Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche
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Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche Cronache Ancona | Pesaro | Macerata | Fermo | Ascoli Piceno / San Benedetto Cerca nell'archivio Edizione del 14 ottobre 2007, oggi in edicola: (Ogni giorno dalle ore 14 potete trovare online il giornale in edicola) Gli interventi Cronache nazionali Regione Culture e spettacoli Sport Inserti speciali Chi siamo La storia Per contattarci Per la pubblicità Eventi Campagne torna all'elenco L’allarme del Sappe “In arrivo leggi più permissive” MACERATA - Riforme strutturali dei codici di procedura e costruzione di nuove carceri. Sono i due percorsi da attuare per evitare le scarcerazioni facili e immediate dei criminali. Aldo Di Giacomo, consigliere nazionale del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, non ha dubbi: la certezza della pena è uno dei passaggi fondamentali nella costruzione di un sistema di sicurezza nel nostro Paese. Secondo Di Giacomo, queste scarcerazioni facili “creano un senso di impunità che favorisce il perpetuarsi dei reati e il radicarsi della criminalità”. Forse non è un caso che l'Italia sia la nazione in cui si commettono la metà delle rapine dell'intera Unione Europea. Di Giacomo tiene anche a precisare un altro aspetto importante. Non sta a me difenderli - dice - ma i magistrati fanno esclusivamente il loro dovere e lo fanno applicando la legge. Perché è proprio qui il problema sollevato dal sindacalista: il primo passo da fare “è una profonda riforma strutturale dei codici di procedura”. Esistono, infatti, moltissime scappatoie legali per non scontare nemmeno un giorno di carcere, anche in caso di riconosciuta colpevolezza. Il dettato costituzionale, irrinunciabile, sul recupero del reo è stato decisamente allargato da numerose normative che si sono succedute nel corso degli anni e appare ormai solo uno scudo per chi commette reati senza che vi sia mai alcuna verifica sul reale percorso di recupero. “Ma nonostante la richiesta di certezza della pena che viene da tutti gli schieramenti politici - osserva Di Giacomo - si sta andando in direzione opposta”. E cita l'iter di approvazione, in corso in Commissione giustizia, del decreto Pisapia, che consentirà di accedere alle pene alternative anche ad altri condannati, ma anche alla decisione del Dap, l'amministrazione penitenziaria, di potenziare l'area penale esterna formando anche dei commissariati di polizia penitenziaria per una parziale competenza di controllo per chi accede ai benefici. L'altra richiesta di Di Giacomo riguarda la costruzione di nuove carceri. Addirittura, il sindacalista parla di “necessità assoluta e primaria”. “L'indulto - spiega - doveva essere il primo di una serie di atti che non ci sono stati. Il ritmo di crescita della popolazione detenuta è in aumento e nel giro di un anno e mezzo si tornerà alle cifre di prima dell'indulto”. stampa l'articolo invia ad un amico e-mail : [email protected] Corriere Adriatico - via Berti, 20 - Ancona - Tel. 071.4581 - Fax 071.42980 - C.F. e P.I. 00246630420 http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E91216995FCB6E09A0AE352AACDBDF5515/10/2007 9.31.38