Interrogazioni a risposta scritta - XIII Legislatura

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Interrogazioni a risposta scritta - XIII Legislatura
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XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
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AI RESOCONTI —
INTERROGAZIONI
A RISPOSTA SCRITTA
LUCIDI, PISTONE e CENTO. - Al Ministro dell'interno. — Per sapere - premesso che:
lunedì 1° luglio 1996, al termine di un
intervento di polizia nel campo nomadi di
via Casilina 700 a Roma, a tutti i nove
cittadini bosniaci e croati ivi fermati e privi
di permesso di soggiorno veniva consegnato in questura un decreto di espulsione;
tali decreti di espulsione sono in
corso di impugnazione innanzi al Tar del
Lazio da parte dei legali del consiglio italiano per i rifugiati, sulla base della situazione di rifugiati di fatto da un territorio
da considerarsi non ancora pacificato rivestita dagli interessati, che dunque in ogni
caso non sono passibili di espulsione in
base alla clausola di « non refoulement »;
le modalità dell'intervento di polizia,
operato con largo uso di uomini e mezzi,
hanno comportato il precipitoso allontanamento di quasi tutti coloro, fra i 927
profughi e Rom dimoranti nel campo, che
non avessero un permesso di soggiorno in
regola, e la loro dispersione in altri campi
e zone della città di Roma, spostando così,
e non risolvendo affatto, il problema costituito dal campo più popolato e forse più
invivibile d'Europa;
il fermo dei pochi « irregolari » rimasti nel campo, e l'emissione di decreti di
espulsione a loro carico, ha amplificato
l'effetto di paura, contravvenendo inoltre,
secondo gli organismi umanitari operanti
nel campo, a precisi impegni assunti dalle
autorità competenti in sede di comitato
provinciale per l'ordine pubblico;
l'esame della situazione dei nove
espulsi dimostra la loro situazione di profughi di fatto, sia che siano giunti in questi
anni dai territori in guerra, sia che risiedano da lungo tempo in Italia e vi abbiano
messo radici che non possono certo essere
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recise con la loro espulsione negli stessi
territori in guerra, dei quali conservano la
nazionalità;
infatti vi figura il signor Zahim Ahmetovic, bosniaco, privo di precedenti penali, entrato in Italia nel 1991 allo scoppio
della guerra civile per unirsi ai genitori,
con moglie e sei figli minori (e scolarizzati)
a Roma, in attesa di passaporto dall'Ambasciata bosniaca di Milano per completare la domanda di soggiorno umanitario
già inoltrata il 10 febbraio 1996 alla questura di Roma; la signora Humica Halilovic, croata ed in Italia da venti anni, erroneamente identificata dalla polizia come
bosniaca (nel quale caso avrebbe a maggior
ragione diritto alla qualifica di profuga); i
fratelli bosniaci Djulijano e Gringo Halilovic, appartenenti ad una famiglia regolarmente residente da due decenni a Torino,
venuti casualmente a Roma in occasione
della morte di un parente; la signorina
Senada Ahmetovic, bosniaca ma nata in
Italia (a Vigevano), minorenne, con genitori
regolarmente residenti a Vigevano, rientrata per l'ultima volta dalla Bosnia nel
1992 in piena guerra civile; l'altro minorenne bosniaco Safet Seferovic, fuggito recentemente da Sarajevo per timore di persecuzioni e per unirsi alla madre residente
nel campo di via Casilina; il signor Mufik
Seferovic, rientrato in Italia un mese fa
dopo aver rinunciato alla richiesta di asilo
politico in Germania perché non gli era
concesso di convivere con il padre, già
esule in quel Paese; la signora Elena Ahmetovic, cittadina bosniaca ma nata a Torino; infine la cittadina bosniaca Hatidza
Sulejmanovic, entrata in Italia con il figlio
minore, la madre e una sorella handicappata dopo la morte del padre nei bombardamenti di Sarajevo, alla quale è stato
incomprensibilmente negato il soggiorno
umanitario regolarmente richiesto;
la situazione di irregolarità dei nove
citati, e di migliaia di altri cittadini della ex
Jugoslavia sia a Roma che in Italia, si deve
soltanto all'applicazione restrittiva della
legge n. 390, con l'esclusione dal soggiorno
umanitario, attuata nel 1993 attraverso
circolari dell'allora capo della polizia, di
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tutti coloro che fossero nel frattempo stati
colpiti da decreti di espulsione, anche per
semplice violazione delle norme sul soggiorno, o che fossero entrati in Italia prima
dell'inizio convenzionale della guerra civile
(cosiddetti rifugiati sur place))
infatti i censimenti eseguiti, per iniziativa degli enti locali, sia a Roma sia in
altre città, non hanno potuto che registrare
una realtà di discriminazione, del tutto
casuale o arbitraria, fra « regolari » e « irregolari » all'interno delle stesse famiglie,
addirittura fra fratelli e fra genitori e figli,
rendendo pressoché impraticabile ogni
programmazione su scala familiare o plurifamigliare dell'accoglienza, dell'inserimento sociale e/o del rimpatrio in condizioni di sicurezza;
la forzosa irregolarità del soggiorno,
unita al requisito di non avere subito condanne penali anche per reati lievi o con
pene già scontate, ha escluso, per decisione
del comune di Roma, molti profughi dall'accesso ai nuovi campi attrezzati, gonfiando di conseguenza campi « abusivi »,
come sono ancora la gran parte dei campi
romani ed in particolare quello del Casilino, con gravi conseguenze sulla qualità
della vita dei profughi (Rom e non) e
nell'impatto sul territorio urbano;
la situazione del campo del Casilino è
stata ulteriormente aggravata dall'assenza
di allacciamenti idrici ed elettrici, dalla
scarsa disponibilità di acqua potabile (recentemente una sola autobotte raggiunge il
campo, mentre ne servirebbero almeno
tre), dall'impostazione di pochi gabinetti
chimici (sei per quasi mille persone) in
luogo dei ben più economici gabinetti individuali in legno con fossa chimica, che le
famiglie richiedevano ed erano disponibili
ad autocostruire, infine dalla forzosa convivenza di popolazioni diverse che sarebbero disponibili a dividersi in gruppi più
piccoli e contribuire all'acquisto ed all'attrezzatura di aree per l'alloggio semipermanente;
altri tre decreti di espulsione sono
stati emessi il 6 luglio a carico di altrettanti
cittadini bosniaci fermati all'ingresso dello
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stesso campo di via Casilina, fra i quali il
marito della citata Hatidza Sulejmanovic e
la moglie del citato Mufik Seferovic, trovantisi nella stessa situazione di « rifugiati
di fatto » non riconosciuti — :
se non ritenga di revocare o disporre
la revoca dei decreti di espulsione citati e
di verificare le motivazioni e le modalità
dell'operazione di polizia da cui sono scaturiti:
di dare disposizioni affinché si eviti di
comminare decreti di espulsione, chiaramente ineseguibili nell'attuale situazione, a
cittadini dell'ex Jugoslavia, e in particolare
dei territori ancora segnati dalla guerra
civile e dalla partizione etnica;
di revocare o modificare le due circolari citate del 1993, affinché sia possibile
attribuire il soggiorno « per motivi umanitari » a tutti i profughi e sfollati presenti in
Italia, e programmarne razionalmente e
consensualmente, famiglia per famiglia, insieme agli enti locali ed agli organismi di
tutela, il futuro in Italia o nelPe* Jugoslavia;
di riesaminare la proposta, già
emersa a suo tempo in sede di tavolo di
coordinamento della Presidenza del Consiglio sui Rom e Sinti, di concedere, per
motivi umanitari e di concerto con gli enti
locali interessati e gli organismi umanitari,
un permesso di soggiorno valido per lavoro
dipendente o autonomo anche a quei Rom
stranieri « storici », presenti in Italia da
decenni spesso con discendenza nata in
Italia, che per diversi motivi (assenza di
rapporti di lavoro strutturati, commissione
di reati anche lievi e « di sopravvivenza »),
non hanno potuto usufruire della recente
sanatoria per lavoro;
di proporre alla protezione civile la
messa a disposizione degli enti locali non
solo di roulottes (inadatte, pericolose
perché facilmente infiammabili e spesso
deteriorate, come alcune di quelle fornite
al campo del Casilino), ma di prefabbricati
per l'accoglienza temporanea o semipermanente e di altre strutture logistiche, a
partire dalle situazioni più precarie ed
invivibili;
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di riesaminare con gli enti locali interessati, incluso il comune di Roma, criteri omogenei per l'accoglienza dei profughi e dei Rom e Sinti, al fine di una
programmazione nazionale dell'uso dei
fondi della legge n. 390 per i profughi, dei
fondi nazionali e regionali mobilitabili per
i Rom e Sinti e dei fondi per la cooperazione, anche decentrata, per progetti di
rimpatrio, tenendo fermi i criteri della
libertà di circolazione e residenza, dell'unità familiare e della volontarietà dell'opzione fra inserimento e rimpatrio.
(4-01808)
SAIA e ORTOLANO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
— Per sapere - premesso che:
con deliberazione della Giunta regionale del Molise n. 2095 del 16 giugno 1988,
è stato concesso, nonostante pareri negativi, alla ditta Gim 86 Coop ari corrente in
Termoli (CB), il nulla-osta regionale di cui
alla legge n. 426 del 1971 per l'apertura
nel comune di Termoli di un esercizio
commerciale, senza specificarne la superficie di vendita, per la vendita al dettaglio
di generi di cui alla Tabella merceologica
Vili;
la commissione di controllo sugli atti
della regione, nella seduta del 16 febbraio
1989, ha osservato la deliberazione n. 2095
del 1988;
il legale rappresentante della Gim 86
Coop ari ha proposto ricorso al TAR Molise che, nella camera -di consiglio del 5
luglio 1989, ha sospeso il provvedimento
della commissione regionale di controllo
(fino ad oggi non si ha notizia di sentenza
definitiva nel merito);
nel dicembre 1989, nonostante non
fosse stata ancora rilasciata alcuna autorizzazione commerciale né l'esercizio commerciale attivato, la Gim 86 Coop ari
avrebbe venduto a « La Fontana » srl corrente in Ascoli Piceno la propria azienda
come commerciale;
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nel maggio 1990 La Fontana srl ha
chiesto al comune di Termoli che l'autorizzazione amministrativa per la Tabella
Vili da attivarsi su una superficie di mq
5.500 - chiesta a suo tempo dalla Gim 86
ma non ancora concessa - « venga convertita in più autorizzazioni amministrative la
cui superficie di vendita complessiva sia
però uguale a mq 5.500, cioè pari alla
superficie di vendita relativa all'autorizzazione amministrativa Tab. Vili » richiesta
dalla GIM 86. In pratica La Fontana ha
chiesto al Comune di Termoli la conversione (rectius sdoppiamento) dell'unica autorizzazione in più autorizzazioni (dieci
per l'esattezza » per ottemperare a quanto
richiesto dall'articolo 47, comma 6 del
decreto ministeriale 375 del 1988 e creare
pertanto un centro commerciale invece che
un grande magazzino;
il comune di Termoli ha rilasciato il
9 luglio 1990 l'autorizzazione commerciale
n. 54 per la Tabella merceologica Vili e
per la superficie di mq. 5.500 con la specifica annotazione: « Si fanno salve le risultanze del giudizio pendente innanzi alla
Magistratura Amministrativa in merito al
nulla-osta regionale »;
nella stessa data La Fontana srl,
nonostante l'esercizio non fosse ancora attivato e chiaramente non ancora organizzato in reparti, avrebbe stipulato con terze
ditte contratti di affidamento di singoli
reparti di azienda del proprio esercizio
commerciale ai sensi dell'articolo 41,
comma 14 del decreto ministeriale 375 del
1988 (come se già il proprio esercizio fosse
un vero e proprio Centro commerciale al
dettaglio e non solo un grande magazzino);
in data 8 febbraio 1991, il comune di
Termoli ha autorizzato lo « sdoppiamento »
dell'autorizzazione n. 54 del 9 luglio 1990
per la Tab. VII con la seguente procedura:
ha ridotto la superficie di mq 5.500 a mq.
4.640 (apponendo l'annotazione « visto si
autorizza la variazione in rosso ») e, nel
contempo, per i restanti mq. 860 ha rilasciato in pari data n. 7 autorizzazioni amministrative (tutte a La Fontana srl) per
tabelle merceologiche diverse dalla VII, to-
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talizzando la stessa superficie di vendita di
mq. 5.500 dell'autorizzazione originale;
con delibera n. 4524 del 2 agosto
1991, la Giunta regionale del Molise,
avendo rilevato: a) che il comune di Termoli ha rilasciato 8 autorizzazioni di vendita al dettaglio, tutte insistenti nei locali
siti nel medesimo plesso commerciale per
la vendita dei prodotti della Tabella VII; b)
che le 8 (in verità sette) autorizzazioni
insistono su una superficie di mq. 860 e
pertanto inferiore a mq. 1.500 e non soggette a rilascio del nulla-osta regionale; c)
che pertanto l'esercizio ha assunto le caratteristiche di centro commerciale al dettaglio per la superficie di vendita complessiva di mq. 5.500 come previsto dal decreto
ministeriale n. 375 del 1988 ha deliberato:
a) di prendere atto che l'esercizio commerciale « La Fontana » con sede in Termoli dovesse considerarsi allo stato attuale
centro commerciale al dettaglio, con le
caratteristiche previste dal decreto ministeriale 375 del 1988; b) di integrare la
precedente deliberazione 16 giugno 1988,
n. 20 1995, ritenendo il nulla-osta regionale rilasciato a suo tempo (alla GIM 86
Coop ari) riferito al centro commerciale
« La Fontana », con buona pace dell'assenza del parere obbligatorio della commissione regionale, di cui all'articolo 17,
della legge 426 del 1971 (organismo ancor
oggi 1996 non ancora attivato) e della
originalità delle procedure mediante le
quali si è arrivati allo « stato attuale »;
nell'aprile 1993, in esubero della superficie di vendita concessa con l'autorizzazione per la Tab. IX, La Fontana srl ha
consentito la apertura di un nuovo negozio
« Albos » alla DARI snc di Di Giorgio Isolina & C, per la vendita al dettaglio di
prodotti di abbigliamento;
la ditta Raimondi, titolare di negozio
di abbigliamento sin dall'apertura del Centro commerciale, sentendosi danneggiato
dalla concorrenza, non prevedibile dall'inizio del proprio rapporto contrattuale con
La Fontana, ha chiesto al Comune di Termoli se per caso fossero state emesse nuove
autorizzazioni o ampliamenti di superfici
relative alla Tab. IX e ciò il 5 luglio 1993;
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dopo aver risposto negativamente, il
comune di Termoli ha emesso ordinanza
del 6 agosto 1993, n. 159 di protocollo,
disponendo la chiusura immediata del
nuovo esercizio (Albos), ordinanza che
viene notificata alla Fontana srl in Ascoli
Piceno solo il 17 agosto 1993;
nel frattempo La Fontana si è attivata
comunicando in data 6 agosto 1993 (cioè
11 giorni prima di sapere ufficialmente
dell'ordinanza di chiusura) una nuova « disposizione di vendita » (sic!) e presentando
il 18 agosto 1993 delle piantine planimetriche dalle quali risulta che, a dispetto
delle clausole dei contratti stipulati fra la
Fontana e gli operatori, non tutta la superficie dei locali loro affidati in gestione
è considerata superficie di vendita (chissà
perché mai gli operatori la pagano così
cara?!) e pertanto ve n'è ancora addirittura
di non impiegata;
in data 19 agosto 1993 il comune di
Termoli emana l'ordinanza n. 171 del
1993 di protocollo, con la quale revocava la
chiusura « immediata (che non è mai avvenuta! » del negozio « Albos », ma stavolta
la notifica in tempo reale alla Fontana,
presso la succursale di Termoli;
il 23 agosto 1993 il tecnico comunale
di Termoli comunicava all'Ufficio licenze
di aver effettuato sopralluoghi « in data
odierna » presso le attività commerciali site
nel centro commerciale La Fontana verificando la superficie di vendita in materia
assolutamente conforme a quanto asserito
da La Fontana;
a seguito delle segnalazioni del Raimondi, che peraltro, a suo dire sarebbe
stato nel frattempo sottoposto a minacce e
pressioni di ogni tipo, le autorità di pubblica sicurezza provvedevano all'acquisizione dei carteggi privati ed amministrativi
che riguardavano il centro commerciale,
rimettendo il tutto alla procura della Repubblica di Larino;
in data 5 luglio 1994 due vigili urbani
della polizia amministrativa ed annonaria
elevavano verbale n. 85 di contravvenzione
nei confronti del Raimondi ai sensi degli
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articoli 9 e 39 della legge n. 426 del 1971,
perché nel suo negozio c'era solo il figlio,
pur qualificatosi come facente parte dell'impresa familiare;
il 2 agosto 1994, con ordinanza
n. 148 del 1994 di protocollo, il comune
disponeva la sospensione con effetto immediato della sua attività commerciale per
due giorni « visto il verbale n. 85 del 5
luglio 1994 », sospensione (questa sì) prontamente eseguita;
sui ricorsi del Raimondi avverso i
provvedimenti che a suo giudizio sarebbero ingiustificati e infondati in fatto e in
diritto, il comune non ha ancora risposto;
nell'agosto 1994 veniva depenalizzato
l'articolo 665 cp con gli immaginabili effetti per il procedimento penale riguardante il negozio « Albos », e, comunque,
non si ha notizia di eventuale applicazione
delle sanzioni sostitutive da parte degli
organi amministrativi;
per tutto quanto sopra, al momento vi
sono stati solo due rinvìi a giudizio riguardanti le minacce fra il figlio del Raimondi
e un certo Di Giorgio, legato alla DARI snc,
titolare del negozio Albos, nonostante le
ripetute informative agli organi di polizia e
giudiziari competenti;
della vicenda si sono occupate alcune
testate giornalistiche nella cronaca regionale —:
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portanza per il miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario, insieme alla
realizzazione di alcune fondamentali riforme ordinamentali e ad interventi sull'organizzazione degli uffici;
il gruppo ministeriale di studio per la
revisione delle circoscrizioni giudiziarie ha
elaborato una proposta di riarticolazione
dei circondari perseguendo l'obiettivo: a) di
attuare la riduzione mediante graduali accorporamenti; b) di realizzare la tendenziale coincidenza tra circondario e ambito
provinciale, così che, degli attuali 103 circondari sub-provinciali, 83 potrebbero essere accorpati in un arco di tempo ragionavolmente breve, da definire in via legislativa; c) di definire i criteri e i vincoli
posti alla base dell'aggregazione per fasi
successive fino a completare la procedura
di accorporamento, individuando i 47 circondari di aggregare a 33 circondari preferibilmente (ma non necessariamente) capoluogo di provincia, in modo da far coincidere, in 94 casi su 103, i tribunali con le
province; d) di prevedere tre fasi temporali
di realizzazione del processo, ipotizzando
per il tribunale di Casale Monferrato (AL)
l'inserimento nella fase due per l'accorpamento al tribunale di Alessandria - capoluogo di provincia;
l'ipotesi di soppressione del tribunale
di Casale Monferrato sta suscitando vivisse il Governo sia a conoscenza di sime preoccupazioni a livello locale; l'evenquanto esposto in premessa;
tuale soppressione viene letta come un
in caso affermativo, se non ritenga pericolo per tutto il circondario casalese,
che gli organi comunali abbiano ripetuta- poiché potrebbe preludere ad un inevitamente violato al riguardo precise disposi- bile sfascio del servizio giustizia, posto che
il tribunale di Alessandria, già fin d'ora
zioni di legge;
insufficiente per le condizioni tecnico-loin tal caso, quali conseguenti inizia- gistiche in cui si trova (prima fra tutte la
tive intenda assumere in proposito.
concreta insussistenza di siti idonei per
(4-01809) accogliere gli uffici) sarebbe inevitabilmente sommerso di cause e procedimenti
giudiziari provenienti da ben tre circondari
VIALE, ROSSO, ARMOSINO e MAM- soppressi (Acqui Terme, Casale MonferMOLA. — Al Ministro di grazia e giustizia. rato, Tortona). Senza contare che, con la
— Per sapere — premesso che:
soppressione del tribunale, si teme altresì
la riorganizzazione delle circoscri- la soppressione di tutti gli uffici e le istizioni giudiziarie è questione di grande im- tuzioni al tribunale connessi, quali ad
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esempio l'ufficio del registro, la conservatoria dei registri immobiliari, gli ordini
professionali e l'archivio notarile (quest'ultimo non esiste ad Acqui e Tortona);
Casale Monferrato si troverebbe, in
tal modo, ulteriormente e drasticamente
sospinta ad un depauperamento e declassamento, che la trasformerebbe, a dispetto
della sua fiorente posizione economica,
industriale, culturale, sociale e politica, in
un grosso sobborgo, forzatamente gravitante nell'orbitra del capoluogo di provincia che è distante per spazio, mentalità,
tradizioni e programmi;
auspicabile sarebbe, invece, in via
principale, per un più rapido ed efficiente
servizio della giustizia in provincia di Alessandria, l'ipotesi di una minor rigidità nell'acorpare ai circondari provinciali gli altri
circondari esistenti, prevenendo prioritariamente ad una revisione dei confini territoriali. Sarebbe opportuno ad esempio
che al territorio del circondario di Casale
Monferrato fosse aggregato il territorio di
Valenza, avente con Casale omogeneità
nella domanda di giustizia, unicità funzionale già per taluni servizi (Ussl, acquedotto) e per rapporti economici;
a tale proposito si evidenzia, in via
subordinata, come sarebbe di gran lunga
più opportuno e razionale che la deprecabile futura aggregazione del circondario
di Casale venisse comunque collocata nella
fase temporale di attuazione numero tre in
considerazione del maggior rilievo, sotto
tutti gli aspetti positivi, delle caratteristiche
funzionali e operative del Casalese, in confronto alla realtà nel campo specifico giudiziario, tenendo nella dovuta evidenza e
considerazione la presenza in Casale della
corte d'assise di primo grado, ufficio giudiziario che, fra i tribunali non provinciali
piemontesi, è istituito ed in funzione solo
a Casale ed Ivrea, mentre financo le circoscrizioni dei tribunali provinciali di
Biella, Verbania e Vercelli ne sono prive - :
se non ritenga opportuno assicurare
gli enti locali, gli operatori e le popolazioni
interessate sul fatto che le ipotesi di cui
sopra saranno sottoposte, a cura del mi-
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nistero, ad una doverosa ed oggettiva verifica di « impatto ambientale », ai fini di
accertare la presenza di elementi di stato
e delle condizioni tecnico-logistiche che
possono consentire o meno di dare luogo
alle diverse azioni.
(4-01810)
ROTUNDO. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere - premesso
che:
la piccola Nicoletta De Donno, di undici anni, residente a Corigliano d'Otranto
(Le) in via Grassi 8, sottoposta a trapianto
di midollo per anemia di Fanconi, è impossibilitata a frequentare la scuola elementare per evitare qualsiasi contatto con
fattori esterni che potrebbero pregiudicare
il buon esito dell'intero trattamento;
la piccola Nicoletta De Donno da tre
anni assolve all'obbligo scolastico avvalendosi di mastre di volontariato e, in occasione di una recente manifestazione di
sostegno all'Unicef, ha lamentato, con una
lettera resa pubblica, il totale disinteresse
delle istituzioni al suo problema, reso ancor più grave da un confronto con analoghe situazioni di altre ragazze sfortunate
del Nord che possono usufruire di servizi
dello Stato;
Nicoletta De Donno per l'anno scolastico 1996-1997 sarà iscritta alla quinta
classe, ma non potrà frequentarla —:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per dare risposta al
problema suesposto e se non ritenga
opportuno e necessario procedere alla
nomina di un insegnante che possa seguire la piccola Nicoletta De Donno a
domicilio, affinché il diritto allo studio
sia effettivo anche per lei.
(4-01811)
BERGAMO. — Ai Ministri delle risorse
agricole, alimentari e forestali e degli affari
esteri — Per sapere - premesso che:
i servizi della Commissione europea
stanno esaminando una bozza di riforma
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dell'organizzazione di mercato dell'olio di
oliva, da presentare all'esecutivo per l'approvazione;
mercato per l'olio di oliva che prevedesse
un regime di forfettizzazione dell'aiuto alla
produzione;
tale bozza ruota intorno ad alcuni
elementi fondamentali, il cui primo concerne le modifiche del regime degli aiuti,
con l'introduzione di quote non più legate
alla produzione di olio, ma al numero di
alberi coltivato per azienda (nel caso dell'Italia, per il momento ci si è assestati
sulla cifra di 129.500.000, seconda solo alla
Spagna con 166.500.000);
tale posizione delle associazioni agricole è stata sottolineata in una lettera
inviata ai presidente di turno del Consiglio
agricolo e Ministro delle risorse agricole e
alimentari, Michele Pinto, ed ai Commissari europei, per l'agricoltura Franz Fischler, per i mercati interni, Mario Monti, per
le politiche per i consumatori Emma Bonino, evidenziando che il regime forfettario
impedirebbe « il mantenimento nel tempo
di un livello produttivo adeguato, in termine di qualità e quantità, alle dinamiche
di mercato »;
in base a tale primo elemento si
avrebbero diverse conseguenze: innanzitutto scomparirebbe l'aiuto al consumo,
anche se si prevede di accantonare fondi
per promozione del prodotto. Inoltre, ogni
olivicoltore europeo riceverebbe un aiuto
forfettario per albero che per l'Italia sarebbe, attualmente, di lire 9.135, creandosi
così un grave problema di ordine economico agli operatori del settore;
il secondo elemento riguarda la revisione profonda del ricorso all'ammasso
pubblico (il cosiddetto intervento): infatti si
intende eliminare il sistema di intervento
pur lasciando l'ammasso privato. In questa
ottica, quindi, è chiaro fin d'ora che l'approccio privilegiato riduce sensibilmente il
ruolo delle associazioni dei produttori che
attualmente hanno una funzione centrale
nelle dichiarazioni di raccolta e quindi
nella gestione dell'aiuto alla produzione.
Realizzando, per questa via, una inammissibile mancanza di tutela per i singoli
operatori del settore;
la riforma in oggetto, andrebbe ad
incidere su un settore che conta circa
2.000.000 di persone;
tutto quanto predetto è stato esposto,
a più riprese, dal Commissario dell'Unione
europea all'agricoltura Franz Fischler, il
quale sta fortemente sostenendo la riforma
in oggetto;
dalle associazioni agricole italiane
arriva un deciso « no » alla possibilità di
una riforma dell'organizzazione comune di
la Coldiretti e la Confagricoltura, in
persona dei loro presidenti Paolo Micolini
e Augusto Bocchini, hanno formulato valide controproposte in merito alla riforma
dell'Ocm imperniate su quattro elementi
fondamentali: 1) l'aumento della quantità
massima garantita; 2) la giusta tutela del
reddito; 3) l'aiuto alla produzione in relazione alle quantità prodotte; 4) la definitiva
soppressione dell'aiuto al consumo. Obiettivi questi che, insieme alla qualità delle
produzioni e alla tutela dei consumatori,
sono pienamente condivisi anche dalla Copagri, la quale aveva, peraltro, già manifestato contrarietà all'ipotesi di un aiuto
forfettizzato alla produzione - :
quali iniziative intenda intraprendere
affinché gli organismi comunitari non approvino una riforma dell'Ocm, che, secondo l'attuale bozza, si tradurrebbe in
una perdita secca di 400 miliardi per la
Calabria e di 100 miliardi per la sola
provincia di Cosenza, investendo così, con
ulteriore drammaticità una delle aree più
depresse della nazione.
(4-01812)
STRAMBI. - Al Ministro della pubblica
istruzione. — Per sapere - premesso che:
nonostante i ripetuti interventi di
parlamentari nella XII legislatura, tra cui
l'interrogazione degli on. Lopedote, Nadia
Masini, Dalla Chiesa e Bracci Marinai del
14 novembre 1995, la situazione di nume-
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rosi insegnanti, di cui ai punti seguenti,
non mostra segni di soluzione, tanto che
può essere sinteticamente ricostruita riproponendo l'interrogazione sopra ricordata;
di eventuale reitera del decreto legge
n. 225 del 1996, una proposta di sanatoria.
(4-01813)
si rammenta in particolare che, in
occasione del concorso per titoli ed esami
a posti e cattedre per la scuola media
indetto nel 1992 ed espletato nel corso del
1994, non furono assegnati ai vincitori i
posti della dotazione organica aggiuntiva
(Doa) relativi agli anni scolastici 19831984-1985;
CAMBURSANO. - Ai Ministri del lavoro
e della previdenza sociale e dell'industria,
del commercio e dell'artigianato. — Per
sapere — premesso che:
in seguito ai ricorsi presentati al tribunale amministrativo regionale del Lazio,
i docenti promotori degli stessi risultarono
vincitori e conseguentemente furono nominati in ruolo;
nello stesso periodo, nella scuola
elementare una analoga situazione fu risolta con la circolare del Ministro della
pubblica istruzione n. I l i dell'aprile 1987,
che estendeva il diritto di immissione in
ruolo su tutti i posti della corrispondente
dotazione organica;
i ricorsi presentati al Consiglio di
Stato contro le suindicate decisioni del
TAR del Lazio furono in numerose occasioni respinti;
solo nel maggio 1994 la VI sezione
del Consiglio di Stato ha accolto un ricorso
del Ministro della pubblica istruzione con
riferimento alla tardività con cui sarebbero
stati presentati i ricorsi accolti dal tribunale amministrativo regionale;
nel corso del 1995 si sono avuti sulla
stessa materia ulteriori e contraddittori
pronunciamenti del Consiglio di Stato;
diverse centinaia di docenti già nominati in ruolo e in servizio per un numero considerevole di anni vengono successivamente licenziati in conseguenza
della sopra descritta situazione —:
quali iniziative intenda assumere il
Ministro in riferimento a una situazione
causata da omissioni e da erronee interpretazioni dell'amministrazione scolastica
e se non ritenga di dover accogliere, in sede
la ditta Sambonet di Vercelli, nota in
tutto il mondo per la sua pregiata produzione di posateria e vasellame, sta attraversando una grave crisi di natura finanziaria che rischia di provocare la chiusura
dell'attività e la conseguente perdita di
centoventi posti di lavoro;
di detta critica situazione è stato interessato il Comitato per il coordinamento
delle iniziative per l'occupazione presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri;
gli effetti che ne deriverebbero per
l'intera economia vercellese sarebbero disastrosi per una comunità che sta già pagando prezzi altissimi — :
se il Governo e i ministri competenti
non ritengano necessario ed urgente un
intervento atto a scongiurare una simile
eventualità e per evitare che il nuovo azionista di controllo (il francese signor Besan9on) possa « appropriarsi » di un marchio di fama internazionale per poi portare la produzione in Francia. (4-01814)
CAMBURSANO. - Al Ministro di grazia
e giustizia. — Per sapere - premesso che:
informazioni giornalistiche hanno
diffuso la notizia secondo cui il Censis ed
il ministero di grazia e giustizia ritengono
che le sedi di tribunali di minore entità
debbano essere accorpati a quella del capoluogo;
nell'elenco allegato allo studio condotto dallo stesso Censis risultano da chiudere i tribunali di Pinerolo e di Ivrea;
la struttura di Pinerolo e stata recentemente ristrutturata, con notevoli investi-
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1411
-
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10
Camera dei Deputati
LUGLIO
1996
menti da parte dello Stato; pertanto i locali
risultano idonei e funzionali alle esigenze
del servizio;
quando avrà fine 1'« occupazione »
della base di San Damiano da parte dei
militari tedeschi.
(4-01816)
le strutture di Pinerolo e di Ivrea
funzionano bene ed hanno una giurisdizione che copre in gran parte un territorio
montano, i cui cittadini si vedrebbero costretti a spostarsi a Torino tra tanti disagi
e costi — :
SINISCALCHI. - Ai Ministri dell'interno
e di grazia e giustizia- — Per sapere —
premesso che:
se non ritenga di rivedere la propria
posizione, mantenendo funzionanti i citati
tribunali decentrati della provincia di Torino.
(4-01815)
con delibera n. 175 del 17 settembre
1980 il comune di Napoli acquistò un
immobile per uso uffici comunali al prezzo
di lire 2.251.395.000;
poche settimane dopo, in seguito al
sisma, l'immobile, ancora incompleto e allo
stato grezzo, venne occupato da famiglie di
DANIELI. — Al Presidente del Consiglio sfollati le cui abitazioni erano state gravedei ministri, ai ministri della difesa, delle mente danneggiate dal terremoto;
finanze e del tesoro. — Per sapere — preil comune di Napoli, considerata la
messo che:
gravità della situazione, con delibera
in data 5 luglio ultimo scorso si è
svolta presso la base aerea di San Damiano
(PC) la visita del sottosegretario alla difesa
onorevole (Gianni Rivera), il quale, giunto
presso la base — secondo quanto comunicato dalla stampa locale - « per rendersi
conto in prima persona dell'attività che
viene svolta quotidianamente in una base
aerea militare, per toccare con mano la
realtà e la vita dell'aeroporto piacentino »,
è salito a bordo di un aereo Tornado ed ha
volato per un'ora sulla pianura Padana
dicendosi — all'atterraggio — soddisfatto
dell'emozionante esperienza;
la missione volante del sottosegretario
ha seguito di qualche settimana quella del
presidente della regione Lombardia (Roberto Formigoni);
la presenza degli aerei Tornado nella
base aerea piacentina ha creato e crea da
tempo notevoli disagi e proteste da parte
delle popolazioni interessate, a causa dell'inquinamento acustico ed atmosferico
prodotto da continui decolli, attcrraggi od
assordanti prove motori, ulteriormente accentuatosi con l'arrivo dei cacciabombardieri tedeschi — :
quale sia il costo per il contribuente
dovuto all'impiego di aerei Tornado per
ciascuna ora di volo;
n. 322 del 17 febbraio 1981 modificò la
destinazione d'uso del fabbricato, già requisito con ordinanza sindacale del 12
dicembre 1980, in alloggi per terremotati e
senza tetto ed autorizzò la società Risanamento a realizzare nello stesso stabile
trenta alloggi da assegnare agli occupati
censiti;
i lavori di completamento vennero
ultimati in data 30 agosto 1982 e gli assegnatari, durante l'intero arco dei lavori,
non abbandonarono mai l'immobile;
con delibera n. 267 del 10 aprile
1981, il comune di Napoli, riconosciuto lo
status di cittadini senza tetto terremotati,
ordinò l'assegnazione provvisoria dei
trenta alloggi specificando i nominativi degli assegnatari;
gli assegnatari si costituirono in comitato e, attraverso il Sunia, promossero il
perfezionamento dei contratti di fitto;
dal 1985 al 1989 gli assegnatari hanno
intrapreso invano continue iniziative per
regolarizzare la loro posizione contrattuale, senza trovare risposte concrete da
parte dei competenti uffici comunali;
gli inquilini a causa del precario status di assegnatari provvisori sono stati
esclusi dall'ufficio « commissione alloggi »
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1412
AI RESOCONTI
dalla partecipazione al bando per assegnazione di alloggi pubblici e sono stati considerati « rinunciatari »;
con sentenza n. 7136 del 1985 il tribunale di Napoli ha dichiarato la risoluzione del contratto di compravendita delPimmobile in oggetto poiché il comune di
Napoli non ha mai provveduto a corrispondere il prezzo;
la società Risanamento, tornata legittima proprietaria dell'immobile anzidetto
in data 11 giugno 1996, ha dato avviso agli
assegnatari dell'inizio del procedimento di
esecuzione in danno del comune di Napoli
relativo al rilascio del fabbricato —:
quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano adottare al fine di scongiurare una grave ingiustizia sostanziale
che si concretizzerebbe nel procedimento
di sfratto, mediante il quale le sedici famiglie assegnatarie si troverebbero prive di
abitazione;
se i Ministri non ritengano al contrario necessario provvedere alla sospensione
di qualsiasi procedura d'urgenza, al fine di
tutelare il diritto delle suddette famiglie ad
abitare una casa loro assegnata da circa 15
anni.
(4-01817)
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al
Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che:
le recenti modifiche in tema di prescrizione dei farmaci ai loro assistiti da
parte dei medici di base comportano per
questi ultimi un onere non a fatica immaginabile, solo a considerare che su di essi
medici incombe l'obbligo di prescrivere al
paziente quella particolare specialità farmaceutica che, a parità di principio attivo,
sia la meno costosa tra quelle risultanti dal
prontuario;
tuttavia, poiché alla data odierna non
è disponibile un elenco delle specialità
catalogate in base al principio attivo che le
caratterizza, risulta impensabile addossare
al medico l'obbligo di scorrere l'intero
prontuario ogni qual volta egli debba procedere alla prescrizione di un farmaco pur
di individuare quello di minor costo - :
Camera dei Deputati
— SEDUTE DEL
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LUGLIO
1996
quali siano i provvedimenti che il
ministero intenda assumere immediatamente per agevolare nella loro attività i
medici di base, e in ogni caso, se intenda
procedere alla pubblicazione di un prontuario nel quale siano catalogate tutte le
specialità farmaceutiche in base al principio attivo nelle stesse contenute. (4-01818)
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al
Ministro dei trasporti e della navigazione. —
Per sapere — premesso che:
sulla tratta ferroviaria Biella-Santhià
e Biella-Novara operano treni entrati in
funzione nel 1965;
per percorrere i 51 chilometri che
dividono la stazione di Biella da quella
Novara il tempo medio è di circa un'ora,
mentre per percorrere i 27 chilometri fra
la stazione di Biella e quella di Santhià il
tempo medio è di circa trenta minuti;
l'importanza economico-sociale dell'area biellese non è certo compatibile con
una struttura ferroviaria assolutamente
inadeguata;
numerosi ministri hanno ripetuto,
tanto frequentemente quanto vanamente,
la promessa di cambiare quanto meno le
motrici — :
se non ritenga di intervenire presso
l'ente ferrovie dello Stato per una valorizzazione complessiva dei collegamenti ferroviari del biellese e se non si ritenga di
richiedere, quanto meno, l'immediata sostituzione delle motrici;
se non ritenga di sollecitare un poderoso intervento affinché il trasporto ferroviario da e per il biellese trovi adeguate
strutture tecniche in grado di rispondere
con efficienza alla domanda proveniente
dai privati e dalle imprese.
(4-01819)
CENTO. — Ai Ministri dell'interno e dei
lavori pubblici con incarico per le aree
urbane. — Per sapere - premesso che:
a Roma è ripresa in maniera massiccia la vendita di fabbricati immobiliari da
parte di enti soggetti al controllo pubblico;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
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-
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10
anche l'Istituto opere religiose (Ior)
ha già provveduto alla vendita di gran
parte del proprio patrimonio immobiliare;
circa quindici famiglie non hanno potuto acquistare;
nonostante l'impegno preso dallo Ior
a non vendere o a vendere solo ad esterni
che non fossero in condizioni di necessità,
si sono verificate invece proprio vendite a
persone esterne con lo sfratto in corso,
privilegiando così la necessità « esterna »
rispetto ai diritti degli « interni » più bisognosi;
non si è potuto accedere alla concessione di mutui agevolati alle famiglie meno
abbienti per l'acquisto degli appartamenti,
per il mancato rifinanziamento specifico
da parte del Governo dovuto in base alla
legge n. 457 del 1978 - :
se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno promuovere un incontro
con lo Ior affinché mantenga gli impegni
assunti nei confronti delle famiglie meno
abbienti nel senso di non vendere all'esterno dei loro appartamenti e promuovere altresì le procedure per un tempestivo
rifinanziamento specifico, che assicuri
l'erogazione di mutui agevolati in base alla
legge n. 457 del 1978.
(4-01820)
Camera dei Deputati
LUGLIO
1996
per quali motivi nella conferenza
siano presenti cinque rappresentanti delle
« città individuate dall'articolo 17 della
legge 142 del 1990 » e nessuno delle comunità montane di cui agli articoli 28 e 29
della medesima legge;
se non ritenga, quindi, con urgenza
pervenire ad utili modifiche del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri che
tengano conto delle predette osservazioni
e, soprattutto, degli enti locali montani,
tramite la loro associazione nazionale, anche in considerazione della rilevanza che
la gestione della montagna assume sempre
più nel Paese e della necessità di dare
attuazione concreta alle politiche indicate
dalla legge n. 97 del 1994.
(4-01821)
FIORONI. - Al Ministro della pubblica
istruzione. — Per sapere - premesso che:
il piano di razionalizzazione della
rete scolastica per l'anno 1996/1997 relativo alle scuole di istruzione secondaria di
primo grado, presentato dal provveditorato
agli studi di Viterbo, prevede: a) la revoca
dell'autonomia della scuola media « Pinzi »
di Viterbo, con aggregazione alla scuola
media « Fantappiè »; b) la soppressione
delle sezioni distaccate di Onano, Cellere,
Bassano in Teverina, Villa S. Giovanni in
Tuscia, Latera; c) la creazione di scuole
PISTELLI. — Al Presidente del Consiglio
onnicomprensive a Canino e Acquapendei ministri — Per conoscere:
dente in luogo delle attuali scuole medie; d)
la
soppressione della direzione didattica
quali siano le ragioni che hanno indel
secondo circolo di Viterbo;
dotto a costituire la conferenza Stato-città
ed autonomie locali con la presenza dei
il consiglio scolastico provinciale di
presidenti ed altri rappresentanti dell'Anci
Viterbo
ha espresso parere non favorevole
e dell'Upi, emargiando l'Uncem che, come
alla
soppressione,
pur se con gradualità,
ha dimostrato l'esito del suo recente congresso nazionale, è rappresentante quali- dei gruppi di classe di Onano, Cellere,
ficata ed autorevole dei comuni e degli altri Bassano in Teverina, Villa S. Giovanni in
enti locali della montagna italiana, terri- Tuscia, Latera, in primo luogo perché, in
torio che riguarda oltre la metà del Paese alcune realtà rurali, la scuola rimane uno
dei pochi legami culturali esistenti nel
con più di dieci milioni di abitanti;
paese; in secondo luogo perché la cosidper quali ragioni il decreto del Pre- detta gradualità, invece di diminuire per le
sidente del Consiglio dei ministri istitutivo comunità interessate i costi, i sacrifici e i
non faccia riferimento ai « comuni », bensì disservizi, di fatto li amplifica, con l'aggraalle « città », entità non citata dalla Costi- vante di far proliferare le cattedre orario
tuzione;
esterne. Ha altresì espresso parere negativo
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1414
AI RESOCONTI —
circa la perdita della autonomia della
scuola media « Pinzi », ritenendo che è
possibile la coesistenza delle due scuole
medie senza alcun pericolo di sottodimensionamenti;
per quanto riguarda le « verticalizzazioni » di Canino e Acquapendente, il consiglio scolastico provinciale ha manifestato
parere nettamente contrario, rilevando che
allo stato attuale della normativa non vi è
alcuna disposizione che giustifichi operazioni del genere trattandosi di scuole non
sottodimensionate, né situate in zone di
montagna con vie di comunicazione difficili;
infine il consiglio scolastico provinciale ha espresso parere negativo per la
soppressione del secondo circolo di Viterbo
perchè il suddetto circolo rientra nei parametri previsti dalla normativa vigente e
perché il circolo medesimo ha in organico
di diritto, nell'anno 1995/1996, cinquantadue insegnanti tra scuola elementare e
scuola materna, rientrando di conseguenza
nei parametri della normativa vigente - :
se ritenga di accogliere le osservazioni
del consiglio scolastico provinciale di Viterbo, e di adottare i provvedimenti conseguenti.
(4-01822)
BERGAMO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e
della previdenza sociale. — Per sapere —
premesso che:
in data 5 luglio 1996 su un quotidiano
calabrese è apparsa una vignetta che indica
come in Calabria cresca l'occupazione;
l'articolista si riferiva però al fatto
che nei giorni precedenti alcuni operai
dell'Isotta Fraschini avevano « occupato »
la stazione ferroviaria, avevano « occupato » l'autostrada e avevano « occupato » un
comune, per protestare per le chiusura
della fabbrica stessa;
i dati della Banca d'Italia, che di
recente sono stati resi noti e che si rife-
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
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LUGLIO
1996
riscono all'andamento dell'economia in Calabria nel 1995, sono praticamente disastrosi;
il tasso della disoccupazione dall'ottobre del 1994 all'ottobre del 1995 è passato dal 22,2 per cento al 25,5 per cento,
per cui il numero degli occupati è sceso del
3 per cento, mentre nel resto dell'Italia la
percentuale si aggira attorno al 12 per
cento;
per quanto riguarda il lavoro femminile il dato desolante è riferito al superamento del 35 per cento della disoccupazione;
sempre nello stesso periodo di tempo,
il numero degli occupati è diminuito di 27
mila unità;
qualche dato positivo, anche se si
lamenta fortemente la scarsa cultura associativistica, lontananza dai mercati e insufficienza di infrastrutture, viene dalla
zootecnica e dalla produzione vitivinicola;
dal turismo, per via dell'ottima politica di
promozione da parte dell'assessorato preposto; dall'edilizia, in quanto vi è stato un
incremento nelle gare dall'appalto delle
opere pubbliche bandite dalla regione, anche se sarà difficile determinare l'effettiva
apertura dei cantieri a causa della pesante
burocrazia;
il mercato finanziario oramai è collassato per le sofferenze che hanno raggiunto il record di oltre 3.500 miliardi di
lire, anche a causa del forte costo del
denaro che in questa regione è superiore di
3,5 punti rispetto al resto dell'Italia - :
quali misure urgenti intenda adottare
il Ministro del lavoro per innescare nella
regione un meccanismo che incentivi e
realizzi lo sviluppo economico e per far si
che si concretizzino i programmi dell'Ulivo
a favore dell'occupazione nel Mezzogiorno
ed in Calabria in particolare;
quali opere, di concerto con gli altri
Ministri, si intendano avviare per colmare
il gap delle distanze e la scarsezza delle
infrastrutture che potrebbero creare le
condizioni di un reale sviluppo economico,
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
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AI RESOCONTI
che non può non essere anche sociale e
culturale.
(4-01823)
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—
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la Telecom Italia è una delle aziende
più solide, considerate le sue strutture tecniche, il personale qualificato in dotazione
e i bilanci attivi pubblicati;
BIELLI. — Ai Ministri dei lavori pubblici
negli ultimi due anni la suddetta soe dei trasporti e della navigazione. — Per cietà ha fatto ricorso, sempre con maggiore
sapere — premesso che:
frequenza, a « consulenze esterne », nonola strada statale n. 10 « Bidentina » stante annoveri nei ruoli del proprio perera stata inserita nelle scelte prioritarie di sonale validi e preparati dirigenti - :
intervento della regione Emilia-Romagna,
quali e quante siano le consulenze
intervento sottoposto all'Enas almeno per esterne nell'anno 1995, quante preventiquanto attiene i finanziamenti dei progetti vate e poi commissionate nell'anno 1996;
nei due « punti neri », in località Suasia e
quali siano i singoli nominativi o i
Tombina;
gruppi di consulenti chiamati, con quali
la « Bidentina » è una strada statale qualifiche e per quale branca specifica, e
percorsa da un traffico che non è solo quale l'ammontare della relativa spesa;
locale, anzi sempre più ha assunto connoquale sia la documentazione cartolare
tati nazionali; infatti costituisce un colleprobante
le consulenze richieste e dove sia
gamento con la E45, con il parco nazionale
delle foreste casentinesi, con la foresta reperibile;
della Lama, con la diga di Ridracoli e
quali provvedimenti si intendano
mette in rapporto la provincia di Forlì con adottare, qualora le consulenze accertate
Arezzo;
risultino « di comodo », nei confronti di chi
sono queste zone di grande interesse dispone e impegna impropriamente il da(4-01825)
turistico e la strada statale n. 10 sopporta naro pubblico.
un traffico veicolare di grande entità, che
si somma al traffico determinato dagli
insediamenti artigiano-industriali della
vallata del Bidente;
risposte positive erano pervenute dalPEnas nazionale e dal compartimento di
Bologna, per avviare la fase esecutiva dei
due progetti menzionati — :
se le priorità indicate siano rimaste
invariate;
se sussistano ostacoli per il finanziamento delle due opere della Suasia e della
Tombina;
quali iniziative e provvedimenti il Governo intenda predisporre per far fronte
ad una situazione che non rappresenta
solo una priorità, ma una vera e propria
emergenza.
(4-01824)
PAMPO. - Al Ministro delle poste e delle
telecomunicazioni. — Per sapere - premesso che:
LUCCHESE. - Al Ministro dei trasporti
e della navigazione. — Per sapere — premesso che:
l'ultimo aumento delle tariffe ferroviarie è stato praticato lo scorso anno ed in
una misura abbastanza rilevante;
gli stessi lavoratori pendolari non
possono subire una ulteriore spesa, che
peserebbe sui loro già miseri emolumenti;
non è tollerabile lo spreco di denaro
delle ferrovie in pubblicità assurde, che
offendono l'intelligenza della gente — :
se intenda respingere la richiesta del
Presidente dell'ente ferrovie, che osa chiedere un ulteriore aumento del 10 per cento
delle tariffe ferroviarie;
se il presidente delle ferrovie, visto
che non ha saputo dare un servizio celere,
dignitoso e decente alle popolazioni del
meridione d'Italia, Sicilia in primo luogo,
non ritenga di dovere risarcire i viaggiatori
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
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che si avventurano nei vagoni sporchi e
insalubri che vengono utilizzati per il meridione, in viaggi lunghi ed estenuanti,
della durata di 14 ore;
parere favorevole all'allargamento di via
della Crescenza e del relativo ponte, chiedendo in proposito l'intervento delle autorità competenti;
se non intenda invitare il Presidente
dell'ente ferrovie, che ha scaricato decine
di migliaia di lavoratori in prepensionamento sulle spalle dei contribuenti che ha
usufruito della cassa integrazione, a non
assumere nuovi dirigenti con contratti da
nababbi, che vanno dai duecento ai quattrocento milioni l'anno e a non erogare ai
suoi collaboratori indennità di svariati milioni di lire;
c) a Labaro è urgente realizzare
una piazza da adibire a parcheggio tra via
Veientana Vetere e via del Labaro; a riguardo si fa presente che questo grande
quartiere della periferia di Roma nord è in
continua espansione, sia demografica che
edilizia, che provoca problemi alla viabilità; inoltre, si fa presente che il consiglio
della XX circoscrizione ha espresso parere
favorevole, nella risoluzione numero 8 del
6 febbraio 1996, alla realizzazione di tale
piazza;
se il Ministro non ritenga sia il caso
di nominare una commissione d'inchiesta
sull'operato e sulle spese dell'ente ferrovie
almeno in questi ultimi cinque anni.
(4-01826)
STORACE. - Al Ministro dell'interno. —
Per sapere — premesso che:
la situazione generale della viabilità
nella città di Roma ha raggiunto gravi
livelli di degrado, tali da porre a repentaglio la salute e la stessa incolumità dei
cittadini, la salubrità ambientale e lo sviluppo delle attività produttive;
a titolo esemplificativo, si può ricordare che:
a) in via Cadiolo è impellente sistemare il manto stradale, lamentandosi altresì i cittadini ivi residenti degli inconvenienti derivanti dal parcheggio selvaggio
degli autoveicoli che stringono d'assedio
l'hotel Hilton duranti i congressi che vi si
svolgono durante l'anno;
b) in via della Crescenza è necessario migliorare il collegamento viario tra
via di Grottarossa e via di Due Ponti,
essendo una strada molto pericolosa in cui
si formano, durante le ore di punta, lunghe
file anche a causa di uno stretto ponte che
impedisce il passaggio contemporaneo di
autoveicoli procedenti in senso contrario;
si ricorda al riguardo che il consiglio della
XX circoscrizione ha approvato la specifica risoluzione sull'argomento esprimendo
d) alcune centinaia di abitanti di
Labaro hanno sottoscritto una petizione
avverso l'ordinanza n. 517 del 24 luglio
1991, nella quale si relazionava ampiamente quelli che erano stati i problemi
sorti dopo l'entrata in vigore della citata
ordinanza; inoltre, a distanza di quasi cinque anni dall'entrata in vigore della citata
delibera, la situazione non è affatto mutata, bensì ha incrementato alcune problematiche, più in particolare quella del traffico e del crollo delle relative attività commerciali dislocate nel quartiere;
e) frequenti sono gli incidenti, che
vedono soprattutto coinvolti ciclomotori,
talvolta con esiti tragici, dovuti al pessimo
stato di manutenzione del manto stradale
viario cittadino;
è al riguardo di tutta evidenza l'inerzia e l'inefficienza delle autorità locali, che
non risulta abbiano assunto allo stato attuale fattive iniziative per risolvere i problemi sopra esposti e che anzi sembrano
colpevolmente inerti di fronte all'esigenza
di tutelare gli interessi generali sopra evidenziati —:
quali iniziative si intenda assumere
perché siano pienamente tutelate le esigenze primarie dei cittadini e degli operatori del commercio sopra indicate;
se non ritenga necessario ed urgente
porre allo studio progetti ed iniziative con-
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1417
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
crete che consentano di risolvere globalmente la situazione della viabilità romana;
se non ritenga che gli organi preposti
all'amministrazione del comune abbiano,
con la loro palese inerzia, violato ripetutamente precisi obblighi di legge;
in caso positivo, quali conseguenti misure intenda adottare in proposito.
(4-01827)
Camera dei Deputati
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LUGLIO
1996
incendi della regione Campania, per il
triennio 1996-1998, risulterebbe essere inserito, quale comando stazione forestale
dipendente dal coordinamento provinciale
Cfs di Napoli, quello di Torre del Greco;
a detto comando stazione forestale
risulta, nel piano di cui sopra, essere attribuito il numero telefonico 081/8825063;
SINISCALCHI. - Al Ministro della sanità. — Per sapere - premesso che:
tale recapito telefonico, da un controllo effettuato presso la Telecom di Napoli, risulterebbe essere intestato a un privato, tale Carlo Sangiovanni, abitante in
Via De Bottis 51 a Torre del Greco;
risulta all'interrogante che l'unità
operativa di salute mentale del distretto 51
della Asl 1 di Napoli presenta da tempo
una serie di problemi che penalizzano di
fatto l'attività di tale struttura operativa;
le competenti funzioni del comando
stazione forestale di Torre del Greco risultano trasferite a quello di Ottaviano
(NA);
i locali a disposizione dell'unità operativa sono totalmente insufficienti e tale
carenza determina sovraffollamento ai limiti della vivibilità, lunghe spasmodiche
attese da parte dei medici e dei pazienti
per effettuare le visite, che, spesso, avvengono in luoghi occasionali e di passaggio,
certamente inadeguati;
la preoccupante assenza dei mezzi di
trasporto per il servizio territoriale di attività domiciliare comporta una pesante
penalizzazione per quella parte dell'utenza
che, causa della particolare gravità della
patologia, non può autonomamente recarsi
presso l'unità operativa — :
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di far cessare tali pericolose carenze strutturali, che
rischiano di frustare irreparabilmente l'attività e l'impegno del pesonale medico e
paramedico e di danneggiare pesantemente
tutti i pazienti che fruiscono dell'unità
operativa.
(4-01828)
PECORARO SCANIO. - Al Ministro
delle risorse agricole, alimentari e forestali.
— Per sapere — premesso che:
nel piano pluriennale di difesa e conservazione del patrimonio boschivo dagli
in relazione al nuovo piano pluriennale, sopra accennato, risulta gravissimo
che un comando stazione forestale inesistente risulti ancora in atti ufficiali - :
quali provvedimenti urgenti intenda
adottare affinché il comando stazione forestale di Torre del Greco non venga più
inserito quale unità operativa del Corpo
forestale dello Stato.
(4-01829)
PECORARO SCANIO. - Al Ministro
della sanità. — Per sapere — premesso che:
l'istituto per i tumori « Pascale » è
stato storicamente uno dei migliori nel suo
settore nella città di Napoli;
il piano di risanamento della regione
Campania prevede, al contrario, la valorizzazione del solo secondo policlinico
come polo oncologico;
ciò significherebbe perdere alcune
competenze di rilievo e vanificherebbe
l'importante lavoro svolto fin qui in questi
ultimi anni — :
quali iniziative intenda adottare a difesa di un istituto di grande prestigio come
quello citato.
(4-01830)
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1418
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI —
SEDUTE DEL
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LUGLIO
1996
PECORARO SCANIO. - Ai Ministri del- sostegno, non consente agli insegnanti lul'interno e di grazia e giustizia. — Per sapere cani di poter conseguire le necessarie qualifiche per l'inserimento nel mondo della
— premesso che:
scuola, occorrendo recarsi in ambiti extrala procura della Repubblica di Porregionali per poterla ottenere, con aggravi
denone ha inviato, nei giorni scorsi, venti
di spesa per gli stessi - :
avvisi di garanzia ad altrettanti funzionari
e agenti della questura di Pordenone con
quali siano i motivi della mancata
varie e pesanti ipotesi d'accusa,
autorizzazione dei corsi di sostegno da
in particolare è stato contestato il parte del provveditore agli studi di Potenza
reato di abuso di potere nell'esercizio delle e quali provvedimenti vorrà adottare in
proprie funzioni in quanto avrebbero in- merito alla questione suesposta. (4-01832)
dotto alcune ragazze, che necessitavano del
nullaosta per poter lavorare in Italia, a
prostituirsi con gli stessi in cambio, appunto, dell'ottenimento del documento citato;
a quanto pare la citata questura già in
altre occasioni era stata fatta oggetto di
critiche e sospetti circa l'operato di alcuni
dipendenti;
il consigliere comunale di Pordenone,
Danilo Poci, nello scorso maggio ha presentato denuncia al sostituto procuratore
della Repubblica di Pordenone, Raffaele
Tito, alcuni fatti riguardanti agenti della
stessa questura - :
se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritengano, nell'ambito delle rispettive competenze, di attivare le necessarie procedure per far
piena luce sui fatti citati in premessa.
(4-01831)
MOLINARI. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere — premesso
che:
il provveditore agli studi della provincia di Potenza non ha decretato per
l'anno 1996-1997 l'istituzione di corsi di
sostegno per insegnanti;
nonostante i ripetuti incontri tenutesi
su richiesta delle organizzazioni sindacali,
il provveditore ha ribadito la non possibilità a tenere i suddetti corsi;
la difficile situazione occupazionale
del Sud dell'Italia e della Basilicata e la
mancata autorizzazione di tenere i corsi di
BORGHEZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno.
— Per sapere — premesso che:
i mezzi d'informazione hanno pubblicato con evidenza la notizia di un atterraggio fortunoso effettuato da un aereo
« Falcon » della compagnia Cai cioè dei
servizi segreti, che trasportava a Roma il
Ministro dei lavori pubblici Antonio Di
Pietro ed alcuni suoi collaboratori - :
chi abbia autorizzato tale « missione »;
se il Governo non intenda - così
come preannunziato per l'utilizzazione
delle scorte - regolamentare secondo criteri di estremo rigore l'utilizzazione del
cosiddetto « aereo blu » di Stato da parte
dei suoi membri, nel quadro di una politica
seriamente indirizzata ai tagli degli sprechi, così da evitare che, come nel caso di
specie, Ministri, sottosegretari e, a maggior
ragione, loro collaboratori, per spostamenti di routine impieghino mezzi che
devono essere considerati di uso eccezionale.
(4-01833)
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al
Presidente del Consiglio dei ministri. — Per
sapere — premesso che:
l'Agenzia Ansa, in data 3 luglio 1996,
ha diffuso una dichiarazione resa dal Ministro della sanità onorevole Bindi relativa
alla iniziativa delle maggiori aziende farmaceutiche di diffondere la loro tesi in
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1419
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
ordine ai recenti provvedimenti governativi
relativi al prezzo dei prodotti medicinali;
il Ministro, commentando l'acquisto
degli spazi sulle pagine dei giornali nazionali, secondo l'Ansa ha testualmente affermato, riferendosi alla manovra governativa: « Se fosse già stata approvata, non
avrebbero avuto i soldi per dire quelle
cose »;
il contenuto di supponenza, di irrisione nei confronti di una protesta, condivisibile o meno, ma comunque legittima
da parte delle aziende farmaceutiche, mal
si concilia con la caratteristica di equilibrio
che un Ministro della Repubblica deve
costantemente mantenere in ragione del
peso specifico che ogni sua affermazione
finisce per riflettere nel mondo dell'informazione, mentre invece, il diritto di polemizzare, necessariamente riconosciuto anche ai rappresentanti del Governo, deve
esprimersi attraverso l'analisi dei contenuti
e non già attraverso asperità polemiche;
inoltre, la frase, particolarmente infelice, rivela una sorta di « animus nocendo » che non può albergare in colui che
rappresenta il Governo della Repubblica - :
quale giudizio egli esprima relativamente alla frase pronunciata dal Ministro
onorevole Bindi e se non ritenga di dover
richiamare il Ministro medesimo ad un
maggior rispetto dei princìpi di equilibrio
che debbono regolare l'attività quotidiana
dei rappresentanti del Governo, in particolare rassicurando le industrie farmaceutiche, nei confronti delle quali possono
sussistere anche inconciliabili difformità di
vedute, che non sussiste un pregiudiziale
ed ideologico atteggiamento di ostilità.
(4-01834)
Camera dei Deputati
10
LUGLIO
1996
l'Aran (Agenzia per la rappresentanza
negoziale delle pubbliche amministrazioni), con lettera circolare prot. n. 2870 del
27 luglio 1995, inviata a tutte le amministrazioni centrali dello Stato, in relazione
all'erogazione dell'indennità di amministrazione di cui all'articolo 34 del contratto
collettivo nazionale di lavoro, comparto
ministeri, precisa testualmente: « al personale assegnato a qualsiasi titolo ad amministrazione diversa da quella di appartenenza va corrisposta l'indennità dell'amministrazione presso la quale il dipendente
presta servizio »;
il ministero del tesoro, con telegramma n. 199466 del 4 dicembre 1995,
allo scopo di rimuovere i dubbi emersi in
ordine all'individuazione del soggetto erogatore della predetta indennità, chiarisce:
« ... per personale comandato et fuori ruolo
proveniente da amministrazioni diverse da
comparto Ministeri compete indennità stabilita per amministrazione di destinazione
da corrispondere da quest'ultima ... »;
l'Ente poste italiane non rientra nel
comparto ministeri (né vi rientrava nella
vecchia veste giuridica di amministrazione
poste e telegrafi), per cui appare ovvio che
ai suoi dipendenti assegnati al ministero
dell'ambiente l'indennità sia da questo corrisposta;
a tutt'oggi, però, tale ministero risulta
inadempiente, mentre altri dipendenti dell'ente poste italiane, comandati presso altri
ministeri (compreso quello del tesoro), già
da tempo percepiscono l'indennità in questione - :
quali immediati provvedimenti intenda adottare, con l'urgenza che il problema richiede, per sanare l'ingiustizia sopra rappresentata.
(4-01835)
PISTELLI. — Ai Ministri di grazia e
PAMPO. — Al Ministro dell'ambiente. — giustizia e dell'interno. — Per sapere Per sapere - premesso che:
premesso che:
taluni dipendenti dell'Ente poste italiane prestano servizio, in quanto comandati, presso il Ministero dell'ambiente;
dal 12 novembre 1996, dovrebbe
prendere il via un importante processo
contro la mafia;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1420
AI RESOCONTI —
tale processo dovrebbe svolgersi nell'aula di Santa Verdiana a Firenze, nel
pieno centro cittadino, a pochi metri dalla
storica piazza di Santa Croce, nel cuore
delle attività commerciali e artigianali;
l'avvio di questo dibattimento è il
frutto dell'attento e puntuale lavoro di
indagine della procura della Repubblica
fiorentina e degli organi inquirenti, cui
deve andare il plauso e il ringraziamento
di tutti i cittadini e delle istituzioni, in
primo luogo del Parlamento per l'attività
svolta;
il processo durerà almeno un anno;
per garantire la sicurezza dello svolgimento dello stesso, saranno impiegati oltre un centinaio di agenti ogni giorno,
cosicché un intero quartiere cittadino verrebbe blindato, con costi economici e sociali particolarmente elevati;
a Firenze è disponibile un altro sito,
la palestra del carcere di Sollicciano, altamente sicuro per lo svolgimento di un
processo della rilevanza di quello che si
apre il 12 novembre 1996 — :
se non ritengano plausibile uno spostamento dell'attività dibattimentale dall'aula di Santa Verdiana alla palestra del
carcere di Sollicciano, spostamento che
comporterebbe un duplice vantaggio: un
consistente risparmio in uomini e mezzi e,
al contempo, l'eliminazione di danni economici e sociali a un intero quartiere della
città.
(4-01836)
SCHMID, OLIVIERI e DETOMAS. - Al
Ministro delle poste e telecomunicazioni —
Per conoscere — premesso che:
come riportato dal giornale Alto Adige
del giorno 9 luglio 1996 il Presidente della
giunta provinciale dell'Alto Adige Durnwalder, in occasione dell'incontro con il Ministro Maccanico, ha chiesto che « giornali
radio e telegiornali Rai locali non siano più
a respiro regionale ma vengano differenziati per le due provincie di Trento e
Bolzano »;
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
10
LUGLIO
1996
questo significa un atto politico grave,
perché impone di troncare rapporti culturali e informativi, consolidati positivamente nel tempo, non solo con la comunità
italiana, ma anche con quella sudtirolese e
ladina altoatesina con il mondo trentino e
viceversa;
questo obiettivo politico di separazione culturale e informativo fra le due
province va pericolosamente in parallelo
con quello indicato dalla Svp di abolizione
dell'istituto della regione, minando così il
sistema autonomistico trilaterale che è
fondamento della convivenza. Per queste
ragioni, il servizio regionale radiotelevisivo
della Rai del Trentino-Alto Adige non solo
non va spaccato, ma va potenziato assegnando spazi maggiori rispetto a quelli
esistenti oggettivamente insufficienti;
oltre a ciò, stando a quanto scritto in
un comunicato stampa della giunta provinciale altoatesina, sembra che il Ministro
Maccanico abbia accolto l'interpretazione
dell'amministrazione provinciale secondo
il quale i ripetitori installati della Ras in
Alto Adige « non debbono sottostare alla
legge Mammì e pertanto all'autorizzazione
del Ministero delle poste »;
in altre parole, alla Ras sarebbe consentito la totale libertà d'azione, mentre i
privati (ed in parte la stessa Rai), in attesa
di un piano di ripartizione delle frequenze,
che avrebbe dovuto essere completato entro il 1992, e che il Ministero non ha mai
approntato, per l'autorizzazione di nuovi
impianti devono attendere specifiche autorizzazioni ministeriali per altro sistematicamente negate:
quali impegni abbia assunto il Ministro interrogato con il presidente della
giunta provinciale di Bolzano e quale sia la
sua opinione sulle questioni indicate.
(4-01837)
BOGHETTA. - Al Ministro delle finanze. — Per sapere — premesso che:
nell'ambito del piano di salvataggio
del Banco di Napoli a carico del tesoro per
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1421
AI RESOCONTI —
oltre 2.300 miliardi (cui contribuiranno
per 1.500 miliardi altre banche), c'è una
situazione particolare da evidenziare: il
compenso « fuori mercato » del direttore
generale Federico Pepe;
chiamato un anno fa per ristrutturare
l'Istituto, il professor Pepe ha evidenziato
più di 4.000 miliardi di perdite nella gestione creditizia; ora si viene a sapere che
ha chiesto ed ottenuto un appannaggio di
oltre 10 miliardi per un contratto di cinque
anni presso l'istituto;
si tratta di un compenso superiore ai
due miliardi all'anno (oltre alle spese iniziali di trasloco e ad un alloggio facoltoso
pagato dalla banca);
il professor Pepe si trova ora in una
situazione particolarmente delicata: deve
negoziare, per ordine del tesoro, una drastica riduzione degli emolumenti, delle
pensioni, delle retribuzioni di tutto il personale del Banco di Napoli (dodici mila
persone). Ma il professor Pepe si trova in
una posizione di privilegio a livello nazionale (e forse internazionale), essendo il più
pagato dei banchieri. Per una singolare
coincidenza, è il più pagato nella banca che
ha adesso il più negativo andamento, anche
durante la sua personale gestione 1996
(circa 300 miliardi di perdite nei primi due
mesi di quest'anno) - :
perché il ministero del tesoro,
azionista del Banco di Napoli, consenta
una così alta retribuzione del dottor
Pepe, dal momento che essa è circa il
doppio di quella percepita annualmente
dai medesimi responsabili della gestione
di altre più importanti banche sia pubbliche che private.
(4-01838)
MAMMOLA. — Al Ministro dell'industria, commercio ed artigianato. — Per sapere - premesso che:
la direzione provinciale di Novara
dell'Enel ha di recente deciso di sopprimere la « cassa bollette », da anni operativa
presso l'agenzia di Borgomanero, malgrado
tale località sia, per dimensioni ed impor-
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
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LUGLIO
1996
tanza, il secondo comune della provincia di
Novara e capofila del territori medio novarese;
l'affluenza di pubblico allo sportello
che l'Enel intende sopprimere è da sempre
molto alta e, pertanto, la chiusura comporterebbe notevoli disagi all'utenza, che si
rivolge da molti anni allo sportello per il
disbrigo di pratiche di varia natura - :
quali siano le ragioni che hanno indotto l'Enel ad adottare una decisione così
penalizzante per l'utenza e se non si ritenga opportuno, in considerazione della
grande affluenza di pubblico presso lo
sportello di Borgomanero, di riesaminare
la decisione;
se non intenda opportuno, per favorire l'utenza e razionalizzare i rapporti fra
l'Enel la clientela, invitare l'Enel ad estendere i servizi di domiciliazione bancaria
del pagamento delle utenze a tutti gli istituti bancari che abbiano sportelli nel territorio di Borgomanero.
(4-01839)
NAPOLI. — Ai Ministri dell'università e
della ricerca scientifica e della sanità. — Per
sapere - premesso che:
in data 3 ottobre 1989, è stata istituita, presso l'università dell'Aquila, la
scuola diretta a fini speciali per tecnici di
anestesia e rianimazione;
il comma 3 dell'articolo 6 del DL
n. 502 del 30 dicembre 1992, recita; « I
corsi di studio previsti dal precedente ordinamento che non siano stati riordinati ai
sensi del citato art. 9 della legge 19 novembre n. 341, sono soppressi entro tre
anni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto ... »;
l'articolo 7 del DL 7 dicembre 1993,
n. 517, sostituisce il citato comma 3 dell'articolo 6 del DL n. 502 del 1992, (affermando: « Il Ministro della sanità individua
con proprio decreto le figure professionali
da formare ed i relativi profili » ... « L'esame finale ... abilita all'esercizio professionale » ... « I corsi di studio relativi alle
figure professionali individuate ai sensi del
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
presente articolo e previsti
ordinamento che non siano
ai sensi della legge n. 341
entro due anni a decorrere
1996 »;
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AI RESOCONTI —
dal precedente
stati riordinati
sono soppressi
dal 1° gennaio
il citato corso creato presso l'università dell'Aquila non risulta, a tutti oggi,
essere stato individuato dal Ministro della
sanità tra quelli abilitanti alla professione
e, pertanto avrebbe dovuto essere soppresso entro il 1° gennaio 1996 - :
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di definire la pesante situazione creatasi tra i diplomati di quella
scuola e tra coloro che ancora oggi intendono frequentarla.
(4-01840)
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
vagliare la possibilità di futuri incrementi,
ragionevolmente ipotizzabili vista la ripresa del fenomeno delle nascite;
in molti casi, per il rifiuto dei comuni,
le famiglie degli alunni sarebbero costrette
a trasportare i propri figli in sedi non
raggiungibili dai pubblici servizi, amplificando così i fenomeni della dispersione
scolastica;
al comune di Arborea fanno riferimento gli abitanti delle fattorie limitrofe,
che rappresentano il 60 per cento della
popolazione residente;
la frazione di Luri, nel territorio a
sud della bonifica, che mira ad un forte
recupero urbanistico e abitativo, ha a disposizione un edificio scolastico ristrutturato
e perfettamente funzionale che serve
MARRAS. — Al Ministro della pubblica
anche
utenze provenienti da comuni diistruzione. — Per sapere - premesso che:
versi - :
la C.M. 187 del 1996 e l'allegato D.I.
se il Ministro intenda adottare provsulla razionalizzazione della rete scolastica
vedimenti
che tengano conto delle esigenze
per il biennio 1996-1997 e 1997-1998
hanno riservato alla provincia di Oristano, locali e delle conseguenti necessità, dato
rispetto alle altre province, ed in partico- che la soppressione della prima e seconda
lare a quelle della Sardegna, un « tratta- classe della scuola elementare di Luri, è
mento benevolo », in quanto prevedono nel stata adottata senza previa consultazione
biennio « solo » la soppressione di due di- degli enti locali, degli organismi scolastici
rezioni didattiche e due presidenze di territoriali e delle organizzazioni sindacali;
scuole medie, a fronte di otto direzioni
se il Ministro non ritenga che vi sia
didattiche e sette presidenze sottodimenstato rispetto dei principi generali del desionate;
creto ministeriale n. 173 del 1996, che
consente
al provveditore agli studi l'opporla costituzione di istituti comprensivi
subiti dalle scuole con la legge n. 97 del tunità di valutare le esigenze e i disagi che
1994 è suggerita come ipotesi residuale per possono determinarsi, a causa della soppressione dei plessi scolastici, nelle specile comunità montane;
fiche situazioni locali.
(4-01841)
nel corrente anno scolastico l'esperienza delle scuole comprensive nella provincia di Nuoro è stata assolutamente neBOCCIA, MOLINARI e DOMENICO
gativa;
IZZO. — Al presidente del Consiglio dei
i limiti della scuola comprensiva sono ministri — Per sapere - premesso che:
individuabili nel fatto che si propone la
per effetto del comma 4 dell'articolo
« convergenza » di scuole che hanno ma5
del
decreto legge 8 agosto 1994, n. 491,
turato e sedimentato irrinunciabili specila
gestione
delle aree e degli impianti reaficità culturali, professionali, organizzative,
lizzati
ai
sensi
della legge n. 219 del 1981,
didattiche e amministrative;
prima emanata direttamente dai ministeri
si sopprimono plessi scolastici per competenti, è stata trasferita ai consorzi
difetto talvolta di un solo alunno, senza industriali di Avellino, Potenza e Salerno;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
1423
AI RESOCONTI
con il trasferimento delle funzioni
non è, purtroppo, avvenuto un contemporaneo trasferimento delle risorse finanziarie necessarie per il loro compiuto svolgimento;
non essendo completato il processo
di industrializzazione programmato, gli
oneri per l'erogazione dei servizi non possono essere sopportati dalle sole imprese
insediate e funzionanti pur gravate già
della loro maggiore quantità;
i consorzi industriali obbligati, comunque, a provvedere, hanno fatto ricorso
ad ingenti anticipazioni ed ora non sono
più in condizioni di andare avanti;
è stato sottoscritto un protocollo
d'intesa presso il comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione
della presidenza del Consiglio dei ministri;
il ministero dell'industria ha manifestato la volontà di provvedere a risolvere la
questione, riconoscendo la validità delle
richieste delle regioni, dei consorzi industriali e delle imprese;
sono stati presentati disegni di legge
(a firma dei deputati Coviello e Pittella) e
si sono svolti numerosi incontri per iniziativa della regione Basilicata e dei parlamentari tendenti a dare una soluzione al
problema;
i consorzi hanno preannunziato la
sospensione dei servizi, con diffida al Ministero dell'industria per le responsabilità;
vi è uno stato di emergenza latente;
tutti ritengono si debba varare un
normativa apposita che colmi il « vuoto »
lasciato nella legge n. 49 del 1994;
al riguardo è stato predisposto il seguente testo in vista dell'emanazione di un
apposito decreto o come possibile testo
emendativo: 1. Con decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, sentito il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sono trasferiti in proprietà
alle regioni Basilicata e Campania le opere
infrastnitturali e gli impianti realizzati
nelle aree industriali ai sensi dell'articolo
Camera dei Deputati
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SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
32 della legge 14 maggio 1981, n. 219. 2. In
attuazione dell'articolo 5, commi 4 e seguenti, del decreto-legge 8 febbraio 1995,
n. 32, convertito dalla legge 7 aprile 1995,
n.104, e per assicurare la continuità per un
triennio della gestione e manutenzione
delle aree industriali di cui all'articolo 1
realizzate dallo Stato, il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
assegna alle regioni Basilicata e Campania
un importo pari a lire trenta miliardi per
un triennio quale contributo per oneri di
gestione e manutenzione. Tali fondi sono
attinti dalle somme rese disponibili dalla
legge 23 gennaio 1992, n. 32, e dal successivo decreto-legge 5 ottobre 1993,
n. 398, convertito, con modificazioni, dalla
legge 4 dicembre 1993, n. 493 - :
quali iniziative legislative intenda assumere il Governo per fronteggiare l'emergenza;
se intenda risolvere la questione, più
rapidamente, con provvedimento amministrativo.
(4-01842)
GRAMAZIO. - Al Presidente del Consigilo dei ministri ed al Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che:
la sanità a Roma e nel Lazio è divenuta un vero e proprio problema di carattere nazionale;
la capitale, in particolar modo, risulta
la più penalizzata d'Italia per quanto riguarda proprio le questioni attinenti alla
sanità;
tra i molti problemi un ruolo di rilievo ha assunto la riduzione dei posti letto
nel periodo estivo;
ormai da anni tali riduzioni hanno
assunto dimensioni non più quantificabili,
con tagli che,, nei casi più clamorosi, raggiungono, nel mese di agosto, addirittura il
40 per cento;
la riduzione dei posti letto è strettamente legata alla carenza del personale
infermieristico ed ausiliario che, dovendo
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI —
SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
usufruire delle ferie estive, non viene prontamente sostituito con assunzioni anche di
carattere straordinario;
se i Ministri dell'interno e della sanità
siano a conoscenza del problema esposto
in premessa;
le piante organiche degli ospedali non
vengono verificate sin dal lontano 1969;
quali provvedimenti seri ed urgenti gli
stessi Ministri intendano prendere per
mettere l'azienda ospedaliera San Camillo
in regola con le norme antincendio, al fine
di tutelare la vita non solo degli utenti ma
anche del personale, costretto, suo malgrado, a convivere con un rischio non più
sostenibile.
(4-01844)
di fronte a tale situazione di caos, si
prospetta per i romani costretti, loro malgrado, a rimanere in città, un'estate più
che calda - :
quali provvedimenti seri ed urgenti
il Ministro della sanità intenda predisporre al fine di eliminare o quantomeno ridurre i disagi cui rischiano altrimenti di andare incontro gli utenti
romani e laziali di fronte al taglio dei
posti letto negli ospedali.
(4-01843)
GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno
e della sanità. — Per sapere - premesso
che:
sono in vigore ormai da anni precise
e puntuali norme antincendio, dirette a
tutelare persone e suppellettili in caso di
incendio;
tali norme, in quanto in vigore, devono essere rispettate da persone fisiche e
giuridiche, pubbliche e private;
presso l'azienda ospedaliera « San Camillo » non sono state ancora istallate le
scale antincendio, previste dalla legge;
sempre presso la suddetta azienda
ospedaliera non sono state ancora istallate,
contrariamente a quanto previsto dalla
legge, le porte tagliafuoco;
presso la già citata azienda ospedaliera risultano carenti, in quanto a numero, gli estintori e le bocchette antincendio;
in una situazione come quella esistente all'azienda ospedaliera San Camillo,
qualsiasi azienda privata sarebbe stata
chiusa con conseguente denuncia nei confronti del titolare — :
GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della sanità.
— Per sapere — premesso che:
il centro traumatologico ospedaliero
(Cto) è una delle più importanti strutture
ospedaliere di Roma e del Lazio;
da anni, ormai, il Cto è al centro del
più totale degrado, incuria e malcostume;
la Cisnal sanità ha denunciato tale
degrado promuovendo la raccolta di firme
da presentare alle autorità competenti;
gli ascensori del reparto unità spinale,
situato al quarto piano, dopo essere stati
installati da più di due anni, non sono
ancora funzionanti, creando non pochi disagi ad utenti ed addetti ai lavori;
i lavori di ristrutturazione ed ampliamento degli ambulatori e del nuovo pronto
soccorso non sono stati ancora completati,
pur essendo iniziati da più d'una decina
d'anni fa;
nonostante siano stati ripuliti di recente, reparti e bagni sono in condizioni
igieniche disastrose, con ruggine e muffa
che fanno bella mostra di sé ovunque;
il rivestimento in linoleum dei pavimenti della sala operatoria è scollato in più
parti ed il pavimento stesso si presenta
pieno di buche che sono un pericolo per
utenti, medici e infermieri;
il corridoio del reparto radiologia ha
assunto ormai la funzione di un vero e
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1425
AI RESOCONTI
proprio magazzino, con scatole di ogni
genere che, riposte disordinatamente, ostacolano pericolosamente l'accesso;
il parco interno del Cto continua,
nonostante le prese di posizione del personale dipendente, ad essere considerato
una vera e propria pattumiera a cielo
aperto, con rifiuti ovunque e cestini dei
rifiuti stracolmi;
l'impianto elettrico dell'intera struttura ospedaliera è ormai al limite della
sopportazione, con fili aggrovigliati che
spuntano da ogni parte e che sono un vero
pericolo per la vita di chiunque si trovi a
passare;
i tempi di attesa, sia per le prestazioni
ambulatoriali che per i ricoveri, sono ormai incalcolabili, creando malumori tra gli
utenti, costretti, il più delle volte, a subire
senza possibilità di appello;
gli utenti sono costretti ad affrontare,
per mancanza di un parcheggio per autovetture interno al Cto, lunghi tragitti che,
specie se si tratta di soggetti traumatizzati,
rappresentano un vero e proprio calvario;
come tutte le strutture ospedaliere
della Capitale, anche il Cto è costretto a
fare i conti con le pratiche burocratiche
per prestazioni ambulatoriali che non si
riesce a snellire per mancanza di personale
amministrativo;
in tale caos strutturale, si inserisce
l'odiosa questione degli autisti dell'autoparco che, inquadrati al quarto livello,
vengono considerati di serie B nei confronti degli altri autisti, inquadrati, invece,
al quinto livello — :
se il Ministro della sanità sia a conoscenza dei problemi esposti in premessa;
quali provvedimenti seri ed urgenti si
intenda prendere per eliminare, o quantomeno limitare, in tempi brevi, visto anche l'avvicinarsi del periodo estivo, con
tutte le disfunzioni e carenze di carattere
fisiologico, il degrado e l'incuria che affliggono il centro traumatologico ospedaliero;
Camera dei Deputati
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SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
quali iniziative immediate si intendano predisporre per ovviare alle disfunzioni più clamorose, come il mancato funzionamento degli ascensori, la carente pulizia dei reparti e dei bagni, la situazione
in cui versa la sala operatoria, certamente
in condizioni non adeguate alla sua funzione;
quali strumenti legislativi si intendano adottare per riportare gli autisti dell'autoparco in serie A, parificandoli,
quanto a livello, agli altri.
(4-01845)
DEDONI, CHERCHI, CARBONI, ATTILI
e ALTEA. — Al Ministro del lavoro e della
previdenza sociale. — Per sapere — premesso che:
la metà dei trenta addetti alle pulizie
e degli uffici dell'Enel di Cagliari sono in
sciopero da oltre una settimana per difendere il loro posto di lavoro, messo in
pericolo dopo decenni dalla logica della
gara d'appalto al ribasso che, anche in
questo, rischia di produrre licenziamenti,
oltre che riduzione di orario e salario;
la vicenda Enel non rappresenta un
caso isolato ma segna casi analoghi avvenuti in altre amministrazioni pubbliche e
private (licenziamenti e riduzioni di orario,
anche con contratti di solidarietà si sono
registrati al comune di Cagliari, all'università, nella stessa regione autonoma della
Sardegna);
sono oltre duemila le lavoratrici e i
lavoratori impiegati nel settore delle pulizie e ora a rischio a causa di un'interpretazione distorta delle regole nel settore
degli appalti;
le ditte appaltatrici che si aggiudicano
le gare, con ribassi spesso vertiginosi, tendono talvolta a creare nuove forme di
lavoro precario ricorrendo a leggi dello
Stato (la n. 33 del 1988 e la n. 407 del
1990), create per stimolare nuova occupazione grazie a ingenti sgravi contributivi — :
se non ritenga necessario predisporre
un rapporto sulla situazione di un settore
nel quale è in atto, grazie a un liberismo
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
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Camera dei Deputati
-
AI RESOCONTI —
selvaggio che si avvale anche di leggi dello
Stato interpretate con qualche forzatura,
un processo di precarizzazione ulteriore e
di emarginazione di lavoratori e soprattutto lavoratrici sempre più deboli, con
salari che non superano le ottocentomila
lire al mese, ora addirittura a rischio;
quale sia il numero esatto degli addetti, se siano rispettate le procedure sugli
appalti, se si faccia sempre ricorso con
correttezza alle leggi n. 33 del 1988 e
n. 407 del 1990, nate per creare nuova
occupazione con ingenti sgravi contributivi
e spesso utilizzate per creare lavoro precario e indebolire il potere contrattuale dei
lavoratori occupati.
(4-01846)
MATA CENA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle risorse
agricole, alimentari e forestali e del lavoro
e della previdenza sociale. — Per sapere premesso che:
il decreto-legge 15 giugno 1984, n. 23,
convertito, con modificazioni, con la legge
4 agosto 1984, n. 442, che disciplina l'impiego dei lavoratori idraulico-forestali
nella regione Calabria, ha vietato, a partire
da quella data, l'assunzione di altri lavoratori;
gli operai idraulico-forestali in servizio presso la regione ed i vari enti e
consorzi calabresi sono, in atto, 15.233,
così come risulta dall'apposita anagrafe
1995 pubblicata sul bollettino ufficiale
della regione Calabria n. 60 del 15 giugno
1996, a fronte degli oltre 27 mila presenti
alla data di entrata in vigore del decretolegge n. 233 del 1984;
meno del 30 per cento di detti operai
ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, mentre gli altri hanno un rapporto a tempo determinato che varia da 51
a 101 ed a 151 giornate lavorative all'anno,
con prevalenza dei « centunisti » che rappresentano circa il 60 per cento di detta
forza-lavoro;
si tratta di una forza-lavoro alquanto
« invecchiata », ove si consideri che oltre il
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1996
45 per cento appartiene alle fasce di età
46/55 anni ed oltre i 55 anni a fronte del
circa 25 per cento appartenente alla fascia
26/35 anni;
l'opera svolta dai « forestali » si è rivelata preziosa per la salvaguardia del territorio calabrese, caratterizzato, come è
noto, da una particolare, accidentata, orografia;
detta opera ha fatto sì che in Calabria
non avvenissero più alluvioni;
stante il blocco delle assunzioni, vi è
il fondato timore che i futuri programmi di
forestazione non potranno avere esecuzione per carenza di personale;
per l'anno in corso si prevedono oltre
milla pensionamenti;
al fine di garantire la compiuta esenzione del programma di forestazione, la
giunta regionale della Calabria ha approvato un ordine del giorno con cui chiede al
Governo di « incrementare le giornate lavorative dei lavoratori idraulico-forestali a
tempo determinato con le ore resesi disponibili dai pensionamenti e dalle collocazioni fuori servizio di personale a tempo
indeterminato »;
la suddetta proposta, se accolta, non
comporterebbe maggiori spese per il comparto idraulico-forestale;
la situazione occupazionale in Calabria diventa sempre più drammatica;
stabilizzando la forza-lavoro del comparto idraulico-forestale al numero risultante dall'anagrafe 1995 ed incrementando
le giornate lavorative con le ore resesi
disponibili per cessazione dal servizio del
personale a tempo indeterminato, oltre a
consentire l'esecuzione del programma di
forestazione, si creerebbero, senza ulteriori
oneri finanziari, nuovi posti di lavoro
dando, così, un notevole contributo a sollievo della disoccupazione — :
se non si ritenga opportuno:
1) predisporre iniziative adeguate
per pervenire al superamento della legge 4
agosto 1984, n. 442;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1427
AI RESOCONTI —
2) assumere nel frattempo i provvedimenti necessari per:
a) stabilizzare la forza-lavoro degli operai idraulico-forestali calabresi al
numero complessivo risultante dall'anagrafe per l'anno 1995 pubblicata sul Bur
n. 60 del 15 maggio 1996;
b) procedere alla graduale sistemazione dei « forestali » in servizio mediante il progressivo incremento delle giornate lavorative (da 51 a 101, da 101 a 151,
da 151 a tempo indeterminato);
c) prevedere, anno per anno, la
sostituzione di coloro che cessano l'attività
con altrettanto personale e per altrettante
giornate lavorative.
(4-01847)
SCALI A. — Al Ministro dei lavori pubblici. — Per sapere - premesso che:
nelle grandi città il problema della
casa resta una grave emergenza sociale che
potrebbe manifestare, qualora non venissero presi provvedimenti urgenti, aspetti
molto preoccupanti anche di ordine pubblico;
a Roma, sembra che funzionari del1'« Immobiliare Grimaldi » stiano contattando gli inquilini delle case di proprietà
del « Banco di Napoli » per proporne la
vendita. Questo accade a meno di un anno
da quando sono stati applicati i cosiddetti
« patti in deroga », con un aggravio per gli
affittuari di circa il 400 per cento;
sembra che l'istituto bancario intenda mettere in vendita parte del proprio
patrimonio immobiliare, istituito a garanzia come fondo riserva e fondo pensioni, a
causa del dissesto finanziario in cui l'istituto attualmente versa;
tra gli affittuari ci sono numerose
famiglie che versano in gravi condizioni
economiche e che probabilmente non saranno in grado di anticipare almeno cinquanta milioni e poi accollarsi la restante
somma con un mutuo. Tutto questo avviene senza tener affatto conto delle par-
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ticolari condizioni sociali in cui versano i
locatari, ad esempio famiglie monoreddito
o con portatori di handicap;
di tutte le garanzie offerte agli inquilini sembra ne sia rimasta solo una: il
diritto di prelazione - :
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali
siano le sue valutazioni;
se non intenda verificare per quale
motivo l'istituto bancario, per la vendita
del suo patrimonio abitativo, si sia affidato
ad una agenzia immobiliare, quale sia la
parcella di quest'ultima e se non ritenga di
dover adottare tutti i provvedimenti necessari affinché i locatari che intendono acquistare l'immobile non vengano gravati
anche della commissione dell'agenzia immobiliare;
se non ritenga di doversi adoperare
affinché vengano bloccate queste manovre
inique e beffarde, dando vita ad un tavolo
tra i locatari e gli enti proprietari degli
immobili;
quali provvedimenti urgenti il Ministro interrogato intenda adottare per attenuare il problema della casa.
(4-01848)
DEL BARONE. - Ai Ministri della sanità e del lavoro e della previdenza sociale.
— Per sapere — premesso che:
la sede Inps di Napoli, anche come da
sua dichiarazione, ha visto nettamente ridurre il numero di medici adibiti alle visite
fiscali per il fatto che molti di essi hanno
preferito trovare occupazione in servizi
vari (guardia medica, convenzione in medicina generale, medicina dei servizi) per
cui le ricordate visite si attuano con criteri
di decisa riduzione rispetto alla richiesta
con la necessità di adibire ad esse anche
colleghi già occupati in compiti di istituto;
il periodo festivo porterà ad un incremento di assenze lavorative e quindi ad
una maggiore necessità di controlli — :
se non pensino di consentire l'immissione di alcuni medici, il cui numero dovrà
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1428
AI RESOCONTI —
determinarsi secondo le varie necessità
delle sedi periferiche, per consentire la
totalità dei controlli offrendo uno spazio
lavorativo nell'ambito della grave disoccupazione medica.
(4-01849)
PECORARO SCANIO. - Al Ministro
della sanità. — Per sapere - premesso che:
dalle cronache dei quotidiani del 9
luglio 1996 si è venuti a conoscenza di un
ennesimo, grave caso di discriminazione
nei confronti di ammalati di Aids;
nella fattispecie è accaduto che, nella
città di Napoli, a un giovane nella sua fase
terminale è stato negato dalla Croce Rossa
il trasporto in ospedale in ragione del fatto
che, come ha affermato il presidente della
sezione napoletana della Croce Rossa, i
malati affetti da patologie contagiose non
possono avere accesso ai mezzi della
stessa;
a quanto pare, nemmeno le ambulanze in dotazione all'ospedale Cotugno
prelevano quanti sono portatori di malattie
infettive, « né a domicilio, né per strada »;
sia l'ospedale che la Croce rossa lamentano l'indisponibilità delle ambulanze
poiché, dopo il trasporto di una persona
infetta, occorrono dalle 12 alle 24 ore di
tempo per disinfettarla — :
se sia a conoscenza
espresso in premessa;
di
quanto
quali provvedimenti intenda adottare
per evitare che accadano ancora episodi
del genere, anche attraverso l'attribuzione
di mezzi specializzati nel trasporto di persone con patologie infettive.
(4-01850)
Camera dei Deputati
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1996
pori salubri, sono in corso i lavori di
ampliamento della linea ferroviaria Cumana, relativamente alla tratta Torre Gaveta-Gerolomini;
nell'area interessata ai lavori di scavo
vi sono moltissimi resti di strutture murarie, di una cisterna, di vestigia di terme
e persino di un porto risalente all'età romana;
l'enorme valore che la zona riveste
per il patrimonio archeologico e storico
della Campania ha fatto sì che l'intera
zona fosse sottoposta a vincolo archeologico dal ministero in epigrafe con decreto
ministeriale del 20 luglio 1989;
per impedire l'oltraggio che si stava
perpetrando con l'indicato intervento, che
avrebbe cancellato per sempre con una
coltre di cemento le tracce della nostra
storia antica, Pallora sovrintendente ai
beni ambientali e culturali di Napoli, architetto De Cunzo, con ordinanza del 14
aprile 1994, prot. n. 11981, disponeva l'immediata sospensione dei lavori, notificando
il provvedimento alla Italstrade spa con
sede in Roma che, quale concessionaria del
commissario straordinario del Governo, il
presidente della regione Campania, stava
eseguendo i lavori;
il Tar della Campania, con sentenza
depositata in data 24 novembre 1994, annullava le ordinanze del presidente della
regione Campania nn. 463 e 467 del 22
dicembre 1993 (occupazione d'urgenza);
l'Associazione Italia nostra di Pozzuoli e Campi Flegrei inviava in data 31
maggio 1995 esposto alla sezione urbanistica della procura della Repubblica presso
la pretura di Napoli, evidenziando lo scemPECORARO SCANIO. - Al Ministro dei pio e l'oltraggio all'enorme e inestimabile
beni culturali e ambientali. — Per sapere — patrimonio archeologico che si stava consumando non solo a danno dell'area flepremesso che:
grea ma dell'intero patrimonio italiano;
a Bacoli (NA), in uno dei più incantevoli angoli del golfo di Pozzuoli, in loa tutt'oggi i lavori proseguono a ritmo
calità Stufe di Nerone, note fin dai tempi sempre più incalzante e frenetico per acdei romani per le rinomate cure termali corciare i tempi « a rischio », in spregio
dovute alla presenza nel sottosuolo di va- dell'ordinanza del Tar citata, dei vincoli
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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AI RESOCONTI —
ambientali e archeologici e delle leggi
n. 1089 del 1939 e n. 431 del 1985 - :
se sia a conoscenza dei fatti esposti in
premessa e quali provvedimenti intenda
adottare per evitare che ulteriori deturpazioni e devastazioni dell'enorme valore dei
resti romani presenti nell'area flegrea sopraindicata vengano perpetrati ad opera di
uno scellerato disegno urbanistico di dubbia utilità, peraltro completamente diverso
dal progetto iniziale, in cui non era previsto l'attraversamento della linea ferroviaria citata nelle zone di interesse archeologico.
(4-01851)
PECORARO SCANIO. - Al Ministro per
i beni culturali e ambientali — Per sapere
— premesso che:
il Soprintendente per i beni artistici,
archeologici, ambientali e storici delle province di Caserta e Benevento è in carica
ininterrottamente dal 1982 e non è rientrato nella rotazione che ha riguardato
tutte le altre soprintendenze italiane, malgrado le numerose denunce riguardanti lo
stato di degrado delle aree circostanti la
Reggia di Caserta, oggetto di una caotica
attività edilizia che continua ad aggredire
il complesso vanvitelliano;
l'attuale organizzazione interna della
soprintentenza non è in grado di garantire
la corretta attività di tutela e di sorveglianza, data l'estensione del territorio di
competenza delle sezioni preposte alla tutela, nelle quali vasti territori sono ancora
vincolati a inedificabilità ai sensi della
legge n. 431 del 1985;
i lavori di progettazione e di direzione
sono per lo più concentrati nelle mani di
funzionari che al tempo stesso dovrebbero
occuparsi di tutela architettonica e ambientale e, inoltre, esiste una sezione tecnica, con caposezione di Vili qualifica funzionale, che gestisce tutti gli ingenti lavori
di restauro e consolidamento relativi al
complesso vanvitelliano;
esistono invece quattro funzionari,
architetti di IX qualifica funzionale, due
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assunti per concorso e due fuori ruolo {ex
legge n. 285), e quattro funzionari di Vili
qualifica vincitori di concorso ordinario.
Di questi, quelli di IX livello reggono le
sezioni tecniche e i rimanenti quattro sono
inseriti all'interno delle sezioni svolgendo
mansioni proprie delle qualifiche inferiori,
senza possibilità di programmazione e di
direzione di unità organiche, così come
previsto per il ruolo professionale di appartenenza —:
quali siano le ragioni che non consentono una migliore organizzazione del
lavoro all'interno dei territori provinciali,
affidando a ogni funzionario mansioni
proprie della qualifica funzionale di appartenenza, impedendo in tal modo sovrapposizioni di competenze, concentrazioni di lavori e distribuendo equamente ai
funzionari direttivi analoghi carichi di lavoro;
quali siano le ragioni per le quali un
funzionario di VII qualifica funzionale sia
preposto alla direzione di una sezione che
in assoluto totalizza la maggior quantità di
lavori di consolidamento e restauro, e
perché tale carica sia assegnata a un tecnico di VII qualifica in presenza di 8
architetti di VIII e IX qualifica funzionale;
quali siano le ragioni per le quali
sussistono disparità di comportamento tra
le soprintendenze italiane e quella di Caserta, nella quale il soprintendente ha delegato i funzionari di IX livello a firmare
gli atti relativi alla tutela ambientale, laddove ciò non sembra sia possibile alla luce
dei regolamenti del Ministero interrogato e
del profilo professionale di IX qualifica che
consente la delega solo in caso di assenza
del dirigente;
quali siano le ragioni che consentono
al soprintendente di imporre ai funzionari
di Vili qualifica funzionale di redigere gli
atti da sottoporre alla firma dei colleghi,
laddove essi devono collaborare solo alla
redazione di pareri per il dirigente.
(4-01852)
Atti
Parlamentari
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PECORARO SCANIO. - Ai Ministri di
grazia e giustizia e della sanità. — Per
sapere - premesso che:
opportuno revocare tale deliberazione per
un riesame complessivo ed approfondito
dell'intera questione;
con interrogazioni n. 5-00122 del 28
maggio 1994, n. 4-07570 e n. 3-00540 del
26 aprile 1995 è stato esposto il problema
della mancata pubblicazione, da parte
della Giunta regionale Campania, delPelenco definitivo dei professionisti e dei
presìdi convenzionati;
4) nelle more sono intervenute ulteriori disposizioni di legge innovative rispetto alla precedente normativa, alle quali
la giunta regionale stessa ha dato attuazione con provvedimenti in corso di perfezionamento;
la predetta giunta regionale ha soltanto pubblicato l'elenco provvisorio dei
professionisti e dei presìdi convenzionati;
la questione della mancata pubblicazione dei detti elenchi si trascina ormai da
oltre quattordici anni, con gravi omissioni
di atti di ufficio da parte dell'organo preposto;
il responsabile del tribunale dei diritti
del malato della sezione di Grottaminarda
(AV), nonché procuratore dei cittadini del
movimento federativo democratico, signor
Michele Spera, ha presentato in data 23
settembre 1994, ribadito con nota del 20
dicembre 1994, esposto per sollecitare la
pubblicazione del detto elenco definitivo;
la regione Campania ha con nota
1665 del 7 febbraio 1995 fornito risposta
alla nota anzidetta del signor Michele
Spera ed ha chiarito che:
1) nel Bure n. 58 del 7 agosto 1981,
in esecuzione della deliberazione della
giunta regionale n. 2840 del 31 marzo
1981, veniva pubblicato l'elenco provvisorio dei professionisti e/o presidi convenzionati;
2) in data 25 luglio 1991, con atto
n. 4678, la giunta regionale approvava
l'elenco definitivo di tali presidi;
3) a seguito di nuove disposizioni
intervenute al riguardo ed in considerazione che avverso tale provvedimento
erano pervenuti ricorsi ed esposti da parte
di professionisti e/o presidi ed associazioni
di categoria interessate, la giunta regionale,
con atto n. 3792 del 2 agosto 1993, ritenne
i ritardi della pubblica amministrazione, segnatamente quelli della giunta regionale della Campania, modello unico in
Italia di tecnicismo e funzionalità, sono
davvero eclatanti (ben oltre 14 anni per
giungere a non pubblicare la graduatoria
definitiva);
le disposizioni successive, richiamate
genericamente dalla citata nota di risposta
della giunta regionale protocollo n. 1665,
non sanano certamente i colpevoli ritardi
della stessa, non giustificano l'inadempienza commessa, né restituiscono trasparenza alla vicenda —:
se e in qual modo i Ministri interrogati intendano approfondire la vicenda denunziata con le precedenti citate interrogazioni e se intendano restituire trasparenza e legalità alla questione, nonché ridare la dovuta credibilità nelle istituzioni
ed alle aspettative dei cittadini, da tempo
ormai disillusi;
se le gravi denunziate omissioni abbiano indirettamente favorito particolari
interessi (il rilascio di nuove convenzioni);
se nel comportamento tenuto dall'amministrazione regionale campana sull'intera vicenda, si ritenga possa ravvisare
l'ipotesi di spreco di pubblico denaro;
quali iniziative s'intendano promuovere nel caso di specie a tutela dei diritti
dei professionisti convenzionati, che a suo
tempo hanno giustamente proposto ricorso
avverso il pubblicato elenco provvisorio di
cui alla delibera della Giunta regionale
della Campania n. 2840 del 31 marzo
1981, senza che tale impugnativa abbia
portato, a tutt'oggi, effetto alcuno, con palese violazione del principio al giusto pro-
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
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cedimento, atteso che, avverso l'anzidetto
elenco provvisorio - atto meramente preparatorio - non è ammessa autonoma
impugnativa, in sede giurisdizionale, soprattutto nella parte lesiva di interesse
legittimo, facoltà, come è noto, costituzionalmente garantita dall'articolo 113 della
Costituzione;
perché la mancata pubblicazione abbia interessato la graduatoria dei professionisti e/o presidi convenzionati e non
quella, per esempio, dei medici aspiranti
alla convenzione di medicina generale, alla
guardia medica regionale ed alla medicina
dei servizi, la cui graduatoria regionale
definitiva fu pubblicata con delibera
n. 549, seduta del 5 ottobre 1993, con Bure
numero speciale del 21 ottobre 1993.
(4-01853)
Camera dei Deputati
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altre significative testimonianze del
passato versano, nella stessa zona, nelle
medesime condizioni, dissipando la possibilità di valorizzare un patrimonio storicomonumentale, tra l'altro inserito in un
ambiente naturale affascinante. Tale valorizzazione avrebbe riflessi assai positivi
sulla vita sociale e civile delle popolazioni - :
se non intenda intervenire affinché vi
sia una rapida inversione di tendenza sotto
questo aspetto e si possano finalmente
avviare concrete iniziative per la salvaguardia del patrimonio artistico di questa zona
tra le province di Catania e di Messina.
(4-01854)
STEFANI. - Al Presidente del Consiglio
dei ministri e al Ministro delle finanze. —
Per sapere — premesso che:
CANGEMI. — Al Ministro dei beni culdal 1991 la società distribuzioni giorturali e ambientali. — Per sapere - pre- nali « Vicenza » srl, in qualità di subconmesso che:
cessionario della Gecon s.a.s. di Torino,
effettua la distribuzione dei biglietti delle
la Sicilia possiede uno straordinario lotterie nazionali e, dal 1994, anche del
patrimonio artistico e monumentale dif- « gratta e vinci », riuscendo a creare una
fuso sul territorio che, lungi dall'essere notevole rete di vendita con un fatturato
valorizzato, versa in massima parte in con- medio annuo di circa dodici miliardi;
dizioni disastrose;
nella fase di perfezionamento del
tale stato di degrado — che si impone mandato di distribuzione, era stato fatto
all'attenzione pubblica solo nei casi più presente ai funzionari
dell'Ispettorato
clamorosi come quello che ha recente- compartimentale dei monopoli di Stato di
mente riguardato la cattedrale di Noto — Brescia che l'amministratore unico della
è frutto di gravissime responsabilità isti- società è titolare di una rivendita di tatuzionali;
bacchi, e che questo fatto avrebbe potuto
comportare impedimenti;
per denunciare simbolicamente questa situazione, giovani militanti del partito
i funzionari hanno rassicurato sul
di rifondazione comunista, domenica 7 lu- fatto che non era rilevante ai fini dell'asglio 1996, hanno dato vita ad un'iniziativa sunzione del mandato;
autogestita per recuperare almeno in parte
in data 10 giugno 1996, con prot.
alla fruibilità pubblica la « Cuba » bizantina situata nel territorio del comune di n. 04/91963, la direzione commerciale di
monopoli di Stato del ministero delle fiCastiglione di Sicilia (CT);
nanze comunicava alla Gecon sas la revoca
il pregevolissimo edifìcio monumen- del mandato alla società distribuzione
tale si presentava in stato di completo giornali « Vicenza » srl, in ragione del fatto
abbandono, completamente circondato da che risultavano titolari di generi di monoarbusti e ricoperto da erbacce. Neanche un polio, provocando ciò una situazione di
incompatibilità;
cartello ne segnalava la presenza;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
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AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10
Camera dei Deputati
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1996
alla distribuzione giornali « Vicenza »
srl, nonostante avesse già pagato la somma
di lire 156.000.000 e ottenuto il consenso
per ritirare trecento blocchi di « gratta e
vinci », successivamente alla lettera del 10
giugno, di cui sopra, è stato negato il ritiro
dei biglietti;
con tempestività provvedimenti, che tutelino la società e ne garantiscano la continuazione dell'attività.
(4-01855)
ciò ha comportato ovviamente problemi non indifferenti sulla liquidità dell'impresa nonché sulla sua attività, considerato anche che la società deve ricevere il
dovuto relativo alla lotteria di Monza Palio della balestra;
il testo unico 1165 del 1938 modificato dalla legge n. 497 del 1978, permette
agli appartenenti alle forze armate e di
polizia di formare delle cooperative edilizie
fruenti di contributo erariale per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica a proprietà indivisa;
una rottura improvvisa del rapporto
sia con la Gecon sas, sia con l'Ispettorato
compartimentale provoca dei danni non
solo alla società, ma anche al monopolio di
Stato;
i fatti accaduti si verificano in concomitanza della prossima scadenza del
contratto di concessione della Gecon sas
con il ministero delle finanze, che lo stesso,
pare, non intende rinnovare — :
CAVERI. — Al Ministro dei lavori pubblici — Per sapere - premesso che:
l'articolo 7, comma 3, della legge n.
492 del 1975, prevedeva l'erogazione da
parte del Ministero dei lavori pubblici di
un contributo erariale finalizzato a contenere il costo dell'intervento per le cooperative in argomento;
l'articolo 13, punto 6), della legge
finanziaria n. 41 del 1986 prevedeva che:
« L'autorizzazione di spesa per la concessione di contributi, ai sensi dell'articolo 7,
se il Ministro delle finanze ritenga comma 3, del decreto-legge 13 agosto 1975,
sussistere la citata incompatibilità, nono- n. 376, convertito con modificazioni nella
stante la società distribuzione giornali « Vi- legge 16 ottobre 1975, n. 492, è per la
cenza » srl sia un soggetto giuridico diverso concessine di un contributo integrativo afe distinto dal suo amministratore unico, finché l'onere a carico del mutuatario non
che svolge la sua attività di amministratore superi il 4,50 per cento, oltre al rimborso
solo per tre ore alla settimana;
del capitale, a cooperative edilizie a proper quale motivo, nonostante l'ispet- prietà indivisa costituite esclusivamente fra
torato di Brescia con lettera dell'I 1 giugno gli appartenenti alla forze armate e di
1996 sia stato informato dalla società che, polizia, è aumentata di lire 2.000.000.000
per rimediare all'incompatibilità presunta, per ciascuno degli anni 1986, 1987 e
l'amministratore unico è stato da sempre 1988 »;
disposto a dimettersi dalla carica, non abil comma 5 dell'articolo 2 della legge
bia dato disposizioni in tal senso per evi- 17 febbraio 1992, n. 179, prevede che: « Per
tare la revoca immediata ed il danno suc- la concessione di contributi ai sensi delcessivo;
l'articolo 7, comma 3, del decreto-legge 13
se non si ritenga opportuno salva- agosto 1975, n. 378, convertito con modiguardare le vendite cospicue di biglietti ficazioni nella legge 16 ottobre 1975, n.
garantita dall'organizzazione sul territorio 492, a cooperative edilizie a proprietà indivisa costituite esclusivamente fra gli apdella società in questione;
partenenti alle forze armate e di polizia
se si intenda approfondire le motiva- nonché per la concessione di contributi
zioni che hanno provocato i fatti enunciati, integrativi finalizzati a contenere l'onere
al fine di conoscere se non sussistano per l'ammortamento dei mutui a carico
interessi di terzi alla revoca subita dalla delle stesse entro il limite del 5 per cento,
società di Vicenza, e, pertanto, adottare oltre al rimborso del capitale, è autorizzato
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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ALLEGATO B
1433
AI RESOCONTI —
il limite di impegno di lire 10.000.000.000
per ciascuno degli anni 1993, 1994 e 1995.
Al relativo onere si provvede mediante
corrispondente utilizzo dello stanziamento
iscritto, ai fini del bilancio triennale 19931995 al capitolo 9001 dello stato di previsione del ministero del tesoro per Tanno
1993, alTuopo parzialmente utilizzando
Taccantonamento relativo al ministero dei
lavori pubblici »;
la cooperativa edilizia Delta, ai sensi
dell'articolo 13, comma 3, della legge n. 41
del 1986 ha richiesto al ministero dei lavori
pubblici Tassegnazione di contributo erariale per la realizzazione in Aosta di alloggi
da assegnare ai propri soci;
il ministero dei lavori pubblici, con
nota protocollo 1919 in data 7 gennaio
1987 ha assegnato alla stessa cooperativa
un contributo erariale annuo, in misura
costante del 4 per cento per trentacinque
anni, sulla spesa di lire 600.000.000;
la cooperativa, vista Tassegnazione
del contributo di cui sopra, ha richiesto un
mutuo allTnpdai di Roma (già ministero
del tesoro - sezione XIX - direzione generale degli istituti di previdenza) per la
realizzazione di n. 12 alloggi in Aosta a
proprietà indivisa;
il provveditore alle opere pubbliche
per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha
emesso decreto n. 91003 in data 23 gennaio
1989 per la concessione di un contributo
annuo, per trentacinque anni, di lire
24.000.000 - pari al 4 per cento della spesa
di lire 600.000.000;
la cooperativa Delta, a seguito approvazione dell'intervento da parte dello IACP
di Aosta, ha dato corso alla realizzazione
dell'intervento proposto per un costo complessivo di lire 1.957.378.172, comprensivo
di spese tecniche e generali, prospezioni
geognostiche, acquisizione area ed oneri di
urbanizzazione;
il provveditore alle opere pubbliche
per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha
emesso decreto n. 92429, in data 16 ottobre 1990, per la concessione di un ulteriore
contributo annuo, per trentacinque anni,
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
di lire 7.432.000 - pari al 4 per cento della
spesa di lire 185.800.000, per un totale di
lire 785.800.000 ammessi a contributo erariale, estesi alla maggiore spesa di lire
1.957.378.172;
la cooperativa Delta a seguito comunicazione da parte della direzione generale
dell'edilizia statale e servizi speciali del
ministero dei lavori pubblici in data 17
novembre 1995, protocollo n. 4788, che,
nell'ambito di ripartizione dei contributi
integrativi stanziati con la legge n. 179 del
1992 sopra richiamata, autorizzava il provveditorato di Torino ad impegnare per
detta cooperativa un contributo costante,
per 35 anni, di lire 14.573.246, pari al 4 per
cento della somma di lire 371.831.147, ha
richiesto a detto provveditorato la concessione del contributo di cui sopra;
il provveditorato di Torino, da informazioni assunte per le vie brevi, ha impegnato la somma di cui sopra, entro il 31
dicembre 1995, con un decreto complessivo per tutte le cooperative che intervengono sul territorio di propria competenza
riservandosi di emettere successivi decreti
a favore di ciascuna cooperativa. Pertanto
non essendo ancora stato emesso il decreto
relativo alla cooperativa Delta, a tutt'oggi
la stessa gode del solo contributo sulla
somma di lire 785.800.000;
in data I agosto 1996 la cooperativa,
avendo ultimato definitivamente i lavori di
costruzione dei dodici alloggi ed avendo già
effettuato Tassegnazione definitiva degli alloggi ai propri soci, ha richiesto all'Inpdap
di Roma, l'ammortamento anticipato del
mutuo concesso a far data dal I gennaio
1993;
o
o
nonostante la cooperativa avesse ottemperato alle disposizioni impartite dalTlnpdap circa la documentazione da produrre per l'ottenimento dell'ammortamento anticipato al I gennaio 1993, quest'ultimo, per propria negligenza dovuta a
smarrimento di parte della documentazione inviata, ha concesso tale ammortamento solo a far data dal I gennaio 1994.
Tale situazione ha determinato un onere
aggiuntivo per la cooperativa costituito dalo
o
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1434
AI RESOCONTI —
l'ulteriore capitalizzazione degli interessi
maturati dal 1° gennaio 1993 al 1° gennaio
1994, quantificabile in circa 200.000.000;
per quanto sopra l'Inpdap ha determinato la rata mensile per la restituzione
del mutuo in lire 1.641914 per ogni socio,
tenendo conto solo ed esclusivamente del
contributo erariale su lire 785.800.000, e
per conseguenza, il tasso di interesse derivante risulta l'8,2 per cento circa, in
difformità dalla normativa in vigore che
prevede un tasso massimo del 5 per cento;
se l'ammortamento anticipato fosse
stato concesso al 1° gennaio 1993, la rata
mensile di mutuo, sempre tenuto conto del
contributo erariale fin qui concesso, sarebbe quantificabile in lire 1.500.000 circa,
con un tasso di interesse derivante dell'8
per cento circa;
se i lavori pubblici avessero concesso
il contributo sull'intero importo dell'intervento, compresa la capitalizzazione degli
interessi, la rata mensile di mutuo, con
ammortamento anticipato al 1° gennaio
1993 sarebbe quantificabile
in lire
1.000.000 circa, con un tasso di interesse
derivante del 4,7 per cento circa - :
se non si ritenga opportuno:
che venga concesso il contributo
erariale da parte del ministero dei lavori
pubblici, sulla restante somma di lire
1.171.578.172 a copertura totale dell'importo complessivo dell'intervento pari a
lire 1.957.378.172;
che venga nuovamente determinata
la rata di ammortamento del mutuo concesso dall'Inpdap, tenendo conto dell'ammortamento anticipato a far data dal 1°
gennaio 1993;
che venga nuovamente determinata
la rata di ammortamento del mutuo concesso dall'Inpdap, tenendo conto del contributo erariale sull'intero importo dell'intervento al fine di contenere l'onere per
l'ammortamento del mutuo a carico della
cooperativa entro il limite del 5 per cento
come previsto dalla legge n. 179 del 1992.
(4-01856)
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
10
LUGLIO
1996
GIANCARLO GIORGETTI, BIANCHI
CLERICI, DOZZO, LEMBO e ANGHINONI.
— Ai Ministri della sanità, dell'ambiente e
delle risorse agricole, alimentari e forestali
— Per sapere - premesso che:
in base ai rilevamenti dei competenti
servizi sanitari delle regioni Lombardia e
Piemonte, la concentrazione di ddt in alcune specie di pesci del lago Maggiore
appare superiore ai valori massimi consentiti dalla legge;
i rispettivi assessorati regionali alla
sanità hanno ordinato il divieto di pesca e
di commercializzazione di alcune specie
ittiche e si appresterebbero ad estendere
tale divieto alle specie rimanenti;
tali decisioni traggono origine dall'applicazione della ordinanza ministeriale 18
luglio 1990 del Ministro della sanità, in
merito alle « Quantità massime di residui
delle sostanze attive dei presidi sanitari
tollerate nei prodotti destinati all'alimentazione », nella misura dello 0,1 mg/kg;
le norme sanitarie concernenti la produzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca hanno trovato successivamente specifica disciplina nel decreto
legislativo n. 531 del 30 dicembre 1992 di
recepimento della direttiva comunitaria
n. 91/493, che rinvia al concetto di «dose
giornaliera o settimanale ammissibile per
l'uomo » per definire le quantità massime
tollerabili;
alla previsione normativa del decreto legislativo n. 531 del 1992 non ha
fatto seguito puntuale disciplina quantitativa dei limiti massimi ammissibili,
anche con riferimento agli standard definiti dagli altri paesi comunitari, sì che
venga considerata valida dagli organismi
sanitari la richiamata ordinanza ministeriale, sebbene originata da direttive
comunitarie non direttamente relative ai
prodotti della pesca e comunque antecedenti alla direttiva n. 91/493;
la Confederazione elvetica, legata da
convenzioni internazionali all'Italia per la
protezione delle acque e la disciplina della
pesca nel lago Maggiore, ha disciplinato la
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1435
AI RESOCONTI —
materia in oggetto con ordinanza del 26
giugno 1995 fissando in 1 mg/kg il limite
massimo di ddt tollerabile per quanto riguarda le specie ittiche in oggetto e quindi
in misura dieci volte superiore a quella
attualmente in vigore in Italia;
sul lago Maggiore opera una numerosa comunità di pescatori professionisti,
notevolmente danneggiata dai provvedimenti sanitari di divieto a causa della
mancata puntuale definizione dei limiti
ammissibili secondo i principi direttivi del
decreto legislativo n. 531/92 —:
se sia corretto il riferimento all'ordinanza ministeriale del Ministro della sanità del 18 luglio 1990 ai fini della disciplina sotto il profilo sanitario della materia
in argomento, pur in presenza delle sopravvenute normative in merito;
se il Ministro intenda in tempi rapidissimi rispettare la previsione del decreto
legislativo n. 531 del 1992, provvedendo
con proprio decreto a fissare i limiti di
tolleranza anche con riferimento agli standard degli altri paesi comunitari e a quelli
della Confederazione elvetica;
se non ritenga paradossale che nel
medesimo specchio lacustre l'esercizio
della pesca sia consentito ai pescatori di
nazionalità elvetica e negato a quelli di
cittadinanza italiana;
quali azioni, ed in che tempi, il Governo intenda promuovere e risarcire economicamente i pescatori professionisti italiani, rimasti improvvisamente senza possibilità di reddito in relazione alla evidenziata emergenza sanitaria;
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
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LUGLIO
1996
rischio di crisi ambientale, ha finanziato,
per un importo pari a lire sei miliardi, la
realizzazione di una discarica per rifiuti
solidi urbani in località Tuffolo-Podenzana, come da progetto presentato dalla
stessa amministrazione provinciale, per
una potenzialità di 600.000 metri cubi;
l'assessorato all'ambiente della provincia di Massa Carrara, con procedure
quantomeno anomale, ha provveduto a
una riclassificazione dei siti, individuando
come area ottimale quella di Ca' CagginaAulla, curiosamente coincidente con una
proposta di discarica privata presentata
nel 1992, area di elevato valore ambientale,
collocata nel cuore verde della Lunigiana e
non servita da alcuna viabilità funzionale
a un impianto del genere;
detta proposta, per una capacità complessiva di 2.000.000 di metri cubi, è stata
approvata con delibera del consiglio provinciale n. 32 del 15 maggio 1995 e come
tale recepita nel piano regionale di smaltimento dei rifiuti approvato dalla regione
Toscana;
in data 7 febbraio 1996, la giunta
provinciale di Massa Carrara modificava la
volumetria complessiva portandola a
600.000 metri cubi, ma confermando la
localizzazione del sito, nonostante le evidenti incongruenze ambientali e di collegamento viario, denunciate con forza dalle
popolazioni locali che presidiano tuttora
l'unica via d'accesso, una strada bianca
interpoderale, all'area in cui si vorrebbe
realizzare la discarica;
SCALIA. — Al Ministro dell'ambiente. —
Per sapere — premesso che:
presso il ministero dell'ambiente
giace ancora il progetto iniziale di TuffoloPodenzana, per 600.000 metri cubi; presso
la provincia di Massa Carrara, giusta la
delibera del consiglio provinciale, è vigente
il progetto di Ca' Caggina-Aulla, di due
milioni di metri cubi e così pure presso la
regione Toscana; secondo la giunta provinciale è valido il progetto in località Ca'
Caggina-Aulla per 600.000 metri cubi;
il ministero dell'ambiente, nell'ambito
degli interventi previsti per la provincia di
Massa Carrara, dichiarata area ad elevato
Il presidente del Carm (Comitato
scientifico per l'area ad elevato rischio di
crisi ambientale di Massa), ingegnere
quali azioni il Governo intenda promuovere per evitare contraccolpi negativi
per il settore turistico ed alberghiero del
lago Maggiore.
(4-01857)
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
1436
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
Mauro Felli, recatosi presso la provincia e
il comune di Aulla, in data 30 aprile 1996,
constatava di persona le incongruità esistenti tra il progetto approvato e finanziato
dal ministero e la nuova localizzazione,
incontrando il forte ostracismo, per non
dire di peggio, della stessa amministrazione provinciale, in particolare dell'assessore all'ambiente, e del sindaco di Aulla
che lo invitavano, sostanzialmente, a non
intromettersi nelle scelte compiute e di cui
il ministero era all'oscuro e non gli fornivano alcun supporto per il necessario sopralluogo nei luoghi in cui si vorrebbe
realizzare la discarica - :
se non ritenga:
di dover sospendere immediatamente il previsto finanziamento di lire sei
miliardi, in quanto destinato ad un impianto e un sito che non sono più quelli
indicati dalla provincia di Massa Carrara e
approvati dal ministero dell'ambiente;
di volere attivare tutte le necessarie
verifiche, anche attraverso il nucleo operativo ecologico dell'arma dei carabinieri,
al fine di valutare la liceità amministrativa
degli atti posti in essere dalla provincia di
Massa Carrara e in particolare dall'assessorato all'ambiente.
(4-01858)
Camera dei Deputati
10
LUGLIO
1996
risulta incustodito nonostante le continue e
serrate proteste dei cittadini del luogo;
negli ultimi anni, in virtù della legge
n. 887 del 1984, che prevedeva la realizzazione di un programma di adeguamento
del sistema di trasporto intermodale nelle
aree interessate dal fenomeno bradisismico, sono stati concessi alla ferrovia in
oggetto per infrastrutture ferroviarie 357
miliardi di lire, di cui 288 miliardi di lire
dalla legge n. 887 del 1984, e 69 miliardi
di lire derivanti da finanziamenti dell'Unione europea;
numerosi atti di sindacato ispettivo,
presentati nel corso della XII legislatura,
sulla necessità di verifica dei risultati conseguiti e previsti dall'articolo 11 della legge
n. 887 del 1984, sono rimasti senza alcuna
risposta — :
se le opere ferroviaria realizzate rispondano agli obiettivi posti dalla legge
n. 887 del 1984 (realizzazione delle vie di
fuga);
se la tratta ferroviaria Torregaveta Napoli presenti le dovute condizioni di
sicurezza;
se i 350 miliardi di lire impegnati per
l'adeguamento del sistema di trasporto ferroviario siano stati spesi per opere necessarie o inutili;
GRIMALDI. — Ai Ministri dei trasporti e
se non ritengano il caso di intervenire
navigazione e dell'interno. — Per sapere affinché siano garantite le condizioni di
premesso che:
sicurezza per gli utenti, per i cittadini
venerdì 28 giugno 1996 un treno della residenti lungo il percorso della ferrovia
Cumana, ferrovia in concessione che col- Cumana e Circumflegrea e per i lavoratori.
lega Napoli con Torregaveta nei Campi
(4-01859)
Flegrei, ha investito un giovane diciottenne
che attraversava in motorino un passaggio
a livello pedonale, incustodito e privo di
MUZIO e GRIMALDI. - Al Ministro di
segnalazioni, in località Fusaro;
grazia e giustizia. — Per sapere - premesso
al giovane, vittima del tragico inci- che:
dente, è stata già amputata una gamba, e
il ministro guardasigilli Flick in un
versa in generale in gravissime condizioni,
convegno
a Mondovì ha preannunciato
considerate le molteplici ferite riportate;
provvedimenti del Governo, la cui attuateatro del gravissimo incidente, che zione è prevista per il 15 agosto 1996 in
ha maciullato una giovane vita, è stato un ordine all'ipotesi di accorpamento dei Tripassaggio a livello a raso che da anni bunali « minori » al tribunale provinciale;
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
1437
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
il pericolo per tutto il circondario di
Casale Monferrato è gravissimo, poiché
prelude ad un inevitabile sfascio del servizio giustizia, posto che il tribunale di
Alessandria, già fin d'ora insufficiente per
le condizioni tecnico-logistiche in cui si
trova (prima fra tutte la concreta insussistenza di siti idonei per accogliere gli uffici) sarà sommerso, per restare in argomento, purtroppo attuale, dalla alluvione
di cause e procedimenti giudiziari, provenienti da ben tre circondari soppressi;
alla soppressione del tribunale seguirà, inevitabilmente, la soppressione di
tutti gli uffici e le istituzioni al tribunale
connessi, quali ad esempio l'ufficio registro, l'ufficio pubblici registri immobiliari,
gli ordini professionali e l'archivio notarile
(quest'ultimo non esiste ad Acqui e Tortona);
Casale si troverebbe, in tal modo,
ulteriormente e drasticamente sospinta ad
un depauperamento e declassamento che
la trasformerebbe, a dispetto della sua
posizione economica, industriale, culturale,
sociale e politica, in un grosso sobborgo,
forzatamente gravitante nell'orbita del capoluogo di provincia che ci è distante per
spazio, tradizioni e programmi;
sarebbe auspicabile, per un più rapido ed efficiente servizio della giustizia,
l'ipotesi di una minor rigidità nell'accorpare ai circondari provinciali gli altri circondari esistenti, pervenendo prioritariamente ad una revisione dei confini territoriali. Sarebbe sufficiente che al territorio
del circondario di Casale fosse aggregato il
territorio di Valenza, avente con Casale
omogeneità nella domanda di giustizia,
unicità funzionale già per taluni servizi
(Ussl, acquedotto) e per rapporti economici, per costruire una situazione ottimale
del servizio giustizia per tutta l'estensione
della provincia di Alessandria;
a tale proposito si evidenzia come sia
di gran lunga più opportuno e razionale
che la futura aggregazione del circondario
di Casale sia collocata nella fase temporale
di attuazione di cui al punto 3) della
Tavola 2 — Individuazione delle fasi di
Camera dei Deputati
10
LUGLIO
1996
attuazione della proposta — del documento
elaborato dal gruppo di studio presso il
ministero di grazia e giustizia per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie nel
gennaio 1996, in considerazione del maggior rilievo, sotto tutti gli aspetti positivi,
delle caratteristiche funzionali e operative
del Casalese, in confronto alla realtà degli
altri tribunali da aggregarsi al tribunale di
Alessandria. In particolare, nel campo specifico giudiziario, va tenuta nella dovuta
evidenza e considerazione la presenza in
Casale della Corte d'Assise di 1° grado,
ufficio giudiziario che fra i tribunali non
provinciali piemontesi è istituito ed in funzione solo a Casale e Ivrea, mentre le
circoscrizioni dei tribunali provinciali di
Biella, Verbania e Vercelli ne sono prive — :
quali interventi il Ministro intenda
intraprendere per esaminare con maggiore
puntualità l'utilità e la necessità di mantenere il tribunale di Casale Monferrato,
anche attraverso una ridefinizione dei confini comprendendo Valenza.
(4-01860)
DE LUCA. — Al Ministro del lavoro e
della previdenza sociale. — Per sapere —
premesso che:
l'Alcatel ha predisposto un piano che
prevede interventi traumatici per la riduzione dei posti di lavoro e la cassa integrazione a zero ore per 1200 persone, di
cui 280 unità a Vimercate e Concorezzo;
sono già avvenute riduzioni del personale di 3700 unità tra il 1992-1995 (di
cui circa mille nell'area milanese);
la sede di Milano viene chiusa con un
trasferimento di mille persone a Vimercate
e Concorezzo; gli esuberi nell'area milanese ammontano così a 520 persone (240
a Milano, 280 a Vimercate e Concorezzo) —:
come il Governo pensi di definire una
politica delle telecomunicazioni che tenga
conto dell'esistenza, in Italia, di un così
ampio settore occupazionale con forte potenziale tecnologico.
(4-01861)
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
1438
Camera dei Deputati
-
AI RESOCONTI —
SEDUTE DEL 10
LUGLIO
1996
MATRANGA e SERRA. - Al Ministro
per la solidarietà sociale. — Per sapere premesso che:
pagamento del prezzo stabilito, il versamento di cifre aggiuntive senza una precisa
giustificazione;
sono noti i gravi avvenimenti accaduti
a Palermo, nel quartiere Albergheria, che
hanno visto coinvolti minori in costrizioni
sessuali, e la situazione di grave disagio
economico delle famiglie di appartenenza - :
dopo che gli acquirenti avevano sollecitato la redazione degli atti pubblici di
trasferimento della proprietà superficiaria,
la Cmp Srl frapponeva pretesti, e, di fatto,
rifiutava di effettuare le stipule;
se si intenda approfondire la situazione finanziaria delle suddette famiglie,
ritenendo gli interroganti probabile il coinvolgimento di personaggi dediti all'usura;
se si intende disporre un intervento
economico da parte del Governo, atto a
risollevare dallo stato di necessità e sottomissione le famiglie coinvolte;
se si intenda infine istituire un numero verde che dia possibilità, a quanti
siano a conoscenza dei fatti in questione o
di altri simili, di effettuarne denuncia
mantenendo l'anonimato.
(4-01862)
BUONTEMPO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere — premesso che:
il Comune di Roma, alcuni anni fa,
aveva concesso il diritto di superficie per la
costruzione di case di tipo economico e
popolare al consorzio Cisa, consorzio per
interventi sociali ed abitativi Spa;
il consorzio sopra indicato attribuiva
alla impresa Srl Cmp l'area necessaria per
l'effettuazione dell'intervento edilizio in via
delle Azzorre, ad Ostia;
il Comune di Roma attribuiva, conseguentemente, il diritto di superficie dell'area indicata alla Srl Cmp, con la quale
stipulava un'apposita convenzione;
la Cmp Srl provvedeva alla stipulazione dei compromessi di vendita del diritto superficiario in corso di esecuzione
delle opere edilizie, pattuendo i relativi
prezzi di vendita;
prima della consegna degli appartamenti la Cmp pretendeva, oltre all'intero
gli acquirenti incardinavano un procedimento civile avente ad oggetto l'esecuzione dell'obbligo di concludere il contratto;
perveniva a tutti gli acquirenti un atto
di citazione ad istanza della Cmp srl nel
quale gli stessi erano citati in giudizio
unitamente alla società, la Diamante Immobiliare Srl, che era stata utilizzata dalla
Cmp quale procuratrice addetta alle vendite delle singole unità immobiliari;
con questo atto di citazione la Cmp
intendeva far dichiarare la nullità delle
singole vendite eccependo la collusione tra
la Diamante Immobiliare e gli acquirenti
ed il mancato versamento da parte della
Diamante Immobiliare alla Cmp delle cifre
richieste ed ottenute per le vendite delle
unità immobiliari;
gli acquirenti, di fronte a tale caotica
situazione, hanno ritenuto che ci fossero i
presupposti della truffa aggravata;
tutte queste circostanze sono state
comunicate al sindaco di Roma, all'assessore delle politiche del territorio e al segretario generale del comune;
in data giugno 1996 perveniva la comunicazione del fallimento della Srl Cmp;
se sia possibile sollecitare gli organi
preposti a dichiarare la decadenza della
concessione sopraindicata e ad assumere
tutte le iniziative necessarie per la tutela
del diritto degli acquirenti degli alloggi.
(4-01863)
BAMPO. — Al Ministro dei lavori pubblici. — Per sapere — premesso che:
il consiglio comunale di Comelico Superiore, attraverso propria delibera fina-
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1439
AI RESOCONTI —
lizzata a dare indicazioni sulle scelte in
merito alla viabilità locale, ha denunciato
il rilevamento non solo di una situazione
critica delle strade statali che attraversano
il territorio comunale, ma anche di cedimenti del piano viabile nel tratto compreso
tra i chilometri 93 e 96. Tale situazione di
pericolo sarebbe confermata da un parziale crollo al chilometro 99,580, tra Tabitato di Dosoledo ed il bivio di Padola. A
quest'ultima situazione si è provveduto con
una parziale soluzione, regolamentando il
traffico attraverso un senso unico con semaforo;
l'abitato di Padola è raggiungibile attraverso un unico collegamento viario rappresentato dalla strada statale n. 532;
da quanto asserito dal consiglio comunale sussiste un ulteriore « cedimento
parziale delle travi portanti del ponte Padola »;
è pienamente condivisibile la preoccupazione dell'amministrazione locale per
la compromissione della sicurezza del territorio e della popolazione, causata dal
passaggio di carichi molto pesanti, incrementato ultimamente a seguito della interruzione viaria presso l'abitato di Valle di
Cadore - :
quali misure urgenti intenda adottare
il Governo sia per la messa in sicurezza
della strada in oggetto, sia per il completamento dei lavori di correzione e rettifica
già avviati o programmati.
(4-01864)
BERGAMO. - Al Ministro dell'interno.
— Per sapere - premesso che:
sul quotidiano Corriere della Sera del
4 luglio 1996 è apparso un piccolo articolo
a firma dell'onorevole Cornelio Veltri dal
titolo « Mai stato craxiano »;
in detto articolo l'onorevole Veltri,
oltre ad esprimere proprie considerazioni
ha, tra l'altro, testualmente affermato:
« Nel 1976 al Midas non ho votato Craxi;
nei fascicoli dei servizi segreti del 1980 si
leggeva che ero l'unico oppositore di Craxi
nel PSI... »
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
10
LUGLIO
1996
se sia possibile che un semplice cittadino di uno Stato normale possa avere
accesso agli archivi dei servizi segreti, nonostante le superficiali e allegre gestioni
dei vari Ministri dell'interno che si sono
succeduti nel tempo;
se invece, come appare, si tratta di
una questione irregolare e quindi di un
abuso, quali provvedimenti urgenti intenda
adottare per individuare il responsabile
che abbia consentito l'accesso ai documenti segreti da parte del cittadino prima
citato ed eventualmente quali provvedimenti intenda assumere nei suoi confronti
per scoraggiare ulteriori illegalità.
(4-01865)
SCALIA. — Al Ministro dell'interno. —
Per sapere — premesso che:
la prefettura di Napoli, in una certificazione antimafia (protocollo n. 1/375)
ex decreto-legge n. 490 del 1994, inviata al
comune di Anzio in data 13 dicembre
1995, e di cui l'interrogante ha preso conoscenza, indicava il presidente del consiglio di amministrazione della società Colucci appalti s.p.a., Zironi Cesare, come
indagato per violazione alle norme sul finanziamento illecito ai partiti, e riferiva
altresì che a carico del consigliere del
medesimo consiglio di amministrazione,
Colucci Nicola, pendeva presso la procura
della Repubblica del tribunale di Napoli
procedimento penale per peculato; nella
stessa certificazione si rappresentava inoltre che a carico di Colucci Francesco, nato
a Napoli l'il novembre 1954 e Colucci
Pietro, nato a Napoli il 21 luglio 1960,
fratelli del succitato consigliere della società, Colucci Nicola, risultano pendenti
presso la Procura della Repubblica di Napoli precedenti penali per abuso d'ufficio,
corruzione aggravata e per atto contrario
ai doveri d'ufficio;
l'onorevole Michele Caccavale, parlamentare nella scorsa legislatura dichiarava
nel corso di una trasmissione sull'emittente
televisiva di Anzio GTV e su un settimanale
locale di una storia poco chiara riguar-
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
—
ALLEGATO B
1440
AI RESOCONTI — SEDUTE DEL
dante la società Colucci s.p.a.; affermava
che un funzionario dell'assessorato sanità
del comune di Anzio sarebbe stato minacciato e allo stesso tempo ci sarebbe un
personaggio non meglio individuato che
avrebbe percepito una dazione ambientale
per far aggiudicare alla Colucci appalti
s.p.a. l'appalto della raccolta dei rifiuti nel
comune di Anzio;
l'associazione coordinamento antimafia Anzio-Nettuno e il circolo Legambiente
Anzio-Nettuno a seguito di tutti questi fatti
chiesero al presidente della commissione
speciale per la lotta alla criminalità del
consiglio regionale del Lazio di segnalare
alla procura della Repubblica di Roma,
direzione distrettuale antimafia la vicenda
Colucci, per eventuali chiarimenti;
la vicenda dei rifiuti e del loro smaltimento è stata più volte denunciata dalla
magistratura come settore di notevole interesse per la criminalità organizzata; sedici procedimenti giudiziari sono stati avviati dalla magistratura, relazioni sono
state approvate dalla commissione parlamentare antimafia e dalla commissione
parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse - :
se sia al corrente di questi fatti e se
i fatti riportati dall'onorevole Caccavale
corrispondano al vero;
se non intenda attivare il servizio
centrale operativo della Criminalpol del
Lazio e la prefettura per prevenire e combattere ogni pericolo di infiltrazione della
camorra in questo importante settore.
(4-01866)
PITTELLA, BOCCIA, MOLINA RI, SICA
e DOMENICO IZZO. - Al Ministro delle
risorse agricole, alimentari e forestali —
Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 20 giugno 1996,
n. 323 concernente disposizioni urgenti
per il risanamento della finanza pubblica,
all'articolo 3, comma 10, dispone la riduzione di lire 65 miliardi a carico del ca-
Camera dei Deputati
10
LUGLIO
1996
pitolo 7443 dello stato di previsione della
spesa del Ministero delle risorse agricole e
forestali;
detta riduzione, ove attuata, comporterà automaticamente l'impossibilità per la
Regione Basilicata di onorare la copertura
finanziaria per concorso interessi e abbuono del 20 per cento del capitale ammesso al ripiano in attuazione dell'articolo
8-bis della legge n. 250/1993, determinato
in lire 141 miliardi come da delibera della
giunta regionale n. 5881 del 14 novembre
1995, attualmente lievitato a lire 155 miliardi per effetto delle rettifiche apportate
ai nulla-osta emessi e ai contenziosi instaurati davanti al TAR Basilicata - :
se il Governo non intenda proporre
una modifica del decreto in parola per
scongiurare tale situazione di danno agli
operatori del settore, pesantemente toccati
dagli eventi meteorici avversi delle decorse
annate.
(4-01867)
GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dei beni
culturali ed ambientali — Per sapere:
in merito a quanto accaduto sul palcoscenico di piazza di Siena durante le
prove del balletto « Romeo e Giulietta », chi
sia oggi il responsabile del servizio allestimenti scenici del teatro dell'Opera di
Roma che risulta avere un titolo di studio
che non supererebbe la scuola primaria e,
quindi, nell'incapacità di elaborare calcoli
relativi all'equilibrio statico e dinamico
delle strutture portanti;
se le autorità preposte intendano
svolgere un'accurata indagine sull'accaduto, individuando le responsabilità primarie e secondarie, relative all'errata esecuzione dei compiti da portare a conclusione del capo servizi allestimenti scenici,
affinché non siano più possibili nuove e più
gravi calamità;
se risponda a verità che la pretura
circondariale di Roma ha aperto un'indagine giudiziaria sull'accaduto e se ritenga
necessario capire anche i motivi per i quali
Atti
Parlamentari
XIII LEGISLATURA
— ALLEGATO B
1441
AI RESOCONTI —
l'ente lirico abbia dato in appalto ad
esterni i lavori di costruzione del palcoscenico non utilizzando, al contrario, le
maestranze interne che, per professionalità
e capacità, avrebbero sicuramente avvisato
del grave pericolo incombente, conoscendo
il personaggio che gestisce il servizio allestimenti scenici dell'Opera di Roma.
(4-01868)
Apposizione di una firma
ad una risoluzione.
La risoluzione Gasparri e Alboni n. 700016, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 26 giugno 1996, è
stata successivamente sottoscritta anche
dal deputato Fronzuti.
Camera dei Deputati
SEDUTE DEL
10
LUGLIO
1996
Trasformazione di un documento
del sindacato ispettivo.
Il seguente documento è stato così trasformato: interrogazione con risposta
scritta Fei ed altri n. 4-00841 del 6 giugno
1996 in interrogazione con risposta in
Commissione n. 5-00216 (ex articolo 134,
comma 2°, del Regolamento).
ERRATA
CORRIGE
Nell'Allegato B ai resoconti della seduta
del 9 luglio 1996, a pagina 1353, seconda
colonna, alla sedicesima riga, deve leggersi:
« per quale ragione agli stessi non
tenga tolto il collegamento;
Apposizione di una firma
ad una interrogazione.
se non ritenga che l'atteggiamento
lassivo dei vari governi nei confronti di
questi evasori sia uno speciale modo di
assistenzialismo »;
L'interrogazione Scaltritti n. 3-00045,
pubblicata nell'Allegato B ai resoconti
della seduta del 20 giugno 1996, è stata
successivamente sottoscritta anche dal deputato Burani Procaccini.
anziché: « se non ritenga che l'atteggiamento lassivo dei vari governi nei confronti di questi evasori sia uno speciale
modo di assistenzialismo », come stampato.

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