Italiano - Centopassi

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Italiano - Centopassi
©Foto di Giorgio Salvatori
Consorzio Libera Terra Mediterraneo
coop. soc. ONLUS Corleone (PA)
Scrivono di noi
GAMBERO ROSSO
SICILIA
Centopassi
Centopassi è l’anima vitivinicola delle cooperative che
coltivano le terre confiscate alla mafia in Sicilia, parte
del progetto Libera Terra.
Le vigne sono distribuite nell’Alto Belice corleonese,
una zona dalla bellezza travolgente, particolarmente
vocata a produzioni di alta qualità.
I vini raccontano la diversità di ogni vigna, dei suoli che le
caratterizzano e dei vitigni che di volta in volta ne esaltano
le caratteristiche.
NOM
INAT
OSCAR
DEL
ALL’
2015
t
XVII
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ebbia
no 20
1
2
VIA PORTA PALERMO, 132
90048 SAN GIUSEPPE JATO (PA)
Tel. 0918577655
www.centopassisicilia.it
VENDITA DIRETTA
VISITA SU PRENOTAZIONE
OSPITALITÀ E RISTORAZIONE
PRODUZIONE ANNUA 500.000 bottiglie
ETTARI VITATI 94,00
VITICOLTURA Biologico Certificato
AZIENDA SOSTENIBILE
Sinergia tra tre cooperative sociali
dell’Alto Belice corleonese, Centopassi
coltiva e vinifica le uve provenienti da
oltre 90 ettari di vigneti confiscati alla
mafia, una splendida realtà produttiva
capace di creare sviluppo e lavoro e dare
un senso al termine “legalità”, esportando
nel mondo un’immagine diversa della
Sicilia, al di fuori di stereotipi e oleografie.
La cantina, anch’essa un bene
confiscato, si trova a San Giuseppe Jato;
la coltivazione avviene in biologico, tre le
linee proposte: la base Centopassi, la
Placido Rizzotto e i cru dedicati a chi ha
sacrificato la propria vita per la lotta alla
mafia. Dal 2012 è sede della Scuola di
potatura della vite Simonit e Sirch. Finali
per il Catarratto Terre Rosse di
Giabbascio ’14, profondo, minerale,
ampio e sapido nel frutto. Molto riuscito il
Nero d’Avola Argille di Tagghia Via ‘14,
espressivo, varietale, fresco e rotondo.
Ben fatti i due Centopassi ’14: il Rosso
fine e fragrante, il Bianco netto nei
profumi agrumati.
Terre Rosse di Giabbascio ‘14
Argille di Tagghia Via ’14
Sicilia Bianco Centopassi ’14
Sicilia Rosso Centopassi ‘14
Argille di Tagghia Via di Sutta ’13
Marne di Saladino Syrah ‘13
Rocce di Pietra Longa ’14
Tendoni di Trebbiano ‘13
Argille di Tagghia Via ’13
Argille di Tagghia Via ‘12
Argille di Tagghia Via di Sutta ‘11
Catarratto Terre Rosse di Giabbascio ’12
Grillo Rocce di Pietra Longa ‘10
Tendoni di Trebbiano ’11
Centopassi
via Porta Palermo, 132
90048 San Giuseppe Jato (Palermo)
Tel. 091.8577655 fax 091.8579541
e-mail: [email protected]
Prende corpo il progetto vitivinicolo delle cooperative costituite con i fondi confiscati alla mafia, e intitolate a figure storiche quali Placido
Rizzotto, Peppino Impastato, Pio La Torre, ammirevoli esempi di impegno e di resistenza civile.
E restituisce nuova dignità a un territorio offeso,
con vini di buona freschezza e focalizzazione
aromatica, che abbinano con intelligenza al nome delle rispettive contrade il riferimento alla
matrice dei suoli.
NERO D’AVOLA ARGILLE DI TAGGHIA
VIA DI SUTTA 2013
16.5/20 bt 2500 € 14/16
delicati richiami aromatici al gelso
e al mirtillo, bocca ricca di sfumature,
insieme schietta e armoniosa, morbida nello
sviluppo, più tannica in chiusura
CATARRATTO
TERRE ROSSE DI GIABBASCIO 2014
16/20 bt 6000 € 11/13
un po’ prevedibile all’olfatto,
al palato il vino acquista maggiore intensità,
il sorso è coinvolgente,
il finale deciso e saporito
TENDONI DI TREBBIANO 2013
16/20 bt 1500 € 16/18
GRILLO ROCCE DI PIETRA LONGA 2014
15.5/20 bt 6000 € 11/13
NERO D’AVOLA ARGILLE DI TAGGHIA
VIA DI SUTTA 2014
DANIELE CERNILLI
SICILIA
L’ESPRESSO
CENTOPASSI
Via Porta Palermo, 132
90048 San Giuseppe Jato (PA)
Tel. +39 0918 577655
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centopassi
332
ANNO DI FONDAZIONE 2001
NOME DEL TITOLARE LIBERA TERRA
Mediterraneo ONLUS
TOTALE BOTTIGLIE PRODOTTE 400.000
VENDITA DIRETTA
VISITE ALL’AZIENDA (su prenotazione)
ETTARI DI VIGNETO 93
AGRITURISMO
RISTORAZIONE
VITICOLTURA BIOLOGICA CERTIFICATA
PRODUZIONE DI OLIO
Un’azienda unica nel suo genere,
perché i 93 ettari vitati, cuore
produttivo di questa cantina, sono
il frutto di terre con�iscate ai boss
ma�iosi. Già il nome, Centopassi,
prende spunto da un �ilm dedicato alla
vittima di ma�ia Peppino Impastato,
ucciso dai boss nel 1978.
È naturalmente forte il messaggio etico
e sociale che viaggia con le bottiglie,
anche sottolineato dai nomi delle
etichette più importanti, ciascuna
dedicata a una vittima della ma�ia.
Oggi l’azienda mette insieme tre coop
sociali e oltre una trentina di soci. I
vigneti si trovano tutti nelle campagne
tra Monreale e San Giuseppe Jato, nel
Palermitano. La conduzione
agronomica è in biologico, e a seguire
le sorti tecniche c’è l’enologo Maurizio
Alongi, mentre la guida dell’azienda è
af�idata a Valentina Fiore.
90
€ 15,00
Argille di Tagghia Via di Sutta
2013
Da uve nero d’Avola. Maturazione in
botte grande.I profumi sono nitidi di
spezie, macchia mediterranea e gra�ite.
Al palato è fresco, tonico, molto saporito
e minerale. L’acidità gli dona una beva
agile nonostante la struttura importante. Finale lungo e dinamico
89
€ 11,00
Catarratto Terre Rosse di
Giabbascio 2013
Da uve catarratto, dalla vigna Giabbascio
su terreni argillosi a 400 metri di altitudine. Maturazione in acciaio e 20%
tonneau. Un bianco teso, verticale, con
decise sfumature torbate che ritroviamo
al palato. La progressione è di grande
dinamismo e il �inale salino e profondo.
88
€ 11,00
Grillo Rocce di Pietra Longa 2013
Da uve grillo, dalla vigna di Pietralonga a
500 metri. Af�ina in acciaio. I profumi
sono di timo e iodio. Al palato è �ine,
fresco e decisamente salato. La struttura
è salda e il �inale lungo e salino.
87
€ 11,00
Argille di Tagghia Via 2014
Da uve nero d’Avola, dalla vigna Tagliavia
a 600 metri su terreni argillosi. Matura in
botti. Un Nero d’Avola tutta freschezza ed
eleganza con un bel fruttato croccante e
una beva accattivante. Finale saporito e
salino.
AIS VITAE
BIBENDA
Sicilia
Centopassi
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Via Porta Palermo, 132 - 90048 San Giuseppe Jato (PA)
Tel. 091 8577655 Fax 091 8579541
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www.cantinacentopassi.it
Anno di fondazione: 2001
Proprietà: Libera Terra Mediterraneo
Conduzione enologica: Maurizio Alongi
Conduzione agronomica: Vito Rappa
Bottiglie prodotte: 400.000
Ettari vitati: 93
Vendita diretta: Si
Visite in azienda: Si
Viticoltura: Biologica certificata
Quasi cento ettari integralmente a conduzione biologica, con perno nei bellissimi altopiani
dell’Alto Belice corleonese. Negli ultimi anni è tra le aziende siciliane di maggior successo
in Italia e all’estero. La progressiva uscita dei vini del 2014 conferma un’annata straordinariamente positiva per la Sicilia Occidentale. Tra i progetti in corso, cresce l’attesa per la
produzione di un rosso dall’affascinante e simbolica vigna di Portella della Ginestra, a 950
metri di altezza con vista fino al mare di San Vito Lo Capo.
• TENDONI DI TREBBIANO 2013
Bianco Igt – Trebbiano 100% - Alc. 14% - € 18 – Bt. 1.500
Paglierino denso di buona lucentezza. Profumi fruttati di mela cotogna e pompelmo in un naso di
buon impatto e gradevole finezza, che si evolve su sentori di fieno e note speziate e minerali. Palato
pieno, equilibrato, con gradevole sapidità in chiusura. Matura per 8 mesi in tonneau sui lieviti e
affina per altri 6 mesi in bottiglia. Pasta e ceci.
• CATARRATTO TERRE ROSSE DI GIABBASCIO 2014
Bianco Igt – Catarratto100% - Alc. 13,5% - € 13 – Bt. 6.500
Paglierino luminoso. Delicato l’impatto olfattivo, espansione con profumi fruttati di pesca bianca,
fragranze di gelsomino e fresia e soffusa mineralità. La freschezza guida il percorso gustativo in un
finale di buona lunghezza gradevolmente sapido. Per 9 mesi in acciaio sui lieviti. Torta di zucca.
• MARNE DI SALADINO 2013
Rosso Igt – Syrah 100% - Alc. 14,5% - € 19 – Bt. 3.000
Rubino ancora vivo. Esordio all’olfatto con buona intensità e sentori quasi sulfurei, poi frutta rossa di
prugne e more, infine speziature. Tannino in assestamento. Presenta un finale di buona piacevolezza.
Vinificato in tonneau. Zuppa di cipolle.
• GRILLO ROCCE DI PIETRA LONGA 2014
Bianco Igt – Grillo 100% - Alc. 12,5% - € 13 – Bt. 10.000
Giallo paglierino con riflessi verdi. Naso delicato e in progressione, con profumi fruttati di agrumi,
note di erba tagliata e aromi di pepe bianco. Al gusto è fresco e sapido, strutturato con buona
persistenza. In acciaio sui lieviti per 9 mesi. Ravioli di ricotta.
Anno di fondazione: 2001
Proprietà: Libera Terra Mediterraneo
Fa il vino: Giovanni Ascione
Agronomo: Vito Rappa
Regime di Conduzione agricola: biologico certificato
Bottiglie prodotte: 500.000
Ettari vitati di proprietà: 90 in comodato d'uso
Vendita diretta: sì
Visite all'azienda: su prenotazione
Come arrivarci: dalla SS624 uscire a San Giuseppe Jato
Ristorante: Agriturismo Portella della Ginestra e Terre di Corleone
Centopassi è l’anima vitivinicola delle realtà siciliane che fanno capo a Libera Terra, il progetto iniziato negli anni
Novanta da Don Luigi Ciotti che si adoperò per contrastare la criminalità organizzata fondando un’associazione di
associazioni a scopo sociale, riconosciuta dal Ministero dell’Interno e dedita a incentivare quel cambiamento etico
necessario a debellare alla radice i fenomeni mafiosi e ogni forma d’illegalità. Il filo conduttore del film “I Cento Passi”,
continua quindi attraverso la produzione di vino e il riscatto di terre e persone. Oltre 400, di cui ben 94 di vigneto, sono
gli ettari che Libera Terra Mediterraneo, che si occupa della gestione della vasta area agricola confiscata alla mafia e
appartenente ora al patrimonio dello Stato, ha messo in comodato d’uso a cooperative gestite da persone con
esperienza nel settore agricolo in quel di Corleone. Questo è infatti il luogo dove è iniziata, all’alba del nuovo millennio,
la nobile iniziativa, che tuttavia sembra ormai aver attraversato lo stretto per attecchire anche in Calabria e in Puglia.
Dalla produzione spicca sempre il Tendoni di Trebbiano, vino dedicato a tutti i contadini che, subendo l’arroganza
mafiosa, hanno trovato il coraggio di reagire restituendo speranza alla propria terra, che quest’anno però non si attesta
sugli stessi vertici qualitativi della scorsa edizione. L’azienda, che ha da poco terminato i lavori di ampliamento della
cantina e della sala degustazione, continua anche la proficua collaborazione con la Scuola di Potatura di Simonit&Sirch.
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TENDONI DI TREBBIANO 2013
Tipologia: Bianco Igt | Uve: Trebbiano 100% | Gr. 14% | € 18 | Bottiglie: 1.500 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Oro nel calice. Il naso si immerge in effluvi dolci di fiori e frutta gialla matura, con ananas, pesca, zeste
d’arancia e fiori di tiglio, seguiti da rosmarino, lavanda, pepe bianco e tocchi minerali di gesso. Palato pieno,
dal carattere minerale e sostenuto da adeguata spinta acida. Chiosa rotonda, con echi di mandorla. Matura
8 mesi in tonneau sui lieviti; seguono 6 mesi di affinamento in vetro.
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SYRAH MARNE DI SALADINO 2013
Tipologia: Rosso Igt | Uve: Syrah 100% | Gr. 13,5% | € 18 | Bottiglie: 3.000 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Rubino limpido con sfumature violacee. Toni floreali di iris e glicine incontrano le note fruttate di gelsi e
ciliege in confettura e quelle speziate del pepe e dei chiodi di garofano. Incipit gustativo morbido, con
crescendo di acidità, che si distende su una fitta trama tannica. Finale caldo, dai coerenti ritorni di frutta
rossa matura e spezie. Matura 13 mesi in tonneau e ne affina 6 in bottiglia.
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NERO D’AVOLA ARGILLE DI TAGGHIA VIA DI SUTTA 2013
Tipologia: Rosso Igt | Uve: Nero d'Avola 100% | Gr. 13,5% | € 16 | Bottiglie: 3.000 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Rubino brillante e trasparente. Olfatto avvolgente e fragrante, su toni di sciroppo di fragole, ribes e melagrana, quindi
rose rosse, tocchi di pepe e humus, su sfondo vegetale. Bocca dalla spiccata verve acida, succosa e fresca, con
tannino equilibrato. Finale al gusto di confettura di frutti di bosco.
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CATARRATTO TERRE ROSSE DI GIABBASCIO 2014
Tipologia: Bianco Igt | Uve: Catarratto 100% | Gr. 13,5% | € 12,50 | Bottiglie: 10.000 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Riflessi dorati. Profilo olfattivo imperniato su toni floreali di acacia e camomilla, seguiti da ananas, mela
Golden, pesca e arancia bionda, con soffi minerali ed erbacei. Assaggio dalla densità minerale, gustoso
e bilanciato da adeguata freschezza. Ritorni floreali in chiusura. 9 mesi in acciaio, seguono due mesi in
bottiglia.
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GRILLO ROCCE DI PIETRA LONGA 2014
Tipologia: Bianco Igt | Uve: Grillo 100% | Gr. 12,5% | € 12,50 | Bottiglie: 10.000 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Paglierino luminoso. Al naso offre percezioni di frutta a polpa bianca, con mela e pera estiva, quindi soffi
erbacei e floreali di ginestra, timo e acacia, in un’atmosfera minerale e salmastra. Palato minerale, percorso
da succosa linea di acidità citrina. Inox. 9 mesi in acciaio e 2 in bottiglia.
1914
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NERO D’AVOLA ARGILLE DI TAGGHIA VIA 2014
Tipologia: Rosso Igt | Uve: Nero d'Avola 100% | Gr. 13,5% | € 12,50 | Bottiglie: 10.000 | Tipo bottiglia: 0,750 l
Rubino cupo. Naso incentrato su sensazioni di melagrana e gelsi, quindi mirto e humus. Bocca dalla vibrante
acidità, con trama fenolica fitta e scia sapida. 6 mesi in acciaio.
SLOW WINE
BEREBENE GAMBERO ROSSO
SAN GIUSEPPE JATO (PA)
Centopassi
Via Porta Palermo, 132
Tel. 091 8577655
www.centopassisicilia.it
[email protected]
90 ha – 500.000 bottiglie
sconto -10%
VITA – Il nome Centopassi è indissolubilmente legato alla coscienza civile e alla
legalità, ma l’azienda ha guadagnato spazi
anche per la qualità dei suoi vini. Fra i
successi più belli è da citare l’affermazione
del concetto di lavoro ”giusto”, a partire
dalla gente che più ha subito l’esposizione
dovuta alla vicinanza fisica alle famiglie
mafiose. Le relazioni esterne sono curate da
Francesco Galante, a capo della divisione
vino è Giovanni Ascione.
VIGNE – La produzione di Centopassi
origina da vigneti spesso pazientemente
recuperati all’incuria. I terreni sono
estremamente vari: terra rossa e sabbiosa per
il catarratto, fondi misti argillosi e calcarei
per il grillo […]. Appena entrato in
produzione uno splendido impianto a 950
metri sul livello del mare, a Portella della
Ginestra, con tre varietà a bacca nera tipiche
della zona etnea.
VINI – Il Sicilia Bianco Centopassi 2014
(O 40.000 bt; 8 €) esprime intense note
agrumate e verdi, coniugando i tratti varietali
del catarratto e del grillo. Il Terre Rosse di
Giabbascio 2014 (O catarratto; 6.500 bt; 12
€) è minerale, molto aderente ai caratteri
tipici dell’uva e con bella nota fumé: ha
buona lunghezza. Il Rocce di Pietra Longa
2014 (O grillo; 10.000 bt; 12 €) è intenso
per note verdi ed erbacee, con grande spinta
acida. Il Tendoni di Trebbiano 2013 (O
trebbiano; 1.700 bt; 17 €) è caratterizzato
dalle erbette aromatiche, ben integrate con il
legno, morbido e fresco. L’Argille di
Tagghia Via di Sutta 2013 ( nero
d’Avola; 3.000 bt; 14 €) è caldo, fruttato, e
con accenni balsamici, dai tannini ben
espressi. Il Sicilia Rosso Centopassi 2014
( 45.000 bt; 9 €) è un Nero d’Avola fresco
e semplice, arricchito da note verdi e da un
apporto floreale di viola.
CONCIMI letame naturale, sovescio
FITOFARMACI rame e zolfo
DISERBO meccanico
LIEVITI selezionati
UVE 100% di proprietà
CERTIFICAZIONE biologica
Val di Mazzara I SICILIA I 1009
Centopassi Rosso ‘14
Centopassi
via Porta Palermo, 132
San Giuseppe Jato [PA]
Tel. 091.8577655
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8,60 euro
La cantina Centopassi, una
struttura cooperativa legata
a Libera di Don Ciotti,
gestisce ormai da anni molti
ettari di terreni confiscati
alla mafia tra Palermo e
Trapani, dove vengono
prodotti anche frutta, olio e
grano biologico trasformato
anche in ottima pasta, e
vino. Nero d’Avola al 70%
con l’aggiunta di merlot e
syrah in pari percentuale il
Centopassi Rosso ’14
profuma di piccoli frutti rossi
e spezie, piacevolmente
fresco e sapido il sorso.
OSCAR
NAZIONALE
The New York Times
Peaks and Valleys of Nero d’Avola
Da circa un decennio la Sicilia è considerata una tra le più emozionanti regioni vinicole del mondo.
Mi sono innamorato sia dei rossi che dei bianchi: freschezza, vitalità, complessità e un forte legame
con il territorio sono caratteristiche che ho ritrovato nei vini dell’Etna così come in quelli provenienti
dal sudest, dalle parti di Vittoria. I vini rossi siciliani più interessanti sono quelli prodotti da Nerello
Mascalese sull’Etna e da Frappato, spesso in blend con Nero d’Avola, nella Sicilia orientale.
E’ interessante notare come, fino a 15 anni fa, proprio Nerello Mascalese e Frappato, qualora menzionati nei testi sul vino, fossero considerati nel migliore dei casi uve mediocri.
In quel periodo si riteneva che la star dell’uva rossa siciliana fosse il Nero d’Avola.
Come mai?
Negli anni ’60 e ’70 la qualità del vino siciliano ha attraversato un profondo momento di crisi. Il quel
periodo, quando il vino è diventato un business internazionale, la Sicilia produceva quantità enormi
di vini secchi opachi a basso costo e vini liquorosi stucchevoli e pieni di difetti, fatti principalmente da
cooperative che puntavano sulla quantità a discapito della qualità, compromettendo la reputazione
della Sicilia agli occhi di tutto il mondo.
Negli anni ’80, una nuova generazione di produttori tentò di dimostrare che la Sicilia avrebbe potuto
fare grandi vini secchi; così come succedeva in altre parti d’Italia, guardò innanzitutto alle varietà
internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay. Dopo aver catturato l’attenzione con
questi vini, allora iniziarono a dar peso alla miriade di uve autoctone siciliane.
Il Nero d’Avola fu valutata come la migliore delle uve dai più importanti enologi, attirati dal suo colore
intenso, fruttato e di corpo, attributi ben accetti in quel periodo.
Eppure nell’ultimo decennio o giù di lì, i produttori più interessanti sembrano essere piuttosto quelli
che hanno posto maggiormente l’accento sul Frappato (in blend con Nero d’Avola per ottenere il
Cerasuolo di Vittoria) e sul Nerello Mascalese. Il nostro panel negli anni recenti ha degustato i piacevoli rossi dell’Etna e gli invitanti vini dell’area di Vittoria, ma non ci siamo mai focalizzati sui Nero d’Avola.
Così abbiamo degustato 20 bottiglie di annate recenti fatte interamente o quasi da Nero d’Avola.
Per la degustazione, oltre a me e a Florence Fabricant si sono aggiunti Franny Stephens che insieme al
marito Andrew Feinberg è proprietaria di Franny’s in Prospect Heights, Brooklyn, e Joe Campanale, il
beverage director e proprietario di 4 ristoranti a Manhattan, dell’Anima e L’Artusi nel West Village.
Per me, la degustazione è stata un po’ come entrare in un’altra dimensione temporale.
Diversamente dai vini siciliani che ho imparato ad amare e che ti attirano con eleganza e finezza, molti
di questi Nero d’Avola sembravano ambire ad avere impatto e forza, caratteristiche che non sono così
universalmente apprezzate come lo erano una volta. E che non sono dovute all’alcool, dato che molte
delle bottiglie in degustazione hanno un tasso alcolico compreso tra 13,5% a 14%.
Tanti dei vini degustati avevano un forte sentore di legno, erano densi e pesanti. Joe ha detto che era
venuto alla degustazione ottimista, ma che era stato deluso da molti dei vini. “Troppi di loro sono
prepotenti”, ha detto. Florence sostiene che non era preparata a un fruttato dei vini così manifesto,
che l’ha lasciata con una sensazione di dolcezza. Franny ha detto comunque che non era del tutto
sorpresa. “ Non è una delle mie uve preferite” disse.
Per quanto la Sicilia sia richiesta in questo momento, solo una manciata di produttori cerca di
catturare l’essenza dell’Italia”.
Cosa intendeva? Lei l’ha definita come “alici e salsiccia e pomodori e sapidità”.
I vini che ci sono piaciuti sono vini terrosi, energici, limpidi e con qualche punta tannica, dal frutto non
così maturo da essere troppo dolce o circondati da un aroma di legno.
La nostra bottiglia N.1 non è stata una sorpresa: Siccagno di Arianna Occhipinti 2011, una produttrice
i cui vini sono sempre stati tra i nostri preferiti. A differenza di molti vini in degustazione, questo è
distinto e leggermente tannico, i profumi enfatizzano il floreale-minerale piuttosto che il dolce
fruttato. Occhipinti proviene dal sud-est della Sicilia.
La nostra bottiglia N.2 Centopassi Argille di Tagghia Via 2012 proviene dalla zona a nord-ovest della
Sicilia, da Corleone, zona nota più come la romanzata casa natale di Don Corleone dei film “Il Padrino”
che per il vino. Il vino è prodotto da un gruppo di cooperative che coltivano terre confiscate alla mafia.
Questo vino, coltivato in biologico, è vibrante, limpido e piacevole, ed è un grande affare a soli 15$.
La nostra terza bottiglia Nero Sichilli 2011 di Vittorio Savino è stato fatta con il supporto di Salvo Foti,
enologo che segue inoltre alcuni dei più interessanti vini dell’Etna.
Questo vino, proveniente da un vecchio vigneto nel sud-est, è vivace e leggermente tannico con
pronunciati sentori di agrumi tra i sapori di frutti rossi e liquirizia.
Le altre bottiglie che meritano attenzione includono la N.4, piacevole ed equilibrato Barone Beneventano del Bosco del 2010 e la N.5 Alto 2010 di Tenuta Rapitalà complesso e speziato.
La bottiglia più cara tra quelle in degustazione era il Rosso del Conte 2007 di Tasca d’Almerita a 68$,
il nostro N.10. E’ considerata da molti come un’icona dei vini siciliani, prodotto per competere con i
migliori del mondo, ed è senza dubbio fatto bene. Ma almeno in base al nostro gusto, la bocca morbida
manca di luminosità ed energia che abbiamo trovato nel fratello Lamùri Tasca d’Almerita 2011 (18$)
di gran lunga meno costoso, la nostra bottiglia N.8.
Forse è tutta una questione di gusto e stile.
Molti produttori dei vini in degustazione hanno voluto produrre vini fruttati, morbidi e sontuosi;
caratteristiche di uno stile apprezzato chiaramente da una fetta di mercato considerevole. Se vi
attirano, dunque, il Malbec argentino, i convenzionali Cabernet Sauvignons e i Pinot Neri della
California, l’aspetto fruttato di Châteauneuf-du-Pape, potrete ritrovarli in molti Nero d’Avola siciliani.
Ma se, come noi, preferite vini che siano terrosi che mirano ad un più profondo legame con il
territorio, allora meglio guardare verso l’Etna a vini dominati dal Nerello Mascalese o al Cerasuolo di
Vittoria, nel quale la potenza fruttata del Nero d’Avola è temperata dal blend con la freschezza
floreale del Frappato.
A volte anche il Nero d’Avola, da solo, riesce a raggiungere quel livello di raffinatezza, come tra i nostri
preferiti in questa degustazione. Ma, ahimè, sembra che non accada molto spesso.
Report della degustazione
Arianna Occhipinti Sicilia I.G.T. Nero d’Avola Siccagno 2011
Distinto e leggermente tannico, ma energico e fresco, con profumi e sapori minerali e floreali
(Louis/Dressner Selections, New York) $40
Best Value: Centopassi Terre Siciliane I.G.T. Nero d’Avola Argille di Tagghia Via 2012
Luminoso e vibrante, con persistenti profumi e sapori di viola e prugne (Upslope Vineyards, New York) $15
Vittorio Savino Sicilia I.G.T. Nero d’Avola Nero Sichilli 2011
Luminoso e leggermente tannico, con profumi di frutti rossi, liquirizia e agrumi
(Summit Selections, New York) $50
½
Barone Beneventano del Bosco Sicilia I.G.T. Nero d’Avola 2010
½
Ben equilibrato e piacevole, con sapori di terra e frutti rossi (Chatham Imports, New York) $19
Tenuta Rapitalà Sicilia Alto Nero d’Avola 2010
½
Luminoso, complesso gusto di erbe, spezie e tabacco (Frederick Wildman and Sons, New York) $20
Donnafugata Sicilia I.G.P. Tancredi 2009
Diretto, con sapori vivaci di frutti scuri (Folio Fine Wine Partners, Napa, Calif.) $40
COS Sicilia I.G.T. Nero d’Avola Lupo Nero 2013
Non particolarmente complesso, con vivaci, persistenti sapori di frutti rossa
(Domaine Select Wine Estates, New York) $25
Tasca d’Almerita Sicilia I.G.T. Lamùri Nero d’Avola 2011
Luminoso e diretto, con sapori di prugna, erbe e un tocco di legno
(A Leonardo LoCasio Selection/Winebow, New York) $18
Mazzei Sicilia I.G.T. Nero d’Avola Zisola 2010
Leggermente non coerente, con sapori di frutta rossa e legno
(Palm Bay International, Boca Raton, Fla.) $29
Tasca d’Almerita Contea di Sclafani Rosso del Conte 2007
Morbido e terroso, con sapori di liquirizia, tabacco e legno
(A Leonardo LoCasio Selection/Winebow, New York) $68
di Eric Asimov
8 Gennaio 2015
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Centopassi – Breaking the silence
Quando scrivo dell'Italia sono sempre un po' restio a parlare della mafia. Non che io voglia
negarne l'esistenza, ma sono tutt'altro che un esperto in materia e per quanto possibile vorrei
sfatare i cliché e gli stereotipi sull'Italia che la mostrano come il paese della pizza, della pasta e
della mafia. A dire il vero, nella mia vita quotidiana in Italia non mi accorgo nemmeno che la mafia
esista. Agli occhi di un estraneo la mafia è molto discreta, quasi invisibile, anche se le sue continue
esecuzioni non lo sono.
Vi chiederete però che c'entra tutto questo con il vino. In realtà molto più di quanto possiate
immaginare. Durante il mio viaggio in Sicilia lo scorso aprile ho incontrato Francesco Galante di
Centopassi per provare la nuova annata. Centopassi nasce dalla fusione di tre cooperative
siciliane per la viticoltura e la vinificazione che gestiscono proprietà agricole confiscate alla mafia
tra cui anche terreni vinicoli. Avevo già accennato che lo sforzo di queste organizzazioni per il bene
comune, seppur grande, non rappresenta comunque una garanzia di ottimi vini. Centopassi però
è diversa: sottolinea che per prima cosa diventerà famosa per la qualità e poi solo successivamente
per l'impegno nel creare un ambiente all'insegna della legalità e senza mafia. […]
Galante, il responsabile marketing di Centopassi mi ha portato in macchina fuori città, verso
l'hinterland di Palermo, l'Alto Belice Corleonese. Questo triangolo costituito da Palermo al nord, la
città agricola di San Giuseppe Jato a sud ovest e Corleone a sud est è stato per anni una roccaforte
mafiosa ed è qui che è nata la tanto violenta Cosa Nostra. E' un paesaggio duro, ampio e bellissimo
che è stranamente tranquillo. E' anche il luogo in cui Centopassi ha recuperato circa 90 ettari di
vigneti confiscati alla mafia. […]
Prima di poter entrare nel vigneto di Pietralunga, chiamato così per via di una roccia simile a un
menhir che domina il panorama, abbiamo dovuto cambiare macchina e prendere un 4x4. Il
vigneto di trova a 550 m di altitudine ed è raggiungibile percorrendo un sentiero molto ripido. E'
coltivato con il vitigno locale Grillo alla sorprendente densità di 5.000 piante per ettaro. Il vigneto,
confiscato al clan Riina, è stato ripiantato solo nel 2004 su un terreno di argilla pesante e
frammenti rocciosi. Nonostante le uve siano ancora giovani, il Pietra Longa Grillo che ne viene
ricavato ha un sapore incredibilmente intenso. […]
Centopassi sembra preferire vigneti difficili da raggiungere e in posti isolati, più alta e rocciosa è
la posizione, meglio è. Il loro vigneto più isolato e forse più interessante dalla prospettiva della
viticoltura è il vigneto Portella della Ginestra piantato di recente all'impressionante altitudine di
950 m. E' stato piantato ad una densità di 4.200 viti per ettaro con uve di Nerello Mascalese,
Nerello Cappuccio e Nocera. Le viti sono allevate ad alberello e quando alla fine raggiungiamo la
Portella della Ginestra vedo un mare di paletti di legno pronti ad offrire il loro appoggio alle viti. Il
vigneto è piantato in un luogo talmente brullo e roccioso che quasi si prova dispiacere per le
giovani piantine.
Quando ho contattato Giovanni Ascione, il “capo” dei vini Centopassi, di cui parlerò più tardi, per
poter capire perché avessero scelto questo luogo desolato, lui mi ha risposto che erano consapevoli del rischio ma che era un rischio che pensavano valesse la pena di correre. L'obiettivo era
creare un vino rosso importante ma fresco, austero ed elegante da un vigneto che è il più simbolico
di tutti quelli confiscati alla mafia e gestiti da Centopassi.
Ascione ha raccontato anche che il vino prodotto dal vigneto Portella può essere ricavato solo in
annate eccezionalmente calde, “di cui se ne vedono purtroppo sempre di più”, ha aggiunto in una
email. Il mix di varietà di uve che è stato piantato somiglia solo per casualità a quello del Faro DOC.
“Abbiamo scelto un mix di varietà per minimizzare il rischio e non volevamo piantare uve bianche
perché di quelle ne abbiamo già molte”, mi ha scritto Ascione. Però è vero che anche a Centopassi
il Faro piace molto. […]
Giovanni Ascione è il supervisore dei vini Centopassi e di conseguenza ne è anche la mente in fatto
di vini. In qualità di enologo e viticoltore egli stesso produce un pregiato vino rosso chiamato da lui
Nanni Copè da una piccola porzione di terreno che ha preso in affitto in Campania vicino alla sua città
natale, Caserta. L'enorme conoscenza di Ascione dei vini non solo italiani ma anche internazionali
ha dato a Centopassi un'evidente spinta in avanti in fatto di qualità. E' stato lui inoltre a proporre
di creare un'ambiziosa gamma di vini prodotti da singoli vigneti e addirittura singole porzioni di
questi vigneti, che Centopassi chiama “cru”.
Anche se nei vigneti si trovano varietà di uve internazionali, queste sono state saggiamente
escluse dall'imbottigliamento dei cru, in modo da permettere alle varietà locali di lasciare
un'impronta decisa nei vini.
Ascione ha spiegato che i cru sono vigneti specifici che prendono il nome da luoghi o comuni nelle
vicinanze. I nomi vengono scritti in modo diverso da quelli dei luoghi reali usando forme dialettali
locali, poiché fino a poco tempo fa non si poteva usare una denominazione geografica più
specifica per i vini classificati come IGT. Le aree di produzione dei cru si sono distinte grazie
all'eccezionale qualità delle uve che, anno dopo anno, sembrano battere quelle dei terreni o, in
alcuni casi, dei filari vicini.
Quando solo una parte di un terreno mostra le caratteristiche cru riceve un occhio di riguardo:
per esempio, con una potatura più regolare durante il ciclo vegetativo e una vendemmia verde più
accurata rispetto ad altre parti del vigneto. Ogni zona considerata cru viene segnalata
chiaramente con vernice rossa in corrispondenza dei pali e durante la vendemmia a mano le
cassette utilizzate per trasportare l'uva alla cantina vengono riempite solo a metà e caricate su un
furgone frigo. E' quello che Ascione definisce “un'attenzione maniacale per il dettaglio”.
L'unico cru prodotto da una varietà che non è strettamente locale è quello prodotto col Trebbiano. Il Trebbiano è considerato in genere una varietà mediocre ma nel caso di Centopassi deriva da
un vecchio vigneto a pergola che, a seguito di una severa selezione effettuata durante la vendemmia, produce le migliori uve Trebbiano. I frutti sono di una qualità così alta da guadagnarsi un
trattamento cru completo e un invecchiamento di 12 mesi in tonneaux nuovi di rovere.
Tutti i vigneti Centopassi sono coltivazioni biologiche. L'uva viene trasportata alla cantina
Centopassi, una struttura funzionale ma disadorna simile ad una fattoria, situata vicino a San
Giuseppe Jato e costruita grazie ai finanziamenti ricevuti dallo Stato italiano e dall'Unione Europea.
Oltre alle vasche di acciaio inossidabile ci sono anche larghe botti in quercia da 20 hl e alcuni
tonneaux di rovere. Tutto è ridotto all'essenziale ed è chiaro che Centopassi preferisce concentrare tutti gli sforzi e le attenzioni, così come gli investimenti, sulle vigne. Sono questa concentrazione e attenzione per il dettaglio che hanno creato alcuni dei vini più interessanti attualmente
prodotti in Sicilia.
Centopassi gestisce anche due B&B in campagna, agriturismi a Corleone e a Portella della
Ginestra vicino a San Giuseppe Jato. Il paesaggio è semplicemente stupendo e Portella della
Ginestra è solo a 25 km da Palermo. I prezzi sono più che ragionevoli e di domenica il B&B è anche
aperto a pranzo e serve pietanze locali, semplici ma squisite, fatte con prodotti provenienti dai
terreni confiscati alla mafia e a coltivazione biologica. La gamma dei vini Centopassi completa il
quadro. Vivamente consigliato.
I VINI - Presentati in ordine di assaggio.
Centopassi, Rocce di Pietra Longa Grillo 2012 IGT Terre Siciliane 17,5 2013-2018
Il vigneto si trova nella Contrada di Pietralunga a 550 m di altitudine. Terreno confiscato al clan
Riina. Una parte delle uve è stata raccolta prima rispetto al resto. Fermentato e invecchiato in sole
vasche di acciaio inossidabile. Colore pallido brillante. Tipico profumo di agrumi del Grillo con una
nota di scorza di limone e un accenno di frutti tropicali. Ancora molto giovane. Una punta di
anidride carbonica all'inizio. Resta ancora qualche aroma della fermentazione a freddo, ma con una
buona portata e profondità. Eccellente lunghezza e valido potenziale per l'invecchiamento (WS) 13% .
Centopassi, Terre Rosse di Giabbascio Catarratto 2012 IGT Terre Siciliane 17 2013-2016
Vigneto a 300 m di altitudine nella Contrada di Giambascio. Confiscato al clan Brusca. Il 15% delle
uve ha fermentato in tonneaux di rovere. Color giallo pallido. Un inizio influenzato dalla quercia
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Centopassi – Breaking the silence
ma non in modo prevalente. Tipico aroma di spezie del Catarratto e accenni di frutti tropicali.
Aroma di limone tenuto insieme da una buona acidità. Leggero sul palato nonostante la gradazione di 13.5% che si nota solo in conclusione. Finale amaro di mandorla. Pieno di carattere e una delle
migliori espressioni di questa varietà attualmente sul mercato. (WS) 13.5%
Centopassi, Tendoni di Trebbiano 2011 IGT Sicilia 17 2013-2016
Vigneto nella Contrada di Cerasa a 550-660 m di altitudine. Confiscato al clan Riina. Vigneto
allevato a tendone, simile a una pergola ma tenuto insolitamente basso per questo tipo di
coltivazione di soli 45 quintali. Viti di 37 anni. Fermentato interamente in tonneaux di rovere.
Prodotto in 1.500 bottiglie. Intenso colore giallo con sfumatura dorata. Un naso dolce, di frutti
gialli con una evidente nota di legno giovane, ma che funziona. Un trattamento piuttosto
lussuoso per un'uva così modesta. Corpo ugualmente intenso con quercia sul palato e un finale
salato, di agrumi. Avrei preferito un po' meno legno ma rimane comunque un vino affascinante.
Credo che sarebbe da bere ora piuttosto che lasciarlo invecchiare perché il legno prenderebbe il
sopravvento. (WS) 13.5%
Centopassi, Cimento di Perricone 2012 IGT Terre Siciliane 17+ 2014-2018
Da un vigneto nella Contrada di Don Tommaso a 400 m di altitudine. Confiscato a Giovanni
Brusca, che nel 1992 uccise Giovanni Falcone, il famoso magistrato che lottò contro la mafia in
molti processi importanti fino alla sua morte. Assaggio dalla botte, verrà imbottigliato a settembre. Fermentato in acciaio inox e invecchiato per 10 mesi in botti da 22 hl in rovere di Slavonia.
Colore quasi cremisi con tinte violette. Molto giovane, un po’ chiuso al naso. Accenni di mora dolce.
Sapore intenso di mora sul palato senza essere pesante. Tannini granulosi con un finale profumato di mora. Finale salato e amaro. Meglio attendere. (WS) 12.5%
Centopassi, Argille di Tagghia Via Nero d'Avola 2012 IGT Terre Siciliane 17 2013-2018
Dal vigneto Tagliavia a 550 m di altitudine nella zona di Corleone. Confiscato al clan Riina.
Fermentato in acciaio inox. Rosso rubino violaceo. Naso erbaceo e di frutti rossi con un accenno di
foglia di pomodoro e violetta. Un rosso che fa quasi schioccare le labbra, aroma di frutti scuri con
una nota di tannini amari. Vino pieno di carattere. (WS) 13.5%
Centopassi, Argille di Tagghia di Sutta Via Nero d'Avola 2011 IGT Sicilia 17 2014-2019
Dal vigneto Tagliavia vicino a Corleone. “Sutta” (sotto) si riferisce alla parte inferiore della vigna e
indica la località. Fermentato in acciaio inox seguito da 12 mesi in larghe botti di rovere. Non
filtrato. Cremisi intenso. Aroma di frutti scuri molto elegante e sicuro unito a un accenno di
quercia. Frutti scuri persistenti, leggeri e freschi sul palato con un'elegante struttura di tannini.
Molto giovane e promettente. Niente aromi erbacei o di piante. (WS) 13.5%
Centopassi, Marne di Saladino Syrah 2010 IGT Sicilia 17 2013-2018
Cremisi intenso. Lampone e ribes che quasi escono dal bicchiere. Corpo scuro, intenso aromatico
con un'impressione minerale e salata sul finale. Lascia la bocca corposa. Finale prevalentemente
tannico. (WS) 14%
di Walter Speller
5 agosto 2013
©Foto di Giorgio Salvatori
Centopassi, Marne di Saladino Syrah 2012 IGT Terre Siciliane 16.5 2014-2020
Dal vigneto nella Contrada di Saladino vicino a Monreale su 550 m di altitudine. Confiscato al clan
Riina. Non prodotto nell'annata precedente perché le uve non sono considerate abbastanza
valide. Assaggio prelevato dal tonneau. Fermentato in acciaio inox seguito da 13 mesi in un
tonneau di rovere di secondo passaggio. Uscirà tra un anno.
Cremisi violetto profondo. Influenzato ma non in modo prevalente dal legno. Naso morbido e
saporoso. Aroma intenso, di frutti scuri e quasi salato con tannini amari. Lungo e abbastanza
intenso, ma non denso. Finale caldo. (WS) 14%