INFORMATICA: la quarta conoscenza

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INFORMATICA: la quarta conoscenza
INFORMATICA: la quarta conoscenza
(rilascio 0 del 23/01/2017)
Giacomo Piscitelli
II
Giacomo Piscitelli
PREMESSA
Sommario
Il progetto editoriale ................................................................... IV
Affrontare il digital divide ............................................................. V
Introduzione al Quarto Sapere ..................................................... VI
Il funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica ................ IX
Uso, contenuti, destinatari del testo e prerequisiti ............................ X
Precisazione metodologica e prerequisiti ........................................ XI
Articolazione del testo ............................................................... XIII
L’ausilio tramite il World Wide Web ............................................. XVI
Contributi e ringraziamenti ....................................................... XVII
Giacomo Piscitelli
III
Il progetto editoriale
L’informatica, la cosiddetta "quarta conoscenza" (che segue il leggere, lo scrivere, ed il
far di conto) è ormai divenuta una disciplina indispensabile per quanti vivono nella cosiddetta
“Società dell’Informazione”.
Contrariamente al comune intendere, l’informatica, questo “quarto sapere” apparentemente nuovo, ha invece radici antichissime, anche se la scienza della rappresentazione ed
elaborazione dell’informazione si è sviluppata notevolmente soltanto nella seconda metà del
ventesimo secolo con la tumultuosa diffusione dei calcolatori elettronici.
Lo sviluppo della tecnologia digitale ha permesso la produzione e la diffusione di
informazioni a costi via via decrescenti ed ha quindi generato processi di innovazione nella
nostra vita pubblica e privata di così vasta portata da risultare rivoluzionari.
Come è avvenuto per l’espressione “Società Industriale”, inizialmente anche il termine
“Società dell’Informazione” ha indicato una modalità organizzativa dei processi produttivi ed
economici. E proprio come l’intensità dei cambiamenti tecnologici ha condotto, in passato,
alla “Rivoluzione Industriale”, così oggi l’automazione dei sistemi amministrativi e produttivi,
lo sviluppo delle tecnologie multimediali e la straordinaria diffusione dei mezzi di
comunicazione fissi e mobili hanno innescato una trasformazione così radicale e diffusa da
essere indicata, a ragione, come la “Rivoluzione dell’Informazione”.
Nessun settore della vita civile sembra, infatti, immune da cambiamenti che non
conoscono soste, ma sono anzi accelerati da combinazioni sempre nuove delle tecnologie
dell’informazione.
In verità l’innovazione nei processi e nei prodotti indotta dalla Società Industriale,
nonostante sia stata una costante del XX secolo ed abbia investito gli ultimi decenni ad ondate
successive, non ha dato sempre origine a cambiamenti radicali nell’economia e nella società.
Negli scorsi decenni il cittadino comune si è in qualche modo assuefatto ai continui
progressi della tecnologia. Anche l’evento più spettacolare dell’ultimo dopoguerra – l’arrivo
dell’Uomo sulla luna – ha rappresentato solo l’affermazione di tecnologie estremamente
raffinate ma non una “rivoluzione” nei modi di vita e nel costume.
Negli anni recenti, al contrario, le novità tecnologiche sembrano aver cambiato passo e
scorrere più veloci. Le novità si alimentano l’un l’altra, s’influenzano e si rimescolano, creando
nuovi prodotti, aprendo nuovi mercati, generando nuove domande e nuove offerte. Gli smartphone a banda larga, i tablet e note-pad, le tecnologie multimediali, le comunicazioni
satellitari e soprattutto Internet hanno rapidamente rivoluzionato l’economia, i metodi di
acquisto e di negoziazione, le tecniche di apprendimento e gli stili di vita.
In breve, le tecnologie delle Comunicazioni e dell’Informatica, e soprattutto “la grande
ragnatela” (la Rete), hanno innescato cambiamenti radicali nella società e nel costume.
È esplosa la “Rivoluzione dell’Informazione” e con essa si è sempre più approfondito il
“digital divide”, cioè il divario tra quanti posseggono questa sorta di ‘Nuovo Sapere’ delle
tecnologie dell’informatica/telematica e quanti, al contrario, essendone sprovvisti, vengono
reputati come veri e propri “nuovi analfabeti”.
Per fronteggiare questa nuova forma di analfabetismo è perciò necessario diffondere la
cosiddetta ‘Quarta Conoscenza’, intervenendo in maniera diffusa, non solo strumentalmente,
per colmare, non solo nelle categorie più a rischio di “analfabetismo digitale” – soprattutto
anziani, donne, soggetti in condizione d'inferiorità fisica-psichica-sociale – la mancanza di
conoscenze e di abilità nell’uso delle tecnologie informatiche e telematiche (ICT o
Information&Communication Technologies), ma anche culturalmente, per consolidare, in
particolare tra gli studenti di tutte le discipline, le conoscenze relative alle tecnologie, ai
metodi e alle teorie proprie delle ICT.
IV
Giacomo Piscitelli
Affrontare il digital divide
Già nell’ultimo decennio prima della fine del secolo scorso, negli USA il Presidente Bill
Clinton ed il suo vice Al Gore pongono lo sviluppo delle Information & Telecommunication
Technologies (ICT) al centro del proprio programma di governo, elaborando un piano di
investimenti – "Technology for America's Growth" (Tecnologia per la crescita dell’America) incentrato sulla realizzazione delle reti ovvero delle cosiddette "autostrade dell'informazione"
(Information Highways).
Quasi contemporaneamente, nella UE il Presidente cella Commissione Jacques Delors
nel suo Libro Bianco dal titolo – "Crescita, Competitività ed Occupazione" – parla per la prima
volta di “Information Society (Società dell’Informazione o SI), ponendo l’accento su un effetto
delle ICT (quello della nascita di un nuovo tipo di Società), che rispecchia molto meglio delle
"autostrade dell'informazione" i profondi cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie.
Confermando la prevalenza attribuita dalla UE ai mutamenti dei modi e degli stili di vita
prodotti dalle ICT, nel dicembre 1999, in occasione del vertice europeo di Helsinki, il
Presidente dell'UE Romano Prodi presenta l'iniziativa "e-Europe – una società
dell'informazione per tutti", nella quale viene auspicato nella UE lo sviluppo della Società
dell’Informazione come condizione necessaria per la competizione economica.
A quegli anni risalgono i primi progetti tesi a fronteggiare quel rischio che già allora
venne chiamato “digital divide”, a significare la minaccia di una netta separazione (in termini
di singoli uomini oltre che di intere nazioni) tra chi padroneggia i nuovi strumenti e chi ne è
privato o li rifiuta.
Alle enormi opportunità che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
offrono, si accompagnano, tuttavia, gravi minacce rappresentate dal manifestarsi ed
accentuarsi del digital divide: tra aree sviluppate ed aree povere (queste ultime rischiano
sempre più di essere ridotte ad un ruolo passivo di mero consumo e condannate alla definitiva
emarginazione in una economia globalizzata); tra chi padroneggia i nuovi strumenti e chi ne
è privato o li rifiuta (tra questi ultimi, gli anziani, le casalinghe e i soggetti non inclini ad
utilizzare le nuove tecnologie, che rischiano di essere sempre più coinvolti in subdole e
pericolose forme di analfabetismo tecnologico).
Al contrario di quanto avvenuto negli USA, in Europa le ICT non sempre sono state
accolte senza riserve. Spesso i dibattiti accaniti sugli effetti dello sviluppo delle ICT sulla
società hanno portato a conclusioni non certo ottimistiche. Forse questi atteggiamenti e
queste paure sono figlie di una corrente di pensiero (risalente ad Heidegger ed alla sua idea
di progresso tecnologico come male da combattere) che inevitabilmente conduce l'umanità
all'oblio di sé, e quindi alla rovina.
È con questo intendimento che questo testo si propone di soddisfare le richieste di una
categoria di lettori interessati da una parte ad acquisire conoscenze e capacità operative
nell’uso dei più comuni dispositivi e applicazioni dell’informatica e delle telecomunicazioni
mobili, e dall’altra, forse velleitariamente, a fornire a tali lettori occasioni di approfondimento
della pratica e delle caratteristiche dei moderni Sistemi Operativi, un aspetto particolare delle
ICT, in cui si combinano e s’intrecciano i più arditi e stimolanti sviluppi hardware e software
di tutte le vecchie e nuove tecnologie digitali.
Secondo i critici delle ICT, queste tecnologie dividono l'umanità tra chi le padroneggia
e chi le rifiuta. Inoltre, l'annullarsi delle distanze nella circolazione dell'informazione su una
rete a sviluppo mondiale realizza un mercato globale con bassi costi di accesso, nel quale
tutte le specificità culturali e le piccole realtà economiche si perdono, omologate ed annegate
senza speranza, nell'oblio appunto.
Giacomo Piscitelli
V
In realtà questa visione pessimistica enfatizza, in modo eccessivo, alcuni rischi (non
certo da sottovalutare) di fratture culturali nella società. Il pericolo di una divisione tra chi sa
e chi non sa e quindi tra partecipi ed esclusi certamente esiste. Si comprende perciò come
l'insegnamento dei rudimenti delle ICT e l'alfabetizzazione informatica siano ineludibili per
evitare nuove forme di emarginazione sociale e suddivisioni in aree a diverso sviluppo
economico.
Per soddisfare i due diversi requisiti, il testo consta di una prima parte mirante a
introdurre il lettore al sapere e alle abilità pratiche per evitare la minaccia del cosiddetto
“digital divide” e una seconda parte che intende introdurre il lettore ad una conoscenza
generale e pragmatica del funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica
dell’informazione, “consolidando le abilità sull’uso di Internet, nonché fornendo una maggiore
conoscenza del sistema operativo in generale, con particolare riferimento alla gestione dei
file e delle cartelle”.
Ci si propone inoltre di estendere la pratica d’uso delle moderne tecnologie
dell’Informatica e delle Telecomunicazioni, considerando i diversi modelli per la Humancomputer interaction prendendo in esame, oltre alla classica interfaccia grafica dei personal
computer e dei notebook, anche l’interfaccia tattile (basata su un touch-screen) in uso nei
moderni smartphone/tablet.
Introduzione al Quarto Sapere
È del tutto naturale chiedersi in cosa consiste quello che viene comunemente
considerato come “il Quarto Sapere” e cosa aggiunge al saper leggere, al saper scrivere e al
saper “far di conto”.
In termini estremamente concisi, saper leggere e saper scrivere implicano alla base la
conoscenza di un alfabeto e dei relativi tipi di carattere, di un lessico e di una grammatica,
per consentire la comprensione o la scrittura di un testo corretto, al quale sia possibile
associare una semantica sperabilmente non ambigua.
Inoltre, per leggere o scrivere è necessario disporre di un mezzo dal quale leggere o sul
quale scrivere, stabilire le regole di lettura e di scrittura, nonché saper impiegare un
“dispositivo” (una matita, una penna, una macchina, ecc.) con cui scrivere.
Saper “far di conto”, poi, implica la conoscenza: di un sistema di numerazione, del
numero finito di simboli che ne sono alla base (e che sono l’equivalente dell’alfabeto di un
linguaggio), delle operazioni alla base del sistema, nonché delle regole che disciplinano le
operazioni.
Inoltre, per “far di conto” è necessario disporre di un mezzo (carta, abaco, ecc.) su cui
rappresentare i numeri per effettuare “manualmente” le operazioni oppure essere fornito di
un dispositivo (compasso proporzionale, regolo calcolatore, calcolatrice) che, una volta
introdotti opportunamente i numeri, sia in grado, analogicamente o digitalmente, di fornire
il risultato.
Che cosa, allora, caratterizza il Quarto Sapere? La risposta, anche in questo caso
lapidaria, è: il facile e rapido accesso a tutta l’informazione contenuta nel World Wide Web
(letteralmente "la rete di estensione mondiale"), abbreviato Web, sigla WWW.
VI
Giacomo Piscitelli
Il Web1 è uno spazio elettronico e digitale di Internet destinato alla pubblicazione di
contenuti multimediali (testi, immagini, audio, video, ipertesti, ipermedia, ecc.) nonché uno
strumento per implementare particolari servizi come ad esempio il download (scarico) di
software (programmi, dati, applicazioni, videogiochi, ecc.). Tale spazio elettronico e tali
servizi sono resi disponibili attraverso particolari computer di Internet chiamati server web.
L’accesso è uno dei principali servizi di Internet, che permette di navigare e usufruire
di un insieme vastissimo di contenuti amatoriali e professionali (multimediali e non) collegati
tra loro attraverso legami (link). A tale primario servizio si aggiungono una serie vastissima
di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet.
Questa facile reperibilità di informazioni è resa possibile, oltre che dai protocolli di rete,
anche dalla presenza, diffusione, facilità d'uso ed efficienza dei “motori di ricerca” e dei web
browser (letteralmente “navigatore nel web”), il programma che permette, come si dice in
gergo, di "navigare" nel Web.
La Quarta Conoscenza, dunque, è quella che consente di fruire dei contenuti e dei servizi
del Web e che richiede la disponibilità e la capacità d’uso di: un computer, un accesso a
Internet e un web browser.
Tra gli innumerevoli servizi accessibili (alcuni resi disponibili solo a specifici utenti,
gratuitamente o a pagamento, utilizzando il sistema degli account, che evidenzia la possibilità
di usufruire di servizi che ha un utente registrato ed identificato presso un sito web,
paragonabile ai servizi del cliente che ha mostrato il proprio documento presso la sua banca)
vi sono ormai sempre più numerosi servizi di insostituibile utilità, che richiederebbero, in
assenza di accesso telematico a Internet, il ricorso a macchinosi spostamenti e/o
comunicazioni postali, l’assoggettamento ad incolonnamenti e code, oltre che la necessaria
conoscenza dell’esatta dislocazione di uffici vari.
E chi, più degli anziani (spesso afflitti da limitata capacità motoria o temporaneamente
impossibilitati a svolgere alcuni compiti) può apprezzare i vantaggi di sbrigare una serie di
incombenze standosene a casa?
Soltanto a mo’ di esempio si citano i casi dell’accessibilità agli uffici della previdenza
sociale, della Agenzia delle Entrate, delle poste, degli istituti bancari, dei Comuni, delle
Regioni, delle altre realtà della pubblica amministrazione, ecc.
All’agevole utilizzo dei servizi telematici delle anzidette realtà si aggiunga la possibilità
di fruire: dei vantaggi dell’uso della posta elettronica, dei sistemi di prenotazione di biglietti
aerei o ferroviari e/o di abbonamento a servizi di trasporto pubblico; di poter leggere
quotidiani e periodici, consultare servizi di previsione meteo, traffico stradale e autostradale,
toponomastica e trasferimento, ecc. Né è da sottacere l'insieme di tutte quelle applicazioni
online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i blog,
i forum, le chat, le piattaforme di condivisione di “media” come YouTube, i social network
come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, ecc, ottenute tipicamente attraverso
opportune tecniche di programmazione web e relative applicazioni afferenti al paradigma del
Web dinamico (o Web 2.0) in contrapposizione al cosiddetto Web statico (o Web 1.0).
Non è infine da trascurare l’ulteriore utilità d’uso di applicazioni che non richiedono
l’accesso ad Internet, ma solo la disponibilità di software specializzato, normalmente offerto
dal Sistema Operativo, almeno in esemplare ridotto, per la videoscrittura, il disegno, il ritocco
grafico e fotografico, ecc.
Come si è già detto, la Quarta Conoscenza richiede la disponibilità e la capacità d’uso
di: un computer, un accesso a Internet e un web browser.
1
https://it.wikipedia.org/wiki/World_Wide_Web
Giacomo Piscitelli
VII
Non essendo scopo del corso o del relativo testo affrontare il problema della disponibilità
dell’anzidetto ”armamentario” richiesto, ci si dedicherà a suscitare, guidare, sviluppare ed
esercitare la capacità d’uso di tale apparecchiatura.
Cominciando da cosa? E proseguendo come?
L’uso del computer richiede una manualità specifica, che riguarda il modo in cui operano
tra loro il mouse, la tastiera e lo schermo. Come l’uso corretto della forchetta per mangiare
gli “spaghetti” richiede una particolare “manualità”; oppure, come per scrivere o disegnare
è necessario impugnare correttamente la penna o la matita, così l’uso del computer richiede
il corretto uso della tastiera, la generale conoscenza della struttura della “finestra” presente
sul video e, soprattutto all’inizio, la giusta impugnatura e utilizzazione del mouse.
Una volta nota e convenientemente esercitata la modalità d’impiego della terna di
dispositivi suddetti, si passerà a prendere cognizione del modo di richiedere e stabilire una
connessione telematica per l’accesso a Internet e, infine, si acquisiranno i fondamenti
dell’accesso “mirato” o “pilotato” nel web, attraverso l’ausilio del navigatore di rete (web
browser).
Sarà necessario rileggere a casa i testi forniti durante le lezioni e fare pratica a casa
eseguendo gli assignement (compiti a casa) che saranno proposti nel corso dell’esercitazione.
Analogamente bisognerà comportarsi mano a mano che si procederà, prestando
attenzione all’esercizio della conoscenza via via acquisita, ricordando che
La manualità si apprende tramite l’esercizio
e che, come dice un adagio cinese,
«La soddisfazione è come un gatto che corre dietro alla sua coda. Più la rincorre e più
gli sfugge. Ma quando s'impegna in altre cose, la coda gli viene dietro ovunque lui vada»
VIII
Giacomo Piscitelli
Il funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica
Vi sarà certamente capitato di chiedervi come mai il fantomatico “Sistema Operativo” o
SO – del vostro PC fisso o portatile, tablet, netbook, smartphone, server di rete o altro
qualsiasi elettrodomestico, dispositivo di automobile o sofisticato strumento di pianificazione,
dotato di una qualche “intelligenza” (cioè governato da un opportuno programma di gestione
e controllo) – abbia bisogno quasi giornalmente di essere “aggiornato”.
Tale frequente aggiornamento non è soltanto dovuto alla diuturna lotta tra hackers
(sempre alla ricerca di nuovi bugs/holes – errori/buchi – nei sistemi operativi) e manutentori
del sistema operativo (sempre intenti a correggere errori e a tappare buchi). Tale convulsa
evoluzione è anche e soprattutto dovuta al fatto che un moderno Operating System (in
inglese OS) conta sino a parecchie decine/centinaia di milioni di istruzioni (Million Lines Of
Code o MLOC).
E questa massa enorme d’istruzioni – progettate e scritte da centinaia d’ingegneri e
specialisti in anni e anni di lavoro – è spesso affetta da errori o abbisogna di essere
modificata, integrata o adattata alle nuove frontiere dell’elettronica o delle telecomunicazioni.
Il sistema operativo è sempre in evoluzione e richiede, in altri termini, una costante
attenzione evolutiva, oltre che una continua “manutenzione” correttiva.
Sorge spontanea a questo punto la domanda: cosa fa questo mastodontico programma?
che sembra esaurire buona parte delle risorse di cui sono dotati quasi tutti i dispositivi
elettronici da noi usati?
Se provate a cercare una descrizione della/e funzione/i di un generico SO, vi imbatterete
in una serie di definizioni – spesso poco comprensibili per un profano – che fanno riferimento
ad un gergo poco comune, anche se sempre più diffuso tra i più giovani. L’unica cosa che vi
apparirà chiara sarà che il SO è un componente essenziale di qualunque dispositivo dotato
di una qualche capacità di “elaborazione” di numeri o, in generale, di segnali, simboli, figure,
documenti ecc. riconducibili in qualche modo a numeri. Una fra le tante definizione da me
trovate, pur nella sua forma negativa, mi ha fatto sorridere per la sua sorprendente efficacia:
Privato di SO, il dispositivo al massimo si accende, esegue il programma di inizializzazione
dell'hardware, dopo di che non è in grado assolutamente di operare: è solo un “macchinario
inutile”.
Poiché, come si dirà, esistono tipi diversi di SO, a seconda del loro uso e applicazione,
corre l’obbligo di specificare che nella prima e poi, più diffusamente, nella seconda parte di
questo testo si vogliono illustrare le caratteristiche peculiari di quello che viene detto un
“general purpose OS” (SO con scopi genrali), per distinguerlo da altri tipi di OS, a cui pure si
accennerà brevemente. In altri termini ci si limiterà a trattare i concetti e i servizi
fondamentali offerti da qualunque sistema operativo. Pur non essendo il testo legato ad alcun
SO commerciale o open-source, va da sé che la maggior parte degli esempi hanno pertinenza
con i più popolari e innovativi OS, da quelli UNIX-like a quelli WINDOWS-like, da quelli Mac
OS-like fino ad ANDROID.
Inoltre sarà bene chiarire che non s’intende in questo testo descrivere l’organizzazione
e il funzionamento di un generico computer, né trattare i costrutti di un linguaggio di
programmazione o le strutture fondamentali dei dati. Ci si limiterà, nella prima parte, a
illustrare, in termini generali, i componenti fisici (hardware) da cui è composto un generico
calcolatore e, nella seconda parte, a chiarire il rapporto tra tali componenti e i programmi
che li gestiscono e controllano (software), tra cui il SO gioca un ruolo predominante.
Giacomo Piscitelli
IX
Uso, contenuti, destinatari del testo e prerequisiti
Da quanto detto in precedenza si sarà certamente compreso che il presente testo è
stato prioritariamente ideato e realizzato per facilitare e supportare la lotta al cosiddetto
“analfabetismo informatico o, più in generale, digitale”.
Il testo è dunque pensato avere una predominante componente “pratica”, tesa a
sviluppare nel lettore abilità e competenza nell’uso di dispositivi che gli consentano di
accedere ai numerosi servizi che la moderna Società dell’Informazione mette a disposizione
dei cittadini.
Per diffondere la quarta conoscenza bisogna intervenire in maniera diffusa non solo sui
giovani in età scolare, ma anche su persone già uscite da tempo dalla scuola, giovani con
grado di istruzione scadente, casalinghe, anziani ed anche su soggetti non inclini ad utilizzare
le nuove tecnologie o non in possesso della preparazione culturale necessaria per accedervi
autonomamente.
“Il digital divide in Italia, rispetto agli altri paesi sviluppati, è un dato di fatto, almeno
per quanto riguarda gli adulti. Si pensi, per esempio, che l’accesso ad Internet di utenti
italiani con più di 45 anni raggiunge al massimo la percentuale del 51%; mentre negli USA
questa percentuale è pari al 78% (ISTAT, 2012). Ma il gap si amplia ancora di più nella fascia
dai 55 ai 59 anni: il 42% di connessi in Italia a fronte del 74% Usa (dato relativo alla fascia
compresa tra i 50 e 64 anni) (Pew internet, 2012)”2.
A tale “digital divide degli anziani” si aggiunge il fatto che si sono affacciati alla scuola
nuove generazioni di studenti: i “nativi digitali” (Prensky, 2001, Ferri, 2013), bambini e preadolescenti nati e cresciuti in presenza di schermi interattivi.
Sono i “nativi digitali” a suggerire – attraverso il loro “stile di apprendimento digitale” –
una nuova modalità didattica ai loro insegnanti: il learning by doing. Richiedono, infatti, di
essere indipendenti e costruire (oltre che condividere) con i propri pari le forme e i risultati
del loro apprendimento. Un approccio che consente di sperimentare direttamente la
pedagogia del trial and error.
Per colmare le due diverse facce del digital divide, è necessario, perciò, da una parte
colmare il gap tra i nuovi stili di apprendimento dei giovani e le strategie d’insegnamento
degli attuali insegnanti, ancora molto tradizionali e improntate al puro trasferimento di
conoscenze, e dall’altro riempire i vuoti conoscitivi tecnologici delle generazioni meno
giovani.
È con questo intendimento che questo progetto si propone di soddisfare le richieste di
una categoria di allievi/lettori interessati ad acquisire i fondamenti delle nuove conoscenze e
delle nuove capacità operative nell’uso dei più comuni dispositivi e applicazioni
dell’informatica e delle telecomunicazioni mobili.
Non è obiettivo di questo testo illustrare la storia, l’evoluzione e le prossime tappe delle
ICT, né ci si propone di presentare i fondamenti delle tecnologie dal punto di vista teorico
e/o ingegneristico.
Obiettivo specifico del testo è solo quello di descrivere, nella maniera più semplice e
chiara (si spera !!), le modalità d’uso di un personal computer (PC) ai fini di renderne facile
e agevole l’uso da parte dei tanti “analfabeti digitali” che rischiano di essere sempre più
emarginati dall’evoluzione continua delle ICT.
Va da sé che saranno trattati argomenti di base dell’alfabetizzazione digitale, con
riferimento specifico ad un PC e quindi all’uso di una interfaccia grafica tradizionale,
2
“L'Agenda digitale della Scuola”, Agenda Digitale, Paolo Ferri, Bicocca, 14 Gennaio 2016
X
Giacomo Piscitelli
senza, per altro, trascurare di considerare, sia pur in breve ed esemplificativamente,
dispositivi di larga diffusione quali gli smartphone e i notepad (o tablet) e, perciò, le moderne
interfacce di tipo touch-screen.
Precisazione metodologica e prerequisiti
Il testo è rivolto, come si è detto, ad utenti (di entrambi i sessi) di terza e quarta
età e (perché no?) anche di giovane età, che non hanno familiarità con il personal computer
e spesso incontrano difficoltà anche con altri comuni dispositivi informatici (smartphone) o
elettronici (auto, sistemi di sicurezza, ...).
Il digital divide crea anche una sorta di circolo vizioso: in pratica meno si è
tecnologicamente avanzati e meno si avrà la possibilità di colmare l’handicap in futuro.
Il linguaggio informatico, infatti, è o può essere un ostacolo, anche per la scarsa
dimestichezza di molti con l'inglese; la manualità è un altro elemento critico.
In genere coloro che chiedono di accedere ad un testo come questo, hanno due
motivazioni principali: curiosità, perché affascinati dalle possibilità comunicative e
informative del computer, e utilità, perché ne avvertono l'esigenza.
Spesso hanno timori (es. causare guasti irreparabili) e ansie dovute al disorientamento
e alla sfiducia nelle proprie capacità di apprendere. In genere sono interessati al «cosa» e al
«come» più che al «perché».
La prima parte del testo, quindi, deve da subito tener presente questi aspetti, e, perciò:
–
facilitare l’acquisizione della capacità d’uso dei dispositivi d’interazione (mouse-touchpad,
tastiera e video) e familiarizzare con alcune delle tipiche operazioni di manipolazione di
stringhe (taglia, copia e incolla, ecc.), di uso di tasti speciali della tastiera (tasti funzione,
tasti di scorrimento per pagina e del cursore verso sx/dx/alto/basso, ecc.) e di gestione
delle finestre (aprire, chiudere, minimizzare, massimizzare, scorrere verso l’alto e verso
il basso, ecc.);
–
incuriosire: entrare subito in internet per cercare informazioni d’interesse (siti di
quotidiani e/o riviste, info sui trasporti, ecc.);
–
dimostrare l'utilità: fare ricerche tramite parola chiave, compilare form, accedere a servizi
on-line, prenotare, ecc.;
–
rassicurare: provando e riprovando o, analogamente, sbagliando s’impara.
Il percorso di apprendimento di base mira, perciò – dopo una breve
familiarizzazione con i principali componenti di un dispositivo (PC, notepad o smartphone) e
con le tipiche modalità d’interfaccia – sull'uso di internet e poi della posta elettronica,
limitandosi alle funzioni che consentano una autonomia di base nell'uso del mezzo.
La integrazione della parte di base ed ha l’obiettivo di consolidare le abilità sull’uso
di Internet e del sistema operativo in generale, con particolare riferimento alla gestione dei
file e delle cartelle.
In conclusione, un testo essenzialmente e immediatamente mirato ad
acquisire capacità operative.
Giacomo Piscitelli
XI
Da quanto detto in questa “Premessa” sarà apparso chiaro che al lettore non si
richiedono prerequisiti di conoscenza specifici. Semmai, ci si augura che il lettore possieda
una conoscenza sia pur scolastica della lingua inglese e dei termini del gergo (slang)
“informatichese” (di cui si riporterà, al suo primo apparire, l’equivalente termine italiano) e
che non consideri come una “violenza linguistica” l’uso, a volte anche inutilmente esagerato,
che nel testo si farà di tali termini di gergo, oltre che di acronimi e sigle. In quest’ultimo caso,
almeno al primo apparire di una sigla/acronimo, si presterà attenzione a riportare le parole
le cui lettere o sillabe iniziali compongono l’acronimo. Per rendere più comprensibile e
tollerabile la grande quantità degli acronimi e dei termini anzidetti, si è ritenuto di fare cosa
utile riportare in appendice un “Mini vademecum del Personal Computer”. Si suggerisce
altresì di far ricorso all’enciclopedia on-line Wikipedia o al motore di ricerca del proprio
browser per ottenere una più chiara descrizione del significato di acronimi e termini dello
slang.
Un po’ più stringente è, invece, il prerequisito di disponibilità d’uso di un PC - non è
importante se fisso o mobile - collegato a Internet oltre a quello di possesso, sicuramente
meno problematico, di uno smartphone con un contratto che garantisca un traffico dati anche
solo di 1-2 Giga. Il motivo di tale prerequisito, che in qualche caso apparirà come oneroso
dal punto di vista economico, sarà chiaro ove si considerino le necessità richieste dall’uso
della posta elettronica.
Ben più severo, e per certi versi addirittura imprescindibile, è il prerequisito di un
determinato e forte impegno di esercizio delle conoscenze impartite nel testo, al fine di
acquisire compiutamente le abilità attese.
XII
Giacomo Piscitelli
Articolazione del testo
Come indicato nel paragrafo “Affrontare il digital divide”, il testo è articolato in due parti,
la prima che introduce ad un insieme di concetti ed abilità manuali di base, la seconda
dedicata a consolidare e integrare le abilità ed i concetti acquisiti, arricchendoli con elementi
di conoscenza mirati alle tecniche di funzionamento di Internet e dei sistemi operativi.
A ciascuno dei documenti (Capitolo) della prima parte, è associato un secondo
documento (Esercitazione) che propone esercitazioni tendenti a praticare concetti e abilità
presentati nel Capitolo.
Tale file è costituito da un programma che consente di riaprire da soli la stessa pagina che
è possibile leggere, la prima volta, attivandola da Internet tenendo premuto il tasto “Ctrl” e
poi cliccando con il bottone sinistro del mouse su un link (indirizzo di rimando ad una pagina
di Internet) presente nel Capitolo. Una volta connessi a tale pagina, è possibile leggere e
svolgere le esercitazioni proposte e poi “scaricare” (fare il download) il file, per poterlo
rileggere con comodo a casa (o quando e dove si riterrà opportuno). Alternativamente è
possibile, una volta connessi alla pagina Internet, fare immediatamente il download del file:
il download del file consiste nel “salvare con nome”3 tale file in una cartella del proprio
computer.
La prima parte è preceduta da un primo approccio alle tecnologie Informatiche e
Telematiche – I&T – (una specie di “Capitolo 0”, di familiarizzazione con il sistema
mouse/schermo/tastiera), che vuol avere il ruolo di sdrammatizzare e smitizzare l’incontro
con il “cervello elettronico” e che introduce all’uso del mouse (o altro sistema di puntamento)
e al primo affacciarsi alla rete Internet.
A questa introduzione segue il “Capitolo 1”, che illustra sinteticamente i principali
componenti fisici (hardware) e logici (software) di un PC, descrive le modalità per eseguire
quelle che vengono comunemente definite l’accensione e lo spegnimento del computer,
delinea lo schema della scrivania (desktop) alla base dell’interazione uomo-computer e indica
la funzione del navigatore (browser), il software per accedere alle pagine di Internet e la
procedura per avviare il browser dal desktop.
Nel successivo “Capitolo 2” viene approfondita la conoscenza del desktop come
interfaccia grafica e vengono introdotti la funzione e i modi d’uso delle finestre e delle icone,
nonché le operazioni che possono essere eseguite su di esse.
Alle precedenti indicazioni generali seguono, nel “Capitolo 3”, l’illustrazione della rete
Internet, della sua ‘ragnatela’ di navigazione (World Wide Web o www), nonché delle
caratteristiche di funzionamento e delle tipiche operazioni eseguibili con un browser.
Il “Capitolo 4” descrive più in dettaglio il ‘protocollo’ di navigazione nella rete, chiarendo
il significato di: sito/pagina web, indirizzo web, barra degli indirizzi, sicurezza dei siti web e
della navigazione, lista dei siti web preferiti e salvataggio di un indirizzo nella lista.
Dopo aver descritto peculiarità e attributi di Internet, nel “Capitolo 5” si passa a
illustrare gli elementi tipici della cosiddetta ‘video-scrittura’, ovvero di un editore di testi per
3
Salvare con nome significa copiare il file in questione in una parte a propria discrezione della memoria del proprio PC,
eventualmente assegnandogli un nome diverso da quello originario. L’operazione viene lanciata portando il puntatore del
mouse in una posizione qualunque della finestra e cliccando sul bottone destro.
Giacomo Piscitelli
XIII
la creazione e la modifica di documenti. Si passa poi a descrivere in dettaglio il funzionamento
di un semplice editore di testi (“Wordpad”).
Il “Capitolo 6” dapprima parla di come funziona e di cosa serve per poter disporre della
posta elettronica, introducendo i concetti di: casella postale elettronica (e-mail), indirizzo di
e-mail, programma o servizio web di posta elettronica; per poi passare a chiarire la nozione
di: account o rapporto di posta, creazione di un account, registrazione del rapporto e sua
gestione; e infine arrivare a descrivere più da vicino un tipico servizio web di posta elettronico
(in particolare quello di “Google”) con le sue specifiche caratteristiche di log-in (accesso),
composizione della casella di posta, composizione di un messaggio e modalità d’invio,
ricezione, classificazione e gestione dei messaggi.
Come esempi significativi dei servizi accessibili tramite Internet, il “Capitolo 7” riporta
alcuni siti su: servizi di mobilità urbana ed extra-urbana (facendo riferimento a “Google
maps” per la ricerca su mappe, ad “AMTAB” per il trasporto pubblico nella città
metropolitana di Bari e, per l’intero Paese, ad “Autostrade per l’Italia”); servizi di
enciclopedia online (facendo riferimento a “Wikipedia”); servizi di acquisto on-line (generali
Amazon, ebay), (voli Momondo, Expedia, TripAdvisor), (hotel Trivago, Momondo,
booking.com); servizi di valutazione e pagamento (bollo auto e moto ACI bollo e ACI PRA),
(IUC/IMU/TASI riscotel, amministrazionicomunali), (acquisto/vendita auto quattroruote),
(F24/MAV/Bonifici ecc. Unicredit, UBI); (dizionari on-line corriere/dizionario-modi-di-dire/,
dicios/dizionario_inglese/, sapere.virgilio/parole/sinonimi-e-contrari/).
Come ulteriori esempi dei servizi accessibili tramite Internet, il “Capitolo 8” introduce il
tema dei servizi e delle attività di comunicazione del Governo ai cittadini (e-government)
facendo riferimento ai compiti di Identificazione del cittadino (Carta di Identità e Passaporto
elettronico, Carta Nazionale (o Regionale) dei Servizi, Firma digitale) e Posta Elettronica
Certificata) e ai servizi di Reti Amiche e Linea Amica, INPS, Agenzia delle Entrate, Polizia di
Stato e Carabinieri, Viaggiare Sicuri e Dove siamo nel Mondo.
Il “Capitolo 9” riporta, a mo’ di esempio, l’uso di Internet per rintracciare l’informazione
relativa ad un evento, al fine, attraverso l’accesso ad alcuni dei siti introdotti nei precedenti
due Capitoli, di organizzare il viaggio e le altre questioni connesse con la partecipazione
all’evento in questione e poi d’informare tramite e-mail gli altri partecipanti all’evento.
Un frequente esercizio è costituito dal disegno con il computer. Il “Capitolo 10” introduce
il programma “Paint” – di facile approccio e … compreso nella dotazione del sistema operativo
– che, oltre ad essere un valido strumento per il disegno e per il ritocco/raffinamento di
un’immagine, è un utile congegno o sistema per il trattamento di immagini catturate
attraverso lo schermo.
Nel “Capitolo 11” si riepilogano le principali caratteristiche e operazioni dei dispositivi
d’interazione (mouse, tastiera e schermo) con riferimento a varie situazioni d’uso di ciascuna
di tali risorse, in particolare alla scrivania (desktop), alla barra delle applicazioni del desktop,
all’interno della finestra di un’applicazione, all’interno della finestra del browser, etc..
Vengono quindi forniti alcuni suggerimenti per un uso ottimale della tastiera e del mouse
(“scorciatoie”).
Il “Capitolo 12” è un primo approccio alla funzione e ai servizi offerti dal Sistema
Operativo, con alcuni cenni al significato di “sicurezza dei dati”. In particolare Vengono
illustrati la funzione, le operazioni e le modalità di gestione de: i file (o archivi o documenti),
le directory (o cartelle o fascicoli), le finestre e le icone. Vengono infine forniti brevi cenni
alla sicurezza dei dati e alcuni cenni a tablet, smartphone e PC.
XIV
Giacomo Piscitelli
Una delle Appendici (“Le prove proposte”) è dedicata alla proposizione di prove che
mirano a esercitare le abilità attese.
Alcune delle anzidette prove d’esercizio delle abilità attese sono, di volta in volta,
proposte nei singoli capitoli.
Giacomo Piscitelli
XV
L’ausilio tramite il World Wide Web
Il testo de “INFORMATICA: la Quarta Conoscenza” è associato ad una pagina sul web
che si compone attualmente di:
una parte che descrive i presupposti della costruzione del sito,
una “bacheca” virtuale, che riporta documenti e avvisi relativi alle edizioni di corsi aventi
alla base un approccio fondato sui contenuti del testo “INFORMATICA: la quarta
conoscenza”,
uno “scaffale” virtuale, che raccoglie il materiale messo a disposizione dei partecipanti
nonché quello utilizzato dai docenti,
una sezione di hotnews, che fornisce una serie d’indirizzi utili e di notizie d’interesse per
i partecipanti ai corsi.
Il sito attuale, in corso di rifacimento, è provvisoriamente dislocato all’indirizzo di
seguito riportato
http://www-ictserv.poliba.it/DottoratoINGINF/defaultqc.htm
In attesa dell’entrata in funzione della nuova struttura del sito web, si raccomanda di
consultare la pagina “Limiti del sito attuale” e di ottemperare ai suggerimenti in essa forniti.
Si chiede scusa per il disturbo arrecato.
XVI
Giacomo Piscitelli
Contributi e ringraziamenti
Molti sono stati gli “ispiratori” del progetto e molte sono state le fonti alle quali il
progetto ha fatto riferimento. Fra tutti quelli che hanno fornito spunti – attraverso i loro scritti
e il materiale da essi prodotto – alla ideazione del presente testo, una particolare menzione
merita l’amico e collega Bruno Maione, che – con la sua Premessa al “Piano Regionale per la
Società dell’Informazione”4 redatto nel 2001 per conto della Regione Puglia – si riferì alle ICT
come “la nuova conoscenza” (la quarta) che sarebbe stato indispensabile acquisire per non
essere marginalizzati dal nuovo analfabetismo. Altrettanto importanti sono stati, negli anni,
i contributi ricavati dai lavori e dagli incontri con Alfio Andronico, Gianni Ingravallo, Anna
Gentile e Mario De Blasi, Mauro Di Giandomenico, Luciano Schiavoni, Giuseppe Visaggio e
con il mai dimenticato Aldo Romano. Non me ne vogliano i tanti che non citerò per mera,
imperdonabile dimenticanza.
Tanti sono stati anche i suggerimenti che, direttamente o indirettamente, hanno
influenzato la progettazione dell’architettura e dei contenuti del testo. È sufficiente esaminare
i numerosi esempi di corsi (di varia natura, intendimento e appropriatezza di contenuti) che
sono stati approntati e “somministrati” da numerose Università, Scuole e realtà formative
pubbliche e private. Basti per tutte citare quelle, ad avviso dello scrivente, più articolate per
territorialità e per contenuti. In particolare:
La Fondazione Mondo Digitale (FMD)5, autrice del progetto “Nonni su Internet”, il piano
di alfabetizzazione digitale per gli over sessanta. In tredici edizioni si sono diplomati 25.700
internauti senior (circa il 65% sono donne), guidati da 18.600 studenti tutor e da 1.800
insegnanti coordinatori. I corsi si svolgono nelle aule informatiche delle scuole di ogni ordine
e grado. I partecipanti sono i cittadini del territorio over 60: possono essere i nonni reali degli
studenti oppure iscritti ai Centri sociali anziani o ad altre associazioni. La durata del corso
gratuito è di 30 ore, 15 incontri di due ore.
Il Sindacato Pensionati Italiani (Spi-Cgil)6, che promuove attività editoriali, culturali,
sociali, di informazione, formazione e aggiornamento a favore dei propri iscritti attraverso
progetti nazionali e sul territorio. La struttura dello SPI-CGIL di Torino ha progettato,
realizzato e gestito il progetto “Se non sai non sei”, con una pianificazione articolata su 3
livelli e materiale didattico rivolto ai partecipanti al corso, ai docenti e ai tutor.
L’Associazione Maggiolina, con il suo Corso di base sul computer, realizzato con un
ragguardevole numero di video sui più disparati e sempre interessanti argomenti trattati.
4
“Piano regionale per la Società dell’Informazione”, Consorzio Interuniversitario Regionale Pugliese (CIRP). Un
Gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Bruno Maione, ordinario di Automatica nel Politecnico di Bari, curò la
stesura di un primo rapporto contenente le linee guida del Piano con la indicazione delle strategie, del metodo e
degli obiettivi specifici.
5
Organizzazione senza scopo di lucro guidata, dalla sua nascita nel 2001, come Consorzio Gioventù Digitale –
partnership pubblico-privata tra il Comune di Roma e cinque aziende (Elea, Engineering, eWorks, Unisys e Wind
Telecomunicazioni) – dal professore emerito Tullio De Mauro. Ha sede a Roma e opera a livello locale, nazionale
e internazionale. L’alleanza iniziale si è allargata con il sostegno della Regione Lazio e l'apporto di Intel
Corporation.
6
Il Sindacato Pensionati Italiani (Spi-Cgil), nato nel 1948, nello stesso anno della Costituzione italiana, lo Spi-Cgil
ne propugna l’attuazione e, in particolare, afferma il valore della solidarietà, promuovendo l’uguaglianza delle
donne e degli uomini, in una società senza privilegi né discriminazioni. Con i suoi tre milioni di iscritti, lo Spi-Cgil
è la più grande organizzazione sociale d’Europa. In Italia, si articola in 19 strutture regionali, 2 di province
autonome, 118 strutture territoriali e oltre 1800 leghe.
Giacomo Piscitelli
XVII
I collaboratori e gli studenti del sottoscritto, che hanno contribuito con la messa a
disposizione di una serie di lucidi che, anche se non più up-to-date, rimangono esemplari per
chiarezza ed efficacia.
Tanti sono i concetti, gli argomenti e i contenuti che sono stati ricavati da Wikipedia, la
grande enciclopedia online, collaborativa e gratuita, che si ringrazia per l’insostituibile
funzione che svolge attraverso i suoi encomiabili collaboratori sparsi in tutto il globo.
“Disponibile in oltre 280 lingue, affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali
sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche” si legge
nella sua home-page.
Tanti, infine, i contributi ricavati dalle slide e dalle idee espresse nelle pagine didattiche
del sito web dell’autore del presente testo.
XVIII
Giacomo Piscitelli