Quaderno didattico per gli insegnanti

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Quaderno didattico per gli insegnanti
Museo d’arte per bambini
Quaderno didattico
per gli insegnanti
Albero Speciale bambimus 07/08
Op op
Ottobre -dicembre 2007
Attività didattica per la Scuola dell’Infanzia
propedeutica all’installazione
Albero Speciale bambimus 2007 Op op
16 dicembre – 6 gennaio 2008
Cortile del Palazzo Pubblico, Piazza del Campo
Op Op
Albero Speciale bambimus 2007/08
Da questo anno, con l’albero di Natale ispirato all’Optical Art, si apre un nuovo corso che
vedrà dedicare l’iniziativa ai movimenti artistici.
Perché l’Optical Art? Perché delle forme mutevoli, vestite da colori complici nel modificare
le sensazioni e le percezioni di chi guarda, ci sono sembrate un buon inizio per coinvolgere
ed avviare allegramente i bambini delle Scuole d’infanzia nel lungo percorso fatto di arte di
ieri, di oggi e di domani.
Per molti bambini la visita, in occasione della preparazione dell’albero, rappresenta il primo
incontro con il museo.
Il percorso educativo del Museo d’arte per bambini parte da lì, da quella prima visita, in
quanto le sensazioni provate iniziano a sedimentarsi nell’esperienza e nella memoria,
portando, nel tempo, ad avere del Museo un’idea vitale e partecipativa. Un luogo in cui, in
virtù di un’osservazione attenta alla propria utenza, vengono poste come punto di
partenza la messa in discussione di sé e la calibratura continua della propria offerta.
Tra i rinnovamenti legati all’ubicazione c’è stato lo spostamento della sede del Museo per
bambini nel Complesso Museale Santa Maria della Scala, presso i bellissimi locali dell’ex
Spezieria, con annessa sala San Leopoldo per la collezione. Con questo trasferimento il
Museo per bambini entra, quindi, nel cuore della memoria storica della vita e della cultura
della città.
Altro motivo importante è il raccordo con i servizi educativi e didattici del Santa Maria, da
cui risulterà, per tutti gli utenti, un servizio potenziato e coerente.
I bambini delle Scuole d’infanzia di Siena e provincia che hanno frequentato il percorso
propedeutico all’installazione sono stati circa 900. I bambini si sono confrontati con una
serie di esperimenti giocosi fatti da una moltitudine di forme e colori in movimento;
l’obiettivo era far scoprire il punto di vista e la regola dei colori attraverso l’azione che
genera mutamento.
Per noi che vi abbiamo lavorato era fondamentale rispettare una nostra regola:
coinvolgere lo spettatore/visitatore. Con l’Optical art è naturale, perché questo
coinvolgimento fa parte della ragion d’essere del movimento artistico stesso. È l’occhio
dello spettatore che assume un ruolo fondamentale perché è quello che registra il
cambiamento dell’immagine, entrando dunque a far parte dell’evento visivo. Abbiamo
voluto, quindi, far sperimentare le sensazioni, con l’obiettivo di far vivere gli effetti ottici
come fine e non mezzo.
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Percorso didattico
I più piccoli frequentatori del museo – dai 3 ai 5 anni – guidati da Ines Garbi, sono stati al
museo vivendo un approccio basato sulla percezione sensibile.
L’accostamento all’arte è avvenuto attraverso l’evocazione e la scomposizione nei principi
fondati di alcune opere optical realizzate da grandi artisti rappresentativi del movimento,
come Getulio Alviani e Victor Vasarely, e dall’interpretazione dei motivi lineari del
pavimento e del rivestimento del Duomo di Siena.
Proprio la sensibilità ha consentito loro di misurarsi creativamente con forme e colori, ritmi
e visioni, i quali rinnovavano la propria visione in virtù della combinazione o della
sequenza/alternanza, più o meno ripetitiva, che giocosamente i bambini, hanno
imprimesso o hanno scoperto con il sussidio dell’operatore e di un quaderno didattico. Il
rapporto cognitivo, quindi, è stato stimolato con modalità sia induttive che deduttive. Per
la prima volta i bambini, dai 3 ai 5 anni, sono stati per un’ora e mezza senza cedimenti e
cali di interesse grazie alla varietà e l’effervescenza del percorso didattico.
Installazione
L’installazione, progettata e realizzata a cura di Tiziana Draghi, propone in maniera
“giocattolosa”, come lei stessa afferma, l’ispirazione al movimento optical e al graphic style
del periodo. L’albero, evocato in forme saettanti, oltre a diventare un possibile circuito in
cui si può transitare “attraverso”, vuole porre, in sintesi formale, quello che i bambini
hanno osservato nelle diverse sperimentazioni durante il laboratorio. Si mostra così uno
degli effetti possibili dalla combinazione delle stessa forma sulla superficie, la quale,
attraverso i colori disposti in variabili cerchi, diviene teatro di un movimento ripetitivo e
mutevole nello stesso tempo. Per quanto riguarda l’aspetto decorativo, al colore bianco
viene affidato un compito importante: è l’elemento unificatore e forse pacificatore della
ripetizione, oltre che evocare naturalmente il “Bianco Natale”.
Gli interventi dei bambini, raggruppati per scuole, sono, anche quest’anno, sulle pareti del
Cortile. Le loro combinazioni, fatte durante il precedente laboratorio, a cura di Ines Garbi,
mostrano come la stessa forma - il cerchio - può assumere tante interpretazioni dettate
imperiosamente da una allegra vitalità.
Anche quest’anno una colonna sonora composta per l’evento da Fabrizio Bai, segna il
tempo dell’installazione.
Michela Eremita
Direttore museo d’arte per bambini
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Optical art
L’Optical Art nasce alla fine degli anni Cinquanta, e si evolve per tutti i Sessanta e oltre; si
presenta come un articolato movimento artistico internazionale ispirato alla nuova scienza
della percezione. Si sviluppa prevalentemente negli Stati Uniti, con epicentro a New York,
estendendosi poi in tutta Europa. Questo nome deriva dal termine “optical”, “ottico”,
appunto. Il fenomeno viene identificato con il nome di Optical Art, abbreviato in Op Art per
evidente controcanto alla contemporanea Pop Art e trova un momento significativo nella
manifestazione “The Responsive Eye” al Moma di New York nel 1965.
Si possono distinguere due aree.
Una, più vicina all’ arte di astrazione geometrica, punta sugli effetti di inganno,
anamorfismi ed illusioni ottiche con combinazioni di segni e colori, per punti, cerchi,
strisce, spirali, vortici ecc, utilizzando anche superfici metalliche rifrattrici di luce.
Un’altra area privilegia dinamismi reali, ottenuti con congegni elettrici o magnetici,
con giochi di luci artificiali o animazioni di strutture, che sollecitano spesso
l’intervento interattivo del pubblico.
Gli artisti Op tendono a costituirsi in gruppi. Emergono comunque protagonisti come
Vasarely, Soto, Le Parc, Bury, Riley; in Italia, Munari, Mari, Alviani, Grignani.
L’Op Art come abbiamo detto, e' un movimento che si sviluppa negli Stati Uniti e in Europa
intorno alla metà degli anni Sessanta; in un periodo quindi caratterizzato da un costante
mutamento dell’ arte, influenzata da politica, religione e cultura. Il termine compare la
prima volta nell'ottobre del 1964 su "Time Magazine" e si consolida nel mondo artistico a
partire dal 1965 per indicare il lavoro di un gruppo di pittori astratti che si riuniscono
intorno alle figure di Victor Vasarely e Bridget Riley . I principali appartenenti al
movimento sono Richard Anusziewicz, Rene Parola, Francois Morellet, Ad Reinhardt,
Kenneth Noland, Larry Poons e Jesus-Rafael Soto. Comunque, anche se il termine fu
coniato nella metà degli anni ’60 e anche l’esposizione si tenne in
quel periodo, gli esperti concordano che il pioniere del movimento
fu il pittore ungaro-francese Victor Vasarely con la sua Zebra del
1938 (un’immagine fatta interamente da strisce diagonali bianche
e nere, curve, in modo da dare l’impressione di una zebra).
l'Op Art, che deriva dall'Espressionismo astratto, ha come base
della sua ricerca gli studi sulla percezione e sulle possibilità di
ingannare l'occhio attraverso l'illusione ottica, realizzando una
Victor Vasarely, Zebra, 1938
pittura che interpreta la superficie del quadro come un elemento
dinamico in cui i colori e le forme sono utilizzati per creare diversi
tipi di effetti ottici. Le forme geometriche divengono così le parti più importanti del quadro
e, utilizzate all'interno di composizioni simmetriche, risultano illusorie e basate sulla
discordanza ottica, facendo diventare soggetto stesso dell'opera d'arte le regole che
l'occhio utilizza per interpretare un'immagine visiva. I lavori degli artisti Op sono quasi
sempre astratti e caratterizzati da un uso quasi esclusivo del bianco e nero in motivi
geometrici dai contorni fortemente delineati. Utilizzano la ripetizione di forme e colori
molto semplici per creare effetti fortemente vibranti, esagerato senso di profondità,
confusione tra sfondo e primo piano, impressione di movimento. L’anamorfismo viene
indicato come la base di partenza nella ricerca compiuta dagli artisti Op Art; per
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definizione, l’anamorfosi è considerata un artificio prospettico che serve a rendere
un’immagine pittorica leggibile solo da un punto di vista anomalo, per lo più obliquo.
Lo studio sull’anamorfismo viene approfondito da numerosi artisti, e in particolar modo da
Escher. Escher è affascinato dal fenomeno ottico che a un oggetto fa corrispondere
un’immagine dilatata, oppure contratta in una direzione. E’ interessato soprattutto
all’anamorfismo che si ottiene in presenza di lenti, specchi ed obiettivi cilindrici. Escher,
inoltre, contribuì allo sviluppo del movimento grazie alle sue opere dalla prospettiva
stupefacente e alla tassellatura (modo di ricoprire il piano con una o più figure
geometriche ripetute all'infinito senza sovrapposizioni). Nelle sue
tassellature, i tasselli rappresentano solitamente pesci, uccelli, cavalli, pipistrelli, ma anche
figure antropomorfe. Escher non solo dedicò moltissima attenzione alla realizzazione di
tasselli che assomigliassero effettivamente agli
animali che desiderava rappresentare, ma anche
allo studio matematico e alla catalogazione delle
tassellature.
M.C. Escher
L’Optical art è arte in movimento; la sua essenza è
la creazione di esperienze cinetiche mentali non
reali, generate attraverso artifici sapientemente
costruiti. Il fruitore dell’ Op Art riceve sollecitazioni
visive che colpiscono la selva di coni e bastoncelli da
cui è formata la retina. Discrepanze, conflitti percettivi, ambivalenze catturano l’occhio
dello spettatore che viene provocato affinché, corrispondendo alle intenzioni dell’autore,
divenga partner nel processo di costruzione dell’opera, quasi
completandola dinamicamente. E’ indicativo infatti il nome della mostra
con cui nel 1965 questi artisti si presentarono al Museum of Modern Art
di New York: "The Responsive Eye" (“L’occhio reattivo”). Forme statiche
con effetti ottici illusori acquistano vita e mobilità, grazie al nostro
stesso sguardo. Ciò che vediamo viene scomposto, scansionato in
moduli.
L’Optical Art è arte astratta, che si esprime in una pittura piatta che
segue accurati schemi precostituiti capaci di suscitare problemi ottici
nell’osservatore. L’Op Art si propone di esercitare effetti ottici, eccitanti.
I colori, collocati sulla tela, in modo tale da fondersi negli occhi dello
spettatore, vengono a suscitare particolari effetti ottici. Ad esempio, si
ottiene un colore più puro e luminoso, sulla tela, avvicinando il giallo ed
il blu, per ottenere il verde; notate bene, solo avvicinandoli, e non
mescolandoli.
Bridget Riley,
Dominance
Portfolio, Blue,
1977
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Op op
Suggerimenti per sviluppare e
approfondire il lavoro sull’optical art
Forme e colori op
Giochi di composizione
Attività 1
Materiale
cartoncini colorati ( rosso, blu, giallo, verde, viola,
arancio, bianco, nero)
colla
forbici
supporto (cartoncino o foglio di grande formato)
Svolgimento
Ritagliare dei rombi colorati ed incollarli su un
supporto, provando le differenti possibilità di
composizione, come nell’opera di Vasarely (in figura
1 e 2). In figura 3 si possono vedere esempi di più
semplice realizzazione.
Figura 1 Ambigua-B, 1970, Victor
Vasarely
Figura 2 Hexa,
Victor Vasarely
Figura 3
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Attività 2
Materiale
cartoncini colorati (rosso, bianco, nero,verde, viola,
arancio, giallo, blu)
colla
forbici
supporto (cartoncino o foglio di grande formato)
Figura 4 Vas03, 1969, Victor
Vasarely
Svolgimento
Ritagliare o far ritagliare preparandoli prima:
quadrati (22cm/ 22cm)
quadrati (20cm/ 20cm)
cerchi (20cm/ 20cm)
Far sperimentare ai bambini – incollando su un supporto
- l’abbinamento dei colori come nell’opera di Vasarely in
figura.
Attività 3
Materiale
cartone(recuperato da scatoloni) ,
colori ( rosso, blu, giallo,arancio, verde,
viola)
Svolgimento
Realizzare delle scatole di cartone a 6 lati,
farle colorare ai bambini di 6 colori
differenti e farli disporre come nella foto
giocando con i lati colorati cercando di
comporre più possibilità.
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Attività 4
Materiale
Fogli pvc colorati (colori primari)
taglierino- compasso, graffette (per le
maestre nel momento del assemblaggio
dei trasparenti.
Svolgimento
Ritagliare precedentemente cerchietti di
varie misure fare scegliere i cerchietti
colorati ai bambini assemblarli, guardare i
colori e forme ottenute e per finire allestire
una parette.
Attività 5
Gli specchi di Alviani
Materiale: 2 specchi di uguale dimensioni
carta colorata da ritagliare
forbici
un foglio bianco di grande formato
Svolgimento:fare delle composizioni con i cartoncini
colorati ( come suggerisce l’immagine)
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Attività 6
Materiale
Cartoncino bianco e nero
Colla
forbici
Svolgimento
Ritagliare dei cartoncini bianchi e neri (20cm/ 20cm) e fare realizzare ai
bambini dei ritmi a partire del bianco e del nero come in musica.
Attività 7
Materiale
cartoncino bianco
colori a tempera
colla
forbici
Figura 5 Victor Vasarely
Svolgimento
Ritagliare nel cartoncino bianco quadrati o altre forme di
diverse dimensioni. Dipingerli di un colore con una tonalità
diversa per ogni bambino (aggiungendo bianco e nero per
raggiungere tonalità diverse dello stesso colore).
Far assemblare ai bambini i pezzi seguendo le tonalità,
come nelle due opere di in figura (Vasarely )
Figura 6 Victor Vasarely
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Il corpo in azioni op
Giochi di composizioni
Gioco delle forme
Fare comporre ai bambini con il corpo le seguenti forme optical:
Gioco Jacques a dit
Le insegnanti dicono le frasi:
“Jacques ha detto di saltare su se stessi,
................................fare dei cerchi con la testa,
.........................................................con gli occhi,
.........................................................con le mani,
.........................................................la pancia,
.........................................................i piedi,
..................................girare su se stessi
..................................fare un cerchio,
..................................farne due…
I bambini devono muoversi solo se viene detta la frase completa (“Jacques ha detto
di...”), altrimenti sono fuori dal gioco.
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Gioco dei colori ( Hula Op)
Materiale hula op verde, blu, viola, giallo, rosso, arancio (2 hula op per colore minimo)
Svolgimento
Disporre a terra degli hula op di diversi colori.
Fare delle domande ai bambini sui colori. I bambini devono rispondere saltando nell’ hula
op del colore corrispondente.
Gioco della sequenza
Far fare dei semplici movimenti ai bimbi ( es. aprire e chiudere gli occhi, fare un passo) e
fare una foto per ogni fase del movimento. Effettuare un semplice montaggio ( o manuale
o al computer es. con windows movie maker)
Figura 7 Nudo scendendo le
scale, 1913, Marcel
Duchamp
Figura 8 Il salto con l'asta, 1887-90, Jules Etiennes Marey
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Il gioco delle differenze
Guardare le due immagini e trovare le differenze
Figura 9 Spiegelraum, 1968, Christian
Megert
Figura 10, La camera picta, A. Mantegna
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La natura op
L’ arcobaleno
Un giorno di bel tempo fate apparire l’arcobaleno
Materiale un bicchiere d’acqua, un foglio di carta bianco, luce del sole
Svolgimento
Riempite un bicchiere d’acqua. Posatelo su un tavolo con molta attenzione appoggiandone
una parte sul tavolo mentre l’altra deve rimanere fuori. La luce del sole deve attraversare
il bicchiere. Mettete il foglio di carta sul pavimento e fate in modo che la luce passi
attraverso il bicchiere e vada a colpire il foglio sul pavimento. Sistemate tutto nella giusta
posizione fino a quando apparirà l’arcobaleno sul foglio di carta.
Le forme
Nella natura e nel quotidiano ci sono tante forme di optical, cercare insieme ai bambini
altre immagini simili a quelle riportate sotto e realizzare un album o un pannello.
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Gli animali
Le forme
Disegno libero
Materiali: fogli bianchi, colori e penelli.
Svolgimento
Far realizzare ai bambini dei disegni liberi
inspirandosi alle forme dell’ onda e della spirale
(come suggerisce l’ animale in figura)
Chi c'è prima? La papera o il pesce?
Ad ogni bambino viene dato un elemento che compone la figura riportata sotto. Dopo
averlo colorato deve incollarlo in sequenza sopra ad un foglio di grande dimensioni.
Figura 11 Disegno di simmetria, 1940-60, M. C. Escher
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I colori
Colorare alla maniera degli artisti Op
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Il camaleonte - nascondino
Preparare dei pannelli monocolore. Far vestire i
bimbi di un solo colore (scelto tra quelli usati per i
pannelli).
Far correre i bambini a ritmo di musica. Quando
questa si ferma i bimbi si devono ‘nascondere’
davanti al pannello colorato del colore degli
indumenti indossati (proprio come fa il camaleonte)
La lucciola
Quadro di lucciole
Materiale: fogli di cartoncino nero
Fogli di cartoncino giallo o bianco, forbici, colla.
Svolgimento
Sui fogli neri far incollare ai bambini tanti puntini di cartoncino giallo o bianco come tante
lucciole. Creare un
pannello con i ‘gruppi di
lucciole’ realizzati da ogni
bambino.
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G come GLOSSARIO
A
Arcobaleno: è un fenomeno ottico meteorologico che produce uno spettro di luce
nel cielo; quest’ultimo si presenta quando il sole si riflette sulle gocce rimaste dopo la
pioggia o pure in vicinanza di una fonte d’acqua. L’arcobaleno è multicolore. Dall'esterno
verso l’interno i colori sono: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.
B
come Bianco: il bianco contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico ed è
un colore ad alta luminosità.
C
come Cinetica (Arte): L'arte cinetica è una corrente artistica nata negli anni venti
e successimente sviluppatasi negli anni cinquanta e anni sessanta che si propone di
introdurre il movimento nell'opera artistica. Nell'arte cinetica il movimento può essere
fisico, come nelle sculture cinetiche di Jean Tinguely o nei mobile di Alexander Calder
oppure virtuale, come nei dipinti Op art di Bridget Riley o di Yaacov Agam. L’espressione
“Arte cinetica” viene adottata nel 1954 anche se le sue prime apparizioni sono datate 1910
(periodo del futurismo) con la ruota di bicicletta di Marcel Duchamp
contrasto: questa parola significa l’accostamento di due cose
completamente diverse. Possono essere contrasti di forme o di colori, come per esempio il
bianco e il nero.
Cubismo: è una corrente artistica che nasce a Parigi nel 1907. Nelle opere
cubiste il soggetto viene spezzato, analizzato e riassemblato in una forma vicina
all’astrazione.
D
come Duchamp Marcel: artista americano d'origine francese fondatore del Ready
made, presente nel futurismo. E’ uno dei primi artisti dell’Arte cinetica.
Divisionismo: Teoria sulla quale si basano i neo- impressionisti, vale a dire
il principio della composizione della luce attraverso l’accostamento dei colori.
E
come Escher Mauris Cornelis (1898-1972): Artista olandese che rappresenta
nelle sue opere elementi del mondo reale ripetuti all’infinito.
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F
come futurismo: corrente artistica italiana (1910) che rifiuta le tradizioni ed
esalta il mondo moderno e in particolare modo l’urbanismo, le macchine e la velocità.
Viene usata la tecnica del divisionismo e del cubismo per provocare ritmi e luce ed
esprimere una sensazione dinamica. Il futurismo è presente nella scultura, pittura,
letteratura, cinema, fotografie, politica e musica. Quest’ultima viene chiamata “ la musica
del chiasso” (Russolo, Pratela).
G
come GRAV: Gruppo di ricerca d'Arte visiva fondata da artisti opto- cinetici dove
lo spettatore è privilegiato, nel senso che può toccare o manipolare le opere.
Manifesto GRAV ottobre 1963:
“Noi vogliamo interessare lo spettatore, farlo uscire dalle sue inibizioni, farlo stare
rilassato.
Noi vogliamo farlo partecipare.
Noi vogliamo metterlo in situazione di provocare e trasformare.
Noi vogliamo che lui si orienta verso un interazione con gli altri spettatori.
Noi vogliamo sviluppare nello spettatore una forte capacità di percezione e d'azione.”
( Esiste il gruppo N e T in Italia e il gruppo Zero in Germania, questi due sono simili al
GRAV).
I
come illusione ottica: L'immagine che si forma nel fondo dell’occhio viene
analizzata e trasmessa al cervello sotto forma di segnali codificati. Le zone visive del
cervello analizzano i segnali e danno una rappresentazione dell’oggetto percepito.
L'interpretazione che ne fa il cervello può in alcuni casi essere ambigua e questi errori
d’interpretazione provocano a volte delle illusioni ottiche che non vengono percepite da
tutti allo stesso modo ( perché ognuno di noi ha un vissuto diverso).
L
come luce: la luce è l’agente fisico che rende visibili gli oggetti all’occhio umano;
alcuni animali (per esempio il leopardo, il gatto) vedono anche nell’oscurità.
M
come Mantegna Andrea (1431- 1506): Artista italiano che usa la prospettiva
evocando un mondo lontano e incorruttibile.
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N
Come Nero: Il colore nero è un non-colore, come il suo opposto: infatti mentre il
bianco è tale perché respinge tutti i colori dell’iride, il nero al contrario li assorbe
interamente
Numerica: l'arte numerica (termine coniato nel 1975 da Yvaral ) descrive
opere d’arte composte (o programmate) secondo le regole numeriche degli algoritmi.
O
come Optical art: è una corrente artistica astratta fondata più o meno nel 1960,
le opere op art (abbreviazione di optical art; la parola op art è stata usata nell'arte per la
prima volta nel 1960 quando è stata fondata la corrente artistica) danno l'impressione di
movimento grazie ai contrasti di forme e colori. L’Op art è rappresentata soprattutto in
pittura ma il mondo della moda e della decorazione vi si sono inspirati a tal punto di farlo
diventare una corrente artistica popolare.
P
come Pavimento del Duomo di Siena: nel pavimento del duomo Siena ci sono dei
motivi decorativi, forme e colori che fanno pensare all’optical art. All'epoca della
realizzazione del pavimento del Duomo di Siena l'uso di queste forme era o simbolico
(esempio la ruota della fortuna) o decorativo (rombi, cerchi, altre ruote... colori, contrasti).
R
come Ready- made: questa parola è stata data da Marcel Duchamp agli oggetti
quotidiani presentati come opere d'arte (esempio la ruota di bicicletta nel 1913, detta
ready- made cinetico.
Retina: La retina è la membrana più interna dell'occhio.Con le sue cellule sensibili
alle radiazioni luminose (fotorecettori), invia al cervello, attraverso il nervo ottico, le
informazioni da interpretare.Ggrazie a questa l'occhio memorizza le immagini appena
viste.
S
come Spettatore: l'arte è concepita dall’artista ma anche dallo spettatore visto
che un opera viene fatta per essere guardata. Il pubblico, lo spettatore giustifica l’arte con
sua presenza, gli da un senso, senza spettatore l’arte non esisterebbe.
Soufi: danzatori musulmani, che girano su se stessi fino ad arrivare a una
stanchezza tale da non sentire più il proprio corpo ed elevare lo spirito.
U
come Unico: non è il caso dell’op art, per la quale da una forma possiamo
comporre il multiplo cambiando ogni volta la combinazione, e questo all’infinito.
“L’idea per la quale era possibile a partire da un unità di uguale dimensioni o importanza
comporre liberamente un opera, modificarla e riprodurla all’infinito” Victor Vasarely.
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V
come Vasarely Victor (1908- 1997): artista ungherese leader della corrente
optical art.
Y
come Yvaral (1934- 2002): Jean -Pierre Vasarely detto Yvaral è figlio di Victor
Vasarely; come quest' ultimo la sua opera si presenta sotto forme di pitture, co-fondatore
del gruppo GRAV e fondatore del termine arte numerica.
Z
come Zebra: Opera di Victor Vasarely creata nel 1950.
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Bibliografia per insegnanti
Adèle Ciboul, Andrée Prigent; Io scopro i colori; Mondadori; 2000; Milano.
Magdalena Holzhey; Vasarely; Taschen; 2005; Cologne.
Emmanuel Guignon, Arnaud Pierre; L’ oeil moteur; Les Musée de Stasbourg; 2005 ;
Stasbourg.
Denys Prache ; Les plus belles illusions optiques ; Circonflexe ; 2001 ; Spagna.
Des mondes impossibles ; Taschen ; 2002 ; Cologne.
Ron Van der Meer, Franck Whitford ; Arte un libro tridimensionale per scoprire l’ Arte
divertendoti; Franco Cosimo Panini; 1997; Modena.
Bruno Santi; Il pavimento del Duomo di Siena; Scala Firenze; 1982; Firenze.
Doris Schattschneider, Wallace Walker; M.C Escher Caleidocicli; Taschen; 1977; Cologne.
Didier Baraud, Brigitte Stephan; Dada l’ art cinetique; Mango Presse; 2005; Belgique.
Bibliografia per bambini
Adèle Ciboul, Andrée Prigent; Io scopro i colori ; Mondatori; 2000; Milano.
Leo Lionni; Piccolo blu e piccolo Giallo; Babalibri; 2007; Milano.
Leo Lionni; Un colore tutto mio; Babalibri; 2007; Milano.
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Il Museo d’arte per bambini
Ha come missione principale quella di avvicinare il mondo dell’infanzia all’arte e alla cultura
artistica attraverso l’esperienza vissuta nello spazio museale.
Il Museo d’arte per bambini è un museo in cui sono raccolte alcune opere il cui filo
conduttore è l’infanzia.
Il Museo ha sede all’interno del Complesso Museale Santa Maria della Scala, dove si
trovano le opere della sua esposizione permanente, composta da oggetti di proprietà,
donazioni e prestiti (Sala San Leopoldo), gli spazi didattici e gli uffici (Sale della Spezieria).
bambimus
Museo d’arte per bambini
Comune di Siena
Complesso Museale Santa Maria della Scala
Piazza Duomo, 2
53100 Siena
tel&fax 0577 46517
[email protected]
www.comune.siena.it/ bambimus
Direzione Michela Eremita
Segreteria Rosanna Donnini
Organizzazione Giuditta Petreni
Didattica Ines Gharbi, Stefania Villani, Davide Falletti
Albero Speciale bambimus 2007 – Op Op – percorso didattico
ottobre-dicembre 2007
Percorso didattico per la Scuola dell’Infanzia
Progettazione e realizzazione Ines Garbi
Allestimento spazi didattici Museo e elaborati bambini Cortile Palazzo Pubblico Ines Garbi
Video Ines Garbi
Operatori laboratori Ines Gharbi, Stagiste Cristina Gionfalo, Silvia Santini
Albero Speciale bambimus 2007 – Op Op - installazione
16 dicembre 07 – 6 gennaio 08, Cortile del Palazzo Pubblico, Piazza del Campo
Installazione
A cura di Michela Eremita
Progettazione e realizzazione Tiziana Draghi
Allestimento e realizzazione tecnica Tiziana Draghi, Luca Bader, Michele Cipriani, Piero Bruno
Stagista Cristina Gionfalo
Elettricisti Ditta Logitel
Musica originale Fabrizio Bai
Comunicazione e Grafica Milc
Le scuole che hanno partecipato Scuola dell’Infanzia Savina Petrilli – Siena, Scuola dell’Infanzia Luco –
Poggibonsi, Scuola dell’Infanzia Castagno – Siena, Scuola dell’Infanzia Comunale Santa Marta – Siena
Scuola dell’Infanzia Comunale Ginestreto, Scuola dell’Infanzia Comunale Asilo Monumento – Siena
Scuola dell’Infanzia di Marciano – Siena, Scuola dell’Infanzia Collodi – Castellina Scalo
Scuola dell’Infanzia Avignone 1 – Siena, Scuola dell’Infanzia Avignone 2 – Siena
Scuola dell’Infanzia Cedda – Poggibonsi, Scuola dell’Infanzia Comunale Costalpino – Siena
Scuola dell’Infanzia Piazza Amendola – Siena, Scuola dell’Infanzia Pestalozzi - Siena
Scuola dell’Infanzia Comunale Vestri - Siena, Scuola dell’Infanzia Pinocchio - Quercegrossa
Scuola dell’Infanzia Torrenieri , Scuola dell’Infanzia di Staggia
Scuola dell’Infanzia Buonconvento, Scuola dell’Infanzia Scotte – Siena, Scuola dell’Infanzia Comunale AgnolettiSiena
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Le trottole donate ai bambini che hanno partecipato sono state fornite dalla ditta Sogni di Legno sas
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