Interrogazioni a risposta scritta - XIII Legislatura
Transcript
Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1403 AI RESOCONTI — INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA LUCIDI, PISTONE e CENTO. - Al Ministro dell'interno. — Per sapere - premesso che: lunedì 1° luglio 1996, al termine di un intervento di polizia nel campo nomadi di via Casilina 700 a Roma, a tutti i nove cittadini bosniaci e croati ivi fermati e privi di permesso di soggiorno veniva consegnato in questura un decreto di espulsione; tali decreti di espulsione sono in corso di impugnazione innanzi al Tar del Lazio da parte dei legali del consiglio italiano per i rifugiati, sulla base della situazione di rifugiati di fatto da un territorio da considerarsi non ancora pacificato rivestita dagli interessati, che dunque in ogni caso non sono passibili di espulsione in base alla clausola di « non refoulement »; le modalità dell'intervento di polizia, operato con largo uso di uomini e mezzi, hanno comportato il precipitoso allontanamento di quasi tutti coloro, fra i 927 profughi e Rom dimoranti nel campo, che non avessero un permesso di soggiorno in regola, e la loro dispersione in altri campi e zone della città di Roma, spostando così, e non risolvendo affatto, il problema costituito dal campo più popolato e forse più invivibile d'Europa; il fermo dei pochi « irregolari » rimasti nel campo, e l'emissione di decreti di espulsione a loro carico, ha amplificato l'effetto di paura, contravvenendo inoltre, secondo gli organismi umanitari operanti nel campo, a precisi impegni assunti dalle autorità competenti in sede di comitato provinciale per l'ordine pubblico; l'esame della situazione dei nove espulsi dimostra la loro situazione di profughi di fatto, sia che siano giunti in questi anni dai territori in guerra, sia che risiedano da lungo tempo in Italia e vi abbiano messo radici che non possono certo essere Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 recise con la loro espulsione negli stessi territori in guerra, dei quali conservano la nazionalità; infatti vi figura il signor Zahim Ahmetovic, bosniaco, privo di precedenti penali, entrato in Italia nel 1991 allo scoppio della guerra civile per unirsi ai genitori, con moglie e sei figli minori (e scolarizzati) a Roma, in attesa di passaporto dall'Ambasciata bosniaca di Milano per completare la domanda di soggiorno umanitario già inoltrata il 10 febbraio 1996 alla questura di Roma; la signora Humica Halilovic, croata ed in Italia da venti anni, erroneamente identificata dalla polizia come bosniaca (nel quale caso avrebbe a maggior ragione diritto alla qualifica di profuga); i fratelli bosniaci Djulijano e Gringo Halilovic, appartenenti ad una famiglia regolarmente residente da due decenni a Torino, venuti casualmente a Roma in occasione della morte di un parente; la signorina Senada Ahmetovic, bosniaca ma nata in Italia (a Vigevano), minorenne, con genitori regolarmente residenti a Vigevano, rientrata per l'ultima volta dalla Bosnia nel 1992 in piena guerra civile; l'altro minorenne bosniaco Safet Seferovic, fuggito recentemente da Sarajevo per timore di persecuzioni e per unirsi alla madre residente nel campo di via Casilina; il signor Mufik Seferovic, rientrato in Italia un mese fa dopo aver rinunciato alla richiesta di asilo politico in Germania perché non gli era concesso di convivere con il padre, già esule in quel Paese; la signora Elena Ahmetovic, cittadina bosniaca ma nata a Torino; infine la cittadina bosniaca Hatidza Sulejmanovic, entrata in Italia con il figlio minore, la madre e una sorella handicappata dopo la morte del padre nei bombardamenti di Sarajevo, alla quale è stato incomprensibilmente negato il soggiorno umanitario regolarmente richiesto; la situazione di irregolarità dei nove citati, e di migliaia di altri cittadini della ex Jugoslavia sia a Roma che in Italia, si deve soltanto all'applicazione restrittiva della legge n. 390, con l'esclusione dal soggiorno umanitario, attuata nel 1993 attraverso circolari dell'allora capo della polizia, di Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1404 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL tutti coloro che fossero nel frattempo stati colpiti da decreti di espulsione, anche per semplice violazione delle norme sul soggiorno, o che fossero entrati in Italia prima dell'inizio convenzionale della guerra civile (cosiddetti rifugiati sur place)) infatti i censimenti eseguiti, per iniziativa degli enti locali, sia a Roma sia in altre città, non hanno potuto che registrare una realtà di discriminazione, del tutto casuale o arbitraria, fra « regolari » e « irregolari » all'interno delle stesse famiglie, addirittura fra fratelli e fra genitori e figli, rendendo pressoché impraticabile ogni programmazione su scala familiare o plurifamigliare dell'accoglienza, dell'inserimento sociale e/o del rimpatrio in condizioni di sicurezza; la forzosa irregolarità del soggiorno, unita al requisito di non avere subito condanne penali anche per reati lievi o con pene già scontate, ha escluso, per decisione del comune di Roma, molti profughi dall'accesso ai nuovi campi attrezzati, gonfiando di conseguenza campi « abusivi », come sono ancora la gran parte dei campi romani ed in particolare quello del Casilino, con gravi conseguenze sulla qualità della vita dei profughi (Rom e non) e nell'impatto sul territorio urbano; la situazione del campo del Casilino è stata ulteriormente aggravata dall'assenza di allacciamenti idrici ed elettrici, dalla scarsa disponibilità di acqua potabile (recentemente una sola autobotte raggiunge il campo, mentre ne servirebbero almeno tre), dall'impostazione di pochi gabinetti chimici (sei per quasi mille persone) in luogo dei ben più economici gabinetti individuali in legno con fossa chimica, che le famiglie richiedevano ed erano disponibili ad autocostruire, infine dalla forzosa convivenza di popolazioni diverse che sarebbero disponibili a dividersi in gruppi più piccoli e contribuire all'acquisto ed all'attrezzatura di aree per l'alloggio semipermanente; altri tre decreti di espulsione sono stati emessi il 6 luglio a carico di altrettanti cittadini bosniaci fermati all'ingresso dello Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 stesso campo di via Casilina, fra i quali il marito della citata Hatidza Sulejmanovic e la moglie del citato Mufik Seferovic, trovantisi nella stessa situazione di « rifugiati di fatto » non riconosciuti — : se non ritenga di revocare o disporre la revoca dei decreti di espulsione citati e di verificare le motivazioni e le modalità dell'operazione di polizia da cui sono scaturiti: di dare disposizioni affinché si eviti di comminare decreti di espulsione, chiaramente ineseguibili nell'attuale situazione, a cittadini dell'ex Jugoslavia, e in particolare dei territori ancora segnati dalla guerra civile e dalla partizione etnica; di revocare o modificare le due circolari citate del 1993, affinché sia possibile attribuire il soggiorno « per motivi umanitari » a tutti i profughi e sfollati presenti in Italia, e programmarne razionalmente e consensualmente, famiglia per famiglia, insieme agli enti locali ed agli organismi di tutela, il futuro in Italia o nelPe* Jugoslavia; di riesaminare la proposta, già emersa a suo tempo in sede di tavolo di coordinamento della Presidenza del Consiglio sui Rom e Sinti, di concedere, per motivi umanitari e di concerto con gli enti locali interessati e gli organismi umanitari, un permesso di soggiorno valido per lavoro dipendente o autonomo anche a quei Rom stranieri « storici », presenti in Italia da decenni spesso con discendenza nata in Italia, che per diversi motivi (assenza di rapporti di lavoro strutturati, commissione di reati anche lievi e « di sopravvivenza »), non hanno potuto usufruire della recente sanatoria per lavoro; di proporre alla protezione civile la messa a disposizione degli enti locali non solo di roulottes (inadatte, pericolose perché facilmente infiammabili e spesso deteriorate, come alcune di quelle fornite al campo del Casilino), ma di prefabbricati per l'accoglienza temporanea o semipermanente e di altre strutture logistiche, a partire dalle situazioni più precarie ed invivibili; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1405 AI RESOCONTI — di riesaminare con gli enti locali interessati, incluso il comune di Roma, criteri omogenei per l'accoglienza dei profughi e dei Rom e Sinti, al fine di una programmazione nazionale dell'uso dei fondi della legge n. 390 per i profughi, dei fondi nazionali e regionali mobilitabili per i Rom e Sinti e dei fondi per la cooperazione, anche decentrata, per progetti di rimpatrio, tenendo fermi i criteri della libertà di circolazione e residenza, dell'unità familiare e della volontarietà dell'opzione fra inserimento e rimpatrio. (4-01808) SAIA e ORTOLANO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. — Per sapere - premesso che: con deliberazione della Giunta regionale del Molise n. 2095 del 16 giugno 1988, è stato concesso, nonostante pareri negativi, alla ditta Gim 86 Coop ari corrente in Termoli (CB), il nulla-osta regionale di cui alla legge n. 426 del 1971 per l'apertura nel comune di Termoli di un esercizio commerciale, senza specificarne la superficie di vendita, per la vendita al dettaglio di generi di cui alla Tabella merceologica Vili; la commissione di controllo sugli atti della regione, nella seduta del 16 febbraio 1989, ha osservato la deliberazione n. 2095 del 1988; il legale rappresentante della Gim 86 Coop ari ha proposto ricorso al TAR Molise che, nella camera -di consiglio del 5 luglio 1989, ha sospeso il provvedimento della commissione regionale di controllo (fino ad oggi non si ha notizia di sentenza definitiva nel merito); nel dicembre 1989, nonostante non fosse stata ancora rilasciata alcuna autorizzazione commerciale né l'esercizio commerciale attivato, la Gim 86 Coop ari avrebbe venduto a « La Fontana » srl corrente in Ascoli Piceno la propria azienda come commerciale; Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 nel maggio 1990 La Fontana srl ha chiesto al comune di Termoli che l'autorizzazione amministrativa per la Tabella Vili da attivarsi su una superficie di mq 5.500 - chiesta a suo tempo dalla Gim 86 ma non ancora concessa - « venga convertita in più autorizzazioni amministrative la cui superficie di vendita complessiva sia però uguale a mq 5.500, cioè pari alla superficie di vendita relativa all'autorizzazione amministrativa Tab. Vili » richiesta dalla GIM 86. In pratica La Fontana ha chiesto al Comune di Termoli la conversione (rectius sdoppiamento) dell'unica autorizzazione in più autorizzazioni (dieci per l'esattezza » per ottemperare a quanto richiesto dall'articolo 47, comma 6 del decreto ministeriale 375 del 1988 e creare pertanto un centro commerciale invece che un grande magazzino; il comune di Termoli ha rilasciato il 9 luglio 1990 l'autorizzazione commerciale n. 54 per la Tabella merceologica Vili e per la superficie di mq. 5.500 con la specifica annotazione: « Si fanno salve le risultanze del giudizio pendente innanzi alla Magistratura Amministrativa in merito al nulla-osta regionale »; nella stessa data La Fontana srl, nonostante l'esercizio non fosse ancora attivato e chiaramente non ancora organizzato in reparti, avrebbe stipulato con terze ditte contratti di affidamento di singoli reparti di azienda del proprio esercizio commerciale ai sensi dell'articolo 41, comma 14 del decreto ministeriale 375 del 1988 (come se già il proprio esercizio fosse un vero e proprio Centro commerciale al dettaglio e non solo un grande magazzino); in data 8 febbraio 1991, il comune di Termoli ha autorizzato lo « sdoppiamento » dell'autorizzazione n. 54 del 9 luglio 1990 per la Tab. VII con la seguente procedura: ha ridotto la superficie di mq 5.500 a mq. 4.640 (apponendo l'annotazione « visto si autorizza la variazione in rosso ») e, nel contempo, per i restanti mq. 860 ha rilasciato in pari data n. 7 autorizzazioni amministrative (tutte a La Fontana srl) per tabelle merceologiche diverse dalla VII, to- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1406 AI RESOCONTI — talizzando la stessa superficie di vendita di mq. 5.500 dell'autorizzazione originale; con delibera n. 4524 del 2 agosto 1991, la Giunta regionale del Molise, avendo rilevato: a) che il comune di Termoli ha rilasciato 8 autorizzazioni di vendita al dettaglio, tutte insistenti nei locali siti nel medesimo plesso commerciale per la vendita dei prodotti della Tabella VII; b) che le 8 (in verità sette) autorizzazioni insistono su una superficie di mq. 860 e pertanto inferiore a mq. 1.500 e non soggette a rilascio del nulla-osta regionale; c) che pertanto l'esercizio ha assunto le caratteristiche di centro commerciale al dettaglio per la superficie di vendita complessiva di mq. 5.500 come previsto dal decreto ministeriale n. 375 del 1988 ha deliberato: a) di prendere atto che l'esercizio commerciale « La Fontana » con sede in Termoli dovesse considerarsi allo stato attuale centro commerciale al dettaglio, con le caratteristiche previste dal decreto ministeriale 375 del 1988; b) di integrare la precedente deliberazione 16 giugno 1988, n. 20 1995, ritenendo il nulla-osta regionale rilasciato a suo tempo (alla GIM 86 Coop ari) riferito al centro commerciale « La Fontana », con buona pace dell'assenza del parere obbligatorio della commissione regionale, di cui all'articolo 17, della legge 426 del 1971 (organismo ancor oggi 1996 non ancora attivato) e della originalità delle procedure mediante le quali si è arrivati allo « stato attuale »; nell'aprile 1993, in esubero della superficie di vendita concessa con l'autorizzazione per la Tab. IX, La Fontana srl ha consentito la apertura di un nuovo negozio « Albos » alla DARI snc di Di Giorgio Isolina & C, per la vendita al dettaglio di prodotti di abbigliamento; la ditta Raimondi, titolare di negozio di abbigliamento sin dall'apertura del Centro commerciale, sentendosi danneggiato dalla concorrenza, non prevedibile dall'inizio del proprio rapporto contrattuale con La Fontana, ha chiesto al Comune di Termoli se per caso fossero state emesse nuove autorizzazioni o ampliamenti di superfici relative alla Tab. IX e ciò il 5 luglio 1993; Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 dopo aver risposto negativamente, il comune di Termoli ha emesso ordinanza del 6 agosto 1993, n. 159 di protocollo, disponendo la chiusura immediata del nuovo esercizio (Albos), ordinanza che viene notificata alla Fontana srl in Ascoli Piceno solo il 17 agosto 1993; nel frattempo La Fontana si è attivata comunicando in data 6 agosto 1993 (cioè 11 giorni prima di sapere ufficialmente dell'ordinanza di chiusura) una nuova « disposizione di vendita » (sic!) e presentando il 18 agosto 1993 delle piantine planimetriche dalle quali risulta che, a dispetto delle clausole dei contratti stipulati fra la Fontana e gli operatori, non tutta la superficie dei locali loro affidati in gestione è considerata superficie di vendita (chissà perché mai gli operatori la pagano così cara?!) e pertanto ve n'è ancora addirittura di non impiegata; in data 19 agosto 1993 il comune di Termoli emana l'ordinanza n. 171 del 1993 di protocollo, con la quale revocava la chiusura « immediata (che non è mai avvenuta! » del negozio « Albos », ma stavolta la notifica in tempo reale alla Fontana, presso la succursale di Termoli; il 23 agosto 1993 il tecnico comunale di Termoli comunicava all'Ufficio licenze di aver effettuato sopralluoghi « in data odierna » presso le attività commerciali site nel centro commerciale La Fontana verificando la superficie di vendita in materia assolutamente conforme a quanto asserito da La Fontana; a seguito delle segnalazioni del Raimondi, che peraltro, a suo dire sarebbe stato nel frattempo sottoposto a minacce e pressioni di ogni tipo, le autorità di pubblica sicurezza provvedevano all'acquisizione dei carteggi privati ed amministrativi che riguardavano il centro commerciale, rimettendo il tutto alla procura della Repubblica di Larino; in data 5 luglio 1994 due vigili urbani della polizia amministrativa ed annonaria elevavano verbale n. 85 di contravvenzione nei confronti del Raimondi ai sensi degli Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1407 - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 articoli 9 e 39 della legge n. 426 del 1971, perché nel suo negozio c'era solo il figlio, pur qualificatosi come facente parte dell'impresa familiare; il 2 agosto 1994, con ordinanza n. 148 del 1994 di protocollo, il comune disponeva la sospensione con effetto immediato della sua attività commerciale per due giorni « visto il verbale n. 85 del 5 luglio 1994 », sospensione (questa sì) prontamente eseguita; sui ricorsi del Raimondi avverso i provvedimenti che a suo giudizio sarebbero ingiustificati e infondati in fatto e in diritto, il comune non ha ancora risposto; nell'agosto 1994 veniva depenalizzato l'articolo 665 cp con gli immaginabili effetti per il procedimento penale riguardante il negozio « Albos », e, comunque, non si ha notizia di eventuale applicazione delle sanzioni sostitutive da parte degli organi amministrativi; per tutto quanto sopra, al momento vi sono stati solo due rinvìi a giudizio riguardanti le minacce fra il figlio del Raimondi e un certo Di Giorgio, legato alla DARI snc, titolare del negozio Albos, nonostante le ripetute informative agli organi di polizia e giudiziari competenti; della vicenda si sono occupate alcune testate giornalistiche nella cronaca regionale —: Camera dei Deputati LUGLIO 1996 portanza per il miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario, insieme alla realizzazione di alcune fondamentali riforme ordinamentali e ad interventi sull'organizzazione degli uffici; il gruppo ministeriale di studio per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie ha elaborato una proposta di riarticolazione dei circondari perseguendo l'obiettivo: a) di attuare la riduzione mediante graduali accorporamenti; b) di realizzare la tendenziale coincidenza tra circondario e ambito provinciale, così che, degli attuali 103 circondari sub-provinciali, 83 potrebbero essere accorpati in un arco di tempo ragionavolmente breve, da definire in via legislativa; c) di definire i criteri e i vincoli posti alla base dell'aggregazione per fasi successive fino a completare la procedura di accorporamento, individuando i 47 circondari di aggregare a 33 circondari preferibilmente (ma non necessariamente) capoluogo di provincia, in modo da far coincidere, in 94 casi su 103, i tribunali con le province; d) di prevedere tre fasi temporali di realizzazione del processo, ipotizzando per il tribunale di Casale Monferrato (AL) l'inserimento nella fase due per l'accorpamento al tribunale di Alessandria - capoluogo di provincia; l'ipotesi di soppressione del tribunale di Casale Monferrato sta suscitando vivisse il Governo sia a conoscenza di sime preoccupazioni a livello locale; l'evenquanto esposto in premessa; tuale soppressione viene letta come un in caso affermativo, se non ritenga pericolo per tutto il circondario casalese, che gli organi comunali abbiano ripetuta- poiché potrebbe preludere ad un inevitamente violato al riguardo precise disposi- bile sfascio del servizio giustizia, posto che il tribunale di Alessandria, già fin d'ora zioni di legge; insufficiente per le condizioni tecnico-loin tal caso, quali conseguenti inizia- gistiche in cui si trova (prima fra tutte la tive intenda assumere in proposito. concreta insussistenza di siti idonei per (4-01809) accogliere gli uffici) sarebbe inevitabilmente sommerso di cause e procedimenti giudiziari provenienti da ben tre circondari VIALE, ROSSO, ARMOSINO e MAM- soppressi (Acqui Terme, Casale MonferMOLA. — Al Ministro di grazia e giustizia. rato, Tortona). Senza contare che, con la — Per sapere — premesso che: soppressione del tribunale, si teme altresì la riorganizzazione delle circoscri- la soppressione di tutti gli uffici e le istizioni giudiziarie è questione di grande im- tuzioni al tribunale connessi, quali ad Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1408 - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 esempio l'ufficio del registro, la conservatoria dei registri immobiliari, gli ordini professionali e l'archivio notarile (quest'ultimo non esiste ad Acqui e Tortona); Casale Monferrato si troverebbe, in tal modo, ulteriormente e drasticamente sospinta ad un depauperamento e declassamento, che la trasformerebbe, a dispetto della sua fiorente posizione economica, industriale, culturale, sociale e politica, in un grosso sobborgo, forzatamente gravitante nell'orbitra del capoluogo di provincia che è distante per spazio, mentalità, tradizioni e programmi; auspicabile sarebbe, invece, in via principale, per un più rapido ed efficiente servizio della giustizia in provincia di Alessandria, l'ipotesi di una minor rigidità nell'acorpare ai circondari provinciali gli altri circondari esistenti, prevenendo prioritariamente ad una revisione dei confini territoriali. Sarebbe opportuno ad esempio che al territorio del circondario di Casale Monferrato fosse aggregato il territorio di Valenza, avente con Casale omogeneità nella domanda di giustizia, unicità funzionale già per taluni servizi (Ussl, acquedotto) e per rapporti economici; a tale proposito si evidenzia, in via subordinata, come sarebbe di gran lunga più opportuno e razionale che la deprecabile futura aggregazione del circondario di Casale venisse comunque collocata nella fase temporale di attuazione numero tre in considerazione del maggior rilievo, sotto tutti gli aspetti positivi, delle caratteristiche funzionali e operative del Casalese, in confronto alla realtà nel campo specifico giudiziario, tenendo nella dovuta evidenza e considerazione la presenza in Casale della corte d'assise di primo grado, ufficio giudiziario che, fra i tribunali non provinciali piemontesi, è istituito ed in funzione solo a Casale ed Ivrea, mentre financo le circoscrizioni dei tribunali provinciali di Biella, Verbania e Vercelli ne sono prive - : se non ritenga opportuno assicurare gli enti locali, gli operatori e le popolazioni interessate sul fatto che le ipotesi di cui sopra saranno sottoposte, a cura del mi- Camera dei Deputati LUGLIO 1996 nistero, ad una doverosa ed oggettiva verifica di « impatto ambientale », ai fini di accertare la presenza di elementi di stato e delle condizioni tecnico-logistiche che possono consentire o meno di dare luogo alle diverse azioni. (4-01810) ROTUNDO. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere - premesso che: la piccola Nicoletta De Donno, di undici anni, residente a Corigliano d'Otranto (Le) in via Grassi 8, sottoposta a trapianto di midollo per anemia di Fanconi, è impossibilitata a frequentare la scuola elementare per evitare qualsiasi contatto con fattori esterni che potrebbero pregiudicare il buon esito dell'intero trattamento; la piccola Nicoletta De Donno da tre anni assolve all'obbligo scolastico avvalendosi di mastre di volontariato e, in occasione di una recente manifestazione di sostegno all'Unicef, ha lamentato, con una lettera resa pubblica, il totale disinteresse delle istituzioni al suo problema, reso ancor più grave da un confronto con analoghe situazioni di altre ragazze sfortunate del Nord che possono usufruire di servizi dello Stato; Nicoletta De Donno per l'anno scolastico 1996-1997 sarà iscritta alla quinta classe, ma non potrà frequentarla —: quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per dare risposta al problema suesposto e se non ritenga opportuno e necessario procedere alla nomina di un insegnante che possa seguire la piccola Nicoletta De Donno a domicilio, affinché il diritto allo studio sia effettivo anche per lei. (4-01811) BERGAMO. — Ai Ministri delle risorse agricole, alimentari e forestali e degli affari esteri — Per sapere - premesso che: i servizi della Commissione europea stanno esaminando una bozza di riforma Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1409 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 dell'organizzazione di mercato dell'olio di oliva, da presentare all'esecutivo per l'approvazione; mercato per l'olio di oliva che prevedesse un regime di forfettizzazione dell'aiuto alla produzione; tale bozza ruota intorno ad alcuni elementi fondamentali, il cui primo concerne le modifiche del regime degli aiuti, con l'introduzione di quote non più legate alla produzione di olio, ma al numero di alberi coltivato per azienda (nel caso dell'Italia, per il momento ci si è assestati sulla cifra di 129.500.000, seconda solo alla Spagna con 166.500.000); tale posizione delle associazioni agricole è stata sottolineata in una lettera inviata ai presidente di turno del Consiglio agricolo e Ministro delle risorse agricole e alimentari, Michele Pinto, ed ai Commissari europei, per l'agricoltura Franz Fischler, per i mercati interni, Mario Monti, per le politiche per i consumatori Emma Bonino, evidenziando che il regime forfettario impedirebbe « il mantenimento nel tempo di un livello produttivo adeguato, in termine di qualità e quantità, alle dinamiche di mercato »; in base a tale primo elemento si avrebbero diverse conseguenze: innanzitutto scomparirebbe l'aiuto al consumo, anche se si prevede di accantonare fondi per promozione del prodotto. Inoltre, ogni olivicoltore europeo riceverebbe un aiuto forfettario per albero che per l'Italia sarebbe, attualmente, di lire 9.135, creandosi così un grave problema di ordine economico agli operatori del settore; il secondo elemento riguarda la revisione profonda del ricorso all'ammasso pubblico (il cosiddetto intervento): infatti si intende eliminare il sistema di intervento pur lasciando l'ammasso privato. In questa ottica, quindi, è chiaro fin d'ora che l'approccio privilegiato riduce sensibilmente il ruolo delle associazioni dei produttori che attualmente hanno una funzione centrale nelle dichiarazioni di raccolta e quindi nella gestione dell'aiuto alla produzione. Realizzando, per questa via, una inammissibile mancanza di tutela per i singoli operatori del settore; la riforma in oggetto, andrebbe ad incidere su un settore che conta circa 2.000.000 di persone; tutto quanto predetto è stato esposto, a più riprese, dal Commissario dell'Unione europea all'agricoltura Franz Fischler, il quale sta fortemente sostenendo la riforma in oggetto; dalle associazioni agricole italiane arriva un deciso « no » alla possibilità di una riforma dell'organizzazione comune di la Coldiretti e la Confagricoltura, in persona dei loro presidenti Paolo Micolini e Augusto Bocchini, hanno formulato valide controproposte in merito alla riforma dell'Ocm imperniate su quattro elementi fondamentali: 1) l'aumento della quantità massima garantita; 2) la giusta tutela del reddito; 3) l'aiuto alla produzione in relazione alle quantità prodotte; 4) la definitiva soppressione dell'aiuto al consumo. Obiettivi questi che, insieme alla qualità delle produzioni e alla tutela dei consumatori, sono pienamente condivisi anche dalla Copagri, la quale aveva, peraltro, già manifestato contrarietà all'ipotesi di un aiuto forfettizzato alla produzione - : quali iniziative intenda intraprendere affinché gli organismi comunitari non approvino una riforma dell'Ocm, che, secondo l'attuale bozza, si tradurrebbe in una perdita secca di 400 miliardi per la Calabria e di 100 miliardi per la sola provincia di Cosenza, investendo così, con ulteriore drammaticità una delle aree più depresse della nazione. (4-01812) STRAMBI. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere - premesso che: nonostante i ripetuti interventi di parlamentari nella XII legislatura, tra cui l'interrogazione degli on. Lopedote, Nadia Masini, Dalla Chiesa e Bracci Marinai del 14 novembre 1995, la situazione di nume- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1410 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 rosi insegnanti, di cui ai punti seguenti, non mostra segni di soluzione, tanto che può essere sinteticamente ricostruita riproponendo l'interrogazione sopra ricordata; di eventuale reitera del decreto legge n. 225 del 1996, una proposta di sanatoria. (4-01813) si rammenta in particolare che, in occasione del concorso per titoli ed esami a posti e cattedre per la scuola media indetto nel 1992 ed espletato nel corso del 1994, non furono assegnati ai vincitori i posti della dotazione organica aggiuntiva (Doa) relativi agli anni scolastici 19831984-1985; CAMBURSANO. - Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. — Per sapere — premesso che: in seguito ai ricorsi presentati al tribunale amministrativo regionale del Lazio, i docenti promotori degli stessi risultarono vincitori e conseguentemente furono nominati in ruolo; nello stesso periodo, nella scuola elementare una analoga situazione fu risolta con la circolare del Ministro della pubblica istruzione n. I l i dell'aprile 1987, che estendeva il diritto di immissione in ruolo su tutti i posti della corrispondente dotazione organica; i ricorsi presentati al Consiglio di Stato contro le suindicate decisioni del TAR del Lazio furono in numerose occasioni respinti; solo nel maggio 1994 la VI sezione del Consiglio di Stato ha accolto un ricorso del Ministro della pubblica istruzione con riferimento alla tardività con cui sarebbero stati presentati i ricorsi accolti dal tribunale amministrativo regionale; nel corso del 1995 si sono avuti sulla stessa materia ulteriori e contraddittori pronunciamenti del Consiglio di Stato; diverse centinaia di docenti già nominati in ruolo e in servizio per un numero considerevole di anni vengono successivamente licenziati in conseguenza della sopra descritta situazione —: quali iniziative intenda assumere il Ministro in riferimento a una situazione causata da omissioni e da erronee interpretazioni dell'amministrazione scolastica e se non ritenga di dover accogliere, in sede la ditta Sambonet di Vercelli, nota in tutto il mondo per la sua pregiata produzione di posateria e vasellame, sta attraversando una grave crisi di natura finanziaria che rischia di provocare la chiusura dell'attività e la conseguente perdita di centoventi posti di lavoro; di detta critica situazione è stato interessato il Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; gli effetti che ne deriverebbero per l'intera economia vercellese sarebbero disastrosi per una comunità che sta già pagando prezzi altissimi — : se il Governo e i ministri competenti non ritengano necessario ed urgente un intervento atto a scongiurare una simile eventualità e per evitare che il nuovo azionista di controllo (il francese signor Besan9on) possa « appropriarsi » di un marchio di fama internazionale per poi portare la produzione in Francia. (4-01814) CAMBURSANO. - Al Ministro di grazia e giustizia. — Per sapere - premesso che: informazioni giornalistiche hanno diffuso la notizia secondo cui il Censis ed il ministero di grazia e giustizia ritengono che le sedi di tribunali di minore entità debbano essere accorpati a quella del capoluogo; nell'elenco allegato allo studio condotto dallo stesso Censis risultano da chiudere i tribunali di Pinerolo e di Ivrea; la struttura di Pinerolo e stata recentemente ristrutturata, con notevoli investi- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1411 - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 Camera dei Deputati LUGLIO 1996 menti da parte dello Stato; pertanto i locali risultano idonei e funzionali alle esigenze del servizio; quando avrà fine 1'« occupazione » della base di San Damiano da parte dei militari tedeschi. (4-01816) le strutture di Pinerolo e di Ivrea funzionano bene ed hanno una giurisdizione che copre in gran parte un territorio montano, i cui cittadini si vedrebbero costretti a spostarsi a Torino tra tanti disagi e costi — : SINISCALCHI. - Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia- — Per sapere — premesso che: se non ritenga di rivedere la propria posizione, mantenendo funzionanti i citati tribunali decentrati della provincia di Torino. (4-01815) con delibera n. 175 del 17 settembre 1980 il comune di Napoli acquistò un immobile per uso uffici comunali al prezzo di lire 2.251.395.000; poche settimane dopo, in seguito al sisma, l'immobile, ancora incompleto e allo stato grezzo, venne occupato da famiglie di DANIELI. — Al Presidente del Consiglio sfollati le cui abitazioni erano state gravedei ministri, ai ministri della difesa, delle mente danneggiate dal terremoto; finanze e del tesoro. — Per sapere — preil comune di Napoli, considerata la messo che: gravità della situazione, con delibera in data 5 luglio ultimo scorso si è svolta presso la base aerea di San Damiano (PC) la visita del sottosegretario alla difesa onorevole (Gianni Rivera), il quale, giunto presso la base — secondo quanto comunicato dalla stampa locale - « per rendersi conto in prima persona dell'attività che viene svolta quotidianamente in una base aerea militare, per toccare con mano la realtà e la vita dell'aeroporto piacentino », è salito a bordo di un aereo Tornado ed ha volato per un'ora sulla pianura Padana dicendosi — all'atterraggio — soddisfatto dell'emozionante esperienza; la missione volante del sottosegretario ha seguito di qualche settimana quella del presidente della regione Lombardia (Roberto Formigoni); la presenza degli aerei Tornado nella base aerea piacentina ha creato e crea da tempo notevoli disagi e proteste da parte delle popolazioni interessate, a causa dell'inquinamento acustico ed atmosferico prodotto da continui decolli, attcrraggi od assordanti prove motori, ulteriormente accentuatosi con l'arrivo dei cacciabombardieri tedeschi — : quale sia il costo per il contribuente dovuto all'impiego di aerei Tornado per ciascuna ora di volo; n. 322 del 17 febbraio 1981 modificò la destinazione d'uso del fabbricato, già requisito con ordinanza sindacale del 12 dicembre 1980, in alloggi per terremotati e senza tetto ed autorizzò la società Risanamento a realizzare nello stesso stabile trenta alloggi da assegnare agli occupati censiti; i lavori di completamento vennero ultimati in data 30 agosto 1982 e gli assegnatari, durante l'intero arco dei lavori, non abbandonarono mai l'immobile; con delibera n. 267 del 10 aprile 1981, il comune di Napoli, riconosciuto lo status di cittadini senza tetto terremotati, ordinò l'assegnazione provvisoria dei trenta alloggi specificando i nominativi degli assegnatari; gli assegnatari si costituirono in comitato e, attraverso il Sunia, promossero il perfezionamento dei contratti di fitto; dal 1985 al 1989 gli assegnatari hanno intrapreso invano continue iniziative per regolarizzare la loro posizione contrattuale, senza trovare risposte concrete da parte dei competenti uffici comunali; gli inquilini a causa del precario status di assegnatari provvisori sono stati esclusi dall'ufficio « commissione alloggi » Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1412 AI RESOCONTI dalla partecipazione al bando per assegnazione di alloggi pubblici e sono stati considerati « rinunciatari »; con sentenza n. 7136 del 1985 il tribunale di Napoli ha dichiarato la risoluzione del contratto di compravendita delPimmobile in oggetto poiché il comune di Napoli non ha mai provveduto a corrispondere il prezzo; la società Risanamento, tornata legittima proprietaria dell'immobile anzidetto in data 11 giugno 1996, ha dato avviso agli assegnatari dell'inizio del procedimento di esecuzione in danno del comune di Napoli relativo al rilascio del fabbricato —: quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano adottare al fine di scongiurare una grave ingiustizia sostanziale che si concretizzerebbe nel procedimento di sfratto, mediante il quale le sedici famiglie assegnatarie si troverebbero prive di abitazione; se i Ministri non ritengano al contrario necessario provvedere alla sospensione di qualsiasi procedura d'urgenza, al fine di tutelare il diritto delle suddette famiglie ad abitare una casa loro assegnata da circa 15 anni. (4-01817) DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che: le recenti modifiche in tema di prescrizione dei farmaci ai loro assistiti da parte dei medici di base comportano per questi ultimi un onere non a fatica immaginabile, solo a considerare che su di essi medici incombe l'obbligo di prescrivere al paziente quella particolare specialità farmaceutica che, a parità di principio attivo, sia la meno costosa tra quelle risultanti dal prontuario; tuttavia, poiché alla data odierna non è disponibile un elenco delle specialità catalogate in base al principio attivo che le caratterizza, risulta impensabile addossare al medico l'obbligo di scorrere l'intero prontuario ogni qual volta egli debba procedere alla prescrizione di un farmaco pur di individuare quello di minor costo - : Camera dei Deputati — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 quali siano i provvedimenti che il ministero intenda assumere immediatamente per agevolare nella loro attività i medici di base, e in ogni caso, se intenda procedere alla pubblicazione di un prontuario nel quale siano catalogate tutte le specialità farmaceutiche in base al principio attivo nelle stesse contenute. (4-01818) DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dei trasporti e della navigazione. — Per sapere — premesso che: sulla tratta ferroviaria Biella-Santhià e Biella-Novara operano treni entrati in funzione nel 1965; per percorrere i 51 chilometri che dividono la stazione di Biella da quella Novara il tempo medio è di circa un'ora, mentre per percorrere i 27 chilometri fra la stazione di Biella e quella di Santhià il tempo medio è di circa trenta minuti; l'importanza economico-sociale dell'area biellese non è certo compatibile con una struttura ferroviaria assolutamente inadeguata; numerosi ministri hanno ripetuto, tanto frequentemente quanto vanamente, la promessa di cambiare quanto meno le motrici — : se non ritenga di intervenire presso l'ente ferrovie dello Stato per una valorizzazione complessiva dei collegamenti ferroviari del biellese e se non si ritenga di richiedere, quanto meno, l'immediata sostituzione delle motrici; se non ritenga di sollecitare un poderoso intervento affinché il trasporto ferroviario da e per il biellese trovi adeguate strutture tecniche in grado di rispondere con efficienza alla domanda proveniente dai privati e dalle imprese. (4-01819) CENTO. — Ai Ministri dell'interno e dei lavori pubblici con incarico per le aree urbane. — Per sapere - premesso che: a Roma è ripresa in maniera massiccia la vendita di fabbricati immobiliari da parte di enti soggetti al controllo pubblico; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1413 - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 anche l'Istituto opere religiose (Ior) ha già provveduto alla vendita di gran parte del proprio patrimonio immobiliare; circa quindici famiglie non hanno potuto acquistare; nonostante l'impegno preso dallo Ior a non vendere o a vendere solo ad esterni che non fossero in condizioni di necessità, si sono verificate invece proprio vendite a persone esterne con lo sfratto in corso, privilegiando così la necessità « esterna » rispetto ai diritti degli « interni » più bisognosi; non si è potuto accedere alla concessione di mutui agevolati alle famiglie meno abbienti per l'acquisto degli appartamenti, per il mancato rifinanziamento specifico da parte del Governo dovuto in base alla legge n. 457 del 1978 - : se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno promuovere un incontro con lo Ior affinché mantenga gli impegni assunti nei confronti delle famiglie meno abbienti nel senso di non vendere all'esterno dei loro appartamenti e promuovere altresì le procedure per un tempestivo rifinanziamento specifico, che assicuri l'erogazione di mutui agevolati in base alla legge n. 457 del 1978. (4-01820) Camera dei Deputati LUGLIO 1996 per quali motivi nella conferenza siano presenti cinque rappresentanti delle « città individuate dall'articolo 17 della legge 142 del 1990 » e nessuno delle comunità montane di cui agli articoli 28 e 29 della medesima legge; se non ritenga, quindi, con urgenza pervenire ad utili modifiche del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che tengano conto delle predette osservazioni e, soprattutto, degli enti locali montani, tramite la loro associazione nazionale, anche in considerazione della rilevanza che la gestione della montagna assume sempre più nel Paese e della necessità di dare attuazione concreta alle politiche indicate dalla legge n. 97 del 1994. (4-01821) FIORONI. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere - premesso che: il piano di razionalizzazione della rete scolastica per l'anno 1996/1997 relativo alle scuole di istruzione secondaria di primo grado, presentato dal provveditorato agli studi di Viterbo, prevede: a) la revoca dell'autonomia della scuola media « Pinzi » di Viterbo, con aggregazione alla scuola media « Fantappiè »; b) la soppressione delle sezioni distaccate di Onano, Cellere, Bassano in Teverina, Villa S. Giovanni in Tuscia, Latera; c) la creazione di scuole PISTELLI. — Al Presidente del Consiglio onnicomprensive a Canino e Acquapendei ministri — Per conoscere: dente in luogo delle attuali scuole medie; d) la soppressione della direzione didattica quali siano le ragioni che hanno indel secondo circolo di Viterbo; dotto a costituire la conferenza Stato-città ed autonomie locali con la presenza dei il consiglio scolastico provinciale di presidenti ed altri rappresentanti dell'Anci Viterbo ha espresso parere non favorevole e dell'Upi, emargiando l'Uncem che, come alla soppressione, pur se con gradualità, ha dimostrato l'esito del suo recente congresso nazionale, è rappresentante quali- dei gruppi di classe di Onano, Cellere, ficata ed autorevole dei comuni e degli altri Bassano in Teverina, Villa S. Giovanni in enti locali della montagna italiana, terri- Tuscia, Latera, in primo luogo perché, in torio che riguarda oltre la metà del Paese alcune realtà rurali, la scuola rimane uno dei pochi legami culturali esistenti nel con più di dieci milioni di abitanti; paese; in secondo luogo perché la cosidper quali ragioni il decreto del Pre- detta gradualità, invece di diminuire per le sidente del Consiglio dei ministri istitutivo comunità interessate i costi, i sacrifici e i non faccia riferimento ai « comuni », bensì disservizi, di fatto li amplifica, con l'aggraalle « città », entità non citata dalla Costi- vante di far proliferare le cattedre orario tuzione; esterne. Ha altresì espresso parere negativo Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1414 AI RESOCONTI — circa la perdita della autonomia della scuola media « Pinzi », ritenendo che è possibile la coesistenza delle due scuole medie senza alcun pericolo di sottodimensionamenti; per quanto riguarda le « verticalizzazioni » di Canino e Acquapendente, il consiglio scolastico provinciale ha manifestato parere nettamente contrario, rilevando che allo stato attuale della normativa non vi è alcuna disposizione che giustifichi operazioni del genere trattandosi di scuole non sottodimensionate, né situate in zone di montagna con vie di comunicazione difficili; infine il consiglio scolastico provinciale ha espresso parere negativo per la soppressione del secondo circolo di Viterbo perchè il suddetto circolo rientra nei parametri previsti dalla normativa vigente e perché il circolo medesimo ha in organico di diritto, nell'anno 1995/1996, cinquantadue insegnanti tra scuola elementare e scuola materna, rientrando di conseguenza nei parametri della normativa vigente - : se ritenga di accogliere le osservazioni del consiglio scolastico provinciale di Viterbo, e di adottare i provvedimenti conseguenti. (4-01822) BERGAMO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere — premesso che: in data 5 luglio 1996 su un quotidiano calabrese è apparsa una vignetta che indica come in Calabria cresca l'occupazione; l'articolista si riferiva però al fatto che nei giorni precedenti alcuni operai dell'Isotta Fraschini avevano « occupato » la stazione ferroviaria, avevano « occupato » l'autostrada e avevano « occupato » un comune, per protestare per le chiusura della fabbrica stessa; i dati della Banca d'Italia, che di recente sono stati resi noti e che si rife- Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 riscono all'andamento dell'economia in Calabria nel 1995, sono praticamente disastrosi; il tasso della disoccupazione dall'ottobre del 1994 all'ottobre del 1995 è passato dal 22,2 per cento al 25,5 per cento, per cui il numero degli occupati è sceso del 3 per cento, mentre nel resto dell'Italia la percentuale si aggira attorno al 12 per cento; per quanto riguarda il lavoro femminile il dato desolante è riferito al superamento del 35 per cento della disoccupazione; sempre nello stesso periodo di tempo, il numero degli occupati è diminuito di 27 mila unità; qualche dato positivo, anche se si lamenta fortemente la scarsa cultura associativistica, lontananza dai mercati e insufficienza di infrastrutture, viene dalla zootecnica e dalla produzione vitivinicola; dal turismo, per via dell'ottima politica di promozione da parte dell'assessorato preposto; dall'edilizia, in quanto vi è stato un incremento nelle gare dall'appalto delle opere pubbliche bandite dalla regione, anche se sarà difficile determinare l'effettiva apertura dei cantieri a causa della pesante burocrazia; il mercato finanziario oramai è collassato per le sofferenze che hanno raggiunto il record di oltre 3.500 miliardi di lire, anche a causa del forte costo del denaro che in questa regione è superiore di 3,5 punti rispetto al resto dell'Italia - : quali misure urgenti intenda adottare il Ministro del lavoro per innescare nella regione un meccanismo che incentivi e realizzi lo sviluppo economico e per far si che si concretizzino i programmi dell'Ulivo a favore dell'occupazione nel Mezzogiorno ed in Calabria in particolare; quali opere, di concerto con gli altri Ministri, si intendano avviare per colmare il gap delle distanze e la scarsezza delle infrastrutture che potrebbero creare le condizioni di un reale sviluppo economico, Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1415 AI RESOCONTI che non può non essere anche sociale e culturale. (4-01823) Camera dei Deputati — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 la Telecom Italia è una delle aziende più solide, considerate le sue strutture tecniche, il personale qualificato in dotazione e i bilanci attivi pubblicati; BIELLI. — Ai Ministri dei lavori pubblici negli ultimi due anni la suddetta soe dei trasporti e della navigazione. — Per cietà ha fatto ricorso, sempre con maggiore sapere — premesso che: frequenza, a « consulenze esterne », nonola strada statale n. 10 « Bidentina » stante annoveri nei ruoli del proprio perera stata inserita nelle scelte prioritarie di sonale validi e preparati dirigenti - : intervento della regione Emilia-Romagna, quali e quante siano le consulenze intervento sottoposto all'Enas almeno per esterne nell'anno 1995, quante preventiquanto attiene i finanziamenti dei progetti vate e poi commissionate nell'anno 1996; nei due « punti neri », in località Suasia e quali siano i singoli nominativi o i Tombina; gruppi di consulenti chiamati, con quali la « Bidentina » è una strada statale qualifiche e per quale branca specifica, e percorsa da un traffico che non è solo quale l'ammontare della relativa spesa; locale, anzi sempre più ha assunto connoquale sia la documentazione cartolare tati nazionali; infatti costituisce un colleprobante le consulenze richieste e dove sia gamento con la E45, con il parco nazionale delle foreste casentinesi, con la foresta reperibile; della Lama, con la diga di Ridracoli e quali provvedimenti si intendano mette in rapporto la provincia di Forlì con adottare, qualora le consulenze accertate Arezzo; risultino « di comodo », nei confronti di chi sono queste zone di grande interesse dispone e impegna impropriamente il da(4-01825) turistico e la strada statale n. 10 sopporta naro pubblico. un traffico veicolare di grande entità, che si somma al traffico determinato dagli insediamenti artigiano-industriali della vallata del Bidente; risposte positive erano pervenute dalPEnas nazionale e dal compartimento di Bologna, per avviare la fase esecutiva dei due progetti menzionati — : se le priorità indicate siano rimaste invariate; se sussistano ostacoli per il finanziamento delle due opere della Suasia e della Tombina; quali iniziative e provvedimenti il Governo intenda predisporre per far fronte ad una situazione che non rappresenta solo una priorità, ma una vera e propria emergenza. (4-01824) PAMPO. - Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. — Per sapere - premesso che: LUCCHESE. - Al Ministro dei trasporti e della navigazione. — Per sapere — premesso che: l'ultimo aumento delle tariffe ferroviarie è stato praticato lo scorso anno ed in una misura abbastanza rilevante; gli stessi lavoratori pendolari non possono subire una ulteriore spesa, che peserebbe sui loro già miseri emolumenti; non è tollerabile lo spreco di denaro delle ferrovie in pubblicità assurde, che offendono l'intelligenza della gente — : se intenda respingere la richiesta del Presidente dell'ente ferrovie, che osa chiedere un ulteriore aumento del 10 per cento delle tariffe ferroviarie; se il presidente delle ferrovie, visto che non ha saputo dare un servizio celere, dignitoso e decente alle popolazioni del meridione d'Italia, Sicilia in primo luogo, non ritenga di dovere risarcire i viaggiatori Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1416 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 che si avventurano nei vagoni sporchi e insalubri che vengono utilizzati per il meridione, in viaggi lunghi ed estenuanti, della durata di 14 ore; parere favorevole all'allargamento di via della Crescenza e del relativo ponte, chiedendo in proposito l'intervento delle autorità competenti; se non intenda invitare il Presidente dell'ente ferrovie, che ha scaricato decine di migliaia di lavoratori in prepensionamento sulle spalle dei contribuenti che ha usufruito della cassa integrazione, a non assumere nuovi dirigenti con contratti da nababbi, che vanno dai duecento ai quattrocento milioni l'anno e a non erogare ai suoi collaboratori indennità di svariati milioni di lire; c) a Labaro è urgente realizzare una piazza da adibire a parcheggio tra via Veientana Vetere e via del Labaro; a riguardo si fa presente che questo grande quartiere della periferia di Roma nord è in continua espansione, sia demografica che edilizia, che provoca problemi alla viabilità; inoltre, si fa presente che il consiglio della XX circoscrizione ha espresso parere favorevole, nella risoluzione numero 8 del 6 febbraio 1996, alla realizzazione di tale piazza; se il Ministro non ritenga sia il caso di nominare una commissione d'inchiesta sull'operato e sulle spese dell'ente ferrovie almeno in questi ultimi cinque anni. (4-01826) STORACE. - Al Ministro dell'interno. — Per sapere — premesso che: la situazione generale della viabilità nella città di Roma ha raggiunto gravi livelli di degrado, tali da porre a repentaglio la salute e la stessa incolumità dei cittadini, la salubrità ambientale e lo sviluppo delle attività produttive; a titolo esemplificativo, si può ricordare che: a) in via Cadiolo è impellente sistemare il manto stradale, lamentandosi altresì i cittadini ivi residenti degli inconvenienti derivanti dal parcheggio selvaggio degli autoveicoli che stringono d'assedio l'hotel Hilton duranti i congressi che vi si svolgono durante l'anno; b) in via della Crescenza è necessario migliorare il collegamento viario tra via di Grottarossa e via di Due Ponti, essendo una strada molto pericolosa in cui si formano, durante le ore di punta, lunghe file anche a causa di uno stretto ponte che impedisce il passaggio contemporaneo di autoveicoli procedenti in senso contrario; si ricorda al riguardo che il consiglio della XX circoscrizione ha approvato la specifica risoluzione sull'argomento esprimendo d) alcune centinaia di abitanti di Labaro hanno sottoscritto una petizione avverso l'ordinanza n. 517 del 24 luglio 1991, nella quale si relazionava ampiamente quelli che erano stati i problemi sorti dopo l'entrata in vigore della citata ordinanza; inoltre, a distanza di quasi cinque anni dall'entrata in vigore della citata delibera, la situazione non è affatto mutata, bensì ha incrementato alcune problematiche, più in particolare quella del traffico e del crollo delle relative attività commerciali dislocate nel quartiere; e) frequenti sono gli incidenti, che vedono soprattutto coinvolti ciclomotori, talvolta con esiti tragici, dovuti al pessimo stato di manutenzione del manto stradale viario cittadino; è al riguardo di tutta evidenza l'inerzia e l'inefficienza delle autorità locali, che non risulta abbiano assunto allo stato attuale fattive iniziative per risolvere i problemi sopra esposti e che anzi sembrano colpevolmente inerti di fronte all'esigenza di tutelare gli interessi generali sopra evidenziati —: quali iniziative si intenda assumere perché siano pienamente tutelate le esigenze primarie dei cittadini e degli operatori del commercio sopra indicate; se non ritenga necessario ed urgente porre allo studio progetti ed iniziative con- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1417 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL crete che consentano di risolvere globalmente la situazione della viabilità romana; se non ritenga che gli organi preposti all'amministrazione del comune abbiano, con la loro palese inerzia, violato ripetutamente precisi obblighi di legge; in caso positivo, quali conseguenti misure intenda adottare in proposito. (4-01827) Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 incendi della regione Campania, per il triennio 1996-1998, risulterebbe essere inserito, quale comando stazione forestale dipendente dal coordinamento provinciale Cfs di Napoli, quello di Torre del Greco; a detto comando stazione forestale risulta, nel piano di cui sopra, essere attribuito il numero telefonico 081/8825063; SINISCALCHI. - Al Ministro della sanità. — Per sapere - premesso che: tale recapito telefonico, da un controllo effettuato presso la Telecom di Napoli, risulterebbe essere intestato a un privato, tale Carlo Sangiovanni, abitante in Via De Bottis 51 a Torre del Greco; risulta all'interrogante che l'unità operativa di salute mentale del distretto 51 della Asl 1 di Napoli presenta da tempo una serie di problemi che penalizzano di fatto l'attività di tale struttura operativa; le competenti funzioni del comando stazione forestale di Torre del Greco risultano trasferite a quello di Ottaviano (NA); i locali a disposizione dell'unità operativa sono totalmente insufficienti e tale carenza determina sovraffollamento ai limiti della vivibilità, lunghe spasmodiche attese da parte dei medici e dei pazienti per effettuare le visite, che, spesso, avvengono in luoghi occasionali e di passaggio, certamente inadeguati; la preoccupante assenza dei mezzi di trasporto per il servizio territoriale di attività domiciliare comporta una pesante penalizzazione per quella parte dell'utenza che, causa della particolare gravità della patologia, non può autonomamente recarsi presso l'unità operativa — : quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di far cessare tali pericolose carenze strutturali, che rischiano di frustare irreparabilmente l'attività e l'impegno del pesonale medico e paramedico e di danneggiare pesantemente tutti i pazienti che fruiscono dell'unità operativa. (4-01828) PECORARO SCANIO. - Al Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali. — Per sapere — premesso che: nel piano pluriennale di difesa e conservazione del patrimonio boschivo dagli in relazione al nuovo piano pluriennale, sopra accennato, risulta gravissimo che un comando stazione forestale inesistente risulti ancora in atti ufficiali - : quali provvedimenti urgenti intenda adottare affinché il comando stazione forestale di Torre del Greco non venga più inserito quale unità operativa del Corpo forestale dello Stato. (4-01829) PECORARO SCANIO. - Al Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che: l'istituto per i tumori « Pascale » è stato storicamente uno dei migliori nel suo settore nella città di Napoli; il piano di risanamento della regione Campania prevede, al contrario, la valorizzazione del solo secondo policlinico come polo oncologico; ciò significherebbe perdere alcune competenze di rilievo e vanificherebbe l'importante lavoro svolto fin qui in questi ultimi anni — : quali iniziative intenda adottare a difesa di un istituto di grande prestigio come quello citato. (4-01830) Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1418 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 PECORARO SCANIO. - Ai Ministri del- sostegno, non consente agli insegnanti lul'interno e di grazia e giustizia. — Per sapere cani di poter conseguire le necessarie qualifiche per l'inserimento nel mondo della — premesso che: scuola, occorrendo recarsi in ambiti extrala procura della Repubblica di Porregionali per poterla ottenere, con aggravi denone ha inviato, nei giorni scorsi, venti di spesa per gli stessi - : avvisi di garanzia ad altrettanti funzionari e agenti della questura di Pordenone con quali siano i motivi della mancata varie e pesanti ipotesi d'accusa, autorizzazione dei corsi di sostegno da in particolare è stato contestato il parte del provveditore agli studi di Potenza reato di abuso di potere nell'esercizio delle e quali provvedimenti vorrà adottare in proprie funzioni in quanto avrebbero in- merito alla questione suesposta. (4-01832) dotto alcune ragazze, che necessitavano del nullaosta per poter lavorare in Italia, a prostituirsi con gli stessi in cambio, appunto, dell'ottenimento del documento citato; a quanto pare la citata questura già in altre occasioni era stata fatta oggetto di critiche e sospetti circa l'operato di alcuni dipendenti; il consigliere comunale di Pordenone, Danilo Poci, nello scorso maggio ha presentato denuncia al sostituto procuratore della Repubblica di Pordenone, Raffaele Tito, alcuni fatti riguardanti agenti della stessa questura - : se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritengano, nell'ambito delle rispettive competenze, di attivare le necessarie procedure per far piena luce sui fatti citati in premessa. (4-01831) MOLINARI. - Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere — premesso che: il provveditore agli studi della provincia di Potenza non ha decretato per l'anno 1996-1997 l'istituzione di corsi di sostegno per insegnanti; nonostante i ripetuti incontri tenutesi su richiesta delle organizzazioni sindacali, il provveditore ha ribadito la non possibilità a tenere i suddetti corsi; la difficile situazione occupazionale del Sud dell'Italia e della Basilicata e la mancata autorizzazione di tenere i corsi di BORGHEZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. — Per sapere — premesso che: i mezzi d'informazione hanno pubblicato con evidenza la notizia di un atterraggio fortunoso effettuato da un aereo « Falcon » della compagnia Cai cioè dei servizi segreti, che trasportava a Roma il Ministro dei lavori pubblici Antonio Di Pietro ed alcuni suoi collaboratori - : chi abbia autorizzato tale « missione »; se il Governo non intenda - così come preannunziato per l'utilizzazione delle scorte - regolamentare secondo criteri di estremo rigore l'utilizzazione del cosiddetto « aereo blu » di Stato da parte dei suoi membri, nel quadro di una politica seriamente indirizzata ai tagli degli sprechi, così da evitare che, come nel caso di specie, Ministri, sottosegretari e, a maggior ragione, loro collaboratori, per spostamenti di routine impieghino mezzi che devono essere considerati di uso eccezionale. (4-01833) DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere — premesso che: l'Agenzia Ansa, in data 3 luglio 1996, ha diffuso una dichiarazione resa dal Ministro della sanità onorevole Bindi relativa alla iniziativa delle maggiori aziende farmaceutiche di diffondere la loro tesi in Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1419 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL ordine ai recenti provvedimenti governativi relativi al prezzo dei prodotti medicinali; il Ministro, commentando l'acquisto degli spazi sulle pagine dei giornali nazionali, secondo l'Ansa ha testualmente affermato, riferendosi alla manovra governativa: « Se fosse già stata approvata, non avrebbero avuto i soldi per dire quelle cose »; il contenuto di supponenza, di irrisione nei confronti di una protesta, condivisibile o meno, ma comunque legittima da parte delle aziende farmaceutiche, mal si concilia con la caratteristica di equilibrio che un Ministro della Repubblica deve costantemente mantenere in ragione del peso specifico che ogni sua affermazione finisce per riflettere nel mondo dell'informazione, mentre invece, il diritto di polemizzare, necessariamente riconosciuto anche ai rappresentanti del Governo, deve esprimersi attraverso l'analisi dei contenuti e non già attraverso asperità polemiche; inoltre, la frase, particolarmente infelice, rivela una sorta di « animus nocendo » che non può albergare in colui che rappresenta il Governo della Repubblica - : quale giudizio egli esprima relativamente alla frase pronunciata dal Ministro onorevole Bindi e se non ritenga di dover richiamare il Ministro medesimo ad un maggior rispetto dei princìpi di equilibrio che debbono regolare l'attività quotidiana dei rappresentanti del Governo, in particolare rassicurando le industrie farmaceutiche, nei confronti delle quali possono sussistere anche inconciliabili difformità di vedute, che non sussiste un pregiudiziale ed ideologico atteggiamento di ostilità. (4-01834) Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 l'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), con lettera circolare prot. n. 2870 del 27 luglio 1995, inviata a tutte le amministrazioni centrali dello Stato, in relazione all'erogazione dell'indennità di amministrazione di cui all'articolo 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto ministeri, precisa testualmente: « al personale assegnato a qualsiasi titolo ad amministrazione diversa da quella di appartenenza va corrisposta l'indennità dell'amministrazione presso la quale il dipendente presta servizio »; il ministero del tesoro, con telegramma n. 199466 del 4 dicembre 1995, allo scopo di rimuovere i dubbi emersi in ordine all'individuazione del soggetto erogatore della predetta indennità, chiarisce: « ... per personale comandato et fuori ruolo proveniente da amministrazioni diverse da comparto Ministeri compete indennità stabilita per amministrazione di destinazione da corrispondere da quest'ultima ... »; l'Ente poste italiane non rientra nel comparto ministeri (né vi rientrava nella vecchia veste giuridica di amministrazione poste e telegrafi), per cui appare ovvio che ai suoi dipendenti assegnati al ministero dell'ambiente l'indennità sia da questo corrisposta; a tutt'oggi, però, tale ministero risulta inadempiente, mentre altri dipendenti dell'ente poste italiane, comandati presso altri ministeri (compreso quello del tesoro), già da tempo percepiscono l'indennità in questione - : quali immediati provvedimenti intenda adottare, con l'urgenza che il problema richiede, per sanare l'ingiustizia sopra rappresentata. (4-01835) PISTELLI. — Ai Ministri di grazia e PAMPO. — Al Ministro dell'ambiente. — giustizia e dell'interno. — Per sapere Per sapere - premesso che: premesso che: taluni dipendenti dell'Ente poste italiane prestano servizio, in quanto comandati, presso il Ministero dell'ambiente; dal 12 novembre 1996, dovrebbe prendere il via un importante processo contro la mafia; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1420 AI RESOCONTI — tale processo dovrebbe svolgersi nell'aula di Santa Verdiana a Firenze, nel pieno centro cittadino, a pochi metri dalla storica piazza di Santa Croce, nel cuore delle attività commerciali e artigianali; l'avvio di questo dibattimento è il frutto dell'attento e puntuale lavoro di indagine della procura della Repubblica fiorentina e degli organi inquirenti, cui deve andare il plauso e il ringraziamento di tutti i cittadini e delle istituzioni, in primo luogo del Parlamento per l'attività svolta; il processo durerà almeno un anno; per garantire la sicurezza dello svolgimento dello stesso, saranno impiegati oltre un centinaio di agenti ogni giorno, cosicché un intero quartiere cittadino verrebbe blindato, con costi economici e sociali particolarmente elevati; a Firenze è disponibile un altro sito, la palestra del carcere di Sollicciano, altamente sicuro per lo svolgimento di un processo della rilevanza di quello che si apre il 12 novembre 1996 — : se non ritengano plausibile uno spostamento dell'attività dibattimentale dall'aula di Santa Verdiana alla palestra del carcere di Sollicciano, spostamento che comporterebbe un duplice vantaggio: un consistente risparmio in uomini e mezzi e, al contempo, l'eliminazione di danni economici e sociali a un intero quartiere della città. (4-01836) SCHMID, OLIVIERI e DETOMAS. - Al Ministro delle poste e telecomunicazioni — Per conoscere — premesso che: come riportato dal giornale Alto Adige del giorno 9 luglio 1996 il Presidente della giunta provinciale dell'Alto Adige Durnwalder, in occasione dell'incontro con il Ministro Maccanico, ha chiesto che « giornali radio e telegiornali Rai locali non siano più a respiro regionale ma vengano differenziati per le due provincie di Trento e Bolzano »; Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 questo significa un atto politico grave, perché impone di troncare rapporti culturali e informativi, consolidati positivamente nel tempo, non solo con la comunità italiana, ma anche con quella sudtirolese e ladina altoatesina con il mondo trentino e viceversa; questo obiettivo politico di separazione culturale e informativo fra le due province va pericolosamente in parallelo con quello indicato dalla Svp di abolizione dell'istituto della regione, minando così il sistema autonomistico trilaterale che è fondamento della convivenza. Per queste ragioni, il servizio regionale radiotelevisivo della Rai del Trentino-Alto Adige non solo non va spaccato, ma va potenziato assegnando spazi maggiori rispetto a quelli esistenti oggettivamente insufficienti; oltre a ciò, stando a quanto scritto in un comunicato stampa della giunta provinciale altoatesina, sembra che il Ministro Maccanico abbia accolto l'interpretazione dell'amministrazione provinciale secondo il quale i ripetitori installati della Ras in Alto Adige « non debbono sottostare alla legge Mammì e pertanto all'autorizzazione del Ministero delle poste »; in altre parole, alla Ras sarebbe consentito la totale libertà d'azione, mentre i privati (ed in parte la stessa Rai), in attesa di un piano di ripartizione delle frequenze, che avrebbe dovuto essere completato entro il 1992, e che il Ministero non ha mai approntato, per l'autorizzazione di nuovi impianti devono attendere specifiche autorizzazioni ministeriali per altro sistematicamente negate: quali impegni abbia assunto il Ministro interrogato con il presidente della giunta provinciale di Bolzano e quale sia la sua opinione sulle questioni indicate. (4-01837) BOGHETTA. - Al Ministro delle finanze. — Per sapere — premesso che: nell'ambito del piano di salvataggio del Banco di Napoli a carico del tesoro per Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1421 AI RESOCONTI — oltre 2.300 miliardi (cui contribuiranno per 1.500 miliardi altre banche), c'è una situazione particolare da evidenziare: il compenso « fuori mercato » del direttore generale Federico Pepe; chiamato un anno fa per ristrutturare l'Istituto, il professor Pepe ha evidenziato più di 4.000 miliardi di perdite nella gestione creditizia; ora si viene a sapere che ha chiesto ed ottenuto un appannaggio di oltre 10 miliardi per un contratto di cinque anni presso l'istituto; si tratta di un compenso superiore ai due miliardi all'anno (oltre alle spese iniziali di trasloco e ad un alloggio facoltoso pagato dalla banca); il professor Pepe si trova ora in una situazione particolarmente delicata: deve negoziare, per ordine del tesoro, una drastica riduzione degli emolumenti, delle pensioni, delle retribuzioni di tutto il personale del Banco di Napoli (dodici mila persone). Ma il professor Pepe si trova in una posizione di privilegio a livello nazionale (e forse internazionale), essendo il più pagato dei banchieri. Per una singolare coincidenza, è il più pagato nella banca che ha adesso il più negativo andamento, anche durante la sua personale gestione 1996 (circa 300 miliardi di perdite nei primi due mesi di quest'anno) - : perché il ministero del tesoro, azionista del Banco di Napoli, consenta una così alta retribuzione del dottor Pepe, dal momento che essa è circa il doppio di quella percepita annualmente dai medesimi responsabili della gestione di altre più importanti banche sia pubbliche che private. (4-01838) MAMMOLA. — Al Ministro dell'industria, commercio ed artigianato. — Per sapere - premesso che: la direzione provinciale di Novara dell'Enel ha di recente deciso di sopprimere la « cassa bollette », da anni operativa presso l'agenzia di Borgomanero, malgrado tale località sia, per dimensioni ed impor- Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 tanza, il secondo comune della provincia di Novara e capofila del territori medio novarese; l'affluenza di pubblico allo sportello che l'Enel intende sopprimere è da sempre molto alta e, pertanto, la chiusura comporterebbe notevoli disagi all'utenza, che si rivolge da molti anni allo sportello per il disbrigo di pratiche di varia natura - : quali siano le ragioni che hanno indotto l'Enel ad adottare una decisione così penalizzante per l'utenza e se non si ritenga opportuno, in considerazione della grande affluenza di pubblico presso lo sportello di Borgomanero, di riesaminare la decisione; se non intenda opportuno, per favorire l'utenza e razionalizzare i rapporti fra l'Enel la clientela, invitare l'Enel ad estendere i servizi di domiciliazione bancaria del pagamento delle utenze a tutti gli istituti bancari che abbiano sportelli nel territorio di Borgomanero. (4-01839) NAPOLI. — Ai Ministri dell'università e della ricerca scientifica e della sanità. — Per sapere - premesso che: in data 3 ottobre 1989, è stata istituita, presso l'università dell'Aquila, la scuola diretta a fini speciali per tecnici di anestesia e rianimazione; il comma 3 dell'articolo 6 del DL n. 502 del 30 dicembre 1992, recita; « I corsi di studio previsti dal precedente ordinamento che non siano stati riordinati ai sensi del citato art. 9 della legge 19 novembre n. 341, sono soppressi entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto ... »; l'articolo 7 del DL 7 dicembre 1993, n. 517, sostituisce il citato comma 3 dell'articolo 6 del DL n. 502 del 1992, (affermando: « Il Ministro della sanità individua con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili » ... « L'esame finale ... abilita all'esercizio professionale » ... « I corsi di studio relativi alle figure professionali individuate ai sensi del Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B presente articolo e previsti ordinamento che non siano ai sensi della legge n. 341 entro due anni a decorrere 1996 »; 1422 AI RESOCONTI — dal precedente stati riordinati sono soppressi dal 1° gennaio il citato corso creato presso l'università dell'Aquila non risulta, a tutti oggi, essere stato individuato dal Ministro della sanità tra quelli abilitanti alla professione e, pertanto avrebbe dovuto essere soppresso entro il 1° gennaio 1996 - : quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di definire la pesante situazione creatasi tra i diplomati di quella scuola e tra coloro che ancora oggi intendono frequentarla. (4-01840) Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 vagliare la possibilità di futuri incrementi, ragionevolmente ipotizzabili vista la ripresa del fenomeno delle nascite; in molti casi, per il rifiuto dei comuni, le famiglie degli alunni sarebbero costrette a trasportare i propri figli in sedi non raggiungibili dai pubblici servizi, amplificando così i fenomeni della dispersione scolastica; al comune di Arborea fanno riferimento gli abitanti delle fattorie limitrofe, che rappresentano il 60 per cento della popolazione residente; la frazione di Luri, nel territorio a sud della bonifica, che mira ad un forte recupero urbanistico e abitativo, ha a disposizione un edificio scolastico ristrutturato e perfettamente funzionale che serve MARRAS. — Al Ministro della pubblica anche utenze provenienti da comuni diistruzione. — Per sapere - premesso che: versi - : la C.M. 187 del 1996 e l'allegato D.I. se il Ministro intenda adottare provsulla razionalizzazione della rete scolastica vedimenti che tengano conto delle esigenze per il biennio 1996-1997 e 1997-1998 hanno riservato alla provincia di Oristano, locali e delle conseguenti necessità, dato rispetto alle altre province, ed in partico- che la soppressione della prima e seconda lare a quelle della Sardegna, un « tratta- classe della scuola elementare di Luri, è mento benevolo », in quanto prevedono nel stata adottata senza previa consultazione biennio « solo » la soppressione di due di- degli enti locali, degli organismi scolastici rezioni didattiche e due presidenze di territoriali e delle organizzazioni sindacali; scuole medie, a fronte di otto direzioni se il Ministro non ritenga che vi sia didattiche e sette presidenze sottodimenstato rispetto dei principi generali del desionate; creto ministeriale n. 173 del 1996, che consente al provveditore agli studi l'opporla costituzione di istituti comprensivi subiti dalle scuole con la legge n. 97 del tunità di valutare le esigenze e i disagi che 1994 è suggerita come ipotesi residuale per possono determinarsi, a causa della soppressione dei plessi scolastici, nelle specile comunità montane; fiche situazioni locali. (4-01841) nel corrente anno scolastico l'esperienza delle scuole comprensive nella provincia di Nuoro è stata assolutamente neBOCCIA, MOLINARI e DOMENICO gativa; IZZO. — Al presidente del Consiglio dei i limiti della scuola comprensiva sono ministri — Per sapere - premesso che: individuabili nel fatto che si propone la per effetto del comma 4 dell'articolo « convergenza » di scuole che hanno ma5 del decreto legge 8 agosto 1994, n. 491, turato e sedimentato irrinunciabili specila gestione delle aree e degli impianti reaficità culturali, professionali, organizzative, lizzati ai sensi della legge n. 219 del 1981, didattiche e amministrative; prima emanata direttamente dai ministeri si sopprimono plessi scolastici per competenti, è stata trasferita ai consorzi difetto talvolta di un solo alunno, senza industriali di Avellino, Potenza e Salerno; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1423 AI RESOCONTI con il trasferimento delle funzioni non è, purtroppo, avvenuto un contemporaneo trasferimento delle risorse finanziarie necessarie per il loro compiuto svolgimento; non essendo completato il processo di industrializzazione programmato, gli oneri per l'erogazione dei servizi non possono essere sopportati dalle sole imprese insediate e funzionanti pur gravate già della loro maggiore quantità; i consorzi industriali obbligati, comunque, a provvedere, hanno fatto ricorso ad ingenti anticipazioni ed ora non sono più in condizioni di andare avanti; è stato sottoscritto un protocollo d'intesa presso il comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione della presidenza del Consiglio dei ministri; il ministero dell'industria ha manifestato la volontà di provvedere a risolvere la questione, riconoscendo la validità delle richieste delle regioni, dei consorzi industriali e delle imprese; sono stati presentati disegni di legge (a firma dei deputati Coviello e Pittella) e si sono svolti numerosi incontri per iniziativa della regione Basilicata e dei parlamentari tendenti a dare una soluzione al problema; i consorzi hanno preannunziato la sospensione dei servizi, con diffida al Ministero dell'industria per le responsabilità; vi è uno stato di emergenza latente; tutti ritengono si debba varare un normativa apposita che colmi il « vuoto » lasciato nella legge n. 49 del 1994; al riguardo è stato predisposto il seguente testo in vista dell'emanazione di un apposito decreto o come possibile testo emendativo: 1. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sono trasferiti in proprietà alle regioni Basilicata e Campania le opere infrastnitturali e gli impianti realizzati nelle aree industriali ai sensi dell'articolo Camera dei Deputati — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 32 della legge 14 maggio 1981, n. 219. 2. In attuazione dell'articolo 5, commi 4 e seguenti, del decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32, convertito dalla legge 7 aprile 1995, n.104, e per assicurare la continuità per un triennio della gestione e manutenzione delle aree industriali di cui all'articolo 1 realizzate dallo Stato, il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato assegna alle regioni Basilicata e Campania un importo pari a lire trenta miliardi per un triennio quale contributo per oneri di gestione e manutenzione. Tali fondi sono attinti dalle somme rese disponibili dalla legge 23 gennaio 1992, n. 32, e dal successivo decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493 - : quali iniziative legislative intenda assumere il Governo per fronteggiare l'emergenza; se intenda risolvere la questione, più rapidamente, con provvedimento amministrativo. (4-01842) GRAMAZIO. - Al Presidente del Consigilo dei ministri ed al Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che: la sanità a Roma e nel Lazio è divenuta un vero e proprio problema di carattere nazionale; la capitale, in particolar modo, risulta la più penalizzata d'Italia per quanto riguarda proprio le questioni attinenti alla sanità; tra i molti problemi un ruolo di rilievo ha assunto la riduzione dei posti letto nel periodo estivo; ormai da anni tali riduzioni hanno assunto dimensioni non più quantificabili, con tagli che,, nei casi più clamorosi, raggiungono, nel mese di agosto, addirittura il 40 per cento; la riduzione dei posti letto è strettamente legata alla carenza del personale infermieristico ed ausiliario che, dovendo Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1424 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 usufruire delle ferie estive, non viene prontamente sostituito con assunzioni anche di carattere straordinario; se i Ministri dell'interno e della sanità siano a conoscenza del problema esposto in premessa; le piante organiche degli ospedali non vengono verificate sin dal lontano 1969; quali provvedimenti seri ed urgenti gli stessi Ministri intendano prendere per mettere l'azienda ospedaliera San Camillo in regola con le norme antincendio, al fine di tutelare la vita non solo degli utenti ma anche del personale, costretto, suo malgrado, a convivere con un rischio non più sostenibile. (4-01844) di fronte a tale situazione di caos, si prospetta per i romani costretti, loro malgrado, a rimanere in città, un'estate più che calda - : quali provvedimenti seri ed urgenti il Ministro della sanità intenda predisporre al fine di eliminare o quantomeno ridurre i disagi cui rischiano altrimenti di andare incontro gli utenti romani e laziali di fronte al taglio dei posti letto negli ospedali. (4-01843) GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e della sanità. — Per sapere - premesso che: sono in vigore ormai da anni precise e puntuali norme antincendio, dirette a tutelare persone e suppellettili in caso di incendio; tali norme, in quanto in vigore, devono essere rispettate da persone fisiche e giuridiche, pubbliche e private; presso l'azienda ospedaliera « San Camillo » non sono state ancora istallate le scale antincendio, previste dalla legge; sempre presso la suddetta azienda ospedaliera non sono state ancora istallate, contrariamente a quanto previsto dalla legge, le porte tagliafuoco; presso la già citata azienda ospedaliera risultano carenti, in quanto a numero, gli estintori e le bocchette antincendio; in una situazione come quella esistente all'azienda ospedaliera San Camillo, qualsiasi azienda privata sarebbe stata chiusa con conseguente denuncia nei confronti del titolare — : GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della sanità. — Per sapere — premesso che: il centro traumatologico ospedaliero (Cto) è una delle più importanti strutture ospedaliere di Roma e del Lazio; da anni, ormai, il Cto è al centro del più totale degrado, incuria e malcostume; la Cisnal sanità ha denunciato tale degrado promuovendo la raccolta di firme da presentare alle autorità competenti; gli ascensori del reparto unità spinale, situato al quarto piano, dopo essere stati installati da più di due anni, non sono ancora funzionanti, creando non pochi disagi ad utenti ed addetti ai lavori; i lavori di ristrutturazione ed ampliamento degli ambulatori e del nuovo pronto soccorso non sono stati ancora completati, pur essendo iniziati da più d'una decina d'anni fa; nonostante siano stati ripuliti di recente, reparti e bagni sono in condizioni igieniche disastrose, con ruggine e muffa che fanno bella mostra di sé ovunque; il rivestimento in linoleum dei pavimenti della sala operatoria è scollato in più parti ed il pavimento stesso si presenta pieno di buche che sono un pericolo per utenti, medici e infermieri; il corridoio del reparto radiologia ha assunto ormai la funzione di un vero e Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1425 AI RESOCONTI proprio magazzino, con scatole di ogni genere che, riposte disordinatamente, ostacolano pericolosamente l'accesso; il parco interno del Cto continua, nonostante le prese di posizione del personale dipendente, ad essere considerato una vera e propria pattumiera a cielo aperto, con rifiuti ovunque e cestini dei rifiuti stracolmi; l'impianto elettrico dell'intera struttura ospedaliera è ormai al limite della sopportazione, con fili aggrovigliati che spuntano da ogni parte e che sono un vero pericolo per la vita di chiunque si trovi a passare; i tempi di attesa, sia per le prestazioni ambulatoriali che per i ricoveri, sono ormai incalcolabili, creando malumori tra gli utenti, costretti, il più delle volte, a subire senza possibilità di appello; gli utenti sono costretti ad affrontare, per mancanza di un parcheggio per autovetture interno al Cto, lunghi tragitti che, specie se si tratta di soggetti traumatizzati, rappresentano un vero e proprio calvario; come tutte le strutture ospedaliere della Capitale, anche il Cto è costretto a fare i conti con le pratiche burocratiche per prestazioni ambulatoriali che non si riesce a snellire per mancanza di personale amministrativo; in tale caos strutturale, si inserisce l'odiosa questione degli autisti dell'autoparco che, inquadrati al quarto livello, vengono considerati di serie B nei confronti degli altri autisti, inquadrati, invece, al quinto livello — : se il Ministro della sanità sia a conoscenza dei problemi esposti in premessa; quali provvedimenti seri ed urgenti si intenda prendere per eliminare, o quantomeno limitare, in tempi brevi, visto anche l'avvicinarsi del periodo estivo, con tutte le disfunzioni e carenze di carattere fisiologico, il degrado e l'incuria che affliggono il centro traumatologico ospedaliero; Camera dei Deputati — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 quali iniziative immediate si intendano predisporre per ovviare alle disfunzioni più clamorose, come il mancato funzionamento degli ascensori, la carente pulizia dei reparti e dei bagni, la situazione in cui versa la sala operatoria, certamente in condizioni non adeguate alla sua funzione; quali strumenti legislativi si intendano adottare per riportare gli autisti dell'autoparco in serie A, parificandoli, quanto a livello, agli altri. (4-01845) DEDONI, CHERCHI, CARBONI, ATTILI e ALTEA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere — premesso che: la metà dei trenta addetti alle pulizie e degli uffici dell'Enel di Cagliari sono in sciopero da oltre una settimana per difendere il loro posto di lavoro, messo in pericolo dopo decenni dalla logica della gara d'appalto al ribasso che, anche in questo, rischia di produrre licenziamenti, oltre che riduzione di orario e salario; la vicenda Enel non rappresenta un caso isolato ma segna casi analoghi avvenuti in altre amministrazioni pubbliche e private (licenziamenti e riduzioni di orario, anche con contratti di solidarietà si sono registrati al comune di Cagliari, all'università, nella stessa regione autonoma della Sardegna); sono oltre duemila le lavoratrici e i lavoratori impiegati nel settore delle pulizie e ora a rischio a causa di un'interpretazione distorta delle regole nel settore degli appalti; le ditte appaltatrici che si aggiudicano le gare, con ribassi spesso vertiginosi, tendono talvolta a creare nuove forme di lavoro precario ricorrendo a leggi dello Stato (la n. 33 del 1988 e la n. 407 del 1990), create per stimolare nuova occupazione grazie a ingenti sgravi contributivi — : se non ritenga necessario predisporre un rapporto sulla situazione di un settore nel quale è in atto, grazie a un liberismo Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1426 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — selvaggio che si avvale anche di leggi dello Stato interpretate con qualche forzatura, un processo di precarizzazione ulteriore e di emarginazione di lavoratori e soprattutto lavoratrici sempre più deboli, con salari che non superano le ottocentomila lire al mese, ora addirittura a rischio; quale sia il numero esatto degli addetti, se siano rispettate le procedure sugli appalti, se si faccia sempre ricorso con correttezza alle leggi n. 33 del 1988 e n. 407 del 1990, nate per creare nuova occupazione con ingenti sgravi contributivi e spesso utilizzate per creare lavoro precario e indebolire il potere contrattuale dei lavoratori occupati. (4-01846) MATA CENA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle risorse agricole, alimentari e forestali e del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere premesso che: il decreto-legge 15 giugno 1984, n. 23, convertito, con modificazioni, con la legge 4 agosto 1984, n. 442, che disciplina l'impiego dei lavoratori idraulico-forestali nella regione Calabria, ha vietato, a partire da quella data, l'assunzione di altri lavoratori; gli operai idraulico-forestali in servizio presso la regione ed i vari enti e consorzi calabresi sono, in atto, 15.233, così come risulta dall'apposita anagrafe 1995 pubblicata sul bollettino ufficiale della regione Calabria n. 60 del 15 giugno 1996, a fronte degli oltre 27 mila presenti alla data di entrata in vigore del decretolegge n. 233 del 1984; meno del 30 per cento di detti operai ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, mentre gli altri hanno un rapporto a tempo determinato che varia da 51 a 101 ed a 151 giornate lavorative all'anno, con prevalenza dei « centunisti » che rappresentano circa il 60 per cento di detta forza-lavoro; si tratta di una forza-lavoro alquanto « invecchiata », ove si consideri che oltre il SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 45 per cento appartiene alle fasce di età 46/55 anni ed oltre i 55 anni a fronte del circa 25 per cento appartenente alla fascia 26/35 anni; l'opera svolta dai « forestali » si è rivelata preziosa per la salvaguardia del territorio calabrese, caratterizzato, come è noto, da una particolare, accidentata, orografia; detta opera ha fatto sì che in Calabria non avvenissero più alluvioni; stante il blocco delle assunzioni, vi è il fondato timore che i futuri programmi di forestazione non potranno avere esecuzione per carenza di personale; per l'anno in corso si prevedono oltre milla pensionamenti; al fine di garantire la compiuta esenzione del programma di forestazione, la giunta regionale della Calabria ha approvato un ordine del giorno con cui chiede al Governo di « incrementare le giornate lavorative dei lavoratori idraulico-forestali a tempo determinato con le ore resesi disponibili dai pensionamenti e dalle collocazioni fuori servizio di personale a tempo indeterminato »; la suddetta proposta, se accolta, non comporterebbe maggiori spese per il comparto idraulico-forestale; la situazione occupazionale in Calabria diventa sempre più drammatica; stabilizzando la forza-lavoro del comparto idraulico-forestale al numero risultante dall'anagrafe 1995 ed incrementando le giornate lavorative con le ore resesi disponibili per cessazione dal servizio del personale a tempo indeterminato, oltre a consentire l'esecuzione del programma di forestazione, si creerebbero, senza ulteriori oneri finanziari, nuovi posti di lavoro dando, così, un notevole contributo a sollievo della disoccupazione — : se non si ritenga opportuno: 1) predisporre iniziative adeguate per pervenire al superamento della legge 4 agosto 1984, n. 442; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1427 AI RESOCONTI — 2) assumere nel frattempo i provvedimenti necessari per: a) stabilizzare la forza-lavoro degli operai idraulico-forestali calabresi al numero complessivo risultante dall'anagrafe per l'anno 1995 pubblicata sul Bur n. 60 del 15 maggio 1996; b) procedere alla graduale sistemazione dei « forestali » in servizio mediante il progressivo incremento delle giornate lavorative (da 51 a 101, da 101 a 151, da 151 a tempo indeterminato); c) prevedere, anno per anno, la sostituzione di coloro che cessano l'attività con altrettanto personale e per altrettante giornate lavorative. (4-01847) SCALI A. — Al Ministro dei lavori pubblici. — Per sapere - premesso che: nelle grandi città il problema della casa resta una grave emergenza sociale che potrebbe manifestare, qualora non venissero presi provvedimenti urgenti, aspetti molto preoccupanti anche di ordine pubblico; a Roma, sembra che funzionari del1'« Immobiliare Grimaldi » stiano contattando gli inquilini delle case di proprietà del « Banco di Napoli » per proporne la vendita. Questo accade a meno di un anno da quando sono stati applicati i cosiddetti « patti in deroga », con un aggravio per gli affittuari di circa il 400 per cento; sembra che l'istituto bancario intenda mettere in vendita parte del proprio patrimonio immobiliare, istituito a garanzia come fondo riserva e fondo pensioni, a causa del dissesto finanziario in cui l'istituto attualmente versa; tra gli affittuari ci sono numerose famiglie che versano in gravi condizioni economiche e che probabilmente non saranno in grado di anticipare almeno cinquanta milioni e poi accollarsi la restante somma con un mutuo. Tutto questo avviene senza tener affatto conto delle par- Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 ticolari condizioni sociali in cui versano i locatari, ad esempio famiglie monoreddito o con portatori di handicap; di tutte le garanzie offerte agli inquilini sembra ne sia rimasta solo una: il diritto di prelazione - : se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano le sue valutazioni; se non intenda verificare per quale motivo l'istituto bancario, per la vendita del suo patrimonio abitativo, si sia affidato ad una agenzia immobiliare, quale sia la parcella di quest'ultima e se non ritenga di dover adottare tutti i provvedimenti necessari affinché i locatari che intendono acquistare l'immobile non vengano gravati anche della commissione dell'agenzia immobiliare; se non ritenga di doversi adoperare affinché vengano bloccate queste manovre inique e beffarde, dando vita ad un tavolo tra i locatari e gli enti proprietari degli immobili; quali provvedimenti urgenti il Ministro interrogato intenda adottare per attenuare il problema della casa. (4-01848) DEL BARONE. - Ai Ministri della sanità e del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere — premesso che: la sede Inps di Napoli, anche come da sua dichiarazione, ha visto nettamente ridurre il numero di medici adibiti alle visite fiscali per il fatto che molti di essi hanno preferito trovare occupazione in servizi vari (guardia medica, convenzione in medicina generale, medicina dei servizi) per cui le ricordate visite si attuano con criteri di decisa riduzione rispetto alla richiesta con la necessità di adibire ad esse anche colleghi già occupati in compiti di istituto; il periodo festivo porterà ad un incremento di assenze lavorative e quindi ad una maggiore necessità di controlli — : se non pensino di consentire l'immissione di alcuni medici, il cui numero dovrà Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1428 AI RESOCONTI — determinarsi secondo le varie necessità delle sedi periferiche, per consentire la totalità dei controlli offrendo uno spazio lavorativo nell'ambito della grave disoccupazione medica. (4-01849) PECORARO SCANIO. - Al Ministro della sanità. — Per sapere - premesso che: dalle cronache dei quotidiani del 9 luglio 1996 si è venuti a conoscenza di un ennesimo, grave caso di discriminazione nei confronti di ammalati di Aids; nella fattispecie è accaduto che, nella città di Napoli, a un giovane nella sua fase terminale è stato negato dalla Croce Rossa il trasporto in ospedale in ragione del fatto che, come ha affermato il presidente della sezione napoletana della Croce Rossa, i malati affetti da patologie contagiose non possono avere accesso ai mezzi della stessa; a quanto pare, nemmeno le ambulanze in dotazione all'ospedale Cotugno prelevano quanti sono portatori di malattie infettive, « né a domicilio, né per strada »; sia l'ospedale che la Croce rossa lamentano l'indisponibilità delle ambulanze poiché, dopo il trasporto di una persona infetta, occorrono dalle 12 alle 24 ore di tempo per disinfettarla — : se sia a conoscenza espresso in premessa; di quanto quali provvedimenti intenda adottare per evitare che accadano ancora episodi del genere, anche attraverso l'attribuzione di mezzi specializzati nel trasporto di persone con patologie infettive. (4-01850) Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 pori salubri, sono in corso i lavori di ampliamento della linea ferroviaria Cumana, relativamente alla tratta Torre Gaveta-Gerolomini; nell'area interessata ai lavori di scavo vi sono moltissimi resti di strutture murarie, di una cisterna, di vestigia di terme e persino di un porto risalente all'età romana; l'enorme valore che la zona riveste per il patrimonio archeologico e storico della Campania ha fatto sì che l'intera zona fosse sottoposta a vincolo archeologico dal ministero in epigrafe con decreto ministeriale del 20 luglio 1989; per impedire l'oltraggio che si stava perpetrando con l'indicato intervento, che avrebbe cancellato per sempre con una coltre di cemento le tracce della nostra storia antica, Pallora sovrintendente ai beni ambientali e culturali di Napoli, architetto De Cunzo, con ordinanza del 14 aprile 1994, prot. n. 11981, disponeva l'immediata sospensione dei lavori, notificando il provvedimento alla Italstrade spa con sede in Roma che, quale concessionaria del commissario straordinario del Governo, il presidente della regione Campania, stava eseguendo i lavori; il Tar della Campania, con sentenza depositata in data 24 novembre 1994, annullava le ordinanze del presidente della regione Campania nn. 463 e 467 del 22 dicembre 1993 (occupazione d'urgenza); l'Associazione Italia nostra di Pozzuoli e Campi Flegrei inviava in data 31 maggio 1995 esposto alla sezione urbanistica della procura della Repubblica presso la pretura di Napoli, evidenziando lo scemPECORARO SCANIO. - Al Ministro dei pio e l'oltraggio all'enorme e inestimabile beni culturali e ambientali. — Per sapere — patrimonio archeologico che si stava consumando non solo a danno dell'area flepremesso che: grea ma dell'intero patrimonio italiano; a Bacoli (NA), in uno dei più incantevoli angoli del golfo di Pozzuoli, in loa tutt'oggi i lavori proseguono a ritmo calità Stufe di Nerone, note fin dai tempi sempre più incalzante e frenetico per acdei romani per le rinomate cure termali corciare i tempi « a rischio », in spregio dovute alla presenza nel sottosuolo di va- dell'ordinanza del Tar citata, dei vincoli Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1429 AI RESOCONTI — ambientali e archeologici e delle leggi n. 1089 del 1939 e n. 431 del 1985 - : se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti intenda adottare per evitare che ulteriori deturpazioni e devastazioni dell'enorme valore dei resti romani presenti nell'area flegrea sopraindicata vengano perpetrati ad opera di uno scellerato disegno urbanistico di dubbia utilità, peraltro completamente diverso dal progetto iniziale, in cui non era previsto l'attraversamento della linea ferroviaria citata nelle zone di interesse archeologico. (4-01851) PECORARO SCANIO. - Al Ministro per i beni culturali e ambientali — Per sapere — premesso che: il Soprintendente per i beni artistici, archeologici, ambientali e storici delle province di Caserta e Benevento è in carica ininterrottamente dal 1982 e non è rientrato nella rotazione che ha riguardato tutte le altre soprintendenze italiane, malgrado le numerose denunce riguardanti lo stato di degrado delle aree circostanti la Reggia di Caserta, oggetto di una caotica attività edilizia che continua ad aggredire il complesso vanvitelliano; l'attuale organizzazione interna della soprintentenza non è in grado di garantire la corretta attività di tutela e di sorveglianza, data l'estensione del territorio di competenza delle sezioni preposte alla tutela, nelle quali vasti territori sono ancora vincolati a inedificabilità ai sensi della legge n. 431 del 1985; i lavori di progettazione e di direzione sono per lo più concentrati nelle mani di funzionari che al tempo stesso dovrebbero occuparsi di tutela architettonica e ambientale e, inoltre, esiste una sezione tecnica, con caposezione di Vili qualifica funzionale, che gestisce tutti gli ingenti lavori di restauro e consolidamento relativi al complesso vanvitelliano; esistono invece quattro funzionari, architetti di IX qualifica funzionale, due Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 assunti per concorso e due fuori ruolo {ex legge n. 285), e quattro funzionari di Vili qualifica vincitori di concorso ordinario. Di questi, quelli di IX livello reggono le sezioni tecniche e i rimanenti quattro sono inseriti all'interno delle sezioni svolgendo mansioni proprie delle qualifiche inferiori, senza possibilità di programmazione e di direzione di unità organiche, così come previsto per il ruolo professionale di appartenenza —: quali siano le ragioni che non consentono una migliore organizzazione del lavoro all'interno dei territori provinciali, affidando a ogni funzionario mansioni proprie della qualifica funzionale di appartenenza, impedendo in tal modo sovrapposizioni di competenze, concentrazioni di lavori e distribuendo equamente ai funzionari direttivi analoghi carichi di lavoro; quali siano le ragioni per le quali un funzionario di VII qualifica funzionale sia preposto alla direzione di una sezione che in assoluto totalizza la maggior quantità di lavori di consolidamento e restauro, e perché tale carica sia assegnata a un tecnico di VII qualifica in presenza di 8 architetti di VIII e IX qualifica funzionale; quali siano le ragioni per le quali sussistono disparità di comportamento tra le soprintendenze italiane e quella di Caserta, nella quale il soprintendente ha delegato i funzionari di IX livello a firmare gli atti relativi alla tutela ambientale, laddove ciò non sembra sia possibile alla luce dei regolamenti del Ministero interrogato e del profilo professionale di IX qualifica che consente la delega solo in caso di assenza del dirigente; quali siano le ragioni che consentono al soprintendente di imporre ai funzionari di Vili qualifica funzionale di redigere gli atti da sottoporre alla firma dei colleghi, laddove essi devono collaborare solo alla redazione di pareri per il dirigente. (4-01852) Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1430 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 PECORARO SCANIO. - Ai Ministri di grazia e giustizia e della sanità. — Per sapere - premesso che: opportuno revocare tale deliberazione per un riesame complessivo ed approfondito dell'intera questione; con interrogazioni n. 5-00122 del 28 maggio 1994, n. 4-07570 e n. 3-00540 del 26 aprile 1995 è stato esposto il problema della mancata pubblicazione, da parte della Giunta regionale Campania, delPelenco definitivo dei professionisti e dei presìdi convenzionati; 4) nelle more sono intervenute ulteriori disposizioni di legge innovative rispetto alla precedente normativa, alle quali la giunta regionale stessa ha dato attuazione con provvedimenti in corso di perfezionamento; la predetta giunta regionale ha soltanto pubblicato l'elenco provvisorio dei professionisti e dei presìdi convenzionati; la questione della mancata pubblicazione dei detti elenchi si trascina ormai da oltre quattordici anni, con gravi omissioni di atti di ufficio da parte dell'organo preposto; il responsabile del tribunale dei diritti del malato della sezione di Grottaminarda (AV), nonché procuratore dei cittadini del movimento federativo democratico, signor Michele Spera, ha presentato in data 23 settembre 1994, ribadito con nota del 20 dicembre 1994, esposto per sollecitare la pubblicazione del detto elenco definitivo; la regione Campania ha con nota 1665 del 7 febbraio 1995 fornito risposta alla nota anzidetta del signor Michele Spera ed ha chiarito che: 1) nel Bure n. 58 del 7 agosto 1981, in esecuzione della deliberazione della giunta regionale n. 2840 del 31 marzo 1981, veniva pubblicato l'elenco provvisorio dei professionisti e/o presidi convenzionati; 2) in data 25 luglio 1991, con atto n. 4678, la giunta regionale approvava l'elenco definitivo di tali presidi; 3) a seguito di nuove disposizioni intervenute al riguardo ed in considerazione che avverso tale provvedimento erano pervenuti ricorsi ed esposti da parte di professionisti e/o presidi ed associazioni di categoria interessate, la giunta regionale, con atto n. 3792 del 2 agosto 1993, ritenne i ritardi della pubblica amministrazione, segnatamente quelli della giunta regionale della Campania, modello unico in Italia di tecnicismo e funzionalità, sono davvero eclatanti (ben oltre 14 anni per giungere a non pubblicare la graduatoria definitiva); le disposizioni successive, richiamate genericamente dalla citata nota di risposta della giunta regionale protocollo n. 1665, non sanano certamente i colpevoli ritardi della stessa, non giustificano l'inadempienza commessa, né restituiscono trasparenza alla vicenda —: se e in qual modo i Ministri interrogati intendano approfondire la vicenda denunziata con le precedenti citate interrogazioni e se intendano restituire trasparenza e legalità alla questione, nonché ridare la dovuta credibilità nelle istituzioni ed alle aspettative dei cittadini, da tempo ormai disillusi; se le gravi denunziate omissioni abbiano indirettamente favorito particolari interessi (il rilascio di nuove convenzioni); se nel comportamento tenuto dall'amministrazione regionale campana sull'intera vicenda, si ritenga possa ravvisare l'ipotesi di spreco di pubblico denaro; quali iniziative s'intendano promuovere nel caso di specie a tutela dei diritti dei professionisti convenzionati, che a suo tempo hanno giustamente proposto ricorso avverso il pubblicato elenco provvisorio di cui alla delibera della Giunta regionale della Campania n. 2840 del 31 marzo 1981, senza che tale impugnativa abbia portato, a tutt'oggi, effetto alcuno, con palese violazione del principio al giusto pro- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1431 AI RESOCONTI cedimento, atteso che, avverso l'anzidetto elenco provvisorio - atto meramente preparatorio - non è ammessa autonoma impugnativa, in sede giurisdizionale, soprattutto nella parte lesiva di interesse legittimo, facoltà, come è noto, costituzionalmente garantita dall'articolo 113 della Costituzione; perché la mancata pubblicazione abbia interessato la graduatoria dei professionisti e/o presidi convenzionati e non quella, per esempio, dei medici aspiranti alla convenzione di medicina generale, alla guardia medica regionale ed alla medicina dei servizi, la cui graduatoria regionale definitiva fu pubblicata con delibera n. 549, seduta del 5 ottobre 1993, con Bure numero speciale del 21 ottobre 1993. (4-01853) Camera dei Deputati — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 altre significative testimonianze del passato versano, nella stessa zona, nelle medesime condizioni, dissipando la possibilità di valorizzare un patrimonio storicomonumentale, tra l'altro inserito in un ambiente naturale affascinante. Tale valorizzazione avrebbe riflessi assai positivi sulla vita sociale e civile delle popolazioni - : se non intenda intervenire affinché vi sia una rapida inversione di tendenza sotto questo aspetto e si possano finalmente avviare concrete iniziative per la salvaguardia del patrimonio artistico di questa zona tra le province di Catania e di Messina. (4-01854) STEFANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle finanze. — Per sapere — premesso che: CANGEMI. — Al Ministro dei beni culdal 1991 la società distribuzioni giorturali e ambientali. — Per sapere - pre- nali « Vicenza » srl, in qualità di subconmesso che: cessionario della Gecon s.a.s. di Torino, effettua la distribuzione dei biglietti delle la Sicilia possiede uno straordinario lotterie nazionali e, dal 1994, anche del patrimonio artistico e monumentale dif- « gratta e vinci », riuscendo a creare una fuso sul territorio che, lungi dall'essere notevole rete di vendita con un fatturato valorizzato, versa in massima parte in con- medio annuo di circa dodici miliardi; dizioni disastrose; nella fase di perfezionamento del tale stato di degrado — che si impone mandato di distribuzione, era stato fatto all'attenzione pubblica solo nei casi più presente ai funzionari dell'Ispettorato clamorosi come quello che ha recente- compartimentale dei monopoli di Stato di mente riguardato la cattedrale di Noto — Brescia che l'amministratore unico della è frutto di gravissime responsabilità isti- società è titolare di una rivendita di tatuzionali; bacchi, e che questo fatto avrebbe potuto comportare impedimenti; per denunciare simbolicamente questa situazione, giovani militanti del partito i funzionari hanno rassicurato sul di rifondazione comunista, domenica 7 lu- fatto che non era rilevante ai fini dell'asglio 1996, hanno dato vita ad un'iniziativa sunzione del mandato; autogestita per recuperare almeno in parte in data 10 giugno 1996, con prot. alla fruibilità pubblica la « Cuba » bizantina situata nel territorio del comune di n. 04/91963, la direzione commerciale di monopoli di Stato del ministero delle fiCastiglione di Sicilia (CT); nanze comunicava alla Gecon sas la revoca il pregevolissimo edifìcio monumen- del mandato alla società distribuzione tale si presentava in stato di completo giornali « Vicenza » srl, in ragione del fatto abbandono, completamente circondato da che risultavano titolari di generi di monoarbusti e ricoperto da erbacce. Neanche un polio, provocando ciò una situazione di incompatibilità; cartello ne segnalava la presenza; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1432 - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 Camera dei Deputati LUGLIO 1996 alla distribuzione giornali « Vicenza » srl, nonostante avesse già pagato la somma di lire 156.000.000 e ottenuto il consenso per ritirare trecento blocchi di « gratta e vinci », successivamente alla lettera del 10 giugno, di cui sopra, è stato negato il ritiro dei biglietti; con tempestività provvedimenti, che tutelino la società e ne garantiscano la continuazione dell'attività. (4-01855) ciò ha comportato ovviamente problemi non indifferenti sulla liquidità dell'impresa nonché sulla sua attività, considerato anche che la società deve ricevere il dovuto relativo alla lotteria di Monza Palio della balestra; il testo unico 1165 del 1938 modificato dalla legge n. 497 del 1978, permette agli appartenenti alle forze armate e di polizia di formare delle cooperative edilizie fruenti di contributo erariale per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica a proprietà indivisa; una rottura improvvisa del rapporto sia con la Gecon sas, sia con l'Ispettorato compartimentale provoca dei danni non solo alla società, ma anche al monopolio di Stato; i fatti accaduti si verificano in concomitanza della prossima scadenza del contratto di concessione della Gecon sas con il ministero delle finanze, che lo stesso, pare, non intende rinnovare — : CAVERI. — Al Ministro dei lavori pubblici — Per sapere - premesso che: l'articolo 7, comma 3, della legge n. 492 del 1975, prevedeva l'erogazione da parte del Ministero dei lavori pubblici di un contributo erariale finalizzato a contenere il costo dell'intervento per le cooperative in argomento; l'articolo 13, punto 6), della legge finanziaria n. 41 del 1986 prevedeva che: « L'autorizzazione di spesa per la concessione di contributi, ai sensi dell'articolo 7, se il Ministro delle finanze ritenga comma 3, del decreto-legge 13 agosto 1975, sussistere la citata incompatibilità, nono- n. 376, convertito con modificazioni nella stante la società distribuzione giornali « Vi- legge 16 ottobre 1975, n. 492, è per la cenza » srl sia un soggetto giuridico diverso concessine di un contributo integrativo afe distinto dal suo amministratore unico, finché l'onere a carico del mutuatario non che svolge la sua attività di amministratore superi il 4,50 per cento, oltre al rimborso solo per tre ore alla settimana; del capitale, a cooperative edilizie a proper quale motivo, nonostante l'ispet- prietà indivisa costituite esclusivamente fra torato di Brescia con lettera dell'I 1 giugno gli appartenenti alla forze armate e di 1996 sia stato informato dalla società che, polizia, è aumentata di lire 2.000.000.000 per rimediare all'incompatibilità presunta, per ciascuno degli anni 1986, 1987 e l'amministratore unico è stato da sempre 1988 »; disposto a dimettersi dalla carica, non abil comma 5 dell'articolo 2 della legge bia dato disposizioni in tal senso per evi- 17 febbraio 1992, n. 179, prevede che: « Per tare la revoca immediata ed il danno suc- la concessione di contributi ai sensi delcessivo; l'articolo 7, comma 3, del decreto-legge 13 se non si ritenga opportuno salva- agosto 1975, n. 378, convertito con modiguardare le vendite cospicue di biglietti ficazioni nella legge 16 ottobre 1975, n. garantita dall'organizzazione sul territorio 492, a cooperative edilizie a proprietà indivisa costituite esclusivamente fra gli apdella società in questione; partenenti alle forze armate e di polizia se si intenda approfondire le motiva- nonché per la concessione di contributi zioni che hanno provocato i fatti enunciati, integrativi finalizzati a contenere l'onere al fine di conoscere se non sussistano per l'ammortamento dei mutui a carico interessi di terzi alla revoca subita dalla delle stesse entro il limite del 5 per cento, società di Vicenza, e, pertanto, adottare oltre al rimborso del capitale, è autorizzato Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1433 AI RESOCONTI — il limite di impegno di lire 10.000.000.000 per ciascuno degli anni 1993, 1994 e 1995. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente utilizzo dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 19931995 al capitolo 9001 dello stato di previsione del ministero del tesoro per Tanno 1993, alTuopo parzialmente utilizzando Taccantonamento relativo al ministero dei lavori pubblici »; la cooperativa edilizia Delta, ai sensi dell'articolo 13, comma 3, della legge n. 41 del 1986 ha richiesto al ministero dei lavori pubblici Tassegnazione di contributo erariale per la realizzazione in Aosta di alloggi da assegnare ai propri soci; il ministero dei lavori pubblici, con nota protocollo 1919 in data 7 gennaio 1987 ha assegnato alla stessa cooperativa un contributo erariale annuo, in misura costante del 4 per cento per trentacinque anni, sulla spesa di lire 600.000.000; la cooperativa, vista Tassegnazione del contributo di cui sopra, ha richiesto un mutuo allTnpdai di Roma (già ministero del tesoro - sezione XIX - direzione generale degli istituti di previdenza) per la realizzazione di n. 12 alloggi in Aosta a proprietà indivisa; il provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha emesso decreto n. 91003 in data 23 gennaio 1989 per la concessione di un contributo annuo, per trentacinque anni, di lire 24.000.000 - pari al 4 per cento della spesa di lire 600.000.000; la cooperativa Delta, a seguito approvazione dell'intervento da parte dello IACP di Aosta, ha dato corso alla realizzazione dell'intervento proposto per un costo complessivo di lire 1.957.378.172, comprensivo di spese tecniche e generali, prospezioni geognostiche, acquisizione area ed oneri di urbanizzazione; il provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha emesso decreto n. 92429, in data 16 ottobre 1990, per la concessione di un ulteriore contributo annuo, per trentacinque anni, Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 di lire 7.432.000 - pari al 4 per cento della spesa di lire 185.800.000, per un totale di lire 785.800.000 ammessi a contributo erariale, estesi alla maggiore spesa di lire 1.957.378.172; la cooperativa Delta a seguito comunicazione da parte della direzione generale dell'edilizia statale e servizi speciali del ministero dei lavori pubblici in data 17 novembre 1995, protocollo n. 4788, che, nell'ambito di ripartizione dei contributi integrativi stanziati con la legge n. 179 del 1992 sopra richiamata, autorizzava il provveditorato di Torino ad impegnare per detta cooperativa un contributo costante, per 35 anni, di lire 14.573.246, pari al 4 per cento della somma di lire 371.831.147, ha richiesto a detto provveditorato la concessione del contributo di cui sopra; il provveditorato di Torino, da informazioni assunte per le vie brevi, ha impegnato la somma di cui sopra, entro il 31 dicembre 1995, con un decreto complessivo per tutte le cooperative che intervengono sul territorio di propria competenza riservandosi di emettere successivi decreti a favore di ciascuna cooperativa. Pertanto non essendo ancora stato emesso il decreto relativo alla cooperativa Delta, a tutt'oggi la stessa gode del solo contributo sulla somma di lire 785.800.000; in data I agosto 1996 la cooperativa, avendo ultimato definitivamente i lavori di costruzione dei dodici alloggi ed avendo già effettuato Tassegnazione definitiva degli alloggi ai propri soci, ha richiesto all'Inpdap di Roma, l'ammortamento anticipato del mutuo concesso a far data dal I gennaio 1993; o o nonostante la cooperativa avesse ottemperato alle disposizioni impartite dalTlnpdap circa la documentazione da produrre per l'ottenimento dell'ammortamento anticipato al I gennaio 1993, quest'ultimo, per propria negligenza dovuta a smarrimento di parte della documentazione inviata, ha concesso tale ammortamento solo a far data dal I gennaio 1994. Tale situazione ha determinato un onere aggiuntivo per la cooperativa costituito dalo o Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1434 AI RESOCONTI — l'ulteriore capitalizzazione degli interessi maturati dal 1° gennaio 1993 al 1° gennaio 1994, quantificabile in circa 200.000.000; per quanto sopra l'Inpdap ha determinato la rata mensile per la restituzione del mutuo in lire 1.641914 per ogni socio, tenendo conto solo ed esclusivamente del contributo erariale su lire 785.800.000, e per conseguenza, il tasso di interesse derivante risulta l'8,2 per cento circa, in difformità dalla normativa in vigore che prevede un tasso massimo del 5 per cento; se l'ammortamento anticipato fosse stato concesso al 1° gennaio 1993, la rata mensile di mutuo, sempre tenuto conto del contributo erariale fin qui concesso, sarebbe quantificabile in lire 1.500.000 circa, con un tasso di interesse derivante dell'8 per cento circa; se i lavori pubblici avessero concesso il contributo sull'intero importo dell'intervento, compresa la capitalizzazione degli interessi, la rata mensile di mutuo, con ammortamento anticipato al 1° gennaio 1993 sarebbe quantificabile in lire 1.000.000 circa, con un tasso di interesse derivante del 4,7 per cento circa - : se non si ritenga opportuno: che venga concesso il contributo erariale da parte del ministero dei lavori pubblici, sulla restante somma di lire 1.171.578.172 a copertura totale dell'importo complessivo dell'intervento pari a lire 1.957.378.172; che venga nuovamente determinata la rata di ammortamento del mutuo concesso dall'Inpdap, tenendo conto dell'ammortamento anticipato a far data dal 1° gennaio 1993; che venga nuovamente determinata la rata di ammortamento del mutuo concesso dall'Inpdap, tenendo conto del contributo erariale sull'intero importo dell'intervento al fine di contenere l'onere per l'ammortamento del mutuo a carico della cooperativa entro il limite del 5 per cento come previsto dalla legge n. 179 del 1992. (4-01856) Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 GIANCARLO GIORGETTI, BIANCHI CLERICI, DOZZO, LEMBO e ANGHINONI. — Ai Ministri della sanità, dell'ambiente e delle risorse agricole, alimentari e forestali — Per sapere - premesso che: in base ai rilevamenti dei competenti servizi sanitari delle regioni Lombardia e Piemonte, la concentrazione di ddt in alcune specie di pesci del lago Maggiore appare superiore ai valori massimi consentiti dalla legge; i rispettivi assessorati regionali alla sanità hanno ordinato il divieto di pesca e di commercializzazione di alcune specie ittiche e si appresterebbero ad estendere tale divieto alle specie rimanenti; tali decisioni traggono origine dall'applicazione della ordinanza ministeriale 18 luglio 1990 del Ministro della sanità, in merito alle « Quantità massime di residui delle sostanze attive dei presidi sanitari tollerate nei prodotti destinati all'alimentazione », nella misura dello 0,1 mg/kg; le norme sanitarie concernenti la produzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca hanno trovato successivamente specifica disciplina nel decreto legislativo n. 531 del 30 dicembre 1992 di recepimento della direttiva comunitaria n. 91/493, che rinvia al concetto di «dose giornaliera o settimanale ammissibile per l'uomo » per definire le quantità massime tollerabili; alla previsione normativa del decreto legislativo n. 531 del 1992 non ha fatto seguito puntuale disciplina quantitativa dei limiti massimi ammissibili, anche con riferimento agli standard definiti dagli altri paesi comunitari, sì che venga considerata valida dagli organismi sanitari la richiamata ordinanza ministeriale, sebbene originata da direttive comunitarie non direttamente relative ai prodotti della pesca e comunque antecedenti alla direttiva n. 91/493; la Confederazione elvetica, legata da convenzioni internazionali all'Italia per la protezione delle acque e la disciplina della pesca nel lago Maggiore, ha disciplinato la Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1435 AI RESOCONTI — materia in oggetto con ordinanza del 26 giugno 1995 fissando in 1 mg/kg il limite massimo di ddt tollerabile per quanto riguarda le specie ittiche in oggetto e quindi in misura dieci volte superiore a quella attualmente in vigore in Italia; sul lago Maggiore opera una numerosa comunità di pescatori professionisti, notevolmente danneggiata dai provvedimenti sanitari di divieto a causa della mancata puntuale definizione dei limiti ammissibili secondo i principi direttivi del decreto legislativo n. 531/92 —: se sia corretto il riferimento all'ordinanza ministeriale del Ministro della sanità del 18 luglio 1990 ai fini della disciplina sotto il profilo sanitario della materia in argomento, pur in presenza delle sopravvenute normative in merito; se il Ministro intenda in tempi rapidissimi rispettare la previsione del decreto legislativo n. 531 del 1992, provvedendo con proprio decreto a fissare i limiti di tolleranza anche con riferimento agli standard degli altri paesi comunitari e a quelli della Confederazione elvetica; se non ritenga paradossale che nel medesimo specchio lacustre l'esercizio della pesca sia consentito ai pescatori di nazionalità elvetica e negato a quelli di cittadinanza italiana; quali azioni, ed in che tempi, il Governo intenda promuovere e risarcire economicamente i pescatori professionisti italiani, rimasti improvvisamente senza possibilità di reddito in relazione alla evidenziata emergenza sanitaria; Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 rischio di crisi ambientale, ha finanziato, per un importo pari a lire sei miliardi, la realizzazione di una discarica per rifiuti solidi urbani in località Tuffolo-Podenzana, come da progetto presentato dalla stessa amministrazione provinciale, per una potenzialità di 600.000 metri cubi; l'assessorato all'ambiente della provincia di Massa Carrara, con procedure quantomeno anomale, ha provveduto a una riclassificazione dei siti, individuando come area ottimale quella di Ca' CagginaAulla, curiosamente coincidente con una proposta di discarica privata presentata nel 1992, area di elevato valore ambientale, collocata nel cuore verde della Lunigiana e non servita da alcuna viabilità funzionale a un impianto del genere; detta proposta, per una capacità complessiva di 2.000.000 di metri cubi, è stata approvata con delibera del consiglio provinciale n. 32 del 15 maggio 1995 e come tale recepita nel piano regionale di smaltimento dei rifiuti approvato dalla regione Toscana; in data 7 febbraio 1996, la giunta provinciale di Massa Carrara modificava la volumetria complessiva portandola a 600.000 metri cubi, ma confermando la localizzazione del sito, nonostante le evidenti incongruenze ambientali e di collegamento viario, denunciate con forza dalle popolazioni locali che presidiano tuttora l'unica via d'accesso, una strada bianca interpoderale, all'area in cui si vorrebbe realizzare la discarica; SCALIA. — Al Ministro dell'ambiente. — Per sapere — premesso che: presso il ministero dell'ambiente giace ancora il progetto iniziale di TuffoloPodenzana, per 600.000 metri cubi; presso la provincia di Massa Carrara, giusta la delibera del consiglio provinciale, è vigente il progetto di Ca' Caggina-Aulla, di due milioni di metri cubi e così pure presso la regione Toscana; secondo la giunta provinciale è valido il progetto in località Ca' Caggina-Aulla per 600.000 metri cubi; il ministero dell'ambiente, nell'ambito degli interventi previsti per la provincia di Massa Carrara, dichiarata area ad elevato Il presidente del Carm (Comitato scientifico per l'area ad elevato rischio di crisi ambientale di Massa), ingegnere quali azioni il Governo intenda promuovere per evitare contraccolpi negativi per il settore turistico ed alberghiero del lago Maggiore. (4-01857) Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1436 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL Mauro Felli, recatosi presso la provincia e il comune di Aulla, in data 30 aprile 1996, constatava di persona le incongruità esistenti tra il progetto approvato e finanziato dal ministero e la nuova localizzazione, incontrando il forte ostracismo, per non dire di peggio, della stessa amministrazione provinciale, in particolare dell'assessore all'ambiente, e del sindaco di Aulla che lo invitavano, sostanzialmente, a non intromettersi nelle scelte compiute e di cui il ministero era all'oscuro e non gli fornivano alcun supporto per il necessario sopralluogo nei luoghi in cui si vorrebbe realizzare la discarica - : se non ritenga: di dover sospendere immediatamente il previsto finanziamento di lire sei miliardi, in quanto destinato ad un impianto e un sito che non sono più quelli indicati dalla provincia di Massa Carrara e approvati dal ministero dell'ambiente; di volere attivare tutte le necessarie verifiche, anche attraverso il nucleo operativo ecologico dell'arma dei carabinieri, al fine di valutare la liceità amministrativa degli atti posti in essere dalla provincia di Massa Carrara e in particolare dall'assessorato all'ambiente. (4-01858) Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 risulta incustodito nonostante le continue e serrate proteste dei cittadini del luogo; negli ultimi anni, in virtù della legge n. 887 del 1984, che prevedeva la realizzazione di un programma di adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle aree interessate dal fenomeno bradisismico, sono stati concessi alla ferrovia in oggetto per infrastrutture ferroviarie 357 miliardi di lire, di cui 288 miliardi di lire dalla legge n. 887 del 1984, e 69 miliardi di lire derivanti da finanziamenti dell'Unione europea; numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati nel corso della XII legislatura, sulla necessità di verifica dei risultati conseguiti e previsti dall'articolo 11 della legge n. 887 del 1984, sono rimasti senza alcuna risposta — : se le opere ferroviaria realizzate rispondano agli obiettivi posti dalla legge n. 887 del 1984 (realizzazione delle vie di fuga); se la tratta ferroviaria Torregaveta Napoli presenti le dovute condizioni di sicurezza; se i 350 miliardi di lire impegnati per l'adeguamento del sistema di trasporto ferroviario siano stati spesi per opere necessarie o inutili; GRIMALDI. — Ai Ministri dei trasporti e se non ritengano il caso di intervenire navigazione e dell'interno. — Per sapere affinché siano garantite le condizioni di premesso che: sicurezza per gli utenti, per i cittadini venerdì 28 giugno 1996 un treno della residenti lungo il percorso della ferrovia Cumana, ferrovia in concessione che col- Cumana e Circumflegrea e per i lavoratori. lega Napoli con Torregaveta nei Campi (4-01859) Flegrei, ha investito un giovane diciottenne che attraversava in motorino un passaggio a livello pedonale, incustodito e privo di MUZIO e GRIMALDI. - Al Ministro di segnalazioni, in località Fusaro; grazia e giustizia. — Per sapere - premesso al giovane, vittima del tragico inci- che: dente, è stata già amputata una gamba, e il ministro guardasigilli Flick in un versa in generale in gravissime condizioni, convegno a Mondovì ha preannunciato considerate le molteplici ferite riportate; provvedimenti del Governo, la cui attuateatro del gravissimo incidente, che zione è prevista per il 15 agosto 1996 in ha maciullato una giovane vita, è stato un ordine all'ipotesi di accorpamento dei Tripassaggio a livello a raso che da anni bunali « minori » al tribunale provinciale; Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1437 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL il pericolo per tutto il circondario di Casale Monferrato è gravissimo, poiché prelude ad un inevitabile sfascio del servizio giustizia, posto che il tribunale di Alessandria, già fin d'ora insufficiente per le condizioni tecnico-logistiche in cui si trova (prima fra tutte la concreta insussistenza di siti idonei per accogliere gli uffici) sarà sommerso, per restare in argomento, purtroppo attuale, dalla alluvione di cause e procedimenti giudiziari, provenienti da ben tre circondari soppressi; alla soppressione del tribunale seguirà, inevitabilmente, la soppressione di tutti gli uffici e le istituzioni al tribunale connessi, quali ad esempio l'ufficio registro, l'ufficio pubblici registri immobiliari, gli ordini professionali e l'archivio notarile (quest'ultimo non esiste ad Acqui e Tortona); Casale si troverebbe, in tal modo, ulteriormente e drasticamente sospinta ad un depauperamento e declassamento che la trasformerebbe, a dispetto della sua posizione economica, industriale, culturale, sociale e politica, in un grosso sobborgo, forzatamente gravitante nell'orbita del capoluogo di provincia che ci è distante per spazio, tradizioni e programmi; sarebbe auspicabile, per un più rapido ed efficiente servizio della giustizia, l'ipotesi di una minor rigidità nell'accorpare ai circondari provinciali gli altri circondari esistenti, pervenendo prioritariamente ad una revisione dei confini territoriali. Sarebbe sufficiente che al territorio del circondario di Casale fosse aggregato il territorio di Valenza, avente con Casale omogeneità nella domanda di giustizia, unicità funzionale già per taluni servizi (Ussl, acquedotto) e per rapporti economici, per costruire una situazione ottimale del servizio giustizia per tutta l'estensione della provincia di Alessandria; a tale proposito si evidenzia come sia di gran lunga più opportuno e razionale che la futura aggregazione del circondario di Casale sia collocata nella fase temporale di attuazione di cui al punto 3) della Tavola 2 — Individuazione delle fasi di Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 attuazione della proposta — del documento elaborato dal gruppo di studio presso il ministero di grazia e giustizia per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie nel gennaio 1996, in considerazione del maggior rilievo, sotto tutti gli aspetti positivi, delle caratteristiche funzionali e operative del Casalese, in confronto alla realtà degli altri tribunali da aggregarsi al tribunale di Alessandria. In particolare, nel campo specifico giudiziario, va tenuta nella dovuta evidenza e considerazione la presenza in Casale della Corte d'Assise di 1° grado, ufficio giudiziario che fra i tribunali non provinciali piemontesi è istituito ed in funzione solo a Casale e Ivrea, mentre le circoscrizioni dei tribunali provinciali di Biella, Verbania e Vercelli ne sono prive — : quali interventi il Ministro intenda intraprendere per esaminare con maggiore puntualità l'utilità e la necessità di mantenere il tribunale di Casale Monferrato, anche attraverso una ridefinizione dei confini comprendendo Valenza. (4-01860) DE LUCA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere — premesso che: l'Alcatel ha predisposto un piano che prevede interventi traumatici per la riduzione dei posti di lavoro e la cassa integrazione a zero ore per 1200 persone, di cui 280 unità a Vimercate e Concorezzo; sono già avvenute riduzioni del personale di 3700 unità tra il 1992-1995 (di cui circa mille nell'area milanese); la sede di Milano viene chiusa con un trasferimento di mille persone a Vimercate e Concorezzo; gli esuberi nell'area milanese ammontano così a 520 persone (240 a Milano, 280 a Vimercate e Concorezzo) —: come il Governo pensi di definire una politica delle telecomunicazioni che tenga conto dell'esistenza, in Italia, di un così ampio settore occupazionale con forte potenziale tecnologico. (4-01861) Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1438 Camera dei Deputati - AI RESOCONTI — SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 MATRANGA e SERRA. - Al Ministro per la solidarietà sociale. — Per sapere premesso che: pagamento del prezzo stabilito, il versamento di cifre aggiuntive senza una precisa giustificazione; sono noti i gravi avvenimenti accaduti a Palermo, nel quartiere Albergheria, che hanno visto coinvolti minori in costrizioni sessuali, e la situazione di grave disagio economico delle famiglie di appartenenza - : dopo che gli acquirenti avevano sollecitato la redazione degli atti pubblici di trasferimento della proprietà superficiaria, la Cmp Srl frapponeva pretesti, e, di fatto, rifiutava di effettuare le stipule; se si intenda approfondire la situazione finanziaria delle suddette famiglie, ritenendo gli interroganti probabile il coinvolgimento di personaggi dediti all'usura; se si intende disporre un intervento economico da parte del Governo, atto a risollevare dallo stato di necessità e sottomissione le famiglie coinvolte; se si intenda infine istituire un numero verde che dia possibilità, a quanti siano a conoscenza dei fatti in questione o di altri simili, di effettuarne denuncia mantenendo l'anonimato. (4-01862) BUONTEMPO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere — premesso che: il Comune di Roma, alcuni anni fa, aveva concesso il diritto di superficie per la costruzione di case di tipo economico e popolare al consorzio Cisa, consorzio per interventi sociali ed abitativi Spa; il consorzio sopra indicato attribuiva alla impresa Srl Cmp l'area necessaria per l'effettuazione dell'intervento edilizio in via delle Azzorre, ad Ostia; il Comune di Roma attribuiva, conseguentemente, il diritto di superficie dell'area indicata alla Srl Cmp, con la quale stipulava un'apposita convenzione; la Cmp Srl provvedeva alla stipulazione dei compromessi di vendita del diritto superficiario in corso di esecuzione delle opere edilizie, pattuendo i relativi prezzi di vendita; prima della consegna degli appartamenti la Cmp pretendeva, oltre all'intero gli acquirenti incardinavano un procedimento civile avente ad oggetto l'esecuzione dell'obbligo di concludere il contratto; perveniva a tutti gli acquirenti un atto di citazione ad istanza della Cmp srl nel quale gli stessi erano citati in giudizio unitamente alla società, la Diamante Immobiliare Srl, che era stata utilizzata dalla Cmp quale procuratrice addetta alle vendite delle singole unità immobiliari; con questo atto di citazione la Cmp intendeva far dichiarare la nullità delle singole vendite eccependo la collusione tra la Diamante Immobiliare e gli acquirenti ed il mancato versamento da parte della Diamante Immobiliare alla Cmp delle cifre richieste ed ottenute per le vendite delle unità immobiliari; gli acquirenti, di fronte a tale caotica situazione, hanno ritenuto che ci fossero i presupposti della truffa aggravata; tutte queste circostanze sono state comunicate al sindaco di Roma, all'assessore delle politiche del territorio e al segretario generale del comune; in data giugno 1996 perveniva la comunicazione del fallimento della Srl Cmp; se sia possibile sollecitare gli organi preposti a dichiarare la decadenza della concessione sopraindicata e ad assumere tutte le iniziative necessarie per la tutela del diritto degli acquirenti degli alloggi. (4-01863) BAMPO. — Al Ministro dei lavori pubblici. — Per sapere — premesso che: il consiglio comunale di Comelico Superiore, attraverso propria delibera fina- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1439 AI RESOCONTI — lizzata a dare indicazioni sulle scelte in merito alla viabilità locale, ha denunciato il rilevamento non solo di una situazione critica delle strade statali che attraversano il territorio comunale, ma anche di cedimenti del piano viabile nel tratto compreso tra i chilometri 93 e 96. Tale situazione di pericolo sarebbe confermata da un parziale crollo al chilometro 99,580, tra Tabitato di Dosoledo ed il bivio di Padola. A quest'ultima situazione si è provveduto con una parziale soluzione, regolamentando il traffico attraverso un senso unico con semaforo; l'abitato di Padola è raggiungibile attraverso un unico collegamento viario rappresentato dalla strada statale n. 532; da quanto asserito dal consiglio comunale sussiste un ulteriore « cedimento parziale delle travi portanti del ponte Padola »; è pienamente condivisibile la preoccupazione dell'amministrazione locale per la compromissione della sicurezza del territorio e della popolazione, causata dal passaggio di carichi molto pesanti, incrementato ultimamente a seguito della interruzione viaria presso l'abitato di Valle di Cadore - : quali misure urgenti intenda adottare il Governo sia per la messa in sicurezza della strada in oggetto, sia per il completamento dei lavori di correzione e rettifica già avviati o programmati. (4-01864) BERGAMO. - Al Ministro dell'interno. — Per sapere - premesso che: sul quotidiano Corriere della Sera del 4 luglio 1996 è apparso un piccolo articolo a firma dell'onorevole Cornelio Veltri dal titolo « Mai stato craxiano »; in detto articolo l'onorevole Veltri, oltre ad esprimere proprie considerazioni ha, tra l'altro, testualmente affermato: « Nel 1976 al Midas non ho votato Craxi; nei fascicoli dei servizi segreti del 1980 si leggeva che ero l'unico oppositore di Craxi nel PSI... » Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 se sia possibile che un semplice cittadino di uno Stato normale possa avere accesso agli archivi dei servizi segreti, nonostante le superficiali e allegre gestioni dei vari Ministri dell'interno che si sono succeduti nel tempo; se invece, come appare, si tratta di una questione irregolare e quindi di un abuso, quali provvedimenti urgenti intenda adottare per individuare il responsabile che abbia consentito l'accesso ai documenti segreti da parte del cittadino prima citato ed eventualmente quali provvedimenti intenda assumere nei suoi confronti per scoraggiare ulteriori illegalità. (4-01865) SCALIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere — premesso che: la prefettura di Napoli, in una certificazione antimafia (protocollo n. 1/375) ex decreto-legge n. 490 del 1994, inviata al comune di Anzio in data 13 dicembre 1995, e di cui l'interrogante ha preso conoscenza, indicava il presidente del consiglio di amministrazione della società Colucci appalti s.p.a., Zironi Cesare, come indagato per violazione alle norme sul finanziamento illecito ai partiti, e riferiva altresì che a carico del consigliere del medesimo consiglio di amministrazione, Colucci Nicola, pendeva presso la procura della Repubblica del tribunale di Napoli procedimento penale per peculato; nella stessa certificazione si rappresentava inoltre che a carico di Colucci Francesco, nato a Napoli l'il novembre 1954 e Colucci Pietro, nato a Napoli il 21 luglio 1960, fratelli del succitato consigliere della società, Colucci Nicola, risultano pendenti presso la Procura della Repubblica di Napoli precedenti penali per abuso d'ufficio, corruzione aggravata e per atto contrario ai doveri d'ufficio; l'onorevole Michele Caccavale, parlamentare nella scorsa legislatura dichiarava nel corso di una trasmissione sull'emittente televisiva di Anzio GTV e su un settimanale locale di una storia poco chiara riguar- Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1440 AI RESOCONTI — SEDUTE DEL dante la società Colucci s.p.a.; affermava che un funzionario dell'assessorato sanità del comune di Anzio sarebbe stato minacciato e allo stesso tempo ci sarebbe un personaggio non meglio individuato che avrebbe percepito una dazione ambientale per far aggiudicare alla Colucci appalti s.p.a. l'appalto della raccolta dei rifiuti nel comune di Anzio; l'associazione coordinamento antimafia Anzio-Nettuno e il circolo Legambiente Anzio-Nettuno a seguito di tutti questi fatti chiesero al presidente della commissione speciale per la lotta alla criminalità del consiglio regionale del Lazio di segnalare alla procura della Repubblica di Roma, direzione distrettuale antimafia la vicenda Colucci, per eventuali chiarimenti; la vicenda dei rifiuti e del loro smaltimento è stata più volte denunciata dalla magistratura come settore di notevole interesse per la criminalità organizzata; sedici procedimenti giudiziari sono stati avviati dalla magistratura, relazioni sono state approvate dalla commissione parlamentare antimafia e dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse - : se sia al corrente di questi fatti e se i fatti riportati dall'onorevole Caccavale corrispondano al vero; se non intenda attivare il servizio centrale operativo della Criminalpol del Lazio e la prefettura per prevenire e combattere ogni pericolo di infiltrazione della camorra in questo importante settore. (4-01866) PITTELLA, BOCCIA, MOLINA RI, SICA e DOMENICO IZZO. - Al Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali — Per sapere - premesso che: il decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323 concernente disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica, all'articolo 3, comma 10, dispone la riduzione di lire 65 miliardi a carico del ca- Camera dei Deputati 10 LUGLIO 1996 pitolo 7443 dello stato di previsione della spesa del Ministero delle risorse agricole e forestali; detta riduzione, ove attuata, comporterà automaticamente l'impossibilità per la Regione Basilicata di onorare la copertura finanziaria per concorso interessi e abbuono del 20 per cento del capitale ammesso al ripiano in attuazione dell'articolo 8-bis della legge n. 250/1993, determinato in lire 141 miliardi come da delibera della giunta regionale n. 5881 del 14 novembre 1995, attualmente lievitato a lire 155 miliardi per effetto delle rettifiche apportate ai nulla-osta emessi e ai contenziosi instaurati davanti al TAR Basilicata - : se il Governo non intenda proporre una modifica del decreto in parola per scongiurare tale situazione di danno agli operatori del settore, pesantemente toccati dagli eventi meteorici avversi delle decorse annate. (4-01867) GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dei beni culturali ed ambientali — Per sapere: in merito a quanto accaduto sul palcoscenico di piazza di Siena durante le prove del balletto « Romeo e Giulietta », chi sia oggi il responsabile del servizio allestimenti scenici del teatro dell'Opera di Roma che risulta avere un titolo di studio che non supererebbe la scuola primaria e, quindi, nell'incapacità di elaborare calcoli relativi all'equilibrio statico e dinamico delle strutture portanti; se le autorità preposte intendano svolgere un'accurata indagine sull'accaduto, individuando le responsabilità primarie e secondarie, relative all'errata esecuzione dei compiti da portare a conclusione del capo servizi allestimenti scenici, affinché non siano più possibili nuove e più gravi calamità; se risponda a verità che la pretura circondariale di Roma ha aperto un'indagine giudiziaria sull'accaduto e se ritenga necessario capire anche i motivi per i quali Atti Parlamentari XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B 1441 AI RESOCONTI — l'ente lirico abbia dato in appalto ad esterni i lavori di costruzione del palcoscenico non utilizzando, al contrario, le maestranze interne che, per professionalità e capacità, avrebbero sicuramente avvisato del grave pericolo incombente, conoscendo il personaggio che gestisce il servizio allestimenti scenici dell'Opera di Roma. (4-01868) Apposizione di una firma ad una risoluzione. La risoluzione Gasparri e Alboni n. 700016, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 26 giugno 1996, è stata successivamente sottoscritta anche dal deputato Fronzuti. Camera dei Deputati SEDUTE DEL 10 LUGLIO 1996 Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo. Il seguente documento è stato così trasformato: interrogazione con risposta scritta Fei ed altri n. 4-00841 del 6 giugno 1996 in interrogazione con risposta in Commissione n. 5-00216 (ex articolo 134, comma 2°, del Regolamento). ERRATA CORRIGE Nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 9 luglio 1996, a pagina 1353, seconda colonna, alla sedicesima riga, deve leggersi: « per quale ragione agli stessi non tenga tolto il collegamento; Apposizione di una firma ad una interrogazione. se non ritenga che l'atteggiamento lassivo dei vari governi nei confronti di questi evasori sia uno speciale modo di assistenzialismo »; L'interrogazione Scaltritti n. 3-00045, pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta del 20 giugno 1996, è stata successivamente sottoscritta anche dal deputato Burani Procaccini. anziché: « se non ritenga che l'atteggiamento lassivo dei vari governi nei confronti di questi evasori sia uno speciale modo di assistenzialismo », come stampato.
Documenti analoghi
Susanna Ronconi, e` stata militante delle associazioni eversive e
sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: il 16 ottobre 2006 è stato pubblicato dall’ISVAP il regolamento n. 5, concernente la disciplina dell’attività di intermediazione assicurativa e ri...
DettagliInterrogazioni a risposta scritta - XIII Legislatura
diritto del militare ad espletare il servizio di leva in località prossima al comune di residenza, prescrive due sole ipotesi tassative di limitazione di tale diritto: a) l'incompatibilità con le d...
DettagliRisposte pervenute alla Presidenza - XIII Legislatura
l'incasso dei contributi maturati e riconosciuti per gli investimenti fino ad ora realizzati e per i quali la stessa si trova in gravi difficoltà al punto di rischiare il fallimento con l'ennesima ...
DettagliIntero - La Camera dei Deputati
emittenti televisive locali, ai sensi del decreto ministeriale 5 novembre 2004, n. 292, e avendo dichiarato, ai fini degli elementi di valutazione previsti dall’articolo 4 del suddetto decreto, di ...
Dettagli