Comma 7 oggi, e domani?
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Comma 7 oggi, e domani?
INTERVISTE INTERVIEWS Comma 7 oggi, e domani? Lo scorso 14 marzo, a Rimini, è avvenuta la presentazione de ‘I consigli di Roberto – 3 anni di riflessioni per comprendere redemption e trend dell’automatico’’, un nuovo volumetto edito dalla nostra casa editrice in cui sono stati raccolti gli interventi che a ogni numero, in circa tre anni, Roberto Marai ha fatto nella nostra rivista attraverso la sua nota rubrica. L’incontro, a cui hanno presenziato anche nomi che contano come il presidente Sapar Raffaele Curcio, è stato l’occasione per il comparto di confrontarsi su apparecchi da intrattenimento che ricadono sotto il comma 7 come redemption e videogiochi, oggigiorno spesso oscurati dai più ‘acclamati’ Awp, Vlt e giochi online. E si è anche parlato delle problematiche legate alla gestione di queste macchine nelle attuali condizioni normative e delle conseguenti iniziative che gli operatori stanno da tempo prendendo per far pressione sullo Stato affinché provveda a sostanziali modifiche. Ecco quindi un estratto degli interventi più significativi che crediamo possa essere di interesse agli operatori per capire quale è la situazione e come ci si sta muovendo a livello associativo. Danilo Tosetto, direttore di Facto Edizioni: […] Come ho avuto modo di dire anche in altre occasioni, dal mio osservatorio noto che circa un 30% degli operatori dell’automatico italiano sono oggi new entry, persone cioè che non hanno radici nell’ambiente. Leggere allora delle riflessioni sugli apparecchi che vengono da una voce autorevole quale è quella di Roberto Marai, le migliori pratiche gestionali per i locali e i trend in ascesa mi sembra indispensabile per chi voglia operare con serietà crescendo professionalmente. Soprattutto se si tratta di operatori con alle spalle poca esperienza. Roberto Marai: […] La rubrica in Play Machine Europe mi ha preso e con questo volume si sono volute fissare considerazioni a 360 gradi sul mondo dell’entertainment, sale giochi e soprattutto sulle operazioni a premio e macchine a ticket. Io e pochi altri personaggi dell’automatico in Italia siamo stati coloro che nel 2002 hanno introdotto questi apparecchi nel nostro Paese, prendendoci anche dei rischi all’epoca, perché sono stati inseriti sulla scorta delle operazioni a premio, il che è stata una cosa un po’ tirata per i capelli. Nel tempo, queste macchine si sono rivelate un toccasana, una ventata di ossigeno per tutte le sale d’Italia. Raffaele Curcio, Presidente Sapar: ringrazio per l’invito, perché questo è un momento di riflessione su tutto ciò che è al di fuori dei giochi a vincita. Siamo catapultati in una dimensione in cui ciò che non dà vincita non è più considerato. È bello invece vedere che c’è attenzione verso un segmento del comparto ‘altro’ che per anni ha trainato l’economia dell’automatico, un segmento che è però stato trascurato prima dalla politica e poi anche da AAMS. Purtroppo oggi l’attenzione di tutti è P–L–A–Y–M–A–C–H-I-N-E APRILE 2012 DOCUMENTI DOCUMENTS spostata sui giochi che creano gettito erariale che non sono i comma 7, giochi che ‘rendono di più’ sia allo Stato che agli operatori. Ma è importante che tutti i soggetti che operano con i comma 7 e portano avanti questo tipo di attività, si impegnino assieme alle associazioni di categoria per cercare di avere una legittimazione ufficiale. Noi Sapar e anche altre associazioni abbiamo cercato recentemente di farci portavoce e di stimolare i Monopoli per avere un riconoscimento di ciò che avviene attraverso queste macchine perché sono prodotti importanti soprattutto per le sale giochi e sono quelli che negli ultimi anni hanno retto meglio il mercato. C’eravamo quasi arrivati alla fine del 2011 poi il cambio di governo ha interrotto il percorso. L’abbiamo ora ripreso. Ma è un percorso lento perché purtroppo al momento il nuovo governo non pone molta attenzione su questo tipo di giochi. Noi però ce la mettiamo tutta e speriamo di far emergere questo tipo di attività e di portare a compimento la nostra missione per la fine dell’anno. Posso dire che l’Amministrazione ha oggi tutto sul tavolo e tutto in mano. Bisogna solo che ci sia un sottosegretario, un politico di peso che riprenda in mano la cosa e che la faccia progredire nelle sedi opportune. Speriamo che l’emergenza passi e che i politici abbiamo il tempo di dedicarci un po’ di attenzione. Tiziano Tredese, titolare di Elmac: Innanzitutto mi complimento con Tosetto e Marai per l’ottima iniziativa. Io e Roberto siamo concorrenti, ma concorrenti molto leali. Ci scambiamo direttamente e indirettamente tutti i consigli immaginabili per cercare di portare avanti una battaglia comune per arrivare quanto prima alla legalizzazione e al riconoscimento delle redemption perché ne va del nostro lavoro. Ben venga quindi che se ne parli anche attraverso un libro. La situazione è difficile da smuovere ora come ora quindi quello che possiamo fare è sollecitare tutti affinché ci portino fuori da questa impasse. Detto questo, approfitto di questo consesso anche per ‘lamentarmi’ pubblicamente, come mia consuetudine, su un paio di altri aspetti diversi dalla legalizzazione che mi/ci toccano. Le nostre vendite quest’anno si sono rarefatte, se non addirittura annullate, quindi il pagamento anticipato dell’ISI (Imposta sugli Intrattenimenti) per aziende piccole e mediopiccole è pesantissimo. 40-50-60, anche 80 mila euro pagati tutti anticipati il 16 marzo per tutto l’anno e non sappiamo neanche se quegli apparecchi li metteremo fuori! Io mi chiedo: ma se i soldi dalle macchine noi li prendiamo giorno per giorno, in tempi di crisi non si potrebbe dilazionare trimestralmente quest’imposta? P–L–A–Y–M–A–C–H-I-N-E APRILE 2012 Roberto Marai: Tredese ha ragione. È evidente che il comparto dell’intrattenimento è in grossa difficoltà con flessioni importantissime. La crisi globale sta incidendo di più nei ricavi di questa nostra tipologia di apparecchi che non in quelli di tipo gambling che invece non stanno conoscendo crisi, o quanto meno ne stanno conoscendo meno. Nelle slot una piccola flessione c’è, e la causa è l’apertura di innumerevoli sale con Vlt che oscurano le potenzialità di gioco del bar. Secondo me l’intrattenimento potrà avere una ripartenza quando la crisi si attenuerà un po’. Si spera nella seconda parte di quest’anno un po’ di attenuazione ci sia, ma certo servirebbe il supporto di una nuova normativa che vari i parametri e dia più impulso alla proposta di gioco e di vincita. Le sale giochi con la distribuzione dei premi e le operazioni a premi dovrebbero venire una volta per sempre normate e non vivere più in questo limbo o purgatorio, una situazione che comporta dei rischi e che quindi non garantisce tranquillità all’operatore. L’incremento della possibilità di vincita sui 7A potrebbe far ripartire anche quel comparto perché chiaramente oggi i 20 euro di vincita in prodotti 7A sono anacronistici e impediscono di rendere redditive quellee macchine. Io auspico almeno 100 euro di vincita max ed è quello che è stato anche richiesto. Non mi è sembrato ci fosse la volontà di negarci tutto questo ma purtroppo, come diceva Curcio prima, vicessitudini del governo e crisi in corso hanno impedito di andare avanti e tutto si è arenato. Tiziano Tredese: […] Un altro ‘problemino’ è quello dello spostamento dell’interesse dei Monopoli esclusivamente verso le slot. Avere il nullaosta di messa in esercizio dei nostri giochi richiede dai 30 ai 45 giorni. Faccio un esempio pratico: immaginiamo che noi ora qui in fiera ordiniamo un gioco al signor Marai. Tempo che a lui gli arriva e che noi siamo pronti all’acquisto (perché aspettiamo magari qualche settimana sapendo che le sale giochi al mare fino a giugno sono chiuse, e una volta comprato l’apparecchio bisogna anche pagarlo, quindi tanto vale aspettare) arriviamo a comprarlo a giugno. Ci arriva il nullaosta a metà luglio, quindi per un mese e mezzo ce lo teniamo in garage se non vogliamo finire in galera. La macchina lavora a quel punto un mese o poco più, perché il 20 di agosto la gente già va a casa e l’8 di settembre, con la ripresa delle scuole, si chiude tutto. Morale della favola: abbiamo impiegato 20-25 mila euro per quanto? Per un mese. Ecco, sapete in quanto arriva invece il nullaosta per una slot? In 24 ore. Come può andar avanti un mercato dei giochi legato a una tale burocrazia? 49 54 50 DOCUMENTI DOCUMENTS un paio di mesi e quindi ci troviamo in ritardo rispetto ai colleghi europei. Tiziano Tredese: Posso portare la mia esperienza? Io sarò stato anche sfortunato, ma è da ottobre che combatto per avere un’omologa da un ente certificatore. Un’ultima cosa. Approfittiamo della presenza a questo incontro di alcuni rappresentanti della Fiera di Rimini per far presente anche che noi ‘poveri’ che rappresentiamo il mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento, abbiamo costi che non sono più sopportabili per la partecipazione alle vostre fiere. Vogliamo mantenere ancora un po’ di intrattenimento vivo? Il vecchio intrattenimento, il comparto ‘povero’? Vediamo allora di capire velocemente se si può pensare anche a un trattamento diverso rispetto ai grandi concessionari. Domanda dal pubblico: I tempi dell’omologa oggi quali sono? Roberto Marai: La situazione si è normalizzata e anche con gli omologatori esterni, una volta avviato un rapporto, la tempistica è più accettabile, cioè sui 40 giorni per un videogioco. È chiaro però che siamo comunque tra i pochi in Europa che la devono fare. Da quando le grandi case presentano una macchina all’estero, noi poi ci attrezziamo per portarla qua e infine ce l’abbiamo, passano insomma Alessandro Brunitto, titolare di Mondogiochi: […] I colleghi già hanno detto tutto. Io posso solo aggiungere che mi fa piacere che esista ancora questo comparto, quello dei nostri genitori, ma è terribile come ci impediscono di stare al passo con gli altri settori. Il paragone tra i nostri giochi e il gambling è sproporzionato come forza. Ci hanno impedito di crescere, ci hanno discriminato. Inoltre sull’omologazione e sul destino dei campioni che per legge dobbiamo dare quando chiediamo un’omologa, per esperienza personale posso affermare che Sogei restituisce sempre i campioni delle macchine, mentre con gli altri enti omologatori non sempre ciò avviene. Io ho macchine bloccate da anni. Massimo Ranalli, direttore di ‘Mondo Automatico’: […] Gli operatori come voi sono messi nella condizione di non poter lavorare. È una discriminazione. Si vuol evitare che il gioco da intrattenimento vada a impedire a qualcuno di mettere gli euro dentro a una slot. Questa è la cruda realtà. E ho anche un’altra riflessione: lo Stato italiano non ha fiducia nei suoi cittadini e per evitare eventuali imbrogli da parte di pochi punisce tutti quanti. ■ Hai letto questo articolo? Vuoi ricevere anche tu il libro ‘I consigli di Roberto’? Puoi averlo gratuitamente a casa tua!! Per richiederlo, manda una mail con il tuo indirizzo completo a: P–L–A–Y–M–A–C–H-I-N-E APRILE 2012 [email protected]