Recensione su Suono CEC HD 53N
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Recensione su Suono CEC HD 53N
speciale l’Amateur Professionnel C.E.C. HD53N Offre una flessibilità di utilizzo unica, supportata da un’ottima costruzione e ingegnerizzazione, risultato di una tecnologia di amplificazione proprietaria. Garantisce prestazioni all’ascolto di assoluto rilievo… L’HD 53N è un prodotto di riferimento, in grado di soddisfare molteplici necessità, dando rilievo agli ascolti di differenti tipologie di cuffie, grazie alla disponibilità di tutti i principali tipi di connessione oggi disponibili. a cura della redazione C .E.C. nasce nel 1954 come produttore di motori per giradischi che furono impiegati da molti costruttori dell’epoca. L’azienda si specializzò particolarmente nelle lavorazioni meccaniche di precisione dedicandosi anche alle meccaniche di trasporto dei registratori. Nel 1983, a un anno dalla presentazione del primo lettore CD, trasferì il suo know how anche nel mondo digitale, presentando il primo lettore CD a marchio C.E.C. per distinguersi da lì in poi con meccaniche di trasporto con trazione a cinghia; uno dei pochi costruttori al mondo a continuare, tutt’oggi, una scelta così coraggiosa e anticonvenzionale. C.E.C. si è distinta anche nel campo della trasmissione dei segnali digitali mettendo a punto un sistema di trasmissione a bassissimo jitter. Poco dopo il 2000 è iniziata la collaborazione con la Candeias Engineering che ha sviluppato e messo a punto un amplificatore di segnale realizzato con l’utilizzo di tecnologie proprietarie in attesa di brevetto che, di fatto, ridefiniscono alcuni criteri nella concezione degli stadi analogici e nell’ ingresso e nell’uscita del segnale. La fiducia in queste soluzioni innovative ha fatto sì che oggi, tutti i prodotti C.E.C. dotati di uscite analogiche (ad eccezione del Tube 53, un amplificatore integrato a valvole da 20 Wrms) impiegano le soluzioni della Candeias Engineering. Si aggiunge poi il fatto che il particolare sistema di amplificazione dà luogo a più di un’applicazione anticonvenzionale e in- 64 consueta, tra cui la possibilità di prelevare segnali differenziali di bassissimo livello e di non essere influenzato dal carico in uscita. Tutto ciò ha suggerito a C.E.C. di sviluppare un preamplificatore phono “bilanciato” a guadagno automatico e un amplificatore cuffie “quasi insensibile” al carico, anch’esso con uscite bilanciate. Due applicazioni quasi all’opposto ma che sintetizzano l’importanza che C.E.C. ha riposto nello stadio di ricezione e amplificazione del segnale. Le stesse tecnologie sono implementate negli stadi d’uscita dei convertitori digitali analogici e in quelli delle sezioni di preamplificazione degli integrati di potenza. Tali amplificatori, a partire dal modello HD 51 (il predecessore dell’apparecchio in prova), offrono al loro interno la tecnologia proprietaria L.E.F. (Load Effect Free). A riguardo, come noto, le cuffie risultano per loro natura dei carichi complessi e variabili, che spesse volte mettono in seria difficoltà le amplificazioni. Tale tecnologia, secondo quanto riportato dal costruttore, dovrebbe rendere insensibile l’amplificatore da questo fenomeno rendendolo compatibile con molteplici modelli di cuffie. L’HD53N, il modello attualmente in catalogo, è un amplificatore completamente bilanciato sia negli ingressi che nell’uscita dedicata alle cuffie. Come accennato, questo amplificatore è l’evoluzione dei modelli HD 51 e dell’HD 53; le principali funzioni che lo distinguono sono: l’aggiunta del controllo del guadagno del segnale in ingresso e la presenza di due uscite cuffia distinte, una dedicata a cuffie ad alta impedenza e l’altra a quelle di bassa impedenza. Sul frontale dell’apparecchio è presente un’esclusiva uscita cuffia bilanciata che impiega due connettori XLR combinati a due ingressi a jack stereo da 6,3 mm; la possibilità di disporre di una doppia uscita XLR (mono sinistro e destro) in grado di pilotare la nuova generazione di cuffie hi end (che sempre con maggiore frequenza presentano cavi con connessione bilanciata), rappresenta per la maggior parte dei veri appassionati di questo tipo di ascolto (possiamo definirli “cuffiofili”?), l’espressione più hi-end dell’ascolto in cuffia. Nell’apparecchio, sono in ogni caso presenti “le tradizionali” uscite cuffia sbilanciate, una ad alta e una a bassa impedenza. Attraverso le quali è possibile collegare le classiche (e più diffuse) cuffie Sul retro dell’amplificatore, chiaramente identificabili tramite le serigrafie, troviamo sulla destra, disposti in verticale, gli ingressi sbilanciati RCA con contatti dorati e corpo massiccio avvitato al pannello di fondo. Al loro fianco, disposti in orizzontale, gli ingressi bilanciati XLR. I due ingressi XLR, di ottima qualità (presentano il classico pulsante che attiva il blocco di sicurezza), sono disposti in modo da rendere intuitive le operazioni di collegamento. In seguito allo spazio ridotto vengono comunque penalizzate le connessioni RCA che accettano cavi con spinotti con il corpo esterno non troppo grande. Al centro, ben distanziati tra di loro, sono disposti i quattro morsetti di potenza dell’uscita diffusori. La meccanica è molto buona e il morsetto è in grado di accettare sia cavo spellato che terminato con forcelle, offrendo un serraggio deciso viste le dimensioni e la geometria del corpo dei connettori. Naturalmente le pratiche banane si inseriscono nel foro centrale. Dobbiamo dire che C.E.C., rispetto alle versioni precedenti di questo prodotto, ha curato particolarmente la qualità delle connessioni: appena sufficienti quelli presenti nella prima versione (HD 51), in cui il collegamento per i diffusori era effettuato con modesti connettori a molla, mentre con l’HD53, fanno l’apparizione i morsetti a serraggio. All’estremità troviamo la vaschetta standard per il cavo di alimentazione. ottobre 2010 • SUONO Amplificatore integrato C.E.C. HD 53N caratteristiche dichiarate Utilizzo Per le prove di ascolto l’HD53N è stato affiancato dalla sorgente Accuphase DP400, dal Cary Audio CDP1, e in alternativa con file digitali ad alta risoluzione tramite pc e chiavetta M2tech con M.F.V-DAC e Cambridge Audio DAC Magic. Cavi XLR White Gold Sublimis e Van Den Hul. Come amplificatori di riferimento l’SPL Phonitor e il Lehmann Black Cube Linear. Per le valutazioni è stata inoltre utilizzata anche una Sennheiser HD650 che, disponendo anch’essa di connettori rapidi per la rimozione del cavo, è stata customizzata con una doppia serie di cavi anche se meno ambiziosi di quelli fatti ad hoc per la800 (vedi box). Iniziamo gli ascolti con la Sennheiser HD800 dotata di cavo sbilanciato custom; dopo alcune prove a confronto decidiamo di utilizzare l’uscita “HI”, lasciando il gain sulla posizione “Low”, in questo modo la manopola del volume raggiunge la massima potenza di uscita senza distorsione, circa a ore 11.00. Il suono che ne risulta offre un headstage ampio con i piani sonori ben distanziati, gli strumenti sono correttamente posizionati, la messa a fuoco è precisa e stabile e ci consente di visualizzare naturalmente ogni strumento. Con i brani dell’ultimo lavoro di Peter Gabriel Scratch My Back, la resa è emozionante, gli strumenti sono riccamente dipinti e facilmente localizzabili ma è la voce di Peter a sorprendere per il grado di natura- Prezzo: € 1.168,00 Dimensioni: 21,80 x 4,50 x 30,90 cm (lxaxp) Peso: 5 kg Distributore: Fugagnollo sas di Manuela Fugagnollo & C. Via 1° Maggio, 22 - 20010 Bareggio (MI) Tel. 02-90.27.88.45 www.fugagnollo.it Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido Potenza: 2 x 18 W su 8 Ohm in classe A THD (%): 0,06 Ingressi analogici: 1 RCA 1 XLR Uscite analogiche: 1 XLR Note: amplificatore per cuffie; uscita jack; colore silver. con jack da 6,3 mm. Inoltre è disponibile un regolatore del livello di uscita (volume) e un selettore che permette di scegliere un’uscita ad alto o basso guadagno. Ciò consente di regolare il livello ottimale, in funzione di diverse sorgenti di ascolto, ma anche di ottimizzare l’interfacciamento fra ampli e cuffie dalle più disparate impedenze di carico. In certe condizioni, è possibile raggiungere lo stesso livello di pressione acustica, sia utilizzando l’uscita a bassa impedenza, e la posizione ad alto guadagno, o viceversa: anche se il livello di uscita è simile, la risposta in frequenza in entrambi i casi, potrebbe essere “diversa”. Inoltre, la presenza di un’ottima uscita diffusori sul pannello posteriore, permette anche l’utilizzo di piccoli diffusori, ovviamente che dispongano di una discreta efficienza. In ultima analisi, è possibile sfruttare tale uscita, per connettere una cuffia che abbia un carico ostico, pensata per esservi collegata direttamente, e disponga di un adeguato cavo di collegamento, come ad esempio la AKG K1000, e alcune vecchie cuffie elettrostatiche Stax, che possedevano uno specifico adattatore che veniva collegato all’uscita diffusori. Considerando il fatto che è possibile commutare alternativamente l’uscita speaker posteriore con quelle anteriori, si può lasciare costantemente collegata, ad esempio una AK 1000 o i diffusori, garantendo una versatilità unica. Complessivamente dunque è possibile ipotizzare la realizzazione di un sistema compatto e funzionale, magari completato da un pc portatile che potrà essere utilizzato come sorgente “liquida”, saltellando tra diffusori e cuffie (plurale!) come si vuole… La compattezza dell’apparecchio, data da dimensioni slim che prevedono un maggiore sviluppo della profondità, lo rendono inseribile in modo discreto in qualsiasi impianto, anche posizionandolo direttamente sulla nostra scrivania. Tutti i comandi delle varie funzioni sono facilmente identificabili tramite il display e attivabili direttamente dal frontale: il display a matrice azzurra, riporta lo stato di tutte le funzioni, la selezione delle uscite cuffie o diffusori, il guadagno e quella degli ingressi XLR o RCA. SUONO • ottobre 2010 Interfaccia uomo-macchina I tre pulsanti posti alla sinistra del display, attivano a loro volta tutte le funzioni del C.E.C.. Rispettivamente, il primo attiva le uscite cuffia e in alternativa l’uscita diffusori, sul display appare la relativa scritta Headphone o Speaker. Il secondo attiva il guadagno degli ingressi, e viene segnalato sul display dalle scritte Low gain e High gain. L’ultimo pulsante attiva gli ingressi RCA o XLR, sul display compaiono in alternativa le scritte RCA e XLR. La parte centrale del frontale è dominata dal display, caratterizzato da scritte blu elettrico, piuttosto leggibili e ben collocate. Le dimensioni del display, comunque contenute, non costituiscono un handicap nell’immediata comprensione dei settaggi, in quanto le commutazioni avvengono tramite i pulsanti, e comunque l’ascolto in cuffia non prevede distanze “siderali” dall’impianto: in definitiva, il “cuffiofilo” è sempre tenuto al guinzaglio dalla sua “inseparabile cuffia”. La manopola del volume consente regolazioni fini del volume anche in considerazione delle scelte effettuate su guadagno alto o basso. Il movimento, nonostante il potenziometro sia di fascia economica, è molto soddisfacente al tatto. Le commutazioni, contraddistinte dallo scatto secco dei relè meccanici all’interno dell’apparecchio, avvengono in modo deciso ma con un lieve tempo di ritardo. Sulla sinistra del frontale troviamo il pulsante di accensione che attiva il relè di ritardo di accensione dell’amplificatore, segnalato dal lampeggiare continuo per alcuni secondi delle scritte del display. Al suo fianco sono disposte le due particolari prese cuffia “combinate” della Neutrik, che accettano le connessioni jack da 6,3 mm e XLR. Per la connessione bilanciata il connettore di sinistra alimenta il canale sinistro della cuffia, viceversa quello destro. Al centro dei connettori, troviamo anche il classico foro dove inserire il jack stereo. Le due uscite cuffia identificabili dalle scritte Hi e Low, consentono rispettivamente di collegare una cuffia ad alta o bassa impedenza. La scelta della “giusta” impedenza, se a volte è scontata, in tantissimi altri casi non è assolutamente certa: con cuffie a bassa impedenza tipo la Grado RS1 (da 32 Ohm) la scelta è obbligata, in quanto l’amplificatore lavora al di fuori delle specifiche, mentre, con una Sennheiser HD800 (da 600 Ohm nominali) è possibile sperimentare differenti abbinamenti fra uscite a bassa e alta impedenza e regolazione del guadagno e del volume fine con il potenziometro. Ci saranno sicuramente gli abbinamenti “tecnicamente” ottimali, ma in casi come questo e tantissimi altri, l’unico consiglio è quello di sperimentare scevri da condizionamenti. Per quanto riguarda la Grado RS1, invece, è meglio affidarsi alle regole certe dell’elettrotecnica! 65 speciale l’Amateur Professionnel C.E.C. HD 53N L’interno è quasi del tutto occupato da una grande PCB su cui sono implementate tutte le sezioni dell’apparecchio ad eccezione del display e della pulsantiera posta sul pannello frontale. L’alimentazione è di tipo lineare e differenziata in due rami duali completamente separati. Il trasformatore toroidale è fissato direttamente al fondo di alluminio dell’apparecchio mentre il circuito di raddrizzamento e filtratura sono implementati a bordo della PCB. Si nota l’impiego di inusitate capacità di filtro e distribuite lungo le linee di alimentazione: 5 coppie da 3.300 µF 25 Volt per una linea e due coppie sempre da 3.300 µF per l’altra (B). Inoltre, sono posti in posizione strategica e in parallelo alle sezione di filtro condensatori delle stesse dimensioni degli elettrolitici da 3.300 µF 25 Volt, di colore dorato nella foto, ma con valore 470 µF da 63 Volt marchiati CC Tech Balanced Current Audiophile Capacitor, lo stesso marchio presente sui moduli LEF di amplificazione. In prossimità del pannello frontale si collocano i due moduli (C) di amplificazioni basati sulla tecnologia proprietaria LEF, implementati su basette indipendenti con tecnologia SMD e incapsulati in un contenitore plastico di colore rosso. All’interno, durante il funzionamento, si nota la presenza di numerosi LED. Il modulo si presenta come un amplificatore differenziale in ingresso e in uscita con la possibilità di configurare con facilità il guadagno, le caratteristiche sia di ingresso che di uscita e altre features. Ciò ha reso possibile al progettista di implementare le molteplici funzioni del HD53N tramite semplici comandi posti sul pannello frontale che azionato relè di commutazione per la definizione anche del guadagno e delle impedenze d’uscita. Infine la regolazione fine del volume è affidata a un potenziometro a carbone della ALPS. Inoltre, è presente uno stadio finale di potenza a ponte realizzato con due coppie di transistor Sanken A1186 e C2837 per ogni canale che abbassa ulteriormente l’impedenza d’uscita dell’amplificatore e offre una discreta potenza anche su carichi bassi (A). Tuttavia, al banco di misura, abbiamo rilevato un certo aumento della distorsione che non sale mai a livelli significativi, ma che comunque cresce repentinamente all’abbassarsi dell’impedenza di carico. Quindi, possiamo considerare lo stadio d’uscita eccellente per carichi che si attestano intorno ai 16 Ohm, e meno indicato per quelli più frequenti nei diffusori “standard”. Le due uscite cuffia “standard” disponibili tramite i connettori jack stereo da 6,3 mm sono adattate per impedenze di carico dell’ordine di 10 Ohm e di 120 Ohm consentendo l’abbinamento della quasi totalità dei sistemi oggi disponibili. Dai grafici della risposta in frequenza notiamo come varia il livello di emissione dello stadio di uscita in funzione del carico e dell’impedenza d’uscita selezionata. La scelta del guadagno non influisce particolarmente sulle caratteristiche d’uscita e consente comunque il miglior abbinamento anche in relazione alla sensibilità della cuffia. Con l’uscita a bassa impedenza il range di variazione per carichi resistivi che partono da 27 Ohm e arrivano a 800 Ohm rimane compreso entro i 3 dB, lasciando inalterato 66 sia il guadagno che il livello del volume, mentre la variazione per gli stessi carichi resistivi passa a 15 dB sull’uscita ad alta impedenza. Il comportamento, invece, su carichi complessi mette in evidenza le stesse problematiche che si presentano negli abbinamenti fra amplificazioni e diffusori, con la particolarità che l’alta impedenza di uscita degli amplificatori per cuffia tende ad essere maggiormente sensibile alle variazioni del modulo dell’impedenza variabile offerto dal carico. Ricordiamo che le variazioni della tensione ai capi dell’altoparlante è in una certa misura proporzionale alla risposta acustica dell’altoparlante, pertanto si apprezza una variazione dell’equilibrio timbrico dell’emissione, ovviamente in rapporti che di volta in volta devono essere considerati anche in funzione di altri paramenti. Abbiamo preso in considerazione la Grado RS1 come esponente rappresentativo delle cuffie a bassa impedenza. Si può notare quanto il modulo dell’impedenza della Grado RS1 si allontani dal valore nominale di 32 Ohm soprattutto in prossimità della risonanza del sistema dove arriva a 45 Ohm. Nel caso in esame, si nota anche una differenza non trascurabile fra la curva del canale sinistro e quella del canale destro che, in certi abbinamenti, potrebbe creare uno sbilanciamento fra i due canali. Invece, come rappresentante della scuola opposta, quella dell’alta impedenza, abbiamo preso la Sennheiser HD800. La curva dell’impedenza spazia tra un valore minimo di circa 368 Ohm per sfiorare gli 800 Ohm in prossimità della risonanza. Il modulo comunque ha una campana molto larga e priva di altre evidenti risonanze ed evidenzia la quasi sovrapponibilità del canale destro con quello sinistro, eccetto il valore di picco in prossimità della risonanza. Nelle curve di risposta in funzione del carico e della scelta dell’impedenza di uscita si apprezza il differente comportamento dell’amplificatore: nel caso della HD800, notiamo che il distacco della risposta relativa alla bassa impedenza è praticamente trascurabile rispetto alla curva di riferimento rilevata ai capi dell’amplificatore senza alcun carico collegato; mentre con l’uscita ad alta impedenza si nota una certa variazione della risposta che segue l’andamento del modulo del carico. In questa situazione le deviazioni sono decisamente minime e il carico della HD800 non costituisce un problema in nessuna delle due configurazioni. Invece, nel caso della Grado RS1 notiamo che la bassa impedenza dei trasduttori unita a una curva caratterizzata da variazioni repentine del modulo mette alla prova la sezione di potenza del finale. La soluzione più corretta restituisce una risposta abbastanza lineare, mentre quella “disadattata”, ovvero abbinata all’uscita ad alta impedenza, denota l’accoppiamento fuori dalle specifiche: la tensione crolla e la risposta risulta fortemente caratterizzata. Tutto questo avviene alle uscite sia ad alta che a bassa impedenza single ended e comunemente presenti nelle uscite cuffia “standard”. Invece, ai capi delle uscite bilanciate le cose cambiano drasticamente in quanto il C.E.C. sfodera un fattore di smorzamento bassissimo che rende l’apparecchio decisamente insensibile al carico. La tensione di uscita è molto più alta e le variazioni in funzione del carico diventano risibili sia per i carichi resistivi che per quelli reali. Le curve di risposta sono praticamente sovrapposte per valori da 27 Ohm fino a 800 Ohm. Anche la distorsione armonica e il rumore sono nettamente migliori che nella versione single ended. Anche l’uscita Speaker, nonostante offra una maggior potenza di uscita rispetto allo stadio finale dell’uscita XLR, mostra un comportamento decisamente insensibile al carico e a bassa distorsione, a patto però di essere abbinata a carichi non inferiori a 8 Ohm. ottobre 2010 • SUONO Amplificatore integrato C.E.C. HD 53N A Risposta in Frequenza uscita jack ad alta impedenza 0 -2 -4 -6 -8 a vuoto 815R 408R 272R 203R 117R 74R 59R 27R -10 -12 -14 -16 -18 B 10 Hz 100 1k 10k 90k Risposta in Frequenza uscita jack a bassa impedenza 0 -2 -4 -6 -8 a vuoto 815R 408R 272R 203R 117R 74R 59R 27R -10 -12 -14 -16 -18 C 10 Hz 100 1k 10k 90k Risposta in Frequenza uscita bilanciata XLR 0 -2 -4 -6 -8 a vuoto 815R 408R 272R 203R 117R 74R 59R 27R -10 -12 -14 -16 -18 1000 Modulo dell’impedenza degli altoparlanti 10 100 1k 10k 90k Risposta in Frequenza uscita jack ad alta e bassa impedenza 0 Ohm Hz -2 800 -4 -6 600 Sennheiser HD800 -8 Uscita alta e bassa a vuoto Uscita ad alta impedenza Uscita a bassa impedenza -10 400 -12 Sennheiser HD800 200 0 10 -14 Impedenza canale sinistro Impedenza canale destro Hz 50 100 -16 1k 10k 20k Modulo dell’impedenza degli altoparlanti -18 10 100 1k 10k 90k Risposta in Frequenza uscita jack ad alta e bassa impedenza 0 Ohm Hz -2 40 -4 -6 30 Grado RS1 -8 Uscita alta e bassa a vuoto Uscita ad alta impedenza Uscita a bassa impedenza -10 20 -12 Grado RS1 10 0 10 -14 Impedenza canale sinistro Impedenza canale destro Hz 100 SUONO • ottobre 2010 -16 1k 10k 20k -18 10 Hz 100 1k 10k 90k lezza e presenza; ogni singola articolazione e il respiro durante il canto sono restituiti in modo estremamente naturale. Passando a Itaca (di Peo Pelosi) la resa è molto buona, la voce e gli strumenti sono ricchi di armoniche e si collocano con le giuste proporzioni in un palco virtuale ampio e realistico. Con i brani dell’ultimo CD degli Shadow Gallery Digital Gost, l’energia che ne risulta è coinvolgente, con piacere è possibile ascoltare anche a volumi sostenuti, senza riscontrare fatica di ascolto. Con Live in Roma di Uto Ughi (edizione fonè), il violino è aggressivo e graffiante ed emoziona l’ascoltatore, coinvolgendolo nell’esecuzione, ricca di impeto e pathos. In ultimo, con brani in alta definizione (My Favourite Things - Alice Pelle), il salto qualitativo è stupefacente, l’ascoltatore viene proiettato al centro dell’evento, circondato dalla musica e dalla voce di Alice, che emerge dal tessuto con un effetto presenza unico. Riascoltando tutti i brani utilizzando il cavo bilanciato tramite le uscite XLR, veniamo colpiti da ulteriori microinformazioni e sfumature che riusciamo chiaramente a percepire. Ogni brano viene reso con una netta sensazione di controllo, tanto dei transienti che degli attacchi e rilasci; per fare un esempio visivo, è come ritrovarsi in una stanza buia dove vengono accese delle luci, in sbilanciato, queste hanno una luminosità tenue, con un tempo di accensione e spegnimento lento, mentre con la connessione bilanciata, le luci sono scintillanti, con una rapidità di accensione fulminea. Questa percezione, rende l’esecuzione dei vari brani ancora più coinvolgente, aumentando il senso ritmico e inondando l’ascoltatore di minuscole informazioni, prima appena intraviste. L’headstage si espande ulteriormente, aumentando lo spazio fisico tra gli strumenti, permettendo di focalizzare meglio il contributo di ogni singolo strumento, soprattutto nei brani con maggiore complessità. A questo punto utilizziamo la Sennheiser HD650 con cavo sbilanciato e l’ascolto diventa più intimo e caldo, rispetto alla HD800. Il C.E.C., infatti, riesce a rispettare il carattere introverso di questa cuffia regalando una sonorità rassicurante, lasciando l’ascoltatore accarezzato da un’esecuzione rilassata e composta di ogni brano, garantendogli piacevoli ascolti prolungati. Anche con il rock più duro, l’accoppiata HD650 e l’HD53N non si scompone, ma esprime un carattere timido, pur contraddistinto da una restituzione fedele degli strumenti e della voce. Ascoltando la HD650 con le uscite XLR, avviene un cambiamento repentino del suo carattere, ascoltiamo un suono fermo e deciso, caratterizzato da una dinamica prima sconosciuta. I transienti emergono con energia, trasformando l’introversa HD650 in una cuffia in grado di stupire per la fermezza con cui riesce a porre all’ascoltatore qualsiasi genere musicale. Per ulteriore riprova, ripetiamo gli ascolti con il cavo sbilanciato, ed effettivamente 67 speciale l’Amateur Professionnel Stefano Lucchini Personalmente, considero il C.E.C. HD53N un amplificatore con una versatilità unica, finalmente ritrovo un progetto ideato per assecondare le reali esigenze dell’appassionato. La costruzione esemplare, e la possibilità di garantire delle prestazioni equilibrate con differenti tipologie di cuffie, a mio giudizio, lo rendono un amplificatore di riferimento. Quello che mi lascia sorpreso, è come riesca ad assecondare le più disparate cuffie della mia collezione, sembrando non particolarmente influenzato dall’impedenza delle stesse. Potendo quindi sfruttare al massimo tutte le combinazioni disponibili tramite le 2 uscite cuffia (High e Low) e le rispettive posizioni di guadagno del segnale in entrata, nonché la presenza di una vera uscita bilanciata, superiore in ogni parametro a quelle sbilanciate, l’apparecchio è in grado di rendere unico l’ascolto di quelle cuffie che dispongono di tale possibilità. Senza tralasciare la comodità di disporre di un’uscita diffusori, in grado di pilotare diffusori con alta efficienza o, nel mio caso, la mitica AKG K1000. Il prezzo di acquisto messo in relazione alla qualità di costruzione, la versatilità, e ovviamente le prestazioni di ascolto riscontrate, lo rendono a mio personale giudizio, caldamente raccomandabile a quegli utenti che desiderano avere a disposizione un amplificatore definitivo, con il giusto rapporto qualità-prezzo. ci ritroviamo difronte alla familiare cuffia introversa, mentre utilizzando la Sennheiser HD800 con il cavo bilanciato, l’impressione è quella che i brani siano suonati con un ritmo più incalzante dai transienti immediati e allo stesso tempo tutti gli strumenti acquistano un’energia e una presenza sconcertante. Con i brani di The Wall, emergono una miriade di effetti e il tessuto musicale avvolge con naturalezza l’ascoltatore. Il controllo è eccellente, una sorta di dipinto composto da chiaroscuri che in un susseguirsi continuo permettono di focalizzare ogni singolo passaggio. Quindi possiamo concludere che l’HD53N in modalità full balance offre il meglio, mostrando In sintesi Come certo sapete, non amiamo sbilanciarci in iperboli e affermazioni assolutistiche, convinti che alla perfezione… c’è sempre rimedio! Però il C.E.C. ci ha fatto davvero restare a bocca aperta, soprattutto in relazione al prezzo, forse elevato per un ampli per cuffia, non per un ampli in generale, inoltre dei più versatili! Esaminiamolo insieme partendo dai componenti utilizzati: sono di assoluto pregio sotto certi aspetti e di fascia economica per altri. Nessuno è esente da un certo grado di compromesso (oppure i prodotti costano troppo) e questa scelta è (o può essere) stata fatta con acume in funzione del contenimento dei costi di produzione. La versatilità è massima, anzi questo è forse l’unico apparecchio al mondo che fa 68 un cambiamento ancora più netto e deciso rispetto alle uscite sbilanciate. Infatti, nella versione bilanciata, entrambe le cuffie prendono vita, sfoderando una dinamica da vere fuoriclasse, che esalta le loro qualità, sino a stravolgerle completamente (nel caso della HD650). Proseguendo gli ascolti con una AKG K701, troviamo nuovamente un’atmosfera ricca di note e ancora con estremo coinvolgimento riascoltiamo i vari brani senza il desiderio di cambiare cuffia. Passando ad un genere più movimentato e ad un’altra cuffia, si opta per Permanent Waves dei Rush utilizzando la Grado RS1. Durante l’ascolto ci si ritrova facilmente a seguire con i piedi il ritmo della batteria; i colpi del rullante sono incisivi, privi di code e perfettamente controllati. La chitarra elettrica è viva e allo stesso tempo mai graffiante; difficilmente è possibile ascoltare una tale quantità di particolari senza che la riproduzione diventi oltremodo radiografante. Passando alla Denon D5000 e ritornando ai brani del master in alta definizione di Little Dream di Alice Pelle disponibile in redazione, è evidente come il C.E.C. sia effettivamente un prodotto in grado di mostrare sinergia sia con i generi musicali più disparati che con cuffie dalle differenti caratteristiche timbriche. In questa configurazione si è utilizzato il convertitore D/A dell’Accuphase DP400, una sorgente informatica con pennetta M2tech e cavo USB Aquvox. La voce è fantastica, materica, calda, ricca di sfumature, il pianoforte è piuttosto liquido e incisivo allo stesso tempo; lascia percepire le minuscole armoniche che rendono unica la parte alta della tastiera. Ascoltando successivamente gli stessi brani tramite il normale CD, è chiaramente udibile un ridimensionamento complessivo dell’headstage e ci si ritrova spiazzati dalla mancanza di quelle microinformazioni che rendono unica un’incisione in alta definizione, vera fuoriclasse. La curiosità di disporre dell’uscita diffusori sul retro, ci ha convinti infine a collegare la AKG K1000, cuffia nota per la sua difficoltà di pilotaggio. Anche in questo caso il C.E.C. non sembra scomporsi certe cose con un certo “stile”. Ovviamente altri modelli, di stampo professionale, offrono possibilità più specializzate e mirate, che possono risultare inutili in un utilizzo domestico e, comunque, il prezzo lo rende imbattibile rispetto ad antagonisti Pro. Insomma, un contenuto tecnologico “concreto”: solo di condensatori, a comprarli, si spenderebbe quasi la stessa cifra dell’apparecchio completo! Aggiungiamo poi tutta la tecnologia proprietaria, l’ingegnerizzazione di un apparecchio di mezzo formato ma zeppo di componenti e ci troviamo di fronte a un vero fuoriclasse. C’è sempre un però o almeno è costretto a trovarlo chi ha un ruolo di coscienza critica! La tecnologia, così innovativa, di Candeias ancora non ha sfondato e, visto i mi- Paolo Perilli Il C.E.C. HD53N mi ha entusiasmato per varie ragioni. Innanzitutto è un apparecchio particolarmente riuscito esteticamente, pur nella sua semplicità di forme e linee, e soprattutto mi è sembrato dimensionato correttamente. Contiene un’enorme quantità di funzioni e settaggi assolutamente utili nella messa a punto di qualsiasi cuffia si desideri utilizzare e (come se non bastasse) possiede una vera uscita per diffusori, di potenza ancora sufficiente a sonorizzare una stanza di piccole dimensioni con un sistema di altoparlanti di efficienza elevata. Se a tutto questo aggiungo una performance musicale di elevata qualità non posso che essere rimasto soddisfatto del piccolo C.E.C.. Il suo suono mi è parso piuttosto lucido, trasparente e dinamico con qualsiasi cuffia mi è capitato di ascoltarlo e non sono riuscito a cogliere dei tratti distintivi della riproduzione che potessero essere attribuiti all’amplificazione; un fatto che, a mio giudizio, conferma le positive impressioni già riportate. Il suo costo non è basso in assoluto ma se considerato in relazione alle prestazioni e alle funzionalità dell’apparecchio non può che essere considerato concorrenziale. Un amplificatore pensato per chi possiede molti modelli di cuffia o semplicemente per chi voglia archiviare il problema indistintamente dalla cuffia che acquisterà in futuro. e, utilizzando il gain in posizione High, si riesce a raggiungere un volume di ascolto più che adeguato. I brani di Itaca, con la K1000 risultano alquanto materici e, pur non esagerando con il volume, si trova il perfetto equilibrio tra presenza e headstage. Gli strumenti emergono dal tessuto musicale, in un perfetto mix di suoni ed effetti. Riscoprendo i vecchi brani dei Dire Straits in Love Over Gold, continuiamo a stupirci per un’incisione ancora piuttosto attuale seppur dai toni algidi, come in Private Investigation, dove la chitarra di Mark Knoplfer è l’assoluta protagonista, seguita dalla sua voce unica, restituita in modo credibile e coinvolgente. glioramenti che vengono apportati, forse non era poi così assolutamente “perfetta”. Uno scotto che in un certo senso si paga sempre con le soluzioni pionieristiche. Certo, ragionando così non si arriverebbe a scegliere mai, tuttavia, a questo prezzo ben vengano i pionieri! Ecco allora che l’HD 53N si guadagna sul campo il rarissimo appellativo di “definitivo”, perlomeno per un utente non “nevrotico” che bada al sodo dove, ineludibile, c’è anche una qualità sonora offerta elevatissima. In altri termini, raccomandabile a tutti e versatile oltre ogni ragionevole confronto (poi c’è tutto ciò che attiene l’irragionevole…). Forse c’è di meglio e di più adatto e mirato per abbinamenti difficili, ma si tratta di altre classi di prezzo. ottobre 2010 • SUONO Amplificatore integrato C.E.C. HD 53N Bilanciato vs sbilanciato, condizioni a contorno I due cavi realizzati appositamente per la HD800. Entrambi hanno la stessa lunghezza (3 metri) del cavo originale, utilizzano il medesimo cavo in puro rame e sono terminati lato cuffia con 2 connettori originali Sennheiser; mentre per le connessioni verso l’amplificatore, sono stati utilizzati un connettore jack 6,3 mm Furutech e due connettori XLR Neutrik. Tutti i connettori hanno finitura in oro. 5, 6, 7, 8 • Nella HD800 il connettore femmina lato cuffia, proprietario, ha il corpo in metallo molto spesso e lavorato con estrema precisione; la parte centrale interna è in Teflon con due piccoli fori che accettano gli spinotti dorati del connettore maschio. L’innesto del connettore avviene con una precisione e una “solidità” inconsueti per connessioni di dimensioni così ridotte come si può notare nella foto che ritrae il connettore maschio presente all’estremità lato cuffia dei due cavi custom. Al contrario, nella HD650 gli spinotti sia di innesto che lato cuffia (nella foto) del cavo denotano una classe qualitativa nettamente inferiore. Il corpo è in plastica, gli spinotti non sono protetti e non è presente il pulsante di sgancio. Assolvono perfettamente lo scopo preposto ma niente a che vedere con la soluzione adottata per la HD800. 1 2 3 4 5 6 7 8 Al fine di ottenere un riscontro il più possibile oggettivo, abbiamo realizzato in toto 2 cavi perfettamente identici (nei materiali e nelle tecniche di realizzazione) per la Sennheiser HD800 (vedi prova) che, ricordiamo, offre la possibilità di sostituire il cavo tramite dei mini connettori posti sulla cuffia anche se proprietari. I cavi impiegano conduttori in puro rame, sono schermati e realizzati a norme “militari”. Il cavo bilanciato è stato terminato con 2 connettori XLR a 3 poli Neutrik, mentre il cavo sbilanciato, con un jack da 6,3 mm Furuteck. È stato possibile, inoltre, effettuare un’ulteriore sessione di approfondimento con una Sennheiser HD650 (vedi prova del C.E.C.)grazie all’utilizzo di una coppia di cavi realizzati ad hoc da Cardas per la HD650 sia nella forma tradizionale con jack da 6.3 che nell’esclusiva e rarissima connessione bilanciata, rara a tal punto che Senneheiser stessa non la prevede per i suoi prodotti. SUONO • ottobre 2010 1 • A confronto lo sdoppiatore originale Sennheiser presente nel cavo originale della HD800 e quello Viablue, reso necessario dalla generosa sezione del nuovo cavo, utilizzato per i due cavi custom (bilanciato e sbilanciato). 2 • Sia nel cavo originale Sennheiser che nel custom utilizzati con la HD800, sono stati necessariamente utilizzati i connettori proprietari lato cuffia (acquistati direttamente da Sennheiser come ricambio). Al fine di potere distinguere facilmente il cavo destro da quello sinistro è stato applicato un riferimento rosso sul cavo destro. I due cavi bilanciato e sbilanciato Cardas destinati alla HD650 sono costruiti con la medesima tipologia di cavo, presentano la stessa lunghezza e i medesimi connettori lato cuffia; mentre sono terminati lato amplificatore con 2 XLR Neutrik, e un connettore jack da 6,3 mm. 3 • Al posto del jack originale Sennheiser, nel cavo custom da noi realizzato per la HD800 è stato utilizzato uno tra i migliori connettori oggi disponibili, il Furutech FP-704 da 6,3 mm con finitura in oro. 4 • I due connettori XLR Neutrik del cavo bilanciato custom realizzato per la HD800 hanno i contatti dorati e sono tra i migliori in circolazione. 69