IOsocio 04/2015 - Banca Santo Stefano

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IOsocio 04/2015 - Banca Santo Stefano
PERIODICO TRIMESTRALE Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN% VE
N. 04 / OTTOBRE 2015
L A RIVISTA DEDICATA AI SO CI DI BA N CA SA N TO STEFA NO
Marco Michieletto
Presidente di Banca Santo Stefano
“Crediamo che oggi sia fondamentale e prioritario
scorgere le opportunità offerte da un sistema
in così rapida trasformazione"
PRIMO PIANO
3 / Editoriale
BCC:
autoriforma in atto
LA FONDAZIONE
28 / Facciamo il punto
di Marco Michieletto
Inaugurazione della
sede dell’unità dell’IPLA
a Martellago
5 / Editoriale
29 / Eventi in programma
Al passo con
i tempi
Carlo Goldoni in
scena a Martellago
di Roberto Torre
30 / Eventi in programma
6 / Attualità
Il turismo in Veneto non
conosce la crisi: 19 milioni
i visitatori nel 2014
Paolo Fresu
e Daniele
Di Bonaventura
32 / Calendario iniziative
8 / Notizie in breve
MARILENA SIMIONATO - Il regno dei draghi (2012)
Tecnica mista su tavola
Proprietà di Fondazione Banca Santo Stefano
io Socio
N. 04 / OTTOBRE 2015
10 / Protagonisti
Arrigo Cipriani
e "la semplicità
complessa"
LA BANCA
Presso Banca Santo Stefano
Piazza Vittoria, 11
30030 Martellago (VE)
tel. 041 54 04 044
[email protected]
12 / News & Eventi
Direttore Responsabile
Federica Zanata
18 / L'intervista al Socio
Comitato di Redazione
Norma Castellarin
Raffaele D’Errico
Daniela Gambato
Claudio Marchiori
Marco Michieletto
Roberto Torre
Gloria Tosetto
Hanno collaborato
Giuliana Barbiero
Alessandro Dal Corso
Paolo Lenarda
Veronica Maccatrozzo
Progetto Grafico
studio15_design
www.studio15design.it
Stampa
Imoco Spa
16 / La filiale
La filiale
di Spinea
Incontra CULTURA
programma di novembre
e dicembre 2015
RUBRICHE
34 / Itinerari
Monselice
Il Santuario Giubilare
e Villa Duodo
36 / Prodotti del territorio
Cooperativa il Filò:
oltre il commercio
equo e solidale
Il Radicchio Rosso,
primo ortaggio italiano
con marchio IGP
38 / Le mostre in corso
20 / Convenzioni
Il privilegio di
“Essere Socio”
40 / Appuntamenti
42 / Lettera del Socio
21 / Prodotti & Servizi
BCC Cedola
22 / Prodotti & Servizi
In Bank Privati
23 / Prodotti & Servizi
FormulaAuto
25 / Prodotti & Servizi
FormulaAbitare
26 / Prodotti & Servizi
Crediper
Il letto di Procuste
Editoriale
PRIMO PIANO
BCC:
AUTORIFORMA
IN ATTO
di Marco Michieletto
Presidente di Banca Santo Stefano
"A prescindere dal risultato che il processo di autoriforma in atto sarà in grado di produrre,
crediamo che oggi sia fondamentale e prioritario scorgere le opportunità offerte da un sistema
in così rapida trasformazione. E Banca Santo Stefano si sta attivando in tal senso."
Dopo il recente decreto legge che ha
imposto alle Banche Popolari, di trasformarsi in società per azioni, l’attenzione si è
focalizzata sulle Banche di Credito Cooperativo, con una riforma che sembra oramai
in dirittura d’arrivo. Il Governo ha indirizzato
il sistema di categoria verso un percorso
di autoriforma per offrire l’opportunità alle
nostre banche di individuare il modello di governance più adeguato e, con esso, migliori
prospettive di gestione e superamento di
una crisi senza precedenti.
La legislazione sembra propendere per un
modello di tipo accentrato: la costituzione
di un unico gruppo bancario per tutte le
BCC, retto da una sola holding. Vero però,
che si sta profilando da tempo l’ipotesi di
un sistema nazionale costituito da diversi
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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gruppi, cui le BCC sarebbero chiamate ad
aderire volontariamente.
Da una parte, la Federazione nazionale
delle Banche di Credito Cooperativo (Federcasse) sta spingendo verso la creazione di
un unica capogruppo. La holding darebbe
vita ad un polo che, per dimensioni, risulterebbe essere il terzo più grande dell’intero
sistema creditizio italiano. Tale modello
consentirebbe controllo e regolamentazione uniformi delle diverse banche da parte
della Capogruppo ed, alle stesse banche, di
accedere a funzioni e servizi a minor costo.
L’appartenenza ad un gruppo bancario
permetterebbe, infine, a ciascuna BCC di
superare gli attuali limiti patrimoniali e
finanziari e di accedere ad un mercato dei
capitali finora precluso alla singola banca.
PRIMO PIANO
"Per continuare ad essere
banche del territorio o “Local
Banks”, come veniamo definite
in Europa, sarà necessario
appoggiarsi ad una struttura
più grande in grado di
sopperire agli oneri sempre
maggiori cui siamo costretti,
per garantire continuità e
qualità dei nostri servizi e lo
sviluppo delle nuove funzioni
organizzative richieste."
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
Dopo il recente decreto legge che ha
imposto alle Banche Popolari, di trasformarsi in società per azioni, l’attenzione si è
focalizzata sulle Banche di Credito Cooperativo, con una riforma che sembra oramai
in dirittura d’arrivo. Il Governo ha indirizzato
il sistema di categoria verso un percorso
di autoriforma per offrire l’opportunità alle
nostre banche di individuare il modello di governance più adeguato e, con esso, migliori
prospettive di gestione e superamento di
una crisi senza precedenti.
La legislazione sembra propendere per un
modello di tipo accentrato: la costituzione
di un unico gruppo bancario per tutte le
BCC, retto da una sola holding. Vero però,
che si sta profilando da tempo l’ipotesi di
un sistema nazionale costituito da diversi
gruppi, cui le BCC sarebbero chiamate ad
aderire volontariamente.
Da una parte, la Federazione nazionale
delle Banche di Credito Cooperativo (Federcasse) sta spingendo verso la creazione di
un unica capogruppo. La holding darebbe
vita ad un polo che, per dimensioni, risulterebbe essere il terzo più grande dell’intero
sistema creditizio italiano. Tale modello
consentirebbe controllo e regolamentazione uniformi delle diverse banche da parte
della Capogruppo ed, alle stesse banche, di
accedere a funzioni e servizi a minor costo.
L’appartenenza ad un gruppo bancario
permetterebbe, infine, a ciascuna BCC di
superare gli attuali limiti patrimoniali e
finanziari e di accedere ad un mercato dei
capitali finora precluso alla singola banca.
A prediligere un sistema costituito da più
gruppi bancari a livello nazionale, sono,
invece, Cassa Centrale Banca di Trento e
le Raiffeisen Altoatesine. Cassa Centrale,
istituto di secondo livello, al quale diverse
BCC fanno riferimento per l’acquisizione
di molteplici servizi bancari e finanziari,
propone la costituzione di un gruppo
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denominato “Nord Est” cui, evidentemente, potrebbero aderire in primis, Veneto,
Trentino e Friuli. Il progetto è quello di
realizzare un network bancario moderno,
efficiente, capace di confrontarsi con i
mercati, anche internazionali, grazie alla
propria redditività, al governo dei rischi
e dei costi. Ma anche in grado di offrire
alle singole BCC una certa autonomia:
l’indipendenza di azione di ciascuna banca
sarebbe, infatti, direttamente proporzionale alla solidità patrimoniale, oltre che al
valore funzionale della sua struttura.
Nel nuovo assetto di governance che il
Credito Cooperativo sta approntando si
parla, in ogni caso, di razionalizzazione
del sistema, anche attraverso soluzioni
aggregative che coinvolgerebbero diverse
banche: formula peraltro già applicata
in questi ultimi anni, dato che oggi si
contano 372 banche su un sistema nazionale che ne vedeva presenti ben 394
appena nel 2012. Ciò deve far riflettere,
ma non spaventare, perché è il risultato
di un processo evolutivo che trova le sue
radici nell’appartenenza del nostro Paese
all’Unione Europea. Infatti, l’integrazione
finanziaria dei paesi membri ha recentemente impresso un’accelerazione al
cammino verso la cosiddetta Unione Bancaria, finalizzata al più efficace contrasto
delle situazioni di crisi.
L’Unione bancaria nelle sue componenti vigilanza unica, meccanismo di risoluzione
delle crisi e assicurazione dei depositi a
livello europeo - è stata progettata per
spezzare il circolo vizioso prodotto dalla
congiuntura e salvaguardare i cittadini
dai suoi costi reali e finanziari.
Da qui, la necessità che anche il Credito
Cooperativo Italiano adegui la propria
struttura per dotarsi delle risorse necessarie al rispetto dei requisiti imposti
Editoriale
AL PASSO
CON I TEMPI
di Roberto Torre
Direttore Generale di Banca Santo Stefano
"...ritengo sostanziale
farci trovare pronti
all’appuntamento attuando
preventivamente accorgimenti
organizzativi e strutturali che
faciliteranno il nuovo corso
aziendale a clienti
e dipendenti."
Uno sguardo allo spread, uno ai giornali
di stamane, uno ai dati sul numero dei
fallimenti in Veneto: la crisi pare non
finire mai, e non intende lasciare anche il
nostro quotidiano. Solo di tanto in tanto
si intravede in qualche settore un timido
segnale positivo.
E’ in questo contesto che anche le banche
si stanno muovendo, senza perdere di vista
le problematiche che negli ultimi tempi le
hanno accompagnate, con diverse sfaccettature passate dalla crisi di liquidità,
ai default della propria clientela, agli esami
cui sono state sottoposte dalla BCE tanto
per citarne alcune, ma senza farsi sfuggire
l’opportunità di accompagnare pregevoli
iniziative economiche e commerciali.
Banca Santo Stefano oltre ad essere
inserita in questo difficile contesto, ha
rivolta la propria attenzione alla riforma
del sistema cooperativo, già approvata
per le popolari e che a breve, non si sa
ancora in quali termini, interesserà anche
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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le nostre banche. Il tema è qui ben approfondito dal Presidente Michieletto e non
voglio ulteriormente dilungarmi.
Valutata attentamente la questione nelle
sue molteplici sfaccettature, ritengo
sostanziale farci trovare pronti all’appuntamento attuando preventivamente
accorgimenti organizzativi e strutturali
che faciliteranno il nuovo corso aziendale
a clienti e dipendenti.
E’ con la competente e preziosa collaborazione di questi ultimi che si affronterà
questa nuova ed intensa fase della storia
della nostra Banca.
PRIMO PIANO
IL TURISMO IN VENETO NON
CONOSCE LA CRISI: 19 MILIONI
I VISITATORI NEL 2014
I dati sulla spesa dei turisti stranieri dicono,
tra l’altro, che chi visita le città d’arte ha una
maggiore disponibilità economica. Infatti, se un
turista straniero in Veneto spende mediamente
100 euro al giorno, arriva a quota 129 euro nelle
città d’arte. Inoltre il 45,6% della spesa complessiva
degli stranieri è destinata ad una vacanza di tipo
culturale. Altro indicatore della buona disponibilità
economica degli stranieri in visita alle nostre
città è la scelta della struttura ricettiva: oltre il
54% sceglie di alloggiare in alberghi a 4 e 5 stelle
(39% il dato complessivo per il Veneto) e un altro 24%
alloggia in alberghi a 3 stelle.
IL VENETO È DA ANNI LA PRIMA REGIONE
TURISTICA D’ITALIA. 8,6 MILIONI SONO STATI GLI
ARRIVI E 18,8 MILIONI LE PRESENZE NEL 2014.
NUMERI CHE CONFERMANO COME QUESTO SIA
ANCORA UN SETTORE STRATEGICO NONOSTANTE
IL PERIODO DI DIFFICOLTÀ ECONOMICA CHE
STIAMO ATTRAVERSANDO. L’ANDAMENTO POSITIVO
È CONFERMATO DALLE ULTIME ELABORAZIONI
DELLA SEZIONE SISTEMA STATISTICO DELLA
REGIONE, RESE NOTE DAL VICEPRESIDENTE E
ASSESSORE ALLA STATISTICA MARINO ZORZATO.
La rivoluzione digitale - e il grande sviluppo dei
social network in particolare - porta anche a
nuove tipologie di analisi, come quella semantica
dei post pubblicati sui social media che consiste
nella classificazione e interpretazione dei
commenti pubblicati. La tecnologia individua i
concetti chiave che compongono i post, ne valuta
il “mood” (sentimento), identifica gli argomenti
più discussi. Tutto questo permette di cogliere la
reale percezione dei turisti, dice di cosa parlano,
come ne parlano e quale sentimento se ne può
ricavare. L’analisi di 570.000 post in lingua inglese
pubblicati da persone che sono state in vacanza in
Italia (primavera 2014) promuove l’Italia turistica
nel suo complesso, assegnandole una valutazione
Ma da dove arrivano i turisti stranieri che visitano
le nostre città? L’analisi rivela che si tratta
soprattutto di americani (oltre 600 mila arrivi medi
annui) e di europei (francesi, tedeschi e inglesi in
primis), a conferma dei mercati ormai consolidati e
storici. Ma negli ultimi anni si sono affacciati nuovi
mercati ricchi di potenzialità future, in particolare
Cina e Russia. Nel 2014 hanno visitato le città
venete quasi 600 mila cinesi (nel periodo 2008-2014
hanno segnato una crescita complessiva del +238%,
pari ad una crescita media annua di circa il 22,5%)
e 200 mila russi (un numero in crescita di quasi il
95% nel periodo 2008-2014, con un aumento medio
annuo del 12%).
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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Attualità
i turisti stranieri che visitano le nostre città
Americani
600.000
Europei
Gli Inglesi sono
al primo posto
seguiti da Tedeschi
e Francesi
Arrivi medi annui
Cinesi
600.000
Arrivi riferiti all'anno 2014
Russi
200.000
Arrivi riferiti all'anno 2014
complessiva di 77 punti su 100 (il valore di
60 punti è convenzionalmente stabilito come
“sufficienza”). Gli uffici regionali della statistica hanno valutato i dati più interessanti
per il Veneto e in particolare per due tra le
città d’arte più visitate, Venezia e Verona.
Dallo studio dei post emerge che piace molto
la piazza (punteggio 81/100), un elemento che
connota le nostre città d’arte; della piazza
piace la libertà, il fatto che la si possa “usare”
liberamente, piace lo stile di vita che delineano,
il tipo di relazioni umane che promuovono.
Un altro “elemento” caratteristico molto amato
dai turisti sono i bar (punteggio 80/100) che
piacciono per la loro comodità, per la loro
localizzazione spesso strategica in punti di
grande bellezza, per la vista, per il caffè, per
la colazione italiana. Venezia e Verona compaiono fra le prime dieci città d’arte italiane
citate per tutti questi elementi. Ovviamente,
non mancano le citazioni per monumenti,
musei e siti archeologici.
+238%
2008
2014
Crescita complessiva
degli arrivi dal 2008
al 2014. 22,5%
crescita media annua
+95%
2008
2014
Crescita complessiva
degli arrivi dal 2008
al 2014. 12% crescita
media annua
i turisti che visitano le nostre città hanno una buona disponibilità economica
45,6%
della spesa complessiva degli
stranieri è destinata ad una
vacanza di tipo culturale
54%
100€
Spesa media giornaliera
di un turista straniero.
129€
Spesa media giornaliera
di un turista straniero
in una Città d'Arte
24%
dei turisti stranieri
sceglie di alloggiare in
alberghi a 4 e 5 stelle
dei turisti stranieri
sceglie di alloggiare in
alberghi a 3 stelle
cosa dicono i social network (da una analisi di 570.000 post)
77/100
piacciono molto la piazza
(81/100), i bar (80/100)
i monumenti, i musei e
i siti archeologici.
valutazione assegnata
all’Italia turistica
nel suo complesso
1°
2°
Venezia & Verona
Venezia e Verona le città d’arte
più visitate
(Fonte: Rapporto Statistico 2014- Regione Veneto)
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
1°
7
PRIMO PIANO
1
Un’impresa su dieci
è in mani straniere
Unioncamere: il Veneto
ha ancora un forte
ritardo digitale
Un’economia che cerca di rilanciarsi ma che sconta ancora un ritardo
digitale sulla via della reale ripresa. Lo scenario è stato tracciato al padiglione
Aquae di Expo Venice 2015 durante la presentazione del rapporto “La situazione
economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere del Veneto.
«Esiste un nesso molto stretto tra sviluppo delle competenze digitali
e performance aziendali. Oggi le imprese attive sulla Rete hanno una
propensione ad assumere nuovi lavoratori pari al doppio di quelle non
attive e, quando utilizzano professionalità legate alla crescita dell’economia digitale, vedono un incremento della produttività, un aumento del
fatturato e una più diffusa presenza sui mercati internazionali ha sottolineato il presidente di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio –
per accelerare i benefici che potrebbero portare al consolidamento di una
ripresa, che è presente ma rimane debole, servono quindi dosi massicce
di innovazione e di e-business». Secondo le previsioni nel 2015 il Pil del
Veneto tornerà ad avere una variazione positiva pari al +1,1% che dovrebbe
consolidarsi nel corso del biennio 2016-2017 (+1,8% la crescita media).
Tale prospettiva collocherà di nuovo il Veneto tra le regioni traino all’economia italiana (in linea col Nord Est ma leggermente alle spalle della
Lombardia, che avrà un +1,3%). Saranno ancora le esportazioni la principale
leva di sviluppo con un andamento più dinamico rispetto alle già buone
previsioni italiane: l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito
da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici e tassi di interesse in
discesa grazie all’azione di contrasto alla deflazione della BCE. La crescita
comporta tuttavia rischi come sono consapevoli le molte imprese venete,
soprattutto dell’agroalimentare ed arredo casa, che lavoravano con Russia
ed Ucraina: l’instabilità geopolitica in alcune aree, i bassi potenziali di
crescita nei principali mercati di sbocco, le possibili crisi finanziarie sono
fattori di rischio rilevanti. I consumi delle famiglie in Veneto nel 2015
dovrebbero crescere del +1,7% grazie all’auspicato aumento della base
occupazionale e ad un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche
collegati all’EXPO di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una
contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti
privati (+1,2%). Solo nel 2016 le imprese dovrebbero effettuare scelte di
investimento tali da incrementare la loro dotazione di capacità produttiva.
(Fonte: www.genteveneta.it)
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2
Il 6,6% della ricchezza del Nord Est è prodotto da
imprese immigrate. Mentre le imprese italiane diminuiscono, le straniere aumentano e nel 2014 hanno
prodotto 13 miliardi di euro di Valore Aggiunto. Negli
anni della crisi, la presenza di imprenditori stranieri
in Italia è aumentata. Nel 2014 le imprese condotte
da stranieri nel Nord Est hanno superato quota 62
mila, pari all’8,9% delle imprese totali nel territorio.
IL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DALLE
IMPRESE STRANIERE NEL NORD EST NEL
2014 AMMONTA A 13,3 MILIARDI DI EURO,
OVVERO IL 14% DELLA RICCHEZZA PRODOTTA
A LIVELLO NAZIONALE DALLE IMPRESE
STRANIERE. SUL TOTALE DELLA RICCHEZZA
DEL TERRITORIO, NEL NORD EST IL CONTRIBUTO
DELLE IMPRESE STRANIERE È PARI AL 6,6%
DELLA RICCHEZZA COMPLESSIVA.
Rispetto all’anno precedente, il valore complessivo
è aumentato di 255 milioni di euro. Le imprese
straniere nel Nord Est hanno superato quota 62
mila nel 2014, rappresentando l’8,9% delle imprese
presenti sul territorio. Significativo osservare come,
in tutte le tre regioni, l’aumento delle imprese
straniere negli ultimi tre anni è corrisposto al calo
delle imprese italiane: dal 2011 al 2014, le imprese
straniere nel Nord Est sono aumentate del 10,3%,
contro un calo delle italiane del 3,9%.
I settori più rappresentati sono edilizia (28,9%)
e commercio (27,8%), che insieme includono oltre
la metà delle imprese immigrate. Osservando la
provenienza degli imprenditori stranieri nel Nord
Est, il 10,9% è cinese (8.988 imprenditori). Segue la
Romania, con 7.333 unità (8,9%).
(Fonte: www.fondazioneleonemoressa.org)
8
Notizie in breve
3
L’aumento record
di assunzioni è nelle
campagne del Nord
Continua il crollo
delle rapine in banca
4
Le rapine in banca stanno crollando. Dal 2007 al 2013 le rapine consumate ai danni
degli sportelli bancari sono diminuite del 68%. Non solo: nei primi sei mesi del 2014
si è registrato un calo del 49% rispetto al primo semestre del 2013. Continua quindi il
trend positivo già evidente nel primo trimestre 2014. Un fenomeno quindi tutt’altro che
effimero che riavvicina ancora di più la situazione italiana a quella del resto d’Europa.
I dati del primo semestre 2014: sono stati 271 i colpi registrati allo sportello tra
gennaio e giugno, contro i 531 della prima metà del 2013. Nonostante il leggero
calo degli sportelli bancari presenti sul territorio, risulta in netta flessione anche
il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine annue ogni 100 sportelli,
pari nel 2014 a 1,7 contro un valore di 3 rapine ogni 100 sportelli del 2013.
Vale la pena di ricordare che nel 2007 il numero di rapine ogni 100 sportelli era
pari a 9,1: in pratica l’indice di rischio era quasi il sestuplo di quello del 2014.
In calo del 39% anche il bottino complessivo rapinato, pari a 7 milioni di euro,
mentre il bottino medio per evento è risultato di poco superiore ai 27 mila euro.
Grandi città più sicure. Il calo delle rapine sta caratterizzando tutto il territorio
nazionale, gli attacchi sono in diminuzione da Nord a Sud. In particolare le
rapine risultano in calo in 15 regioni e in tutte le maggiori province italiane,
a cominciare da Milano (dove sono passate da 71 a 17, con un calo del 76%) e
da Roma (dove sono passate da 45 a 20, con un calo del 56%). Ma la caduta degli
episodi sta caratterizzando anche Rimini (-92%, da 13 rapine a una soltanto),
Firenze (-83%, da 12 a 2), Siracusa (-70%, da 10 a 3), Torino (-66%, da 29 a 10),
Palermo (-56%, da 16 a 7) e Napoli (-46%, da 22 a 12).
Le numerose azioni che le banche stanno sviluppando per contrastare il fenomeno rapina si stanno rilevando efficaci: dalla limitazione dell’uso del contante a
una maggiore automazione allo sportello e a un uso più diffuso delle tecnologie,
da un’attività di informazione e formazione del personale sempre più capillare
a un’intensificazione della collaborazione con le Forze dell’Ordine. Proprio per
quanto riguarda questo ultimo aspetto, è sempre più intensa la sinergia tra
l’ABI e banche da un lato e Prefetture e Forze dell’Ordine dall’altro. Il Protocollo
d’intesa per la prevenzione della criminalità in banca è ormai operativo su tutto
il territorio nazionale. Dagli ultimi dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza
del Ministero dell’Interno emerge come la percentuale di autori di rapine scoperti
è salita al 51% nel 2013, anche grazie alle immagini fornite dalle banche.
L’agricoltura fa registrare un incremento record
del 6,2% nel numero di occupati, che è dieci
volte superiore al valore medio totale di tutti
i settori, per un totale di 27mila occupati in
più nelle campagne rispetto allo scorso anno.
E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti relativa al primo trimestre del 2015
sulla base dei dati Istat. Il trend positivo
dell’agricoltura è particolarmente importante
ed è il risultato di una crescita - sottolinea
la Coldiretti - sia del numero di lavoratori
indipendenti (+7,4%) ma anche di quelli
dipendenti (+4,9%) con un record assoluto
del 20,3% al nord. In generale, tra dipendenti
ed indipendenti, l’occupazione nei campi fa
segnare un aumento del 16,1% al nord, un calo
dell’11,5% al centro ed un aumento del 44,4%
al sud. L’aumento dell’occupazione - continua
la Coldiretti - nelle campagne è accompagnato nel trimestre dall’andamento positivo
del valore aggiunto del settore che ha fatto
registrare un aumento dello 0,2% rispetto
all’anno precedente.
“Le campagne possono offrire prospettive
di lavoro sia per chi ha idee innovative sia
per chi vuole trovare una occupazione anche
temporanea” afferma il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare
che “una spinta positiva all’agroalimentare
Made in Italy può venire dall’ Expo in una
situazione in cui le esportazioni di prodotti
agricoli e di alimenti e bevande trasformati
sono cresciute in valore del 6,2% su base
annua nel periodo gennaio-marzo 2015,
dopo il record di 34,4 miliardi fatto
registrare nel 2014”.
(Fonte: www.ossif.it)
(Fonte: www.lavocedelnordest.eu)
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
9
PRIMO PIANO
ARRIGO CIPRIANI
E "LA SEMPLICITÀ
COMPLESSA"
Intervista di Federica Zanata
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
10
Protagonisti
Lo fece semplice, ma di una semplicità costruita su innumerevoli particolari
che avevano il solo scopo di far star bene il cliente.
I nomi Cipriani ed Harry's Bar sono
conosciutissimi in tutto il mondo, citati
da scrittori famosi e da molte cronache
mondane così come legati ad importanti
creazioni gastronomiche. Si tratta di un
patrimonio che lei ha saputo conservare
e promuovere con intelligenza sia in Italia
che all'estero. Come si sente in questo ruolo
così importante e credo anche difficile?
I due nomi sono nati assieme. Giuseppe
Cipriani, mio padre, fondò a Venezia
l’Harry’s Bar nel Maggio 1931- Fu un’intuizione della tante che lui ebbe durante
la sua vita. Voleva aprire un bar simile a
quello degli alberghi, in modo da offrire
un luogo dove i clienti di tutti gli alberghi
si potessero ritrovare.
Lo fece semplice, ma di una semplicità
costruita su innumerevoli particolari
che avevano il solo scopo di far star
bene il cliente. Io la chiamo la semplicità
complessa che cura la forma quel tanto
che basta per non soverchiare i contenuti
che ci devono essere e che contribuiscono
alla realizzazione della libertà.
E’ meno difficile di quello che si pensa.
Basta essere intimamente se stessi e
capire e servire gli altri come si vorrebbe
essere serviti noi stessi.
La promozione dell’Harry’s Bar ed anche
degli altri 23 locali nel mondo i quali
portano il nome Cipriani, ma mai Harry’s
Bar, è sempre stata fatta esclusivamente
dall’affetto della grande famiglia dei
nostri ospiti. Le guide necessariamente si
fermano all’aspetto esteriore dell’offerta.
Non per niente sono costrette a segnare le
presunte eccellenze con stelle, forchette,
coltelli e cappelli. C’è qualche cosa che non
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
è misurabile con un segno. La spiritualità.
Siamo stati l’unico esercizio pubblico
del ventesimo secolo ad avere il riconoscimento di bene nazionale da parte del
Ministero dei beni culturali. La guida dei
copertoni francesi (non vorrei nominarli
per non essere accusato di pubblicità
occulta) adopera necessariamente
un’unità di misura diversa. Certamente
più numerose di quelle citate nella Guida
esistono moltissime trattorie che riescono
ad esprimere molto meglio delle stelle le
due componenti fondamentali di un vero
ristorante italiano. Il gusto tradizionale
legato al nostro storico DNA e l’accoglienza affettuosa di famiglia.
di una stanza” Ed. Feltrinelli. Io lo trovo
divertente. Se fossi un redattore di Guide
gli darei tre stelle......
Come vede, oggi, l'evoluzione dei locali
di grande prestigio internazionale come
l'Harry's Bar?
Siamo passati attraverso una dittatura,
una guerra mondiale, il terrorismo ed
il boom dei grandi chef stellati. Siamo
ancora lì. Questa è evoluzione sostenibile.
Si dice così mi pare.
Mi permette una domanda più personale?
Qual è la cucina che lei ama di più e come
vorrebbe che fosse la ristorazione italiana?
Se è vero che la storia dell’uomo è rappresentata dall’architettura, dalla letteratura,
All'Harry's Bar, con suo padre Giuseppe,
dalla pittura vuol dire che noi Italiani
sono nati, fra gli altri, il "Carpaccio",
siamo gli interpreti naturali della storia
il "Risotto Primavera" e lo straordinario
più lunga di qualsiasi altra nazione al
"Bellini". Può dirci di altri piatti dell'Harry's
mondo. La nostra cucina deve essere porche hanno conquistato il palato dei
tatrice di questo valore che lega saldamenmoltissimi ospiti del suo locale veneziano?
Non credo che dietro il Bellini, il Carpaccio te il gusto alla nostra discendenza storica
e che si deve esprimere pienamente nel
ed altri piatti ci sia il desiderio di
grande momento della gioia di soddisfare
inventare qualcosa. Tutto deve avvenire
l’unico piacere che si rinnova due volte al
in maniera naturale. Spesso proponiamo
giorno per tutta la vita.
qualche cosa di nuovo. Se piace ai clienti
Vedo attorno a me troppi protagonismi
lo teniamo nel menù altrimenti lo dedialtezzosi e supponenti. Narcisi che
chiamo alla memoria di quello che non
invocano visibilità fine a se stesse. Voglia
si deve fare. Si impara di più a capire dal
di sbalordire i clienti borghesi, rivisitazioperché no che dal perché sì.
ni demenzialmente ostinate, brutte copie
così lontane dalla nostra cultura gastroPuò ricordare qualche aneddoto
nomica. Se è questa la futura ristorazione
riguardante i grandi personaggi che sono
stiamo precipitando nell’autodistruzione.
stati clienti abituali dell'Harry's Bar?
Ma credo che questi segnali siano gli
Posso proporle la lettura dei miei libri?
ultimi lampi di un temporale al tramonto.
Ne ho scritti alcuni proprio su questo
argomento. Uno degli ultimi è “Prigioniero Basterà tener duro.
11
LA BANCA
Insieme per promuovere
le eccellenze del nostro territorio
di Federica Zanata
I Colori del Gusto
nelle terre dei Tiepolo
e il Progetto Radicchio
Rosso di Treviso IGP.
Se Venezia ha una ristorazione in gran parte
qualificata, con ristoranti che attirano con facilità i
gourmet internazionali, anche la terraferma alle sue
spalle ha molto da offrire in fatto di enogastronomia.
Approfittando dunque dell'opportunità offerta dalla
presenza dell'Expo di Milano, con visitatori che, dopo
la capitale lombarda, si spostano anche nella città
lagunare e nelle sue spiagge, le Pro Loco del nostro
territorio si sono attivate nella realizzazione di una
serie di iniziative molto interessanti, alcune delle quali
sono state sostenute anche da Banca Santo Stefano.
Le Pro Loco del Decumano - Martellago, Mirano,
Noale, Salzano, Scorzè, S.Maria di Sala, Spinea - ben
appoggiate dai rispettivi Comuni, hanno programmato
una manifestazione enogastronomica che, iniziata a
maggio, proseguirà fino a novembre.
Ogni Pro Loco ha organizzato in questi mesi delle
cene di gala per far conoscere il patrimonio agroalimentare del territorio: dai vini della Venezia
Orientale agli ortaggi di pregio, dagli animali da
cortile al pesce della laguna e dell'Alto Adriatico,
tutti prodotti che alimentano da sempre la cucina
del territorio, Venezia compresa. Le cene di gala
hanno lo scopo di mostrare l'alta professionalità di
numerosi cuochi e l'eccellenza di tanti ristoranti, i
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
quali, anche se non gratificati dalle stelle Michelin (ce n'è solo uno in comune
di Scorzè), grazie anche ad un ulteriore impegno operativo, non temono di
confrontarsi con i ristoranti più rinomati per le loro proposte gastronomiche,
per l’eleganza delle sale e per l’ efficienza del servizio.
Con la manifestazione "I Colori del Gusto nelle terre dei Tiepolo", le Pro Loco
del territorio hanno voluto unire la straordinaria bontà della cucina veneziana
di terraferma, ricca di prodotti seri e sani, dai piselli di Peseggia, ai pomodori
di Cappella, alle zucche di Salzano, agli ortaggi di Martellago, ecc. con una
presentazione capace di soddisfare anche i buongustai più esigenti. Iniziata lo
scorso 28 maggio a Villa Conestabile di Scorzè, la rassegna è proseguita il 19
giugno alla Corte di Villa Errera di Mirano, quindi il 17 luglio a Villa Farsetti di
Santa Maria di Sala con uno chef locale divenuto famoso a Istanbul, il 29 luglio
al Ristorante Crosarona di Scorzè con ben 5 cuochi in cucina,il 4 settembre nel
parco di Villa Simion a Spinea e il 18 settembre alla Corte alle 3 lune a Noale. Il
9 ottobre la cena sarà a Ca' della Nave a Martellago e si concluderà il 19 ottobre
nella Filanda a Salzano, con una cena avente per tema la zucca.
Anche la Pro Loco di Scorzè si è attivata promuovendo un progetto molto
interessante: quello del Radicchio Rosso di Treviso IGP. Una serie di eventi
in programma da maggio a novembre 2015 per far conoscere una terra unica
ed una civiltà umana che la abita e la lavora con passione. Una sapiente e
secolare organizzazione idrica ed agraria che rende possibile il miracolo di una
produzione agricola ed orticola di prim’ordine. Un contesto rurale che ha saputo
svilupparsi con attività artigianali ed industriali anche di grandi dimensioni
senza rinunciare al legame con le proprie origini.
12
News & Eventi
INSIEME PER PROMUOVERE LE ECCELLENZE DEL NOSTRO TERRITORIO
Itinerari: maggio - novembre 2015
PROMOTING EXCELLENCE IN OUR TERRITORY TOGETHER
Programme: May to November 2015
Una terra unica ed una civiltà umana che la
abita e la lavora con passione. Una sapiente
e secolare organizzazione idrica ed agraria
che rende possibile il miracolo di una produzione agricola ed orticola di prim’ordine.
Un contesto rurale che ha saputo svilupparsi con attività artigianali ed industriali anche di grandi dimensioni senza rinunciare
al legame con le proprie origini.
A unique land where the people live and
work the land with a great passion and respect. A secular know-how of the organization of the irrigation water and agriculture
to make this miracle happen and produce
excellent horticultural products. Set in a rural context where craftsmen and industrialization found a way to develop on a large
scale without giving up their true origins
and roots.
Gli itinerari ideati per promuovere insieme
le eccellenze del nostro territorio sono disponibili nel sito della Pro Loco di Scorzè
www.prolocoscorze.it con tutti gli approfondimenti, i dettagli, gli orari ed i costi.
The programmes to promote the excellence of our territory are available on the site
Pro Loco di Scorzè www.prolocoscorze.it.
You will find all the information, details,
opening hours and costs you will need.
25 OTTOBRE / OCTOBER
PROGRANMMA/PROGRAMME
24 MAGGIO / MAY
28 GIUGNO / JUNE
02 AGOSTO / AUGUST
Treviso IGP
trebbiatura del grano / Threshing of
radicchio from seeds and threshing of
wheat
Planting Radicchio Rosso di Treviso IGP
plants
Fioritura del Radicchio Rosso di Treviso
IGP / Blooming of the Radicchio Rosso di
Raccolta dell’asparago di Badoere /
Ass. Cultura e Tradizione Contadina /
Famous asparagus of Badoere Harvest
Cultural and rural traditions association
Az. Agricola Benozzi
Levada di Piombino Dese (PD)
Santa Cristina di Quinto di Treviso (TV)
31 MAGGIO / MAY
In occasione della Festa della
trebbiatura del grano di Santa Cristina /
Raccolta e lavorazione del Radicchio
precoce / Harvest and processing of the
Ass. Cultura e Tradizione Contadina /
premature Radicchio
Cultural and rural traditions association
Az. Agricola Bellia Claudio
Cappella di Scorzè (VE)
Produzione di Asparago di Badoere IGP,
Radicchio Rosso di Treviso IGP, piselli
De.Co / Production of asparagus, red
Santa Cristina di Quinto di Treviso (TV)
chicory and green peas
E
MUOVER RITORIO
PER PRO
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INSIEME DEL NOSTRO T 2015
E
LLENZ
ovembre
LE ECCE rari: maggio - n
GETHER
ORY TO
Itine
R TERR IT 15
20
CE IN OU
PROMOT
Trebbiatura del radicchio da seme e
Wheat threshing Festival of Santa Cristina
05 LUGLIO / JULY
Messa a dimora delle piantine di
Radicchio Rosso di Treviso IGP /
Az. Agricola Nonno Andrea - Villorba
(TV)
06 SETTEMBRE / SEPTEMBER
Crescita e maturazione del Radicchio
Rosso di Treviso IGP / Growth and
maturation of Radicchio Rosso di Treviso
IGP.
Az. Agricola Concolato Angelo
Martellago (VE)
Produzione di Radicchio Rosso di Treviso
IGP / Production of red chicory
Ambra Rossa La birra al radicchio / Red
Amber, the Radicchio beer
Birrificio San Gabriel / Beer factory San
Gabriel - Levada di Ponte di Piave (TV)
Raccolta del Radicchio Rosso di Treviso
IGP / Harvesting Radicchio Rosso di
Treviso IGP
Az. Scattolin Giuliano - Rio S. Martino di
Scorzè (VE)
Produzione di Radicchio Rosso di Treviso
IGP e Asparago di Badoere IGP /
Production of red chicory and asparagus
08 NOVEMBRE / NOVEMBER
34° Festa del Radicchio Rosso di Treviso
IGP / 34th annual Festival of the Radicchio
Rosso di Treviso IGP
Rio San Martino di Scorzè (VE)
Tipicità agroalimentari, mostre, spettacoli
e la cucina tradizionale veneta / Typical
horticultural exhibitions, shows and
traditional cuisine
In occasione della Festa della trebbiatura
dell’orzo / Festival of barley threshing
Birrificio San Gabriel / Beer factory San
Gabriel - Levada di Ponte di Piave (TV)
www.prolocoscorze.it
Il prossimo appuntamento è per domenica 25 ottobre.
Il tema sarà quello della Raccolta del Radicchio Rosso
di Treviso IGP - Produzione di Radicchio Rosso
di Treviso IGP e Asparago di Badoere IGP e si svolgerà
presso l’Azienda Scattolin Giuliano a Rio S. Martino
di Scorzè (VE). L’ultimo appuntamento in programma
è quello di domenica 08 novembre alla 34° Festa del
Radicchio Rosso di Treviso IGP sempre a Rio San
Martino dove verranno presentate le tipicità agroalimentari con mostre, spettacoli e l’immancabile cucina
tradizionale veneta.
LLEN
vember
ING EXCE me: May to No
Program
Festa del
Socio 2015
E’ mancato
Augusto Favaron
E’ in programma per domenica 8 novembre presso il Park
Hotel Villa Fiorita di Monastier (Tv) la tradizionale Festa del
Socio della nostra banca. Durante l’incontro verrà presentato
il Bilancio Sociale 2014. Maggiori dettagli verranno forniti
prossimamente. Vi aspettiamo numerosi.
Un altro pioniere della banca se ne è andato. Augusto Favaron,
socio fondatore di Banca Santo Stefano ci ha lasciati. Classe 1922,
agricoltore. Lo ricordiamo per il suo forte attaccamento ai valori
della cooperazione e della mutualità, al mondo delle Acli oltre, al il
suo attivismo parrocchiale e alle molteplici iniziative di solidarietà.
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
13
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News & Eventi
LA BANCA
Inaugurata la nuova
sede della filiale di Spinea
Lo scorso 11 settembre è stata inaugurata la nuova sede della filiale di Spinea. Aperta per la prima volta nel 2006 in Piazza Marconi,
oggi la banca si è trasferita qualche centinaio di metri di distanza in Via Roma. Inserendosi nell’estremità nord-ovest del più ampio
complesso della “Corte del Forno a Vapore Pasqualetto”. La cerimonia si è aperta con i saluti del Presidente Marco Michieletto che,
dopo aver ringraziato le numerose autorità presenti ed i tanti cittadini intervenuti, ha riaffermato il forte legame che unisce la banca
alla comunità di Spinea e ha ricordato come, nonostante le difficoltà ed il momento economico che il nostro paese sta vivendo, le banche
di territorio come la nostra continuano ad investire ed a riversare i propri servizi sulle aziende, gli enti e le persone che costituiscono
e sono il tessuto portante del nostro territorio. Di seguito i ringraziamenti alla banca da parte del sindaco Silvano Cecchin e l’intervento
di Giannandrea Sala della Federazione Veneta delle Bcc. Ha preso poi la parola l’architetto Fidenzio Dal Corso che ha brevemente
illustrato il progetto del restauro. Per finire la benedizione dei locali da parte del parroco Don Flavio Gobbo e il taglio del nastro.
L A FILIALE
DI SPINEA
CAMBIA SEDE
SEMPRE PIÙ VICINI
A TE.
La nuova sed
e
del la filia le di
Spinea
Valore nella re
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
15
lazione
LA BANCA
LA FILIALE
DI SPINEA
La nostra storia
2006 • Anno di Apertura
2015 • Trasferimento nella nuova sede
Il personale
4 gli attuali dipendenti
Paolo Molin
In Banca dal 1998, prima come promotore
finanziario presso Altinia Sim (ora Banca
Generali ), poi dal 2002 come addetto titoli
presso la Bipop Carire in Treviso; nel 2004
inizia la sua avventura in Banca Santo
Stefano dapprima come addetto titoli
presso la filiale di Maerne poi dal gennaio
2007 presso la filiale di Martellago, per
passare dal Giugno 2007 a Giugno 2009 a
guidare la filiale di Peseggia con l'incarico
di Responsabile di filiale. Da Giugno 2009,
in seguito alla progetto di segmentazione
della clientela diventa responsabile di
prodotto per il segmento retail. Dopo due
anni il ritorno in prima linea. Nel Giugno
2012 viene infatti nominato Responsabile
della filiale di Spinea, ruolo che ricopre
ancora oggi.
Alberto Longato
Dopo 8 anni nel settore commerciale assicurativo di cui 3 in Assicurazioni Generali
e 5 in Assi.cra. Veneto (agenzia assicurativa
della Federazione Veneta delle Bcc a Padova)
viene chiamato nel 2007 a svolgere la
mansione di addetto assicurativo presso
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
la sede di Banca Santo Stefano. Dopo un
paio d’anni viene nominato gestore retail
nella filiale di Mirano. Attualmente ricopre
il ruolo di Vice Responsabile della filiale
di Spinea.
Daniela Schioser
Dopo il diploma di ragioneria e un’esperienza di 2 anni e mezzo presso uno studio
commercialista viene assunta in Banca
Santo Stefano nel 2005 all’età di 21 anni
in occasione dell’apertura della filiale di
Mestre dove ricopre vari ruoli: all’inizio
impiegata come operatore di sportello, dal
2009 gestore Retail e dal 2011 gestore Pmi
e viceresponsabile di filiale. Dal 2014 e'
gestore Pmi presso l’attuale filiale di Spinea.
Matteo Scaggiante
Nel 2009, dopo il conseguimento della
Laurea in Diritto dell'Economia curriculum Banca e Mercati Finanziari, inizia la
sua prima esperienza lavorativa presso
l'ufficio amministrativo di un'azienda
del settore tessile-abbigliamento. Nel
2010 comincia la sua carriera nel credito
cooperativo presso la BCC di Marcon
Venezia. Due anni dopo entra a far parte
del team Banca Santo Stefano in qualità di
operatore di sportello, ruolo che tuttora
ricopre presso la filiale di Spinea.
I nostri obiettivi
Lavorare bene con impegno e serietà
cercando di dare il massimo in ogni
occasione. Siamo comunque consapevoli
che si possa sempre migliorare e siamo
pronti ad accettare consigli, magari
proprio dai nostri soci.
I numeri della filiale
85
64%
Maschi
15%
Femmine
21%
Aziende
i piu’ anziani
i piu’ giovani
83
29
16
74
maschio femmina
Il nostro modo di operare
Oltre a credere nel lavoro di squadra e
ad avere un forte attaccamento all’azienda per cui lavoriamo - spiega il Direttore
Molin - in questi anni io e i miei collaboratori abbiamo sempre dedicato il nostro
tempo, i nostri pensieri, le nostre migliori
attenzioni ai clienti, cercando di coglierne
i desideri e impegnandoci a trovare le
soluzioni per realizzarli. Ascoltare i clienti
per conoscerli, creare con loro relazioni
importanti e durature che vadano oltre il
normale rapporto banca - cliente. Questo
è il nostro principale obiettivo.
I Soci
20
maschio femmina
28%
Dipendenti
10%
Commercianti
altro
15%
Artigiani
13%
Liberi
Professionisti
1%
Agricoltori
33%
Altro
La filiale
Storia di un restauro
di Alessandro Dal Corso
La nuova filiale progettata dallo studio di architettura
Dal Corso & Scapin di Santa Maria di Sala, rappresenta in
concreto la volontà innovatrice che da sempre caratterizza
l’operato dell’amministrazione di Banca Santo Stefano.
Il localismo, pilastro fondamentale del credito cooperativo, inteso come coinvolgimento attivo e concreto
nella comunità di riferimento, viene ribadito restituendo all’intera cittadinanza un pezzo di storia e un angolo
di città che da troppo tempo versava in stato di totale abbandono.
Il fabbricato, nel quale la nuova banca è andata ad insediarsi, si inserisce nell’estremità nord-ovest del più
ampio complesso della “Corte del Forno a Vapore Pasqualetto”, in quello che un tempo fu la bottega di paese
e al centro di quello che sarà il nuovo polo culturale promosso dall’attuale amministrazione comunale.
La nuova sede dell’istituto di credito, che annette alla vecchia attività commerciale gli spazi precedentemente
adibiti alla gestione del punto vendita, è stata concepita per essere energeticamente efficiente, adottando
modernissime tecniche in fatto di isolamento termico di derivazione aeronautica oltre che perfettamente
accessibile alle persone non abili o con ridotta mobilità.
Esternamente l’armonia compositiva delle facciate originarie è stata mantenuta immutata esaltando la bellezza
data dalla sedimentazione storica subita dall’edificio. Sono stati introdotti solo alcuni dettagli a testimoniare
la considerevole opera di restauro effettuata: un nastro di metallo individua l’ingresso inglobando il bancomat,
sottili lame fuoriescono dalle bucature incorniciano gli infissi a tutto vetro e l’intonaco, come un sottile strato
di epitelio, ricopre l’originaria tessitura muraria facendone intuire la trama. Varcato l’ingresso, si è accolti da
un ambiente arioso e irradiato di luce naturale, grazie alle ampie vetrate su via Roma, in cui trovano posto i due
sportelli di cassa e un ampio spazio di reception. Questo locale dominato dal bianco complessivo delle sue
superfici, è contraddistinto dalle calde tonalità del legno che ne riveste parte degli arredi oltre che la parete di
fondo. La scala, posta ad interruzione tra lo spazio ad uso pubblico e quello ad uso privato, è esaltata dal setto
di fondo color tabacco, che contraddistingue tutte le nuove filiali di Banca Santo Stefano. Lungo il corridoio che
conduce ai due uffici di consulenza e al servizio del piano terra, è stata mantenuta una porzione di muro non
intonacata, a testimoniare l’antica natura dell’edificio. Unico elemento di rottura è l’ascensore: questo svelandosi
di volta in volta all’apertura delle porte, rivela un’anima interiore arancione in forte contrasto con l’ambiente
neutro che lo circonda. Al primo piano trovano posto tre uffici direzionali, spazi di archivio e magazzino e il locale
tecnico, compartimentati da effimere pareti in vetro che, sebbene dividano i vari ambienti, mantengono
visivamente intatta la globalità dello spazio.
Se anticamente la parola economia significava “amministrazione della casa”, derivando dalle parole greche
“oikos” (casa) e “nomia” (norma), possiamo a buon diritto affermare che ancora una volta Banca Santo Stefano
si è occupata di “economia” reale, restituendo un’inedita immagine del centro di Spinea all’intera comunità,
grazie alla sua nuova “casa”.
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
17
LA BANCA
COOPERATIVA IL FILÒ:
OLTRE IL COMMERCIO
EQUO E SOLIDALE
Intervista di Federica Zanata
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
18
L'intervista al Socio
Un tempo nel mondo contadino le abitudini erano semplici e basate su una
forte solidarietà. La vita sociale assumeva un tono particolare soprattutto
la sera quando tutta la famiglia si radunava nella stalla raccontando storie,
chiacchierando e cantando in compagnia.
Ed è proprio partendo da questa
filosofia dello stare insieme e dell’aiutarsi
reciprocamente che alla fine degli anni
Ottanta viene fondata a Martellago la
cooperativa il Filò.
Nasce come cooperativa sociale con
un laboratorio di pelletteria artigiana.
L’obiettivo è quello di dare una risposta
alla crisi occupazionale di quegli anni
cercando di aiutare i giovani che si trovano
in una momentanea situazione di disagio
sociale. Lo scopo è quello di orientarli
verso progetti di autonomia lavorativa
e di riscatto sociale. Promotore ed ideatore
del progetto è il veneziano Massimo Renno.
“Le motivazioni che mi hanno spinto a
fondare questa cooperativa sono diverse spiega Renno - fra tutte la necessità che
ognuno di noi ha di dare un senso alla
propria vita. Un orientamento al moto
di giustizia, di pace e di libertà che
credo ciascuno cerchi in se stesso.”
Una cooperativa che nasce dunque per
occuparsi di inserimento lavorativo ma che
si arricchisce nel tempo di tutta una serie
di nuove esperienze ed iniziative. Dieci
sono oggi i componenti della cooperativa,
tra soci, lavoratori e dipendenti.
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
“Nel laboratorio di Martellago - continua
Renno - ci sono sei persone: le due
maestre d’arte che sono anche socie e
quattro allievi che svolgono solitamente un
percorso formativo che dura dai tre ai sei
mesi. Questa formula artigianale è molto
importante perché permette di rispettare i
tempi della persona e le modalità di apprendimento del singolo. È un’attività individualizzante che inserisce gradatamente una
serie di percorsi come il taglio, la cucitura,
l’assemblaggio oltre a fare intervenire degli
aspetti molto importanti che sono la cura di
sé e del proprio corpo, azioni che sembrano
banali ma che in realtà non sono così
automatiche per tutti”.
La cooperativa possiede inoltre tre
botteghe, due a Venezia e l’ultima nata a
Modena. La Bottega nasce con l'obiettivo
di sostenere le cooperative impegnate nei
settori del commercio equo e solidale, della
solidarietà sociale e della difesa dell'ambiente, raccogliendo la sfida di portare il
Commercio Equo e Solidale in città dove
ci si confronta commercialmente con i
prodotti di altissima gamma e l'acquisto
“mordi-e-fuggi”. In bottega si possono
trovare circa 22 categorie merceologiche
che spaziano dai prodotti alimentari all’
19
artigianato, da libri e riviste specializzate
nelle tematiche del commercio equo, dell'ecologia e della cooperazione sociale italiana
a produzioni musicali e audiovisive per
andare alla scoperta dell'economia solidale.
“Per alcuni soggetti - prosegue Renno diventa anche importante la ricollocazione
nel mercato del lavoro attraverso la bottega
dove la relazione diventa fondamentale.
Spesso ci arrivano ragazzi con una
scolarizzazione importante, per esempio
tantissimi laureati che sanno le lingue.
Quello che noi cerchiamo di fare è adattare
l’attività lavorativa alla performance della
persona, mentre solitamente nel lavoro
sei tu a doverti adeguare al contesto”.
Il Filò inoltre, maturando una ventennale
esperienza in ambito organizzativo,
commerciale e produttivo in contesti
estremamente diversi, ha fatto crescere
dentro e attorno a sè un network di
competenze tecniche e sensibilità
specifiche che gli consentono di offrire
consulenze ad ampio spettro: organizzativa, commerciale, produttiva e marketing
dedicata specificatamente per progetti
sociali in Italia e nei paesi del Sud
del Mondo.
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Gestita da Manuel Gallina e dalla moglie Alessandra
Vianello, la pizzeria L’Angolo viene aperta nel
2002 a Martellago in Via Canove. Nel 2007 i titolari
inaugurano un nuovo locale a Robegano che
attualmente gestiscono. Conosciuta per la qualità dei
prodotti utilizzati e la promozione del martedi’ che
permette di acquistare tutte le pizze del listino a soli
5 euro, la pizzeria L’Angolo propone anche una vasta
gamma di friggitoria. Si effettua il servizio a domicilio.
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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Ai sensi del DLgs 196/2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, la Banca dichiara
che
i dati personali
che Lei
fornirà
compilando
coupon
saranno
trattati
pieno
rispetto
TRATTAMENTO
DEI DATI PERSONALI
AI SENSI
DEL D.LGS.
NR. 196/2003questo
TRATTAMENTO
DEI DATI
PERSONALI
AI SENSI nel
DEL DLGS
N. 196/2003
delle
misure
di sicurezza
tutela
della sua
riservatezza.
Conche
lai sottoscrizione
presente
Ai sensi del
DLgs 196/2003,
“Codice inemateria
di protezione
dei dati
personali”, si dichiara
dati personali che Lei cidel
fornirà
compilandocoupon
questoacconsente
coupon saranno l’utilizzo
trattati nel pieno
sicurezza
tutela della sua riservatezza,
nell’ambito della
normale attività
Lei
deirispetto
Suoi delle
datimisure
per dil’invio
die comunicazioni
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io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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ognuno di noi vive e che hanno uno scenario in comune:
la casa, un bene da tutelare.
Da un’analisi emersa dall’indagine ISTAT sui consumi
delle famiglie per l’anno 2012, emerge che il 72,4% delle
famiglie italiane preferisce avere una casa di proprietà,
anche a costo di importanti sacrifici. Nonostante questo,
le case assicurate in caso di incendio rappresentano
solamente il 26,1% del patrimonio immobiliare italiano.
In sintesi ci si trova al cospetto di un paradosso: gli abitanti
del Belpaese sono pronti a sostenere importanti sacrifici
per l’acquisto della casa ma, a fronte di ciò, solo uno ogni
quattro provvede a tutelare l’investimento ritenuto più
importante.
Per riuscire a sopperire alla difesa della casa sia in
affitto che in acquisto, BCC Assicurazioni ha creato
FormulaAbitare, una nuova polizza assicurativa
che comprende tutte le principali coperture legate
all’abitazione, con la possibilità di scegliere se assicurarsi
indipendentemente dal valore dell’immobile (Primo
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tutte le tasche, BCC Assicurazioni ha sviluppato quattro
diversi pacchetti della polizza andando a creare diversi
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Si parte da una proposta Easy, semplice, pensata per
un target giovane con possibilità economiche limitate
che comprende l’Incendio del Fabbricato a Valore Intero
(Base) ed il Ricorso a Terzi per 500.000 Euro.
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abitazione in totale serenità, prevede oltre alla Copertura
Incendio (a Primo rischio Assoluto), le coperture Eventi
Atmosferici e Sovraccarico Neve, Atti vandalici, Acqua
condotta, Cristalli e Ricerca Guasti (Plus). Inoltre, 10.000
Euro di rimborso per Incendio del Contenuto, il Ricorso a
Terzi per 250.000 Euro, e un’Assistenza permette al cliente
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dovuto all’ Incendio, 2.500 Euro di rimborso per danni
causati da Fenomeno Elettrico, Ricorso Terzi per 750.000
Euro, Responsabilità Civile per 750.000 Euro e Assistenza,
rappresenta il livello di copertura ottimale per la famiglia,
andando ad ampliare lo spettro di casistiche possibili.
La Gold, invece, con l’Incendio del Fabbricato (Plus)
a Valore Intero, 40.000 Euro di rimborso per Danni al
Contenuto dovuto all’ Incendio, 2.500 Euro di rimborso
per Danni causati da Fenomeno Elettrico, Ricorso Terzi per
500.000 Euro, 20.000 Euro per furto e l’Assistenza Legale,
rappresenta a giusto titolo la garanzia più completa delle
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io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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Facciamo il punto
LA FONDAZIONE
INAUGURAZIONE
DELLA SEDE DELL’UNITÀ
DELL’IPLA A MARTELLAGO
di Norma Castellarin
Domenica 7 giugno 2015 nella Sala Conferenze presso la sede del Giardino
Santo Stefano, alla presenza di numerosi cittadini, si è svolta la cerimonia
per la stipula della convenzione tra la Fondazione e le associazioni IPLA e
Pro Loco di Martellago, nelle figure dei rispettivi presidenti, sig.ra Maria
Rosaria Conteduca e signor Armando Favaretto, alla presenza del sindaco,
prof.ssa Monica Barbiero, del neo presidente di Banca Santo Stefano, arch.
Marco Michieletto, del comandante della locale stazione dei carabinieri,
maresciallo Giovanni De Angelis.
Dopo l’augurio del sindaco per un proficuo lavoro
da parte dell’Ipla anche a Martellago, visto che già
svolge un’attività così preziosa per la comunità di
Maerne, ed il saluto del maresciallo della locale sede
dei Carabinieri, il neo presidente di Banca Santo Stefano ha confermato l’operato della Fondazione che ha
destinato parte dei locali del Giardino Santo Stefano
alle due Associazioni.
di Venezia che ha evidenziato la collaborazione tra
i due enti da lunga data; l’Ipla, infatti, è in grado
di svolgere le varie attività, non solo grazie all’opera
dei volontari, ma anche grazie ai contributi comunali,
provinciali e regionali. La Pro Loco di Martellago,
che prima era ospitata a Maerne in uno studio privato, finalmente ha una sua sede in una struttura
facilmente raggiungibile al pubblico.
L’IPLA, dispone ora di una segreteria/ di una biblioteca,
per la lettura ed il prestito di libri di vario genere: letteratura italiana, letteratura straniera, letteratura gialla,
storia, e romanzi rosa e libri di vario argomento/
di una stanza per attività di bricolage all’uncinetto
a ferri, di biedermeier.
Il presidente signor Armando Favaretto, ed il portavoce, signorina Laura Tozzato hanno ricordato le molteplici iniziative svolte a Martellago, Maerne ed Olmo.
Il delegato regionale dell’UNPLI (Associazione Nazionale Pro Loco Italiane) signor Fabrizio Tonon, ha sottolineato l’importanza che le varie “Pro Loco” hanno
nel territorio, e la loro peculiarità di “volontarietà”.
La “Pro Loco”, ha spiegato, sviluppa, insieme ai cittadini, forme di attrattiva turistica e di tradizione
per la propria comunità. A conclusione il saluto
ad alcuni “ciclisti” della locale Pro Loco.
Le numerose attività dell’IPLA sono state presentate
dalla presidente, signora Maria Rosaria Conteduca
e dalla signora Luisella Conti Clini, presidente del
Centro di servizio per il volontariato della Provincia
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Eventi in programma
LA FONDAZIONE
CARLO GOLDONI
IN SCENA A
MARTELLAGO
Un progetto realizzato per Fondazione Banca Santo Stefano
Sabato 24 ottobre 2015 e domenica
25 ottobre 2015 nelle cantine di Cà della
Nave a Martellago, la compagnia Teatro
dell’orso in peata presenterà:
Il Servitore Di Due Padroni di Carlo Goldoni
Commedia dell’arte in tavola per grandi e per piccini
«No consiste tanto un bel disnar in te le pietanze, ma
in tel bon ordine: val più una bella disposizion, che no
val una montagna de piatti»
Così dichiara Truffaldino nella battuta centrale di
una delle commedie più famose di Carlo Goldoni:
Il servitore di due padroni. Si tratta all’origine di un
canovaccio composto nel 1745 da un Goldoni ancora
giovane, mettendo mano a uno scenario già molto
celebre, scritto e rappresentato a Parigi e successivamente riscritto da Goldoni in forma completa.
Due le scene che Goldoni aggiunge alla vecchia
trama: la prima è la cosiddetta scena della scalcarìa,
appunto dell’ordine del servizio in tavola, in cui egli
disegna la disposizione dei piatti; la seconda vede lo
svolgimento della cena, che nella traccia originale non
veniva rappresentata. Goldoni “cucinava” piatti già
assaggiati della precedente tradizione teatrale, ma si
proponeva di imbandire la mensa in maniera rinnovata e di rendere con un servizio nuovo diversamente
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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appetibili quelle vivande: non la quantità del cibo,
ma, appunto, el bon ordene.
Con questo motto il Teatro dell’orso in peata ha cominciato tre anni fa a lavorare a un progetto relativo
alla commedia goldoniana, in un allestimento tutto al
femminile, con cinque donne in scena, in una versione
da “teatro di figura” mescolato al “teatro di persona”,
per burattini e “parti reali”, in un progetto realizzato espressamente per la Fondazione Banca Santo
Stefano di Martellago, paese già famoso per il teatro
dei burattini, ora esposto a Venezia nella casa di Carlo
Goldoni. L’idea è quella di fare interagire le cinque
attrici-manovratrici di burattini, in abito da camerieri. Agli spettatori presenti, dunque, è riservata... una
dolce sorpresa.
Le prenotazioni potranno essere fatte da lunedì 12
ottobre 2015, telefonando negli uffici della Fondazione
al numero 041/5404072 tutti i giorni tranne sabato e
domenica dalle 9.00 alle13.00 e dalle 15.00 alle 16.00.
LA FONDAZIONE
PAOLO FRESU
e DANIELE
DI BONAVENTURA
di Veronica Maccatrozzo
20 Settembre
Corte di Banca Santo Stefano
Dicono che ripetere un successo sia una delle cose più
difficili da realizzare e Fondazione Banca Santo Stefano
dopo concerti di artisti come Max Gazzè, Musica Nuda, Fabrizio
Bosso e Simona Molinari quest’anno aveva un compito arduo.
Eppure quest’edizione è andata oltre ad ogni previsione vista
la grande partecipazione da parte del pubblico (già ad una settimana dal concerto i posti erano esauriti), la più numerosa da sempre.
Quasi mille spettatori domenica 20 settembre hanno gremito la corte
di Banca Santo Stefano per poter ascoltare il duo formato da Paolo Fresu
e Daniele Di Bonaventura. Un concerto che ha sicuramente lasciato il
segno, eseguito solo con tromba e bandoneon, un binomio inedito nel
campo musicale, che l’abilità dei due esecutori ha reso armoniosamente inscindibili per l’esecuzione dei brani, quasi fossero stati composti appositamente per questi strumenti. Un mix di tango, jazz e musiche popolari ha intrattenuto
un pubblico attento, che tra un brano e l’altro rimaneva silenziosamente incerto
se applaudire o godere fino all’ultimo di ogni singola nota. Un clima da ultima sera
d’estate, in cui si è creata una piacevole alchimia tra luogo, pubblico e artisti, soprattutto quando il grande trombettista italiano, famoso ormai in tutto il mondo, è sceso a
piedi scalzi a suonare tra le prime file… modo curioso per esibirsi che probabilmente nasconde un segreto, forse un modo personale di entrare in contatto con l’ambiente circostante.
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Eventi in programma
Un mix di tango, jazz e musiche popolari ha intrattenuto
un pubblico attento, che tra un brano e l’altro rimaneva
silenziosamente incerto se applaudire o godere fino
all’ultimo di ogni singola nota.
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LA FONDAZIONE
incontra CULTURA
PROGRAMMA DI NOVEMBRE
E DICEMBRE 2015
di Giuliana Barbiero
ven
13 nov
(17:00)
Presentazione di
incontraCULTURA
2015/2016
Si svolgerà in Sala Alfredo Barbiero, di Banca Santo Stefano, venerdì 13
novembre, alle ore 17.00, la presentazione di Incontra Cultura 2015/2016
promossa da Fondazione Banca Santo Stefano. Nel corso della manifestazione
verrà illustrato il programma degli appuntamenti. Si tratta dei tradizionali
incontri del lunedì e mercoledì pomeriggio, nella sede di Via Fapanni, a Martellago,
tenuti da apprezzati professionisti, a cui si affiancheranno, come lo scorso anno,
due cicli di incontri serali, in Sala A.Barbiero, (Corte Santo Stefano, presso
la sede direzionale della Banca).
Si tratterà di incontri di particolare valore per rispondere alle richieste dei
soci e raggiungere, se possibile, un pubblico più ampio. Vi saranno quattro incontri
- un giovedì al mese - a carattere storico, dedicati al tema della Grande Guerra,
nell’anniversario dei cento anni dall’inizio del conflitto. Il primo appuntamento
sarà giovedì 6 dicembre, alle 20.45, in sala Barbiero, con il titolo: “24 maggio
1915: la piccola Italia entra nella Grande Guerra”. Relatore d’eccezione
Edoardo Pittalis, scrittore ed editorialista de Il Gazzettino di Venezia. Il secondo
ciclo serale, “Veneto fra natura e cultura” comprenderà quattro incontri dedicati
a Venezia e al territorio veneto a cui saranno collegate delle uscite sul territorio.
Il primo di questi incontri, giovedì 17 dicembre, ore 20.45 in Sala A.Barbiero sarà:
“ I boschi della pianura veneta, oasi di biodiversità”, tenuto dal naturalista
Davide Scarpa. Alla conferenza seguirà un’uscita per visitare il Bosco Nordio.
Presentiamo di seguito il calendario dei primi due mesi di programmazione.
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Calendario iniziative
Ricordiamo che gli incontri si svolgono con orario 16.00-18.00
presso la sala conferenze in Via Fapanni 32, a Martellago.
Gli appuntamenti serali sono invece tenuti in sala conferenze
Alfredo Barbiero, Corte Banca Santo Stefano a Martellago.
lun
mer
lun
16 nov
18 nov
23 nov
PANE E LATTE: PRIME FORME
DI AGRICOLTURA E DI ALLEVAMENTO
NEL MONDO ANTICO
Elga Tomaello
Archeologa
ARMENIA: RACCONTO
DI UN POPOLO, RACCONTO
DI UNA NAZIONE
Paolo Gatto
Ricercatore storico
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“SIAMO TUTTI EDUCABILI”
MIGLIORARE NOI STESSI
E IL MONDO CHE CI CIRCONDA
Salvatore Porcelluzzi
Pedagogista e psicologo
mer
lun
gio
25 nov
30 nov
(20:45)
LA CHIESA PARROCCHIALE
SANTO STEFANO DI
MARTELLAGO
Bruna Rossetti
Ricercatrice storica
Amici dei musei
“MAMMA 7627 VOLTE”
Orazio Carrubba
Giornalista e scrittore
Maria Pollacci
Ostetrica
24 MAGGIO 1915:
LA PICCOLA ITALIA ENTRA
NELLA GRANDE GUERRA
Edoardo Pittalis
Giornalista e scrittore
mer
lun
gio
09 dic
14 dic
"ESSERE SINGLE,
STARE IN COPPIA"
Francesco Forcolin
Psicologo clinico,
psicoterapeuta e
sessuologo
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“L’AMORE SCONTENTO”
MADRI E FIGLI AMMALORATI
Umberto Dinelli
scrittore
Presenta Renata Cibin
Insegnante di discipline
umanistiche
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03 dic
33
17 dic
(20:45)
VENETO FRA NATURA E CULTURA
I BOSCHI DELLA PIANURA VENETA,
OASI DI BIODIVERSITÀ
segue visita al Bosco Nordio
Davide Scarpa
Naturalista
RUBRICHE
Cosa troviamo nei dintorni?
CHIESA
Chiesa S. Giustina 0,1 Km
OPERA FOTIFICATA
Mastio Federiciano 0,2 Km
CASTELLO
Castello di Monselice 0,3 Km
COMUNE
Monselice 0,6 Km
SENTIERO
Sentiero Monte Ricco
e Monte Castello n.6 1,2 Km
CHIESA
Eremo di Santa Domenica 1,9 Km
SENTIERO
Sentiero del M. Calbarina
e M. Piccolo n.7 3,3 Km
LAGO
Lago della Costa 3,4 Km
LAGO
Lago di Lispida 4,3 Km
MONUMENTO
Tomba del Petrarca 4,3 Km
VILLA
Villa Callegari MONUMENTO
4,5 Km
Loggia dei Vicari 4,5 Km
MONSELICE
IL SANTUARIO GIUBILARE
E VILLA DUODO
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Itinerari
A Monselice una passeggiata suggestiva e spirituale, un percorso che si
snoda tra la chiesa principale e le sei cappelle che fanno riferimento alle
sette Basiliche maggiori di Roma
Situata sul margine meridionale dei Colli Euganei, la cittadina di Monselice
conserva numerosi luoghi sacri, espressione di una devozione popolare forte
e radicata che ha saputo esaltare i valori della fede attraverso un patrimonio
architettonico e pittorico che pochi altri comuni padovani possono vantare. Vi segnaliamo in particolare il percorso Giubiliare delle Sette Chiese,
un singolare itinerario che da oltre 400 anni i fedeli devoti percorrono a piedi
in cerca di indulgenza e di un segno della misericordia divina. La Via delle Sette
Chiesette di Monselice costituisce un particolarissimo e suggestivo percorso
votivo, ma anche una passeggiata davvero piacevole che nonostante sia in
leggera salita è semplice ed adatta a tutti.
Attraversata la Porta Romana si accede al Santuario Giubilare:
sei cappelline intitolate ad altrettante basiliche romane alle quali il Papa
Paolo V, nel 1605, concesse il privilegio dell' "Indulgenza Plenaria", come
testimonia l'iscrizione in latino "Romanis Basilicis Pares" sulla Porta Romana.
All'interno delle sei cappelle si trovano grandi pale d'altare, dipinte da
Jacopo Palma il Giovane, pittore preferito della Repubblica Serenissima
Veneta. Il Santuario delle sette chiese è definito anche “Santuario domestico”
in quanto costruito per ospitare le spoglie dei committenti: la potente famiglia
dei Duodo, nota soprattutto per la fama di Francesco dovuta in primo luogo
alle sue imprese militari: infatti è uno degli artefici della vittoria di Lepanto,
avvenuta anche grazie all’efficacia di pezzi d’artiglieria potenziati sotto
il suo comando.
Questo sentiero di pellegrinaggio, passa davanti a molte ville riccamente
decorate così come davanti al Castello Ca’ Marcello ed al Duomo di Monselice
(Duomo Vecchio) che sono un ottimo luogo dove fare una pausa. Poco dopo
il duomo, si raggiunge la porta d'ingresso al grande parco di Villa Duodo.
A progettare questo edificio a fine Cinquecento fu chiamato Vincenzo Scamozzi,
ma venne ultimato da Andrea Tirali solo nel 1737. Il giardino geometrico è
dominato dall’Esedra di S.Francesco Saverio, realizzata sul finire del Seicento
per onorare S.Francesco Saverio che qui soggiornò nel 1537. Proprietà dei
Balbi-Venier, la villa funge oggi da sede distaccata dell’Università di Padova.
Da qui, si può godere una splendida vista sulla pianura sottostante e quindi
proseguire sino alla sommità del colle dove si trova il torrione federiciano.
Come da tradizione il 14 febbraio da ogni anno si celebra il rito della
benedizione delle Chiavette d’oro: i giovani innamorati sfilano davanti alle
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Sette Chiese per recarsi innanzi al corpo di san
Valentino e scambiarsi la chiavetta d'oro distribuita
dal sacerdote, simbolo di dedizione totale.
Durante le prime tre domeniche di settembre si
svolge invece la "Giostra della rocca" manifestazione che rievoca i festeggiamenti con i quali
Monselice accolse l'Imperatore Federico II di
Svevia nel 1239. Durante la Giostra delle Rocca le
gare degli arcieri, la prova di forza alle macchine,
le gare di corsa in velocità, il torneo degli scacchi,
la giostra con la lancia e il torneo a cavallo sono
le competizioni più caratteristiche. Nove sono le
Contrade che hanno riscoperto gli usi e i costumi
antichi dei quartieri e dei borghi e che si contendono la vittoria nell'emozionante gara equestre "la Quintana" e vanno a costruire il grande Corteo
Storico di oltre mille figuranti. Costumi, macchine
da guerra, botteghe e gruppi artigiani fanno
ripiombare per qualche ora la città nel periodo
medioevale.
RUBRICHE
IL RADICCHIO
ROSSO, PRIMO
ORTAGGIO
ITALIANO CON
MARCHIO IGP
di Daniela Gambato e Federica Zanata
La varietà di radicchio che conosciamo e che sono ampiamente
coltivate nel Veneto, non esistono spontaneamente in natura,
ma derivano dalla cicoria selvatica e sono state selezionate nel
corso del tempo per la produzione di foglie e germogli commestibili.
La varietà tardiva trevigiana è la più antica tra quelle oggi coltivate
ed era nota in tutta Italia già nel 1870; le prime esportazioni verso
i mercati esteri si ebbero nel 1884. La prima mostra-mercato a
Treviso, in Piazza dei Signori sotto la Loggia, fu inaugurata nel
1900. Secondo una tradizione ormai consolidata e storicamente
documentata, la patria di origine del radicchio rosso e delle relative
tecniche di imbianchimento con l'uso di acqua sorgiva è Dosson
in comune di Casier (TV).
L’evoluzione
Verso la fine del 1400 si iniziarono ad avere informazioni
storiche su questo ortaggio introdotto nella Repubblica di
Venezia, mentre nel XVI secolo iniziò la coltivazione del radicchio
denominato “fiore d'inverno”. Il tecnico che più adoperò per
trasformare il radicchio del passato nello splendido “fiore che
si mangia” fu l’agronomo lombardo Giuseppe Benzi, arrivato nel
Trevigiano nel 1876. Verso gli anni ’30, in parte per selezione
spontanea e in parte in seguito ad un’azione di miglioramento
genetico intrapresa dall’ispettorato agrario di Treviso si giunse
ad una suddivisione del radicchio in due sole varietà:
il radicchio a costa bianca (il più pregiato) e il radicchio a costa
rossa. Nel secondo dopoguerra si affermò il radicchio spadone
(o scivolone), dalle foglie affusolate e molto lunghe che giungeva
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
a misurare, compresa la radice anche mezzo metro, ma nel
giro di un paio di decenni anche la stagione dello “spadone” ebbe
fine, pur essendo quel termine ancora utilizzato come sinonimo
di radicchio rosso di Treviso. Sul mercato iniziarono ad affermarsi due nuovi tipi, entrambi dal cespo viavia sempre più compatto,
ma sostanzialmente diversi tra loro sia per l’aspetto esterno, sia
per il gusto: il radicchio precoce, caratterizzato da una grossa
costa bianca centrale, con varie diramazioni sul lembo fogliare
e quello tardivo, con lembo fogliare più stretto e costola dorsale
completamente bianca.
La produzione
Già alla fine dell’Ottocento il radicchio rosso era l'ortaggio
più importante del Trevigiano. Come riportano le cronache del
tempo, solo a Dosson ne venivano prodotti oltre 400 quintali
l'anno, per l’enorme valore di circa 10.000 lire dell'epoca; molte
famiglie ne traevano redditi di 3-400 lire l'anno, giungendo a
1500-2000 lire nelle annate eccezionali. I prezzi variavano da 15
a 30 lire al quintale per la merce comune, fino a 80 lire e più per
la migliore. Dopo questo periodo felicissimo per la produzione
e il commercio del radicchio rosso di Treviso ne seguì un altro
meno fortunato e precisamente tra la fine del secondo decennio
e il quarto decennio del ‘900. In quei lunghi anni nei quali
aumentò in Italia anche la povertà, la coltura del radicchio subì
un rallentamento e allo scoppio della seconda guerra mondiale
i produttori si erano ridotti a soli 55, per una produzione complessiva inferiore a 2700 quintali. Nel corso degli anni 50-60
del secolo scorso la produzione è decisamente ripresa, fino
all'attuale produzione di più di 40.000 quintali l'anno su una
superficie di 550 ettari. L'area di produzione tipica comprende i
comuni di Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Istrana, Mogliano
Veneto, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol, Quinto di
Treviso, Silea, Spresiano, Trevignano, Treviso, Vedelago, Villorba,
Zero Branco (TV); Piombino Dese, Trebaseleghe (PD); Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Scorzè (VE). È ormai assodato che il
Radicchio rosso di Treviso è alla base di tutte le altre varietà di
radicchio coltivate nel Veneto. Attualmente, le produzioni venete
tutelate dall'Indicazione Geografica Protetta comprendono il
Radicchio rosso di Treviso, il Radicchio variegato di Castelfranco, il Radicchio rosso di Chioggia, il Radicchio rosso di Verona
mentre sono classificati come Prodotti agroalimentari tradizionali il Radicchio bianco Fior di Maserà, il Radicchio bianco
o variegato di Lusia, e il Radicchio variegato bianco di Bassano,
oltre alla Catalogna gigante di Chioggia.
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Prodotti del territorio
A NOVEMBRE IL RADICCHIO
SI CELEBRA A RIO SAN MARTINO
Dal 6 al 22 novembre si svolgerà a Rio San Martino di Scorzè (VE) la grande festa dedicata al
Radicchio Rosso di Treviso IGP. Una manifestazione giunta quest’anno alla sua 34esima edizione.
Un evento che premia la tipicità della produzione IGP, esalta le qualità dei prodotti locali grazie
a grandi eventi culinari e sa promuovere il territorio con nuove interessanti proposte agro-turistiche.
Un appuntamento che raccoglie ogni anno 70mila visitatori e impegna oltre 200 volontari.
Saranno numerosi gli eventi da non perdere.
la ricetta
CROSTATA
AL RADICCHIO
I RISTORANTI
pe r i so ci
un o sc on to del
10%
Vi ricordiamo i ristoranti dove i nostri soci potranno avere lo sconto
del 10% sulla consumazione. Per poter usufruire di questa agevolazione
potranno essere esibiti a piacere la carta socio, il tesserino del bancomat,
la carta di credito o la rivista Io Socio.
RISTORANTE PERBACCO
RISTORANTE I SAVI
Via Moglianese, 37
Via Spangaro, 6
Scorzé VE
Peseggia di Scorzé VE
Tel. 041 5840991
Tel. 041 448822
CURIOSITÀ
247.000 t.
Produzione in Italia
Veneto 44%
Abruzzo 15% / Emilia Romagna 6%
Marche 5% / Lazio 5%
Raccolta del radicchio
Da settembre a maggio in Veneto,
Marche ed EmiliaRomagna. Nei mesi
estivi in Abruzzo.
Raccolta del radicchio lungo precoce
Da settembre a dicembre in Veneto.
Da ottobre a gennaio nelle Marche.
Raccolta del radicchio Tardivo
La tipologia tardiva viene coltivata
e lavorata solo in Veneto da
novembre a marzo.
(Fonte: elaborazioni e stime Ismea su dati Istat,
Regione Veneto-Veneto Agricoltura)
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
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Ingredienti:
230 gr. di radicchio rosso di Treviso
1/2 cipolla
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
sale e pepe
2 noci di burro
2 tuorli d’uovo
70 gr. di zucchero
25 gr. di farina
165 gr. di latte
Ingredienti per la pasta frolla:
135 gr. di farina
70 gr. di zucchero
70 gr. di burro
1 uovo
Procedimento:
Tritare la cipolla, tagliare il radicchio
a pezzettini, mettere il tutto in una
padella e fare soffriggere aggiungendo
sale e pepe, olio, burro e acqua quanto
basta, per almeno 5 minuti.
Preparare la crema: montare i tuorli
d’uovo, aggiungere la farina, versare
il tutto nel latte bollente e cuocere
fino ad ebollizione. Amalgamare i due
composti aggiungendo i due albumi
montati a neve. Versare il tutto in
una tortiera foderata di pasta frolla.
Guarnire con sottili strisce di pasta
frolla intrecciate.
RUBRICHE
I Pisani Moretta
Storia e
collezionismo
Venezia
Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro 3136
fino al 19 Ottobre 2015
Costo del biglietto:
intero € 10, ridotto € 7,5
Telefono per informazioni:
Call center 848082000
Non è data di frequente la possibilità di ripercorrere nel dettaglio la storia di una famiglia del patriziato
veneziano. Un’eccezione è senz’altro rappresentata dai Pisani di San Polo, meglio nota con l’epiteto di
Moretta. Il nome della casa Pisani, una delle più prestigiose di Venezia, evoca immediatamente sfarzo e
ricchezza. Suddivisa in molti rami, i più noti furono quello di Santo Stefano, cui si deve la realizzazione
della grandiosa villa di Stra (nell’entroterra veneziano), e quello di San Polo, dalle solide ricchezze
patrimoniali, che possedeva lo splendido palazzo gotico sul Canal Grande, decorato, verso il 1745, dai
più grandi artisti attivi a Venezia. A quest’ultima famiglia è legata anche l’omonima causa legale, forse
il più famoso processo che si svolse a Venezia nel Settecento, che ben esemplifica le dinamiche sociali e
le contraddizioni della nobiltà veneziana prima della caduta della Serenissima. Ci illumina sulle
vicende dei Pisani Moretta parte dell’archivio familiare, donato alla biblioteca del Museo Correr dal
conte Leonardo de Lazara Pisani-Zusto nel 1975. Non si tratta però dell’unico legame fra i Moretta e la
Fondazione Musei Civici di Venezia. A partire da alcune celebri opere di Canova, come il Dedalo e Icaro
e il gesso dell’Amorino alato, fino all’archivio di famiglia, i Pisani – e i loro eredi – nel corso di oltre un
secolo hanno voluto vincolare alla città di Venezia alcune straordinarie opere d’arte della loro collezione.
Molte di esse sono oggi a Ca’ Rezzonico: dalla Morte di Dario di Giambattista Piazzetta ai superbi piani
per consoles di Benedetto Corbarelli, fino al servizio da viaggio in onice e argento realizzato ad Augsburg
per il matrimonio fra Pietro Vettor Pisani e Caterina Grimani. A documentare una delle più importanti
esperienze collezionistiche in ambito veneziano è questa esposizione che, partendo proprio da questo
nucleo di capolavori, accosta un centinaio di opere già appartenenti ai Pisani Moretta, provenienti da
numerose collezioni private. Oltre ai dipinti e alle sculture, particolare risalto viene dedicato alle arti
decorative, come i servizi in vetro di Murano, le argenterie, i piatti in maiolica e porcellana, i merletti.
Sono esposti anche oggetti d’uso comune e alcune curiosità che documentano non solo il gusto ma
anche l’intima vita quotidiana di una delle famiglie più in vista della Venezia settecentesca.
Galleria del Motorismo,
Mobilità e Ingegno Veneto
Giannino Marzotto
Romano D’Ezzelino (VI)
Museo dell'Automobile “Bonfanti-Vimar”
Via Torino, 2
fino al 24 Dicembre 2015
Costo del biglietto:
intero 8 €, ridotto 5 €
Telefono per informazioni:
+39 0424 513746
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
Mostra unica ed incredibile, rinnovata nei contenuti, che mette in risalto la Regione
del Veneto terra di primati, invenzioni, culla di scienziati e fonte di molteplici record
scientifici, una terra operosa e dinamica che punta ancora oggi con le proprie eccellenze
a essere modello nel mondo. La rassegna racconta una storia che per secoli e decenni è
stata ignorata, dimenticata, sminuita da tecnici, studiosi ed amministratori e che il Museo
“Bonfanti-Vimar” ha riportato nella giusta luce. Incredibile il primo motore a benzina
brevettato al mondo dal veronese Enrico Bernardi il 22 agosto 1882 (Benz brevetterà il suo
tre mesi dopo e Daimler un anno e mezzo dopo), la prima donna al mondo pilota in corsa
nel 1899, il primo dirigibile italiano del 1905. Si prosegue con una carrellata continua di
cimeli, fino a giungere ai giorni nostri con Federico Faggin che negli anni ’70 inventa il
microchip, quella piccola “pulce” che oggi fa muovere tutto il mondo, e Massimo Marchiori
che una dozzina d’anni fa elabora quello speciale algoritmo che permette la nascita di
Google, il motore di ricerca oggi più usato al mondo, oltre a piloti di fama internazionale
e odierne Aziende leader nel settore tecnico. Una mostra davvero interessante che spazia
dalla storia, alla tecnica, che si può seguire nei dettagli grazie ai tanti QR scaricabili su
tablet o smartphone. Un visitatore ha lasciato recentemente questa frase: “Un Museo
diverso dove la staticità dei mezzi esposti diventa movimento, in un rincorrersi di
emozioni... insomma un “pezzo” unico nella miriade di musei senz’anima”.
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Le mostre in corso
La Vita
dell’Ottocento
con Giovanni
Fattori
Padova
Palazzo Zabarella
Via degli Zabarella 14
fino al 24 Dicembre 2015
Costo del biglietto:
intero € 12, ridotto € 10
Telefono per informazioni:
+39 049.8753100
[email protected]
Jean Dubuffet
Il teatro
del suolo
Padova
Giardino della biodiversità
all’Orto botanico
Via Orto Botanico, 15
fino al 01 Novembre 2015
Costo del biglietto:
intero € 12, ridotto € 10
Telefono per informazioni:
+39 049 2010222
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
Le celebri tavolette, i dipinti monumentali di soggetto risorgimentale, i magnifici
ritratti, le scene di vita popolare saranno riuniti in una grande mostra che ripropone
al pubblico l’assoluto protagonista, non solo della pittura macchiaiola, ma anche
del naturalismo di fine secolo. Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908) è stato
certamente anche per la lunga vita, la qualità, il numero dei quadri realizzati, un
protagonista di livello europeo. La sperimentazione della macchia cui lui ha dato un
contributo decisivo, è stata solo una delle fasi di un’esperienza di maggiore e più vario
respiro. Se nelle tavolette, come la famosa Rotonda di Palmieri, ha saputo dialogare con
il Quattrocento italiano, pur riuscendo a concepire una visione assolutamente moderna,
nei dipinti successivi di grande formato ha saputo raggiungere una dimensione epica
che lo accosta al realismo di Courbet. La pittura di Fattori, un artista impegnato sempre
fedele a se stesso, è riuscita, soprattutto nella rappresentazione delle grandi battaglie
del Risorgimento o della vita dura del popolo della Maremma, a rendere una fase della
storia italiana con un respiro che ricorda la letteratura verista di Verga o la poesia di
Carducci. La mostra consentirà di mettere a confronto non solo temi diversi ma anche
differenti soluzioni stilistiche che dimostrano l’evoluzione dell’artista. La sua grandezza
è stata nella capacità di interpretare tematiche universali, come appunto l’eroismo, la
pietà, il lavoro, la morte, che emergono nei suoi ultimi capolavori tra i quali "Lo staffato"
con una forza straordinaria da far pensare a Goya.
Gli ampi spazi espositivi del nuovo Giardino
della biodiversità dell’Orto botanico di Padova,
Patrimonio Unesco, accolgono la grande mostra
Jean Dubuffet. Il Teatro del Suolo. L’esposizione,
promossa dall’Università degli Studi di Padova
e curata da Nicola Galvan, riunisce i 324 lavori
litografici di Dubuffet e ripropone, a 51 anni
dalla sua prima esposizione italiana, l’eccezionale ciclo dei Phénomènes, realizzato tra il
1958 e il 1962. Nel 1964, Jean Dubuffet scelse
proprio l’Italia e gli spazi di Palazzo Grassi a
Venezia per presentare al mondo il risultato di
questa sua imponente, per certi versi irripetibile, avventura creativa, che il pubblico italiano
da allora non ha più potuto vedere nella sua
totalità. Accolti nelle collezioni permanenti
di alcuni dei più importanti musei del mondo,
quali il Centre Georges Pompidou di Parigi, il
MoMA e il Solomon R. Guggenheim di New York,
i 22 portfolio che custodiscono l’intero ciclo
giungono a Padova grazie alla collaborazione
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della Fondation Dubuffet e della Galerie
Baudoin Lebon di Parigi. Il Teatro del Suolo è un
progetto pensato appositamente per il Giardino
della biodiversità all’Orto botanico di Padova,
e viene realizzato in coincidenza con il periodo
di apertura di EXPO 2015, manifestazione
che ha per titolo Nutrire il pianeta e che vede
l’Università di Padova impegnata in qualità
di partner. Il suolo esplorato da Dubuffet
rappresenta, in questa particolare occasione,
la dimensione narrativa in cui si incontrano il
mondo vegetale, che l’Orto botanico racconta
dal punto di vista storico e scientifico, e quello
agricolo e alimentare, implicato nel tema
dell’Esposizione Universale ospitata a Milano.
Di entrambi costituisce il presupposto, il luogo
in cui essi affondano le loro radici. Del suolo
Dubuffet ha sottolineato, come nessun altro
artista prima di lui, l’assoluta centralità nella
vita e nell’immaginario degli esseri umani. RUBRICHE
APPUNTAMENTI
Sagra del
Rosario
Dal 25 settembre al 5 ottobre
Martellago
Mostra d'arte
Sacra
Dal 25 settembre al 5 ottobre
Martellago
Auditorium San Salvatore
Fiera del
Rosario
3-4-5 ottobre
San Donà di Piave
Festa de
a poenta
bianca e…
Festa d'Autunno
17-18 ottobre, 24-25 ottobre
dal 31 al 1 novembre
Jesolo
Concerto
in memoria di
A. Barbiero
Sagra di
San Martino
Dal 6 al 22 novembre
Rio San Martino
Dal 6 all'11 novembre,
14-15 novembre
Pianiga
Fiera dell'oca
con zogo dell'oca
in piazza
30 ottobre
Martellago - Ore 20:45
Chiesa Parrocchiale
7-8 novembre
Mirano
Mostra
del radicchio
tardivo IGP
28-29 novembre
S. Maria di Sala
Fondazione Banca
Festa della
Santo Stefano:
Madonna
Inaugurazione
della salute
rassegna
21 novembre
"incontraCULTURA" Venezia
Happy Halloween
31 ottobre
Martellago
Piazza Bertati
Mostra
"L'artificiere"
13 novembre
Martellago
Sala conferenze A. Barbiero
11 ottobre
San Donà di Piave
Dal 2 al 15 novembre
Maerne
Auditorium G. Tronchin
21° Festa
della Zucca
Mostra sulla
1a Guerra Mondiale
17-18 ottobre, 24-25 ottobre
dal 31 al 1 novembre
Salzano
Dal 6 al 16 novembre
Martellago
Auditorium San Salvatore
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
Festa e mostra
del radicchio
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Mostra
del radicchio
Spettacolo teatrale tardivo
Dal 4 al 14 dicembre
del mistero
21 Novembre
Maerne
Rievocazione leggende legate
alle tradizioni popolari venete
Cinema Parrocchiale
Martellago
Via Trento
Impianti sportivi
Appuntamenti
Trofeo canoro
radicchio
d'argento
Maerne
paese dei
presepi - mostra
5 dicembre
Martellago
Via Trento
Impianti sportivi
13 dicembre
Maerne
Auditorium G. Tronchin
Concerto
dell'Immacolata
8 dicembre
Maerne
Chiesa Parrocchiale
Passeggiata
di Natale
8 dicembre
Olmo
Festa in piazza
Concerto
natalizio
La lucciolata
finale
gennaio
Olmo
La casa delle
fiabe il giardino
incantato
26-27 dicembre, 6-7 gennaio
S. Maria di Sala
13 dicembre
Martellago
Festa dei
presepi
Pirola Parola
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
10 gennaio
Mirano
20 dicembre
Olmo
Chiesa Parrocchiale
Gara nazionale
ciclocross
13 dicembre
Maerne
Festa del
radicchio
3 gennaio
Scorzè
5 gennaio
Noale
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Lettera del Socio
RUBRICHE
IL LETTO
DI PROCUSTE
di Paolo Lenarda
Buongiorno signor Presidente, bene arrivato.
In un mondo impersonale, che vorrebbe tutti
anonimi, tutti assimilati, tutti uguali, quando
racconto le mie storie a me piace rivolgermi ad
una persona. Anche gli altri possono leggere,
anzi, è anche per gli altri che racconto la storia,
ma continuo a rivolgermi sempre a quella persona,
sperando di incontrare la sua sensibilità e il suo
interesse. Nel rispetto della singolarità e dell’
umanità di ciascuno di noi, è a Lei che mi rivolgo.
E Le racconto la storia di Teseo.
Teseo era un po’ più giovane di Ercole; anche lui
proveniva dal Peloponneso e gli ateniesi lo consideravano il fondatore della loro città. Lo ricorderete
nelle statue che lo rappresentano forte e imponente
mentre uccide il Minotauro, quel mostro metà uomo
e metà toro che terrorizzava gli antichi greci.
Teseo era un eroe mitico che difendeva i cittadini
e combatteva contro mostri malvagi che insidiavano
la sicurezza e la pace delle città.
E fra questi Procuste.
Procuste era un personaggio che voleva rendere
tutti gli uomini uguali: si metteva all’incrocio di
una strada e misurava i passanti facendoli adagiare
su un letto: se il viandante era troppo grande gli
tagliava i piedi, se era piccolo cercava di allungarlo
stendendolo come si fa con la pasta del pane.
io Socio / N. 04 / Ottobre 2015
Teseo lo ha ucciso, Teseo ha ucciso il mostro
malvagio, crudele e sanguinario.
Ma dopo 4000 anni non è morta l’idea di Procuste.
La moda, la televisione, le regole di comportamento,
le varie clausole di Basilea, le modalità di interpretare un bilancio, gli indici che vogliono riportare
tutti ad un numero sono oggi i nuovi Procuste
che vorrebbero impedirci di operare con la nostra
fantasia, con la diversità e con le caratteristiche
di ciascuno di noi.
E’ contro questo Procuste che dobbiamo lottare.
Sto scrivendo sul giornale di una banca e voglio
ricordare che non è pensabile che l’attività di un
imprenditore, la sua fantasia, il suo coraggio, la
sua sicurezza, vengano annullate da un indice di
bilancio. I moderni Procuste non possono cercare
di distruggere la nostra umanità.
Abbiamo avuto un Presidente che fa dell’ umanità
la caratteristica della sua vita e che ha regalato
alla nostra banca quella cordialità e quello stile che,
da commercialista, riscontro anche nel comportamento degli impiegati con cui, per professione,
sono chiamato a trattare.
Benvenuto Presidente, mi piacerebbe molto
incontrarLa e scambiare con Lei qualche parola.
Grazie.
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Consigli
utili
Le buone norme da seguire
nell'utilizzo della tua CartaBCC
quando la ricevi.
Firma la carta nell’apposito
spazio sul retro.
Memorizza il PIN, ricevuto separatamente.
Sarà necessario per i tuoi prelievi di denaro contante dagli
sportelli automatici e per tutti i tuoi acquisti.
Ti ricordiamo che il codice PIN è strettamente personale
e deve rimanere segreto. Raccomandiamo dunque di
non trascriverlo o conservarlo insieme alla carta, e
di non comunicarlo a nessuno.
Custodisci con cura la tua CartaBcc
e i codici di sicurezza.
In caso di danneggiamento o deterioramento consegna la
carta alla tua Banca e richiedine la sostituzione.
Se dimentichi il PIN rivolgiti alla tua Banca per richiedere la
ristampa di questo foglio.
Il PIN della carta è conosciuto solo dal Titolare e nessun
altro, né l’emittente né la Banca collocatrice.
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