inFormaGiovani - Comune di Arezzo
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���������� INFORMA GIOVANI CERCA TE ... � � � � � � � � � � � � � Di JAGO I DJ sono le rockstars del nuovo millennio? Non so rispondere con certezza a questo interrogativo. Riviste specializzate e critici alla page hanno consumato fiumi di inchiostro scontrandosi sul tema. Abbiamo così gli scettici e i neofiti supporters della DJ religion. Il pubblico stesso è combattuto e si spacca fra i puristi del Live e chi non riesce più a fare a meno del dancefloor. Una cosa è certa: discoteca o no il “far serata” globale è sempre più indissolubilmente legato ad una pista da ballo. Ecco quindi che il concetto del comporre e quello del djing si stanno gradualmente sovrapponendo creando una nuova schiera di dj produttori. Negli anni settanta la separazione fra chi metteva i dischi e chi scriveva la musica era invalicabile, oggi invece per andare in giro come dj si deve legare il proprio nome a brani autoprodotti o comunque ad una propria filosofia del suono che, originale o meno, deve rappresentare il biglietto da visita del DJ. In questo senso la distinzione fra rockettari e clubbers di una volta ha sempre meno senso. Miriadi di ex – bassisti e chitarristi si sono relegati in studi casalinghi pc-based a produrre materiale dance oriented. L’evoluzione della French - Touch parigina ha attualmente trovato in Gaspard Augé e Xavier de Rosnay, ovvero i Justice, gli alfieri di questa new generation di DJ dal plettro facile. Xavier ha infatti un lungo background di bassista, cosa che tra l’altro mi confessò fieramente lui stesso nel luglio 2006 quando un volo cancellato all’ultimo minuto richiese un pick up Arezzo - Roma Ciampino - Arezzo. Gaspard non si presentò, agli arrivi internazionali si presentò un filiforme Xavier insieme all’ancor più esile compagna, parigina al 100%. L’elettrowave 2006 vide l’esibizione di una metà dei Justice poco prima che il successo travolgesse entrambi, parliamo dell’autunno successivo. Chissà se dopo il boom Xavier ama ancora definirsi un bassista riciclato piuttosto che un DJ di successo… � � � � � � � � � � LLABOB AI TELESPA Conoscete i Telespallabob, la drink’n’roll band dal Valdarno? Abbiamo intervistato Mauro, uno dei chitarristi. Il gruppo musicale nasce nel 1998, da un progetto che, partendo da sonorità punk-rock, è arrivato ad una propria identità: il “Drink’n’Roll”. I componenti sono: Cisa, voce; Dodi, batteria; Giulio, chitarra, voce e cori; Mauro, chitarra, voce e cori; Stefano, basso e cori; Lenzino, percussioni voce e cori. Ma entriamo nel vivo dell’intervista. Chi sono i fondatori del gruppo e tu da quanto tempo ne fai parte? «I fondatori sono Giulio e Stefano. Dopo aver avuto l’idea di fare un vero gruppo mi chiesero se volevo partecipare e fu così che iniziammo a suonare insieme… pensa che entrai come batterista! In seguito si aggiunsero la Cisa e il So». Parlaci un po’ del tuo percorso musicale, quando hai iniziato? «Suono da quando ero bambino, da quando avevo 5 anni. Fino ai dieci ho studiato pianoforte a? Napoli, poi, una volta arrivato in toscana, a 14 anni, ho iniziato a studiare chitarra classica». Hai suonato in altri gruppi prima? Quali? «Sì, per tre anni ho seguito i Grido de Rua, è stata un’ esperienza professionalmente formativa». Ragazzi e ragazze, studenti e studentesse sollevate il velo della timidezza e partecipate con noi alla crescita di questo nuovo progetto, di questo nuovo giornale. Non è importante contribuire con interventi di alto contenuto culturale, è importante esprimersi, protestare, segnalare. Siete degli scrittori e volete farvi conoscere, scriveteci...Siete una Band e volete avere la possibilità di essere recensiti, scriveteci... Ma torniamo al tuo gruppo, ho saputo che sta per uscire il tanto atteso disco! «Sì è vero, “Di rabbia e di vino” uscirà tra ottobre e novembre. È stato bellissimo inseguire il mio sogno di bambino. La registrazione è durata venti giorni, è stata una vera e propria corsa! » Quali sono le caratteristiche delle canzoni dei Telespallabob? «Ironia e melodia. In particolare, per quanto riguarda il cd, cura nei riguardi del suono e poi molta precisione nell’eseguire il tutto. Un tocco fondamentale è stato dato da Dodi, il nuovo batterista, che ha suonato lo strumento senza eccessivi virtuosismi e il suo bit ha dato un’impronta grintosa e potente ai pezzi. Le nostre canzoni sono da scoprire, non c’è niente di scontato e nascondono messaggi positivi». Parliamo un po’ dei gruppi e dei locali della zona, quali sono i tuoi preferiti? «Gli Young Silencers ed I Seven Years al momento sono quelli che mi piacciono di più. Per quanto riguarda i locali, nell’aretino non penso ci sia una grande scelta. Arezzo di buono aveva il festival e gli è stato tolto anche quello. Nel Valdarno i posti che frequento più spesso sono il Mod’s, appena rinnovato e sempre colmo di persone; il pub di Gravanella, ma attenti a quando scendete! Ed il Tasso per i buoni prezzi e per la giovialità dei proprietari». Volete mandare un messaggio d'amore, chiedere consigli risolvere dei dubbi, scriveteci... Insomma fate un pò come volete, la porta è sempre aperta, basta contattarci allo: +39 0575.403001 oppure per email: [email protected] � � � � � � � � ������ NILI HE GIOVA LLE POLITIC A O T RA ASSESSO Siamo giunti quasi alla fine. Dato che suoni da molto e che hai alle spalle l’esperienza con i Telespallabob, che consiglio daresti a chi vuol formare un gruppo? «Scegliete con cura le persone con cui suonare. Ci deve essere un legame di amicizia prima della professionalità… quella viene da sé, con le esigenze di migliorare le proprie prestazioni. Se non c’è un buon rapporto con i componenti la verve del gruppo muore, è come odiarsi cordialmente». Supplemento ad “Arezzo, il Comune informa” - Reg. Tribunale di Arezzo N°1 del 5.2.2003 - Editore: Comune di Arezzo - Direttore responsabile: Claudio Repek - Contenuti a cura di Diego D’Ippolito con la collaborazione di Beta/Contesto EditOriaLe La fuga da Arezzo sembra essersi placata. Ma arriviamo al punto, l'oggetto in questione e l'Università. Era un classico, fino a qualche anno fa finire le superiori e scegliere la città più amena dove trascorrere gli anni più belli della vita, quelli dell'Università. Oggi possiamo ragionevolmente dire che anche Arezzo è divenuta una delle "scelte" da parte delle matricole di tutta Italia e non solo aretine. Tra studenti residenti nelle varie province italiane,quelli comunitari e quelli extracomunitari i fuori sede sono circa 750. Oggi in città ci sono dunque 750 giovani in più rispetto ad alcuni anni fa. Direi che non si tratta di quattro gatti. E allora interroghiamoci su come sfruttare questa risorsa. Qualcuno già lo fa con gli appartamenti ogni anno sempre più cari. Altri invece e mi riferisco agli operatori commerciali ancora stentano a capire come questo vastissimo bacino possa essere attratto da un'offerta un pò più varia dalla piattezza ormai diffusa. Noi come redazione di questo nuovo progetto editoriale, invitiamo tutti a partecipare attivamente con le loro riflessioni. Le frasi come "gli aretini non sono ospitali, non ci fanno integrare", sono un monito ma anche uno stimolo per far crescere sempre più il polo aretino, ma anche per creare un dialogo culturalmente più elevato per chi viene nella nostra città, non solo a portare risorse economiche, ma anche bagagli personali importanti. ���������������� � � � � � � � � �������� DI MATTEO DEL MESE IL GRUPPO Promosso senza riserve questo lavoro ottimamente mixato da Gianluca Valdarnini (Parrucca) nel quale l’inserimento di elementi elettronici e momenti punk – funk evocano orecchie ben addestrate ad un “indie ‘n roll” neanche troppo cervellotico nel quale il charleston in levare è diventato un must. Punto di forza dunque le ritmiche, energetiche e ben elaborate, si impongono soprattutto nelle tracce più recenti in cui un Riccardo Paffetti in formissima è abile a miscellare beats elettronici e rullate serratissime. Degni epigoni della migliore nouvelle vogue “electro – rock” alla Soulwax piuttosto che della “space disco” alla James Murphy e soci, i “Thank you” non sembrano ancora del tutto immuni da un certo scimmiottamento di genere, ma bands ben più quotate si sono recentemente macchiate di “peccati” anche meno veniali e poi la formazione aretina è ancora ai blocchi di partenza di un percorso che promette bene… JAGO Anni fa, forse ancora oggi, le persone scrivevano nel diario piccoli drammi e grandi gioie della propria vita. Questo conferma che l’uomo è un animale a cui piace lasciare tracce di sé. Internet ha riazzerato il contakilometri e collegato (o meglio linkato) questi diaristi fra di loro, rendendo pubbliche quelle che una volta erano le impressioni da lasciare al sicuro nel cassetto. Così nascono i blog. I bloggers leggono i blog altrui, li linkano e li citano nei propri post. Questo universo “parallelo” prende il nome di blogosfera termine inglese coniato da Brad L. Graham. Cercherò di introdurvi nella blogosfera aretina e magari scoprirete che vostro fratello ha un blog e scrive di voi! “Generazione X” è un termine lanciato da Douglas Coupland con un suo romanzo del 1991, manifesto culturale degli anni 80 e 90. È solito includere in questo termine i giovani degli anni 60, una generazione di persone cresciuta in tempi confusi e senza un’identità collettiva precisa. Vedendo in tv Mondo Marcio che strilla “La mia, è una Generazione X la mia…” ci rendiamo conto che forse questa generazione esiste ancora, forse si è allargata in XL, forse è Y, ma ingloba i giovani di oggi figli di Dolce e Gabbana e dell’IPod, figli apolitici per ignoranza. Il romanzo di Coupland è dominato da repentini cambi di scena, con una scrittura da tempi televisivi: MTV domina lo stile narrativo del libro dove ogni storia viene presentata come un video musicale. E proprio la nostra, è una generazione cresciuta con MTV, nata con i Backstreet Boys e con Britney Spears. Oggi troviamo tanti altri cloni di questi che durano 6 mesi. La generazione X di oggi è una generazione di internauti che preferisce la conversazione via internet alla classica telefonata. Sta cambiando il modo di comunicare dei giovani. Ma i giovani non si percepiscono come soggetti passivi del mondo informatico, bensì come i protagonisti attivi della produzione dei contenuti da scambiare e condividere. Quindi, partecipazione e condivisione diventano le nuove “regole di utilizzo della rete”. E sono loro ad anticipare le nuove modalità di uso delle tecnologie, che poi con il tempo, assestandosi, diventano consuetudine per tutti. E’ successo con il computer, succederà anche con i blog e il podcast. La generazione X, allora, può essere definita oggi come la generazione MTV proprio perché questo canale tematico si manifesta come l’esempio dello stare al passo con i tempi, creando continuamente delle mode. MTV omologa le abitudini, favorisce i giovani a conoscersi attraverso la tv con programmi come “The Club” e porta avanti la moda giovanile fatta un anno di pantaloni bassi, l’anno seguente in stile mods. “Immagino che questo potrebbe andare bene per un servizio su Lucignolo eh? Questa è la nuova generazione, guarda qua!” ALEXANDRA PETRA FALZON �� Ottimo Blog, divertente ironico e ben scritto.Fontina Boy scrive in dialetto facendone un merito più che un antipatica forma autoreferenziale. Molto belli anche i suoi flashback sull’ adolescenza, non tralascia nemmeno recensioni su autori morti e stramorti. Un consiglio:Leggete il Post American Gnicche e non potrete più vivere senza. ������������� ������������ �� È LA GEN ERAZION E X LA MIA ����������������������� Il Comune di Arezzo, su proposta della Cooperativa Sociale Al Plurale, ha deliberato l’apertura di un Centro Giovani e Adolescenti da realizzarsi in città entro la fine dell’anno. Il Centro Giovani e Adolescenti vuole essere concepito come un punto di aggregazione di forte valenza sociale (servizio gratuito) dove i ragazzi possano essere sia utenti che attori delle progettualità ed attività che vi si svolgeranno. Il luogo è già stato individuato e messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Sono già iniziati anche i lavori di ristrutturazione dell’immobile e ci serve la tua opinione su come utilizzare al meglio le superfici disponibili. Aiutaci a creare gli spazi più adatti ed a scegliere le iniziative che vorresti vedere concretizzare. Vota sulla planimetria la tua “destinazione d’uso” preferita. In fase esecutiva e di arredamento il Centro verrà realizzato seguendo le indicazioni più votate! Per farlo basta andare sul sito www.alplurale.org/cg/index.php ���������������������� Blog appena appena aperto da un altro non più che ventenne aretino.Luca la prende larga per affrontare al microscopio i piccoli cambiamenti del mondo e in particolare del suo mondo.Spesso si tende a perdersi nelle sue parole, il divagar gli è dolce in questo mar. � � � �� � �� �� �� �� VOSTRA OVVERO LA ? L CUORE.. POSTA DE MI HANNO PRESO PER IL COOL IL GALLO Vs IL CONTROESODO �������������������� ������������� ��� ������������ � ������ � � � � � � � � � � � �� VOI SPAZIO A �������������������������������������� ���������������������������� La ragazza si farà anche se ha le spalle strette, direbbe un De gregori ispirato dopo aver letto questo blog. L’aria che si respira è quella super ossigenata di chi vive tre metri sopra il cielo,ma chi ci tiene pure a dirti che la sua testa è ben incollata al corpo. Notevole il post sull undici settembre già dimenticato ma attaccato alla pelle come un neo(cit.) ������������������ ������������� �� Ottime notizie per la scena underground aretina arrivano dal nuovo lavoro dei “Thank you for the drum machine”. L’EP omonimo distribuito in formato CD si presenta stiloso e graficamente curato ma è l’ascolto delle cinque tracce a sorprendere maggiormente. Si inizia con “Everything moves” traccia piuttosto garage caratterizzata da un riff di chitarra asciutto e lineare memore del recente passato subjetesco (la band evolutasi nei Thank you). “Back to rock” prima vera e propria sorpresa dell’EP vede l’ingresso deciso del synth nella costruzione del brano. Il risultato è sorprendentemente positivo poiché il synth si amalgama alla meraviglia in un brano nel quale spuntano dei bei chitarroni affilati, compreso un finale stoner con basso alla “No one knows” (Nick Oliveri docet). “I feel so better” momento centrale del disco ha un tiro classicamente punk – funkeggiante, il cantato è orecchiabile e il risultato finale è il singolo non ancora esplicitato dell’EP. Rock song senza troppe pretese “Nowhere fast” che apre l’epilogo di “From upon your face” nella quale un’atmosfera franzferdinandiana iniziale lascia spazio ad un armonia decisamente “New Wave”. GALLO ���������������������������� Blog dal sapore poetico/patetico. Alcune poesie toccano tasti accordati altri indugiano troppo su una senilità solo apparente. In mezzo a tutto questo ootime le immagini che correlano le parole. A scuola si direbbe è intelligente ma non si applica. Se volete segnalare il vostro blog o commentare le recensioni andate su www.traumfabrick.splinder.com scrivete una mail e sarete contattati. PREMESSA: Ferie cosi lunghe non ne facevo dai tempi della mia borghese fanciullezza, periodo meraviglioso in cui i miei parenti spendevano fior fior di denari per inviare me , mia sorella e mio fratello in giro per l'Italia o per quella che ancora non era la comunità europea anche se ne aveva già tutta l'aria. Adesso che invece i soldi si sudano, le fatiche si accumulano, sono passato dall’ "andare in vacanze" al "finalmente vado in ferie",e come ben sapete pur cambiando l'ordine degli addendi, il risultato tende a non cambiare. PROBLEM SOLVING: Il rientro dalle ferie? è una delle discipline più ardue per l'uomo postmoderno e per la sua inutile olimpiade personale. Per affrontare un rientro dignitoso e non scoraggiante bisogna esser premuniti almeno di tre cose. 1) Un abbronzatura tipo Denzel Washington 2) Foto di location mai viste da occhio umano 3) Aneddoti su accoppiamenti, concubinaggi, coiti, meglio se verificabili tramite amici, affissioni su muri o you tube. Il primo e il secondo punto possono essere tralasciati solo in giustificazione di un abuso del terzo punto. Io personalmente mi preoccupo anche di creare un legame forte tra me e il territorio. Quest'anno in Sicilia e poi Salento ho bevuto praticamente tutti gli amari prodotti in questo pezzo d'Italia e non pago ho poi pisciato in ogni angolo caratteristico, un approccio fisiologico alla geografia dei sentimenti. CONTROESODO: A tre giorni dal termine delle ferie ho guardato il punteggio della mia attività sessuale (più che attività la chiamerei co.co.pro., in sostanza grandi progetti e promesse ma poi dopo sei mesi sono? di nuovo in mezzo ad una via)e mi sono messo con impegno dedizione e una giusta dose di actor studios verso la meta. In quel di Catania, in una discoteca con Dj Japonais e Limoncelli di Sorrento , ho conosciuto un erborista delle pendici dell’Etna. La parola erborista mi ha subito indotto a chiedergli cartina e filtro. In quei venti minuti ho adorato tutto di lei. La sua forte personalità con cui mi chiedeva di parlargli guardandola almeno negli occhi. La sua bocca sensuale che muoveva per dirmi, No Matteo, non credo che tu Toscano sia in Erasmus in? SIcilia...insomma miei cari? l'amore e la citronella erano nell’aria. Due giorni dopo in partenza verso casa ho provato a chiamare il numero che mi aveva lasciato. Mi ha risposto l'associazione Parenti vittime del Bullismo di Catania, apprezzato lo scherzo da vero sportivo, ho chiamato Melissa P, solo per dirgli che è una stronza bugiarda.... MARCO GALLORINI