Fidanzamento e matrimonio
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Fidanzamento e matrimonio
Fidanzamento e matrimonio Il rito del fidanzamento Non necessario il periodo di fidanzament Il fidanzato Il matrimonio era combinato La futura sposa alla presenza di parenti e amici ,rivolgeva al Religioso o confarreatio Doveva rispondere positivament e con la frase Contratto civile o coemptio La cerimonia nuziale Libera convivenza o usus la cerimonia L’ingresso nella nuova casa La donna Seconda fase della cerimonia Ultima fase della cerimonia Gli sposi offrivano a Giove Farreo una focaccia Introdotto quando furono possibili i La donna si trasferiva casa dell’uomo Celebrata in un giorno compreso tra quelli fasti Dalla vigilia alle nozze si copriva il capo con il Gli sposi erano accompagnat i dentro da Il marito rivolgeva alla sposa la domanda La donna aveva certi obblighi da rispettare Consisteva in un contratto simbolico Pratica diffusa in età imperiale Il rito iniziava con un sacrificio augurale Indossava una tunica bianca senza orli ,fissata La pronuba accompagna va gli sposi al letto Il divorzio era ammesso Lasciava maggiore libertà In presenza di 10 testimoni venivano Era acconciata con i capelli divisi da Il marito scioglieva il nodo della tunica della Si poteva ottenere il divorzio Dopo si teneva un banchetto SITOGRAFI A Il rito del fidanzamento Nel mondo latino le ragazze collaboravano con le ancillae nei lavori domestici meno faticosi e conducevano una vita molto riservata, finché il padre non presentava loro il promesso sposo , infatti la tradizione voleva che i matrimoni fossero combinati. Di solito gli uomini si sposavano intorno ai trent’anni;le ragazze andavano spose più giovani,di fatto appena erano in grado di avere figli. Nel giorno del fidanzamento o della promessa solenne del futuro matrimonio, il fidanzato ,alla presenza di parenti e amici, rivolgeva al padre della sposa la rituale domanda “prometti?”. La donna doveva rispondere positivamente con “lo prometto”. Seguiva poi lo scambio dei regali: il giovane donava alla donna l’anello nuziale, simbolo di fedeltà, e una caparra al suocero quale impegno del contratto matrimoniale. L’anello poteva essere di ferro ricoperto d’oro, oppure d’oro massiccio, e veniva immediatamente infilato all’anulare sinistro dalla fidanzata. Non necessariamente il matrimonio era preceduto dal fidanzamento,infatti questo dipendeva dall’età degli sposi. R R A G A Z Z A R O N T A R S S R D A T A N S O S A A A R R A H O M O D A V A A S U O R O RA AG GA AZ ZZ ZA A PPPR RO ON NT TA A PPPEEER R EEES SS SEEER REEE D DA AT TA A IIIN NS SPPPO OS SA A... CCCA APPPA AR RR RA A CCCH HEEE LLL’’U ’U UO OM MO OD DA AV VA AA ALLL S SU UO OCCCEEER RO O Il matrimonio era combinato A Roma non c’era un unico modo di sposarsi,infatti possiamo identificare 3 tipi di matrimonio: 1. Il primo,detto confarreatio , era di tipo religioso. Aveva luogo davanti al pontefice massimo, al flamine Diale e a 10 testimoni,gli sposi offrivano a Giove Farreo una focaccia di farro e dopo questa cerimonia la donna passava sotto la potestà del marito. Ella assumeva il titolo di matrona o mater familias e l’unione era solenne ,anche se il divorzio era ammesso in caso di adulterio da parte della moglie o in mancanza di figli. 2. Il secondo detto coemptio, era una sorta di contratto civile Venne introdotto quando furono resi possibili i matrimoni fra patrizi e plebei . Questo tipo di cerimonia lasciava maggiore libertà perché si poteva ottenere il divorzio senza andare per vie legali e convocando semplicemente amici e parenti e fornendo loro buone motivazioni per giustificare la fine dell’unione. 3. Il terzo,detto usus, era una sorta di libera convivenza. La donna si trasferiva a casa dell’uomo ,il quale assumeva su di lei il potere maritale dopo 1 anno ininterrotto di vita insieme. L’uomo diventava un padre per la donna e veniva protetta anche finanziariamente. Nel caso in cui l’uomo era ancora sotto la potestà del padre perché era ancora in vita ,allora la donna veniva sottoposta alla potestà del suocero. La cerimonia nuziale La cerimonia nuziale veniva celebrata in un giorno scelto tra quelli fasti ,cioè propizi ,del calendario. La sposa, fin dalla vigilia delle nozze e durante la cerimonia ,si copriva il capo con il flammeum ,un velo color arancio‐fiamma che le scendeva sul viso. Sul velo inoltre veniva posta una corona intrecciata di maggiorana e verbena durante il periodo di Cesare e Augusto,poi di mirto e fiori d’arancio. La sera della vigilia delle nozze la sposa si toglieva per sempre la toga praetexta ,che era stato il suo abito da ragazza ,e si metteva sul capo una reticella rosa, consacrando a una divinità i giochi della propria infanzia . La mattina del gran giorno la casa della sposa era addobbata a festa con ghirlande di fiori, ramoscelli,nastri colorati e tappeti. La sposa indossava una tunica bianca senza orli ,fissata in vita con un nodo speciale ed era acconciata con i capelli divisi da nastri in sei trecce o ciocche raccolte sulla sommità del capo. Era assistita nei vari momenti della cerimonia dalla pronuba ,una donna che doveva aver avuto un unico marito. Il rito iniziava con un sacrificio augurale agli dèi ,poi venivano firmate ,in presenza di 10 testimoni ,le tabulae nuptiales ,un vero e proprio contratto matrimoniale. Sempre la pronuba congiungeva le mani destre degli sposi in segno solenne di reciproca fedeltà. Subito dopo, in casa della sposa ,si teneva un festoso banchetto rallegrato da musiche e canti. CCCO O N G U N Z O N D M A N D S T D G S O S ON NG GIIIU UN NZ ZIIIO ON NEEE D DEEELLLLLLEEE M MA AN NIII D DEEES ST TEEE D DEEEG GLLLIII S SPPPO OS SIII... L’ingresso nella nuova casa Verso sera iniziava la seconda fase della cerimonia . Gli sposi, alla luce delle fiaccole,erano accompagnati alla loro nuova casa da un corteo di amici,parenti,e suonatori di flauto . La sposa teneva in mano un fuso e una conocchia , mentre la vera e propria fiaccola nuziale era portata da uno dei tre ragazzi con i genitori ancora in vita che aprivano il corteo. I partecipanti cantavano inni nuziali ,invocavano ripetutamente il dio protettore del matrimonio, Talassio (o alla greca Imene). Si compiva allora l’ultima fase della cerimonia; il marito rivolgeva alla sposa la domanda rituale “Chi sei?” ,cui seguiva la risposta “Dove tu sei Gaio, io sarò Gaia”, che indicava la volontà di vivere per tutta la vita con lo sposo. Gli amici sollevavano la donna per evitare inciampi di cattivo augurio ,poi presso il focolare il marito le consegnava acqua e fuoco ,a significare l’autorità della compagna nella nuova casa , mentre gli invitati cercavano di impadronirsi della fiaccola nuziale ,che assicurava lunga vita al fortunato possessore. La pronuba accompagnava gli sposi al letto nuziale ,collocato apposta per l’occasione nell’atrio;qui il marito scioglieva alla moglie il nodo speciale,mentre i presenti si ritiravano, concludendo così la cerimonia. L’indomani quando la sposa indossava per la prima volta le vesti da matrona , i coniugi offrivano un sacrificio ai Lari e ai Penati della nuova casa, dove la festa si concludeva con un secondo banchetto intimo fra i parenti degli sposi. AAUUGGUURREE PPEENNAATTOO SITOGRAFIA Sitografia delle immagini www.tibursuperbum.it www.gatc.it www.liturgia.maranatha.it www.sapere.it A cura di Federica Artusi