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tessile intervista Nuovi business di Moreno Soppelsa Chiara Cabrini, socia e RSPP di Sacconaghi: «oltre ad operare in cantiere secondo le normative Dlgs 8108 il nostro ufficio, svolgendo il ruolo di capo commessa, garantisce ai nostri committenti una gestione e un controllo importante ai fini della sicurezza Con l’ingresso in azienda di Marco Cabrini nel 1997, la Sacconaghi si è avvicinata a un settore nuovo, quello del tessuto non tessuto Pietro Brena, terzo socio di Sacconaghi Monaco 44 techno fa s h i o n aprile 2011 nel mercato globale Nelle attuali condizioni di mercato è sempre più fondamentale la capacità di ricercare nuove opportunità e di staccarsi dai vecchi schemi di business. I titolari di Sacconaghi Monaco ci raccontano le ragioni delle scelte che da più di cento anni gli permettono di operare con costanza nel mondo tessile R Risalgono al 1890 le origini di Sacconaghi Monaco (www. sacconaghi. it), un caposaldo nell’industria tessile italiana per la rappresentanza in esclusiva di alcuni tra i più noti produttori di macchinari tedeschi, da Monforts Textilmaschinen a Trützschler Nonwoven, che si articola nelle storiche Erko Trützschler e Fleissner, da Bastian Wickeltechnik a Fong’s Europe, che riunisce i marchi Then e Goller. Nell’ultimo decennio, per seguire le dinamiche del mercato, l’offerta di Sacconaghi si è allargata anche ai macchinari per la produzione di tessuto non tessuto e per la plastica e oggi arriva alla fornitura di servizi sempre più richiesti dai suoi clienti storici: consulenza e gestione di spostamenti di singole linee o interi stabilimenti (engineering), manutenzione programmata e assistenza tecnica in caso di guasto, selezione, fornitura e installazione fino all’avviamento di impianti a livello mondiale e fornitura di materia prima. Un’offerta che si apre quindi a 360° alle esigenze di un mercato diverso rispetto al passato, fatto di aziende che necessitano sempre più di assistenza o che hanno bisogno di aiuto per trasferire gli impianti all’estero, a seguire dinamiche di delocalizzazione (ma c’è anche chi torna indietro da Paesi in cui la manodopera è salita alle stelle). Vediamo ora bene di cosa si occupa con precisione l’azienda e il mercato in cui opera assieme ai sui tre soci attuali: Chiara Cabrini, Pietro Brena e Marco Cabrini. Apertura al servizio «Per assecondare le dinamiche del mercato – ci spiega Chiara Cabrini – sono stati necessari notevoli cambiamenti negli ultimi anni. Con l’entrata in società di mio fratello Marco nel 1997, la Sacconaghi ha abbracciato un settore nuovo, quello del tessuto non tessuto, e oggi possiamo offrire un’articolata serie di servizi. Per chi vuole rimanere in mercato, la diversificazione è un percorso naturale, intrapreso anche da alcune nostre rappresentate, come la Trützschler, che dallo storico mondo della filatura cotoniera e non si è rivolta in modo strutturato al non tessuto, o la Canalair, che dal servire il mondo aero tessile è passata prima al non tessuto e poi al mondo dei disposables». «L’attività di servizio – aggiunge Pietro Brena – è oggi fondamentale: i nostri clienti ci chiedono servizi sempre più ampi e completi e noi siamo stati ben felici di rispondere a questa chiamata mettendo sul tappeto tutta la nostra esperienza. Tra le altre nostre attività c’è infatti la consulenza per la ricollocazione di impianti, per cui garantiamo il giusto livello di servizio grazie ai nostri tecnici preparati e competenti. Tutti questi nuovi servizi ci hanno permesso di raggiungere nuove opportunità di business anche a beneficio delle nostre rappresentate e spesso abbiamo lavorato insieme, sfruttando le sinergie con i loro uffici tecnici e i service department». C’è uno stabilimento da spostare Un’attività che, come accennato, non riguarda però solo l’Italia. Le rappresentate Al di là dei servizi offerti e dell’attività di engineering che tanta importanza assume nella Sacconaghi Monaco di oggi, fondamentali sono le rappresentate dell’azienda milanese nei vari settori: come Monforts Textilmaschinen, Erko Trützschler e Fleissner, Fong’s Europe felice unione di Then Maschinen (tecnologia avanzata applicata alla tintura) e Goller (impianti per bagnato per il finissaggio di tessuti a navetta e a maglia), per citarne alcune tra le più note, ma anche Bastian Wickeltechnik (arrotolatura di materiali in largo), la Colorservice (cucine colori) Canalair (specializzata in impianti aerotessili), Osthoffsenge (bruciapelo), Hansa Mixer (produzione di schiuma e relativi accessori), X-Rite (controllo e gestione del colore), Elbit Vision System (ispezioni ottiche automatizzate), Abharris Co (produzione di fibre per il settore igienico e non) e Aletti Giovanni & Figli (smerigliatrici). Tutti i nuovi servizi ci hanno permesso di raggiungere nuove opportunità di business anche a beneficio delle nostre rappresentate e spesso abbiamo lavorato insieme, sfruttando le sinergie con i loro uffici tecnici e i service department Sacconaghi Monaco da una decina di anni a questa parte ha infatti acquisito un riconoscimento tra i maggiori imprenditori italiani tessili e di tessuto non tessuto, anche all’estero, attraverso dei progetti di riallocazione/trasferimento di singole linee, interi reparti, o intere aziende in Cina, Bangladesh, India, Francia, Tunisia, Bulgaria, Egitto, Marocco, Stati Uniti, per citare solo alcuni Paesi. A Sacconaghi Monaco viene affidata, a seconda dei casi, la gestione totale o parziale del progetto di delocalizzazione di un’azienda all’estero. L’azienda individua anche possibili integrazioni al macchinario esistente. I servizi offerti, più in generale, comprendono la selezione, fornitura e installazione fino all’avviamento di macchinari nuovi, la manutenzione programmata e l’assistenza tecnica in caso di guasto i ricambi, la consulenza e la gestione di spostamenti di singole linee o interi stabilimenti (engineering), la fornitura di materia prima, e infine la selezione, fornitura e installazione fino all’avviamento di macchinario usato a livello mondiale. «C’è stato il felice incontro tra le nostre ricerche di nuove opportunità e le esigenze attuali dei nostri clienti», dice Marco Cabrini. «Negli anni ‘80 e ‘90, sicuramente più “grassi” di quelli attuali, le nostre energie erano concentrate principalmente nella vendita dei prodotti dei nostri rappresentati, e quindi soprattutto macchine e impianti nuovi, assistenza e ricambistica sull’installato. Negli anni successivi è cambiato molto: la globalizzazione che ha portato a spostare all’estero impianti e macchinari, la crisi che ha rallentato le vendite del nuovo, il settore del tessuto non tessuto che per definizione è internazionalizzato… Noi seguiamo l’andamento di questi mercati con un’offerta che si è evoluta e che ci ha premiato con complessi lavori di re location per alcuni importanti nomi del tessile». Rappresentanze stabili, engineering in crescita Attualmente Sacconaghi Monaco fattura oltre 6 milioni di euro con una quindicina di dipendenti. 45 techno fa s h i o n aprile 2011 tessile intervista L’attività di engineering è cresciuta molto, oscillando dal 30 al 50% del fatturato a seconda degli anni e, ovviamente, delle commesse. Il resto del fatturato riguarda naturalmente le rappresentanze industriali oltre che l’attività di manutenzione e ricambi. «Il rallentamento delle vendite del nuovo è stato in parte compensato dall’aumento dei servizi di ristrutturazione e condizionamento», aggiunge Chiara Cabrini. «E questo anche quando ci occupiamo di ricollocamento di impianti. Inoltre una piccola parte del nostro fatturato, che intendo tuttavia espandere prossimamente, riguarda la vendita di materia prima e riciclo. Il processo di qualifica della materia prima è un costo, ma anche una grande opportunità La home page del sito Sacconaghi Monaco per la nostra clientela (esistente e potenziale), che sempre più è alla ricerca di fornitori alternativi». E il fornitore alternativo in questo caso è la società iraniana Abharris, i cui prodotti soddisfano sia le rigide normative vigenti nell’Unione Europea sia gli elevati standard qualitativi delle grandi multinazionali. Sacconaghi Monaco offre, di Abharris, polipropilene a uso igienico e non igienico per thermobond – agugliato meccanico – SpunLace; polipropilene e polietilene a uso igienico per thermobond ed è in previsione l’ampliamento delle rappresentanze di materie prime, come sottolinea Chiara Cabrini. Per il futuro sempre più servizi integrati Se questa è la situazione attuale dell’offerta di Sacconaghi Monaco, quali sono i cambiamenti in Abbiamo abbracciato una politica di servizi integrati alla nostra clientela in modo da non proporre loro un semplice catalogo di prodotti, ma una struttura flessibile previsione per assecondare altre eventuali evoluzioni del mercato? «Abbiamo la speranza che le nostre attività classiche di rappresentanza nel tessile e nel tessuto non tessuto – dice Brena – ritornino ad assumere un ruolo strategico nel prossimo futuro sul mercato italiano. Abbiamo già dei segnali, anche se per ora non forti, di una ripresa. E comunque la vendita del nuovo, anche se non è quella di un tempo, ci consente di mantenere le nostre posizioni in questo comparto, se abbiamo aggredito l’estero è anche per seguire i nostri clienti». In Paesi che una volta erano la Romania e la Cina, per fare solo due esempi, e che oggi sono cambiati. Marco Cabrini sottolinea come negli ultimi anni siano cambiate le politiche di delocalizzazione delle aziende italiane: «Ha perso smalto l’attrattiva di forti differenziali di costo di manodopera rispetto all’Italia in Paesi come la Cina o la Romania, a favore di India, Vietnam o anche la Turchia, che sono mete più gettonate oggi per la delocalizzazione. Sia per il tessile e sia per il non tessuto le imprese oggi valutano molto di più l’impatto dei costi logistici di una delocalizzazione non felice, se il minor costo della manodopera non riesce a compensarli adeguatamente. Per quanto riguarda il futuro, sono comunque anch’io ottimista anche se probabilmente non ritorneremo mai più alla situazione degli anni ‘80 e ‘90». «Ed è proprio per questo – si inserisce Chiara Cabrini – che oltre a proporre il nuovo, abbiamo abbracciato una politica di servizi integrati alla nostra clientela in modo da non proporre loro un semplice catalogo di prodotti, ma una struttura flessibile per compensare le aree in cui investono meno. Molte aziende per cui lavoriamo infatti hanno concentrato i loro investimenti sulla produzione pura e semplice, per una questione di costi, alleggerendo reparti interni destinati alla manutenzione o l’ufficio tecnico stesso. Noi, per loro, siamo l’outsourcer di questi servizi». © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 techno fa s h i o n aprile 2011