GLI ORARI – QUANDO CI SI PRESENTA K
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GLI ORARI – QUANDO CI SI PRESENTA K
GLI ORARI – QUANDO CI SI PRESENTA K: Adannaya. A: Buongiorno, signor Kulman. K: Buongiorno. Sei in ritardo. A: Mi sono persa qualcosa d’importante? K: Sei in ritardo di dieci minuti. A: Dieci minuti! Controlla sempre il mio orario. K: Devi essere qui alle otto. Non intorno alle otto. Ma alle otto in punto. A: Non si preoccupi, recupererò il ritardo. Non ci perderà. K: Non è questo il punto. A: Non è il caso di fare tante storie per dieci minuti. Recupererò questi preziosi dieci minuti. Non si preoccupi, signor Kulman. Avrà i suoi dieci minuti. K: Devo farti un richiamo informale. A: Cosa sta dicendo? K: È la terza volta che ti chiedo di essere puntuale. A: Mi sta prendendo in giro, vero? K: No, parlo seriamente. Ti sto facendo un richiamo informale. A: Non serve fare drammi, signor Kulman. K: Adannaya, parlo seriamente. È importante. Non posso permettere che il mio staff si presenti qui quando meglio crede. A: Perché sono in ritardo di dieci minuti? Gli autobus sono in ritardo, non io. K: Devi essere qui alle otto. Fa parte del tuo contratto. A: Dieci minuti non cambiano niente a nessuno. Ne ho passati cinque qui a bisticciare con lei. K: Ti sto facendo un richiamo informale. A: Non voglio nessun richiamo informale. Crede che io sia una fannullona? K: Adannaya, non ho detto che sei una fannullona. Sei una brava lavoratrice. A: Quindi che cosa vuole dire? K: Sto dicendo che sei in ritardo e che ti sto facendo un richiamo informale. A: Mi dò malata o sto senza far niente tutto il giorno? No, faccio il mio lavoro e lo faccio bene. Questo non le basta? K: Voglio che tu arrivi in orario. A: Non voglio richiami informali, né tantomeno formali. Voglio solo andare avanti con il mio lavoro. Non mi serve a niente litigare con lei. K: Ok, Ok. Ma se arrivi ancora in ritardo, dovrò applicare un provvedimento disciplinare. A: Questo la fa sentire importante? Lì in piedi con il suo orologio a guardare i minuti che passano. K: Se ti lascio arrivare in ritardo, tutti penseranno che sia concesso arrivare in ritardo. A: Sono la sua migliore lavoratrice e mi fa un richiamo informale? K: Assicurati solo di arrivare qui alle 8 in punto e il problema è risolto. A: E cosa mi dice dell’ochetta leccapiedi? K: Cosa? A: La ragazza russa. Si è dimenticato delle volte in cui si ammala, signor Kulman? Non appena vado in pausa pranzo, sposta gli scatoloni per l’ochetta leccapiedi. Se l’è dimenticato, Mr Kulman? K: So che sei una brava lavoratrice. A: Siete tutti uguali. K: Adannaya... A: Tutti gli straordinari che ho fatto. Il disordine lasciato dai muratori e tutte quelle pulizie extra. Ho forse detto: “Il mio orario di lavoro è finito, vado a casa“? No, sono rimasta. K: Adannaya, per favore. K: Tutto quello che voglio… A: Me ne vado. Per sempre. K: Adannaya, per favore, calmati. Bel modo di cominciare la giornata. Non posso permettermi di perdere Adannaya. E so che Adannaya non può permettersi di perdere questo lavoro. Suo marito non lavora. Ha tre figli dei quali occuparsi. Stupida ragazza! Perché non può semplicemente arrivare in orario?