Utilizzo della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire
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Utilizzo della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire (CFQ) in un campione di studenti: uno studio di validazione The use of the italian version of the Cognitive Failures Questionnaire (CFQ) in a sample of undergraduate students: a validation study PAOLO STRATTA*, OSVALDO RINALDI**, ENRICO DANELUZZO**, ALESSANDRO ROSSI** *Dipartimento di Salute Mentale, ASL 4, L’Aquila **Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi, L’Aquila RIASSUNTO. Scopo. Lo scopo dello studio è valutare le proprietà psicometriche della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire (CFQ) attraverso una validazione di costrutto. Metodi. Il questionario è stato somministrato a 216 studenti universitari d’età compresa tra 19 e 49 anni, di cui 42 maschi e 174 femmine. L’analisi statistica è stata condotta mediante analisi fattoriale esplorativa (Principal Component Analysis con Rotazione Varimax). È stata anche eseguita la correlazione tra i punteggi del CFQ e le variabili demografiche. Risultati. Sono stati estratti 5 fattori che spiegano il 52,5% della varianza totale. L’analisi del contenuto dei singoli item consente di definire i fattori come Memoria, Concentrazione, Inattenzione/Distraibilità, Intelligenza Interpersonale e Memoria per i Nomi. Discussione. Benché lo studio sia preliminare, esso conferma la multifattorialità del CFQ riportata da vari Autori, in antitesi con l’ipotesi originaria di un unico fattore degli Autori del questionario. L’utilità dei fattori ottenuti dovrà, comunque, essere confermata attraverso studi di validità concorrente con costrutti temperamentali e di personalità. La correlazione con costrutti validati potrà permettere di individuare l’adeguata collocazione del CFQ in ambito clinico. PAROLE CHIAVE: validità di costrutto, analisi fattoriale, carenze cognitive, distraibilità, memoria. SUMMARY. Aim. Aim of the study was to investigate the psychometric properties of the italian version of the Cognitive Failures Questionnaire (CFQ) by exploring its construct validity. Methods. The questionnaire was administrated to 216 undergraduate students, 42 male and 174 female, age range between 19 and 49 years. Exploratory factor analysis (Principal Component Analysis with Varimax Rotation) was used. Correlation between CFQ scores and demographic variables was also performed. Results. 5 factors which explained 52.5% of the total variance has been found. The factors could be labelled as Memory, Concentration, Absentmindedness/Distractibility, Interpersonal Intelligence and Memory for Names. Discussion. Although preliminarily, this study confirms the CFQ multifactorial structure reported by several Authors, instead of the hypothesis of a unique factor proposed by the questionnaire Authors. However, further concurrent validity works with temperament and personality constructs are needed to confirm obtained factors’ utility. KEY WORDS: construct validity, factor analysis, cognitive failures, distractibility, memory. INTRODUZIONE I piccoli errori e i lapsus della vita d’ogni giorno sono stati oggetto d’interesse da parte della psicologia medica e della psichiatria fin dagli anni ’70, quando Reason (1,2), chiedendosi con quale frequenza si verificassero nelle persone curiosi e inattesi episodi di mancanza d’attenzione, cominciò a registrarli. In seguito, una valutazione sistematica è stata possibile grazie al Cognitive Failures Questionnaire (CFQ) (3), uno strumento d’auto-valutazione composto di 25 item, sviluppato per indagare con quale frequenza E-mail: [email protected] Rivista di psichiatria, 2006, 41, 4 260 Utilizzo della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire si verificano problemi cognitivi nella vita d’ogni giorno. Il CFQ, pur elaborato per valutare la frequenza di errori in tre aree, percezioni, memoria e azioni, è stato ritenuto dai suoi Autori in grado di individuare una dimensione unitaria di carenze cognitive. Questo promettente strumento di valutazione non ha, tuttavia, trovato una specifica collocazione in ambito clinico, soprattutto per quanto riguarda l’interpretazione del punteggio (4). Il punteggio totale del CFQ è stato usato come variabile dipendente in alcuni studi, per esempio per valutare eventuali effetti cognitivi di anestetici o trattamenti farmacologici (4). Gli stessi Autori del questionario (3) avevano osservato una relazione tra questo punteggio e una serie di sintomi “neurotici” valutati con una versione modificata del Middlesex Hospital Questionnaire (MHQ) (5), da cui erano state eliminate le scale per la fobia e per l’isteria; questi ipotizzavano che l’alto punteggio al CFQ fosse un fattore di vulnerabilità, che rende le persone meno inclini a sopportare gli effetti dello “stress”. Hood, et al. (6) hanno replicato lo studio utilizzando la versione completa del MHQ riportando correlazioni sovrapponibili a quelle calcolate da Broadbent, et al. (3), con più alti punteggi di CFQ e MHQ nelle donne. Gli Autori riportavano una maggiore vulnerabilità allo stress che spiegherebbe la maggior presenza di sintomi “neurotici” nelle donne. È stato anche osservato che infermiere con alti punteggi al CFQ – prima di lavorare in reparti particolarmente stressanti – hanno riportato più sintomi “neurotici” rispetto alle infermiere con bassi punteggi al CFQ (7), suggerendo un’associazione tra carenze cognitive associate allo stress e disturbi psicologici. Studi di validazione di costrutto hanno, tuttavia, evidenziato, contrariamente all’ipotesi di Broadbent, et al. (3), la sussistenza di diversi fattori (8-11). Altrettanto, uno studio di validazione di costrutto della versione in lingua tedesca pone in dubbio l’utilità del punteggio totale e l’unidimensionalità del questionario (12). I punteggi del CFQ correlano con misure di vigilanza e attenzione “distribuita” (13,14) ma non con misure di memoria di lavoro, attenzione focalizzata, intelligenza, grado di scolarità, livello socioeconomico (10,15). Gli errori cognitivi misurati con il CFQ correlano anche con alcune caratteristiche di personalità e con il livello d’ansia (9,16). Mahoney, et al. (17) hanno osservato una correlazione con lo stress quotidiano, valutato con il Daily Stress Inventory (18) e con l’ansia di stato e di tratto, valutata con lo Spielberg StateTrait Anxiety Inventory (19), soprattutto nei soggetti d’età compresa tra 31 e 45 anni. I punteggi del CFQ erano, inoltre, positivamente correlati con i punteggi della SCL-90-R (20), confermando una relazione tra lapsus o errori cognitivi e stress o stati emotivi. In questo studio, si valutano le proprietà psicometriche del questionario attraverso una validazione di costrutto della versione italiana. MATERIALI E METODI Soggetti Il questionario CFQ è stato somministrato a 216 studenti dell’Università degli Studi de L’Aquila d’età compresa tra 19 e 49 anni (media±DS: 23,47±4,03), di cui 42 uomini e 174 donne, con scolarità media di 14,71 anni (DS 2,37). Tutti i soggetti sono stati istruiti a non compilare il questionario se le esperienze in questione erano limitate a periodi di abuso di sostanze alcoliche o psicotrope. Tutti hanno accettato di partecipare volontariamente allo studio dopo che erano stati informati dello scopo dello stesso e tutti fornivano un’adeguata compilazione dello strumento. Il Cognitive Failures Questionnaire Le 25 domande del questionario sono state concepite dagli Autori (3) pensando ai possibili errori che tutte le persone possono commettere e che la maggior parte riconosce di aver commesso almeno occasionalmente. Gli eventi presi in considerazioni riguardano tre aree: percezioni, memoria e azioni. Il questionario richiede di indicare con quale frequenza si commettono questi errori, scegliendo la risposta in una scala a 5 punti. Per ogni item è contemplata la risposta “molto spesso” (punteggio 4), “abbastanza spesso” (3), “di quando in quando” (2), “molto raramente” (1), “mai” (0). In passato era stata provata anche un’altra modalità di valutazione: una scala a 6 punti che indicava la frequenza (una volta la settimana, più di una volta la settimana, ecc.), cui, però, è stata preferita quella attuale che consente anche la risposta “mai”. Il questionario indaga la frequenza di questi errori in un tempo chiaramente definito, gli ultimi 6 mesi. Precedenti versioni del questionario, che non facevano riferimento a un preciso periodo di tempo, causavano frequentemente incomprensioni. Tutte le domande sono strutturate con la stessa formulazione: non è stato adottato il metodo di formulare alcune domande positivamente e altre negativamente per annullare la tendenza a favorire certe affermazioni o negazioni. Una versione con formulazione invertita è stata inizialmente provata, ma non ha mostrato importanti differenze nella struttura o nel livello medio delle rispo- Rivista di psichiatria, 2006, 41, 4 261 Stratta P, et al. o chiuso la porta?”; item 23: “Le capita di dimenticare cosa deve comprare nei negozi?”) e Concentrazione (per es., item 1: “Le capita qualche volta di non pensare a ciò che sta leggendo quindi deve leggere nuovamente?”) rispettivamente. Il terzo fattore su cui pesano gli item 2, 3, 4, e 18, è stato definito Inattenzione/Distraibilità (per es., item 3: “Non si accorge delle indicazioni stradali?”); sul quarto fattore pesano gli item 8, 10 e 19 che definiscono un fattore Intelligenza Interpersonale (per es., item 8: “Dice qualcosa e capisce poi che potrebbe essere stato preso per un’offesa?”); sul quinto fattore, definito Memoria per i Nomi pesano gli item 7 e 20 (per es., item 20: “Le capita di dimenticare i nomi delle persone?”). Non veniva trovata correlazione statisticamente significativa tra il punteggio totale del questionario e l’età. Significativa era invece, in senso negativo, la correlazione con il numero di anni di scolarità (r=-.24, p<.0005). Le correlazioni tra i punteggi dei singoli fattori del CFQ ottenuti dall’analisi fattoriale e la scolarità raggiungevano la significatività statistica per i fattori Memoria (r=-.21, p=.001), Concentrazione (r=-.21, p=.002), Inattenzione/Distraibilità (r=-.22, p=.001) e Intelligenza Interpersonale (r=-.14, p=.035). ste; in una batteria con una formulazione mista c’era ragione di sospettare che le persone potessero male interpretare la scala delle risposte (21). Procedure linguistiche Dopo autorizzazione da parte degli Autori, la scala è stata tradotta e adattata in lingua italiana da due psichiatri esperti. Per assicurare un’adeguata traduzione è stata impiegata la procedura della back-translation (22). Gli item della versione originale inglese sono stati tradotti in italiano; quindi, in maniera indipendente, una traduttrice madrelingua ha eseguito una nuova traduzione in inglese della versione italiana ottenuta. Il confronto di quest’ultima con l’originale inglese ha consentito di verificare quanto il significato originale sia stato mantenuto. Come per l’originale, nella versione italiana si è evitato l’uso delle doppie negazioni. Analisi statistica Per stabilire la consistenza interna del questionario è stato calcolato il valore dell’alfa di Cronbach. La struttura fattoriale degli item del questionario è stata analizzata eseguendo un’analisi fattoriale esplorativa (Principal Component Analysis con rotazione Varimax) utilizzando il programma statistico SPSS (23). È stata anche eseguita la correlazione (r di Pearson) tra i punteggi del CFQ e le variabili demografiche. DISCUSSIONE RISULTATI Il coefficiente alfa di Cronbach era 0.91: non venivano individuati item la cui eliminazione permetteva un incremento del valore del coefficiente. L’analisi fattoriale esplorativa è stata eseguita su tutti i 25 item ed evidenziava un valore di KaiserMeyer-Olkin per l’adeguatezza del modello fattoriale di 0.90546 e un test di sfericità di Bartlett di 1778.5146 con una significatività <0.000005. L’analisi fattoriale estraeva 5 fattori con un autovalore superiore a 1: 8.082, 1.476, 1.272, 1.224, 1.073 che spiegavano il 52,5% della varianza totale. I pesi dei singoli item sui fattori, dopo Rotazione Varimax, sono riportati in Tabella 1. L’analisi dei pesi dei singoli item sui fattori evidenziava che gli item 6, 9, 11, 12, 13, 16, 17, 21, 23 e 24 pesavano positivamente sul primo fattore. Sul secondo fattore pesavano gli item 1, 5, 14, 15, 22 e 25. L’analisi del contenuto dei singoli item consente di definire i primi 2 fattori come Memoria (per es., item 6: “Le capita di dimenticare se ha spento la luce o una fiamma Studi di valutazione della struttura fattoriale del CFQ hanno prodotto differenti risultati (Tabelle 2 e 3). Pollina, et al. (10), in una popolazione di 387 studenti universitari, hanno estratto 5 fattori. Gli Autori hanno definito i fattori Distraibilità, Azioni Mal Indirizzate, Memoria Spaziale, Intelligenza Interpersonale e Memoria per i Nomi. Matthews, et al. (9), in uno studio eseguito su 475 studenti, hanno identificato sette fattori, identificati come Goffaggine, Nomi delle Persone, Capacità di Interazione Sociale, Uso del Linguaggio, Perdita di Concentrazione, Distrazione, e un fattore su cui pesava un solo item, il 12. Tuttavia, dato l’insufficiente numero di item su alcuni dei fattori, gli Autori (9) ritenevano che il CFQ avesse un numero di item insufficiente per misurare più dei due fattori maggiormente caratterizzati: un “fattore generale”, “cognitivo” in senso globale e un secondo relativo alla memoria per i nomi delle persone (item 7 e 20). Larson, et al. (8) hanno applicato un’analisi fattoriale ai dati ottenuti dalla somministrazione del CFQ a una popolazione di 2.949 reclute della Marina Americana individuando tre fattori: un fattore costituito da item che riguardano Dimenticanze (item 2, 6, 12, 16, 17 Rivista di psichiatria, 2006, 41, 4 262 Utilizzo della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire Tabella 1. Analisi fattoriale della versione italiana del CFQ Fattore 1 Memoria Item 1. Le capita qualche volta di non pensare a ciò che sta leggendo quindi deve leggere nuovamente? 2. Le capita di dimenticare il motivo per cui è andata da una parte ad un’altra della casa? 3. Non si accorge delle indicazioni stradali? 4. Le capita di confondere la destra con la sinistra quando dà indicazioni? 5. Urta contro le persone? 6. Le capita di dimenticare se ha spento una luce o una fiamma o chiuso la porta? 7. Non ascolta i nomi delle persone che incontra? 8. Dice qualcosa e capisce poi che potrebbe essere stato preso per un’offesa? 9. Non sente le persone che parlano mentre sta facendo qualcos’altro? 10. Perde le staffe poi se ne dispiace? 11. Lascia senza risposta per giorni lettere importanti? 12. Le capita di dimenticare dove girare su di una strada che conosce bene ma che utilizza raramente? 13. Non vede le cose che cerca al supermercato (benché ci siano)? 14. Le capita improvvisamente di chiedersi se ha utilizzato in modo corretto una parola? 15. Le dà fastidio prendere una decisione? 16. Le capita di dimenticare gli appuntamenti? 17. Dimentica dove ha messo qualcosa come un giornale o un libro? 18. Le capita di gettare inavvertitamente la cosa che vuole e prendere ciò che vorrebbe gettare, come per es. gettare la scatole dei fiammiferi e mettere in tasca il fiammifero usato? 19. Sogna ad occhi aperti mentre dovrebbe ascoltare qualcuno? 20. Le capita di dimenticare i nomi delle persone? 21. Inizia a fare qualcosa in casa e finisce per farne un’altra (senza volerlo)? 22. Le capita di non riuscire a ricordare proprio qualcosa anche se “l’ha sulla punta della lingua”? 23. Le capita di dimenticare che cosa deve comprare nei negozi? 24. Le cadono le cose? 25. Le capita di non riuscire a pensare a nulla da dire? Fattore 2 Concentrazione Fattore 3 Inattenzione Distraibilità .53583 [.48631] Fattore 4 Intelligenza interpersonale Fattore 5 Memoria per i Nomi .70566 .51072 .65678 .43007 [.42603] .48293 .79314 .67530 .44418 .77329 .61322 .61070 .59080 .74681 .48843 .65630 .61184 .51754 .54948 .64086 .54628 [.38299] .39559 .50034 .51847 [.40616] .70413 Autovalore 8.082 1.476 1.272 1.224 1.073 Varianza 32,3% 5,9% 5,1% 4,9% 4,3% Varianza cumulativa 32,3% 38,2% 43,3% 48,2% 52,5% e 23), Confusione e Distraibilità (item 4, 13, 14 e 25), Urtare le Persone (item 5) e Far Cadere le Cose dalle Mani (item 24); un secondo fattore include item correlati all’Adeguatezza Sociale (item 8 e 10), alla Distraibilità e alla Smemoratezza (item 9, 11, 19 e 21); un terzo fattore con item che riguardano l’elaborazione e la memoria per i nomi (Tabella 3). Gli Autori sono, quin- di, giunti alla conclusione che i primi due fattori, avendo in comune item relativi alla distraibilità e alle dimenticanze, non rappresentavano due costrutti indipendenti, potendo essere considerati un fattore unico generale. Wagle, et al. (4) hanno condotto un’analisi fattoriale sui dati ottenuti dalla somministrazione dello stru- Rivista di psichiatria, 2006, 41, 4 263 Stratta P, et al. Tabella 2. Confronto di analisi fattoriali del CFQ FATTORI Matthews, et al. (9) 7 fattori Azioni mal indirizzate Concentrazione Cognizione/Memoria Dissociazione Inattenzione/Distraibilità Goffaggine Intelligenza Interpersonale Interazione Sociale Item 12 Linguaggio Memoria per i Nomi Memoria Pollina, et al. (10) 5 fattori Wallace, et al. (11) Presente studio 5 fattori ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Tabella 3. Analisi fattoriale del CFQ secondo Larson, et al. (8) I Fattore II Fattore III Fattore Memoria, Adeguatezza Sociale, Memoria/ Distraibilità Memoria per i Nomi Urtare le Persone, Wagle, et al. (4) 3 fattori Confusione/Distraibilità, Far cadere di Mano le Cose mento a un campione “organico” di 209 soggetti e a un campione “funzionale” di 322. Il campione organico era costituito prevalentemente da pazienti con probabile malattia di Alzheimer e, in minor misura, da pazienti con malattia di Huntington e di Parkinson con deterioramento cognitivo; il campione funzionale comprendeva principalmente soggetti con disturbi depressivi e ansiosi, nei quali malattie organiche erano state escluse da varie indagini neurologiche e neuropsicologiche. Questi Autori hanno individuato quattro fattori nel campione “organico” (Deficit Cognitivo/ Concentrazione, Deficit Cognitivo/Memoria, Goffaggine/Impulsività, Dissociazione) e tre fattori nel campione “funzionale” (Deficit Cognitivo/Memoria, Dissociazione, Goffaggine). Tuttavia, gli item del CFQ che pesavano su fattori omologhi erano diversi nei due campioni. Wallace, et al. (11) hanno estratto attraverso l’analisi fattoriale, quattro fattori: Memoria, Distraibilità, Goffaggine, Memoria per i Nomi. Questo studio supporta in gran parte la soluzione fattoriale di Pollina, et al. (10) in cui il fattore Goffaggine risulta una combinazione di item dei fattori Intelligenza Interpersonale e Azioni Mal Indirizzate. La validazione concorrente ● ● ● ● ● ● mostra evidenza di correlazione dei fattori con misure di altri costrutti, propensione alla noia, deficit di attenzione/iperattività, stile di comportamento di tipo A. Il nostro studio di validazione di costrutto della versione italiana del CFQ, su un campione di studenti universitari, ci ha permesso di individuare fattori il cui costrutto è in parte sovrapponibile a quelli osservati negli altri studi (4,9-11). Quattro fattori su cinque possono essere in gran parte sovrapponibili con quelli dell’analisi di Pollina, et al. (10) (Tabella 2): Memoria, Inattenzione/Distraibilità, Intelligenza Interpersonale, Memoria per i Nomi. L’analisi di questi Autori riporta il fattore Azioni Mal Indirizzate, i cui item vanno a pesare, nel nostro studio, in altri diversi fattori. La nostra analisi fattoriale permette, invece, di individuare un fattore meglio definibile, come quello della Concentrazione, peraltro descritto anche nell’analisi di Matthews, et al. (9). Questo Autore aveva anche identificato i fattori Inattenzione/Distraibilità e Memoria per i Nomi, in comune con il nostro studio, e altri quattro fattori non rapportabili a quelli definiti nella nostra analisi (Tabella 2). Le correlazioni eseguite tra i punteggi del CFQ e le variabili demografiche meritano qualche commento. La mancanza di correlazione con l’età conferma il dato osservato da Mahoney, et al. (17). È interessante la correlazione altamente significativa in senso negativo con il numero di anni di scolarità (maggiore il punteggio totale del CFQ, minore la scolarità). Pur in maniera speculativa, il livello di scolarità, una “misura operativa” di intelligenza negli scolari valutata dai loro insegnanti (24), potrebbe essere interpretato come riflesso di variabili cognitive correlate alle performance intellettive. Tale correlazione è particolarmente evidente a carico dei primi tre fattori della nostra analisi Rivista di psichiatria, 2006, 41, 4 264 Utilizzo della versione italiana del Cognitive Failures Questionnaire (Memoria, Concentrazione, Inattenzione/Distraibilità). Questo studio conferma la multifattorialità del CFQ riportata da vari Autori, in antitesi con l’ipotesi originaria di un unico fattore degli Autori del questionario. L’utilità dei fattori ottenuti dovrà in ogni caso essere confermata attraverso studi di validità concorrente con costrutti temperamentali e di personalità. La correlazione con costrutti validati potrà permettere di individuare l’adeguata collocazione del CFQ in ambito clinico. Tale aspetto è in corso d’approfondimento e di studio. I risultati ottenuti devono in ogni caso essere considerati preliminari. È opportuno, infatti, rilevare che l’analisi fattoriale esplorativa, sebbene abbia evidenziato un discreto valore di Kaiser-Meyer-Olkin per l’adeguatezza del modello fattoriale, è stata condotta in un campione di numerosità relativamente limitata. Inoltre, le caratteristiche demografiche del campione possono aver influenzato i risultati: i soggetti valutati sono tutti diplomati e iscritti a corsi universitari. Si tratta di una popolazione piuttosto omogenea in età e scolarità, per cui alcune correlazioni potrebbero essere oscurate. È verosimile ritenere che lo studio di una popolazione di individui con caratteristiche diverse possa evidenziare ulteriori correlazioni o mostrare punteggi differenti. È ragionevole considerare la possibilità che un campione, quale quello di questo studio, possa non dare risultati definitivi; per cui sono auspicabili altri studi su campioni più numerosi. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. BIBLIOGRAFIA 20. 1. Reason JT: Skill and error in everyday life. In: Howe M (ed) Adult Learning. Wiley, London, 1977. 2. Reason JT: Actions not as planned: the price of automatisation. In: Underwood G, Stevens R (eds) Aspects of Consciousness. Academic Press, London, 1979. 3. Broadbent DE, Cooper PF, Fitzgerald P, Parkes KR: The Cognitive Failure Questionnaire (CFQ) and its correlates. British Journal of Social and Clinical Psychology, 1982, 21,1-16. 4. Wagle AC, Berrios GE, Ho L: The Cognitive Failure Questionnaire in Psychiatry. Comprehensive Psychiatry, 1999, 40, 478-484. 5. 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