Canidapresa 5-2009

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Canidapresa 5-2009
(
Police dog
breeds
Tra la fine
dell’ ‘800 e
l’inizio del ‘900,
le razze utilizzate
a scopi militari e
di polizia erano
alani, dogue,
dogo o corsi,
ovvero working
bulldog.
Nei decenni
successivi la
scelta ricadde su
pastori tedeschi e
malinois, ma oggi
pare esserci
un ritorno al
molosso leggero.
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P
rendo spunto da alcune
fotografie risalenti alla fine
del XIX, inizio del XX secolo per riallacciarmi a un mio vecchio articolo nel quale ricordavo
agli smemorati cinotecnici lupofili che, prima dell'apoteosi del
pastore tedesco, le razze canine
utilizzate a scopi militari e di
polizia erano i working bulldogs: alani, dogue, dogo o corsi
come venivano chiamati nei
paesi di lingua latina.
Nella fattispecie nelle figure 1-23 e 4 tratte dal libro francese
“Les animaux domestiques”,
gentilmente fornitomi dal mio
collaboratore Marco Zanon, si
può osservare la straordinaria
somiglianza di questi “molossi
leggeri” francesi con l'alano spagnolo (fig. 5-6) e ancor di più col
dogo sardesco (fig. 6-7).
Si tratta per l'appunto di molossi leggeri o alani di taglia mediogrande, piuttosto alti sugli arti,
pelo corto o raso, orecchie
amputate basse. Più rustici e
meno specializzati dei contemporanei boxer (fig. 8-9) dai quali
si distinguono per la taglia più
consistente (forse 60-70 cm al
garrese) e il muso più allungato.
In particolare risulta molto interessante il soggetto secondo da
destra della figura n. 2, caratterizzato da una notevole struttura muscolare e ossatura, da un
mantello con pelo molto corto e
compatto e una magnifica,
espressiva, testa molossoide.
Tutte le foto ritraggono uomini
e cani della dogana francese di
Roubaix, come si può dedurre
dalle didascalie originali che
risalgono alla fine del 1800.
Fig.1 - Cani della dogana a Roubaix
Fig.2 - Pronti a partire
Chissà, forse si tratta di soggetti autoctoni francesi tipo doguin (versione più leggera dell'attuale
dogue de bordeaux) oppure potrebbero essere
veramente dogo sardeschi importati dalla vicina
isola.
Non dimentichiamo che questi furono utilizzati
(
anche dall'esercito italiano in Libia nella guerra
italo-turca e proprio ai primi del novecento.
In quello stesso periodo gli inglesi preferivano
invece impiegare i loro airedale terrier o, per
compiti specifici, i bloodhound del colonnello
Richardson disdegnando come cani da polizia i
Fig. 3 - La polizia doganale di Roubaix con propri i cani
Il dogo sardesco
fu utilizzato
dall’esercito
italiano in Libia
nella guerra
italo-turca
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Fig.4 - Un controllo di polizia con i cani
bull mastiff che all'epoca non erano ancora ben
“fissati” nelle loro caratteristiche morfo-attitudinali. Si poteva parlare ancora, a quel tempo, di
generici bandog cioè di incroci di prima o seconda
generazione tra mastini e bulldog (pit bull). È sintomatico però che lo scrittore inglese Artur Conan
Doyle nel suo celeberrimo “Il mastino dei
Baskerville” (titolo originale: The hound of the
Baskerville) descriva il mostruoso cane protagonista come un incrocio tra un mastino e un caneFig. 5 - Alcuni soggetti di alano spagnolo
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poliziotto intendendo con quest'ultimo sostantivo
un alano o dogo.
Stessa cosa fa lo zoologo torinese prof. Michele
Lessona che, a pag. 35 del suo libro “I cani”, risalente alla seconda metà del 1800 (riedizione
Rizzoli 1983), dice in riferimento ai cani militari da
lui conosciuti all'epoca: “Vedendo che incominciavano a invecchiare, si pensò a dar loro dei successori: un cane della loro razza, tra il molosso e l'alano…fu dato loro ad ammaestrare…”. Tutti que-
Fig. 6 - Un altro soggetto di alano spagnolo
sti esempi dimostrano esaurientemente che nell'immaginario collettivo del XIX secolo, il cane
militare e poliziotto per antonomasia era il molosso leggero: chiamato genericamente bulldog nei
paesi di lingua anglosassone, dogue in Francia,
dogge, bullenbeisser o (dopo il 1900) boxer in
Germania; dogo o alano in Spagna; corso, alano o
più raramente dogo anche in Italia (ricordiamo la
poesia di S. Satta “Cani da battaglia per la guerra
di Libia).
Dalla prima guerra mondiale si cominciano anche
a impiegare in maniera massiccia, da parte tedesca, i primi dobermann selezionati dall'omonimo
allevatore di Apolda (Turingia) che dimostreranno
sul campo di essere più adatti dei vetusti alani e
degli airedale nel moderno lavoro di polizia.
Questa razza di ceppo lupo-graioide spianerà la
strada al successivo arruolamento di massa del
cane da pastore tedesco di V. Stephanitz che avrà
il suo apogeo e definitiva consacrazione durante
Fig. 7-8 - Dogo sardesco
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la seconda guerra mondiale.
L'apollineo dobermann resterà comunque a lungo
nelle preferenze delle forze armate U.S.A. che lo
impiegheranno quasi in esclusiva fino al 1960
durante la guerra in Corea.
Un discorso a parte è quello del rottweiler, unico
molosso ancora oggi impiegato, anche se in misura sempre più ridotta, dalle forze armate e di polizia. In primis dall'esercito austriaco che lo ha
arruolato praticamente in esclusiva fino agli anni
70-80 del novecento mentre oggi lo pospone ai
pastori tedeschi e belgi ed anche dai reparti antisommossa dell'esercito russo (vedi Cecenia) .
Il mastino di Rottweiler non è infatti adatto a tutti
i climi e a tutti gli impieghi. Pesante e massiccio, di
colore nero, soffre i climi caldi e umidi per cui
risulta di fatto inimpiegabile sotto il 35° parallelo.
Stesso discorso per il terrier nero russo selezionato
negli allevamenti di stato dell'armata rossa (ai
tempi dell'URSS).
Oggigiorno la prima scelta, tramontata anche la
lunga epopea del pastore tedesco, sembra essere
universalmente quella del pastore belga malinois.
O meglio del cane da difesa belga malin come lo
chiamano in Germania, che è molto spesso frutto
di incroci coi nostri innominabili pit bulldog.
Forse è il mito dell'eterno ritorno come nella concezione stoica dell'universo ecpirotico.
Mauro Salvador
Working Bulldog Research Center
Fig. 8 - Un gruppo di boxer
Fig. 9
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