ANISA - Il contemporaneo Diffuso

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ANISA - Il contemporaneo Diffuso
Sandra Pino, Maria Antonietta Roveda
Liceo Classico C. Beccaria
PROGETTO MILANO MOSTRE, MUSEI
L’arte contemporanea nel Liceo classico
Ben consapevoli che l’arte contemporanea interessa molto i giovani e che si presta particolarmente ad attività didattiche che li aiutano a “leggere” il
presente, noi docenti del Liceo classico Beccaria
di Milano ci siamo proposte di ricavare uno spazio
per sollecitare e potenziare questo interesse.
I risultati in questi anni sono stati ottimi, soprattutto
perché la partecipazione attenta e vivace degli
studenti ci ha consentito di instaurare con loro un
dialogo proficuo e sicuramente stimolante.
(S.P.)
Con il nostro intervento intendiamo anche fornire
agli studenti i mezzi necessari per decodificare la
valanga di immagini che li assalgono da ogni
parte, nonché sviluppare il loro senso critico contrastando la ricezione passiva e superficiale di ciò
che li circonda.
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Obiettivi fondamentali sono:
1) approfondire alcuni aspetti del programma di
Storia dell’arte che è impossibile trattare nelle lezioni del mattino;
2) offrire la possibilità di visitare musei e mostre temporanee senza sottrarre tempo al normale svolgimento dei programmi;
3) stimolare il confronto e il dibattito fra gli studenti
anche di diverse classi, coinvolgendo docenti di
altre discipline in un contesto meno formale rispetto alla tradizionale lezione scolastica.
L’argomento viene introdotto in classe con l’ausilio
di testi, cataloghi e diapositive o filmati, e successivamente approfondito sul campo durante la visita
guidata che consente l’approccio diretto alle
opere e alle tecniche di esecuzione, nonché agli
aspetti che riguardano la conservazione e l’allestimento di mostre e spazi museali.
Infine si discute in classe su quanto è emerso dalla
visita e si traggono le conclusioni sul lavoro svolto.
Talvolta vengono effettuate verifiche mediante
questionari o interrogazioni specifiche che hanno
una ricaduta quasi sempre positiva sull’attività
didattica.
ILCONTEMPORANEODIFFUSO
Dall’anno scolastico 2002-2003 viene attuato nel
nostro liceo il progetto Milano-mostre-musei, rivolto
a tutti gli studenti della scuola, ai colleghi docenti
di altre discipline e talvolta aperto anche ai genitori che ne fanno richiesta; si svolge in orario pomeridiano in occasione di importanti mostre o eventi
cittadini di rilievo.
J. MICHEL BASQUIAT, AUTORITRATTO.
Da alcuni anni all’inizio della scuola i nostri alunni
attendono l’uscita pomeridiana alle mostre della
Triennale che riscuotono grande entusiasmo: è
diventato un appuntamento canonico e quasi
obbligatorio.
Dopo Andy Warhol, Keith Haring, J. Michel Basquiat,
questo autunno ci siamo recati per la prima volta
nei nuovi spazi espositivi della Triennale Bovisa per
la mostra di Victor Vasarely.
La Triennale ci ha sempre consentito di avvicinarci
agli autori contemporanei direi con naturalezza,
senza frapporre ostacoli burocratici eccessivi che
rendono complicato e faticoso l’accesso delle
scolaresche alle mostre. In un Istituto come il nostro
che non prevede un insegnamento pratico, ma
solo teorico, la mostra di Vasarely è stata presentata in ogni classe, come una unità didattica, affrontando la problematica storico-critica, mostrando e
leggendo insieme le opere più significative del
catalogo .
La visita guidata, a cura dell’insegnante, è stata
offerta a partire dalle classi ginnasiali sperimentali.
La collocazione degli spazi espositivi alla Bovisa ha
consentito una concreta riflessione sulla necessità
di valorizzare il tessuto urbano delle periferie.
Gli ambienti funzionali e ampi hanno offerto l’opportunità di una fruizione ottimale delle opere
dell’Autore, permettendo agli alunni di interagire
con esse a diverse distanze.
ILCONTEMPORANEODIFFUSO
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Lo stupore, la gioia e l’entusiasmo degli allievi di
fronte alla produzione nello sviluppo delle diverse
fasi hanno permesso loro di cogliere empaticamente l’originalità del linguaggio, di decodificarne
i segni e di comprendere a pieno la portata della
proposta artistica. Tanto che i ragazzi stessi hanno
deciso di divenire guide e quasi mediatori culturali presso compagni, amici, genitori.
E questo è il vero obiettivo che ci prefiggiamo già
da molti anni: formare allievi consapevoli che
dopo aver attentamente vagliato insieme all’insegnante le problematiche di un autore, il suo contesto ambientale, i suoi scritti,la sua vita, siano in
grado di penetrarne in profondità le opere per
coglierne il vero messaggio e il più profondo significato.
E così i ragazzi particolarmente sensibili e ricettivi
nei confronti del contemporaneo hanno particolarmente apprezzato l’aspetto scientifico, ma soprattutto le implicazioni filosofiche ed etiche che
stanno alla base dell’arte di Vasarely, hanno fatto
proprie le sue riflessioni e i suoi dubbi, hanno potuto rielaborarli personalmente e se ne sono fatti
interpreti attraverso una sorta di moltiplicazione di
onde d’urto presso altri fruitori.
Di Vasarely è stata molto apprezzata l’esigenza di
trasmettere un messaggio universale attraverso la
sintesi del dualismo bianco-nero,con tutte le sue
implicazioni e possibili letture, o del folclore cosmico con il suo caleidoscopico multicolor.
Per i giovani abituati a vivere e a pensare ad un
mondo globalizzato questo messaggio è stato
ben ben colto nell’espressione architettonica della
Fondazione Vasarely di Aix en Provence, microcosmo nel macrocosmo, ben documentata in mostra
attraverso la fotografia, meta con altri centri della
Provenza di un viaggio di istruzione per alcune
classi ginnasiali.
Sotto l’influsso di Vasarely a questo proposito sento
l’esigenza di trasmettere una riflessione che è dei
nostri studenti, ma anche mia propria.
Di fronte a tanto contemporaneo promosso e pro-
VICTOR VASARELY, SERIGRAFIA.
VICTOR VASARELY, SERIGRAFIA.
pagandato dai mass media spetta a noi docenti,
promuoverne la conoscenza, ma cercare anche
di formare nei nostri allievi una coscienza critica
che sia in grado di sceverare quelle manifestazioni
artistiche che sono autentiche da quelle per cui è
necessario almeno per il momento “sospendere il
giudizio”.
(M.A.R.)