mucca pazza - Azienda USL di Modena

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mucca pazza - Azienda USL di Modena
a
mucca
pazza
l’informazione nel piatto
mucca
pazza
Hanno realizzato questo opuscolo:
Roberto Seghedoni
Azienda USL Modena Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Veterinario
Morena Piumi
Azienda USL Modena Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Veterinario
Graziella Corona
Azienda USL Modena Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Veterinario
William Michelini
Azienda USL Modena Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Veterinario
Carlo Alberto Goldoni
Azienda USL Modena Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Igiene Pubblica
Questo materiale è stato prodotto dall’Azienda USL Modena, con il contributo, del Comune di Castelnuovo Rangone e
Comune di Vignola e dei Comuni che aderiscono al fondo comprensoriale per l’agricoltura di Modena: Bastiglia, Bomporto,
Campogalliano, Castelfranco E., Modena, Nonantola, Ravarino, S.Cesario, Soliera.
Comuni fondo intercomunale agricolo: Vignola, Spilamberto, Marano sul Panaro.
Maggio 2001.
Avenida
Progetto grafico e impaginazione
Artestampa
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Per informazioni sull’editing: Daniela Marverti, Ufficio Educazione alla Salute
Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda USL Modena, Via Canaletto 15, Tel.059.435107 Fax 059.435197
"Sono spaventato" è l'affermazione che caratterizza le
società del nostro tempo.
La recente crisi della mucca pazza ha contribuito ad
aumentare il senso di insicurezza diffuso nell'opinione
pubblica.
Questo opuscolo vuole fornire gli elementi scientifici,
senza minimizzare né enfatizzare, sui quali il lettore
potrà basare il proprio giudizio.
I Promotori
che cos’è
da cosa
L’Encefalopatia Spongiforme dei Bovini (BSE) è stata descritta per la
prima volta nel Regno Unito nel 1986.
Buona par te degli studiosi ritiene
che la Encefalopatia Spongiforme
Bovina sia causata da un agente
infettante denominato “Prione”: diverso da batteri e virus già conosciuti.
E’ una proteina normalmente prodotta nell’organismo degli animali e
dell’uomo che, quando entra in contatto con il prione della BSE, subisce
una modificazione della propria struttura tridimensionale in grado di renderlo più resistente alla degradazione
cellulare, perciò si accumula nel
cervello fino a distruggerne le cellule
nervose.
Il prione è in grado di resistere agli
agenti chimici e fisici che normalmente inattivano virus e batteri.
la BSE
Si tratta di una malattia nervosa a
decorso lento, con aggravamento
progressivo dei sintomi, fino alla
morte del bovino.
Fin dalla sua comparsa si è visto
che essa presentava numerose analogie con alcune malattie già note
da tempo in altre specie animali
denominate “Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili” (TSE).
Le caratteristiche comuni di queste
forme morbose sono la localizzazione
a livello del sistema nervoso centrale
(cervello e midollo spinale) e lo sviluppo lento e progressivo.
è causata
quali sono
le malattie simili
Nell’uomo
La malattia di Creutzfeldt – Jacob
(MCJ) è una rara forma ner vosa,
diffusa in tutto il mondo con una
incidenza media di circa un caso per
milione di individui all’anno.
Di questa malattia se ne conoscono
tre forme:
1.sporadica (85-90% dei casi);
2.familiare (5-10%), trasmessa per
via ereditaria; sono stati identificati
alcuni geni responsabili di tale malattia;
3.iatrogena (5%), è trasmessa mediante strumenti chirurgici contaminati, trapianti di cornea o somministrazione di ormone per la crescita
ottenuto da cadaveri.
Recentemente è stata scoperta una
quarta forma detta nuova variante
della malattia di Creutzfeldt-Jacob
(nvMCJ), colpisce persone più giovani
e causa sintomi diversi e con un
decorso medio più lungo rispetto alla
forma classica (mediamente 14 mesi). Esistono indizi che attribuiscono
al consumo di alimenti provenienti
da bovini ammalati di BSE l’origine
di questa nuova malattia.
Negli animali
La Scrapie è nota da secoli nelle
pecore e nelle capre ed è diffusa in
diverse parti del mondo.
Essa si manifesta con sintomi e
lesioni molto simili a quelli descritti
nella Encefalopatia Spongiforme dei
Bovini (BSE).
A tutt’oggi non è mai stata provata
una eventuale trasmissione di questa
malattia dalle pecore all’uomo.
come si trasmette
da animale ad animale
A tutt’oggi il passaggio diretto tra i
bovini malati e i bovini sani non è
stato dimostrato.
Il mangime ottenuto da carcasse di
animali infetti rappresenta l’unica
fonte di contagio conosciuta.
Attraverso questa medesima via il
prione è passato anche ad animali
di specie diverse (es: gatto, visone,
ruminanti e felidi selvatici degli zoo).
dove eequando
dove
quando
si è diffusa nei bovini
La spiegazione scientifica generalmente ammessa ipotizza che la BSE
fosse una malattia bovina rara non
identificata ma già presente e che
nel Regno Unito l'epidemia di BSE
abbia avuto origine principalmente
dal riciclaggio di carcasse bovine
contaminate trasformate in alimenti
per il bestiame in forma di farine di
carne e ossa, nonché da modifiche
intervenute nel 1981-82 nei processi
tecnologici utilizzati per la produzione
di tali farine (abbassamento delle
temperature di asciugamento e abbandono della sgrassatura mediante
solvente per ottimizzare l'estrazione
dei grassi); tali modifiche avrebbero
lasciato sussistere un certo livello
di infettività.
Secondo un’altra ipotesi, che però
oggi gode di minor credito, la BSE
sarebbe derivata inizialmente dal
riutiliuzzo di carcasse di pecore infette dalla scrapie e si sarebbe successivamente propagata attraverso
il riciclaggio di carcasse contaminate
sia ovine sia bovine.
In ogni modo, la responsabilità delle
farine contaminate di carne e ossa,
ipotizzata sin dall'inizio dell'epidemia,
è oggi ammessa dalla quasi totalità
del mondo scientifico.
Belgio
Danimarca
Francia
Germania
Irlanda
casi di BSE in Europa
escluso il Regno Unito
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1999
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numero casi
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numero casi
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numero casi
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dati aggiornati al 30 aprile 2001
Italia
Olanda
Por togallo
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2001
Come risulta dalle tabelle l’Encefalopatia Spongiforme dei Bovini (BSE) è oggi largamente diffusa in Europa.
casi di BSE
nel Regno Unito
dati aggiornati al 30 aprile 2001
Nel Regno Unito il numero dei casi è andato via via
aumentando dall’88 a 92 ed ora è in diminuzione.
40000
37280
35000
35090
30000
25359
24436
numero casi
25000
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14407
15000
14562
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7228
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3235
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1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
anno
cervello
midollo spinale
ganglio trigemino
occhio
ganglio spinale
tonsille
intestino
L’intestino viene eliminato in tutti
i bovini macellati e le altre parti
quando l’animale ha più di 12
mesi di età.
parti dell’animale
a rischio
L'agente infettante penetra
nell'organismo tramite l'alimento e
sei mesi dopo lo si ritrova nella parete del piccolo intestino (ileo distale),
dopodiché la malattia si manifesta
in un intervallo di tempo che va dai
35 ai 60 mesi.
Negli animali ammalati, oltre che
nell'intestino, si è riscontrata infettività in altri organi quali: il cervello,
il midollo spinale, i gangli trigemini
ed i gangli spinali. Tali parti possono
costituire il 96% della carica infettiva
proveniente da un animale infetto
qualora questo sia macellato nei
nove mesi precedenti la comparsa
dei sintomi.
Poiché l'animale infetto più giovane
mai riscontrato aveva 20 mesi, questi
materiali specifici a rischio devono
essere eliminati dalla catena alimen-
tare quando il bovino viene macellato
ad un età superiore ai 12 mesi nei
paesi non esenti da BSE o nei quali
il rischio non è trascurabile.
parti dell’animale
sicure
Le prime ricerche sull'infettività dei
tessuti provenienti dai bovini ammalati risalgono al 1987. I dati sperimentali hanno dimostrato che numer ose par ti sono sicur e per
l'alimentazione umana, tra queste
vi sono: il muscolo (cioè la "carne"),
il cuore, il sangue, la trippa, il rene,
il fegato, il grasso, il polmone, la
pelle, la mammella, il latte ed i suoi
derivati.
come si riconosce
un bovino infetto
Il bovino vivo presenta sintomi nervosi generici (mucca pazza), ma una
diagnosi certa può essere fatta solo
dopo la morte dell’animale mediante
esami di laboratorio sul cervello.
Il 99,95% degli oltre 180.000 casi
di BSE in Europa si è verificato in
animali di età superiore a 30 mesi.
In Inghilterra approssimativamente
il 74% delle mandrie ha avuto un
massimo di 5 casi ed il 35% ne ha
avuto solo 1, gli allevamenti maggiormente colpiti sono stati quelli da
latte (63%).
In Italia, al 30 Aprile 2001, sono
stati riscontrati 13 positivi alla BSE
(di cui 3 in animali impor tati) tutti
animali di 5-7 anni di età.
quali controlli
in Italia
A par tire dal 1° gennaio 2001, in
tutta la Comunità Europea è vietato
l’impiego delle farine di carne ed
ossa per l’alimentazione degli animali
destinati al consumo umano. I mangimifici sono perciò sottoposti a frequenti campionamenti per verificare
l’eventuale utilizzazione illecita di
farine animali.
In allevamento si controlla lo stato
di salute degli animali e sono effettuati i test per la BSE sui soggetti
mor ti di età superiore ai 30 mesi
(comunque tutti i bovini, comprese
pecore e capre, che muoiono devono
essere inceneriti). Inoltre ogni singolo
capo è identificato con una matricola,
registrato in archivio informatico e
dotato di passaporto individuale per
poterne tracciare ogni spostamento.
Nel macello, gli organi considerati
più a rischio sono sequestrati per
essere inceneriti, questi sono: il
cranio, compresi il cervello e gli occhi,
la colonna ver tebrale, esclusa la
coda ma compresi i gangli spinali, il
midollo spinale e le tonsille dei bovini
di età superiore ai 12 mesi e l’intestino dei bovini di tutte le età. Il
cranio, inclusi il cervello e gli occhi,
il midollo spinale delle pecore e delle
capre di età superiore a 12 mesi e
la milza di tutte le capre e le pecore.
Inoltre tutti i bovini macellati ad
un’età superiore ai 30 mesi sono
sottoposti al test rapido per BSE.
fonti
Maff: Ministero dell'Agricoltura, della Pesca e degli Alimenti del Regno Unito
www.maff.gov.uk
The BSE Inquiry: Commissione d'inchiesta del Regno Unito
www.bse.org.uk
OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità
www.who.int
OIE: Ufficio Internazionale delle Epizoozie
www.oie.int
INRS: Istituto Nazionale della Ricerca e della Sicurezza Francese
www.inrs.fr
ISS: Istituto Superiore di Sanità Italiano
www.iss.it
MinSan: Ministero della Sanità Italiano
www.sanita.it
IZS: Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte e della Val d'Aosta
www.to.izs.it
CE: Comunità Europea
www.europa.eu.it
a cura di:
con il contributo:
Servizio d’igene alimenti/nutrizione.
Servizio veterinario
Comune di Castelnuovo
Comune di Vignola
Comuni del Fondo Comprensoriale per l’agricoltura:
Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Castelfranco
E., Modena, Nonantola, Ravarino, S.Cesario, Soliera.
Comuni fondo intercomunale agricolo: Vignola,
Spilamberto, Marano sul Panaro.
mucca
pazza