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© 2013 Disney
PINOCCHIO
Tutte le luci sono spente, nelle case del villaggio. Tutte tranne una: quella della casa di Geppetto,
il falegname. È qui che il Grillo Parlante decide di entrare per riposarsi un po’. Oh, guarda, su
uno scaffale è seduto un burattino di legno... Ed ecco Geppetto: vuole dare gli ultimi tocchi al suo
burattino. Gli ha disegnato un bel sorriso sul volto e gli ha trovato anche un nome: Pinocchio.
Poi il falegname, prima di addormentarsi, esprime un desiderio... che il suo burattino diventi vero.
Quella notte nella casa appare la Fata Turchina. “Buon Geppetto,” sorride la misteriosa creatura.
“Tu hai dato tanta gioia agli altri che meriti che il tuo desiderio si avveri.” E al tocco della sua
bacchetta magica, il burattino prende vita. Subito la fata gli fa una raccomandazione e una
promessa: “Dimostrati buono e generoso e un giorno diventerai un bambino vero!” Per riuscirci
Pinocchio dovrà dare retta alla sua coscienza, la vocina che ti dice che cosa è bene e che cosa è male.
E chi sarà la coscienza di Pinocchio? Il Grillo Parlante, che è molto fiero di essere stato scelto
dalla fata per quel compito così delicato. La Fata Turchina poi sparisce, ma lascia nella casa
una grande allegria: felice di potersi muovere e parlare, Pinocchio salta e balla, tanto che
Geppetto si sveglia. “È vivo!” esclama, pieno di gioia, abbracciando il burattino. E già il
mattino dopo per Pinocchio comincia una una nuova vita: andrà a scuola.
Peccato che sulla strada incontri due furbacchioni, il Gatto e la Volpe. Questi furfanti hanno
già in mente un piano per guadagnare soldi grazie a quello straordinario burattino parlante. Lo
venderanno a Mangiafuoco, il burattinaio! Per questo fanno di tutto per convincere Pinocchio
che la scuola non serve... perché studiare, quando può diventare un grande attore, quella sera
stessa? E prima che il Grillo Parlante possa consigliare al burattino di non dar retta a quegli
impostori, i due lo trascinano via, verso il carrozzone di Mangiafuoco.
Entusiasta di quel burattino che si muove senza fili, Mangiafuoco lo mette subito al lavoro.
Ed è un successo: il pubblico durante il suo spettacolo lancia addirittura delle monete sul
palco! Ma l’inganno del Gatto e della Volpe si svela ben presto: quando Pinocchio gli chiede
di tornare a casa, Mangiafuoco gli ride in faccia: “Tu mi appartieni!” ruggisce. E lo porta via,
chiuso in una gabbia, a bordo del suo carrozzone. Intanto il Grillo è riuscito a raggiungere
Pinocchio, ma da solo non riesce a liberarlo. Solo la Fata Turchina potrebbe aiutarli... e infatti
eccola apparire in una gran luce. “Perché noi sei andato a scuola?” domanda al burattino. E
Pinocchio risponde, ma dicendo un sacco di bugie. Il suo naso allora si allunga, si allunga...
La Fata però è tanto buona e non appena Pinocchio le chiede perdono, il suo naso torna come
prima. È di nuovo libero!
Ma per poco. Purtroppo il Gatto e la Volpe, in una locanda non lontana si stanno mettendo
d’accordo con il Postiglione, un vero tipaccio, per aiutarlo a portare dei ragazzi nel Paese dei
Balocchi. E chi incontrano non appena usciti dalla locanda?
© 2013 Disney
PINOCCHIO
Il povero Pinocchio. Il burattino, che ancora non ha capito quanto siano pericolosi quei due,
racconta loro la sua brutta avventura con Mangiafuoco. “Oh, dopo tutto ciò devi avere i nervi
scossi,” gli dice la Volpe, fingendo di preoccuparsi per lui. “Ragazzo mio, tu sei esaurito.
E non c’è che una cura: il riposo nel Paese dei Balocchi.”
Pinocchio ancora una volta si fa convincere e con altri ragazzi sale sulla carrozza del
Postiglione, trainata da tanti asinelli, che li conduce nel magico Paese. Qui non c’è scuola, si fa
festa tutto il giorno e tutto - dolci, giochi, giostre... - è gratis!
Pinocchio passa una giornata in allegria. Ma verso sera il Postiglione chiude le porte del Paese
dei Balocchi, imprigionando i ragazzi. Li aspetta una terribile sorpresa: quel posto è una
trappola e di notte chi ci resta chiuso viene trasformato in asinello! È così che il Postiglione
si guadagna da vivere: vendendo ciuchini! Per fortuna il Grillo Parlante raggiunge Pinocchio
prima che la trasformazione sia completa: al burattino sono già spuntate le orecchie e la coda
d’asino, quando i due si buttano in mare, fuggendo da quel luogo stregato.
È ora di tornare a casa. Ma Geppetto non c’è: un messaggio avvisa Pinocchio e il Grillo che dopo
aver tanto cercato il burattino è stato inghiottito da una balena. Pinocchio, che in fondo al suo cuore
è davvero generoso, non ci pensa un attimo e si tuffa in mare per andarlo a cercare. Ecco la balena!
Sta inseguendo un branco di tonni, e aprendo la bocca per inghiottirli si mangia anche il burattino.
Pinocchio si ritrova sano e salvo nella pancia della balena e può finalmente riabbracciare
Geppetto, che vive a bordo di un relitto inghiottito tempo prima dall’enorme animale. Ma
come faranno a uscire? Idea! “La farò starnutire!” esclama il burattino. E dopo aver fatto un
mucchio di legna, accende un fuoco. È una trovata davvero geniale, perché il fumo solletica la
gola della balena e la fa starnutire, lanciando in mare i prigionieri!
Purtroppo però, una volta a riva Geppetto si accorge che Pinocchio galleggia immobile, con gli
occhi chiusi. Pieno di tristezza, lo raccoglie e lo riporta a casa, distendendolo sul letto. Come
piange, il povero Geppetto: ha appena ritrovato il suo amato burattino e già lo ha perduto...
Ma tra le lacrime non vede una luce azzurra posarsi su Pinocchio. È la magia della Fata, che
risveglia il burattino... e lo fa diventare un bambino vero! È il premio per essere stato buono
e coraggioso. E adesso si può davvero festeggiare, ballando e cantando di felicità!
FINE

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