nuovi orizzonti culturali nella cooperazione Torino

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nuovi orizzonti culturali nella cooperazione Torino
le nostre afriche ◗
Burkina Faso
La comunicazione sociale in Africa:
nuovi orizzonti culturali nella cooperazione
Torino-Ouagadougou
✔ Lia Curcio
C
omunicare per informare, per
educare, per coinvolgere la popolazione, per realizzare una democrazia realmente partecipativa e stimolare
una cittadinanza attiva.
Le politiche culturali e di comunicazione
sociale sono strumento per lo sviluppo
sociale, per l’empowerment delle persone
in difficoltà.
Comunicare è anche cultura e cooperazione è prima di tutto dialogo tra culture.
Questa è l’idea che guida la cooperazione tra
le due Città di Torino e Ouagadougou, in
Burkina Faso. La promozione della cultura è in
effetti un comune denominatore tra la città
italiana, definibile come la capitale europea
del cinema, e quella che è senza dubbio la
capitale del cinema africano, Ouagadougou,
che fin dal 1967 ospita il FESPACO, il Festival
biennale del Cinema Africano.
Sulla base di queste premesse, e con l’accompagnamento della LVIA, le due città, legate dal
2003 da un accordo di cooperazione, camminano insieme verso nuovi orizzonti…
R.M.O. FM:
la Radio Municpale di Ouagadougou
Il 5 giugno scorso è stata inaugurata a
Ouagadougou la prima radio comunitaria del
Paese: la Radio Municipale R.M.O. FM.
Abbiamo intervistato Jean Paul Badoum,
direttore di R.M.O. FM.
Come è nata l’idea di una radio municipale?
M. Badoum: «Per rimediare al grave deficit
di comunicazione riscontrato tra istituzioni e
popolazione, il Consiglio Municipale nei mesi
scorsi aveva deliberato la creazione di un
nuovo strumento di comunicazione, da affiancare al sito internet e al mensile d’informazione
comunale: una Radio Comunitaria, una voce
capace di parlare a tutti i cittadini di
Ouagadougou. La scelta non è stata
casuale: in una città di un milione e mezzo di
abitanti, con un tasso di analfabetismo vicino
al 40% e con un reddito medio che nella
maggior parte delle famiglie non permette
l’acquisto di un televisore, la comunicazione
radiofonica è apparsa come il metodo più efficace per raggiungere l’intera cittadinanza».
La Radio è stata realizzata grazie al contributo
dell’Associazione Internazionale dei Sindaci
Francofoni (AIMF), che ha fornito la strumentazione necessaria, e della Municipalità di
Ouagadougou, che si è occupata della costruzione dei locali. La Città di Torino, con il Segretariato Sociale RAI, sta contribuendo con la
fornitura di ulteriore strumentazione.
Il Centro Multimediale di Formazione
e Informazione Polivalente per i
Giovani
Cosa e come comunica R.M.O. FM?
M. Badoum: «La mission della Radio può
riassumersi in tre parole chiave: Informare;
Sensibilizzare; Educare. Da un lato, quindi,
c’è una comunicazione istituzionale, volta
ad informare la cittadinanza sulle attività del
Comune, dall’altro c’è una comunicazione
sociale, volta ad educare e sensibilizzare la
popolazione ai temi dell’educazione, dell’ambiente, dell’infanzia e della situazione della
donna. Data anche questa valenza sociale, è
ancora più importante riuscire a comunicare
con tutti: ecco perché i programmi sono
trasmessi, oltre che in francese, in 3 lingue
locali: moré, diula e fulfuldé.
Per quanto riguarda il “come” comunichiamo, sottolineo che R.M.O è una radio
comunitaria, diretta da un gruppo di
gestione con ampia rappresentazione
della società civile. Il nostro intento è
riuscire ad essere espressione delle varie
realtà cittadine e trattare problematiche
trasversali che rispecchino le esigenze dell’intera popolazione. La scaletta dei programmi
è infatti concordata tra i rappresentanti di 4
gruppi: gli uomini, le donne, le amministrazioni di quartiere e il mondo dell’associazionismo locale».
In questo contesto, nell’ambito dei rapporti
di cooperazione che legano la Città di
Ouagadougou alla Città di Torino, il Segretariato Sociale RAI si è impegnato a mettere a
disposizione 3 esperti che nel gennaio 2008
terranno a Ouagadougou un corso di formazione per i giornalisti e i tecnici della Radio.
Successivamente, 1 tecnico e 1 giornalista
proseguiranno la formazione con uno stage
presso gli studi RAI di Torino.
Rappresentanti dei Comuni di Torino e Ouagadougou,
di Rai Sociale e della LVIA al Fespaco 2007
Nell’imminente futuro della cooperazione
Torino-Ouagadougou c’è anche la realizzazione di un Centro giovani, con sala cinema,
sala teatro e uno spazio polivalente per attività culturali e ricreative. Uno spazio partecipativo, di formazione e incontro delle forze
sociali, soprattutto dei giovani e delle donne
del quartiere. E anche uno spazio per lo
scambio Nord-Sud, tra le due città.
Il Cinema
Il cinema è uno strumento significativo e valorizzante per l’espressione e la ricostruzione
storica di un paese. In questo ambito, Torino
e Ouagadougou rappresentano due eccellenze: Torino, con il Torino Filmfestival e il
Museo Nazionale del Cinema, Ouagadougou
con il Festival del Cinema Africano.
Seguendo questa inclinazione comune, le
due città, nell’ambito dell’Accordo di cooperazione, hanno puntato sulla valorizzazione
della cultura cinematografica fin dall’inizio. Dal
2003, nell’ambito del FESPACO è istituito il
premio, finanziato dalla municipalità torinese,
Torino città del cinema, finalizzato alla realizzazione in digitale del film vincitore.
E l’edizione FESPACO 2009, oltre a vedere
riconfermato questo impegno della città torinese, prospetta molte novità: una sessione
italiana di 3 giorni intitolata “Un certain
regard sur le cinéma italien” e l’istiuzione
del Premio Segrateriato Sociale RAI, consistente in uno stage di aggiornamento professionale e di specializzazione a Torino.
Michele Dell’Utri, Assessore alle Relazioni
Internazionali della Città di Torino dichiara:
«Il comune di Torino è in relazione ormai da
molti anni con la Città di Ougadougou, e
grazie anche alla LVIA, le attività sono sempre
state di ampio respiro. Il lavoro svolto, la vivacità culturale che caratterizza Ouaga e l’interesse del Segretariato Sociale RAI hanno reso
semplice e gratificante immaginare un progetto ambizioso come quello descritto. L’impegno comune deve essere di rendere le
politiche sociali e di comunicazione culturale
un vero strumento di sviluppo locale empowerment delle fasce deboli». ◗
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