San Benigno notizie n°3-2016
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San Benigno notizie n°3-2016
N. 3 2° semestre 2016 EXALLIEVI Don Bosco Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino o n g i n e B San Misericordiosi ome il Padre c il direttore Un Natale solidale Carissimi Ex-allievi, si è appena concluso un Anno Santo ricco di grazia e di Misericordia. Papa Francesco ci ha invitato a fare esperienza personale della Misericordia di Dio e a mettere in pratica le Opere di Misericordia corporali e spirituali. Da parte nostra come comunità salesiana abbiamo aderito ad un progetto dell’Ufficio Migranti della diocesi di Torino in collaborazione con il Comune di Torino, ed abbiamo ospitato per un anno quattro profughi. È stata un’esperienza che ha fatto del bene a loro ed anche a noi come comunità. A differenza di quello che sovente la televisione fa vedere: migranti polemici, pretenziosi e violenti, i nostri quattro ospiti si sono dimostrati rispettosi, servizievoli e riconoscenti. La condivisione di tanti momenti di comunità ha creato relazioni di stima, di affetto e simpatia, ha rotto la diffidenza e l’inevitabile linguaggio di “noi” e “loro”. Ora sono chiamati ad inserirsi nel tessuto sociale in piena autonomia. Hanno lo spirito per poter essere di spinta e non di peso alla società. Aprire la porta di casa nostra ci ha aiutato ancora di più ad aprire le porte del nostro cuore all’accoglienza, nello stile salesiano, fatta di simpatia, allegria, stima reciproca e comunione. Fare del bene, fa bene! Ora la nostra attenzione non finisce qui, ci sono altre urgenze, vicine a noi, che ci interpellano. Sono i nostri fratelli e sorelle terremotati. Questo evento così tremendo e distruttivo di case e di persone ha comunque visto la solidarietà concreta di migliaia di nostri concittadini. Siamo un popolo che, nonostante i numerosi difetti, è capace di rispondere con forza e unità a questi eventi. Che il Signore non spenga la speranza di un nuovo futuro in queste persone. I nostri confratelli dell’ispettoria ICC (Italia cen- 2 san benigno notizie 3-2016 trale) si sono resi disponibili, in accordo con il Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili, per andare incontro concretamente a queste persone con tre iniziative: l’assistenza sacerdotale nei fine settimana, l’organizzazione di un Centro Estivo/ Estate Ragazzi e la collaborazione alla costruzione, ad Amatrice, attraverso una raccolta fondi, di una struttura per attività di socializzazione sia per giovani che adulti-anziani. Stanno chiedendo l’aiuto di tutto il mondo salesiano italiano. Come figli di don Bosco, non possiamo chiudere gli occhi ed il cuore a questi nostri fratelli. Il nostro Padre, a suo tempo, di fronte al colera di Torino non ha esitato a rimboccarsi le maniche e coinvolgere direttamente i suoi ragazzi per questa urgenza. Come comunità abbiamo pensato di sostenere quest’ultima iniziativa con un contributo in denaro. Anche a voi la possibilità di quest’opera di carità, di solidarietà e di misericordia. Per chi fosse intenzionato lascio gli estremi bancari: Causale: Pro Amatrice BNL Gruppo BNPARIBAS Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale IT80U0100503211000000000052 Potrebbe essere il regalo che in questo Santo Natale facciamo pensando a chi è più bisognoso di noi. Vi giungano a nome della comunità Salesiana i più cari auguri per un Natale vero ed un Nuovo Anno di grazia nel Signore. Don Vincenzo Caccia TESSERAMENTO 2017 GRAZIE a tutti coloro che rinnoveranno l’adesione all’Associazione Ex-allievi 2017. RICORDIAMO che la quota associativa sociale è 20,00 Euro (10,00 Euro x i familiari) IL PRESIDENTE Regaliamo Speranza e Misericordia Un cordiale saluto a tutti Voi, cari amici. Ci avviciniamo al Natale, quella che dovrebbe essere la festa dell’accoglienza e della gioia perchè Gesù nasce ancora una volta per tutti noi, invece ci si ritrova sempre più in un clima di odio, violenza e rifiuto. Permettetemi di rivolgervi una domanda che mi è stata fatta da un giovane sacerdote alcuni giorni fa (voglio pensare che sia stato Don Bosco a metterlo sulla mia strada) : “che Gesù presentiamo e predichiamo noi alle persone che incontriamo, quello della misericordia e del perdono o quello che ci suggerisce l’odio e l’egoismo ?” Mi rendo conto ogni giorno che il nostro mondo non è poi così grande come pensiamo. Onestamente il nostro raggio di azione non è così vasto da poter dire di incontrare tutti i giorni persone nuove o visitare sempre luoghi diversi. Inpegniamoci quindi per donare a chi incontriamo il Gesù misericordioso. Questo sarà il più bel regalo di Natale a questo mondo che ha sempre più bisogno di speranza e misericordia e non di odio e barriere. In questo modo riusciremo ancora meglio a trasmettere quei valori che Don Bosco ed i Salesiani ci hanno insegnato. Buon Natale a Voi e a tutte le vostre famiglie, da me e da tutto il Consiglio di presidenza. Lamberto Vezzetti istituto salesiano s. benigno in cifre 2016-2017 MEDIA 1A = 28 2A = 22 3A = 20 1B = 29 2B = 22 3B = 19 TOTALE ALLIEVI = 140 Docenti = 15 + 2 (salesiani) = TOTALE DOCENTI = 17 CFP Settore RISTORAZIONE/CUCINA 325corsi 14 Settore ESTETICA/acconciatore 123corsi 6 Settore ELETTRICO/elettromeccanica121corsi 6 Settore MECCANICO 88corsi 4 OPERATORI SOCIO SANITARI 25corsi 1 TOTALE ALLIEVI 682corsi 31 Docenti = 64 + 2 (salesiani) = TOTALE DOCENTI = 66 TOTALE ALLIEVI = 822 TOTALE DOCENTI = 83 3 san benigno notizie 3-2016 L’OPINIONE Raggi X di Marco Notario Nello scorso numero avevo ipotizzato che i marziani avrebbero conquistato Roma. Ciò è avvenuto. I marziani della politica, i grillini, ce l’hanno fatta e una “marziana” è diventata sindaca: Virginia Raggi. Ma ahimè! Anch’ella è caduta nella trappola dei guai politici e i suoi primi 100 giorni sono stati una tragedia napoleonica. A dimostrazione che i marziani non sono molto diversi dai terrestri. Vorrei comunque accennare a un episodio della giunta Raggi, sbandierato con enfasi, tralasciando tutto il discorso sul “pantano” Roma, sulle Olimpiadi e anche sulla congiura dei frigoriferi. Mi riferisco al primo matrimonio gay nella capitale. Posso dire la mia (che direi anche se la protagonista non fosse la Raggi ma una esponente di qualsiasi altra X forza politica)? Come sindaco, in quanto rappresentante di una legge dello Stato, l’avrei forse celebrato anch’io. Ma non con un discorso del tipo “Adesso pensate a divertirvi”. Non ci siamo. Se alla unione civile si vuol dare lo stesso significato di un matrimonio vero, allora gli si deve dare l’approccio di un vero matrimonio. Comodo pretendere uguaglianza nei diritti (divertimento?) ma diversità nei doveri (di semplice “formazione sociale”). Magari si dica: “Adesso fate un progetto di vita, date un 4 san benigno notizie 3-2016 senso alla vostra esistenza, compite qualcosa di valido con questa unione che ostentate così felice”. Se l’unione civile vuole essere un matrimonio, di questo deve avere l’etica: non dico cristiana, mi basterebbe anche solo civica. Magari i protagonisti potrebbero pensare a tutti quei poveracci verso i quali un certo progressismo è prodigo di parole, ma poi è ben attento, nonostante la cosiddetta modernità degli slogan, a non sporcarsi le mani. La vendetta della storia Una consolazione c’è. Di fronte a tante distorsioni etiche è certo che la società si vendicherà. Sta ormai avvenendo con la natura che, violata, ci costringe a veloci marce indietro. Lo stesso avverrà inevitabilmente nella società per la violazione della vita morale. È già capitato altre volte nella storia e la Storia, si sa, ha il brutto vizio di ripetersi. Fertility Day Impostato come è stata impostato questo evento, magari potevano anche risparmiarselo. Però non ne accetto le critiche a prescindere. Perché in un mondo in cui ci sono i day di questo e quello, i pride dei gay e dei vaffa, non può esserci un giorno dedicato alla giusta fertilità o alla famiglia? Siamo alla discriminazione... al contrario. Altro attacco è venuto alle parole sul gender di papa Francesco. C’era da prevederlo che, appena Francesco avesse puntato i piedi su valori decisi, l’avrebbero massacrato. Però strani ancora una volta questi laicisti che possono (loro sì) ironizzare su famiglia, castità, religiosità, chiesa... Ma guai se un povero papa dice la propria su omosessualità, gender, aborto e argomenti affini. Terremoto e Charlie Charlie Hebdo, dopo il terremoto, attacca gli italiani con due vignette cafone. Una paragona le case terremotate a una lasagna e l’altra dice che le nostre case le costruisce la mafia. A parte il fatto che un terremoto è un terremoto e vorrei vedere in Francia come se la caverebbero con tre terremoti di fila, tanto per cominciare casa mia non l’ha costruita la mafia. E nemmeno quelle dei terremotati del Centro Italia o in Friuli; e, se proprio vogliamo andare al nocciolo, nemmeno quelle dei nostri parenti al sud. Si dirà, diritto di satira. La facevano anche Aristofane, Dante, Pasquino. Intanto costoro erano di ben altro levatura rispetto a Charlie; ma soprattutto non accetto l’alibi del “alla satira è tutto permesso”. L’OPINIONE C’è satira e satira. Per esempio, le due gambette sotto le macerie, potrebbero essere quelle di una bambina e non mi pare che la satira abbia il diritto di infangare tale dolore. Questo lo scrive molto bene un articolista (che ho già citato una volta e che non mi pare sia un conservatore), il quale così conclude: “La satira può uscire dalla testa o dalla pancia. Questa è uscita direttamente dal sedere (scusate, è satira)”. In ogni caso, caro Charlie, quando toccherà di nuovo al vostro giornale, non se avrete l’ubriacatura dei “je suis” della prima volta. Burkini L’imam di Firenze, per giustificare il burkini islamico in spiaggia, posta una foto con delle suore, vestite da suore, che giocano a pallavolo in mare. E commenta: “Dove sta la differenza?”. La differenza ci sta e come. Anzitutto il vestito delle suore è una divisa scelta liberamente, il burkini è una imposizione maschilista. Poi le suore stanno giocando e scherzando con le ragazze dell’oratorio. Ciò vuol dire che nei loro volti leggo la felicità, l’altruismo, la libertà. Non c’è paragone. Alfa Non lo sapevo. Esiste una quota di persone che si vanta di essere “maschio alfa” o “donna alfa”. Vedendo le qualità che andrò a elencare, io mi ritengo decisamente “omega”. E, temo, il 99,9 pe- riodico dei lettori e delle lettrici di questo giornale sarà più o meno ai miei livelli. Per essere “alfa”, insomma, bisogna essere “in”: palestrati (magari tatuati), in carriera, selettivi al ristorante, alternativi in cultura, disinvolti nelle relazioni sentimentali. Senza limiti, senza tabù, senza difetti. E senza olio di palma. VIP Comunque io non ho nessuna invidia per i vip. Anzi, di fronte a certe cafonate e spese dei medesimi, soprattutto se presuntuosi, mi chiedo (proprio io, di cui conoscete anche le idee politiche) se un po’ di sano vecchio comunismo non farebbe bene. Sana e robusta costituzione Malato di artrosi, artrite e tutti i guai della vecchiaia, mi viene prescritta una attività fisica. Per fare la quale devo però presentare un certificato di sana e robusta costituzione. Strano paese, il nostro, dove per curarsi bisogna dimostrare di essere sani. re il berretto in testa anche al chiuso. Lo si tiene quando si va a parlare con i prof, nelle riunioni, persino nelle trasmissioni televisive e anche in chiesa durante tutta la messa! Splendido galateo per uno che si toglie il cappello davanti all’impiegata dell’ufficio postale. Terrorismo Chiudo pensando ancora agli eventi estivi. Dalla ricca Nizza all’umile chiesetta della Normandia ritorna il terrorismo. Tragico bilancio nella prima per le vittime del camion sul lungomare, tragico bilancio per il povero padre Jacques, sgozzato sull’altare con conseguente sermone dei jihadisti. Padre Jacques è il nuovo esempio di martire, il nuovo esempio di “beato” subito, come lo ha chiamato papa Francesco. Nuovo esempio del sangue dell’Eucarestia, come bene rappresenta la splendida vignetta che propongo. Pensionati Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale afferma: “Gli anziani vivono troppo e questo è un danno per l’economia mondiale”. Mi spiace per l’economia mondiale, ma dopo questa frase farò di tutto per vivere dieci anni in più. Bon ton uno Adesso c’è la moda di tene- 5 san benigno notizie 3-2016 NEWS Rinnovato il cortile IL DIRETTORE CI SPIEGA LE LOGICHE E FINALITÀ DEI LAVORI Durante il convegno degli Exallievi, molti hanno potuto osservare e commentare il nuovo volto assunto dal cortile superiore dell'istituto. Il classico e tradizionale cortile è stato diviso in due parti, una delle quali diventata campo in erba sintetica di calcetto. Il Direttore, don Vincenzo Caccia spiega logiche e finalità di detto intervento. Anzitutto, come mai si è proceduto a questo intervento? Erano ormai cinquant'anni che il cortile a porfido non aveva subito lavori e francamente alcuni cedimenti del terreno avevano creato avvallamenti e distacchi dei cubetti che lo rendevano pericoloso. Si è quindi deciso di intervenire, anche con il benestare dei Beni Culturali, visto il contesto storico-artistico del nostro 6 san benigno notizie 3-2016 istituto. Si è, in un certo senso, “ricreato” in parte il giardinoresidenza del cardinale delle Lanze e il suo passeggio: siepi, piante ed alcune panchine che faranno da separazione “naturale” rispetto alla restante zona di gioco. Chi vuole giocare, bene può permetterselo con i campi attrezzati in erba sintetica. Il resto rappresenta un piacevole spazio di aggregazione. I tempi sono cambiati e spesso i ragazzi preferiscono passeggiare e chiacchierare. Ecco il perché anche delle panchine. Indubbiamente avete fatto un lavoro notevole. Mi piace ricordare che don Bosco partecipò all’Esposizione nazionale di Torino del 1884 presentando tutto il ciclo della lavorazione della carta che si concludeva con una innova- tiva macchina da stampa. Anche noi vogliamo stare al passo con le nuove tecnologie per offrire ai nostri giovani le attrezzature migliori anche sotto il profilo ludico-sportivo. Avete spostato anche la colonna dove è posta la statua di Maria Ausiliatrice. Ecco, questa è un'altra cosa caratteristica. La Madonnina risale al 1891, anche se l'attuale statua non è più quella originaria. Durante i lavori è emerso proprio il basamento originario. Il monumento era stato spostato già due volte precedentemente. Ora è proprio al centro del cortile anche a significare la centralità di Maria nella spiritualità e tradizione salesiana a protezione e guida del nostro operare per i giovani. Marco Notario STRENNA Siamo Famiglia! Il Rettor Maggiore ha consegnato la Strenna 2017: “SIAMO FAMIGLIA! Ogni Casa, scuola di Vita e di Amore”. La scelta del tema è frutto di una richiesta venuta dalla Consulta della Famiglia Salesiana, che ha chiesto di trattare l’argomento della famiglia, guardando alle sfide che essa affronta nelle nuove congiunture. “Tutti abbiamo la forte esperienza personale che siamo nati in una famiglia e “nascemmo famiglia!”, con la bellezza e i limiti di ogni famiglia, quella realtà umana molto concreta dove si impara l’arte della Vita e dell’Amore. La famiglia è fatta di volti, di persone che amano, parlano, condividono e si sacrificano per gli altri, difendendosi e difendendo la vita propria e dei loro cari ad ogni costo È nella famiglia dove si gusta l’intimità, dove si impara a chiedere permesso, a chiedere perdono e a ringraziare. È la prima scuola per i ragazzi, gruppo di appartenenza per i giovani e il miglior asilo per gli anziani. Gli impegni che devono scaturire dalla Strenna sono: alla luce del Sistema Preventivo di Don Bosco fare del mondo una casa, un grande cortile familiare, di amici, di tirocinio di vita, di incontro con Dio””. È un gesto di amore alla realtà familiare, dono di Dio per tutti. È un gesto di amore anche verso coloro che non sono riusciti a vivere in pienezza questo progetto di Dio e hanno bisogno di aiuto, di accompagnamento. QUANTO SPAZIO DI AZIONE E TESTIMONIANZA PER OGNI EX-ALLIEVO DI DON BOSCO! 7 san benigno notizie 3-2016 CONVEGNO Convegno annuale ex-allievi 8 san benigno notizie 3-2016 CONVEGNO 25 settembre 2016 9 san benigno notizie 3-2016 CONVEGNO Premi di Fedeltà 2016 Renditore Teresio di Scarmagno (ritira Bessolo Pietro) - Zanero Giulio di Cavagnolo (ritira Scarrone Ugo) Carrera Piero (ritira Testù Emilia) - Dellerba Mauro di San Benigno - Francone Michele di Brandizzo Festa Don Bosco in Valle Orco (Sparone) 12 novembre 2016 10 san benigno notizie 3-2016 CFP Avvicinare il futuro Carissimi ex-allievi/e per non tediarvi con un freddo elenco di attività e corsi, che continuano, per nostra fortuna, ad aumentare (così come il numero dei nostri allievi, anch’esso in aumento, con un’età che ormai oscilla dai 14 ai 55 anni e, in alcuni casi, oltre), desidero soffermare la mia attenzione, onde dedicare un minimo di approfondimento, su due interventi che, seppur per motivi diversi, rappresentano, il primo, un profondo cambiamento nello stile educativo, il secondo un nuovo ambito formativo che, stante i dati in nostro possesso, risulta in costante crescita. Per quanto concerne lo “stile educativo”, sicuramente, il rifacimento del cortile superiore, impegnativo intervento affrontato dall’Istituto con un pesante sforzo economico, volutamente mirato a realizzare una netta distinzione tra l’area gioco, ovvero il nuovissimo campo di calcetto in erba sintetica, recintato, illuminato e dotato di gradinate che bissa quello del cortile inferiore, e l’area incontro realizzata con sedute in pietra, aree verdi e pavimentazione in porfido, ha profondamente cambiato il “clima” del cortile. Pur rimanendo fedeli alla tradizione salesiana, che riconosce al cortile un ruolo centrale nella costruzione del rapporto educativo, oggi il cortile risulta più “attuale” e maggiormente “vissuto”, con commenti positivi sia dei ragazzi che dei formatori che quotidianamente lo vivono. Per quanto attiene invece l’ambito formativo, il “recupero” del reparto saldatura, storico nostro laboratorio inserito all’interno del settore meccanico, oggetto di un radicale intervento di manutenzione strutturale che unitamente all’installazione di un nuovissimo sistema di aspirazione fumi, di nuovi box e all’acquisizione, tramite noleggio, di nuove saldatrici, ci consente di poter erogare specifici interventi formativi, completati, grazie ad un accordo appena concluso, dalla possibilità di essere sede d’esame per il rilascio dei patentini di saldatura. Invito chi fosse interessato ad approfondire l’argomento e contattare la nostra segreteria. Concludo con l’invito sincero e sentito a venire a trovarci, perché, spesso, chi legge il giornalino ha concluso la sua presenza in quel di San Benigno da qualche anno, per usare un eufemismo, e può non ben comprendere la trasformazione che il “collegio”, come molti di voi ancora lo chiamano, ha vissuto: trasformazione necessaria per rispondere alle domande di natura educativa e non , che oggi, i ragazzi e le ragazze del 2016 , ma anche tanti adulti, rivolgono ai salesiani le cui “risposte” non possono e non devono essere solo di natura scolastica, piuttosto che tecnica o professionale, ma che devono partire dall’uomo per arrivare all’uomo. Vi aspetto per raccontarvi il resto. Un caro saluto. Carlo Vallero, Direttore del CFP 11 san benigno notizie 3-2016 Ricordi Inverno 1946-1947 parte superiore,mentre la suola era in legno spesso 3 cm modello tipo “chabot” piemontesi con tanto di tacco. Ringraziai e li misi subito. Il Sig. Negri mi osservò e disse “Certo con la suola rigida avrai un poco di difficoltà, ma essendo la parte anteriore ricurva ti abituerai”. Una settimana dopo correvo già come prima con i piedi asciutti e caldi. Salesiani doc: don Spada e sig. Negri Sicuramente oggi il clima è cambiato, infatti le stagioni si susseguono dimenticando le date del calendario che ne determina il periodo; quindi anche le stagioni sono diventate “anarchiche” E dire che quando ero in collegio, al primo di novembre si andava al cimitero a piedi già con 40 cm di neve e un freddo cane. Lo ricordo bene perché mia mamma mi aveva comperato un paio di scarponcini per tenere i piedi asciutti e caldi, ma avevano un difetto, la suola invece di respingere l’acqua, la assorbiva. Al ritorno dal cimitero il Sig, Negri (coadiutore salesiano) giunto sotto il portone mi chiese come mai continuavo a battere i piedi. Gli spiegai che avevo i piedi bagnati e Lui come un fulmine mi portò in camerata a cambiare calze ,scarpe , oltre a farmi un massaggio ai piedi. Poi mi confermò che entro 3 giorni avrei avuto un paio di scarponcini nuovi . Gli chiesi quanto costavano. “Non ti preoccupare, aggiusto tutto io”. Quasi incredulo, non sapevo come ringraziare questo spirito altruistico che lo animava verso gli altri, ma questo faceva parte degli insegnamenti di Don Bosco e capii che ora anch’io facevo parte della famiglia Salesiana. Tre giorni dopo arrivò con un pacco e mi disse: “Non sono eleganti come quelli della Mamma, ma sono FUNZIONALI”. Si trattava di uno scarpone in pelle nella 12 san benigno notizie 3-2016 In quell’anno l’abbassamento della temperatura arrivò a 11 gradi sotto zero e congelò varie volte l’acqua nei tubi dei bagni delle camerate, nonostante ci fosse la “Stufa Bidone” (chi aveva i letti vicini la chiamava stufa, chi era oltre 8 metri la definiva solo un bidone, per il poco calore che riceveva). Questa stufa era veramente un bidone con all’interno una griglia rialzata. Nel centro vi era un tubo di circa 15 cm alto sino al bordo del bidone e tutto attorno erano stipati i trucioli di legno prodotti dai falegnami che formavano una ciambella alta come il bidone. Copriva il tutto un coperchio con il tubo che portava i gas della combustione fuori dalla finestra... Si accendeva con sportello laterale a filo terra. I trucioli bruciavano lentamente per ore (ancora oggi mi chiedo come mai il monossido di carbonio non ci abbia mai intossicati!). Comunque al mattino Don Spada (ex alpino) ci buttava giù dal letto con il fischietto e visto che in camera l’acqua era congelata, tutti vestiti e con l’asciugamano ci mandava a RINFRESCARCI il viso per essere più svegli (diceva lui, ridendo) nella fontana del cortile, prima di andare a messa. Ultima trovata: avevano spostato alla prima ora di scuola l’ora di ginnastica fatta nel chiostro dell’abbazia. Così il maestro Concas, tra flessioni sugli appoggi, corse e salti per rinvigorire il fisico riusciva a riscaldarci a costo zero. Bisogna ammettere che la genialità dei Salesiani non ha limiti. Ma quelli erano altri tempi! Gianfranco Nolli RICORDI Don Bosco nel cuore Vi racconto questa volta un fatto riservato che non ho mai voluto scrivere perché lo ritenevo un argomento personale e un ricordo doloroso. Ora che è appena trascorso l’anno bicentenario di Don Bosco, ve lo racconto perché contribuisca nella maggior gloria sua. Mio padre Oreste Cossa (1905-1983) era un semplice contadino con la 3° elementare, con tre mucche alla stalla e poco terreno che gli dava tanto lavoro e poca resa. Nella mia casa si leggeva il Bollettino Salesiano sin dai tempi dei miei nonni; per questo mio padre conosceva un poco la vita e le opere del Santo di Valdocco. Durante i miei anni a San Benigno (1949-1954) egli lesse qualche libro in più e imparò il canto “Don Bosco ritorna” e si affezionò a Lui. Dopo una vita laboriosa incominciò a sentire il peso degli anni e l’avvicinarsi del grande traguardo e si affidò a Don Bosco per fare una buona morte. Recuperato un mio quaderno a quadretti, che aveva ancora alcune pagine in bianco, trascrisse su di esso di suo pugno la novena di Don Bosco e prese l’impegno di recitarla non so quante volte al giorno. Per coerenza e per non dimenticarsi metteva in tasca un uguale numero di grani di mais che poi trasferiva uno alla volta in altra tasca. Negli ultimi tempi mi confidò che anche questo impegno lo stancava, ma non volle mai tralasciarlo. (Questo quaderno consunto e logoro lo tengo come una reliquia, lo mostrai al mio Maestro d’arte Pierre Octave Fasanì quando venne a casa mia nel 2001 e lui mi disse che la novena a Don Bosco la sapeva a memoria). L’8 febbraio 1983 giunse la sua ora, si alzò, si rase la barba, si lavò il viso e scese al piano terreno. Era ancora nel vano scala quando fu colpito da infarto. Mia mamma accorse e con l’aiuto di una vicina di casa lo adagiò sul divano. Si riprese e disse ancora: “Mi è venuto male”, poi spirò. Intervenne subito il bravo medico condotto di allora, dr. Umberto Negri, senza poter far altro che costatarne la morte. Io non ero in casa, ero in ospedale a Ivrea perché avevo avuto un’emorragia. Uscendo dall’ospedale incontrai il dr. Negri che mi disse: “Giovanni, il papà ha fatto una morte bellissima”. Io non sapevo che la morte potesse essere bellissima! Giunto a casa la salma era stata composta, il suo volto era sereno quasi atteggiato al sorriso. Certamente aveva incontrato Don Bosco. Anche per questo, io dico ancora una volta: “VIVA DON BOSCO”. Giovanni Cossa AUGURI a DON NICOLA FALETTI per i suoi 100 anni che compierà il 26 gennaio prossimo. San Benigno non lo dimenticherà mai! Speriamo di averlo un giorno con noi. 13 san benigno notizie 3-2016 news “Il cammino di Santiago” Basta scrivere su internet questo titolo e in pochi secondi veniamo raggiunti da una serie di informazioni. Ma come diceva Saint Exupéry nel Piccolo principe: “Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”. Così per conoscere il vero cammino che porta a Santiago bisogna andare di persona e di questa esperienza ringrazio il buon Dio che mi ha permesso di farla quest’anno nelle mie due settimane di ferie. Il cammino o meglio i cammini che conducono i pellegrini alla tomba dell’apostolo Giacomo a Compostela sono 4: francese, portoghese, dal nord e primitivo. La più famosa e frequentata è la via francese che parte dai Pirenei e, dopo circa 250 km, arriva a Compostela. Io l’ho percorsa dalla località di Ponferrada alla meta, 212 Km e poi ho aggiunto 90 km per arrivare a Finisterre, sull’oceano. A me piace fare sport e così ho unito l’esperienza della camminata al pellegrinaggio. È una sensazionale esperienza a livello umano e spirituale. Su questi sentieri sono passati milioni di uomini, alcuni conosciuti e famosi (San Francesco, S. Rocco) e altri magari Santi al cospetto di Dio, di cui la storia non ci ha tramandato i nomi. Ma la magia del cammino la scopri solo quando intraprendi questa fantastica esperienza. Mi sono informato, ho letto, parlato con un paio di persone, ho iniziato a fare una programmazione di viaggio, ma tutte le informazioni erano turistiche. La mia domanda restava : “Come si prega sul Cammino?” La risposta è arrivata dalle nostre suore, Serena e Valentina del monastero di San Francesco di Lugnacco. Mi hanno regalato prima di partire un vangelo tascabile con le citazione dei versetti per ogni giorno di viaggio. “Leggi il vangelo del giorno al mattino prima di partire e memo- 14 san benigno notizie 3-2016 rizza la frase che più ti ha colpito e ripetila nella giornata. Dio farà il resto”. Ero pronto a partire. L’essere sul cammino ti dà la possibilità di riflettere sulla tua vita e di sentire la presenza costante di Dio vivo, che cammina con te e rende il tuo andare leggero e piacevole. Dio lo incontri nel fratello che cammina al tuo lato, nel suo saluto (sul cammino tutti incontrandosi si salutano), nel suo sorriso, nel raccontarsi le proprie storie, nell’affrontare la stessa fatica, nel pranzare o cenare insieme, nel dormire a fianco in una camerata, ritrovandosi la sera nello stesso ostello o nella stessa chiesa per prendere parte a una celebrazione eucaristica. È anche nel piangere di commozione e vedere al tuo lato qualcuno che senza vergogna lascia scorrere dagli occhi lacrime di gioia e felicità. Sul cammino ho pianto e si piange anche a casa a rivivere questa fantastica esperienza. Che bello se anche nel nostro andare quotidiano fosse così. Anticamente i pellegrini facevano il cammino come penitenza meditando la passione di Cristo. Oggi le motivazioni che ti spingono possono essere molte. Ma tutte valide per farci uscire di casa e portarci lì. Per me il cammino rappresenta la nostra vita, dalla nascita alla morte, passaggio per arrivare in paradiso, come diceva don Bosco. Il cammino ci insegna che nella vita bisogna sempre avere una meta (li è la tomba di San Giacomo) e per raggiungerla non si va a caso, ma servono delle indicazioni precise (qui il cammino è indicato con frecce di color giallo). Per raggiungere una meta bisogna fare dei sacrifici, soprattutto quando il percorso si fa difficile: camminare più leggeri è meglio e si va più in fretta. Sul cammino occhio allo zaino: nella vita occhio ai pesi superflui che ci rallentano, rendono difficile il nostro percorso (beni materiali non indispensabili o amicizie sbagliate). La lezione da imparare è che Dio è sempre al nostro fianco, solo che, presi dai nostri impegni e sempre di corsa, non riusciamo molte volte a rendercene conto. Che Dio mi aiuti a non dimenticare questa esperienza ma a farne tesoro. Mettete, se vi va, questo viaggio nella lista delle cose da fare un giorno. Non esiste un’età o un tempo più adeguato per farlo: ho trovato dei ragazzi di 11 anni e anziani di 75 anni. Come dice lo scrittore brasiliano Paulo Coelho: “Le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi dove sono attesi”. A Compostela Dio attraverso l’apostolo S. Giacomo, che ha visto il colore dei suoi occhi, ci attende tutti a braccia aperte. BUON CAMMINO! Gianluca Testa ORATORIO Lunga vita “Sanbe”! Era ben da 33 anni che non lavoravo più in un oratorio, ma il Signore ha provveduto egualmente a rimettermi in gioco, proprio dove avevo già svolto attività oratoriana nei weekend, ben 42 anni fa, quando questo oratorio era affidato alle cure di don Agostino Vinai! Ora, il SANBE GENERATION non è più quello di una volta, comunque continua a essere il cuore pulsante per tanti bimbi, ragazzi e giovani di un territorio in forte crescita demografica. Sono arrivato a San Benigno quando le attività estive si erano già concluse da tempo ed il cortile era in pieno rifacimento. Finiti i lavori, si è presentato un cortile rinnovato, dove anche la colonna che sostiene la statua dell’Ausiliatrice ha trovato un nuova collocazione più centrale. Questo monumento è stato voluto proprio dagli oratoriani, “per grazia ricevuta”, come recita l’epigrafe sul basamento. In queste prime settimane passate presso l’Oratorio, ho potuto percepire una realtà viva, che vede una sessantina di giovani delle superiori ed universitari portare avanti un cammino di formazione di gruppo (biennio – triennio – universitari) e di servizio alle più varie attività dell’Oratorio. In particolare, mi riferisco all’animazione delle 3 classi medie del catechismo, all’animazione di altre realtà prettamente oratoriane (disegno e musica) e all’organizzazione di feste di vario genere all’interno della parrocchia – oratorio o anche all’esterno. Sono profondamente grato a quanti, in que- sti ultimi anni, si sono dedicati a rivitalizzare il SANBE, che ora può godere di buona salute e continuare ad offrire quella ricchezza di valori che tanti giovani hanno ricevuto negli anni scorsi e che ora, a loro volta, possono offrire ai più giovani. Parlo in particolare dell’Estate Ragazzi che tutti gli anni, per 5 settimane tra giugno e luglio, offre un prezioso servizio a tutti il circondario e non solo a San Benigno. Il Signore e la Madonna Ausiliatrice continuino a fecondare, con le loro benedizioni, il lavoro di quanti si sono spesi per questo Oratorio e assistano, con le più belle grazie, quanti vorranno continuare a dare il loro prezioso servizio di animazione pastorale per il futuro di questo piccolo ma significativo “giardino”. Don Mario Pertile 15 san benigno notizie 3-2016 NOTIZIE DI CASA NOSTRA DEFUNTI Moglie di Conterio Giacomo di Caselle Revello Domenico di San Mauro Mamma di Nora Primo di Salto Can. Papà di Peruzzo Giovanni e Mauro di Locana Gamarra Mario di Leinì Giraudo Matteo di Savigliano Coragliotti Eugenio di Bosconero Moglie di Tarditi Giovanni e mamma di Gianluca di San Benigno Nicolotti Giuseppe di Andrate Arbore Michelino di Andrate Gallea Sergio di Montanaro Viola-Marchet Gianfranco di S. Benigno Mamma di Drappo Paolo di Volpiano Papà di Ferrero Luigi di Caselle Scilligo Roberto di Formazza Bacchetta Carlo Alberto di Bosconero FESTE DI DON BOSCO 2017 28 gennaio 2017 Festa Don Bosco a Rivarolo e Foglizzo (ore 18.00) 29 gennaio 2017 Festa di Don Bosco a S. Benigno e S. Giusto 5 febbraio 2017 Festa di Don Bosco a Feletto 5 marzo 2017 Festa di Don Bosco a Bosconero 18 marzo 2017 Festa di don Bosco a Volpiano (ore 18.00) APPUNTAMENTI 20 maggio 2017 PROCESSIONE MARIA AUSILIATRICE • 24 settembre 2017 108° Convegno Annuale • Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore”. (Lc. 2,10-11) “Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore perché non si addice a chi è amato! Viviamo piuttosto la gioia dell’incontro con la Grazia che tutto trasforma” Papa Francesco Santo Natale e Sereno 2017 P.za Guglielmo da Volpiano, 2 10080 S. Benigno C.se tel. 011.98.24.311 Per evitare spedizioni inutili invitiamo a segnalare CAMBI DI INDIRIZZI o DECESSI di ex-allievi di cui abbiate notizia, anche solo con un messaggio al 3346269240. 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