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Scheda sintetica del progetto arvore da vida
Contesto
AVSI collabora con FIAT Brasile dal 2004, con il progetto di responsabilità sociale “Arvore da Vida”,
nelle aree prossime allo stabilimento di Belo Horizonte, in Minas Gerais in Brasile. Il quartiere
Jardim Terezopolis, 35.000 abitanti, equivalenti a circa 8.700 famiglie in un’area di circa 260 ettari
era una grande sacca di povertà, basso indice di sviluppo umano (basso livello di istruzione,
scarsa qualificazione professionale), e indici di violenza tra i più alti del Brasile,
Alcuni risultati:
• migliorate le condizioni di vita di circa 13.550 persone che vivevano in situazione di
vulnerabilità;
• in particolare: 2.345 famiglie. 7370 tra bambini e adolescenti, 3.833 giovani
• 1.300 giovani stabilmente inseriti nel mondo del lavoro.
Metodologia
• community development approach, metodologia integrata e partecipativa che coinvolge i
diversi attori pubblici e privati sul territorio
• attenzione alla componente di specializzazione professionale e di introduzione al mondo
del lavoro per giovani e donne disoccupate
Partership pubblico, privato sociale, business
• Il progetto voluto da Fiat ha coinvolto una ong che ha coordinato l’intervento nella comunità
• il municipio, interessato a migliorare il contesto socio-ambientale del territorio
• una rete di imprese sensibili alla dimensione sociale: FIAT ha coinvolto fornitori e canale
distributivo, arrivando a 51 imprese
• la comunità locale ha partecipato attivamente come protagonista attraverso persone e
CBOs
Il progetto ha beneficiato
1 - Interventi nell’ambito della “Disgregazione sociale”
• Addensamento dei servizi presenti nel quartiere, coinvolgimento di 48 iniziative
locali pubbliche private che offrono servizi all’interno del quartiere (centri infantili,
scuole, associazioni per l’avvio al lavoro, associazioni culturali, forze dell’ordine,
centri sportivi, istituzioni assistenziali, associazioni commerciali, assessorati
municipali, centri di qualificazione professionale, giornali e radio di quartiere) in
fase di definizione e realizzazione del progetto
• Riqualificazione di 9 centri educativi attraverso interventi di ristrutturazione e
adeguamento delle attrezzature che accolgono circa 5.500 bambini, adolescenti e
rispettive famiglie
• Costruzione a avvio di un centro polisportivo di circa 10.000 mq
• Rafforzamento e miglioramento delle iniziative presenti nel quartiere in una
prospettiva di sostenibilità dei servizi attraverso la formazione di 159 persone che
attuano nell’ambito gestionale e amministrativo con l’obiettivo di favorire l’aumento
delle capacità/possibilità di accesso a risorse locali
•
Coinvolgimento di circa 13.500 persone equivalente al 42 % della popolazione di
Terezopolis
2 - Disagio Giovanile
• Riduzione del tasso di violenza giovanile, nel 2004 Jardim Terezopolis aveva indici
di violenza tra i più alti del Brasile. I crimini violenti registrati nella comunità nel 2005,
anno di inizio del progetto, furono 191; nel 2010 i crimini violenti si sono ridotti
ulteriormente passando a 81. Il tasso di violenza si é pertanto ridotto di circa 58
punti percentuali tra il 2004 e il 2010. Anche per quanto riguarda gli omicidi
commessi nella comunit’a i dati mostrano milgiormenti consistenti. Nel nel 2004 gli
omicidi sono stati 29e nel 2010 solamente 11 con una diminuzione del 62%.
• Avvio di un “Centro a Sostegno delle Famiglie” - CAF – Centro de Apoio à Família
• 34,1 % dei bambini e adolescenti tra i 7 – 15 anni hanno partecipato al progetto
(Circa 2000 bambini e adolescenti)
• 35,3 % dei giovani tra i 16, - 24 anni hanno partecipato alle attività del progetto
(Circa 2000 giovani)
• Accompagnamento di 2.368 famiglie del quartiere attraverso il CAF
3 - Interventi nell’ambito della “Educazione”
• Il tasso di analfabetismo della comunità è passato dal 5,9 del 2004 al 3,6 nel 2008
• Il tasso di completamento della scuola primaria è passato dal 21,3 % nel 2004 al
26,4 % nel 2008 e 29,4% nel 2011
• Il tasso di completamento delle scuole secondarie è passato da 10% del 2004 al
15,9 % nel 2008 e 17,5% nel 2011
• Rafforzamento di servizi educativi per l’infanzia e adolescenza nell’area attraverso
corsi di aggiornamento per 715 educatori che attuano nelle scuole e centro
educativi complementari presenti nel quartiere
• 6.547 adolescenti e giovani hanno frequentato attività educative ricreative (danza,
musica, teatro) e sportive
• 825 adolescenti e giovani hanno partecipato ad attività di alfabetizzazione, recupero
scolastico e di doposcuola
4 - Interventi nell’ambito della “Occupazione”
o Avvio di un centro di orientamento al lavoro
o il reddito famigliare dell’area è aumentato del 130.1% passando da R$ 135,72 (circa
60 euro) a R$ 351,19 (circa 154,00 euro). Nell’area metropolitana di Belo
Horizonte è aumentato dell’88.5%, in Brasile del 65.5%
o il tasso di disoccupazione è passato dal 12.6% del 2004 al 7.3% nel 2011
o il lavoro informale è passato dal 4.1%all’1.6%.
o 1.471 giovani qualificati
o 1.270 giovani avviati al mondo del lavoro
o 1.200 ragazzi attualmente impiegati in un lavoro “degno”, 800 dei quali in FIAT e
suo indotto
o 210 giovani hanno frequentato corsi di qualificazione specializzata di 1.200 ore
o Avvio di una cooperativa di 27 donne che, per poter conciliare la necessità di
lavorare con le responsabilità familiare, hanno dato vita ad una iniziativa per la
produzione di oggetti utilizzando materiale di riciclo delle lavorazioni FIAT.
o 163 attività imprenditoriali presenti nel quartiere rafforzate
o Coinvolgimento 51 imprese (fornitori e indotto)
Lezioni apprese e la sfida del nuovo polo industriale della FIAT in Pernambuco
Il progetto “Arvore da vida” suggerisce 2 way forward che hanno come denominatore comune la
partnership settore imprenditoriale, ong e istituzioni pubbliche:
• YOUTH EMPLOYMENT AND INCLUSION AT THE BASE OF PYRAMID: favorendo la
qualificazione professionale e l’introduzione al mondo del lavoro di giovani disoccupati. Un
modello che riesce da un lato a soddisfare le esigenze del settore imprenditoriale di
rispondere ad un mercato del lavoro sempre più competitivo e dall’altro offre la possibilità
di contrastare disoccupazione e sottoccupazione offrendo opportunità ai giovani di cercare
e trovare lavoro o creare fonti alternative di reddito per sé e la propria famiglia, uscendo
dal circolo vizioso della povertà che spese volte si traduce fenomeni di violenza (Recife e
Salvador). Il tutto con il sostegno di politiche pubbliche finalizzate a questo (es.Jovem
Aprendiz).
• Il secondo modello riguarda il community development sostenable e si inserisce in un
ambito più ampio di politiche per la riduzione della povertà, l’inclusione sociale e sviluppo
sostenibile, passando da un approccio “reattivo” (interventi per rimediare alla formazione
di agglomerati abitativi informali, con degrado umano e ambientale, all’intorno delle aree
industriali) ad un approccio “preventivo”, in cui la fase di insediamento è accompagnata da
studio di impatto e programmazione con il coinvolgimento della comunità locale,
valorizzandone le risorse. Questo modello è particolarmente interessante in un momento
storico in cui molte aziende si stanno installando nelle aree dei Paesi in crescita. L’azienda
oltre ad essere un fattore di crescita economica starà contribuendo alla definizione e
diffusione di una nuova cultura di sviluppo del territorio nel rispetto dell’ambiente e della
comunità locale (cultural, social, sostainable chain) compatibile con quello industriale. E’ il
caso del nuovo impianto che la FIAT vuole avviare nel Nord Est del Brasile nell’area
metropolitana di Recife dove si gioca la sfida di una “industria del terzo millennio” non solo
per l’impatto ambientale, ma soprattutto per l’impatto sociale ed umano.
•
Il modello che verrà sperimentato nel nuovo polo industriale della FIAT in Pernambuco può
far scuola ad altre aziende, a livello nazionale e internazionale. In questo modo, FIAT, oltre
ad essere fattore di crescita economica, starà contribuendo alla definizione e diffusione di
una nuova cultura di sviluppo del territorio e della comunità locale compatibile e sostenibile
con quello industriale.