Prima Parte - Raven Distribution

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Prima Parte - Raven Distribution
The Big O
Prima Parte
Diario di gioco di
SARA D E LLACASA
Giocatori:
- Sara Dellacasa nella parte di Sid - Clizia (Personaggio di altra campagna GdR Fantasy, sangue di
demone, Rosso-Verde).
- Marco De Domenico, nei panni di Shadow Moon - Apollonio ( Personaggio di American Gods, BiancoAcciaio)
- Andrea Giordano che interpreta il ruolo di Peste – Etra ( il morbo della peste, Nero Puro)
- Matia Moscarelli nel ruolo di Amedeo Baldo –Semele (Personaggio di altra campagna GdR storica,
mercenario fiorentino del 1460, Giallo-Rosso)
- Narratore: Davide Marescotti
E’ questo? … questo sarebbe quello per cui quel lurido figlio di una cagna storpia di mio padre, ha fatto
tutto questo casino, rovesciato mezzo mondo, ammazzato mia madre e…
La Grande Madre dei Demoni se lo porti! L’unica magra consolazione è che l’ho passato io il suo fottuto
portale che avrebbe dovuto renderlo un dio, anche se … beh … la prigione nera in cui mi sono trovata
non è esattamente quel che mi aspettavo.
Oscurità ed assenza di suoni … fino a dimenticare quasi anche d’aver mai avuto un corpo, un’identità …
So chi sono, so dove voglio tornare … tutto il resto si è fatto dannatamente vago.
Ricordo che ho perso due sorelle in questa storia malnata, ma fatico a ricordare i loro volti. Avevo
anche degli amici … mi pare. Degli animali … un cucciolo? Ricordo la foresta … la grande foresta e
l’unico amico da cui volevo tornare quando tutto fosse finito. La foresta in cui VOGLIO tornare e di cui
sarò la Dea protettrice quando finalmente riuscirò a tornare al mio maledetto mondo, se quel coglione
di mio padre sapeva davvero quel che stava facendo e non mi ha invece cacciata in buco senza vie
d’uscita.
Poi ho sentito la voce. Era una voce? Era parte della prigione o veniva dalla mia testa, dalla mia
essenza?
“Taroth stà minacciano le realtà. Il suo arcano Omicron le sta attraversando , se volete avere la benché
minima speranza di essere liberi dalla vostra prigione o acquisire maggiore potere, dovete fermarlo”
Vostro? Ancora non avevo finito di pormi il dubbio di a chi si riferisse quel plurale quando … l’oscurità
si è squarciata … beh, per modo di dire visto che di punto in bianco mi trovavo in una sorta di
catacomba sotterranea ma … suvvia, per lo meno stavo vedendo di nuovo qualcosa! E non solo.
Avevo di nuovo un corpo anche se … no, decisamente non era il mio, più gracile e minuto, carnagione
solo lievemente brunita e … reggevo in mano una scheggia di selce. La mia prigione, la custodia della
mia essenza, compresi istintivamente levando di cuore una “lode” alla Grande Madre.
Merda! Vincolata in un cazzo di sasso! E … stavo possedendo il corpo di una ragazzina … e decisamente
non alla mia altezza, vista l’età e lo scarso fascino delle sue misere forme. Istintivamente mi rialzai
guardandomi attorno e scorgendo un’altra dozzina o poco più di ragazzi, maschi e femmine, all’incirca
tutti tra i quattordici ed i sedici anni, tutti abbigliati in tuniche bianche. Tre di loro attrassero tuttavia
immediatamente la mia attenzione, tre che compresi essere come me. Erano loro coloro coi quali avrei
dovuto obbedire alla voce misteriosa?
Si trattava di almeno due entità maschili ed una indefinita … il primo troneggiava sopra l’unico maschio
del gruppo e si mostrava in tutto e per tutto simile ad un cavaliere, massiccio e argenteo con un’aura
quasi angelica, armato di una corta lama d’acciaio; il secondo, ospite nel corpo di una ragazza dai corti
capelli castani, sembrava un semplice uomo in livrea gialla e rossa che stringeva con aria stranita un
fioretto, Il terzo infine …. sembrava fumo nero che avvolgeva il corpo di una ragazza dai capelli corvini
scaturendo da una croce più oscura della notte e tempestata di gemme sanguigne; che fosse un
Demone come me? Di fronte a questi la mia forma spirituale: carnagione rossa, striature, occhi e
chioma verdi. Beh, non proprio come mi ricordavo ma … probabile che il passaggio oltre il portale
avesse finito di purificare il mio sangue di demone nella bellissima succube rosso sangue e verde bosco
di cui ora avevo il sembiante. A quanto pareva loro non erano meno spaesati di me, e la presenza
dell’altra decina di ragazzini non poteva certo permetterci di parlare chiaramente tra noi.
Stranamente capivo la lingua con cui ci parlarono, sebbene non era nulla che avessi mai udito nel mio
mondo d’origine. … a parte la lingua però, non sapevo nulla, né il nome del mio involucro e dei suoi
amici, né dove accidenti ci trovassimo e perché. Notai che anche gli altri tre involucri reggevano
un’arma raffazzonata, rispettivamente: i resti di una lama di bronzo il cavaliere, un pezzo di marmo
istoriato il secondo ed il pezzo vagamente appuntito e tagliente di un femore l’altra entità demoniaca.
Per prima cosa cercai di capire dove ci trovassimo dedicando la mia attenzione alle pareti, ornate di
bassorilievi raffiguranti scontri tra umani e bovini, e al pavimento anch’esso di pietra su cui giacevano
parecchie ossa umane spezzate. L’ unica idea che riuscii a farmi è che ne fossimo prigionieri, almeno a
giudicare dalle espressioni spaurite dei ragazzini normali, ma furono il Cavaliere e l’Entità Oscura a
prendere la parola coi loro involucri fingendo un malessere per farsi “ricordare” alcune nozioni dagli
“amici”. In breve, mentre le povere ossa sul terreno mi confermavano la morte violenta dei loro
possessori venni così a scoprire grazie a loro i nomi dei nostri quattro involucri:
Apollonio: l’unico involucro maschile, che ospitava il cavaliere;
Semele: la ragazza su cui torreggiava l’uomo dagli abiti bipartiti;
Etra: la giovane che ospitava l’altro demone di oscurità;
Clizia: il corpo abitato da me.
Ok … avrei dovuto memorizzare anche gli altri maledetti nomi, visto che , a quanto pare, molti di noi si
conoscono dalla nascita ma … al diavolo, fosse facile ricordarsi una dozzina di nomi sparati a caso tutti
insieme mentre ancora cerchi di capire chi sei tu e dove accidenti ti trovi!
Comunque, in sintesi, pare che questa sorta di labirinto sotterraneo si trovi in una località chiamata
Creta in cui siamo stati deportati un paio di giorni fa. Lo scopo pareva essere quello di sacrificarci a
qualche strana creatura che i ragazzi chiamavano Minotauro. Un qualcosa che, stando tanto al nome
quanto alle iscrizioni, evidentemente aveva a che fare coi tori.
Si decide da principio di cercare di tornare verso l’ingresso del labirinto, guidati dal naturale carisma
del Cavaliere ma, già alla prima svolta, i buoni propositi vanno in fumo. Vada per le torce le cui fiamme
restano immobili senza palesare alcuna bava d’aria … ma quando svoltando un angolo troviamo metà
compagnia a camminare sul pavimento che per noi, rimasti indietro, è una parete, ci rendiamo conto
che, camminando finora bendati, potremmo essere finiti praticamente ovunque, visto che questo posto
non rispetta nemmeno alcuna legge naturale.
Supponiamo si tratti di un ambiente magico che potrebbe persino avere forma sferica, e naturalmente i
ragazzi normali ci guardano come pazzi. Ammetto di aver da una parte ammirato la stoica benevolenza
del cavaliere nei loro confronti … ad un certo punto a me erano già venuti a noia, e poi ero piuttosto
curiosa di assecondare un istinto che cresceva in me: fame. Una fame diversa da quella che avevo
sempre conosciuto, mi sembrava, anche se non è che potrei dire di avere un ricordo così netto di cosa
intendevo per fame e di cosa mi nutrissi prima … questa però era nettamente fame di anime.
Comunque non avevo voglia di cominciare a crearmi problemi con quelli che, probabilmente, dovranno
essere i miei compagni, almeno finché non scoprirò qualcosa di più su di loro e, alla fine, abbiamo così
deciso di andare a cercare direttamente il mostro, visto che eliminarlo sembrava il metodo più
probabile per uscire dalla sua prigione maledetta.
Per non perderci abbiamo deciso di marcare il nostro percorso con delle frecce, una ogni cento passi,
usando ossa annerite nel fuoco delle torce a mo di improvvisati gessetti, e di procedere in fila.
Tutto bene per un periodo che non saprei quantificare, un po’ di rimbalzi da una parete all’altra, poi
siamo stati letteralmente investiti da uno sciame di ratti. Ora … una manica di ragazzetti terrorizzati
dai roditori … e credo andrò particolarmente d’accordo con l’attuale ospite di Etra visto che sembra il
solo oltre me a iniziare a considerarli buoni solo come rifornimento di energie.
Comunque, fuggiti i ratti … che chiunque non avesse avuto il cervello in pappa come quei buoni a
niente avrebbe capito, stavano FUGGENDO , non attaccandoci … insomma, fuggite le bestiole si è
ovviamente palesato anche ciò da cui stavano fuggendo.
Da prima abbiamo sentito i passi, pesanti e irregolari, sicuramente non di un quadrupede ma
comunque con una cadenza strana anche per un bipede, e uno strascichio. Il Minotauro è apparso poco
dopo.
Una delle cose più brutte e aberranti mi sia capitata e.. insomma, sono una demone, di cose aberranti
qualcuna l’ho anche vista nella mia carriera. Più che altro sembrava un collage male assortito di parti
sproporzionate tra loro: il corpo, il braccio sinistro e la gamba destra erano umane … la testa era
bovina, tanto grande che il collo copriva entrambe le spalle, la gamba sinistra era sproporzionatamente
grande, anch’essa bovina anche se atta a mantenere una postura eretta, e la teneva piegata per poter
stare in piedi con la rachitica controparte umana … il braccio destro era enorme e muscoloso e
brandiva una grossa ascia di bronzo.
Inutile dire che i ragazzini sono fuggiti … e così inizialmente noi ma … non sono una preda. Non sono
mai stata una cazzo di preda e non avrei mai permesso a quella cosa di sferrarmi il primo attacco alle
spalle.
Mi sono fermata, ho cercato di usare i miei poteri … ma qualcosa non ha funzionato.
Me lo sono trovato addosso troppo presto e mi sono resa conto che anche il Cavaliere si era fermato
praticamente di fianco a me e, poco dopo , anche la Creatura Oscura e l’Umano dagli abiti sgargianti.
Quella maledetta ascia ha quasi stroncato il mio corpicino umano al primo colpo, il Cavaliere l’ha
schivata, poi l’Umano l’ha aggredito … piantandogli, in scivolata, il suo blocco di marmo sulle palle.
Una mossa quasi degna della sottoscritta nei suoi giorni migliori! La creatura Oscura ha evocato
fiamme nere che hanno avvolto interamente il Minotauro e la sua arma mentre il Cavaliere ha emesso
una sorta di luce divina avvolgendo come una sorta di armatura il corpo di ragazzina del compagno,
prima di avventarsi a sua volta contro l’abominio. Siamo riusciti a ferirlo tutti, in un modo o nell’altro,
ma era eccezionalmente duro e veloce nel colpire, visto che riusciva praticamente a portare un attacco
a ciascuno. Il corpo che possedevo è stato stroncato ed idem quello della ragazza armata del pezzo di
marmo, poi, quando faticosamente sono riuscita a far ardere del mio potere spirituale la mia
stramaledetta scheggia di selce, ad averne la meglio è stato infine la Creatura Oscura.
La cosa più bizzarra? Che una volta morto l’essere … le sue parti mostruose sono semplicemente
SPARITE rivelando delle greche lungo le loro giunzioni al resto del corpo … simili a quelle che si
vedevano nei punti in cui il labirinto sembrava alterare la percezione di soffitto, mura e pavimento. Le
parti sono quindi sparite nel nulla lasciando un cadavere monco con ferite aperte che tuttavia non
sanguinavano.
Istintivamente provo a toccare la ferita, ed il sangue mi bagna le dita, sembra esserci una sorta di forza
invisibile che gli impedisce di uscire eppure, cosa ancor più strana, benché la creatura sia
effettivamente morta, visto che l’entità Nera ha assimilato la sua anima … il cuore batte ancora.
Visto che nessuno sembra interessato alla sua arma provo a maneggiarla. Ok, non esattamente la cosa
più comoda e consona alle mie abitudini, ma pur sempre più dignitosa di un maledetto ciottolo di selce,
così, mentre il cavaliere si appresta a scalfire una delle greche sulle pareti del corridoio usando la
propria lama spezzata, io appoggio la pietra all’ascia trasferendovi così la mia prigione.
Non so descrivere la sensazione … però la pietra è tornato un ciottolo come tanti altri perdendo
interamente la sua lucentezza e persino i suoi bordi affilati si sono smussati e scheggiati facendo
perdere all’oggetto tutto il suo fascino. L’ascia invece … beh. Il bronzo ha assunto una tonalità più calda
e ramata dai riflessi dorati e l’ossidatura è praticamente scomparsa tranne nelle scanalature che
l’ornavano, dove ha assunto una tonalità verde più intensa modificando anche parzialmente il disegno
per apparire più simile ad una sorta di viticcio vegetale. Decisamente più gradevole della pietra,
ribadisco.
Dopo che l’esperimento del nostro Cavaliere, nel corpo di Apollonio, ha avuto successo, e rimossa
parzialmente la greca, il corridoio è sembrato tornare nella sua posizione naturale. Abbiamo deciso di
tornare sui nostri passi fino al luogo in cui ci eravamo svegliati, cercando di ritrovare un'uscita da quel
maledetto labirinto senza curarci dei nostri compagni dispersi. In breve raggiungiamo un punto con
una bruciatura su di una parete … e controllando troviamo sul pavimento le frecce che avevamo
tracciato sulla parete: il segmento di corridoio è ruotato ma fondamentalmente, a quanto pare,
appartiene ancora alla stessa realtà. Proseguiamo e, approfittando della solitudine, ho provato a
chiedere al resto della mal assortita masnada se non fosse il caso almeno di presentarci, visto che a
quanto pare saremmo dovuti restare insieme per un po’, per sentirmi rispondere dall’entità nera, nel
corpo di Etra: “se mai dopo”.
Per gli Dei che rabbia, mi verrebbe voglia davvero di mettermi a chiamarli “Ehi tu” dannate teste di
cazzo. Mica ti ho chiesto il vero nome no? Inventati un cazzo di pseudonimo se ti mette tanta ansia
l’idea di farti conoscere per chi o cosa accidenti sei davvero. Ma pace … c’erano altri problemi e non
avevo voglia di scatenare una discussione, per lo meno finché non fossimo usciti di li o non fossi
riuscita a mettere da parte un paio di maledette anime. Camminammo quasi mezz’ora prima di sentire
passi concitati alle nostre spalle … e vederci raggiungere da tre ragazzini trafelati di cui uno ferito. A
quanto pare il problema non era affatto risolto e il Minotauro non era affatto solo.
Una volta calmati alla bell’e meglio questi tre , abbarbicati alle spalle di Apollonio ed alle mie,
immagino per l’ascia, ci hanno finalmente raccontato di essersi imbattuti in un umanoide mostruoso,
con corpo e braccio sinistro massicci e pelosi ed una zampa taurina, mentre testa, braccio destro e altra
gamba umane, che però non era aggressivo. Aveva detto loro di chiamarsi Teseo e che li avrebbe voluti
aiutare, solo che poi qualcosa era cambiato, tre cubi luminosi, cangianti e colorati erano apparsi
attorno alla creatura laddove erano poi comparse anche una testa bovina e i due arti mostruosi
mancanti. In quel momento, come impazzito, il mostro si era avventato su di loro. Avevano tutti cercato
di fuggire,ma non avevano idea di che ne fosse stato degli altri.
Supponendo che il nostro compito non fosse ancora finito, decidemmo di tornare sui nostri passi,
almeno fino al corpo decapitato di quello che avevamo deciso essere Teseo pensando che forse,
rimuovendo del tutto le greche, avremmo alterato la fusione della seconda entità.
Essendoci più o meno riposati nel frattempo siamo riusciti a tornare indietro piuttosto velocemente
lasciando alle nostre spalle i tre inutili codardi e, sul posto, ho provato a usare la mia ascia … unica cosa
vagamente affilata di cui disponevamo, per rimuovere quella sorta di tatuaggi che circondavano le
strane ferite. Nel frattempo abbiamo avvertito dei mugolii e, mentre anche i tre ragazzini che ci
seguivano in fine ci raggiungevano, Apollonio fece l’uomo della situazione e procedette verso la fonte
del suono per coprirci e permettermi di finire il lavoro. Lavoro lungo ed ASSOLUTAMENTE inutile per
altro, rimuovere la greca non fa tornare al suo posto la testa di Teseo … mentre nel frattempo Apollonio
si è imbattuto nella fonte del rumore che ci aveva allarmati. Niente mostri, per ora, solo un’altra
ragazzina agonizzante a cui era stato strappato un braccio all’altezza del gomito. Ora … davvero … io
capisco TANTE cose. Ma davvero Tante … ma rifiutarsi di assecondare la propria cazzo di natura
prendendo l’anima a una creatura che tanto morirà in ogni caso .. questa è vera follia, su! Eppure sua
signoria l’angelo della giustizia, Davvero, ha provato a fasciarle una ferita mortale … lasciandola ad
agonizzare. Fortunatamente per lei e per noi questa volta Etra, Entità Oscura, ha deciso di fregarsene
della moralità del nostro paladino e l’ha finita trapassandole il cuore con il suo spuntone d’osso. Ok, i
tre mentecatti che si nascondevano alle nostre spalle non l’hanno presa benissimo. Ma era un
problema nostro?
Nel frattempo, ultimato il lavoro di rimozione greca e rassegnatici alla sua assoluta inutilità, ci siamo
però accorti che il cuore del corpo martoriato batteva ancora. Inutile dire che, per precauzione,
abbiamo deciso che forse avrebbe potuto sancire qualche effetto ucciderlo del tutto? Eppure … non
sono bastati due colpi d’ascia. Gli ho praticamente diviso in due il torace ma … il cuore, mezzo
tranciato, ancora batteva ed il sangue che usciva da quell’orrenda ferita era incredibilmente poco.
Intanto, mentre, lo Spirito dall’aspetto umano che possedeva Semele infieriva sui resti di Teseo,
dandogli fuoco, Apollonio, infastidito dal nostro operato, è tornato sui suoi passi in cerca del mostro.
Poco dopo, anche noi lo abbiamo seguito, imbattendoci praticamente subito in altri due superstiti, uno
ferito alla schiena e con un braccio palesemente slogato alla spalla, l’altro con l’anca rotta. Che dire …
visto cosa ci stavamo preparando a fare io mi sarei presa anche le loro vite, ma il nostro Cavaliere era
già abbastanza di cattivo umore, Semele dallo spirito Umano a sua volta faceva il difficile … e quindi mi
sono limitata a lasciar fallire il maldestro tentativo di Etra Spirito Oscuro di convincere quello dal passo
più svelto a lasciarci il compagno … ed ho proseguito assieme agli altri fino alla nuova svolta ove, a
terra, c’erano i resti di altri tre ragazzini stavolta a malapena agonizzanti. Ok, e qui non ci ho proprio
più visto. Se lo Spirito che possedeva Apollonio voleva suicidarsi, problemi suoi. Ho tagliato la gola ad
uno dei due maschietti e, finalmente, anche il secondo moralista della squadra , che possedeva Semele,
decise di sporcarsi le manine sante e si prese la vita del secondo maschio. Visto che a sto punto ne
restava una e nessuno a reclamarla … perché negarmi un pasto in più?
Poi abbiamo sentito i passi. Decisamente più massicci e pesanti di quelli del primo Minotauro e,
seguendo il suono, siamo finiti in uno slargo a sua volta arredato di corpi smembrati, ma decisamente
morti stavolta. Il bestione era li nel mezzo. La testa di toro, che ora aveva uno sguardo vitreo, era
perfettamente proporzionata al torace, alle braccia ed alle zampone, in più spuntavano come
grottesche aggiunte la testolina il braccino e la gambetta umane, grottescamente ridicole in
quell’insieme. Tutti gli altri si muovevano ed entrambe le teste sembravano “vive”, ma con sguardo
spento, ed anche i movimenti sembravano rozzi e privi della ferocia e abilità mostrate dal primo
mostro. Sembrava più che altro un animale impazzito. Il problema era che si trattava di un animale
impazzito taglia gigante!
Ho cercato di rimanere indietro per convogliare nell’ascia il mio potere arcano mentre il nostro
Cavaliere lo caricava frontalmente forte della sua aura luminosa, affondando apparentemente nel suo
immenso petto il suo povero spuntone di lama, tranciandogli tuttavia soltanto il giustacuore nascosto
dalla peluria.
Un attimo dopo la creatura si era liberata di lui scagliandolo sulla parete e, raggiuntami in un balzo, ha
stroncato per la seconda volta questo stramaledetto corpo.
Anche Etra e Semele caricarono la creatura, ovviamente venendo bellamente ignorati, mannaggia a
loro! Ma davvero non ci stavo vedendo più: la mia arma riluceva ancora quando mi rialzai e … mi
scagliai sulle sue spalle con tutta la forza che avevo in corpo, spiccandogli di netto la testa da mucca.
Ahhhh che meraviglia la sua anima. Tutta un’altra cosa da quelle insipide di quei ragazzini.
Rimpiangendo un po’ di non aver potuto possedere quel corpo possente ho leccato via il sangue
dall’ascia e, per l’ennesima volta, siamo tornati sui nostri maledetti passi, continuando a rimuovere le
greche dai muri, sinché finalmente, dopo ore interminabili di marcia, abbiamo raggiunto un enorme
portone di bronzo ornato anch’esso, che strano, con teste di toro.
Non mi dilungherò su quanto abbiamo dovuto impegnarci tutti e quattro per riuscire ad aprirlo per il
poco che bastava per permetterci di passare: al di la ci attendeva un nuovo corridoio ma più ampio ed
illuminato. Le pareti erano ornate di colonne di marmo e vi erano parecchie torce, vi era finalmente
anche un leggero sentore d’aria fresca.
Prima tuttavia che potessimo procedere lungo il corridoio per, si spera, raccogliere gli onori dovuti agli
eroi che erano riusciti ad uccidere i mostri, l’ambiente attorno a noi ha cominciato ad assumere strane
colorazioni cangianti scomponendosi in una sorta di cubi iridescenti che ruotando su loro stessi
mostravano altri spezzoni di diverse realtà, simili a quelli che avevano avvolto gli arti alterati dei
mostri prima di sparire.
Prima quasi di rendercene conto, i cubi hanno iniziato a comporre una realtà diversa, se possibile
ancora più grigia e cupa della prigione sotterranea che era il labirinto di Creta.
Nota del Curte: è sempre affascinante vedere come, ai diversi Tavoli, le stesse avventure in mano a differenti Giocatori e Narratori
possano prendere strade diverse, colori più vividi o profondamente cupi, atmosfere più allegre o drammatiche. Le scelte dei
Personaggi, il gusto estetico del Narratore e le beffarde divinità generatrici dei Caos note come Dadi anche in questo caso sono
intervenute in massa, prendendo l'avventura “Anime e Cozze” e facendone una versione unica e irripetibile!
Questo Diario non è solo bello da leggere, è anche interessante se confrontato con la lettura dell'avventura scaricabile, i ricordi
della stessa al vostro Tavolo qualora l'abbiate giocata, o la visione dei video delle sessioni svolte dai ragazzi di Dice Games Italia
in mia compagnia e visionabili si You-Tube!