INFORMATICA: la quarta conoscenza
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INFORMATICA: la quarta conoscenza
INFORMATICA: la quarta conoscenza (rilascio 0 del 23/01/2017) Giacomo Piscitelli II Giacomo Piscitelli PREMESSA Sommario Il progetto editoriale ................................................................... IV Affrontare il digital divide ............................................................. V Introduzione al Quarto Sapere ..................................................... VI Il funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica ................ IX Uso, contenuti, destinatari del testo e prerequisiti ............................ X Precisazione metodologica e prerequisiti ........................................ XI Articolazione del testo ............................................................... XIII L’ausilio tramite il World Wide Web ............................................. XVI Contributi e ringraziamenti ....................................................... XVII Giacomo Piscitelli III Il progetto editoriale L’informatica, la cosiddetta "quarta conoscenza" (che segue il leggere, lo scrivere, ed il far di conto) è ormai divenuta una disciplina indispensabile per quanti vivono nella cosiddetta “Società dell’Informazione”. Contrariamente al comune intendere, l’informatica, questo “quarto sapere” apparentemente nuovo, ha invece radici antichissime, anche se la scienza della rappresentazione ed elaborazione dell’informazione si è sviluppata notevolmente soltanto nella seconda metà del ventesimo secolo con la tumultuosa diffusione dei calcolatori elettronici. Lo sviluppo della tecnologia digitale ha permesso la produzione e la diffusione di informazioni a costi via via decrescenti ed ha quindi generato processi di innovazione nella nostra vita pubblica e privata di così vasta portata da risultare rivoluzionari. Come è avvenuto per l’espressione “Società Industriale”, inizialmente anche il termine “Società dell’Informazione” ha indicato una modalità organizzativa dei processi produttivi ed economici. E proprio come l’intensità dei cambiamenti tecnologici ha condotto, in passato, alla “Rivoluzione Industriale”, così oggi l’automazione dei sistemi amministrativi e produttivi, lo sviluppo delle tecnologie multimediali e la straordinaria diffusione dei mezzi di comunicazione fissi e mobili hanno innescato una trasformazione così radicale e diffusa da essere indicata, a ragione, come la “Rivoluzione dell’Informazione”. Nessun settore della vita civile sembra, infatti, immune da cambiamenti che non conoscono soste, ma sono anzi accelerati da combinazioni sempre nuove delle tecnologie dell’informazione. In verità l’innovazione nei processi e nei prodotti indotta dalla Società Industriale, nonostante sia stata una costante del XX secolo ed abbia investito gli ultimi decenni ad ondate successive, non ha dato sempre origine a cambiamenti radicali nell’economia e nella società. Negli scorsi decenni il cittadino comune si è in qualche modo assuefatto ai continui progressi della tecnologia. Anche l’evento più spettacolare dell’ultimo dopoguerra – l’arrivo dell’Uomo sulla luna – ha rappresentato solo l’affermazione di tecnologie estremamente raffinate ma non una “rivoluzione” nei modi di vita e nel costume. Negli anni recenti, al contrario, le novità tecnologiche sembrano aver cambiato passo e scorrere più veloci. Le novità si alimentano l’un l’altra, s’influenzano e si rimescolano, creando nuovi prodotti, aprendo nuovi mercati, generando nuove domande e nuove offerte. Gli smartphone a banda larga, i tablet e note-pad, le tecnologie multimediali, le comunicazioni satellitari e soprattutto Internet hanno rapidamente rivoluzionato l’economia, i metodi di acquisto e di negoziazione, le tecniche di apprendimento e gli stili di vita. In breve, le tecnologie delle Comunicazioni e dell’Informatica, e soprattutto “la grande ragnatela” (la Rete), hanno innescato cambiamenti radicali nella società e nel costume. È esplosa la “Rivoluzione dell’Informazione” e con essa si è sempre più approfondito il “digital divide”, cioè il divario tra quanti posseggono questa sorta di ‘Nuovo Sapere’ delle tecnologie dell’informatica/telematica e quanti, al contrario, essendone sprovvisti, vengono reputati come veri e propri “nuovi analfabeti”. Per fronteggiare questa nuova forma di analfabetismo è perciò necessario diffondere la cosiddetta ‘Quarta Conoscenza’, intervenendo in maniera diffusa, non solo strumentalmente, per colmare, non solo nelle categorie più a rischio di “analfabetismo digitale” – soprattutto anziani, donne, soggetti in condizione d'inferiorità fisica-psichica-sociale – la mancanza di conoscenze e di abilità nell’uso delle tecnologie informatiche e telematiche (ICT o Information&Communication Technologies), ma anche culturalmente, per consolidare, in particolare tra gli studenti di tutte le discipline, le conoscenze relative alle tecnologie, ai metodi e alle teorie proprie delle ICT. IV Giacomo Piscitelli Affrontare il digital divide Già nell’ultimo decennio prima della fine del secolo scorso, negli USA il Presidente Bill Clinton ed il suo vice Al Gore pongono lo sviluppo delle Information & Telecommunication Technologies (ICT) al centro del proprio programma di governo, elaborando un piano di investimenti – "Technology for America's Growth" (Tecnologia per la crescita dell’America) incentrato sulla realizzazione delle reti ovvero delle cosiddette "autostrade dell'informazione" (Information Highways). Quasi contemporaneamente, nella UE il Presidente cella Commissione Jacques Delors nel suo Libro Bianco dal titolo – "Crescita, Competitività ed Occupazione" – parla per la prima volta di “Information Society (Società dell’Informazione o SI), ponendo l’accento su un effetto delle ICT (quello della nascita di un nuovo tipo di Società), che rispecchia molto meglio delle "autostrade dell'informazione" i profondi cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie. Confermando la prevalenza attribuita dalla UE ai mutamenti dei modi e degli stili di vita prodotti dalle ICT, nel dicembre 1999, in occasione del vertice europeo di Helsinki, il Presidente dell'UE Romano Prodi presenta l'iniziativa "e-Europe – una società dell'informazione per tutti", nella quale viene auspicato nella UE lo sviluppo della Società dell’Informazione come condizione necessaria per la competizione economica. A quegli anni risalgono i primi progetti tesi a fronteggiare quel rischio che già allora venne chiamato “digital divide”, a significare la minaccia di una netta separazione (in termini di singoli uomini oltre che di intere nazioni) tra chi padroneggia i nuovi strumenti e chi ne è privato o li rifiuta. Alle enormi opportunità che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione offrono, si accompagnano, tuttavia, gravi minacce rappresentate dal manifestarsi ed accentuarsi del digital divide: tra aree sviluppate ed aree povere (queste ultime rischiano sempre più di essere ridotte ad un ruolo passivo di mero consumo e condannate alla definitiva emarginazione in una economia globalizzata); tra chi padroneggia i nuovi strumenti e chi ne è privato o li rifiuta (tra questi ultimi, gli anziani, le casalinghe e i soggetti non inclini ad utilizzare le nuove tecnologie, che rischiano di essere sempre più coinvolti in subdole e pericolose forme di analfabetismo tecnologico). Al contrario di quanto avvenuto negli USA, in Europa le ICT non sempre sono state accolte senza riserve. Spesso i dibattiti accaniti sugli effetti dello sviluppo delle ICT sulla società hanno portato a conclusioni non certo ottimistiche. Forse questi atteggiamenti e queste paure sono figlie di una corrente di pensiero (risalente ad Heidegger ed alla sua idea di progresso tecnologico come male da combattere) che inevitabilmente conduce l'umanità all'oblio di sé, e quindi alla rovina. È con questo intendimento che questo testo si propone di soddisfare le richieste di una categoria di lettori interessati da una parte ad acquisire conoscenze e capacità operative nell’uso dei più comuni dispositivi e applicazioni dell’informatica e delle telecomunicazioni mobili, e dall’altra, forse velleitariamente, a fornire a tali lettori occasioni di approfondimento della pratica e delle caratteristiche dei moderni Sistemi Operativi, un aspetto particolare delle ICT, in cui si combinano e s’intrecciano i più arditi e stimolanti sviluppi hardware e software di tutte le vecchie e nuove tecnologie digitali. Secondo i critici delle ICT, queste tecnologie dividono l'umanità tra chi le padroneggia e chi le rifiuta. Inoltre, l'annullarsi delle distanze nella circolazione dell'informazione su una rete a sviluppo mondiale realizza un mercato globale con bassi costi di accesso, nel quale tutte le specificità culturali e le piccole realtà economiche si perdono, omologate ed annegate senza speranza, nell'oblio appunto. Giacomo Piscitelli V In realtà questa visione pessimistica enfatizza, in modo eccessivo, alcuni rischi (non certo da sottovalutare) di fratture culturali nella società. Il pericolo di una divisione tra chi sa e chi non sa e quindi tra partecipi ed esclusi certamente esiste. Si comprende perciò come l'insegnamento dei rudimenti delle ICT e l'alfabetizzazione informatica siano ineludibili per evitare nuove forme di emarginazione sociale e suddivisioni in aree a diverso sviluppo economico. Per soddisfare i due diversi requisiti, il testo consta di una prima parte mirante a introdurre il lettore al sapere e alle abilità pratiche per evitare la minaccia del cosiddetto “digital divide” e una seconda parte che intende introdurre il lettore ad una conoscenza generale e pragmatica del funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica dell’informazione, “consolidando le abilità sull’uso di Internet, nonché fornendo una maggiore conoscenza del sistema operativo in generale, con particolare riferimento alla gestione dei file e delle cartelle”. Ci si propone inoltre di estendere la pratica d’uso delle moderne tecnologie dell’Informatica e delle Telecomunicazioni, considerando i diversi modelli per la Humancomputer interaction prendendo in esame, oltre alla classica interfaccia grafica dei personal computer e dei notebook, anche l’interfaccia tattile (basata su un touch-screen) in uso nei moderni smartphone/tablet. Introduzione al Quarto Sapere È del tutto naturale chiedersi in cosa consiste quello che viene comunemente considerato come “il Quarto Sapere” e cosa aggiunge al saper leggere, al saper scrivere e al saper “far di conto”. In termini estremamente concisi, saper leggere e saper scrivere implicano alla base la conoscenza di un alfabeto e dei relativi tipi di carattere, di un lessico e di una grammatica, per consentire la comprensione o la scrittura di un testo corretto, al quale sia possibile associare una semantica sperabilmente non ambigua. Inoltre, per leggere o scrivere è necessario disporre di un mezzo dal quale leggere o sul quale scrivere, stabilire le regole di lettura e di scrittura, nonché saper impiegare un “dispositivo” (una matita, una penna, una macchina, ecc.) con cui scrivere. Saper “far di conto”, poi, implica la conoscenza: di un sistema di numerazione, del numero finito di simboli che ne sono alla base (e che sono l’equivalente dell’alfabeto di un linguaggio), delle operazioni alla base del sistema, nonché delle regole che disciplinano le operazioni. Inoltre, per “far di conto” è necessario disporre di un mezzo (carta, abaco, ecc.) su cui rappresentare i numeri per effettuare “manualmente” le operazioni oppure essere fornito di un dispositivo (compasso proporzionale, regolo calcolatore, calcolatrice) che, una volta introdotti opportunamente i numeri, sia in grado, analogicamente o digitalmente, di fornire il risultato. Che cosa, allora, caratterizza il Quarto Sapere? La risposta, anche in questo caso lapidaria, è: il facile e rapido accesso a tutta l’informazione contenuta nel World Wide Web (letteralmente "la rete di estensione mondiale"), abbreviato Web, sigla WWW. VI Giacomo Piscitelli Il Web1 è uno spazio elettronico e digitale di Internet destinato alla pubblicazione di contenuti multimediali (testi, immagini, audio, video, ipertesti, ipermedia, ecc.) nonché uno strumento per implementare particolari servizi come ad esempio il download (scarico) di software (programmi, dati, applicazioni, videogiochi, ecc.). Tale spazio elettronico e tali servizi sono resi disponibili attraverso particolari computer di Internet chiamati server web. L’accesso è uno dei principali servizi di Internet, che permette di navigare e usufruire di un insieme vastissimo di contenuti amatoriali e professionali (multimediali e non) collegati tra loro attraverso legami (link). A tale primario servizio si aggiungono una serie vastissima di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet. Questa facile reperibilità di informazioni è resa possibile, oltre che dai protocolli di rete, anche dalla presenza, diffusione, facilità d'uso ed efficienza dei “motori di ricerca” e dei web browser (letteralmente “navigatore nel web”), il programma che permette, come si dice in gergo, di "navigare" nel Web. La Quarta Conoscenza, dunque, è quella che consente di fruire dei contenuti e dei servizi del Web e che richiede la disponibilità e la capacità d’uso di: un computer, un accesso a Internet e un web browser. Tra gli innumerevoli servizi accessibili (alcuni resi disponibili solo a specifici utenti, gratuitamente o a pagamento, utilizzando il sistema degli account, che evidenzia la possibilità di usufruire di servizi che ha un utente registrato ed identificato presso un sito web, paragonabile ai servizi del cliente che ha mostrato il proprio documento presso la sua banca) vi sono ormai sempre più numerosi servizi di insostituibile utilità, che richiederebbero, in assenza di accesso telematico a Internet, il ricorso a macchinosi spostamenti e/o comunicazioni postali, l’assoggettamento ad incolonnamenti e code, oltre che la necessaria conoscenza dell’esatta dislocazione di uffici vari. E chi, più degli anziani (spesso afflitti da limitata capacità motoria o temporaneamente impossibilitati a svolgere alcuni compiti) può apprezzare i vantaggi di sbrigare una serie di incombenze standosene a casa? Soltanto a mo’ di esempio si citano i casi dell’accessibilità agli uffici della previdenza sociale, della Agenzia delle Entrate, delle poste, degli istituti bancari, dei Comuni, delle Regioni, delle altre realtà della pubblica amministrazione, ecc. All’agevole utilizzo dei servizi telematici delle anzidette realtà si aggiunga la possibilità di fruire: dei vantaggi dell’uso della posta elettronica, dei sistemi di prenotazione di biglietti aerei o ferroviari e/o di abbonamento a servizi di trasporto pubblico; di poter leggere quotidiani e periodici, consultare servizi di previsione meteo, traffico stradale e autostradale, toponomastica e trasferimento, ecc. Né è da sottacere l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, le piattaforme di condivisione di “media” come YouTube, i social network come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, ecc, ottenute tipicamente attraverso opportune tecniche di programmazione web e relative applicazioni afferenti al paradigma del Web dinamico (o Web 2.0) in contrapposizione al cosiddetto Web statico (o Web 1.0). Non è infine da trascurare l’ulteriore utilità d’uso di applicazioni che non richiedono l’accesso ad Internet, ma solo la disponibilità di software specializzato, normalmente offerto dal Sistema Operativo, almeno in esemplare ridotto, per la videoscrittura, il disegno, il ritocco grafico e fotografico, ecc. Come si è già detto, la Quarta Conoscenza richiede la disponibilità e la capacità d’uso di: un computer, un accesso a Internet e un web browser. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/World_Wide_Web Giacomo Piscitelli VII Non essendo scopo del corso o del relativo testo affrontare il problema della disponibilità dell’anzidetto ”armamentario” richiesto, ci si dedicherà a suscitare, guidare, sviluppare ed esercitare la capacità d’uso di tale apparecchiatura. Cominciando da cosa? E proseguendo come? L’uso del computer richiede una manualità specifica, che riguarda il modo in cui operano tra loro il mouse, la tastiera e lo schermo. Come l’uso corretto della forchetta per mangiare gli “spaghetti” richiede una particolare “manualità”; oppure, come per scrivere o disegnare è necessario impugnare correttamente la penna o la matita, così l’uso del computer richiede il corretto uso della tastiera, la generale conoscenza della struttura della “finestra” presente sul video e, soprattutto all’inizio, la giusta impugnatura e utilizzazione del mouse. Una volta nota e convenientemente esercitata la modalità d’impiego della terna di dispositivi suddetti, si passerà a prendere cognizione del modo di richiedere e stabilire una connessione telematica per l’accesso a Internet e, infine, si acquisiranno i fondamenti dell’accesso “mirato” o “pilotato” nel web, attraverso l’ausilio del navigatore di rete (web browser). Sarà necessario rileggere a casa i testi forniti durante le lezioni e fare pratica a casa eseguendo gli assignement (compiti a casa) che saranno proposti nel corso dell’esercitazione. Analogamente bisognerà comportarsi mano a mano che si procederà, prestando attenzione all’esercizio della conoscenza via via acquisita, ricordando che La manualità si apprende tramite l’esercizio e che, come dice un adagio cinese, «La soddisfazione è come un gatto che corre dietro alla sua coda. Più la rincorre e più gli sfugge. Ma quando s'impegna in altre cose, la coda gli viene dietro ovunque lui vada» VIII Giacomo Piscitelli Il funzionamento di un sistema di elaborazione elettronica Vi sarà certamente capitato di chiedervi come mai il fantomatico “Sistema Operativo” o SO – del vostro PC fisso o portatile, tablet, netbook, smartphone, server di rete o altro qualsiasi elettrodomestico, dispositivo di automobile o sofisticato strumento di pianificazione, dotato di una qualche “intelligenza” (cioè governato da un opportuno programma di gestione e controllo) – abbia bisogno quasi giornalmente di essere “aggiornato”. Tale frequente aggiornamento non è soltanto dovuto alla diuturna lotta tra hackers (sempre alla ricerca di nuovi bugs/holes – errori/buchi – nei sistemi operativi) e manutentori del sistema operativo (sempre intenti a correggere errori e a tappare buchi). Tale convulsa evoluzione è anche e soprattutto dovuta al fatto che un moderno Operating System (in inglese OS) conta sino a parecchie decine/centinaia di milioni di istruzioni (Million Lines Of Code o MLOC). E questa massa enorme d’istruzioni – progettate e scritte da centinaia d’ingegneri e specialisti in anni e anni di lavoro – è spesso affetta da errori o abbisogna di essere modificata, integrata o adattata alle nuove frontiere dell’elettronica o delle telecomunicazioni. Il sistema operativo è sempre in evoluzione e richiede, in altri termini, una costante attenzione evolutiva, oltre che una continua “manutenzione” correttiva. Sorge spontanea a questo punto la domanda: cosa fa questo mastodontico programma? che sembra esaurire buona parte delle risorse di cui sono dotati quasi tutti i dispositivi elettronici da noi usati? Se provate a cercare una descrizione della/e funzione/i di un generico SO, vi imbatterete in una serie di definizioni – spesso poco comprensibili per un profano – che fanno riferimento ad un gergo poco comune, anche se sempre più diffuso tra i più giovani. L’unica cosa che vi apparirà chiara sarà che il SO è un componente essenziale di qualunque dispositivo dotato di una qualche capacità di “elaborazione” di numeri o, in generale, di segnali, simboli, figure, documenti ecc. riconducibili in qualche modo a numeri. Una fra le tante definizione da me trovate, pur nella sua forma negativa, mi ha fatto sorridere per la sua sorprendente efficacia: Privato di SO, il dispositivo al massimo si accende, esegue il programma di inizializzazione dell'hardware, dopo di che non è in grado assolutamente di operare: è solo un “macchinario inutile”. Poiché, come si dirà, esistono tipi diversi di SO, a seconda del loro uso e applicazione, corre l’obbligo di specificare che nella prima e poi, più diffusamente, nella seconda parte di questo testo si vogliono illustrare le caratteristiche peculiari di quello che viene detto un “general purpose OS” (SO con scopi genrali), per distinguerlo da altri tipi di OS, a cui pure si accennerà brevemente. In altri termini ci si limiterà a trattare i concetti e i servizi fondamentali offerti da qualunque sistema operativo. Pur non essendo il testo legato ad alcun SO commerciale o open-source, va da sé che la maggior parte degli esempi hanno pertinenza con i più popolari e innovativi OS, da quelli UNIX-like a quelli WINDOWS-like, da quelli Mac OS-like fino ad ANDROID. Inoltre sarà bene chiarire che non s’intende in questo testo descrivere l’organizzazione e il funzionamento di un generico computer, né trattare i costrutti di un linguaggio di programmazione o le strutture fondamentali dei dati. Ci si limiterà, nella prima parte, a illustrare, in termini generali, i componenti fisici (hardware) da cui è composto un generico calcolatore e, nella seconda parte, a chiarire il rapporto tra tali componenti e i programmi che li gestiscono e controllano (software), tra cui il SO gioca un ruolo predominante. Giacomo Piscitelli IX Uso, contenuti, destinatari del testo e prerequisiti Da quanto detto in precedenza si sarà certamente compreso che il presente testo è stato prioritariamente ideato e realizzato per facilitare e supportare la lotta al cosiddetto “analfabetismo informatico o, più in generale, digitale”. Il testo è dunque pensato avere una predominante componente “pratica”, tesa a sviluppare nel lettore abilità e competenza nell’uso di dispositivi che gli consentano di accedere ai numerosi servizi che la moderna Società dell’Informazione mette a disposizione dei cittadini. Per diffondere la quarta conoscenza bisogna intervenire in maniera diffusa non solo sui giovani in età scolare, ma anche su persone già uscite da tempo dalla scuola, giovani con grado di istruzione scadente, casalinghe, anziani ed anche su soggetti non inclini ad utilizzare le nuove tecnologie o non in possesso della preparazione culturale necessaria per accedervi autonomamente. “Il digital divide in Italia, rispetto agli altri paesi sviluppati, è un dato di fatto, almeno per quanto riguarda gli adulti. Si pensi, per esempio, che l’accesso ad Internet di utenti italiani con più di 45 anni raggiunge al massimo la percentuale del 51%; mentre negli USA questa percentuale è pari al 78% (ISTAT, 2012). Ma il gap si amplia ancora di più nella fascia dai 55 ai 59 anni: il 42% di connessi in Italia a fronte del 74% Usa (dato relativo alla fascia compresa tra i 50 e 64 anni) (Pew internet, 2012)”2. A tale “digital divide degli anziani” si aggiunge il fatto che si sono affacciati alla scuola nuove generazioni di studenti: i “nativi digitali” (Prensky, 2001, Ferri, 2013), bambini e preadolescenti nati e cresciuti in presenza di schermi interattivi. Sono i “nativi digitali” a suggerire – attraverso il loro “stile di apprendimento digitale” – una nuova modalità didattica ai loro insegnanti: il learning by doing. Richiedono, infatti, di essere indipendenti e costruire (oltre che condividere) con i propri pari le forme e i risultati del loro apprendimento. Un approccio che consente di sperimentare direttamente la pedagogia del trial and error. Per colmare le due diverse facce del digital divide, è necessario, perciò, da una parte colmare il gap tra i nuovi stili di apprendimento dei giovani e le strategie d’insegnamento degli attuali insegnanti, ancora molto tradizionali e improntate al puro trasferimento di conoscenze, e dall’altro riempire i vuoti conoscitivi tecnologici delle generazioni meno giovani. È con questo intendimento che questo progetto si propone di soddisfare le richieste di una categoria di allievi/lettori interessati ad acquisire i fondamenti delle nuove conoscenze e delle nuove capacità operative nell’uso dei più comuni dispositivi e applicazioni dell’informatica e delle telecomunicazioni mobili. Non è obiettivo di questo testo illustrare la storia, l’evoluzione e le prossime tappe delle ICT, né ci si propone di presentare i fondamenti delle tecnologie dal punto di vista teorico e/o ingegneristico. Obiettivo specifico del testo è solo quello di descrivere, nella maniera più semplice e chiara (si spera !!), le modalità d’uso di un personal computer (PC) ai fini di renderne facile e agevole l’uso da parte dei tanti “analfabeti digitali” che rischiano di essere sempre più emarginati dall’evoluzione continua delle ICT. Va da sé che saranno trattati argomenti di base dell’alfabetizzazione digitale, con riferimento specifico ad un PC e quindi all’uso di una interfaccia grafica tradizionale, 2 “L'Agenda digitale della Scuola”, Agenda Digitale, Paolo Ferri, Bicocca, 14 Gennaio 2016 X Giacomo Piscitelli senza, per altro, trascurare di considerare, sia pur in breve ed esemplificativamente, dispositivi di larga diffusione quali gli smartphone e i notepad (o tablet) e, perciò, le moderne interfacce di tipo touch-screen. Precisazione metodologica e prerequisiti Il testo è rivolto, come si è detto, ad utenti (di entrambi i sessi) di terza e quarta età e (perché no?) anche di giovane età, che non hanno familiarità con il personal computer e spesso incontrano difficoltà anche con altri comuni dispositivi informatici (smartphone) o elettronici (auto, sistemi di sicurezza, ...). Il digital divide crea anche una sorta di circolo vizioso: in pratica meno si è tecnologicamente avanzati e meno si avrà la possibilità di colmare l’handicap in futuro. Il linguaggio informatico, infatti, è o può essere un ostacolo, anche per la scarsa dimestichezza di molti con l'inglese; la manualità è un altro elemento critico. In genere coloro che chiedono di accedere ad un testo come questo, hanno due motivazioni principali: curiosità, perché affascinati dalle possibilità comunicative e informative del computer, e utilità, perché ne avvertono l'esigenza. Spesso hanno timori (es. causare guasti irreparabili) e ansie dovute al disorientamento e alla sfiducia nelle proprie capacità di apprendere. In genere sono interessati al «cosa» e al «come» più che al «perché». La prima parte del testo, quindi, deve da subito tener presente questi aspetti, e, perciò: – facilitare l’acquisizione della capacità d’uso dei dispositivi d’interazione (mouse-touchpad, tastiera e video) e familiarizzare con alcune delle tipiche operazioni di manipolazione di stringhe (taglia, copia e incolla, ecc.), di uso di tasti speciali della tastiera (tasti funzione, tasti di scorrimento per pagina e del cursore verso sx/dx/alto/basso, ecc.) e di gestione delle finestre (aprire, chiudere, minimizzare, massimizzare, scorrere verso l’alto e verso il basso, ecc.); – incuriosire: entrare subito in internet per cercare informazioni d’interesse (siti di quotidiani e/o riviste, info sui trasporti, ecc.); – dimostrare l'utilità: fare ricerche tramite parola chiave, compilare form, accedere a servizi on-line, prenotare, ecc.; – rassicurare: provando e riprovando o, analogamente, sbagliando s’impara. Il percorso di apprendimento di base mira, perciò – dopo una breve familiarizzazione con i principali componenti di un dispositivo (PC, notepad o smartphone) e con le tipiche modalità d’interfaccia – sull'uso di internet e poi della posta elettronica, limitandosi alle funzioni che consentano una autonomia di base nell'uso del mezzo. La integrazione della parte di base ed ha l’obiettivo di consolidare le abilità sull’uso di Internet e del sistema operativo in generale, con particolare riferimento alla gestione dei file e delle cartelle. In conclusione, un testo essenzialmente e immediatamente mirato ad acquisire capacità operative. Giacomo Piscitelli XI Da quanto detto in questa “Premessa” sarà apparso chiaro che al lettore non si richiedono prerequisiti di conoscenza specifici. Semmai, ci si augura che il lettore possieda una conoscenza sia pur scolastica della lingua inglese e dei termini del gergo (slang) “informatichese” (di cui si riporterà, al suo primo apparire, l’equivalente termine italiano) e che non consideri come una “violenza linguistica” l’uso, a volte anche inutilmente esagerato, che nel testo si farà di tali termini di gergo, oltre che di acronimi e sigle. In quest’ultimo caso, almeno al primo apparire di una sigla/acronimo, si presterà attenzione a riportare le parole le cui lettere o sillabe iniziali compongono l’acronimo. Per rendere più comprensibile e tollerabile la grande quantità degli acronimi e dei termini anzidetti, si è ritenuto di fare cosa utile riportare in appendice un “Mini vademecum del Personal Computer”. Si suggerisce altresì di far ricorso all’enciclopedia on-line Wikipedia o al motore di ricerca del proprio browser per ottenere una più chiara descrizione del significato di acronimi e termini dello slang. Un po’ più stringente è, invece, il prerequisito di disponibilità d’uso di un PC - non è importante se fisso o mobile - collegato a Internet oltre a quello di possesso, sicuramente meno problematico, di uno smartphone con un contratto che garantisca un traffico dati anche solo di 1-2 Giga. Il motivo di tale prerequisito, che in qualche caso apparirà come oneroso dal punto di vista economico, sarà chiaro ove si considerino le necessità richieste dall’uso della posta elettronica. Ben più severo, e per certi versi addirittura imprescindibile, è il prerequisito di un determinato e forte impegno di esercizio delle conoscenze impartite nel testo, al fine di acquisire compiutamente le abilità attese. XII Giacomo Piscitelli Articolazione del testo Come indicato nel paragrafo “Affrontare il digital divide”, il testo è articolato in due parti, la prima che introduce ad un insieme di concetti ed abilità manuali di base, la seconda dedicata a consolidare e integrare le abilità ed i concetti acquisiti, arricchendoli con elementi di conoscenza mirati alle tecniche di funzionamento di Internet e dei sistemi operativi. A ciascuno dei documenti (Capitolo) della prima parte, è associato un secondo documento (Esercitazione) che propone esercitazioni tendenti a praticare concetti e abilità presentati nel Capitolo. Tale file è costituito da un programma che consente di riaprire da soli la stessa pagina che è possibile leggere, la prima volta, attivandola da Internet tenendo premuto il tasto “Ctrl” e poi cliccando con il bottone sinistro del mouse su un link (indirizzo di rimando ad una pagina di Internet) presente nel Capitolo. Una volta connessi a tale pagina, è possibile leggere e svolgere le esercitazioni proposte e poi “scaricare” (fare il download) il file, per poterlo rileggere con comodo a casa (o quando e dove si riterrà opportuno). Alternativamente è possibile, una volta connessi alla pagina Internet, fare immediatamente il download del file: il download del file consiste nel “salvare con nome”3 tale file in una cartella del proprio computer. La prima parte è preceduta da un primo approccio alle tecnologie Informatiche e Telematiche – I&T – (una specie di “Capitolo 0”, di familiarizzazione con il sistema mouse/schermo/tastiera), che vuol avere il ruolo di sdrammatizzare e smitizzare l’incontro con il “cervello elettronico” e che introduce all’uso del mouse (o altro sistema di puntamento) e al primo affacciarsi alla rete Internet. A questa introduzione segue il “Capitolo 1”, che illustra sinteticamente i principali componenti fisici (hardware) e logici (software) di un PC, descrive le modalità per eseguire quelle che vengono comunemente definite l’accensione e lo spegnimento del computer, delinea lo schema della scrivania (desktop) alla base dell’interazione uomo-computer e indica la funzione del navigatore (browser), il software per accedere alle pagine di Internet e la procedura per avviare il browser dal desktop. Nel successivo “Capitolo 2” viene approfondita la conoscenza del desktop come interfaccia grafica e vengono introdotti la funzione e i modi d’uso delle finestre e delle icone, nonché le operazioni che possono essere eseguite su di esse. Alle precedenti indicazioni generali seguono, nel “Capitolo 3”, l’illustrazione della rete Internet, della sua ‘ragnatela’ di navigazione (World Wide Web o www), nonché delle caratteristiche di funzionamento e delle tipiche operazioni eseguibili con un browser. Il “Capitolo 4” descrive più in dettaglio il ‘protocollo’ di navigazione nella rete, chiarendo il significato di: sito/pagina web, indirizzo web, barra degli indirizzi, sicurezza dei siti web e della navigazione, lista dei siti web preferiti e salvataggio di un indirizzo nella lista. Dopo aver descritto peculiarità e attributi di Internet, nel “Capitolo 5” si passa a illustrare gli elementi tipici della cosiddetta ‘video-scrittura’, ovvero di un editore di testi per 3 Salvare con nome significa copiare il file in questione in una parte a propria discrezione della memoria del proprio PC, eventualmente assegnandogli un nome diverso da quello originario. L’operazione viene lanciata portando il puntatore del mouse in una posizione qualunque della finestra e cliccando sul bottone destro. Giacomo Piscitelli XIII la creazione e la modifica di documenti. Si passa poi a descrivere in dettaglio il funzionamento di un semplice editore di testi (“Wordpad”). Il “Capitolo 6” dapprima parla di come funziona e di cosa serve per poter disporre della posta elettronica, introducendo i concetti di: casella postale elettronica (e-mail), indirizzo di e-mail, programma o servizio web di posta elettronica; per poi passare a chiarire la nozione di: account o rapporto di posta, creazione di un account, registrazione del rapporto e sua gestione; e infine arrivare a descrivere più da vicino un tipico servizio web di posta elettronico (in particolare quello di “Google”) con le sue specifiche caratteristiche di log-in (accesso), composizione della casella di posta, composizione di un messaggio e modalità d’invio, ricezione, classificazione e gestione dei messaggi. Come esempi significativi dei servizi accessibili tramite Internet, il “Capitolo 7” riporta alcuni siti su: servizi di mobilità urbana ed extra-urbana (facendo riferimento a “Google maps” per la ricerca su mappe, ad “AMTAB” per il trasporto pubblico nella città metropolitana di Bari e, per l’intero Paese, ad “Autostrade per l’Italia”); servizi di enciclopedia online (facendo riferimento a “Wikipedia”); servizi di acquisto on-line (generali Amazon, ebay), (voli Momondo, Expedia, TripAdvisor), (hotel Trivago, Momondo, booking.com); servizi di valutazione e pagamento (bollo auto e moto ACI bollo e ACI PRA), (IUC/IMU/TASI riscotel, amministrazionicomunali), (acquisto/vendita auto quattroruote), (F24/MAV/Bonifici ecc. Unicredit, UBI); (dizionari on-line corriere/dizionario-modi-di-dire/, dicios/dizionario_inglese/, sapere.virgilio/parole/sinonimi-e-contrari/). Come ulteriori esempi dei servizi accessibili tramite Internet, il “Capitolo 8” introduce il tema dei servizi e delle attività di comunicazione del Governo ai cittadini (e-government) facendo riferimento ai compiti di Identificazione del cittadino (Carta di Identità e Passaporto elettronico, Carta Nazionale (o Regionale) dei Servizi, Firma digitale) e Posta Elettronica Certificata) e ai servizi di Reti Amiche e Linea Amica, INPS, Agenzia delle Entrate, Polizia di Stato e Carabinieri, Viaggiare Sicuri e Dove siamo nel Mondo. Il “Capitolo 9” riporta, a mo’ di esempio, l’uso di Internet per rintracciare l’informazione relativa ad un evento, al fine, attraverso l’accesso ad alcuni dei siti introdotti nei precedenti due Capitoli, di organizzare il viaggio e le altre questioni connesse con la partecipazione all’evento in questione e poi d’informare tramite e-mail gli altri partecipanti all’evento. Un frequente esercizio è costituito dal disegno con il computer. Il “Capitolo 10” introduce il programma “Paint” – di facile approccio e … compreso nella dotazione del sistema operativo – che, oltre ad essere un valido strumento per il disegno e per il ritocco/raffinamento di un’immagine, è un utile congegno o sistema per il trattamento di immagini catturate attraverso lo schermo. Nel “Capitolo 11” si riepilogano le principali caratteristiche e operazioni dei dispositivi d’interazione (mouse, tastiera e schermo) con riferimento a varie situazioni d’uso di ciascuna di tali risorse, in particolare alla scrivania (desktop), alla barra delle applicazioni del desktop, all’interno della finestra di un’applicazione, all’interno della finestra del browser, etc.. Vengono quindi forniti alcuni suggerimenti per un uso ottimale della tastiera e del mouse (“scorciatoie”). Il “Capitolo 12” è un primo approccio alla funzione e ai servizi offerti dal Sistema Operativo, con alcuni cenni al significato di “sicurezza dei dati”. In particolare Vengono illustrati la funzione, le operazioni e le modalità di gestione de: i file (o archivi o documenti), le directory (o cartelle o fascicoli), le finestre e le icone. Vengono infine forniti brevi cenni alla sicurezza dei dati e alcuni cenni a tablet, smartphone e PC. XIV Giacomo Piscitelli Una delle Appendici (“Le prove proposte”) è dedicata alla proposizione di prove che mirano a esercitare le abilità attese. Alcune delle anzidette prove d’esercizio delle abilità attese sono, di volta in volta, proposte nei singoli capitoli. Giacomo Piscitelli XV L’ausilio tramite il World Wide Web Il testo de “INFORMATICA: la Quarta Conoscenza” è associato ad una pagina sul web che si compone attualmente di: una parte che descrive i presupposti della costruzione del sito, una “bacheca” virtuale, che riporta documenti e avvisi relativi alle edizioni di corsi aventi alla base un approccio fondato sui contenuti del testo “INFORMATICA: la quarta conoscenza”, uno “scaffale” virtuale, che raccoglie il materiale messo a disposizione dei partecipanti nonché quello utilizzato dai docenti, una sezione di hotnews, che fornisce una serie d’indirizzi utili e di notizie d’interesse per i partecipanti ai corsi. Il sito attuale, in corso di rifacimento, è provvisoriamente dislocato all’indirizzo di seguito riportato http://www-ictserv.poliba.it/DottoratoINGINF/defaultqc.htm In attesa dell’entrata in funzione della nuova struttura del sito web, si raccomanda di consultare la pagina “Limiti del sito attuale” e di ottemperare ai suggerimenti in essa forniti. Si chiede scusa per il disturbo arrecato. XVI Giacomo Piscitelli Contributi e ringraziamenti Molti sono stati gli “ispiratori” del progetto e molte sono state le fonti alle quali il progetto ha fatto riferimento. Fra tutti quelli che hanno fornito spunti – attraverso i loro scritti e il materiale da essi prodotto – alla ideazione del presente testo, una particolare menzione merita l’amico e collega Bruno Maione, che – con la sua Premessa al “Piano Regionale per la Società dell’Informazione”4 redatto nel 2001 per conto della Regione Puglia – si riferì alle ICT come “la nuova conoscenza” (la quarta) che sarebbe stato indispensabile acquisire per non essere marginalizzati dal nuovo analfabetismo. Altrettanto importanti sono stati, negli anni, i contributi ricavati dai lavori e dagli incontri con Alfio Andronico, Gianni Ingravallo, Anna Gentile e Mario De Blasi, Mauro Di Giandomenico, Luciano Schiavoni, Giuseppe Visaggio e con il mai dimenticato Aldo Romano. Non me ne vogliano i tanti che non citerò per mera, imperdonabile dimenticanza. Tanti sono stati anche i suggerimenti che, direttamente o indirettamente, hanno influenzato la progettazione dell’architettura e dei contenuti del testo. È sufficiente esaminare i numerosi esempi di corsi (di varia natura, intendimento e appropriatezza di contenuti) che sono stati approntati e “somministrati” da numerose Università, Scuole e realtà formative pubbliche e private. Basti per tutte citare quelle, ad avviso dello scrivente, più articolate per territorialità e per contenuti. In particolare: La Fondazione Mondo Digitale (FMD)5, autrice del progetto “Nonni su Internet”, il piano di alfabetizzazione digitale per gli over sessanta. In tredici edizioni si sono diplomati 25.700 internauti senior (circa il 65% sono donne), guidati da 18.600 studenti tutor e da 1.800 insegnanti coordinatori. I corsi si svolgono nelle aule informatiche delle scuole di ogni ordine e grado. I partecipanti sono i cittadini del territorio over 60: possono essere i nonni reali degli studenti oppure iscritti ai Centri sociali anziani o ad altre associazioni. La durata del corso gratuito è di 30 ore, 15 incontri di due ore. Il Sindacato Pensionati Italiani (Spi-Cgil)6, che promuove attività editoriali, culturali, sociali, di informazione, formazione e aggiornamento a favore dei propri iscritti attraverso progetti nazionali e sul territorio. La struttura dello SPI-CGIL di Torino ha progettato, realizzato e gestito il progetto “Se non sai non sei”, con una pianificazione articolata su 3 livelli e materiale didattico rivolto ai partecipanti al corso, ai docenti e ai tutor. L’Associazione Maggiolina, con il suo Corso di base sul computer, realizzato con un ragguardevole numero di video sui più disparati e sempre interessanti argomenti trattati. 4 “Piano regionale per la Società dell’Informazione”, Consorzio Interuniversitario Regionale Pugliese (CIRP). Un Gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Bruno Maione, ordinario di Automatica nel Politecnico di Bari, curò la stesura di un primo rapporto contenente le linee guida del Piano con la indicazione delle strategie, del metodo e degli obiettivi specifici. 5 Organizzazione senza scopo di lucro guidata, dalla sua nascita nel 2001, come Consorzio Gioventù Digitale – partnership pubblico-privata tra il Comune di Roma e cinque aziende (Elea, Engineering, eWorks, Unisys e Wind Telecomunicazioni) – dal professore emerito Tullio De Mauro. Ha sede a Roma e opera a livello locale, nazionale e internazionale. L’alleanza iniziale si è allargata con il sostegno della Regione Lazio e l'apporto di Intel Corporation. 6 Il Sindacato Pensionati Italiani (Spi-Cgil), nato nel 1948, nello stesso anno della Costituzione italiana, lo Spi-Cgil ne propugna l’attuazione e, in particolare, afferma il valore della solidarietà, promuovendo l’uguaglianza delle donne e degli uomini, in una società senza privilegi né discriminazioni. Con i suoi tre milioni di iscritti, lo Spi-Cgil è la più grande organizzazione sociale d’Europa. In Italia, si articola in 19 strutture regionali, 2 di province autonome, 118 strutture territoriali e oltre 1800 leghe. Giacomo Piscitelli XVII I collaboratori e gli studenti del sottoscritto, che hanno contribuito con la messa a disposizione di una serie di lucidi che, anche se non più up-to-date, rimangono esemplari per chiarezza ed efficacia. Tanti sono i concetti, gli argomenti e i contenuti che sono stati ricavati da Wikipedia, la grande enciclopedia online, collaborativa e gratuita, che si ringrazia per l’insostituibile funzione che svolge attraverso i suoi encomiabili collaboratori sparsi in tutto il globo. “Disponibile in oltre 280 lingue, affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche” si legge nella sua home-page. Tanti, infine, i contributi ricavati dalle slide e dalle idee espresse nelle pagine didattiche del sito web dell’autore del presente testo. XVIII Giacomo Piscitelli