Strato….. Pe Premessa

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Strato….. Pe Premessa
 erfetto! Strato….. Pe
Premessa: o Il mio caro aamico di veccchia data (nonchè clientte affezionatto) Maurizio Perfetto, giàà chitarrista di Antonello
Venditti e d
dei Fluido Ro
osa, da moltti anni ha eleetto sua chittarra preferita una vecch
hia Fender Stratocasterr made in Japan che glli ho vendutto a metà degli d
anni 90
0; lo strumeento ha il ccorpo in onttano in uno
o splendido Candy C
Red, manico m
in accero 10/’56 “boat” (per chi non lo sapesse si ttratta di unaa profilaturaa posteriore del manico simile ad un
na “V” un po’ “panciutaa”) al quale furono sostituiti immed
diatamente i i
pickups origginali con degli EMG SA
A crema. Qu
uesta scelta del buon Maurizio M
fu d
dovuta per due fattorii sostanziali: L’ assoluta silenziosità operativa, la l qualità timbrica di questi blason
natissimi pickups sia in
n a suo “hero”” di riferimeento David G
Gilmour, endorser dellaa studio che on stage, e per strizzaree l’ occhio al famigerata azienda di S. Rosa da anni. Consecutivaamente, per rendere il ttimbro un po’ “puncy” e
e renderlo un poco più p
personale ho
o progettato
o costruito un
n mid boost variabile, cche poi, una volta ottimizzato ho prrovveduto a commercializzare con ill nome di FEE‐01 (FE è l’’ acronimo di d Fat Enhan
ncer). In praatica si trattta di un miccro booster che esalta i i
midranges d
dotato di un
n potenziomeetro il quale, tenuto a ze
ero lascia il ssegnale invariato, man mano che sii aumenta il giro del pot si boosta il segnale sino
o a 10 dB. ubito modifiche sostanziali, se non il fatto di aver tolto un
n Il resto dei controlli dello strumentto non ha su
perstite” gen
nerale per tu
utto il sistema. tono ed aveer reso il “sup
Da allora, M
Maurizio ha ssempre suon
nato questa chitarra, no
onostante il ssuo “parco m
macchine” fo
osse di tutto
o rispetto e nonostante il fatto ch
he una voltaa ogni paio di anni si rendesse necessario il i refretting,, considerato
o l’ utilizzo sostenuto deella chitarra. Nel corso degli anni, ap
pprofittando delle varie sostituzionii dei tasti, sotto sue specifiche ho provveduto a ridurre il radius della tastiera per agevolare i bendings senza compromettere l’ action da “corsa”, visto che spesso e volentieri i suoi “isterismi” tonali superano il tono e mezzo, in particolare quando si trova a suonare i brani dei Pink Floyd con la sua cover band Fludo Rosa. I fatti Cinque mesi fa, alla 5 refrettatura gli dico: “Maurizio, se usi sempre lo stesso paia di scarpe, a forza di rifare i tacchi alla fine le butti ; è ora quindi di acquistare un’ altra Strato da alternare, almeno gli dai un po’ di respiro a questa poverina!” A forza di dirglielo, evidentemente alla fine si è convinto e dopo un paio di settimane si è presentato al mio studio con una bella Strato reissue 57 nera datata 1995, body in ontano e manico in acero, acquistata da un utente americano di Ebay. Effettuati i controlli di rito (stato dei tasti, funzionalità del truss rod, setup etc.) abbiamo deciso di sollevare il battipenna, per verificare lo stato dell’ impianto elettrico e dei pickups… E cosa abbiamo trovato? Pickups sostituiti con dei Fender Texas Special e una bella “piscina” dove evidentemente “sguazzava” il classico preamp Fender completamente vuota, nonchè nastro in PVC da elettricista a profusione. (Anche gli “ammereghani” si fan furbi… Il particolare della modifica in fase di trattativa è stata stranamente omessa….). Ad ogni modo poco male, tanto sapevo che da lì a poco il sistema elettrico sarebbe stato sostituito da un bel set di EMG SA e FE01, ma a quel punto Maurizio mi chiede se esistevano pickups EMG attivi con un timbro leggermente più scuro e puncy. Da lì ne è nato un profiquo scambio di idee che mi ha portato a comprendere quanto complesso fosse tutto il sistema utilizzato da Maurizio per le propria attività musicale. Mi parlava di delay, loop, send/return, segnale digitale… Per un povero liutaio che lavora di martello, fresa e bobinatrice era in effetti un po’ troppo… Ma come al solito essendo il sottoscritto una persona che ama le sfide impossibili gli dico: “Non ti preoccupare Maurizio, ai tuoi pickups ci penso io !!” Dopo 2 giorni arriva una email: ”Caro Piero, questo è il mio setup, il sistema è stato assemblato dai ragazzi di MVM per il resto fai tu, ma sappi che se il timbro non è ok, Antonello (Venditti) se ne accorge subito e mi obbliga a cambiar subito chitarra, ergo vedi cosa puoi fare, non mi far fare figuracce !” Glom, Gulp!… (passatemi le onomatopeicità…) Il lavoro di assemblaggio del sistema sembra essere super‐professionale non c’e’ che dire, i ragazzi di MVM hanno fatto un’ ottimo lavoro incluso il diagramma, che hanno permesso anche ad un povero costruttore di pickups nonchè sedicente liutaio di capirci qualcosa ! Mi sono messo quindi all’ opera e per prima cosa faccio i raggi X ad un EMG SA. Con il pc ne traccio la risposta in frequenza, ne ricavo il picco di risonanza e confronto la curva di risposta della banda passante con un Fender Texas Special, un Lindy Fralin Vintage Hot ed un Seymour Duncan SSL‐1. Ne traggo le conclusioni, inizio a progettare e realizzare la parte passiva del pickup a barra in alnico5 stacked; contestualmente realizzo i micro preamps duali da inserire dentro ai pickups calibrati per ottenere un poco più di output di uscita, stessa efficienza sulla banda passante ed un picco di risonanza lievemente centrato sulle medio basse, rispetto all’ EMG SA. Roba di poco, ma quel tanto che è bastato per rendere il segnale un po’ piu’ “puncy”. Il filo di rame scelto, differente da quello utilizzato usualmente (0.063) da tutti i produttori di pickups, mi ha permesso di mantenere una risposta post‐picco quasi inalterata rispetto a quella degli EMG e quindi di evitare un timbro alla fine troppo scuro rispetto al suono di riferimento. Fatte le prove, ho realizzato le tre unità, e le ho inserite nelle covers non prima aver schermato internamente il sistema, per poi sigillare il tutto con epoxy. 3 giorni pieni di lavoro, mica uno scherzo! Il risultato finale ha comportato anche una nuova mascherina completamente nera, il FE‐01 nella posizione intermedia ed un micro switch per la selezione indipendente del pickup al ponte, in modo da poter ottenere in I e II posizione dello switch l’ attivazione del pickup al manico e ponte e tutti e 3 i pickups. Ad ogni buon conto, la settimana dopo il mio studio era invaso da una tonnellata di effetti, amplificatori, chitarre, ciabatte e cavi per la prova finale. Mancavano i roadies, i camions parcheggiati fuori ed eravamo tutti! Ci tengo a dire che la prova si è svolta tra l’ ilarità generale, vista l’ amicizia consolidata che mi lega a Maurizio Perfetto; in tutta onestà se il rapporto fosse stato più formale, probabilmente non mi sarei certo spinto a raccogliere una sfida del genere, che avrebbe potuto rivelarsi effettivamente controproducente per la mia reputazione. L’ atteggiamento rilassato non ha inficiato comunque sulla metodica rigorosa e critica adottata, con le due chitarre pronte al confronto AB, insomma non abbiamo lasciato nulla di intentato, e tutto e’ stato vagliato sino ai minimi particolari, ricreando situazione timbriche estreme ed un po’ critiche. Concludo questo lungo articolo aggiungendo le autorevoli impressioni di Maurizio Perfetto, che nessuno meglio di lui può parlare dei risultati perseguiti ed ottenuti. Piero Terracina “What Maurizio Perfetto says” Dopo circa dieci anni passati a suonare sia in studio che dal vivo con la mia inseparabile Strato 56 Candy Red, per forza di cose sono stato “costretto” a cercarne un’ altra similare per garantirne l’ intercambiabilità e limitarne l’ usura. Il fatto di essere restio a cambiamenti era sostanzialmente dovuto al fatto di aver speso tanto tempo alla ricerca di un suono personale, che strizzasse l’ occhio al timbro del mio chitarrista preferito, David Gilmour e che mi assicurasse un elemento di distinzione netto, sia quando suono con Antonello Venditti parti più sobrie e melodiche, sia quando mi cimento in soli degni del migliori Pink Floyd. Ho sempre ritenuto gli EMG degli ottimi pickups; per anni mi hanno garantito un timbro da “Strat‐on‐
steroids” e mi ci sono sempre trovato perfettamente a mio agio, senza aver mai sorprese. Ultimamente però iniziavo ad avere l’ esigenza di mantenere tutte le caratteristiche peculiari di questi splendidi pickups (ottimo rapporto segnale/rumore, la bassa impedenza di grande aiuto in studio che permette anche di non aver cadute le frequenze alte lungo il cavo), ma con un suono più “naturale”, meno compresso e con i medi ben pronunciati proprio per risolvere il conclamato difetto dei pickups attivi (EMG in testa) accusati di essere un poco “freddi” ed ultracompressi . Il progetto sviluppato insieme a Piero è partito in effetti dalla valutazione dei difetti per poi metter nell’ altro piatto della bilancia i pregi. Il confronto di un musicista e di un produttore di pickups si è in effetti rivelato vincente. Fissati i punti cardine si e’ lavorato di cesello per sintetizzare tutte le caratteristiche menzionate. Onestamente i risultati sono andati oltre le più rosee previsioni, abbiamo ottenuto un timbro molto più caldo ed avvolgente rispetto agli EMG SA. Specialmente il pickup al manico ha un suono grosso e tondo senza però andare a pescare su quelle frequenze troppo basse spesso problema critico in studio. Il pickup al ponte invece risulta aggressivo al punto giusto, ma con sfumature timbriche calde e mai impersonali, esattamente al contrario dell’ EMG che invece predilige un timbro più “crispy” e percettibilmente più compresso. Il pickup al centro è la logica conseguenza del timbro dei pickups estremi, naturale e con i medi al posto giusto, mentre nelle posizioni intermedie esce prepotentemente il classico timbro Fender, nasale per le ritmiche e mai confuso. Il Mid boost invece mi aiuta particolarmente nei soli; non voglio dire che si arriva all’ output ed al timbro di un humbucker, ma insomma basta un poco di boost per ottenere quella saturazione che “arrotonda” i fraseggi stretti e gli sweep veloci, con un intervento molto discreto e sempre controllabile. Il tutto con una silenziosità operativa assolutamente degna di nota. Il micro switch di inserimento del pickup al ponte, se inserito nella posizione II mette tutti e 3 i pickups in funzione, ed e’ in questa posizione che si può toccare con mano l’ eccezionale equilibrio di output dei pickups. La I posizione invece, quella per intenderci che inserisce il pickup al ponte e quello al manico, garantisce un suono molto funcky, ottimo per le ritmiche con un timbro potente, equilibrato e mai confuso, un po’ inusitato per le classiche timbriche Fender. L’ idea di aggiungere questo switch e di sostituire la mascherina 3 strati bianca è stata ovviamente ispirata dall’ ultima chitarra utilizzata da David Gilmour nell’ ultimo tour “On an Island”. Insomma, suono potente e naturale, tanto da far dimenticare che si tratta di pickups attivi. Oltre a tutto il sistema di effetti sopra descritto, le prove sono state effettuate con amplificatori Fender Twin Reverb, un Marshall JTM‐45 ed un pre/finale Soldano con cassa Marshall 4X12 mod. 1960; lo strumento ha sempre mantenuto una propria personalità ed è risultato ben equilibrato sia a bassi ed alti volumi. Maurizio Perfetto ‐
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