San Benigno notizie n°3-2016

Transcript

San Benigno notizie n°3-2016
N. 3 2° semestre 2016
EXALLIEVI Don Bosco
Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino
o
n
g
i
n
e
B
San
Misericordiosi
ome il Padre
c
il direttore
Un Natale solidale
Carissimi Ex-allievi,
si è appena concluso un
Anno Santo ricco di grazia e di Misericordia.
Papa Francesco ci ha invitato a fare esperienza
personale della Misericordia di Dio e a mettere in pratica le Opere di Misericordia corporali
e spirituali.
Da parte nostra come comunità salesiana abbiamo aderito ad un progetto dell’Ufficio Migranti
della diocesi di Torino in collaborazione con il
Comune di Torino, ed abbiamo ospitato per un
anno quattro profughi.
È stata un’esperienza che ha fatto del bene a loro
ed anche a noi come comunità.
A differenza di quello che sovente la televisione fa
vedere: migranti polemici, pretenziosi e violenti, i
nostri quattro ospiti si sono dimostrati rispettosi,
servizievoli e riconoscenti.
La condivisione di tanti momenti di comunità
ha creato relazioni di stima, di affetto e simpatia,
ha rotto la diffidenza e l’inevitabile linguaggio di
“noi” e “loro”.
Ora sono chiamati ad inserirsi nel tessuto sociale
in piena autonomia. Hanno lo spirito per poter
essere di spinta e non di peso alla società.
Aprire la porta di casa nostra ci ha aiutato ancora
di più ad aprire le porte del nostro cuore all’accoglienza, nello stile salesiano, fatta di simpatia,
allegria, stima reciproca e comunione. Fare del
bene, fa bene!
Ora la nostra attenzione non finisce qui, ci sono
altre urgenze, vicine a noi, che ci interpellano.
Sono i nostri fratelli e sorelle terremotati. Questo evento così tremendo e distruttivo di case
e di persone ha comunque visto la solidarietà
concreta di migliaia di nostri concittadini. Siamo un popolo che, nonostante i numerosi difetti, è capace di rispondere con forza e unità a
questi eventi.
Che il Signore non spenga la speranza di un nuovo futuro in queste persone.
I nostri confratelli dell’ispettoria ICC (Italia cen-
2 san benigno notizie 3-2016
trale) si sono resi disponibili, in accordo con il Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili, per andare incontro concretamente a queste persone
con tre iniziative: l’assistenza sacerdotale nei fine
settimana, l’organizzazione di un Centro Estivo/
Estate Ragazzi e la collaborazione alla costruzione, ad Amatrice, attraverso una raccolta fondi, di
una struttura per attività di socializzazione sia
per giovani che adulti-anziani. Stanno chiedendo
l’aiuto di tutto il mondo salesiano italiano.
Come figli di don Bosco, non possiamo chiudere gli occhi ed il cuore a questi nostri fratelli. Il
nostro Padre, a suo tempo, di fronte al colera di
Torino non ha esitato a rimboccarsi le maniche e
coinvolgere direttamente i suoi ragazzi per questa urgenza.
Come comunità abbiamo pensato di sostenere quest’ultima iniziativa con un contributo in
denaro. Anche a voi la possibilità di quest’opera di carità, di solidarietà e di misericordia. Per
chi fosse intenzionato lascio gli estremi bancari:
Causale: Pro Amatrice
BNL Gruppo BNPARIBAS
Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia
Centrale
IT80U0100503211000000000052
Potrebbe essere il regalo che in questo Santo Natale facciamo pensando a chi è più bisognoso
di noi.
Vi giungano a nome della comunità Salesiana i
più cari auguri per un Natale vero ed un Nuovo
Anno di grazia nel Signore.
Don Vincenzo Caccia
TESSERAMENTO 2017
GRAZIE a tutti coloro che rinnoveranno
l’adesione all’Associazione Ex-allievi 2017.
RICORDIAMO che la quota associativa sociale
è 20,00 Euro (10,00 Euro x i familiari)
IL PRESIDENTE
Regaliamo Speranza e Misericordia
Un cordiale saluto a
tutti Voi, cari amici. Ci
avviciniamo al Natale,
quella che dovrebbe
essere la festa dell’accoglienza e della gioia
perchè Gesù nasce ancora una volta per tutti
noi, invece ci si ritrova sempre più in un clima di odio, violenza e rifiuto.
Permettetemi di rivolgervi una domanda che
mi è stata fatta da un giovane sacerdote alcuni giorni fa (voglio pensare che sia stato Don
Bosco a metterlo sulla mia strada) :
“che Gesù presentiamo e predichiamo noi
alle persone che incontriamo, quello della
misericordia e del perdono o quello che ci
suggerisce l’odio e l’egoismo ?”
Mi rendo conto ogni giorno che il nostro
mondo non è poi così grande come pensiamo. Onestamente il nostro raggio di azione
non è così vasto da poter dire di incontrare
tutti i giorni persone nuove o visitare sempre luoghi diversi. Inpegniamoci quindi per
donare a chi incontriamo il Gesù misericordioso. Questo sarà il più bel regalo di Natale
a questo mondo che ha sempre più bisogno
di speranza e misericordia e non di odio e
barriere.
In questo modo riusciremo ancora meglio a
trasmettere quei valori che Don Bosco ed i
Salesiani ci hanno insegnato.
Buon Natale a Voi e a tutte le vostre famiglie,
da me e da tutto il Consiglio di presidenza.
Lamberto Vezzetti
istituto salesiano s. benigno in cifre 2016-2017
MEDIA
1A = 28
2A = 22 3A = 20 1B = 29
2B = 22
3B = 19 TOTALE ALLIEVI = 140
Docenti = 15 + 2 (salesiani) = TOTALE DOCENTI = 17
CFP
Settore RISTORAZIONE/CUCINA
325corsi
14
Settore ESTETICA/acconciatore
123corsi
6
Settore ELETTRICO/elettromeccanica121corsi
6
Settore MECCANICO
88corsi
4
OPERATORI SOCIO SANITARI
25corsi
1
TOTALE ALLIEVI
682corsi
31
Docenti = 64 + 2 (salesiani) = TOTALE DOCENTI = 66
TOTALE ALLIEVI = 822
TOTALE DOCENTI = 83
3
san benigno notizie 3-2016
L’OPINIONE
Raggi X
di Marco Notario
Nello scorso numero avevo ipotizzato che i marziani
avrebbero conquistato Roma.
Ciò è avvenuto. I marziani
della politica, i grillini, ce
l’hanno fatta e una “marziana” è diventata sindaca: Virginia Raggi. Ma ahimè! Anch’ella è caduta nella trappola dei
guai politici e i suoi primi 100
giorni sono stati una tragedia
napoleonica. A dimostrazione che i marziani non sono
molto diversi dai terrestri.
Vorrei comunque accennare
a un episodio della giunta
Raggi, sbandierato con enfasi, tralasciando tutto il discorso sul “pantano” Roma,
sulle Olimpiadi e anche sulla
congiura dei frigoriferi.
Mi riferisco al primo matrimonio gay nella capitale.
Posso dire la mia (che direi
anche se la protagonista non
fosse la Raggi ma una esponente di qualsiasi altra X forza politica)? Come sindaco,
in quanto rappresentante di
una legge dello Stato, l’avrei
forse celebrato anch’io.
Ma non con un discorso del
tipo “Adesso pensate a divertirvi”. Non ci siamo. Se alla
unione civile si vuol dare lo
stesso significato di un matrimonio vero, allora gli si
deve dare l’approccio di un
vero matrimonio. Comodo
pretendere uguaglianza nei
diritti (divertimento?) ma
diversità nei doveri (di semplice “formazione sociale”).
Magari si dica: “Adesso fate
un progetto di vita, date un
4 san benigno notizie 3-2016
senso alla vostra esistenza,
compite qualcosa di valido
con questa unione che ostentate così felice”.
Se l’unione civile vuole essere un matrimonio, di questo
deve avere l’etica: non dico
cristiana, mi basterebbe anche solo civica. Magari i protagonisti potrebbero pensare
a tutti quei poveracci verso i
quali un certo progressismo
è prodigo di parole, ma poi è
ben attento, nonostante la cosiddetta modernità degli slogan, a non sporcarsi le mani.
La vendetta
della storia
Una consolazione c’è. Di
fronte a tante distorsioni
etiche è certo che la società
si vendicherà. Sta ormai avvenendo con la natura che,
violata, ci costringe a veloci
marce indietro. Lo stesso avverrà inevitabilmente nella
società per la violazione della vita morale. È già capitato
altre volte nella storia e la
Storia, si sa, ha il brutto vizio
di ripetersi.
Fertility Day
Impostato come è stata impostato questo evento, magari potevano anche risparmiarselo.
Però non ne accetto le critiche a prescindere. Perché in
un mondo in cui ci sono i day
di questo e quello, i pride dei
gay e dei vaffa, non può esserci un giorno dedicato alla
giusta fertilità o alla famiglia?
Siamo alla discriminazione...
al contrario.
Altro attacco è venuto alle parole sul gender di papa Francesco. C’era da prevederlo
che, appena Francesco avesse
puntato i piedi su valori decisi, l’avrebbero massacrato.
Però strani ancora una volta
questi laicisti che possono
(loro sì) ironizzare su famiglia, castità, religiosità, chiesa... Ma guai se un povero
papa dice la propria su omosessualità, gender, aborto e
argomenti affini.
Terremoto e Charlie
Charlie Hebdo, dopo il terremoto, attacca gli italiani con
due vignette cafone. Una paragona le case terremotate a
una lasagna e l’altra dice che
le nostre case le costruisce la
mafia.
A parte il fatto che un terremoto è un terremoto e vorrei
vedere in Francia come se la
caverebbero con tre terremoti di fila, tanto per cominciare
casa mia non l’ha costruita la
mafia. E nemmeno quelle dei
terremotati del Centro Italia
o in Friuli; e, se proprio vogliamo andare al nocciolo,
nemmeno quelle dei nostri
parenti al sud.
Si dirà, diritto di satira. La
facevano anche Aristofane,
Dante, Pasquino. Intanto
costoro erano di ben altro
levatura rispetto a Charlie;
ma soprattutto non accetto
l’alibi del “alla satira è tutto
permesso”.
L’OPINIONE
C’è satira e satira. Per esempio, le due gambette sotto le
macerie, potrebbero essere
quelle di una bambina e non
mi pare che la satira abbia il
diritto di infangare tale dolore. Questo lo scrive molto
bene un articolista (che ho
già citato una volta e che non
mi pare sia un conservatore),
il quale così conclude: “La satira può uscire dalla testa o
dalla pancia. Questa è uscita
direttamente dal sedere (scusate, è satira)”. In ogni caso, caro Charlie,
quando toccherà di nuovo al
vostro giornale, non se avrete l’ubriacatura dei “je suis”
della prima volta.
Burkini
L’imam di Firenze, per giustificare il burkini islamico in
spiaggia, posta una foto con
delle suore, vestite da suore,
che giocano a pallavolo in
mare. E commenta: “Dove
sta la differenza?”.
La differenza ci sta e come.
Anzitutto il vestito delle
suore è una divisa scelta liberamente, il burkini è una
imposizione maschilista. Poi
le suore stanno giocando e
scherzando con le ragazze
dell’oratorio. Ciò vuol dire
che nei loro volti leggo la felicità, l’altruismo, la libertà.
Non c’è paragone.
Alfa
Non lo sapevo. Esiste una
quota di persone che si vanta di essere “maschio alfa”
o “donna alfa”. Vedendo le
qualità che andrò a elencare,
io mi ritengo decisamente
“omega”. E, temo, il 99,9 pe-
riodico dei lettori e delle lettrici di questo giornale sarà
più o meno ai miei livelli.
Per essere “alfa”, insomma,
bisogna essere “in”: palestrati
(magari tatuati), in carriera,
selettivi al ristorante, alternativi in cultura, disinvolti nelle
relazioni sentimentali. Senza
limiti, senza tabù, senza difetti. E senza olio di palma.
VIP
Comunque io non ho nessuna invidia per i vip. Anzi, di
fronte a certe cafonate e spese dei medesimi, soprattutto
se presuntuosi, mi chiedo
(proprio io, di cui conoscete
anche le idee politiche) se un
po’ di sano vecchio comunismo non farebbe bene.
Sana e robusta
costituzione
Malato di artrosi, artrite e
tutti i guai della vecchiaia,
mi viene prescritta una attività fisica.
Per fare la quale devo però
presentare un certificato di
sana e robusta costituzione.
Strano paese, il nostro, dove
per curarsi bisogna dimostrare di essere sani.
re il berretto in testa anche
al chiuso. Lo si tiene quando si va a parlare con i prof,
nelle riunioni, persino nelle
trasmissioni televisive e anche in chiesa durante tutta la
messa! Splendido galateo per
uno che si toglie il cappello
davanti all’impiegata dell’ufficio postale.
Terrorismo
Chiudo pensando ancora
agli eventi estivi. Dalla ricca Nizza all’umile chiesetta
della Normandia ritorna il
terrorismo. Tragico bilancio
nella prima per le vittime
del camion sul lungomare,
tragico bilancio per il povero padre Jacques, sgozzato
sull’altare con conseguente
sermone dei jihadisti. Padre
Jacques è il nuovo esempio
di martire, il nuovo esempio
di “beato” subito, come lo ha
chiamato papa Francesco.
Nuovo esempio del sangue
dell’Eucarestia, come bene
rappresenta la splendida vignetta che propongo.
Pensionati
Christine Lagarde, direttrice
del Fondo Monetario Internazionale afferma: “Gli anziani vivono troppo e questo
è un danno per l’economia
mondiale”. Mi spiace per l’economia mondiale, ma dopo
questa frase farò di tutto per
vivere dieci anni in più.
Bon ton uno
Adesso c’è la moda di tene-
5
san benigno notizie 3-2016
NEWS
Rinnovato il cortile
IL DIRETTORE CI SPIEGA LE LOGICHE E FINALITÀ DEI LAVORI
Durante il convegno degli Exallievi, molti hanno potuto osservare e commentare il nuovo
volto assunto dal cortile superiore dell'istituto.
Il classico e tradizionale cortile
è stato diviso in due parti, una
delle quali diventata campo in
erba sintetica di calcetto.
Il Direttore, don Vincenzo Caccia spiega logiche e finalità di
detto intervento.
Anzitutto, come mai si è proceduto a questo intervento?
Erano ormai cinquant'anni
che il cortile a porfido non
aveva subito lavori e francamente alcuni cedimenti del
terreno avevano creato avvallamenti e distacchi dei cubetti
che lo rendevano pericoloso.
Si è quindi deciso di intervenire, anche con il benestare dei
Beni Culturali, visto il contesto storico-artistico del nostro
6 san benigno notizie 3-2016
istituto. Si è, in un certo senso,
“ricreato” in parte il giardinoresidenza del cardinale delle
Lanze e il suo passeggio: siepi, piante ed alcune panchine
che faranno da separazione
“naturale” rispetto alla restante zona di gioco. Chi vuole giocare, bene può permetterselo
con i campi attrezzati in erba
sintetica. Il resto rappresenta
un piacevole spazio di aggregazione.
I tempi sono cambiati e spesso
i ragazzi preferiscono passeggiare e chiacchierare. Ecco il
perché anche delle panchine.
Indubbiamente avete fatto un
lavoro notevole.
Mi piace ricordare che don Bosco partecipò all’Esposizione
nazionale di Torino del 1884
presentando tutto il ciclo della lavorazione della carta che
si concludeva con una innova-
tiva macchina da stampa. Anche noi vogliamo stare al passo
con le nuove tecnologie per offrire ai nostri giovani le attrezzature migliori anche sotto il
profilo ludico-sportivo.
Avete spostato anche la colonna dove è posta la statua
di Maria Ausiliatrice.
Ecco, questa è un'altra cosa
caratteristica. La Madonnina
risale al 1891, anche se l'attuale statua non è più quella
originaria. Durante i lavori è
emerso proprio il basamento
originario. Il monumento era
stato spostato già due volte
precedentemente. Ora è proprio al centro del cortile anche a significare la centralità di
Maria nella spiritualità e tradizione salesiana a protezione e
guida del nostro operare per i
giovani.
Marco Notario
STRENNA
Siamo Famiglia!
Il Rettor Maggiore ha consegnato la Strenna 2017: “SIAMO
FAMIGLIA! Ogni Casa, scuola
di Vita e di Amore”.
La scelta del tema è frutto di
una richiesta venuta dalla
Consulta della Famiglia Salesiana, che ha chiesto di trattare l’argomento della famiglia,
guardando alle sfide che essa
affronta nelle nuove congiunture.
“Tutti abbiamo la forte esperienza personale che siamo
nati in una famiglia e “nascemmo famiglia!”, con la bellezza e
i limiti di ogni famiglia, quella
realtà umana molto concreta
dove si impara l’arte della Vita
e dell’Amore.
La famiglia è fatta di volti, di
persone che amano, parlano,
condividono e si sacrificano
per gli altri, difendendosi e difendendo la vita propria e dei
loro cari ad ogni costo
È nella famiglia dove si gusta
l’intimità, dove si impara a
chiedere permesso, a chiedere perdono e a ringraziare.
È la prima scuola per i ragazzi,
gruppo di appartenenza per i
giovani e il miglior asilo per gli
anziani.
Gli impegni che devono scaturire dalla Strenna sono: alla
luce del Sistema Preventivo di
Don Bosco fare del mondo una
casa, un grande cortile familiare, di amici, di tirocinio di vita,
di incontro con Dio””.
È un gesto di amore alla realtà familiare, dono di Dio per
tutti. È un gesto di amore anche verso coloro che non sono riusciti a vivere in pienezza
questo progetto di Dio e hanno bisogno di aiuto, di accompagnamento.
QUANTO SPAZIO
DI AZIONE
E TESTIMONIANZA
PER OGNI EX-ALLIEVO
DI DON BOSCO!
7
san benigno notizie 3-2016
CONVEGNO
Convegno annuale ex-allievi
8 san benigno notizie 3-2016
CONVEGNO
25 settembre 2016
9
san benigno notizie 3-2016
CONVEGNO
Premi di Fedeltà 2016
Renditore Teresio di Scarmagno (ritira Bessolo Pietro) - Zanero Giulio di Cavagnolo (ritira Scarrone Ugo) Carrera Piero
(ritira Testù Emilia) - Dellerba Mauro di San Benigno - Francone Michele di Brandizzo
Festa Don Bosco in Valle Orco (Sparone) 12 novembre 2016
10 san benigno notizie 3-2016
CFP
Avvicinare il futuro
Carissimi ex-allievi/e per non tediarvi con un
freddo elenco di attività e corsi, che continuano, per nostra fortuna, ad aumentare (così come il numero dei nostri allievi, anch’esso in
aumento, con un’età che ormai oscilla dai 14
ai 55 anni e, in alcuni casi, oltre), desidero soffermare la mia attenzione, onde dedicare un
minimo di approfondimento, su due interventi
che, seppur per motivi diversi, rappresentano,
il primo, un profondo cambiamento nello stile
educativo, il secondo un nuovo ambito formativo che, stante i dati in nostro possesso, risulta
in costante crescita.
Per quanto concerne lo “stile educativo”, sicuramente, il rifacimento del cortile superiore,
impegnativo intervento affrontato dall’Istituto
con un pesante sforzo economico, volutamente mirato a realizzare una netta distinzione tra
l’area gioco, ovvero il nuovissimo campo di calcetto in erba sintetica, recintato, illuminato e
dotato di gradinate che bissa quello del cortile inferiore, e l’area incontro realizzata con sedute in pietra, aree verdi e pavimentazione in
porfido, ha profondamente cambiato il “clima”
del cortile. Pur rimanendo fedeli alla tradizione
salesiana, che riconosce al cortile un ruolo centrale nella costruzione del rapporto educativo,
oggi il cortile risulta più “attuale” e maggiormente “vissuto”, con commenti positivi sia dei
ragazzi che dei formatori che quotidianamente
lo vivono.
Per quanto attiene invece l’ambito formativo,
il “recupero” del reparto saldatura, storico nostro laboratorio inserito all’interno del settore
meccanico, oggetto di un radicale intervento
di manutenzione strutturale che unitamente
all’installazione di un nuovissimo sistema di
aspirazione fumi, di nuovi box e all’acquisizione, tramite noleggio, di nuove saldatrici, ci
consente di poter erogare specifici interventi
formativi, completati, grazie ad un accordo appena concluso, dalla possibilità di essere sede
d’esame per il rilascio dei patentini di saldatura. Invito chi fosse interessato ad approfondire
l’argomento e contattare la nostra segreteria.
Concludo con l’invito sincero e sentito a venire a trovarci, perché, spesso, chi legge il giornalino ha concluso la sua presenza in quel di
San Benigno da qualche anno, per usare un eufemismo, e può non ben comprendere la trasformazione che il “collegio”, come molti di voi
ancora lo chiamano, ha vissuto: trasformazione necessaria per rispondere alle domande di
natura educativa e non , che oggi, i ragazzi e le
ragazze del 2016 , ma anche tanti adulti, rivolgono ai salesiani le cui “risposte” non possono
e non devono essere solo di natura scolastica,
piuttosto che tecnica o professionale, ma che
devono partire dall’uomo per arrivare all’uomo.
Vi aspetto per raccontarvi il resto. Un caro saluto.
Carlo Vallero, Direttore del CFP
11
san benigno notizie 3-2016
Ricordi
Inverno 1946-1947
parte superiore,mentre la suola era in legno
spesso 3 cm modello tipo “chabot” piemontesi con tanto di tacco.
Ringraziai e li misi subito. Il Sig. Negri mi osservò e disse “Certo con la suola rigida avrai
un poco di difficoltà, ma essendo la parte anteriore ricurva ti abituerai”.
Una settimana dopo correvo già come prima
con i piedi asciutti e caldi.
Salesiani doc: don Spada e sig. Negri
Sicuramente oggi il clima è cambiato, infatti le stagioni si susseguono dimenticando le
date del calendario che ne determina il periodo; quindi anche le stagioni sono diventate “anarchiche”
E dire che quando ero in collegio, al primo
di novembre si andava al cimitero a piedi già
con 40 cm di neve e un freddo cane.
Lo ricordo bene perché mia mamma mi aveva comperato un paio di scarponcini per tenere i piedi asciutti e caldi, ma avevano un
difetto, la suola invece di respingere l’acqua,
la assorbiva.
Al ritorno dal cimitero il Sig, Negri (coadiutore salesiano) giunto sotto il portone mi chiese come mai continuavo a battere i piedi. Gli
spiegai che avevo i piedi bagnati e Lui come
un fulmine mi portò in camerata a cambiare calze ,scarpe , oltre a farmi un massaggio
ai piedi. Poi mi confermò che entro 3 giorni avrei avuto un paio di scarponcini nuovi .
Gli chiesi quanto costavano. “Non ti preoccupare, aggiusto tutto io”. Quasi incredulo,
non sapevo come ringraziare questo spirito altruistico che lo animava verso gli altri,
ma questo faceva parte degli insegnamenti
di Don Bosco e capii che ora anch’io facevo
parte della famiglia Salesiana.
Tre giorni dopo arrivò con un pacco e mi
disse: “Non sono eleganti come quelli della
Mamma, ma sono FUNZIONALI”.
Si trattava di uno scarpone in pelle nella
12 san benigno notizie 3-2016
In quell’anno l’abbassamento della temperatura arrivò a 11 gradi sotto zero e congelò
varie volte l’acqua nei tubi dei bagni delle camerate, nonostante ci fosse la “Stufa Bidone”
(chi aveva i letti vicini la chiamava stufa, chi
era oltre 8 metri la definiva solo un bidone,
per il poco calore che riceveva). Questa stufa
era veramente un bidone con all’interno una
griglia rialzata.
Nel centro vi era un tubo di circa 15 cm alto
sino al bordo del bidone e tutto attorno erano
stipati i trucioli di legno prodotti dai falegnami che formavano una ciambella alta come
il bidone. Copriva il tutto un coperchio con
il tubo che portava i gas della combustione
fuori dalla finestra... Si accendeva con sportello laterale a filo terra. I trucioli bruciavano
lentamente per ore (ancora oggi mi chiedo
come mai il monossido di carbonio non ci
abbia mai intossicati!).
Comunque al mattino Don Spada (ex alpino) ci buttava giù dal letto con il fischietto
e visto che in camera l’acqua era congelata,
tutti vestiti e con l’asciugamano ci mandava
a RINFRESCARCI il viso per essere più svegli
(diceva lui, ridendo) nella fontana del cortile, prima di andare a messa. Ultima trovata:
avevano spostato alla prima ora di scuola l’ora di ginnastica fatta nel chiostro dell’abbazia. Così il maestro Concas, tra flessioni sugli
appoggi, corse e salti per rinvigorire il fisico
riusciva a riscaldarci a costo zero.
Bisogna ammettere che la genialità dei Salesiani non ha limiti.
Ma quelli erano altri tempi!
Gianfranco Nolli
RICORDI
Don Bosco nel cuore
Vi racconto questa
volta un fatto riservato che non ho mai
voluto scrivere perché lo ritenevo un argomento personale e
un ricordo doloroso.
Ora che è appena trascorso l’anno bicentenario di Don Bosco, ve
lo racconto perché contribuisca nella maggior gloria sua.
Mio padre Oreste Cossa (1905-1983) era un
semplice contadino con la 3° elementare, con
tre mucche alla stalla e poco terreno che gli
dava tanto lavoro e poca resa. Nella mia casa
si leggeva il Bollettino Salesiano sin dai tempi
dei miei nonni; per questo mio padre conosceva un poco la vita e le opere del Santo di
Valdocco. Durante i miei anni a San Benigno
(1949-1954) egli lesse qualche libro in più e
imparò il canto “Don Bosco ritorna” e si affezionò a Lui. Dopo una vita laboriosa incominciò a sentire il peso degli anni e l’avvicinarsi del grande traguardo e si affidò a Don
Bosco per fare una buona morte. Recuperato
un mio quaderno a quadretti, che aveva ancora alcune pagine in bianco, trascrisse su di
esso di suo pugno la novena di Don Bosco e
prese l’impegno di recitarla non so quante
volte al giorno. Per coerenza e per non dimenticarsi metteva in tasca un uguale numero di grani di mais che poi trasferiva uno
alla volta in altra tasca. Negli ultimi tempi mi
confidò che anche questo impegno lo stancava, ma non volle mai tralasciarlo. (Questo
quaderno consunto e logoro lo tengo come
una reliquia, lo mostrai al mio Maestro d’arte Pierre Octave Fasanì quando venne a casa
mia nel 2001 e lui mi disse che la novena a
Don Bosco la sapeva a memoria).
L’8 febbraio 1983 giunse la sua ora, si alzò, si
rase la barba, si lavò il viso e scese al piano
terreno.
Era ancora nel vano scala quando fu colpito
da infarto. Mia mamma accorse e con l’aiuto
di una vicina di casa lo adagiò sul divano. Si
riprese e disse ancora: “Mi è venuto male”,
poi spirò. Intervenne subito il bravo medico
condotto di allora, dr. Umberto Negri, senza
poter far altro che costatarne la morte. Io non
ero in casa, ero in ospedale a Ivrea perché
avevo avuto un’emorragia. Uscendo dall’ospedale incontrai il dr. Negri che mi disse:
“Giovanni, il papà ha fatto una morte bellissima”. Io non sapevo che la morte potesse
essere bellissima! Giunto a casa la salma era
stata composta, il suo volto era sereno quasi
atteggiato al sorriso. Certamente aveva incontrato Don Bosco.
Anche per questo, io dico ancora una volta:
“VIVA DON BOSCO”.
Giovanni Cossa
AUGURI a DON NICOLA FALETTI
per i suoi 100 anni che compierà il 26
gennaio prossimo.
San Benigno non lo dimenticherà mai!
Speriamo di averlo un giorno con noi.
13
san benigno notizie 3-2016
news
“Il cammino di Santiago”
Basta scrivere su internet questo titolo
e in pochi secondi
veniamo raggiunti da una serie di
informazioni. Ma
come diceva Saint
Exupéry nel Piccolo principe: “Non si
vede bene che con il
cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Così per conoscere il vero cammino che porta a Santiago bisogna andare di persona e di
questa esperienza ringrazio il buon Dio che mi
ha permesso di farla quest’anno nelle mie due
settimane di ferie.
Il cammino o meglio i cammini che conducono
i pellegrini alla tomba dell’apostolo Giacomo a
Compostela sono 4: francese, portoghese, dal
nord e primitivo. La più famosa e frequentata
è la via francese che parte dai Pirenei e, dopo
circa 250 km, arriva a Compostela. Io l’ho percorsa dalla località di Ponferrada alla meta, 212
Km e poi ho aggiunto 90 km per arrivare a Finisterre, sull’oceano. A me piace fare sport e
così ho unito l’esperienza della camminata al
pellegrinaggio.
È una sensazionale esperienza a livello umano e spirituale. Su questi sentieri sono passati
milioni di uomini, alcuni conosciuti e famosi
(San Francesco, S. Rocco) e altri magari Santi
al cospetto di Dio, di cui la storia non ci ha tramandato i nomi.
Ma la magia del cammino la scopri solo quando
intraprendi questa fantastica esperienza.
Mi sono informato, ho letto, parlato con un paio di persone, ho iniziato a fare una programmazione di viaggio, ma tutte le informazioni
erano turistiche. La mia domanda restava : “Come si prega sul Cammino?”
La risposta è arrivata dalle nostre suore, Serena
e Valentina del monastero di San Francesco di
Lugnacco. Mi hanno regalato prima di partire
un vangelo tascabile con le citazione dei versetti per ogni giorno di viaggio. “Leggi il vangelo
del giorno al mattino prima di partire e memo-
14 san benigno notizie 3-2016
rizza la frase che più ti ha colpito e ripetila nella
giornata. Dio farà il resto”. Ero pronto a partire.
L’essere sul cammino ti dà la possibilità di riflettere sulla tua vita e di sentire la presenza costante di Dio vivo, che cammina con te e rende
il tuo andare leggero e piacevole. Dio lo incontri
nel fratello che cammina al tuo lato, nel suo saluto (sul cammino tutti incontrandosi si salutano), nel suo sorriso, nel raccontarsi le proprie
storie, nell’affrontare la stessa fatica, nel pranzare o cenare insieme, nel dormire a fianco in
una camerata, ritrovandosi la sera nello stesso
ostello o nella stessa chiesa per prendere parte a una celebrazione eucaristica. È anche nel
piangere di commozione e vedere al tuo lato
qualcuno che senza vergogna lascia scorrere
dagli occhi lacrime di gioia e felicità. Sul cammino ho pianto e si piange anche a casa a rivivere questa fantastica esperienza. Che bello
se anche nel nostro andare quotidiano fosse
così. Anticamente i pellegrini facevano il cammino come penitenza meditando la passione
di Cristo. Oggi le motivazioni che ti spingono
possono essere molte. Ma tutte valide per farci
uscire di casa e portarci lì.
Per me il cammino rappresenta la nostra vita,
dalla nascita alla morte, passaggio per arrivare
in paradiso, come diceva don Bosco. Il cammino ci insegna che nella vita bisogna sempre
avere una meta (li è la tomba di San Giacomo)
e per raggiungerla non si va a caso, ma servono
delle indicazioni precise (qui il cammino è indicato con frecce di color giallo). Per raggiungere
una meta bisogna fare dei sacrifici, soprattutto
quando il percorso si fa difficile: camminare più
leggeri è meglio e si va più in fretta. Sul cammino occhio allo zaino: nella vita occhio ai pesi
superflui che ci rallentano, rendono difficile il
nostro percorso (beni materiali non indispensabili o amicizie sbagliate).
La lezione da imparare è che Dio è sempre al
nostro fianco, solo che, presi dai nostri impegni
e sempre di corsa, non riusciamo molte volte
a rendercene conto. Che Dio mi aiuti a non dimenticare questa esperienza ma a farne tesoro.
Mettete, se vi va, questo viaggio nella lista delle
cose da fare un giorno. Non esiste un’età o un
tempo più adeguato per farlo: ho trovato dei
ragazzi di 11 anni e anziani di 75 anni. Come
dice lo scrittore brasiliano Paulo Coelho: “Le
persone giungono sempre al momento giusto
nei luoghi dove sono attesi”. A Compostela Dio
attraverso l’apostolo S. Giacomo, che ha visto
il colore dei suoi occhi, ci attende tutti a braccia aperte.
BUON CAMMINO!
Gianluca Testa
ORATORIO
Lunga vita “Sanbe”!
Era ben da 33 anni che non lavoravo più in un
oratorio, ma il Signore ha provveduto egualmente a rimettermi in gioco, proprio dove avevo già svolto attività oratoriana nei weekend,
ben 42 anni fa, quando questo oratorio era affidato alle cure di don Agostino Vinai!
Ora, il SANBE GENERATION non è più quello di
una volta, comunque continua a essere il cuore
pulsante per tanti bimbi, ragazzi e giovani di un
territorio in forte crescita demografica.
Sono arrivato a San Benigno quando le attività
estive si erano già concluse da tempo ed il cortile era in pieno rifacimento. Finiti i lavori, si è
presentato un cortile rinnovato, dove anche la
colonna che sostiene la statua dell’Ausiliatrice
ha trovato un nuova collocazione più centrale.
Questo monumento è stato voluto proprio dagli oratoriani, “per grazia ricevuta”, come recita
l’epigrafe sul basamento.
In queste prime settimane passate presso l’Oratorio, ho potuto percepire una realtà viva, che
vede una sessantina di giovani delle superiori ed universitari portare avanti un cammino
di formazione di gruppo (biennio – triennio –
universitari) e di servizio alle più varie attività
dell’Oratorio. In particolare, mi riferisco all’animazione delle 3 classi medie del catechismo,
all’animazione di altre realtà prettamente oratoriane (disegno e musica) e all’organizzazione
di feste di vario genere all’interno della parrocchia – oratorio o anche all’esterno.
Sono profondamente grato a quanti, in que-
sti ultimi anni, si sono dedicati a rivitalizzare il
SANBE, che ora può godere di buona salute e
continuare ad offrire quella ricchezza di valori che tanti giovani hanno ricevuto negli anni
scorsi e che ora, a loro volta, possono offrire ai
più giovani. Parlo in particolare dell’Estate Ragazzi che tutti gli anni, per 5 settimane tra giugno e luglio, offre un prezioso servizio a tutti il
circondario e non solo a San Benigno.
Il Signore e la Madonna Ausiliatrice continuino
a fecondare, con le loro benedizioni, il lavoro di
quanti si sono spesi per questo Oratorio e assistano, con le più belle grazie, quanti vorranno continuare a dare il loro prezioso servizio
di animazione pastorale per il futuro di questo
piccolo ma significativo “giardino”.
Don Mario Pertile
15
san benigno notizie 3-2016
NOTIZIE DI CASA NOSTRA
DEFUNTI
Moglie di Conterio Giacomo di Caselle
Revello Domenico di San Mauro
Mamma di Nora Primo di Salto Can.
Papà di Peruzzo Giovanni e Mauro di Locana
Gamarra Mario di Leinì
Giraudo Matteo di Savigliano
Coragliotti Eugenio di Bosconero
Moglie di Tarditi Giovanni e mamma di Gianluca di San Benigno
Nicolotti Giuseppe di Andrate
Arbore Michelino di Andrate
Gallea Sergio di Montanaro
Viola-Marchet Gianfranco di S. Benigno
Mamma di Drappo Paolo di Volpiano
Papà di Ferrero Luigi di Caselle
Scilligo Roberto di Formazza
Bacchetta Carlo Alberto di Bosconero
FESTE DI DON BOSCO 2017
28 gennaio 2017 Festa Don Bosco a Rivarolo e Foglizzo (ore
18.00)
29 gennaio 2017 Festa di Don Bosco a S. Benigno e S. Giusto
5 febbraio 2017 Festa di Don Bosco a Feletto
5 marzo 2017 Festa di Don Bosco a Bosconero
18 marzo 2017 Festa di don Bosco a Volpiano (ore 18.00)
APPUNTAMENTI
20 maggio 2017 PROCESSIONE MARIA AUSILIATRICE
• 24 settembre 2017 108° Convegno Annuale
•
Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore”.
(Lc. 2,10-11)
“Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore
perché non si addice a chi è amato!
Viviamo piuttosto la gioia dell’incontro
con la Grazia che tutto trasforma”
Papa Francesco
Santo Natale e Sereno 2017
P.za Guglielmo da Volpiano, 2 10080 S. Benigno C.se tel. 011.98.24.311
Per evitare spedizioni inutili invitiamo a segnalare CAMBI DI INDIRIZZI o DECESSI
di ex-allievi di cui abbiate notizia, anche solo con un messaggio al 3346269240. GRAZIE
I dati degli associati e dei simpatizzanti che ricevono “San Benigno Notizie” vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della
pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Sono custoditi nel nostro archivio, garantendo la massima riservatezza. Ogni associato o simpatizzante può richiederne la rettifica o la cancellazione. (Legge 31-12-1996 n. 675)
Periodico trimestrale – Direttore responsabile Silvano Notario – Stampa: Higraf - Mappano – Autorizz. Trib. di Torino n° 3470
del 20-12-1984 – Piazza Guglielmo da Volpiano, 2 – Tel. 011.98.24.310 – 10080 S. Benigno C.se (TO)
16 san benigno notizie 3-2016