Il fumo di tabacco Contiene costituenti propri della sigaretta

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Il fumo di tabacco Contiene costituenti propri della sigaretta
Il fumo di tabacco
Contiene costituenti propri della sigaretta:
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materia organica, alcaloidi nicotinici, additivi;
prodotti derivati della combustione: CO2, CO, catrame.
Danni prodotti dai componenti
del tabacco
Quando il fumatore "tira", inspira
direttamente il fumo prodotto dal
tabacco che brucia, il quale
agisce su labbra, cavità orale, gola, trachea; inoltre bisogna considerare il fumo prodotto
dalla trasformazione della sigaretta in brace che, attraverso il naso, raggiunge anch'esso
la trachea dove si concentrano i due tipi di fumo.
Dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge si sviluppa un fumo contenente
4.000 sostanze diverse delle quali 40 considerate cancerogene.
Il filtro della sigaretta può parzialmente ridurre la quantità delle sostanze che arrivano nelle
vie respiratorie, ma certo non è in grado di eliminarle.
Il fumo delle sigarette contiene anche 24 metalli tra i quali il cadmio che nel sangue dei
fumatori è da 3 a 4 volte superiore rispetto ai non fumatori. Altra presenza pericolosa è
quella rappresentata dal benzene, che nuoce specialmente agli organi emopoietici e può
essere quindi causa di leucemie. Altro costituente è il catrame, che in realtà è composto a
sua volta da centinaia di sostanze di sicuro effetto cancerogeno sull'apparato respiratorio,
sul cavo orale, sulla gola e sulle corde vocali; tra le sostanze comprese sotto il nome di
catrame, le più pericolose sono il benzopirene e gli idrocarburi aromatici, capaci di
attraversare la placenta e di causare effetti tossici cumulativi. Immediato risultato del
catrame è il colore giallo dei denti, il gusto di amaro in bocca e l'irritazione alle vie
respiratorie.
Il monossido di carbonio, che è un gas sprigionatosi dalla sigaretta accesa, viene immesso
nei polmoni con la respirazione e si lega all'emoglobina del sangue; data la sua capacità di
legame 325 volte superiore a quella dell'ossigeno, la blocca, in una percentuale persino
del 15% nel forte fumatore, e riduce così la possibilità del sangue di trasportare ossigeno
ai tessuti Il risultato di questo è che i tessuti sono parzialmente privati di ossigeno e il
cuore deve lavorare con un impegno maggiore; si ha una degenerazione adiposa dei vasi
e la loro calcificazione, la pelle invecchia precocemente, i capelli sono più deboli e il
rendimento fisico cala.
Modi sani di fumare non esistono, infatti i fumatori di pipa sono particolarmente colpiti dal
cancro alle labbra, ma anche chi mastica o fiuta il tabacco corre seri rischi.
Il fumo di sigaretta come nicotino-dipendenza
La nicotina è un forte alcaloide naturale presente nelle foglie del tabacco in una
percentuale compresa tra 2 e 8%.
E' stato accertato che la nicotina è, nel tabacco, il principio attivo che produce la
dipendenza. Essa è un eccitante che accelera i battiti cardiaci e sottopone il cuore ad un
maggior lavoro, ma i suoi effetti sul sistema nervoso sono anche più duraturi: l’inalazione
del fumo è un metodo straordinariamente efficace per apportare nicotina al cervello dove
si verificano alterazioni a livello psichico e si crea la dipendenza.
Il fumatore accanito arriva ad accendere una sigaretta ogni 15/30 minuti, perché proprio
questo è il lasso di tempo occorrente per eliminare la dose di nicotina di una sigaretta.
Il problema della dipendenza diventa molto grave quando si vuole smettere di fumare,
perché in questo caso si manifesta una vera crisi di astinenza con una sintomatologia
caratterizzata da voglia irrefrenabile di fumare, irritabilità, aumento dell'appetito e difficoltà
a dormire.
Questi sintomi si manifestano velocemente, dopo poche ore di sospensione dal fumo,
raggiungono la massima intensità nei giorni successivi e generalmente durano per circa 4
settimane. Il rischio è l'instaurarsi di un circolo vizioso che inizia con la ricerca di
sensazioni piacevoli e stimolanti attraverso il fumo, mantenute tali dall'effetto della nicotina
e finisce con il consumo continuato ed eccessivo di sigarette per riuscire ad annullare i
sintomi di astinenza.
Tutto ciò ricorda in parte la dipendenza ottenuta con l'uso di altre droghe, come la cocaina
o l'anfetamina, tanto che ultimamente è stata dichiarata droga a tutti gli effetti. Esiste
anche la dipendenza psicologica, variabile da un individuo all'altro, che si aggiunge, e
peggiora, a quella fisica.
Dal 1990 esistono leggi che regolano il contenuto di nicotina e ne limitano la quantità
massima possibile per sigaretta.
Il fumo passivo
Particolarmente a rischio sono i familiari, specialmente i bambini, gli amici e i colleghi di
lavoro, insomma tutte quelle persone che vivono a stretto contatto del fumatore. Il fumo
passivo nuoce in modo particolare agli allergici, agli asmatici, ai cardiopatici, a coloro che
soffrono di patologie delle vie respiratorie. I rischi che il fumo passivo comporta non sono
di poca importanza: il pericolo di cancro ai polmoni è del 30 - 40% più alto nei non fumatori
che vivono con un fumatore, le malattie cardiache, asmatiche e respiratorie peggiorano se
si vive in ambienti saturi di fumo. Le sostanze contenute nel fumo di un ambiente
sollecitano facilmente la congiuntiva degli occhi, le mucose del naso, della faringe e delle
vie respiratorie e danno molto fastidio anche ai portatori di lenti a contatto.
Bisogna considerare inoltre i grossi danni che le sigarette causano al feto, infatti i
ginecologi sono concordi nel chiedere l'astinenza dal fumo durante la gravidanza.
Fumo e pubblicità
Un nemico della lotta contro il fumo è la pubblicità con i trucchi e le strategie sponsorizzate
dall'industria delle sigarette per conquistarci come clienti.
Ci sono delle leggi che limitano la possibilità dell'industria di pubblicizzare il prodotto, ma le
strategie usate riescono a superare i divieti e a raggiungere comunque i fumatori ai quali
arrivo un messaggio falso e ben studiato. Le avvertenze di pericolosità, di rischio di
cancro, di pericolo di morte o di malattie gravi o letali che sono state obbligatoriamente
fatte scrivere sui pacchetti di sigarette non si sono dimostrati molto efficaci e lo Stato da
una parte sostiene la campagna contro il fumo e dall'altra continua a incassare le tasse sul
tabacco.
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