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Stefano Massaron
11/09/2016
Angelique Kerber, tedesca, 28 anni, ieri sera ha vinto gli US Open 2016, battendo in una bella
finale la ventiquattrenne ceca Karolina Pliśkova, e da domani sarà la nuova Numero Uno del
ranking WTA. Straordinaria l’evoluzione mostrata da Kerber nel 2016, anno che l’ha portata — un
po’ a sorpresa — a coronare una carriera che, fino a quel momento, l’aveva vista sì protagonista, ma
mai a questi livelli.
LA FINALE
Che Kerber avrebbe superato in classifica
Serena Williams lo si sapeva già da giovedì, ovvero da quando Pliśkova si è aggudicata la
semifinale dello slam americano battendo proprio la stra-favorita per 6-2 7-6, ma il risultato della
tedesca non avrebbe avuto lo stesso peso se non l’avesse confermato anche ieri con la vittoria del
torneo di New York.
La finale, come dicevamo, è stata bella e appassionante — non sempre càpita, nelle finali così
importanti — ed è terminata 6-3, 4-6, 6-4 in due ore e sette minuti in cui, dopo un inizio
favorevole alla giocatrice tedesca, abbiamo assistito a un secondo set in cui Pliśkova ha fatto la
partita, continuando anche per buona parte del terzo. Portatasi sul 3-1 nel set decisivo, però, la
tennista ceca — 23 anni per lei, è bene ricordarlo — si è un po’ smarrita e alla fine ha ceduto alla
maggiore solidità di Kerber.
Fondamentali, in tal senso, sono state le percentuali nelle realizzazioni dei servizi: Pliśkova ha
terminato con uno sconfortante 39% di punti realizzati con la propria seconda di servizio —
tradotto: se non entrava la prima, Kerber aveva modo di prolungare lo scambio e portare il gioco sul
suo terreno preferito, ovvero la battaglia difensiva a oltranza.
Poco male per la tennista ceca (che da domani occuperà il #6 del ranking WTA): con questa finale
— e soprattutto con questo torneo — ha dimostrato che, a scanso di disastri psicologici che invece
hanno caratterizzato gli ultimi anni della sua connazionale Petra Kvitova, sarà un’inquilina stabile
ai piani alti delle classifiche mondiali per molti anni a venire. Sarà sufficiente lavorare molto sulla
tenuta fisica e sugli spostamenti laterali — Pliśkova ha un fisico longilineo ma imponente, con i
suoi 186 cm per 72 kg — perché i colpi ci sono, il tennis c’è e, soprattutto, c’è un atteggiamento
vincente che poche sue rivali possiedono.
ANGELIQUE KERBER: UN ANNO STRAORDINARIO
Nessuno, sinceramente, poteva aspettarsi un 2016 di tale livello da parte della ventottenne tedesca,
rimasta costantemente a ottimi livelli (presenza stabile da più di un lustro nella Top20), ma senza
mai un acuto degno di nota.
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Kerber durante la finale Olimpica
Acuto che è arrivato, un po’ a sorpresa, con la vittoria agli Australian Open superando in finale
proprio Serena Williams. Dopo la brutta parentesi del Roland Garros (eliminata al primo turno
da Kiki Bertens), Kerber è arrivata in finale a Wimbledon (sconfitta da Serena Williams), in
finale alle Olimpiadi di Rio (sconfitta clamorosamente e contro ogni pronostico dalla portoricana
Monica Puig) e ancora in finale agli US Open dove — come abbiamo appena raccontato — ha
vinto il secondo Major della sua carriera… e il secondo del 2016.
Quelli di Kerber possono anche sembrare semplici numeri, ma basta dare un’occhiata agli albi d’oro
— o ripescare i dati nei meandri della memoria — per capire la portata della sua impresa. Prima
di lei, infatti, soltanto Yvonne Goolagong nel 1971, Steffi Graf nel 1987 e Martina Hingis nel
1990 erano riuscite a disputare tre finali slam in un anno dopo aver vinto il loro primo titolo major.
Tre finali slam e una finale olimpica nello stesso anno sono un risultato impressionante,
che giustifica ampiamente e legittima al di là di ogni possibile dubbio il raggiungimento del primo
posto nel ranking.
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IL FUTURO DI KERBER E DEL TENNIS FEMMINILE
Se manterrà il suo gioco a questi livelli di solidità, Angelique Kerber is here to stay. Con una
Serena Williams in (naturale) calo, Victoria Azarenka in dolce attesa (quindi di fatto “in
maternità”) e le rivali più giovani — penso a Garbine Muguruza su tutte, ma anche a Simona
Halep e alla stessa Karolina Pliśkova — che non sembrano ancora pronte a fare il balzo definitivo,
Angelique è destinata a mantenere la sua posizione per un bel po’ di tempo.
Una posizione stra-meritata, grazie all’evoluzione straordinaria che ha saputo imprimere al
suo gioco, e legittimata dalla bella vittoria di ieri sera.
Dopo anni e anni di dominio Williams, Angelique Kerber rappresenta una ventata d’aria fresca
che non potrà che fare bene a tutto il movimento del tennis femminile.
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