investimenti in tunisia

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investimenti in tunisia
INVESTIMENTI IN TUNISIA
Normativa riguardante gli investimenti esteri
Il Codice degli Investimenti del 21 dicembre 1993 (legge n°93-120), rappresenta uno
degli strumenti base su cui la Tunisia punta per il proprio sviluppo economico. Infatti, il
nuovo codice incoraggia gli investimenti esteri nel Paese e offre numerosi vantaggi
fiscali e finanziari. Il codice copre tutti i settori d’attività ad eccezione di quello
minerario, energetico, finanziario e del commercio interno, regolamentati da
normativa specifica. Sette attività prioritarie hanno accesso ai vantaggi fiscali e
finanziari dello Stato: l’esportazione, lo sviluppo regionale, l’agricoltura, la promozione
della tecnologia, della ricerca e dello sviluppo (R&D) e del risparmio energetico, la
lotta contro l’inquinamento e la protezione dell’ambiente, l’incoraggiamento a nuovi
promotori a creare piccole e medie imprese ed a far partire piccoli progetti, e infine
l’investimento di consolidamento o sostegno.
Ad ogni investimento sono connessi incentivi di tipo fiscale e finanziario, e in
particolare:
• una deduzione fino ad un massimo del 35% dell’imposta sui redditi per gli utili
reinvestiti;
• una riduzione del 10% delle imposte doganali ed esenzione dall’IVA per le
attrezzature importate se localmente inesistenti;
• esenzione dall’IVA e dall’imposta di consumo per i beni strumentali prodotti
localmente;
• possibilità di scelta di un sistema di ammortamento regressivo per le
attrezzature la cui durata di utilizzo superi i 7 anni.
• presa in carico da parte dello Stato del contributo del datore di lavoro alla
sicurezza sociale (18%), per un periodo di 5 anni per gli stipendi degli agenti
tunisini nuovi assunti, titolari di diploma di maturità o di un diploma equivalente.
Inoltre specifici vantaggi addizionali possono essere concessi in funzione delle
seguenti priorità: esportazioni, sviluppo regionale, trasferimento di tecnologia,
protezione dell’ambiente, nuovi promotori.
Per quanto riguarda il settore dell’agroalimentare, l'articolo 2 del decreto n° 2000-821
del 17 aprile 2000 prevede un elenco di attività di prima trasformazione che possono
godere di queste agevolazioni :
-
Trasformazione del latte nelle zone di produzione, esclusa la produzione di
yogurt,
Produzione del formaggio a partire dal latte fresco locale,
-
Conserve e semi-conserve di frutta e verdura e dei prodotti della pesca,
escluse le olive,
Semi-conserve di olive da tavola attraverso procedimenti moderni,
Produzione dei derivati del pomodoro,
Condizionamento dei prodotti agricoli e della pesca,
Refigerazione, congelazione ed essicatura dei prodotti agricoli e della pesca,
Unità d'estrazione d'olio d'oliva,
Imballaggio dell'olio d'oliva,
Trasformazione delle uova,
Produzione d'alimenti biologici condizionati e trasformati,
Produzione di succhi freschi,
Macelli industriali,
Unità di trasformazione delle carni,
Taglio, condizionamento e trasformazione dei prodotti forestali.
Queste attività di prima trasformazione sono eleggibili ai vantaggi accordati nel
quadro dello sviluppo agricolo. La concessione di premi si effettua alle stesse
condizioni e secondo la stessa procedura dei vantaggi dello sviluppo regionale.
Gli investimenti nelle attività di cui sopra possono essere effettuati liberamente; cioè
non è necessaria una preventiva autorizzazione da parte di alcun organo, però i
relativi progetti d’investimento devono essere depositati presso gli uffici competenti
per materia.
Per quanto concerne, invece, progetti di investimento non rientranti nell’ambito delle
attività sopra elencate o appartenenti a settori disciplinati da norme apposite, questi
restano sottoposte ad autorizzazione preventiva da parte degli organi competenti.
La richiesta di autorizzazione dev’essere sottoposta per l’approvazione alla
“Commissione Superiore per gli Investimenti” per quei progetti d’investimento in
attività di servizi, elencati in un apposito decreto, di società parzialmente esportatrici
quando la partecipazione della società straniera sia superiore al 50% del capitale
dell’impresa.
Gli stranieri possono investire in attività agricole affittando le terre da sfruttare per un
periodo massimo di 40 anni. Infatti agli stranieri non è concesso l’acquisto delle terre
a destinazione agricola. Gli investimenti in esame riguardano le operazioni di
costituzione, estensione, rinnovamento, ristrutturazione e trasformazione dell’impresa.
Ad eccezione delle imprese totalmente esportatrici (off-shore), per le quali esistono
agevolazioni apposite, per le altre imprese, gli incentivi di cui sopra sono concessi a
condizione che venga presentato uno schema di finanziamento dell’investimento
che comporti l’impiego di fondi propri, in percentuale non inferiore al 30% del costo
totale del progetto.
Costituzione di società a partecipazione straniera
Il Nuovo Codice degli Investimenti incentiva la creazione dei seguenti tipi di forme di
società a partecipazione straniera:
• Filiali di aziende straniere: per costituire una filiale è necessario produrre copia
autenticata dello Statuto della Società o atti costitutivi equivalenti e l’indirizzo
dell’impresa o dell’ufficio principale.
• Partnership: il numero dei partners non è limitato; ogni partner è solidalmente
responsabile per i debiti contratti dall’impresa. La legge non obbliga alla
revisione dei conti ne impone la pubblicazione dei bilanci.
• Joint Venture: incoraggiate con agenzie governative; possono essere costituite
come partnership o come società di capitali in cui tutte le parti sono azioniste.
Restrizioni ed incentivi agli investimenti esteri
Non esistono particolari restrizioni agli investimenti esteri che, al contrario, sono
auspicati e favoriti in ogni modo. Gli unici vincoli si hanno relativamente alla
partecipazione straniera al capitale di società in alcuni settori sensibili come quelli dei
servizi. E’ caduto, invece, il limite alla partecipazione estera maggioritaria nel settore
della pesca, a seguito delle disposizioni contenute nel nuovo capitolato che
stabilisce condizioni e modalità tecniche per poter effettuare joint-ventures in Tunisia
con capitale estero maggioritario. Per le attività di commercio, però, gli investitori
esteri devono ottenere un permesso chiamato «carte de commerçant» ed esser
iscritti al registro del commercio. Molteplici sono gli incentivi accordati agli
investimenti e sono differenziati a seconda del settore di attività e strettamente
collegati alla destinazione della produzione realizzata. In generale si può dire che i
maggiori benefici si hanno per le imprese totalmente esportatrici. Le agevolazioni, di
cui gli investitori esteri possono beneficiare, sono di varia natura e riconducibili
soprattutto a: trasferibilità dei capitali e degli utili, esenzione fiscale anche totale sugli
utili, parziale accollo da parte dello stato degli oneri sociali, realizzazione delle
infrastrutture necessarie ecc.
Regolamentazione degli investimenti di portafoglio
In linea con l’atteggiamento di apertura agli investimenti esteri che caratterizza la
politica tunisina degli ultimi anni, anche per gli investimenti di portafoglio non sono
previste restrizioni se non superano il 50% del capitale delle società tunisine (listate o
non nella Borsa).
Trasferibilità all'estero di profitti e capitali
La piena trasferibilità dei capitali investiti in valuta e degli utili ricavati dall’attività
svolta, costituiscono il cardine della normativa tunisina relativamente ai vari settori
produttivi: industria, servizi, agricoltura, pesca e turismo. Il principio della piena
trasferibilità dei capitali esteri investiti e degli utili è applicato su scala generale. Vale
a dire, senza avere riguardo a seconda che l’attività svolta sia totalmente o
parzialmente diretta all’esportazione. Nel caso degli investimenti italiani, la garanzia
è ancora più solida a seguito dell’accordo esistente tra Italia e Tunisia per la
promozione e la protezione reciproca degli investimenti firmato il 17 ottobre 1985. Il
trasferimento degli utili nel caso di società mista, è consentito per la parte
percentuale corrispondente alla quota sociale dell’investitore estero, mentre per il
capitale è autorizzato anche il trasferimento dell’eventuale plusvalore realizzato nei
vari anni di attività, purché risulti da una contabilità regolarmente tenuta.
Doppie impostazioni
Il governo della Repubblica Tunisina e l’Italia hanno firmato a Roma, il 22 maggio
1976, una convenzione tendente ad evitare la doppia imposizione sui redditi e
l’evasione fiscale. La Convenzione riguarda tutte le persone fisiche e le società
residenti o domiciliate in uno dei due Stati contraenti. Per ciò che attiene all’oggetto,
la Convenzione, si applica alle imposte sui redditi percepiti da parte di ciascuno degli
Stati contraenti, dai suoi organi politici o amministrativi, qualunque sia il sistema di
prelievo adottato. Sono considerate come imposte sui redditi le imposte riscosse sul
reddito totale o su elementi di esso, comprese le imposte derivanti dai guadagni
provenienti dall’alienazione di beni mobiliari ed immobiliari, le imposte
sull’ammontare totale dei salari pagati dalle imprese, nonché le imposte sul
plusvalore.
Per sostenere la dinamica del tessuto economico, dell'impiego e dell'investimento, la
Tunisia ha lanciato dei meccanismi di sostegno per rinforzare la competitività delle
imprese particolarmente per il Programma Nazionale di “MISE A NIVEAU", ed offre un
insieme di strumenti finanziari destinati alle PMI così come numerosi incentivi fiscali.
Inoltre, per incoraggiare il partenariato con le imprese tunisine e sostenere lo sviluppo
del tessuto industriale tunisino, l'Italia propone delle linee di crediti bilaterali
permettendo di sostenere particolarmente i finanziamenti dei beni strumentali oltre al
programma di sostegno all'esportazione ed alla penetrazione commerciale.
Incentivi e sovvenzioni nell’ambito del programma di ristruttuzazione “mise à niveau”
dell'industria
Importanti incentivi statali diretti a sviluppare la competitività complessiva
dell'economia tunisina sono stati lanciati e fanno parte di stanziamenti tunisini ed
europei destinati ad incoraggiare la 'mise-à-niveau' cioè la ristrutturazione delle
aziende alle esigenze di una maggiore competitività in vista della creazione della
zona di libero scambio con l'UE. Sono eleggibili al programma di ‘mise à niveau’, le
imprese industriali del settore privato che dispongono di un potenziale di crescita e di
un mercato significativo. Il programma privilegia le azioni di ristrutturazione che
tendono al miglioramento della competitività e della qualità, il rafforzamento della
qualifica del personale, l'acquisizione delle nuove tecnologie e del know-how.
Nel 1997, il programma è stato allargato alle PMI. Le aziende italiane presenti in
Tunisia in partenariato con soci locali e anche con statuto off-shore possono
beneficiare di questi incentivi statali. Si tratta di incentivi molto interessanti sia per
l'investimento che per gli studi di programmi commerciali e la ricerca di mercati. Il
programma offre inoltre delle opportunità per le imprese straniere : opportunità per la
vendita di macchine, il partnership e di trasferimento di tecnologia, la formazione e
l'assistenza tecnica. Questo programma può essere attuato :
-
dalle imprese industriali del settore privato operative da almeno 2 anni, che
dispongono di un potenziale di crescita e di un mercato promettente.
dalle persone morali o fisiche che esercitano nelle attività di servizio. Le
persone fisiche devono presentare delle qualifiche specifiche ed un certo
grado di esperienza.
Anche le imprese pubbliche che esercitano in un contesto concorrenziale e
sovvenzionato, possono aderire al programma in parola.
Esistono tre tipi di mise à niveau :
- Gli investimenti immateriali: azioni di assistenza tecnica che riguardano le
procedure di produzione, di controllo e di pianificazione, l'organizzazione
dell'impresa, il miglioramento della qualità dei prodotti così come quelle che
preparano l'autenticazione dell'impresa alle norme ISO, il trasferimento di
tecnologia, l'acquisizione di brevetti, licenze o di software, la formazione e la
qualifica delle risorse umane.
- Gli investimenti materiali: mirano alll'ammodernamento dell'attrezzo di
produzione e
- portano sul rinnovo delle attrezzature, l'ottimizzazione del tasso di utilizzazione
delle attrezzature esistenti e l'acquisizione di materiale informatico e di
laboratorio.
- La ristrutturazione finanziaria: mira al rafforzamento dei fondi propri, il
consolidamento dell'equilibrio della struttura finanziaria, la riduzione del volume
delle scorte, la padronanza del volume e della qualità dei titoli di credito sulla
clientela e l'ottimizzazione dei ricorsi ai crediti bancari di gestione.
Il finanziamento dei piani di mise à niveau delle imprese può farsi attraverso le
banche, tramite la concessione di crediti a breve, medio e lungo termine, le società
di investimento a capitale rischio (SICAR) ed a capitale sviluppo (SICAD) per i bisogni
di rafforzamento dei fondi propri ed infine attraverso la Borsa per gli aumenti di
capitale o l'emissione di prestiti.
I vantaggi finanziari sono accordati secondo il tipo di investimento sotto forma di
premi nel quadro del fondo “FODEC”.
Per gli investimenti immateriali:
- Premio del 70% del costo degli studi di diagnostica preliminare alla messa a
punto con un massimo di 30.000 DT dopo convalida da parte del COPIL.
- Premio del 70% del costo degli altri investimenti immateriali.
Per gli investimenti materiali:
-
Premio del 20% da parte dell'investimento di ristrutturazione nel quadro della
messa a punto finanziata su fondi propri.
Premio del 10% della rimanenza dell'investimento di ristrutturazione finanziata
da altre risorse.
Premio che può raggiungere il 50% del costo dell'investimento per gli
investimenti materiali a carattere prioritario, FODEC ITP, con un massimo di
100.000 DT rinnovabile ogni cinque anni.
Per le PME che reclutano delle competenze e quadri esperti nelle funzioni
strategiche, lo stato prende a carico il 70% del costo degli stipendi durante due
anni
con un massimo di 7.000 DT all'anno.
Da notare che le operazioni relative agli investimenti materiali necessitano l'accordo
preliminare di una istituzione finanziaria tranne nel caso di finanziamento su fondi
propri. I premi concessi alle imprese possono essere cumulati coi vantaggi previsti dal
Codice agli Investimenti per l 'incoraggiamento allo sviluppo regionale.
Per ciò che concerne la concessione di terreni agricoli a titolo gratuito da parte del
governo tunisino questo ci sembra improbabile mentre sulla possibilità di partenariati
resta indispensabile la necessità di comprendere la tipologia di investimento.