1. L`incontro che stupisce - Azione Cattolica Italiana

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1. L`incontro che stupisce - Azione Cattolica Italiana
AzioneCattolicaItaliana
1. L’incontro che stupisce
areafamiglia e vita
GenitoriPer
16.1
Il Catalogo Viaggi
Tutti nella vita viaggiamo o abbiamo viaggiato … verso luoghi vicini o lontani, scegliendo mete
conosciute o meno note, deserte o affollate, con itinerari faticosi o comodi, mezzi di trasporto
diversi … o anche solo con la fantasia! Perché viaggiare? Perché sentiamo questa spinta centrifuga che ci porta a uscire fuori dalle nostre case, dalle nostre abitudini, dalla nostra quotidianità?
La strada per Dio (Bruno Ferrero)
Molti eremiti abitavano nei dintorni della sorgente. Ognuno di loro si era costruito la propria capanna
e passava le giornate in profondo silenzio, meditando e pregando. Ognuno, raccolto in se stesso,
invocava la presenza di Dio.
Dio avrebbe voluto andare a trovarli, ma non riusciva a trovare la strada. Tutto quello che vedeva
erano puntini lontani tra loro nella vastità del deserto. Poi, un giorno, per una improvvisa necessità, uno
degli eremiti si recò da un altro. Sul terreno rimase una piccola traccia di quel cammino. Poco tempo
dopo, l’altro eremita ricambiò la visita e quella traccia si fece più profonda. Anche gli altri eremiti
incominciarono a scambiarsi visite.
La cosa accadde sempre più frequentemente. Finché, un giorno, Dio, sempre invocato dai buoni
eremiti, si affacciò dall’alto e vide che vi era una ragnatela di sentieri che univano tra di loro le capanne degli eremiti. Tutto felice, Dio disse: “Adesso si! Adesso ho la strada per andarli a trovare”.
Ma com’è difficile tracciare uno di quei sentierini.
Si potrebbe organizzare uno speed date per dare la possibilità ai presenti all’incontro di conoscersi e
confrontarsi in maniera veloce, ma anche con ciascuno evitando l’iniziale imbarazzo di parlare nel
grande gruppo.
A turno e a coppie le persone si incontrano, si presentano e si confrontano sul tema del viaggio per
un tempo fissato (2-3 minuti circa), al suono di una campanella uno dei due si sposta in un’altra postazione lasciando la sua ad un altro. Si può fornire a ciascuno foglio e penna per appuntare nomi, osservazioni, …Si termina quando il giro è completo e tutti si sono incontrati una volta.
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Professione
Cosa è il viaggio per te?
Tipo di viaggio ideale
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Perché viaggi?
Con chi ti piace viaggiare?
Tipo di viaggio reale
La Meta del Viaggio
Una volta introdotto l’argomento e rotto il ghiaccio tra i partecipanti all’incontro si potrà condividere nel grande gruppo quanto emerso negli incontri-confronti con gli altri.
Questo secondo momento è il momento in cui come adulti e come genitori ci interroghiamo sulla
nostra vita e sul nostro essere madri e padri.
Il viaggio è prima di ogni cosa incontro, con l’altro e con se stessi. E’ il moto di chi è capace di
uscire dalle proprie abitudini, dalle proprie convinzioni per mettersi in relazione con chi è al di
fuori, per mettersi in ascolto e alla ricerca.
La nostra esistenza è come un viaggio fatto di diverse tappe. Sulla base di quanto sperimentato nel
gioco iniziale interroghiamoci:
· Quali sono stati gli incontri significativi e i passaggi cruciali del nostro percorso di vita
come singoli e come coppia?
· Dov’è Dio nella nostra storia? Scriviamo su un foglietto i segni della sua presenza
nella nostra vita e liberamente possiamo raccontarlo agli altri.
· Quale incontro mi ha reso un genitore migliore?
· Quale genitore che ho incontrato (non necessariamente il mio) è diventato
il mio riferimento nel mio essere padre e madre?
· Sono accogliente? So farmi a mia volta compagno/a di strada, rifugio accogliente
per chi è in viaggio?
· Nel mio viaggio quanto e quale spazio c’è per gli altri?
· Che ruolo hanno i miei figli? Sono semplici “autostoppisti” che trasporto a condizione
che non chiedano variazioni del percorso o sono coinvolti nella pianificazione
del viaggio?
· Cosa vuol dire per me essere generativo? Mi sento genitore “solo” dei miei figli?
· Sono capace di riconoscere “l’incontro che stupisce” nella relazione con i miei figli
nella logica del “perdere tempo” con loro, vivere insieme non solo gli spazi fisici,
ma anche i desideri, le aspirazioni, le paure, le ansie?
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1. L’incontro che stupisce
areafamiglia e vita
GenitoriPer
16.1
Le Coordinate GPS
La nostra idea del viaggiare
Il legame con un luogo e con le persone che lo vivono non si costruisce solo a parole, non si elabora in uno studio, e neppure si testimonia con una bella fotografia. Nasce nel tempo, vivendoci,
con l’esperienza, osservando, stringendo mani, dialogando, stagione dopo stagione, anno dopo
anno, generazione dopo generazione.
Si viaggia sperando di cogliere qualcosa dei luoghi che si visitano e che rimanga una traccia
dentro di noi, un incontro.
Nostra speranza è di lasciarvi almeno un’impronta della nostra terra, e che un domani voi o i
vostri figli torniate a trovarci, e troviate noi o i nostri figli ad accogliervi. Perché questi luoghi in
cui viviamo sono la nostra ricchezza, custodiscono le nostre origini e la nostra identità.
(brano tratto dal sito www.fiesolebike.it)
Buon viaggio (Share the love) - Cesare Cremonini
Buon viaggio
Coraggio
che sia un’andata o un ritorno
lasciare tutto indietro e andare
che sia una vita o solo un giorno
partire per ricominciare
che sia per sempre o un secondo
che non c’è niente di più vero di un miraggio
l’incanto sarà godersi un po’ la strada
e per quanta strada ancora c’è da fare
amore mio comunque vada
amerai il finale...
fai le valigie e chiudi le luci di casa
Share the love, share the love...
Proponiamo al gruppo la visione di questo film
Intestate 60 (USA 2002 – Regia: Bob Gale)
Neal Oliver ha appena compiuto 23 anni. Il suo futuro è più ricco di domande che di risposte.
Tutto cambia quando Neil incontra O.W. Grant, un bizzarro individuo che si vanta di poter soddisfare
i desideri di chi gli sta a cuore. Il desiderio di avere delle risposte lo porta a viaggiare lungo una strada
che non è segnata su nessuna mappa e che probabilmente non esiste: la "Interstate 60".
Lungo la strada molte avventure lo attendono, vivrà diverse esperienze e incontrerà straordinari personaggi: riuscirà a trovare ciò che chiede?
da “Il cammino dell’uomo” – Martin Buber
Il comandante chiese a Rabbi: «Come bisogna interpretare che Dio Onnisciente dica ad Adamo:
“Dove sei?”». «Ebbene – rispose – in ogni tempo Dio interpella ogni uomo: “Dove sei nel tuo mondo?
Dei giorni e degli anni a te assegnati ne sono già trascorsi molti: nel frattempo tu fin dove sei arrivato
nel tuo mondo?”. Dio dice per esempio: “Ecco, sono già quarantasei anni che sei in vita. Dove ti
trovi?”». All’udire il numero esatto dei suoi anni, il comandante si controllò a stento ed esclamò:
«Bravo!»; ma il cuore gli tremava… La risposta del Rabbi mira a dirgli: «Adamo sei tu. E’ a te che Dio
si rivolge chiedendoti: “Dove sei?”». Tutto dipende dal fatto che l’uomo si ponga o no la domanda.
Finché questo non avviene, la vita dell’uomo non può diventare cammino. Per quanto ampio sia il
successo, la sua vita resta priva di un cammino finché egli non affronta la voce. Adamo affronta la
voce, riconosce di essere in trappola e confessa: «Mi sono nascosto». Qui inizia il cammino
dell’uomo. Il ritorno decisivo a se stessi è nella vita dell’uomo l’inizio del cammino, il sempre nuovo
inizio del cammino umano.
Un Aiuto per il Viaggio
Luca 1,26-45
Il brano evangelico di riferimento (Lc 1,26-45) ci presenta la figura di Maria, ragazza scelta da Dio
per la realizzazione del suo disegno d’amore. La narrazione parte da un incontro, quello tra Maria e
l’angelo Gabriele, e termina con un altro incontro, tra Maria ed Elisabetta.
Il collegamento tra questi due episodi è costituito da un viaggio, lo spostamento di Maria dalla Galilea
verso un villaggio della Giudea localizzato in una regione montuosa, difficile da raggiungere, soprattutto per una donna in stato di gravidanza.
Nessuno ha chiesto a Maria di fare questo viaggio, l’angelo le ha solo comunicato la notizia della
gravidanza di Elisabetta, prendendola come esempio dell’onnipotenza di Dio.
Eppure Maria parte, nella consapevolezza che l’incontro che sta al termine di quel percorso ben giustifica la fatica del viaggio stesso: a muovere i passi di Maria è la gioia dell’incontro che avverrà con
la parente, più anziana di lei, ma che con lei condivide la condizione dell’attesa, tanto imprevista
quanto desiderata.
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areafamiglia e vita
GenitoriPer
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Chi può mai dire quali saranno state le riflessioni di Maria durante quel viaggio? Certamente la
prospettiva di essere madre (e madre del Figlio di Dio) non deve essere stato un pensiero di poco
conto.
Ma allo stesso modo, la prospettiva della condivisione di una esperienza tanto particolare, quale
quella della gravidanza, con una persona che si trovava a vivere le stesse ansie e gli stessi dubbi deve
essere stata una leva molto forte.
E non è una questione legata alla giovane età di Maria: il saluto che Elisabetta le rivolge denota un
analogo stato d’animo, la gioia dell’incontro è reciproca ed è una promessa di ascolto e di condivisione.
L’acquisto di consapevolezza della propria genitorialità da parte di Maria passa anche dalle giornate
trascorse a casa di Elisabetta e dal confronto tra queste due donne sulla loro quotidianità, che sta per
cambiare bruscamente per la nascita di due bambini.
Il viaggio e l’incontro con Elisabetta diventano così nella vita di Maria il percorso interiore attraverso
cui metabolizzare l’‘inatteso’, condividere le attese e le preoccupazioni, riconquistare la fiducia nel
futuro, lodare l’opera di Dio.
La Foto Ricordo
PREGHIERA DELLA SERA DEL CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA
Padre buono, tu conti tutti i passi dell'uomo
e raccogli la fatica e la gioia
di ogni nostra giornata;
noi ti ringraziamo per il cammino percorso,
per le persone che ci hai posto accanto,
per le cose che abbiamo visto,
per il bene fatto e ricevuto;
ti chiediamo perdono per la nostra distrazione e durezza di cuore.
Alla sera di questo giorno,
nella stanchezza del corpo
e nella pace dell'anima, alziamo le mani a te:
venga a noi la forza del tuo Santo Spirito,
perché possiamo riprendere il cammino
rinfrancati dal tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.