s. Milano
MI-LO
Az. Agr. Regina di Guerra N. E M. Lomazzo
CO
Az. Agricola Dornetti A. e M. Cesano Boscone
MI-LO
Az. Agricola Rusconi Tommaso Appiano Gentile
CO
Az. Agricola Cornalba Antonio Locate Triulzi
MI-LO
Az. Agricola Cugnaschi Gianni Erba
CO
Az. Agr. Fattoria Maccazzola S.s. Settimo Milanese
MI-LO
Az. Agricola De Maria Riccardo Porlezza
CO
Az. Agricola Brambilla F. S.s. Zibido San Giacomo
MI-LO
Az. Agricola Andreoli Gabriele Montano Lucino
CO
Az. Agricola La Fiorida
Mantello
SO
Az. Agricola Cristiani Attilio
Montodine
CR
Az. Agr. La Sciaresola dei F.lli Sassella Talamona
SO
Az. Rinaldi A. e Cottarelli L.
Inveruno
Castelverde
CR
Az. Agricola Ceinini Andrea
Bormio
SO
Az. Agr. Ca’ de Alemanni di Lazzari A.Malagnino
CR
Az. Agricola Borra Matteo D.
Busto Arsizio
VA
Az. Agr. Cristiani Attilio
Castelleone
CR
Az. Agricola Bortoli F.lli
Gorla Maggiore
VA
Az. Agricola Prato Della Chiesa Ballabio
LC
Az. Agricola Budelli Claudio
Gallarate
VA
Az. Agricola Ciappesoni S.s..
Bulciago
LC
Az. Agricola Capoferri F.
Besano
VA
Az. Agricola Manzoni M. A.
Galbiate
LC
Az. Agricola Carcano e Spada Varese
VA
Az. Agricola Valsecchi Andrea Introbio
LC
Az. Agricola Carlesso Eugenio Gazzada
VA
Az. Agricola Canto di Corti A.
Lecco
LC
Az. Agricola Carrara Fermo
Viggiù
VA
Az. Agricola Ghezzi S.s.
Merate
LC
Az. Agricola Cogo Giorgio
Carnago
VA
Az. Agricola Casati Olgiate Molgora
LC
Az. Agricola Dalle Ave Antonio Vedano Olona VA
Az. Agricola Spreafico M. Rita Missaglia
LC
Az. Agricola Gasperini Marcello Cuvio
VA
Az. Agricola Formenti L. e C. Brivio
LC
Az. Agricola Gonzato F.lli
Sumirago
VA
Az. Agricola Maggioni Virginio Calco
LC
Az. Agricola Lanella Fernanda Luino
VA
Az. Agr. Colombina di Borrini C. Marcaria
MN
Az. Agricola Meneghini Roberto Taino
VA
Az. Agr. Brignani A. e I. S.s.
Asola
MN
Az. Agricola Merlo Angelo
Busto Arsizio VA
Az. Agr. Vighini A. D. e M. S.s Asola
MN
Az. Agricola Pellegrini Tiziano Ferno
VA
Sim-al Simonazzi
Bagnolo San Vito
MN
Az. Agricola Plateroti Girolamo Venegono Superiore
VA
Az. Agricola Chizzoni Roberto Bozzolo
MN
Az. Agricola Rimoldi A. A.
Busto Arsizio VA
Az. Agr. Belletti N. e G. S.s.
San Martino dall’Argine
MN
Az. Agricola Taloni P. E F.
Germignaga
VA
Az. Agr. Zamboni P. e S. S.s.
Solferino
MN
Az. Agricola Vallini Claudio
Venegono Inferiore
VA
Az. Agricola Cattoni Fermo Rosate
MI-LO
Az. Agricola Zanotti S.s.
Casciago
VA
Az. Agricola Rognoni F.lli Abbiategrasso
MI-LO
Soc. Agr. Paccani F.lli Di Giacomo C. e A. S.s. Cantello
VA
Az. Agricola Rossi G. e G. S.s. Abbiategrasso
MI-LO
Vallini Roberto VA
Per l’elenco completo consultare il sito internet
www.coldiretti.lombardia.it
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CAMPAGNA AMICA LOMBARDIA
Venegono Inferiore
CAMPAGNA AMICA LOMBARDIA
Registrazione Tribunale di Milano in corso
Direttore Responsabile
Eugenio Torchio
Società Editrice
Coldiretti Lombardia
Testi
Giorgio Cannì
Hanno Collaborato
Luigi Biffi, Marta Biondi, Pietro Finotti,
Claudio Milani, Valeria Sonvico,
Rosanna Sora, Stefania Suanno
Attilio Tartarini, Sara Vecchiati
Progettazione Grafica e Stampa
PrimaOra C.so Vittorio Emanuele II 42 Lodi LO
Attività di informazione anno 2007
oggetto di manifestazione di interesse
per l’adesione alla misura 111
del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013
della Regione Lombardia cofinanziato
dall’Unione Europea attraverso il FEASR