“Manager impuniti e libertà di frode” Luigi Zingales, Il Sole 24 Ore 5

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“Manager impuniti e libertà di frode” Luigi Zingales, Il Sole 24 Ore 5
“Manager impuniti e libertà di frode”
Luigi Zingales, Il Sole 24 Ore
5 July 2005
Ho sempre pensato agli Stati Uniti come la patria della giustizia. Ho sempre invidiato il fatto che in quel Paese chi
sbaglia paga, e subito. Quando Rostenkowski, uno dei più potenti politici americani, fu accusato di appropriazione
indebita, passò nel giro di due anni dalla presidenza della commissione finanze del Congresso alle patrie galere. È per
questo che la recente assoluzione di Richard Scrushy, amministratore delegato di HealthSouth accusato di falsi in
bilancio per 2,7 miliardi di dollari, è particolarmente preoccupante. È forse la giustizia americana a essere entrata in
crisi? O è il delitto societario così difficile da perseguire, nonostante la legislazione approvata dopo Enron, meglio nota
come Sarbanes-Oxley? Quale messaggio giunge a noi italiani alla vigilia del processo Parmalat?
L'assoluzione di Scrushy, nonostante le schiaccianti prove contro di lui, potrebbe essere considerata come un semplice
incidente di percorso. Dopo tutto Dennis Kozlowski (Tyco) è stato condannato, e la stessa sorte è capitata a Martin
Ebbers (Worldcom) e John Rigas (Adelphia). E in qualche misura si tratta di un incidente dovuto al luogo dove si è
tenuto il processo: Birmingham, Alabama. Lì Scrushy è un eroe locale e un grande benefattore. Nonostante le frodi,
l'impresa da lui fondata è di successo ed ha portato molta ricchezza in una zona desolata del paese. Difficile per la
giuria essere oggettiva. Come se non bastasse gli avvocati difensori hanno giocato in modo spregiudicato la carta della
mai sopita avversione dei "sudisti" per il governo federale considerato "nordista". Nella sua arringa conclusiva la difesa
ha persino ricordato il ruolo delle giurie popolari nell'eliminazione di molte discriminazioni razziali. Un appello non
troppo sottile ai sette membri di colore della giuria.
Ma sarebbe sbagliato ridurre tutto ad un incidente. L'assoluzione mette in luce quanto facile sia per un amministratore
delegato scaricare le proprie colpe sui dipendenti. Ci ha provato Ebbers, così come Kozlowski. Scrushy ci è riuscito,
nonostante le norme introdotte dalla Sarbanes Oxley, che impongono agli amministratori delegati di assumersi la
responsabilità diretta della veridicità del bilancio. Il suo successo suggerisce che i più furbi riescono non solo a farla
franca, ma ad arricchirsi (il patrimonio di Scrushy è stimato in 300 milioni di dollari). Il crimine societario paga, e paga
troppo.
Se i normali meccanismi di giustizia arrancano dietro alla complessità delle moderne imprese e alle dimensioni
astronomiche delle possibili frodi è necessario elaborare meccanismi alternativi. Per questo l'anno scorso avevo
lanciato la proposta di istituire una ricompensa in denaro per chi aiuta a portare alla luce una frode in una società
quotata. Pensate che i falsi in bilancio di HealthSouth sarebbero durati per quasi un decennio se ci fosse stato un
premio del 10% del valore della truffa (270 milioni di dollari) a chi dava notizie sufficienti ad individuarla? Almeno si
limiterebbe il danno imposto da queste truffe. Ed è un sistema più economico della Sarbanes-Oxley, che solo
quest'anno è costata alle società americane 12.4 miliardi di dollari. Purtroppo la mia idea non ha ancora trovato
sponsor politici.
Ma l'altra lezione è che la battaglia contro i delitti societari è impossibile senza un vasto supporto politico. Negli Stati
Uniti, all'indomani del crack borsistico legato ad Internet, l'ira dei risparmiatori impoveriti aveva sostenuto l'intervento
legislativo (Sarbanes-Oxley), le indagini di Eliot Spitzer, e le condanne dei manager che avevano falsato i bilanci. Oggi,
però, che il mercato ha recuperato, la domanda di giustizia si è fortemente ridotta e si sta facendo strada la
convinzione, sostenuta dalle imprese, che si sia scaduti nel giustizialismo. L'assoluzione di Scrushy è in parte frutto di
questo riflusso.
In Italia corriamo il rischio di venir travolti dal riflusso prima ancora che l'ondata moralizzatrice abbia prodotto alcun
frutto. Speriamo se ne ricordino i giudici di Parma quando a settembre processeranno, nella sua città, lo «Scrushy
nostrano». Una pena non esemplare sarebbe chiaramente percepita da tutti i manager come un trasparente invito alla
frode.