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Sindacato Lavoratori Comunicazione
CANONE RAI: Stime e criticità del canone in bolletta
dopo comunicazione dati Ministero Economia e Finanze
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i proventi delle entrate da
canone RAI da parte dei gestori delle utenze elettriche attraverso il comunicato
stampa 166 del 3/10/2016 e 184 del 2/11/2016; ancora oggi non sono stati
pubblicati i rapporti sulle entrate tributarie con il dettaglio delle somme dei mesi di
settembre e ottobre 2016.
Il gettito relativo al canone RAI da parte dei gestori delle utenze elettriche al mese di
ottobre risulta pari quindi a circa 1 miliardo e 450 milioni.
Poiché il canone RAI era previsto in pagamento sulle bollette elettriche in rate da 70
euro a Luglio e da 10 euro per i mesi di Agosto, Settembre ed Ottobre, si possono
ipotizzare scenari diversi a seconda del periodo di fatturazione.
La legge di stabilità 2016 nel capitolo 1216 destinato alle entrate prevedeva per il
canone RAI una entrata di 1 miliardo e 741 milioni di euro, al fine della definizione
dell’extragettito (quanto recuperato dall’evasione).
Con un ulteriore atto, l’assestamento della legge di stabilità (DECRETO 28 ottobre
2016 Ripartizione, in capitoli ed articoli, delle unità di voto parlamentare disposte
dalla legge di approvazione delle disposizioni per l'assestamento del bilancio dello
Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016.
(16A07767) (GU Serie Generale n.254 del 29-10-2016 - Suppl. Ordinario n. 48)), il
Governo ha portato tale cifra a 1 miliardo e 681 milioni, in tal modo operando una
ulteriore decurtazione (60 milioni di euro) da quanto previsto di esclusiva spettanza
della Rai.
Ricordiamo che il 67% dell’extra-gettito rispetto al capitolo 1216 della legge di
stabilità va a RAI.
Il restante 33% dell’eventuale extra-gettito è destinato all’esenzione del pagamento
del canone per gli ultrasessantacinquenni con basso reddito, al finanziamento delle
radio e televisioni locali per un massimo di 100 milioni ed infine al fondo per la
riduzione della pressione fiscale.
Da questo sistema vengono esclusi i proventi degli abbonamenti speciali (ad oggi 61
milioni con una previsione, in linea con gli anni passati, di circa 70/80 milioni alla
fine dell’anno), perché gestiti direttamente da RAI e non rientranti in questi
meccanismi di calcolo, ne nei valori in tabella2 relativi alle entrate da canone nette.
Il totale degli introiti al lordo dell’IVA va confrontato con quanto scritto nel capitolo
3836 della legge di stabilità 2015 che assegnava a RAI per proventi da canone
ordinario una cifra di 1.643 milioni, poi portata con l’assestamento a 1634 milioni
per ottenere il maggiore introito RAI rispetto al 2015.
TABELLA1 riporta i dati così sintetizzati sulla base di tre scenari diversi:
1) il primo scenario 30% ipotizza che siano stati fatturati solo 70 euro del
canone RAI,
2) il secondo scenario 20% ipotizza che siano stati fatturati 80 euro,
3) il terzo scenario 10% ipotizza che siano stati fatturati 90 euro fino al
periodo della nostra simulazione.
Si può evincere che se i dati riportati dalle compagnie elettriche al MEF, prendessero
in considerazione la fatturazione fino a settembre (80 euro in bolletta elettrica)
l’extra-gettito non si realizzerebbe.
TABELLA2 rappresenta invece i ricavi da canone al netto di tassa di
concessione, Iva e prelievo del 5% per la RAI degli anni 2013, 2014 e 2015 così
come riportati sui bilanci RAI confrontati con gli scenari già esposti nella
Tabella1.
E’ da notare che anche nell’ipotesi migliore del 2016 i ricavi per la RAI saranno
inferiori di quelli ottenuti nel 2013, ultimo anno senza prelievi forzosi del Governo
sul canone RAI.
GRAFICO3 è la rappresentazione grafica di quanto illustrato nella Tabella2,
con in più la identificazione di una previsione probabile sulla base di una serie
di fattori che identifichiamo di seguito:
1) E’ da notare inoltre che le richieste di rimborso, pervenute alla sola Rai (non
conosciamo il dato pervenuto all’Agenzia delle Entrate) per errato
pagamento di canone sono già ad oggi 64.000 e potranno essere presentate
sino alla fine dell’anno; gli eventuali rimborsi andrebbero a sottrarsi a quanto
evidenziato nelle simulazioni.
2) L’invio delle bollette con il canone Rai non è stato omogeneo per tutte le
compagnie. Gli utenti hanno ricevuto chi una prima rata da 70 euro, chi da 80
e qualcuno da 90, a seconda del mese di ricevimento, quindi non è
percentualmente stimabile con precisione la somma che manca al pagamento
a fronte dell’ultima rata in pagamento.
3) Non abbiamo dichiarazioni ufficiali su quanti debbano pagare il Canone Rai: la
nostra ipotesi di studio, sviluppata su documentazione aziendale e previsioni
derivanti dagli utenti delle compagnie elettriche, presuppone circa 22.000.000
di utenti. Tale dato però non ha avuto, sino ad oggi, un riscontro oggettivo e
ufficializzato da parte di Rai, Agenzia delle Entrate, società fornitrici di
elettricità e Ministero dello Sviluppo Economico.
4) In ragione di quanto esposto al punto 3. non è identificabile il dato di
evasione, uno degli elementi sostanziali che ha portato all’inserimento del
canone in bolletta elettrica.
5) Sono invece circa 25.000 i modelli F24 spediti per le isole dove non esiste una
concessionaria elettrica e questa cifra andrebbe sommata all’introito.
GRAFICO4, aggiunge alla rappresentazione del Grafico 3 quanto emerge in
ordine alle previsioni della legge di bilancio in discussione per la
rimodulazione del Canone Rai dall’anno 2017, il passaggio dai 100 euro ai 90
euro.