scheda mostra - Provincia di Trieste

Transcript

scheda mostra - Provincia di Trieste
SCHEDA MOSTRA
Trieste, 1914
La città e la guerra
mostra multimediale
e
L’Homme Armé
Libri d’artista e Movables Interattivi di Annalisa Metus
12 settembre- 9 novembre 2014
Magazzino delle Idee, Trieste
La collocazione geografica di Trieste, inserita nell’ambito della monarchia asburgica, con un ruolo
economico di tutto rilievo nel settore marittimo, industriale e finanziario, fa sì che la città, all’avvio
del conflitto, rappresenti un osservatorio sensibile e interessato ai cambiamenti relativi all’area
danubiana, balcanica e mediterranea.
Cresciuta per dimensione in seguito all’immigrazione massiccia di persone giunte da tutta Europa,
Trieste si caratterizza per le diversità culturali, religiose, linguistiche, cui si accompagnano
stratificazioni sociali molto evidenti sul piano economico. Accanto alla solida classe imprenditoriale
e a una fiorente media borghesia cresce in breve tempo una forte componente operaia.
Ricca e sviluppata eppure povera e segnata da un crescente disagio sociale, Trieste vive il dualismo
tipico delle grandi città, cosmopolite e complesse.
In questo quadro sociale irrompe l’assassinio di Sarajevo: il corteo funebre di Francesco Ferdinando
e di sua moglie Sofia percorre il centro di Trieste tra la Piazza Grande e la Ferrovia Meridionale. E’
il 2 luglio 1914: dopo ci sarà la guerra, la mancanza di cibo, le scarne notizie dal fronte, i soldati
morti o dispersi, i feriti rientrati o ricoverati in lontani ospedali.
La mostra racconta, attraverso immagini, filmati, lettere, memorie, documenti d’archivio, la storia
della città di Trieste tra gennaio 1914 e i primi mesi del 1915: una narrazione che si dipana
seguendo lo scorrere dei mesi e intrecciando i grandi accadimenti con squarci di vita collettiva,
storie personali e mutamenti sociali.
Oltre 250 fotografie e numerosi documenti provenienti da importanti archivi pubblici e privati
tracciano un percorso narrativo di forte valore simbolico. Riprodotti in grande formato, montati in 5
video con musiche originali composte per l’occasione da Carlo Boccadoro, fanno cornice al filmato
del 1914 con il corteo funebre con le salme di Francesco Ferdinando e Sofia a Trieste.
Non è il documento o lo scatto originale che il visitatore deve aspettarsi: trova nel percorso proposto
carte e rappresentazioni di quel fatidico 1914 ma elaborate e tradotte in un flusso narrativo fatto di
musica, parole, immagini. Così schermi, videoproiezioni, ambienti sonori, pannelli animano le fonti
storiche.
Si parte dalla Trieste del gennaio 1914, una città tra le più importanti e floride dell’Impero e dalla
vita culturale è intensa e ricca: il teatro, la tradizione dei “bagni” negli stabilimenti affacciati sul
golfo, i circoli, i caffè, la grande stagione letteraria, l’impegno politico e imprenditoriale segnano
l’agire di tanti triestini. Diverse sono le condizioni sociali della popolazione, riflesso delle tante
attività presenti in città: i commerci, le assicurazioni, la cantieristica, le industrie. Da un lato i ceti
ricchi e la media borghesia in ascesa, dall’altro le classi povere, i quartieri dalle malsane condizioni
abitative, il rapido diffondersi di malattie come la tubercolosi, l’alcolismo dilagante, la demenza,
l’alto tasso di mortalità infantile. In questo composito quadro sociale, irrompe l’attentato e la morte
del principe ereditario a Sarajevo, il 28 giugno, e la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia
il 28 luglio del 1914. Trieste accoglie nel loro lungo viaggio dalla Bosnia ad Artstetten, le salme di
Francesco Ferdinando e della consorte. Appena un mese dopo la città conosce la grande
mobilitazione e diviene luogo di partenza per il fronte. La guerra, che doveva essere rapida, quasi
sfugge nelle prime settimane, la popolazione rimasta in città non la percepisce sino all’arrivo delle
prime informazioni, dei numerosi feriti e dei corpi dei caduti in Galizia e in Serbia; la vive
direttamente quando il cibo comincia a mancare. Le cartelle cliniche raccontano la crudezza del
conflitto e la storia dei soldati, dei singoli uomini calati nella dimensione deflagrante di una guerra
“moderna” per armi, rumori, condizioni. Alla salma del principe ereditario si sostituisce, nelle
cronache cittadine e nel sentimento dei civili quella del milite. Il protagonista del racconto diviene
allora un giovane caduto del paese di S. Croce, sull’altopiano: si chiama Luigi Tenze, ha
ventiquattro anni ed è del 97° reggimento. A Trieste arriva ferito, muore in ospedale il 18 settembre
1914.
Accanto al percorso principale il visitatore può accostarsi alla Grande Guerra anche attraverso un
poetico cammeo, un intervento d’artista intitolato L’Homme Armé
L’Homme Armé
Libri d’artista e Movables Interattivi di Annalisa Metus
12 settembre- 9 novembre 2014. Magazzino delle Idee, Trieste
I versi della canzone popolare medievale L’Homme Armé ispirano l’omonima sezione affidata a
Wunderkammer della mostra allestita al Magazzino delle Idee.
La Grande Guerra è il momento più lontano a noi in cui la Storia ufficiale incontra la storia di
famiglia, fatta di ricordi trovati in soffitta, fotografie della Marina Asburgica e bisavoli che come
nelle fiabe sono partiti luccicanti e son tornati a casa dopo anni trasformati nel corpo e nell’anima.
Le opere di Annalisa Metus si presentano come movable (libri animati) e libri d’artista che hanno
per oggetto il racconto della guerra - nei soliloqui del soldato al fronte e nel pensiero della
compagna lontana; tra i muri di quella che una volta era una casa e tra le pietre di una trincea.
Due movable interattivi di grandi dimensioni, sensorizzati e sonificati dal compositore Giorgio
Klauer creano in tempo reale dei veri e propri paesaggi sonori: l’opera visiva evoca un ambiente che
prende vita grazie a fantasmi sonori. Il libro d’artista Più o meno esecuzioni interpreta
tridimensionalmente e in forma grafica alcune poesie tratte dalla raccolta Esecuzioni di Giuseppe
Nava (Casa editrice d’If, Napoli 2013), rielaborazione metrica di testi tratti da documenti originali
del primo conflitto mondiale, in particolare sentenze di morte per diserzione e codardia davanti al
nemico.Il volume di Giuseppe Nava verrà presentato a Trieste nel corso della mostra.
Lavori altamente artigianali, assemblati in ore di lavoro paziente e solitario hanno come compagna
d’elezione sul piano musicale la Missa L’Homme Armé composta da Guillaume Dufay nel 1459,
uno dei più splendidi esempi di polifonia Rinascimentale, registrata appositamente per l’occasione
da Cantica Symphonia diretto da Giuseppe Maletto.
Crediti
Mostra promossa e sostenuta dalla Provincia di Trieste con la collaborazione dell’Istituto regionale
per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia (Irsml FVG), si avvale del
contributo della Fondazione CRTrieste.
Per la valorizzazione dei contenuti storici l’Irsml gode del sostegno dell’UPI FVG.
Per i materiali iconografici si ringrazia: Biblioteca Civica di Trieste, Fototeca dei Civici Musei di
Storia ed Arte del Comune di Trieste, Fototeca del Museo de Henriquez, Archivio di Stato di
Trieste, Archivio Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia
Giulia (Irsml FVG), Archivio A.S.P. ITIS, Bildarchiv Austria (Österreichische Nationalbibliothek),
Archivio fotografico di Krasnogorsk (Russia), Dipartimento di Studi Umanistici (Università di
Trieste), Ufficio Turismo FVG (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia). Per le collezioni
fotografiche private: Archivio Marina Rossi, Archivio Roberto Todero (Associazione Zenobi),
Archivio Mastrociani-Todero, Archivio Pier Paolo Sanzin. Collezioni di Alberto Zotti, Silvia Zetto,
Fulvio Pappucia, Franco Cecotti, Luciana Bidoli, Danica Tul, Carlo Srpic, Grazia Miani, Fabio
Marchetti, Nerina Pian, Bruno Pizzamei, Bruna Mauro, Maria Apostoli, Roberta Markò. Per queste
collezioni l’Archivio delle Fotografie di Famiglia (ARFF) ha curato la digitalizzazione.
La sezione L’Homme Armé è promossa dalla Provincia di Trieste ed è curata dall’Associazione
Wunderkammer. Il progetto ha avuto nel 2013 il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
Servizi e orari
La mostra è aperta
Martedì e mercoledì dalle 10 alle 13
Giovedì dalle 10 alle 17
Venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 (fino al 12 ottobre) e dalle 15 alle 19
(dal 17 ottobre al 9 novembre)
I testi esplicativi in mostra sono in italiano, sloveno, tedesco e inglese.
Sono previsti: visite guidate, laboratori, conferenze di approfondimento