Rischio di infortuni per professione in Italia negli anni novanta
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Rischio di infortuni per professione in Italia negli anni novanta
07-bena 15-03-2005 La 14:52 Pagina 93 Medicina del Lavoro Med Lav 2005; 96 (suppl): s93-s105 Rischio di infortuni per professione in Italia negli anni novanta ANTONELLA BENA, O. PASQUALINI, A. TOMAINO, M. MARCONI*, C. MAMO, G. COSTA** Servizio regionale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco (TO) * ISPESL, Dipartimento Documentazione, Informazione, Formazione, Roma ** Dipartimento di sanità pubblica e microbiologia, Università di Torino KEY WORDS Occupations; injury; age; surveillance; Italy SUMMARY «Risk of workplace injuries by occupation in Italy in the 1990’s». Background: In Italy it is not possible to assess the incidence of workplace injuries by occupation due to the absence of denominator data. Objectives: To evaluate severe workplace injuries by occupation, age and gender, via discussion of the validity of the available methods and informative systems. Methods: The database included injuries in the industrial and artisan sectors in Italy during the period 1995-1999, as classified by INAIL (National Institute for the Insurance against Occupational Accidents and Diseases). A proportional case-control study was used. Three types of severe injuries were analyzed: fatal (3,685), permanently disabling (88,254) and injuries resulting in temporary disability for more than 40 days (238,609). Controls were represented by minor injuries with temporary disability lasting between 8 and 13 days (512,643). The relative risks were calculated by occupation and stratified by age and sex. The control group was chosen in order to minimize distortions and represented a balance between empirical criteria based on the experience of safety technicians and the quality and limits of INAIL archives. Results: Among men in some construction occupations (operators of construction equipment, crane operators and masons), and in truck drivers, farm workers, messengers, and miners there were elevated risks in all age groups and for all levels of injuries severity. The model was more problematic to apply to women because the control group wa less representative of the work population at risk. Conclusions: The case-control study model produced results consistent with those in the international literature, even if the use of minor injuries as the control group gives partly distorted risk estimates. The results supply information for decision making and for allocating resources for prevention and safety. RIASSUNTO In Italia non è possibile descrivere l’incidenza di infortuni per professione a causa dell’assenza di dati sul denominatore. Obiettivo dello studio è quello di stimare il rischio di infortuni gravi per professione, età e genere, discutendo i problemi di validità dei sistemi informativi e dei metodi disponibili. La base dati utilizzata comprende gli infortuni definiti dall’INAIL in Italia nel 1995-1999 nel settore industria e artigianato. È stato utilizzato uno studio proporzionale caso controllo. Sono analizzate tre serie di infortuni gravi: gli infortuni mortali (n. 3.685), gli infortuni permanenti (n. 88.254), gli infortuni con inabilità temporanea superiore a 40 giorni (n. 238.609). I controlli sono rappresentati dagli infortuni lievi con inabilità temporanea compresa tra 8 e 13 giorni (n. 512.643). Sono stati cal- Corrispondenza: Antonella Bena, Servizio Regionale di Epidemiologia, Asl 5, Via Sabaudia 164, 10095 Grugliasco (TO) E-mail: [email protected] 07-bena 15-03-2005 14:52 94 Pagina 94 BENA E COLLABORATORI colati rischi relativi per professione, stratificati per età e sesso. Il gruppo di controllo è stato scelto in modo da minimizzare le distorsioni e risponde a criteri di scelta empirici basati sull’esperienza degli operatori nel campo della sicurezza e ad una approfondita conoscenza della qualità e dei limiti degli archivi INAIL. Tra gli uomini alcune professioni delle costruzioni (conduttori di macchine edili, gruisti, muratori), gli autotrasportatori, i lavoratori agricoli, i corrieri, i minatori, presentano rischi elevati in tutte le fasce d’età e per tutte le classi di gravità. Più problematica è l’applicazione del modello alle donne, per le quali il gruppo di controllo approssima meno bene la popolazione di occupati a rischio. Il modello di studio caso controllo produce risultati consistenti con quanto segnalato dalla letteratura internazionale, anche se l’utilizzo degli infortuni lievi come gruppo di controllo fornisce stime parzialmente distorte. I risultati forniscono utili informazioni per la presa di decisioni e l’allocazione delle risorse da dedicare alla prevenzione ed alla sicurezza. INTRODUZIONE Il trend temporale dell’incidenza di infortuni in Italia nell’ultimo decennio è chiaramente in discesa, sebbene vi sia da segnalare un lieve incremento di tale incidenza negli ultimi anni (8). Tale fenomeno non è omogeneo all’interno delle diverse attività economiche, ove si osservano andamenti anche assai diversi: accanto a comparti ove il trend è stabile o in diminuzione (per es. il legno, la mineraria, il tessile), ve ne sono altri dove si assiste ad un aumento (per es. le costruzioni e i trasporti). L’analisi dell’incidenza di infortuni per attività economica evidenzia l’esistenza di comparti tradizionalmente ad alto rischio, quali quelli delle costruzioni, del legno, della mineraria, dell’agricoltura, dei trasporti, accanto a comparti ove la frequenza è assai minore, in analogia con quanto segnalato da studi condotti in altri paesi (1-3, 9, 11, 14, 15, 18, 19, 21). Differenze importanti nell’incidenza di infortunio sul lavoro sono state segnalate anche tra le diverse professioni (2, 3, 5, 10, 13, 16, 18, 20). In Italia non sono tuttavia stati condotti studi descrittivi sistematici a causa della mancanza delle informazioni necessarie. Il sistema informativo dell’INAIL infatti rileva in modo abbastanza accurato il dato sugli eventi occorsi a lavoratori assicurati, mentre non fornisce informazioni di pari accuratezza e dettaglio sui denominatori. In particolare non sono disponibili informazioni sulla distribuzione degli occupati per professione, per classe d’età e per alcune dimensioni quali il lavoro a turni, il lavoro straordinario, il lavoro festivo. Obiettivo del presente lavoro è quello di stimare il rischio di infortuni gravi per professione, età e sesso, utilizzando un modello di studio proporzionale come variante tipo caso-controllo per supplire all’assenza di dati sul denominatore. In particolare sono discussi i problemi metodologici e il valore dei sistemi informativi disponibili. METODI Sono stati analizzati gli infortuni accaduti in Italia nel periodo 1995-1998 definiti dall’INAIL entro il 31 dicembre 19991 nel settore industria-artigianato. L’archivio contiene gli infortuni con durata di inabilità temporanea superiore a tre giorni successivi a quello dell’evento accaduti a lavoratori assicurati presso l’INAIL2. Per supplire all’assenza di dati sul denominatore è stato utilizzato un modello di studio proporzionale come variante tipo caso-controllo proposto da Miettinen (17) per generare o verificare ipotesi nei casi in cui si abbiano a disposizione informazioni solo sugli eventi. I casi sono rappresentati dai malati, esposti e non esposti, in una determinata categoria nosologica di interesse. Nel presente lavoro i casi in studio sono rappresentati da tre serie di inforUn caso di infortunio si considera definito quando viene chiusa la relativa pratica amministrativa circa il riconoscimento della natura professionale e dell’invalidità; degli infortuni accaduti in un anno circa l’85% è definito entro l’anno, mentre il 99% è definito entro il primo anno successivo all’anno di accadimento 2 Non sono considerati in questo periodo la maggioranza dei dipendenti delle amministrazioni dello stato, i dipendenti delle ferrovie, i lavoratori marittimi, il personale navigante delle compagnie aeree 1 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 95 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA tuni gravi: gli infortuni mortali (mortali); gli infortuni che hanno dato luogo ad inabilità permanente superiore al 10% (permanenti); gli infortuni che hanno dato luogo ad inabilità temporanea maggiore di 40 giorni (>40 gg). Nel modello di studio proporzionale i controlli sono rappresentati da malati di altre categorie nosologiche a patto che l’esposizione in studio non sia associata con la malattia usata come gruppo di controllo. Nel presente studio i controlli che rispondono meglio a questa definizione sono rappresentati dagli infortuni lievi che hanno dato luogo ad una inabilità temporanea compresa tra 8 e 13 giorni (4). La fattibilità e la validità nell’applicare il modello di studio proporzionale proposto da Miettinen ai dati sugli infortuni di fonte INAIL, è stata valutata in un precedente lavoro (4). Il gruppo di controllo scelto è in grado di minimizzare le distorsioni, ma rimane un errore sistematico di selezione non trascurabile. Tale errore è legato al fatto che non esiste una categoria di infortuni lievi completamente indipendente dai fattori di rischio che aumentano l’incidenza degli infortuni gravi: si avrà conseguentemente una sottostima degli odds ratio (OR) per i comparti ad alto rischio di infortunio (per i quali si sovrastimano gli addetti) quali le costruzioni o la mineraria e, viceversa, una sovrastima degli OR per i comparti a basso rischio di infortunio (per i quali si sottostimano gli addetti) come il tessile e l’abbigliamento. Per ridurre l’effetto di questa distorsione, dall’analisi è stata esclusa la categoria di attività economica “servizi vari” che nello studio di validità aveva creato i maggiori problemi nell’approssimazione della popolazione occupata da parte del gruppo di controllo. Le differenze di rischio per professione sono state quindi stimate calcolando gli OR di ognuna delle categorie di infortunio grave per professione, stratificati per sesso e controllati per classi quinquennali d’età, confrontando di volta in volta la professione in studio con il totale delle altre professioni. Le analisi sono state stratificate per tre fasce d’età (<29 anni; 30-49 anni; >50 anni) anche sulla base delle raccomandazioni emerse nello studio di validazione citato. La classificazione delle professioni utilizzata è descritta nella nota metodologica in appendice alla monografia. 95 Gli OR sono stati calcolati utilizzando un modello di regressione logistica. RISULTATI L’analisi include 3.685 casi di infortuni mortali, 88.254 casi di infortuni permanenti e 238.609 casi di infortuni >40 gg; in totale gli infortuni di controllo utilizzati sono 512.643. In tabella 1 è presentata la distribuzione dei casi e dei controlli in studio per sesso, classe d’età e settore di attività economica. In tabella 2a sono presentati, ordinati per dimensione del rischio, gli OR di infortunio mortale per le 11 professioni che presentano i rischi più elevati nei maschi (quintile superiore della distribuzione), controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato, per i tre gruppi d’età considerati. Si registrano OR elevati di infortunio mortale in tutte le classi d’età per i conduttori di mezzi di trasporto e i lavoratori edili (muratori e conduttori di macchine edili). Tra le professioni a maggior rischio negli adulti e negli anziani compaiono i minatori; i lavoratori agricoli hanno un eccesso di rischio significativo tra coloro che hanno più di 50 anni (OR: 1,88; I.C. 95%: 1,21-2,92) mentre, pur presentando un eccesso, tra gli adulti non raggiungono la significatività (OR: 1,33; I.C. 95%: 0,86-2,05). Tra gli adulti e i giovani raggiungono la significatività statistica gli elettrotecnici, che comprendono tutte le professioni che lavorano a contatto con l’energia elettrica tra cui gli elettricisti, i cavisti, i guardafili, i cabinisti. Tra gli adulti sono ancora da segnalare le professioni dei “custodi, guardiani” (OR: 2,16; I.C. 95%: 1,52-3,06), i lavoratori della chimica (OR: 2,39; I.C. 95%: 1,57-3,62), i medici (OR: 5,50; I.C. 95%: 2,01-15,06) e le professioni tecniche (OR: 2,88; I.C. 95%: 1,28-6,48). In tabella 2b sono riportati gli OR di infortunio mortale tra le donne. Il numero di osservati è sempre molto basso e quindi i risultati sono di più difficile interpretazione. Da segnalare che, dopo analisi delle modalità di accadimento di ogni singolo infortunio, molti degli eventi mortali risultano essere correlati ad un incidente stradale. Le professioni segnalate a maggior rischio di infortunio mortale tra gli uomini sono anche le più 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 96 96 BENA E COLLABORATORI a rischio di sperimentare un infortunio con invalidità permanente (tabella 3a): minatori e cavatori, muratori e conduttori di macchine edili, conduttori di mezzi di trasporto, lavoratori agricoli, custodi e guardiani presentano OR elevati in tutte le classi di età; ad essi si aggiungono anche i lavoratori del legno. Sperimentano un rischio elevato di infortunio permanente, tra gli adulti e gli anziani, portalettere e fattorini postali (tra i quali sono compresi tutti i corrieri ed i piccoli trasportatori), gruisti e carropontisti, elettrotecnici. Sono ancora da segnalare, tra i giovani, i cartai (OR: 1,18; I.C. 95%: 1,01-1,37) e, tra gli adulti, gli sportivi (OR: 1,85; I.C. 95%: 1,172,92). OR elevati, statisticamente significativi, sono misurati anche tra i medici (OR: 4,66; I.C. 95%: 3,41-6,37 tra gli adulti; OR: 4,74; I.C. 95%: 2,648,49 tra coloro che hanno più di 50 anni). In tabella 3b sono presentati gli OR di infortunio permanente tra le donne. I rischi più stabili sono misurati tra le donne adulte, ove tutte le professioni comprese nel primo quintile della distribuzione raggiungono la significatività statistica. Si tratta di: muratori, conduttori di macchine edili, portalettere e fattorini, conduttori di mezzi di trasporto, lavoratori del legno, professioni del comparto alimentare, della ceramica, della galvanica. Tra le giovani donne sono significativamente a rischio le portalettere (tra cui sono compresi i corrieri e i piccoli trasportatori su gomma), le lavoratrici agricole e dell’alimentare; sfiorano la significatività le infermiere (OR: 1,19; I.C. 95%: 1,01-1,40) e le addette alle macchine utensili (OR: 1,18; I.C. 95%: 1,011,38). Le lavoratrici dell’alimentare, le addette alla raccolta e trattamento rifiuti e le custodi sono invece a rischio tra le donne più anziane. In tabella 4a sono presentati gli OR di infortunio >40 gg tra i maschi, per professioni ed età. OR elevati in tutte le fasce d’età sono per i conduttori di mezzi di trasporto, per i custodi e guardiani, i lavoratori edili (gruisti, carropontisti, muratori, conduttori di macchine edili), i minatori e i cavatori, i lavoratori dello spettacolo, gli impiegati esecutivi. I lavoratori marittimi e gli insegnanti presentano rischi elevati nei giovani e negli adulti. Tra i giovani sono ancora da segnalare i lavoratori agricoli (OR: 1,29; I.C. 95%: 1,15-1,45). I portalettere presentano OR elevati tra gli adulti (OR: 4,38; I.C. 95%: 1,68-11,45); ancora da segnalare i facchini e gli scaricatori (OR: 1,32; I.C. 95%: 1,07-1,61), i medici (OR: 2,00; I.C. 95%: 1,09-3,67) e gli elettrotecnici (OR: 1,15; I.C. 95%: 1,07-1,23) tra coloro che hanno più di 50 anni. Tra le donne (tabella 4b), i rischi più stabili di infortuni gravi (prognosi > di 40 giorni) sono tra le giovani e le adulte, dove sono rappresentate le conduttrici di mezzi di trasporto, le infermiere, le addette alla raccolta-trattamento rifiuti, le artiste, le impiegate esecutive. Custodi e guardiani e spedizionieri e imballatori presentano rischi elevati nelle due fasce d’età più giovane e più anziana. Tra le giovani donne si misurano rischi elevati anche tra le lavoratrici del legno (OR: 1,19; I.C. 95%: 1,041,37) ed i vigili (OR: 9,85; I.C. 95%: 1,09-89,25). Gli OR elevati misurati nei medici (tra le donne adulte) e nelle assistenti sociali (tra le giovani e le adulte) sono prevalentemente attribuibili ad infortuni accaduti sulla strada. Nella classe d’età >50 anni presentano rischi elevati anche le lavoratrici addette alla raccolta e trattamento rifiuti (OR: 1,32; I.C. 95%: 1,19-1,47). Ancora da segnalare, tra le donne adulte, le lavoratrici dell’edilizia (OR: 1,70; I.C. 95%: 1,34-2,17), le sportive (OR: 3,29; I.C. 95%: 1,64-6,60) e il personale di volo (OR: 2,04; I.C. 95%: 1,04-4,02). Tabella 1 - Frequenza di infortuni in studio per sesso e classe d’età; Italia, 1995-98 Casi Infortuni mortali Infortuni permanenti Infortuni >40 gg Controlli Infortuni 8-13 gg <29 anni Maschi 30-49 anni >50 anni <29 anni Femmine 30-49 anni >50 anni Totale 699 14.711 55.721 1.749 41.226 108.437 1.027 24.567 40.111 86 1.601 10.234 101 3.581 17.382 23 2.568 6.724 3.685 88.254 238.609 168.087 216.258 56.971 27.675 35.021 8.631 512.643 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 97 97 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA Tabella 2a - OR di infortunio mortale per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: maschi, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% Oss OR I.C. 95% LCL UCL 122 2 2 8 3 2 4 6 132 51 4,84 3,67 3,13 2,81 2,77 2,51 2,51 1,65 1,46 1,44 3,96 0,90 0,77 1,39 0,88 0,62 0,93 0,73 1,20 1,08 5,92 14,86 12,68 5,69 8,69 10,15 6,76 3,70 1,77 1,92 20 1,03 0,65 1,61 30-49 anni 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 7 Professioni tecniche 14 Minatori, cavatori 45 Conduttori di mezzi di trasporto 31 Lavoratori della chimica 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 18 Orafi, incisori, argentieri 46 Gruisti, carropontisti 36 Muratori, conduttori di macchine edili 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 4 6 20 393 23 33 7 8 433 21 96 5,50 2,88 2,83 2,81 2,39 2,16 2,10 1,97 1,93 1,33 1,33 2,01 1,28 1,80 2,51 1,57 1,52 0,99 0,98 1,73 0,86 1,08 15,06 6,48 4,44 3,15 3,62 3,06 4,44 3,97 2,16 2,05 1,63 >50 anni 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 14 Minatori, cavatori 45 Conduttori di mezzi di trasporto 47 Lavoratori marittimi 36 Muratori, conduttori di macchine edili 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 31 Lavoratori della chimica 20 Lavoratori della ceramica, delle pietre e del vetro 55 Altre professioni 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 2 10 262 3 349 21 8 28 8 9 35 8,47 2,73 2,73 2,67 2,00 1,88 1,79 1,51 1,42 1,40 1,13 1,96 1,44 2,36 0,83 1,75 1,21 0,88 1,03 0,70 0,72 0,81 36,68 5,20 3,15 8,54 2,28 2,92 3,63 2,22 2,88 2,72 1,60 Professione <29 anni 45 Conduttori di mezzi di trasporto 52 Lavoratori del turismo e dello sport 7 Professioni tecniche 55 Altre professioni 46 Gruisti, carropontisti 38 Pavimentatori stradali, cantonieri, sterratori 14 Minatori, cavatori 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 36 Muratori, conduttori di macchine edili 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 40 Gasisti, idraulici, termoidraulici * In tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 98 14:52 Pagina 98 BENA E COLLABORATORI Tabella 2b - OR di infortunio mortale per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: femmine, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% I.C. 95% LCL UCL Professione Oss OR < 29 anni 1 Insegnanti 22 Zuccherieri 32 Gommai 25 Tintori e stampatori di tessuti 18 Orafi, incisori, argentieri 33 Lavoratori della plastica 41 Esercenti e addetti di servizi alla persona e alle imprese 42 Commessi e cassieri di negozio 49 Spedizionieri, imballatori 26 Lavoratori dell’abbigliamento e dell’arredamento tessile 16 Addetti alle macchine utensili, meccanici, assemblatori 1 2 2 1 2 3 6 7 6 7 11 10,84 6,48 4,12 3,94 3,22 1,86 1,53 1,26 1,20 1,10 1,09 1,45 1,57 1,01 0,53 0,77 0,58 0,66 0,58 0,52 0,49 0,57 80,93 26,75 16,95 28,83 13,34 5,94 3,54 2,76 2,76 2,47 2,07 30-49 anni 52 Lavoratori del turismo e dello sport 7 Professioni tecniche 48 Piloti, tecnici e controllori di volo 3 Assistenti sociali, religiosi 40 Gasisti, idraulici, termoidraulici 10 Impiegati esecutivi 37 Finitori edili 31 Lavoratori della chimica 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 29 Lavoratori del legno 16 Addetti alle macchine utensili, meccanici, assemblatori 1 2 1 2 1 2 2 2 2 4 11 32,18 17,35 15,20 14,72 11,11 10,27 4,51 3,80 2,82 2,28 1,53 4,11 4,01 1,92 3,45 1,41 2,46 1,09 0,93 0,69 0,82 0,81 252,21 74,98 120,17 62,78 87,33 42,82 18,61 15,58 11,57 6,31 2,90 > 50 anni 31 Lavoratori della chimica 36 Muratori, conduttori di macchine edili 33 Lavoratori della plastica 53 Addetti a pulizie e raccolta-trattamento rifiuti 49 Spedizionieri, imballatori 21 Lavoratori dell’alimentare 44 Camerieri, cuochi, baristi 24 Filatori, tessitori, finitori 41 Esercenti e addetti di servizi alla persona e alle imprese 26 Lavoratori dell’abbigliamento e dell’arredamento tessile 5 Infermieri, tecnici sanitari 1 1 1 6 2 1 5 1 1 1 2 8,92 7,93 4,80 3,43 1,84 1,22 0,94 0,88 0,80 0,75 0,50 1,15 0,98 0,63 1,34 0,43 0,16 0,34 0,12 0,11 0,10 0,11 69,34 63,97 36,61 8,76 7,90 9,22 2,54 6,55 6,13 5,80 2,20 * in tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 99 99 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA Tabella 3a - OR di infortunio permanente per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: maschi, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% Professione Oss OR I.C. 95% LCL UCL <29 anni 14 Minatori, cavatori 45 Conduttori di mezzi di trasporto 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 36 Muratori, conduttori di macchine edili 38 Pavimentatori stradali, cantonieri, sterratori 29 Lavoratori del legno 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 55 Altre professioni 34 Cartai, cartonai, cartotecnici 21 Lavoratori dell’alimentare 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 58 1033 131 2894 24 1118 96 70 189 307 812 1,75 1,64 1,51 1,50 1,47 1,46 1,29 1,23 1,18 1,09 1,05 1,32 1,53 1,25 1,43 0,96 1,36 1,04 0,96 1,01 0,96 0,97 2,32 1,75 1,81 1,56 2,25 1,56 1,60 1,57 1,37 1,23 1,13 30-49 anni 51 Portalettere, fattorini postali 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 52 Lavoratori del turismo e dello sport 14 Minatori, cavatori 46 Gruisti, carropontisti 36 Muratori, conduttori di macchine edili 45 Conduttori di mezzi di trasporto 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 29 Lavoratori del legno 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 16 76 24 284 158 8863 4865 437 2497 467 1977 15,78 4,66 1,85 1,80 1,70 1,58 1,31 1,30 1,29 1,23 1,16 6,11 3,41 1,17 1,57 1,42 1,53 1,27 1,17 1,23 1,11 1,10 40,76 6,37 2,92 2,06 2,04 1,62 1,35 1,45 1,35 1,36 1,22 8 29 167 97 6753 364 172 3159 2227 807 11,59 4,74 2,02 1,70 1,43 1,32 1,22 1,21 1,15 1,10 2,44 2,64 1,64 1,32 1,38 1,16 1,02 1,15 1,08 1,01 55,06 8,49 2,49 2,19 1,48 1,51 1,46 1,27 1,21 1,20 473 1,08 0,96 1,21 >50 anni 51 Portalettere, fattorini postali 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 14 Minatori, cavatori 46 Gruisti, carropontisti 36 Muratori, conduttori di macchine edili 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 45 Conduttori di mezzi di trasporto 29 Lavoratori del legno 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 21 Lavoratori dell’alimentare * In tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 100 14:52 Pagina 100 BENA E COLLABORATORI Tabella 3b - OR di infortunio permanente per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: femmine, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% I.C. 95% LCL UCL Professione Oss OR <29 anni 51 Portalettere, fattorini postali 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 10 Impiegati esecutivi 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 55 Altre professioni 21 Lavoratori dell’alimentare 34 Cartai, cartonai, cartotecnici 29 Lavoratori del legno 5 Infermieri, tecnici sanitari 16 Addetti alle macchine utensili, meccanici, assemblatori 9 2 8 8 9 22 79 23 54 179 207 57,95 5,11 2,93 2,30 1,89 1,78 1,65 1,41 1,28 1,19 1,18 15,57 1,06 1,37 1,10 0,95 1,14 1,30 0,91 0,96 1,01 1,01 215,64 24,70 6,26 4,82 3,78 2,77 2,10 2,16 1,71 1,40 1,38 30-49 anni 51 Portalettere, fattorini postali 46 Gruisti, carropontisti 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 36 Muratori, conduttori di macchine edili 17 Verniciatori e galvanoplastieri 55 Altre professioni 20 Lavoratori della ceramica, delle pietre e del vetro 21 Lavoratori dell’alimentare 29 Lavoratori del legno 45 Conduttori di mezzi di trasporto 49 Spedizionieri, imballatori 5 2 27 42 32 51 57 177 91 50 200 33,89 30,88 4,56 2,39 1,78 1,75 1,55 1,51 1,44 1,35 1,16 6,48 2,79 2,87 1,68 1,22 1,29 1,17 1,28 1,15 1,00 1,00 177,26 341,98 7,25 3,41 2,59 2,37 2,07 1,79 1,81 1,82 1,35 11 12 1,96 1,71 0,94 0,82 4,10 3,54 12 39 173 284 27 127 123 102 157 1,59 1,54 1,49 1,28 1,28 1,21 1,07 1,05 1,04 0,82 1,04 1,21 1,11 0,82 0,98 0,86 0,83 0,85 3,09 2,27 1,83 1,49 2,01 1,49 1,33 1,34 1,28 >50 anni 10 Impiegati esecutivi 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 32 Gommai 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 21 Lavoratori dell’alimentare 53 Addetti a pulizie e raccolta-trattamento rifiuti 20 Lavoratori della ceramica, delle pietre e del vetro 49 Spedizionieri, imballatori 24 Filatori, tessitori, finitori 42 Commessi e cassieri di negozio 26 Lavoratori dell’abbigliamento e dell’arredamento tessile * In tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 101 101 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA Tabella 4a - OR di infortunio con prognosi >40 giorni per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: maschi, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% Professione Oss OR I.C. 95% LCL UCL <29 anni 1 Insegnanti 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 2 Lavoratori dello spettacolo, artisti, giornalisti 47 Lavoratori marittimi 45 Conduttori di mezzi di trasporto 10 Impiegati esecutivi 46 Gruisti, carropontisti 55 Altre professioni 14 Minatori, cavatori 13 Lavoratori agricoli, allevatori, forestali 36 Muratori, conduttori di macchine edili 12 637 34 54 3798 98 116 342 195 422 9110 3,22 2,25 1,94 1,81 1,58 1,55 1,53 1,51 1,49 1,29 1,25 1,44 2,02 1,24 1,29 1,52 1,21 1,22 1,33 1,25 1,15 1,22 7,19 2,49 3,03 2,55 1,65 1,98 1,91 1,73 1,78 1,45 1,28 30-49 anni 51 Portalettere, fattorini postali 2 Lavoratori dello spettacolo, artisti, giornalisti 1 Insegnanti 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 45 Conduttori di mezzi di trasporto 47 Lavoratori marittimi 10 Impiegati esecutivi 14 Minatori, cavatori 46 Gruisti, carropontisti 55 Altre professioni 36 Muratori, conduttori di macchine edili 14 124 40 1654 13808 170 378 616 345 774 18651 4,38 2,04 1,95 1,80 1,46 1,43 1,42 1,42 1,40 1,35 1,25 1,68 1,57 1,27 1,68 1,43 1,17 1,25 1,27 1,22 1,23 1,22 11,45 2,66 3,00 1,92 1,50 1,74 1,63 1,57 1,61 1,48 1,28 24 36 343 142 190 5491 173 130 9393 1387 2,00 1,74 1,42 1,39 1,35 1,33 1,32 1,31 1,18 1,15 1,09 1,04 1,22 1,11 1,11 1,28 1,07 1,04 1,14 1,07 3,67 2,91 1,64 1,75 1,65 1,38 1,61 1,65 1,21 1,23 483 1,10 0,98 1,24 >50 anni 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 2 Lavoratori dello spettacolo, artisti, giornalisti 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 46 Gruisti, carropontisti 14 Minatori, cavatori 45 Conduttori di mezzi di trasporto 50 Facchini, scaricatori 10 Impiegati esecutivi 36 Muratori, conduttori di macchine edili 39 Elettrotecnici, conduttori di centrali e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche 24 Filatori, tessitori, finitori * In tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 102 14:52 Pagina 102 BENA E COLLABORATORI Tabella 4b - OR di infortunio con prognosi >40 giorni per professione ed età*, controllati per classi quinquennali d’età, nel settore industria e artigianato: femmine, Italia, 1995-98. Classe di riferimento: tutti i non esposti; I.C. 95% Professione Oss OR I.C. 95% LCL UCL <29 anni 12 Vigili, agenti PS, finanza e penitenziari 2 Lavoratori dello spettacolo, artisti, giornalisti 3 Assistenti sociali, religiosi 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 10 Impiegati esecutivi 45 Conduttori di mezzi di trasporto 55 Altre professioni 5 Infermieri, tecnici sanitari 29 Lavoratori del legno 49 Spedizionieri, imballatori 53 Addetti a pulizie e raccolta-trattamento rifiuti 4 18 17 63 43 122 117 1339 316 665 695 9,85 2,47 2,10 1,92 1,83 1,45 1,42 1,36 1,19 1,13 1,10 1,09 1,30 1,11 1,38 1,24 1,16 1,13 1,26 1,04 1,03 1,00 89,25 4,68 3,95 2,67 2,70 1,81 1,78 1,46 1,37 1,24 1,21 30-49 anni 52 Lavoratori del turismo e dello sport 3 Assistenti sociali, religiosi 2 Lavoratori dello spettacolo, artisti, giornalisti 48 Piloti, tecnici e controllori di volo 4 Medici, dentisti, psicologi, farmacisti 36 Muratori, conduttori di macchine edili 10 Impiegati esecutivi 45 Conduttori di mezzi di trasporto 55 Altre professioni 5 Infermieri, tecnici sanitari 53 Addetti a pulizie e raccolta-trattamento rifiuti 21 43 32 17 60 135 52 277 194 3989 1876 3,29 2,21 2,10 2,04 2,03 1,70 1,53 1,48 1,35 1,18 1,10 1,64 1,44 1,26 1,04 1,42 1,34 1,07 1,26 1,12 1,12 1,04 6,60 3,40 3,50 4,02 2,92 2,17 2,19 1,73 1,62 1,23 1,17 111 61 44 760 74 357 81 317 278 342 385 1,74 1,38 1,37 1,32 1,25 1,22 1,18 1,14 1,14 1,11 1,06 1,31 0,96 0,87 1,19 0,90 1,05 0,86 0,96 0,96 0,95 0,91 2,31 1,97 2,16 1,47 1,72 1,41 1,61 1,34 1,35 1,29 1,24 >50 anni 54 Custodi, guardiani, bidelli, domestici 55 Altre professioni 36 Muratori, conduttori di macchine edili 53 Addetti a pulizie e raccolta-trattamento rifiuti 20 Lavoratori della ceramica, delle pietre e del vetro 49 Spedizionieri, imballatori 45 Conduttori di mezzi di trasporto 21 Lavoratori dell’alimentare 42 Commessi e cassieri di negozio 24 Filatori, tessitori, finitori 26 Lavoratori dell’abbigliamento e dell’arredamento tessile * In tabella sono riportate, in ordine di dimensione del rischio, le professioni presenti nel quintile superiore della distribuzione degli OR 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 103 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA DISCUSSIONE In diversi paesi sono stati condotti studi sistematici sfruttando le informazioni provenienti da sistemi di raccolta nazionali, con l’obiettivo di ordinare le occupazioni secondo una scala di rischio infortunistico. In Italia questo è reso difficile dalla mancanza di informazioni puntuali sul denominatore, come citato in introduzione. Il presente lavoro, adottando un modello di studio in grado di stimare rischi relativi per professione basandosi solo sulle informazioni sugli eventi, è in grado di ordinare le professioni per entità del rischio. I rischi misurati restano tuttavia affetti da un errore di selezione legato al fatto che l’uso degli infortuni lievi come controllo viola in parte la regola dell’indipendenza del controllo rispetto al caso. Infatti l’occorrenza degli infortuni lievi non è indipendente da quella degli infortuni gravi. Succede così che i controlli esposti sono sovrarappresentati rispetto al vero nel caso di un lavoro ad alto rischio di infortunio (qual è per esempio il caso dei lavoratori delle costruzioni) e viceversa (esempi di comparti a basso rischio infortunistico sono quelli dell’industria cinematografica o delle scuole). Si avrà conseguentemente una sottostima degli OR di infortunio grave per le professioni ad alto rischio di infortunio e, viceversa, una sovrastima degli OR di infortunio grave per le professioni a basso rischio di infortunio lieve. Tale problema deve essere tenuto ben in considerazione nella lettura delle tabelle presentate, anche se è stato documentato (4) nel lavoro citato che la distorsione delle stime non è in grado di inficiare sostanzialmente l’ordine di gravità secondo cui le professioni si presentano: selezionando i gruppi che si classificano in ordine decrescente di rischio nelle prime posizioni, si individuano comunque le professioni che ci si attende presentino i maggiori rischi infortunistici. È dunque possibile contribuire alla discussione sulla definizione di lavoro usurante individuando le professioni che presentano i maggiori rischi di infortunio grave: nel presente lavoro sono stati sistematicamente presentati i risultati riguardanti il quintile superiore della distribuzione degli OR in ordine decrescente. I confronti con la letteratura internazionale, seppure difficili a causa dell’utilizzo di 103 diverse classificazioni delle professioni e delle differenze nella struttura produttiva dei diversi paesi, evidenziano importanti analogie. Negli USA (2) le occupazioni a più alto rischio di infortunio mortale sono i lavoratori del trasporto e della movimentazione di merci, i forestali, gli addetti all’agricoltura, i lavoratori della pesca, i lavoratori manuali in genere. Sempre negli USA uno studio basato su indicatori di costo (13) classifica ai primi posti gli autotrasportatori, i portieri e custodi, gli addetti alla pulizie, gli addetti alle macchine, gli infermieri, i lavoratori delle costruzioni, i lavoratori manuali in genere. In Norvegia (5) le professioni a più alta incidenza di infortuni sono quelle della pesca, del cuoio, dell’industria estrattiva, della mineraria; basandosi sul costo annuale totale, le professioni che comportano i costi più elevati sono quelle del comparto metallurgico, del legno, della pesca, gli infermieri, gli addetti alle pulizie, i portieri e i custodi. In Gran Bretagna (20) le professioni a maggior rischio di infortunio mortale sono i marinai ed i pescatori, seguiti dai piloti d’aereo, i ferrovieri, i ponteggiatori. In Canada (16) le professioni con la più alta incidenza di infortuni mortali appartengono al comparto del legno e della prima lavorazione del legno, della mineraria e delle costruzioni; altre occupazioni a rischio sono i piloti d’aereo e gli addetti alla pesca. Nel presente lavoro, per tutte le serie di casi, in tutte le fasce d’età considerate, sono ampiamente rappresentate tra i maschi le professioni tipiche del comparto costruzioni (muratori, conduttori di macchine edili, gruisti-carropontisti), i conduttori di mezzi di trasporto, i corrieri, i lavoratori agricoli, i minatori. Occorre sottolineare che, per quel che riguarda l’agricoltura, questo studio riguarda solo una minima parte dei lavoratori di tale comparto e precisamente solo quelli impegnati nelle attività agricole di tipo industriale. I rischi misurati in queste professioni, a causa del modello di studio adottato, potrebbero essere, in valore assoluto, ancora maggiori di quelli presentati. I rischi per le professioni tipiche della pesca e per i piloti d’aereo sono stimabili con poca precisione in quanto tali addetti sono assicurati presso l’INAIL solo a partire dal 1996. I lavoratori marittimi risultano comunque a rischio di infortunio grave tra i maschi sia nei giovani sia negli adulti. 07-bena 15-03-2005 104 14:52 Pagina 104 BENA E COLLABORATORI I lavoratori del legno sono tra le professioni a maggiore rischio per gli infortuni gravi non mortali, presentando rischi elevati di infortunio permanente in tutte le classi d’età considerate. Questo è in linea con quanto già segnalato in letteratura (8) e confermato dall’esperienza sul campo degli esperti in sicurezza: le caratteristiche della lavorazione del legno, se si esclude la prima lavorazione del legno, tendono ad esitare in infortuni gravi e frequenti piuttosto che in incidenti mortali. Anche la categoria dei custodi e guardiani presenta rischi elevati nei maschi in tutte le classi d’età considerate per tutte le serie di casi in analisi, in accordo con la letteratura: entrambi gli studi basati sugli indicatori di costo li classificano tra le prime posizioni. Occorre tuttavia tenere presente che l’errore di selezione introdotto dall’uso degli infortuni lievi nel calcolo dell’OR per queste professioni può provocare una sovrastima del rischio: infatti nel caso del comparto “servizi di sorveglianza” al quale la maggior parte dei vigili e guardie appartengono, gli infortuni lievi sono poco frequenti e non sono una valida rappresentazione della popolazione a rischio degli addetti. Tra le professioni a rischio di infortunio con prognosi > di 40 giorni sono rappresentati, in entrambi i sessi, i lavoratori dello spettacolo. Anche in questo caso, oltre a tener conto che i casi osservati sono poco numerosi, occorre valutare i rischi con cautela, dato che nei comparti dello spettacolo e della cinematografia gli infortuni lievi sottostimano gli addetti. Tale categoria professionale non emerge mai tra le prime posizioni negli studi condotti negli altri paesi, anche se diversi studi, purtroppo di piccole dimensioni, segnalano che ballerini, ma anche attori e cantanti, sostengono elevate frequenze infortunistiche (6, 7). I lavoratori della chimica sono segnalati a rischio di infortunio mortale tra gli uomini; per interpretare correttamente tale risultato occorre tenere presente che tra di essi sono compresi gli artificieri ed i pirotecnici che potrebbero giustificare questo eccesso di rischio. La descrizione del rischio di infortunio grave tra le donne è particolarmente difficile a causa del basso numero di osservati, che rende le stime instabili e poco affidabili. In particolare per gli infortuni mortali, anche se l’analisi è stata condotta in un periodo di quattro anni, raramente si supera la soglia dei 5 osservati. Il modello di studio adottato inoltre è meno in grado di descrivere correttamente il rischio tra le donne. È importante sottolineare che molti degli eventi, soprattutto tra quelli mortali, sono dovuti ad un incidente stradale. Questo è ben descritto in Italia (12) e giustifica l’emergere di alcune professioni, quali quelle dei medici, degli insegnanti, delle professioni tecniche, ai primi posti nell’ordinamento per gravità. CONCLUSIONI Il modello di studio proposto consente di studiare il rischio infortunistico per professioni in assenza di informazioni sul denominatore. Esso produce risultati consistenti con quanto segnalato dalla letteratura internazionale: tra i maschi alcune professioni prevalentemente esercitate all’interno del comparto costruzioni (muratori, conduttori di macchine edili, gruisti), i conduttori di mezzi di trasporto, i corrieri, i lavoratori agricoli, i minatori, presentano rischi elevati in tutte le fasce d’età e per tutte le classi di gravità considerate. I lavoratori del legno presentano rischi elevati per infortuni con esito permanente. Più problematica è l’applicazione del modello alle donne, per le quali il gruppo di controllo approssima meno bene la popolazione di occupati a rischio. Occorre infatti una certa cautela nella lettura delle stime di intensità del rischio in quanto l’utilizzo degli infortuni lievi come gruppo di controllo fornisce stime parzialmente distorte. Con questo modello di studio è tuttavia possibile individuare un gruppo di professioni che, posizionandosi all’estremo superiore nella distribuzione ordinata per dimensione del rischio, possono essere considerate prioritarie nella presa di decisioni e nell’allocazione delle risorse da dedicare alla prevenzione ed alla sicurezza. In questo modo è così possibile integrare con informazioni altrimenti assenti in Italia, la base conoscitiva necessaria per contribuire alla definizione di lavoro usurante. 07-bena 15-03-2005 14:52 Pagina 105 INFORTUNI PER PROFESSIONI IN ITALIA BIBLIOGRAFIA 1. BAARTS C, MIKKELSEN KL, HANNERZ H, TUCHSEN F: Use of national hospitalization register to identify industrial sectors carrying high risk of severe injuries: a three-year cohort study of more than 900,000 danish men. Am J Ind Med 2000; 38: 619-627 2. BAILER JA, BENA JF, STAYNER LT, et al: External causespecific summaries of occupational fatal injuries. Part I: an analysis of rates. 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