Studio per la Valutazione di Incidenza

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Studio per la Valutazione di Incidenza
Piano di Governo del Territorio
(L.R. 12/2005)
Comune di Eupilio
(Provincia di Como)
Studio per la Valutazione di Incidenza
(Art. 6 D.P.R. 120/2003)
(D.G.R. n. VII/14106 8-8-2003)
Ottobre 2011
Piano di Governo del Territorio (L.R. 12/2005)
Comune di Eupilio (Provincia di Como)
Studio per la Valutazione di Incidenza
(Art. 6 D.P.R. 120/2003)
(D.G.R. n. VII/14106 8-8-2003)
A cura di:
Eugenio Carlini, Barbara Chiarenzi, Silvia Macchi e Alessandra Gagliardi
Supervisione scientifica di:
Guido Tosi
Istituto Oikos s.r.l.
Sede legale e operativa via Crescenzago 1 - 20134 - MILANO
tel. +39 02 21597581 - fax +39 02 21598963
P.IVA CF. 06146830960 - Numero REA: MI – 1873745
E-mail: [email protected]
INDICE
1. PREMESSA ................................................................................................................... 1 2. RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................... 3 3. IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO .......................................................... 7 4. LIVELLO I: SCREENING .............................................................................................. 9 4.1. DENOMINAZIONE DEL PIANO ........................................................................................ 10 4.2. DESCRIZIONE DEL PIANO ............................................................................................. 10 4.3. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020006 “LAGO DI PUSIANO”
15 4.3.1 IDENTIFICAZIONE DEL S ITO ........................................................................................ 15 4.3.2 HABITAT .................................................................................................................... 16 4.3.3 SPECIE ...................................................................................................................... 20 4.3.4 CARATTERISTICHE DEL SITO ...................................................................................... 32 4.4. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020010 “LAGO DI SEGRINO”..
................................................................................................................................... 35 4.4.1 IDENTIFICAZIONE DEL S ITO ........................................................................................ 35 4.4.2 HABITAT .................................................................................................................... 37 4.4.3 SPECIE ...................................................................................................................... 42 4.4.4 CARATTERISTICHE DEL SITO ...................................................................................... 46 4.5. VALUTAZIONE DELLA CONNESSIONE DIRETTA DEL PIANO E DELLA NECESSITÀ DELLO
STESSO, PER LA GESTIONE DEI SITI ....................................................................................... 48 4.6. VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DI ALTRI PIANI O PROGETTI CON LA GESTIONE
DEI SITI ................................................................................................................................. 49 4.7. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA DEL PIANO SU I SITI ................. 56 4.7.1 INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI IMPATTI ....................................................................... 57 4.7.2 ANALISI PUNTUALE DEL PIANO ................................................................................... 58 I
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
4.8. CONCLUSIONI DELLO SCREENING .................................................................................90 5. LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA ............................................................91 5.1. PREMESSA ...................................................................................................................91 5.2. INTRODUZIONE .............................................................................................................91 5.3. OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE DEL SITO .......................................................................92 5.3.1 CARATTERISTICHE DEI S ITI .........................................................................................93 5.4. VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEL PIANO SULL’INTEGRITÀ DEI SITI ......................... 114 5.4.1 IL CONCETTO DI “INTEGRITÀ DEL SITO” .................................................................... 114 5.4.2 SINGOLI ELEMENTI DEL PIANO CHE POSSONO PRODURRE UN IMPATTO SUI SITI ........ 114 5.5. CONSIDERAZIONI SULLA VALUTAZIONE APPROPRIATA DEL PIANO ............................. 120 5.6. CONCLUSIONI IN MERITO AL LIVELLO II “VALUTAZIONE APPROPRIATA” ..................... 123 6. FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI ....................................................................... 125 6.1. FONTI DEI DATI .......................................................................................................... 125 6.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ..................................................................................... 128 6.2.1 RIFERIMENTI NORMATIVI COMUNITARI ...................................................................... 128 6.2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI STATALI ............................................................................. 129 6.2.3 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI ......................................................................... 130 II
1. PREMESSA
L’articolo 6 della Direttiva Habitat (92/43/CEE) ha una funzione cruciale per la
gestione dei siti della rete Natura 2000; in particolare esso indica le azioni
necessarie per tutelare gli interessi di conservazione dei siti stessi. Scopo
specifico, quindi, della Valutazione di Incidenza è proprio quello di giudicare se un
piano o un progetto che coinvolga un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o una
Zona di Protezione Speciale (ZPS) non ne pregiudichi l’integrità.
Va peraltro considerato che così come indicato nel documento di interpretazione
dell’articolo 6 della Direttiva Habitat (Comunità Europea, 2000) la necessità di
redigere uno studio di incidenza non è limitata a piani o progetti ricadenti
esclusivamente all’interno di SIC o ZPS, ma anche a quegli interventi che, pur se
compiuti all’esterno, possano avere impatti significativi sul Sito, (e/o sulle specie)
della rete Natura 2000. Così non vengono definite distanze dal Sito oltre le quali la
valutazione di incidenza non sia più considerata obbligatoria poiché, nello spirito
della conservazione di specie e habitat, interventi eseguiti anche a diversi
chilometri da un’area SIC o ZPS possono produrre effetti significativi.
Poiché il Comune di Eupilio ha in corso di redazione il Piano di Governo del
Territorio (L.R. 12/2005), visto che, nel territorio del Comune, sono presenti
due Siti di Importanza Comunitaria, emerge la necessità di predisporre uno
Studio per la Valutazione di Incidenza del PGT.
1
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
La creazione della rete Natura 2000 è prevista dalla Direttiva europea n.
92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla "Conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche", comunemente
denominata Direttiva "Habitat". L'obiettivo della Direttiva è di contribuire a
salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione non solo
all'interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000 ma anche con misure di
tutela diretta delle specie la cui conservazione è considerata un interesse comune
di tutta l'Unione.
La Direttiva consta di due sezioni principali, la prima relativa a "Conservazione
degli habitat naturali e degli habitat di specie" (artt. da 3 a 11), la seconda
riguardante la "Tutela delle specie" (artt. da 12 a 16).
In data 8 settembre 1997, con il D.P.R. n. 357 lo Stato italiano ha emanato il
Regolamento di attuazione della Direttiva “Habitat” (G.U. n. 248 del 23 ottobre
1997 - Supplemento Ordinario n. 219).
Il sopra citato Regolamento definisce (articolo 2, comma 3, lettera m) come Siti di
Importanza Comunitaria (SIC) quelle aree che, nella o nelle regioni biogeografiche
di appartenenza, contribuiscono in modo significativo a mantenere in uno stato di
conservazione soddisfacente o a ripristinare gli habitat naturali di cui all’Allegato I
o le specie di cui all’Allegato II del medesimo Regolamento e che, inoltre, possono
contribuire in modo significativo alla coerenza della rete ecologica Natura 2000, al
fine di una conservazione della diversità biologica nelle relative regioni
biogeografiche. Per le specie animali caratterizzate da vasti areali, i SIC
corrispondono ai luoghi, all’interno di tali aree di distribuzione naturale, che
presentano gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione.
Il Regolamento prevede inoltre (articolo 5, comma 1 e 3) che nella pianificazione e
programmazione territoriale si debba tenere conto della valenza naturalistico3
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
ambientale dei SIC. Il 12.03.2003 il D.P.R. 8.09.1997 n. 357 è stato integrato e
modificato dal D.P.R. n. 120, che tiene conto, in anticipo di otto giorni, dei rilievi
formulati nella sentenza della Corte di Giustizia Europea - Sentenza del
20.03.2003 - Causa C -143/02. In particolare l’articolo 6 del D.P.R. n. 120/2003 ha
sostituito l’articolo 5 del D.P.R. n. 357/1997 per cui “… i proponenti di interventi
non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di
conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che
possono avere incidenze significative sul
sito stesso,
singolarmente
o
congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di
incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi
nell’allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto
sito di importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona
speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei
medesimi. …”.
L’Italia, dal 1995 al 1997, ha individuato sul territorio nazionale le aree da proporre
come SIC grazie al programma “Bioitaly”, cofinanziato dalla Commissione
Europea nell’ambito del programma LIFE Natura 1994, e stipulato tra il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la
Conservazione della Natura, le Regioni e le Province autonome. Queste ultime si
sono avvalse della collaborazione scientifica della Società Botanica Italiana (SBI),
dell’Unione Zoologica Italiana (UZI) e della Società Italiana di Ecologia (SItE)
mediante propri referenti regionali che hanno coordinato l’attività dei numerosi
rilevatori di campo.
L’Italia ha trasmesso i propri dati alla Commissione Europea il 30.06.1997, nei
termini previsti e con D.M. 3.04.2000 il Ministero dell’Ambiente ha inviato la
documentazione alla Commissione Europea formalizzando l’elenco dei pSIC e
delle ZPS, includendo tutti i siti indicati nella documentazione tecnica del Progetto
“Bioitaly”.
Con Delibera n. VII/14106 dell’8 agosto 2003, la Regione Lombardia ha elencato i
Siti di Importanza Comunitaria della Regione, ha individuato gli enti gestori degli
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STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - RIFERIMENTI NORMATIVI
stessi e stabilito le modalità procedurali per l’applicazione della Valutazione di
Incidenza.
Nell’Allegato A sono elencati i SIC presenti sul territorio regionale, tra cui il Sito
IT2020006 “Lago di Pusiano” e individua l’ente gestore del Parco Regionale della
Valle del Lambro quale ente gestore del Sito.
Nell’Allegato B vengono definite le linee guida per la gestione dei SIC in
Lombardia. Nell’Allegato C sono individuate le modalità procedurali per
l’applicazione della Valutazione di Incidenza, in particolare la Sezione I individua i
contenuti e la procedura di valutazione di incidenza per i piani/progetti. L’Allegato
D definisce i contenuti minimi dello studio per la Valutazione di Incidenza sui siti
della Rete Natura 2000. Poiché l’Allegato D fornisce esclusivamente delle
indicazioni di massima dei contenuti per la realizzazione di uno studio di
Valutazione di Incidenza, il presente studio, pur facendo riferimento e dando
specifica attuazione a quanto previsto dal citato Allegato, prende spunto, per la
sua strutturazione, anche dall’apposita “Guida all’interpretazione dell’articolo 6
della Direttiva ‘Habitat’ 92/43/CEE”, e dal documento “Valutazione di piani e
progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della Rete Natura 2000. Guida
metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva ‘Habitat’
92/43/CEE”.
La Commissione delle Comunità Europee ha approvato l’elenco dei Siti di
Importanza Comunitaria per la regione biogeografica continentale con decisione
del 7.12.2004, n. 4031 e l’Italia ha, con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio del 25.03.2005, reso pubblico l’elenco dei SIC continentali,
che verranno così designati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
In Italia è il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, che dodesigna, con
decreto adottato d'intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella
lista ufficiale come "Zone Speciali di Conservazione".
Per quanto riguarda l’altro Sito di Importanza Comunitaria ricadente nel territorio
del Comune di Eupilio, il SIC IT2020010 Lago di Segrino, è stato inserito negli
elenchi dei proposti Siti della Regione Lombardia mediante provvedimento D.G.R.
n 8/3798 del 13 dicembre 2006 "Rete Natura 2000: modifiche e integrazioni alle
dd.gg.rr. n.14106/03, n.19018/04 e n.1791/06, aggiornamento della Banca Dati
5
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Natura 2000 ed individuazione degli enti gestori dei nuovi SIC proposti" ed è stato
affidato in gestione all’Ente gestore del Parco Locale di Interesse Sovracomunale
(PLIS) Lago Segrino.
Successivamente, il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 26 marzo 2008,
pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 103 del 3 maggio 2008, ha aggiornato l’elenco
dei SIC per la regione biogeografia alpina, inserendo il SIC IT2020010 Lago di
Segrino.
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3. IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO
Dai contenuti del documento interpretativo della Commissione delle Comunità
Europee “La gestione dei siti della Rete Natura 2000: Guida all’interpretazione
dell’articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE” e del documento “Valutazione di
piani e progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della Rete Natura 2000.
Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della "Direttiva
Habitat" 92/43/CEE”, emerge una procedura di valutazione strutturata per livelli. In
particolare la “Guida metodologica” sopra citata propone i seguenti livelli:
Livello I: Screening - Processo d’individuazione delle implicazioni potenziali del
piano sui Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e
determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze.
Livello II: Valutazione appropriata - Considerazione dell’incidenza del piano
sull’integrità dei Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti,
tenendo conto della struttura e funzione dei Siti, nonché dei suoi obiettivi di
conservazione.
In
caso
di
incidenza
negativa,
si
aggiunge
anche
la
determinazione delle possibilità di mitigazione.
Livello III: Valutazione delle soluzioni alternative - Valutazione delle modalità
alternative per l’attuazione del piano in grado di prevenire gli effetti passibili di
pregiudicare l’integrità dei Siti.
Livello IV: Valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui
permane l’incidenza negativa - Valutazione delle misure compensative laddove,
in seguito alla conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di
rilevante interesse pubblico, sia ritenuto comunque necessario portare avanti il
piano.
Al termine delle valutazioni condotte nell’ambito di ciascun livello, si esamina la
possibilità o meno di procedere al livello successivo. Nella Figura 3.1 è illustrato il
7
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
rapporto tra i quattro livelli della procedura di valutazione suggerita e la procedura
generale sancita dall’articolo 6, paragrafi 3 e 4. Al seguente schema si è fatto
riferimento nella realizzazione del presente Studio.
Figura 3.1 - Rapporto tra i livelli e la procedura sancita dalla Direttiva.
8
4. LIVELLO I: SCREENING
In questa fase viene analizzata la possibile incidenza del piano sui siti Natura
2000 ricadenti nel territorio del comune di Eupilio, sia isolatamente sia
congiuntamente con altri progetti o piani, valutando se tali effetti possono
oggettivamente essere considerati irrilevanti. Per l’attuazione del Livello I si è fatto
riferimento allo “schema logico” di seguito riportato, desunto dalla citata “Guida
metodologica all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat”.
Figura 4.1 - Le differenti fasi relative al Livello I Screening.
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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Con riferimento al sopraccitato schema, sono stati pertanto presi in esame gli
aspetti di seguito indicati.
• Descrizione del Piano, unitamente alla descrizione e alla caratterizzazione di
altri piani/interventi che, congiuntamente, possano incidere in maniera
significativa sul Sito.
• Descrizione del Sito.
• Valutazione della connessione diretta del Piano e della necessità dello stesso
per la gestione del Sito.
• Identificare la potenziale incidenza del Piano sul Sito.
• Valutazione della significatività dell’incidenza del Piano sul Sito.
4.1.
DENOMINAZIONE DEL PIANO
Piano di Governo del Territorio del Comune di Eupilio (Provincia di Como).
4.2.
DESCRIZIONE DEL PIANO
Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è così articolato:
• il documento di piano;
• il piano dei servizi;
• il piano delle regole.
Il Documento di Piano, individua gli obiettivi quantitativi e qualitativi di sviluppo
sostenibile del PGT ed esplicita le strategie e le azioni compatibili per il loro
perseguimento a livello ambientale, geologico, infrastrutturale, urbanistico, socioeconomico. Stabilisce inoltre gli indirizzi per la definizione delle modalità di
perequazione e compensazione dei valori anche in relazione alla necessità di
migliorare i servizi pubblici, oltre che di incentivazione per l’attuazione degli
interventi aventi rilevanza di pubblico interesse.
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STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Figura 4.2 - Localizzazione geografica del Comune di Eupilio (in rosso). In azzurro
la localizzazione del sito IT2020006 “Lago di Pusiano”; in verde il sito IT2020010
“Lago di Segrino”.
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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Il Documento di Piano ha validità quinquennale ed è sempre comunque
modificabile, in quanto non produce effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
Esso non ha valenza prescrittiva, ma appunto di indirizzo per le aree soggette a
trasformazione urbanistica, il cui contenuto nel rapporto pubblico/privato si
stabilisce in sede di approvazione del progetto di attuazione.
Il Documento di Piano è costituito dagli elaborati di seguito elencati:
• Rapporto
• Norme Tecniche
• Elaborati cartografici:
12
•
DP 0.1 Morfologia del costruito - stato di fatto
•
DP 0.2 Ambienti del territorio
•
DP 0.3 Componenti del paesaggio agro-forestale
•
DP 0.4 Struttura insediativa
•
DP 0.5 Rete infrastrutturale stato attuale
•
DP 0.6 Il patrimonio edificato
•
DP 0.7 Aree e beni di interesse paesistico, culturale, storico
•
DP 0.8 Vincoli esistenti
•
DP 0.9 Aree per l’attività agricola - mappatura SIARL
•
DP 0.10 Classificazione servizi e infrastrutture
•
DP 0.11 Bacino di riferimento - Reti di connessione
•
DP 01 Obiettivi di piano
•
DP 02 Strategie di intervento
•
DP 03 Interventi sulla rete infrastrutturale
•
DP 04 Agricoltura e ambiente
•
DP 05 Localizzazione ambiti di trasformazione
•
DP 06 Indirizzi di progetto
•
DP 07 Modalità attuative
•
DP 08 Individuazione ambiti agricoli
•
DP 09 Individuazione aree generanti consumo di suolo
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Costituiscono parte integrante del DP:
• Studio della “componente geologica, idrogeologica e sismica”, ai sensi dell’Art.
57 della LR. 12/05.
• Definizione del reticolo minore.
• Piano di “azzonamento acustico del territorio comunale”.
Il Piano delle Regole è costituito dagli elaborati di seguito elencati:
• Relazione illustrativa e cartografia allegata
•
PR 0.1 Soglie storiche scala 1:10.000
•
PR 0.2 Destinazioni d’uso scala 1:10.000
•
PR 0.3 Densità edilizie scala 1:10.000
•
PR 0.4 Numero piani fuori terra scala 1:10.000
•
PR 0.5 Tipologie edilizie scala 1:10.000
• Elaborati grafici:
•
PR 01 Assetto di piano: scala 1:5.000
•
PR 01 a Vincoli scala 1: 5.000
•
PR 02.a Assetto di piano scala 1:2.000
•
PR 02.b Assetto di piano scala 1:2.000
•
PR 02.c Assetto di piano scala 1:2.000
•
PR 02.d Assetto di piano scala 1:2.000
•
PR 02.e Assetto di piano scala 1:2.000
•
PR 03.1 Assetto di piano: nucleo storico di Carella - classi di intervento
scala 1:1.000
•
PR 03.2 Assetto di piano: nucleo storico di Corneno - classi di intervento
scala 1:1.000
•
PR 03.3 Assetto di piano: nucleo storico di Galliano - classi di intervento
scala 1:1.000
•
PR 03.4 Assetto di piano: nucleo storico di Penzano - classi di intervento
scala 1:1.000
13
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
•
PR 03.5 Assetto di piano: nucleo storico di Mariaga - classi di intervento
scala 1:1.000
•
AT 01.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
•
AT 01.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno:
Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala
1:1.000
•
AT 01.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
•
AT 01.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano:
Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala
1:1.000
•
AT 01.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
•
AT 02.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
•
AT 02.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
•
AT0 2.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
•
AT0 2.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
•
AT0 2.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
• Norme Tecniche di Attuazione
•
NT 01 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di fattibilità geologica scala
1:5.000
•
NT 02 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di azzonamento acustico
scala 1:5.000
14
•
NT 03 Classi di sensibilità paesistica scala 1:10.000
•
NT 04 Carta del paesaggio scala 1:5.000
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
4.3. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020006
“LAGO DI PUSIANO”
4.3.1 IDENTIFICAZIONE DEL SITO
Il Sito IT2020006 “Lago di Pusiano”, è parzialmente compreso nel territorio del
comune di Eupilio per un’estensione pari a circa 167 ha.
Il Sito risulta caratterizzato dagli elementi di riferimento di seguito riportati.
Data proposta Sito come SIC
Data conferma come SIC
Data aggiornamento
Formulario
06/1995
12/2004
07/2007
Tipo di Sito
Codice del Sito
Regione biogeografica
B
IT2020006
Continentale
Localizzazione del centro del Sito
Longitudine
Latitudine
E 9°16’13’’
45°48’01’’
Altezza (m)
MIN 259
MAX 270
Figura 4.3 - Localizzazione geografica del Sito IT2020006.
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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Il Sito (Figura 4.3) si estende su una superficie pari a 659 ha e ricade nei territori
dei comuni di Pusiano, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Eupilio, Rogeno, Merone
ed Erba.
La quasi totalità del Sito IT2020006 ricade Parco Naturale Regionale della Valle
del Lambro, istituito con LR 9 dicembre 2005, n. 18 (Figura 4.3).
Figura 4.4 – Rapporto tra il SIC IT2020006 (azzurro) e il Parco Naturale Regionale
della Valle del Lambro (giallo scuro).
4.3.2 HABITAT
Dal Formulario Standard Natura 2000 attualmente in vigore, il Sito risulta
caratterizzato dalla presenza di quattro habitat di interesse comunitario, di cui uno
prioritario, per il quale i valori di copertura, di conservazione e di valutazione sono
riportati in Tabella 4.1.
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STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Tabella 4.1 - Habitat, dell’Allegato I Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006.
Codice
Natura
2000
Percentuale
copertura
Rappresentatività
(A/B/C/D)
Superficie
relativa
(A/B/C)
Grado di
conservazione
(A/B/C)
Valutazione
globale (A/B/C)
3150
0,01
B
B
B
B
6510
4,1
C
C
B
B
91E0*
1,63
C
C
C
C
91F0
2,28
B
C
C
B
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue gli habitat prioritari.
RAPPRESENTATIVITÀ: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul Sito (A: rappresentatività eccellente, B:
buona rappresentatività, C: rappresentatività significativa, D: presenza non significativa).
SUPERFICIE RELATIVA: superficie del Sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da
questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale (A: 100 ≥ p > 15%, B: 15 ≥ p > 2%, C: 2 ≥ p > 0%).
GRADO DI CONSERVAZIONE: conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e
possibilità di ripristino (A: conservazione eccellente, B: buona conservazione, C: conservazione media o ridotta).
VALUTAZIONE GLOBALE: valutazione del valore del Sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione (A:
valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo).
In occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito IT2020006, sono stati
effettuati dei rilievi ad hoc che hanno portato ad una revisione delle superfici e
delle diverse tipologie di habitat presenti, riportate nell’immagine seguente, tratta
dal documento di piano stesso. I risultati sono poi commentati nei paragrafi
successivi.
Figura 4.5 – Aggiornamento degli Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di
Pusiano (da “Piano di Gestione del SIC IT2020006 Lago di Pusiano”, 2010).
17
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 4.6 –Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di Pusiano (da “Piano di
Gestione del SIC IT2020006 Lago di Pusiano”, 2010).
18
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
3150 - LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAM ION O
HYDROCHARITION
L’habitat si estende su di una superficie di 0,01 ha ed è caratterizzato da laghi,
stagni e canali con acque più o meno torbide, ricche in basi, con pH alcalino
(generalmente >7). È rappresentato da associazioni vegetazionali solitamente
paucispecifiche, formanti popolamenti flottanti sulla superficie o appena al di sotto
di essa. Si può suddividere in due tipologie vegetazionali: comunità di piante
liberamente flottanti sulla superficie (Hydrocharition) e comunità di piante flottanti
ma radicate sul fondo (Magnopotamion).
L’espressione dell’habitat si potrebbe applicare a gran parte delle sponde del lago,
dipendentemente dalle gestioni applicate e sempre in relazione alle fioriture del
lamineto, a loro volta legate alle fluttuazioni climatiche e del livello delle acque.
3260 - FIUMI DELLE PIANURE E MONTANI CON VEGETAZIONE DEL RANUNCULION
FLUITANTIS E CALLITRICHO-BATRACHION
L’habitat si estende su di una superficie di 0,5 ha ed è caratterizzato da fiumi con
vegetazione flottante o sommersa, delle alleanze Ranunculion fluitantis e
Callitricho-Batrachion, con basso livello dell’acqua in estate.
L’habitat viene rilevato sulle rogge ed i fontanili della sinistra idrografica del
Lambrone; è fortemente condizionato dalla qualità delle acque.
6510 - P RATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE ALOPECURUS PRATENSIS,
SANGUISORBA OFFICINALIS
L’habitat si estende su di una superficie di 20 ha ed è caratterizzato da praterie a
copertura totale di suoli alluvionali pianeggianti o piuttosto profondi di pendio,
tendenzialmente a pH neutro (-subacido), con drenaggio variabile (freschi o anche
umidi in zone pianeggianti), da scarsamente a moderatamente fertilizzati.
Questo habitat non ha subito sostanziali modifiche, a parte alcune variazioni
nell’utilizzo agricolo delle aree.
Nei Piani d’Erba sono presenti diversi appezzamenti in cui l’espressione
dell’habitat 6510 non è completa, mostrando un elenco floristico poco ricco in
specie tipiche: sono stati segnalati come potenziali espansioni di questo habitat.
19
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
91E0 - *FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNOPADION, ALNION- INCANAE, SALICION ALBAE)
L’habitat si estende su di una superficie di 4,6 ha ed è caratterizzato da foreste
igrofile su suoli asfittici tendenzialmente organici, presenti in località planiziarie,
nelle depressioni costantemente umide.
Nel Sito è presente nei Piani d’Erba, dove sono stati rilevati anche diversi
boschetti in cui l’espressione dell’habitat 91E0* non è completa, boschi degradati,
boscaglie rade o impianti a diversi stadi di naturalizzazione e ricolonizzazione da
parte delle specie tipiche: sono stati segnalati come potenziali espansioni.
91F0 - FORESTE MISTE RIPARIE DI GRANDI FIUMI A QUERCUS ROBUR, ULMUS LAEVIS,
ULMUS M INOR, FRAXINUS EXCELSIOR O FRAXINUS ANGUSTIFOLIA (ULM ENION M INORIS).
L’habitat si estende su di una superficie di 8,3 ha ed è caratterizzato da boschi ad
alto fusto o a ceduo composto, mesofili-mesoigrofili lungo gli alvei fluviali, soggetti
a più o meno regolari esondazioni, con suoli ben drenati e freschi, oppure umidi e
quindi dipendenti dal regime idrologico dei fiumi, a pH neutro-subacido, sabbiosi o
sabbioso-limosi.
L’habitat all’interno del Sito è rappresentato dal bosco sulla sponda destra del
Lambrone.
4.3.3 SPECIE
Nelle tabelle di seguito riportate sono elencate le specie di cui all’articolo 4 della
Direttiva 79/409/CEE e le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE
presenti nel Formulario, integrate dalle specie rilevate durante i monitoraggi
specifici effettuati in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito (in
grassetto).
20
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
UCCELLI
Tabella 4.2 - Uccelli elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE presenti nel
Sito IT2020006 e loro valutazione.
Popolazione Stanziale
Globale
Popolazione Migratoria
Isolamento
Nome
Conservazione
Codice
Popolazione
POPOLAZIONE
Riprod. Svern. Stazionam.
A002 Gavia arctica
R
R
D
A021 Botaurus stellaris
P
P
D
P
D
A023 Nycticorax
nycticorax
P
D
A026 Egretta garzetta
P
D
P
D
P
D
A068 Mergus albellus
R
D
A072 Pernis apivorus
P
D
P
D
A022 Ixobrychus minutus
P
A029 Ardea purpurea
P
A060 Aythya nyroca
R
A073 Milvus migrans
P
A081 Circus aeruginosus
P
A082 Circus cyaneus
R
A084 Pandion haliaetus
P
A103 Falco peregrinus
P
D
R
D
D
P
D
A120 Porzana porzana
P
D
A177 Larus minutus
P
D
A193 Sterna hirundo
P
D
A196 Chlidonias
hybridus
P
D
A197 Chlidonias niger
P
D
A229 Alcedo atthis
P
D
A272 Luscinia svecica
A293 Acrocephalus
melanopogon
A338 Lanius collurio
P
P
P
P
P
D
P
D
Note:
POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è
noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con
un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la
21
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di
qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Nella Tabella 4.3 vengono riportate le informazioni relative alle specie di uccelli
migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE.
Tabella 4.3 - Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva
79/409/CEE, popolazioni presenti nel Sito IT2020006.
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
A004
Tachybaptus
ruficollis
11-50
11-50
D
A005
Podiceps cristatus
11-50
101200
D
A005
Podiceps nigricollis
101250
D
A017
Phalacrocorax
carbo
A028
Ardea cinerea
A036
Cygnus olor
A050
Anas penelope
A051
P
P
D
P
D
P
P
D
Anas strepera
P
P
D
A052
Anas crecca
P
A053
Anas
platyrhynchos
A054
P
P
D
Anas acuta
P
D
A055
Anas querquedula
P
D
A056
Anas clypeata
P
D
22
P
P
P
D
P
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
P
A058
Netta rufina
P
A059
Aythya ferina
11-50
D
A061
Aythya fuligula
11-50
D
A067
Bucephala clangula
P
P
D
A069
Mergus serrator
R
R
D
A087
Buteo buteo
P
P
P
D
A096
Falco tinnunculus
P
A099
Falco subbuteo
A115
Phasianus
colchicus
A118
Rallus aquaticus
A123
Gallinula
chloropus
A125
Fulica atra
A136
Charadrius
dubius
P
D
A153
Gallinago
gallinago
P
D
A168
Actitis
hypoleucos
P
D
A179
Larus ridibundus
P
D
A182
Larus canus
P
D
A604
Larus michahellis
P
P
P
D
A208
Columba
palumbus
P
P
P
D
A209
Streptopelia
decaocto
A210
Streptopelia turtur
P
A212
Cuculus canorus
P
A218
Athene noctua
C
D
A219
Strix aluco
P
D
A226
Apus apus
A228
A232
P
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
D
D
P
P
P
D
D
P
D
P
D
251500
P
D
P
P
D
P
D
P
D
P
D
Apus melba
P
D
Upupa epops
P
D
23
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
A233
Jynx torquilla
A235
Picus viridis
P
D
A237
Dendrocopos
major
P
D
A240
Dendrocopos
minor
P
D
A240
Picoides minor
P
D
A247
Alauda arvensis
P
A249
Riparia riparia
A250
Ptyonoprogne
rupestris
A251
Hirundo rustica
A253
Delichon urbicum
A256
Anthus trivialis
A257
Anthus pratensis
A259
Anthus spinoletta
A260
Motacilla flava
A261
Motacilla cinerea
P
A262
Motacilla alba
P
A265
Troglodytes
troglodytes
P
A266
Prunella
modularis
A269
Erithacus
rubecula
A271
Luscinia
megarhynchos
P
A273
Phoenicurus
ochruros
P
A274
Phoenicurus
phoenicurus
R
A275
Saxicola rubetra
A276
Saxicola torquata
A277
Oenanthe
oenanthe
A283
Turdus merula
24
P
P
P
P
D
P
D
P
D
P
D
P
D
P
D
P
P
D
P
P
D
P
D
P
P
D
P
P
D
P
P
P
P
D
P
P
C
D
P
P
D
P
P
D
P
D
D
P
P
C
C
D
P
D
P
D
P
D
P
D
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
A285
Turdus
philomelos
A288
Cettia cetti
A290
Locustella naevia
A292
Locustella
luscinioides
P
A295
Acrocephalus
schoenobaenus
P
A296
Acrocephalus
palustris
P
D
A297
Acrocephalus
scirpaceus
P
D
A298
Acrocephalus
arundinaceus
P
D
A299
Hippolais icterina
A300
Hippolais
polyglotta
A308
Sylvia curruca
A309
Sylvia communis
A310
Sylvia borin
A311
Sylvia atricapilla
A315
Phylloscopus
collybita
A316
Phylloscopus
trochilus
A317
Regulus regulus
A319
Muscicapa striata
A322
Ficedula
hypoleuca
A324
Aegithalos
caudatus
C
A325
Poecile palustris
P
P
P
D
A329
Cyanistes
caeruleus
P
P
P
D
A330
Parus major
C
A332
Sitta europaea
P
P
P
D
D
P
D
D
P
P
P
D
D
D
P
P
P
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
D
D
P
D
P
P
P
D
P
P
P
D
P
D
P
D
P
D
P
D
P
P
D
D
P
P
D
25
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
P
P
D
P
P
D
A335
Certhia
brachidactyla
A336
Remiz pendulinus
A337
Oriolus oriolus
A340
Lanius excubitor
A342
Garrulus
glandarius
P
D
A343
Pica pica
P
D
A349
Corvus
cornix
P
D
A351
Sturnus vulgaris
P
A354
Passer italiae
P
D
A356
Passer montanus
P
D
A359
Fringilla coelebs
P
A360
Fringilla
montifringilla
A361
Serinus serinus
P
A363
Carduelis chloris
P
A364
Carduelis
carduelis
P
A365
Carduelis spinus
A366
Carduelis
cannabina
A375
Plectrophenax
nivalis
A376
Emberiza
citrinella
A381
Emberiza
schoeniclus
corone
P
P
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
D
P
P
P
D
P
P
P
P
D
D
D
P
D
P
P
D
P
P
D
P
P
D
P
D
P
P
D
P
P
D
D
Note:
POPOLAZIONE PRESENTE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero
esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000,
>10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene
indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In
assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
26
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Nel Formulario sono riportate 10 specie elencate nell’Allegato I della Direttiva
79/409/CEE (2009/147/CEE), di cui sei considerate nidificanti nel Sito; Le altre
specie sono indicate come svernanti, o presenti solo durante le soste migratorie.
Nel complesso si tratta di specie legate agli ambienti umidi e acquatici (Ardeidi,
voltolino, mignattino, martin pescatore e pettazzurro) e di rapaci diurni. Tra le
specie riproduttive è riportata anche l’averla piccola (Lanius collurio).
Sono 15 le specie non elencate nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, di cui 9
indicate come nidificanti. La maggior parte delle specie comprese in questa parte
del formulario standard sono costituite da Passeriformi che possono utilizzare
soprattutto le aree a canneto, ma anche gli altri ambienti presenti nel SIC, per una
sosta migratoria o per la nidificazione. Le altre specie sono sempre legate agli
ambienti umidi (svasso maggiore e porciglione).
M AMMIFERI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito sono riportate due specie di
Chirotteri di interesse comunitario.
Tabella 4.4 – Mammiferi elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti
nel Sito IT2020006.
Cod. Nome
Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C)
1316
Myotis
capaccinii
P
D
1323
Myotis
bechsteini
P
D
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie.
POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune
(C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua
presenza sul Sito (P).
27
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Oltre alle specie di interesse comunitario, la teriofauna del Sito comprende anche
il riccio (Erinaceus europaeus), il toporagno comune (Sorex araneus), il toporagno
d’acqua (Neomys fodiens), il toporagno nano (Sorex minutus) e la crocidura
(Crocidura suaveolens) tra gli Insettivori; il coniglio selvatico (Oryctolagus
cuniculus) e la lepre comune (Lepus europaeus) tra i Lagomorfi; lo scoiattolo
(Sciurus vulgaris), il ghiro (Myoxus glis), il moscardino (Muscardinus avellanarius),
l’arvicola rossastra (Myodes glareolus), l’arvicola terrestre (Arvicola terrestris),
l’arvicola campestre (Microtus arvalis), l’arvicola di Savi (Microtus savii), il ratto
nero (Rattus rattus), il ratto grigio (Rattus norvegicus), il topo selvatico (Apodemus
sylvaticus) e il topolino domestico (Mus domesticus) tra i Roditori; la volpe (Vulpes
vulpes),la donnola (Mustela nivalis),la faina (Martes foina) ed il tasso (Meles
meles) tra i Carnivori.
ANFIBI E RETTILI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito è presente una sola specie di
interesse comunitario, la Rana di Lataste, tuttavia, dai rilievi di campo effettuati in
occasione della stesura del Piano di Gestione del Sito è risultata presente una
seconda specie di interesse comunitario, il Tritone crestato italiano.
Tabella 4.5 – Anfibi e Rettili elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE,
presenti nel Sito IT2020006.
Cod. Nome
Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C)
1167 Triturus carnifex
P
D
1215 Rana latastei
P
D
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie.
28
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune
(C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua
presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Oltre alla Rana di Lataste e al Rospo smeraldino (Bufo viridis), riportati sul
Formulario Standard attualmente in vigore, grazie ai rilievi effettuati per il Piano di
Gestione Del Sito, è stato possibile confermare la presenza del Tritone crestato, di
Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), Rospo comune (Bufo bufo),
Raganella italiana (Hyla intermedia), Rana verde (Rana synkl. esculenta) e Rana
agile (Rana dalmatina).
Per quanto riguarda i rettili, nel Sito non sono presenti specie di interesse
comunitario, ma risultano presenti l’Orbettino (Anguis fragilis), il Ramarro
occidentale (Lacerta bilineata), la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il Colubro
liscio (Coronella austriaca), il Saettone comune (Zamenis longissimus), il Biacco
(Hierophis viridiflavus), la Natrice dal collare (Natrix natrix), la Natrice tassellata
(Natrix tessellata), la Vipera (Vipera aspis). PESCI
Nel Formulario Standard del Sito è riportata solo una specie di interesse
comunitario, tuttavia, i rilievi effettuati per la stesura del Piano di Gestione del Sito,
hanno portato ad alcune interessanti integrazioni (in grassetto).
Tabella 4.6 – Pesci elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel
Sito IT2020006.
Cod. Nome
Leuciscus
1131 souffia
muticellus
Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C)
P
D
29
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Cod. Nome
Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C)
1137
Barbus
plebejus
C
D
1140
Chondrostoma
soetta
P
D
V
C
1149 Cobitis taenia
A
B
B
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie.
POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune
(C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua
presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
La comunità ittica si compone inoltre delle seguenti specie autoctone: alborella
(Alburnus alborella) anguilla (Anguilla anguilla), cavedano (Leuciscus cephalus),
pesce persico (Perca fluviatilis), luccio (Esox lucius), scardola (Scardinius
erythrophthalmus), gobione (Gobio gobio), tinca (Tinca tinca), trota fario (Salmo
trutta), trotto (Rutilus erythrophthalmus) e ghiozzo padano (Padogobius martensii);
le ultime due endemiche del distretto padano-veneto. All’interno della comunità
sono presenti anche specie esotiche, quali: carassio (Carassius carassius), carpa
(Cyprinus carpio), gardon (Rutilus rutilus), rodeo amaro (Rhodeus amarus),
persico sole (Lepomis gibbosus), persico trota (Micropterus salmoides), lucioperca
(Sander lucioperca), pesce gatto (Ictalurus melas), trota iridea (Oncorhynchus
mykiss) e siluro (Silurus glanis).
INVERTEBRATI
Il Formulario Standard non indica specie di invertebrati di interesse comunitario
presenti nel territorio del Sito., tuttavia, i rilievi effettuati per la stesura del Piano di
Gestione del Sito, hanno portato ad alcune interessanti integrazioni (in
grassetto).
30
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Tabella 4.7 – Invertebrati elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti
nel Sito IT2020006.
Cod. Nome
1083
Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C)
Lucanus
cervus
P
D
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie.
POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune
(C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua
presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Le uniche specie di interesse conservazionistico presenti nel SIC, risultante dalle
indagini dirette per il Piano di Gestione e dall’analisi bibliografica sono Lucanus
cervus e.Sympetrum depressiusculum.
Lucanus cervus è una specie di interesse comunitario inclusa nell’Allegato II della
direttiva CEE 92/43 Habitat e nell’Allegato II della Convenzione di Berna.
Sympetrum depressiusculum è una specie poco comune, presente in Europa
centromeridionale ed in Asia e considerata vulnerabile nella Lista Rossa IUCN. In
Italia è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali, anche se vi ha subito
una forte diminuzione, ed è rara nelle altre regioni. Gli adulti volano da giugno a
ottobre, non lasciano gli ambienti acquatici, dove volano posandosi spesso. Dopo
l'accoppiamento la femmina depone le uova tra le piante acquatiche, dove si
schiuderanno solo la primavera seguente.
PIANTE
Nel Sito non risultano presenti specie di interesse comunitario.
31
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA
Nel Formulario Standard è inserito un elenco di altre specie rilevanti ai fini della
conservazione e della gestione del Sito, già in parte trattate nei paragrafi
precedenti relativi alle varie componenti faunistiche; si rimanda comunque
direttamente al Formulario per l’elenco completo.
4.3.4 CARATTERISTICHE DEL SITO
CARATTERISTICHE GENERALI DEL SITO
La Tabella 4.8 fornisce un quadro generale delle tipologie fisionomiche del Sito. In
grassetto le integrazioni apportate dal Piano di Gestione al Formulario Standard
del Sito.
Tabella 4.8 - Tipologie fisionomiche del Sito IT2020006.
Tipi di habitat
% coperta
Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti)
79,3
Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta
7,5
Praterie migliorate
4,6
Altri terreni agricoli
1,2
Foreste di caducifoglie
6,9
Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali)
0,5
QUALITÀ E IMPORTANZA DEL SITO
La diversità biologica del sito è elevata con la presenza dei caratteristici habitat di
area umida. Tutta l’area costituisce sicuramente uno degli ambienti più importanti
per l’avifauna della fascia prealpina, costituendo un'importante area di sosta
durante la migrazione e di riproduzione delle specie. L'idrografia dei luoghi
permette di poter mantenere diversi ambienti tipici come le praterie magre, i
boschi igrofili, numerosi fontanili e rogge che creano un compresso mosaico
ecosistemico.
VULNERABILITÀ DEL SITO
La maggiore vulnerabilità è determinata dalla continua presenza di scarichi nelle
rogge e nei corsi d'acqua che arrivano a lago, questo non migliora le condizioni
32
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
eutrofiche delle acque e caratterizza negativamente le popolazioni ittiche presenti.
La presenza di alcune specie esotiche può nel tempo, se non controllate,
determinare la riduzione di habitat e la scomparsa di specie endemiche di grande
pregio. Infine la gestione di alcuni ambienti seminaturali comporta la continua
attenzione per evitarne usi impropri e il continuo supporto alle aziende agricole per
il mantenimento. la fruizione dell'ambito lacustre deve essere accuratamente
gestita evitando attività impattanti e favorendo quelle attività che possono essere
conciliabili con l'area tutelata, queste ultime devo essere sempre gestite indicando
le aree vietate nei periodi di massimo disturbo della fauna.
ATTIVITÀ NEL SITO
Le tabelle seguenti forniscono informazioni in merito alle tipologie di fruizione e di
utilizzo da parte dell’uomo e ai fenomeni naturali relativi al Sito che possono avere
un’influenza, sia positiva che negativa, sulla conservazione e la gestione del Sito.
Sono tratte dalle modifiche proposte per il Formulario Standard in seguito alla
redazione del Piano di Gestione del Sito stesso.
Tabella 4.9 - Attività antropiche e fenomeni naturali del Sito IT2020006.
Codice
Attività e fenomeni
Intensità Influenza
100
Coltivazione
A
-
102
Mietitura/sfalcio
A
+
120
Fertilizzazione
A
-
160
Gestione forestale
C
0
165
Pulizia sottobosco
C
0
220
Pesca sportiva
A
-
402
Urbanizzazione discontinua
C
0
403
Abitazioni disperse
C
0
409
Altri tipi di insediamenti
C
0
410
Aree commerciali o industriali
C
-
419
Altri tipi di insediamenti
C
0
430
Strutture agricole
C
-
501
Sentieri, piste e piste ciclabili
C
-
502
Strade e autostrade
C
-
510
Trasporto di energia
C
-
590
Altre forme di trasporto e comunicazione
C
-
33
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Codice
Attività e fenomeni
Intensità Influenza
608
Camping
A
0
621
Sport nautici
A
0
625
Volo a vela, deltaplani, parapendii, mongolfiere
A
-
690
Altri divertimenti e attività turistiche non elencate
C
0
701
Inquinamento dell'acqua
A
-
710
Disturbi sonori
A
-
811
Gestione della vegetazione acquatica e riparia per scopi di
drenaggio
A
+
850
Modifiche del funzionamento idrografico in generale
A
+-
853
Gestione del livello idrometrico
A
+-
871
Opere difensive costiere
A
-
910
Interramento
A
-
930
Sommersione
A
-
952
Eutrofizzazione
A
-
966
Antagonismo dovuto all'introduzione di specie
A
-
Note:
INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole;
INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-).
Tabella 4.10 - Attività antropiche e fenomeni naturali nell’area circostante il Sito
IT2020006.
Codice
Attività e fenomeni
100
Coltivazione
C
-
120
Fertilizzazione
A
-
160
Gestione forestale
C
0
165
Pulizia sottobosco
C
0
230
Caccia
A
-
401
Urbanizzazione continua
A
-
410
Aree commerciali o industriali
A
-
701
Inquinamento dell'acqua
A
-
Note:
INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole;
INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-).
34
Intensità Influenza
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
4.4. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020010
“LAGO DI SEGRINO”
4.4.1 IDENTIFICAZIONE DEL SITO
Il Sito IT2020010 “Lago di Segrino”, è parzialmente compreso nel territorio del
comune di Eupilio per un’estensione pari a circa 134 ha.
Il Sito risulta caratterizzato dagli elementi di riferimento di seguito riportati.
Data proposta Sito come SIC
Data conferma come SIC
Data aggiornamento
Formulario
12/2006
03/2008
02/2010
Tipo di Sito
Codice del Sito
Regione biogeografica
B
IT2020010
Alpina
Localizzazione del centro del Sito
Longitudine
Latitudine
E 13°40’52’’
45°38’45’’
Altezza (m)
MIN 377
MAX 1146
Il Sito (Figura 4.7) si estende su una superficie pari a 282 ha e ricade nei territori
dei comuni di Eupilio, Canzo, Longone al Segrino e Proserpio.
35
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 4.7 - Localizzazione geografica del Sito IT2020010.
I confini del Sito IT2020010 vanno in parte a sovrapporsi con quelli del Parco
Locale di Interesse Sovracomunale Lago del Segrino, istituito con DGR 3/41167
(Figura 4.8), che è anche l’Ente Gestore del Sito stesso.
36
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Figura 4.8 – Rapporto tra il SIC IT2020010 (verde) e il PLIS Lago di Segrino (blu).
4.4.2 HABITAT
Dal Formulario Standard Natura 2000 attualmente in vigore, il Sito risulta
caratterizzato dalla presenza di otto habitat di interesse comunitario, di cui tre
prioritari, tuttavia, in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito sono
stati effettuati rilievi ad hoc, che hanno portato ad una riperimetrazione degli
habitat Natura 2000, i cui valori vengono riportati nella tabella seguente.
Tabella 4.11 - Habitat, dell’Allegato I Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito
IT2020010.
Codice
Natura
2000
Percentuale
copertura
Rappresentatività
(A/B/C/D)
Superficie
relativa
(A/B/C)
Grado di
conservazione
(A/B/C)
Valutazione
globale (A/B/C)
3150
6,89
B
C
B
B
6210*
4,03
B
C
B
B
37
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Codice
Natura
2000
Percentuale
copertura
Rappresentatività
(A/B/C/D)
Superficie
relativa
(A/B/C)
Grado di
conservazione
(A/B/C)
Valutazione
globale (A/B/C)
6410
1,69
B
C
B
B
6510
4,98
B
C
B
B
7210*
0,26
B
C
B
B
8210
2,11
B
C
B
B
91E0*
0,32
B
C
B
B
9260
2,13
C
C
C
C
Note:
ASTERISCO (*): contraddistingue gli habitat prioritari.
RAPPRESENTATIVITÀ: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul Sito (A: rappresentatività eccellente, B:
buona rappresentatività, C: rappresentatività significativa, D: presenza non significativa).
SUPERFICIE RELATIVA: superficie del Sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da
questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale (A: 100 ≥ p > 15%, B: 15 ≥ p > 2%, C: 2 ≥ p > 0%).
GRADO DI CONSERVAZIONE: conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e
possibilità di ripristino (A: conservazione eccellente, B: buona conservazione, C: conservazione media o ridotta).
VALUTAZIONE GLOBALE: valutazione del valore del Sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione (A:
valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo).
3150 - LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAM ION O
HYDROCHARITION
Occupa il complesso del bacino lacustre interessato da vegetazione idrofiticasommersa (a Chara globularis, Najas marina, Naias minor) (codice Corine
22.422); radicata (a Potamogeton lucens, Potamogeton perfoliatus, Ceratophyllum
demersum, Myriophyllum spicatum, Zannichellia palustris) (codice Corine 22.421);
radicata con foglie galleggianti (a Nuphar luteum, Nymphaea alba) (codice Corine
22.4311), a Polygonum amphybium) (codice Corine 22.4315).
La superficie complessiva occupata dall’Habitat è 19,41 ha.
6210* - FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI
SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA)
L’habitat si estende su di una superficie di 11,37 ha. Comprende praterie talvolta
radamente arbustate, da moderatamente a molto secche, un tempo sfalciate o
solo pascolate, da tempo in abbandono. Si tratta di formazioni erbose con
caratteristiche spiccatamente xerofile, caratterizzate dalla presenza di numerose
specie di orchidee che comportano le “splendide fioriture” che fanno di queste
patches siti importante per la conservazione delle orchidee ( e quindi costituiscono
habitat prioritario).
38
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
È presente su una piccola fascia lungo il confine est del Sito, ad un’altitudine
attorno ai 1100 m, dove un tempo si sviluppava una vegetazione a faggeta,
testimoniata tuttora dalla presenza di un esemplare vetusto di Fagus sylvatica,
completamente disboscata nel periodo bellico. Su questo versante il suolo è poco
profondo, in alcuni punti le rocce carbonati che sono affioranti. E’ direttamente a
contatto con l’habitat 6410.
6410 - P RATERIE CON M OLINIA SU TERRENI CALCAREI, TORBOSI O ARGILLOSO-LIMOSI
(M OLINION)
L’habitat si estende su di una superficie di 1,78 ha. Comprende praterie umide o
con alternanza di suoli umidi e asciutti, con fisionomia che si presenta variabile
durante il corso della stagione vegetativa. Tali praterie non vengono mai
concimate, pertanto il suolo non è mai troppo ricco di nutrienti e presenta una
reazione da acida a debolmente alcalina.
Nel SIC si rinviene in una fascia lungo il confine est del sito ad un’altitudine di
1000-900 m, si sviluppa sul crinale del Monte Pesora dove il suolo è poco
profondo e in alcuni punti le rocce carbonatiche sono affioranti.
L’Habitat 6410 è comunque ben rappresentato nel SIC ma va riferito al molinieto
in mosaico col magnocariceto (tratto SE del lago), cioè habitat 6410 Prati a Molinia
coerulea + 53.22 Magnocaricion elatae esteso su una superficie di 2,98 ha.
Nell’ambito del mosaico il molinieto è in posizione di gran lunga subalterna ed è
aggredito più dalla canna di palude che dai grandi carici.
6510 - P RATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE ALOPECURUS PRATENSIS,
SANGUISORBA OFFICINALIS
L’habitat si estende su di una superficie di 14,04 ha. Comprende praterie a
copertura totale di suoli alluvionali pianeggianti o piuttosto profondi di pendio,
tendenzialmente a pH neutro (- subacido), con drenaggio variabile (freschi o
anche umidi in zone pianeggianti), da scarsamente a moderatamente fertilizzati.
Nel SIC è distribuito su alcune aree prospicienti il lago sulla sponda sud; vi sono
inoltre dei terrazzamenti a nord del sito, abbandonati dalle pratiche agricole, su cui
si è sviluppato questo tipo di habitat. A sud del sito è a contatto con l’habitat
91E0*, mentre a nord con l’habitat 9260.
39
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
7210* - P ALUDI CALCAREE CON CLADIUM MARISCUS E SPECIE DEL CARICION
DAVALLIANAE
L’habitat si estende su di una superficie di 0,74 ha. La denominazione comprende
due tipi di vegetazione molto diverse: la vegetazione elofitica a Cladium mariscus
e i prati umidi a Carex davalliana. In particolare le formazioni a Cladium mariscus
sono cenosi erbacee igrofile, a copertura totale, per lo più allo stato puro, di paludi
torbose alcaline e rive dei laghi con acque (profonde fino a 80 cm) che possono
anche prosciugarsi in estate. Spesso formano strette fasce di transizione con il
canneto di Phragmites australis eventualmente associato a magnocariceto.
Nel SIC si riscontra la presenza di palude a Cladium mariscus in una patch
puntiforme lungo il lago, sulla sponda sud.
8210 - P ARETI ROCCIOSE CALCAREE CON VEGETAZIONE CASMOFITICA
La superficie è risultata essere di 5,94 ha. Nel SIC occupa un complesso di
stazioni rupestri di differenti dimensioni ma sempre molto acclivi (fino alla
costituzione di bastionate e vere e proprie pareti) localizzate sul versante ad
esposizione NW del M.te Pesora e sulla cresta dell’anticima di quest’ultimo.
Il contenuto foristico caratteristico (Primula auricula, Potentilla caulescens e, da
verificare, Telekia speciosissima) è modesto a causa della bassa quota (mx 1.200
m s.l.m.) ma significativo; a queste si accompagnano Polypodium vulgare, Phyllitis
scolopendrium, Lunaria rediviva, Mycelis muralis non obbligatoriamente rupicole
ma abituali frequentatrici di questo ambiente.
In contatto catenale con la vegetazione dei prati decorticati (cresta), del bosco di
faggio e conostrieti alle quote più basse.
91E0* - FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNOPADION, ALNION- INCANAE, SALICION ALBAE)
L’habitat si estende su di una superficie di 0,91 ha; si tratta di foreste igrofile del
Salicion albae su suoli asfittici tendenzialmente organici o sabbiosi, con falda
idrica più o meno superficiale, presenti in località planiziarie, nelle depressioni
costantemente umide. L’alneto di ontano nero si insedia su suoli molto umidi o
saturi d’acqua poco ossigenata ed affiorante.
Nel SIC è presente soltanto in piccole macchie di aggruppamenti ad Alnus
glutinosa, in prossimità dell’imbocco del piccolo estuario che dal Segrino sfocia nel
40
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
sottostante lago di Pusiano. Tale area appare essere la sola che abbia
conservato, anche se in maniera ormai insufficiente, le caratteristiche di
vegetazione riparia che dovrebbero essere potenzialmente espresse lungo tutto il
perimetro del corpo d’acqua.
Figura 4.9 –Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di Segrino (da “Piano di
Gestione del SIC IT2020010 Lago di Segrino”, 2010).
41
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
4.4.3 SPECIE
Nelle tabelle di seguito riportate sono elencate le specie di cui all’articolo 4 della
Direttiva 79/409/CEE e le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE
presenti nel Formulario, integrate dalle specie rilevate durante i monitoraggi
specifici effettuati in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito.
UCCELLI
Tabella 4.12 - Uccelli elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE presenti nel
Sito IT2020010 e loro valutazione.
Isolamento
Globale
A072 Pernis apivorus
P
C
B
C
C
A073 Milvus migrans
P
C
B
C
B
B
C
C
Codice
Nome
Popolazione Migratoria
Popolazione Stanziale
Popolazione
Conservazione
POPOLAZIONE
Riprod. Svern. Stazionam.
A022 Ixobrychus minutus
P
D
A029 Ardea purpurea
P
D
A103 Falco peregrinus
A224 Caprimulgus
europaeus
P
P
D
C
A229 Alcedo atthis
P
D
A321 Ficedula albicollis
P
D
A338 Lanius collurio
P
D
A379 Emberiza
hortulana
P
D
Note:
POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è
noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con
un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la
dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di
qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
42
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
Nella Tabella 4.3 vengono riportate le informazioni relative alle specie di uccelli
migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE, così come
da aggiornamenti relativi ai rilievi per il Piano di Gestione del Sito.
Tabella 4.13 - Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva
79/409/CEE, popolazioni presenti nel Sito IT2020010.
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
A118
Rallus aquaticus
A155
Scolopax rusticola
A179
Larus ridibundus
A208
Columba palumbus
A210
Streptopelia turtur
A212
Cuculus canorus
P
C
A226
Apus apus
P
D
A228
Apus melba
A233
Jynx torquilla
A247
Alauda arvensis
A250
Ptyonoprogne
rupestris
A251
Hirundo rustica
P
D
A253
Delichon urbicum
P
D
A256
Anthus trivialis
A257
Anthus pratensis
A259
P
P
P
D
P
D
P
D
P
C
P
P
P
B
C
B
B
C
B
B
C
B
B
C
C
D
D
C
P
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
P
D
P
D
P
D
P
P
D
Anthus spinoletta
P
P
D
A266
Prunella modularis
P
P
D
A271
Luscinia
megarhynchos
P
C
A273
Phoenicurus
ochruros
P
D
43
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Globale
Popolazione
Stanziale
Isolamento
Nome
Conservazione
Cod.
Popolazione
POPOLAZIONE
C
B
C
B
B
C
B
C
B
C
C
P
C
B
C
C
P
C
B
C
B
C
B
C
B
C
B
C
B
B
C
B
B
C
B
B
C
B
B
C
B
Popolazione Migratoria
Ripr.
Sver.
Staz.
A274
Phoenicurus
phoenicurus
A275
Saxicola rubetra
P
D
A277
Oenanthe
oenanthe
P
D
A280
Monticola saxatilis
P
D
A284
Turdus pilaris
P
D
A285
Turdus philomelos
A286
Turdus iliacus
P
D
A287
Turdus viscivorus
P
D
A296
Acrocephalus
palustris
P
A297
Acrocephalus
scirpaceus
A298
Acrocephalus
arundinaceus
A300
Hippolais polyglotta
P
D
A309
Sylvia communis
P
D
A310
Sylvia borin
P
D
A314
Phylloscopus
sibilatrix
P
A315
Phylloscopus
collybita
P
A316
Phylloscopus
trochilus
A319
Muscicapa striata
A322
Ficedula hypoleuca
A325
Poecile palustris
P
C
A326
Parus cristatus
P
D
A327
Parus ater
P
C
A336
Remiz pendulinus
A360
Fringilla
montifringilla
A365
P
P
P
C
P
P
D
C
P
D
P
D
P
P
C
Carduelis spinus
P
P
D
A376
Emberiza citrinella
P
A459
Larus cachinnas
44
D
P
D
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Note:
POPOLAZIONE PRESENTE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero
esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000,
>10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene
indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In
assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P).
POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul
territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione
non significativa.
CONSERVAZIONE:
A: conservazione eccellente
= elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
B: buona conservazione
= elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle
possibilità di ripristino.
C: conservazione media o limitata
= tutte le altre combinazioni.
= elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile.
ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione;
C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione.
VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo.
M AMMIFERI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di
Mammiferi di interesse comunitario, tuttavia è da rilevare la presenza di una delle
più grandi colonie italiane di Myotis daubentonii, specie inclusa nell’allegato IV
della Direttiva Habitat.
ANFIBI E RETTILI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Anfibi o
Rettili di interesse comunitario.
PESCI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Pesci di
interesse comunitario.
INVERTEBRATI
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Pesci di
interesse comunitario.
PIANTE
Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Piante
di interesse comunitario.
45
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA
Nel Formulario Standard è inserito un elenco di altre specie rilevanti ai fini della
conservazione e della gestione del Sito; tale elenco è stato recentemente
aggiornato in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito, per cui
sono stati svolti rilievi ad hoc sulle varie componenti vegetazionali e faunistiche.
4.4.4 CARATTERISTICHE DEL SITO
CARATTERISTICHE GENERALI DEL SITO
La Tabella 4.14 fornisce un quadro generale delle tipologie fisionomiche del Sito.
In grassetto le integrazioni apportate dal Piano di Gestione al Formulario Standard
del Sito.
Tabella 4.14 - Tipologie fisionomiche del Sito IT2020010.
Tipi di habitat
% coperta
Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti)
9,62
Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta
1,82
Praterie aride, steppe
4,03
Praterie umide, praterie di mesofite
1,69
Praterie migliorate
4,98
Altri terreni agricoli
2,04
Foreste di caducifoglie
73,70
Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci perenni
2,11
QUALITÀ E IMPORTANZA DEL SITO
Il Sito, pur nelle sue modeste dimensioni, offre un paesaggio vegetale articolato
(dagli specchi d’acqua aperti, alla vegetazione sommersa e di lamineto, alle
cinture perilacuali, ai prati falciati, ai prati secchi, ai boschi termofili e mesofili fino
alla vegetazione rupicola) e si presenta come un ecomosaico interessante,
soprattutto se si considera che è inserito in un contesto territoriale ad elevata
conurbazione e contiguo ad aree soggette a pressione industriale.
È inserito in un contesto biogeografico di transizione e di tensione. Il SIC è infatti
interessato: dalla radiazione illirica (sia pure attenuata), che caratterizza il piede
delle Prealpi calcaree e si esprime nella vegetazione forestale; da un contingente
46
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
sub-mediterraneo (sia pure marginale) che si esprime nei prati aridi e nei boschi
termofili; da un contingente endemico insubrico, legato alla vegetazione rupicola;
da un contingente di specie ad ampia distribuzione, ma divenute ormai rare,
accantonate nella vegetazione perilacuale.
VULNERABILITÀ DEL SITO
La pressione turistica sul SIC è alquanto elevata (conseguenza dell’ubicazione
territoriale) e pressoché costante per tutto l’anno: i flussi sono tuttavia sotto
controllo e non invasivi grazie alla funzione del centro visite, all’inaccessibilità degli
ambienti umidi, ed alla rete di sentieri.
Gli utilizzi boschivi, che hanno avuto una storia altalenante (pesanti fino agli anni
’60, semiabbandono con conseguente invasione da parte di entità estranee,
ripresa con prelievo disordinato nell’ultimo decennio), rischiano, se non ben
regolamentati, di destrutturare ulteriormente la compagine boschiva (soprattutto
quella termofila).
Agricoltura ed allevamento limitrofi al SIC (all’interno sono limitati ad alcuni prati
falciati) incidono sui prati aridi con un carico alquanto modesto ma distribuito in
modo disordinato e concentrato su poche aree con conseguente degradazione dei
suoli. E’ urgente una regolamentazione, con strumenti di incentivazione per una
gestione ecocompatibile, al fine di evitare ulteriori fughe dall’agricoltura con
conseguente perdita di biodiversità.
ATTIVITÀ NEL SITO
Le tabelle seguenti forniscono informazioni in merito alle tipologie di fruizione e di
utilizzo da parte dell’uomo e ai fenomeni naturali relativi al Sito che possono avere
un’influenza, sia positiva che negativa, sulla conservazione e la gestione del Sito.
Tabella 4.15 - Attività antropiche e fenomeni naturali del Sito IT2020010.
Codice
Attività e fenomeni
Intensità Influenza
100
Coltivazione
C
0
160
Gestione forestale
B
0
220
Pesca sportiva
B
0
401
Urbanizzazione continua
B
0
47
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Codice
Attività e fenomeni
Intensità Influenza
501
Sentieri, piste e piste ciclabili
B
0
502
Strade e autostrade
C
-
Note:
INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole;
INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-).
Tabella 4.16 - Attività antropiche e fenomeni naturali nell’area circostante il Sito
IT2020010.
Codice
Attività e fenomeni
Intensità Influenza
403
Abitazioni disperse
C
0
411
Fabbriche
C
-
Note:
INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole;
INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-).
4.5. VALUTAZIONE DELLA CONNESSIONE DIRETTA DEL PIANO E DELLA
NECESSITÀ DELLO STESSO, PER LA GESTIONE DEI SITI
La pianificazione territoriale è finalizzata alla razionalizzazione nell'uso delle
risorse territoriali nell'ambito comunale, attraverso il consolidamento dell'impianto
storico, la salvaguardia dell'ambiente, il sostegno allo sviluppo necessario allo
svolgimento delle attività della popolazione insediata.
All’interno del Piano vi sono, però, delle finalità che non possono essere
considerate direttamente connesse e necessarie alla gestione dei Siti, quali quelle
che hanno ricadute di tipo economico, ricreativo, “socioculturale”, scientifico ed
etico. Per tale motivo vi sono aspetti di carattere generale per i quali si può
ritenere il Piano sia direttamente connesso con la gestione dei Siti, benché non
necessario alla stessa. Peraltro, il Piano si pone anche obiettivi e prevede azioni
che non possono essere considerate direttamente connesse con la gestione dei
Siti.
48
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
4.6. VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DI ALTRI PIANI O
PROGETTI CON LA GESTIONE DEI SITI
Nel territorio comunale e dei Siti sono in vigore una serie di Piani sovra ordinari e
di settore.
Per quanto riguarda la pianificazione sovracomunale, il quadro è costituito da tre
strumenti di tale livello: il Piano Territoriale Regionale (PTR), il Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale (PTCP) e il Piano Territoriale di Coordinamento del
Parco Valle del Lambro (PTC).
Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005,
ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione
nazionale (D. Lgs. n. 42/2004). Il PTR in tal senso recepisce, consolida e aggiorna
il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001,
integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone
impianto generale e finalità di tutela. Il territorio del Comune di Eupilio è
ricompreso nel: Sistema Territoriale Pedemontano, Sistema Territoriale dei Laghi,
Sistema Territoriale Metropolitano lombardo, Sistema Territoriale della montagna.
Per ognuno di questi sistemi sono descritti punti di forza, punti di debolezza,
opportunità, minacce e obiettivi.
Il Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) ha la finalità di introdurre nella
pianificazione territoriale a tutti i livelli quei contenuti di carattere ambientale che in
passato hanno rappresentato una vistosa carenza del processo di pianificazione,
con l’obiettivo di individuare nella pianificazione un’attenzione del tutto nuova e
indispensabile sui limiti di compatibilità tra sviluppo e ambiente, tra uso del
territorio ed equilibrio ecologico. Il Piano è finalizzato dunque alla protezione delle
bellezze naturali al fine di programmare la salvaguardia dei valori paesistico ambientali con strumenti idonei ad assicurare il superamento dell’episodicità
connessa a semplici ed isolati interventi autorizzativi. Il territorio comunale ricade
negli “Ambiti geografici dei paesaggi: Comasco”. Per il Piano Paesaggistico il
territorio comunale rientra nella fascia collinare del comasco caratterizzato da
ambiti di elevata naturalità assoggettati all’Art. 17 della normativa di piano. In
questo contesto:
49
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
•
i nuclei urbani hanno la tendenza alla saldatura;
•
si assiste a fenomeni di grandi contraddizioni ambientali.
Al contrario:
•
buono è il livello di infrastrutturazione ferroviaria;
•
alta è la presenza di parchi e aree di valore naturalistico e paesaggistico ambientale;
•
alta è la propensione all’imprenditorialità e all’innovazione.
Gli indirizzi di tutela della fascia collinare “Paesaggi delle colline e degli anfiteatri
morenici” sono i seguenti:
• Colline: si elevano sopra l'alta pianura e costituiscono i primi scenari che
appaiono a chi percorre le importanti direttrici pedemontane. Il paesaggio
dell'ambito raggiunge elevati livelli di suggestione estetica anche grazie alla
plasticità di questi rilievi. Ogni intervento di tipo infrastrutturale che possa
modificare la forma delle colline (crinali dei cordoni morenici, ripiani, trincee,
depressioni intermoreniche lacustri o palustri, ecc.) va escluso o sottoposto a
rigorose verifiche di ammissibilità. Deve anche essere contemplato il ripristino
di situazioni deturpate da cave e manomissioni in genere.
• Vegetazione: si assiste in questi ambiti ad una articolata ed equilibrata
composizione degli spazi agrari e di quelli naturali, con aree coltivate nelle
depressioni e sui versanti più fertili e aree boscate sulle groppe e i restanti
declivi. Un significato particolare di identificazione topologica riveste poi l'uso di
alberature ornamentali. Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e
sulle scarpate collinari, i luoghi umidi, i siti faunistici, la presenza, spesso
caratteristica, di alberi o di gruppi di alberi di forte connotazione ornamentale
(cipresso, olivo).
• I laghi morenici: i piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei cordoni
pedemontani, rappresentano segni evidenti della storia geologica nonché
dell'immagine culturale della Lombardia. Non sono poi da dimenticare le
numerose presenze archeologiche che spesso li caratterizzano. I piccoli bacini
lacustri che stanno al piede dei cordoni pedemontani sono da salvaguardare
integralmente, anche tramite la previsione, laddove la naturalità si manifesta
50
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
ancora in forme dominanti, di ampie fasce di rispetto dalle quali siano escluse
l'edificazione e/o le attrezzature ricettive turistiche anche stagionali (campeggi,
posti di ristoro etc.).
• Paesaggio agrario: la struttura del paesaggio agrario collinare è spesso
caratterizzata da lunghe schiere di terrazzi che risalgono e aggirano i colli, rette
con muretti in pietra o ciglionature. Sulle balze e sui pendii si nota la tendenza
ad una edificazione sparsa, spesso nelle forme del villino, del tutto avulso dai
caratteri dell'edilizia rurale, ricavata sui fondi dagli stessi proprietari. Occorre,
innanzitutto, frenare e contrastare processi di diffusa compromissione dei
terrazzi e delle balze, tramite il controllo delle scelte di espansione degli
strumenti urbanistici. Occorre, poi, promuovere studi specificamente finalizzati
alla definizione di criteri e regole per la progettazione edilizia nelle aree rurali,
anche recuperando tecniche e caratteri dell' edilizia tradizionale. Eguale cura
va riposta nella progettazione di infra-strutture, impianti e servizi tecnologici,
che risultano spesso estranei al contesto paesistico e talvolta, inoltre,
richiedono rilevanti fasce di rispetto, intaccando porzioni sempre più vaste di
territori agricoli integri.
• Gli insediamenti esistenti: sono prevalentemente collocati in posizione di
grande visibilità e spesso caratterizzati dalla presenza di edifici di notevole
qualità architettonica. Gli interventi edilizi di restauro e manutenzione in tali
contesti devono ispirarsi al più rigoroso rispetto dei caratteri e delle tipologie
edilizie locali. Tutti gli interventi di adeguamento tecnologico (reti) e, in genere,
tutte le opere di pubblica utilità, dall'illuminazione pubblica all'arredo degli spazi
pubblici, alle pavimentazioni stradali, all'aspetto degli edifici collettivi devono
ispirarsi a criteri di adeguato inserimento.
• Le ville, i giardini, le architetture isolate: la vicinanza ai grandi centri di pianura
ha reso queste colline fin dal passato luogo preferito per la villeggiatura, dando
luogo ad insediamenti di grande valore iconico, spesso, purtroppo, alterati da
edilizia recente collocata senza attenzione alla costruzione antica dei luoghi.
La caratteristica peculiare di questi insediamenti è di costituire, singolarmente,
una unità culturale villa e annesso parco o giardino e, nel loro insieme, un
sistema di elevata rappresentatività e connotazione dell'ambito paesistico. La
51
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
grande rilevanza paesaggistica e culturale del sistema giardini - ville - parchi architetture isolate, impone una estesa ed approfondita ricognizione dei singoli
elementi che lo costituiscono, considerando sia le permanenze che le tracce e i
segni ancora rinvenibili di parti o di elementi andati perduti. La fase ricognitiva,
che non può essere elusa, prelude alla promozione di programmi di intervento
finalizzati alla conservazione e trasmissione del sistema insediativo e delle sue
singole componenti, restituendo, ove persa, dignità culturale e paesistica ed
edifici, manufatti, giardini ed architetture vegetali.
• Gli elementi isolati caratterizzanti i sistemi simbolico culturali: si tratta di piccoli
edifici religiosi (santuari, oratori campestri, tabernacoli, “triboline” cappelle
votive), manufatti stradali (ponti, cippi, ecc.). Va promossa la rilevazione e la
tutela di tutti questi elementi “minori” che hanno formato e caratterizzato
storicamente il connettivo dei più vasti sistemi territoriali e segnano la memoria
dei luoghi.
• I fenomeni geomorfologici: come nella fascia prealpina anche qui la giacenza
di fenomeni particolari (trovanti, orridi, zone umide, ecc.) costituisce un valore
di ulteriore qualificazione del paesaggio con evidente significato didattico. Tali
fenomeni particolari vanno censiti, e vanno promosse tutte le azioni atte a
garantirne
la
tutela
integrale,
prevedendo
anche,
ove
necessario,
l'allontanamento di attività che possano determinarne il degrado e/o la
compromissione, anche parziale. Va inoltre garantita, in generale, la possibilità
di una loro fruizione paesistica controllata (visite guidate, visibilità da percorsi
pubblici o itinerari escursionistici ...) Per i geositi censiti si applicano le
disposizione dell’art. 22 della Normativa del PPR.
La Rete Ecologica Regionale è parte integrante del PTR, per quanto riguarda il
territorio di Eupilio vi è la presenza di un corridoio primario la matrice primaria è
pari a 557 ha e la matrice secondaria copre una superficie di 22 ha.
52
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Figura 4.10 – RER in blu il corridoi primario, in verde la matrice primaria, in giallo la
matrice secondaria.
Il PTCP individua i seguenti obbiettivi strategici: il sistema paesistico ambientale e
storico culturale (difesa del suolo, carta delle aree protette, il paesaggio, la rete
ecologiche, le unità litologiche, le esposizioni, le classi altimetriche, le pendenze);
il sistema urbanistico territoriale (sistema insediativi, viabilità, trasporto collettivo,
sintesi delle previsioni urbanistiche). Il PGT diviene parte integrante del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) del quale verifica, integra e ne
approfondisce i contenuti; può inoltre precisare ed affinare le indicazioni del PTCP,
anche attraverso parziali variazioni, che saranno assunte dalla provincia in sede di
verifica di compatibilità quali modifiche non sostanziali del PTCP medesimo. Il
PTCP si propone di garantire uno “sviluppo sostenibile” del territorio, incentivando
forme di sviluppo territoriale compatibili con le risorse ecologiche del pianeta. Per
raggiungere tale scopo, il PTCP costruisce una rete ecologica provinciale, di
maggior dettaglio rispetto alla RER (Rete Ecologica Regionale) costituita da “unità
ecologiche naturali o paranaturali tra loro interconnesse sotto gli aspetti spaziale e
funzionale”, con la funzione di “consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di
organismi viventi che abitano un determinato territorio, ostacolando in tal modo i
processi di estinzione locale, l’impoverimento degli ecomosaici e, in ultima analisi,
53
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
la riduzione della biodiversità”. Il territorio di Eupilio è suddiviso nelle seguenti
aree:
• ambiti a massima naturalità (MNA), comprendono le aree di più elevata
integrità ambientale del territorio provinciale montano.
• aree sorgenti di biodiversità di primo livello (CAP). Aree generalmente ampie,
caratterizzate da elevati livelli di biodiversità e da eco mosaici continui. Sono
equiparabili alle “matrici naturali primarie” della rete ecologica di altri PTCP. Da
tutelare con attenzione. Sono aree ove prioritariamente promuovere e
sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette.
• corridoio ecologico di primo livello (ECP). I corridoi ecologici sono strutture
lineari caratterizzate da continuità ecologica, in grado di connettere le sorgenti
di biodiversità mantenendo i flussi riproduttivi. Sono ulteriormente categorizzati
in due livelli in relazione all’importanza delle aree che essi connettono. I
corridoi ecologici di primo livello coincidono con i “varchi ineliminabili” della rete
ecologica. Da tutelare con attenzione attraverso corrette strategie di
conservazione del paesaggio Sono aree ove prioritariamente promuovere e
sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette.
• zone tampone di primo livello (BZP) Aree con funzione di interposizione tra
aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da eco mosaici
sufficientemente continui e mediamente diversificati Da gestire con attenzione
in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, allo scopo di consolidare ed
integrare la rete ecologica.
• zone tampone di secondo livello (BZS) Aree con funzione di interposizione tra
aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da eco mosaici
discontinui e poco diversificati Da gestire in aderenza ai principi dello sviluppo
sostenibile, attivando politiche locali polivalenti.
Il PTC del Parco della Valle del Lambro, per il territorio del Comune di Eupilio,
individua le seguenti aree:
• sistema delle aree fluviali e lacustri (art. 10);
• sistema della aree prevalentemente agricole (art.11);
54
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
• ambiti boscati (art.15);
• ambiti insediativi (art. 21);
• ambiti di riqualificazione insediativa (art.22);
• ambiti per infrastrutture sportive e ricreative (art. 23).
Per quanto riguarda la pianificazione di settore, il quadro è costituito da: il Piano di
Gestione del Sito di Importanza Comunitaria IT2020006 “Lago di Pusiano”
(Approvato con DCA del Parco della Valle del Lambro n. 58 del 20/12/2010 e
pubblicato sul BURL il 5/01/2011 n. 1); il Piano di Gestione del Sito di Importanza
Comunitaria IT2020010 “Lago del Segrino” (Approvato con DA del PLIS Lago di
Segrino n. 9 del 3/6/2010 e pubblicato sul BURL il 16/6/2010 n. 24).
Gli obiettivi specifici del SIC “Lago di Pusiano” sono rivolti alla tutela e, dove
possibile, incremento dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di
interesse conservazionistico presenti nel sito. Il raggiungimento di questi obiettivi
avviene attraverso:
• la conservazione delle specie autoctone e degli habitat che le ospitano, in
particolare, di specie e habitat incluse nella Direttiva 2009/147/CE e nella
Direttiva 92/43/CE;
• l’eliminazione o la limitazione delle minacce e dei fattori di impatto;
• lo sviluppo della rete ecologica, promuovendo la connessione degli habitat
naturali e seminaturali e la diversificazione degli habitat agricoli;
• l’integrazione delle attività economico-produttive con la conservazione degli
elementi naturali.
Il Piano di Gestione che si propone per il SIC “Lago di Segrino”, in provincia di
Como, è finalizzato all’individuazione di misure esplicite che mirano a raggiungere
gli obiettivi generali della direttiva “Habitat” 92/43 CEE, cioè “… il mantenimento o
il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e
delle specie di fauna e di flora di interesse comunitario”, tenendo conto “… delle
55
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e
locali”. Le misure, sia di tipo preventivo che gestionale, proposte nel piano delle
azioni e degli interventi, sono incentrate sulla salvaguardia di habitat e le
popolazioni di specie d’interesse comunitario per i quali il Sito è stato individuato e
per i quali esso è in collegamento funzionale sia con il territorio circostante sia con
gli altri Siti della Rete, coniugandoli con la valorizzazione dell’area in un’accezione
che cerca linee di sinergia e di raccordo con le dinamiche in atto nel territorio.
4.7. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA DEL PIANO
SUI SITI
Per una migliore comprensione dei contenuti dei successivi paragrafi, si riportano,
di seguito, con alcune integrazioni, le definizioni di alcuni termini esplicitati nella
Delibera Regionale n. VII/14106 dell’8 agosto 2003:
• Incidenza: si intende la presenza di azioni e/o progetti del Piano che hanno
ricadute sui Siti o sulle aree limitrofe.
• Incidenza non significativa: si intende la presenza di azioni e/o progetti del
Piano che non hanno ricadute sui Siti o sulle aree limitrofe.
• Incidenza significativa: si intende la probabilità che il Piano ha di produrre
effetti sull’integrità dei Siti; la determinazione della significatività dipende dalle
particolarità e dalle condizioni ambientali dei Siti.
• Incidenza negativa: si intende la possibilità del Piano di incidere
significativamente sui Siti, arrecando effetti negativi sulla loro integrità, rispetto
agli obiettivi della Rete Natura 2000.
• Incidenza positiva: si intende la possibilità del Piano di incidere
significativamente sui Siti, non arrecando effetti negativi sulla loro integrità,
rispetto agli obiettivi della Rete Natura 2000.
• Misure di conservazione: si intendono, secondo quanto riportato dall’articolo
4 del DPR 357/97 e successive modifiche, le misure che la Regione garantisce
per i Siti al fine di evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di
specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state
designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze
56
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
significative per quanto riguarda gli obiettivi della Direttiva comunitaria. È,
quindi, necessario valutare l’evoluzione della situazione dei Siti dalla data in cui
è stato individuato e valutare gli effetti degli interventi.
Nella Figura 4.11 le tipologie di incidenza sopra descritte vengono rappresentate
in uno schema logico di relazione tra le stesse.
Figura 4.11 - Schema logico di relazione.
4.7.1 INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI IMPATTI
Sulla base di quanto definito dalla Guida Metodologica è opportuno evidenziare
quali effetti potenziali, il Piano, potrebbe apportare ai Siti.
Tali effetti possono essere individuati nei seguenti punti:
• Occupazione di aree dei Siti.
• Distanza degli interventi, previsti dal Piano, dai Siti.
• Cambiamenti di natura fisica che si verificheranno nelle varie fasi di attuazione
del Piano.
• Risorse necessarie per l’operatività Piano.
57
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
• Periodo e durata delle fasi di funzionamento del Piano.
• Emissione di rifiuti.
In assenza di studi ed applicazioni pregresse che possano essere di ausilio nella
definizione e quantificazione degli effetti da prendere in considerazione, si è
cercato, nei paragrafi successivi, di identificare, se esistono incidenze significative
sugli habitat e sulle specie in relazione a fenomeni di riduzione, perturbazione,
frammentazione e variazione delle caratteristiche dell’ecosistema dei Siti.
4.7.2 ANALISI PUNTUALE DEL PIANO
Il Piano prevede alcune trasformazioni “dirette” relativamente ai Siti o alla loro
area vasta, in particolare per quanto concerne la localizzazione di agglomerati
produttivi, residenziali o di servizi.
Per questo motivo si andrà ora ad analizzare i Documenti e le Crtografie di Piano
del PGT nelle sue diverse componenti, come descritte al punto 4.2. Si consideri
come il PGT comprenda una parte di analisi e una di progetto. La parte di analisi
non può essere considerata come passibile di Valutazione di Incidenza, mentre la
parte di progetto dovrà essere attentamente valutata.
Il territorio del comune di Eupilio ha una superficie di circa 650 ha. Il territorio
comunale interessato dai Siti è pari a 301 ha, pari al 46% della superficie
comunale.
Il territorio posto a valle dell’abitato sino alle sponde del Lago di Pusiano al confine
con Erba definito dal Lambrone (Fiume Lambro, immissario del lago) e il lago
stesso rientra nel Parco Regionale della Valle del Lambro, di conseguenza la
pianificazione è dettata anche dalle norme previste dal Piano Territoriale di
Coordinamento del Parco. Mentre il territorio ricadente nel SIC IT2020010
appartiene al Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Lago del Segrino, che
interessa il territorio posto in sponda sinistra del lago sino al confine con Canzo e
risalente il versante del Monte Cornizzolo.
Come previsto dai due Piani di Gestione dei Siti, poiché il presente studio di
incidenza deve considerare gli effetti che il Piano può avere sui Siti, sia per le
azioni previste all’interno dello stesso che nell’area vasta esterna, si è utilizzata
l’area vasta di analisi identificata:
58
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
• per il SIC IT2020010 nella Tavola 1 del PdG;
• per il SIC IT2020006 nella Tavola 7 del PdG.
Figura 4.12 - Area vasta (in blu) del Sito IT2020010 per la Valutazione di Incidenza.
Figura 4.13 - Area vasta (in viola scuro) del Sito IT2020006 per la Valutazione di
Incidenza.
59
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 4.14 - Aree vaste del Sito IT2020006 (in viola) e del Sito IT2020010 (in blu) per
la Valutazione di Incidenza.
60
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
PGT - DOCUMENTO DI PIANO - RELAZIONE
PARTE I
Sezione I - Quadro conoscitivo
Questa parte descrittiva, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è
passibile di valutazione.
Incidenza nulla
Sezione II - Quadro ricognitivo di riferimento
Questa parte descrittiva e coerente con quanto indicato nel Capitolo 4.6, non
avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione.
Incidenza nulla
PARTE II - Obiettivi di intervento e strategie attuative
6. - Obiettivi e strategie
Questa parte, non avendo ricadute dirette sul Sito Natura 2000, non è passibile di
valutazione, anche se gli obiettivi e le strategie, riguardanti la tutela del territorio e
dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono pienamente in sintonia con gli indirizzi
forniti dalla Direttiva “Habitat”.
Incidenza nulla
6.1 - Scenari alternativi
Il paragrafo illustra i principali indicatori risultanti dal quadro conoscitivo e
ricognitivo che, nell’insieme, delineano lo scenario di riferimento entro il quale il
Piano agirà, corrispondente all’Opzione 1 definita in sede di procedura di
Valutazione Ambientale Strategica. Tale Opzione 1 è funzionale ad innestare
nuove opportunità di lavoro, considerando altresì la prevalenza degli interventi di
riqualificazione urbanistica rispetto al consumo di nuovo suolo, che superano la
61
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
portata dell’Opzione 0. Nell’ambito del Rapporto Ambientale l’Opzione 0 è stata
scarta in quanto porta: alla diffusione di microinterventi di trasformazione edilizia
nei nuclei (consentiti dalle vigenti disposizioni legislative), consegue un potenziale
incremento della popolazione residente in ambiti urbani già critici; appesantisce le
attuali carenze infrastrutturali e di servizio (parcheggi privati e pubblici, percorsi
pedonali, accessibilità veicolare, qualità dell’abitare, ecc.), rimarcando puntuali
criticità presenti nel territorio. Tali condizioni, rendono lo scenario dell’Opzione 0
moltiplicatore delle problematiche descritte nel quadro conoscitivo, oltre che
controproducente in relazione alle potenziali implicazioni sull’attuale situazione
socio-economica (invecchiamento, riduzione della popolazione attiva, ecc.).
Incidenza non significativa
6.2 - Obiettivi del Documento di Piano
Il Piano, in relazione agli indicatori dello scenario di riferimento considerato,
identifica i seguenti obiettivi:
• assumere quale valore, la diversità degli ambienti e paesaggi presenti nel
territorio, ricomponendoli in una sistema ambientale riconoscibile;
Incidenza positiva
• qualificare il nuovo ambiente derivato dalle aree di trasformazione urbanistiche
quale componente della rete di relazioni urbane;
Incidenza significativa, la localizzazione di tali aree può avere effetti significativi sui
Siti
• dotare la comunità di spazi riconoscibili e rappresentativi alla scala locale;
Incidenza significativa, la localizzazione di tali spazi può avere effetti significativi
sui Siti
• ampliare e qualificare l’offerta di spazi a servizio delle attività sportive e ludiche
lacuali.
62
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Incidenza significativa, la realizzazione di interventi di potenziamento dell’offerta o
la realizzazione di grandi eventi sportivi può avere effetti significativi sui Siti
6.3 - Strategie di intervento
Il Piano individua due strategie di intervento:
• consolidamento e riqualificazione della struttura urbana, attraversola
ricomposizione degli elementi di centralità urbana e la promozione di interventi
di riqualificazione urbanistica nel centro abitato, finalizzati alla conservazione
delle parti del territorio di interesse ecologico e ambientale, oltre che di
interesse paesaggistico;
• relazioni e ruolo del verde: rafforzato non solo riconoscendo la valenza degli
elementi singoli che lo compongono, ma anche favorendo le relazioni dei
sistemi territoriali ad elevata naturalità.
Incidenza positiva
6.3.1 - Turismo-Ricettività e Residenza
Il settore residenziale, integrato da servizi e attività dell’artigianato di servizio e del
terziario commerciale, coinvolgi negli AR una superficie territoriale complessiva di
circa 25.000,00 m2 (pari allo 0,4% della superficie comunale), oltre a due ambiti di
espansione della superficie territoriale di poco più di 13.000,00 m2 (pari allo 0,2%
della superficie comunale) comprendenti:
•
le aree propriamente edificabili (localizzazione dell’edificato).
•
le aree per servizi pubblici e di interesse pubblico (spazi urbani, parchi e
giardini, parcheggi, ecc.).
•
aree di interesse ecologico - ambientale (filtri ambientali, corridoi ecologici).
•
le aree per infrastrutture (strade locali, percorsi ciclabili e pedonali).
La superficie territoriale degli ambiti di riqualificazione (AR), comprende: circa
17.000,00 m2 di superficie edificabile; circa 9.000,00 m2 destinati alla
composizione del sistema ambientale locale e circa 1.800,00 m2 destinati ai servizi
alla mobilità.
63
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Relativamente agli ambiti di espansione AT, rispetto alla superficie territoriale,
circa 1.700,00 m2 sono destinati alla composizione del sistema ambientale locale
e la restante parte a servizi e superfici edificabili.
Incidenza significativa, la localizzazione di tali aree può avere effetti significativi sui
Siti
6.3.2 - Attività produttive
Non è previsto il potenziamento del settore secondario di produzione, inteso come
localizzazione di nuove aree aggiuntive alle esistenti o comunque già
programmate dal pre-vigente Piano Regolatore Generale. Gli ambiti di
riqualificazione AR, contemplano la realizzazione di insediamenti destinati
all’artigianato di servizio, attività del settore turistico - ricettivo per circa 6.300 m2 di
SLP e il recupero della storica struttura alberghiera in riva sinistra del Lago del
Segrino per circa 1.600 m2 di SLP.
Incidenza significativa, la struttura alberghiera è situata all’interno del SIC
IT2020010.
6.3.3 - Infrastrutture
Per quanto concerne le infrastrutture di connessione territoriale, la cui competenza
supera il livello locale, non sono programmati nuovi interventi che interessano
direttamente il territorio comunale.
Incidenza non significativa
6.3.4 - Agricoltura e ambiente
Il Piano pone come strategica la conservazione di tali ambiti e le aree di valore
ecologico, unita all’esigenza di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio,
anche nella situazione estensivamente antropizzata di Eupilio, pertanto risulta
necessaria una lettura funzionale dell’intero territorio comunale, l’individuazione di
fasce di protezione (filtri ambientali), corridoi ecologici, aree tampone, al fine di
64
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
porre le basi per la definizione della rete di relazioni con sistemi a maggior
naturalità, sistemi di produzione primaria e sistemi insediativi.
Incidenza positiva
PARTE III - Azioni e progetti
7. Azioni e ambito di progetto
7.1 Assetto dell’impianto urbano
Le azioni previste si concentrano sull’obiettivo generale di conservazione
valorizzazione delle aree di valore naturalistico e di valenza paesistico ambientale, funzionale alla salvaguardia dei varchi e delle pause inedificate
esistenti nel tessuto urbanizzato.
Particolare importanza assume l’individuazione di un vasto ambito territoriale per
l’inserimento nel Parco Regionale e Naturale della Valle del Lambro. In particolare:
• Lungofiume Eupilio
Incidenza positiva
• Parco agricolo del Torrente
Incidenza positiva
• Parco remiero del Lago di Pusiano
Incidenza significativa, la realizzazione di interventi di potenziamento dell’offerta o
la realizzazione di grandi eventi sportivi può avere effetti significativi sul Sito
• Parco del Segrino
Incidenza positiva
65
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
7.2 Azioni di piano
Oltre agli interventi già descritti, il Piano focalizza l’attenzione su alcuni ambiti
urbani interessati da trasformazioni urbanistiche (vedi. DP 5 – Localizzazione
ambiti di trasformazione), rispetto alle quali sono specificate le azioni necessarie al
conseguimento degli obiettivi prefigurati.
AR 01 Via Del Conte
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.216 m2.
Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento
produttivo esistente, mediante:
•
la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e
turistico ricettive (70%);
•
la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico.
Figura 4.15 - Localizzazione geografica di AR 01 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido
il sito IT2020010 “Lago di Segrino”.
66
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
L’AR 01 è collocato a confine con il Sito è quindi possibile una Incidenza
significativa
AR 02 Via Del Conte
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 6.695 m2.
Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento
produttivo esistente, mediante:
•
la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e
turistico ricettive (70%);
•
la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico.
L’AR 02 è collocato a confine con il Sito è quindi possibile una Incidenza
significativa
Figura 4.16 - Localizzazione geografica di AR 02 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido
il sito IT2020010 “Lago di Segrino”.
67
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
AR 03 - Via Papa Giovanni XXIII
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 3.200 m2.
Nell’area è prevista la riqualificazione dell’insediamento produttivo esistente
tramite realizzazione di nuovi edifici destinati ad attività turistico - ricettive (70%) e
residenziali (30%), cessione delle aree individuate per servizi e realizzazione di
una fascia verde alberata nella parte inferiore dell’ambito a connessione con l’area
del Lago del Segrino.
L’AR 03 è collocato a circa 80 m dal Sito è quindi possibile una Incidenza
significativa
Figura 4.17 - Localizzazione geografica di AR 03 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro gli edifici in progetto, in verde acido
il sito IT2020010 “Lago di Segrino”.
AR 04 - Via Cornizzolo
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 3.580 m2.
68
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione dell’insediamento produttivo
tramite la realizzazione di nuovi edifici a prevalente destinazione turistico - ricettive
(70%) e residenziale (30%) e la cessione di aree individuate a servizi.
L’AR 04 è collocato a circa 250 m dal Sito, esterno al bacino imbrifero del Lago,
non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area interessata, all’interno del
tessuto urbano esistente, è quindi possibile una Incidenza non significativa
Figura 4.18 - Localizzazione geografica di AR 04 (in viola).
69
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 4.19 - Localizzazione geografica di AR 04 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto.
AR 05 - Via Strambio
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 6.601 m2.
L’intervento contempla la sostituzione di un insediamento produttivo, con la
realizzazione di nuovi edifici prevalentemente residenziali e la cessione di una
vasta area per servizi pubblici.
L’AR 05 è collocato a circa 450 m dal Sito, esterna all’area vasta per la
valutazione d’incidenza, non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area
interessata, è quindi possibile una Incidenza non significativa
70
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Figura 4.20 - Localizzazione geografica di AR 05 (in viola).
Figura 4.21 - Localizzazione geografica di AR 05 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro gli edifici in progetto.
71
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
AR 06 - Chalet del Segrino
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.388 m2. Gli interventi sono
destinati alla riqualificazione di un edificio ricettivo storico, mediante la
realizzazione di nuovi corpi di fabbrica destinati ad integrare le funzione turistico ricettive. L’ambito AR 06 allo stato non è servito né servibile dalla rete fognaria
comunale. Pertanto, si rende necessaria la connessione alla rete fognaria del
Comune di Canzo, considerata la localizzazione dell’insediamento a Nord del
Lago del Segrino.
L’AR 06 è collocato all’interno del Sito IT2020010, all’esterno del tessuto urbano
esistente, è quindi possibile una Incidenza significativa.
Figura 4.22 - Localizzazione geografica di AR 06 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido
il sito IT2020010 “Lago di Segrino”.
AT 01 - Via Sant’Antonio
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 11.865 m2. L’ambito di
trasformazione sviluppa una potenzialità edificatoria a destinazione residenziale,
72
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
massima di 1.187 m2 di Slp, dei quali 830 m2 sono da trasferire in altri ambiti del
territorio. È prevista la realizzazione di una fascia verde alberata lungo il lato sud
Via Sant’Antonio ed eventuale monetizzazione degli standard.
L’AT 01 è collocato a circa 650 m dal Sito, esterna all’area vasta per la valutazione
d’incidenza, non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area interessata, è
quindi possibile una Incidenza non significativa
Figura 4.23 - Localizzazione geografica di AT 01 (in viola).
73
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 4.24 - Localizzazione geografica di AT 01 (linea tratteggiata). In verde aree
per parcheggi e verde pubblico, in rosso la superficie fondiaria.
AT 02 - Via Lecco
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 1.494 m2. L’ambito
contempla la realizzazione di nuovi edifici residenziali, in applicazione di
operazioni di perequazione urbanistica connessa alla cessione di aree destinate a
servizi pubblici. In alternativa all’utilizzo della porzione di area boscata inserita in
ambito urbanizzato dal PTCP, da ricondurre ad ambito di rete ecologica, il piano
utilizza un’area adiacente. L’ambito non è servito da rete fognaria; pertanto è
posto a carico dell’intervento la realizzazione della collegamento alla rete
esistente.
L’AT 02 è collocato a circa 200 m dal Sito è quindi possibile una Incidenza
significativa
74
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
Figura 4.25 - Localizzazione geografica di AT 02 (linea tratteggiata). In rosso la
superficie fondiaria.
Figura 4.26 - Localizzazione geografica di AT 02 (in viola).
75
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
8. Modalità attuative
Questa parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
PARTE IV - Verifica delle compatibilità
9.- Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale
9.1 - Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Incidenza non significativa
PGT - DOCUMENTO DI PIANO – NORME TECNICHE
Le norme tecniche derivano da quanto indicato nel documento di Piano. Le
indicazioni ambientali riguardano la gestione delle recinzioni in aree di confine con
il “Sistema rurale e paesistico - ambientale” in cui si prevede la realizzazione di
siepi con specie autoctone.
Incidenza non significativa
PGT - DOCUMENTO DI PIANO – ELABORATI CARTOGRAFICI
DP 0.1 Morfologia del costruito - stato di fatto
Incidenza non significativa
DP 0.2 Ambienti del territorio
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
76
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
DP 0.3 Componenti del paesaggio agro-forestale
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
DP 0.4 Struttura insediativa
Incidenza non significativa
DP 0.5 Rete infrastrutturale stato attuale
Incidenza non significativa
DP 0.6 Il patrimonio edificato
Incidenza non significativa
DP 0.7 Aree e beni di interesse paesistico, culturale, storico
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
DP 0.8 Vincoli esistenti
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
DP 0.9 Aree per l’attività agricola - mappatura SIARL
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
77
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
DP 0.10 Classificazione servizi e infrastrutture
Incidenza non significativa
DP 0.11 Bacino di riferimento - Reti di connessione
Incidenza non significativa
78
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
DP 01 Obiettivi di piano
Figura 4.27 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso)
che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000.
Incidenza significativa
79
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
DP 02 Strategie di intervento
Figura 4.28 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso)
che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000.
Incidenza significativa
80
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
DP 03 Interventi sulla rete infrastrutturale
Incidenza non significativa
DP 04 Agricoltura e ambiente
Sono evidenziati i Siti Natura 2000
Incidenza positiva
81
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
DP 05 Localizzazione ambiti di trasformazione
Figura 4.29 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso)
che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000.
Incidenza significativa
82
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
DP 06 Indirizzi di progetto
Figura 4.30 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso)
che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000.
Incidenza significativa
83
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
DP 07 Modalità attuative
Figura 4.31 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso)
che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000.
Incidenza significativa
84
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
DP 08 Individuazione ambiti agricoli
Incidenza non significativa
DP 09 Individuazione aree generanti consumo di suolo
Figura 4.32 - Localizzazione geografica delle aree comunali edificabili o che
determinano consumo di suolo che potrebbero avere una incidenza significativa
sui Siti Natura 2000.
85
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
La cartografia individua le aree edificabili o che portano a consumo di suolo
Le superfici che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di
incidenza potrebbero avere Incidenza significativa
STUDIO DELLA “COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA”, AI SENSI
DELL’ART . 57 DELLA LR. 12/05.
Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
DEFINIZIONE DEL RETICOLO MINORE.
Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
PIANO DI “ AZZONAMENTO ACUSTICO DEL TERRITORIO COMUNALE”.
Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
PGT – PIANO DEI SERVIZI
Le superfici edificabili o che implicano consumo di suolo che ricado nei Siti Natura
2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza
significativa
86
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
PGT – PIANO DELLE REGOLE – RELAZIONE
Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la
valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa
PGT – PIANO DELLE REGOLE - CARTOGRAFIA
PR 0.1 Soglie storiche scala 1:10.000
Incidenza non significativa
PR 0.2 Destinazioni d’uso scala 1:10.000
Incidenza non significativa
PR 0.3 Densità edilizie scala 1:10.000
Incidenza non significativa
PR 0.4 Numero piani fuori terra scala 1:10.000
Incidenza non significativa
PR 0.5 Tipologie edilizie scala 1:10.000
Incidenza non significativa
PGT – PIANO DELLE REGOLE – ELABORATI GRAFICI
PR 01 Assetto di piano: scala 1:5.000
Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la
valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa
87
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
PR 01 a Vincoli scala 1: 5.000
Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la
valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa
PR 02.a Assetto di piano scala 1:2.000
PR 02.b Assetto di piano scala 1:2.000
PR 02.c Assetto di piano scala 1:2.000
PR 02.d Assetto di piano scala 1:2.000
PR 02.e Assetto di piano scala 1:2.000
PR 03.1 Assetto di piano: nucleo storico di Carella - classi di intervento
scala 1:1.000
PR 03.2 Assetto di piano: nucleo storico di Corneno - classi di intervento
scala 1:1.000
PR 03.3 Assetto di piano: nucleo storico di Galliano - classi di intervento
scala 1:1.000
PR 03.4 Assetto di piano: nucleo storico di Penzano - classi di intervento
scala 1:1.000
PR 03.5 Assetto di piano: nucleo storico di Mariaga - classi di intervento
scala 1:1.000
AT 01.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
AT 01.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno:
Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala
1:1.000
AT 01.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
AT 01.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano:
Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala
1:1.000
AT 01.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Numero
dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000
88
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING
AT 02.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
AT 02.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
AT0 2.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
AT0 2.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
AT0 2.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga:
Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000
Le superfici che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di
incidenza potrebbero avere Incidenza significativa
PGT – PIANO DELLE REGOLE – NORME TECNICHE
Incidenza non significativa
NT 01 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di fattibilità geologica scala
1:5.000
Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
NT 02 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di azzonamento acustico
scala 1:5.000
Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
89
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
NT 03 Classi di sensibilità paesistica scala 1:10.000
Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di
valutazione.
Incidenza nulla
NT 04 Carta del paesaggio scala 1:5.000
Incidenza non significativa
4.8.
CONCLUSIONI DELLO SCREENING
In base alle informazioni fornite, è probabile che si producano effetti significativi.
Pertanto si ritiene necessario passare al livello II di indagine: la valutazione
appropriata.
90
5. LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
5.1.
PREMESSA
Nel presente capitolo, si affrontano i successivi passaggi previsti dalla Guida
metodologica, alla luce del riconoscimento di una possibile significatività
dell’incidenza del PGT sui Siti.
5.2.
INTRODUZIONE
In questa fase l’incidenza del Piano sull’integrità dei Siti è esaminata in termini di
implicazioni rispetto agli obiettivi di conservazione dei Siti e in relazione alla loro
struttura e funzione.
La Guida metodologica afferma che: “L’integrità di un Sito comprende le sue
funzioni ecologiche. Per decidere se vi potranno essere effetti negativi, occorre
concentrarsi e limitarsi agli obiettivi di conservazione del Sito”. Spetta all’Autorità
competente condurre la valutazione appropriata. Tuttavia, come per il processo di
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la valutazione appropriata in genere
prevede la messa a disposizione di informazioni da parte del proponente del
Piano.
91
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 5.1 - Le differenti fasi relative al Livello II: valutazione appropriata.
5.3.
OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE DEL SITO
La Guida all’art. 6 al paragrafo 4.5.3 indica che: “… In base all’articolo 4, paragrafo
1, gli Stati membri devono proporre un elenco «indicante quali tipi di habitat
naturali di cui all’Allegato I e quali specie locali di cui all’Allegato II si riscontrano in
92
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
detti siti». …omissis … In base a questa informazione uno Stato membro
stabilisce «gli obiettivi di conservazione del Sito», varando ad esempio un piano di
gestione. Un Sito è incluso nella rete ovviamente per proteggerne gli habitat e le
specie. Talvolta può verificarsi una concorrenza tra diversi tipi di habitat e specie e
può quindi rivelarsi opportuno stabilire un elenco di priorità per gli obiettivi di
conservazione del Sito (ad esempio dando la precedenza ad un tipo di habitat
prioritario rispetto ad un altro habitat non prioritario). Se la presenza del tipo di
habitat dell’Allegato I o della specie dell’Allegato II è considerata «non
significativa» ai fini del formulario, tali habitat e specie non vanno considerati come
inclusi negli «obiettivi di conservazione del Sito». Gli Stati membri sono anche
invitati a fornire informazioni su altre specie importanti di flora e fauna, oltre a
quelle elencate nell’Allegato II (punto 3.3). Questa informazione non ha rilevanza
per determinare gli obiettivi di conservazione di un sito. …”
Poiché i Siti in oggetto hanno un proprio specifico Piano di gestione si è fatto
riferimento a quanto indicato negli stessi.
5.3.1 CARATTERISTICHE DEI SITI
Habitat obiettivo di conservazione
Tutti e dieci gli habitat presenti nei due Siti sono sicuramente obiettivo di
conservazione, in quanto solo l’assegnazione del valore D = presenza non
significativa, porterebbe all’esclusione (Guida all’art. 6, prg 4.5.3 ).
I diversi habitat presenti vengono di seguito illustrati secondo i tipi ecologici
deducibili dalle codifiche di Natura 2000, mettendo in particolare evidenza le
“Tendenze dinamiche naturali” e le possibili “Indicazioni gestionali”.
Habitat 3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o
Hydrocharition.
Struttura ed ecologia della vegetazione
Habitat con vegetazione macrofitica che comprende fitocenosi strutturalmente
diverse. In primo luogo vi sono le comunità dominate da idrofite radicanti e
sommerse (genere Potamogeton in particolare), delle quali solo gli apparati fiorali
sono esposti sopra la superficie dell’acqua; alternativamente sono invece costituite
93
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
da comunità vegetali liberamente natanti, formate da idrofite la cui radicazione nel
fondale è temporanea o inesistente. Anche in questo caso gli apparati fiorali
appaiono sopra il pelo dell’acqua mentre le superfici fogliari si sviluppano in
superficie (Hydrocharis morsus-ranae, Lemna sp. pl., ad es.) o al contrario
rimangono del tutto sommerse (gen. Utricularia). Le acque colonizzate sono
ferme, hanno profondità generalmente modesta (fino a 2-3 m) e grado trofico
elevato (ambiente eutrofico).
Specie vegetali caratteristiche
Idrofite radicanti: Potamogeton crispus, P. lucens, P. natans, P. pectinatus, P.
perfoliatus, P. trichoides, P. pusillus, Myriophyllum spicatum, M. verticillatum,
Najas marina, N. minor, Hottonia palustris.
Idrofite liberamente natanti o galleggianti: Lemna minor, L. trisulca, L. gibba,
Spirodela polyrrhiza, Salvinia natans, Azolla filiculoides, A. caroliniana, Riccia
fluitans,
Hydrocharis
morsus-ranae,
Utricularia
australis,
U.
vulgaris,
Ceratophyllum demersum, C. submersum.
Tendenze dinamiche naturali
Si tratta di un habitat collocato negli specchi di acqua ferma il cui destino è di
essere colmato soprattutto per l’avanzamento della vegetazione palustre di grandi
elofite ripariali (canneti ad esempio). In ambiente eutrofico il processo risulta
relativamente veloce e in condizioni ipertrofiche vi si possono verificare fenomeni
di proliferazione algale che tendono a soffocare la vegetazione macrofitica.
Indicazioni gestionali
È opportuno monitorare regime e qualità delle acque per evitare un’eccessiva
accelerazione dei processi di proliferazione algale condizionati da un livello trofico
troppo elevato. È quindi opportuno salvaguardare le vegetazioni elofitiche
circostanti che separano il corpo acquatico dal contesto colturale esterno e per
quanto possibile evitare l’immissione di acque che drenano superfici agrarie
soggette a fertilizzazione. In piccoli specchi d’acqua questo habitat spesso risulta
instabile per la tendenza al rapido accumulo sul fondale di materiale organico
autogeno o proveniente dalle cinture elofitiche ripariali. Quando si ritenga
necessario sono allora possibili operazioni di ringiovanimento del corpo d’acqua
con parziali e controllate asportazioni del sedimento organico di fondo. Allo stesso
94
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
scopo può essere operato un limitato contenimento dell’espansione verso la
superficie libera dell’acqua della vegetazione elofitica, senza però distruggerne la
continuità né tanto meno eliminarla.
Habitat 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e del Callitricho-batrachion
Struttura ed ecologia della vegetazione
L’habitat presenta una vegetazione erbacea perenne paucispecifica formata da
macrofite acquatiche a sviluppo prevalentemente subacqueo con apparati fiorali
generalmente situati sopra il pelo dell’acqua. In vegetazione esposta a corrente
più veloce (Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari rimangono del tutto
sommersi mentre in condizioni reofile meno spinte una parte delle foglie è portata
a livello della superficie dell’acqua (Callitricho-Batrachion). In virtù della specificità
dell’ambiente (acqua in movimento) la coltre vegetale formata può essere continua
ma è più spesso suddivisa in ampie zolle delimitate dai filoni di corrente più
veloce. L’habitat è sviluppato in corsi d’acqua ben illuminati di dimensioni medio
piccole o eventualmente nei fiumi maggiori, ma solo ai margini o in rami laterali
minori. In ogni caso il fattore condizionante è la presenza dell’acqua in movimento
durante tutto il ciclo stagionale. La disponibilità di luce è una fattore critico e perciò
questa vegetazione non si insedia in corsi d‘acqua ombreggiati dalla vegetazione
esterna. Il mantenimento della vegetazione è scoraggiato dal trasporto torbido che
intercetta la luce, può danneggiare meccanicamente gli organi sommersi e può
ricoprire le superfici fotosintetiche. Un trasporto rilevante inoltre può innescare
fenomeni di sedimentazione rapida all’interno delle zolle sommerse di vegetazione
il cui esito ultimo è la destabilizzazione delle zolle stesse.
Specie vegetali caratteristiche
Ranunculus fluitans, R. tricophyllus, R. circinatus, R. aquatilis, Callitriche
obtusangola, C. stagnalis, Potamogeton nodosus, P. pectinatus, P. crispus, P.
perfoliatus, Groenlandia densa, Myriophyllum spicatum, Elodea canadensis,
Vallisneria spiralis, Sagittaria sagittifolia forma vallisnerifolia, Veronica anagallis
aquatica forma submersa, Berula erecta forma submersa, Nuphar luteum forma
submersa, la forma reofila di Ceratophyllum demersum, la briofita Fontinalis
antipyretica.
95
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Tendenze dinamiche naturali
Se il regime idrologico del corso d’acqua risulta stabile la vegetazione viene
controllata nella sua espansione e nelle sue possibilità di evoluzione dinamica
dall’azione stessa della corrente che svelle le zolle sommerse quando
costituiscono un ostacolo troppo manifesto al suo corso. La conseguenza è che le
specie palustri che le avevano colonizzate vengono asportate insieme alle zolle.
Ove venga meno l’influsso della corrente viva questa vegetazione lascia spazio a
fitocenosi elofitiche di acqua corrente (Glycerio-Sparganion Br.-Bl. et Sissingh in
Boer 1942) o di acqua ferma (Phragmition communis Koch 1926).
Indicazioni gestionali
È opportuno garantire la costante presenza di acqua corrente durante tutto il ciclo
stagionale e monitorare la qualità delle acque con particolare riferimento al
mantenimento di bassi livelli di torbidità; evitare la copertura del corso d’acqua da
parte della vegetazione arborea e/o arbustiva circostante. Per motivi di sicurezza
idraulica è possibile sfalciare la vegetazione senza però smuovere drasticamente i
sedimenti del fondale e danneggiare quindi estesamente le parti ipogee delle
idrofite; ove per gli stessi motivi sia necessario risagomare il corso d’acqua è
opportuno procedere in tratti limitati valutando il grado di ripresa della vegetazione
sui fondali rimodellati e gli effetti della frazione fine dei sedimenti smossi che
spesso si rideposita sulla vegetazione situata più a valle.
Habitat 6210*: Formazioni erbose secche semi naturali e facies coperte da
cespugli su substrato calcareo (Festuco Brometalia) (*stupenda fioritura di
orchidee)
Struttura ed ecologia della vegetazione
Questo habitat comprende prati e pascoli secchi diffusi dal piano planiziale a
quello montano. Conseguentemente, lo strato erbaceo risulta molto sviluppato,
con coperture generalmente comprese tra il 70 e il 100%. Può altresì essere
presente o meno uno strato arbustivo, generalmente basso (non superiore a 1,75
m), che presenta coperture non superiori al 30-40%. Si tratta comunque
tipicamente di praterie, con lo strato erbaceo dominato da emicriptofite, con
geofite e con piccole camefite. La presenza di uno strato legnoso, alto e/o basso
96
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
arbustivo, è determinato solitamente dalla sospensione dell’uso pastorale da molto
tempo.
Specie vegetali caratteristiche
Il contingente floristico è, generalmente molto ricco, attestandosi intorno a una
media di circa 30-35 specie per stazione. La variabilità floristica è altrettanto
elevata: si possono, quindi, avere prati con prevalenza di Bromus erectus, prati
con prevalenza di Brachypodium pinnatum, prati con prevalenza di Artemisia alba,
prati con prevalenza di specie del genere Festuca, prati con prevalenza di specie
del genere Sesleria, prati con prevalenza di Genista radiata, prati con prevalenza
di Stipa pennata, ecc. A queste si accompagnano le specie caratteristiche o
differenziali
della
classe
Festuco-Brometea,
quali
ad
esempio,
Allium
sphaerocephalon, Asperula cynanchica, Briza media, Carex caryophyllea, Carex
humilis, Centaurea scabiosa, Dianthus carthusianorum, Dianthus sylvestris,
Eryngium campestre, Euphorbia cyparissias, E. seguieriana, Galium verum,
Genista pilosa, Hypericum perforatum, Koeleria macrantha, K. pyramidata,
Medicago falcata, Ononis spinosa, Orlaya grandiflora, Phleum phleoides,
Pimpinella
saxifraga,
Salvia
pratensis,
Scabiosa
columbaria,
Teucrium
chamaedrys.
Possono
accompagnarsi
Helianthemum
a
nummularium,
tali
specie
anche
Sanguisorba
Convolvolus
minor,
Dactylis
cantabrica,
glomerata,
Anthoxanthum odoratum, Odontites lutea, Petrorhagia saxifraga, Silene otites,
Scabiosa gramuntia, Festuca valesiaca, Carex liparocarpos, Tragopogon dubius,
Thymus serphyllum, Thymus oenipontanus, Thymus pulegioides.
Infine, possono essere presenti diverse specie di orchidee, quali Anacamptis
pyramidalis, Epipactis atropurpurea, Serapias vomeracea, Orchis coriophora, O.
mascula, O. morio, O. militaris, O. pallens, O. provincialis, O. tridentata, O.
ustulata, Gymnadenia conopsea, Ophrys apifera, O. bertolonii, O. holoserica, O.
insectifera, O. sphegodes.
Tendenze dinamiche naturali
Comunità in parte durevoli (su suoli con accentuata rocciosità), ma in genere
soggette alla penetrazione di specie legnose adatte ai suoli poveri e aridi come
Pinus sylvestris, Quercus pubescens, Ligustrum vulgare o arbusti (Rosa spp.,
97
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Amelanchier ovalis). I brometi e, in generale, le cenosi dei Festuco-Brometea
possono evolvere, dapprima, verso formazioni arbustive termofile o meso-xerofile
dei Rhamno-Prunetea e, successivamente, verso formazioni forestali più
complesse rappresentate perlopiù da querceti termofili a roverella e/o cerro,
ostrieti termofili, castagneti termofili, ascrivibili ai Quercetalia pubescenti-petraeae,
e talvolta anche da querceti mesofili del Carpinion betuli. Questo processo
evolutivo può richiedere da 10-15 anni, per l’affermazione delle cenosi arbustive, a
70 e più anni, per l’affermazione delle cenosi forestali.
Indicazioni gestionali
Data la naturale propensione dei brometi a evolvere verso formazioni arbustive e,
quindi, arboree, la loro gestione dovrebbe tendere a mantenere la libertà di
evoluzione. Costituiscono, tuttavia, un’eccezione i brometi che ospitano elementi
floristici pregiati, quali appunto le orchidee, la cui evoluzione naturale porterebbe
alla scomparsa di tali elementi; in questi casi la gestione dovrebbe tendere a
conservare
il
brometo,
impedendone
l’evoluzione,
attraverso
tagli
ed,
eventualmente, un leggero pascolamento. La pratica dello sfalcio (Mesobromion)
o del pascolo ha mantenuto a lungo le condizioni favorevoli per la conservazione
di specie steppiche o eurimediterranee e nel complesso anche una elevata
biodiversità. Dove queste pratiche sono state sospese sono in atto successioni
dinamiche che porteranno alla formazione del bosco, con evidente perdita della
componente floristica eliofila e dei suoli basici. Questa constatazione deve
orientare le scelte locali per la conservazione dell’habitat. Si escludono comunque
movimenti di terra o rimboschimenti in assenza di attente valutazioni di caso in
caso.
Habitat 6410: Praterie con molinia su terreni calcarei, torbosi o argillosolimosi (Molinion caeruleae)
Struttura ed ecologia della vegetazione
L’habitat è identificato da fitocenosi erbacee secondarie con copertura erbacea
costituita da specie perenni tra cui domina la poacea Molinia caerulea che
caratterizza con i suoi cespi la fisionomia della vegetazione. A seconda del tipo di
gestione e del livello della falda, la coltre vegetale può risultare uniforme, quando
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STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
soggetta a pratiche regolari di sfalcio con cadenza annuale, o viceversa composta
dai grandi cespi di molinia separati da un reticolo di depressioni, che identificano
invece praterie in via di abbandono o comunità erbacee primarie di interramento di
depressioni umide. Il corteggio floristico è ricco e l’habitat ospita specie a fioritura
vistosa e spesso protette.
Si tratta di cenosi igrofile generalmente caratterizzate da un livello di falda
oscillante ma che deve conservarsi abbastanza elevato anche durante il periodo
estivo. La disponibilità trofica (nutrienti azotati e fosfatici) deve essere limitata per
impedire l’ingresso di specie banali nitrofile palustri o prative molto più competitive
della molinia e del suo corteggio floristico.
Specie vegetali caratteristiche
Molinia caerulea, Gentiana pneumonanthe, Gratiola officinalis, Allium angulosum,
A. suaveolens, Ophioglossum vulgatum, Succisa pratensis, Serratula tintoria,
Selinum carvifolia, Valeriana dioica, V. officinalis, Crepis paludosa, Angelica
sylvestris, Dianthus superbus, Juncus subnodulosus, Cirsium palustre, Genista
tinctoria, Linum catharticum, Thalictrum flavum.
Compaiono con notevole frequenza anche specie delle torbiere basse su substrati
basici (Caricetalia davallianae Br.-Bl. 1949) o acidi (Caricetalia fuscae Koch 1926
em. Nordhagen 1937) quali Parnassia palustris, Epipactis palustris, Viola palustris,
Schoenus nigricans, Spiranthes aestivalis, Carex panicea, C. tumidicarpa, C.
flava, C. panicea, Carex lepidocarpa, Orchis incarnata, Eriophorum latifolium,
Carex stellulata.
Tendenze dinamiche naturali
Si tratta di stadi dinamici stabilizzati dalla esecuzione di pratiche regolari di sfalcio.
La gestione agricola non prevedeva concimazioni ed era giustificata dall’uso del
materiale sfalciato come lettiera. In generale tale habitat deriva dalla sostituzione
di altri tipi di vegetazione palustre (magnocariceti, basse torbiere). In mancanza
delle operazioni di sfalcio dapprima si afferma la molinia, le cui foglie morte si
accumulano soffocando il restante corteggio floristico, e in seguito si ha
l’affermazione di entità arbustive igrofile (Frangula alnus, Salix cinerea
soprattutto).
Molinieti
simili
si
possono
anche
trovare
nella
zonazione
vegetazionale che esprime la dinamica di interramento di specchi d’acqua o di
99
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
depressioni umide. In queste situazioni il molinieto si può conservare anche
naturalmente, nel medio periodo, quando alla porzione colonizzata dagli arbusti
igrofili corrisponde la formazione di nuovo molinieto a scapito delle fasce di
vegetazione più igrofile (cariceti, vegetazioni di torbiera bassa).
Indicazioni gestionali
Si tratta di cenosi costituenti stadi dinamici le cui estensioni rilevanti sono state
conservate dall’esecuzione regolari di pratiche di sfalcio; l’interruzione di tali
pratiche implica la colonizzazione da parte di specie arbustive e arboree,
costituenti arbusteti e poi cenosi forestali igrofile. La loro gestione conservativa ne
impone lo sfalcio annuale (con asportazione del materiale tagliato) da eseguirsi
con le cautele rese necessarie dal substrato spesso cedevole e terminata la
fioritura delle entità più pregiate (orchidee ad es.). La conservazione è basata
anche sul mantenimento del livello dell’acqua, del suo regime annuale e della sua
qualità (basso livello di nutrienti). Può eventualmente essere ipotizzato anche un
pascolamento leggero e limitato nel tempo, ma solo se controllato da un
programma di monitoraggio sugli effetti sulla composizione floristica e sulla
conservazione della copertura erbacea.
Habitat 6510: Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus
pratensis, Sanguisorba officinalis
Struttura ed ecologia della vegetazione
Praterie continue mesofile dominate da emicriptofite cespitose e scapose.
Specie vegetali caratteristiche
Arrhenatherium elatius, Trisetum flavescens, Anthoxanthum odoratum, Poa
pratensis, P. trivialis, Holcus mollis, Bromus hordeaceus, Phleum pratense,
Alopecurus pratensis, Cynosurus cristatus, Festuca pratensis, Centaurea jacea,
Pastinaca sativa, Leucanthemum vulgare, Leontodon hispidus, Taraxacum
officinale, Tragopogon pratensis, Pimpinella major, Plantago lanceolata, Prunella
vulgaris, Trifolium pratense, Silene vulgaris, Ranunculus acris; e in stazioni umide
anche: Lychnis flos-cuculi, Cardamine pratensis, Deschampsia caespitosa,
Sanguisorba officinalis, Colchicum autumnale.
100
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
Tendenze dinamiche naturali
Comunità conservate dalle pratiche colturali del taglio e della concimazione. Se
abbandonate in pianura spesso sostituite con altre coltivazioni (seminativi, colture
arboree).
Indicazioni gestionali
Nei limiti concessi dall’economia locale si ritiene utile la continuazione delle
pratiche colturali per la conservazione della biodiversità. Diversamente è in casi di
completo abbandono, risulta necessario programmare un ripristino del bosco
ecologicamente compatibile.
Habitat 7210*: Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion
davallianae
Struttura ed ecologia della vegetazione
Si può presentare in vaste plaghe omogenee ovvero a costituire una esile fascia.
Può essere anche di origine secondaria come vegetazione affermatasi negli scavi
effettuati per l’estrazione della torba.
Specie vegetali caratteristiche
Cenosi paucispecifica con Cladium mariscus come dominante assoluto.
Tendenze dinamiche naturali
La dinamica è chiaramente indirizzata verso le serie di vegetazione legate
all’affrancamento dall’acqua. In Lombardia è rappresentato per lo più da
formazioni
erbacee
perilacuali,
torbigene,
di
transizione
fra
gli
aspetti
maggiormente inondati (a Typha e a Phragmites) ed il magnocariceto.
Indicazioni gestionali
Vegetazione abbastanza stabile in superfici sufficientemente ampie è facile preda
di vegetazioni invasive igrofile nelle situazioni di frammentarietà: in questi casi, per
il suo mantenimento, sono necessari ripetuti interventi di difesa tramite taglio
selettivo.
101
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Habitat 8210: Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
Struttura ed ecologia della vegetazione
Comunità di piante erbacee da cespitose a pulvinate insediate nelle fessure e
nelle piccole cenge.
Specie vegetali caratteristiche
Potentilla caulescentis, Hieracium bupleuroides, Festuca alpina, Minuartia
rupestris, Kernera saxatilis, Rhamnus pumila, Asplenium rutamuraria, Saxifraga
hostii, Campanula raineri, Physoplexis comosa, Arabis pumila, Silene saxifraga,
Primula glaucescens, Buphtalmum speciosissimum, Potentilla nitida, Androsace
helvetica, Draba tomentosa, Petrocallis pyrenaica.
Tendenze dinamiche naturali
Le comunità rupicole sono pioniere ma tra le più stabili, considerando che le
possibilità evolutive del suolo restano ridottissime.
Indicazioni gestionali
Le pareti rocciose, ove si escluda la distruzione diretta per attività di cava o per
improbabile sbancamento derivante dalla necessità di migliorare la viabilità, sono
poco vulnerabili e non necessitano interventi gestionali per il mantenimento delle
comunità vegetali che le colonizzano. Si segnala, peraltro la necessità di prestare
attenzione alle operazioni di disgaggio e, in qualche caso, anche alle palestre di
roccia che potrebbero ospitare, proprio in nicchie strapiombanti entità interessanti.
Considerata l’elevata valenza floristica e il corredo di endemiti, è comunque
opportuno prevedere cautele anche nel caso di interventi sulla rete viaria. Il
collezionismo e il commercio di individui essiccati o di specie rare da raccogliere
per giardini rocciosi sono fenomeni pericolosi da monitorare con attenzione.
Habitat 91E0*: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior
(Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)
Struttura ed ecologia della vegetazione
Si tratta di boschi ripari che si presentano fisionomicamente come ontanete a
ontano nero (Alnus glutinosa), con o senza frassino maggiore (Fraxinus excelsior);
ontanete a ontano bianco (Alnus incana) e saliceti arborei o arbustivi a salice
102
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
bianco (Salix alba) e/o S. triandra. Le ontanete a ontano nero riparie mostrano uno
strato arboreo sviluppato, con coperture comprese tra il 50 e il 90% e con individui
alti mediamente 20-22 m. Gli strati arbustivi presentano coperture variabili tra il 20
e il 60%, mentre lo strato erbaceo presenta coperture variabili tra il 30 e il 70%
circa. Sono presenti anche ontanete a ontano nero strutturalmente meno
complesse, in cui la copertura arborea è inferiore, generalmente intorno al 3035%, così come anche la copertura arbustiva, che oscilla intorno al 20%.
I saliceti arborei presentano uno strato arboreo con coperture medie del 40% e
altezze medie pari a 20 m; gli strati arbustivi sono scarsamente sviluppati, con
coperture oscillanti intorno a non più del 5%; lo strato erbaceo risulta, invece,
molto sviluppato, con coperture intorno al 90% e altezza media pari a circa 75 cm.
I saliceti arbustivi sono praticamente privi di strato arboreo, mentre la copertura
arbustiva stessa arriva a valori del 70% e la copertura erbacea è scarsa, con valori
del 5% circa.
Specie vegetali caratteristiche
Le ontanete a ontano nero strutturalmente più complesse, presentano nello strato
arboreo Alnus glutinosa dominante, accompagnato, spesso, da Fraxinus excelsior
e Salix alba e, più sporadicamente, da pioppi. Negli strati arbustivi sono
tipicamente presenti Viburnum opulus, Prunus padus, Euonymus europaeus, Acer
campestre, Ulmus minor, Cornus sanguinea. Tra le erbe sono frequentemente
presenti Carex remota, C. pendula, C. acutiformis, Brachypodium sylvaticum,
Filipendula ulmaria, Solanum dulcamara, Athyrium filix-foemina. Le ontanete a
ontano nero strutturalmente meno complesse presentano quasi esclusivamente
Alnus glutinosa nello strato arboreo. Gli strati arbustivi sono molto poveri e
presentano perlopiù Salix cinerea, Viburnum opulus, Prunus padus. Abbondanti
sono i rovi e, tra le erbe, sono presenti Dryopteris carthusiana, Thelypteris
palustris, Osmunda regalis, Carex acutiformis, C. elongata, Iris pseudacorus,
Solanum dulcamara, Calystegia sepium, Lythrum salicaria, C. elata, Leucojum
aestivum, Typhoides arundinacea. Nelle ontanete a ontano bianco, le specie
costanti sono Alnus incana, Rubus caesius, Equisetum arvense, Petasites albus,
Populus nigra, Salix alba, Salix purpurea, Thalictrum aquilegifolium, Matteuccia
struthiopteris, Aegopodium podagraria, Brachypodium sylvaticum, Deschampsia
103
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
caespitosa, Geum urbanum, Impatiens noli-tangere, Lamiastrum galeobdolon,
Stachys sylvatica, Urtica dioica. I saliceti arborei sono dominati, generalmente, da
Salix alba, che può essere associato a pioppi e a Prunus padus; gli strati arbustivi
sono piuttosto poveri e presentano Amorpha fruticosa, Acer negundo, Morus alba,
Salix alba e Viburnum opulus. Lo strato erbaceo è dominato perlopiù da rovi, ma
sono anche presenti Typhoides arundinacea, Urtica dioica, Sicyos angulatus,
Apios americana, Humulus lupulus, Polygonum mite, Poa palustris. I saliceti
arbustivi presentano, generalmente codominanti, Salix alba e S. triandra nello
strato arbustivo. Lo strato erbaceo può presentare Bidens frondosa, Rorippa
sylvestris, Typhoides arundinacea, Poa trivialis, Agrostis stolonifera, Xanthium
italicum.
Tendenze dinamiche naturali
Generalmente le cenosi riparie sopra descritte rimangono stabili fino a quando non
mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di
allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante tendono a
regredire verso formazioni erbacee; in caso di allagamenti sempre meno frequenti
tendono ad evolvere verso cenosi mesofile più stabili.
Indicazioni gestionali
Questo tipo di habitat è soggetto a progressivo interramento. L'abbassamento
della falda acquifera ed il prosciugamento del terreno potrebbero costituire un
serio rischio per le tipologie vegetazionali presenti e, di conseguenza, per la fauna
che esse ospitano. Pertanto si evidenzia la necessità di una periodica
manutenzione sia per preservare gli elementi forestali, sia per impedire
l'interramento delle risorgive presenti. I trattamenti selvicolturali non dovrebbero
mai scoprire eccessivamente lo strato arboreo al fine di evitare il persistente
pericolo di invasione da parte di specie esotiche. Sarebbe auspicabile un
intervento antropico di conservazione dell’habitat dove possibile, mentre nelle altre
aree sarebbe importante favorire la sostituzione a tale habitat del bosco planiziale;
ciò comporterebbe la messa a dimora di specie arboree tipiche di questa
formazione e una “gestione” delle esotiche infestanti.
104
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
Habitat 91F0: Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus
laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion
minoris)
Struttura ed ecologia della vegetazione
Foreste miste, caratterizzate da una combinazione di più specie arboree; tra le più
frequenti e costanti: farnia, olmo, pioppo bianco, pioppo nero, pioppo grigio, acero
campestre, ciliegio selvatico, carpino bianco e orniello. La dominanza di una o più
delle dette specie è determinata da più fattori: condizioni ecologiche naturali,
soprattutto collegate con la profondità della falda freatica e la capacità di
ritenzione idrica del substrato, stadio dinamico del bosco, interventi selvicolturali.
È una delle più complesse espressioni forestali delle aree temperate; infatti sono
in essa individuabili fino a sei strati verticali di vegetazione: uno, talora due, strati
arborei, uno strato arbustivo alto e uno basso, uno strato erbaceo e un
abbondante strato lianoso, che si spinge fino ad interessare gli alberi più alti. La
copertura totale è alta; gli strati che maggiormente contribuiscono alla copertura
del suolo sono quello alto arbustivo e quello arboreo inferiore; la copertura dello
strato erbaceo è condizionata dal grado di ombreggiamento degli strati
sovrastanti. Sono foreste dislocate lungo le rive dei grandi fiumi e, in occasione
delle piene maggiori, sono soggette a completa inondazione. I terreni, anche se in
genere poco evoluti, sono ricchi di sostanza azotate che favoriscono il rigoglio
vegetativo.
Problemi nella identificazione del tipo sono dati da mosaici, compenetrazioni o
transizioni dello stesso con altre foreste di legno molle e di legno dure proprie dei
fondi delle valli fluviali: querco-carpineti, querceti di rovere, saliceti, pioppeti,
ontaneti di ontano nero.
È sempre presente l’insidia delle specie esotiche, spesso favorite nella loro
capacità invasiva dalle errate pratiche selvicolturali.
Specie vegetali caratteristiche
Quercus robur, Ulmus minor (qualche decennio fa molto diffuso, ora raro in forma
arborea a causa della grafiosi), Fraxinus ornus, F. excelsior (che non scende in
pianura), Populus nigra, P. canescens, P. alba, Alnus glutinosa, Prunus padus,
Humulus lupulus, Vitis vinifera ssp. sylvestris, Tamus communis, Hedera helix,
105
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Anemone nemorosa,
Asparagus
tenuifolius, Corylus
avellana,
Euonymus
europaeus, Hedera helix, Aristolochia pallida, Convallaria majalis, Brachypodium
sylvaticum, Polygonatum multiflorum, Cornus sanguinea, Equisetum hyemale,
Clematis vitalba.
Tendenze dinamiche naturali
Il tipo, nelle sue diverse varianti, ognuna espressione di una ecologia complessa e
diversificata, si mantiene in un equilibrio stabile, fintanto che maldestri interventi
dell’uomo o imprevedibili rimaneggiamenti del suolo dovuti al variare del corso del
fiume non sconvolgono l’assetto della foresta.
Nel caso di perturbazioni antropiche il pericolo è rappresentato dall’ingresso nella
foresta delle specie esotiche; nel caso di rimaneggiamenti dovuti all’attività
fluviale, un ruolo determinate nella ricostruzione della foresta è svolto dalle specie
a legno tenero, soprattutto pioppi e salici.
Indicazioni gestionali
La ridottissima estensione territoriale di queste foreste, perlomeno nella loro
espressione più tipica, e la facilità di propagazione delle specie esotiche
diffusamente presenti nei territori di competenza del tipo, consigliano una gestione
prettamente conservativa, che non alteri gli equilibri ecologici tra le specie e
rispettosa dei processi dinamici naturali che, in condizioni di suolo adatte, in tempi
molto rapidi, rispetto a quelli medi di sviluppo di una foresta, portano a stadi
prossimi a quelli maturi. Gli interventi sul bosco devono, inoltre, evitare i prelievi
selettivi di alberi, che alterino i rapporti di presenza delle diverse specie,
salvaguardando in tal modo la caratteristica fondamentale di foresta di tipi misto.
Inoltre, a meno di comprovate necessità, sono sconsigliabili lavori di difesa
spondale dei fiumi e la costruzione di altre opere idrauliche che alterino la
profondità della falda freatica o che non permettano la sommersione della foresta
durante le piene. Ovviamente non devono essere consentiti lavori di diboscamento
a favore di coltivazioni, sia erbacee sia legnose, di qualunque tipo.
106
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
Habitat 9260: Foreste di Castanea sativa
Struttura ed ecologia della vegetazione
Comprende castagneti da frutto e da taglio da secoli coltivati, diffusi e utilizzati
dall’uomo, ma ora in gran parte abbandonati. Lo strato arboreo è ben sviluppato;
gli strati arbustivi sono variabili, ma in generale ridotti; lo strato erbaceo è
generalmente ben sviluppato, occupano perlopiù substrati silicatici alterabili.
Specie vegetali caratteristiche
Castanea sativa, Fraxinus excelsior, Dryopteris affinis, Oxalis acetosella, Viola
reichembachiana, Polygonatum multiflorum, Campanula trachelium, Prunus
avium, Tilia cordata, Vinca minor, Aruncus dioicus, Anemone nemorosa, Luzula
nivea, Pteridium aquilinum, Vaccinium myrtillus, Molinia arundinacea, Corylus
avellana, Festuca heterophylla, Festuca tenuifolia, Phyteuma betonicifolium, Viola
riviniana, Teucrium scorodonia.
Tendenze dinamiche naturali
Cenosi forestali che sul lungo termine, in assenza di interventi di manutenzione e
di conservazione tendono a degradarsi e a essere sostituiti, almeno in parte, da
altre specie legnose e erbacee.
Indicazioni gestionali
La gestione delle formazioni a castagno, in quanto specie dalla forte valenza
culturale e produttiva, può essere articolata lungo tre direzioni:
Recupero selve castanili, un tempo coltivate per la produzione della castagna e
attualmente in stato di abbandono eseguendo interventi colturali capaci di
consentire la ripresa della produzione e alla stesso tempo l’incremento del valore
paesaggistico delle formazioni, quali: potatura dei rami colpiti da cancro colorato,
risagomatura delle chiome al fine di facilitare la raccolta, taglio dei rami non più
produttivi.
Conversione all’alto fusto delle formazioni trattate a ceduo, salvaguardando e
favorendo le specie mesofile quali: rovere, carpino bianco, acero montano.
Particolare attenzione deve essere riservata alla lotta al Cancro del castagno e
alle specie esotiche; per impedire l’ingresso della robinia e di altre esotiche
bisogna evitare l’apertura di radure troppo vaste.
107
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Mantenimento del governo a ceduo nelle aree in cui non appare perseguibile la
conversione a ceduo per povertà del suolo, mancanza di interesse del
proprietario, forte contaminazione da cancro colorato.
Infine è necessario preservare l’habitat dal rischio incendio; infatti le statistiche
indicano che tale evento nei castagneti è mediamente alto.
Specie obiettivo di conservazione
Non tutte le specie presenti nei due Siti sono obiettivo di conservazione, in quanto
la maggior parte hanno valore D = presenza non significativa, che porta quindi
all’esclusione dalla valutazione (Guida all’art. 6, prg 4.5.3).
Uccelli
Nel Sito IT2020010 sono obiettivo di conservazione le seguenti specie.
Specie incluse nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE
Per tali specie, con popolazione significativa (classificata A-B-C), viene fornita una
scheda in cui si riporta una breve descrizione delle caratteristiche ecologiche di
maggior rilievo nonché delle brevi note relative alla distribuzione e alla
conservazione.
A072 Pernis apivorus (falco pecchiaiolo)
Famiglia
Accipitridae
Biometria
Lung. 36 – 48 cm apertura alare 95-110 cm. Peso: 625 – 1050 g
Distribuzione
Specie monotipica a distribuzione europea. Migratrice. Sverna principalmente
nelle zone equatoriali dell’Africa occidentale e centrale, secondariamente in
quella orientale e meridionale.
Status Italia
In Italia la specie è migratrice nidificante. Più comune e diffusa sulle Alpi, ancora
ben rappresentata sull’Appennino settentrionale, più scarsa o localizzata in
quello centro-meridionale. Rara e localizzata in Pianura Padana.
Status
Lombardia
Vulnerabile (80-100 coppie nidificanti).
Specie non riscontrata nell’area in esame.
Minacce
disturbo antropico; sfruttamento del bosco; morte per elettrocuzione.
A073 Milvus migrans (nibbio bruno)
Famiglia
Accipitridae
Biometria
Lung. 55 – 60 cm apertura alare 135-170 cm. Peso: 595 – 930 g
Distribuzione
Regione Paleartica, Etiopica, Orientale e Oceanica. In Europa dall’area
108
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
mediterranea fino a 65° di latitudine nord. Manca in Islanda e nelle Isole
Britanniche.
Status Italia
In Italia è migratrice nidificante. Distribuzione frammentata, più uniforme nei
settori alpini e in Pianura Padana occidentale, sul versante tirrenico e
sull’Appennino meridionale.
Status Lombardia
Vulnerabile (200-300 coppie nidificanti).
Specie non riscontrata nell’area in esame come nidificante.
Minacce
Distruzione e trasformazione degli habitat riproduttivi; uccisioni illegali;
contaminazione da pesticidi e metalli pesanti; diminuzione delle risorse
trofiche.
A224 Caprimulgus europaeus (succiacapre)
Famiglia
Caprimulgidae
Biometria
Lungh. 26-28 cm; Apertura alare: 57-64 cm; Peso: 61-74 g.
Distribuzione
Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Sverna
prevalentemente in Africa meridionale ed orientale, localmente in quella centrooccidentale subsahariana, occasionalmente in Mediterraneo.
Status Italia
In Italia la specie è migratrice e nidificante, diffusa nella penisola e nelle due
isole maggiori, con ampi vuoti nelle vallate più interne delle Alpi, in Pianura
Padana, Puglia e Sicilia.
Status
Lombardia
In Lombardia è distribuito in maniera discontinua in gran parte della regione,
presente in più di un terzo delle tavolette regionali. Occupa principalmente le
aree collinari e pedemontane, mentre è assente alle quote più elevate ed è
scomparso da gran parte della pianura. Probabilmente tale quadro non è del
tutto completo a causa della non facile contattabilità della specie.
La specie non è segnalata come nidificante nell’area di interesse.
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat; eccessivo imboschimento;
modificazione delle pratiche agricole e di allevamento; uso di pesticidi;
diminuzione delle prede.
A338 Lanius collurio (averla piccola)
Famiglia
Laniidae
Biometria
Lungh. 17-18 cm; apertura alare: 24-27 cm; Peso: 22-47 g.
Distribuzione
Specie politipica di origine paleartica, l’Averla piccola nidifica in gran parte
d’Europa, Russia fino agli Urali e in Asia minore.
Status Italia
In Italia la specie è comune e diffusa, più rara in Sicilia. Estiva e nidificante. La
popolazione è stimata in 30.000-60.000 coppie.
Status
Lombardia
La specie in Lombardia risulta essere ampiamente diffusa ad esclusione delle
zone più elevate dell’arco alpino. La densità massima riscontrata è di 1,68
ha/coppia.
La specie risulta nidificante nell’area del SIC-ZPS Spiaggioni di Spinadesco
dove si stimano dalle 3 alle 10 coppie.
Minacce
Distruzione degli habitat;
tradizionali, uso di pesticidi.
imboschimento;
abbandono
pratiche
agricole
109
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
A379 Emberiza hortulana (ortolano)
Famiglia
Emberizidae
Biometria
Lungh.: 16-17 cm; apertura alare 23- 29 cm; peso: 24 g.
Distribuzione
Specie ampiamente diffusa in Europa in senso altitudinale raggiungendo a nord
della penisola Scandinava e a sud la Spagna e la Grecia; è però assente nelle
isole Britanniche. Migratrice, sverna nell’Africa subsahariana e localmente nel
sud dell’Arabia.
Status Italia
In Italia la specie è migratrice regolare e nidificante localizzata alle zone
pianeggianti, collinari e montane sino alle medie quote, dall’arco alpino sino
all’Appennino centro-meridionale.
Status
Lombardia
Vulnerabile data la piccola popolazione e la tendenza al regresso (120-240
coppie nidificanti). La specie mostra una tipica distribuzione a mosaico, con
nuclei di poche coppie localizzate nella bassa pianura in zone coltivate e nei
maggiori fondovalle dell’arco alpino.
Minacce
Cambiamenti nelle pratiche agricole; scomparsa degli ambienti ecotonali (siepi,
filari, alberi isolati); perdita della diversità biologica delle coltivazioni; eccessivo
utilizzo di fitofarmaci.
Specie migratrici abituali non incluse nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE
Per tali specie, con popolazione significativa (classificata A-B-C), viene fornita una
scheda in cui si riporta una breve descrizione delle caratteristiche ecologiche di
maggior rilievo, nonché delle brevi note relative alla distribuzione e alla
conservazione.
A208 Columba palumbus (colombaccio)
Status nella
zona di
interesse
Minacce
Specie sedentaria, migratrice, nidificante certo
Distruzione e trasformazione degli ambienti boschivi, disturbo venatorio,
ingestione di semi avvelenati per il contenimento di topi e arvicole.
A212 Cuculus canorus (cuculo)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi, uccisioni illegali.
110
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
A233 Jynx torquilla (torcicollo)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
.
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso dei pesticidi, uccisioni illegali,
abbattimento di alberi cavi utilizzati per la nidificazione.
A271 Luscinia megarhynhos (usignolo)
Status nella
zona di
interesse
Minacce
Specie migratrice, nidificante probabile
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari,
uso di pesticidi.
A274 Phoenicurus phoenicurus (codirosso)
Status nella
zona di
interesse
Minacce
Specie migratrice, nidificante certo
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari,
uso di pesticidi.
A285 Turdus philomelos (tordo bottaccio)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
.
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, eccessiva pressione
venatoria, taglio siepi e filari, uso di pesticidi.
A296 Acrocephalus palustris (cannaiola verdognola)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi.
A297 Acrocephalus scirpaceus (cannaiola comune)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi.
111
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
A298 Acrocephalus arundinaceus (cannareccione)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi.
A314 Phylloscopus sibilatrix (luì verde)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi.
A315 Phylloscopus collybita (luì piccolo)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, nidificante certo
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi.
A319 Muscicapa striata (pigliamosche)
Status nella
zona di
interesse
Minacce
Specie migratrice, nidificante certo
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari,
uso di pesticidi..
A325 Parus palustris (cincia bigia)
Status nella
zona di
interesse
Minacce
La specie migratrice, svernante, nidificante certo.
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari,
uso di pesticidi.
A328 Parus ater (cincia mora)
Status nella
zona di
interesse
La specie migratrice, svernante, nidificante certo.
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari,
112
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
uso di pesticidi.
A360 Fringilla montifringilla (peppola)
Status nella
zona di
interesse
Specie migratrice, svernante
Minacce
Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, pressione venatoria.
Pesci
Nel Sito IT2020006 è obiettivo di conservazione la seguente specie.
Cobitis taenia bilineata (cobite comune)
Consistenze e distribuzione
E’ specie a diffusione eurasiatica e nord africana. La sottospecie italiana è
indigena nelle regioni settentrionali e in quelle centrali tirreniche, con limite della
diffusione coincidente con la Campania. E’ stata introdotta in alcuni bacini
dell’Italia centrale, Basilicata, Calabria e Sardegna (AA.VV., 2004).
Ecologia
Il cobite trascorre gran parte della sua esistenza a stretto contatto con il substrato
di fondo, frequentando soprattutto i corpi d’acqua stagnante o aree protette e a
debole corrente di corsi d’acqua pedemontani e di pianura. All’interno dello stesso
ambiente la specie presenta una spiccata tendenza a distribuirsi in modo non
omogeneo, occupando tutti i microhabitat a fondo molle disponibili. Resiste anche
a condizioni di scarsa ossigenazione grazie alla trasformazione di parte
dell’intestino posteriore in organo accessorio alla respirazione. La specie ha
abitudini sedentarie e notturne; da marzo a giugno, in occasione della
riproduzione, gli individui si fanno più attivi. L’attività di ricerca del cibo si
concentra nelle ore crepuscolari, durante le quali gli individui sondano il fondo con
l’aiuto dei loro barbigli alla ricerca di piccoli Invertebrati e detriti organici frammisti
al materiale del fondo, che viene “filtrato” attivamente (AA.VV., 2004).
Strategie di conservazione
È specie bentonica sensibile alle modificazioni degli habitat ed in particolare alla
modificazione della struttura del fondo dei corsi d’acqua; risente negativamente
113
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
dell’inquinamento chimico delle acque (come quello derivante dall’uso di pesticidi).
Da alcuni anni nelle acque lombarde è stata segnalata la presenza di un cobite di
provenienza alloctona (cobite orientale di stagno, Misgurnus fossilis), molto
invasivo e in grado di prendere il sopravvento sul cobite comune (AA.VV., 2004).
5.4.
SITI
VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEL PIANO SULL’INTEGRITÀ DEI
5.4.1 IL CONCETTO DI “INTEGRITÀ DEL SITO”
Come riportato nella Guida all’art. 6 “… l’integrità di un sito si riferisce agli obiettivi
di conservazione del sito. Ad esempio, è possibile che un piano o progetto incida
negativamente sull’integrità di un sito soltanto in senso visivo oppure con
riferimento unicamente a tipi di habitat o specie diversi da quelli elencati
nell’allegato I o nell’allegato II. In questi casi, gli effetti non equivalgono ad un
effetto negativo ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3, a condizione che non ci siano
incidenze per la coerenza della rete.
L’«integrità del sito» è stata opportunamente definita come «la coerenza della
struttura e della funzione ecologiche del sito in tutta la sua superficie o di habitat,
complessi di habitat e/o popolazioni di specie per i quali il sito è stato o sarà
classificato».
Si può dire che un sito ha un grado elevato di integrità quando il potenziale
intrinseco di soddisfare obiettivi di conservazione del sito è realizzato, la capacità
di autoriparazione ed autorinnovamento in condizioni dinamiche è mantenuta e il
supporto di gestione esterna necessaria è minimo.
Nell’esaminare l’«integrità del sito» è quindi importante tener conto di vari fattori,
tra cui la possibilità di effetti che si manifestino a breve, medio e lungo termine. …”
5.4.2 SINGOLI ELEMENTI DEL PIANO CHE POSSONO PRODURRE UN IMPATTO SUI SITI
L’analisi del PGT ha evidenziato una serie di Azioni che potrebbero avere una
incidenza significativa sullo stato di conservazione dei Siti, di seguito vengono
individuate le singole Azioni.
114
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
AREE EDIFICABILI O CHE COMPORTANO CONSUMO DI SUOLO
Tali azioni, in parte già previste dal PRG vigente, se ricadono nei Siti Natura 2000
o nelle aree di vaste (vedi Figura 4.14 pagina 60), si ritiene che, come prevede la
normativa vigente, siano sottoposte allo Studio per la Valutazione di Incidenza e
che sia tale studio ad evidenziare se l’opera possa avere incidenza sulla
conservazione dei Siti stessi.
AMPLIARE E QUALIFICARE L’OFFERTA DI SPAZI A SERVIZIO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE E
LUDICHE LACUALI (P ARCO REMIERO DEL LAGO DI PUSIANO).
Tali azioni, incluse iniziative legate a manifestazioni sportive internazionali, se
ricadono nei Siti Natura 2000 o nelle aree di vaste (vedi Figura 4.14 pagina 60), si
ritiene che, come prevede la normativa vigente, siano sottoposte allo Studio per la
Valutazione di Incidenza e che sia tale studio ad evidenziare se l’azione possa
avere incidenza sulla conservazione dei Siti stessi.
AR 01 VIA DEL CONTE - AR 02 VIA DEL CONTE - AR 03 - VIA P APA GIOVANNI XXIII
L’area interessata dagli interventi ha una superficie complessiva di 15.111 m2.
I primi due AR sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento
produttivo esistente, mediante:
•
la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e
turistico ricettive (70%);
•
la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico.
Il terzo AR prevede la riqualificazione dell’insediamento produttivo esistente
tramite realizzazione di nuovi edifici destinati ad attività turistico - ricettive (70%) e
residenziali (30%), cessione delle aree individuate per servizi e realizzazione di
una fascia verde alberata nella parte inferiore dell’ambito a connessione con l’area
del Lago del Segrino.
Nel Piano di Gestione del Sito IT2020010 è presente un’azione specifica per l’area
di intervento:
•
Azione MR13: Studio di una possibile delocalizzazione delle attività artigianaliindustriali presenti in zona Mariaga e studio di fattibilità dei possibili interventi
115
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
compatibili a seguito di una dismissione delle strutture industriali esistenti. I
risultati attesi sono la compatibilizzazione ambientale, la proposta di soluzioni a
minor impatto ed eventuali misure di mitigazione/compensazione.
Figura 5.2 - Localizzazione geografica di AR 01 – 02 - 03 (linea tratteggiata viola).
6410
91E0
Figura 5.3 - Localizzazione geografica di AR 01 -02 -03 (stella arancione) e gli
habitat di interesse comunitario limitrofi.
116
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
L’area di intervento è collocata al confine con il Sito IT2020010. Per quanto
riguarda gli Habitat Natura 2000, gli interventi vanno a posizionarsi nelle vicinaze
degli habitat 91E0* e 6410.
Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di
Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere
incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La
procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del
Sito (PLIS Lago del Segrino).
AR 06 - CHALET DEL SEGRINO
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.388 m2. Gli interventi sono
destinati alla riqualificazione di un edificio ricettivo storico, mediante la
realizzazione di nuovi corpi di fabbrica destinati ad integrare le funzione turistico ricettive. L’ambito AR 06 allo stato non è servito né servibile dalla rete fognaria
comunale. Pertanto, si rende necessaria la connessione alla rete fognaria del
Comune di Canzo, considerata la localizzazione dell’insediamento a Nord del
Lago del Segrino.
L’AR 06 è collocato all’interno del Sito IT2020010. Per quanto riguarda gli Habitat
Natura 2000, l’intervento AR06 va a posizionarsi, seppur di poco, all’interno di una
parte dell’habitat 6510.
117
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 5.4 - Localizzazione geografica di AR 06 (linea tratteggiata viola).
6510
7210
Figura 5.5 - Localizzazione geografica di AR 06 (stella azzurra) e gli habitat di
interesse comunitario limitrofi.
Inoltre, come riporta il PdG del Sito, limitrofa area è presente una delle più grandi
colonie riproduttive di Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii), specie
presente nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43 CEE. Tra le azioni per la
118
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
conservazione della colonia sono riportate il monitoraggio periodico della stessa
da parte di personale esperto. Il restauro del vecchio “Chalet Segrino”, senza un
studio
che
possa
eventualmente
individuare
adeguate
misure
di
mitigazione/attenuazione, potrebbe avere ripercussioni negative, che andrebbero
contro l’articolo 12 della Direttiva Habitat stessa.
Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di
Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere
incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La
procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del
Sito (PLIS Lago del Segrino).
AT 02 - VIA LECCO
L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 1.494 m2. L’ambito
contempla la realizzazione di nuovi edifici residenziali, in applicazione di
operazioni di perequazione urbanistica connessa alla cessione di aree destinate a
servizi pubblici. In alternativa all’utilizzo della porzione di area boscata inserita in
ambito urbanizzato dal PTCP, da ricondurre ad ambito di rete ecologica, il piano
utilizza un’area adiacente. L’ambito non è servito da rete fognaria; pertanto è
posto a carico dell’intervento la realizzazione della collegamento alla rete
esistente.
Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di
Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere
incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La
procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del
Sito (Parco della Valle del Lambro).
119
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Figura 5.6 - Localizzazione geografica di AT 02 (linea tratteggiata viola).
5.5.
CONSIDERAZIONI SULLA VALUTAZIONE APPROPRIATA DEL PIANO
Dalle informazioni riportate non è possibile, attualmente, realizzare una
valutazione completa degli interventi previsti. Non a caso la norma e i vari decreti
attuativi stabiliscono che gli interventi individuati in fase di pianificazione siano
sottoposti a Valutazione di Incidenza in fase progettuale. Infatti in tale occasione si
effettuerà una opportuna Valutazione di Incidenza che dovrà tenere conto che il
presente Studio ha identificato tali Interventi con incidenza significativa. Pertanto
lo Studio dovrà immediatamente passare al livello di “Valutazione appropriata”.
Tale valutazione dovrà tenere in considerazione quanto indicato e/o prescritto dai
due Piani di Gestione del Siti. In particolare le Norme Tecniche di Attuazione.
Si ritiene, comunque opportuno, segnalare alcune problematiche che dovranno
essere tenute in considerazione durante le analisi, al fine di mitigarne i possibili
effetti diretti o indiretti sul Sito:
• fabbisogno in termini di risorse (estrazione di acqua, ecc.);
• emissioni (smaltimento in terra, acqua o aria);
120
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
• dimensioni degli scavi;
• esigenze di trasporto;
• durata della fase di edificazione, operatività e smantellamento, ecc.;
• aumento della pressione antropica nell’area;
• perturbazione di specie obiettivo di conservazione;
• disturbo durante la riproduzione/svernamento/migrazione di specie obiettivo di
conservazione;
• eventuale riduzione o perturbazione dell’area degli habitat;
• eventuale frammentazione degli habitat;
• rischi di compattazione del suolo;
• rischi d’incendio in fase di realizzazione e di utilizzo delle opere;
• rischi di inquinamento chimico e biologico;
• rischi di modificazione dell’idrologia superficiale.
Queste problematiche dovranno essere analizzate in relazione agli obiettivi di
conservazione presenti nei Siti sia come habitat di interesse comunitario sia come
specie, così come individuate nel paragrafo 5.3.
In questa prima fase di valutazione degli interventi è possibile proporre una serie
di mitigazioni da adottare in fase di progetto, di cantiere e di utilizzo. Tali misure
non possono essere considerate esaustive e soprattutto potranno essere
riconsiderate e modificate una volta elaborato il progetto e il relativo Studio:
• impiegare preferibilmente sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta
pressione;
• per le strade con traffico motorizzato, selezionare ogniqualvolta ciò sia
possibile i livelli minimi di luminanza ed illuminamento consentiti dalle
normative UNI 10439;
121
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
• evitare per i nuovi impianti l’adozione di sistemi di illuminazione a diffusione
libera o diffondenti o che emettano un flusso luminoso nell’emisfero superiore
eccedente il 3% del flusso totale emesso dalla sorgente;
• limitare l’uso di proiettori ai casi di reale necessità. In ogni caso mantenendo
l’orientamento del fascio verso il basso, non oltre i 60° dalla verticale;
• adottare sistemi automatici di controllo e riduzione del flusso luminoso, fino al
50% del totale, dopo le ore 22, e adottare lo spegnimento programmato totale
degli impianti ogniqualvolta ciò sia possibile, tenuto conto delle esigenze di
sicurezza;
• è opportuno valutare se porre delle limitazioni temporali ai periodi di
realizzazione delle opere di scavo e comunque evitare qualsiasi attività nelle
ore notturne;
• l’effetto rumore deve essere contenuto utilizzando macchinari che ottemperino
a quanto previsto dalla Direttiva CE n. 14/2000; si ritiene inoltre conveniente
ridurre l’uso di gruppi elettrogeni e privilegiare l’utilizzo di macchine gommate
limitandone la velocità all’interno del cantiere;
• interventi di demolizioni dovranno essere realizzati prestando particolare
attenzione alla riduzione/eliminazione di polveri e rumore;
• eventuali aree di deposito temporaneo è opportuno che siano mascherate da
barriere antivento appropriate e sia le aree sia i cumuli siano periodicamente
bagnati;
• gli stoccaggi di materiale e sostanze chimiche saranno da effettuarsi in area di
cantiere in condizione di sicurezza, il più lontano possibile dal reticolo
idrografico, su superficie opportunamente pianeggiata e temporaneamente
impermeabilizzata, onde evitare situazioni di dilavamento diretto verso i corsi
d’acqua;
• la tutela di acqua e suolo deve essere garantita anche predisponendo un Piano
di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali
sversamenti accidentali;
122
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA
• realizzazione idonee fasce arboree-arbustive, mediante l’utilizzo di specie
autoctone, allo scopo di predisporre un ecosistema filtro tra i nuovi
insediamenti e i Siti Natura 2000.
Nel caso in cui le mitigazioni non fossero sufficienti a eliminare i possibili effetti
sugli obiettivi di conservazione dei Siti si dovranno prevedere delle soluzioni
alternative e successivamente degli interventi di compensazione, al fine di
consentire comunque ai Siti di mantenere la sua funzione nel contesto della Rete
Natura 2000. Infatti, alla luce degli impatti negativi sul Sito, in termini di obiettivi di
conservazione, le misure di compensazione identificate dovranno essere in
relazione agli impatti negativi stessi.
Esse infatti, come previsto dalla
Commissione Europea:
• dovranno essere dirette, in proporzione, agli impatti negativi potenziali sugli
habitat e sulle specie evidenziati nella fase di “Valutazione appropriata”;
• dovranno essere situate nella medesima regione biogeografia e nel medesimo
Stato Membro, oltre che localizzate nelle immediate vicinanze dell’habitat dove
si sono prodotti gli effetti negativi dell’intervento.
• dovranno prevedere le funzioni ecosistemiche comparabili a quelle che hanno
portato alla designazione dei Siti, saranno quindi coerenti con gli obiettivi di
conservazione dei Siti;
• avranno obiettivi chiari in termini di attuazione e di gestione in modo che da
poter garantire il mantenimento o l’intensificazione della coerenza di Rete
Natura 2000.
5.6. CONCLUSIONI IN MERITO AL LIVELLO II “VALUTAZIONE
APPROPRIATA”
Nell’ambito del presente Capitolo è stata effettuata una analisi il più possibile
approfondita sulle diverse azioni previste dal Piano, ritenute con incidenza
significativa sui Siti nonché delle caratteristiche dei Siti.
In base al livello di dettaglio con cui, nel Piano, vengono descritte le sopraccitate
azioni, non risulta attualmente possibile definire se le stesse, poste le misure di
123
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
mitigazione individuate, mantengano una incidenza significativa negativa e,
pertanto (e a maggior ragione) determinare eventuali possibili “Soluzioni
alternative” e/o “Misure di compensazione”.
Conseguentemente non si è ritenuto di procedere ulteriormente nello Studio per la
Valutazione di Incidenza.
Pertanto le sopraccitate azioni dovranno essere sottoposte a uno Studio di
Valutazione di Incidenza, nel momento in cui, per le stesse, verranno prodotti i
progetti definitivi. Per gli interventi AR 01, AR 02, AR 03, AR 06 e AT 02 gli studi
dovranno procedere direttamente al livello II “Valutazione appropriata”.
La procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza degli enti gestori dei
Siti (PLIS Lago del Segrino e Parco della Valle del Lambro).
124
6. FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI
6.1.
FONTI DEI DATI
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Regione Lombardia.
6.2.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
6.2.1 RIFERIMENTI NORMATIVI COMUNITARI
Direttiva 2009/147/CEE del 30 novembre 2009. Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio
concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Comunicazione 2003/845 del 5 gennaio 2004. Relazione della Commissione sull’attuazione della
direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della
fauna selvatiche (1994-2000) SEC(2003) 1478.
Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001. concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e
programmi sull’ambiente.
Direttiva 97/62/CE del 27 ottobre 1997. Direttiva del Consiglio recante adeguamento al progresso
tecnico e scientifico della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat
naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Direttiva 97/49/CE del 29 luglio 1997. Direttiva della Commissione che modifica la direttiva 79/409/CEE
del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Direttiva 94/24/CE del 8 giugno 1994. Direttiva del Consiglio che modifica l'allegato II della direttiva
79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992. Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat
naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991. Direttiva del Consiglio relativa alla protezione delle acque
dell'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.
Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979. Direttiva del Consiglio concernente la conservazione degli
uccelli selvatici.
128
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI
6.2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI STATALI
Decreto Ministeriale 14 aprile 2011 Terzo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la
regione biogeografica alpina in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE.
Decreto Ministeriale 19 giugno 2009 Elenco delle Zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai
sensi della direttiva 79/409/CEE. (09A07896)
Decreto Ministeriale 22 gennaio 2009 Modifica del decreto 17 ottobre 2007, concernente i criteri minimi
uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC)
e Zone di Protezione Speciale (ZPS).
Decreto Ministeriale 30 marzo 2009 Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la
regione biogeografica alpina in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE.
D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4. Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale
Decreto Ministeriale n 184 del 17 Ottobre 2007. Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di
conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”
(GU n. 258 del 6-11-2007 ) .
Decreto Ministeriale 11 giugno 2007. Modificazioni agli allegati A, B, D ed E del Decreto del Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, in attuazione della direttiva
2006/105/CE del Consiglio del 20 novembre 2006, che adegua le direttive 73/239/CEE, 74/557/CEE e
2002/83/CE in materia di ambiente a motivo dell'adesione della Bulgaria e della Romania
Decreto Ministeriale 5 luglio 2007 Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi
della direttiva 79/409/CEE
Decreto Ministeriale 5 luglio 2007 Elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica
mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale.
Decreto Ministeriale 25 marzo 2005. Definizione dell’elenco dlle ZPS classificate in Italia. GU 156 del
7.07.05.
Decreto Ministeriale 25 marzo 2005 Elenco dei Siti di importanza comunitaria (SIC) per la regione
biogeografica continentale, ai sensi della direttiva 92/43/CEE
D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Codice dei beni culturali e del paesaggio. ai sensi dell'articolo 10 della
legge 6 luglio 2002, n. 137.
Decreto Ministeriale 25 marzo 2004 Elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione
biogeografica alpina in Italia, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE
D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120. Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Decreto Ministeriale 3 settembre 2002. Linee guida per la gestione dei siti della Rete Natura 2000.
D.P.R. 1 dicembre 2000, n.425. Regolamento recante norme di attuazione della direttiva 97/49/CE che
modifica l'allegato I della direttiva 79/409/CEE, concernente la protezione degli uccelli selvatici.
Decreto Ministeriale 3 aprile 2000. Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione
speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE.
DLgs 29 ottobre 1999, n. 490. Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e
ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre, n. 352.
Decreto Ministeriale 20 gennaio 1999. Modificazioni degli allegati A e B del decreto del Presidente della
Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, in attuazione della direttiva 97/62/CE del Consiglio, recante
adeguamento al progresso tecnico e scientifico della direttiva 92/43/CEE.
D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357. Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Legge 14 febbraio 1994, n. 124. Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla biodiversità, con
annessi, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992.
Legge 18 maggio 1989, n. 183. Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.
129
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO
Legge 8 agosto 1985, n. 431. Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985,
n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale.
(Legge Galasso).
Legge 1 giugno 1939, n. 1089. Tutela delle cose d'interesse artistico o storico.
6.2.3 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI
Legge regionale 5 febbraio 2010 n. 7 Interventi normativi per l’attuazione della programmazione
regionale e di modifica ed integrazione di disposizioni legislative – Collegato ordinamentale 2010.
Legge regionale 1 febbraio 2010 n. 3 Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 (Testo
unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale).
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 9 novembre 2009 n. 8/10483. Approvazione del
Piano della Provincia di Pavia per la Gestione dei Rifiuti (art. 20, comma 6, l.r. 26/03; art. 8, comma 1,
l.r. n. 12/07).
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia dell’8 aprile 2009 n. 8/9275. Determinazioni relative
alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione della Direttiva 92/43/CEE e
del d.P.R. 357/97 ed ai sensi degli articoli 3, 4, 5, 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 - Modificazioni alla
d.g.r. n. 7884/2008 - 530 Ambiente.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 26 novembre 2008 n. 8/8515. Modalità per
l'attuazione della Rete Ecologica Regionale in raccordo con la programmazione territoriale degli Enti
locali.
Comunicato Regionale Lombardia. 20 novembre 2008 n. 208. Elenco delle Aziende agricole soggette
all'applicazione della direttiva nitrati.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 30 luglio 2008 n. VIII/7884. Misure di
conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 – Integarzioni
all DGR 6648/2008.
Legge Regione Lombardia 30 luglio 2008 n. 24. Disciplina del regime di deroga previsto dall'articolo 9
della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, in attuazione della legge 3 ottobre 2002, n. 221 (Integrazioni alla legge 11 febbraio 1992, n.
157, in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'articolo 9
della direttiva 79/409/CEE).
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 30 luglio 2008 n. 8/7884. Misure di conservazione
per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del del D.M. 17 ottobre 2007, n. 184 – Integrazioni alla DGR
6648/2008.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 24 luglio 2008 n. 8/7736. Determinazione in ordine
agli elenchi di cui all’Art. 1, comma 3, della Legge Regione Lombardia 31 marzo 2008 n. 10
Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione
spontanea – prosecuzione del procedimento per decorrenza termini per l’espressione del parere da
parte della competente commissione consiliare, ai sensi dell’Art. 1, commi 25 e 26 della L.R. n. 3/01.
Legge Regonale Lombardia 18 giugno 2008 n.17. Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario
2008 ed al bilancio pluriennale 2008/2010 a legislazione vigente e programmatico- I provvedimento di
variazione con modifiche di leggi regionali.
Legge Regione Lombardia 31 marzo 2008 n. 10. Disposizioni per la tutela e la conservazione della
piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 20 febbraio 2008 n. 8/6648. Nuova classificazione
delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, in
attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del D.M. 17 ottobre 2007, n. 184 "Criteri minimi uniformi per la
definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di
Protezione Speciale (ZPS)".
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 16 gennaio 2008 n. 8/6447. Approvazione di
integrazioni ed aggiornamenti del Piano Territoriale Paesistico Regionale e trasmissione della proposta
di Piano Territoriale Regionale al Consiglio Regionale per l’adozione.
130
STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 27 dicembre 2007 n. 8/6415. Criteri regionali per
l’interconnessione della rete ecologica regionale con gli strumenti di programmazione territoriale degli
enti locali – prima parte.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 18 luglio 2007, n. VIII/5119.
Rete Natura 2000: determinazioni relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle aree individuate
con DGR 3624/2006 e 4197/2007 e individuazione dei relativi enti gestori.
Decreto Direttore Generale Qualità dell’Ambiente 3 aprile 2007, n. 3376. Approvazione degli elaborati
relativi alla Fase 1 del progetto «Rete Ecologica della Pianura Padana Lombarda»
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 28 febbraio 2007, n. VIII/4197. Individuazione di aree ai
fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir.
79/409/CEE integrazioni DGR 3624/2006.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 28 novembre 2006, n. VIII/3624. Individuazione di aree
ai fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir.
79/409/CEE.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 11 maggio 2006 n. 8/2486. Parziale rettifica alla D.G.R.
n. 8/1876 dell'8 febbraio 2006 Rete Natura 2000 in Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente
della proposta di aggiornamento della Banca Dati, istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro
di siti esistenti.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 5 aprile 2006 n. 8/230. Rete Natura 2000 in
Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente della proposta di aggiornamento della banca dati,
istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro di siti esistenti (D.G.R. n. 8/1876 del 2006):
integrazione e rettifica.
Delibera del Consiglio Provinciale 22 marzo 2006, n. 8463. Approvazione Piano Faunistico Venatorio
e di Miglioramento ambientale del territorio della provincia di Pavia 2006-2010.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 8 febbraio 2006, n. 8/1876. Rete Natura 2000 in
Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente della proposta di aggiornamento della banca dati,
istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro di siti esistenti.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 25 gennaio 2006, n. VIII/1791. Rete Europea Natura
2000: individuazione degli enti gestori di 40 Zone di Protezione Speciale e delle misure di
conservazione transitorie per le ZPS e definizione delle procedure per l’adozione e l’approvazione dei
piani di gestione dei siti.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 18 aprile 2005, n. VII/21233. Individuazione di nuove
aree ai fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della
dir. 79/409/CEE.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 15 ottobre 2004 n. VII/19018. Procedure per
l’applicazione della valutazione d’incidenza alle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della
direttiva 79/409/CEE, contestuale presa d’atto dell’avvenuta classificazione di 14 ZPS ed
individuazione dei relativi soggetti gestori.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 30 luglio 2004, n. VII/18453. Individuazione degli enti
gestori dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (pSIC) e dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC),
non ricadenti in aree naturali protette, e delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), designate dal
decreto del Ministero dell’Ambiente 2 aprile 2000.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 13 febbraio 2004, n. VII/16338. Individuazione di nuove
ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 15 dicembre 2003, n. VII/15648. Revoca delle
deliberazioni n 7/2572 dell’11 dicembre 2000 e n. 7/11707 del 23 dicembre 2002 e contestuale
individuazione di n. 17 ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE
concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 8 agosto 2003, n. VII/14106. Elenco dei proposti siti di
importanza comunitaria ai sensi della direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti
gestori e modalità procedurali per l’applicazione della valutazione di incidenza.
Legge Regione Lombardia 16 agosto 1993, n. 26. Norme per la fauna selvatica e per la tutela
dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria.
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