Scopri - Canalair

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Scopri - Canalair
tessile
intervista
Nuovi business
di Moreno Soppelsa
Chiara Cabrini,
socia e RSPP
di Sacconaghi:
«oltre ad operare in
cantiere secondo le
normative Dlgs 8108
il nostro ufficio,
svolgendo il ruolo
di capo commessa,
garantisce ai nostri
committenti una
gestione e un
controllo importante
ai fini della sicurezza
Con l’ingresso
in azienda
di Marco Cabrini nel
1997, la Sacconaghi
si è avvicinata
a un settore nuovo,
quello del tessuto
non tessuto
Pietro Brena,
terzo socio
di Sacconaghi
Monaco
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nel mercato globale
Nelle attuali condizioni di mercato è sempre
più fondamentale la capacità di ricercare
nuove opportunità e di staccarsi dai vecchi
schemi di business. I titolari di Sacconaghi
Monaco ci raccontano le ragioni delle scelte
che da più di cento anni gli permettono di
operare con costanza nel mondo tessile
R
Risalgono al 1890 le origini
di Sacconaghi Monaco
(www. sacconaghi. it), un
caposaldo nell’industria tessile
italiana per la rappresentanza in
esclusiva di alcuni tra i più noti
produttori di macchinari tedeschi,
da Monforts Textilmaschinen
a Trützschler Nonwoven, che
si articola nelle storiche Erko
Trützschler e Fleissner, da Bastian
Wickeltechnik a Fong’s Europe, che
riunisce i marchi Then e Goller.
Nell’ultimo decennio, per seguire
le dinamiche del mercato, l’offerta
di Sacconaghi si è allargata anche
ai macchinari per la produzione di
tessuto non tessuto e per la plastica
e oggi arriva alla fornitura di servizi
sempre più richiesti dai suoi clienti
storici: consulenza e gestione di
spostamenti di singole linee o
interi stabilimenti (engineering),
manutenzione programmata e
assistenza tecnica in caso di guasto,
selezione, fornitura e installazione
fino all’avviamento di impianti
a livello mondiale e fornitura di
materia prima.
Un’offerta che si apre quindi a
360° alle esigenze di un mercato
diverso rispetto al passato, fatto di
aziende che necessitano sempre più
di assistenza o che hanno bisogno
di aiuto per trasferire gli impianti
all’estero, a seguire dinamiche di
delocalizzazione (ma c’è anche
chi torna indietro da Paesi in cui
la manodopera è salita alle stelle).
Vediamo ora bene di cosa si
occupa con precisione l’azienda e
il mercato in cui opera assieme ai
sui tre soci attuali: Chiara Cabrini,
Pietro Brena e Marco Cabrini.
Apertura al servizio
«Per assecondare le dinamiche
del mercato – ci spiega Chiara
Cabrini – sono stati necessari
notevoli cambiamenti negli ultimi
anni. Con l’entrata in società di
mio fratello Marco nel 1997, la
Sacconaghi ha abbracciato un
settore nuovo, quello del tessuto
non tessuto, e oggi possiamo
offrire un’articolata serie di servizi.
Per chi vuole rimanere in mercato,
la diversificazione è un percorso
naturale, intrapreso anche da
alcune nostre rappresentate, come
la Trützschler, che dallo storico
mondo della filatura cotoniera e
non si è rivolta in modo strutturato
al non tessuto, o la Canalair, che
dal servire il mondo aero tessile è
passata prima al non tessuto e poi
al mondo dei disposables».
«L’attività di servizio –
aggiunge Pietro Brena – è oggi
fondamentale: i nostri clienti ci
chiedono servizi sempre più ampi e
completi e noi siamo stati ben felici
di rispondere a questa chiamata
mettendo sul tappeto tutta la
nostra esperienza. Tra le altre nostre
attività c’è infatti la consulenza
per la ricollocazione di impianti,
per cui garantiamo il giusto
livello di servizio grazie ai nostri
tecnici preparati e competenti.
Tutti questi nuovi servizi ci hanno
permesso di raggiungere nuove
opportunità di business anche a
beneficio delle nostre rappresentate
e spesso abbiamo lavorato
insieme, sfruttando le sinergie
con i loro uffici tecnici e i service
department».
C’è uno stabilimento
da spostare
Un’attività che, come accennato,
non riguarda però solo l’Italia.
Le rappresentate
Al di là dei servizi offerti e dell’attività di engineering che tanta importanza assume nella Sacconaghi
Monaco di oggi, fondamentali sono le rappresentate dell’azienda milanese nei vari settori: come
Monforts Textilmaschinen, Erko Trützschler e Fleissner, Fong’s Europe felice unione di Then Maschinen
(tecnologia avanzata applicata alla tintura) e Goller (impianti per bagnato per il finissaggio di tessuti a
navetta e a maglia), per citarne alcune tra le più note, ma anche Bastian Wickeltechnik (arrotolatura di
materiali in largo), la Colorservice (cucine colori) Canalair (specializzata in impianti aerotessili), Osthoffsenge (bruciapelo), Hansa Mixer (produzione di schiuma e relativi accessori), X-Rite (controllo e gestione
del colore), Elbit Vision System (ispezioni ottiche automatizzate), Abharris Co (produzione di fibre per il
settore igienico e non) e Aletti Giovanni & Figli (smerigliatrici).
Tutti i nuovi
servizi ci hanno
permesso di
raggiungere
nuove
opportunità
di business
anche a
beneficio
delle nostre
rappresentate
e spesso abbiamo
lavorato insieme,
sfruttando le
sinergie con
i loro uffici
tecnici e i service
department
Sacconaghi Monaco da una decina
di anni a questa parte ha infatti
acquisito un riconoscimento tra i
maggiori imprenditori italiani tessili
e di tessuto non tessuto, anche
all’estero, attraverso dei progetti
di riallocazione/trasferimento di
singole linee, interi reparti, o intere
aziende in Cina, Bangladesh, India,
Francia, Tunisia, Bulgaria, Egitto,
Marocco, Stati Uniti, per citare solo
alcuni Paesi. A Sacconaghi Monaco
viene affidata, a seconda dei casi,
la gestione totale o parziale del
progetto di delocalizzazione di
un’azienda all’estero.
L’azienda individua anche possibili
integrazioni al macchinario
esistente. I servizi offerti, più
in generale, comprendono la
selezione, fornitura e installazione
fino all’avviamento di macchinari
nuovi, la manutenzione
programmata e l’assistenza
tecnica in caso di guasto i ricambi,
la consulenza e la gestione di
spostamenti di singole linee o
interi stabilimenti (engineering),
la fornitura di materia prima, e
infine la selezione, fornitura e
installazione fino all’avviamento
di macchinario usato a livello
mondiale. «C’è stato il felice
incontro tra le nostre ricerche di
nuove opportunità e le esigenze
attuali dei nostri clienti», dice
Marco Cabrini. «Negli anni ‘80 e
‘90, sicuramente più “grassi” di
quelli attuali, le nostre energie
erano concentrate principalmente
nella vendita dei prodotti dei
nostri rappresentati, e quindi
soprattutto macchine e impianti
nuovi, assistenza e ricambistica
sull’installato. Negli anni
successivi è cambiato molto: la
globalizzazione che ha portato
a spostare all’estero impianti e
macchinari, la crisi che ha rallentato
le vendite del nuovo, il settore
del tessuto non tessuto che per
definizione è internazionalizzato…
Noi seguiamo l’andamento
di questi mercati con un’offerta
che si è evoluta e che ci ha
premiato con complessi lavori
di re location per alcuni importanti
nomi del tessile».
Rappresentanze stabili,
engineering in crescita
Attualmente Sacconaghi Monaco
fattura oltre 6 milioni di euro con
una quindicina di dipendenti.
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tessile
intervista
L’attività di engineering è cresciuta
molto, oscillando dal 30 al
50% del fatturato a seconda
degli anni e, ovviamente, delle
commesse. Il resto del fatturato
riguarda naturalmente le
rappresentanze industriali oltre
che l’attività di manutenzione e
ricambi. «Il rallentamento delle
vendite del nuovo è stato in
parte compensato dall’aumento
dei servizi di ristrutturazione e
condizionamento», aggiunge
Chiara Cabrini. «E questo
anche quando ci occupiamo di
ricollocamento di impianti. Inoltre
una piccola parte del nostro
fatturato, che intendo tuttavia
espandere prossimamente, riguarda
la vendita di materia prima e
riciclo. Il processo di qualifica della
materia prima è un costo, ma
anche una grande opportunità
La home page del sito Sacconaghi
Monaco
per la nostra clientela (esistente
e potenziale), che sempre più è
alla ricerca di fornitori alternativi».
E il fornitore alternativo in
questo caso è la società iraniana
Abharris, i cui prodotti soddisfano
sia le rigide normative vigenti
nell’Unione Europea sia gli elevati
standard qualitativi delle grandi
multinazionali.
Sacconaghi Monaco offre, di
Abharris, polipropilene a uso
igienico e non igienico per
thermobond – agugliato meccanico
– SpunLace; polipropilene e
polietilene a uso igienico per
thermobond ed è in previsione
l’ampliamento delle rappresentanze
di materie prime, come sottolinea
Chiara Cabrini.
Per il futuro sempre più
servizi integrati
Se questa è la situazione attuale
dell’offerta di Sacconaghi Monaco,
quali sono i cambiamenti in
Abbiamo
abbracciato
una politica
di servizi
integrati
alla nostra
clientela in
modo da non
proporre loro
un semplice
catalogo di
prodotti, ma una
struttura flessibile
previsione per assecondare altre
eventuali evoluzioni del mercato?
«Abbiamo la speranza che le nostre
attività classiche di rappresentanza
nel tessile e nel tessuto non
tessuto – dice Brena – ritornino
ad assumere un ruolo strategico
nel prossimo futuro sul mercato
italiano. Abbiamo già dei segnali,
anche se per ora non forti, di una
ripresa. E comunque la vendita del
nuovo, anche se non è quella di un
tempo, ci consente di mantenere
le nostre posizioni in questo
comparto, se abbiamo aggredito
l’estero è anche per seguire i nostri
clienti». In Paesi che una volta
erano la Romania e la Cina, per
fare solo due esempi, e che oggi
sono cambiati.
Marco Cabrini sottolinea come
negli ultimi anni siano cambiate le
politiche di delocalizzazione delle
aziende italiane: «Ha perso smalto
l’attrattiva di forti differenziali
di costo di manodopera rispetto
all’Italia in Paesi come la Cina
o la Romania, a favore di India,
Vietnam o anche la Turchia, che
sono mete più gettonate oggi per
la delocalizzazione.
Sia per il tessile e sia per il non
tessuto le imprese oggi valutano
molto di più l’impatto dei costi
logistici di una delocalizzazione
non felice, se il minor costo
della manodopera non riesce a
compensarli adeguatamente.
Per quanto riguarda il futuro, sono
comunque anch’io ottimista anche
se probabilmente non ritorneremo
mai più alla situazione degli anni
‘80 e ‘90».
«Ed è proprio per questo – si
inserisce Chiara Cabrini – che
oltre a proporre il nuovo, abbiamo
abbracciato una politica di servizi
integrati alla nostra clientela in
modo da non proporre loro un
semplice catalogo di prodotti,
ma una struttura flessibile per
compensare le aree in cui investono
meno. Molte aziende per cui
lavoriamo infatti hanno concentrato
i loro investimenti sulla produzione
pura e semplice, per una questione
di costi, alleggerendo reparti interni
destinati alla manutenzione o
l’ufficio tecnico stesso. Noi, per
loro, siamo l’outsourcer di questi
servizi».
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