Sotto il Monte - Cornabusa PROGRAMMA INFORMAZIONI UTILI
Transcript
Sotto il Monte - Cornabusa PROGRAMMA INFORMAZIONI UTILI
Presentazione del Pellegrinaggio PROGRAMMA Sotto il Monte - Cornabusa Il percorso notturno riprende il cammino che il Papa San Giovanni XXIII percorreva sin da bambino per raggiungere il santuario della Cornabusa. Si snoda attraverso caratteristici borghi e tratti di antiche strade, per inerpicarsi poi verso la grotta della Cornabusa. Storici sentieri che custodiscono ancora la memoria di Santi pellegrini, anonimi e conosciuti: San Girolamo Emiliani, San Carlo, San Gregorio Barbarigo, Beato Paolo VI. I 25 Km. di pellegrinaggio vogliono essere il simbolo del cammino di ciascuno di noi e anche l’inizio dell’anno pastorale che la Diocesi di Bergamo dedica alla Carità. La proposta di questo cammino anticipa l’inizio del Giubileo della Misericordia che vedrà impegnata tutta la Chiesa a celebrare il perdono di Dio che sana le nostre ferite, particolarmente curate in “ospedali da campo” (pp Francesco), quale questo antico Santuario “non costruito da mani d’uomo” (San Giovanni XXIII) Sabato 5 settembre ore 23.30 ritrovo a Sotto il Monte ore 24.00 GIARDINO DELLA PACE preghiera d’inizio consegna della Croce inizio cammino durante il percorso saranno proposti brani di riflessione e momenti di preghiera arrivo previsto verso l’alba celebrazione della Santa Messa rientro a Sotto il Monte con servizio pullman anche in caso di pioggia il pellegrinaggio verrà realizzato INFORMAZIONI UTILI tel. 035 852483 rettore 3381917681 www.cornabusa.it Email: [email protected] Pagina facebook Sarà disponibile un servizio gratuito di pullman per il rientro a Sotto il Monte. Per motivi organizzativi è necessaria una previa iscrizione: • via email alla quale seguirà una ricevuta di conferma da presentare per il servizio bus. • via telefonica, indicando il numero delle persone. Al Santuario i parcheggi sono limitati: per l’occasione è disponibile il sagrato della chiesa parrocchiale di Cepino. Si consiglia di portare una torcia a pile. Lungo il percorso saranno accessibili sevizi igienici “Verso la montagna” (Lc 1,39) Sono le parole con cui vogliamo metterci in cammino per raggiungere quella grotta della Cornabusa così familiare a San Giovanni XXIII tanto da definirla “il Santuario più bello, perché costruito da Dio e non dagli uomini”. Nella notte, in cammino, sotto le stelle, verso la montagna, per cercare rifugio e conforto in quella “fenditura nella roccia ” (Ct 2,14) dove la colomba del Cantico dei Cantici ha fatto il suo nido: è qui che vogliamo sostare per scrutare il Cielo racchiuso in una grotta. Tutto questo lo viviamo perché percepiamo che il camminare, soprattutto nella notte, è un simbolo dell’esistenza di ciascuno di noi, sempre affascinante perché misteriosa. Camminare è vivere, è percepire il tempo che scorre con la vivacità dell’acqua di una sorgente, fresca e limpida perché non ristagna. Il camminare verso la montagna ci fa misurare con le nostre forze, con il peso della fatica, con la passione per la meta; è un po’ come quando sentiamo nelle nostre scelte l’irruenza della carità, che mette fretta al cuore (2Cor 5,14) e nello stesso tempo insorgono le paure, gli ostacoli e le difficoltà di questa esperienza. È la carità che mette le gambe al cuore, che dà la forza ai gesti, che anima i progetti: donne e uomini capaci di carità, non è uno slogan da gridare, ma un cammino, da percorrere con quella intensità e quella passione che la Vergine Maria ci mostra nel Vangelo. “La nostra vita è un pellegrinaggio. Del cielo siamo fatti. Ci soffermiamo un poco qui e poi riprendiamo il nostro cammino” (San Giovanni XXIII). Seguendo le orme di questo grande uomo che ha saputo camminare lungo le strade del mondo con passo umile, anche noi ci mettiamo in cammino, partendo da dove un giorno, un ragazzino come tanti, lasciò la sua casa per inseguire un sogno. E allora l’augurio che vi faccio è che in questa notte di cammino, possiate ascoltare la voce del vostro sogno: “Cosa devo fare della mia vita? Cosa mi dice Gesù che devo fare della mia vita? Cosa pensa il Signore per me? C’è gioia, pace, carità nel mio cuore, per camminare serenamente?”. Buon cammino Vescovo di Bergamo