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Al bivio fra competitività o protezionismo
Il mercato brasiliano ha potenzialità inespresse
Il mercato brasiliano è ormai i l sesto nel
mondo, e continua a crescere: i volumi di
vendita sono doppi rispetto all'Italia - fra
i mercati BRIC i l Paese è secondo solo
alla Cina che a sua volta è balzata al primo posto.
Se oggi si vendono circa 3,5 milioni di vetture e commerciali leggeri in Brasile, c'è
chi prevede che per i l 2020 questo numero
passi a 6,6 milioni, superando Germania e
Giappone e diventando i l terzo mercato
mondiale. I l segmento "premium" copre
oggi circa 750.000 unità, e potrebbe crescere a 1 milione già nel 2015.
Tuttavia, alcuni segnali indicano che diversi costruttori e forse lo stesso Governo
potrebbero trarre utili lezioni da un passato remoto - quello del Giappone degli anni
'60 e '70, quando si posero le basi di
un'industria automobilistica che ha cambiato letteralmente il mondo dell'auto.
Il MITI Giapponese, poi sostanzialmente
scomparso a partire da fine anni '80 con la
liberalizzazione di mercati e cambi, lavorò
per proteggere i l mercato nazionale, promuovere trasferimento tecnologico ed export, ma anche per stimolare una concorrenza feroce fra i principali Costruttori
Giapponesi.
La realtà del mercato Giapponese è di una
guerra senza tregua fra i leader - oggi
Toyota, Nissan e Honda - le cui statistiche
fanno notizia ogni settimana.
È grazie a questo clima competitivo che
dagli 8 "grandi" (Toyota, Nissan, Honda,
Mitsubishi, Suzuki, Isuzu e Subaru) sono
emersi dei campioni mondiali. Non così,
per il momento, in Brasile: non c'è un solo
Costruttore nazionale e soprattutto sembrerebbe che i leader approfittino di una
sostanziale protezione dagli import per
"mungere" un mercato che meriterebbe
migliori attenzioni.
Ai Big Four l'80% del mercato
La produzione Brasiliana è dominata da
quattro Gruppi esteri - Fiat, Volkswagen,
General Motors e Ford - che coprono
l'80% circa del mercato.
Chi produce ed investe in Brasile è legittimamente avvantaggiato e protetto da barriere doganali e fiscali che hanno sempre
scoraggiato l'importazione. A fine 2011, il
vantaggio competitivo delle fabbriche locali è stato ulteriormente aumentato da un
rialzo radicale (30%) della tassazione sugli
import. Nel complesso, l'imposizione fiscale sulle vetture d'importazione è oggi
superiore al 100% del "landed price". Un
tale vantaggio però dovrebbe tradursi in
benefici per il consumatore che per il momento non appaiono con evidenza. I listini
brasiliani sono fra i più alti del pianeta, an28
che per le vetture prodotte localmente: parrebbe che i leader approfittino del significativo vantaggio fiscale per tenere una politica di prezzi straordinariamente redditizia sulle vetture prodotte localmente.
Ed ora è il livello di qualità delle autovetture vendute in Brasile a finire sotto la lente d'ingrandimento: recenti ed autorevoli
test hanno dimostrato che la sicurezza in
caso d'urto di diverse top seller prodotte in
Brasile è ancora insoddisfacente.
Livelli di sicurezza più bassi
Lo scorso novembre, la Filiale LatinoAmericana dell'EuroNCAP. organismo intergovernativo che gestisce controlli di sicurezza sistematici della produzione automobilistica mondiale, ha annunciato i risultati di una campagna di test sulla produzione brasiliana.
In sintesi, i risultati (disponibili su http://latinncap.com/_en ?pg=press_item&ti=&id=
84ece77d0129d2) rivelano livelli di sicurezza significativamente inferiori per molti dei modelli di volume della produzione
locale.
Le ragioni: la mancanza generalizzata dell'airbag come dotazione standard, ma anche - e questo è ben più preoccupante - la
deformazione della cellula di sicurezza,
che in diversi casi è ben superiore a quella
degli stessi modelli prodotti in Europa.
I l Governo ha annunciato prontamente
l'introduzione dell'obbligatorietà dell'airbag (anche se a partire dal 2014). Ma
l'elemento della sicurezza strutturale dovrà essere affrontato rapidamente dai Costruttori.
La deformazione della carrozzeria in caso
d'urto è una delle aree principali di attenzione nella progettazione e produzione automotive. La cellula di sicurezza deve rimanere indeformata per ridurre i l rischio
di traumi gravi, di apertura delle portiere o
TOP 20 BRASILE-2011
Marca e modello
Quota %
2011
1
Volkswagen Gol
293.454
11,1
2
Fiat Uno
273.537
10,3
3
Chevrolet Corsa
167.731
6,3
4
Chevrolet Celta
149.044
5,6
5
Volkswagen Fox
142.090
5,4
6
Ford Fiesta
134.294
5,1
7
Fiat Palio
128.647
4,9
8
Fiat Strada
118.608
4,5
9
Fiat Siena
90.167
3,4
10 Volkswagen Voyage
87.210
3,3
11 Renault Sandero
81.780
3,1
12 Chevrolet Agile
73.255
2,8
13 Volkswagen Saveiro
71.215
2,7
14 FordKa
63.764
2,4
15 Peugeot 207
59.049
2,2
16 Citroen C3/Picasso
58.999
2.2
17 Toyota Corolla
53.147
2,0
18 Chevrolet Prisma
51.063
1,9
19 Chevrolet Montana
45.830
1,7
20 Chevrolet S10
42.818
1,6
Fonte: elaborazione InterAutoNews
peggio della impossibilità di uscire dal
mezzo dopo l'urto.
L'indeformabilità si ottiene con il disegno
dello chassis, delle zone di assorbimento
d'urto, e con la scelta dei materiali (leghe
di metallo, spessori) usati per lo stesso
chassis. Gli stampi dello chassis generalmente non si cambiano - sono la principale voce d'investimento nell'economia della produzione auto.
L'Area Latino Americana è al top per incidenza delle morti da incidenti di traffico sulla popolazione - sempre secondo l'NCAP quindi 1 ' argomento è sensibile ancorché poco sfruttato in termini di marketing (come
peraltro anche in Italia fino agli anni '80).
Per ora non si è vista una campagna "cannone" sul tema da parte di nessuno dei
"big four".
LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO AUTOMOTIVE BRASILE - ANNO 2011
Segmento
Tatak:010
Totale 2011
a) Vetture
2.651-584
2.757.390
3,99%
677366
768.201
13,41%
3.328.950
3.525.591
5,91%
c) Camion
157.409
185.534
17,87%
d) Autobus
28-546
31.545
10,51%
q_|5.955
217.079
16,74%
b) Commerciali l e g ^ r
(a+b)
(c+d)
Var. %
3.742.670
e) Moto
Altri
1.803."^
2.022.132
12,11%
66.656
0
-100,00%
5385 JBS
Fonte: Fenabrave
Anno X X I I I - N . 3 - Marzo 2012
IL FATTO
Speriamo che stiano affilando le armi quelle del prodotto, non solo della pubblicità - per posizionarsi in maniera più
convincente su un argomento tanto importante.
Arrivano coreani e cinesi
Sono già entrati in forza i coreani in Brasile, e con molto successo - e stanno entrando i cinesi.
Chi sa già fare della qualità, come i Costruttori leader, farà bene ad adeguare rapidamente la produzione Brasiliana agli
standard Europei - o comunque a risolvere
in maniera convincente e concreta il problema sollevato dai test ed evidenziato da
Max Mosley, Presidente di NCAP, con un
forte comunicato stampa.
In tutto questo rimane da capire i l ruolo
della Politica Industriale: per il momento
pare proprio che la protezione assicurata
ai "big four" - o comunque a chi produce
con contenuto locale superiore al 65% -
non si rifletta in un adeguato livello di
competitività.
Questo è sicuramente un pericolo per la
sostenibilità del mercato - non soltanto
delle quote dei leader.
Un grande Paese merita un'industria all'avanguardia, e di fatto i l "muscolo" industriale creato dagli investimenti decennali
dei leader e dei loro fornitori è impressionante. Ma, per esempio, anche i l mix di
motorizzazioni è oggi sicuramente meno
sexy nella produzione locale che nelle vetture importate, a parità di Modelli, Marche
e Gruppi.
Quindi un passo avanti si raccomanda: in
termini non solo di investimento, ma anche di scelta del mix di produzione, e quindi di formazione delle risorse e tecnologia
applicata alle fabbriche brasiliane.
Ci sono tutte le premesse perché la scivolata evidenziata dai test NCAP serva come
stimolo per un balzo in avanti della competitività e della salute dell'industria brasiliana dell'auto.
L E V E N D I T E D I A U T O I N B R A S I L E N E L 2011
Marche e Gruppi
2011
Quota %
2010
Quota %
Difl. %
Fiat
597.516
22,56
612.093
23,08
-2,38
Gruppo Fiat
597.516
22,56
612.093
23,08
-2,38
Volkswagen
586.110
22,13
601.488
22,68
-2,56
4.856
0,18
2.827
0,11
71,77
Volkswagen Gruppo
590.966
22,31
604.315
22,79
-2.21
Chevrolet
529.144
19,97
561.684
21,18
-5,79
General Motors
529.144
19,97
561.684
21,18
-5,79
Ford
244.037
9,21
265.063
10,00
-7,93
Gruppo Ford
244.037
9,21
265.063
10,00
-7,93
Renault
177.420
6,70
154.483
5,83
14.85
Gruppo Renault
177.420
6,70
154.483
5,83
14,85
72.847
2,75
81.223
3,06
-10,31
-8.98
Audi
Peugeot
Citroen
70.779
2,67
77.762
2,93
143.626
5,42
158.985
6,00
-9,66
Hyundai
62.266
2,35
44.017
1,66
41.46
Kia
47.774
1,80
33.735
1,27
41.62
PSA Gruppo
Hyundai Gruppo
110.040
4,15
77.752
2,93
41,53
Honda
76.600
2,89
107.678
4,06
-28,86
Nissan
53.536
2,02
26.967
1,02
98.52
Toyota
53.434
2,02
55.732
2,10
-4.12
Toyota Gruppo
53.434
2,02
55.732
2,10
-4.12
JAC
23.747
0,90
0
0,00
-
Chery
17.787
0,67
4.115
0,16
332,25
BMW
6.524
0,25
6.450
0,24
1,15
Mini
2.921
0,11
1.635
0,06
'8.65
B M W Gruppo
9.445
0,36
8.085
0,30
16,82
Mercedes
9.338
0,35
7.362
0.28
26.84
Suzuki
2.081
0,08
1.084
0.04
91,97
10.315
0,39
6.186
0.23
66.75
2.649.032
100,00
2.651.584
I00.M
-0,10
Marche giapponesi
185.651
7,01
191.461
Marche coreane
133.787
5,05
77.752
2.93
72.07
Altre
Totale
Fonte:
-3.03
1
Il Governo ci ripensa:
via la tassa del 30%
sulle auto importate
Il Governo brasiliano, secondo quanto
riportato da Automotive News, potrebbe a breve fare marcia indietro e togliere i dazi del 30% sull'importazione di
auto non prodotte in Brasile. La tassa
era stata introdotta nel gennaio scorso
per proteggere i produttori auto locali
come Fiat, Volkswagen e General Motors. I l Brasile intendeva proteggere la
produzione nazionale di automobili alzando del 30% la tassa applicata sulle
importazioni di auto straniere o comunque sulle vetture che non erano
state prodotte per almeno i l 65% nell'area economica del Mercosur. I costruttori che soddisfacevano certe condizioni, come quella di utilizzare componentistica nazionale al 65% o di effettuare trasferimenti di tecnologia, erano stati esentati da questa tassa. Se
confermata, questa notizia avrebbe come conseguenza naturale quella di introdurre una maggiore concorrenza in
Brasile che rimane un mercato chiave
per molti produttori automobilistici come ad esempio il gruppo Fiat. In conseguenza di questa marcia indietro i produttori cinesi, giapponesi o coreani
potrebbero pensare seriamente al Brasile come terra d'espansione produttiva e commerciale.
Gli analisti di Intermonte si aspettano
una crescita del mercato brasiliano
del 5% nel 2012 e per la Casa torinese
un andamento simile al mercato. I l
Brasile rappresenta circa il 18% delle
vendite del Lingotto e i l 37% exChrysler. A fine gennaio Lelio Ramos, direttore commerciale di Fiat
Brazil, aveva riconosciuto la perdita
della decennale leadership commerciale in Brasile avvenuta nel mese
precedente ai danni di G M , ma allo
stesso tempo aveva rivelato come
Fiat avesse già risposto all'offensiva
di General Motors con nuovi modelli
e sfruttando i l potenziale di 500 e
Freemont. "Dopo 10 anni di leadership, non vedo perché non dovremmo
continuare a essere leader. È importante mantenere la leadership sia in
termini di profitti che di immagine",
aveva affermato ancora Ramos annunciando i l lancio in Brasile nei
prossimi tre mesi di quattro nuovi
modelli, che dovrebbero risollevare
le performance commerciali. I l settore automobilistico è una delle principali industrie del Brasile che è i l settimo produttore mondiale mentre il suo
mercato è i l sesto per importanza.
AID/lndustty
Anno X X I I I - N . 3 - Marzo 2012
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