rapporto attività - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

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rapporto attività - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi
Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione
Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione
Ufficio Italiano Brevetti e Marchi
RAPPORTO ATTIVITÀ
2012
Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione
Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione
Ufficio Italiano Brevetti e Marchi
RAPPORTO ATTIVITÀ
2012
INDICE
PREFAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
LA DIREZIONE GENERALE
pag. 9
pag. 11
pag. 13
pag. 13
pag. 14
pag. 21
pag. 26
MISSIONE ED OBIETTIVI
ORGANIZZAZIONE
NETWORK INFORMATIVO
Rete delle Camere di Commercio, Industria,
Agricoltura ed Artigianato
Rete italiana dei PATLIB e dei PIP
Indagine conoscitiva sui servizi offerti dai PATLIB
Progettazione del nuovo ambiente web
SOSTEGNO E VALORIZZAZIONE
DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE
IMPEGNO ISTITUZIONALE
pag. 31
pag. 31
pag. 33
Aggiornamenti normativi
Snellimento e miglioramento delle procedure
dei titoli brevettuali
Invenzioni e modelli di utilità
Marchi
Attività di aggiornamento e rendicontazione
dei pagamenti
Rapporti con l’EPO
DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE
pag. 35
pag. 38
pag. 40
pag. 41
Domande di deposito
Concessioni
Opposizioni
Trascrizioni e annotazioni
INCENTIVI A SOSTEGNO DIRETTO ALLE PMI
pag. 43
pag. 44
pag. 45
pag. 45
Fondo Nazionale per l’innovazione
Misura Brevetti +
Misura Disegni +
Misura Marchi +
pag. 31
pag. 33
pag. 33
FORMAZIONE
Corso e-learning sulla griglia di valutazione
economico-finanziaria dei brevetti
Seminari sul sistema del marchio comunitario
pag. 47
pag. 47
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Programmazione e attuazione di progetti
e iniziative internazionali
Cooperazione bilaterale: nuove collaborazioni,
implementazione e follow-up di protocolli di
cooperazione
Cooperazione multilaterale: rapporti
con organismi intergovernativi internazionali
Screening dei progetti internazionali a supporto
delle PMI in materia di proprietà industriale
pag. 49
pag. 49
pag. 50
pag. 51
BANCHE DATI
pag. 53
Banca Dati Patiris
FOCUS sulle invenzioni biotecnologiche:
la Banca Dati Nazionale delle Invenzioni
Biotecnologiche e della scienza della vita
pag. 54
pag. 55
COMUNICAZIONE, PROMOZIONE ED INFORMAZIONE
Comunicazione alle Imprese ed ai cittadini Informazione e formazione per le nuove
generazioni, mondo della scuola e Università
FOCUS sulla collaborazione con il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Nuovi servizi all’utenza
pag. 57
pag. 58
pag. 60
pag. 61
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ALLA CONTRAFFAZIONE
SEGRETARIATO DEL CONSIGLIO NAZIONALE
ANTICONTRAFFAZIONE (CNAC)
pag. 64
OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA
CONTRAFFAZIONE
pag. 64
Sequestri nel quinquennio 2008-2012
FOCUS sui sequestri nel settore auto e moto
ricambi e accessori
FOCUS sui sequestri nel settore dei giocattoli
Studi e ricerche
pag. 65
pag. 67
pag. 70
pag. 71
pag. 75
pag. 77
pag. 79
pag. 79
pag. 80
OSSERVATORIO EUROPEO SULLE
VIOLAZIONI DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ
INTELLETTUALE
PROGETTO DI ENFORCEMENT CON
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI
(ANCI)
COMUNICAZIONE, PROMOZIONE E
INFORMAZIONE
Presenza sul territorio: seminari ed eventi
fieristici
Collaborazione con i consumatori
CONCLUSIONI
pag. 83
Sguardo al 2013
APPENDICE
TABELLA DEI DEPOSITI PER PROVINCIA
TABELLA DELLE CONCESSIONI E
REGISTRAZIONI PER PROVINCIA
pag. 93 PROTOCOLLO MISE/MIUR
pag. 99 SINTESI DEL RAPPORTO CENSIS
pag. 104 SINTESI DEL I RAPPORTO IPERICO
pag. 109 II INDAGINE DEI CONSUMATORI
pag. 86
pag. 89
6
Direttore Generale
Loredana Gulino
Cari lettori,
Ho il piacere di illustrarvi il rapporto attività del 2012 che, in questa edizione, presenta
due importanti novità: la prima riguarda i focus tematici che abbiamo voluto introdurre per
dare rilievo ad alcune iniziative dal carattere innovativo rispetto all’attività ordinaria della
Direzione Generale; la seconda novità riguarda “uno sguardo al 2013” ed ha l’obiettivo
di fornire, nelle conclusioni, un anticipo delle attività e degli appuntamenti calendarizzati.
Nel 2012 il lavoro dei miei Uffici è proseguito con entusiasmo e celerità. Nel 2011 abbiamo
smaltito l’arretrato, migliorato ed innovato le procedure di valutazione delle domande per
la registrazione e concessione dei marchi, dei disegni e modelli, dei brevetti e dei modelli
di utilità; abbiamo lavorato per dare un sostegno più efficace alla tutela della proprietà
industriale attraverso l’attivazione del Pacchetto Innovazione. Nello specifico sono partite
le misure Marchi +, Brevetti + e Disegni +. Inoltre abbiamo attivato il Fondo nazionale per
l’Innovazione consentendo alle imprese di avere delle facilitazioni finanziarie nell’accesso
al credito. Nella seconda sezione è presentato lo stato dell’arte delle misure adottate a
sostegno delle PMI. Abbiamo continuato ad investire le nostre energie e risorse in materia
di lotta alla contraffazione, affinando i nostri strumenti di comunicazione e di analisi. La
Banca Dati Iperico, il fiore all’occhiello del nostro Osservatorio nazionale, ha elaborato
studi e ricerche, quantificando la dimensione del fenomeno, elaborando dati aggregati sui
sequestri anche con focus settoriali. Quest’anno abbiamo stimato il fenomeno nel settore
degli autoricambi e dei giocattoli. Inoltre abbiamo stretto un’alleanza forte con il Ministero
della Pubblica istruzione, dell’Università e della Ricerca, rafforzando il nostro impegno
“educativo” con le scuole sui temi della valorizzazione dei diritti di proprietà industriale e
della lotta alla contraffazione, le due nostre missioni importanti.
Infine terrei a sottolineare l’impegno profuso per la realizzazione di un restyling del nostro
sito, al fine di fornire all’utenza una maggiore fruizione delle informazioni, sia sui diritti di
proprietà industriale, sia in materia di lotta alla contraffazione.
Ringrazio i mei uffici per i risultati raggiunti e vi invito ad un’attenta lettura.
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LA DIREZIONE GENERALE
MISSIONE ED OBIETTIVI
La nuova organizzazione della Direzione Generale per la Lotta alla contraffazione – Ufficio
Italiano Brevetti e Marchi avvenuta nel 2009 con l’entrata in vigore del DPR 197/2008,
nasce dalla necessità di razionalizzare le competenze e di ampliare il raggio d’azione,
rafforzando mezzi e strumenti in materia di proprietà industriale e di lotta alla contraffazione.
La Direzione Generale è inquadrata nel Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione
del Ministero dello Sviluppo Economico. La sua mission, che fotografa il nuovo assetto
organizzativo, si articola in due macro-obiettivi declinati in più linee d’azione:
Obiettivo 1
Facilitare l’accesso al sistema di proprietà industriale attraverso una maggiore conoscenza
e promozione della sua tutela giuridica e della sua valorizzazione economica, sostenendo,
in tal modo, l’innovazione e la capacità competitiva delle imprese italiane sul mercato
interno e internazionale.
Linee di azione
• Rilasciare brevetti, marchi e disegni con standard qualitativi e requisiti di validità in linea
con le esigenze del mercato, garantendo servizi relativi al deposito e alla gestione dei
titoli di proprietà industriale.
• Adozione di un Pacchetto di Misure di agevolazione finanziaria volto a facilitare l’accesso
al sistema di proprietà industriale ed a favorire l’utilizzazione economica della stessa.
• Sensibilizzare il sistema imprenditoriale, il sistema universitario e della ricerca sul valore
della proprietà industriale, sulla sua promozione e tutela giuridica.
• Partecipazione a progetti e iniziative comunitarie e internazionali finalizzate a promuovere
e diffondere la conoscenza e l’uso della proprietà industriale
Obiettivo 2
Contrastare la contraffazione e proteggere il Made in Italy attraverso un’azione coordinata di
prevenzione e opposizione che comprenda un nuovo e più efficace indirizzo strategico, un
mirato quadro giuridico di riferimento e un’operatività più incisiva
Linee di azione
• Monitoraggio continuo dell’andamento del fenomeno della contraffazione
• Predisposizione di strumenti per le imprese e i cittadini, finalizzati a contrastare la
contraffazione con azioni di sensibilizzazione, informazione, divulgazione e con
l’introduzione di provvedimenti mirati, anche di carattere normativo
• Attivazione di partnership e creazione di collaborazioni, nazionali ed internazionali per
rafforzare la politica di enforcement di prevenzione e contrasto.
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ORGANIZZAZIONE
La Direzione Generale si compone di uno staff di 99 persone con differenti profili
professionali suddivise in 14 Divisioni. Si avvale anche di esaminatori che hanno diverse
expertise. Trattasi di chimici, biologi, agronomi, fisici e ingegneri meccanici, civili,
elettronici, informatici e delle comunicazioni.
Divisione I
Affari generali, personale e gestione
amministrativa
Divisione VIII
Promozione della proprietà
industriale e affari internazionali
Divisione II
Divisione IX
Divisione III
Divisione X
Divisione IV
Divisione XI
Affari giuridici e normativi
Comunicazione
Politiche per la lotta alla
contraffazione
Divisione V
Monitoraggio e banca dati per la
lotta alla contraffazione
Divisione VI
Assistenza e supporto alle imprese
destinatarie anticontraffazione
Divisione VII
Servizi per l’utenza
Gestione informatica
Invenzioni e modelli di utilità
Divisione XII
Disegni e modelli, brevetti europei
e internazionali
Divisione XIII
Marchi
Divisione XIV
Affari amministrativi dei titoli
brevettuali e delle registrazioni
Raccordo e coordinamento con le
autorità competenti in materia di
lotta alla contraffazione
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NETWORK INFORMATIVO
Rete delle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura
ed Artigianato
In Italia il sistema camerale è stato riconosciuto come il più idoneo ad accogliere e ad
espletare il servizio pubblico di ricettore delle domande brevettuali nazionali, sia per la
palese convergenza della sua mission con quella della Direzione, sia per il suo ruolo
istituzionale. Pertanto presso le Camere di Commercio, Ufficio Brevetti è possibile
depositare le domande relative a marchi, brevetti e invenzioni industriali. Inoltre gli Uffici,
come previsto dal Codice della Proprietà Industriale, Decreto Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30,
sono competenti anche per il deposito di:
• brevetti europei;
• traduzioni di brevetti europei, traduzioni di rivendicazioni di brevetti europei;
• nuove varietà vegetali;
• ricorsi contro i provvedimenti dell’ Ufficio Italiano Brevetti e Marchi;
• topografie di prodotti a semiconduttori;
• trascrizioni, annotazioni, riserve;
Presso l’Ufficio Brevetti è inoltre possibile effettuare visure sulla banca dati nazionale di
marchi e brevetti. La ricerca permette di individuare i depositi effettuati rilasciandone
estratto stampa.
Da giugno 2006 è inoltre stata attivata la procedura di invio telematico per le domande di
marchi nazionali, invenzioni industriali, modelli di utilità, disegni e modelli. Per usufruire
di questa procedura, attraverso l’utilizzo della firma digitale, occorre collegarsi al servizio
Telemaco.
Presso il Settore Proprietà Industriale delle Camere di Commercio sono operativi la
maggior parte dei PIPs (Punti di Informazione brevettuale) e dei PATLIBs (Patent Libraries
– Biblioteche Brevettuali).
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Rete italiana dei PATLIB e dei PIP
La Direzione Generale svolge un ruolo di coordinamento della rete dei centri PATLIB e dei
centri PIP. La rete dei PIP e dei PATLIB si configura come uno strumento fondamentale
nell’opera di diffusione della cultura brevettuale e, al contempo, di supporto e servizio alle
imprese. Nati entrambi nel 1991 rispondono all’esigenza europea e dei singoli Uffici Brevetti
nazionali di poter disporre di organismi specialistici in grado di fornire in un contesto
locale, informazioni sul sistema di proprietà industriale e sui temi ad essa connessi.
L’obiettivo a livello nazionale, sin dalla loro creazione, è stato quello di fornire un più
adeguato approccio all’innovazione superando l’aspetto esclusivamente scientificotecnologico e mirando piuttosto ad una reale innovazione, al trasferimento di conoscenze,
alla diffusione della Proprietà Industriale. Si tratta di aspetti che investono una pluralità
di dimensioni ed una molteplicità di soggetti, dunque non solo il sistema produttivo, ma
anche il sistema delle professioni intellettuali che operano a sostegno delle imprese, il
sistema universitario e scolastico.
Il numero dei centri PATLIB e le tematiche trattate sono aumentate nel corso degli anni
includendo, per esempio, marchi d’impresa, disegni e diritti d’autore. Al 31 dicembre
2012 la rete italiana comprende 17 centri PATLIBs e 33 PIPs distribuiti in 43 province
appartenenti a quasi tutte le regioni italiane: un numero destinato ad aumentare
ulteriormente, a seguito della riqualificazione dell’intera rete promossa dalla Direzione in
collaborazione con Unioncamere.
L’obiettivo nel 2012 è stato quello di proseguire nel sostegno alle attività e alle iniziative
realizzate dalla rete attraverso un’indagine conoscitiva dei servizi offerti, di cui tratteremo
nel paragrafo successivo. Ciò al fine di infondere un rinnovato impulso alla rete dei
PATLIB, autonomamente a livello locale e di avviare nel 2013 un programma di azioni
volte a valorizzarne il ruolo di rete, favorendo scambi di esperienze e buone prassi su
servizi e metodologie di lavoro, promuovendo la crescita delle risorse umane preposte
all’erogazione dei servizi attraverso iniziative mirate di formazione del personale.
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BOLZANO
PIP
TRENTO
PIP
LECCO
PIP
BERGAMO
COMO
PIP
TORINO
PATLIB
PIP
PIP
MILANO
VICENZA
PATLIB
PIP
PATLIB
VENEZIA
PIP
PIP
REGGIO
EMILIA FERRARA
PIP
PIP
PARMA
PIP
PIP
GENOVA
SAVONA PATLIB
PIP
PATLIB
PATLIB
PAVIA
CUNEO
TRIESTE
TREVISO
MODENA
PIP
BOLOGNA
PATLIB
MAPPA
DELLE SEDI
RAVENNA
PIP
MASSA
CARRARA
PIP
LUCCA
PIP
PISA
PIP
ANCONA
PATLIB
PIP
FIRENZE
PATLIB
MACERATA
SIENA
PIP
PATLIB
TERNI
PESCARA
PIP
VITERBO
PIP
ROMA
PIP
CHIETI
PATLIB
PIP
CAMPOBASSO
PATLIB
NAPOLI
PATLIB
LECCE
PATLIB
CAGLIARI
CROTONE
PATLIB
PIP
VIBO
VALENTIA
PIP
MESSINA
PIP
CALTANISSETTA
PIP
CATANZARO
PIP
REGGIO
CALABRIA
PATLIB - IN.FORM.A
PATLIB
15
PIEMONTE
CUNEO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
TORINO
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PIP - Politecnico di Torino- Servizio Supporto alla Ricerca e al Trasferimento
Tecnologico
PIP - Bioindustry Park Canavase
LOMBARDIA
BERGAMO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
COMO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
LECCO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MILANO
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PIP – Alintec Scarl
PAVIA
PIP - Centro per l’Innovazione e il trasferimento tecnologico
Università degli Studi di Pavia
LIGURIA
GENOVA
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
SAVONA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
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TRENTINO ALTO ADIGE
BOLZANO
PIP - Istituto per la Promozione dello Sviluppo Economico (Az.
Speciale CCIAA di Bolzano)
TRENTO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
VENETO
TREVISO
PATLIB - Treviso Tecnologia (Az. Speciale CCIAA di Treviso)
VICENZA
PATLIB - Fondazione Giacomo Rumor Centro Produttività Veneto (CPV)
VENEZIA
PIP - Confindustria Veneto SIAV SpA
FRIULI VENEZIA GIULIA
TRIESTE
PATLIB - Consorzio per l’AREA di ricerca scientifica e tecnologica di
Trieste
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
FERRARA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MODENA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PARMA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
RAVENNA
PIP - Azienda Speciale SIDI Eurosportello (Az. Speciale CCIAA di Ravenna)
REGGIO EMILIA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
17
TOSCANA
LUCCA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
FIRENZE
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MASSA CARRARA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PISA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
SIENA
PATLIB - Università degli Studi di Siena
UMBRIA
TERNI
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MARCHE
ANCONA
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PIP - Centro di Documentazione Polo Monte Dago Università Politecnica
Marche
MACERATA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
LAZIO
ROMA
PIP - Società per il Parco Scientifico Romano Scarl (Università Tor
Vergata)
PIP - Fondazione Istituto G. Tagliacarne
PIP - Ufficio Valorizzazione Ricerca Scientifica e InnovazioneSettore Brevetti-Università La Sapienza
VITERBO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
18
ABRUZZO
CHIETI
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PESCARA
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MOLISE
CAMPOBASSO
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
CAMPANIA
NAPOLI
PATLIB – Consorzio Technapoli
PUGLIA
LECCE
PATLIB - Coordinamento SIBA- Università del Salento
19
CALABRIA
CATANZARO
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
CROTONE
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
REGGIO CALABRIA
PATLIB - IN.FORM.A (Az. Speciale CCIAA di Reggio Calabria)
VIBO VALENTIA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
SICILIA
CALTANISSETTA
PATLIB - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
MESSINA
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
SARDEGNA
CAGLIARI
PIP - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
PATLIB - Sardegna Ricerche- Regione Sardegna
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Indagine conoscitiva sui servizi offerti dai PATLIB
Nel 2012 la Direzione Generale, attraverso l’erogazione di un questionario ha effettuato
un’indagine con lo scopo di monitorare l’impatto dei servizi prestati dai centri della
rete nelle diverse realtà locali e di cogliere i segnali, i suggerimenti, nonché le singole
valutazioni, per intercettare i primi segnali early warnings dei nuovi bisogni del tessuto
produttivo e conseguentemente rimodulare i servizi offerti. L’indagine conoscitiva ha
coinvolto tutti i Centri PatLibs riconosciuti. All’appello hanno risposto tutti i diciassette
Centri PatLibs, mentre otto hanno integrato il questionario con il modulo appositamente
predisposto per osservazioni e/o proposte per l’attività futura. Il tasso di risposta al
questionario, come si evince dalla tabella 1, è stato del 100%; e del 47,1% per le
osservazioni/proposte. Nel modulo questionario sono state inserite le tipologie di
servizio previste:
1. Numero assistenze erogate,
2. Numero seminari/momenti di formazione esterna,
3. Numero corsi/ progetti di formazione interna,
4. Numero Progetti sperimentali realizzati/in corso,
5. Altri servizi.
Quest’ultima voce “Altri Servizi” è stata inserita per segnalare eventuali attività svolte,
non rientranti in quelle canoniche.
TABELLA 1
TASSO DI RISPOSTA
QUESTIONARIO ATTIVITÀ
Fonte: elaborazione
su dati DGLC-UIBM
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L’indagine si è articolata e concentrata su alcune tipologie di attività, suddivise in due
principali gruppi sulla base dei destinatari finali:
a) servizi erogati all’esterno;
b) attività formativa interna attraverso la realizzazione di corsi di formazione.
I servizi erogati nel 2012 sono stati 40.937. All’interno della rete è presente una forte
disomogeneità con un picco di 28.177 servizi erogati dal PatLib di Torino, pari a circa il
69% del totale, la rimanente parte è suddivisa nei rimanenti 16 centri. In termini generali la
distribuzione geografica dei servizi vede una netta preponderanza dell’area settentrionale,
rispetto alle regioni centrali e del Sud Italia.
La tabella 2 mostra la ripartizione dei centri PatLib in base al numero di servizi erogati
suddivisi in cinque classi:
1. la classe con oltre 1001 prestazioni/anno, costituita da 4 centri PatLib, e responsabile
dell’ 89,5% dell’offerta dell’intera rete;
2. segue la classe tra 501 e 1000 servizi /anno, composta da 3 PatLibi - 5,4%;
3. la classe tra 251 e 500 servizi/anno, composta da 3 PatLib e una quota del 2,8% sul totale;
4. la classe successiva 100-250 servizi/anno, composta da 4 PatLib e una quota del
1,9% sul totale;
5. l’ultima classe < 100 servizi/anno ha una quota residuale dello 0,4% ed è composta
da 3 PatLib.
TABELLA 2
RIPARTIZIONE DEI CENTRI PAT-LIB IN BASE AL NUMERO DI SERVIZI EROGATI
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
Come si evince dalla tabella 4, la quasi totalità dell’attività della rete si concentra sul
servizio di assistenza – che normalmente identifica il primo approccio dell’operatore ai
titoli di PI. Il servizio assorbe una quota del 95,5% pari a 39.091 assistenze; la seconda
voce significativa è da attribuire al gruppo di servizi “Altre Attività” con 1.350 servizi pari al
3,3%. Seguono in ordine decrescente: la “formazione esterna” con 290 attività; il numero
dei progetti sperimentali 120; e la formazione interna con 82 seminari. Il dettaglio dei
servizi prestati per tipologia della tabella 3 consente di avere un quadro complessivo della
rete e dell’attività svolta da ogni PaLib, verificandone la specializzazione, ove presente.
Nella voce “Altre Attività” spiccano le erogazioni dei PatLib di Treviso e Sardegna che
hanno sviluppato una specifica specializzazione in alcuni servizi innovativi (patent clinic e
ricerche preventiva) molto apprezzati dalle imprese.
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TABELLA 3 - RETE PATLIB SERVIZI EROGATI PER TIPOLOGIA 2012
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
TABELLA 4
RETE PATLIB SERVIZI EROGATI 2012 PER PROPRIETÀ INDUSTRIALE E QUOTE
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
Assistenza per titoli della PI
Come si evince dalla tabella 5, oltre la metà dell’assistenza fornita (57,9%) è stata dedicata
ai Marchi con 22.652 servizi; segue con il 35,8% l’assistenza per il deposito di brevetti –
14.001 servizi. Modelli ornamentali e Modelli d’utilità assorbono rispettivamente il 3,3% e
il 2,9%, con 1.289 e 1.149 servizi rispettivamente.
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TABELLA 5
RIPARTIZIONE ASSISTENZA PER TITOLO PROPRIETÀ INDUSTRIALE 2012
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
Formazione
Sotto il profilo della “formazione esterna” che s’identifica con seminari e incontri con
le imprese, i centri più attivi nel 2012 sono risultati essere: Bolzano e Torino con 81 e
80 incontri rispettivamente. A distanza si trovano nell’ordine Treviso (30), Vicenza (22),
Genova (16), Ancona (12) e tutti gli altri centri con valori inferiori alla decina.
La formazione interna risulta essere vivace e in molti casi simmetrica a quanto realizzato
per l’utenza esterna i PatLib più attivi sono stati Genova (16), Bolzano (12) e Treviso (10).
TABELLA 6 - RETE PATLIB ATTIVITÀ FORMAZIONE ESTERNA INTERNA 2012
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
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Sintesi delle Proposte/Osservazioni
Nell’inviare il questionario ai centri PatLib è stato richiesto di voler inviare proposte
per migliorare le attività della rete attraverso un semplice modulo allegato. I punti più
significativi avanzati da più centri emersi dalle risposte sono qui di seguito riportati:
• Networking per condividere le best practises e le esperienze maturate;
• Rendere consultabili i rapporti di ricerca EPO delle domande di brevetto italiane;
• Richiesta di corsi di aggiornamento e/o incontri formativi;
• Comunicazione tra i diversi nodi della rete per lo sviluppo di attività condivise.
Conclusioni
Seppure circoscritta nell’ambito quantitativo di alcuni servizi di base, la sintesi dell’attività
svolta dalla rete dei PatLib costituisce un prima fotografia, dalla quale emergono luci e
ombre. Da una prima lettura delle risposte ai questionari e dalle osservazioni emergono
con chiarezza i seguenti punti di forza:
• conoscenza del tessuto produttivo
• specializzazione nell’erogazione di alcuni servizi
• desiderio di condividere le esperienze maturate
e delle criticità della rete:
• scarsa comunicazione
• bassa integrazione nei progetti o esperienze realizzate
L’indagine pone in luce i diversi percorsi di specializzazione dell’attività della rete con
punte di elevata eccellenza, disseminate nei territori. Eccellenze e case history molto
interessanti che non riescono a superare i confini regionali, talvolta provinciali, né a divenire
patrimonio comune nella rete, con evidenti diseconomie e limiti operativi d’impatto sui
sistemi locali produttivi.
L’assenza di questa interconnessione limita il confronto e lo scambio di esperienze
specializzate e di alto profilo, riducendo drasticamente la velocità del cambiamento e
depotenziando la capacità innovativa, con una conseguente allocazione inefficiente delle
risorse impegnate.
Sotto il profilo della distribuzione geografica risulta necessaria una riflessione e l’urgenza
di un approccio più attivo della presenza dei centri PatLib nelle diverse aree del paese.
Una nuova impostazione con due linee guida di possibile riferimento:
• riqualificazione e specializzazione dei centri PatLib inseriti in contesti produttivi dinamici;
• approccio proattivo push di stimolo della cultura della PI come asset fondante per
l’impresa, nell’ottica di un recupero di una maggiore competitività.
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TABELLA 7 -DISTRIBUZIONE PATLIB E SERVIZI PRESTATI 2012
Fonte: elaborazione su dati DGLC-UIBM
Il numero molto contenuto dei servizi prestati nelle aree del Centro Sud suggerisce di
adottare una diversa strategia più tesa verso l’utenza, di stimolo in tutte quelle attività
che caratterizzano i territori, prendendo spunto da alcune best practice ed esperienze
realizzate dalla rete, ma non pienamente utilizzate.
Progettazione del nuovo ambiente web
Nel 2012 la Direzione ha rilanciato il Sito istituzionale, decidendo così di rafforzare la
sua presenza sul web attraverso l’apertura al nuovo canale Youtube e la condivisione di
contenuti esclusivi sulle sue attività ed iniziative, sia in Italia che all’estero.
L’intervento sul sito è stato progettato in un’ottica di servizio all’utenza, tenendo conto
dei diversi target ai quali la Direzione si rivolge: cittadini, consumatori; imprese e loro
consulenti; inventori, designer, ricercatori; mondo dell’istruzione e della formazione
(scuole, università e centri di ricerca).
Tale operazione pone il nuovo sito maggiormente in linea con quelli delle Istituzioni
internazionali competenti in materia (WIPO – Organizzazione mondiale della proprietà
intellettuale, EPO – Ufficio brevetti europeo, UAMI – Ufficio per l’armonizzazione del
mercato interno) e degli Uffici brevettuali e anticontraffazione delle altre Nazioni.
Il restyling complessivo del sito ha riguardato sia i contenuti, prevedendo una veicolazione
più efficace e tempestiva di tutte le attività della Direzione in ambito di Proprietà Industriale
e di Lotta alla Contraffazione, sia la grafica. Il sito è stato progettato per la fruizione ottimale
da parte dei diversi interlocutori sopra citati attraverso una navigazione semplificata, con
aree tematiche omogenee, migliorando la facilità di accesso e consultazione tramite una
grafica accattivante e pulita, una titolazione chiara, un linguaggio tecnico, ma al tempo
stesso accessibile a tutti.
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L’obiettivo realizzato con l’intervento sul dominio www.uibm.gov.it, oltre ad assolvere il
dovere di informazione sulle materie di competenza, ha inteso realizzare una corretta
informazione sui temi legati alla Proprietà Industriale, sui Marchi, Brevetti, Disegni e
Modelli quali strumenti di tutela della stessa, oltre ad ampliare i contenuti sul panorama
internazionale.
La nuova progettazione realizzata nel 2012 è intervenuta su due linee distinte:
a)l’assesment sul sito esistente, con la mappatura di tutti i contenuti, la validazione di
quelli esistenti e la riorganizzazione degli stessi in termini di aggiornamento, fruibilità
ed immediatezza dei servizi;
b) l’architettura del nuovo ambiente, attraverso una nuova piattaforma web, assetto e
aggiornamento dei contenuti, organizzazione di nuovi spazi, maggiore visibilità delle
banche dati.
Principalmente le attività svolte sul sito esistente, hanno interessato i servizi di web content
management, con un’attività concentrata sulla ricerca, selezione, verifica ed editing dei
contenuti che ha consentito la realizzazione di:
• oltre 200 news;
• 5 numeri della newletter mensile “Scenari”, in duplice versione per Cittadini e per le
Imprese;
• ricerca di immagini mirate;
• una media di 4 interventi redazionali giornalieri, per modifiche ed integrazioni in home
page, nelle sezioni tematiche e “Attività”.
La progettazione del nuovo ambiente web, oltre alla fase di condivisione dell’esistente
sopra descritto, in base alle specifiche tecniche dei Sistemi Informativi del Ministero, ha
contemplato la predisposizione di un ambiente di sviluppo locale e la realizzazione di una
demo operativa che ha inglobato le diverse funzionalità selezionate, in base alle diverse
esigenze condivise all’interno della Direzione.
La progettazione del nuovo sito è stata frutto di un articolato percorso che ha considerato,
oltre all’analisi del database dei contenuti, il benchmark delle buone pratiche, l’analisi
statistica sugli accessi al sito della Direzione esistente (sorgenti di traffico, tipologia
dei visitatori, classifica contenuti e parole chiave maggiormente visitati, localizzazione
geografica); oltre all’ambiente di sviluppo e la procedura di test/collaudo sul server del
Ministero, l’alberatura di navigazione, i wireframe e le diverse proposte grafiche analizzate
per la home page, template e secondo livello di navigazione.
È stata inoltre, impostata l’armonizzazione del nuovo ambiente al portale dei servizi internet
e intranet, oltre agli aspetti prettamente tecnici relativi al collaudo della piattaforma sul server
del Ministero, che hanno permesso di rendere operativi gli strumenti di amministrazione
connessi (CMS in tecnologia Joomla 2.5), rendendo autonoma l’attività di alimentazione e
implementazione dei contenuti, all’interno della redazione web della Direzione.
Per veicolare la visione e l’impegno della Direzione verso le tematiche di competenza, si è
27
implementata la sezione Media e Comunicazione con un livello dedicato alla visualizzazione
audiovisiva degli interventi del Direttore Generale; l’utilizzazione del web e il canale
audiovideo è stata frutto di una precisa scelta per raggiungere i diversi target e rendere
maggiormente fruibili attraverso l’immediatezza delle immagini, la direzione, gli obiettivi,
l’orientamento sotteso alle singole iniziative realizzate; non da ultimo il collegamento alle
Banche Dati e al sito del Consiglio Nazionale Anticontraffazione.
L’intervento sul sito Web, prioritario per raggiungere i diversi interlocutori, rientra tra le
attività di comunicazione che la Direzione ha declinato in modo trasversale nel corso del
2012 rispetto alle singole linee di azione, unendo le proprie forze e profondendo il proprio
impegno nel raggiungimento dei sue due macro obiettivi (rif. Pag.9).
Per un’analisi del piano di comunicazione declinato, si rimanda pertanto il lettore, alle
sezioni successive sulla proprietà industriale e la lotta alla contraffazione.
A lato: Homepage del sito UIBM (http://www.uibm.gov.it/)
28
29
SOSTEGNO E VALORIZZAZIONE
DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE
IMPEGNO ISTITUZIONALE
L’attività degli Uffici della Direzione si è tradotta nel 2012 in un intenso impegno lavorativo
teso a tradurre politiche e strategie in iniziative di servizio e prassi operative.
Significativo e determinante è stato l’impegno degli uffici in merito a:
• Miglioramento e fluidificazione delle procedure di lavoro interne ed esterne
• Aggiornamento normativo.
• Operatività degli strumenti di facilitazione ed incentivazione
• Promozione ed implementazione di accordi e partenariati nazionali ed internazionali
• Partecipazione attiva alle iniziative degli Organismi internazionali di riferimento
• Comunicazione dei propri obiettivi istituzionali all’esterno in funzione dei target di
riferimento
Aggiornamenti normativi
Nel corso del 2012 l’attività normativa della Direzione ha riguardato due provvedimenti:
• Decreto interministeriale n° 21538 del 1.10.2012 emanato di concerto con il Ministero
dell’Economia e delle Finanze, al fine di assicurare il corretto flusso delle risorse
finanziarie, consente di far confluire i diritti di opposizione versati a partire dal mese
di luglio 2011 nel medesimo conto corrente postale istituito per l’incasso dei diritti sui
depositi ed il mantenimento in vita dei titoli di proprietà industriale.
• Circolare n° 583 dell’11.06.2012 relativa all’applicazione dell’imposta di bollo sugli
attestati di concessione del brevetto per invenzione, modello d’utilità e attestati di
registrazione dei disegni e modelli ornamentali.
Snellimento e miglioramento delle procedure dei titoli brevettuali
Invenzioni e modelli di utilità
Procedure in merito all’esame delle domande di brevetto per invenzione: sono state fornite
ulteriori indicazioni procedurali agli esaminatori in merito alla gestione di casi particolari
previsti dal Codice della Proprietà industriale: gestione delle domande divisionali, a norma
dell’art. 161 del CPI, recepimento nell’attestato di brevetto, dei dati relativi al nuovo titolare
quando si è in presenza di un atto di cessione trascritto, gestione delle conversioni da
invenzioni a modello di utilità in fase di esame di merito. Sono stati, inoltre, migliorati alcuni
31
aspetti interni di gestione delle procedure: in primo luogo, sono state fornite direttive per la
compilazione corretta e completa da parte degli esaminatori del parere tecnico e di quello
amministrativo presente nel fascicolo brevettuale. Nell’ambito delle attività di chiarimento e
revisione delle procedure è stata parzialmente modificata la nota ufficiale di avvio esame,
che viene inviata a tutti i titolari di domande di brevetto, con lo scopo di accorciare i termini
per la risposta e per rendere più chiare e snelle le indicazioni fornite per la presentazione
di un’eventuale stesura modificata di descrizione e rivendicazioni del brevetto. Sono stati
chiariti vari aspetti interpretativi del Codice e del Regolamento di attuazione, ed emanate,
ove necessario, le relative comunicazioni o circolari diramate a tutti i soggetti interessati
e pubblicate sul sito web della Direzione e, qualora di interesse comune, sul sito web
dell’Ordine dei consulenti in proprietà industriale. Nelle fasi di pre classifica e ricerca
di anteriorità, sono stati forniti chiarimenti importanti e rilevati miglioramenti sensibili nei
flussi di lavoro – sia nella qualità che nella tempistica - grazie ai monitoraggi continui
delle sub fasi di lavoro e grazie alle relazioni stabili, ormai istituzionalizzate, con i referenti
E.P.O., incaricati delle corretta gestione dell’Accordo di lavoro EPO-UIBM del 2008 sulla
ricerca di anteriorità. In particolare è stato rivisto il sistema di monitoraggio della classifica
I.P.C. attribuita dagli esaminatori italiani alle domande da inviare all’E.P.O. consentendo
una verifica su ciascuna domanda con l’emersione capillare degli eventuali errori di
classificazione. Si è proceduto infine alla prototipazione del deposito telematico di nuove
tipologie brevettuali e alla soluzione di alcune problematiche riguardanti il trasferimento
dei dati dal sistema Telemaco.
32
DISTRIBUZIONE TEMPORALE DEGLI INVII ALL’EPO
(DOMANDE DEPOSITATE NEL 2009)
Marchi
Per quanto concerne la procedura di registrazione dei marchi nazionali nel 2012, in
occasione della campagna elettorale in corso, si è verificato un notevole incremento
delle domande di registrazione di marchi costituiti da contrassegni elettorali da inviare
al Ministero dell’Interno per il prescritto parere vincolante a norma dell’art.10 del CPI. La
Direzione, in conseguenza dei pareri resi, tutti di contenuto negativo, e non motivati sulla
legittimità del segno, bensì sull’uso dello stesso, ha promosso una azione chiarificatrice
culminata in un parere generale della Direzione Centrale dei Servizi Elettorali che ha
orientato l’attività della Direzione, fino alla proposta di modifica legislativa dell’art. 10.
A seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea c.d. “IP Translator”, confrontandosi
con le rappresentanza degli utenti (Marques, Ordine dei Consulenti) nonché con altri
Uffici Nazionali nell’ambito comunitario, è stata formulata la posizione dell’Ufficio Italiano
in merito all’interpretazione della portata dei Titoli delle Classi (classificazione di Nizza)
condividendo insieme all’UAMI e agli altri Stati Membri la Common Communication n.1. Si
tratta di una comunicazione interpretativa volta ad armonizzare le prassi di esame della
classificazione dei prodotti/servizi all’interno dell’Unione Europea.
La Direzione ha provveduto al consolidamento della procedura di pubblicazione del
Bollettino ufficiale dei marchi di impresa e alla conseguente progressiva eliminazione
delle varie problematiche emerse al momento dell’avvio della procedura. In tale ambito
si può ricondurre anche la realizzazione dell’applicativo che gestisce la procedura di
opposizione. La stretta connessione esistente tra il bollettino dei marchi e la procedura
di opposizione ha fatto emergere anche la necessità di interventi adeguativi all’attuale
sistema SARA per la parte gestionale che si occupa dei marchi.
Attività di aggiornamento e rendicontazione dei pagamenti
Si è provveduto ad aggiornare le informazioni visualizzabili attraverso il cruscotto tasse e a
comunicare tali informazioni all’EPO, corredate dall’indicazione dell’importo complessivo
da versare. Inoltre, sono stati ricalcolati i pagamenti riferiti agli anni precedenti in cui erano
presenti anomalie.
Rapporti con l’EPO
Sono state consolidate le modalità di scambio dei documenti, in particolare dei rapporti di
ricerca, dei documenti ad essi allegati e dei dati bibliografici utilizzati per l’aggiornamento
del sistema Espacenet.
33
DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE
Domande di deposito
Grafico
n° 1 - Deposito Titoli Proprietà Industriale
Fonte:
Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Grafico n° 2 – Deposito Titoli Proprietà Industriale 2011-2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
35
Grafico n° 3 – Depositi Titoli variazione % 2011/2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Grafico n° 4 – Deposito Titoli Proprietà Industriale 2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
36
Grafico n° 5 – Deposito Titoli Proprietà Industriale 2012
MARCHI
80%
DISEGNI E MODELLI
2%
MODELLI DI UTILITÀ
4%
INVENZIONI
14%
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Grafico n° 6 – Depositi Marchi per Regioni 2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
37
Concessioni
Grafico n° 1 – Concessioni e Registrazioni*
* dati consolidati
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Grafico n° 2 – Distribuzione per macro-aree delle concessioni e registrazioni
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
38
Grafico n° 3 – Distribuzione regionale delle invenzioni e dei modelli di utilità
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Grafico N° 4 – Distribuzione regionale registrazioni Disegni e modelli 2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
39
Grafico N° 5 – Distribuzione regionale registrazioni Disegni e modelli 2012
Fonte: Elaborazione su dati DGLC-UIBM
Opposizioni
Il procedimento di opposizione alla registrazione dei marchi d’impresa è stato introdotto
dal decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 recante “Codice della proprietà
industriale” con gli articoli 174 e seguenti, ai quali ha dato attuazione il decreto del
Ministero dello sviluppo economico del 13 gennaio 2010, n. 33, recante il regolamento
di attuazione del citato Codice, che ha stabilito, tra l’altro, le modalità di applicazione
delle norme in questione. Tale sistema normativo è stato completato con l’ entrata in
vigore del decreto del Ministro dello sviluppo economico dell’11 maggio 2011, che ha
individuato la data a partire dalla quale è entrata in vigore la procedura di opposizione,
nonché il mese a partire dal quale è stato pubblicato il Bollettino ufficiale dei marchi
d’impresa; inoltre, tale decreto, ha stabilito il termine e le modalità di deposito dei diritti
di opposizione nonché la modalità di deposito della documentazione relativa alla prova
d’uso del marchio da parte dell’opponente o relativa alla esistenza di legittime ragioni
per la mancata utilizzazione.
Il procedimento di opposizione alla registrazione dei marchi d’impresa è stato introdotto
dal legislatore per agevolare e rafforzare il sistema di tutela dei marchi di impresa. Infatti,
la procedura di opposizione consente al soggetto legittimato di utilizzare uno strumento
amministrativo più rapido, agevole e pratico, per far valere dinanzi all’Ufficio italiano
brevetti e marchi (e non dinanzi al giudice ordinario, come avveniva nel passato) alcuni
impedimenti alla registrazione del marchio, con notevole risparmio di tempo e di denaro
e con il vantaggio di avere un titolo più difficilmente attaccabile in sede di contenzioso.
40
A seguito dell’entrata in vigore del citato decreto dell’11 maggio 2011, l’opposizione ha
riguardato le domande di registrazione di marchio d’impresa, depositate a partire dal
01 maggio 2011 e pubblicate sul Bollettino ufficiale dei marchi d’impresa, il cui primo numero
è stato pubblicato l’11 luglio 2011 sul sito Web www.uibm.gov.it di questa Direzione nonché
i marchi internazionali, estesi in Italia, pubblicati a partire dal primo numero di luglio della
Gazette de l’Organisation Mondiale de la Proprieté Intellectuelle des Marques Internationales.
Dopo quasi due anni, da quando è stata introdotta la procedura di opposizione, si può,
senza alcun dubbio, affermare che tale procedura ha incontrato un notevole successo
presso gli utenti, considerato che il numero delle opposizioni depositate sta aumentando,
rivelandosi uno strumento utile per coloro che si ritengono lesi nei propri diritti. Nel 2012
sono state depositate 1469 opposizioni. Nell’anno precedente le opposizioni depositate
sono state 448. Nel rispetto dei termini stabiliti dal Codice, tutte le opposizioni del 2011
risultano pressoché definite, a parte alcune assegnate agli esaminatori, per le quali
si attende la decisione, ed un numero molto ridotto di pratiche per le quali il termine
è sospeso, in quanto l’opposizione è basata su una domanda o perché per il marchio
dell’opponente c’è un giudizio di nullità.
Trascrizioni e annotazioni
Tutte le modifiche che si riferiscono a diritti di proprietà industriale concessi /registrati
devono essere comunicate con apposita istanza all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
Queste le tipologie previste:
• istanza di annotazione in caso di:
- variazioni anagrafiche
- rinunce, limitazioni
• istanza di trascrizione in caso di:
- variazioni della titolarità dei diritti di proprietà industriale
Le istanze di annotazione e trascrizione possono essere presentate per variazioni riguardanti:
• tutti i diritti di proprietà industriale (marchi, brevetti, disegni/modelli, varietà vegetali
ecc.) concessi o registrati a livello nazionale
• marchi internazionali
• traduzioni nazionali di brevetti europei
Si riportano nelle seguenti due tabelle il numero delle trascrizioni ed annotazioni relative
al 2012:
41
INCENTIVI A SOSTEGNO DIRETTO ALLE PMI
La Direzione ha predisposto un Pacchetto di incentivi cosiddetto “Pacchetto Innovazione”
al fine di:
1.
favorire processi di diversificazione produttiva qualitativa e merceologica;
2.
dare impulso all’innovazione ed al trasferimento tecnologico;
3.
offrire alle imprese di minori dimensioni strumenti di incentivazione mirati e facilmente
accessibili;
4.
creare un contesto che permetta alle imprese di fare leva sui vantaggi competitivi in
termini di innovazione, progettazione e design.
Nello specifico il Pacchetto comprende il Fondo Nazionale Innovazione, la Misura
Brevetti+, la Misura Disegni + e la Misura Marchi + .
Qui di seguito si riportano gli obiettivi di ciascuna misura incentivante e lo stato di
attuazione al 2012.
Fondo Nazionale per l’innovazione
Il Fondo nazionale per l’innovazione (FNI) è uno strumento rivolto alle micro, piccole e medie
imprese per consentire loro di accedere a risorse finanziarie per l’innovazione, sotto forma
di partecipazione al capitale di rischio o di finanziamenti agevolati in assenza di garanzie.
Gli interventi del FNI sono attuati attraverso la compartecipazione delle risorse pubbliche
in operazioni progettate, co-finanziate e gestite da intermediari finanziari, società di
gestione del risparmio e banche. Il Fondo presenta due linee di attività, dedicate:
• al capitale di rischio, ossia a investimenti in società di capitale (solo per brevetti per
invenzione industriale)
• al capitale di debito, ossia a finanziamenti agevolati (per brevetti per invenzione
industriale e per disegni e modelli industriali registrati).
Nel corso del 2012 ha trovato avvio la linea “capitale di debito” del Fondo Nazionale
Innovazione. La particolare modalità tecnica con la quale è stata attuata questa linea,
abbattendo il rischio dell’intermediario finanziario, favorisce l’accesso al credito per le
PMI che intendono realizzare programmi finalizzati alla valorizzazione economica di
brevetti e disegni, con l’obiettivo di portare sul mercato prodotti e servizi innovativi ad essi
collegati. Con la linea “capitale di debito” le banche che sono state selezionate tramite
avviso pubblico e che compartecipano finanziariamente possono concedere finanziamenti
agevolati per circa 290 milioni di euro (di cui 29,6 milioni di euro pubblici) in relazione ai
programmi finalizzati alla valorizzazione economica dei brevetti e per circa 80 milioni di euro
(di cui 8,3 milioni di euro pubblici) in relazione ai programmi finalizzati alla valorizzazione
economica dei disegni. Le banche partner sono Unicredit e Mediocredito italiano per la
43
linea disegni; oltre a queste, sulla linea brevetti opera anche Deutsche bank. Per quanto
riguarda la linea “capitale di rischio” del Fondo Nazionale Innovazione, la stessa è attuata
attraverso la costituzione di un fondo mobiliare chiuso attraverso il quale la SGR selezionata
attraverso avviso pubblico (Innogest SGR) provvederà ad acquisire partecipazioni in PMI
che intendono realizzare programmi di investimento finalizzati alla valorizzazione economica
di brevetti. Il relativo regolamento è stato approvato dalla Banca d’Italia e la chiusura della
fase di raccolta delle risorse da parte dei privati si chiuderà nei primi mesi del 2013. Subito
dopo la linea diventerà operativa. Il fondo sarà di importo pari a 40,9 milioni di euro (di
cui 20 milioni di euro pubblici). Entrambe le linee sono attuate nel rispetto della normativa
comunitaria in tema di aiuti di Stato. Si riporta in questo quadro lo stato di attuazione.
Misura Brevetti +
Brevetti+ è un programma di agevolazioni realizzato per favorire la registrazione e la
valorizzazione economica di brevetti nazionali e internazionali da parte di micro, piccole e
medie imprese, con l’obiettivo di sostenerne la capacità innovativa e competitiva.
La sua gestione è affidata a Invitalia, che cura gli adempimenti tecnici e amministrativi
riguardanti l’istruttoria delle domande e l’erogazione delle agevolazioni.
Il programma prevede due linee di intervento:
1. la misura Premi per la brevettazione ha l’obiettivo di incrementare il numero di
domande di brevetto nazionale e l’estensione di brevetti nazionali all’estero
2. la misura Incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti ha l’obiettivo
di potenziare la capacità competitiva delle imprese attraverso la valorizzazione
economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.
Nel 2012 risultano pervenute n. 673 domande per la misura 1 e n: 554 domande per la misura 2
Dati al 31 dicembre 2012
44
Misura Disegni +
Disegni+ è un programma di agevolazioni realizzato dalla Direzione per favorire la
registrazione e la valorizzazione economica di disegni e modelli nazionali, comunitari e
internazionali da parte di micro, piccole e medie imprese, con l’obiettivo di sostenerne la
capacità innovativa e competitiva.
La sua gestione è affidata a Fondazione Valore Italia, che cura gli adempimenti tecnici e
amministrativi riguardanti l’istruttoria delle domande e l’erogazione delle agevolazioni.
Il programma prevede due linee di intervento:
1. la misura Premi per il deposito ha l’obiettivo di incrementare il numero di domande di
disegni e modelli a livello nazionale, comunitario e internazionale.
2. la misura Incentivi per la valorizzazione economica dei modelli e disegni industriali
che ha l’obiettivo di potenziare la capacità competitiva delle imprese attraverso la
valorizzazione economica di un disegno o modello in termini di redditività, produttività
e sviluppo di mercato.
Nel 2012 sono pervenute 543 domande, ne sono state istruite 497. Attualmente sono stati
erogati: € 567.500,00.
Misura Marchi +
Marchi+ è un programma di agevolazioni realizzato per favorire la registrazione all’estero
(sia a livello comunitario che internazionale) di marchi nazionali da parte di micro, piccole
e medie imprese, con l’obiettivo di sostenerne la capacità innovativa e competitiva. La
gestione è affidata a Unioncamere, che cura gli adempimenti tecnici e amministrativi
riguardanti l’istruttoria delle domande e l’erogazione delle agevolazioni
Il programma prevede due linee di intervento:
• Misura A - Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi comunitari presso UAMI
(Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno) attraverso l’acquisto di servizi specialistici
• Misura B - Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso
OMPI (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di
servizi specialistici.
STATO DI ATTUAZIONE: attiva dal 04 settembre 2012 (pubb. G.U. del 07/05/2012, n. 105)
45
FORMAZIONE
Corso e-learning sulla griglia di valutazione economico-finanziaria dei
brevetti
I brevetti, i disegni, i marchi hanno un valore non solo giuridico, ma anche e soprattutto
economico, di non facile definizione. Da alcuni anni la Direzione è impegnata nella
realizzazione di sistemi di valutazione, la “Griglia brevetti” e la “Griglia disegni”, già adottati
da alcune banche e SGR per la gestione di nuovi strumenti finanziari dedicati alle piccole e
medie imprese innovative (in particolare quelli previsti dal Fondo Nazionale Innovazione).
Alla loro definizione hanno partecipato la Confindustria, l’Associazione Bancaria Italiana
(ABI), la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), il Consiglio Nazionale
delle Ricerche (CNR), l’Associazione del Disegno Industriale (ADI), l’Ordine dei consulenti
in proprietà industriale. La finalità è quella di individuare e collocare il “valore” dei brevetti
in un contesto di business, valutando l’incremento del valore aziendale derivante dallo
sfruttamento della nuova tecnologia o soluzione brevettata.
Per diffondere e rendere ancor più fruibile l’utilizzo di tali “Griglie”, la Direzione ha
pubblicato sul proprio sito web il corso di formazione in modalità e-Iearning riguardante
“Finalità e struttura della Griglia di valutazione economico-finanziaria dei brevetti”. Il corso
è articolato in 11 unità didattiche con singoli test di autovalutazione e 56 learning object;
al termine è previsto un test finale.
Seminari sul sistema del marchio comunitario
Nell’ambito dell’Accordo di Cooperazione siglato con l’UAMI nel 2012, la Direzione
ha partecipato e coordinato il progetto di 8 Seminari itineranti svolti su tutto il territorio
nazionale sul sistema del Marchio Comunitario per la diffusione della conoscenza e
l’approfondimento dei temi ad esso relativi. I Seminari si sono tenuti nelle sedi delle Camere
di Commercio di Monza-Brianza, Reggio Calabria, Cagliari, Perugia, Frosinone, Matera,
Potenza e Catania dove hanno registrato un notevole successo anche grazie alla visibilità
data agli eventi attraverso i quotidiani locali e i media. L’Accordo ha previsto anche la
redazione del sito www.marchiedisegni.eu e la redazione di pillole video all’interno di
detto sito.
47
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Nel 2012 la Direzione ha partecipato a progetti e iniziative finalizzate a promuovere e
diffondere la conoscenza e l’uso della proprietà industriale e a contrastare sempre
più efficacemente la contraffazione. Le principali attività della Direzione in materia
di Promozione della Proprietà Industriale (PI) e affari internazionali possono essere
raggruppate come segue:
Programmazione e attuazione di progetti e iniziative internazionali
I progetti di cooperazione sono stati realizzati in ambito UE in collaborazione con gli uffici
nazionali di altri Paesi membri. Qui di seguito si elencano i progetti:
1 Progetto di cooperazione transnazionale “Iporta: Eu Accessible Intellectual
Property”, iniziativa di cooperazione europea finalizzata a proseguire gli scambi di
buone prassi e la realizzazione di azioni congiunte tra gli Uffici nazionali brevetti degli
Stati Membri. Nel 2012 sono stati oggetto di cooperazione i seguenti temi: informazioni
sui titoli di PI, sui costi della protezione, sulle modalità di ottenimento dei diritti
2 Progetto di cooperazione transnazionale “EVLIA Making full value of good ideas.
Ways to leverage intellectual assets for financing SMEs in SEE Area”: contributo
alla progettazione e alla definizione delle azioni previste dal Progetto volto a stimolare
l’innovazione, supportare l’imprenditorialità e l’economia della conoscenza nell’ambito
del South East Europe Transnational Cooperation Programme, facilitando l’accesso
delle PMI e potenziali imprenditori alle risorse finanziarie necessarie per attuare le
relative azioni.
3Progetto “IP-SMEs” (IP Awareness and Enforcement: Innovative Services for the
Mediterranean): contributo alla gestione ed al monitoraggio del progetto finalizzato
ad incentivare la competitività delle PMI dei settori calzaturiero, tessile, arredamento
ed agroalimentare realizzando progetti pilota finalizzati a facilitare il loro accesso agli
strumenti di protezione della proprietà industriale.
Cooperazione bilaterale: nuove collaborazioni, implementazione e
follow-up di protocolli di cooperazione
La Direzione ha attivato i seguenti nuovi rapporti di collaborazione con:
• l’IDLO (International Development Law Organization) per auspicare la firma di un futuro
Protocollo d’intesa in materia di Proprietà Industriale (PI);
• l’IPO (Ufficio per la Proprietà Intellettuale del Regno Unito) per verificare tematiche di
interesse comune in merito alla Proprietà Industriale (PI);
• il SAIC (State Administration For Industry & Commerce) responsabile in materia di marchi;
• l’OBI (Ufficio greco della proprietà industriale) per un confronto sulle normative in
materia di Modelli e Disegni italiani e sul ruolo del design a supporto della competitività
delle imprese;
49
• l’INPI “Comitato italo-francese di lotta alla contraffazione” organizzato dall’Istituto
Nazionale della Proprietà Industriale francese. Si è trattato di una riunione tecnica a cui
hanno partecipato anche rappresentanti di UNIFAB (l’Union des Fabricants) e INDICAM
(Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione), preceduto da una riunione
aperta del gruppo di lavoro del CNAC (Comité National Anti-Contrefaçon) francese
sulla comunicazione, aperta alla partecipazione della DGLC-UIBM e del CNAC;
• il TIPO – l’Ufficio Brevetti di Taiwan nell’ambito dell’attuazione del MOU;
• l’INDECOPI (The National Institute for the Defense of Competition and the Protection of
Intellectual Property) in Perù;
• l’INPI (Istituto Nazionale brasiliano per la proprietà industriale) per la definizione di
una proposta di MOU di cooperazione da stipulare nel 2013, in concomitanza con
l’organizzazione di un road show a San Paolo;
Cooperazione multilaterale: rapporti con organismi intergovernativi
internazionali
Nel corso del 2012 la Direzione ha mantenuto costanti rapporti con la Commissione
europea, con l’UAMI (Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno), con la WIPO
(Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) e con l’EPO (Ufficio Europeo dei
Brevetti), in stretto collegamento con il MAE (Ministero degli Affari Esteri), le Rappresentanze
italiane a Bruxelles e a Ginevra, il Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali),
l’UCD (l’Ufficio del Consigliere Diplomatico) e le altre Direzioni interessate del Ministero
dello Sviluppo Economico. In tale ambito si segnalano le seguenti attività principali:
• Supporto alla definizione delle politiche comunitarie e di azioni di prevenzione e
contrasto della contraffazione e di tutela della proprietà industriale in ambito UE.
La Direzione è stata impegnata nella redazione di documenti in materia di Brevetto
Unitario e sull’istituzione di un Tribunale Unificato dei brevetti. Ha fornito contributi in tal
senso alla Rappresentanza italiana a Bruxelles in fase di definizione dei regolamenti e dello
Statuto del Tribunale. Ha inoltre predisposto la relazione programmatica al Parlamento
sulla partecipazione dell’Italia all’UE, annualità 2013.
La Direzione ha partecipato inoltre al tavolo di lavoro della Commissione Europea composto
da esperti degli Stati Membri finalizzato ad identificare e monitorare le buone prassi in
materia di valorizzazione e diffusione della proprietà industriale nell’ambito del Progetto: Best
practice project on Intellectual Property Rights enforcement support measures for SMEs.
• Supporto alla definizione di Dossier comunitari:
- modifica della direttiva UE enforcement
- modifica della normativa UE sui marchi
- modifica della normativa UE sul tabacco
- negoziati e attuazione di Free trade ageements con i paesi terzi nell’ambito delle
riunioni informali TRIPS
50
• Gestione rapporti con la WIPO
Per quanto riguarda i rapporti con l’Organizzazione Mondiale della proprietà intellettuale
(WIPO), la Direzione ha partecipato all’Assemblea Generale degli stati membri. Ha
elaborato una proposta di progetto denominata “national patent database” da finanziare
attraverso il Trust fund italiano nel 2013. È a tal fine impegnata nella definizione di un
MOU con il WIPO per allocare le risorse finanziarie necessarie e per definire i dettagli
dell’iniziativa. Si è trasmesso un contributo al questionario WIPO in materia di bilancio
2013-2014.
• Gestione rapporti con l’EPO
La Direzione ha curato la predisposizione di note di sintesi e l’analisi della relativa
documentazione connessa alla partecipazione al Comitato di Bilancio dell’EPO-Monaco
ed alle diverse riunioni del CdA EPO.
Sono stati ripresi i rapporti con la EPO academy e si sta lavorando alla definizione
di un bilateral cooperation plan 2013-2015 con l’EPO al fine di poter ottenere il
cofinanziamento di una serie di iniziative informative e formative. Si sono svolti a tal fine
una serie di incontri a Monaco con il personale EPO ai margini delle riunioni del CDA e
del BFC.
• Gestione rapporti con l’UAMI
La Direzione ha definito l’accordo 2013 con l’UAMI per la realizzazione di iniziative
finalizzate a diffondere la cultura del marchio e del disegno Comunitario nell’ambito
della Convenzione di Cooperazione tecnica con l’ UAMI che sarà stipulata a inizio
2013. In particolare, si tratta della realizzazione di progetti info-formativi sul marchio e
il disegno comunitario (con il supporto del Consorzio Camerale per il Credito e Finanza
–Milano).
Screening dei progetti internazionali a supporto delle PMI in materia di
proprietà industriale
Nel corso dell’anno è stata costantemente aggiornata la banca dati pubblica del portale
http://www.uibm.gov.it con bandi di finanziamento ed incentivi offerti da istituzioni e
organismi nazionali a favore delle Piccole e Medie Imprese e degli intermediari italiani.
La sezione contiene, in particolare, schede sintetiche di bandi di gara, ovvero altre
opportunità di finanziamento per attività correlate allo sviluppo/acquisizione di titoli di
proprietà industriale, esposte per area geografica di riferimento e organizzate secondo
un criterio cronologico (imminenza nella scadenza del bando). Nel corso dell’anno è stata
costantemente aggiornata anche la “Signposting directory” dei principali riferimenti
istituzionali europei in materia di proprietà industriale.
51
BANCHE DATI
La Direzione Generale mette a disposizione banche dati per:
• effettuare ricerche per parametri su marchi, invenzioni, modelli di utilità, e altri titoli di
Proprietà Industriale
• avere statistiche e informazioni sul sistema della proprietà industriale, sulla contraffazione
e sulle attività di contrasto al fenomeno
• consultare i Bollettini ufficiali.
Depositi nazionali titoli PI
La banca dati accessibile sul sito: http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/nazionale, raccoglie
le informazioni relative alle domande depositate, consentendo di effettuare ricerche in
materia di brevetti, marchi, disegni e altri titoli di Proprietà Industriale. L’aggiornamento
della base dati del sito avviene periodicamente, e contiene:
• A partire dal 1 Gennaio 1980 i depositi per: Marchi, Brevetti per invenzioni, Disegni,
Modelli di utilità, Traduzioni
• A partire dal 1 Ottobre 1989 i depositi per: Nuove varietà vegetali, Certificati di protezione
complementari per i medicamenti e fitosanitari, Nuove topografie per semiconduttori
• A partire dal 1 Gennaio 1996 i depositi per: Trascrizioni e annotazioni
Il motore di ricerca della banca dati risponde mediamente a circa 30.000 interrogazioni
giornaliere. La ricerca può essere effettuata per codice, data, provincia, testo, titolare,
classe ed è possibile combinare più criteri nella “Ricerca avanzata”.
Bollettino marchi
La sezione ospita il Bollettino ufficiale dei Marchi di impresa, a partire da luglio 2011.
È consultabile all’indirizzo: http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/Bollettino.aspx
Bollettini CCP - CCPF
La sezione ospita il Bollettino dei Certificati Complementari di Protezione (CCP) e il
Bollettino dei Certificati Complementari di Protezione Fitosanitari (CCPF), a partire
da ottobre 2006.
È consultabile all’indirizzo: http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/Bollettino.aspx
Iperico
IPERICO (Intellectual Property - Elaborated Report of the Investigation on Counterfeiting)
è una banca dati sulle attività di contrasto alla contraffazione in Italia: riporta il numero di
sequestri, la quantità e la tipologia di prodotti sequestrati, la stima del valore medio degli
articoli contraffatti e distribuzione sul territorio nazionale, a partire dal 2008.
È consultabile all’indirizzo: http://www.uibm.gov.it/iperico/home/
53
TMview
TMview è uno strumento di consultazione on line, multilingue e di facile impiego, che
consente a qualsiasi utente di Internet di cercare gratuitamente i marchi di tutti gli Uffici
dei marchi ufficialmente riconosciuti che hanno aderito al sistema. Fornisce informazioni
dettagliate su denominazione, riproduzione grafica, status giuridico, elenco dei prodotti e
servizi, ecc. I dati sono accessibili attraverso un sistema centralizzato; il loro aggiornamento
è responsabilità di ciascun Ufficio membro.
È consultabile all’indirizzo:
http://www.tmview.europa.eu/tmview/welcome.html?language
Elenco dei brevetti farmaceutici non coperti da certificato di protezione
complementare
In questa sezione è pubblicato l’elenco dei brevetti farmaceutici non coperti da certificato
di protezione complementare, compilato sulla base di informazioni supplementari fornite
volontariamente dai titolari dei brevetti stessi.
Banca Dati Patiris
Patiris è un repository on-line che mira a stabilire un osservatorio permanente sulla
brevettazione delle Università e dei Centri di Ricerca pubblici in Italia, al fine di
promuovere e agevolare il trasferimento dei risultati della ricerca pubblica alla produzione
e al mercato. Patiris consente infatti, alle imprese in primo luogo, un rapido accesso e una
facile consultazione della produzione brevettuale delle Università e dei Centri di Ricerca
pubblici italiani, attraverso un sistema di aggregazione di fonti ufficiali e un’architettura
aperta a modifiche e contributi. Nel corso del 2012 è stato dato nuovo impulso al Progetto
Patiris. Frutto di una collaborazione della Direzione generale con l’Università di Bologna,
Dipartimento di Scienze aziendali, il Progetto prevede la realizzazione di un servizio
Web che raccoglie i dati salienti dei brevetti provenienti dalle Università e dai Centri di
ricerca pubblici italiani basandosi sul database Fampat Orbit, che raggruppa i documenti
brevettuali per famiglie “invention-based”. I dati sono illustrati attraverso reports dinamici
che consentono di evidenziare i principali trend e l’andamento complessivo nel tempo,
il posizionamento dei Centri di ricerca italiani rispetto alle diverse aree geografiche ed ai
settori tecnologici. L’obiettivo finale del progetto è la creazione di rapporti periodici sulla
produzione brevettuale dei soggetti sopra citati, monitorando in questo modo gli sviluppi
della ricerca italiana e l’operatività dei centri di trasferimento tecnologico, favorendo così
la riflessione su temi centrali per lo sviluppo economico. In linea con quanto programmato,
nel 2012 si è avuta la nuova versione del sito web completa, a visibilità interna, da
completare e pubblicare nel corso dell’anno successivo.
È consultabile all’indirizzo: http://patiris.uibm.gov.it/home
54
FOCUS sulle invenzioni biotecnologiche: la banca dati nazionale delle
invenzioni biotecnologiche e delle scienze della vita
Particolare attenzione nel 2012 è stata posta al settore delle invenzioni biotecnologiche,
non focalizzata unicamente sui profili normativo- procedurali, ma anche su altri aspetti,
come quelli di verifica e monitoraggio dell’intero settore attraverso nuovi strumenti di
gestione delle statistiche che potessero consentire valutazioni quantitative e qualitative. Le
Biotecnologie e le Scienze della Vita comprendono settori molto vasti, tecnologicamente
molto avanzati, forniscono soluzioni d’avanguardia e nuove applicazioni nei settori
sanitario, agroalimentare, industriale e di tutela ambientale. Molti esperti considerano
tali settori come le tecnologie del futuro, soprattutto per le economie mature. Per questo
motivo è stato avviato un ampio progetto per la realizzazione di una specifica banca
dati, la Banca dati nazionale delle invenzioni biotecnologiche e delle scienze della
vita, che raccoglie tutte le domande di brevetto per invenzione appartenenti a questi
settori, depositate a partire dal 1° luglio 2008. La banca dati consente l’accesso e la
consultazione delle domande del settore identificate tramite i codici I.P.C. attribuiti nel
rapporto di ricerca e utilizzando i parametri individuati dall’O.E.C.D. (BIOTECHNOLOGY
PATENT CLASSES, may, 2008) . L’adozione di parametri OECD, periodicamente aggiornati
sulla base dell’evoluzione del settore, e ampiamente riconosciuti come validi dagli esperti
del settore, con un elenco ampio di classifiche, consente al database di avere grandi
potenziali di sviluppo, sia per le estrazioni statistiche che si possono effettuare sia per la
valutazione qualitativa del settore. L’aggiornamento del Database avviene in tempi molto
stretti, 2-3 giorni dopo l’arrivo del rapporto di ricerca dell’EPO. La realizzazione della banca
dati ha consentito l’estrazione di una serie di report statistici molto accurati che sono stati
utilizzati anche per la redazione della relazione al Parlamento sulle biotecnologie, prevista
dall’art. 243bis del Codice della proprietà industriale.
La banca dati è consultabile all’indirizzo: http://www.uibm.gov.it/biotech/home/. Le
pagine web contengono tabelle statistiche, grafici e un motore di ricerca attraverso il quale
l’utente può consultare i dati relativi alle domande del settore biotecnologico attraverso
diverse chiavi di ricerca.
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COMUNICAZIONE, PROMOZIONE ED INFORMAZIONE
L’attività di comunicazione, promozione ed informazione sugli strumenti di tutela della
Proprietà industriale è rivolta a due target in particolare:
• alle imprese ed ai cittadini consumatori tramite il sito web e la presenza sul territorio;
• alle nuove generazioni, al mondo della scuola e della ricerca attraverso il consolidamento
del filone educational.
Comunicazione alle Imprese ed ai cittadini
La comunicazione nel 2012 ha individuato nelle piccole e medie imprese e nei cittadini
consumatori gli interlocutori e allo stesso tempo i destinatari principali di tutte le azioni
messe in campo perseguendo queste finalità:
• informare e diffondere la conoscenza del sistema della proprietà industriale, al fine di
educare ad un corretto impiego dei suoi strumenti di tutela e protezione;
• evidenziare il valore strategico dell’innovazione e della creatività come chiave per la
crescita e la competitività ed il rilancio del sistema economico nazionale;
• informare sulla necessità di un’adeguata conoscenza ed utilizzo degli strumenti di
tutela quale principale dispositivo di contrasto al mercato del falso.
In tal senso, le PMI ed i cittadini consumatori si sono potuti avvalere di servizi immediati,
fruibili anche sul web, quali:
• la linea diretta anticontraffazione, attivata per segnalare casi di contraffazione e
di violazione di diritti di Proprietà Industriale, oltre che per ricevere informazioni sul
fenomeno e sulle tutele previste dalla legge;
• il call center per ricevere informazioni sull’iter procedurale di registrazione/deposito
di marchi, brevetti, disegni e modelli di utilità. Possono inoltre ricevere un supporto
operativo su come depositare un titolo di proprietà industriale recandosi presso la sala
del pubblico nei giorni ed orari stabiliti.
La comunicazione si è avvalsa sia del sito della Direzione, quale principale strumento
di divulgazione esterna, sia della presenza sul territorio attraverso la partecipazione ad
eventi fieristici. Per quanto riguarda la comunicazione via Web, il restyling del Sito ha
comportato l’integrazione di nuove sezioni che hanno consentito una maggiore fruibilità
dell’informazione da parte delle imprese. Si tratta delle sezioni: Proprietà industriale,
Marchi, Brevetti, Disegni e modelli, Lotta alla contraffazione e Attività internazionale. Sono
stati utilizzati materiali user friendly, con la finalità prioritaria di fornire notizie, indicazioni
e servizi utili all’utenza. In particolare le sezioni Marchi, Brevetti e Disegni e modelli sono
state strutturate a mo’ di manuale in grado di rispondere, con un linguaggio tecnico
ma estremamente chiaro, alle diverse domande da parte dell’utente, sia nella veste di
potenziale inventore sia nella veste di imprenditore.
57
L’attività di comunicazione orientata alla presenza della Direzione sul territorio, si è
concentrata sull’organizzazione e la partecipazione ad appuntamenti fieristici, convegni,
interventi presso Forum e seminari nazionali. Nel calendario del sistema fieristico nazionale
sono stati individuati il settore ceramico e quello dei giocattoli tra i settori merceologici
interessati dal fenomeno della contraffazione, al fine di poter sensibilizzare le imprese
sulla necessità di “protezione” della proprietà industriale ed i consumatori sull’acquisto
consapevole.
Nello specifico sono stati realizzati due stand al CERSAIE – Salone internazionale della
ceramica presso la Fiera di Bologna a settembre 2012 ed a G! come GIOCARE - Salone
del giocattolo presso la Fiera di Milano a novembre 2012.
La Direzione ha inoltre partecipato a numerosi appuntamenti di confronto sul tema della
contraffazione, fornendo il proprio contributo alla tutela della Proprietà Industriale, in
occasione del nutrito calendario di eventi istituzionali, convegni e pubbliche manifestazioni,
programmati nel 2012:
• 19/01/2012 - Convegno: ”Insegnare la PI” – c/o Politecnico di Milano
• 08/02/2012 - Forum sulla Proprietà Intellettuale “L’Idea, la sua Tutela, il suo Sviluppo”
– c/o il Westin Palace Hotel a Milano
• 24/02/2012 - Convegno: “Proprietà Intellettuale e Concorrenza come fattori di
rilancio della competitività italiana” c/o la Camera di Commercio di Milano
• 28/03/2012 – Seminario “Incentivi economici alle imprese innovative: le Misure
Brevetti + e Disegni +”- c/o il Centro Congressi Torino Incontra
• 24/09/2012 – Partecipazione al Salone della Proprietà Industriale c/o il Centro
Congressi Palacassa di Parma
Informazione e formazione per le nuove generazioni, mondo della
scuola e Università
Da alcuni anni la Direzione è impegnata nell’attività di comunicazione esterna in progetti
educational rivolti in modo specifico ai più giovani, a partire dalle scuole di ogni ordine
e grado, fino ad arrivare al mondo universitario. La cultura della proprietà industriale - in
particolare la protezione e la valorizzazione di marchi, brevetti, disegni e modelli di utilità,
riveste un’importanza fondamentale nell’educazione e nella formazione dei giovani.
Per quanto riguarda il mondo scolastico, l’obiettivo della Direzione è quello di:
• Promuovere percorsi didattici di informazione e apprendimento sul valore della
creatività e dell’innovazione, sugli strumenti di tutela della proprietà industriale e sui
pericoli connessi alla contraffazione;
• Stimolare la creatività dei ragazzi, fare comprendere loro l’importanza dell’attività
inventiva attraverso la partecipazione al Concorso di idee “Piccoli grandi Inventori
crescono”;
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• Premiare coloro che, prendendo spunto dal loro vissuto quotidiano, hanno proposto
disegni o lavori manuali, riproducenti oggetti nuovi o già esistenti a cui attribuire nuove
forme o funzioni.
• Per quanto riguarda il mondo dell’Università, l’obiettivo della Direzione è quello di:
• Indurre nei giovani universitari un atteggiamento proattivo rispetto al sistema
dell’innovazione e della ricerca, favorire tra i giovani universitari la conoscenza e
l’utilizzo delle banche dati brevettuali;
• Promuovere il valore universale dei titoli di protezione della proprietà industriale quali
fonti di documentazione scientifica e veicoli di incentivazione all’innovazione.
• Incrementare, nell’attività di ricerca, l’impiego dei titoli brevettuali quali strumenti
strategici per ridurre i tempi e i costi degli studi scientifici e utilizzare economicamente
i risultati dell’attività inventiva.
Nell’ambito educational nel 2012 è stata organizzata la VI edizione del PREMIO intitolato
a Giulio Natta, insignito del premio Nobel per la chimica nel 1963. Il Premio è stato
istituito nel 2002 con l’intento di promuovere l’innovazione tecnico-scientifica nel mondo
accademico attraverso la maggiore diffusione della cultura brevettuale. L’edizione del 2012
ha riguardato il tema delle “TECNOLOGIE ANTICONTRAFFAZIONE”. È stato premiato
l’Ing. Danilo Dalena per il suo corso sull’ “Utilizzo del Pattern di rumore dei sensori per
immagini in applicazioni forensi” nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria Elettronica,
presso l’Università degli Studi di Trieste.
Per promuovere il sapere scientifico, valorizzare la capacità progettuale dei ragazzi e far
riflettere sulla tutela della Proprietà industriale, l’attività di comunicazione dedicata alle
nuove generazioni ha progettato seminari tematici e divulgato in tutti gli eventi pubblici
in cui ha partecipato materiali di comunicazione (locandine, dispense ecc.) per gli alunni
delle scuole primarie e secondarie e per gli insegnanti.
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FOCUS sulla collaborazione
dell’università e della ricerca
con
il
Ministero
dell’istruzione,
Al fine di rafforzare l’impegno in ambito educational nel settembre 2012, la Direzione ha
siglato un protocollo di intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, creando le basi per una collaborazione interistituzionale di lungo periodo
per la realizzazione delle tre seguenti linee di attività:
1. Un’azione di sensibilizzazione ed informazione su tutto il territorio nazionale in tema di
tutela della proprietà industriale e lotta alla contraffazione rivolta al corpo docente delle
scuole di ogni ordine e grado. L’attività di formazione consisterà prevalentemente in
incontri formativi in remoto e sarà realizzata attraverso una piattaforma di e-learning
dall’Universitas Mercatorum.
2. Un “Concorso di idee” rivolto agli allievi delle scuole di ogni ordine e grado del territorio
nazionale con lo scopo di premiare la migliore idea rappresentata con disegni, lavori
manuali o riproduzioni di oggetti nuovi, dotati di una qualche utilità o di oggetti già
esistenti a cui attribuire nuove funzioni e nuove forme.
3. Un concorso rivolto a laureandi e laureati in discipline tecnico-scientifiche – avente
ad oggetto l’esame di tesi di laurea che facciano riferimento a documenti brevettuali
a cui si sia fatto ricorso per rilevare lo stato della tecnica nella materia di interesse da
realizzarsi attraverso la riedizione dell’iniziativa promosso ogni anno dalla Direzione
denominata “Premio Giulio Natta”.
Nell’ambito del Protocollo è stato istituito un Comitato attuativo paritetico composto da
tre rappresentanti per ciascun Ministero. Per il Ministero dello Sviluppo Economico, i
rappresentanti provengono dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione,
per il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca i rappresentanti
provengono dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e l’autonomia
scolastica e dalla Direzione generale per l’istruzione e la formazione tecnica superiore e
per i rapporti con i sistemi formativi delle regioni per l’università, lo studente ed il diritto
allo studio universitario.
Il Comitato attuativo sarà operativo dal 2013 e curerà la corretta applicazione del
protocollo, esaminerà i problemi connessi prospettandone le soluzioni, individuerà le
modalità di diffusione delle informazioni e promuoverà il monitoraggio delle azioni previste
ed approverà il piano annuale delle attività.
60
Nuovi servizi all’utenza
I servizi all’utenza hanno riguardato due filoni di informazione: il primo in campo nazionale
ha inteso informare l’utenza sulle nuove procedure di esame delle domande di brevetto
per invenzione ed il secondo in campo internazionale ha inteso fornire informazioni su
come proteggere i diritti di proprietà industriale in Cina e Russia.
Rispetto al primo, nel corso del 2012 grande attenzione è stata posta sulle esigenze di
informazione e supporto all’utenza, in particolare nell’ambito delle nuove procedure di
esame delle domande di brevetto per invenzione. L’ufficio brevetti è stato organizzato
in modo tale che tutto il personale abbia potuto prestare il servizio di assistenza di 2°
livello – un servizio, cioè, che va al di là della semplice informazione, ma si estende ad
un vero servizio di assistenza - sia tramite telefono, sia via email. All’utenza professionale
sono state dedicate diverse riunioni, in particolare con i rappresentanti del Consiglio
dell’Ordine dei Consulenti, su tematiche specifiche legate agli aspetti procedurali della
ricerca di anteriorità e dell’esame di merito delle domande di brevetto.
Rispetto al secondo, nel 2012 si è inteso realizzare per le micro, piccole e medie imprese
che vogliono internazionalizzare uno Sportello informativo Cina/Russia volto a fornire un
servizio informativo gratuito con la collaborazione di esperti volontari iscritti all’ordine dei
consulenti in proprietà industriale, sulla protezione dei diritti di proprietà industriale in
questi due Paesi.
Gli utenti hanno avuto accesso al servizio tramite un appuntamento con i consulenti,
previa prenotazione e indicazione dell’argomento di interesse, oppure hanno inviato il
quesito all’ indirizzo [email protected].
Gli esperti hanno espletato il servizio nel rispetto dell’obbligo del segreto professionale di
cui all’art. 206 del Codice della Proprietà Industriale non potendo utilizzare o divulgare le
informazioni e i dati di cui sono venuti a conoscenza nello svolgimento delle attività.
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ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E
CONTRASTO ALLA CONTRAFFAZIONE
La Direzione svolge il servizio di Segretariato Generale del CNAC. Nel 2011 la carica
di Segretario Generale è stata ricoperta dall’avv. Loredana Gulino, Direttore Generale
della stessa DG. Membri del CNAC sono 11 Ministeri (Sviluppo Economico, Economia
e Finanze, Giustizia, Interno, Difesa, Politiche Agricole, Beni Culturali, Politiche Sociali,
Esteri, Salute e Funzione Pubblica) e l’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). I membri
partecipano ai lavori del Consiglio tramite propri rappresentanti, formalmente designati (1
componente effettivo e 1 supplente per ogni membro).
Dopo l’espletamento a fine 2010 delle procedure per l’insediamento del Consiglio e la
nomina dei rappresentanti delle amministrazioni che ne sono membri, all’inizio del 2011,
su iniziativa della Presidenza, sono stati messi a punto alcuni meccanismi di governance
utili a favorire il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti - istituzionali e associativi
- che, oltre ai membri di cui sopra, si occupano di contraffazione. Sono state create a
questo scopo due Commissioni Permanenti, con funzioni di supporto nell’attuazione delle
linee strategiche del Consiglio:
• la Commissione Consultiva Permanente Interforze, che riunisce i corpi e le istituzioni
preposte alle attività di enforcement (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizie Municipali,
Polizia Postale, Corpo Forestale, Agenzie delle Dogane, Ispettorato Centrale della tutela
della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari).
• la Commissione Consultiva Permanente delle Forze Produttive e dei Consumatori, che
riunisce associazioni di categoria e rappresentanze dei consumatori: Confederazione
Italiana Agricoltori, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confapi, Confcommercio,
Confesercenti, Confindustria, CNA, Unioncamere, CNCU-Consiglio Nazionale dei
Consumatori e degli Utenti.
Un gruppo di esperti giuridici, specialisti in materia di difesa della Proprietà Intellettuale
e lotta alla contraffazione, è stato altresì costituito per supportare la Presidenza a livello
strategico. A livello più operativo, sono state insediate 13 Commissioni Consultive
Tematiche, istituite al fine di approfondire l’impatto della contraffazione in determinati settori
(agroalimentare, design, elettronica, farmaci e cosmetici, fiere, giocattoli, meccanica,
moda-tessile-accessori, opere d’arte, pirateria, sport) o rispetto a temi trasversali (internet,
dispositivi anticontraffazione), e di contribuire all’elaborazione di appropriate linee di azione.
A tal fine, le diverse Commissioni hanno individuato le priorità d’intervento e le conseguenti
proposte d’azione, che sono state raccolte in una pubblicazione condivisa con tutti i
partecipanti al Consiglio. Ai lavori hanno preso parte più di 150 esperti designati da oltre
70 enti, associazioni e istituzioni.
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SEGRETARIATO DEL CONSIGLIO NAZIONALE
ANTICONTRAFFAZIONE (CNAC)
Il Segretariato Generale ha supportato la Presidenza del Consiglio Nazionale
Anticontraffazione (CNAC) nell’elaborazione della prospettiva strategica funzionale al
concreto perseguimento della mission del CNAC (indirizzo, impulso e coordinamento
delle azioni strategiche intraprese da ogni amministrazione in materia di lotta alla
contraffazione al fine di migliorare l’insieme dell’azione di contrasto del fenomeno a livello
nazionale - art. 145 CPI). Il Segretariato ha lavorato alla stesura del Piano Nazionale
Anticontraffazione, contribuendo da un lato alla definizione delle 6 macro-priorità in
tema di lotta alla contraffazione (Comunicazione/informazione/formazione, Formazione
alle imprese in tema di tutela della proprietà intellettuale, Rafforzamento del presidio
territoriale, Enforcement, Lotta alla contraffazione via Internet, Tutela del Made in Italy da
fenomeni di usurpazione all’estero) e dall’altro all’individuazione delle buone pratiche già
realizzate dalle amministrazioni e dagli enti rappresentati nel Consiglio, nonché i progetti
futuri o in corso di realizzazione. Si è trattato di un importante lavoro, indispensabile per
la costruzione di quel quadro di insieme utile a definire gli obiettivi e le azioni governative
in materia di contrasto al fenomeno e funzionale a dare impulso alle iniziative di tutti i
soggetti coinvolti nelle attività di contrasto.
Il Segretariato del CNAC si è occupato inoltre dell’organizzazione dell’evento Stati
Generali Lotta alla Contraffazione, svoltisi a Milano il 19 novembre 2012 alla presenza
del Ministro dello Sviluppo Economico e di tutto il Sistema Italia impegnato nel contrasto al
fenomeno (più di 500 rappresentanti delle amministrazioni pubbliche centrali e locali, delle
associazioni produttive e dei consumatori, delle forze dell’ordine, nonché imprenditori
e consulenti in materia di proprietà industriale). Ha curato infine la progettazione e
l’implementazione del sito del Consiglio Nazionale. (www.cnac.gov.it).
OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA
CONTRAFFAZIONE
Sin dalla sua nascita, la Direzione Generale ha inteso dotarsi al proprio interno di un
“Osservatorio nazionale” per affrontare il problema della contraffazione agendo a tutto
campo per disincentivare l’acquisto, la produzione e la circolazione di merci contraffatte.
Al fine di quantificare il fenomeno, la Direzione ha agito sotto una duplice veste:
1. ha progettato la banca dati IPERICO, che raccoglie, aggrega ed armonizza i dati
sull’attività di contrasto nazionale alla contraffazione effettuati da Guardia di Finanza
e Agenzia delle Dogane. In particolare la Bancadati consente di elaborare statistiche
(anche personalizzate dal sito) sul numero di sequestri, la quantità e la categoria
merceologica di prodotti sequestrati, la stima del valore medio degli articoli contraffatti e
la distribuzione sul territorio nazionale, a partire dal 2008. Sono esclusi dalla trattazione
e dalle statistiche le categorie dei “medicinali”, i “prodotti alimentari” e i “tabacchi”.
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2. Ha promosso una serie di indagini, studi e ricerche, anche in collaborazione con
partner nazionali e internazionali per approfondire la conoscenza e mettere a
punto strategie di previsione e contrasto nuove ed efficaci.
Sequestri nel quinquennio 2008-2012
A livello complessivo, per i settori contemplati, (per approfondimenti cfr.
www.uibm.gov.it/iperico) nel quinquennio 2008-2012 sono stati registrati oltre 86
mila sequestri per la sola contraffazione, per un totale di quasi 290 milioni di prodotti
sequestrati, ed un valore stimato di oltre 3 miliardi di Euro.
L’analisi della composizione merceologica dei sequestri per contraffazione nel periodo
in esame (2008-2012) evidenzia che i settori più colpiti per numero di sequestri sono
«Accessori di abbigliamento» e «Abbigliamento», che da soli rappresentano oltre il
55% del totale dei sequestri nel quinquennio (v. grafico infra). Parimenti in termini di
valore economico, le suddette categorie merceologiche rappresentano quasi il 50%
del totale del valore dei beni sequestrati. La dimensione media dei sequestri è tuttavia
più rilevante per altre tipologie di prodotti tra cui «Giocattoli e giochi», «Profumi e
cosmetici» e «Cd, Dvd Cassette».
A livello territoriale nell’attività di contrasto «primeggiano» alcune regioni: il Lazio,
seguito da Lombardia, Campania e Puglia, registrano quasi il 60% delle azioni di
sequestro del periodo (v. grafico infra), pur con andamenti discordanti in particolare
nell’ultimo triennio. Lazio, Campania, Lombardia e in misura inferiore Toscana, Veneto
e Puglia sono le Regioni potenzialmente a più alto consumo di beni contraffatti e/o
di transito di tali beni, con il maggior numero di pezzi sequestrati ed il più alto valore
economico stimato nel quinquennio.
Iperico 2008-2012 Contraffazione dati aggregati sui sequestri nazionali
Contraffazione, senza Alimentari, Bevande, Tabacchi e Medicinali
Fonte: Dati dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza relativi
65
Ripartizione % dei sequestri nel quinquennio 2008-2012 per settore merceologico
Fonte: Dati dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza relativi
a Contraffazione, senza Alimentari, Bevande, Tabacchi e Medicinali.
Numero di sequestri nel quinquennio 2008-2012 per Regione
Fonte: Dati dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza relativi
a Contraffazione, senza Alimentari, Bevande, Tabacchi e Medicinali
Nel 2012 la Direzione attraverso l’osservatorio Nazionale e l’utilizzo della Banca dati
Iperico ha realizzato uno studio sui sequestri dei pezzi di ricambio.
66
FOCUS sui sequestri nel settore auto e moto - ricambi e accessori
I dati nazionali sui sequestri 2008-2012
Consideriamo i dati nazionali aggregati relativi ai sequestri di parti di auto e motoveicoli
– rari i casi di biciclette - ed accessori ad opera di Dogane e Finanza, Polizia di
Stato, Carabinieri e Polizie locali, per le violazioni delle norme sulla Contraffazione,
sul Made in Italy, sulla Sicurezza prodotti.
Nel quinquennio 2008-2012, in base all’elaborazione dei dati disponibili nel database
IPERICO, si sono registrati in totale circa 2.000 sequestri e 1,6 milioni di pezzi
sequestrati per tutte le violazioni citate, per un valore stimato di oltre 4 milioni di
Euro (sono escluse le operazioni effettuate congiuntamente da Guardia di Finanza e
Agenzia delle Dogane).
È molto difficile individuare un trend significativo nel periodo 2008-2012.
Limitando l’analisi ai dati nazionali aggregati di Guardia di Finanza e Agenzia delle
Dogane, in termini di numero di sequestri si evidenziano variazioni marcate da un
anno all’altro, con picchi notevoli nel 2009 e nel 2010 e comunque con una variazione
tra il 2012 e il 2008 pari a quasi il +40% per il totale delle violazioni citate. A livello
complessivo, sempre per il totale delle violazioni, i sequestri 2012 sono sostanzialmente
in linea con quelli registrati nel 2011, i quali tuttavia evidenziano una decisa flessione
rispetto al 2010 (ca. -70%). Oltre il 56% del totale sequestri nel quinquennio è relativo
a contraffazione, circa il 36% a violazioni per sicurezza prodotti e il 7% a made in Italy.
Nel 2012 rispetto al 2011 si registra un incremento del numero di sequestri per Sicurezza
prodotti (+80% circa) ed una riduzione (oltre -20%) di sequestri per contraffazione.
Numero di sequestri nel quinquennio 2008-2012 per Regione
Fonte: Dati dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza relativi a Contraffazione, senza Alimentari, Bevande, Tabacchi e Medicinali IPERICO_DGLC-UIBM
67
In termini di numero di pezzi sequestrati la discontinuità di andamento nel periodo è
ancor più evidente. In termini di quantità prevale nel periodo la contraffazione rispetto alle
altre violazioni: più del 60% del totale dei prodotti sequestrati nel periodo 2008-2012 è
relativo a contraffazione, il 22% ca. a Made in Italy e il 18% a Sicurezza Prodotti.
Se a livello complessivo si registra una decisa riduzione del numero di pezzi sequestrati
nel periodo 2008-2012 pari a circa il -39%, va evidenziato - ancor più di quanto notato
per il numero di sequestri - un notevole incremento dei prodotti sequestrati per Sicurezza
Prodotti nel 2012 rispetto al 2011, e un decremento dei pezzi sequestrati per Contraffazione.
Prodotti sequestrati nel periodo 2008-2012 (Dati aggregati AD e GdF)
Fonte: IPERICO_DGLC-UIBM
A livello territoriale, pur riscontrandosi importanti differenze quantitative tra un anno
e l’altro, le regioni in cui nel quinquennio considerato l’attività di contrasto (a livello
complessivo, per tutte le violazioni citate) registrano i risultati più importanti sono la
Campania e la Liguria, seguite da Lazio, Puglia, Sicilia e Toscana, che assommano in
totale quasi il 60% delle azioni di sequestro effettuate da Dogane e Guardia di Finanza, al
netto delle operazioni congiunte, nel periodo considerato.
68
Numero di sequestri nel periodo 2008-2012 (Dati aggregati AD e GdF)
per contraffazione, Made in Italy e sicurezza prodotti
Fonte: IPERICO_DGLC-UIBM
Diversamente, in termini di quantità di prodotti sequestrati, il “primato” spetta a Liguria,
Piemonte ed Emilia Romagna (oltre il 50%).
Prodotti sequestrati nel periodo 2008-2012 (Dati aggregati AD e GdF)
per contraffazione, Made in italy e sicurezza prodotti
Fonte: IPERICO_DGLC-UIBM
69
I dati delle Dogane Europee relativi alla contraffazione dei ricambi auto evidenziano una
costante e significativa crescita dal 2009 (non si ha il dettaglio per i periodi precedenti) al
2011 sia in termini di numero di sequestri che di prodotti sequestrati, con un brusco calo
nel 2012 in termini di numero di prodotti sequestrati.
Per quel che riguarda il Paese di origine nel 2012 oltre il 65% del numero di prodotti
sequestrati dalle Dogane EU della suddetta categoria - “vehicles including accessories
and parts” – è stato di provenienza cinese, quasi il 21% da Hong Kong e circa il 4%
dall’India. Sin qui abbiamo visto i dati ed i benefici derivanti dal “mancato danno”, ovvero
dagli effetti di mitigazione derivanti dall’attività di contrasto agli illeciti, soprattutto in
termini di valore delle merci sequestrate e sottratte all’economia illegale. La conoscenza
dell’ attività di contrasto significa, tra l’altro, stimare il valore economico degli effetti di tale
attività, ovvero capire se il lavoro di contrasto è efficiente ed efficace.
Parallelamente può essere interessante ampliare il quadro di analisi e cercare, con le
dovute cautele, di quantificare da un punto di vista “macroeconomico” il fenomeno della
contraffazione nel settore di interesse, in termini di mancato fatturato, perdita di posti di
lavoro e danno erariale.
È stata di recente pubblicata un’analisi di particolare rilievo e pregio scientifico, frutto
della collaborazione tra la Direzione e l’autorevole istituto di ricerca CENSIS, volta a dare
un valore in termini di impatto sul sistema Paese alla contraffazione.
In particolare, per quanto di interesse in questa sede, nel Rapporto “Dimensioni,
caratteristiche e approfondimenti sulla contraffazione”, Roma 2012, viene elaborata
una stima del valore del mercato della contraffazione e relativa distribuzione nei diversi
settori. Il fatturato della contraffazione in Italia (domanda perduta) per il settore “Pezzi di
ricambio auto” per il 2010 è stimato in oltre 107 milioni di Euro, pari all’1,5 % del fatturato
complessivo della contraffazione in Italia. La produzione di pezzi di ricambio che la
contraffazione sottrae ai canali ufficiali avrebbe assorbito circa 1.500 Unità di lavoro. Il
mancato gettito generato dalla contraffazione per la categoria dei pezzi di ricambio è
stimato, per il 2010, pari a ca. 22 mln di euro di imposte dirette non versate e di circa 51
mln di imposte indirette, considerando anche l’indotto.
FOCUS sui sequestri nel settore dei giocattoli
Consideriamo i dati nazionali aggregati relativi ai sequestri di “giochi e giocattoli” ad
opera di Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza, per le violazioni delle norme sulla
Contraffazione, sul Made in Italy, sulla Sicurezza prodotti.
Nel quinquennio 2008-2012, dall’elaborazione dei dati disponibili nel nostro database
IPERICO, risultano in totale circa 3.400 sequestri e oltre 80 milioni di articoli sequestrati
per tutte le violazioni citate (sono escluse le operazioni effettuate congiuntamente da
Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane).
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Limitando l’analisi alla sola contraffazione, sempre nel quinquennio, oltre 1.350 sono
stati i sequestri, con 35 mln di pezzi sequestrati, per un valore stimato di circa 150 mln di
Euro. I giocattoli rappresentano meno del 2% del totale dei sequestri nazionali (categorie
IPERICO) ma circa il 12% in termini di pezzi sequestrati per contraffazione, con una
dimensione media per sequestro nel periodo di quasi 26.000 pezzi, più elevata di quanto
si registri nella maggior parte degli altri settori, ivi inclusi accessori di abbigliamento,
abbigliamento o profumi. Nel quinquennio si registra un andamento piuttosto oscillante
nel quantitativo di giocattoli sequestrati per contraffazione, e nel 2012 si evidenzia un
incremento di circa il 40% rispetto al 2011.
A livello territoriale, pur riscontrandosi differenze quantitative tra un anno e l’altro, le
regioni in cui nel quinquennio considerato l’attività di contrasto (a livello complessivo, per
contraffazione) registrano i risultati più importanti sono la Campania e il Lazio, seguite da
Puglia, Sicilia e Lombardia che assommano in totale circa il 65% delle azioni di sequestro
effettuate da Dogane e Guardia di Finanza, al netto delle operazioni congiunte, nel periodo
considerato. In termini di numero di pezzi sequestrati primeggiano invece Lazio e Sicilia,
ove sono stati sequestrati nel quinquennio il 50% circa dei giocattoli del periodo.
Nel Rapporto “Dimensioni, caratteristiche e approfondimenti sulla contraffazione”,
Roma 2012, frutto della collaborazione tra la Direzione e l’istituto di ricerca CENSIS, viene
elaborata una stima del valore del mercato della contraffazione e relativa distribuzione
nei diversi settori. Il fatturato della contraffazione in Italia (domanda perduta) per il settore
“Giochi e giocattoli” per il 2010 è stimato in oltre 29 milioni di Euro. La produzione di giochi
e giocattoli che la contraffazione sottrae ai canali ufficiali avrebbe assorbito circa 400
Unità di lavoro. Il mancato gettito generato dalla contraffazione per la categoria dei giochi
è stimato, per il 2010, pari a ca. 6,5 mln di euro di imposte dirette non versate e di circa
14 mln di imposte indirette, considerando anche l’indotto.
Studi e ricerche
In seguito all’attivazione di quattro filoni di ricerca per l’analisi e la “quantificazione”
della contraffazione, si è costituito un vero e proprio Osservatorio nazionale che opera in
collaborazione con istituti specializzati e con le forze dell’ordine preposte ai sequestri per
monitorare:
1. l’impatto della contraffazione a livello macroeconomico (di Sistema-Paese) e
microeconomico (consumatori, imprese, settori produttivi);
2.i sequestri di prodotti contraffatti compiuti in Italia;
3. il coinvolgimento della criminalità organizzata nella contraffazione;
4.le indagini sui consumi di prodotti contraffatti nonché sulla percezione dei consumatori
e sui settori maggiormente colpiti dal fenomeno.
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Rispetto al primo filone di ricerca è stato realizzato con il Censis (Centro Studi Investimenti
Sociali) e pubblicato nel 2012 un rapporto dal titolo “Dimensioni, caratteristiche e
approfondimenti sulla contraffazione. Rapporto finale”. Trattasi dell’aggiornamento ed
ampliamento di una precedente ricerca pubblicata nel 2009. Nell’edizione 2009 si offriva
un ampio e dettagliato quadro dello scenario e delle dimensioni del fenomeno contraffattivo
in Italia, un’analisi degli impatti a livello macroeconomico con una metodologia dell’ analisi
di tipo “input/output”, e focus di analisi dei principali settori merceologici. L’ edizione del
2012 fornisce una stima del presunto “fatturato della contraffazione” in termini di consumi
di prodotti contraffatti, e dei relativi impatti di tipo macroeconomico, a livello aggregato
ed in relazione a ciascun settore coinvolto, nel biennio 2008-2010. Oltre ad approfondire
il valore economico e fiscale della contraffazione, nonché l’attuale e rinnovato contesto
normativo e istituzionale italiano, sviluppa una parte di approfondimenti settoriali
(pelletteria e calzature, cosmetici e design). Fa inoltre un’analisi della domanda attraverso
lo strumento dei focus group, ritenuto lo strumento più idoneo per individuare il vissuto
sociale dell’acquisto dei prodotti contraffatti. In particolare sono stati realizzati tre focus
group in tre grandi città italiane (Milano, Roma e Napoli), selezionando solo acquirenti
di merce contraffatta, volti a indagare la dimensione pubblica e privata del fenomeno
contraffazione visto da chi ne fruisce. Dai focus group è emerso in particolare che a
seconda della tipologia della merce contraffatta e della città cambiano le strategie di
acquisto dei consumatori. Si è cercato inoltre di individuare, oltre alle motivazioni, le
sensazioni dell’acquirente per ricercare gli elementi di dissuasione all’acquisto.
Rispetto al secondo filone di ricerca, relativo ai sequestri, la Direzione ha redatto il primo
rapporto IPERICO, “La Contraffazione in cifre: la lotta alla contraffazione in Italia nel
quadriennio 2008-2011”. Trattasi di una pubblicazione periodica, frutto del risultato delle
attività di progettazione, implementazione e aggiornamento della banca dati IPERICO
accessibile al link www.uibm.gov.it/iperico che analizza i dati nazionali dell’attività
di contrasto alla contraffazione da parte delle autorità preposte, in termini di numero di
sequestri, quantità sequestrate e stima del loro valore economico. I dati sono riclassificati
in base alla tipologia di illecito associata al sequestro, alle categorie merceologiche dei
beni, alla localizzazione geografica e al Corpo o Ente che ha eseguito il sequestro. La
pubblicazione rappresenta uno strumento di conoscenza utile per meglio definire le strategie
di contrasto al mercato del falso, grazie a una visione estesa e globale del fenomeno. Tra
il 2008 e il 2012 l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza hanno effettuato 86,6
mila sequestri, intercettando quasi 290 milioni di beni contraffatti; l’attività di contrasto ha
un andamento sostanzialmente stabile nel tempo, ma è interessante notare come la sua
incisività risulti crescente: la dimensione media dei sequestri, infatti, valutata in termini
di prodotti sequestrati, cresce significativamente negli anni considerati, passando da
2.331 pezzi del 2008 a oltre 3.970 nel 2012. Il maggior numero di sequestri nel periodo in
considerazione si è verificato nelle regioni Lazio, Lombardia, Campania e Puglia, che da
sole raggiungono complessivamente quasi il 60% delle azioni di sequestro realizzate da
Guardia di Finanza e Dogane, mentre accessori e abbigliamento rappresentano i settori
merceologici maggiormente colpiti nel quinquennio.
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Rispetto al terzo filone di ricerca relativo al coinvolgimento della criminalità organizzata
nella contraffazione, la Direzione ha realizzato lo studio “La contraffazione come attività
gestita dalla criminalità organizzata transnazionale: il caso italiano”, in collaborazione
con UNICRI, l’Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la
Giustizia, che ha nella sua stessa mission la ricerca applicata sui temi della criminalità
organizzata. La ricerca, che è partita dallo studio dei dati internazionali sul traffico di
merce contraffatta delinea un quadro completo del fenomeno italiano, comprensivo delle
implicazioni della criminalità organizzata anche straniera.
Grazie alla collaborazione, con UNICRI, la Direzione ha acquisito dati sul coinvolgimento
della criminalità organizzata, italiana e transnazionale, nel commercio illegale di prodotti
contraffatti in Italia e sulle direttrici in ingresso e in uscita di tali traffici, gestiti dai gruppi
criminali. La ricerca, finalizzata ad ottenere una mappatura del crimine organizzato
coinvolto in Italia nella contraffazione si fonda sull’analisi di documenti giudiziari, alcuni dei
quali ancora sotto segreto istruttorio. L’azione della Direzione in ambito Nazioni Unite ha
anche condotto, in coordinamento con la Rappresentanza diplomatica italiana a Vienna,
all’approvazione di una Risoluzione della Commissione crimine e giustizia, approvata
da tutti gli Stati Membri, che per la prima volta introduce il tema del traffico di prodotti
contraffatti tra le materie oggetto di studio quale crimine emergente.
La Direzione ha fattivamente supportato un’iniziativa del Ministero degli affari esteri e
della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a
Vienna per presentare, in occasione della XXI sessione della Commissione delle Nazioni
Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ-Commission on Crime
Prevention and Criminal Justice, Vienna, 23-27 aprile 2012), una risoluzione per inserire la
contraffazione quale argomento di dibattito ricorrente all’interno della stessa.
Ad oggi, tale organismo delle Nazioni Unite – che sovrintende all’applicazione degli
strumenti normativi che le Nazioni Unite hanno adottato in merito ai temi della criminalità
organizzata e della giustizia penale - non aveva mai trattato l’argomento contraffazione
in senso proprio, relegandolo a fenomeno di mera concorrenza sleale per l’opposizione
ferma di altri Stati Membri.
Dopo un serrato e impegnativo negoziato - condotto dalla nostra Rappresentanza diplomatica,
assistita tecnicamente in loco dal personale della Direzione – la risoluzione “Strengthening
the international cooperation in combating transnational organized crime in all its
forms and manifestations” è stata approvata per consensus dalla assemblea plenaria
della Commissione, con la co-sponsorizzazione di altri Stati Membri: Corea, Ecuador, Egitto,
Filippine, Messico, Nigeria, Russia, Tailandia e Uruguay. Il negoziato aveva peraltro visto
l’assidua partecipazione di importanti e influenti Paesi dello scacchiere internazionale, Stati
Uniti, Russia, Cina e Iran su tutti, oltre a primari Stati europei, quali Francia e Germania.
Inizialmente si registrava un atteggiamento non proattivo degli altri partner europei, a
tratti anche di velata contrarietà, e lo sbarramento esplicito del gruppo dei cosiddetti
G77, guidato dalla Cina. Grazie all’intensa attività diplomatica, tuttavia, si raggiungeva un
ottimo compromesso, concretizzatosi nella individuazione di una categoria di prodotti più
73
ampia di quella riconducibile alla contraffazione in senso stretto (“falsified and fraudulent
products”) ma comunque in linea con il linguaggio in uso in ambito Nazioni Unite e
pienamente rispondente alla finalità di introdurre la contraffazione ufficialmente tra i
crimini emergenti oggetto di attenzione della Commissione.
Tra le disposizioni contenute nella risoluzione, che affronta anche altre tematiche
sempre connesse al preoccupante sviluppo di nuove forme emergenti di criminalità,
occorre menzionare per quanto attiene la contraffazione l’invito rivolto agli Stati membri
a criminalizzare nella legislazione nazionale la produzione e distribuzione di prodotti
falsi e ingannevoli per il consumatore ad opera dei gruppi criminali organizzati, anche
applicando la Convenzione di Palermo contro il crimine organizzato transnazionale
(UNTOC), ed intensificando la cooperazione internazionale al fine di rompere la relativa
catena criminosa; nel contempo gli Stati membri dovrebbero prendere adeguate misure
al fine di assicurare la sicurezza e il controllo della catena distributiva, in stretto contatto
con il settore privato.
La risoluzione ha inoltre preso atto dell’eccellente lavoro svolto da UNICRI, l’istituto di ricerca
delle Nazioni Unite sul crimine e la giustizia, con sede a Torino, in tema di contraffazione,
invitando lo stesso a proseguire nella sua attività, anche al fine di agevolare la discussione
multilaterale sul tema. La Direzione vanta peraltro una consolidata collaborazione con
l’Istituto, sostanziatasi anche in una ricerca, di imminente pubblicazione, proprio sul
coinvolgimento del crimine organizzato transnazionale nella gestione del traffico di
prodotti contraffatti in Italia.
Per quanto riguarda il quarto filone di ricerca si presentano le risultanze della seconda
indagine che la Direzione ha realizzato nel corso del 2012 in collaborazione con le
Associazioni dei consumatori. Sono state effettuate 1.200 interviste telefoniche CATI a un
campione rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area geografica e
ampiezza demografica. Si è rilevato che:
• la percentuale di intervistati che ha ammesso l’acquisto di prodotti contraffatti, pari
al 30,6% del campione, continua a essere in difetto rispetto a quanto comunemente
percepito; se risulta più elevata rispetto al corrispondente dato rilevato nella prima fase,
ciò è dovuto al fatto che il secondo questionario è stato volutamente strutturato in modo
più discorsivo e meno inquisitorio, al fine di superare le reticenze riscontrate;
• quasi il 96% degli Italiani è a conoscenza che i prodotti contraffatti possono essere
dannosi per la salute;
• l’abbigliamento e gli accessori (23,2%) sono risultate le categorie di prodotti contraffatti
maggiormente acquistate: ciò è spiegabile perché in questi settori è più facile
avere la coscienza di acquistare un prodotto contraffatto sia a causa della notorietà
dei marchi contraffatti sia a causa dell’altissimo prezzo degli originali. Invece nelle
categorie alimentare, cosmetici e giocattoli è più facile che l’acquisto avvenga in modo
inconsapevole a causa della non conoscenza profonda del mercato originale;
• il motivo economico (prezzo conveniente) domina fortemente tra le cause di acquisto
di questi prodotti (79,8%) anche se, in un periodo di forte crisi economica, ben il 21,5%
dichiara di aver avuto bisogno di quel prodotto.
74
In generale i prodotti contraffatti tradiscono le aspettative degli acquirenti sia in termini di
qualità, che di rapporto qualità/prezzo, nonché di durata.
Nel dicembre 2011 la Direzione in collaborazione con Unioncamere ha presentato
un’indagine conoscitiva sulla percezione del fenomeno della contraffazione in Italia da
parte dei consumatori (1.000 interviste a campione) e delle imprese (1.000 interviste a
campione, ambiti produzione e commercio), con focus su occhialeria e calzaturiero, due
settori produttivi in cui si riscontra un significativo numero/valore di prodotti contraffatti
sequestrati ogni anno e possibili effetti negativi sulla salute e sulla sicurezza dei
consumatori. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di:
• conoscere la percezione della diffusione del fenomeno della contraffazione presso i
consumatori, le aziende produttrici e nell’ambito del commercio;
• valutare la rilevanza percepita in termini di perdita di fatturato, misure adottate per
contrastare il fenomeno e loro efficacia;
• valutare il rapporto dei produttori con i sub fornitori;
• valutare l’atteggiamento del consumatore sull’acquisto o meno di beni contraffatti e
effettuare un esperimento di valutazione quantitativa degli acquisti;
• conoscere il parere sulle misure adottate a livello istituzionale per contrastare il
fenomeno.
OSSERVATORIO EUROPEO SULLE VIOLAZIONI DEI
DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
L’Osservatorio è stato creato in seno alla Direzione Generale del Mercato interno e dei
servizi della Commissione nell’aprile 2009 con il nome di Osservatorio europeo sulla
contraffazione e la pirateria, con l’obiettivo precipuo di operare a sostegno della protezione
e dell’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale e per aiutare a combattere la minaccia
crescente posta dalle violazioni dei diritti di Proprietà intellettuale in Europa.
Facendo seguito a una proposta della Commissione, appoggiata dal Parlamento europeo
e dal Consiglio, mediante regolamento (UE) n. 386/2012, l’Osservatorio è stato trasferito
in data 5 giugno 2012 all’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno (UAMI), che
ha sede ad Alicante cambiando denominazione e diventando “Osservatorio europeo
sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale”. Il regolamento relativo al trasferimento
stabilisce che le attività dell’Osservatorio “vengano eseguite ricorrendo ai fondi propri
dell’Ufficio e che l’Osservatorio debba diventare un centro di eccellenza per le informazioni
e i dati” […] beneficiando delle competenze, dell’esperienza e delle risorse dell’Ufficio”.
Il regolamento disciplina altresì la responsabilità per un’ampia serie di compiti legati alla
ricerca, alla comunicazione, alla diffusione delle migliori prassi e al rispetto di tutti i tipi di
diritti di proprietà intellettuale. Ciò riguarda non solo marchi e disegni o modelli, ma tutti i
diritti di Proprietà Intellettuale
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L’Osservatorio è incaricato di:
• migliorare la comprensione dell’entità e dell’impatto delle violazioni dei diritti di proprietà
intellettuale, compresi i diritti di proprietà industriale, il copyright e i diritti legati al
copyright;
• migliorare la comprensione del valore della proprietà intellettuale;
• accrescere la conoscenza delle migliori prassi del settore pubblico e privato nella tutela
dei diritti di proprietà intellettuale;
• sensibilizzare i cittadini all’impatto delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale;
• approfondire le competenze di quanti sono preposti a garantire il rispetto dei diritti di
proprietà intellettuale;
• affinare la conoscenza di strumenti tecnici per prevenire e contrastare la contraffazione
e la pirateria, compresi i sistemi di tracciabilità e di rintracciabilità;
• migliorare lo scambio online tra le autorità degli Stati membri e promuovere la
cooperazione con e tra i servizi centrali per la proprietà industriale degli Stati membri,
compreso l’Ufficio del Benelux per la proprietà intellettuale;
• promuovere la collaborazione internazionale con gli uffici per la proprietà intellettuale di
paesi terzi al fine di elaborare strategie e sviluppare tecniche per la tutela dei diritti di
proprietà intellettuale, competenze e strumenti.
L’Osservatorio nel giugno 2012 ha indetto una consultazione approfondita delle parti
interessate. Tale consultazione contemplava la partecipazione di organizzazioni tanto del
settore pubblico quanto del settore privato con interessi nel settore della PI. Gli uffici
nazionali della PI e le organizzazioni di utenti sono stati contattati direttamente e altresì
sono stati invitati le imprese e gli individui interessati a partecipare alle consultazioni. In
base ai risultati della consultazione, nel corso dell’estate 2012, è stato redatto il programma
di lavoro 2013 dell’Osservatorio. L’Italia ha partecipato alle consultazioni e quindi dal 2012
partecipa ai lavori dell’Osservatorio insieme ad altri Uffici nazionali di 17 Stati membri
dell’Unione Europea. A fine 2012 per rendere più efficaci i lavori dell’Osservatorio sono
stati costituiti al suo interno i seguenti 5 Gruppi suddivisi per temi:
1.Statistico
2. Legale
3.Comunicazione
4.Enforcement/Formazione
5. La Proprietà Intellettuale nel Mondo Digitale
La Direzione Generale, al fine di coinvolgere anche le altre amministrazioni che si
occupano di tutela dei diritti di proprietà intellettuale, ha selezionato, per ciascun Gruppo,
esperti provenienti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per la competenza in
materia di denominazioni d’origine, il Ministero dei Beni Culturali per la competenza sul
diritto d’autore, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane per competenza in materia
di enforcement.
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PROGETTO DI ENFORCEMENT CON L’ASSOCIAZIONE
NAZIONALE DEI COMUNI (ANCI)
Il Progetto si intitola “Cofinanziamento di progetti e interventi anticontraffazione realizzati
dai Comuni e dalle Unioni di Comuni” e nasce da un Protocollo d’intesa avente ad
oggetto la realizzazione di azioni territoriali volte alla promozione, al coordinamento e al
monitoraggio delle attività di contrasto alla contraffazione e alla gestione informatizzata dei
dati, stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’ANCI (Associazione Nazionale
dei Comuni d’Italia).
In attuazione del Protocollo il 30 dicembre 2010 è stata sottoscritta una Convenzione tra
la Direzione e l’ANCI in base alla quale sono stati destinati ai Comuni italiani e Unioni
di Comuni risorse complessivamente pari a € 1.500.000 finalizzate alla realizzazione di
progetti e interventi anticontraffazione che favoriscano:
• attività di prevenzione e di contrasto del fenomeno della contraffazione;
• attività di promozione della cultura della legalità e di diffusione della corretta
informazione sui prodotti contraffatti, sulle previsioni di legge legate alla produzione
e distribuzione illegale di prodotti e articoli contraffatti nonché sui rischi di incorrere in
sanzioni amministrative per quei cittadini non consapevoli delle previsioni delle norme.
Il soggetto realizzatore è stato individuato nell’ANCI-Associazione dei Comuni Italiani e il
soggetto finanziatore è il Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione Generale per la
lotta alla contraffazione-UIBM.
A questo scopo ad agosto 2012 è stato lanciato un bando destinato ai Comuni italiani, in
forma singola o associata, e alle Unioni di Comuni, che siano dotati di un Corpo di Polizia
Municipale, ex art. 7 legge 7 marzo 1986, n. 65, per la presentazione, l’ammissione e la
successiva selezione delle proposte progettuali. Tali proposte dovevano prevedere attività
e interventi in materia di lotta alla contraffazione rientranti in una delle seguenti misure:
MISURA A:
1. Promozione della cultura della legalità e attività sociali
2. Attività di contrasto
3. Attività investigativa realizzata dalla Polizia Municipale
MISURA B:
1. Promozione della cultura della legalità e attività sociali
2. Attività di contrasto
3. Attività investigativa realizzata dalla Polizia Municipale
4. Scambio di personale tra Comandi di Polizia Municipale;
5. Creazione di un nucleo specializzato anticontraffazione all’interno del Comando di
Polizia Municipale;
6. Attività legate a rapporti con le altre Forze di Polizia
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MISURA C:
1. Elaborazione e sviluppo di progetti innovativi in ambito informatico (anche con ricadute
su altri soggetti)
I Comuni possono intervenire sia nella promozione della cultura della legalità sul territorio
mediante attività sociali che nell’azione di contrasto dell’attività contraffattiva nelle sue tre
principali dimensioni: produzione, diffusione e consumo. I Comuni, infatti, più di ogni altro
livello istituzionale, godono di una condizione di prossimità con i cittadini e possiedono
informazioni e competenze circa le specificità e le caratteristiche peculiari dei territori.
Dal momento che i Comuni possono svolgere un ruolo cruciale nel contrasto alla
contraffazione nelle tre principali dimensioni del fenomeno, l’obiettivo è quello di ottimizzare
le attività integrate, tenendo conto delle iniziative in materia di:
• Contrasto della produzione e dello smistamento. In questo campo è cruciale l’azione
investigativa svolta dalle Polizie Locali, attraverso il monitoraggio costante del territorio.
• Contrasto della distribuzione. Anche in questa dimensione è fondamentale il ruolo delle
Polizie Locali, nonché il coordinamento con le altre Forze dell’Ordine nel contrasto di
attività illecite.
• Contrasto del consumo. Si tratta di una dimensione cruciale per il contrasto del
fenomeno contraffattivo. In questa dimensione, il ruolo del Comune può essere decisivo
al fine di diffondere una corretta informazione alla cittadinanza circa i rischi e le sanzioni
derivanti dall’acquisto e dal consumo di merci contraffatte.
Durante la fase di attuazione del progetto, si prevede la costituzione di un Tavolo
programmatico predisposto dal Comune con la partecipazione di tutte le parti sociali
che possono essere coinvolte attivamente nel progetto: tra queste, associazioni di
categoria, associazioni di cittadini, rappresentanti datoriali e sindacali, rappresentanza
delle comunità straniere presenti sul territorio, forze dell’ordine, enti pubblici o privati.
Il Tavolo costituisce un’utile occasione di dialogo e confronto tra i soggetti che operano
nel territorio e fornisce indicazioni utili e concrete per la realizzazione di attività volte alla
promozione della cultura della legalità e alla prevenzione del fenomeno contraffattivo.
Realizzare campagne educative, di informazione e comunicazione sul valore del prodotto
non contraffatto, costituisce parte integrante delle attività previste dal progetto che
prevedrà anche la realizzazione di: conferenze stampa finalizzate alla promozione delle
varie iniziative programmate dal Comune in materia di lotta alla contraffazione, convegni,
seminari, redazione di opuscoli informativi, pubblicità sul sito Internet, tutte attività che
possono affiancarsi al progetto al fine di garantire una adeguata promozione delle attività
verso la cittadinanza.
Le attività progettuali dovranno avere una durata massima di dodici mesi.
Al termine del 2012 il Bando è chiuso, le domande pervenute sono state circa 70 e sono
attualmente in fase di valutazione.
78
COMUNICAZIONE, PROMOZIONE E INFORMAZIONE
L’attività di comunicazione, promozione e valorizzazione della Direzione in materia di
lotta alla contraffazione ha mirato al perseguimento dell’azione di contrasto e lotta alla
contraffazione agendo sulla corretta percezione da parte del consumatore del fenomeno
contraffattivo.
L’attività di sensibilizzazione alla lotta alla contraffazione, ha declinato la comunicazione
della Direzione in tre specifici interventi, orientandosi rispettivamente verso:
• i cittadini e le imprese tramite il sito web e la presenza sul territorio soprattutto in fiere
nazionali;
• le nuove generazioni attraverso il consolidamento del filone educational;
• i consumatori, mediante la realizzazione di interventi mirati ad una revisione critica dei
modelli di consumo, utile al depotenziamento della domanda di prodotti contraffatti.
Attraverso il Piano di comunicazione 2012, le diverse attività sono state supportate dalla
selezione di idonei medium e strumenti comunicativi che, in base ai singoli interventi, si sono
avvalsi della pubblicazione on-line e cartacea di prodotti divulgativi (manifesti-brochure-flyeropuscoli), attraverso il web, la stampa, i canali e gli uffici stampa dei diversi partner istituzionali.
Presenza sul territorio: seminari ed eventi fieristici
L’attività di comunicazione orientata alla presenza della Direzione sul territorio, si è
concentrata sull’organizzazione e la partecipazione ad appuntamenti fieristici, convegni,
interventi presso Forum e seminari nazionali.
Nel calendario del sistema fieristico nazionale, sono stati individuati alcuni tra i settori
merceologici interessati dal fenomeno della contraffazione e selezionati ambiti che
potessero coinvolgere più target possibili, dalla moda alla ceramica, dai giocattoli fino
all’acquisto consapevole ed indifferenziato in occasione delle Festività Natalizie.
Quattro gli allestimenti, realizzati nel corso del 2012 tra Lombardia, Emilia Romagna e
Lazio con la partecipazione della Direzione a:
1. MILANO Moda Donna (dal 19 al 25 settembre 2012)
2. CERSAIE – Fiera di Bologna (dal 25 al 29 settembre 2012)
3. G! come GIOCARE – Fiera di Milano (dal 16 al 18 novembre 2012)
4. Centro Commerciale EURoma 2 (dal 15 al 22 dicembre 2012)
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La Direzione ha partecipato a numerosi appuntamenti di confronto sul tema della
contraffazione, in occasione del nutrito calendario di eventi istituzionali, convegni e
pubbliche manifestazioni, programmati nel 2012:
• 31/01/2012 - Seminario “Falso di origine controllata: La lotta alla contraffazione
alimentare” c/o il Centro Congressi Torino Incontra - Sala Einaudi
• 10/07/2012 - Contraffazione: DGLC - UIBM insieme alle Associazione dei
consumatori e di categoria – c/o Unioncamere Roma
• 11/07/2012 – Seminario “Direzione Generale, Consumatori e Produttori, unità di
intenti nella lotta alla contraffazione” - c/o Unioncamere Roma
Durante la partecipazione alle diverse iniziative, la Direzione ha promosso il proprio
impegno per la lotta alla contraffazione, divulgando sul territorio gli obiettivi delle
Campagne realizzate sul tema “ contro il Falso”.
Collaborazione con i consumatori
La premessa indispensabile per una lotta vincente nei confronti della contraffazione, è
un’alleanza piena, costante e continua tra produttori e consumatori, sotto l’attenta regia
della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’entità
della contraffazione e contribuire ad una esatta percezione del fenomeno, ha indicato
come target privilegiato i consumatori e le loro associazioni, quali portatori di interessi che
operano nella lotta all’acquisto di prodotti contraffatti.
Concentrandosi sulle cause che favoriscono il ricorso al mercato illegale della contraffazione,
la comunicazione realizzata nel 2012 ha coinvolto maggiormente le Associazioni dei
Consumatori, per denunciare l’approccio disincantato e poco responsabile alla base del
consumo di prodotti contraffatti e realizzare una capillare informazione sul territorio, diretta
ai consumatori per informarli sui rischi e i danni che un prodotto contraffatto può arrecare
alla sicurezza ed alla salute. Nel corso del 2012 è stato realizzato un incontro dedicato
alla contraffazione: la tutela dei consumatori e del corretto funzionamento dei mercati”,
tenutosi a Roma, presso la sede di Unioncamere e organizzato dalla Direzione Generale
con la collaborazione di 8 Associazioni dei Consumatori (ACU, ADICONSUM, ADOC,
ASSOUTENTI, CODICI, FEDERCONSUMATORI, MC, MDC) e con il coinvolgimento di
INDICAM, l’istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, e delle Associazioni di
Categoria AIMPES, ANCI, ANFAO, ANFIA, Assogiocattoli, Federalimentare, UNIPRO.
Durante l’evento la Direzione in collaborazione con i consumatori ha promosso:
• la prima Indagine conoscitiva sul fenomeno contraffattivo, attraverso un questionario
sottoposto ai consumatori;
• la campagna di informazione e sensibilizzazione “Per Natale fai un dono vero scegli
un regalo originale”, presentata nei Centri commerciali, durante il periodo delle festività
natalizie;
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• i prodotti audiovisivi, diversi spot, sia di carattere generale sia settoriali, diffusi per
evidenziare i pericoli derivanti dall’acquisto e utilizzo di beni contraffatti;
• la partecipazione della Direzione a fiere specializzate e all’inaugurazione di sportelli
informativi su tutto il territorio nazionale;
• la creazione di una newsletter;
• la produzione e diffusione di materiali promozionali (brochure, manifesti, leaflet, cartoline)
declinati secondo il messaggio “ Io non voglio il Falso perché voglio la sicurezza”.
La crescita esponenziale del fenomeno, ha evidenziato la necessità di sensibilizzare i
consumatori quali acquirenti ignari o incoscienti, verso una maggiore conoscenza della
contraffazione; la comunicazione progettata ha previsto la distribuzione sul territorio,
anche in lingua inglese di cinque vademecum informativi, dedicati ai prodotti merceologici
di maggiore consumo, interessati dal traffico illecito di prodotti contraffatti:
1.alimentari
2. abbigliamento e accessori
3. elettrodomestici e ricambi auto e moto
4.giocattoli
5. cosmetici.
Il prodotto editoriale ha fornito ai consumatori gli strumenti necessari per riconoscere
un prodotto originale e quindi sicuro da un prodotto contraffatto. I 5 Vademecum sono
stati realizzati con una grafica vivace ed accattivante ed un linguaggio semplice e diretto
in collaborazione diretta con le seguenti associazioni imprenditoriali: AIMPES, ANCI,
ANFAO, ANFIA, ASSOGIOCATTOLI, FEDERALIMENTARE ed UNIPRO, rappresentative
dei settori merceologici sopra citati.
Attraverso il vademecum la Direzione intende sensibilizzare i consumatori verso:
• un comportamento di acquisto consapevole e responsabile
• il depotenziamento della domanda di prodotti contraffatti
• una corretta tutela della salute e della sicurezza
• la diffusione della cultura della legalità, oltre alla conoscenza delle norme e delle
sanzioni previste a tutela della PI
• la conoscenza dei danni economici e sociali (evasione fiscale, lavoro nero, sostegno
alla criminalità organizzata, danni alla salute delle persone), derivanti dalla produzione
e commercializzazione di prodotti contraffatti.
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CONCLUSIONI
Sguardo al 2013
Tanti gli obiettivi per il 2013 sia di continuità rispetto alle attività realizzate quest’anno sia
di novità. Continueremo ad investire le nostre energie nel completamento e nel lancio del
nuovo Sito, nell’ implementazione della collaborazione con le Associazioni dei consumatori
che, per la prima volta, saranno impegnate con noi anche sui temi della valorizzazione
della proprietà industriale. Infatti, con il loro contributo realizzeremo un’indagine volta a
rilevare il grado di conoscenza che hanno i consumatori, soprattutto quelli giovani della
proprietà industriale. Inoltre continueremo a profondere il nostro impegno nella lotta alla
contraffazione, estendendo l’esperienza pilota realizzata nel 2011 nella redazione dei
Vademecum nei settori degli accessori, giocattoli, cosmetica, alimentare ed autoricambi ed
elettrodomestici ad altri settori, altrettanto strategici del nostro made in Italy: abbigliamento
sportivo ivi incluse le calzature sportive, l’agro-alimentare come specificazione del
Vademecum generi alimentari già realizzato, le apparecchiature informatiche, arredodesign, ceramica, gioielleria – oreficeria – orologeria, calzature, occhiali e pelletteria come
specificazione del Vademecum abbigliamento accessori già realizzato.
Rispetto alle novità, nel 2013 per la prima volta, la Direzione organizzerà un ciclo di seminari
sul territorio nazionale, presso le Associazioni di Confindustria, per sensibilizzare le imprese
sugli strumenti a loro disposizione per proteggersi da azioni illecite o concorrenze sleali.
Ciascun seminario prevedrà la partecipazione di relatori della Direzione, che incontreranno
le imprese per confrontarsi sulle esigenze e sulle priorità del sistema produttivo nazionale
e presentare i diversi strumenti a sostegno, messi loro a disposizione dall’Amministrazione
per la tutela dei diritti di proprietà industriale. Daremo inoltre un nuovo impulso alla rete dei
PATLIBs avviando un programma di azioni volte a valorizzarne il ruolo di rete, favorendo
scambi di esperienze e buone prassi sui servizi e metodologie di lavoro, promuovendo la
crescita delle risorse umane preposte all’erogazione dei servizi attraverso iniziative mirate
di formazione del personale.
Investiremo le nostre energie per il lancio della nuova campagna di sensibilizzazione ai
cittadini che per la prima volta coniugherà sia il tema della valorizzazione della proprietà
industriale sia quello della lotta alla contraffazione.
Ospiteremo a Bologna ad ottobre la conferenza annuale EPOPIC sui brevetti.
Abbiamo programmato la presenza della Direzione alle manifestazioni fieristiche nei
settori che sono maggiormente interessati dal fenomeno della contraffazione secondo il
presente calendario.
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Il 2013 vedrà inoltre l’implementazione della collaborazione con il Ministero della Pubblica
Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nata dalla sottoscrizione nel settembre del 2012
di un Protocollo d’Intesa. In particolare prenderà avvio il programma di formazione per i
docenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado che saranno selezionate con un avviso
pubblico volto a sensibilizzare gli studenti sui temi della valorizzazione della Proprietà
Industriale e della lotta alla contraffazione. Partirà anche la VI edizione del Concorso di
idee “Piccoli e grandi inventori crescono” rivolto agli studenti che intendono misurarsi con
l’applicazione pratica dei titoli di proprietà industriale.
Entrambi i temi quello della proprietà industriale e della lotta alla contraffazione che
rappresenteranno il leit motiv della nostra azione di comunicazione, saranno oggetto di
Applicazioni per Smartphone rivolte alle nuove generazioni che potranno partecipare a
concorsi a premio, assumendo un ruolo attivo insieme alla nostra Direzione nella lotta alla
contraffazione. La nostra speranza è di poter presto raccogliere risultati positivi rispetto
agli sforzi compiuti nel tentativo educativo di far comprendere ai giovani, ed alle imprese
il valore della tutela della proprietà industriale ed ai cittadini tutti il danno che si arreca alla
collettività con l’acquisto di prodotti contraffatti.
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APPENDICE
Tabella dei depositi per provincia (annualità 2012)*
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* I dati non includono i depositi postali e militari
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Dati consolidati
Tabella delle concessioni e registrazioni per provincia
(annualità 2012)*
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* I dati non includono i depositi postali e militari
Dati consolidati
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PROTOCOLLO MISE/MIUR
VISTI gli articoli 2-3-13-19-32 della Costituzione Italiana, che garantiscono il rispetto della
dignità umana delle libertà individuali e associative delle persone, e tutelano da ogni
discriminazione e violenza morale e fisica;
VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 e in particolare l’art. 2, recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche;
VISTO il D. Lgs. del 31 marzo 1998, n. 112. relativo al trasferimento di funzioni e di compiti
amministrativi dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali;
VISTO il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, contenente il Regolamento in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche;
VISTA la Legge 10 marzo 2000 n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni
sul diritto allo studio e alr istruzione;
VISTI i principi dichiarati nella Carta dei diritti fondamentali dell”lJnione europea,
proclamata il 7 dicembre del 2000;
VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 concernente “Modifiche al titolo V
della seconda parte della Costituzione” che stabilisce le forme e le condizioni particolari
di autonomia degli enti territoriali e delle istituzioni scolastiche;
VISTO il Decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito con modificazioni della Legge 2
aprile 2007, n.40 e, in particolare, l’articolo 13 contenente, tra l’altro, disposizioni urgenti
in materia di istruzione tecnico-professionale;
VISTO il Decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21 relativo alle norme per la definizione
dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica,
musicale e coreutica;
VISTO il Decreto legislativo 14 gennaio 2008, n 22 relativo alla definizione dei percorsi di
orientamento finalizzati alle professioni e al lavoro;
VISTO il Decreto P C.M. 25 gennaio 2008 recante ‘’Linee guida per la riorganizzazione del
sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore e costituzione degli istituti tecnici
superiori”;
VISTA la legge 169 del 30 ottobre 2008 istituti va dell’insegnamento di Cittadinanza e
Costituzione· e la relativa Circolare ministeriale n. 86 del 20 l O. in attuazione della stessa;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009. n. 89 concernente la
Revisione dell’assetto ordinamentale. organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e
del primo ciclo di istruzione;
VISTI i Decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010. nn. 87-88 e 89 contenenti
i Regolamenti recante revisione dell’assetto ordinamentale. organizzativo e didattico dei
licei, degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali;
VISTI i documenti internazionali. le Raccomandazioni dell”UNESCO e le Direttive
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comunitarie, che costituiscono un quadro di riferimento generale entro cui collocare
l’educazione alla cittadinanza, alla legalità, ai valori sedimentati nella storia dell”Umanità
come elementi essenziali del contesto pedagogico e culturale di ogni Paese;
VISTO il decreto legislativo n. 30 del 10 febbraio 2005 (Codice della proprietà industriale)
che individua l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi quale soggetto promotore della cultura
dell’uso e della proprietà industriale attraverso convenzioni con altri enti pubblici e privati
finalizzati allo svolgimento dei propri compiti istituzionali e avvicinare maggiormente i
giovani alla cultura scientifica ed all’acquisizione di competenze sciemitìche;
CONSIDERATA la necessità di sensibilizzare gli studenti circa il tema della proprietà
industriale e della lotta alla contraffazione, dando continuità alle iniziative degli anni
precedenti che hanno visto coinvolgere i giovani allievi delle scuole primarie e secondarie
in seminari informativi e concorsi di idee legati alle predette tematiche;
CONSIDERATO che i cambiamenti sociali. culturali, economici e le complessità che
caratterizzano le società attuali hanno determinato processi di innovazione e trasformazione
significativi dei sistemi educativi di tutti i Paesi, rendendo necessario ridefinire il concetto
stesso di cittadinanza. di legalità e di democrazia, riconoscendo e valorizzando il ruolo
fondamentale della componente studentesca nella vita della scuola e della comunità;
CONSIDERATO che l’educazione alla democrazia e alla legalità trova nel protagonismo
degli studenti e delle studentesse un ambito privilegiato e che i diritti-doveri di cittadinanza
si esplicano nel rispetto delle regole e nella partecipazione di tutti i cittadini alla vita civile,
sociale, politica ed economica;
RITENUTO necessario offrire alle scuole un idoneo quadro di riferimento all’interno del
quale predisporre un’offerta formativa che valorizzi l’educazione alla comivenza civile e i
principi della legalità e della Costituzione italiana;
Premesso che
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
• ritiene di significativa importanza la collaborazione con tutti i soggetti educativi, a
partire dalla famiglia, per diffondere la cultura della legalità, del rispetto delle regole e
dell’integrazione;
• sostiene le autonomie scolastiche nella loro interazione con le autonomie locali, le
istituzioni, i settori economici e produttivi, gli enti pubblici. i soggetti privati e associativi
del territorio, per la definizione e la realiaazione di piani formativi integrati;
• ricerca le condizioni atte a coniugare nelle scuole, in forza dell’autonomia riconosciuta
dall’art. 21 della legge n. 59/97. la massima flessibilità organizzativa, l’efficacia delle
azioni educative offerte in risposta ai bisogni formativi emergenti, la tempestività ed
economicità degli interventi, avvalendosi dell’apporto costruttivo di tutti i soggetti
protagonisti della comunità sociale di appartenenza;
• promuove la cultura della legalità anche tramite percorsi di formazione extracurricolari
volti a diffondere la conoscenza dei principi della Costituzione e di ogni altro
insegnamento ritenuto utile tra le giovani generazioni.
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Premesso che
Il Ministero dello Sviluppo Economico
• è l’Amministrazione di riferimento per i settori portanti dell’economia italiana, sia in
termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale,
che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato intemo. Si occupa inoltre
di promozione e tutela della proprietà industriale; monitoraggio ed azioni di contrasto al
fenomeno della contraffazione e tutela della proprietà intellettuale.
• in particolare, la Direzione Generale per la lotta alla contraffazione - UIBM . inquadrata
nel Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, opera - in ambito nazionale ed
internazionale - per valorizzare e tutelare la proprietà industriale, e per sostenere la lotta
alla contraffazione supportando l’innovazione e la competitività delle imprese.
Si conviene quanto segue
Art. l
(Premesse)
Le Premesse formano parte integrale e sostanziale del presente Protocollo.
Art. 2
(Oggetto)
Per il raggiungimento degli obtetttvi in premessa il MIUR e il MISE- Direzione Generale per
la lotta alla contraffazione - UIBM si impegnano a promuovere un programma pluriennale
di attività finalizzato a sensibilizzare il sistema scolastico nazionale (formatori e studenti
delle scuole primarie, secondarie e delle Università) sui temi della tutela della proprietà
industriale e della lotta alla contraffazione.
In linea di continuità con i Programmi già realizzati in tal senso dalla Direzione Generale
per la Lotta alla contraffazione - UIBM, le attività di sensibilizzazione ed informazione
saranno finalizzate a:
• far conoscere il valore dell’attività inventiva quale leva del progresso e dello sviluppo di
una moderna società ed il disvalore dell’attività contraffattiva quale freno della creatività
e fonte di attività criminale;
• contribuire a diffondere un più consapevole approccio al “sapere scientifico” ed alla
cultura brevettuale, in linea, peraltro. con le più attuali priorità di intervento comunitario;
• avvicinare maggiormente i giovani alla cultura scientifica ed all’acquisizione di
competenze scientifiche.
Per la realizzazione di iniziative per specifiche aree di intervento, anche a carattere
sperimentale, le Parti valuteranno, di volta in volta e concordemente, l’opportunità di
impostare rapporti e forme di collaborazione con altri soggetli istituzionali avuto riguardo
alle diverse competenze e ruoli.
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Art. 3
(Obblighi del MISE)
Il MISE - Direzione Generale per la lotta alla contraffazione - UIBM si impegna a:
• sostenere e promuovere le attività realizzate nell’ambito del presente Protocollo,
garantendone opportuna visibilità negli eventi nazionali - coerenti per tema - in cui il
Ministero è istituzionalmente presente e nell’ambito del proprio Piano di comunicazione;
• realizzare un’azione di sensibilizzazione e informazione in tema di tutela della proprietà
industriale e lotta alla contraffazione rivolta agli insegnanti delle scuole del I° e II° ciclo
d’istruzione, garantendo il supporto tecnico per la messa a punto del Bando di selezione
dei formatori che prenderanno parte all’attività formativa. Il percorso, nel dettaglio, sarà
finalizzato a sensibilizzare ed orientare l’azione educativa dei docenti verso tematiche
circa i temi oggetto della convenzione;
• organizzare e promuovere:
• un “Concorso di idee” rivolto agli allievi delle scuole di ogni ordine e grado del territorio
nazionale. Il concorso sarà volto a premiare la migliore idea rappresentata con disegni,
lavori manuali o riproduzioni di oggetti nuovi, dotati di una qualche utilità o di oggetti già
esistenti a cui attribuire nuove funzioni e nuove forme.
• un concorso - rivolto a laureandi e laureati in discipline tecnico-scientifiche - avente ad
oggetto l’esame di tesi di laurea che facciano riferimento a documenti brevettuali a cui si
sia fatto ricorso per rilevare lo stato della tecnica nella specifica materia di interesse da
realizzarsi attraverso la riedizione della già nota iniziativa promossa ogni anno dalla Direzione
Generale - Ufficio Italiano brevetti e marchi denominata “Premio di Laurea Giulio Natta”.
Art. 4
(Obblighi del MIUR)
Il Ministero dell’lstruzione, dell’Università e della Ricerca si impegna a:
• dare comunicazione dei contenuti del presente Protocollo agli Uffici Scolastici Regionali,
e per il loro tramite alle istituzioni scolastiche, alle Consulte Provinciali degli studenti, al
Forum nazionale delle Associazioni studentesche, ai Forum Nazionali delle Associazioni
degli Studenti e dei Genitori della Scuola;
• favorire la diffusione nel mondo della scuola dei progetti educativi elaborati in
collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico;
• favorire la partecipazione di insegnanti, studenti e genitori alle attività organizzate in
collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico;
Art. 5
(Obblighi Comuni)
Le Parti si impegnano a garantire la massima diffusione dei contenuti del presente
Protocollo e delle iniziative che da esso derivano nelle occasioni istituzionali.
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Art. 6
(Comitato attuativo)
Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo e per consentire la pianificazione
strategica degli interventi in materia, è costituito un Comitato attuativo paritetico composto
da tre rappresentanti per ciascuna delle parti, con la presenza nella componente MIUR
anche di rappresentanti della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e l’autonomia
scolastica e la Direzione generale per l’istruzione e la formazione tecnica superiore e per
i rapporti con i sistemi formativi delle regioni per l’università, lo studente e il diritto allo
studio universitario e presieduto dal Direttore Generale della Direzione Generale per lo
Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del MlUR.
Tale Comitato approva, in relazione a specifiche tematiche, il piano annuale delle attività
e, sulla base degli argomenti all’ordine del giorno, può invitare a partecipare alle riunioni
di volta in volta, esperti anche esterni alle Parti.
La Partecipazione al Comitato è a titolo gratuito e senza alcun onere per l’Amministrazione.
Art. 7
(Gestione e coordinamento)
La Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
cura la costituzione del predetto Comitato e la realizzazione delle attività approvate,
nonché gli aspetti gestionali e organizzativi, il monitoraggio e il coordinamento delle
iniziative previste dal presente Protocollo.
Art. 8
(Durata)
Il presente Protocollo d’intesa ha la validità di tre anni dalla data di sottoscrizione.
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca
Il Ministro dello Sviluppo Economico
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SINTESI DEL RAPPORTO CENSIS
“DIMENSIONI, CARATTERISTICHE E
APPROFONDIMENTI SULLA CONTRAFFAZIONE.
RAPPORTO FINALE”
Il mercato del falso: 6,9 miliardi di fatturato, 110 mila unità di lavoro sottratte
all’economia regolare
Il fatturato del mercato interno della contraffazione si stima che sia di 6 miliardi e 900
milioni di euro.
I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento e degli accessori (quasi 2,5 miliardi di
euro), il comparto Cd, Dvd e software (più di 1,8 miliardi di euro) e quello dei prodotti
alimentari (quasi 1,1 miliardi di euro).
La stima dell’impatto sull’economia italiana evidenzia che:
• se fossero stati venduti gli stessi prodotti sul mercato legale si sarebbero avuti 13,7
miliardi di euro di valore di produzione aggiuntiva, con conseguenti 5,5 miliardi circa di
valore aggiunto (corrispondenti allo 0,35% del PIL italiano);
• la produzione avrebbe generato acquisti di materie prime, semilavorati e/o servizi
dall’estero per un valore delle importazioni pari a 4,2 miliardi di euro;
• la produzione complessiva degli stessi beni in canali ufficiali avrebbe assorbito
circa 110.000 unità di lavoro a tempo pieno, pari a circa lo 0,41% dell’occupazione
complessiva nazionale.
Riportare sul mercato legale la produzione dei beni contraffatti significherebbe anche
avere un gettito aggiuntivo per imposte dirette e indirette legato alla produzione diretta di
1 miliardo e 700 milioni di euro, mentre, se si comprende anche la produzione indotta si
arriverebbe a 4 miliardi e 620 milioni di euro, pari all’1,74% del totale del gettito dello Stato
relativo alle imposte considerate nello studio.
99
Stima del fatturato della contraffazione in Italia per settori, 2010
(v.a. in milioni di euro e val. %)
Fonte: elaborazione Censis
Stima dell’impatto generato della contraffazione sull’economia nazionale, 2010
Fonte: stima Censis
Gettito tributario generato dalla contraffazione in Italia per categoria di Imposta, 2010
(v.a. in milioni di euro)
Fonte: elaborazione Censis
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L’offerta di merce contraffatta si diversifica
La diversificazione delle merci
Oltre agli accessori e all’abbigliamento, oggi si affermano sul mercato del falso nuove
merci tra cui i cosmetici. L’UNIPRO- Associazione Italiana delle Imprese Cosmetichestima una crescita negli ultimi 10 anni del mercato del contraffatto in questo settore di
almeno 15 volte. La concezione del cosmetico come bene irrinunciabile e al contempo
non alla portata di tutti, ha fatto scattare la corsa alla copia illegale, che non si è fermata
ai soli articoli di alto livello, ma si è spinta fino ai prodotti di più ordinario consumo e dai
prezzi decisamente più contenuti (dentifrici, shampoo, saponi, detergenti).
Qualità diversa per consumatori diversi
Si diversifica anche la qualità delle merci proposte, per cui si va da imitazioni grossolane
ad imitazioni perfette. Le copie “Made in Italy” sono generalmente di migliore fattura
rispetto a quelle cinesi o comunque di fabbricazione estera; per queste il consumatore
più esigente è disposto a sborsare somme più alte. Nel settore degli articoli in pelle,
ad esempio, in Italia esiste una contraffazione “di pregio”, fatta di attrezzati opifici nei
quali sono prodotti articoli di alta qualità del tutto simili agli originali, dotati di certificati di
garanzia e di autenticità, tagliandi con codici dei prodotti, scatole e bustine con impresso
il marchio della griffe, libretti esplicativi della storia del marchio. Tutto ciò rende il falso
sempre più indistinguibile dall’originale.
La diversificazione dei canali di vendita
Oltre ai canali classici, che sono le bancarelle, i negozi, i venditori ambulanti, sta iniziando
ad affermarsi anche in Italia la vendita su Internet, che, attraverso l’ecommerce e le aste
on line, rappresenta un mezzo utile e sicuro, poiché poco regolamentato e difficilmente
controllabile, che permette di occultare la propria identità, si avvale di distributori dislocati
in qualsiasi parte del mondo e riesce a raggiungere un ampio numero di consumatori a
bassi costi. Attraverso internet si riescono a contattare e truffare anche ignari acquirenti
che vengono attratti da prezzi inferiori a quelli normalmente praticati, ma non troppo
bassi da destare il dubbio sull’autenticità e dalle garanzie offerte in merito a presunte
certificazioni di originalità e da fotografie che ne testimoniano la buona fattura.
Non risultano esenti dalla contraffazione neanche i canali di vendita ufficiali: all’oggettiva
difficoltà a penetrarvi, data dalla necessità di truffare anche il commerciante o di scendere
a patti con esso, fa da contrappeso la maggiore facilità nell’ingannare l’acquirente, meno
incline in questi contesti a verifiche approfondite sull’autenticità del prodotto.
101
Una molteplicità di abusi minacciano la nostra economia
Non è solo la contraffazione di marchio, ovvero la riproduzione e commercializzazione di
articoli che recano illecitamente un marchio identico ad uno registrato, a costituire una
serie minaccia per il sistema produttivo italiano; altri illeciti sono altrettanto diffusi, come:
- Contraffazione di design, ovvero riproduzione e commercializzazione di articoli che
costituiscono riproduzioni illecite di prodotti coperti da modelli o disegni registrati.
Colpisce soprattutto la pelletteria, ma anche gli oggetti d’arredamento, illuminazione,
casalinghi.
- Abuso di indicazioni di origine - Made in Italy e analoghe indicazioni. Si spacciano per
italiani prodotti che hanno in tutto o in parte altre origini. Interessa soprattutto il settore
alimentare ma anche quello delle calzature, altrettanto sensibile all’”Italian sounding”.
- Importazione parallela, ovvero commercializzazione in Italia di prodotti destinati ad un
Paese diverso e poi venduti da noi, attraverso canali non ufficiali, a prezzi inferiori a
quelli normalmente praticati. Riguarda, ad esempio, il settore dei cosmetici.
I consumatori di merce contraffatta: consapevoli e soddisfatti; poche le possibili
strategie dissuasive
Il mercato della contraffazione è alimentato dalla presenza di una domanda consistente da
parte dei consumatori. Si tratta di acquirenti indifferenti al fatto di compiere un atto illecito,
convinti di fare un “affare”, soddisfatti di entrare in possesso dell’oggetto desiderato senza
dover pagare prezzi troppo alti.
In alcuni casi è un bisogno di status che spinge all’acquisto di un oggetto falso pressoché
indistinguibile da un costosissimo originale, e che dà a chi lo possiede l’illusione di
appartenere ad una cerchia esclusiva. Chi si avvicina a questa tipologia di merce lo fa
perché vuole ostentare il prodotto di marca e farlo passare per autentico, anche a costo
di mettere in atto uno studio minuzioso del prodotto originale prima e della copia poi, che
permette di sviluppare una vera e propria expertise dell’acquisto contraffatto.
Differente è il caso dei falsi di qualità inferiore: in questo caso l’acquirente non è interessato a
far passare il prodotto per originale, e sembra farsi guidare principalmente dalla possibilità
di risparmiare, dalla semplicità dell’acquisto oppure dalla ricerca del divertimento in una
sorta di gioco di società da fare soprattutto in vacanza o in giro con gli amici.
La soddisfazione accomuna gli acquirenti, senza eccezione: per essere riusciti a scovare
quello che cercavano, per essersi imbattuti in qualcosa di piacevole, per aver fatto un
affare, per aver speso poco.
102
Non si prova vergogna e non si pensa di aver commesso un atto riprovevole o, addirittura,
un reato. L’acquirente non percepisce il danno che si crea all’economia del Paese ed alle
aziende produttrici; il suo parere è che quelle merci hanno prezzi troppo cari che vanno
ben al di là del loro valore reale.
Manca quindi, da parte del consumatore, una visione d’insieme del fenomeno ed una
piena conoscenza di quali siano le reali conseguenze del proprio agire: per questo motivo,
accanto alle azioni repressive e sanzionatorie, sarebbe opportuno garantire un’adeguata
informazione, rivolta soprattutto ai giovani, che metta in luce i danni all’economia ed il
ruolo della criminalità organizzata su tutta la filiera, uno dei pochi argomenti rispetto ai
quali i consumatori mostrano di avere una certa sensibilità.
103
SINTESI DEL I RAPPORTO IPERICO
“LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE.
LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE IN ITALIA
NEL QUADRIENNIO 2008-2011”
Premessa introduttiva
Una strategia efficace per stimare il volume totale della contraffazione consiste nel partire
dei dati relaviti al contrasto del fenomeno, il volume della “parte emersa” dell’iceberg,
essendo questa considerata una delle manifestazioni più vicine al fenomeno stesso, sia
pure con le dovute precauzioni.
Per misurare la contraffazione anche in termini “oggettivi di impatto sull’economia, è inoltre
di interesse capovolgere l’ottica dell’analisi studiando i benefici derivanti dal “mancato
danno”, ovvero dagli effetti di mitigazione derivanti dall’attività di contrasto, soprattutto in
termini di valore delle merci sequestrate e sottratte all’economia illegale.
La conoscenza della attività di cotnrasto significa d’altra parte stimare il valore economico
degli effetti di tale attività, ovvero di capire se il lavoro di contrasto è efficiente ed efficace.
Siamo in presenza di un fenomeno estremamente dinamico, che si modifica in fretta, e in
fretta reagisce alle forze che cercano di contrastarlo, con un forte livello di interazione tra
la contraffazione e il contrasto. Di qui l’importanza di monitorare al meglio il fenomeno,
attraverso una visione integrata nazionale, europea e globale.
Con il progetto IPERICO, realizzato dalla DGLC-UIBM, l’integrazione delle informazioni
necessarie per monitorare il fenomeno a livello nazionale è decisamente a buon punto.
Ad oggi è anche disponibile l’evoluzione web della banca dati per la consultazione online del database da parte di cittadini, imprese o anche di studiosi. Il sistema consente di
avere elaborazioni “predefinite” ma anche statistiche personalizzate con disaggregazioni
e comparazioni ad hoc ad un maggiore livello di dettaglio (mese, provincia, singolo settore
merceologico):
Il sistema via web, in particolare, integra e aggrega i dati nazionali raccolti da Guardi di
Finanza e Agenzia delle Dogane, attraverso opportuna arminizzazione, a partire dal 2008
e a tutto il 2011.
Un quadriennio non è forse un arco temporale sufficiente per valutare un trend in atto,
ma abbastanza significativo ai fini dell’analisi e della quantificazione dell’attività di
contrasto alla contraffazione. Ancor più se osservata in termini di numeri dei sequestri,
verosimilmente meno esposti ad erraticità e alle peculiarità delle singole operazioni dei
diversi Corpi. Le quantità di beni d’altro canto possono esser lette come un’evidenza della
portata del fenomeno. In ogni modo, nella interpretazione dei dati, occorre sempre tenere
in conto di quanto sia difficile dire se una variazione nel numero di sequestri sia dovuta
all’incremento delle attività di contraffazione o all’aumento dell’attività di contrasto.
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LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE
I dati nazionali 2008-2011: prime evidenze
Consideriamo i dati nazionali aggregati di Dogane e Finanza, escludendo le categorie
merceologiche di tabacchi, medicinali alimentari e bevande (TABM) per motivi di
validità statistica, per le violazioni alle norme sulla contraffazione.
Nel quadriennio 2008-2011 si sono registrati oltre 71 mila sequestri e 228 milioni di pezzi
contraffatti sequestrati, per un valore complessivo stimato di oltre 2,2 miliardi di Euro.
Il numero di sequestri non presenta variazioni marcate da un anno all’altro, ma nel 2011
mostra una lieve flessione (del 15% circa rispetto al 2008 e del 16% rispetto al 2010).
Sempre a livello aggregato il numero di pezzi sequestrati nel 2011, per quanto in lieve
calo rispetto al 2009 e al 2010 (2010 ca. 15%), risulta invece in crescita di quasi il 30%
rispetto al 2008.
La dimensione media dei sequestri, pertanto, aumenta ancora - di oltre il 50% rispetto al
2008, ma di appena il 2% nel 2011 rispetto al 2010.
A ben vedere, però, si evidenzia una certa variabilità di andamento nell’ambito dei diversi
settori mercologici, con una flessione nel 2011 nei sequestri ad esempio di calzature,
ed anche abbigliamento e accessori - che pure insieme rappresentano quasi il 70%
del totale delle operazioni di sequestro per contraffazione nel quadriennio ed il 50% del
totale dei prodotti sequestrati - l’”affermarsi” o il “rafforzarsi” di altri settori, quali Orologi e
gioielli (sequestrati 2011-2008 +86%) e la confermata criticità di alcuni settori sia pure non
altrettanto rilevanti in termini di quantità di prodotti sequestrati quali Giocattoli e giochi,
Profumi e cosmetici, Apparecchiature elettriche e informatiche, non chè Altre merci, che
include tra l’altro utensileria e cartotecnica.
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A livello territoriale pur riscontrandosi alcune importanti differenze quantitative tra un anno
e l’altro, si conferma che le regioni in cui, costantemente nel quadriennio considerato,
l’attività di contrasto registra i risultati più importanti sono il Lazio, (ed in particolare la
città di Roma è la provincia italiana con maggior numero di sequestri) la Lombardia, la
Campania e la Puglia, che da sole assommano dunque in totale quasi il 60% delle azioni
di sequestro effettuate da Guardia di Finanza e Dogane nel periodo considerato. Un dato
stremamente rilevante e certamente superiore alla concentrazione relativa di popolazione
residente in quelle regioni.
Lazio e Campania registrano, in media, la maggior parte di denunce per contraffazione.
Ancora nel Lazio vi è un’altra concentrazione di pezzi sequestrati per abitante: la regione
rappresenta un mercato importante oer la contraffazione. Seguono Liguria, Campania,
Calabria e Toscana.
Campania, Lazio, Lombardia e Toscana si confermano come le regioni con maggior valore
di sequestri in relazione ai consumi, quindi probabilmente mercati ad alta penetrazione di
beni contraffatti.
In Campania, Lazio e Calabria si riscontra un elevato volume dei sequestri anche in
relazione al volume dell’import-export, suggerendo che una quota relativamente alta
dell’import-export potrebbe interessare proprio merce contraffatta.
I sequestri ed il numero di prodotti sequestrati a livello aggregato per “Made in Italy” si
riducono nel 2011, con maggiore evidenza se rapportati al 2008 (rispettivamente -69%
e -34%), seguendo in ogni modo una tendenza già in atto. Anche in questo caso non è
vero per tutti i settori, In particolare non è vero per profumi e cosmetici, orologi e gioielli e
occhiali.
Per “Sicurezza prodotti” i dati evidenziano ampie oscillazioni nel quadriennio, però con
una crescita pressochè costante del numero di sequestri (+136% nel 2001 rispetto al
2008). Anche il numero dei prodotti sequestrati aumenta nel quadriennio, sia pure con un
calo nel 2011. La dimensione media dei sequestri subisce pertanto una drastica riduzione
nel 2011 rispetto al 2010. Pur nell’andamento erratico dei dati le categorie maggiormente
interessate si confermano giocattoli, profumi, altre merci (ricambi, ferramente..) e
apparecchiature elettriche.
Disaggregando il dato in relazione ai Corpi
Esistono variazioni significative tra le attività dei Corpi (Finanza, Dogana, Polizia di Stato,
Carabinieri e Polizia Locale), caratterizzati da specifiche modalità e specializzazioni
operative. Si evidenziano parimenti particolari corrispondenze tra corpi e regioni e tra
corpi e categorie merceologiche.
Per Dogane si evidenzia nei dati 2011 una difformità rispetto al dato aggregato e una
certa discontinuità rispetto al passato, sia a livello di settori maggiormente colpiti, sia di
tipologia di violazione (Contraffazione, Made in, Sicurezza prodotti).
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Per la contraffazione, a differenza degli altri corpi, aumenta il numero complessivo di
sequestri (+24% ca. rispetto al 2008) e cala significativamente il numero dei prodotti
sequestrati (con una riduzione di oltre il 44% rispetto al 2008, e addirittura di circa il
73% rispetto al 2010, sempre con esclusione di Tabacchi, medicinali, prodotti alimentari
e bevande).
Per “Made in Italy” e “Sicurezza Prodotti” dal 2008 si riduce progressivamente il numero
di sequestri, mentre i prodotti sequestrati fino al 2010 aumentano per poi subire un brusco
calo dal 2010 al 2011.
Per Guardia di Finanza sono meno evidenti trend in controtendenza, e al contrario di
Dogane, per la contraffazione, si rileva una riduzione nel numero complessivo di sequestri
2008-2011 (-20% ca) e un aumento di circa il 30% nel numero di pezzi sequestrati rispetto
al 2008 (sia pure in decrescita rispetto al 2010). SI potrebbe ipotizzare una maggiore
specializzazione e complessità delle operazioni di contrasto sul territorio.
Le attività di contrasto per “Made in Italy” sono in calo netto (in special modo per quantità
e numero di beni sequestrati) mentre si conferma per “Sicurezza Prodotti” un incremento
costante e rilevante nel numero di sequestri.
I dati del Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno (Polizia di Stato, Carabienieri
e Polizia Locale) - che non sono aggregabili in IPERICO ai dati nazionali per disomogeneità
di metodi di raccolta - evidenziano un calo nel numero dei prodotti sequestrati nel 2011
rispetto al 2008 di oltre il 57% a livello complessibo. Nel quadriennio sono stati sequestrati
in totale circa 6,7 milioni di pezzi (non è possibile conoscere il numero di sequestri); i
Carabinieri ne effettuano la maggioranza (50%), con numeri in calo nel quadriennio.
Il 50% dei pezzi totali sono stati sequestrati in Campania; valori di spicco anche nel Lazio,
nella Sicilia e nella Lombardia.
Numeri molto elevati si registrano nelle categorie cd, dvd e videocassette, e a seguire
accessori di abbigliamento.
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II INDAGINE DEI CONSUMATORI
Realizzata nell’ambito del progetto ‘IO NON VOGLIO IL FALSO’ in collaborazione
con le Associazioni dei consumatori. La II Fase è partita dalle risultanze ottenute
nel corso della I Fase. Pertanto il questionario è stato più facilmente fruibile e
somministrabile agli intervistati, essendosi la società Field Service Italia, potuta
avvalere dell’esperienza già realizzata soprattutto in termini di reticenza riscontrata.
Il questionario è stato strutturato in modo più discorsivo e meno inquisitorio in modo
di mettere a proprio agio i rispondenti e spingerli ad ammettere con tranquillità
gli acquisti di prodotti contraffatti. Ciò nonostante il numero di intervistati che ha
ammesso l’acquisto di prodotti contraffatti continua ad essere in difetto rispettoa
quanto comunemente percepito. Infatti solo il 30.6% del campione si è dichiarato
acquirente di questi prodotti.
Questo punto è molto importante e va analizzato con attenzione perché molte
potrebbero essere le cause che continuano a limitare il numero di coloro che
dichiarano questo tipo di acquisto: potrebbe indicare, in modo molto forte,
l’inconsapevolezza che spesso guida l’acquisto di prodotti contraffatti, i quali
vengono scambiati di sovente per originali.
Viceversa potrebbe anche indicare come la consuetudine all’acquisto di prodotti
contraffatti ne cancelli totalmente la consapevolezza. Chi acquista per esempio
solo DVD pirata non percepisce più l’irregolarità del suo acquisto in quanto, per
abitudine, considera l’esistenza solo di quel canale di vendita.
Ed ancora tra i cittadini più acculturati e ligi, l’acquisto di un falso potrebbe indicare
la consapevolezza di commettere un reato. Pertanto è possibile che siano così
poche le persone che “ammettano” apertamente con estranei al telefono acquisti di
prodotti contraffatti. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il questionario, seppur
anonimo, è statosomministrato al telefono a persone intercettate casualmente nella
loro casa. Un minimo di prudenza, causata dalla non sicurezza dell’anonimato, è
comprensibile e giustificabile. Comunque i risultati ottenuti sono molto interessanti
e di grande stimolo.
Con questo studio, che ha affrontato un campione ampio (1200 intervistati) e
statisticamente rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area
geografica e ampiezza demografica, abbiamo rilevato che quasi il 96% degli Italiani
è a conoscenza che i prodotti contraffatti possono essere dannosi per la salute.
Quindi tutte le azioni svolte sino ad ora per sensibilizzare i consumatori hanno avuto
un forte effetto. Abbiamo anche accertato che un sistema valido per sconfiggere
il fenomeno della contraffazione potrebbe essere costituito dalla creazione ed
immissione nel mercato di
prodotti originali/di marca a prezzi più accessibili
(91.6%) oppure dalla riduzione dei prezzi dei prodotti originali (89.1 %).
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Gli intervistati ritengono anche che un buon deterrente potrebbe essere far
capire che i prodotti contraffatti possono danneggiare la salute (84.2%). Ma non
condividono l’iniziativa di punire chi li acquista (solo il 43.7%). Su questi ultimi 2 dati
c’è da segnalare un decremento percentuale di circa 6 punti rispetto alla I Fase. La
spiegazione è contenuta nel maggior numero percentuale di acquirenti intervistati
in II Fase (percentualmente più del doppio). Essi, sentendosi parte in causa, a
specifiche domande che imponevano una presa di coscienza (sempre negata/
rifiutata perché le motivazioni all’acquisto erano più forti) hanno probabilmente
preferito assumere atteggiamenti auto difensivi e auto protettivi.
L’abbigliamento e gli accessori (23.2%) sono sicuramente le categorie di prodotti
contraffatti maggiormente acquistate. Probabilmente perché sono anche quelle
in cui è più facile avere la consapevolezza di acquistare un prodotto contraffatto
sia a causa della notorietà dei marchi contraffatti sia a causa dell’altissimo prezzo
degli originali. Nelle categorie alimentare, cosmetici e giocattoli è più facile che
l’acquisto avvenga in modo inconsapevole a causa della non conoscenza profonda
dei prodotti originali (basta pensare a un nonno che acquista giochi per il nipote
o a chi acquista un vino senza sapere dell’ esistenza dell’ originale costosissimo!)
Il motivo economico (prezzo conveniente) domina fortemente tra le cause di acquisto
di questi prodotti (79.8%) anche se, in questo periodo di forte crisi economica,
ben il 21.5% dichiara di aver avuto bisogno di quel prodotto. In generale i prodotti
contraffatti tradiscono le aspettative degli acquirenti sia in termini di qualità che
di rapporto qualità/prezzo che di durata. Da segnalare però che alcune volte il
rapporto qualità/prezzo, per esempio nell’abbigliamento e nell’alimentare è stato
valutato dalla maggioranza uguale alle aspettative, così come la qualità dei prodotti
alimentari e la durata dei cosmetici.
La Guardia di Finanza è ritenuta, in linea generale, la più idonea a contrastare il
fenomeno, sostenuta anche dalla Polizia Municipale.
Infine, per misurare quanto i cittadini utilizzino misure preventive per evitare di
ricadere nel mercato del contraffatto a loro insaputa, è stato chiesto se in presenza di
riparazioni ad auto o elettrodomestici si sincerassero a priori che i pezzi di ricambio
fossero originali. Ebbene, quasi il 26% ha dichiarato di non farlo mai o quasi mai.
La sensazione che si ha leggendo questi dati è che ci sia ormai una certa forma di
acquiescenza nei confronti dei prodotti contraffatti, con cui si convive.
E, come spesso capita agli Italiani, si è portati a pensare che, in assoluto, i prodotti
contraffatti possano essere dannosi, ma quando poi si passa al particolare
interviene quella forma di “ottimismo furbesco” che porta ad apprezzare il prodotto
e a pensare che i propri acquisti di prodotti contraffatti siano un affare in quanto
pagati poco, uguali all’originale e non dannosi perché se lo fossero “me ne sarei
accorto”.
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NOTE
Finito di stampare nel febbraio 2014
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione
Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione
Ufficio Italiano Brevetti e Marchi
Via Molise, 19 - 00187 Roma - call center: +39 06 47055800
[email protected]
[email protected]
www.mise.gov.it
www.uibm.gov.it
a cura della Div. III - Comunicazione
della Direzione Generale Lotta alla Contraffazione
Ufficio Italiano Brevetti e Marchi