prima domenica quaresima
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prima domenica quaresima
DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE QUEST’UOMO È DAVVERO FIGLIO DI DIO Ricordiamo ai bambini che con questa domenica finisce la Quaresima e inizia la Settimana Santa. La Settimana Santa (giovedì, venerdì, sabato) è la settimana in cui i cristiani ricordano e ri-vivono gli ultimi giorni di Gesù quando viene catturato, condannato a morte, crocifisso e muore in croce, ma dopo tre giorni nella notte … risorgerà! Due sono le caratteristica più salienti di questa domenica: la commemorazione dell’entrata di Gesù a Gerusalemme e la solenne proclamazione della Passione. Questi due eventi sono collegati tra loro. Il colore rosso delle vesti del sacerdote simboleggia la morte del Martire e la sua Vittoria. Obiettivo: Stare vicino a Gesù che soffre. Capire il senso ‘nuovo’ della sofferenza nella nostra vita. Occorrente: I materiali richiesti dall’attività RITI DI INIZIO I ragazzi, insieme alla comunità, partecipano alla Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme. Ci si raduna tutti fuori dalla chiesa e, dopo la benedizione dei rami d’ulivo e la lettura del vangelo, ci si avvia in processione. I ragazzi, i con i rami d’ulivo in mano, camminano davanti al sacerdote. PROCLAMAZIONE DEL VANGELO È il momento importante ed dobbiamo celebrarlo il meglio possibile. Prepariamo i ragazzi ad ascoltare la parola di Gesù (Vangelo): Prepariamoli al silenzio e chiediamo di stare bene in piedi Cantiamo insieme l’acclamazione al Vangelo (vedi proposta canti) Chiediamo ai ragazzi di fare i tre piccoli segni di croce mentre rispondono GLORIA A TE, SIGNORE alla proclamazione dell’animatrice: DAL VANGELO SECONDO… Raccomandiamo di non utilizzare foglietti, ma un Evangelario o un Lezionario Alla fine della lettura, l’animatrice bacia il Lezionario e chiede ai ragazzi di fare lo stesso. Tutti questi atteggiamenti e gesti, compiuti bene, aiuteranno i ragazzi a capire l’importanza della Parola di Gesù che ascoltiamo nel Vangelo! IL VANGELO (Mt 27,11-54) (lettura breve) Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo san Matteo Gloria a te, Signore! Gesù fu portato davanti a Pilato il governatore romano. Quello gli domandò: “Sei tu il re dei Giudei?”. E Gesù rispose: “Tu lo dici”. Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità portavano accuse contro di lui, ma egli non diceva nulla. Allora Pilato gli disse: “Non senti di quante cose ti accusano?”. Ma Gesù non rispose neanche una parola, tanto che il governatore ne fu molto meravigliato. Ogni anno, per la festa di Pasqua, il governatore aveva l'abitudine di lasciare libero uno dei carcerati, quello che il popolo voleva. A quel tempo era in prigione un carcerato famoso, di nome Barabba. Quando si fu riunita una certa folla, Pilato domandò: “Chi volete che sia lasciato libero: Barabba, oppure Gesù detto Cristo?”. Perché sapeva bene che l'avevano portato da lui solo per odio. Mentre Pilato era seduto al tribunale, sua moglie gli mandò a dire: “Cerca di non decidere niente contro quest'uomo innocente, perché questa notte, in sogno, ho sofferto molto per causa sua”. Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità convinsero la folla a chiedere la liberazione di Barabba e la morte di Gesù. Il governatore domandò ancora: “Chi dei due volete che lasci libero?”. La folla rispose: “Barabba”. Pilato continuò: “Che farò dunque di Gesù, detto Cristo?”. Tutti risposero: “In croce!”. Pilato replicò: “Che cosa ha fatto di male?”. Ma quelli gridavano ancora più forte: “In croce! in croce!”. Quando vide che non poteva far niente e che anzi la gente si agitava sempre di più, Pilato fece portare un po' d'acqua, si lavò le mani davanti alla folla e disse: “Io non sono responsabile della morte di quest'uomo! Sono affari vostri!”. Tutta la gente rispose: “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!”. Allora Pilato lasciò libero Barabba. Fece frustare a sangue Gesù, poi lo consegnò ai soldati per farlo crocifiggere. Allora i soldati portarono Gesù nel palazzo del governatore e chiamarono tutto il resto della truppa. Gli tolsero i suoi vestiti e gli gettarono addosso una veste rossa. Prepararono una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo, nella mano destra gli diedero un bastone. Poi incominciarono a inginocchiarsi davanti a lui e a dire ridendo: "Salve, re dei Giudei!". Intanto gli sputavano addosso, gli prendevano il bastone e gli davano colpi sulla testa. Quando finirono di insultarlo, gli tolsero la veste rossa e lo rivestirono con i suoi abiti. Poi lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano incontrarono un certo Simone, originario di Cirène, e lo obbligarono a portare la croce di Gesù. Quando arrivarono in un luogo detto Gòlgota (che significa "Luogo del Cranio"), si fermarono e vollero dare a Gesù un po' di vino mescolato con fiele. Gesù lo assaggiò ma non volle bere. Poi lo inchiodarono alla croce e si divisero le sue vesti tirando a sorte. Dopo rimasero lì seduti a fargli la guardia. In alto, sopra la sua testa, avevano messo un cartello con scritto il motivo della condanna: "Questo è Gesù, il re dei Giudei". Insieme con lui avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là, scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e dicevano: "Volevi distruggere il Tempio e ricostruirlo in tre giorni! Se tu sei il Figlio di Dio, salva te stesso! Scendi dalla croce!". Allo stesso modo, anche i capi dei sacerdoti insieme con i maestri della Legge e le altre autorità ridevano e dicevano: "Lui che ha salvato tanti altri, adesso non è capace di salvare se stesso! Lui che diceva di essere il re d'Israele, scenda ora dalla croce e noi gli crederemo! Ha sempre avuto fiducia in Dio e diceva: "Io sono il Figlio di Dio". Lo liberi Dio, adesso, se gli vuol bene!". Anche i due briganti crocifissi accanto a lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la regione, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre Gesù gridò molto forte: "Elì, Elì, lemà sabactàni", che significa "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Alcuni presenti udirono e dissero: "Chiama Elia, il profeta!". Subito, uno di loro corse a prendere una spugna, la bagnò nell'aceto, la fissò in cima a una canna e la diede a Gesù per farlo bere. Ma gli altri dissero: "Aspetta! Vediamo se viene Elia a salvarlo!". Ma Gesù di nuovo gridò forte, e poi morì. Allora il grande velo appeso nel Tempio si squarciò in due, da cima a fondo. La terra tremò, le rocce si spaccarono, le tombe si aprirono e molti credenti tornarono in vita. Usciti dalle tombe dopo la risurrezione di Gesù, entrarono a Gerusalemme e apparirono a molti. L'ufficiale romano e gli altri soldati che con lui facevano la guardia a Gesù si accorsero del terremoto e di tutto quel che accadeva. Pieni di spavento, essi dissero: "Quest'uomo era davvero Figlio di Dio!". Parola del Signore. Lode a te, o Cristo. PER LA RIFLESSIONE Aiutare i bambini-ragazzi a scoprire sulla mappa di Gerusalemme il luoghi dell’ultima settimana di vita di Gesù (allegato Gerusalemme pianta) Anche noi abbiamo accolto Gesù come i bambini di Gerusalemme. Adesso basta? Che cosa possiamo fare ancora? La cosa importante che possiamo fare è ‘seguire’ Gesù nei giorni del Triduo Pasquale. Vi suggeriamo una frase tratta dai vangeli che può far capire il significato del giorno: Giovedì Santo: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato l’esempio, infatti, perché acnhe voi facciate come io ho fatto a voi” Venerdì Santo: “Gesù vedendo la madre e accanto il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo Gesù disse: È compiuto! E chinato il capo, consegnò lo spirito”. Veglia Pasquale: ”L’angelo disse alle donne: Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto …andate a dire ai suoi discepoli: È risorto!” ATTIVITÀ 1. Un trittico per la Settimana Santa Occorrente: un foglio colorato di cm 21 x 15; le quattro immagini prese dall’allegato; forbici, pennarelli, colla. Indicazioni di lavoro (seguire i disegni): 1. Piega il foglio in tre, poi ripiega i due angoli superiori. 2. Apri il tutto. Taglia i due triangoli alle due estremità. Ripiega in tre, facendo entrare gli angoli verso l’interno. l tuo trittico è fatto. 3. Ritaglia le quattro figure (vedi allegato: disegni settimana santa). Corrispondono alle quattro grandi feste della Settimana Santa. Incollale per ordine, le prime tre all’esterno del libretto, e quella di Pasqua all’interno. Colorare i disegni prima di incollarli, lo puoi fare anche durante la settimana. Una volta completato e aperto, questo trittico sta in piedi da solo. Permette di ricordare i momenti forti della Settimana Santa. 2. Cantiamo insieme Oltre ai canti che trovate proposti in CANTI A MESSA (link), possiamo ripetere il canto che ha accompagnato la processione iniziale: Osanna al Figlio di David, osanna al Redentor - La Famiglia cristiana nella casa del Padre n 455 (vedi Mp3) 3. (Per i più grandi) Preparare una preghiera dei fedeli Insieme ai ragazzi, prepariamo una intenzione per la preghiera dei fedeli. Sarà letta di un ragazzo/a durante la celebrazione. I ragazzi (quelli più grandi) torneranno in comunità o prima della preghiera dei fedeli (per leggere la loro intenzione) oppure durante la processione dell’offertorio. Uno dei ragazzi leggerà l’intenzione di preghiera preparata durante l’attività. I bambini (più piccoli) torneranno in comunità prima della preghiera del Padre nostro. Il sacerdote celebrante valorizzi l’attività dei bambini mostrando all’assemblea il lavoro svolto e ponendo ai bambini alcune domande opportune. Durante la recita del Padre nostro, invitare i bambini a tenere le braccia aperte! Non dimentichiamo che i bambini desiderano portare a casa e far vedere ai genitori le loro attività. Realizziamo sempre un oggetto da lasciare ai bambini.