La vicenda Vodafone-Verizon: occasione per riflettere su
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La vicenda Vodafone-Verizon: occasione per riflettere su
La vicenda Vodafone-Verizon: occasione per riflettere su globalizzazione e convergenza. La vicenda Vodafone-Verizon e le successive prese di posizione su questo storico, per le dimensioni economiche coinvolte, accordo, stimola alcune riflessioni teoriche sul tema delle Tlc e della convergenza. I giganti mondiali nel 2012 Rank 2012 (2011) 1 (3) 2 (1) 3 (2) 4 (6) 5 (4) 6 (5) 7 (7) 8 (8) 9 (9) 10 (10) 12 (12) Top multinazionali per totale attivo Gazprom (RU) Toyota (JP) Royal Dutch Shell (UK) PetroChina (CN) ExxonMobil (US) Volkwagen (DE) Petrobras (BR) BP (UK) Chevron (US) Total (FR) ENI (IT) $mld 299 283 270 259 253 251 221 200 173 159 135 Fonte: dati Mediobanca Il primo tema è la grandezza, l’ampiezza della dimensione economica che una gande impresa debba avere come premessa indispensabile per sopravvivere in un mercato globale e sempre più competitivo. Nel settore delle telecomunicazioni gli esperti ipotizzano che potrà resistere entro pochi anni solo 3-4 grandi conglomerati multinazionali. Le più grandi multinazionali sono in prevalenza società nel settore energetico, dieci su dodici. E’ indicativo che nel 1989 fossero solo quattro. Le più grandi società di telecomunicazioni hanno una dimensione pari a circa un terzo delle analoghe società energetiche. “Chi fa muovere le persone” è evidentemente più grande di “chi mette in contatto le persone”. Nel prossimo futuro il divario non dovrebbe diminuire, anzi forse ampliarsi poiché non ci sono all’orizzonte avvisaglie di nuove e innovative tecnologie che possano dare nuovo slancio alle Tlc (come accadde con la telefonia cellulare). I giganti Tlc mondiali nel 2012 Rank 2012 (2011) 1 (1) 2 (2) 3 (5) 4 (3) 5 (4) 6 (6) 7 (7) 8 (9) 9 (10) 10 (8) 11 (11) 12 (12) Top tlc per totale attivo $mld NTT (JP) China Mobile (CN) Vodafone (UK) AT&T (US) Verizon Communications (US) Telefonica (ES) Deutsche Telekom (DE) China Unicom (CN) China Telecom (CN) France Telecom America Movil (US) Telecom Italia (IT) 173 123 111 109 89 80 66 62 62 52 50 37 Fonte: dati Mediobanca Nel prossimo futuro è probabile che si assisterà a nuovi accordi, a scalate fra i grandi gruppi. Molti gruppi saranno cacciatori e alcune prede, magari alcuni soggetti avranno la stessa figura, società che pensano di scalare altre e, magari senza saperlo, sono soggetti a essere loro stesse scalate. Vodafone, At&T, Verizon, Telefonica, America Movil, Telecom Italia (che sembra la “preda” ambita da molti) sono i soggetti che gli esperti indicano come quelli che saranno protagonisti di nuove scalate e acquisizione. Il risultato sarà che la prossima classifica dei top Tlc tenderà a scremarsi. Sicuramente è positivo che il mercato si muova e che la tendenza alla globalizzazione non conosca freni. Suggeriamo soltanto che questa idea del “gigantismo” non sia fine a se stessa giacché potrebbe ritorcersi contro a chi la opera. Ci sono mille variabili, compreso il vento, che vieta a un albero di arrivare al cielo, ma non c’è nulla in teoria che impedisca a una conglomerata di crescere all’infinito. Invece non è del tutto vero. Non ci sarà il vento in questo caso, ma c’è la propria base, c’è il proprio core business originario che potrebbe non “sorreggere” più la crescita. Chi è bravo a fare certe cose, chi è capace in certe terre, non è detto che lo sia sempre, a fare altre cose e in altri paesi. L’altro tema è quella convergenza, che alcuni ipotizzano possa riprendere slancio a seguito di anni di torpore (dopo che nel periodo della new economy si pensava fosse il nuovo Eldorado per tutti). La convergenza è un processo che porta a una quadruplice offerta: è l’insieme della telefonia fissa e mobile, dell’accesso a internet, della televisione multicanale. Finora i risultati si sono limitati al rapporto di due o tre settori: fisso e mobile, fisso e internet, fissomobile e Tv. Un dato certo è che finora chi ha maggiormente guadagnato sono le società d’internet e i produttori di contenuti, mentre le Tlc hanno preso solo le “briciole”. Esaurito il business del mobile, o meglio raggiunto la maturazione, mentre il fisso è in declino, è comprensibile che le Tlc cerchino nuovi sbocchi. Esse hanno un immenso asset da giocare, la rete fissa, spesso ancora in mano ai vecchi monopolisti, ma che ha bisogno d’investimenti consistenti. Altre strade per l’espansione sono rischiose. I grandi business nascono nelle zone di confine dei vari settori, ma è impensabile ipotizzare, solo per fare un esempio, che un’AT&T, che fra l’altro ha un laboratorio ricerche di primissimo piano, potesse aver creato una Google o un Facebook. Il mondo d’internet ha necessità di competenze, “follie creative” che più facilmente albergano, come la storia ci insegna, negli scantinati, nei garage, piuttosto che negli ovattati centri di ricerca. Altro settore di possibile conquista è quello dei media. Le Tlc sono nettamente più grandi delle imprese Tv. Finora chi ha provato a fare anche televisione, vedi Telecom con La7, ha ottenuto risultati scarsi. Il settore della televisione, che fra l’altro sta subendo forti contraccolpi negativi dalla crisi della pubblicità, può essere profittevole solo per chi ha grandi dimensioni oppure di nicchia. Diverso è il discorso dei vettori di contenuti audiovisivi, e su questo settore c’è l’esempio di Youtube, un semi-monopolio difficile da scalfire. Per terminare, si ritiene che sia più opportuno fare cose di cui si è capaci, cercare di (come dicevano i latini) di “dominare i propri grandi campi”, e coltivare, con accordi e alleanze, i “piccoli campi di confine”. Fatturato, margine operativo netto e risultato delle principali società Anno 2011 cifre in milioni € 29.282 6.693 4.208 2.895 551 225 Telecom Mediaset 90 4 Rai (gruppo) 2.075 81 1.510 890 110 59 84 49 Rcs -‐322 A. Mondadori Ed. Espresso -‐4.726 FaEurato Margine operaFvo neEo Risultato Fonte: elaborazione su dati Mediobanca. Margine operativo netto e debiti finanziari sul fatturato delle principali società Telecom Mediaset Rai (gruppo) RCS A. Mondadori Ed. Espresso 135% 23% 47% 13% 3% An 10% no 20 11 49% 4% 6% 12% 29% 34% DebF finanziari/FaEurato Fonte: elaborazione su dati Mediobanca. Margine operaFvo neEo/FaEurato