cd concerto sottobosco
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cd concerto sottobosco
���������� INFORMA GIOVANI CERCA TE ... Ragazzi e ragazze, studenti e studentesse sollevate il velo della timidezza e partecipate con noi alla crescita di questo nuovo progetto, di questo nuovo giornale. Non è importante contribuire con interventi di alto contenuto culturale, è importante esprimersi, protestare, segnalare. Siete degli scrittori e volete farvi conoscere, scriveteci...Siete una Band e volete avere la possibilità di essere recensiti, scriveteci... Volete mandare un messaggio d'amore, chiedere consigli risolvere dei dubbi, scriveteci... Insomma fate un pò come volete, la porta è sempre aperta, basta contattarci allo: +39 0575.403001 oppure per email: [email protected] � � � � � � � ������� ILI E GIOVAN E POLITICH LL A O T ASSESSORA ���� � � �� �� � � � � �� �� ������� �� � �� � �� � � �� �� �i eLi CasH D Stamattina erano 19, più uno che non sono sicuro. 19 non sono pochi, non sono tantissimi, ma neanche pochi. L’ho contati sul cuscino. Qui stiamo peggiorando, mi son detto tra me e me, che alzarsi cos“, la mattina, non t’aiuta neanche, a fare tutto quel che c’è da fare durante il giorno. Diciannove più uno, che non sono sicuro se contarlo oppure no. Il dottore, tricologo, m’ha detto che fino a cinquanta si può stare tranquilli, non è grave, fino a cinquanta. Io, sarà anche vero, cinquanta mi sembrano veramente troppi, svegliarsi e trovarsi cinquanta capelli sul cuscino, si può star male tutto il giorno, dopo. A me sembrano troppi anche diciannove, ma hanno detto di non preoccuparsi e non mi preoccupo. Diciannove più uno, che però non sono mica sicuro, non l’ho contato. Venti sarebbe stata depressione, venti. Ma osservandolo bene, le fattezze, la brevità, la linea ondulata, mi pareva più un pelo che un capello, non l’ho contato. 19, allora. Io e Giulia, secondo me, abbiamo dei problemi. Sarebbe la mia ragazza, Giulia. Ma non è per i capelli. È che per le strade del centro cercavo l’orologiaio, quello che ti rimette la pila quando finisce, ce n’era uno, mi ricordo, in un vicolo, mezzo nascosto senza insegne luminose, senza vetrine luccicanti senza manifesti di modelle in pose ovine con l’orologio al polso che ti dicono che quello non glielo puoi proprio togliere, che sono anche belli, a vedersi, ma che non c’entrano un cazzo con il fatto degli orologi e soprattutto delle pile. Insomma, mi ricordo c’era questa bottega con questo orologiaio dentro con il suo monocolo sempre appiccicato all’occhio. C’era, me lo ricordo, ma non lo ritrovo. Non lo ritrovo perché non c’è più. Al suo posto, c’hanno aperto un altro negozio d’abbigliamento e non si sa neanche il perché che poi alla fine, ad Arezzo son tutti vestiti allo stesso modo, e allora così tanti negozi, non lo capisco. Comunque, un pò mi giravano per l’orologio, che senza pila non va, un pò per questi negozi di vestiti, tutti uguali e mi sono sfogato con Giulia. E che cazzo! ho detto. Avrebbero anche rotto questi vestiti! Che poi l’ho detto così, in generale e lei, invece, Giulia, l’ha presa come un fatto personale. Ma che discorsi sono questi, che ti hanno mai fatto i negozi d’abbigliamento? é da un pò che sei così snob che si fa fatica a starti vicino, ma chi ti credi, un intellettuale? Ma scusa, Giulia, ragioniamo, io e te, t’ho detto qualcosa di storto? Perché non mi pare, io ce l’avevo con i negozi d’abbigliamento in generale, e poi non è neanche quello. é che mi giravano perché la pila ora non so come fare, ma poi scusa, che sei te, un negozio di vestiti? Sì, sono un negozio di vestiti. Se l’era presa proprio male, aveva subito questo processo di identificazione simbiotica con l’abbigliamento come categoria mentale e allora si sentiva chiamata in causa. Poi m’ha dato del comunista, poi m’ha detto che io, una volta non ero cos“, una volta piaceva anche a me andare in giro per negozi, le vetrine, provare i vestiti. Io c’ho pensato, che mi ricordi, non mi sembra proprio. Magari son quelle fasi, all’inizio, che fai un pò di tutto per tenertela buona, magari giri anche qualche vetrina. Provare i vestiti, comunque, non mi pare. E allora io e Giulia abbiamo dei problemi. Ora, tra l’altro, vado in giro senza orologio. E con 19 capelli in meno. Ma non davanti. Davanti non li perdo i capelli. Solo dietro. Dietro, in testa, c’ho la chierica, si vede. La copro, la massaggio con delle gocce, delle lozioni costosissime, non c’è verso, si vede. Io non la vedo, mi guardo allo specchio mi aggiusto i ciuffi, davanti, come fosse tutto apposto, poi, dietro, invece, la piazzola. Io non la vedo, gli altri la vedono, mi ridono dietro, poi. Anche Giulia, ogni tanto vedo che ride. Cosa c’hai da ridere? le chiedo. Ma che sei scemo, non stavo mica ridendo? Ma sotto sotto, per me rideva. Si può stare anche senza capelli. Figurati senza orologio. EditOriaLe Affrettatevi ragazzi, perché il 31 marzo 2008 scadranno i bandi di concorso per partecipare al Play Arezzo Art Festival 2008, non come pubblico, ma come protagonisti... Avete capito bene! Anche quest’anno verranno premiati i migliori giovani artisti della musica, teatro, letteratura ed arti visive. Ecco i concorsi. Plug and Play un concorso promosso dalla sezione Musica di PLAY - Arezzo Art Festival dedicato ai musicisti toscani emergenti, un concorso che permetterà loro di suonare nei maggiori festival della regione. Verranno individuati sei vincitori che saranno ospiti dei festival di Arezzo, Pisa e Pistoia. I nove finalisti dell’area di Arezzo si esibiranno a PLAY - Arezzo Art Festival 2008. Word Play, un concorso letterario per racconti, poesie ed ogni altra forma di espressione scritta. Verranno selezionati 10 testi vincitori. I 10 testi saranno raccolti e pubblicati in un volume che sarà poi distribuito tramite un editore con distribuzione nazionale. Play Maker, un concorso dedicato ai videomakers emergenti di cortometraggi il cui filo conduttore o tema sia quello prescelto per l'edizione 2008: "Il Cielo". Play theatre. Il tema dell’edizione 2008 è "Il Cielo", tema anche del concorso per giovani gruppi e compagnie teatrali italiane. Un’apposita giuria individuerà tra i partecipanti al concorso tre compagnie che presenteranno il proprio spettacolo all’interno della sezione teatrale di PLAY - Arezzo Art Festival 2008. Per maggiori informazioni su tutti i concorsi, basta ciccare sul sito www.playarezzo.it ed avrete tutte le dritte utili ed il regolamento per partecipare al concorso. Ma c’è di più, perché se durante tutto l’anno volete mettere in mostra le vostre capacità artistiche, è ancora attivo il progetto: “Incontriamoci A...”. Voi ci mettete l’arte ed un esercizio commerciale, vi darà lo spazio dove potervi esibire. E allora non esitate e andate a prenotare la vostra serata all’Informagiovani di Arezzo in piazza Guido Monaco. DIEGO D’IPPOLITO Supplemento ad “Arezzo, il Comune informa” - Reg. Tribunale di Arezzo N°1 del 5.2.2003 - Editore: Comune di Arezzo - Direttore responsabile: Claudio Repek - Contenuti a cura di Diego D’Ippolito con la collaborazione di Beta/Contesto Questo conferma che l’uomo è un animale a cui piace lasciare tracce di sé. Internet ha riazzerato il contakilometri e collegato (o meglio linkato) questi diaristi fra di loro, rendendo pubbliche quelle che una volta erano le impressioni da lasciare al sicuro nel cassetto. Così nascono i blog. I bloggers leggono i blog altrui, li linkano e li citano nei propri post. Questo universo “parallelo” prende il nome di blogosfera termine inglese coniato da Brad L. Graham. Per chi non ha fatto altro che lamentarsi, per chi pensava anzi era sicuro che ad Arezzo era impossibile che ci fosse un’offerta di intrattenimento culturale oltre le classiche discoteche. Per tutti coloro che vivevano con queste false convinzioni, ecco a voi i Ghost Parties. Ebbene i Ghost ormai fanno parte del tessuto underground della città anzi, sono l’unico tessuto underground presente in città. E tutto questo grazie ai Ghost directors delle feste aretine-international. Non c’è bisogno di citarli uno per uno, perché la filosofia stessa dei Ghost è non creare personalismi, ma lavorare per accrescere l’offerta e coinvolgere tutti i giovani della città. � � �� � �� � �� � � �� � ����� � � � � � � � � � � LI SANTAREL DI ELISA ���������������� DI MATTEO GALLO TATA DDORMEN LA BELLA A IL GALLO Vs Un’offerta poliedrica, musica, arti visive e circensi di tutto un pò, ma di qualità altissima! Il segreto sta nel web nella comunicazione Myspace, nel passa parola. Entrando al Ghost sembra di entrare alcune centinaia di chilometri più a nord, in una realtà berlinese, nordeuropea, atmosfera da club, luci basse, intermittenze avvolgenti, elettro e rock che si incrociano si incontrano si dividono tra ambiente ed ambiente. E poi gente, tanti giovani delle età più disparate dalle appartenenze a gruppi e status diversi. E’ proprio questo il merito degli organizzatori: aver portato sotto lo stesso “lenzuolo bianco” tutti proprio tutti, perché la musica, quella buona grazie al cielo, ancora conta!! Da www.myspace.com/ghostparties Dove: Qualche Esempio? I possibili luoghi delle feste sono vecchie fabbriche dismesse, antiche torri del centro storico, gli hangar degli aeroplani o le rive dell’Arno... Cosa: Gli spettacoli invece saranno a volte composti da gruppi musicali (Funk-Soul-Elettronica), a volte invece lo spettacolo vedra' sul palco circensi e acrobati che si esibiranno e balleranno con voi al ritmo di musica Elettronica e Minimal. L'unica costante e' che tutti potranno ballare e divertirsi all'insegna del nostro svolazzante fantasmino logo di Ghost Parties! D.D. Gallo: Ciao bella, hai bisogno d’aiuto? La ragazza non si risveglia subito, apre una prima volta gli occhi, mi guarda e li richiude, si dà una spolverata agli abiti e poi li riapre: Bella addormentata: Ma, ma quanto ho dormito? Dove …dove sono? La bacio noncurante dei diritti d’autore su questa scena e le rispondo infilando la lingua dove posso. Gallo: Ti ho trovata in mezzo a questi boschi, sola sperduta e addormentata e pensavo che avessi bisogno d’aiuto. La bella si rialza pulendosi dalle cispe negli occhi e finalmente riesce a capire chi è e perché si trova li Bella Addormentata: Ahh già già già, ora mi ricordo, mi sono allontanata dal rave nel sottobosco per prendere un attimo fiato e mi sono addormentata qui, anzi mi devo dare una sbrigata sennò perdo la carovana e ho finito le molliche di pane e sono già a rota. Se ne va non prima di una tiratina di polvere di fate, poi se ne va, ma inciampando in un tronco cade e si riaddormenta sotto l’albero successivo. Stavolta la lascio dormire, sono un cavaliere mica una radiosveglia. � ������������ Il 15 novembre 1969, un gruppo di appassionati fotoamatori, fondò il Foto Club “La Chimera” con l’intenzione di divulgare la fotografia amatoriale nella nostra città. Sotto l’infaticabile guida di Natale (Lino) Abate, il neonato sodalizio fornì subito prova di grande vitalità, organizzando un corso di fotografia per tutti i fotoamatori aretini. Adesso che tutto è in reteanche l’archivio storico fotografico aretino si è dovuto dare “una ritoccata”, e se volete rivedere come era bella Arezzo un tempo, questo è il posto giusto. ������������ ������������ Clikkalo nasce da un’idea dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo all’interno di una serie di progetti dedicati alle nuove generazioni. Il cuore di Clikkalo è una redazione che, attraverso un coordinamento centrale, mette in rete giovani provenienti dalle diverse vallate del territorio aretino, referenti di enti o associazioni e che insieme compongono le pagine del sito. Clikkalo si è posto l’obiettivo di rappresentare per i giovani del territorio sia una vetrina di quanto accade nella vita culturale e sociale della provincia di Arezzo, ma anche un mezzo rapido e accessibile da tutti per raccogliere informazioni utili alla vita di tutti i giorni. �������������������� ������������������� ENIA QUADROPH � VA UNA NUO � NTASMA!!! E FESTE FA ALTRO CH �������������������������� ������������������� � � � � � � � � � � � � � La vita nelle favole tende ad essere piuttosto lineare. C’è un cavaliere che ricco per nascita può dedicarsi a uccidere draghi, salvare fanciulle in pericolo e liberare regni dalle forze oscure che lo tengono sotto scacco. Il cavaliere che è in me tende ad essere disoccupato da queste professioni per vari motivi. La nostra società crea draghi in continuazione ma riconoscerli è sempre più difficile, una volta volavano e sputavano fuoco, adesso riciclano soldi e vendono immobili. Le fanciulle oramai si salvano abbondantemente da sole senza il bisogno di nessuno e infine le forze oscure non tengono prigioniero questo nostro regno, ma hanno tranquillamente vinto delle regolari elezioni. Quindi per i cavalieri come me è tempo di magra. Mi aggiro per il regno calciando sassi, baciando rospi in attesa che si trasformino ma l’attesa produce solo una verruca nelle labbra e una rapida estinzione di rane. Faccio un giro per il regno dei maghi sperando di trovare qualcosa con cui distrarmi, ma ormai anche i Maghi hanno dovuto ripiegare sulle ultime magie rimaste: pillole del giorno dopo,clonazioni di pecore e apparizioni e sparizioni di armi di distruzione di massa. Che noia penso, allontanandomi in cerca di qualcos’altro da fare, poi mentre mi aggiro per il bosco trovo una ragazza addormentata, la guardo e in un moto di passione infinita cerco di svegliarla: Gli UponTheSea nascono nell’aprile del 2005 con Daniele (chitarra e voce) e Alessio (basso). Nel 2006 si è aggiunto Gianni (batteria), completando il puzzle sonoro immaginato dagli altri due membri. Nel novembre del 2006 registrano il loro primo demo composto da: tre canzoni con i testi visionari e la voce di Daniele e 2 totalmente strumentali. Il 28 Aprile 2007, si aggiudicano il primo Penna Contest, concorso per le band del Valdarno. Abbiamo fatto due chiacchere con Daniele, chitarra e voce del gruppo. Uno spazio nato per dare voce a tutti i lettori, a chi ama, vive, simpatizza con gli animali domestici, pubblicando di volta in volta le storie, le domande e le fotografie degli “amici bestiali. Il sito è quindi a disposizione per segnalare eventi, iniziative, domande, curiosità. Inoltre un ampia gallery di foto incornicia il tutto con simpatia. Se volete segnalare il vostro blog o commentare le recensioni andate su www.traumfabrick.splinder.com scrivete una mail e sarete contattati. Io sono un rocker, cioè almeno credo. Non ne sono sicuro, non è che proprio sono come quelli di Quadrophenia, con il giubbotto di pelle e la moto. Però mi piace il rock anni ’70, ma anche quello moderno degli Strokes, i Fanz Ferdinand, gli Artik Monkeys. Ho un solo grosso problema, che rende la mia identificazione un po’ fragile. Mi piace anche lo Ska, mi piacciono gli Statuto, ma non sono un Mod. Anzi, storicamente io con i Mod non ci dovrei proprio parlare, anzi storicamente mi ci dovrei picchiare. Nonostante le lambrette e vespine messe a nuovo con soldi di papà. Nonostante i parka e quel simbolo ossessivo della Royal air force, alla fine molti mi stanno anche simpatici. Certo delle domande me le devo fare, ma loro con la fine degli anni ’50 cosa ci spartiscono, loro che John Coltrane non sanno nemmeno chi è e che del modernismo prendono solamente le accezioni più Pop. Certo, non voglio mica che si scateni una nuova Brighton, magari in piazza San Michele, no, quello certo no, però mi piacerebbe trovare qualche rocker in più per confrontarci. Poi c’è un’altra cosa che proprio non mi spiego, in Italia, le città affette da questa moda, sono veramente una manciata: Torino, Roma, Milano, Rimini, Mestre e poi c’è Arezzo. Ma come mai, mi chiedo io! Lo sapevate che il capodanno Mod Italiano è stato organizzato ad Arezzo al Double Deuce? Il mio nonno ha una lambretta vecchissima, quasi quasi gliela vendo a uno di questi Mod e ci faccio i soldi per comprarmi la chitarra elettrica nuova. _Ciao Daniele! Inanzitutto complimenti, ho sentito qualche vostro concerto e mi siete piaciuti molto! Siete nati nel 2005, quando è stato il vostro primo vero concerto? Grazie! Il nostro primo vero concerto è stato a Gravanella, con i Tribuna Ludu. Per essere stata la prima volta devo dire che abbiamo avuto parecchi consensi da parte del pubblico abitudinario del pub... _Come definisci il vostro genere? È un po’ difficile definire gli UponTheSea,ci sono vari generi miscelati: c'è il mio preferito, il post rock, poi c'è il genere di Alessio (il bassista) che è il noise e quello di Gianni (il batterista) che è l'indie. Le nostre tracce sono una sorta di "raggruppamento sensato”. Tentiamo di attaccare i pezzi con una melodia pacata e tranquilla, per arrivare a delle vere e proprie esplosioni. _Sul vostro Myspace avete messo “tre canzoni con i testi visionari” cosa intendete? Compongo con la regola del Cut Up: scrivo un testo o semplicemente pensieri sensati che derivano da particolari momenti, poi inizio a tagliare alcuni pezzi del testo in modo da creare qualcosa che non ha grammaticalmente un senso compiuto. _Avete da poco registrato un demo… Sì, agli inizi del 2007 abbiamo registrato “77 Ways” che contiene tre pezzi completamente nuovi, con sonorità più evolute e elaborate, questo grazie alla collaborazione dei Velvet Score. _Progetti futuri? A breve torneremo in studio per un'altra registrazione. Faremo un cd che non verrà venduto, ma sarà spedito a varie case discografiche.