delle scuole tecniche - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

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delle scuole tecniche - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
DELLE SCUOLE TECNICHE
E DEI MEZZI
PER RE NDERLE FRA NOI ADATTE
A nnGLIOMnE
L' INDUSTRIA AGRARIA E ~IANIFATTURIERA
llHI ..
m_DEL SOCIO ORDlNAIIlO
SIG, DOTTOR PAOLO PREDIER!
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letta, nella Sessione deUi 14 }flarzo 1852.
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No sce te irSUlll
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O argomento di molla importanza per queste Prov inci e ,
soggetto
nuovo pc,' ooi, uo metodo pratico noo per anco bene
un
inteso e definito , intendo oggi di prendere in esame, sicebè valga a trallenere alcun poco la vostra altenz ione, e porga ad oguuno di voi favorevole occasione di stud iarlo in appresso, sop,'a
basi più stabili, con qnello interessamento cbe esso merita, e del
'luale voi certamente lo troverete fomito, percbè avviluppato tuttora ed incerto negli effetti, come nella sua applicazione, Intendo di vole,'vi parlare dei mezzi, e dei metodi , per rendere le
Scuole Tecn iche bene adatle fra noi a migliorare l'industria agraria; d i chc tanto abbisogniamo, quan tunqu e mollo inoltrati
e bene avviali nella medesima; ed intendo di parlarvi ancora dei
mezzi adatti per favorire a dove,'c l' industl'ia manifatlurie,'a, nella
quale, se nOn vogliamo confessare di essere tuttora nell' infanzia ,
dobbiamo pe,'ò ammettere di essere mollo inferiori , e' tributa,'i
delle allre nazioni ,
VoI, VI,
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,
..
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DELLE SCUOLE TEClSlCHE
Le scuole lecniche, A. P. furono r iputate in genere quali ottime istituzioni, utili ovuoque t anzi necessarie per bene educare
le popolazioni nei miglioramenti industriali: ma come dirigerle?
come organizzarle? qual numero di scuole prescrivere? quale
metodo doversi adottare, amnchò producano quei favorevoli elIetti
che ahbisognano le nostre industrie? a qual classe di persone
denno essere appropriate? è ciò che la esperienza ha dimostrato
non essere ovunque convenevole, ne ovunque uniforme! Quindi
se fu facile ammettere fra noi l'utilità di queste istituzioni, ~ in
oggi difficile una savia applicazione delle medesime.
In una memoria letta nel decorso anno in questo luogo, nella
quale erano espresse moltissime verità, ed altrettante opportune
cognizioni, un' illustre nostro collega il Consigliere Conte Gaetano Zuccbini ci esponeva la necessità di promuovere fra noi l'induslria manifatturiera, anche in vista degli interessi agricoli ;
quell' egregio ed erudito discorso additò una idea madre, ed una
via da seguire feconda di utili risultameoti, se riesciremo di
vederla quandochesia ridotta alla pratica, in modo veramente proporzionato ed esteso; pur tnttavia non fu ivi fatla parola del
tempo, della entità, e della estensione a darsi nello intraprendere
fra noi la industria manifatturiera, onde appieno favorire questa,
ed in ispecie i nost"; intel'essi agricoli,
D'alll'a parte, poichè mi onoro di appartenere da qnalche
tempo alla Commissione Municipale, cbe alle Scuole Tecniche
Aldini e Valeriani sovraintende, e che ad imitazione di questi,
un medico avveduto, il Conte Albergbetti donava poderi in retaggio alla Comune d'Imola, per istituire colà simili Scuole Tecniche, così permetletemi l'cl meglio della cosa, cbe io imprenda
a diradare alcun poco quelle tenebre, cbe si presentarono appena
si entrò f... noi nel cammino della pratica applicazione,
IDnanzi però di scendere a questi particolari, non vi dispiaccia
ch' io ponga mente alle condizioni, ed all' indole delle nazioni, cbe
hene distinguonsi e primeggiano nella fabbricazione delle manifatlure, non cile vi rammenti alcun poco, ciò che furono ne' decorsi tempi, e per quali vie riesci l'ono nello stato attuale da noi
desiderato , Questo esame, quantunque falto alla sfuggila, ci farà
DEI, DOTT, P. PREDIERl
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conoscere viemmeglio la via migliore da seguirsì , siccbè colla debita alteozione, e con un savio ragionamento, potremo trarci
da quelle difficoltà, che finora ci molestarono, Parrà forse strana
a laluni di voi questa mia digressione, ma quando io penso, cbe
il geografo giunto in nuovo paese, ·a fin di conoscere le forme,
le valli, i torrenti, i confini di un territorio! benlosto va Il percorrere, e collocarsi sopra colline elevate, perohè da quelle alture
meglio è in gl'ado di scol'gere ed apprezzare il complesso degli
o"getti nuovi che desidera conoscere, così faccio stima doversi
s:guil'e in questo argomento nuovo, e credo sia · bene elevarsi in
primo luogo a quei punti, che lasciano vedere l' insieme, e le
cagioni delle cose, che si denno giudicare nei 101'0 l'apporli genel'ali , ma non nelle minime specia li dilIerenze; nella quale operazione discenderò poi nella Seconda Parte più d'appresso all'argomento trattato,
PAR'l'E PRIMA
Le nazioni cbe in oggi distinguonsi per eccellenza in manifatture. ponno distribuirsi in tre categol'Ìe, All a prima appartengono quelle cbe molto fabbricano, a miglior mercato , e con macchine bene adalle, gli oggelti di maggior consumo più ricercati,
e nel loro insieme ben anche più costosi ed importanti; di questa categoria la prima, forse l'unica è la nazione inglese, Alla
seconda io credo doversi collocare le nazioni, cbe più si distinguono nella molteplice invenzione degli articoli originali, piacevoli per la novità del disegno, dei colori, e delle qualità delle
merci, sempre variale e gl'adite, percbè più appropriate ai comodi, ed agli oggetti speciali cui furono destinate; ed in questa
categorìa la Francia tiene oggi il posto precipuo, come 51 conobbe alla grande Esposizione di . Londra , Infine la terza debbe
riserbarsi a mio credere per quelle nazioni, che senza tenere il
primo posto nella invenzione e bellezza degli articoli, o nella
grande quantità e buon mercato dei medesimi, pure sonO da Datura privilegiate per alcune speciali qualità di manifatture, in
causa degli oggetti che pOSSiedono entro il loro territOl'io, ovvero
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DELLE SCUOLE TECNICHE
per cagione della località, o pos izione favorevole agli smerci colle
altre nazioni vicine. La Svezia col ferro, la Boemia coi vetri
,
la Prussia coi ferri fusi, il Belgio colle armi e colla tipografia,
le Dne Sicilie coi zolfi, colle lave, e coi coralli lavorati, la Lombardia colla sela lì/ata, denno collocarsi in questa lerza catego.
ria: Le all"e nazioni tutte denno porsi soito l'una di queste tre
divisioni, Ovvero per eSSe le manifatture nOn sono il precipuo
alimento di una classe numerosa . delle popolazioni. O"a senza
voler cercare a priori di seguire veruna di queste vie per riesci_
re nella fabbricazione, pure qualcheduna si viene seguitando; ed
io credo, che uno Stalo debba esaminare in prima l'indole propria, per uniformarvi le proprie scuole, e manifatture, senza del
qua!e esame alla fine del conto si Iroverà in pura perdita.
lo non so ben dirvi, se sI rettamente parlando lo Slato, e la
Provincia noslra, passa ave,' VOce attiva fra gli Slati manifattu_
l'ieri, poichè esso ùislinguesi solo e sostiensi in causa dei prodotti agrari; ma se mai volesse un posto fra quelli, non potrebbe averlo se non che nella lerza calegoria, quella degli Slati
che si distinguono per alcune specialità di manifatture; le quali
appunlo per noi altro non polrebbero essere, Se non Se i nostri
prodolti agricoli più o meno manifatturati. Per bene dimoslrare
quesla opinione valga in Proposi lo un breve esame sullo slalo
attuale della induslria in generale.
Per vel'O ~ire, Voi pure dOVl'ele meco meravigliare, anzi
tlirei meglio spavenlare, pei gigaoteschi passi, che nello spazio di
un quarlo di secolo s.eppe fare, e fa lullavia ogni giorno, la iodusl!'ia in copia semp':c Illaggiore. Treol' anni addielro eranvi già
le slamperie; ma, ilacchè GUllemberg De addilava in Slrasburgo
il nuovo melodo pe,' diffondi:we le idee, non si era per anche
organizzala, come in oggi una novella potenza, cbe stampa nominiamo; e come per raddoppiare ancora questo accrescimento
del , pensiero e della parola, ne venne il vapore, e quella scienza sul lIuido elellrico, che io Dologoa ebbe culla, cd in Italia
splendore primiero; pc' quali polenlissimi mezzi si ridusse lo spazio pressocchè un gioco, e la dislaoza poco più di una parola.
Dal cominciare del mondo Ììoo agli anoi che corrooo, la velo-
DEL DOTT. P. PREDrERI
l
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cilà del cammino fu sempre eguale, nè mai crebbe: l cavalli
del deserto, il volo degli uccelli, eguagliano ancbe in oggi la velocità che essi ebbel'o, ed avranno io appresso; ma col progresso
della induslria, mercè le fisiche e le chimiche soienze, alcune
nazioni han saputo io pochi anni, fare un passo immenso, al paragone di quanlo seppe,'o praticare tutte insieme nei decorsi secoli. Se poi facciamo allenzione agli allri rapidi progressi avvenuti, abbiamo di cbe slupirci, osservando la nolevole differenza
di qualilà e quanlilà dei prodotti, di quantità e melodo di fab:
bricazione, coo notevoli diminuzioni ~i prezzi; la qual cosa quasI
ne rassicura ogoi uomo avveduto, come aocora fra pocbi aoni
nuove merci, e minori prezzi ponna venil'Oe ad alterare le attuali conliogenze. E valga il vero, la nazione inglese è sì lonlaoa dal declioare la sua polenza, e vaslilà di fabbricazione in
oggetti manifallurati, cbe solo la mancanza, o scarsezza dol consumo io Europa potrebbe aneslarla: Essa quindi promuove
con ogni maniera lo sviluppo delle idee, pel' accresce,'e i bisogni
individuali e sociali, e dilIonde ancora ed espol'la ogni anno macchine, da essa fabbricale iu copia sempre maggiore; talcbè se nell'anoo 1848 vendeva all' eslero 817 mila macchioe d'ogni maniera, questo numero si accrebbe ncl 1850 a più di un milione
di macchine (1). Nella esposiziooe ioglese già si oolal'ooo molle
malerie lessili nuove affallo venutevi dall' India, e dall' Auslralia, avute di subito in mollo pregio. Il juta del Bengala fu ben
tosto messo a profillo da due fabbriobe Soozzesi, siccbè gl' Inalesi slessi penetrati vi come sooo, slimano fio da ora cbe il juta
;ia chiamato, fra non mollo, a liberarli dalla lirannia del colone
americano, e dalla canapa russa ed italiaoa; menlre gli alh'i
nuovi vegelabili fibrosi e tenaci, cbe vedevansi pendere in lungbe
cioccbe in 'Iuella esposizione, varranno a coolendere alcuDi vaotaggi delle alt,'e piante (igliose fin qui usale, e Dio voglia seoza
daooo di quesla ooslra Provincia.
(I) Annali di Statistica di Milano Pago 296. VoI. 26. Serie li.
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DELLE SCUOLE TECNICHE
L~ nazione inglese, figura pure largamente ed in modo onorevohssllIlO nella pl'Oduzione del lino , Oggi mai la ques t'IOne trop-po lun~a,mente dibattu ta della filatura, e della tessitura a mace1una e ',v' ,rIsoluta dall'argomento più irresistibile, il fallo; sarebbe qu~ndl un vo ler negare in pieno meriggio la luce del sole.
e davanh a questa evidenza il Belgio stesso, il più largamente
possibile, fede le al culto del fuso e del mulinello, si è aneso,
ed ora esso pure da mano risolutamente alle al'mi terl'ibili e divoranti di Lcyda e di Newcastle, Le lane dell' Austrialia deb,
bonsi considel'al'e come una vera novità per l'abbondanza colla
'Iuale arrivano in Europa sopra legni inglesi, e sopratu llo per
II buon mercato, e le loro qualità distintive, Ancora le Sete del
lI enga la c della China, mel'cè il commercio inglese, ci innondano i mercati; essendochè la sola India inglese, ora ne produce o"ni
anno, circa 20 mila balle, Oltre di ciò, abbiamo noi posta v;ra
attenzione alle quantità dei prodotti dell' Australia c dell' AlIrica
chiamali fra poco a contendel'e in Europa, e for;' anco fra noi'
i! primato, in causa della loro abbondanza, col Sevo della l{abi~
Iia, e l'Olio dell'Australia!
Queste semplici indicazion i sulla produzione e commercio della
Inghiltel'l'a, dimostrano la utilità delle fisiche, e delle cbimiche
scienze, e la necessità di riparare, in modo vel'ameole conve.
~ e vole e giudizioso, alle nostre future contingenze; imperocchè
I mezzi fin qui seguili, o nulla farebbero, ovvero alcuni altri
adoUandon e , giovaI' potrebbero a tull' altri fuori che a noi medesimi, Uno esempio notevolissimo lo abbiamo nell' alluale filatUl~a a ~accbina del lino e del gargiolo, sicchè mi permellerete
cb lO qUI lo esponga, perchè opportuno, Imperava ancora nella
F rancia il Genio di Napo leone, quando quel Governo avvisavane
il pubb lico, che sarebbesi dato il premio di un milione di franchi, a cbi avesse inventata una macchina per filare il lino ed i!
gargio lo , senza però tagliarlo, cotonizzarlo, o la ceral'lo, con danno della robustezza del ti glio, " perciò senza togliervi la morbidezza, ed il bel lucido: Ebbene! fu detto allora dai più veggenti, che la Fralleia sfida"a con quel prem io la l'ivale Inghilterra, c che questa volevasi avvilire ed impoverire col blocco
DEL DOTT, p, PREDlERI
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continentale, collo zucchero indigeno di barbahietole, e colle macchine pel' filare i gargioli, ed i lini a vece dei cotoni, I meccanici delle diverse nazioni, udito il gl'an premio, si posero all' 0 pra con molto fervore; e gl' inglesi pel grande utile reale che ne
prevedevano furono fra i più attivi, Pure non erano inglesi cbe
riesci vano i primi, a fare utili passi nella ioyenzione ricercata coo
lanto dispendio; erano due semplici arlieri , l'uno francese, l' altro polacco che in Varsavia spingevansi sopra buona viu ; erano
i dilettanti Marcband e Gerard ai quali la storia conserverà un
nome onorevole, Dessi però el'ano ben lungi dalla meta ricercata, la quale poi si ottenne dagl' inglesi. Questi, fino dall' anno
1835, stabilirono nuove macchine, ed ottennero otlimi fili, in
oggi poi perfetlissimi e robusti, nelle città di Leeds, Newcastel ,
Glascow ed altre molte, (alcbè possiamo dire, avere la esperienza di molti anni, ed i! fatto, dimostrata la bontà ed utilità della
invenzione, Verrà tempo, e non lontano, che anche i lini ed i
gargioli si fileranno, come i cotoni, coi numeri 500, 600 , 1400,
cd anche 2070, tali quali trovavansi esposti a Londra dalla casa
Bazley di Manchester, Non è già che i filati di questo numero
sieno in uso, percbè ve ne vogliono 3,600,000 metl'i per formarne un chilogrammo, vale a dire la distanza fra Parigi c Palermo con sole libbre 2 oncie 9 bolognesi, ma ciò io dico per mostrare l'abilità dei filatori alluali, e la bontà delle loro maccbine, Ora dimanderò agli oppositori, se pnre ve ne sono, in qual
paese germogliò quel seme buttato con tanto lusso sulla Francia
col premio di Napoleone? fruttò solamente in Ingbilterra; perchè ivi esistono moltissimi meccanici da lungo tempo educati e
provetti; perchè ivi i capitali sono a buon mercato, c le associazioni commerciali od induslriali abbondano; e percbè ivi , più
di ogni altro paese, esisle la passione, il geDio delle maccbine ?
Molti colà si posero all' opra fino dall' anno 1813-; molti spesero
somme vistose forse perdute, ma fuvvi però quello industre inglese, tipo della sua nazione, il quale più abile ed avveduto giunse alla disiata meta! Voi ricordere te l'esito del blocco conlinentale per la Inghilterra, che raddoppiò di attività e di forza per
renderne frustranei gli elIelli, ma l'iCol'derete in pari tempo, che
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DELLE SCUOLE TECN ICHE
la Francia collo zuccbero indigeno da lei ottenuto. impoveriva
le sue colon ie. senza arriccbire il pubblico erario, La Inghiltel'l'a
iovece il divenuta in oggi padrona dei mercali. ancbe nei fi lati
di lino e canapa. come già era divenuta pei filali e tessuti di
~olone. e pe,' moltissime altre merci: Essa. è padrona non già per
IOll'lgo e p,'otezione. ma bisogna però convenirlo. è padrona perchè studiò e riesci a fabb,'icare in gran cop ia buone merci. cd
a prezzi inferiori. E se i francesi. collo spirito di cui abbondano .
avessero dipinlo il re Giorgio IV, con un fuso in mano. a vece
della barbabietola. ed inlento a collocare quello d' appresso ad
altri, mossi a dovere da una macchina a vapore, avrebbero meglio collo nello sp i,'ilo della nazione in glese. la qua le non si curava che un francese facesse dire alloro He va a {arti zucchero
( buttando quelle l'ape dali' allro lato dello slretto di Calais) quando conosceva. che più utile dello zucchero di barbabielole. si e,'a
per il loro commercio. la colossale industria del filare a macchina
i lini ed i gargioli in modo veramen te perfetto, Gr inglesi videro
bene. ed ottennero la palma. senza premio e pompa veruna ; ed
ottenuta la la continueraooo. fiuchè avraooo Dei propri concittadioi
uomini adalti a perfezionare le industrie d' ogoi maniera; pe,'chè
o Signori. io soo d'avviso coi migliori filosofi. gli umani eventi
nascere dal coocorso di due precipue ca gioni. e cioè. l'una nelle leggi governatrici del mondo civile, l'altra t libera, che l'arbitrio degli uomini risguarda; Il quale a,'b itrio non pUlÌ distruggere sostaozia llllente le delte leggi. ma può si in ord ine al tem po. come quanlo al modo. variaroe in mille guise l'esecuzion e,
Veniamo ora alla Francia. Ovvero alla seconda categoria per
mc anounziata. qu ella cioè che si riferisce alla invenzione. buoo
gusto, novilà e varielà degli articoli maDifaHurati, sia che questi si considerino di interno consumo. come per estero commercio: nfa neppUl'e io penso esse"e questa una buooa via da seguire
per noi. nè coll e nostl'e scuole tecoiche. od altre istituzioni. doversi pensa,'e ad emulare la Francia in punlo di m,1nifattUl'e.
perchè. come dirò in appresso. si è per molte ragioni impossibile il pervenirvi, Dirò anzi. che volendosi da n~i acc,'escere in
geoere le maoifatture, e le qualità differenti di quelle, senza
DEL DOTT. p, PREDmRI
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oltenere una parle onorevole nel difficile intenlo. ci p,'ocu rerel1lo
iovece. ed all' insaputa. la parle più facile . cioè l' abbonda.n~a d~:
gli artieri oziosi; vedremo accrescere fra noi le immol'ahta, gla
di troppo eslese e fun este. in causa dell' uso che si fa di fanciul li di o"oi . sesso oell c diverse fabbriche. e dell a impotenza
in
,
cui restano le fami glie, di procurar loro ulla mora le edu cazIOne,
la quale è tanto oecessaria perchè sorlano generazion i lranquill e.
laboriose. ed ouorate, Ollre di ciò bisogna pu,' ricordare , che
([uesta. e le allre nazioni manifatturie,'e. giuusero al punto ,li
primeggiare sulle altre. in 'causa delle leggi ed istiluzioni loro.
le quali sono alle oostre differenti. e mercè ancora il dispeudio
di somme fO"li. delle qua li però siamo sca ,'samen!e provveduti,
Le nazioni che seguono la via dello iovenziooi banno bisogllo. come la "F rallcia. di spende,' molle somme a pura perdita :
e l!'Ovansi gl'ado grado in circostanze inevilabili, sicché veggons,
accresciuti gli annuali 101'0 consunlivi: Direbbesi che gl' inglesi
lavorano pel' la borghesia, i fl'ancesi pcr l' al'istoCl'8zia , pel'chè
fra - queste due nazioni manifatturiere sono differenze d ' ogni manie,'a, Dicevami un amico mio. cbe h'aversaodo in Lood .... la City.
lo Strand. Piccad ily. si è sorpresi dalla fo ll a che si afl't'eHa .
cammina, e s' incl'occia a guisa di un formicaio; in Italia ed in
F ,'aocia farebbesi gl'aD cb iasso e parapi gli a; forse una specie di
disordino \1crrebbe di conseguenza; in Inghi llel'l'3 invece, nluDo
si ferma e guarda d'attorno, perché ogouno rumina l'affare che
lo aspetla. e so lo per pura distl'aziooe o divertimento si pensa
alle arti belle. ad Erato, ad Euterpe. a Tcrsicore. le quali muse
faono sì lieta la vita. sì nobile lo spi rito . sì fecondo il genio
ita liano, La vivace immaginazione degli uomini del mezzodi. è
un fatto. non eguagliarsi co lla ragione seria e calcolatrice di quelli
del nord. perchè sono due sore lle d' iodole differente; cupa ,e
severa la prima si appoggia al raz ionalismo, allo esame. ed 11
dubbio la segue; gaia e vezzosa la secollda è sostenula dal pas,
sato. Ira e nerbo dall' autorità. ed ha fede nell'al'venire, Lo na-
.
zioni. o Signori
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voi ne
conv~rrete
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denno adattars i alla
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che loro appartiene di rappresentare. sicché denno restar fedeh
all e usanze che la tradizione le comanda. ali' indole che hanno .
15
Vo l.. Vl ,
"
344
DEL DOTT, p, PREllIElll
DELLE SCVOLE TECNICHE
34 5
slalli al prezzo di bai, 62 per metro quadrato, Il Bianco di Zinco,
pure d'invenzione francese, verrà ben pl'eslo ancbe fra noi a soslituire con vantaggio la Cerussa,
Non finirei sì presto, se volessi solamente nominarvi le fabbriche di oggetti nuovi e svariati, cbe all a Francia mantengono
l'onore ed il primalo nella imenzione; pure in punto di maccbine, non è certamenle stazionaria per potel'si da noi sperare
quando cbe .ia, di avvicinarla, se non eguagliarla, La Turbine>
in venzione del Bourdin, non è da gran tempo in uso ; e da soli
qualtro anni in una maccbina a vapore in Lione, l'etere è sostituito all' acqua, Questa maccbina , inventata dal sig, Dutrembley,
è della forza di 25 cavalli, di un maneggio molto facile, e ri-
e cbe il: lo~o cli ma g~' impone : allonlanandosi dalla loro strada perdono dI vIsta, ,la gUIda, e rinunzia ndo al loro caraltere, non acqUls~ano perC\~ quello cbe ad altri appartiene, Obbedienti a questa mdole nazIOna le gl' inglesi accrebbero sempre con ammirabile
costanza le loro fabbricazioni, ed i loro smerci, lalchè consumano in , oggi, ogni anno per le 101'0 fabbr iche, una quanlilà favolosa dI, ?oto,ne grez~o, cioè 325 milioni di chilogrammi (1).
La quanh la dI calanca, mussoli ne, e te le stampate dagl' inglesi
• avrebbe nel 1850, fasc iato trenta vo lte in giro il mondo intero '
e cinquanta volte, se vi si aggiunga la quantità di tilo coton e d;
essi fabbri~ato e vendulo (2), Un solo fabbricatore , il signor
S~gwabe dI Mancesler, fabbrica ora in ogni anno 700 mila pezze
d I mussola di 25 metri ciasceduna, cioè 17 milion i e mezzo di
metl':' vale a dire qua si la metà della circonferenza della terra ,
cbe e, come sapele di 40 miliODi. Per contrario li fabbri ca tori
fra.ncesi piucchè la quanlilà , accrebbero la qualilà, e la varietà
del loro prodotti, perfezionandoli ancora nel buon guslo, Il merlll~s paturle dci Cateau, è il più ripulato ancbe dagli slessi ingle~ l . Le laoe filale per scialli soprafini bareges , mulhause, e mussalIne, vanno da lla Francia all' IDgbilterra ; ed al sig, Roch lin è
dovu~a l' in~e nzionc del bel rosso turco sul cotone, cbe noi pure
cerchiamo dI emulare, A I sig, Rymond quella è do vu ta del bleu
~ ltr~mare; come alle fabbriche di Malhanse, e dell'Alsazia si denno
~ mIg liori prodotti di cotone per fanta sie e tele slampale, In Sevres
II Slg: Eb~ l men fa ol'a ,dei rubini simili ai natmali , ed ivi la
f~bb ... ca dI porce llana, ·quella dei Gobelins per. arazzi , di Bau va is,
d I Aubllsson per tapezzerie, denno avel'si come primarie in punto
dI buon g usto, e di perfezione di lavoro. Per gli specchi Saint~Obtn '. Sainl-Quinlin, c Montlucon sono i primi stab ilimenli nelI arte velraria; menlo'e pel buon mercato, la Francia cede l' onore
anche lO questa merce all ' Ingbillerra, la quale vende bei cri-
c hi ede meno spesa, e mantenimento; lo stesso etere yj serve in-
defin itamente, salvo una perd ita di un litro ogni 24 ore . Ciò
null ' ostanle, quasichè la febbre delle invenzioni invada i francesi ,
d al sig, Lafond in Lorient, si pensa al cloroformio, ed all' acido
carbonico liquido, per ottenere con quelle macchine risultati ben
a nche maggiormenle ulili.
Ora, A. P" se avrete la sotTerenza di asco llarmi , vel'fò accennandovi quale sia a mio credere la vera ragione, per la quale
quesle due nazioni pervennero alla meta in cni sono, e COIl <Iuali
mezzi sapranno rimanel'vi per non breve tempo : ciò io credo
necessal'io, onde farmi strada a discorre l'vi più innanzi della via
che noi dovremo seguire, e della d irezione a darsi nlle noslre
scuole tecniche, ed alle alh'e istituzioni cbe ci appartengono, Taluno forse polrà accusarmi di essere troppo elevalo ed astratlo
Ilei miei concetti; ma se avrete pazienza, spero che il mio discorso vi riescirà cbiaro e dimostralo, quando discenderò alle cose
che ci riguardano,
La slOl'ia delle nazioni è quella tale raccolta di falli variati
e successivi, dalla quale è lecito al filo sofo, come ali' economista , trarre quelle deduzioni obe risultano chiare e manifeste, dal
confronto e dallo esame dei falli medesimi . La stori a pertanto
DOO debbI essere un inutile inventario di curiosità e fatti accidentali , ma un ord inato ed ulile magazzeno cbe espdme il lavo ro successivo, e gli andamenti delle umane generazioni in
( I) Aun ali di Stat i,tica: Fa,c icolo di Gennaio pag o 80 Milano 1852.
(2) ~I. ehevalier : Giornale E'po'izione di Londra N. 12 e Pago 90.
l
.,
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nEL nOTT, p, PREDlElll
DELLE SCUOL E TECNICHE
q uelle localilà ov' ebbero stanza, ed a seconda delle epoche in
cui vissero, Ora un lale esame ci rende manifeslo, che quando le nazioni furono celebrale e capaci di bene eseguire le migliori indl!strie e manifatture dci suoi tempi, sicchè si avessero
in pregio delle più belle, o si commerciassero fuori e per lonlani paesi, essere slale ancora quelle nazioni mollo innanzi nelle
scienze, nel C1'edilo, nella ricchezza, e nella polenza, più delle allre, che a parità di circoslanze avrebbero dovulo sopravanzarle : menlre si osserva, cbe la forma e la qualità d elle istituzioni, che le governarono, sòrviroDo, se buone, a dirigerle
nel migliore cammino, educandone la indole, ed islruendone gli
spiriti: I quali a loro volla limitarono la potenza e la efficaeeia
delle istiluzioni, per quello inconcusso principio, cbe permette alle medesime di giovare o nuocere, a seconda del buono
o del callivo principio che le informa, ed a seconda ancora d ello sviluppo, e dello stato sociale degli uomini ai quali furono
d esIi nate, Talchè come inslabili, le une - giovano, vivificano, c
spingono al bene; le allre come fig li e d'inerzia, e di ignoranza,
resislono eri amIllorzano l'efficacia e la forza di quelle; com pendiandosi nelle (lue antitesi di azione e reazione; moto e
quie ~
te; vita e morte, Perlanto qualora io osservo e ramm eulo , cb o
sen za scuole lecniche, gl' Ilaliani s'ebbero nel Medio Evo il dom inio della induslria e de l commercio; quaudo rammenlo che
senza scuole od accademie di belle arli, s'ebbel'O la piUma ed
altre arli belle al vero apogèo, come s'ave,'ano quell o del sapere per le istiluzioni di che si avvanlaggiavano i Govel'Di di
Venezia, Genova, Firenze ed allri molti, fra qua li Bologna tiene un po sto onorcvolissimo, io non posso a meno di persuader ..
mi che per avere il domiuio della indnslria e delle manifallm'e ,
o d almeno
p CI'
correre quella via che vi conduce, invece di comin-
ciare da lle scuole tecniche, bisogna anche in quesla noslra epoca,
avere le molteplici cognizioni scientifiche, ~minenti, ed estese come le altre nazioni j quindi .bisogna ave.'c le istituzioni opportune,
ed i mezzi maleriali che essi poss iedono ; seoza di che la 10Ua nelle
arti è troppo disnguale, impossibile la villoria, cerIo il danno
che risulterà alla fine della d isaslrosa ed inutile concorrenza,
3 47
L' illuslre Melchione Gioia parlando della induslria, e com mercio degl' Italiani nel secolo XV al XVI, l'assicura che questi popo li , se non Cl'ano gli unici, erano certamente Il primi e
più accl'editati fabbricatori e commercianti, ma erano in pari
tempo i più isll'uili e civili, Senza parlar vi delle mollissime fa bbriche llo lognesi d i garg iolo, di lana, e di sela, a Voi beo noIe
ricorderovvi, che oel 1538 la cillà di Firenze cootava 200 fab briche di panno, elle ogni anno producevano 80 mila pezze , Milano aveva 60 mila lanaiuoli, e la Lombardia, al dire del Doge
Mocenigo, spediva nel 1400 all a Venezia 30 mila pezze di panno, senza contare che la sola Bergamo ne produceva oltre a 25
mi la, e molle allre pezze, le varie cillà veneziane, Lo scadatto fu
sopracchiamato di Venezia, perchè appunlo ivi producevasi. Delle
tele di colone, e dei lini italiani, al dire del Verl'Ì, se ne faceva
uno spaccio grande dai Veneziani e Genovesi in Levanle, Le nostre seterie, i veluli di Genova, i veli di Bologna, i tall'età Fiorcntini, gli specchi di Venezia erano salili ad altissima rinomanza! E chi fu che in Francia trasporlò l'industria della sela, se
non se un Milanese nel 1520? e quella del lanificio, da d ieci
mila cittadini di Pinerolo , chiamati dal Re di Francia? Prima
d i Colbert la Francia era tributaria all' Italia; ora la cosa è molto
d ilTerenle, Basti però ricordare, che fu tempo in cui i genovesi ,
lombardi , lucchesi, bolognesi ., amalfitani, tarantini, e fiorentini ,
provv edevano del bisognevole 1'0rbe conosciulo , quando appunlo in quei secoli sp lendettero ancora questi governi, per la qualilà delle istiluzioni, e per la soienza della quale questi popoli
erano a dovizia, e più degli altri, forniti,
F u il progressivo miglioramento arrecalo alle manifattUl'e dagli allri paesi, in oausa di istituzioni più appropriate, cbe ci 101se il dominio di quelle, ed il vistoso commercio; 1/ quale domInio avremQ forse conservato, se noo ci fossimo addormentati, e resi
stazionari, per non dire più ignari, Per la qual cosa mi sarà lecito inferil'e, cbe lo sviluppo maggiore della intelligenza in fallo
di sc.ienza c d i arie, si è, anche in oggi, come in passato, la vera
cagione morale, per la quale primeggiano le due nazioni sull e allI'e in punlo d'industria e commercio ,
,
'
348
DELLE SCUOLE TECNICHE
Per vero dire questa mia opinione cbe affievolisce lo spirito
delle attuali intraprese, se prim a non siasi ria lzato la istruzione
delle popolazioni al livello ùi quelle nazioni, oltre che può dirsi
sufficie ntemente dimostrata per se stessa, viene pure ad essere
appoggiata dall' autorità di un Cbevalier, e di altri economisti
di molto sapere, " La proposizione (diceva egli non ha guari in
una Prolusione) che il pl'Ogresso morale ed intellettuale, ingeneri
Il progresso indusII'iale, può essere a s\la volta l'ipi egata e ridotta a questi altri termini, e cioè, che il progl'esso industriale, e lo svolgimento della ricchezza, allorchè si presentano con
i caralteri della perseveranza, possono a buon diritto servire d'ind izio, ed essere presentati come una prova dello avanzamento
intellettuale di quelle popolazioni '. Come! dÌl'à taluno di Voi
pe,'chè un popolo lìIerà meglio la lana ed il cotone, di quest;
lavorerà quantità sempre maggiori, e saprà di meglio in meglio
disporre i colori sopra i tessuti, perchè saprà fondere, tornire,
e ripulire una più gran quantità di vetri e cristalli, di ferro , e
di altri metalli, e lo farà ogni anno aù un prezzn inferiore, vorremo concludere di subito, che questo 'popo lo progredisce nella
intelligenza, e che la sua moralità è in progresso? Signori, allorchè Chevalier sostenne, clte l'avanzamen to industriale è una prosunzi one di progresso della scienza, e della diffusione delle cognizioni t egli credè prof~rire
UDa
verità, che ormai noo è più
dubbia, ma sibbene ammessa da ognuno che bene vi pensi. La
industria migliora e progredisce, pel'chè si fanno nuo,'e scoperle t
perchè queste si sanno applicare, c perchè l'intelli genza degli
operai vi si presla bene, e coope... viemeglio, Ricercando però il lato mOl'ale della questione, il quale non si presenta così
a colpo d'occhio, si scorge che l'avanzamento della industria
suppone essersi già f"rmati dei capitali, perchè ogni perfezionamenlo industriale per essere applicato in uoa vasta scala, vuole
delle somme considerevoli: O.'a, come si formano i capitali? cc
lo dicono gli economisti! mediante il risparmio; il quale poi suppone in quegli individui che gli accumu lano, l'impero di se medesimi, la forza conservatrice, Il miglioramento industriale esige
pure l'uso del c.'edito sopra una scala grande di proporzione ;
DEI. DOTT. P. PREDlERl
349
e Voi già sapete ciò che lo costituisce e sostiene, senza. ch' io
mi occupi di palesarvelo. Quindi è forza conveoire, che 11 progresso moi'a le ed intellettuale, è quello clt. ingenera ancora.1
pro"resso industria le, e cbe questo progresso si è già ottenuto
dal~e due nazioni che primeggiano sulle altre in fatto d' induslria ,
siccome diceva poc' anzi nel le due . dilIerenti maniere, alle quali
noi siamo troppo lungi da pensare in oggi di imitare e seguire.
Ma se mai voleste ancora altre prove, o Signori, per dimostrare che le istituzioni che abbiamo, che l'indole, che la
istruzione del nostro popolo, è meno avanzata di quello cbe abbisogni, per voler imitare le altre nazioni in punto di m~~ifattu­
l'e, io ve, ne ricorderò due per se stesse chiare e valutab.hsSlme,
La prima si è la inefficacia, dirò anzi, la incapacità di alcuni che
vollero' introdurre fabbricazioni straniere, o che introdotte non
le seppero dirigere e sostenere; quindi vi perdettero i capitali
spesi. E se ciò non avvenne talvolta, si fu perchè il Governo ne
sopperiva le perdite con premi sui prodotti, "- con assegni sufficientemente generosi ed estesi, o perchè il buon vole:e dei propri, con~
cittadini addi ttava 101'0 di preferire alcun poco gh oggetti nazlOna"
benchò di prezzo maggiore. Le nazioni manifatturiere, se si eccettui no alcune poche fabbriche, ricevono ed ammettono anche
in oggi la visita degli stranieri a studiarle, ad esaminarle: I gio rnali e le opere colla stampa, le scuole colle lezioni,. i musei
colle macchine, pubblicano ed insegnano i 101'0 procesSI, danno
delineate in tavole, o presentano al vero ed in modelli le macchine semplici e composte per il maggior numero delle fabb~ica­
zioni! Ma a che giova, dirò io, J' osservare il modo d. dlplDge,'e o scolpire, che giova pur anco conoscere le ,'egole, ~d i
precetti di queste arti belle, come del canto e della mUSICa,
quando a bene riescirvi, fra tanti individui che vi si npplicano,
riescono soltanto quei pochi che vi hanno gen io, dispostezza, ed
attitud ine vera, oltre UDa IUDga pratica! E bbene, per riesci re a divenir buon fondi lore di macchine, huon tessitore, buon tintore o
color ista buon ottico, buon lavoratore di specchi e cristalli, buon
gioiellier~, o costruttore di cronometri e di altl'i istrum~nti di
precisione, bisogna avervi il genio, J' attitudine, lo stud.o, la
,
...----------------------
~~----------~------------
350
DEI. LE SCUOLE TECNICllE
pratica, oltre i mezzi proporzionati! Molti ancbe in Fqncia ed
in rngb illel'l'3 si ùedicano all e man ifatture ma colà pure i now
vanta ogni cento non passano la med iocrilà, e fra gli altri dieci,
uno o due so lamente riesce buon fond itore, buon color ista , buon
direllore di lessitorÌa, buon d isegnatOl'e, insomma buon fabbricalore di man ifatt ure!
La seconda indicaz io ne da me annunziata per la difficollà
della riescita, si è quella, che si può dedurre dall'osservare le
Dosh'e campagne; va le a dire che nella coltivazione di queste
non adoperiamo per anche quegli usi, quei semi, quei metodi,
quegli attrezzi, quelle macchine, e quell e d ili genze, che bene si
converrebbero, e che in taluni paesi sono usale con profitto,
menll'e presso noi lrascuriamo di int,·odurle. Le nostre razze dci
bestiami domestici sono scadute al confronto di altre a noi vicine; si sa da mo ltissimi qual cosa dovrebbe p"aticarsi per migliol'arie; poco ci vorrebbe se vi si applicassero, ed eseguissero esattamente le regole opportune; ma la inerzia di ta luni , la man canza dei mezzi di altri, la incapacità dei più I ci fanno c·ontinua .. e molti caltivi coslumi antichi. e gli sforzi dell a Socie tà
Agraria, e di alt .. i agronomi, quan tunque lodevoli ed util i, sono
ben lungi da llo a vere ridotta la nostra P"ovincia, anzi lo Stalo,
a quella cultu ... , cbe pel p"ogresso delle scienze naturali donessimo possedere. Quind i è, dovers i ave .. e in mira, cbe pe .. riescire ad uguagli are od imita .. e le alt .. e naz ioni, conve .... ebbe
seguire la stessa v ia tenuta da lle medesime, non oggi, ma nel
secolo scorso, quando esse trovavansi nel punlo cbe ora locchiama: bisognerebbe l'ascia far cor .. e .. e liberamente a mo lt i la ca .. riera delle a .. li come quella degli studi, ed assisterli coi mezzi,
più di quan lo siasi fallo, affincùè fra tanti, qualcheduno pur vi
sia, che riesca al bene desiderato.
Ma se con tali metodi, e per tali vie vorremmo imitare le
n azioni manifalluriere ne ll' abi li tà, e nella meccanica, guard iamoci però, che per possede .. e queste industrie, non inciampassimo nell a moltitudine delle miserie, delle difficoltà, de lle im ~
moralilà, che quell e nazioni pu .. e si p.. ocu ... rouo, e pu .. lroppn
non vi ha dubbio possede .. e in oggi, come a tu lt i è noto, con
t
DEL DOTT. P. PREDIERl
351
proprio loro danno; essenùochè nello stato attuale delle arti, non
si riesce alla meta di perfezionamento, se non se pel concorso
di una grande quantità di individui, che a queste si applicbino
e lottino insieme di emulazione, di mezzi, e di talenti; d'onde
poi la più parle degli operai, meno islruiti e meno adatti, rimasti
delusi e tapini, malediscono il giorno dello ingresso nell' arIe,
per la ristrellezza ed abbandono in cui vivono. Di falli chi sono
quelle mollitudini che popolano gli spedali, i ricoveri, i manicomi, cbe formano i deportati delle colonie? che I"ÌDvengonsi di
presenle numerose e andaci negli ergastoli, nei postriboli" nel le carceri? Sono appuDto le moltiludini degli artieri e loro famiglie, agitati, delusi, demoralizzali, che male riescirono nell'arIe professala! sono lo scarlo necessario ed abbondanle degli
ignari e dci callivi per far scella dei migliori!
Un'altra difficollà che mi persuade, o Signori, a doversi da noi
seguire la via della prudenza in punto di CODCOITenza coi popoli
manifaLtUl'ieri, si è quella che risguarda la crisi che andremo
ad inconlrare colle 'variazioni dei prezzi nelle monete, e colla
diminuzione degli sconti e dei locri. L'oro già ribassò in Olanda
del l> per cenlo, ed il Chévalier con altd ecoDomisti, ricordando
le conlinue imporlazioni e scoperte della Cali fornia, dell' Australia e dell a Siberia, crede che f"a 20 anni l'oro possa essere ra dopp ialo in quantità, quindi diminuito dell a metà in valore. Nel
llOriodo di queste variazioni i possessori d i capilali, perchè aceresciuti, si IroveranÌIO per g"adi depauperati, eù il loro danno agiterà la mano d'opera, e quindi i commerci e le indusll'Ìe. Nè
dUl'anle le crisi e le incertezze flnamiere Cl'ebbero quelli e queste, perehè per essi ancora voglionsi basi determinale e stabili ;
mentre d'allro lato, se si considel'ino gli sconti di effetti di commercio, od i lucri dei capitali (che d iverranoo sempre più bassi
in quelle nazioni, già molto r icche di mezzi, di qnello cbe fra
noi si osservi) avremmo di che. persuaderei coi ralli, e difficile
e spinosa dovremo dichiarare questa via, che io vi diceva sul cominciare, essere necessaria a seguirsi; via che ba percorsa l'Inghilterra, cioè la nazione tipo per]' abbondanza delle merci, e
pel basso prezzo delle medesime; e cbe ha pure seguita la FranVol. l'l.
46
.,.
-
-
----,
.-.,...--
l
352
DEL DOTT, P. PI\EDlERI
DELLE SCUOLE TECNICHE
cia, tipo delle invenzioni, e del buon guslo in punlo di manifatture ,
L
..
.
e nazlODI pertanto che apparlengono alla terza categoria
sO,no que lle che noi dobbiamo osservare ed imitare. Quando su:
gh alt"l popo li si hanno naturali vanla"gi, quesli bisogna adoperare , ques l'I svo Ige l'c, apprezzare, perfezionare.
•
Avete voi del
ferr~ e del carbon fossil e ne lle viscere della le l'l'a ? Ebbene, siale
~ertI ?,he pol,,'ele ~abbricare con vanlaggio ghisa o ferro lavorao, plU degli altn popoli cbe. mancano o dell' uno, o dell' altro
oggetto, Avete del l{aolino, della Silice, del Feldspato dell, So l
neHc vostre
'
'
{
(dia
, . "min irre?. l'ol
rele fablmeare
cristalli e porcellane
cosIo hmlla,tlSsl,mo , Avele la Provincia collocata fra i gl'adi 40
e 'tbO ~I latltudme boreale? E bbene, collivate pure il gelso e la
v , e,. IIlale
. . pOlche
. , avanlartgierete
. la seta ' e preparaI c O Il'Imi. VIDI,
su •"II altn poporI, Ch e a b'Itano terre poste a differenti laliludin"
•
A:ete ter,reni fertili, pianure eslesissime, vi abbondano i
besli:~
m,?
'
. . coltivate le com pogne, semmute
cereali, foraggi, legumi
Imi.' canape, piantate frulla saporite I Vi tl'ovale posli in t :
reOl
palud'
' abbondevoli di acque irrigaI arie ? coltivate
er
"
OSI e b assI,
II.r,so.' la sp~:ta, il miglio; piantate i salici, i peschi, i piop~I, gli. ontaDI . così come per questo, le vostre seno le , le vostre
l?du,SIl'lC t le. tendetD.ze, i commerci, guardino sempre le condi ..
~IODI naturali, e I IDdole del popolo: allora, ma soltanlo allola, pel cumulo di questi elementi, e così adoperando con senno" pel'sevel'a~za, o~porfunilà, e discernimento, vellrele fiorire
e e,es c~re le IDduslne patl'ie, il ben essere. dello Slato! Adop .
rando
dlversameote
e
,
. . ' se qel.ca Ie d'I emulare le nazioni manifaHuri(l~
le, essend~ VOI pel' mdole agricola, vi troverete. alla fin del conto in
pura l,erdlta. Ma passiamo alla seconda parte del presenle discorso.
PARTE SECONDA
Ora che
v'I IIO l'a Iesato il mio modo di vedere !leali oggetti
'
a
s
ug"Il'e
e n eIl a Via
' d a segu irsi io ragione delle nalurali
•
d
f
d"
. 1:1
,
cooIZlOnl degli Stati, e dell'indole delle popolazioni discenderò
re,' così dire dali' allura in cui vi condUSSI' sul cominciare
'
t e
353
verl'ò più in hasso, per dirvi cioè con quale mclodo, e COli
quali mezzi io stimi doversi dirigere le scuole tecniche nel no·
stra Stato, e gli artigianelli che a queste credollSi di avviare.
E poi cb è a due panno ridursi i metodi fin qui adoperati in questo insegnamento, così di questi due metodi permcttetemi che vi
faccia brevi parole, Il primo, quello che l'e,' eccellenza sovrasla
i! secondo, si è il metodo così dello regolare, o scienlifico. Egli
è il solo che seguito a dovere t corredato degli opportuni mezzi,
e adottato da ,maestri di molto sapere, fa divenire buoni fisi·
ci, o buoni cbimici alcnni fra i molti studenti debitamente preparati, cbe a queste scuole si dedicano. Le arti, o Signori, per
essere esercitate e direlte in modo ve ram ente lodevole e perfetto, abbisognano di uomini moltissimo versati nelle fisicbe c nelle
cbimiche scienze, le quali, poicbè difficili a hene apprendersi,
bisogna stuùial'le nci primi elementi, e mano mano con senno
e con pazienza, progredire dalle cognizioni l,iu facil i ' e semptici,
alle più composte e difficili, coll' aiuto dell' esempio, delle esperienze, e della pratica, Anzi petO potere intendere gli clementi di
queste scienze bisogna, come tutti saono, avere in precedenza
prepa rata la mente dei giovani collo preliminari cognizioni ginnasiali, pur necessa";e porchè acquistino delle buone idee, e queste le ordinino a dovere Della mente, distinguendole nei loro differenti rapporti colle cose che ne circondano , e vi si riferiscono. Egli
è pertanto necessario chc, oltre al leggere, allo scrivere, ed ul'ìLme ..
tica, la mente del giovane ( onde possa fruire dei superiori in segn amenli, di quei che nuovi ed abbondanti frutti dovranno
arrecare) sia consapevole per qualche parte almeno, delle filosofiche dOltrine, comprese l; algeb,'a e geomelria, cbe d'ordinario con queste si apprendono. Ogoi naziooe segue questa via,
perchè la ragione ed i fatti dimostrano la più convenevole, prima di entrare nel vasto dominio delle scienze naturali in genere,
fra quali oggi primeggiano le fisicbe e le chimiche in punto di
pralica applicazione alla industria, E per verità, O Signori, la
scienza è quella che erea l'arte e la migliora; nè l'uomo cile
travaglia nelle fatiche, cd eSel'cita di continuo le membra, può
sollevare la mente a quelle intelligenze ed a quello cognizioni ;
., .
35 4
DELlE SCUOLE
DEL DOTT, l', PREDlEIll
TEC~ICHE
che sono proprie solla t d '
dall' infanzia; sicchè ~o:e e, gil u~m~ni educali ed islruiti fino
l n oggi SI conosce apparI
,
"
'
sllmavasl nedempi antichi allo I è ' I
uno, così
l'accesso alla su
' I
:
l'C l I ce lebre Pil!agora negava
,
a seuo a di filosofia
' ,
ignari di geomel"
~
, per quel gIOvani che erano
Le b Il
' Ila, , ossero pure in allre scienze educali e colli
'
e e OpCl e scnlle dallo eba I l
non avrebber
'
p a , dal Dumas, dal Chevreul
l'ebbero ivi
utili alle arti della Francia, nò
,
o ISSIIDe scoperte in fallo di cb"
fi
slCa applicala, se fossero ' sIate Ielle solamenle d
Imlca ,e Jl'O e dagli arti gianelli ines 'l' E
al popolo IgnnPel
lL1minare l'aI'tisla t
d
l, .' sse fm'ono bensì scrille per iI,
' acen o a lUi conOScere la caus d' f
meDI, cbe gli si presenlano nelle vari
" a elenoproprietà delle malerie ch
'
e operazlODI, e la nalura o
a lla scuola dello Cbapl 'l d e egh deve adoperare: ma l'artista
a
generali cognizioni' cbe o vleva essere innanzi provveduto delle
,
que cbimico '
,
(( lo non iscrivo l'Jet' Itl" a"le '
' IInsegnava compIUtamente
• ,
\11 pal'llco m'e
d'
CI
sCl'ivo JlC!' tl/tte le al'ti e '
, , ' ICe va laptal, fila
L'opera del Dum ' , PI~ OCIlI'O d. 1'Idllfle a principi comllni, ,
,
as e 10ppO noIa e laudata
l' '
"
spensI dal rammenlarvi il
"
perc I lO mi difu scr itta : Ivi ogni al' te p ~lOldo sClenllfico ed elevalo col quale
uo l'avare lume d
'
però cbe l'artisla sia .,
,
e appoggIO, a palla
vuon conOSCIlore dcII
l"
sica generale e sperimentale d I I ' a c lImlCa e della fiL o stesso melodo
, e a quale SI suppone islruito,
,
venne adollalo dali' illustre Cb
SIa che leggasi la sua b Il'
evreul ; e,
e opera, o cbe si ascollino l I ' ,
' d ' arh' e mestieri I
d a ,l ,leatro del Conservato 1'10
h" e l eZIODl
gDlzlOni generali add'
' e c Imlc le co'
Ivengono pUI' sem '
pIe necessane, Anzi egli
s tesso si fa provetto e p " t
aZlen e maesll'o di cb' ,
nanzi di passare alle CO" "
, h
"mlCa generale, inno, nelle quali po ' ,oDlZlonl c e alle slOgole arti si riferiscoI VI occorrono molI'
'
,
I anDl, pnma cbe quel
P rofessore abbia poluto s ' I
,
e aUnr e' talcbè a
'd'
,
t mtorÌa, cioè la teorica e la ' .'
,caglOn
esempIO la
sua scnola due inlere aDDateP~~;:ca della !Jnlura, occupano alla
S~\'I~o;~a~l e\~egli
sa~
(t) Devy, Dllpasfjllier e P'ycn I
' .
tissimc di Chimica apillic:la 'II
' . wnno plll'e pubblicate °llcre aprlaudi.
"
a
c
art.
,Ielle
qllal
'
,
"
n CI' parola .
J
I )lCrO non e qlll luogo te~
355
Nè solamente con questo metodo si istruiscono gli artigiani
francesi, cllè pure in Italia (ave si ami di ben riesci re e sianvi
i mezzi per seguire questa via) vediamo essere un tale melodo
l'l'esci 0110, Il chi arissimo Sobrero di Torino nella sua recente opera di chimica applicata alle arti, vi scrive per testo, tener
cgli pcr {ermo , che a feti' progredire l'arIe chimica , non altl'a
via si l)ossa prendel'e fuorichè quella dellit difusione della scienza
chimica, Difatti, o S ignori, dovete pure meco convenire, che a
bene dirigel'e e condurre una fabbrica di manifatture ed un arte,
le cognizioni elemental'i di cb imica e di fisica generale, e quelle
pur anca di disegno applicato aU' indL1stria non baslano, ma vi
accanono le cognizioni distatica, di meccanica e fisica più elev ata ed es tesa, non cbe le minute cognizioni di scienze applicate alla indusll'ia; e più di ogni allra cognizione teorica, servono poi mirabilmenle a rendere perfetto un ingegnere industria le, l'eserciziò deUa teorica colla pratica delle operazioni di
laboratorio, Ora pel'lanto voi ben vedete quante difficoltà siena
a superarsi, l'l'ima di polersene sperare fl'a noi risullamenti di
m olla importanza, ma in pad tempo anca sarele convinti che
quaudo si volessel'o introdurre buone fabbdche di manifatture
diverse nel nostro stato, converrebbe organizzare in molle looaIità queste scuole, ed assegnando alle stesse abbondanti mezzi e
buoni maestd , ripetere per così dire fra noi quella- che bene e
lodevolmente si è praticato e si pratica in quelle nazioni che ora
pdmeggi'lllo in punto di arti e mauifatlure,
Qnantunque pel'ò io vi abbia così parlato, e voglia voi pure
persuasi essere il metodo scientifioo suesposto l'uuico anzi il
migliore per formare dci chimici e dei meccanici direttori di gl'andi e celebra ti stabilimenti industdali, pure conviene ch' io v'induca a non seguire questa via, percbè la opportunità del lempo, la sca rs ità dei mezzi, l'indole del nostro popolo, la istruzione dei nostri artigiani, la piccolezza dei capitali cbe si {,ossona
dare alle m anifaltUl'e, il lucro maggiore cbe per questi pagasi fra
noi,la mancanza 'd i estesi commerci, congiuntamente alla maggiore
utilità risultante dall' applicazione di capitali a ll a nostra agl'icolt ura voglion'o che noi ci atteniamo per intanto al secondo melodo;
'"
356
DELLE SCUOLE TECNIClIl~
a quel melodo che nelle scuole tecniche, dicesi non scientWco.
ma empll'wo, dimostrativo, o per meglio dil'c pUl'ameote ele"
mcotare; quel metodo che ama d'iniziare i nostri arligiaoi nella via di una pratica più regolare; quella via che può istruirli
dei principii elemenlal'i di fisica e chim ica generale, percM conoscano le definizioni delle operazioni , le pl'oprielà generali dei
corp i semplici e composti che dovranno cadere fra le loro mani;
clle tolga ad essi la forza degli antichi pregiudizi; che Ii renda
ohbedienti ai chimici ed ai fisici direltori degli stahili men ti che
si vo lesscro creare. Non è I; prima vo lla, o Signori, che le cose
d iscrele sono da pl'eferirsi alle alti me, e voi pure, lo spel'o, allorcbè
vi avrò esposte le mie idee, dovrete convenire che in allenzione
di isti luzioni più adalte, di mezzi più abbondanti, di tempi piìt
maturi, il melodo empil'ico dimostrativo, debba ora preferirsi
fra noi in questo tecnico insegnamento, E di vero, proposlo un
fioe qualullque, per quanlo hello e subl im e, non si PIlÒ con saviezza tendere ad esso, Se Don se coi mezzi che si llao11o, e pel
tanto solo che è possibile, Avele voi nn fanciullo a educare?
Ebbene, non scoslatevi da lui, osservale i suoi passi, la sua
imperizia vi stia presente, noi lascia le avvicinare al pericolo;
sorveglialelo, amatelo, CUSloditelo, ch' egli è inespel'lo, elo' egli
è debole, ch' egli è fallibile! cuoprite le sue membra, nudrite
il suo corpo, istruite la sua mente, perchè senza di voi egli
non può uulla e perirehbe; quella liberlà che egli desidera, frenalela pel suo meglio; quel molto cibo che dimanda Don glielo
concede le : Così fa la huona madre, e se ne trova contenta essa,
lodala dagli altl'i, robusto il figlio, divenulo csperto, adulto,
capace per lui e peo' gli altri! Avele un infel'mo a curare di
oftalmia? Tenetelo lontano dalla luce; quesla lo csaspera, lo
amala: solo per gradi avvezzalelo a lume sempre magg iore, Pure, chi non vorrà lodare il fecondiss imo e splendidissimo sole,
che ogni cosa cresce I colora, e governa! Vo lete voi intraprendere
un grandioso lavoro ? osservale se ne avele i mezzi: laslliate che
altri vi stimo li, vi lodi, vi spioga, vi seduca; vi fo sse pur anco
la opporlunità, la bellezza, la sa lubrità, la ce lebri là, tnlle quesle cose sono un nulla accanto alla ruiua delle voslre finanze,
DEL DOTT, p, PREDIERI
"
351
'I
tanto dispendIO, AnZ I a
alla perdita dell' oggetto desldera.o con
na', errasle nel con'\' be spco'avale, se I
I
vece di quel la cele JI'I a c
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'l , f' Ililo perdulO,
i meZZl VI hovelc e a
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celto, e vi mancassero
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'alo I Ciò avviene di spessO,
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ram i nlYo
IsonO!
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fUggitIVO, esu e,
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•
'"
358
della popolazione, affine di rende,'e adatta la sua indole, in oggi
assai differente; finchè la quantità dei nostri capitali non sarà
per quella guisa accresciuta notevolmente; finchè il nos tro popolo non avrà l'altitudine, la tendenza, il bisogno; fiochè il lu cro dei capitali non sia la metà di quello che in oggi si pl'esenta, noi siamo come il debole fanciu llo che io nominava poc'anzi, come l'infermo di ollalmla che non può soffril'e la luce del
sole, come il desh'iero romano di poca lena, che vuole escludere
alla prova quello di maggior corso I Siccome però in geometria
le figure simili non sono eguali, così la confo,'milà delle istituzioni fra l'uno e l'altro sta to , non consiste nell' essere le stesse
a capello, ma nello avere la medesima proporzione coi rispeltivi
paesi a cui vengono accomodate, Seguendo pe,'tanto questo savio
precetto, adoltando la via elementa,'e e dimostrativa, che la buona ragione ne addita di preferire nelle nostre scuole tecniche, in
causa delle condizioni attuali in cui siamo, non ci troveremo
so li, chè ben molti l' adotta,'ono, qnantunque con differente pensiero, In Italia, il TODini di Verona rispondendo ad un quesito
pubblicato in occasione di premio da quella colta ciltà, poneva
a lle stampe un mannaie di Chimica tecnologica, la qual e scionza
piucchè maestra, è ivi artigiana essa stessa; e facendosi più addentro in tutte le officine degli a,'ticri, esamina, e dimostra gli
utensili, gli apparecchi di ognuna, nOli che le materie prime che
in ogni arte si adoperano; consid era poscia i processi diversi cùe
possono dare gli effelti differenti che si desiderano, e mostra le
maniere di operare, i vantaggi da procura,'e, tenendosi piultosto
ali' uoo che all' altro, a secooda dei casi. lo quel manuale il ToniDi risponde agli artie,'i ogni più minuta dimanda, c con un linguaggio artigiano ed insieme scientifico, parla dei semp lici in
p,'ima, quindi dei composti metalloidi e non metalloidi, e per
gradi conduce 1'a1'tigiano ad apprendere i nomi e gli usi delle
sostanze, degli apparecchi, delle manipolazioni, non cbe le difficoltà cbe trovansi nelle varie chimiche operazioni, c le ragioni
che quelle difficoltà farebbero Scompari,'e, Così adoperando il Tonioi non si propone di fare dci perfelti chimici, e molto meno
dei direllori di manifalture, ma vuo le avvezzare gli artigiani a
3,,9
DEL DOTT, P. PREDlER!
DEr. LE SCUOLE TECN IC HE
conoscere le cose che adoperano meglio di quello sapessero innanzi, affinchè possano obbedire alla direzione di un chimic,o
provetto, istruito nei migliori istituti, e cessa li in 101'0 gh antIchi pregiudizi, e resi più idonei cd avveùuti pc,' quella nuo~a
istruzione, si possano intraprendere con speranza d, migliore nescita talune di quelle spec iali manifatture, che lo stato addimanda in ragion e degli oggetti che vi esistono O vi crescono, non
che dei commerci Iimitali ed interni.
Pl'Ìma del Tonini il Gil'ard in, invitato dalla città di Rouen
ove trovasi professore, nel suo libro elementare espone a,lI? s~uo~~
di chimica industriale per uso degli artigiani, le COgOlzlO DI plU
adalle, e colla maggiore semplicità e chiarezza non si, scost,a d~l­
la qualità popolare e speciale; che nel comporlo ~gh ,er~s, PIOposto. In 50 lezioni il Girardin, oltre un corso d, chnu"ca elementare accenna e tralta i processi più . usuali delle arh e manifallur; e dei l'~incipii 'generali di tutti, secondo i vari quesiti
e soggett; di scienza che h'alta, nè ,parla a dist:SO di alcuna, Ili
esse; e piuttosto a chiarirle coi fatt, e le espenenze, le dottnne
adduce e sl,ieoa di preferenza i falti stessi, cd i lavori cbe sono
,
•
1
'
i più frequenti nelle al'ti. Quin di ommette, quelle m~ te c,og~~zioni chimiche che ane arti non ponno ven,r necessane, L ~'h­
sta così educato, quando però sia esperto ed ish'uito a suffiCIenza di preliminari cognizioni, apprende a conosce,'e i feno~e~,i
e gli oggetti che debbe osservare e maneggiare; e fallo P?1 PI~
es peTto può, se glielo concede talento e forluna, prosegulI'e gli
studi nelle scuole superiori, ed in quegli istituti che finora non
possiamo che desiderare, per quanto per~ risgu~rdano la utilità
che possiamo sperare in quelle poche IDduslne, che alle no-
stre condizioni si riferiscono. Sì, o Signori, avessimo
pUl'
anco
degl' istiluti teonici ben provveduti di mezzi, di lahoralori, di
oni maestl'Ì io credo che seguendo la via della saviezza, uon
bu
,
, , d 11'
potremmo scostarei di molto dall' industria agricola, CIOe, a
gricollura propriamente della, c dalla ~iglior~ lavo,'azlOne d,
quelle mauifatture, che coi nost,.; prodoth poss,amo sostenere e
a:
favo";re,
Quanto vi ho dello di sopra dovrebbe essere sufficiente per
47
Voi, VI,
".
------------------------...~------------------DEL DOTT, p, PREDIERI
360
DELLE SCUOLE TEc~lcnE
dimostrarvi, cbe se noi in punto di manifallure, sforzandoci, riesci remo a fare un passo, le allre nazioni ne faranno cento' se
noi
una merce lavorata nei mercati 'piÙ
notevoli, essI CI aDogheranno per quantità immensa di manifatture, ci rovineranno pcr bassezza di prezzi, pel' bontà di articoli, per facilità di trasporti c commerci, La favola della rana
e del bue ci stia sempre dinnanzi, perchè la conosco molto confacente al nostro proposito, La imitazione non ci itluda, la invidia non ci acciechi, l'orgoglio Don ci sovrasti j )a prudenza iovece e la saviezza ci assistano, e ci consiglino pel nostro meglio.
e queste due ,,'irtuose' soretle appunto dobbiamo se~uire, se vogliamo cammmare nella via detl' onore e detl' interesse,
Quando io penso, o Signori, clte ognuno di noi ha studiato
fisica e chimica senza per questo avere avuta la pretensione di
vole~ riescil:e chimici e fisici perfetti, e che quelle cognizioni
acqUistate CI servono tuttavia per conoscere la natura i nomi
le proprietà detle sostanze e detle macchine; quando iO' rammen:
to, che senza d i quelle non avremmo ordinato le idee cd istruito
il nostro
di altre più elevate cognizioni, io 'mi persuado che gh artlgl3nelli dovranno nelle scuole tecnicho apprendere
~uel, t,31ltO, che serva a renderli più docili, più avvertenti, più
lStrul1t nella confezione delle nostre manifatture, sotto la direzi~ne ~ei fiSi,ci : ' dei chimici riputati, che quivi amassero di appltcarsl al miglioramento di alcune più .produttive, e più dimandate industrie, Queste industrie, o Signori, ponna essere in buon
numero da occupare le hraccia degli operai, che nelle città e
castella ' non si occupano di agricoltura; e le manifatture che
qui .. i potrebbero prima delle altre favorirsi collo introdurre fra
noi qualche fisico e chimico r iputatissimo, c coll' appog"io dei
mezzi materiali e morali, cioè della istruzione tecnica "mealio
diretta e più elevata, noo sono io piccai numero, L'agricolI:ra
dello Stato ci porge come precipui prodotti la canapa la seta
il
l'olio, i vini, i cerea li, i fora ggi; la pastori:ia ci
ge Illvece buon numero e varietà di bestiami, ed i 101'0 prodotti
{li carne, lalle, farmaggi t lane. pelli, sevo; la selvicoltura ci som~
ministra la potassa, i legnami, il carbone, le castagne, le gbiapde ;
org~glioselli, re~beremo
~ntetl."~to
l~no,
por~
361
Ebbene! senza occuparci di allre estranee manifatture, di quelle
per le quali tutto ci manca, perfino la maleria prima, perchè
non dovremo cominciare da quelle più produttive, che agli
anzidetti prodotti dello Stato si rifel'Ìscono? Perchè non si
potrà dirigel'e le nostre scuole tecniche a migliorare gli operai
che dovranno occuparsi io queste nostre manifattUl'e, lasciando
poi libero il campo alla classe media, di inviare i suoi giovani
ad apprendere 'Iuelle industl'Ìe in celebri istituti esleri, ben provveduti di celebrati maestri. e di tutte quelle istituzioni, e quei
mezzi che ora non abbiamo? Perchè non si potranno trasportare nello Stato i miglioramenti che altrove si osservano in talune manifatture che noi pure fabbl'Ìcbiamo? Forsechè non potremo noi chiamare un buon ingegnere per la direzione di macchine a filare lini e canape" ed a lessere 'Iuesti filati, pure con
altre macchine, come in oggi si pratica altrove? Forsechè la
istruzione migliore ai nosh'i artiel'Ì potrà impedire, anzicbè appoggiare, simile desiata pl'atica? Perchè non si potranno migliorare i processi dei nostri vini più scelli, ed anche in qualche
Ilarte almeno i pi" comuni colla piantagione di uve più buone,
di metodi più adatti, di istrumenti · più appropriati, di attenzioni più estese? Forsechè una istruzione cbimica, pUI' anco supcrficiale ed iucompleta, potrà nuocere agli operai, che denno servire in fabbriche di cond"pelli, dirette da bravi pratici, siello
pur anclle altrove istruiti in questa utile industria? Forsecltè le
moderne fabbriche di stearina, quelle di terraglia e cristalli, c
quelle non meno uti li per la buona fabbricazione della carla,
non potranno migliorarsi fra noi, senza correre una via tulla differente da quell a che io diceva? Guardiamo ancora il nostro subbiella da un altro lato, da quello che pdma di ogni altro ci
debbe stare innanzi, percbò si riferisce alla buona agricoltura :
Forsccbè non gioverà cbe i nostri campagnuoli, col frequentare
le scuole tecnicbe, vi apprendano le ragioni per le quali denno
dirsi difettosi alcuni altrezzi rustici che essi adoperano, ed ivi
ossel'vino buoni modelli, e vi ascoltino precetti ed istruzioni appropriate intorno alla maniem d i conoscere la natma chimica dei
t erreni, le qualità c quantità dei corpi che costituiscono li più
•
'J
,I
362
DELLE SCUOLE TECNICIIE
idonei alle speciali cullure; la ragion cbimica e gli amendamenli
del terrcno arido o calcare, dcII' alluminoso, od argilloso, dcil'arenoso o silicio, ovvero di quello cbe comunemente chiamiamo tBlTeno che cola? Chi è cbe vorrà negare dover riescire utile che i noslri campagnuoli app,'endano le diO'erenze chimiche
degli svariati concimi, e le ' ragioni che inducono a preferire questo o quello, iD ragione del (erreno, della cultura, dell' avvicendamento, della pianta, del prezzo, della stagione, ovvero delle
allre circostanze locali? Per me io cred~ essere mollo utile che
i giovani dediti alla di,'ezione della cultura dei campi apprendano, oltre le cose deHe, anche le diO'erenze chimiche dei fora/(gi, e le variazioni che questi subiscono negli organi digerenti
del bestiame, e conoscano pure i motivi cile inducono a preferire gli uni o gli alh'i, in modo semplice, ovvero frammisti a
sale e ad alh'e sostanze, a seconda dci casi, Non si tratta già
col metodo elementare c dimostrativo sopraccennato delle scuole
tecniche, di vale,' fare dei fisici o dei chimici, cbè non occorre
divenir lali per essere buoni agronomi, ma solamenle di apprestare ulili cognizioni alle classi di persone, che si occupano di
manifaHure, c del precipuo nostro soslenlamenlo, l'agricollura.
E. quando il maeslro coli' abililà necessaria seguirà per gl'adi la
v,a che dalle nozioni più semplici od elemenlari, conduce alle
più difficili o composle, non polrà se non se arrecare vero giovamenlo agli a,'ligiani, ai fallori, e campagnuoli che vi andl'anno
ad ascoltarli.
!Ila è tempo, o Signori, ch' io raccolga le sparse fila del mio
dls~orso, ed in pochi detli vi ripela le massime principali, che
io lDtendo , doversi seguire nella direzione delle scuole lecniche ,
scopo preCIpuo di codesto mio ragionamento. Tali massime io
credo doversi compend iare colle seguenli parole:
t. Che le manifaHme nella noslra Provincia debbono Iimilarsi e riferirsi, come le altre di tu Ilo lo Slato, ad alcune di
quelle che risguardano i nostri p,'odotti agricoli, cioè a quelle
per le quali in oggi un morle,'ato dazio proleUivo, e le spese di
porto e commissione ponna bastare a bilanciare le diO'erenze risultanti dalla maggiore abililà e quanlila di fablll'icazione di
smercio c buon mercato che ali"; popoli slubilirono.
'
DEL nOTT. p, PREDIERI
363
2, Cbe le scuole tecniche fra noi, denno avere in mira il
miglioramenlo di quesle speciali manifallme, c quello ancora
che può riferirsi alla nostra agricoltura c pastorizia.
3. Che lali scuole per riesci re al fine indicato, debbono occu·
parsi iu pl'ima della isl!'Uzionc elemenlare melodica, poscia della dimoElI'ativa c pratica, pe,'ò colle parole c coi modi adalli
alla capacilà della nostra classe arligiana.
4. Che alla direzione delle fabbriche di · manifallmc, o di
qualunque officina indusll'iale, occorrendo un Iimitalo numero
di persone, no polendosi queste islruire fl'a noi per mancanza
di idonei islituli lecnici, e di mezzi l'l'alici convenienlissi mi, è
meglio che i dirello,'i delle fabbriche da istiluirsi, siena presi
ave h'ovansi già educali e provelli, somminislrando poi ai medesimi mcrcè le noslre scuole, abili ed islruili operai suballerni , affinchè coad iuvino alla migliore riescila della intrap,'esa, e
dessi ancora ne siena rell'ibuili in copia maggiore, cioè eguale
alle buone funzioni somminish'ale,
5, Che se alcuni giovani nostri concilladini o slalisli, amassero di seguire questa carriera del miglioramento delle manifatture, pol,'aono (come laluni gia pralicarono con successo ) iu
prima istruirsi nelle nostre scuole universilal'ie, e falli ingegneri
leorici, apprendere poi nelle eslere scuole cd officine più riputale, quella più elevata islruzione leol'iea e prali ca , che f,'a noi
non abbiamo mezzo d'insegnare.
6. Che senza vale,' essere fisici O chimici, ponna i nostri campagnuoli e fattori apprendere nelle scuole lecniche, buone islruzioni, ulili pel miglioramenlo delle macchine cd atlrezzi rurali,
dei concimi, dci foraggi, delle condizioni almosferiche, dell' agl'aria, della fisica e di molli altl'i oggetli relativi al perfezionamento dell' agricoltura c paslorizia.
7. Che le m'ani fatture in oggi a mio avviso più opportune,
ed utili fm noi, sono i filati e lessuti di canapa e lino, la fabhrieaziolle di bnone carte, di buone pelli, di otlime selerie o
tessuti l'elali"i, di stearina, di vetri e cris(alli, e stoviglie più
comuni, non che la confezione dei colori, e dci metodi di fissarli sopra i va l'Ì oggeHi .
"
365
DEL nOTT, p, PlIEDlEl\I
DELLE SCUOLE TECNICUE
364
8, In quanto ,alle manifallme in lana, mi sembra dover noi
limitarci in oggi a 'Iuelle più facili e grossolaue, percbè relative alle qualità infime della lana presso Doi esistente; c doversi
in prima migliorare le razze delle pecore dello Stato, innanzi di
pensare agli altri più fini tessuti, pei quali occorrono lane di
Sassonia, di Naz, di Disley, tenute in conto delle più fine, lineari o crespate"
9, Che in fine per le manifallure di cotone, quantuDClue sia
lo Stato sprovveduto di questa pianta, pure colla facile intl'oduzione dei filati inglesi a buon prezzo, ed in causa del grande
consumo che ora si pratica fra noi di tessuti onlinari di cotone, mi sembl'a lodevole di cercare il miglioramento di questi,
escludendone però le infinite varietà più fine e difficoltose,
Tali sono le mie opinioni intorno all' al'gomento delle scuole
tecniche comunali , Le ragioni che m'indussero a stabilirle, voi
le comprendeste, e sonO appunto quelle cbe io sommessamente
esporrei all' illush'e cd esimio sig, Conte G, Zuccllini. il quale
così bene ci parlava nel decorso anno, ,Iella necessità di promuovere fra noi le manifatture in generale; sono appunto queste le
ragioni che, lo spero, faraono riformare alcune opinioni del chiarissimo amico, che all' Accademia delle Scienze del l' Istituto, leggeva un erudilo e dollo lavoro sopra questo argomento; sono
pOl' queste le opinioni che mi lliacerebbe di vedere accolte,
quando si assegueranno dci premi alla prima Esposizione d' industria, o quando si invieranno all' eslero dci nostri artiel'Ì, col
nobile fine di migliorare le patrie manifatture: In fiue son queste le ragioni che gradirei fossero approvate dal Municipio Imolese, siccome per buoua ventura lo furono di recente dallo Eccelso Municipio della palria nostra dilellissima, il quale nel riformare alcune regole, apriva facile accesso alle scuole tecniche,
prescrivendo pure cile il metodo fosse elementare e dimostrativo.
che il discorso dovesse essere famiglial'e, ed intelligibile agli artigiani elle desiderano di frequentarle,
Voi dunque, o Signori, cbe aveste la pazienza di ascoltarmi, se siete per convenire nelle mie opinioui, siate pure comp iacenti di unil'vi meco a cQlIaudarle con un semplice voto, cbe
I scuola ù i usono per dirvi'• ,[uello cioè che
nel
primo
anno
a
, l"
f ' ano in primavera
sica, e nel secondo quella di c umlOa, acCl
, l'
, ' ' t o a quello che al mlg IOraun corso speciale di leZIODI, 10 orn
"
m nlo della nostra aCJricoHUl'a si riferisce. Perche, se VOl mcCO
e,
t ~ sono certo cbe vi adopererete ancora cou
r
f tl ri
cooveOltc su queS O,
ogni interessamento, affincbè i giovani campagnuo l ,e ~ o 11 '
', si rechino alla città nei glorDl de e
quando crescono Ie Inessl
lezioni, e vi apprendano quelle utili cogniziOni, che quantunque
,
l l'e pure insegnate da
elementari ed esposle con linguaggio popo a ,
,lOlll' '
al
eccellenti maestri, denno pel' certo arrecare buone istl'UZ
medesimi, ed utile alla nostra patria agricoltura,
,