Fare Impresa In Polonia

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Fare Impresa In Polonia
Ufficio di Promozione del Commercio
e degli Investimenti
dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia
in Roma
Fare Impresa
In Polonia
Guida Pratica Per Gli Imprenditori Italiani
FARE IMPRESA IN POLONIA
GUIDA PRATICA PER GLI IMPRENDITORI ITALIANI
A cura di:
Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti
Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma
www.roma.trade.gov.pl
pagina 3
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Piazza del Castello Reale a Varsavia foto: fotolia.pl
INDICE
1
INTRODUZIONE DEL VICEMINISTRO ARKADIUSZ BĄK
6
2
PERCHÈ LA POLONIA
8
3
IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA
10
4
SUGGERIMENTI SULL’APERTURA DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA
15
4.1
15
TRADUTTORE DI LINGUA ITALIANA
4.2CONTABILITÀ
16
4.3
CONSULENZA LEGALE
17
4.4
LEGALIZZAZIONE DI DOCUMENTI
17
5
I DOCUMENTI PER LE GARE
18
6
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
19
6.1
PROGETTO “REGISTRAZIONE E INFORMAZIONE CENTRALE DEGLI IMPRENDITORI”
19
6.2
SOCIETÀ
20
6.3FILIALI
25
6.4RAPPRESENTANZA
25
7
ACQUISTO DI BENI IMMOBILI IN POLONIA
28
8
SISTEMA FISCALE IN POLONIA
29
9
COSTI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
32
10
INCENTIVI PER LE IMPRESE
33
10.1
SOVVENZIONI GOVERNATIVE
33
10.2
INCENTIVI PER GLI INVESTITORI NELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI
34
10.3
ZONE ECONOMICHE SPECIALI
39
10.4
PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
48
10.5
CLUSTER IN POLONIA
49
10.6
FONDI EUROPEI PER GLI ANNI 2014-2020
50
11
IL TEMA DELL’EXPO 2015
53
12
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA
57
12.1
57
PRODOTTI ALIMENTARI POLACCHI
12.2BEVANDE
63
12.3
SISTEMI NAZIONALI DI QUALITÀ ALIMENTARE
66
12.4
COMMERCIO ESTERO
67
13
INDIRIZZI UTILI
74
14
NOTE
79
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1
LA POLONIA – PAESE DI GRANDI
OPPORTUNITÀ
La Polonia è uno dei maggiori Paesi della regione, e la nostra economia
può vantare una crescita tra le più dinamiche in Europa. Nonostante la
crisi globale, fortemente sentita negli ultimi anni, la Polonia continua a
svilupparsi, e la sua economia sta rafforzando la propria posizione a livello
mondiale. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (GUS), il PIL
polacco, rispetto al 2013, è salito nel 2014 del 3,3%. Una crescita continua
ed equilibrata consente di guardare con ottimismo alle prospettive per
i prossimi anni.
Arkadiusz Bąk,
Sottosegretario dello Stato,
Viceministro dell’Economia
La Polonia è un luogo interessante per gli investitori. I progetti realizzati
dalle grandi imprese, consorzi multinazionali inclusi, portano alla creazione
di posti di lavoro e hanno un impatto positivo sullo sviluppo dell’economia
e delle infrastrutture, a livello nazionale e regionale. Con forte impegno
cerchiamo di dare sostegno alla crescita delle imprese nostrane, sia le grandi
aziende che operano su scenari nazionali e internazionali, sia le piccole e
medie imprese.
La nostra esperienza dimostra che uno degli strumenti più efficienti per
gli imprenditori e gli investitori sono le Zone Economiche Speciali (ZES). Si
tratta della forma più diffusa e facilmente accessibile di un aiuto regionale
previsto per gli investitori. Le ZES offrono non solo esenzioni dall’imposta
sul reddito ma danno anche la possibilità, agli imprenditori interessati, di
acquistare, a prezzo preferenziale, lotti di terreno pienamente preparati per
un investimento. Agli imprenditori che operano nelle Zone viene anche
fornito un supporto per l’espletazione delle formalità legate all’investimento.
L’importanza delle Zone, per lo sviluppo economico dell’intero Paese,
viene confermata dagli effetti tangibili del loro funzionamento. Alla fine
del III trimestre del 2014, in seguito ai nuovi investimenti realizzati nelle
Zone, sono stati creati ca. 210 mila posti di lavoro. Il valore complessivo
delle spese sostenute dagli investitori è ammontato a oltre PLN 99 mld.
La superficie complessiva di tutte le Zone in Polonia è di 18,2 mila ettari.
Il Ministero dell’Economia intraprende diverse azioni mirate alla diffusione
dei servizi di amministrazione on-line, volti a sorreggere gli imprenditori
nel loro esercizio. Nell’ambito di uno dei progetti realizzati – sistema di
Registrazione e Informazione Centrale degli Imprenditori – sarà avviato,
tra poco, lo Sportello Elettronico di Contatto. L’obiettivo di dette iniziative
consiste nell’assicurare un sostegno complessivo agli imprenditori, sia
nella fase di creazione della società, sia in quella dello sviluppo dell’attività
esercitata. Per noi è molto importante che le soluzioni proposte siano
non solo facilmente accessibili e tecnologicamente efficaci, ma anche
corrispondenti alle principali necessità degli utenti.
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INTRODUZIONE
1
Un’altra priorità su cui puntiamo è la creazione di un contesto normativo
favorevole all’imprenditoria. Operiamo costantemente per abolire inutili
ostacoli legali e amministrativi che bloccano il potenziale imprenditoriale.
Nell’ambito di quattro Leggi (cd. Leggi di deregolamentazione), predisposte
dal Ministero dell’Economia negli anni 2011-2014, sono state apportate ben
300 modificazioni ad oltre 100 Leggi. L’obiettivo delle modifiche proposte sta
nella limitazione costante delle barriere che ostacolano l’esercizio dell’attività
e nell’adeguamento delle disposizioni in vigore alle necessità del mercato e
dell’economia moderna.
L’Italia è, attualmente, il terzo partner commerciale della Polonia tra tutti
gli Stati dell’UE, nonché una destinazione attraente, che indubbiamente
offre agli imprenditori polacchi prospettive di sviluppo. È anche uno tra
i maggiori investitori esteri in Polonia. Nel 2013 il valore degli scambi
commerciali ha superato l’importo di 15 mld di euro, le esportazioni verso
l’Italia erano pari a 6,7 mld di euro, le importazioni dall’Italia a 8,3 mld di
euro. Nel 2014 le esportazioni della Polonia verso l’Italia hanno raggiunto
i 7,3 mld di euro, con una dinamica, rispetto al 2013, aumentata del 10%.
È salito anche il valore delle importazioni, fino a 8,9 mld di euro, mentre
il valore complessivo dello scambio commerciale è ammontato a 16,2 mld
di euro.
Quest’anno la nostra partecipazione all’Esposizione Universale EXPO 2015,
a Milano, rappresenterà un’occasione straordinaria per consolidare i legami
tra Polonia e Italia. Vorremmo sfruttare questo grande avvenimento per
promuovere l’imprenditoria polacca. Puntiamo soprattutto sul rafforzamento
della fiducia dei partner esteri verso la nostra economia, legata in maniera
forte e costante a quella internazionale.
I risultati della cooperazione italo - polacca, sempre più stretta sia a livello
di contatti tra Stati sia a livello di collaborazione tra imprese, consentono
di guardare con ottimismo ai rapporti futuri. La Polonia è un paese di grandi
prospettive e di straordinarie opportunità. Vi invito a visitare il nostro Paese,
ma soprattutto a insediarvi le Vostre iniziative economiche.
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2
Il 1 maggio 2004 la Polonia è divenuta membro a pieno
titolo dell’Unione Europea, e le sue frontiere ad est
costituiscono oggi il confine orientale dell’Unione. Dal
21 dicembre 2007 la Polonia fa parte anche dello spazio
Schengen, e quindi formalmente svolge il ruolo di un
paese di transito da e per l’Europa.
La posizione geografica della Polonia favorisce
certamente lo sviluppo dell’imprenditoria. Situata nel
cuore dell’Europa, in mezzo ad altri paesi comunitari
(Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Lituania) e
confinante con i paesi dell’Europa orientale (Ucraina,
Bielorussia e Russia), offre l’accesso al mercato di ca.
250 milioni di potenziali consumatori in un raggio di
non più di 1000 km. Sul suo territorio si intersecano le
più importanti vie di transito Est-Ovest e Nord-Sud. La
rete viaria in continuo sviluppo facilita la logistica. Al 31
dicembre 2014 sono state messe in servizio 1.552,2 km
di autostrade e 1.604,6 km di superstrade. La lunghezza
complessiva delle strade ad alta velocità in Polonia ha
raggiunto quindi i 3.156,8 km. Per gli anni 2014-2020
si prevede la costruzione di 1.770 km di autostrade e
superstrade. La vicinanza dei due mercati di sbocco
- quello dell’Unione e quello dell’Europa orientale favorisce le esportazioni di merci che, grazie alla presenza
di numerosi aeroporti e porti marittimi, possono essere
trasportate in tutto il mondo. L’accesso diretto al mare
è una risorsa in più che non tutti i paesi della regione
possono vantare.
MAR BALTICO
LITUANIA
RUSSIA
Danzica
Koszalin
Suwałki
Elbląg
Olsztyn
Stettino
Grudziądz
Piła
Białystok
Toruń
Gorzów
Wlkp.
GERMANIA
Łomża
Bydgoszcz
BIELORUSSIA
Poznań
Świecko
VARSAVIA
Konin
Zielona
Góra
Leszno
Olszyna
Siedlce
POLONIA
Sieradz
Kukuryki
Łódź
Radom
Legnica
Jędrzychowice
Piotrków
Trybunalski
Breslavia
Częstochowa
Opole
Gorzyczki
CRACOVIA
Bielsko-Biała
Rabka
IN COSTRUZIONE
PROGETTATE
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Zamość
Rzeszów
Tarnów
Korczowa
Krosno
UCRAINA
AUTOSTRADE E SUPERSTRADE POLACCHE:
ESISTENTI
Chełm
KIELCE
Katowice
REPUBBLICA
CECA
Lublino
REPUBBLICA
SLOVACCA
PERCHÈ LA POLONIA
Polonia è una delle migliori piazze europee per collocare
gli investimenti esteri. Membro dell’Unione Europea,
economia stabile in costante crescita, grande mercato
interno, facile accesso ai mercati limitrofi, incentivi per
gli investitori, società giovane, fra le più istruite d’Europa,
sono fattori chiave.
• Economia stabile in costante crescita
• Popolazione sostanzialmente omogenea e priva di
tensioni etniche
• Grande mercato interno e facile accesso ai mercati
limitrofi
• Grande capacità di attrarre gli investimenti esteri
• Crescita del PIL a 3,3% nel 2014 (stima preliminare
del PIL 2015 – 3,2%)
• Società giovane fra le più istruite d’Europa
• Sviluppo dinamico del settore privato
• Manodopera
competitivi
specializzata
a
prezzi
ancora
• Personale tecnico e manageriale altamente
qualificato
• Grandi lavori infrastrutturali
imprenditoriale favorevole
e
il
contesto
• Maggiore beneficiario dei fondi strutturali (più di
82,5 mld di Euro)
• Sistema bancario moderno e ben sviluppato
• Elevato grado d’informatizzazione
• 457 scuole di livello universitario
• Centri di Ricerca, Parchi Industriali e Tecnologici,
incubatori d’impresa
• Uno dei centri europei di servizi - Business Process
Offshoring
La Polonia è un paese con progetti, innovazione, knowhow. Esistono molti settori in cui si può investire, per
esempio settori agro-alimentare, costruzioni, energie
rinnovabili, ambiente, alberghi e centri benessere, settore
medico. La Polonia rappresenta un’ottima opportunità
per il commercio italiano, poiché la richiesta dei prodotti
a marchio MADE IN ITALY è sempre in crescita e, essendo
il mercato unico, le dogane non esistono più. Si sente la
mancanza, però, di catene distributive innovative con
spazi prova, degustazione e vendita dedicati.
Secondo le previsioni della Commissione Europea, nel
2015 l’economia polacca si svilupperà con una crescita del
PIL del 3,2% e nel 2016 del 3,4%. Nel 2014, nonostante i
2
fattori esterni, l’incremento effettivo del PIL polacco è stato
assai rilevante (3,3%). La crescita economica rimarrà solida
grazie al continuo sostegno della domanda domestica,
rafforzata dal miglioramento della situazione sul mercato
di lavoro e dall’aumento dei redditi reali. Secondo la
Commissione Europea, un fattore positivo, che esercita un
impatto sugli investimenti nelle imprese, sono i bassi costi
di finanziamento, dovuti a una serie di ribassi nei tassi
d’interesse. Anche l’ampliamento nell’offerta di credito
dovrebbe sostenere ulteriormente gli investimenti privati.
Il tasso di disoccupazione, misurato conformemente
alla metodologia europea, dovrebbe calare dal 9,1% del
2014 all’8,8% nell’anno corrente e all’8,3% nel 2016. Il
miglioramento della situazione sul mercato del lavoro si
tradurrà nell’aumento della paga nominale e in maggiori
redditi disponibili, stimolando i consumi. Il deficit nel
settore delle finanze pubbliche dovrebbe scendere dal
3,6% del PIL nel 2014 al 2,9% nell’anno corrente. Nel
2016 esso dovrebbe abbassarsi fino al 2,7%. Come fanno
notare gli analisti della Commissione Europea, le entrate
saliranno grazie alla crescita economica. Tra le voci legate
alla spesa pubblica vi sono i costi di ristrutturazione
delle miniere e l’incremento delle uscite a scopo sociale
(adeguamento del valore delle pensioni), coperti dai
risparmi provenienti da altre aree, in parte in seguito al
congelamento parziale dei salari nel settore pubblico.
Dai dati della Commissione emerge che l’inflazione
in Polonia ha raggiunto, l’anno scorso, il livello dello
0,1% e quest’anno dovrebbe essere pari a -0,2%. Nel
2016 la Polonia dovrebbe uscire dalla lieve deflazione:
l’incremento dei prezzi dovrebbe spingersi al livello di
1,4%. Secondo le stime della Commissione Europea il
debito pubblico nel 2015 e nel 2016 sarà inferiore al 50%
del PIL (rispettivamente il 49,9 e il 49,8%). Le previsioni in
materia di debito pubblico sono aggravate da una certa
dose di incertezza per via di un possibile forte impatto
delle fluttuazioni del cambio valuta.
Nella classifica ,,Doing Business’’ della Banca Mondiale, nel
2014 la Polonia si è collocata al 30° posto. Nella relazione
per il 2015 leggiamo che grazie all’adozione di procedure
che consentono di espletare molte formalità on-line e alla
riduzione delle tasse notarili, il trasferimento di capitali,
in Polonia, è diventato più facile. É stato agevolato anche
il commercio transfrontaliero. Sono stati ridotti i costi
di acquisto dell’energia elettrica e sono stati adeguati i
costi dei nuovi allacciamenti. In Polonia la fondazione di
nuove imprese è diventata più semplice, anche grazie
all’abolizione della registrazione obbligatoria delle attività
economiche presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
È anche più agevole, ora, ottenere licenze edilizie. Negli
ultimi anni sono state introdotte numerose facilitazioni e
aiuti agli imprenditori.
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L’aero e l’automobile sono i mezzi di trasporto
più usati per i viaggi di affari.
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IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA
3
L’AEREO
TRENI
I voli diretti tra la Polonia e l’Italia, della durata media
di due ore, collegano i principali aeroporti di entrambi
i paesi. In Italia si può partire da Roma, Milano Malpensa,
Torino, Pisa, Cagliari, Forli, Bologna e Bergamo Orio al
Serio per atterrare a Varsavia Okęcie, Varsavia Modlin,
Cracovia, Katowice, Bydgoszcz, Danzica, Breslavia
(Wrocław), Poznań.
Chi sceglie invece di viaggiare in treno potrà trovare tutte
le informazioni sui servizi ferroviari, nonché acquistarne
il biglietto, collegandosi al sito www.intercity.pl
(disponibile in lingue polacca, inglese, tedesca e russa).
Di seguito sono riportati alcuni collegamenti tra le
principali città polacche con i tempi di percorrenza:
Varsavia Centrale - Poznań Centrale
2:28 h
Varsavia Centrale - Cracovia Centrale
2:25 h
Varsavia Centrale - Łódź Kaliska
1:43 h
Alitalia
www.alitalia.com
Varsavia Centrale - Danzica Centrale
2:56 h
Varsavia Centrale - Lublino
2:11 h
Ryanair
www.ryanair.com
Varsavia Centrale - Wrocław Centrale
3:42 h
I voli diretti sono gestiti da seguenti compagne aeree:
Polskie Linie Lotnicze LOT
www.lot.com
Wizzair
www.wizzair.com
Sono attivi anche i collegamenti aerei interni con i
seguenti aeroporti locali: Varsavia, Danzica, Katowice,
Cracovia, Poznań, Wrocław, Stettino, Rzeszów, Bydgoszcz,
Zielona Góra, Łódź, Świnoujście.
TAXI
L’aeroporto „Chopin” di Varsavia raccomanda di fruire
dei servizi offerti da tre compagnie di taxi. Ai fini
della sicurezza vi invitiamo a rivolgervi solo ai tassisti
autorizzati, presenti presso l’Aeroporto „Chopin”.
Il tariffario dei tassisti associati è esposto in collocazione
ben visibile, sul finestrino della vettura. Il costo della
corsa dall’aeroporto per il centro di Varsavia ammonta
a ca. 40 PLN.
ELE SKY TAXI
+48 22 811 11 11
www.eletaxi.pl
SUPER TAXI
+48 22 578 98 00
www.supertaxi.pl
RENT A CAR
SAWA TAXI
+48 22 644 44 44
www.sawataxi.com.pl
Il servizio di noleggio delle autovetture con o senza
autista è offerto presso gli sportelli delle agenzie di
noleggio che si trovano negli aeroporti e nei quartieri
centrali delle città. In Polonia operano da diversi anni le
più rinomate agenzie rent-a-car, come Herz, Avis, Sixt,
Buget, Europcar, La prenotazione può essere effettuata
anche on-line collegandosi con il sito di una delle agenzie
di noleggio.
www.avis.pl
www.hertz.pl
www.sixt.pl
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VALUTA E CAMBIO
LE PRINCIPALI BANCHE IN POLONIA:
La valuta è złoty polacco (zł, PLN). Uno złoty è diviso in 100
centesimi (gr, grosz). Le banconote in circolazione sono in
tagli da 200, 100, 50, 20 e 10 zł; le monete sono da 5, 2, 1 zł
e 50, 20, 10, 5, 2 e 1 gr.
PKO BP
www.pkobp.pl
La banca centrale è Banca Nazionale Polacca
(NBP, Narodowy Bank Polski) che stabilisce, tra l’altro,
il tasso di cambio ufficiale della valuta polacca rispetto ad
altre valute mondiali. Sul sito web della NBP (www.nbp.pl)
è possibile trovare informazioni aggiornate sul cambio valute
estere / PLN.
E’ possibile effettuare un cambio di valuta in banca o nei
punti autorizzati contraddistinti dall’insegna “KANTOR”,
e dunque facilmente riconoscibili. I “KANTOR”, che spesso
offrono il cambio di valuta più vantaggioso rispetto a quello
offerto dalle banche, si trovano di solito in aeroporti, stazioni
ferroviarie e nelle zone centrali delle città. E’ consigliabile
ricordarsi sempre di chiedere al cassiere una ricevuta per
l’operazione di cambio valuta effettuata.
Le carte di credito sono normalmente accettate in tutta la
Polonia, anche se potrebbe succedere che alcuni piccoli
esercizi commerciali, soprattutto nelle città minori, chiedano
un pagamento in contanti. Le banche in Polonia non
effettuano pause per il pranzo e di solito sono aperte tutti
i giorni feriali dalle ore 08.00 alle ore 18.00. I servizi bancari
sono facilmente accessibili e di alta qualità. Molto popolare
e diffuso è il sistema di e-Banking. La rete bancomat è ben
sviluppata e spesso diverse banche installano i loro sportelli
di prelievo automatico a poca distanza uno dall’altro in un
unico luogo, per esempio presso un aeroporto o una stazione
ferroviaria. Vale la pena di ricordare che i contanti possono
essere prelevati dallo sportello bancomat con la carta di
credito direttamente in valuta polacca, senza necessità di
ulteriori cambi. Per tali operazioni è necessario digitare il
proprio codice PIN.
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Bank Pekao S.A.
(principale azionista Unicredit Group italiana)
www.pekao.com.pl
BZ WBK
www.bzwbk.pl/firmy/bz-wbk.html
Mbank
www.mbank.pl
ING bsk (fonte KNF)
www.ingbank.pl
Tutte le banche coperte in Polonia dalle garanzie del
Fondo Bancario di Garanzia nel 2014 sono state elencate
al link www.bfg.pl/en/banks-covered-by-the-guarantee
ALBERGHI
Motori di ricerca alberghi in Polonia:
www.hrs.com
www.esky.pl
www.booking.com
www.4hotele.com
www.hotele-online.pl
www.rezerwuje.pl
Prezzi per una camera singola nell’albergo a quattro
stelle in alcune città:
Varsavia
ca. 70-90 Euro
Danzica
ca. 50-70 Euro
Cracovia
ca. 80-90 Euro
Poznań
ca. 60-80 Euro
IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA
3
Festività
Le date
Capodanno
1 gennaio
Epifania
6 gennaio
Pasqua
variabile
Lunedì di Pasqua
variabile
Festa del lavoro
1 maggio
Anniversario della Costituzione
3 maggio
Pentecoste
variabile
Corpus Domini
variabile
Assunzione della Beata Vergine Maria
Ognissanti
Festa nazionale dell’Indipendenza
15 agosto
1 novembre
11 novembre
Natale
25 dicembre
S.Stefano
26 dicembre
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3
IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA
DIVISIONE AMMINISTRATIVA DELLA POLONIA
Dal 1 gennaio 1999 una riforma del sistema
amministrativo ha suddiviso il Paese in 16 regioni
(voivodati: vedi immagini). L’elemento più significativo
della riforma consiste nella suddivisione delle
rappresentanze amministrative in tre livelli di unità
locali: comuni (gmina), distretti (powiat) e regioni
(województwo).
Il Comune (gmina) costituisce un’unità base di amministrazione locale di primo livello. I suoi organi
rappresentativi sono: il Consiglio e la Giunta comunale.
I Sindaci, che presiedono la Giunta comunale, sono
chiamati Prezydent nelle grandi città, Burmistrz nei comuni urbani minori e Wójt nei comuni rurali. In Polonia
i comuni sono 2.478.
Il Distretto (Powiat) è un’unità di amministrazione locale
di livello intermedio, ed è costituita da più comuni. Sono
organi rappresentativi del distretto: il Consiglio e la
Giunta distrettuale. I Presidenti della giunta distrettuale
sono chiamati Starosta. La Polonia ha 314 distretti di cui
66 municipali (grodzkie), che sono comuni con lo status
cittadino e le funzioni di distretto, e 611 cittadino – rurali
e 1563 rurali (ziemskie).
Le Regioni (Voivodati)
della Polonia
pagina 14
La Regione (województwo) è l’unità più grande
dell’ordinamento amministrativo dello Stato. Le regioni
polacche sono sedici. I suoi organi rappresentativi sono:
il Consiglio, ovvero il Parlamentino (Sejmik), e la Giunta
regionale, entrambi presieduti da un Presidente della
Regione (Marszałek).
Per maggiori informazioni sulle regioni consultate
il sito: www.regiony.poland.gov.pl
Per un imprenditore italiano è indispensabile acquisire
informazioni sulle regioni polacche, dato che proprio
le autorità regionali predispongono e gestiscono vari
strumenti di sostegno agli investitori, come, ad esempio:
Zone Economiche Speciali (Specjalne Strefy Ekonomiczne:
SSE), parchi industriali e tecnologici, Centri di Sostegno
agli Investitori (COI) ed esenzioni fiscali a livello locale.
Inoltre, le regioni gestiscono anche i Programmi
Operativi Regionali (POR). Se un imprenditore italiano
vuole accedere agli strumenti di sostegno regionali,
deve costituire una società nella stessa regione in cui
intende esercitare la propria attività (la società non può
avere sede, per esempio, a Varsavia, e usufruire dei fondi
della Regione di Cracovia).
4
Borsa Valori a Varsavia foto: MAVIL
SUGGERIMENTI SULL’APERTURA
DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA
4.1 Traduttore di lingua italiana
Gli imprenditori italiani intenzionati ad investire in Polonia devono essere consapevoli che non tutti i polacchi parlano
inglese, francese o tedesco. La conoscenza tra i polacchi della lingua italiana è del tutto marginale, da qui la necessità
di rivolgersi a traduttori ed interpreti di lingua italiana. La presenza di un traduttore giurato di lingua italiana sarà
indispensabile per la redazione di qualunque documento in uno studio notarile o un tribunale polacco, a meno
che l’imprenditore non dichiari al notaio o al giudice di parlare correntemente la lingua polacca. In altri casi sarà
sufficiente la presenza di una persona che conosca bene entrambe le lingue, senza che tale persona debba esibire
un documento di autorizzazione rilasciato in Polonia a interpreti di lingue straniere professionisti. E’ consigliabile
tuttavia avvalersi dei servizi di un traduttore professionista per evitare eventuali malintesi di natura linguistica con le
istituzioni pubbliche polacche. I costi delle traduzioni dipendono in larga misura dal livello di difficoltà e dai tempi
necessari, e oscillano tra 40,00 PLN – 70,00 PLN (circa 8,00 – 15,00 Euro) a cartella di 1500 caratteri spazi inclusi, al
netto delle imposte. Per l’interpretariato la tariffa oraria è di 100,00 PLN - 200,00 PLN (circa 25,00 – 50,00 Euro) al
netto delle imposte. Per l’interpretariato in simultanea la tariffa giornaliera (7 ore) è di 450,00 – 600,00 Euro. 1
Tutte le informazioni su tariffari, cambi o valori, fornite nel testo della guida hanno il carattere esclusivamente orientativo e sono aggiornate maggio
2015, pertanto possono avere subito variazioni. E’ consigliabile, quindi, prima di recarsi in Polonia, di verificare i dati sui servizi richiesti per evitare
qualunque malinteso.
1
pagina 15
Porto Vecchio di Danzica foto: veer.com
4
4.2 Contabilità
Nessuna società in Polonia può fare a meno di quella
colonna portante di ogni attività economica che è
un ragioniere libero esercente, altamente qualificato
(ufficio di servizi contabili esterno all’azienda), oppure
un contabile competente interno all’azienda. Le norme
contabili e fiscali sono piuttosto severe in Polonia,
perciò, almeno nella fase iniziale dell’attività, conviene
rivolgersi a un professionista locale, con una buona
esperienza pratica del funzionamento delle imprese sul
mercato polacco e la conoscenza delle leggi specifiche.
Le competenze di un contabile d’impresa sono stabilite
dalla legge del 29 settembre 1994 in materia di contabilità
(t.u. Gazz.Uff. del 2002, nr 76, pos. 694 e succ. mod.), da
specifiche leggi e ordinamenti in materia fiscale, nonché
dai regolamenti interni dell’azienda. Uno dei principali
compiti di un contabile aziendale o di una società di
contabilità esterna è di tenere i libri contabili in modo
regolare, puntuale, corretto e verificabile. Sulla base di
questi documenti nel corso dell’anno fiscale e alla sua
fine vengono redatti: il bilancio, il rendiconto economico
e finanziario (dichiarazioni CIT - Corporation Income
Tax, PIT – Personal Income Tax, VAT – Value Added Tax
(rispettivamente imposte: IRPEG, IRPEF e IVA) e rapporti
statistici.
Nel caso delle piccole imprese in cui non è prevista la
posizione di un responsabile per gli adempimenti nei
confronti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale
(Zakład Ubezpieczeń Społecznych: ZUS), le competenze
del contabile potranno essere estese alla compilazione
della documentazione assicurativa del personale come,
per esempio, le dichiarazioni relative ai contributi di
previdenza sociale e sanitaria.
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Alle imprese private (società) che assumono capi
contabili in base a un contratto di lavoro si applicano
le disposizioni della legge del 26 giugno 1974: Codice
del lavoro (t.u. Gazz.Uff. del 1998, nr. 21, pos. 94 e succ.
mod.) nonché i regolamenti in materia di lavoro e di
retribuzioni. Un capo contabile che non è membro
del consiglio di amministrazione non è responsabile
dei danni materiali causati alla società, a meno che
non si sia assunto la responsabilità del corretto
adempimento dei suoi obblighi ai sensi dell’art. 4,
comma 5 della legge in materia di contabilità. In tal
caso ha la responsabilità penale, civile e disciplinare
per la contabilità dell’azienda.
Alcuni esempi delle competenze che l’imprenditore
può assegnare al capo contabile:
• controllo delle finanze e della contabilità;
• pianificazione e controllo delle attività aziendali in
conformità alle regole di contabilità e le leggi fiscali;
• corretta tenuta, conservazione e archiviazione
della documentazione;
• preparazione di rendiconti finanziari;
• preparazione di dichiarazioni fiscali e rapporti
statistici mensili;
• preparazione di relazioni periodiche per il consiglio
di amministrazione della società;
• gestione delle risorse umane, delle retribuzioni e
dei versamenti contributivi (previdenza sociale);
• rapporti con banche, agenzie delle entrate e ZUS
(=INPS);
• rapporti con i partner contrattuali, in particolare la
vigilanza sui pagamenti degli obblighi contrattuali
e riscossione delle spettanze.
SUGGERIMENTI SULL’APERTURA
DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA
Il costo della gestione di contabilità effettuata da
un’agenzia esterna dipende in larga misura dalla quantità
di documenti contabilizzata mensilmente nell’azienda:
in genere, nelle imprese di piccole dimensioni non
dovrebbe superare la somma di 2.000,00 PLN + 23% VAT
(circa 500,00 euro + 23% IVA).
4.3 Consulenza legale
Un altro elemento essenziale per le attività operative
dell’azienda è la collaborazione dell’imprenditore con
un esperto consulente legale. Come per la contabilità,
anche qui è possibile rivolgersi ad uno studio legale
esterno oppure assumere un professionista in base
a un contratto di lavoro.
La collaborazione con un legale è indispensabile nelle
questioni attinenti il diritto amministrativo, civile e
commerciale quando si costituisce una società, quando
si acquistano o vendono le partecipazioni societarie,
quando si conducono i negoziati commerciali, e anche
nei casi di revisione dei contratti commerciali e in tutte
le operazioni relative all’acquisizione o la vendita di
immobili. Vale la pena di ricordare che, quando un
imprenditore italiano acquista dai soci polacchi solo
quote parziali delle partecipazioni societarie, dovrebbe
sempre farsi assistere e rappresentare da un proprio
legale, non da quello della controparte.
In Polonia, in termini di onorario per i servizi resi, gli studi
legali applicano diversi sistemi a seconda delle esigenze
dei propri clienti. Di solito questi consistono in tariffe
forfettarie mensili, tariffe forfettarie mensili con un
tetto di ore lavorate, tariffe a ore, e una forma di premio
o maggiorazione dell’onorario per i successi ottenuti
(success fee).
La formula più frequentemente applicata è quella
della tariffa forfettaria.
È una soluzione vantaggiosa per i clienti che desiderano
conoscere in anticipo le spese legali da preventivare,
e per i rapporti di consulenza continuativi. Al cliente è
garantita l’esecuzione della commissione affidata al
legale e l’assistenza legale a prescindere del tempo
che richiede. A lungo andare questo sistema è il più
conveniente e meno costoso.
Alcuni esempi delle tariffe forfettarie:
• consulenza orale per un singolo problema legale - a
partire da 50,00 PLN + VAT 23% (12,00 Euro + 23% IVA)
4
• assistenza legale piena e continuativa – a partire da
1.200 PLN + VAT 23% (300,00 Euro + 23% IVA)
• rappresentanza legale in un procedimento
giudiziario - in genere i compensi si basano sulle
tariffe per i servizi di rappresentanti e consulenti
legali stabilite dal decreto del Ministro della
Giustizia, ma in alcune giustificate circostanze tali
tariffe possono essere rinegoziate
4.4 Legalizzazione
di documenti
Il 14 agosto 2005 è entrata in vigore in Polonia la
Convenzione di Aia che ha abrogato l’obbligo di
legalizzazione di atti pubblici stranieri. La legalizzazione
di tali atti effettuata finora da ambasciate (richiesta
da specifiche leggi polacche, ovvero dall’art. 1138
del codice di procedura civile) viene così sostituita
da un timbro Apostille. È una convalida speciale per
l’uso internazionale dell’autenticità di un documento
pubblico apposta da un’autorità competente del paese
in cui l’atto è stato emesso.
In pratica, questo significa che sostanzialmente tutti
i documenti provenienti dall’Italia relativi ad un
soggetto italiano, come, ad es. certificati o copie di
iscrizioni ai registri delle camere di commercio, procure
notarili, delibere dei consigli d’amministrazione o delle
assemblee dei soci delle società italiane, ecc., che vi
saranno richiesti da uffici polacchi, devono essere muniti
del timbro Apostille (Apostille d’Aia). Pertanto, prima di
compiere qualunque atto sul territorio della Polonia vi
consigliamo vivamente di accertarvi se un notaio polacco
non esiga da voi un documento munito di Apostille.
In via preliminare si evidenzia che in Italia per partecipare
alle gare di appalto è sufficiente che l’operatore
economico autocertifichi il possesso dei requisiti previsti
dall’art. 38 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,
e s.m.i. (codice dei contratti pubblici) e dai documenti
di gara. Le stazioni appaltanti, poi, ai sensi dell’art. 43
del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, e s.m.i., effettuano
la verifica del possesso di tali requisiti, dichiarati dagli
operatori economici in autocertificazione, acquisendo
“d’ufficio le relative informazioni, previa indicazione, da parte
dell’interessato, dell’amministrazione competente e degli
elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni e
dei dati richiesti”. Per le gare in Polonia meglio presentare
la documentazione rilasciata dagli uffici competenti.
pagina 17
5
I DOCUMENTI PER LE GARE
Ciò premesso, si specificano di seguito i documenti
che in Italia equivalgono a quelli richiesti dalla normativa
polacca, elencati nella quesito in oggetto.
•1 L
’estratto aggiornato dal registro competente
o certificato di iscrizione all’albo degli operatori
economici, corrisponde al certificato di iscrizione
nel registro delle imprese rilasciato dalla Camera di
Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA).
•2 La certificazione relativa alle imposte, nel nostro
ordinamento
corrisponde
all’attestazione
di
regolarità fiscale, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate,
mentre la certificazione relativa al versamento dei
contributi previdenziali e assistenziali corrisponde al
Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
Tale documento attesta l’assolvimento degli obblighi
legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL
e Cassa Edile ed è rilasciato dai suddetti organismi.
Blue Tower Plaza a Varsavia foto: fotolia.pl
•3 Il certificato del casellario giudiziale corrisponde al
certificato rilasciato in Italia dall’apposito ufficio istituito
presso la Procura della Repubblica di ogni Tribunale. I
certificati rilasciati dal casellario giudiziario si dividono
in due categorie: certificati del Casellario (generale,
penale, civile), che attestano l’esistenza o meno di
condanne passate in giudicato e i certificati dei carichi
pendenti, che attestano l’esistenza di procedimenti
penali in corso, questi ultimi si possono richiedere
solo all’ufficio della Procura della Repubblica in cui si è
residenti.
pagina 18
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
6
6.1 Progetto Registro
e Informazione Centrale
dell’Attività Economica
- Centralna Ewidencja
i Informacja o Działalności
Gospodarczej
A partire dal 1 luglio 2011 vige il nuovo modulo
CEIDG-1 per la domanda di registrazione dell’esercizio
delle persone fisiche, che ha sostituito il modulo
precedente EDG-1. Detta domanda funge, allo stesso
tempo, come notifica all’Istituto di Previdenza Sociale
(ZUS) o al Fondo delle assicurazioni sociali per gli agricoltori (KRUS), nonché all’Istituto Nazionale di Statistica (GUS) e al Direttore dell’Agenzia delle entrate. Le
disposizioni della legge del 26 giugno 1974: Codice
del lavoro (t.u. Gazz.Uff. del 1998, nr. 21, pos. 94 e succ.
mod.) nonché i regolamenti in materia di lavoro e di
retribuzioni. Un capo contabile che non è membro
del consiglio di amministrazione non è responsabile
dei danni materiali causati alla società, a meno che non
si sia assunto la responsabilità del corretto adempimento dei suoi obblighi ai sensi dell’art. 4, comma 5 della
legge in materia di contabilità. In tal caso ha la responsabilità penale, civile e disciplinare per la contabilità
dell’azienda.
Sea Towers a Gdynia
Il 1 luglio 2011 il Ministero dell’Economia ha avviato
il sistema di Registro e Informazione Centrale
dell’Attività Economica (CEIDG). Grazie a CEIDG gli
imprenditori (persone fisiche) possono registrare
la propria attività, modificare i dati e verificare le
informazioni su altri soggetti che esercitano un’attività
economica in Polonia. L’obiettivo del progetto
è quello di facilitare l’esercizio dell’attività economica,
semplificare l’adozione della legge in merito (Legge
sulla libertà di stabilimento), nonché ottimizzare
il funzionamento dell’amministrazione. CEIDG deve
servire anche al rafforzamento della sicurezza degli
scambi economici, mettendo a disposizione un
accesso centrale alle informazioni su permessi, licenze,
autorizzazioni e iscrizioni nel registro delle attività
regolamentate.
Per registrare l’attività economica come persona
fisica, l’imprenditore può scegliere una delle seguenti
modalità:
• Registrarsi al CEIDG, compilare la domanda on-line e
presentarla (firmarla) elettronicamente.
• Preparare la domanda on-line, senza fare il login
a CEIDG, e firmarla in un qualsiasi comune (si
raccomanda di ricordare il numero della domanda).
• Scaricare e presentare la domanda al comune, in
forma cartacea. Il comune provvederà a trasformarla
in una domanda elettronica.
• Inviare la domanda con una raccomandata al comune
selezionato. La firma deve essere autenticata dal
notaio.
• I recapiti di contatto degli uffici sono consultabili sul
sito: www.bip.gov.pl
* Facendo il login per la prima volta bisogna aprire
il conto e attivarlo dopo avere ricevuto la conferma
a mezzo posta elettronica.
pagina 19
6
6.2 Società
COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ PASSO DOPO PASSO
In Polonia, per formare una società, è necessario:
Albergo Intercontinental a Varsavia foto: fotolia.pl
•1 redigere e firmare un contratto / uno statuto della società (nei casi
delle società in accomandita e società in accomandita – per le azioni,
a responsabilità limitata e società per le azioni e necessario redigere
l’atto costitutivo in ufficio notarile)2
•2 iscrivere la società al registro delle imprese tenuto presso il Registro
Nazionale Giudiziario (Krajowy Rejestr Sądowy KRS)3
•3 farsi assegnare il numero REGON presso l’Ufficio Statistico competente per
la sede della società (REGON è un codice statistico assegnato a soggetti
che esercitano attività economiche al momento dell’iscrizione nel Registro
nazionale tenuto dal Presidente dell’Ufficio Centrale di Statistica)
•4 richiedere l’attribuzione del numero di identificazione fiscale NIP (Numer
Identyfikacji Podatkowej – codice fiscale)
•5 registrazione all’ufficio competente del’Agenzia delle Entrate ai fini
dell’imposta VAT (partita IVA)
•6 denunciare gli eventuali dipendenti della società all’Istituto Nazionale di
Previdenza Sociale (Zakład Ubezpieczeń Społecznych – ZUS)
FORME DI ATTIVITÀ ECONOMICHE SVOLTE PIÙ FREQUENTEMENTE DA IMPRENDITORI
STRANIERI IN POLONIA
SOCIETÀ UNI PERSONALE E SOCIETÀ CIVILE
Iscrizione al Registro dell’attività economica (Registro e Informazione Centrale dell’Attività Economica - Centralna
Ewidencja i Informacja o Działalności Gospodarczej)4 vedi il IV.
Finalità
Attività economica esercitata su scala limitata da una persona fisica.
Fondatori:
Una persona fisica.
Capitale minimo:
La legge non stabilisce un limite minimo per il capitale sociale.
Tipo di personalità giuridica:
Non ha personalità giuridica; è una persona fisica che fa l’imprenditore.
Responsabilità:
Personale, con il proprio patrimonio.
Imposte:
PIT (Personal Invoice Tax) - imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
Come aprire l’attività:
Per aprire un’attività economica è necessario iscriversi al registro delle attività
economiche tenuto dalle autorità locali.5
Nel caso della società a responsabilità limitata è possibile stipulare l’atto costitutivo senza la forma cartacea dell’atto notarile, se la società viene registrata tramite
il contratto telematico. (modello di contratto telematico con una firma digitale).
3
A differenza dell’Italia, in Polonia i registri delle imprese che compongono un unico Registro Nazionale Giudiziario (Krajowy Rejestr Sądowy) sono tenuti da uffici
costituiti presso i tribunali ordinari. Vi sono raccolte tutte le informazioni riguardanti imprenditori e aziende in modo simile a quelle raccolte nella Visura camerale
4
A partire dal 2008 in Polonia è stata introdotta la registrazione centrale delle attività economiche delle persone fisiche.
5
Per aprire l’attività economica è necessario formulare una domanda al Comune competente per la sede della società: in persona,
tramite una lettera raccomandata o tramite posta elettronica.
2
pagina 20
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
6
SOCIETÀ IN ACCOMANDITA
Finalità:
Esercizio di un’attività economica con ragione sociale propria.
Fondatori:
Minimo due persone fisiche o giuridiche o enti privi di personalità giuridica
che acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società
di persone).
Capitale minimo:
La legge non prevede un limite minimo per il capitale sociale.
Tipo di personalità giuridica:
Non ha personalità giuridica; è una società di persone che può acquisire diritti in
nome proprio, incluso quello di proprietà immobiliari e altri diritti reali, nonché
contrarre obblighi ed essere chiamata o costituirsi in giudizio.
Responsabilità:
Per gli obblighi contratti dalla società almeno un accomandatario risponde ai
creditori sociali con tutto il patrimonio illimitatamente; almeno un accomandante
ne risponde limitatamente alla quota conferita. L’accomandatario risponde per
gli obblighi della società illimitatamente se il nome suo o della sua azienda
figura nella denominazione (ragione sociale) della società. Analogamente, se
l’accomandante compie un atto giuridico in nome della società senza esibirne
la procura, risponde degli effetti di tale atto di fronte a terzi illimitatamente; ciò
vale anche se l’accomandante è privo del necessario mandato oppure supera le
competenze conferitegli dalla procura.
Imposte:
PIT (Personal Income Tax) – imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)
oppure CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche
(IRPEG); ogni socio è tassato separatamente.
Come aprire l’attività:
Per aprire l’attività economica è necessario redigere l’atto costitutivo della
società davanti ad un notaio e registrare la società nel Registro Nazionale
Giudiziario (KRS).
Ulteriori requisiti nei
confronti dell’imprenditore
straniero:
Non previsti.
Rappresentanza e organi
interni della società:
Il diritto di rappresentanza della società spetta ai soci accomandatari che non
sono stati privati di tale diritto dall’atto costitutivo oppure da una sentenza
giudiziaria definitiva. L’accomandante può rappresentare la società soltanto
in forza di una procura speciale. La società, inoltre, può essere rappresentata
da un procuratore delegato.
Costi:
Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS)
ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro).
pagina 21
6
SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI
Finalità:
Esercizio di un’attività economica con ragione sociale propria (di solito di
dimensioni maggiori, per esempio imprese a conduzione familiare).
Fondatori:
Minimo due persone fisiche, giuridiche o enti privi di personalità giuridica,
che acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società
di persone).
Capitale minimo:
Il limite minimo del capitale sociale di una società in accomandita per azioni
è stabilito per legge ed è pari a 50.000,00 PLN (ca. 12.500,00 Euro).
Tipo di personalità giuridica:
Senza personalità giuridica; è una società di persone che può acquisire diritti
in nome proprio, incluso quello di proprietà immobiliari e altri diritti reali, nonché
contrarre obblighi ed essere chiamata o costituirsi in giudizio.
Responsabilità:
Degli obblighi sociali risponde ai creditori almeno un socio (accomandatario)
illimitatamente; almeno un socio è un azionista che non ne risponde. Tuttavia, se
il nome di un azionista o della sua azienda figura nella denominazione (ragione
sociale) della società, egli risponde degli obblighi sociali illimitatamente.
Analogamente, risponde illimitatamente di fronte a terzi l’accomandante che
compie un atto giuridico in nome della società senza esibirne la procura; ciò
vale anche quando l’azionista è privo del necessario mandato oppure supera le
competenze conferitegli dalla procura.
Imposte:
PIT (Personal Income Tax) – imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)
oppure CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche
(IRPEG); ogni socio è tassato separatamente.
Come aprire l’attività:
Tutti i soci accomandatari firmano l’atto costitutivo in forma di un atto notarile;
la società deve essere registrata nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS).
Ulteriori requisiti nei
confronti dell’imprenditore
straniero:
Non previsti.
Rappresentanza e organi
interni della società:
Il diritto di rappresentanza della società spetta ai soci accomandatari che non
sono stati privati di tale diritto dall’atto costitutivo oppure da una sentenza
giudiziaria definitiva. L’azionista accomandante può rappresentare la società
soltanto in forza di procura speciale. La società, inoltre, può essere rappresentata
da un procuratore delegato. La società in accomandita per azioni può eleggere
un collegio dei sindaci (supervisory board). Se il numero degli azionisti supera 25
persone l’istituzione del collegio dei sindaci è obbligatoria.
Costi:
Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS)
ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro).
pagina 22
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
6
SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA
Finalità
Ogni finalità consentita dalla legge (incluso l’esercizio di un’attività economica),
a meno che la legge non stabilisca diversamente.
Fondatori:
Una o più persone fisiche, giuridiche o enti privi di personalità giuridica, che
acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società di persone).
Una società a responsabilità limitata unipersonale non può essere costituita
esclusivamente da un’altra società a responsabilità limitata unipersonale.
Capitale minimo:
Il limite minimo del capitale sociale di una società a responsabilità limitata
è stabilito per legge ed è pari a 5.000,00 PLN (ca. 1.250,00 Euro).
Tipo di personalità giuridica:
La società a responsabilità limitata è una persona giuridica.
Responsabilità:
La società a responsabilità limitata risponde degli obblighi sociali illimitatamente,
con tutto il suo patrimonio. I singoli soci, invece, rispondono nei confronti dei terzi
entro i limiti delle quote del capitale sottoscritte da ciascuno.
Atto costitutivo:
La società a responsabilità limitata viene costituita con un atto pubblico redatto
davanti ad un notaio (nel caso della registrazione telematica non è necessaria
la forma cartacea dell’atto notarile)e successivamente registrata nel Registro
Nazionale Giudiziario (KRS).
Imposte:
CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG).
Ulteriori requisiti nei
confronti dell’imprenditore
straniero:
Non previsti.
Rappresentanza e organi
interni della società:
Il massimo potere nella società spetta all’assemblea dei soci. La società a responsabilità
limitata è rappresentata e amministrata da un consiglio di amministrazione composto
da uno o più membri. La società può essere rappresentata anche da un procuratore
delegato. All’interno della società può essere eletto un collegio sindacale o una
commissione di revisione, oppure entrambi. La costituzione di un collegio sindacale
o di una commissione di revisione è obbligatoria nelle società a responsabilità limitata
con il capitale sociale superiore a 500.000,00 PLN (ca. 125.000,00 Euro) e con più di
venticinque soci.
Costi riguardanti la redazione
del atto costitutivo della
società a responsabilità
limitata in un ufficio notarile,
la registrazione della società
nel Registro Nazionale
Giudiziario (KRS) le tasse di
registrazione la società nel
Ufficio Statistico e all’Istituto
Nazionale della Previdenza
Sociale:
Il capitale iniziale minimo della società a responsabilità limitata e di 5000 PLN (c.a.
1.250 EU) – e viene apportato dai soci in contanti o in “apporto”, sotto forma di riserva
di capitale. L’atto costitutivo della società viene stipulato davanti al notaio (ecc.
Registrazione tramite il modello del contratto telematico) Nei casi in cui il capitale
sociale ammonti a 5.000,00 PLN (ca. 1.250,00 Euro) la tassa notarile è di 160,00 PLN
+ VAT 23% (ca. 40,00 Euro + 23% IVA).
Per completare la registrazione nel Registro Nazionale Giudiziario è necessario presentare:
il modulo di domanda d’iscrizione della società al Registro Nazionale Giudiziario (KRS)
compilato e firmato dai membri del consiglio di amministrazione, l’atto costitutivo della
società, le firme dei membri del consiglio di amministrazione autenticate dal notaio,
il contratto di locazione. Le spese legali per la registrazione della società nel Registro
Nazionale Giudiziario ammontano a 600,00 PLN. (ca. 150 EU).
La fase successiva è la denuncia dell’attività economica della società presso l’Ufficio
statistico competente al fine di assegnazione di un codice statistico REGON.
La domanda è gratuita. 6
Successivamente l’imprenditore è tenuto a fare una denuncia analoga all’Agenzia
delle Entrate competente per la sede sociale al fine di assegnazione di un numero
d’identificazione fiscale (NIP) e registrarsi quale sostituto d’imposta IVA. I costi per
la presentazione della domanda sono di ca. 170,00 PLN (ca. 40,00 Euro).
pagina 23
6
SOCIETÀ PER AZIONI
Fondatori:
Una o più persone; eccezione: la società per azioni non può essere costituita
esclusivamente da una società a responsabilità limitata unipersonale.
Capitale minimo:
Il limite minimo del capitale sociale di una società a responsabilità limitata
è stabilito per legge ed è pari a 100,000 PLN (ca. 25.000,00 Euro).
Tipo di personalità giuridica:
La società per azioni è una persona giuridica.
Responsabilità:
La società per azioni risponde degli obblighi sociali illimitatamente con tutto
il suo patrimonio. I singoli azionisti, invece, rispondono nei confronti dei terzi nel
limite della propria quota del capitale sottoscritto.
Atto costitutivo:
L’atto costitutivo della società per azioni deve avere la forma di un atto notarile
stipulato davanti ad un notaio ed essere registrato nel Registro Nazionale
Giudiziario (KRS).
Imposte:
CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche
(IRPEG).
Ulteriori requisiti nei
confronti dell’imprenditore
straniero:
Non previsti.
Rappresentanza e organi
interni della società:
Il massimo potere nella società spetta all’assemblea dei soci. La società per azioni
è rappresentata e amministrata da un consiglio di amministrazione composto da
uno o più membri. La società può essere rappresentata anche da un procuratore
delegato. La società per azioni è tenuta ad eleggere un collegio dei sindaci.
Costi riguardanti la redazione
dell’atto costitutivo della
società per azioni in un ufficio
notarile, la registrazione
della società nel Registro
Nazionale Giudiziario (KRS)
le tasse di registrazione la
società nel Ufficio Statistico
e all’Istituto Nazionale della
Previdenza Sociale:
Il limite minimo del capitale sociale di una società per azioni è stabilito per legge ed è
pari a 100.000 PLN (ca. 25.000,00 Euro), in qual caso la tassa notarile è di. 1.500,00 PLN
+VAT. (ca. 350, 00 Euro).
Per registrare la società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) è necessario
presentare: un modulo di domanda d’iscrizione della società al Registro Nazionale
Giudiziario (KRS) compilato e firmato dai membri del consiglio di amministrazione,
l’atto costitutivo della società, le firme dei membri del consiglio di amministrazione
autenticate dal notaio, dichiarazione del Consiglio d’Amministrazione della quota
del capitale sottoscritto, l’approvazione del contenuto dello statuto, il contratto di
locazione.
Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS)
ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro).
La fase successiva è la denuncia dell’attività economica della società presso l’Ufficio
statistico competente al fine di assegnazione di un codice statistico REGON. La
domanda è gratuita.7
Successivamente l’imprenditore è tenuto a fare una denuncia analoga all’Agenzia
delle Entrate competente per la sede sociale al fine di assegnazione di un numero
d’identificazione fiscale (NIP) e registrarsi quale sostituto d’imposta IVA. I costi per
la presentazione della domanda sono di ca. 170,00 PLN (ca. 40,00 Euro).
6, 7
Attualmente, la denuncia d’identificazione all’ufficio Statistico e la denuncia del contribuente dell’imposta sul reddito delle persone fisiche viene presentata
al Tribunale in cui è registrata la società; il Tribunale manda la domanda agli uffici adeguati.
pagina 24
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
6.3 Filiali
Gli imprenditori stranieri possono istituire filiali delle
proprie aziende per l’esercizio delle loro attività
economiche sul territorio polacco, acquisendo i diritti
simili a quelli concessi agli imprenditori polacchi
all’estero ai sensi degli accordi internazionali (principio
di reciprocità), a meno che gli accordi internazionali
ratificati dalla Polonia non dispongano diversamente.
Filiali di società straniere in territorio polacco non hanno
personalità o capacità giuridica autonoma.
•1 OGGETTO DELL’ATTIVITÀ
Gli imprenditori stranieri che aprono una filiale della
propria azienda in Polonia possono esercitare un’attività
economica limitatamente all’oggetto dell’attività
sociale. L’ambito delle attività di una filiale può tuttavia
essere ridotto rispetto all’oggetto sociale e coinvolgere
soltanto alcuni settori della sua attività.
•2 ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE IMPRESE
Una filiale può iniziare la propria attività economica
soltanto dopo la sua registrazione nel Registro delle
imprese. L’imprenditore straniero, al fine di ottenere
l’iscrizione nel Registro, indipendentemente dagli
obblighi previsti dalla legge in materia di Registro
Nazionale Giudiziario (KRS) è tenuto a:
• indicare il nome e l’indirizzo della persona autorizzata
a rappresentare l’imprenditore straniero in Polonia,
• allegare la firma della persona autorizzata
a rappresentare l’imprenditore straniero in Polonia,
autenticata dal notaio,
• nel caso in cui la filiale di una società straniera operi
in base ad un atto costitutivo, contratto o statuto,
depositare le loro copie nella documentazione di
registrazione della filiale insieme alla loro traduzione
giurata in lingua polacca; qualora l’imprenditore
straniero avesse istituito sul territorio polacco
più filiali della stessa azienda, tali documenti
possono essere depositati nella documentazione di
registrazione di una di esse, con l’obbligo di indicarvi
le restanti filiali, i dati del tribunale e il numero della
sezione nel registro,
• nel caso in cui la filiale della società straniera
è fondata o agisce sulla base della iscrizione al
registro, depositare le copie di questi documenti
nella documentazione di registrazione della filiale
6
insieme alla traduzione giurata in lingua polacca;
qualora l’imprenditore straniero avesse istituito
sul territorio polacco più filiali della stessa azienda,
tali documenti possono essere depositati nella
documentazione di registrazione di una di esse,
con l’obbligo di indicarvi le restanti filiali, i dati del
tribunale e il numero della sezione nel registro.
La tassa per la registrazione di una filiale della società
straniera nel Registro Nazionale Giudiziario ammonta
a 600,00 PLN (ca. 150,00 euro).
•3 RESPONSABILITÀ DI UNA FILIALE
La filiale è obbligata di:
• utilizzare la denominazione della società dell’imprenditore straniero riportata in lingua originale con la traduzione in lingua polacca della
ragione sociale e aggiunta “oddział w Polsce”
(filiale in Polonia)
• tenere una contabilità separata in lingua polacca
in conformità alle leggi in materia di contabilità
aziendale.
Gli obblighi di cui sopra corrispondono alle norme
vigenti per le aziende polacche. Per quanto riguarda
la contabilità, è consentito tenerla ai sensi delle leggi
del Paese di origine dell’imprenditore e per le finalità
di tale Paese. Tuttavia, ai sensi della legge polacca e in
conformità alle norme di legge in materia di contabilità
aziendale, v’è l’obbligo per gli imprenditori stranieri
di tenere la contabilità autonoma per le loro filiali.
E’ obbligatorio segnalare al ministro competente per
le attività economiche ogni cambiamento dello stato
effettivo o giuridico di una società estera che ha istituito
una filiale in Polonia, sia riguardo ad una sua liquidazione,
sia alla perdita del diritto di esercitare la propria attività
economica, entro i 14 gg. dal verificarsi dell’evento.
6.4 Rappresentanza
1 DEFINIZIONE
Un imprenditore straniero può istituire sul territorio
della Repubblica di Polonia sedi di rappresentanza
delle sue società a condizione che l’attività di tale
soggetto estero sul territorio polacco sia esercitata
direttamente in nome e per conto dell’imprenditore,
pagina 25
Centro commerciale e culturale „Stary Browar” a Poznań foto: fotolia.pl
6
e sempre costituendo un elemento immanente della
sua struttura giuridica, organizzativa e funzionale.
Il soggetto estero di cui sopra sarà allora l’imprenditore
che esercita le attività suddette.
L’ufficio di rappresentanza di una società straniera non
costituisce un’entità autonoma, rimane subordinato
alla società madre e deve limitare le sue attività
alla promozione e pubblicità fatte in nome e per
conto dell’imprenditore straniero. La pubblicità e
la promozione sono parte dell’attività economica
dell’imprenditore straniero. L’ufficio di rappresentanza,
inoltre, non costituisce un’entità autonoma dal punto
di vista patrimoniale. Anche se l’imprenditore ne
stabilisse una separazione patrimoniale, si tratterebbe
soltanto di un atto tecnico-organizzativo.
Per istituire un ufficio di rappresentanza è necessaria
la sua iscrizione nel Registro delle rappresentanze
di imprenditori stranieri tenuto presso il Ministro
competente per le attività economiche.
2• DOMANDA DI ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE
ATTIVITÀ ECONOMICHE
La domanda d’iscrizione nel registro delle attività
economiche, presentata presso un ufficio municipale
o comunale competente per il territorio, deve essere
redatta in lingua polacca e deve includere:
• la denominazione e la ragione sociale, nonché
pagina 26
l’indirizzo della sede dell’imprenditore straniero,
• l’oggetto dell’attività economica dell’imprenditore
straniero,
• il nome, il cognome e l’indirizzo in Polonia della
persona autorizzata a rappresentare l’imprenditore
straniero,
• l’indirizzo dell’ufficio di rappresentanza sul
territorio della Repubblica di Polonia, dove vengono
tenuti i documenti riguardanti la gestione della
rappresentanza.
Inoltre devono essere allegati alla domanda:
• una copia autenticata del documento che certifichi la
registrazione dell’imprenditore straniero, sulla base
del quale l’imprenditore svolge l’attività economica,
• una copia autenticata del documento che attesta
l’indirizzo della sede dell’imprenditore, le regole della
rappresentanza nonché l’indicazione delle persone
autorizzate alla rappresentanza se il documento
sopranominato non contiene le informazioni
richieste,
• un documento che attesta il diritto ell’imprenditore
straniero all’utilizzo del locale (immobile) in cui sarà
esercitata l’attività della società,
• Una copia autentica del documento che attesta la
registrazione dell’imprenditore deve essere munito dal
timbro Apostille, se l’imprenditore opera sul territorio
di un paese membro della Convenzione di Aia del
1961 svincolante gli Stati aderenti dalla necessità
della legalizzazione degli atti pubblici da utilizzare
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
in Paesi diversi da quello che li ha rilasciati (Gazz.
Uff. del 2005. No 112, pos. 938) oppure tramite
legalizzazione se l’imprenditore opera sul territorio
del paese che non è il membro della Convenzione.
Questi documenti, se redatti in lingua italiana, devono
essere accompagnati da una traduzione giurata in
lingua polacca. Compiuta la registrazione al Registro
delle Rappresentanze degli Imprenditori Stranieri,
viene rilasciato un certificato. L’imposta di bollo per la
registrazione al Registro delle Rappresentanze degli
Imprenditori Stranieri a partire dal 1. Gennaio 2012
ammonta al 1000 PLN (ca. 250 Euro).
Uno dei documenti più importanti da allegare alla
domanda è l’atto costitutivo. E’ un atto che attesta
la costituzione di una società, la stipulazione di un
contratto societario o la fondazione di un’impresa.
Atti di questo tipo possono differenziarsi a seconda
della legislazione del paese d’origine. Si tratta
soprattutto della diversità di forme organizzative
e giuridiche scelte da imprenditori per la propria attività
economica. Qui, di fondamentale importanza saranno le
società di diritto commerciale.
3• ISCRIZIONE AL REGISTRO ANAGRAFICO
L’istituzione di una rappresentanza richiede l’iscrizione al
registro delle rappresentanze di imprese estere, tenuto
presso il Ministro competente per le attività economiche.
L’ufficio del registro rilascia un attestato che certifica
l’avvenuta iscrizione. L’attestato deve includere i dati
riportati nella domanda d’iscrizione, il numero e la
data dell’iscrizione stessa. Se l’attestato contenesse
errori formali o sostanziali, oppure omissioni rispetto
ai dati forniti nella domanda, l’imprenditore straniero
può chiederne la correzione.
Il ministro competente per le attività economiche
può decidere di respingere una domanda d’iscrizione
al registro anagrafico, quando:
• l’istituzione della rappresentanza costituisce
un rischio per la sicurezza e la difesa dello Stato,
o per la salvaguardia del segreto di Stato, oppure
potrebbe ledere un altro importante interesse
pubblico,
• la domanda di iscrizione al registro riguarda le attività
che travalicano il campo di pubblicità e promozione
dell’impresa estera, oppure contiene irregolarità non
corrette entro il termine stabilito, o alla domanda
non sono stati allegati tutti i documenti richiesti.
6
4 DOVERI DELLA RAPPRESENTANZA
L’imprenditore straniero
rappresentanza è tenuto a:
che
ha
istituito
la
• utilizzare per le operazioni di rappresentanza
la denominazione della società dell’imprenditore
nella lingua del Paese d’origine (sede della società)
con la traduzione polacca della ragione sociale
e l’aggiunta “przedstawicielstwo w Polsce” (“ufficio
di rappresentanza in Polonia”),
• tenere una contabilità autonoma in conformità
alle norme di legge in materia di contabilità,
• notificare al ministro competente per le attività
economiche tutti i cambiamenti dello stato effettivo
o giuridico rispetto ai dati forniti nella domanda
e nella dichiarazione dell’impresa societaria
straniera, la parte del capitale sociale (azionario)
che è stata versata, avvisarlo della chiusura o
liquidazione dell’impresa straniera, oppure della
perdita del diritto di esercitare attività economiche,
o anche della perdita del diritto di gestire il proprio
patrimonio, entro i 14 gg. dal verificarsi di uno
di questi eventi.
5• DIVIETO OPPOSTO ALLA RAPPRESENTANZA DI
ESERCITARE ATTIVITÀ ECONOMICA
Il ministro dell’economia emana la decisione
di vietare all’imprenditore straniero di esercitare
attività di rappresentanza quando:
• l’attività di rappresentanza viola gravemente
la legge polacca o non adempie agli obblighi dettati
dalle disposizioni di legge,
• è stata avviata la procedura di liquidazione della
società straniera che ha istituito la rappresentanza,
oppure l’imprenditore ha perso il diritto all’esercizio
dell’attività economica,
• l’attività dell’imprenditore straniero mette a rischio
la sicurezza e la difesa dello Stato, la salvaguardia
del segreto di Stato, oppure potrebbe ledere
un altro importante interesse pubblico.
pagina 27
7
ACQUISTO DI BENI IMMOBILI IN POLONIA
L’acquisto di beni immobili in Polonia è regolato dalla
legge del 24 marzo 1920 in materia di compravendita
degli immobili da parte di cittadini stranieri, e successive
modifiche.
Ai sensi della legge suddetta, per cittadino straniero
si intende:
• una persona fisica che non ha la cittadinanza polacca,
• una persona giuridica con sede all’estero,
• una società di persone senza personalità giuridica
indicate nei punti precedenti, con sede all’estero,
costituita secondo una legislazione diversa da quella
polacca,
• una persona giuridica o una società commerciale
senza personalità giuridica, con sede sul territorio
della Repubblica di Polonia, controllata direttamente
o indirettamente da persone o società indicate nei
punti precedenti.
Dal 1 maggio 2004, per gli stranieri che sono cittadini
o imprenditori dei Paesi membri dello Spazio
Economico Europeo non è più necessario richiedere
l’autorizzazione per l’acquisto di beni immobili
rilasciata dal Ministro dell’Interno e dell’Amministrazione,
eccetto quando si tratti di beni agricoli e forestali, per i
quali la domanda di tale autorizzazione è obbligatoria
fino all’anno 2016.
Ponte Świętokrzyski a Varsavia foto: fotolia.pl
Dal 1 maggio 2009 gli stranieri con la cittadinanza dei
Paesi membri hanno diritto di acquistare beni immobili
a destinazione ricreativa detti ,,seconda casa” senza
l’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Interno
e dell’Amministrazione. Tuttavia, vale la pena di
ricordare che l’acquisto da parte dei cittadini o degli
imprenditori dei Paesi SEE delle quote o delle azioni
di una società commerciale con sede sul territorio
della Repubblica di Polonia, proprietaria o enfiteuta
di immobili forestali o agricoli in Polonia, non
richiede più l’autorizzazione del Ministro dell’Interno
e dell’Amministrazione.
pagina 28
8
SISTEMA FISCALE IN POLONIA
ALIQUOTA DELL’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE
GIURIDICHE, IRPEG (CIT - CORPORATION INCOME TAX)
Warsaw Trade Tower a Varsiavia foto: veer.com
L’aliquota di base dell’imposta è pari al 19% dell’imponibile.
• In alcuni casi specifici la legge prevede applicazione di aliquote differenti.
• L’aliquota del 19% si applica anche ai dividendi ed altri proventi (entrate)
ottenuti a titolo di partecipazione agli utili delle persone giuridiche
(società) con sede sul territorio polacco.
• Per i contribuenti con obbligo fiscale illimitato in uno stato membro
dell’Unione Europea è stata introdotta un’esenzione totale dalla
ritenuta alla fonte per i redditi da dividendi pagati dalle società
polacche (esenzione partecipativa) a condizione che un azionista
straniero possieda direttamente almeno il 10% del capitale sociale
di una società polacca per almeno 2 anni.
• Per i dividendi ottenuti all’estero le norme di legge polacche prevedono
due modalità di sgravi fiscali: l’esenzione partecipativa (per i redditi
percepiti nei paesi dell’UE, i paesi dello Spazio Economico Europeo
e la Svizzera) e il credito d’imposta indiretto (per i dividendi pagati da
società residenti in paesi al di fuori dell’UE, dello SEE e la Svizzera, con
i quali la Polonia ha firmato accordi per evitare la doppia imposizione).
• Per l’esenzione partecipativa è richiesta la partecipazione
al capitale sociale di una società estera pari ad almeno il 10%
IL SISTEMA FISCALE POLACCO
mantenuta per almeno due anni. Nei casi di società estere con sede
PREVEDE DODICI VOCI DI IMPOSTE
in Svizzera, la quota minima della società polacca è del 25%.
SUDDIVISE IN:
• Credito d’imposta indiretto (underlying tax credit) permette ad una
società polacca che possiede le quote di una società estera di detrarre,
imposte dirette:
entro un limite stabilito, dall’importo dell’imposta dovuta in Polonia
(calcolata sui redditi che includono i dividendi soggetti al metodo
• imposta sul reddito delle
del credito indiretto) non soltanto l’importo dell’imposta sui dividendi
persone giuridiche,
pagata all’estero, ma anche una parte dell’imposta sul reddito (pari alla
IRPEG (CIT - Corporation Income Tax),
quota di partecipazione di un socio polacco agli utili) versata dalla società
• imposta sul reddito delle
che paga i dividendi da redditi percepiti da cui tali dividendi sono stati
persone fisiche,
prodotti, a condizione che la partecipazione della società polacca nella
IRPEF (PIT - Personal Income Tax),
società che paga i dividendi sia del 75%.
• imposta sugli atti di diritto civile,
• Dal 1 luglio 2013 l’esenzione totale dalla ritenuta alla fonte sarà
• imposta sugli immobili,
estesa anche a interessi e diritti di licenza (royalties) pagati da
• imposta sui mezzi di trasporto,
aziende polacche alle società collegate negli Stati membri dell’UE.
• imposta sulle successioni
A partire dal 1 luglio 2009 fino al 30 giugno 2013 l’aliquota d’imposta per
e donazioni,
la quale è prevista l’esenzione è del 5% dei ricavi pagati.
• imposta agraria,
• imposta forestale,
• imposta sui cani
imposte indirette:
• imposta su merci e servizi (VAT),
• accise,
• imposta sui giochi.
ALIQUOTE DELL’IMPOSTA SUI REDDITI DI PERSONE FISICHE,
IRPEF (PIT - PERSONAL INCOME TAX)
• In Polonia, sostanzialmente, le persone fisiche sono soggette
all’imposta sul reddito stabilita con il principio della tassazione
progressiva, vale a dire utilizzando due aliquote fiscali: del 18%
e del 32%.
• Tuttavia esistono delle eccezioni che permettono a persone fisiche che
esercitano un’attività economica di applicare, a certe condizioni, nel
calcolo della propria imposta sul reddito l’aliquota fissa del 19% (flat tax),
pagina 29
Galeria di Katowice fonte: STRABAG Sp. z o.o.
8
oppure di ricorrere ad una delle forme di imposta
forfettaria, previste da una legge specifica che ne
regola i principi.
• La tassazione lineare è prevista anche per alcuni
tipi di reddito da capitale, mentre l’imposizione
forfettaria è prevista per alcuni tipi di reddito
ottenuto da persone non residenti in Polonia e da
altri gruppi privilegiati di persone, nonché per una
parte di proventi da capitale.
• La base per la tassazione lineare costituisce il ricavo
– cioè la tassazione lineare non priva il contribuente
del diritto di abbassare il reddito ricavato di costi di
ottenimento. La scelta della tassazione lineare priva
il contribuente di possibilità di usufruire gli altri
sgravi e agevolazioni fiscali.
IL SOGGETTO DELLA TASSAZIONE
I contribuenti dell’imposta PIT sono le persone fisiche
per quanto il loro reddito, cioè:
•
•
•
•
•
la società semplice
la società pubblica
la società partner
la società in accomandita
la società in accomandita - per azioni
Le entrate dalla partecipazione in tali società e anche
il reddito dalla proprietà comune o usufrutto comune
vengono tassate separatamente dai soci (contribuenti),
pagina 30
proporzionalmente alla loro partecipazione nei ricavi.
La delibera PIT comprende le persone fisiche che sono
soci delle società con la personalità giuridica (società a
responsabilità limitata o società per azioni) nell’ambito
del reddito ricavato da loro dal titolo della partecipazione
in tali società.
LE ALIQUOTE IVA (VAT - VALUE ADDED TAX)
Le aliquote d’imposta sui beni e servizi sono espresse
in percentuali. Le leggi polacche prevedono quattro
aliquote. A partire dal 1. gennaio 2011 l’aliquota di
base per la maggior parte dei beni e dei servizi è del
23%. Sono previste anche due aliquote ridotte:
• del 8% - per alcuni beni e servizi come, ad esempio
prodotti alimentari, servizi alberghieri, o prodotti
e manufatti dell’arte popolare e dell’artigianato,
• del 5% - per la consegna dei libri e delle riviste
specialistiche e per alcuni prodotti alimentari
di base.
L’aliquota del 0%, di carattere particolare, si riferisce
soprattutto alle esportazioni e forniture di merci sul
mercato comunitario, nonché ai servizi di trasporto
internazionale. L’applicazione di questa aliquota, a dazio
zero nella fase di commercializzazione, permette di
dedurre l’imposta conteggiata all’acquisizione di beni e
servizi in relazione a tali attività.
SISTEMA FISCALE IN POLONIA
8
Le norme di legge polacche prevedono alcuni sgravi
fiscali. A partire dal 1. Gennaio 2011 l’ambito delle
operazioni esenti dall’IVA e stato limitato. Tra le
operazioni esenti dall’imposta ci sono servizi sanitari,
finanziari, culturali. L’applicazione della esenzione,
tuttavia, esclude la possibilità di detrazione dell’imposta
conteggiata in relazione a tali attività.
In Polonia, la stragrande maggioranza dei contribuenti
versa l’IVA a scadenze mensili. V’è l’obbligo di
presentare la dichiarazione mensile dell’IVA non oltre
il 25° giorno del mese successivo (art. 99 comma 1
della legge sull’IVA). A partire dal 1. Gennaio 2009 esiste
anche la possibilità della dichiarazione trimestrale.
Quando il 25° del mese cade di sabato o di giorno
festivo, la scadenza per la presentazione della
dichiarazione slitta al primo giorno feriale dopo quello
festivo (art. 12 § 5 Ordinamento fiscale). In alcuni
casi previsti dalla legge, le società possono scegliere
di presentare le proprie dichiarazioni a scadenza
trimestrale. La dichiarazione trimestrale deve essere
presentata entro il 25° giorno del mese successivo a
ciascun trimestre. Anche in questo caso la scadenza
per la presentazione della dichiarazione viene spostata
al primo giorno feriale dopo quello festivo.
Conformemente alla norma del 1. gennaio 2010,
l’aliquota IVA viene restituita agli imprenditori stranieri
in seguito alla loro mozione, se tale tassa proviene dalle
fatture riguardanti l’acquisto dei beni o servizi in Polonia,
oppure dai documenti doganali (nel caso dell’ importo
dei merci), se merci e servizi venivano usati per fine di
esecuzione delle attività compresi nell’ambito dei sgravi
fiscali. Procedimento della restituzione dell’aliquota IVA
per i soggetti stranieri viene regolata dalla delibera del
Ministero della Finanza dal 29. giugno 2011. L’autore di
tale proposta deve adempire alle condizioni seguenti:
Zlota 44 a Varsavia
• l’ente non ha la propria sede in Polonia, ne domicilio,
ne posto della gestione dell’impresa permanente,
• l’ente non è registrato come contribuente IVA
in Polonia,
• l’ente non svolge sul territorio della Polonia
le attività soggette alla partita IVA (tranne alcuni
attività enumerati nella delibera, incluse transazioni
,,reverse charge”8.
www.paiz.gov.pl , www.mf.gov.pl
8
pagina 31
9
COSTI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA
COSTI PER I DATORI DI LAVORO
In media la retribuzione mensile nel settore delle imprese ammonta a 3,700,00 PLN lorde (circa 900,00 Euro)9.
Ciò significa che un lavoratore riceve per il suo lavoro la somma mensile netta di 2.644,38 PLN (circa 660,00 Euro).
Il costo totale per un datore di lavoro che impiega un lavoratore polacco ammonta quindi a 4467 PLN (circa
1065,00 Euro).
RETRIBUZIONE MEDIA LORDA IN ALCUNE REGIONI
VOIVODATO [REGIONE]
IMPORTO IN PLN
ORIENTATIVAMENTE IN EURO
Mazowieckie
4496,00 PLN
1.070, 00 Euro
Łódzkie
3356,00 PLN
800, 00 Euro
Kujawsko – Pomorskie
3.170,00 PLN
750, 00 Euro
Lubelskie
3.175,00 PLN
751, 00 Euro
Podlaskie
3.118,00 PLN
740, 00 Euro
L’ELENCO DELLA MEDIA DI SALARI MENSILI LORDI IN POLONIA SUDDIVISO IN INCARICHI
PROFESSIONALI
PROFESSIONE
STIPENDIO MEDIO (IN ZLOTY ED EURO)
Rappresentanti del potere pubblico, funzionari statali e direttori
7.345 zloty / 1.750€
Specialisti
4.330 zloty / 1.035 €
Tecnici e personale medio
3.650 zloty / 870 €
Impiegati
2.980 zloty / 710 €
Lavoratori nel settore dei servizi e venditori
2.110 zloty / 505 €
Agricoltori, giardinieri, guardaboschi, pescatori
2.200 zloty / 525 €
Lavoratori dell’industria, artigiani
2.770 zloty / 669 €
Operatori macchine, installatori – montatori di attrezzi elettrici
3.005 zloty / 715 €
Operai
2.075 zloty / 495 €
Dati dell’Ufficio Centrale di Statistica per il mese di luglio 2012
9
pagina 32
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
10.1 SOVVENZIONI GOVERNATIVE
In base al Programma di sostegno agli investimenti di alto valore per l’economia polacca negli anni 2011-2020, adottato dal
Consiglio dei Ministri il 5 luglio 2011, vengono concesse diverse sovvenzioni governative. Tale aiuto è erogato in
base a un contratto bilaterale stipulato tra il Ministro dell’Economia e l’investitore. Vi possono ricorrere solo coloro
che hanno intenzione di realizzare un investimento nei seguenti settori prioritari:
•
•
•
•
•
•
•
automobilistico,
elettronico e della produzione di elettrodomestici,
aeronautico,
delle biotecnologie,
agroalimentare,
servizi di outsourcing alle imprese,
ricerca e sviluppo.
Le sovvenzioni possono essere richieste anche dagli imprenditori che hanno intenzione di realizzare investimenti
di tipo produttivo in altri settori, sostenendo una spesa minima ammissibile, pari a 750 mln PLN, a condizione di
creare almeno 200 nuovi posti di lavoro oppure sostenendo una spesa minima ammissibile, pari a 500 mln PLN,
a condizione di creare almeno 500 nuovi posti di lavoro (cd. investimenti rilevanti).
IL PROGRAMMA PREVEDE UN SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI A DUE TITOLI:
1 Sostegno a titolo dei costi sostenuti per la creazione di nuovi posti di lavoro (sovvenzione a scopi occupazionali)
COSTI AMMISSIBILI
DEL NUOVO
INVESTIMENTO
(MLN PLN)
SETTORE
NUOVI
POSTI DI
LAVORO
Produzione:*
• settore automobilistico
• biotecnologie
• prodotti elettronici
ed elettrodomestici
• aeronautica
• settore agricoloalimentare
250
BSS (Business Support
Services)
250
1,5 mln PLN**
R&S
35
1 mln PLN**
Investimenti rilevanti in
altri settori di produzione
200 o 500
750 mln PLN o 500 mln PLN
NONCHÉ
AMMONTARE
DELL’AIUTO PER
UN POSTO DI
LAVORO (PLN)
40 mln PLN
Da 3 200
fino a 15 600***
* Il sostegno non è concesso agli investimenti ubicati nei distretti in cui il tasso di disoccupazione è inferiore al 75% della media nazionale.
** Costo di locazione degli uffici escluso.
*** Più un 20% in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est.
pagina 33
10
2 Sostegno a titolo dei costi ammissibili di un nuovo investimento (sovvenzione per l’investimento)
COSTI AMMISSIBILI
DEL NUOVO
INVESTIMENTO
(MLN PLN)
SETTORE
NUOVI
POSTI DI
LAVORO
Produzione:*
• settore automobilistico
• biotecnologie
• prodotti elettronici
ed elettrodomestici
• aeronautica
• settore agricoloalimentare
50
40 mln PLN
Investimenti rilevanti
200 o 500
750 mln PLN o 500 mln PLN
R&S
35
10 mln PLN**
NONCHÉ
AMMONTARE
DELL’AIUTO
(% DEI COSTI
AMMISSIBILI)
Da 1,5% al 7,5%****
dei costi ammissibili
Fino al 10% dei
costi ammissibili
* Il sostegno non è concesso agli investimenti ubicati nei distretti in cui il tasso di disoccupazione è inferiore al 75% della media nazionale.
** Costo di locazione degli uffici escluso.
*** Più un 20% in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est.
**** 5 p.p. in più in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est.
10.2 INCENTIVI PER GLI
INVESTITORI NELLE ZONE
ECONOMICHE SPECIALI
Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono aree circoscritte
amministrativamente nel territorio polacco, destinate
all’esercizio di attività economiche a condizioni
preferenziali. Gli imprenditori che vi insediano le loro
attività possono beneficiare di agevolazioni fiscali,
ovverossia avviare l’esercizio nell’area appositamente
predisposta senza dover pagare l’imposta sul reddito.
Qualora l’imprenditore decidesse di realizzare un
investimento in una delle ZES, i redditi generati grazie
all’attività esercitata in suddetta zona saranno esenti
dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche (CIT)
oppure delle persone fisiche (PIT), a seconda della forma
dell’esercizio.
pagina 34
Centro commerciale e culturale „Manufaktura” a Łódź foto: Albergo andel’s di Łódź
Per avere più informazioni sulla procedura di assegnazione degli aiuti e sui settori prioritari consultare il sito
http://www.paiz.gov.pl/governmental_grants.
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
Nelle ZES l’imprenditore può beneficiare dei seguenti
vantaggi:
• esenzione dall’imposta sul reddito (CIT o PIT),
• terreno pienamente predisposto ai fini dell’investimento, offerto a un prezzo vantaggioso,
• aiuto gratuito per espletare le formalità legate
all’investimento,
• esenzione dall’imposta sugli immobili (in alcuni
comuni),
• le esenzioni dall’imposta sul reddito concesse nelle
ZES rappresentano il cd. aiuto pubblico regionale,
volto a stimolare lo sviluppo delle regioni dell’UE
meno sviluppate e la creazione di nuovi posti di
lavoro, tramite il sostegno ai nuovi investimenti.
NUOVO INVESTIMENTO
L’investimento iniziale consiste in:
a. investimento in immobilizzazioni materiali o
immateriali legate alla fondazione di un nuovo
stabilimento, all’aumento delle capacità produttive
di uno stabilimento già esistente, alla diversificazione
della produzione grazie all’introduzione di
prodotti non fabbricati finora da uno stabilimento
o a un cambiamento rilevante del processo di
produzione in uno stabilimento già esistente;
oppure
b.acquisto dell’attivo appartenente a uno stabilimento chiuso, o a rischio chiusura in caso di mancato acquisto, fermo restando che l’attivo deve
essere acquistato da un investitore non legato
al venditore e non può limitarsi a un acquisto di
sole azioni o quote di partecipazione nell’impresa;
Per gli investimenti realizzati nel voivodato della
Masovia (mazowieckie) vige una definizione diversa di
“investimento nuovo” (maggiori informazioni disponibili
sul sito www.paiz.gov.pl)
CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO
IN SEGUITO A NUOVI INVESTIMENTI
Con “nuovi posti di lavoro” si intende una crescita netta
dei posti di lavoro in una data impresa, in relazione
alla realizzazione di un nuovo investimento, rispetto
all’occupazione media nei 12 mesi precedenti alla
data di ottenimento dell’autorizzazione. Con “nuovi
dipendenti” si intende il personale assunto dopo la
data di ottenimento dell’autorizzazione, in relazione
alla realizzazione del nuovo investimento, ma entro
tre anni dalla conclusione dello stesso. Con “numero
di dipendenti” si intende il numero di dipendenti
assunti a tempo pieno oppure a tempo parziale e
stagionalmente, riparametrati all’organico impiegato
a tempo pieno.
AUTORIZZAZIONE PER L’ESERCIZIO
NELLE ZES
I soggetti sono autorizzati, dal punto di vista
amministrativo e legale, a fruire dell’aiuto pubblico
nelle ZES in base all’autorizzazione per l’insediamento
dell’attività nella Zona, concessa dai Consigli di Gestione
delle ZES.
Non tutti i tipi di esercizio danno diritto all’utilizzo delle
esenzioni fiscali nelle zone economiche speciali. Tale
beneficio è previsto per gli imprenditori che, realizzando
un nuovo investimento nelle ZES, rispettano le seguenti
condizioni:
1.la proprietà del patrimonio con cui sono legate le
spese a titolo di investimento non verrà trasferita,
in nessuna forma, per la durata di 5 anni dalla
data di prima registrazione dell’attivo materiale
e immateriale, ai sensi delle leggi sull’imposta sul
reddito, o per la durata di 3 anni nel caso di piccole
e medie imprese;
2.l’imprenditore eserciterà l’attività economica per
almeno 5 anni, o 3 anni nel caso di piccole e medie
imprese; L’imprenditore può fruire dell’aiuto in
relazione alla creazione di nuovi posti di lavoro,
a condizione che:
mantenga nuovi posti di lavoro per almeno 5 anni
dalla data di creazione degli stessi (o per 3 anni nel
caso di piccole e medie imprese).
L’ammontare ammissibile dell’aiuto regionale
a disposizione dell’imprenditore dipende da:
• ubicazione dell’investimento,
• ammontare dei costi di investimento sostenuti
oppure
• ammontare dei costi a titolo di assunzione di nuovi
dipendenti,
• nonché grandezza dell’impresa che richiede
l’esenzione fiscale.
pagina 35
10
Mappa degli aiuti regionali negli anni 2014 – 2020
Danzica
35%
35%
VARSAVIA
Olsztyn
50%
Stettino
Bydgoszcz
Białystok
Toruń
Gorzów
Wlkp.
35%
50%
35%
Poznań
VARSAVIA
25%
Zielona
Góra
35%
Breslavia
35%
Lublin
50%
Kielce
Opole
Katowice
25%
20%
35%
35%
Cracovia
Rzeszów
35%
Come emerge dalla Mappa, l’intensità massima di
base degli aiuti pubblici regionali, ovverossia la quota
espressa in percentuale di aiuto nei costi ammissibili,
è pari a:
1.50% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni:
voivodato lubelskie, podkarpackie, podlaskie,
warmińsko-mazurskie,
2.35% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni:
voivodato kujawsko-pomorskie, lubuskie, łódzkie,
małopolskie, opolskie, pomorskie, świętokrzyskie,
zachodniopomorskie, parte del voivodato mazowieckie,
3.25% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni:
voivodato dolnośląskie, śląskie, wielkopolskie,
4.20% - nelle zone ubicate in una parte del voivodato
mazowieckie,
5.15% - nelle zone ubicate nella città di Varsavia fino al
31.12.2017,
6.10% - nelle zone ubicate nella città di Varsavia
a partire dal 01.01.2018.
pagina 36
35%
35%
Łódź
25%
od 31.12.2017 - 15%
od 1.01.2018 - 10%
35%
50%
I costi ammissibili, soggetti all’aiuto regionale nelle
ZES, ossia i costi che rappresentano la base per il
calcolo dell’importo massimo dell’esenzione fiscale,
possono essere:
• costi per un nuovo investimento
oppure
• costi del lavoro del nuovo organico,
a seconda dal fatto se l’esenzione fiscale debba
rappresentare un aiuto a titolo di nuovo investimento e
a titolo di creazione di nuovi posti di lavoro. È possibile
anche fruire contemporaneamente di entrambi i tipi
di aiuto, a condizione che l’ammontare complessivo di
detti aiuti non superi l’ammontare massimo ammissibile
dell’aiuto per un dato investimento; l’importo ammissibile
dell’aiuto è calcolato come prodotto dell’intensità
massima dell’aiuto per il maggiore dei costi sostenuti, tra
quelli per il nuovo investimento e quelli, biennali, a titolo
delle nuove assunzioni.
Per maggiori informazioni consultare il sito
http://www.paiz.gov.pl/investment_support/investment_
incentives_in_SEZ
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI
INCENTIVI COMUNALI PER GLI INVESTITORI:
ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI
Uno dei principali incentivi messi a disposizione dai
comuni agli investitori è l’esenzione dall’imposta
sugli immobili e dalle tasse locali. La Legge del 12
gennaio 1991 sulle imposte e tasse locali (in seguito
Legge i/t) dà ai consigli comunali il diritto di definire
le aliquote delle imposte e di stabilire esenzioni fiscali
dalle imposte e tasse vigenti nel comune interessato.
Per gli imprenditori risulta importante soprattutto
l’imposta sugli immobili.
Va sottolineato che l’aiuto fiscale, in base alle
delibere dei consigli comunali, rappresenta il cd.
“aiuto automatico”; ciò significa che l’esenzione
viene concessa sulla base della legge in vigore, in
seguito all’adempimento, da parte dell’imprenditore,
delle condizioni previste dalla delibera del consiglio
comunale. La richiesta inerente l’intenzione di usufruire
dell’aiuto deve essere presentata secondo il modello
indicato da delibera del consiglio comunale. I costi
a titolo d’investimento sostenuti prima dell’applicazione
dell’esenzione non possono essere considerati spese
ammissibili.
OGGETTO DELL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI
All’imposta sugli immobili sono soggetti:
1.terreni,
2.edifici interi o parti degli stessi,
3.edifici interi o parti degli stessi, legati all’attività
economica ivi esercitata.
CONTRIBUENTI
IMMOBILI
SOGGETTI
ALL’IMPOSTA
SUGLI
I soggetti dell’imposta sugli immobili sono le persone
fisiche, le persone giuridiche, le unità organizzative,
tra cui le società non aventi personalità giuridica,
proprietarie o titolari degli immobili o edifici,
usufruttarie di terreni a tempo determinato, titolari di
immobili o edifici, per intero o in parte, appartenenti
al Tesoro dello Stato o agli enti locali, qualora il titolo di
godimento fosse regolato dal contratto stipulato o con
il proprietario o con l’Agenzia delle Proprietà Agricole
(Agencja Nieruchomości Rolnych), oppure ricada sotto
altro, eventualmente esistente, titolo legale.
Prosta Tower a Varsavia foto: Tadeusz Rudzki
L’ammontare delle aliquote dell’imposta sugli immobili
è definito in base alla delibera del consiglio comunale,
fermo restando che dette aliquote non possono superare
i limiti determinati dalla Legge i/t.
ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI
Il consiglio comunale, in seguito alla delibera, può
consentire un’esenzione dall’imposta sugli immobili per
gli imprenditori, come una tra le diverse forme di aiuto
pubblico.
L’aiuto sotto forma di esenzione dall’imposta sugli
immobili corrisponde al valore dell’esenzione fiscale.
pagina 37
10
CONDIZIONI PER LA CONCESSIONE DELL’AIUTO
PGE Arena di Danzica foto: Dariusz Boczek
1.prima di iniziare la realizzazione dell’investimento,
presentare all’agenzia delle entrate competente la
comunicazione inerente l’intento di fruire dell’aiuto.
La delibera del Consiglio comunale deve definire
modalità e forme di presentazione di detta notifica.
Solo i costi sostenuti successivamente alla data di
presentazione della notifica possono essere inclusi
nel programma di aiuto;
2.impegno, da parte dell’imprenditore, di coprire
almeno il 25% dei costi ammissibili, con fondi propri
o ricorrendo a fonti esterne di finanziamento (non
derivanti dagli aiuti pubblici);
3.mantenere l’investimento in una data zona per
almeno 5 anni o 3 anni in caso delle PMI, a partire
dalla data di conclusione della realizzazione dello
stesso;
4.in caso di aiuto calcolato in base ai costi sostenuti
per la creazione di nuovi posti di lavoro, essi devono
essere creati entro 3 anni dalla data di conclusione
dell’investimento e l’occupazione deve essere
mantenuta a un livello non inferiore alla media dei
12 mesi antecedenti alla data di creazione dei posti
di lavoro, i quali a loro volta devono essere conservati
per almeno 5 anni, o 3 anni in caso delle PMI, dalla
data di creazione degli stessi.
pagina 38
ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI
NELL’AMBITO DELL’AIUTO DE MINIMIS
Il consiglio comunale può adottare, sotto forma di
delibera rientrante nel programma di aiuti, le esenzioni
fiscali, mantenendo le soluzioni basate sulle disposizioni
comunitarie sugli aiuti de minimis; in tal caso l’aiuto è
esente dall’obbligo di notifica, a condizione però che il
progetto di delibera sia presentato, per conoscenza, al
Presidente di UTCC.
Il principale atto giuridico che regola la concessione degli
aiuti de minimis è il Regolamento della Commissione
(CE) n. 1998/2006 del 15 dicembre 2006, relativo
all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato sugli
aiuti di importanza minore (de minimis) (G.U.UE L 379/5),
che permette di concedere gli aiuti anche nel settore del
trasporto stradale.
SOGLIE DELL’AIUTO DE MINIMIS
Il Regolamento determina la soglia dell’aiuto de minimis
al livello di 200 mila euro, e di 100 mila euro nel settore
del trasporto stradale, per un’impresa, per tre esercizi
consecutivi. L’aiuto viene calcolato sommando le
sovvenzioni ottenute nell’anno corrente e nei due anni
precedenti; l’importo complessivo degli aiuti non può
superare i 200 mila euro (i 100 mila euro nel settore del
trasporto stradale).
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
10.3 ZONE ECONOMICHE SPECIALI (fino a 31.12.2016)
9
Słupsk
Sopot
8
11
woj. pomorskie
woj. warmińsko-mazurskie
14
woj. zachodniopomorskie
Olsztyn
woj. podlaskie
woj. kujawskopomorskie
3
Suwałki
Kostrzyn
woj. mazowieckie
woj.
lubuskie
woj. wielkopolskie
Łódź
6
Legnica
woj. łódzkie
5
woj. dolnośląskie
Kamienna Góra
1
Starachowice
Wałbrzych
13
woj.
opolskie
woj. lubelskie
10
woj.
świętokrzyskie 12
woj.
śląskie
Tarnobrzeg
2
7
Katowice
Cracovia
4
woj.
małopolskie
Mielec
woj.
podkarpackie
1
KAMIENNOGÓRSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
MAŁEJ PRZEDSIĘBIORCZOŚCI
8
POMORSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
2
KATOWICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
9
SŁUPSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
3
KOSTRZYŃSKOSŁUBICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
10
SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA „STARACHOWICE”
4
KRAKOWSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
11
SUWALSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
5
LEGNICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
12
TARNOBRZESKA SPECJALNA STREF EKONOMICZNA
EUROPARK WISŁOSAN
6
ŁÓDZKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
13
WAŁBRZYSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
7
SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA EUROPARK MIELEC
14
WARMIŃSKOMAZURSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA
pagina 39
10
1
1 KAMIENNOGÓRSKA
1.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA MAŁEJ
PRZEDSIĘBIORCZOŚCI
La zona è ubicata nella Polonia del sud-ovest,
voivodato dolnośląskie e wielkopolskie. La superficie
complessiva della stessa è di 367,14 ettari.
Punti forti della Zona:
I terreni facenti parte della Zona si trovano
a poca distanza dalla frontiera con la Repubblica
Federale Tedesca e la Repubblica Ceca,
nei pressi dell’autostrada A-4 e A-3 e delle
strade nazionali.
Collegamenti aerei con gli aeroporti di Breslavia,
Praga e Dresda.
L’ubicazione dell’investimento nella zona dà il diritto
di fruire di un aiuto pubblico pari al 60% dei costi di
investimento sostenuti.
Nella zona operano già 42 investitori che hanno
sostenuto costi di investimento superiori a PLN 1,88
mld, e offrono occupazione a oltre 4 855 dipendenti.
Numero di autorizzazioni in vigore: 51.
Importo complessivo dei costi di investimento
sostenuti: PLN 1.880.770.216,00.
2
2 KATOWICKA
2.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
La zona è situata nel sud della Polonia, in 2 voivodati.
Oltre l’80% dei terreni destinati agli investimenti
è ubicato nella Slesia – voivodato śląske.
Ubicazione nei pressi dell’autostrada A4
(collegamento con la Germania e l’Ucraina) e A1
(collegamento con la Repubblica Ceca).
Quasi 5 milioni di abitanti nel voivodato śląske.
Il 3° maggior centro di istruzione in Polonia
(45 atenei, circa 130.000 studenti).
Cluster automobilistico.
Sgravi fiscali: imposta sul reddito delle persone
giuridiche (dal 25% fino al 55%).
Terreni destinati agli investimenti completamente
attrezzati (grienfield).
Premi e riconoscimenti più importanti:
• secondo la relazione dell’Istituto di Ricerca
sull’Economia
di
Mercato “Attrattività
dell’Investimento nei Voivodati e nelle
subregioni in Polonia, 2013”, la regione più
interessante per gli investitori è proprio il
voivodato śląskie, dove è ubicata la zona;
• Il Business Financial Times, nella sua classifica
FDI del 2012, l’ha ritenuta la migliore zona
economica in Polonia, la seconda in Europa e
l’undicesima al mondo.
246 imprese.
Numero complessivo di dipendenti: 4.855.
www.ssemp.pl
pagina 40
Oltre PLN 22 miliardi di spese d’investimento
sostenute.
Oltre 53.000 posti di lavoro.
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
1.300 ettari di terreni disponibili per gli investimenti.
Lotti di superficie da 0,5 a 150 ettari.
Lotti con pieno accesso alle utenze (acqua, corrente,
gas, rete fognaria) e alla rete stradale.
Palazzine di uffici in classe A nella città di Katowice
(da affittare).
274 autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività
economiche nella zona.
Importo complessivo delle spese d’investimento
sostenute: PLN 5.379.018.833,19
Numero complessivo di dipendenti impiegati
nella zona: 24.508.
www.kssse.pl
Possibilità di affittare capannoni industriali pronti.
www.ksse.com.pl
3
3 KOSTRZYŃSKO3.
SŁUBICKA
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
La zona è situata nella Polonia dell’ovest e copre
la superficie di 1.715,5752 ettari. È suddivisa in
31 sottozone ubicate in tre voivodati: lubuskie,
zachodniopomorskie e wielkopolskie.
L’ubicazione geografica nel cuore dell’Europa,
nelle dirette vicinanze di Germania e Repubblica
Ceca, garantisce collegamenti molto comodi per il
trasporto delle persone e delle merci.
Transito facilitato grazie alle strade internazionali
E30 (A2), E65 (A3), E28 e alla linea ferroviaria ParigiBerlino-Varsavia-Mosca.
4 KRAKOWSKA
4.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
4
La zona si estende sulla superficie di 707 ettari.
È situata nel voivodato małopolskie e podkarpackie;
comprende 27 sottozone, ubicate in 25 comuni.
La zona è a disposizione di tutte le imprese nei
settori dell’industria tradizionale, ad eccezione
della produzione di articoli soggetti all’obbligo di
autorizzazione statale, quali: alcolici, tabacchi o
acciaio.
Sono previste autorizzazioni per l’esercizio di
attività nella zona anche in caso di alcuni tipi di
imprese del settore terziario (servizi di informatica,
ricerca e sviluppo nel ramo delle scienze naturali,
servizi tecnologici, ragioneria e controllo dei libri
contabili, servizi di contabilità – ad esclusione delle
dichiarazioni fiscali –, servizi di studio e analisi tecnica
e servizi di call center)
L’ubicazione della zona sui fiumi Oder e Warta facilita
l’accesso ai porti marittimi di Stettino e Świnoujście,
e ai porti fluviali di Berlino e Amburgo.
190 autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività
economiche nella zona.
Aeroporti per trasporto delle persone e della merce
a Babimost, Goleniów e nella capitale tedesca
Berlino.
Presenza di piccole e medie imprese come: Trefl,
Radionika o Fideltronik, e di grandi imprese ben
note come: Comarch, Brembo, Valeo, RR Donnelley,
Motorola, Shell, MAN Trucks o Capita.
pagina 41
10
Nella zona sono stati creati oltre 17.000 posti di
lavoro.
Importo complessivo delle spese d’investimento
sostenute: PLN 3,8 mld
www.sse.krakow.pl
Più di 1.200 ettari di terreni per gli investimenti.
18 sottozone adiacenti alle vie di circolazione
più importanti in questa parte dell’Europa.
Sistema di agevolazioni fiscali.
Assistenza complessiva agli investitori.
Infrastruttura disponibile nella Zona: lotti
preparati per gli investimenti, collegamenti
stradali, accesso alle utenze.
5
5 LEGNICKA SPECJALNA
5.
STREFA EKONOMICZNA
Ubicazione comoda, nei pressi delle vie di
circolazione.
Vicinanza agli aeroporti.
Vicinanza alla Repubblica Ceca e alla Germania.
La Zona è ubicata nella Polonia del sud-ovest, nel
voivodato dolnośląskie, ossia in una delle regioni
con uno sviluppo più dinamico.
Il valore del PIL generato pro capite supera la
media nazionale.
Il numero di abitanti della Bassa Slesia è pari a ca.
3 milioni, di cui oltre 1,8 mln è in età produttiva.
La zona è adiacente alla frontiera tedesca e ceca.
Comodi collegamenti stradali: autostrade A4, A8,
A18 e superstrade S3, S5, S8.
L’Aeroporto Internazionale di Breslavia, con un
volume di traffico di passeggeri pari a 2 milioni
all’anno, offre collegamenti con le maggiori città
dell’Europa.
Linea ferroviaria internazionale E30.
Comodi collegamenti con i porti di Stettino
e di Świnoujście.
La Zona dista ca. 500 km da sei capitali europee:
Praga, Berlino, Bratislava, Vienna, Budapest
e Varsavia.
pagina 42
Accesso a un organico ben qualificato.
Sistema di
sviluppato.
formazione
professionale
ben
Sin dalla nascita della Zona, le imprese vi hanno
investito oltre PLN 6,8 mld; l’importo dichiarato
delle spese di investimento sostenute ammonta
a oltre PLN 3,8 mld.
Nella struttura dei settori dominano, da alcuni
anni, quello automobilistico e metallurgico, con
una forte quota di capitale tedesco, pari al 74%.
Nel settore automobilistico operano tra l’altro:
Sitech, Sanden, Faurecia e Volkswagen Motor
Polska.
Numero di autorizzazioni concesse per l’esercizio
di attività: 136.
Importo complessivo delle spese d’investimento
sostenute: PLN 6,85 mld.
Numero complessivo di dipendenti: 11.600.
www.lsse.eu
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
6
6 ŁÓDZKA SPECJALNA
6.
STREFA EKONOMICZNA
7
La Zona si estende sulla superficie di 1302 ettari,
in tre voivodati: łódzkie, mazowieckie e
wielkopolskie; gode di un’ottima ubicazione
nel centro della Polonia e dell’Europa: incrocio
delle autostrade A1 (E75 Helsinki-Atene) e A2
(E30 Berlino-Mosca), collegamento ferroviario
commerciale: Łódź-Chengdu (Cina); aeroporto
internazionale “W. Reymont”.
7 SPECJALNA STREFA
7.
EKONOMICZNA
EURO-PARK MIELEC
La Zona è situata nella Polonia del sud-est, nelle
vicinanze di importanti mercati; offre bassi costi
di esercizio dell’attività economica.
È stata la prima Zona Economica Speciale in Polonia:
istituita nel 1995.
La Zona offre diversi terreni per investimenti di tipo
greenfield e brownfield.
Terreni attraenti per gli investitori.
298 autorizzazioni concesse per l’ esercizio di attività
economiche.
Cooperazione con istituti professionali e atenei
nella Regione di Łódź.
Importo delle spese sostenute dagli investitori:
PLN 6,2 mld.
Focalizzazione sullo sviluppo di contatti e
sulla collaborazione tra le imprese e gli istituti
professionali in materia di creazione di sezioni
sponsorizzate, adeguamento di programmi
di istruzione ai requisiti e alle aspettative dei
futuri datori di lavoro; forte cooperazione con
il Centro di Formazione Permanente delle Nuove
Tecnologie di Łódź, promozione della formazione
duale e di corsi di aggiornamento professionale.
L’offerta include lotti già a partire da 0,5 ettari,
ubicati in diverse sottozone nei voivodati łódzkie,
mazowieckie e wielkopolskie, nonché spazi in
palazzine ufficio comprese nello status della
Zona, dove si può esercitare l’attività nel settore
di BPO o IT.
Alto livello di aiuto pubblico (fino al 55%).
www.sse.lodz.pl
19.938 nuovi posti di lavoro creati (in totale 26.208
posti di lavoro).
www.europark.arp.pl
8
8 POMORSKA SPECJALNA
8.
STREFA EKONOMICZNA
La zona è ubicata nella Polonia del nord, e gode
di accesso al mare. È stata istituita in base al
regolamento del Consiglio dei Ministri sull’unione
delle due Zone Economiche Speciali di Tczew
e di Żarnowiec. Comprende 24 sottozone situate
in
quattro
voivodati:
zachodniopomorskie,
kujawsko-pomorskie, wielkopolskie e pomorskie.
pagina 43
10
Localizzazione attraente, presenza di aeroporti
internazionali, buoni collegamenti con tutta la
Polonia (A1) e l’Europa.
Terreni industriali preparati per gli imprenditori:
infrastruttura tecnica completa, piani regolatori,
agevolazioni in materia di imposta sugli immobili
in alcune sottozone, ecc.
Il proprietario della Zona è il Parco ScientificoTecnologico di Danzica (Gdański Park NaukowoTechnologiczny) e il Porto Baltico delle Nuove
Tecnologie (Bałtycki Port Nowych Tecnologii),
istituito su una parte di terreni degli ex Cantieri
di Gdynia (Stocznia Gdynia S.A.).
Realizzazione di una serie di investimenti mirati
all’integrazione e all’estensione dell’attività
della Zona, quali il Parco Scientifico-Tecnologico
di Danzica, il Porto Baltico delle Nuove Tecnologie;
focalizzazione
sul
settore
biotecnologico,
ICT, energetico (tra l’altro Forum di Dialogo
e Cooperazione del Voivodato Pomorskie “Energia
e Autogoverno”, Piattaforma Tecnologica Energetica
della Pomerania, Cluster Eco-energetico), progetti
europei;
9
9 SŁUPSKA SPECJALNA
9.
STREFA EKONOMICZNA
La Zona è situata nella
estende sulla superficie
La Zona comprende 17
ubicate in diverse
Pomerania Centrale.
Polonia settentrionale e si
complessiva di 899 ettari.
sottozone di investimento,
città e comuni della
Nella Zona è ubicato l’Incubatore Tecnologico
di Słupsk;
Nell’ambito dell’Incubatore funzionano i seguenti
soggetti:
• Laboratorio di Automazione, Robotica e
Sistemi Visuali;
• Laboratorio delle Fonti di Energia Rinnovabile;
• Centro di Formazione e Congressi
• Cluster dei Mobili di Szczecinek.
www.sse.slupsk.pl
Forte focalizzazione sulla cooperazione tra
il mondo imprenditoriale e l’educazione:
commercializzazione dell’istruzione, programmi
BioConvention, InnoDoktorant, ecc.
Superficie complessiva di terreni disponibili
per gli investimenti nella Zona: 660,2 ettari.
10
10 SPECJALNA STREFA
10.
EKONOMICZNA
“STARACHOWICE”
Costi sostenuti dagli investitori: PLN 8,18 mld.
Numero complessivo di posti di lavoro: 16.033.
www.strefa.gda.pl
pagina 44
La Zona è situata nella Polonia centrale,
nel voivodato świętokrzyskie e comprende
15 sottozone. La Zona si estende sulla superficie
complessiva di 644,4646 ettari.
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
159 autorizzazioni concesse
di attività economiche.
per
l’esercizio
Investimenti pari a PLN 1.852,90 mln e 6.332 posti
di lavoro.
In offerta: terreni disponibili per gli investimenti,
di tipo greenfield e brownfield
Top 50 nella Classifica “Financial Times-fDi Magazine”
- Free Zones of the Future 2012/13
92% degli investitori soddisfatti (KPMG 2012).
100% degli investitori soddisfatti dell’infrastruttura
(KPMG 2008).
Il 92% degli investitori raccomanderebbe la Zona
ai partner di business (KPMG 2009)
Nella Zona è ubicato il Parco Industriale di Puławy
- SSE “Starachowice” Link per la sottozona di Puławy:
www.paiz.gov.pl/investment_support/industrial_and_
technology_parks
www.sse.com.pl
La superficie complessiva della Zona SSSE
raggiunge i 375,6334 ettari. Gli investitori
hanno ancora a disposizione ca. 82 ettari di
terreni professionalmente preparati a fini di
investimento. Le società Pfleiderer MDF Sp. z o.o.
e Rockwool Polska Sp. z o.o hanno avviato, presso
il Parco Scientifico-Tecnologico di Ełk, capannoni
industriali e laboratori che operano godendo delle
condizioni preferenziali della Zona.
I terreni a disposizione degli investitori sono dotati
di un’infrastruttura tecnica completa e di Piani
Regolatori.
Diretta vicinanza alle strade nazionali 8, 16, 65
e alla rete ferroviaria; bassi prezzi dei terreni;
accesso a un organico qualificato; bassi costi
di personale e ubicazione nei pressi della frontiera
con Russia, Lituania e Bielorussia.
91 imprese a capitale polacco ed estero operanti
nella Zona.
6.400 nuovi posti di lavoro creati.
Valore degli investimenti: oltre PLN 2 mld.
Il capitale estero presente nella Zona proviene da:
Germania, Danimarca, Ucraina, Svizzera, Lituania,
Olanda, Svezia, Bielorussia e Russia.
11
11 SUWALSKA SPECJALNA
11.
STREFA EKONOMICZNA
La Zona (SSSE) è ubicata nella Polonia orientale. Presso
le città di: Suwałki, Ełk, Gołdap, Białystok e Łomża sono
state istituite sottozone: i moderni quartieri industriali
preparati appositamente per una veloce realizzazione
dell’investimento da parte degli imprenditori polacchi
e stranieri.
Nel 2014, Suwalska Specjalna Strefa Ekonomiczna
S.A ha concesso 16 nuove autorizzazioni per
l’esercizio di attività produttive presso la Zona.
Gli imprenditori hanno dichiarato la creazione
di 220 nuovi posti di lavoro. Il valore degli
investimenti dovrebbe superare i PLN 401.790.149.
Nel 2013, Suwalska Specjalna Strefa Ekonomiczna
S.A ha concesso 10 nuove autorizzazioni per
l’esercizio di attività produttive nella Zona. Gli
imprenditori hanno dichiarato la creazione
di 255 nuovi posti di lavoro. Il valore degli
investimenti dovrebbe superare i PLN 175.318.000.
www.ssse.com.pl
pagina 45
10
12
12 TARNOBRZESKA
12.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
EURO-PARK WISŁOSAN
La Zona è ubicata in 21 sottozone in 6 voivodati:
podkarpackie,
świętokrzyskie,
mazowieckie,
lubelskie, dolnośląskie e podlaskie. La Zona
copre la superficie di 1.677,16 ettari.
Superficie complessiva
nella Zona: 522,63 ettari.
dei
terreni
disponibili
Nel 2014 sono state concesse 39 autorizzazioni
per l’esercizio di attività.
Le spese di investimento dichiarate
autorizzazioni ammontano a PLN 1,8 mld.
nelle
Dichiarazione di creare 869 nuovi posti di lavoro.
Sono state concesse 285 autorizzazioni per l’esercizio
di attività.
46 imprese estere.
Finora gli investitori hanno creato più di
18.706 nuovi posti di lavoro e hanno garantito
il mantenimento di 7.477 posti di lavoro.
Le spese a titolo di investimento sostenute nella
Zona hanno superato il valore di PLN 7,72 mld.
Raffineria a Danzica
www.tsse.arp.pl
13
pagina 46
13 WAŁBRZYSKA
13.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
La Zona si estende sulla superficie di 2648 ettari
e comprende 44 sottozone, di cui 28 ubicate nel
voivodato dolnośląskie, 7 nei voivodato opolskie,
8 nel voivodato wielkopolskie e 1 nel voivodato
lubuskie, a Szprotawa.
Ubicazione vantaggiosa, nelle
Repubblica Ceca e Germania.
vicinanze
14
14 WARMIŃSKO-MAZURSKA
14.
SPECJALNA STREFA
EKONOMICZNA
di
Rete di comunicazione e collegamenti ben
sviluppata (autostrade A4 e A2, aeroporti
internazionali di Breslavia, Poznań e Katowice).
La Zona è ubicata nella Polonia del nord-est
e si estende sulla superficie di 1014,9 ettari.
Comprende 29 sottozone.
Terreni attraenti per gli investimenti, dotati
di accesso alle utenze.
Ca. 357 ettari di terreni, ubicati nella Zona,
a disposizione degli investitori.
Moderni capannoni industriali già pronti
(Wałbrzych, Kłodzko, Bolesławiec, Nowa Ruda).
I terreni offerti agli investitori sono in gran
parte dotati di accesso alle utenze e godono
di un’ubicazione vantaggiosa dal punto di vista
dei collegamenti.
Accesso a un organico qualificato.
Approccio positivo delle autorità locali e degli
abitanti dei comuni facenti parte della Zona.
1.060 ettari di terreni a disposizione degli investitori.
Secondo FDI 2012/2013, è la 4° zona in Europa
e 22° al mondo tra 600 Zone Economiche Speciali
analizzate.
170 investitori.
Nelle vicinanze della maggior parte delle sottozone
operano stazioni ferroviarie di trasbordo.
71 imprese con un’autorizzazione
per l’esercizio di attività.
valida
44 imprese che esercitano attività economica.
Livello delle spese per investimento sostenute
superiore ai PLN 3,4 mld.
7.868 nuovi posti di lavoro creati.
305 autorizzazioni concesse per l’esercizio di
attività.
www.wmsse.com.pl
Valore delle spese a titolo di investimenti:
PLN 16,7 mld.
Più di 36,6 mila nuovi posti di lavoro.
www.invest-park.com.pl
pagina 47
Parco Scientifico e Tecnologico Pomerania a Gdynia foto: Piotr Krajewski
10
10.4 PARCHI SCIENTIFICI
E TECNOLOGICI
I parchi industriali e tecnologici sono luoghi creati
per stimolare lo sviluppo dell’industria grazie alla
concentrazione di imprese dello stesso settore e di centri
di ricerca e sviluppo a loro sostegno. Rappresentano uno
strumento di sviluppo sempre più diffuso in Polonia. Le
facilitazioni offerte da queste strutture sono indirizzate
sia agli imprenditori polacchi sia a quelli stranieri.
Nonostante numerose caratteristiche comuni (missione,
obiettivi, forme di attività, organizzazione, ecc.), i parchi
tecnologici sono molto diversi tra loro. Praticamente
ogni parco ha un suo carattere unico e specifico, legato
alle condizioni sociali, culturali ed economiche della
regione e ai fattori di crescita disponibili. Non esiste
un modello universale del parco né schema organizzativo
che garantisca il successo. Le singole iniziative
rispecchiano le caratteristiche del contesto scientifico
e imprenditoriale locale, la tipologia dell’economia e le
tradizioni industriali e culturali.
Un Parco tecnologico è un insieme circoscritto
di immobili e infrastrutture tecniche, creato al fine
di produrre un flusso di conoscenze e tecnologie tra
istituzioni scientifiche e imprenditori. Agli imprenditori
che desiderano ricorrere alle nuove tecnologie,
i parchi offrono servizi nell’ambito di:
• consulenza per la fondazione e lo sviluppo
dell’impresa;
• trasferimento di tecnologia;
pagina 48
• trasformazione dei risultati dei lavori di ricerca
e sviluppo nelle innovazioni tecnologiche;
• creazione di condizioni favorevoli per l’esercizio
dell’attività economica.
Il primo parco in Polonia – Parco Scientifico
e Tecnologico di Poznań – è nato nel maggio del
1995. I parchi tecnologici polacchi sono istituiti sotto
il patronato dell’Associazione degli Organizzatori dei
Centri per l’Innovazione e l’Imprenditoria, con sede
in Poznań www.sooipp.org.pl.
Un Parco industriale-tecnologico, invece, è un insieme
circoscritto di immobili e infrastrutture rimasti dopo la
ristrutturazione o la chiusura delle aziende, unitamente
ad altri immobili connessi. I parchi di questo tipo sono
istituiti con il sostegno delle autorità locali al fine
di garantirvi condizioni preferenziali per l’esercizio
dell’attività economica, in particolar modo alle piccole
e medie imprese. I parchi industriali-tecnologici devono
realizzare i seguenti obiettivi:
• concentrazione, sui terreni in offerta, di imprese
ben funzionanti con alto livello di utilizzo di nuove
tecnologie,
• attirare gli investitori,
• creare posti di lavoro.
Elenco completo dei parchi disponibile sul sito:
www.paiz.gov.pl/investment_support/industrial_and_
technology_parks
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
10.5 CLUSTER IN POLONIA
I cluster rappresentano un elemento rilevante della
politica economica polacca (cluster-based economy).
Per questo motivo si segue con tanta attenzione
l’andamento del loro sviluppo, nell’ottica non solo
delle loro necessità, ma anche delle difficoltà e degli
ostacoli esistenti. Risulta quindi indispensabile una
predisposizione continua di raccomandazioni sui
cambiamenti da adottare, indirizzate a diversi gruppi
di stakeholder che partecipano alle iniziative dei
cluster, quali gli imprenditori, i coordinatori dei cluster,
i centri di ricerca e sviluppo, le istituzioni a sostegno
degli imprenditori, i rappresentanti di governo e degli
enti locali.
Informazioni sui cluster operanti in Polonia:
(in base al benchmarking dei cluster predisposto
da PARP nel 2014)
All’indagine di benchmarking sono stati invitati 35
cluster, di cui 31 avevano già partecipato alle edizioni
precedenti dell’indagine (2010 e 2012). Detta analisi
ha consentito di definire le tendenze relative ai
cambiamenti nei principali campi d’interesse dei cluster:
risorse, processi, risultati e potenziale di crescita. In
occasione di questa edizione, per la prima volta sono
stati intervistati circa 620 rappresentanti dei membri dei
cluster, in primo luogo imprenditori le cui opinioni sui
benefici derivanti dalla partecipazione al cluster, e sulla
qualità delle azioni intraprese dal coordinatore, sono
state prese in considerazione per la formulazione delle
conclusioni e delle raccomandazioni basate sui risultati
dell’indagine.
•
•
•
•
persone) nelle imprese facenti parte dei cluster
in studio, e ciò, rispetto ai livelli quasi invariati
di occupazione in Polonia, conferma l’importanza
dei cluster in questo campo;
il numero di membri dei cluster, negli anni
2012-2014, è aumentato del 41% ca. (560 soggetti);
quasi tutti i cluster in studio funzionano in base alla
strategia di sviluppo che, nel caso di ca. il 90% (29 su
32), è stata predisposta sotto forma di un apposito
documento;
più del 51% degli imprenditori facenti parte dei
cluster ha dichiarato di realizzare i lavori di R&S,
e il 58% ha dichiarato di avere implementato
innovazioni negli ultimi due anni, e ciò conferma
la tesi secondo la quale i cluster rappresentano
un contesto favorevole alle innovazioni;
è stato notato un livello diversificato di
implementazione delle innovazioni soggette
alla tutela legale (10 su 35 cluster hanno adottato
la tutela legale).
Le informazioni dettagliate sui risultati dell’indagine
sono state presentate nelle relative relazioni, consultabili sul Portale dell’Innovazione:
www.pi.gov.pl/eng/chapter_86522.asp
Sul Portale dell’Innovazione è stata inserita anche la
base dati dei cluster con la Mappa dei Cluster in Polonia:
www.pi.gov.pl/PARP/data/klastry/index_en.html
Sotto sono riportate alcune tra le conclusioni più rilevanti
dell’indagine sul gruppo dei cluster analizzato:
Incubatore Tecnologico a Cracovia foto: Piotr Krajewski
• gli imprenditori rappresentano oltre l’81% dei
membri dei cluster (di cui il 44,4% micro imprese,
il 49,7% PMI e il 5,9% grandi imprese); facendo
riferimento alle cifre riportate nell’indagine del 2012
– studio sul 74% degli interessati – il dato dimostra
la crescita della conoscenza e dell’apprezzamento,
da parte degli imprenditori, dei benefici legati alla
partecipazione ai cluster;
• i membri dei cluster in studio (1917) danno impiego
a ca. 100 mila dipendenti; ciò dimostra che i cluster
rappresentano un’importante fonte di nuovi posti di
lavoro e sono centri di crescita economica;
• negli ultimi due anni è stato registrato un
incremento dell’occupazione del 7% (ca. 6,6 mila
pagina 49
10
10.6 FONDI EUROPEI
PER GLI ANNI 2014-202010
Negli anni 2014-2020 la Polonia investirà 82,5 mld
di euro nell’ambito della politica europea di coesione.
Il 23 maggio 2014, la Commissione Europea ha approvato
l’Accordo di Partenariato: il documento più importante
che definisce la strategia di investimento dei Fondi
Europei nel periodo delle nuove prospettive finanziarie.
FONDI PER LA POLITICA DI
COESIONE?
11.QUANTI
La Polonia otterrà dal budget della politica di coesione,
per gli anni 2014-2020, un importo di euro 82,5 mld.
Detto importo comprende:
ca.
76,6
mld euro
ca.
700
mln euro
4,1
mld euro
ca.
473
mln euro
ca.
287
mln euro
ca.
100
mln euro
pagina 50
a disposizione nell’ambito dei
programmi operativi, di cui oltre
252 mln di euro per il sostegno
dei giovani disoccupati non-studenti,
a disposizione nell’ambito dei
programmi di Cooperazione
Territoriale Europea;
per i progetti infrastrutturali di
importanza europea, nel campo
dei trasporti, nell’ambito dello
strumento “Unire l’Europa”;
dal Fondo di aiuti europei agli
indigenti (FEAD), per i programmi
che assicureranno il cibo ai più
bisognosi, i vestiti e altri articoli
di prima necessità ai senzatetto
e ai bambini nelle case povere,
dalle risorse complessive destinate
agli aiuti tecnici, gestite dalla
Commissione Europea;
per le iniziative di carattere
innovativo legate allo sviluppo
delle aree urbane.
Tali fondi potranno essere investiti nei lavori di
ricerca e nella commercializzazione dei loro risultati,
nei collegamenti stradali chiave (autostrade,
superstrade), nello sviluppo dell’imprenditoria, nel
trasporto ecologico (ferrovie, trasporto pubblico),
nella digitalizzazione del Paese (accesso a internet
a banda larga, servizi online di amministrazione),
nel reinserimento sociale e lavorativo e altro.
Inoltre l’Imposta IVA nei progetti cofinanziati con
i Fondi Europei rappresenterà un costo ammissibile,
consentendo un eventuale rimborso. Il livello delle
sovvenzioni europee sarà pari all’85% (per le regioni
meno sviluppate) e all’80% nel caso della Masovia.
22.ACCORDO DI PARTENARIATO
Il 23 maggio 2014, la Commissione Europea ha
approvato l’Accordo di Partenariato: il documento più
importante che definisce la strategia di investimento
di una nuova tranche di fondi europei nel nostro Paese.
La Polonia è tra i primi Stati Membri ad avere concluso
i negoziati in materia dell’Accordo di Partenariato.
Il documento definisce le seguenti questioni:
•
•
•
•
•
regole principali di investimento dei fondi europei;
nessi tra i fondi e i documenti strategici;
distribuzione dei fondi per i singoli settori;
regime dei programmi operativi;
divisione delle responsabilità per la gestione dei
fondi europei tra livello regionale e centrale.
Al fine di garantire un migliore coordinamento, per
la prima volta sono stati inclusi in un documento solo
i fondi connessi alla Politica di coesione, alla Politica
Agricola Comune e alla Politica Comune della Pesca.
Conformemente all’Accordo di Partenariato, i fondi
saranno investiti nei campi che favoriranno in modo
particolare lo sviluppo della Polonia, quali:
• aumento della competitività dell’economia;
• miglioramento della coesione sociale e territoriale
del Paese;
• rafforzamento dell’efficacia e dell’efficienza dello
Stato.
Nominalmente verra continuato l’investimento
soprattutto nell’infrastruttura dei trasporti (stradale
e ferroviario, ma il maggior incremento delle spese
riguarderà l’innovazione e il sostegno agli imprenditori.
Grazie a un’offerta ampliata degli strumenti finanziari
INCENTIVI PER LE IMPRESE 10
33.PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI
Astoria Premium Offices a Varsavia fonte: STRABAG Real Estate
Negli anni 2014-2020 saranno investiti i fondi connessi
alla politica di coesione tramite 6 Programmi Operativi
Nazionali, tra cui anche un programma multiregionale che
comprende i voivodati della Polonia dell’Est (lubelskie,
podkarpackie, podlaskie, świętokrzyskie, warmińskomazurskie). L’Accordo di Partenariato rappresenta un
punto di riferimento. I programmi nazionali saranno
gestiti dal Ministro per lo Sviluppo Regionale.
La tabella sotto riportata illustra la distribuzione dei
fondi europei nell’ambito di programmi nazionali
27,41
mld euro
PON Infrastrutture
e Ambiente
8,61
PON Sviluppo Intelligente
2,17
PON Polonia Digitale
mld euro
mld euro
rimborsabili (prestiti, fideiussioni, ecc.) si potranno
sostenere più progetti realizzati dalle piccole e medie
imprese. Continueranno i finanziamenti per gli
investimenti legati alla tutela dell’ambiente e al settore
energetico, nonché per i progetti inerenti cultura,
occupazione e prevenzione dell’emarginazione sociale.
4,69
mld euro
2
mld euro
Gli autogoverni regionali gestiranno un ammontare
maggiore di fondi europei. Negli anni 2007-2013,
ca. il 25% di tutte le sovvenzioni dell’UE è stato
amministrato da enti locali, mentre adesso detto
livello raggiungerà quasi il 40%.
Il nuovo budget permette anche di investire nello
sviluppo delle città. Saranno sovvenzionati i progetti
legati alla riqualificazione complessiva (recupero sociale
incluso), al trasporto urbano ecologico e all’economia
a basse emissioni di carbonio. Inoltre i capoluoghi dei
voivodati, insieme ai comuni limitrofi, realizzeranno
progetti congiunti legati ad esempio al miglioramento
del trasporto pubblico.
L’Accordo di Partenariato è preparato da tutti gli Stati
Membri. In Polonia il coordinatore principale è stato
il Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo, ma
il documento stesso è frutto di cooperazione con altre
istituzioni centrali, enti locali, parti sociali e soggetti
economici.
700,12
mld euro
PON Conoscenza, Educazione
e Sviluppo
PON Polonia Orientale
PON Assistenza Tecnica
44.PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI
Negli anni 2014-2020 gli autogoverni regionali
gestiranno ca. il 40% dei fondi connessi alla politica
di coesione, pari a euro 31,28 mld. Dette risorse saranno
investite attraverso Programmi Operativi Regionali.
programmi regionali si baseranno su due tipi di fondi:
sovvenzioni derivanti dal Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale e dal Fondo Sociale Europeo. È una soluzione
nuova rispetto alla prospettiva finanziaria per gli anni
2007-2013.
www.mir.gov.pl
10
pagina 51
10 INCENTIVI PER LE IMPRESE
VOIVODATO
ASSEGNAZIONE
TOTALE SU POR PREZZI
CORRENTI, EURO
2 252 546 589
Dolnośląskie
1 903 540 287
Kujawsko-Pomorskie
2 230 958 174
Lubelskie
906 929 693
Lubuskie
2 256 049 115
Łódzkie
2 878 215 972
Małopolskie
944 967 792
Opolskie
2 114 243 760
Podkarpackie
1 213 595 877
Podlaskie
1 864 811 698
Pomorskie
3 476 937 134
Śląskie
1 364 543 593
Świętokrzyskie
1 728 272 095
Warmińsko-Mazurskie
2 450 206 417
Wielkopolskie
1 601 239 216
Zachodniopomorskie
29 187 057 412
TOTALE 15
2 089 840 138
Mazowieckie
31 276 897 550
TOTALE 16
REGIONI MENO SVILUPPATE
Gli importi sopra illustrati sono risultato della divisione
basata sulla metodologia applicata dalla Commissione
Europea. Includono anche fondi ausiliari provenienti
dalla distribuzione della riserva di programmazione,
indirizzati agli Investimenti Territoriali Integrati (ITI)
e ad altre Aree di Intervento Strategico (AIS).
pagina 52
VOIVODATO MAZOWIECKIE
I fondi destinati al Programma Operativo della Masovia
sono pari a ca. il 60% dell’allocazione per questo
voivodato. Il restante 40% dei contributi, proveniente
dai fondi strutturali previsti per la Masovia, pari a euro
1,7 mld, sarà a disposizione dei beneficiari con sede in
questa regione, nell’ambito dei programmi nazionali.
Inoltre i soggetti potranno fruire delle sovvenzioni
derivanti dal Fondo di Coesione, disponibili nell’ambito
del “successore” del Programma Infrastrutture e
Ambiente, le cui risorse non sono allocate in singole
categorie di regioni ma a livello nazionale dello Stato
Membro.
55.BASI GIURIDICHE
Lo strumento giuridico più importante che assicurerà
alla Polonia il quadro giuridico per la realizzazione delle
disposizioni dell’Accordo di Partenariato, è la Legge
sulle regole di realizzazione dei programmi nell’ambito
della Politica di coesione finanziaria, nella prospettiva
finanziaria 2014-2020 (cd. Legge di attuazione).
L’11 luglio 2014 il documento è stato approvato dalla
Camera Bassa del Parlamento Polacco ed è entrato
in vigore il 13 settembre 2014.
Piazza Unione a Varsavia foto: Filip Bramorski
La tabella riportata di sotto illustra la distribuzione
dei fondi europei nell’ambito dei programmi regionali.
IL TEMA DELL’EXPO 2015 11
L’esposizione polacca verterà interamente sul tema principale dell’Esposizione
Universale – “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. L’assunto fondamentale è
promuovere l’industria agro-alimentare e, quindi, sostenere gli imprenditori
polacchi nella ricerca di nuovi sbocchi e nel costruire relazioni commerciali
durature con i partner stranieri.
La strategia di partecipazione della Polonia alla Esposizione Universale
EXPO 2015 è stata sviluppata, in termini di promozione economica, sulla
base dell’elenco dei prodotti alimentari polacchi con il maggior potenziale
di esportazione, elaborata di concerto con il Ministero dell’Agricoltura.
Il sostenimento dello sviluppo del commercio estero nei settori alimentare,
agricolo e di trasformazione, per la prima volta nella storia, si riflette in ogni
elemento della esposizione polacca: a partire dal progetto del Padiglione
Polonia, attraverso il suo allestimento, tra cui offerta culinaria del ristorante e
ricco assortimento del negozio, scenario degli eventi, programma economico fino alle attività promozionali, inclusa
preparazione di libro di cucina appetito per la Polonia”, che presenta il volto moderno della cucina polacca.
Il programma degli eventi comprende tutta una serie di iniziative atte a promuove l’industria agro-alimentare
polacca. I consumatori e i distributori stranieri avranno l’opportunità di conoscere prodotti offerti da imprenditori
polacchi nel corso delle dimostrazioni culinarie, dibattiti, incontri promozionali, conferenze e altri eventi, sia
di carattere commerciale che quello meno formale. La partecipazione della Polonia alla Esposizione Universale
EXPO 2015 sarà caratterizzata da un ampio programma economico che prevede, tra l’altro, missioni economiche,
partecipazione alle fiere e altri eventi settoriali, conferenze scientifiche o seminari.
Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl
PROGETTO
pagina 53
11
Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl
Il Padiglione della Polonia attirerà la curiosità dei visitatori con la sua straordinaria facciata – il progetto concepito dallo
studio architettonico di Varsavia 2pm richiama cosi caratteristico per il paesaggio polacco meleto, circondato dagli
specchi, mentre l’interno è nascosto dietro una semplice struttura con intagli a giorno, che si riallaccia alle cassette in
legno per mele. Il progetto sfrutta la tradizione del settore agroalimentare polacco, che ci ricongiunge alle mele – uno
dei spettacolari successi di esportazione dell’agricoltura polacca: la Polonia è il più grande in Europa, e terzo al mondo,
produttore di mele e nel contempo il maggiore esportatore di mele a livello mondiale. La produzione annuale si aggira
attorno a 3 milioni do tonnellate, di cui 1,2 mln è destinata all’esportazione.
Il Padiglione Polacco è il quarto, in termini di superficie, fra tutti i paesi partecipanti all’Esposizione e circondato,
fra altro, da padiglioni dell’Italia, Francia, Olanda o Vaticano.
pagina 54
IL TEMA DELL’EXPO 2015 11
Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl
SCENARIO DELL’ESPOSIZIONE
La presentazione presso il Padiglione Polacco assumerà uno specifico carattere narrativo, esponendo – da un lato
– associazioni culturali comuni per polacchi e italiani, l’importanza dei legami familiari e ospitalità, d’altro lato lo
sviluppo e successi dell’industria agroalimentare polacca. Il motivo conduttore visuale costituirà bassorilievo romano
Bocca della Verità.
L’entrata al Padiglione della Polonia costituisce un’alta e stretta apertura che condurrà i visitatori ad un meleto
idilliaco, ispirato dal dipinto di Mehoffer, intitolato ,,Strano giardino”. Nello spazio del giardino troveremo riferimenti
audiovisuali alla poesia di Wisława Szymborska – particolarmente apprezzata in Italia.
Il racconto sul patrimonio alimentare, sia a livello di simboli, valori, tradizione che a livello economico si
diffonderà su una superficie espositiva di pressoché 1.400 mq, che ospiterà, tra l’altro, ristorante, negozio, sala
cinematografica, installazione multimediale presentante l’industria agroalimentare polacca, sala giochi interattivi
o spazio dedicato alle mostre temporanee, dedicata – tra l’altro – alle regioni.
pagina 55
Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl
11 IL TEMA DELL’EXPO 2015
Sito ufficiale dedicato alla partecipazione della Polonia alla EXPO 2015: www.expo.gov.pl
pagina 56
12
12.1 PRODOTTI ALIMENTARI
POLACCHI
PANE
La Polonia vanta una lunga tradizione nella preparazione del pane.
I panettieri offrono prodotti in diverse forme e gusti (tra cui baguette,
pagnotte, mezzelune, trecce, ecc.). Una delle specialità polacche è il pane
fatto con farina mista, di grano e segale. L’ampia gamma di prodotti
include anche il pane integrale o con la crusca, raccomandato dai dietologi.
Per il pane, in Polonia, oltre alla farina di grano e di segale si usano
anche prodotti raramente adoperati altrove, come spelta o farine senza
glutine; ciò significa che questo settore, pur tradizionale per definizione,
ha la possibilità di offrire alimenti speciali. Come ingredienti aggiuntivi,
per arricchire il gusto e il valore nutritivo del pane, si usano: crusca, semi,
amaranto, frutta, miscele da cospargere sulla superficie, miele o erbe.
Nuovi tipi di pane sono sempre più venduti; l’offerta è legata non solo
allo sviluppo tecnologico ma anche alle mode attuali, al nuovo stile di vita
e abitudini alimentari dei consumatori. Si commercia anche il pane a lunga
conservazione, pan carré, pan croccante, panini per hamburger e hot-dog,
nonché semiprodotti appositamente confezionati per la panificazione
in casa, e pane surgelato per il settore gastronomico. Le tecnologie moderne
di preparazione e confezionamento consentono la fornitura di pane anche
su mercati lontani.
Il pane polacco trova sempre più consumatori anche all’estero.
L’offerta dell’industria nostrana arriva sulle tavole nell’Unione Europea
e in Russia. Esportiamo non solo pane e panini ma anche cialde e cialdini,
che rappresentano il 20% dell’intera esportazione di questo settore.
CEREALI
La Polonia è leader, nell’Unione Europea, per la produzione di cereali. Dal
punto di vista della superficie coltivata si colloca al secondo posto, dopo
la Francia. In Polonia si coltivano cereali soprattutto in aziende agricole a
conduzione familiare, che uniscono tradizione e modernità. Il mantenimento
del sistema di rotazione delle colture e i metodi di produzione adottati –
caratterizzati da un utilizzo inferiore, rispetto all’agricoltura dell’Europa
occidentale, di concimi minerali e prodotti fitosanitari – non provocano
effetti negativi sull’ambiente naturale e sul paesaggio. L’ambiente pulito
rappresenta un’ottima base per la produzione di prodotti e semiprodotti
agricoli sani e nutrienti, alimenti ecologici compresi.
Uno dei prodotti della molitura dei cereali, dominante nell’esportazione,
è la farina di grano. L’offerta dei produttori polacchi per questa categoria
(molitura di farine, semole, fiocchi, crusca, muesli) è resa attraente dalla loro
capacità di adeguare velocemente l’assortimento alla richiesta dei clienti,
pagina 57
12
anche se molto esigenti. Esportiamo rilevanti quantità di malto nostrano,
molto apprezzato sui mercati esteri, soprattutto in Germania e Gran Bretagna
ma anche in Malesia e Cambogia. Anche le nostre semole e gli agglomerati
di cereali in forma di pellets sono molto apprezzati all’estero, in quanto ricchi
di proteine, fibre alimentari e vitamine. Nell’Europa centro-orientale è molto
diffuso il grano saraceno – assai richiesto nella dieta vegetariana per via del
suo alto valore nutritivo – di cui la Polonia è un importante produttore.
PASTA
In Polonia operano circa 200 pastifici che adoperano il grano ben
selezionato, di alta qualità e utilizzando moderni impianti e tecnologie
per la produzione e l’essicamento dell’impasto. La pasta viene prodotta
soprattutto in base a ingredienti naturali, senza conservanti, coloranti
e aromi artificiali. Gli stabilimenti presenti in Polonia producono pasta
sia di grano duro sia di grano tenero. L’utilizzo di grano duro di altissima
qualità garantisce che, dopo la cottura, la pasta resti al dente. La pasta
di grano tenero, invece, viene di solito acquistata dai consumatori nostrani,
con gusti tradizionali, che preferiscono la morbidezza del prodotto finale.
Oltre alla pasta tradizionale, ottenuta dal grano, il mercato polacco offre
anche pasta prodotta con grano saraceno e farina di soia. La pasta di
grano saraceno non contiene glutine, amido di grano, uova né latte, quindi
è indicata nelle diete senza glutine e a basso contenuto proteico.
Anche la pasta integrale, raccomandata in diversi tipi di diete, diventa
sempre più popolare in Polonia. Si vede così come l’industria polacca
della pasta adegui la produzione alle richieste del mercato.
Una delle principali caratteristiche della pasta polacca è la ricchezza
e varietà nelle forme. L’assortimento comprende tagliatelle, penne,
conchiglie, fusilli, taglierini, farfalle e stelline. Si producono inoltre
spaghetti, lasagne e pasta con ripieno. Nell’offerta troviamo anche la
cosiddetta ‘pastina grattugiata’, prodotta seconda una ricetta tradizionale.
L’esportazione di pasta polacca, dopo l’adesione della Polonia all’Unione
Europea, dimostra una tendenza in crescita. La maggior parte dei prodotti
è destinata al mercato tedesco, inglese, ceco, slovacco e lituano.
Una delle specialità della cucina polacca, ben conosciuta e altamente
apprezzata, sono una specie di ravioloni: i pierogi. L’impasto, in base
a farina, può essere farcito con diversi ripieni. In Polonia i più diffusi sono
quelli con formaggio, cipolla e patate (pierogi ruskie), carne, crauti e funghi,
formaggio dolce, lenticchie oppure mirtilli, fragole e altra frutta. Prodotto
simile è una specie di tortellino – uszka – da servire con brodo o minestra
di barbabietola (barszcz). Molto conosciuti e apprezzati sono diversi tipi di
gnocchi dolci e salati (leniwe con formaggio, kluski śląskie con patate), nonché
canederli dolci con frutta (knedle) o tortini (paszteciki).
pagina 58
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
LATTE
La Polonia, per via delle sue condizioni naturali e della lunga tradizione
nell’allevamento del bestiame bovino, è particolarmente predisposta alla
produzione del latte. La ridotta concentrazione di mandrie consente di
utilizzare i pascoli, che non solo assicurano l’alimentazione naturale ma
anche il benessere degli animali, senza impatto negativo sull’ambiente.
L’implementazione di standard comunitari igienico-veterinari per i processi di
ottenimento, conservazione e trasporto del latte, rigorosamente rispettati dai
nostri produttori, ne assicurano l’altissima qualità, mentre la ristrutturazione
della produzione ha favorito l’incremento della sua commerciabilità. I
latticini polacchi possono tranquillamente competere con i prodotti esteri
non solo per valore nutritivo ma anche per la diversificazione di offerta,
gusto e prezzo. Gli investimenti realizzati nel settore lattiero-caseario hanno
consentito uno sviluppo del potenziale produttivo degli articoli altamente
trasformati. Con la crescita della domanda domestica ed estera sale, in modo
dinamico, la produzione di formaggi (soprattutto formaggini, formaggi fritti
e stagionati), che sono diventati uno dei maggiori successi nelle esportazioni
polacche. Anche la produzione di bevande a base di latte e quella di gelati
sta registrando un continuo incremento.
FRUTTA E VERDURA
La Polonia è uno dei maggiori produttori, europei e mondiali, di frutta,
verdura e loro derivati. Nell’Unione Europea siamo leader nel settore
della produzione di mele, carote e frutti rossi (soprattutto amarene,
ciliegie, lamponi e ribes), nonché uno dei maggiori coltivatori di fragole. I
prodotti dell’ortofrutticoltura polacca e della loro lavorazione godono di
apprezzamento da parte dei consumatori domestici ed esteri; sono un
sinonimo di alimenti gustosi, sani e sicuri. Devono il proprio gusto e aspetto
unico alla tipologia del suolo e alle condizioni climatiche. Non va dimenticato
anche un utilizzo, decisamente inferiore rispetto ai maggiori produttori di
ortofrutta dell’Europa occidentale, di prodotti fitosanitari. La materia prima
derivante dalle coltivazioni polacche di qualità rappresenta un’ottima base
per la produzione di succhi di frutta e verdura, surgelati e altri articoli molto
gustosi e di alta qualità.
PRODOTTI TRASFORMATI A BASE DI FRUTTA
I succhi di mela, amarena, lamponi, ribes nero, fragola e aronia sono uno
dei maggiori successi delle esportazioni polacche. La loro competitività si
basa soprattutto sulla qualità, quale risultato di coltivazioni e processi di
produzione continuamente migliorati. Oltre ai succhi concentrati di frutta, si
distinguono per gusto e salubrità anche i succhi pronti, i nettari e le bevande
a base di frutta.
pagina 59
12
PRODOTTI SURGELATI
La Polonia è il maggiore produttore nell’Unione Europea e, a livello
mondiale, un importante produttore di surgelati ortofrutticoli. I surgelati
di verdura (carote, broccoli, zucchine, fagiolini, peperoni, piselli, pomodori,
insieme ai contorni misti e ai minestroni), nonché di frutta (specialmente
fragole, amarene, lamponi, ribes, mirtilli e uvaspina) si caratterizzano
per un gusto ricco e naturale.
L’industria polacca di ortofrutta fornisce prodotti sia sui saturi mercati
occidentali (soprattutto nell’UE) sia sui mercati in forte sviluppo dei
nostri vicini dell’est (tra cui gli Stati CSI, soprattutto la Russia). Sul mercato
comunitario la Polonia si colloca come uno dei maggiori fornitori di fragole,
amarene e ribes nero surgelati, e al secondo posto nel settore dei surgelati
di lamponi e di verdure. I produttori di surgelati di ortofrutta possiedono
certificati in materia di gestione della qualità e utilizzano tecnologie
moderne.
CONFETTURE E MARMELLATE
Anche gli articoli a base dei prodotti della frutticoltura polacca, quali
confetture, marmellate, composte, puree, frutta secca, altri prodotti
di conservazione e lavorazione di frutta, nonché noci e nocciole,
si distinguono per un gusto eccezionale. Detti articoli sono destinati
sia al consumo diretto sia come ingredienti aggiuntivi per torte e dolci.
Le salse a base di mirtilli giganti americani o mirtilli rossi sono un ottimo
contorno per piatti di carne, salumi e formaggi.
Una delle altre specialità polacche in questo settore sono i prodotti
a base di frutti di bosco (soprattutto mirtilli, considerati spesso una pianta
medicinale) e rosa selvatica, tra cui una confettura unica di petali di rosa.
FUNGHI, CRAUTI E CETRIOLI IN SALAMOIA
La Polonia, uno dei leader tra i produttori dell’UE di verdura, può offrire
anche specialità tradizionali della cucina polacca: prodotti in salamoia
(tra cui crauti, quali base dei bigos, un piatto tradizionale polacco),
sottaceti (cetrioli, funghi), conserve, verdure essiccate, concentrati e succhi
di pomodoro. Un’altra specialità polacca sono i prodotti del sottobosco.
Uno dei contorni preferiti in Polonia sono i funghi sottaceto: finferli, porcini,
boleti badi, tricholomee equestri, pinarelli. Ingrediente molto usato nella
cucina polacca sono i funghi secchi, soprattutto porcini e boleti badi.
I funghi e i frutti di bosco sono offerti anche in forma di surgelati.
pagina 60
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
CARNE SUINA E BOVINA
La Polonia è uno dei maggiori produttori di carne rossa nell’UE. Vanta una
lunga e ricca tradizione nell’allevamento dei suini. Già all’inizio del XX secolo
i produttori polacchi si piazzavano tra i leader mondiali di maiali da ingrasso
per la produzione di bacon. Nonostante lo sviluppo di allevamenti intensivi,
oltre l’80% del patrimonio suinicolo nazionale è stato mantenuto in aziende
individuali che utilizzano mangimi naturali, soprattutto diversi tipo di grano.
Il nostro Paese gode anche di ottime condizioni naturali per l’allevamento
degli animali, nonché del potenziale per lo sviluppo della produzione di
carni bovine.
I consumatori dell’UE e di altri paesi cominciano ad apprezzare sempre
di più la qualità delle carni rosse prodotte in Polonia. Negli ultimi anni
la carne suina raggiunge le tavole di circa 70 paesi in tutto il mondo.
POLLAME
La Polonia vanta una tradizione secolare nell’allevamento del pollame:
polli, tacchini, oche e anatre. Questo settore di produzione di carne è il più
intensivo in tutto il Paese. Sempre più acquirenti esteri apprezzano i valori
dell’ottima carne polacca. Nel 2011 il valore delle esportazioni di pollame
era superiore di quasi 4,5 volte rispetto al 2003. Negli ultimi anni la Polonia
lo esporta verso un’ottantina di Paesi in Europa, Asia, Africa e America
del Nord.
La Polonia è il maggior produttore di oche in Europa. Questo ramo
dell’allevamento è considerato proprio una delle specialità dell’agricoltura
polacca. Le oche allevate in Polonia non solo offrono ottima carne ma
anche piume e calugine ricercate in tutto il mondo. Sin dai primi giorni
di vita hanno a disposizione ampi spazi aperti e prati; sono alimentate
con mangimi diversificati. L’oca alimentata nelle ultime settimane di
allevamento con avena è proprio una delle specialità polacche, chiamata
“oca da avena”. È apprezzata da tanti consumatori ed è spesso indicata
come esempio di alimento polacco di alta qualità. La carne delle giovani
oche da avena contiene più del 23% di proteine e solo il 4% di grassi.
Il valore delle oche polacche è così apprezzato che oltre il 95% della
produzione è destinato all’esportazione. Altro prodotto polacco, al top
di gamma, è il grasso proveniente dalle oche da avena, facente parte
della categoria dei cosiddetti “grassi animali sani”, per via del rilevante
contenuto di acidi grassi insaturi e di vitamine.
pagina 61
12
SALSICCE E PROSCIUTTI
La Polonia vanta una lunga esperienza nella produzione di salumi e prodotti
a base di carne. L’ottima qualità dei prodotti polacchi è confermata dalle
esportazioni in costante aumento, che nel 2011 sono state superiori
di quasi 5,5 volte rispetto al 2003. Una delle specialità nostrane sono
le salsicce. Nella loro produzione si utilizza soprattutto la carne rossa
(di solito suina), ma sempre più spesso si usano le carni bovine e il pollame.
Il gusto eccezionale delle salsicce polacche è frutto di un sapiente utilizzo
dei processi di salatura, affumicatura, essiccatura, di diversi tipi di cottura
o stagionatura, nonché di una miscela speciale di spezie. La gamma delle
salsicce prodotte in Polonia è molto ampia, tra cui la salsiccia (kiełbasa:
krakowska, żywiecka, myśliwska, jałowcowa) o i salamini, chiamati kabanosy.
Non bisogna dimenticare però di altri salumi di eccellente qualità come:
prosciutto (szynka), lonza affumicata (polędwica), coppa (baleron), lonza al
forno (schab), bacon (bekon), né di ottimi paté. I prodotti polacchi a base di
carne si distinguono sia per un gusto squisito sia per un aroma eccezionale.
I salumi e gli altri articoli a base di carne sono prodotti in Polonia sia
con metodi tradizionali, secondo le ricette antiche, sia con l’utilizzo
di tecnologie e metodi moderni di affettamento e confezionamento.
Le linee tecnologiche usate, una tradizione pluriennale e un’esperienza negli
stabilimenti permettono di ottenere prodotti con diverse caratteristiche e
anche tipi speciali, adeguati alle richieste del cliente. Le nuove tecnologie
consentono di prolungare la durata dei prodotti. Va sottolineato che, dal
punto di vista delle attrezzature e degli impianti, le aziende polacche nel
settore della lavorazione della carne sono tra le più moderne in Europa.
INDUSTRIA PASTICCERA
La Polonia è un vero paradiso per gli amanti della pasticceria, che propone
infiniti tipi di dolci, dai gusti e dalle forme diversi. L’utilizzo di svariate
qualità di farina e crusca ottenute dal grano polacco rappresenta una
risposta alle aspettative del mercato in materia di semiprodotti sani,
che garantiscono alta qualità ai prodotti finiti. Tra i consumatori che devono
seguire una dieta ricca di fibre sono molto popolari i biscotti prodotti
con farina di segale, di farro o integrale. Per l’industria pasticcera polacca
le richieste dei clienti hanno un’importanza prioritaria, cui si risponde
con prodotti la cui qualità e prelibatezza pienamente soddisfa e coccola
il palato. Punti forti sono la diversità nei gusti e i prezzi competitivi.
Gran parte degli stabilimenti è dotata di soluzioni tecnologiche tra le più
moderne in Europa; lo confermano le alte valutazioni assegnate nell’audit
condotto dall’istituto Americano di Cottura (AIB), rinomato organismo
i cui certificati sono conferiti ai migliori produttori di alimenti.
Tra i biscotti polacchi più popolari e più noti abbiamo le delicje, prodotti
da alcune decine di anni, una specie di savoiardi rotondi con gelatina
di frutta, coperti con glassa al cioccolato. Altro prodotto famoso sono
i pierniki toruńskie, piccoli panpepati, molto aromatici, cotti con miele
e ricchi di spezie: cardamomo, zenzero, cannella, chiodi di garofano e pepe,
pagina 62
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
prodotti sin dal medioevo, con glassa di zucchero o cioccolato, a volte con
ripieno a base di frutta. Un’altra prelibatezza polacca è il sękacz: un dolce
di colore dorato, cotto al fuoco, che ricorda la stratificazione del tronco di
un albero (la parola polacca sęk, da cui proviene il nome del dolce, significa
infatti “nodo”). Uno dei suoi valori aggiunti è la lunga durata: rimane fresco
per alcune settimane.
PRODOTTI DI CIOCCOLATO E DOLCIUMI
Grazie alla garanzia di un’ottima qualità a livello mondiale,
indipendentemente dalle oscillazioni della congiuntura, i dolciumi
nostrani vanno a ruba da tutte le parti. La Polonia è uno dei maggiori
produttori di dolciumi in base a cioccolato in Europa e al mondo.
Le moderne soluzioni e le migliori tecnologie implementate dagli stabilimenti
in Polonia consentono di migliorare costantemente la qualità dell’offerta e
di ampliarla. Le specialità polacche sono vendute in circa 100 paesi in tutto
il mondo. Gran parte delle esportazioni è destinata ai Paesi dell’UE, ma la
nostra produzione trova numerosi sostenitori anche sul mercato russo, arabo
e americano. Le fabbriche più conosciute, operative finora, sono nate nel
XIX secolo. I marchi e i prodotti da esse proposti si sono fortemente radicati
nella coscienza di più generazioni. Tra le golosità polacche più conosciute
elenchiamo: il ptasie mleczko (cioccolatini con una morbida meringa), le
prugne secche, le amarene, l’uvetta o le nocciole al cioccolato, e i croccantini
con semi di sesamo – i sezamki. I clienti esteri apprezzano anche le krówki,
caramelle mou morbide o friabili, prodotte con il latte polacco, nonché altri
cioccolatini nostrani.
12.2 BEVANDE
TÈ, TISANE E CAFFÈ
Il tè e il caffè sono tra le bevande più diffuse in Polonia, nonostante
l’assenza di coltivazioni tradizionali di queste piante. Quasi nessuno
è in grado d’immaginare un inizio della giornata senza una tazza fumante
di caffè o tè. Essi possono accompagnare anche i pasti e le merende.
La tradizione di bere il tè giunse in Polonia già nella seconda metà
del XVII secolo. Inizialmente si usava il tè verde, considerato piuttosto
un medicinale che una bevanda consumabile per piacere. La situazione
cambiò nell’Ottocento, quando il tè verde fu gradualmente sostituito
dal tè nero, servito con zucchero e a volte con una fetta di limone.
I produttori polacchi di tè analizzano costantemente la situazione sul
mercato e cercano di soddisfare i gusti anche più raffinati. In Polonia,
per la produzione del tè si utilizza la materia prima importata, nonché frutta
ed erbe nostrane per le tisane. L’offerta indirizzata al mercato domestico
include non solo il tè nero ma anche quello verde, bianco e rosso, nonché
diversi tipi di tisane. Quest’ultima categoria comprende gli infusi non
composti (menta, camomilla, melissa, tiglio, lamponi, mirtilli rossi, rosa
pagina 63
12
selvatica, aronia, frutti di bosco), miscugli di erbe medicinali e tisane miste
di erbe e frutta. In Polonia si producono anche tè solubili, sotto forma
di polvere o granulato, in diversi gusti, da servire caldi o freddi, tipo icetea.
Anche il consumo di caffè ha in Polonia una lunga tradizione, risalente
già alla fine del XVII secolo. Il gusto e l’aroma dipendono dalla qualità del
caffè, dal luogo di provenienza e dal processo di torrefazione. In Polonia
abbiamo qualche decina di imprese di torrefazione industriali e una serie di
aziende più piccole, che utilizzano metodi e strumenti tradizionali. L’offerta
dei produttori e dei venditori include diverse miscele di grani, selezionate
con cura dagli esperti professionali, per la ricchezza del gusto e dell’aroma.
Il mercato polacco offre caffè macinato, solubile, in grani e i prodotti
in buste tipo cappuccino. Oltre al caffè naturale i produttori propongono
il caffè aromatizzato (al gusto di cioccolato, vaniglia o zabaglione).
Un articolo molto apprezzato per i benefici alla salute è il surrogato di caffè a
base di grano, frumento, o orzo, cicoria, barbabietola da zucchero o radice di
tarassaco. La tradizione della produzione in Polonia di detta bevanda risale
all’inizio del XIX secolo.
ALCOLICI
La produzione di superalcolici in Polonia vanta una lunga tradizione,
risalente almeno al Quattrocento. La vodka è un distillato fortemente
radicato nei nostri costumi e nella cultura culinaria. La sua produzione
secolare, sulle terre polacche, ha comportato la nascita di diverse ricette
originali, basate su ingredienti locali, che le danno un gusto del tutto
particolare, apprezzato in tutto il mondo. La principale materia prima,
usata tradizionalmente per la produzione, comprende diversi tipi di grano
e patate. A volte si aggiungono erbe specifiche. In Polonia si fabbricano
tutti i tipi di vodka, ossia vodka liscia in tutte le classi di qualità (classica,
fine, di lusso, premium e superpremium), nonché un’ampia gamma di
vodka aromatizzata. Nel maggio del 2012 la camera Bassa del Parlamento
Polacco ha approvato una legge che contiene la definizione di ‘vodka
polacca’ (Polish Vodka), che può essere fabbricata solo con grano o patate,
vietando l’uso di mais, uva o altro. Il mercato domestico offre circa 200 tipi
di vodka polacca. Tutti sono tutelati come marchi commerciali. Finora tre
superalcolici nostrani sono stati registrati come prodotti IGP. Sono: la vodka
con erbe dalla Pianura della Podlacchia Settentrionale, aromatizzata con un
estratto di erba del bisonte (Herbal vodka from the North Podlasie Lowland
aromatised with an extract of bison Grass), il liquore di amarene “Polish
Cherry” e la Vodka Polacca “Polska Wódka /Polish Vodka”. I prodotti di marca
dell’industria polacca degli alcolici vincono diversi premi nei prestigiosi
concorsi internazionali. Il settore si caratterizza per una rapida crescita nella
produzione (superiore rispetto alla velocità di sviluppo dell’intera industria
alimentare) e per un incremento rilevante nella produttività del lavoro.
Dal punto di vista del valore delle vendite, i produttori polacchi di vodka
si posizionano al primo posto nell’UE e al quarto al mondo. La vodka prodotta
in Polonia giunge qualche decina di Paesi in tutto il mondo.
pagina 64
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
VINO
I terreni più vasti destinati alla viticoltura in Polonia si estendono nei
voivodati małopolskie, lubuskie e dolnośląskie, nel sud del Paese.
La produzione locale di vino cresce ogni anno e probabilmente continuerà
ad aumentare. Dal registro agricolo, tenuto dall’Istituto Nazionale
di Statistica, risulta che la superficie complessiva adibita alla viticoltura
raggiunge i 360 ettari. Rispetto all’anno scorso le raccolte sono raddoppiate
(in totale 3.154 quintali), così come la produzione di vino, che ha
raggiunto il livello di 1978,95 hl (ca. 264 mila bottiglie da 0,75 l).
Nel Registro dell’Agenzia per il Mercato Agricolo sono iscritti 49 produttori
che ottengono il vino dall’uva proveniente dalle coltivazioni ubicate in
Polonia. La prossima campagna agricola 2014/2015, che inizierà il 1° agosto,
può risultare ancora migliore rispetto alla campagna record 2013/2014,
in quanto solo in maggio si sono iscritti al Registro 5 nuovi produttori.
IDROMELE
La produzione dell’idromele è fortemente radicata nella tradizione polacca.
L’ampia offerta domestica, regolarizzata da disposizioni amministrative
in merito, comprende numerosi tipi di idromele, prodotti in base a ricette
tradizionali. A seconda della proporzione di miele e acqua nel mosto, quale
base per la produzione dell’idromele, distinguiamo półtorak (1:1/2), dwójniak
(1:1), trójniak (1:2) e czwórniak (1:3). Alcuni tipi di idromele sono arricchiti con
succhi di frutta o con spezie e erbe. Detti idromeli sono stati registrati dalla
Commissione Europea nell’elenco delle Specialità Tradizionali Garantite,
sotto la denominazione “staropolski miód pitny”.
BIRRA
Il luppolo, il malto e l’acqua di sorgente di ottima qualità consentono
di offrire ai consumatori un’ottima birra. Questa bevanda fu fabbricata
e consumata sulle nostre terre già nei tempi protoslavi. In Polonia
operano birrifici di diverse dimensioni: dalle grandi imprese industriali
fino ai mini-birrifici, che vendono i prodotti direttamente nei ristoranti
con i quali cooperano. Molte imprese risalgono all’Ottocento. Il mercato
domestico offre qualche centinaio di marchi. La produzione annua
ammonta a 38 milioni di ettolitri, assicurando alla Polonia una posizione
tra i leader europei. Al fine di soddisfare le richieste dei clienti, aumenta
costantemente la fabbricazione di birre arricchite con succhi naturali
nostrani. La Polonia, Paese dalla grande biodiversità e dal ricco patrimonio
storico-culturale, offre un numero sempre maggiore di prodotti alimentari
del tutto eccezionali e particolari. I nostri prodotti agroalimentari non solo
sono naturali, ma si distinguono anche per naturalezza, alta e costante
qualità, ottimo gusto e soprattutto benefici per la salute, in quanto
basati su ingredienti naturali. L’offerta dell’industria è accompagnata
dalla produzione tradizionale e biologica, sempre più popolare,
che offre bevande sicure per la salute e dal gusto inconfondibile.
pagina 65
12
12.3 SISTEMI NAZIONALI
DI QUALITÀ ALIMENTARE
Cresce il numero dei consumatori che si mostrano attenti
non tanto al prezzo quanto alla qualità e provenienza
degli alimenti. Tale approccio del cliente contemporaneo
porta alla domanda di marchi riconoscibili e riconosciuti,
che comprovino la qualità del prodotto. Al fine di
soddisfarla, già da alcuni anni, vigono in Polonia diversi
sistemi nazionali di qualità alimentare.
PRODUZIONE INTEGRATA
Il sistema si riferisce alla produzione di origine vegetale,
focalizzandosi sulla tutela dell’ambiente e la salute
dell’uomo. È stato ultimamente modificato per adeguarsi
alle norme vigenti nella Federazione Russa e consente
di ottenere un certificato che comprovi la soddisfazione
degli standard in questo Paese.
QUALITÀ TRADIZIONALE
Il sistema serve per identificare i prodotti alimentari
di alta qualità, soprattutto di tipo tradizionale. Il sistema
comprende anche altri prodotti, che si distinguono
per qualità e reputazione eccezionali, o per altre
caratteristiche che li differenziano da altri alimenti
della stessa categoria. È gestito dalla Camera Polacca
del prodotto Regionale e Locale (Polska Izba Produktu
Regionalnego i Lokalnego).
SISTEMA QMP
Il marchio appartiene all’Associazione Polacca dei
Produttori di Carne Bovina. Il sistema definisce gli
standard inerenti l’allevamento, l’alimentazione, il
trasporto degli animali e la produzione della carne.
La carne bovina, contrassegnata con il marchio “System
QMP” proviene da una filiera di produzione definita in
modo da assicurare la tenerezza, morbidezza e succosità
naturali, che superano gli standard di qualità commerciali
finora vigenti in Polonia.
SISTEMA DI QUALITÀ DELLA CARNE SUINA PQS
Il sistema è stato predisposto e implementato dalla
Federazione Polacca degli Allevatori di Suini “POLSUS”
e dalla Federazione “Polskie mięso”, per imporre
una produzione di carne suina di altissima qualità.
Il sistema serve per la definizione degli standard di ogni
pagina 66
tappa della filiera, al fine di assicurare la qualità finale del
prodotto.
SISTEMA DI QUALITÀ GARANTITA
DEGLI ALIMENTI QAFP
Il sistema è stato creato dall’organismo di categoria –
Unione di Produttori e Datori di Lavoro nell’Industria
della Carne. Il sistema non si focalizza su un solo gruppo
di prodotti ma viene costantemente ampliato con nuovi
standard di qualità. Finora sono state predisposte norme
per la carne suina, i petti di pollo, i petti di tacchino e
l’oca “da avena”.
I prodotti polacchi nell’ambito dei sistemi europei
di qualità garantita degli alimenti.
A oggi la Commissione Europea
34 prodotti provenienti dalla Polonia.
ha
registrato
SPECIALITÀ TRADIZIONALI GARANTITE (STG)
A oggi 9 prodotti polacchi sono stati iscritti nel Registro
STG, tra cui: idromele (półtorak, dwójniak, trójniak e
czwórniak), salsicce (jałowcowa, myśliwska, kabanosy), olio
di camelina sativa (olej rydzowy) e pierekaczewnik (pasta
al forno con ripieno, specialità di cucina della minoranza
tartara presente da secoli in Polonia).
DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA
(DOP/ PDO)
Il diritto all’utilizzo del logo DOP è stato conferito,
sinora, a 9 prodotti polacchi: formaggi (oscypek, bryndza
podhalańska, redykołka), amarena wiśnia nadwiślańska,
carpa karp zatorski, fagioli (fasola wrzawska, Piękny Jaś
z Dunajca), miele (miód podkarpacki spadziowy e miód z
Sejneńszczyzny).
INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
(IGP/PGI)
In questa categoria la Commissione Europea ha
registrato 16 prodotti polacchi: fragole (truskawka
kaszubska), mele (jabłka łąckie, jabłka grójeckie), prugne
(śliwka szydłowska e suska sechlońska), fagioli (fasola
korczyńska), miele (miód drahimski, miód kurpiowski, miód
wrzosowy z Borów Dolnośląskich), pane (chleb prądnicki,
obwarzanek krakowski), dolci e dolciumi (kołacz śląski, rogal
świętomarciński, andruty kaliskie), salsicce (kiełbasa lisiecka),
formaggio (wielkopolski ser smażony).
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
AGRICOLTURA BIOLOGICA
La quota di agricoltura biologica sull’intera superficie
delle coltivazioni in Polonia cresce costantemente,
e attualmente è pari al 2,8%. Rappresenta la risposta
a una richiesta sempre maggiore di prodotti naturali,
all’importanza che i consumatori danno a uno stile
di vita sano, all’aumento della loro consapevolezza
e del benessere.
adoperano anche le norme ISO, e il sistema EUROP
per la valutazione della materia prima.
Una costante vigilanza sulla sicurezza dei prodotti
alimentari di origine vegetale e animale fabbricati
industrialmente viene esercitata dalle autorità
veterinarie e sanitarie polacche, tra cui: Ispettorato
della Qualità Commerciale dei Prodotti Agroalimentari,
Ispettorato Veterinario, Ispettorato Sanitario Nazionale,
Ispettorato Nazionale per la Tutela di Piante e Semi.
PROGRAMMA DI PREMIO PER I PRODOTTI
ALIMENTARI POLACCHI
Il programma PDŻ “Poznaj Dobrą Żywność” (Conosci
gli Alimenti di Qualità) è un programma di premiazione,
approvato dal Ministero dell’Agricoltura e dello
Sviluppo Rurale. Serve per fornire informazioni ai
consumatori in cerca di prodotti di alta qualità.
Gli alimenti con il logo PDŻ, anche quando prodotti
industrialmente e su larga scala, sono conformi agli
standard di sicurezza e qualità e, cosa non meno
importante, hanno un ottimo gusto.
CONTROLLI FUORI DAI SISTEMI DI QUALITÀ
In Polonia vigono diversi sistemi di controllo obbligatori
volti ad assicurare la sicurezza degli alimenti, tra cui:
Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP), Corretta Prassi
Igienica (GHP), Analisi dei rischi e controllo dei punti
critici (HACCP). Gli stabilimenti del settore delle carni
12.4 COMMERCIO ESTERO
La Polonia è uno dei maggiori produttori di alimenti
nell’UE. La maggior parte della produzione è destinata
al mercato domestico, ma da alcuni anni il valore
delle esportazioni di prodotti agroalimentari cresce
costantemente. Nel 2014 il valore delle esportazioni
in questo settore era pari a 21,3 mld di euro.
La velocità d’incremento delle esportazioni supera
quella delle importazioni, comportando un aumento nel
saldo positivo del commercio estero. Nelle esportazioni
polacche del settore agroalimentare dominano: carne
e i prodotti a base di carne, frutta, verdura e prodotti
ortofrutticoli, semi di grano e prodotti a base degli stessi,
tabacco e prodotti di tabacco, latticini.
pagina 67
12
I prodotti agroalimentari polacchi raggiungono soprattutto gli altri Stati Membri dell’UE (79%); gran parte delle
esportazioni è destinata ai Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (8%), ma arriva anche in altre parti del
mondo: USA, Arabia Saudita o Algeria (13%).
STRUTTURA GEOGRAFICA DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI
DALLA POLONIA NEL 201411
17
15
16
1
8%
14
1%
1%
12
1%
1%
11
13%
1%
10
1%
1%
13
9
2%
8%
8
23%
21.3
4%
8%
2
mld euro
79%
7%
3
25%
6%
7
5%
5%
4
5
6
1
GERMANIA
7
ALTRI PAESI UE
13
ARABIA SAUDITA
2
GRAN BRETAGNA
8
RUSSIA
14
ALGERIA
3
FRANCIA
9
UCRAINA
15
CINA
4
REPUBBLICA CECA
10
BELARUS
16
HONG KONG
5
ITALIA
11
COMUNITÀ DI STATI
INDIPENDENTI
17
ALTRI PAESI
6
PAESI BASSI
12
USA
Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze
11, 12
pagina 68
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
Il valore delle importazioni in questo settore ammonta a 14,8 mld di euro. Importiamo soprattutto dalla Germania
(27%). Le importazioni da altri, singoli Stati europei raggiungono un livello di circa il 4-5%, e quelle da altri paesi sono
pari al 13%.
STRUTTURA GEOGRAFICA DELLE IMPORTAZIONI AGROALIMENTARI
IN POLONIA NEL 201412
16
1
17%
26%
15
2%
14
2%
13
2%
12
2%
11
3%
14.8
mld euro
3%
10
11%
4%
9
2
4%
5%
4%
8
5%
5%
5%
3
7
6
5
4
1
GERMANIA
7
ARGENTINA
13
UNGHERIA
2
PAESI BASSI
8
FRANCIA
14
SLOVACCHIA
3
BELGIO
9
ITALIA
15
LITUANIA
4
SPAGNA
10
REPUBBLICA CECA
16
ALTRI PAESI
5
DANIMARCA
11
GRAN BRETAGNA
6
SVEZIA
12
UCRAINA
pagina 69
12
STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE ESPORTAZIONI POLACCHE NEL SETTORE
AGROALIMENTARE NEL 201413
BESTIAME, CARNE E PREPARATI
11%
FRUTTA, VERDURA E PREPARATI14
19%
3%
CEREALI E PREPARATI
4%
TABACCO E PRODOTTI DEL TABACCO
5%
LATTERIA
ZUCCHERO E DOLCIUMI
21.3
7%
PESCI E PRODOTTI ITTICI
ALCOLICI, CAFFÈ, TÈ, CACAO
14%
mld euro
7%
SEMI OLEOSI, GRASSI VEGETALI
MANGIMI
12%
9%
ALTRI
9%
SCAMBIO COMMERCIALE TRA POLONIA E ITALIA15
L’Italia è il quinto partner per le esportazioni polacche nel settore agroalimentare e il nono per le importazioni.
Nel 2014 il valore delle esportazioni verso l’Italia era pari a 1,153 mld di euro, mentre le importazioni sono
ammontate a 539 mln di euro. I principali prodotti esportati in Italia sono: carni rosse e frattaglie, prodotti
a base di carne, latticini, tabacco e prodotti del tabacco. Invece la Polonia importa in primo luogo frutta e verdura,
insieme a prodotti a base ortofrutticola, prodotti a base di cereali e farinacei, vino, vermouth e spumanti.
SCAMBIO COMMERCIALE TRA POLONIA E ITALIA NEGLI ANNI 2009-201416
Importazioni secondo il paese della spedizione
1200
1153
1000
1065
879
MLN EUR
800
781
766
600
400
200
0
614
677
520
485
396
282
259
2009
2010
2011
2012
IMPORTAZIONI
Con patate, funghi e succhi
Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze
14
13, 15, 16, 17, 18
pagina 70
546
539
343
281
ESPORTAZIONI
536
522
2013
SALDO
2014
SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12
STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE ESPORTAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE
DALLA POLONIA IN ITALIA NEL 201417
CARNE ROSSA, FRATTAGLIE E PREPARATI
13%
1%
1%
TABACCO E PRODOTTI DEL TABACCO
LATTERIA
34%
2%
PESCI E PREPARATI ITTICI
3%
PREPARATI DI FARINA, CEREALI
ORTAGGI COMPRESI FUNGHI E PREPARATI
1153
3%
CONFETTERIA
mln euro
4%
ANIMALI VIVI ESCLUSO IL POLLAME
4%
CAFFÈ, TÈ, CACAO
CARNE DI POLLAME E FRATTAGLIE
6%
19%
BIRRA
10%
ALTRI
VALORE DI ESPORTAZIONE DI ALCUNI PRODOTTI DALLA POLONIA IN ITALIA18
500
400
MLN EUR
374
394
300
200
228
252
274
239
230
157
180
191
218
188
100
71
87
106
99
113 117
0
carne, frattaglie
e preparati senza pollame
2009
2010
tabacco e prodotti
del tabacco
2011
2012
latteria
2013
2014
pagina 71
12 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA
STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE IMPORTAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE
DALLA POLONIA IN ITALIA NEL 201419
Importazioni secondo il paese della spedizione
FRUTTA COMPRESI NOCI E PREPARATI
ORTAGGI COMPRESI FUNGHI E PREPARATI
19%
15%
PRODOTTI DI FARINA, CEREALI
VINI, VERMOUTH E CHAMPAGNE
GRASSI VEGETALI
2%
2%
2%
LATTERIA
3%
CARNE ROSSA, FRATTAGLIE E PREPARATI
4%
CONFETTERIA
11%
539
mln euro
11%
CAFFÈ, TÈ, CACAO
6%
RISO
MANGIMI
10%
7%
PESCI E PRODOTTI ITTICI
8%
ALTRI
VALORE DI IMPORTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI DALL’ITALIA IN POLONIA20
Importazioni secondo il paese della spedizione
140
123 122
120
MLN EUR
100
128
110
103
102
80
60
49
40
51
56
55
58
40
58
49
35
38
37
37
20
0
frutta (compresi noci)
e preparati
2009
2010
ortaggi (compresi funghi)
e preparati
2011
2012
Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze
19, 20
pagina 72
prodotti di farina
e cereali
2013
2014
INDIRIZZI UTILI 13
1• PARP – AGENZIA POLACCA PER LO SVILUPPO DELLE
IMPRESE (POLSKA AGENCJA ROZWOJU PRZEDSIĘBIORCZOŚCI)
www.parp.gov.pl
PARP è un ente governativo che da 15 anni sostiene lo sviluppo
dell’imprenditorialità in Polonia. Il suo obiettivo principale è la crescita delle
PMI: fondazione di nuove imprese, aumento delle qualifiche professionali,
incremento del potenziale, rafforzamento della competitività in base alle
innovazioni e alle nuove tecnologie, creazione di un contesto favorevole
all’imprenditoria e di condizioni adeguate all’esercizio dell’attività
economica. Realizzando le azioni a sostegno degli imprenditori (ma anche
di istituzioni imprenditoriali, enti locali, organismi statali, atenei), PARP
fruisce di fondi derivanti dal budget dello Stato e di fondi europei. Ancora
prima dell’adesione della Polonia all’Unione Europea, PARP ha offerto
agli imprenditori sostegno finanziario, insieme a un aiuto in materia di
formazione, consulenza e informazione. Fino al 2015 l’Agenzia risponde
della realizzazione delle misure nell’ambito di tre programmi operativi:
Economia Innovativa, Capitale Umano e Sviluppo della Polonia dell’Est;
a partire dal 2015 anche nell’ambito dei programmi previsti nella
prospettiva finanziaria 2014-2020: Sviluppo Intelligente, Polonia dell’Est,
nonché Conoscenza, Istruzione e Sviluppo.
PARP ha un’ampia esperienza non solo nel fornire un aiuto europeo agli
imprenditori. Da alcuni anni è attivo il Centro di Ricerca sull’Imprenditorialità,
volto condurre analisi e indagini in materia di imprenditoria, innovazioni,
risorse umane e servizi a sostegno delle imprese. In base ai risultati ottenuti
si preparano nuovi programmi di aiuto, che rispondono alle necessità
individuate dagli imprenditori. A partire dal 2013 PARP realizza un progetto
pilota che serve per analizzare l’impatto delle regolazioni pianificate e già
esistenti sul settore delle piccole e medie imprese (PMI).
Un aiuto può risultare efficiente solo se un imprenditore ha accesso
facilitato alle informazioni sullo stesso. PARP è stato l’iniziatore della
creazione del Sistema Nazionale dei Servizi (KSU) per le PMI. KSU offre
servizi di consulenza alle imprese per ogni tappa dell’esercizio: dalla
registrazione dell’attività, alla gestione efficace dell’impresa fino alla
sospensione o chiusura dell’attività. Tutti i centri di KSU (circa 200) operano
conformemente agli Standard dei Servizi predefiniti; di conseguenza
l’imprenditore può essere sicuro di ottenere un servizio di ottima qualità.
Importante gruppo di partner per PARP sono le istituzioni estere
governative e non, con cui l’Agenzia da anni realizza una serie di
progetti internazionali a favore dello sviluppo dei rapporti economici
bilaterali.Il centro Enterprise Europe Network, che opera presso PARP,
dà l’opportunità agli imprenditori di fruire delle possibilità offerte dal
mercato europeo. Il centro offre un ampio ventaglio di servizi gratuiti
nel campo della formazione, informazione e consulenza (soprattutto
nell’ambito della legislazione e politica europea), dell’esercizio dell’attività
economica in Polonia e all’estero, dell’accesso alle fonti di finanziamento,
dell’internalizzazione delle imprese, del trasferimento delle tecnologie
e della partecipazione ai programmi quadro dell’UE. Inoltre la rete
pagina 73
13
Enterprise Europe Network aiuta gli imprenditori a trovare partner stranieri
e a partecipare alle fiere e alle missioni economiche.
PARP è anche un operatore del progetto “Ponte Polacco in Silicio” (Polski
Most Krzemowy), volto a sostenere le imprese polacche del settore delle
nuove tecnologie, nell’espansione sul mercato statunitense.
PARP adegua costantemente la propria offerta di consulenza e
informazione a un mercato in evoluzione, utilizzando anche nuovi canali
di comunicazione. Attualmente dispone di una decina di portali online
specialistici e social network, dove offre corsi di formazione online,
e-book, trasmissioni di corsi e conferenze, informazioni sulla procedura
di concessione degli aiuti, basi di dati, pubblicazioni, risultati di ricerche
e indagini. Tramite la vetrina principale dell’Agenzia www.parp.gov.pl,
già circa un milione di internauti al mese fruisce di informazioni e strumenti
messi a disposizione sui portali di PARP.
L’Agenzia è anche coinvolta nella preparazione della partecipazione polacca
alle Esposizioni Mondiali EXPO. Ben tre volte l’organizzazione della stessa
è stata affidata a PARP – a Saragozza (2008), Shanghai (2010) e Milano
(2015).
PARP è l’operatore principale delle iniziative legate all’EXPO 2015 a Milano;
risponde sia della parte tecnica sia di quella organizzativa. PARP realizza un
ricco programma di iniziative di promozione e di marketing, una serie di
conferenze scientifiche e workshop. L’Agenzia ha programmato un intenso
programma economico per le imprese polacche e italiane nell’intero 2015,
che comprende: missioni economiche degli imprenditori polacchi in Italia,
presentazione delle imprese polacche a diverse fiere e incontri settoriali.
Le persone interessate a ottenere informazioni su tutti i programmi di
sostegno offerti da PARP agli imprenditori e ai fornitori annessi possono
fruire della linea verde nell’ambito del servizio “Informatorium PARP”.
2• PAIiIZ – AGENZIA POLACCA PER L’INFORMAZIONE
E GLI INVESTIMENTI ESTERI (POLSKA AGENCJA INFORMACJI I
INWESTYCJI ZAGRANICZNYCH S.A.)
www.paiz.gov.pl
PAIiIZ è una società partecipata dal Ministero del Tesoro fondata nel 1992
per fornire servizi agli investitori. La sua missione consiste nel creare
un’immagine positiva della Polonia nel mondo e nell’incrementare il
flusso di investimenti diretti esteri, incoraggiando le aziende straniere
a investire in Polonia. PAIiIZ è un partner particolarmente utile per gli
imprenditori esteri che decidono di entrare sul mercato polacco. L’Agenzia
li aiuta a espletare tutte le procedure amministrative e legali durante
la realizzazione del progetto. Assicura anche un accesso facilitato alle
informazioni complessive inerenti le questioni legali e imprenditoriali utili
per la realizzazione dell’investimento.
pagina 74
INDIRIZZI UTILI 13
PAIiIZ fornisce gratuitamente i seguenti servizi professionali di
consulenza agli investitori:
•
•
•
•
•
•
•
selezione del sito in Polonia;
visite in Polonia adeguate alle richieste concrete dei singoli investitori;
informazioni su questioni legali ed economiche;
informazioni su agevolazioni fiscali a disposizione degli investitori;
facilitazione dei contatti con le autorità centrali e locali;
aiuto nell’indentificare i fornitori di servizi e opere;
assistenza agli investitori già presenti in Polonia (sostegno ai
reinvestimenti in Polonia).
Sul sito www.paiz.gov.pl gli investitori possono trovare tutte le informazioni
utili sulla situazione generale in Polonia, sull’economia locale, sulle
disposizioni di legge, nonché altre nozioni importanti per le imprese
che hanno intenzione di insediarsi in Polonia.
Oltre al Punto Centrale di Contatto dell’Organizzazione per la cooperazione
e lo sviluppo economico (KPK OECD), PAIiIZ possiede anche uno sportello
per le imprese interessate ai fondi europei. L’attività centrale dell’Agenzia è
sostenuta dai Centri Regionali di Assistenza agli Investitori e agli Esportatori
(COIE). Il personale di COIE, formato e supportato dall’Agenzia, assicura
servizi complessivi e professionali per gli investitori, a livello dei voivodati.
Nel 2011 la struttura di PAIiIZ è stata ampliata con l’avvio del Centro di
Cooperazione Economica Polonia-Cina sotto forma di uno “one-stop shop”,
che fornisce informazioni complessive sulle possibilità di investimento
in Polonia e un sostegno alle imprese cinesi interessate a realizzarvi gli
investimenti. I compiti del Centro sono i seguenti: promozione della
Polonia come sito di investimenti esteri, identificazione delle fonti degli
investimenti diretti esteri, assistenza durante le missioni e le visite delle
delegazioni cinesi, preparazione di analisi e informazioni, rapporti costanti
con le aziende cinesi operanti in Polonia, realizzazione del progetto Go
China. Per maggiori informazioni consultare il sito www.gochina.gov.pl
Dal 2013 invece, PAIiIZ sta realizzando il programma “Go Africa”, mirato
a incoraggiare gli imprenditori polacchi a entrare sui mercati africani e
a promuovere la Polonia in Africa. Nell’ambito del programma PAIiIZ ha
organizzato: missioni di ricognizione in alcuni paesi africani, partecipazione
di aziende polacche a fiere, conferenze e workshop in Polonia e in Africa.
Inoltre l’Agenzia ha pubblicato guide pratiche sui mercati africani.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.paiz.gov.pl
Tutti coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni sulle
possibilità di utilizzo del potenziale imprenditoriale unico della Polonia
sono invitati a contattare l’Agenzia PAIiIZ.
pagina 75
13
3• ARR – AGENZIA PER IL MERCATO AGRICOLO
(AGENCJA RYNKU ROLNEGO)
www.arr.gov.pl
L’Agenzia per il Mercato Agricolo (ARR) è un’istituzione governativa istituita
nel 1990, controllata dal Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale,
che implementa la politica di sostegno al settore agroalimentare. Svolge
la funzione di organismo pagatore, competente per erogare finanziamenti
derivanti dal Fondo europeo agricolo di garanzia. L’Agenzia realizza
i meccanismi della politica nazionale e della politica agricola comune volti
ad assicurare la stabilizzazione sui mercati agricoli e la tutela dei ricavi
dei coltivatori diretti.
Attualmente l’attività dell’Agenzia per il Mercato Agricolo si focalizza su:
• promozione, su mercati esteri selezionati, di marchi polacchi e di
specialità alimentari;
• promozione di prodotti agroalimentari e di sistemi di qualità sul
mercato dell’UE e di paesi terzi;
• monitoraggio e analisi della situazione attuale e delle previsioni in
merito ai principali mercati agricoli;
• educazione e promozione, tra i bambini e i giovani, di sane abitudini
alimentari;
• realizzazione di meccanismi di intervento, che rappresentano una rete
di sicurezza per eventuali distorsioni sui mercati;
• sostegno ai più bisognosi nell’ambito del programma di aiuti alimentari;
• concessione di permessi per l’importazione ed esportazione dei
prodotti agroalimentari.
Uno dei campi dell’attività di ARR, che si sviluppa in maniera dinamica,
è il sostegno alla promozione dei prodotti agroalimentari. Nell’ambito
della politica agricola comune, ARR realizza, sui mercati dell’UE e di paesi
terzi, campagne settoriali di informazione e promozione inerenti i prodotti
agroalimentari. Sostiene anche diversi gruppi di produttori di alimenti ad
alta qualità, soggetti a sistemi di qualità riconosciuti a livello nazionale
ed europeo. ARR realizza anche, per conto proprio, diverse iniziative a
livello territoriale, al fine di sostenere la promozione dei nostri prodotti
tradizionali, regionali e locali.
L’Agenzia si impegna a realizzare efficaci interventi mirati a sostenere lo
scambio commerciale con i paesi stranieri. Collabora con imprenditori
polacchi ed esteri nel settore agroalimentare. Prende parte alle maggiori
fiere ed esposizioni internazionali nel settore agroalimentare e aiuta
le aziende polacche a prendervi parte. Nel 2014 ha organizzato, con
gran successo, missioni economiche in Algeria, Hong Kong, Bielorussia,
Kazakistan, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Cina, Russia, Francia, Ucraina.
Per gli imprenditori esteri, interessati a importare prodotti agroalimentari,
organizza missioni commerciali e visite studio in Polonia, incontri B2B
con imprenditori e rappresentanti di istituzioni o associazioni polacche
di categoria.
pagina 76
INDIRIZZI UTILI 13
4• KIG – CAMERA DI COMMERCIO POLACCA
(KRAJOWA IZBA GOSPODARCZA)
www.kig.pl
La Camera di Commercio Polacca è la più grande organizzazione autonoma
di imprenditoria in Polonia. È nata nel 1990. Rappresenta il maggior
numero di imprenditori, unendo oltre 150 organizzazioni; è membro
di Eurochambres (Associazione delle Camere di Commercio e Industria
Europee) e della Camera di Commercio Internazionale con sede a Parigi.
KIG promuove la responsabilità sociale delle imprese e assiste gli
imprenditori polacchi sulla scena internazionale.
La Camera di Commercio Polacca organizza seminari, conferenze,
corsi di formazione e workshop, dedicati ai problemi legati all’attuale
politica economica dello Stato. Durante questi eventi si affrontano i
temi più rilevanti per gli imprenditori, compresi i rischi e le sfide dovute
all’implementazione di tecnologie innovative o all’internazionalizzazione.
La Camera di Commercio Polacca presta anche servizi di consulenza sulle
questioni più importanti inerenti l’esercizio dell’attività sul mercato unico
europeo e sui mercati internazionali.
Presso la Camera di Commercio Polacca sono stati istituiti 14 Comitati,
i cui presidenti e membri sono grandi esperti in economia, studiosi,
rappresentanti di enti locali con esperienze nei campi di azione dei Comitati.
Il loro obiettivo principale consiste nell’elaborazione di pareri tecnici e di una
visione comune. I membri dei Comitati partecipano attivamente ai lavori
delle commissioni parlamentari, all’elaborazione e all’esame delle norme
e delle leggi che hanno impatto diretto sull’attività delle imprese.
L’Ufficio di Collaborazione con l’Estero presso KIG si occupa di
internazionalizzazione delle imprese polacche e di promozione delle
esportazioni. Più di 170 contratti stipulati con oltre 100 partner esteri,
e una rete di contatti con organizzazioni economiche internazionali
consentono alla Camera di assistere efficientemente gli imprenditori
nostrani, ai quali vengono offerte diverse forme di promozione e aiuto per
trovare partner stranieri, tra cui: incontri internazionali di business (ogni
anno si organizzano più di 30 conferenze e corsi in Polonia e all’estero),
incontri B2B tra gli imprenditori polacchi e stranieri (ogni anno si ricevono
circa 40 delegazioni da tutto il mondo), partecipazione alle missioni
economiche estere e alle fiere internazionali all’estero (per le imprese
polacche si organizzano ogni anno più di 20 eventi promozionali in tutti
i continenti). Le aziende polacche partecipano anche a diversi progetti
internazionali organizzati parallelamente da KIG, fruiscono delle analisi
dei mercati esteri e di tanti altri servizi.
KIG coopera in modo attivo e costante con l’Ambasciata Italiana a Varsavia,
con il suo Ufficio Commerciale e con l’ICE di Varsavia all’organizzazione
degli incontri di promozione e business italo-polacchi. In collaborazione
con la Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia e con
l’Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti presso
l’Ambasciata Polacca di Roma, realizza diversi eventi, workshop e incontri
B2B con partner italiani.
pagina 77
13 INDIRIZZI UTILI
Va anche ricordato che nel 2005 è stato avviato, presso la KIG, il Piemonte
Desk: la rappresentanza della camera di Commercio, Industria, Artigianato
e Agricoltura di Torino e del Centro Estero per l’Internazionalizzazione
CEIPIEMONTE, che facilita alle imprese polacche e italiane i contatti
commerciali e la cooperazione. Alle origini del progetto sono state:
l’esperienza positiva di collaborazione di business con le imprese aventi
sedi nell’Italia del nord-ovest, lo sviluppo dello scambio commerciale tra
i due Paesi e diversi progetti di co-produzione tra i partner polacchi e
italiani. KIG si impegna a soddisfare le richieste di offerta da parte delle
aziende piemontesi, sempre più numerose, cercando potenziali partner
in Polonia, fornendo informazioni sui singoli settori o sulle regioni indicate,
ecc. Nell’ambito del Piemonte Desk si organizzano le visite delle imprese
piemontesi in Polonia e incontri individuali di business con partner polacchi
selezionati.
La Camera di Commercio Polacca ospita diverse missioni economiche
dall’Italia, per le quali organizza workshop, incontri individuali B2B, visite
presso le aziende e incontri a livello istituzionale.
Nel dicembre 2013 KIG ha stipulato un Memorandum d’Intesa (MoU) con la
Fondazione EMDC - Centro Euro-mediterraneo per lo sviluppo delle Micro,
Piccole e Medie Imprese di Milano, nata grazie all’iniziativa dell’Azienda
della camera di Commercio di Milano Promos e di istituzioni governative
e bancarie italiane. In collaborazione con EMDC e con Promos, KIG realizza
diversi progetti nell’ambito del programma EUROMED INVEST nei Paesi
dello Spazio MED (Algeria, Marocco).
I rappresentanti di KIG partecipano non solo ai lavori delle commissioni
parlamentari ma anche a numerosi seminari, dibattiti e missioni
economiche. KIG organizza conferenze e dibattiti dedicati ai singoli
settori e alla situazione generale dell’economia polacca. L’evento
intitolato “Apertura Economica del Nuovo Esercizio”, organizzato da KIG
e comprendente la sintesi economica sull’esercizio conclusosi e le previsioni
per quello successivo, gode della presenza di numerosi economisti,
giornalisti e rappresentanti dell’imprenditoria. KIG prende anche parte
a dibattiti economici nell’Ufficio del Presidente della Repubblica e assiste
la delegazione polacca, composta da 51 imprenditori, al Parlamento
Europeo delle Imprese, organizzato e ideato da EUROCHAMBRES
(Associazione delle Camere di Commercio e Industria Europee), con
sede a Bruxelles.
KIG in un consorzio delle camere europee nel quadro dell‘ EXPO 2015 sta
realizzando un progetto UE - Eventi ad Expo 2015 di Paesi Terzi, il cui scopo
è stabilire contatti d’affari tra imprenditori ed imprese europee dai paesi
selezionati: Cina, Giappone ed Africa attraverso sessioni organizzate, B2B e
conferenze tematiche.
pagina 78
NOTE 14
pagina 79
Ufficio di Promozione del Commercio
e degli Investimenti
dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia
in Roma
www.roma.trade.gov.pl
www.roma.trade.gov.pl