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Oggetto: servizio “Accoglienza S.p.A.” di Gaetano Pecoraro andato in onda il 09 marzo 2015 nella
trasmissione “Piazza Pulita”
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Il Consorzio Connecting People, con sede legale in Trapani, via Conte Agostino Pepoli n. 68,
P.IVA 02194760811, nella persona del legale rappresentante pro tempore, in relazione al servizio
“Accoglienza S.p.A.” di Gaetano Pecoraro andato in onda il 09 marzo 2015 nella trasmissione “Piazza
Pulita”, rappresenta quanto segue.
Nel tentativo di chiarire le numerose inesattezze del servizio, riportiamo di seguito alcune
indispensabili precisazioni:
1. Il Consorzio Connecting People è una Società Cooperativa Sociale ONLUS, e non già come da Voi impropriamente definita- una “holding” dell’accoglienza.
2. L’assoluta legittimità delle assegnazioni delle ultime due gare d’appalto relative al
centro di Gorizia, cui Voi fate riferimento, è stata inequivocabile sancita, a seguito di
compiuti accertamenti del Giudice amministrativo, anche con sentenza definitiva
emessa dal Consiglio di Stato.
3. L’importo del contratto da Voi riportato, pari a 16 milioni di euro, rappresentava solo la
cifra, astrattamente riconoscibile, in ipotesi di capienza massima dei due centri pari a
386 posti (248 posti il C.I.E. e 138 posti il C.A.R.A.) per l’intero periodo contrattuale.
Non si tratta, quindi, della somma che è stata, né che sarà, effettivamente pagata dalla
Prefettura, come invece pare far intendere il Vostro servizio. Sul punto è opportuno un
ulteriore chiarimento: il contratto di appalto (di cui siete già in possesso) prevede, sia
nelle premesse che all’articolo 9, l’esecuzione (con procedura di gara separata) di lavori
impiantistici ed edili di ripristino e completamento e messa in sicurezza del C.I.E. che
dovevano concludersi entro il 26 agosto 2013. Ciò importava la riduzione, fino a quella
data, della capienza del C.I.E. ad appena 70 posti (sul totale previsto di 248), con
consequenziale sensibile diminuzione dei corrispettivi da erogare al Consorzio
(l’Amministrazione, difatti, commisura i compensi in funzione del numero degli ospiti
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concretamente presenti, moltiplicato per ogni giorno di effettiva permanenza). Nel
contratto si stabilisce, altresì, che “le parti procederanno, in ossequio alle direttive già
fornite dal Ministero dell’Interno, a stipulare e a sottoporre ai normali controlli
amministrativo contabili previsti dalla normativa vigente apposito e conferente atto
aggiuntivo nel caso in cui, a causa del perdurare dei lavori di messa in sicurezza del
C.I.E., non venga ripristinata la capienza teorica del medesimo entro il mese di agosto
2013 (da 70 a 248 posti)”. Si tratta, quindi, di una “clausola di salvaguardia” per il fatto
che la gara e la conseguente offerta tecnica-economica era stata parametrata sulla base
di 386 posti, che solo temporaneamente sarebbero stati ridimensionati. Alla data del 26
agosto 2013, tuttavia, non solo i lavori non sono stati completati, ma nel novembre 2013
il Centro di espulsione è stato addirittura chiuso sine die. Malgrado tali sensibilissime
variazioni, però, non è seguita alcuna una rimodulazione del prezzo convenuto (così
come sarebbe previsto dal Contratto), con la conseguenza che il Consorzio ha
comunque dovuto sostenere i costi non assorbibili dovuti alla parametrazione
dell’offerta tecnico-economica su tutte e due le strutture e non solo sul C.A.R.A.,
circostanza che ha comportato una gravissima acclarata perdita per il Consorzio, che ha
superato, all’aprile del 2014, il milione di euro.
A ciò si aggiunga che nell’agosto 2013 il Centro di Gorizia ha assunto anche la
denominazione di Centro di Accoglienza (CdA) per relativi 50 posti e la capienza del
C.A.R.A. è stata aumentata da 138 a 152. Per ultimo, come visibile dal Vostro servizio,
da dicembre del 2014 è stata riaperta un’ala del C.I.E. per l’accoglienza di altri 50
richiedenti protezioni internazionale. Ma anche tali nuove situazioni non sono state
contrattualmente normate.
Com’è d’immediata comprensione, per le ragioni sopra esposte a fronte dei 202 posti
disponibili (252 dal dicembre 2014), posti sempre occupati alla massima capienza, dal
novembre 2013 al dicembre 2014 la Prefettura ha provveduto a pagare al Consorzio
Connecting People solo 138 posti. Viceversa il Consorzio Connecting People, per
l’esecuzione del servizio, ha dovuto sostenere i costi per garantire l’accoglienza di tutti i
202 migranti, in termini di personale, pasti, erogazione del pocket money e altri costi. È
di tutta evidenza che tale perdurante circostanza ha generato, nel tempo, una sofferenza
cronica nella copertura di tutti i costi sostenuti nei mesi di competenza, con un grave
scompenso con i pagamenti ricevuti superiore al 30% e dal dicembre 2014 addirittura
superiori al 50%.
Risulta, quindi, evidente, che l’importo ad oggi incassato dal Consorzio non solo è di
gran lunga inferiore alla cifra di 16 milioni di euro, ma è persino insufficiente a coprire i
costi di gestione.
Per tali ragioni, vista la mancata rimodulazione a cui si è lavorato per mesi ma che non
si è riusciti a definire, è in essere la procedura di risoluzione consensuale del Contratto.
Per ultimo si evidenzia che tali superiori circostanze sono da ritenersi la maggiore causa
dello stato di crisi finanziario del Consorzio, che in data 08 febbraio 2014, ha presentato
una domanda di concordato preventivo.
4. In relazione al pocket money, che gli ospiti intervistati dichiarano di non ricevere, giova
chiarire che, secondo capitolato, lo stesso non può essere erogato in denaro ma
esclusivamente in beni di consumo (come in qualsiasi altro Centro governativo). Per
tale ragione, si provvede a consegnare a tutti gli ospiti pacchetti di sigarette e schede
telefoniche per un ammontare pari a 7 euro ogni due giorni (come da convenzione)
Proprio i soggetti intervistati rappresentano di ricevere le schede telefoniche e le
sigarette più volte riprese.
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Sui due pulmini, non possiamo non evidenziare che si tratta di 3 mezzi (e non due), di
cui uno previsto dal Capitolato e due dalla proposta migliorativa. Il loro scopo è quello
di accompagnare gli ospiti per esigenze di natura burocratico-amministrativa oppure
medica come ad esempio, accompagnamenti presso la commissione territoriale, per
visite mediche specialistiche, anche fuori Provincia, accompagnamenti nel disbrigo
pratiche quali (codice fiscale, tessera sanitaria, etc.), accompagnamenti per
fotosegnalamenti, e non, ovviamente, quello di trasporto pubblico alternativo. Tale
funzione risulta essere anche chiaramente desumibile in quanto ci si chiede come si
possa fornire un servizio di traporto pubblico a oltre 200 persone con tre pulmini da
nove posti.
Il Vostro giornalista, peraltro, non ha potuto non vedere i pulmini all’ingresso del
Centro, anzi, durante il servizio, uno di essi è chiaramente individuabile tra le immagini
di sfondo.
5. Su alcune dichiarazioni degli ospiti quali il fatto che sarebbe a loro vietato parlare con i
giornalisti per la paura di possibili ritorsioni, non possiamo che invitarvi a una semplice
ricerca, anche in internet, per visionare tutte le innumerevoli iniziative che questo
Consorzio ha svolto a favore dell’incontro con gli ospiti, sia con i media, che con la
comunità locale. A tal proposito segnaliamo che presso il CARA di Gradisca d’Isonzo,
nel luglio 2014, si è svolto, tra l’altro, il primo concerto aperto ai giornalisti e al
pubblico all’interno della struttura.
Quanto al valore delle schede, non comprendiamo come una scheda acquistata presso
una ricevitoria possa avere un valore differente da quello riportato.
6. Sull’intervista ai nostri dipendenti, restiamo sgomenti non solo dalle gravissime
dichiarazioni riportate, ma anche dal mancato necessario riscontro che proprio durante
la Vostra visita doveva essere svolto.
Innanzitutto il ritardo nei pagamenti degli stipendi deriva unicamente dalla nuova
convenzione (e non si protrae certo dal 2012) di cui si è detto. Ad oggi risultano essere
state già pagate le retribuzioni di ottobre 2014. Il Consorzio, invero, ha sempre
tempestivamente provveduto al pagamento delle spettanze dei dipendenti e dei fornitori
non appena ricevute le risorse da parte della Prefettura.
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In ordine alla presunta mancanza della carta igienica, della merce in magazzino, è
sufficiente rilevare come un mero accertamento, durante la Vostra visita, avrebbe
dimostrato la inverosimiglianza dell’assunto. Quanto alla congetturata carenza di
medicinali, addirittura necessari per curare dei casi di sospetta scabbia, è sufficiente
illustrare il protocollo medico in atto al C.A.R.A.: nel caso in cui il medico del Centro
riscontri un sospetto caso di scabbia, avverte il reparto di dermatologia dell’Ospedale di
Gorizia dove l’ospite viene accompagnato (con uno dei pulmini in dotazione,
parcheggiati davanti all’ingresso del centro durante la vostra visita). Il dermatologo
dell’ambulatorio ospedaliero, qualora riscontri la scabbia, prescrive la pomata che viene
fornita direttamente dal reparto. È, quindi, impossibile che agli ospiti non venga
somministrata la cura per una mancanza di fondi del Consorzio (che tra l’altro è di
importo irrisorio), perché è lo stesso sanitario del nosocomio che provvede a fornire il
farmaco.
E, ancora, sullo stato dei servizi igienici, per cui ve ne sarebbero soltanto 4 per oltre 200
ospiti, si evidenzia che i bagni all'interno del CARA/CDA sono n. 28 bagni comuni di
cui n.8 non funzionanti (in quanto otturati da svariati oggetti gettati dagli ospiti seppur
più volte si è sollecitata una maggiore sensibilizzazione in tal senso) e n. 1 privo di
porta quindi, in totale, n.19 funzionanti. Vi sono poi n. 4 stanze, dove all'interno ci sono
altri bagni per un totale di n. 6, di cui n.1 non funzionante.
Infine sulle lavatrici, di proprietà della Prefettura, si evidenzia che in totale sono n.3 di
cui n. 2 funzionanti.
7. Sul fatto che lo vostra visita era stata “annunciata” e che non ci fosse un dirigente ad
accogliervi, è necessario precisare che la Prefettura di Gorizia ci ha informato della
Vostra visita il 5 marzo u.s., quando il Direttore del centro era già assente per ferie
programmate. Il suo ruolo veniva formalmente rivestito, anche con debita
comunicazione alla S.A., da una sostituta, come da prassi. Chiariamo anche che il
CARA riceve frequentemente visite, anche di giornalisti, e quindi il Vostro ingresso non
rappresentava, di certo, un evento straordinario ma rientrava nell’ordinaria quotidianità
del servizio.
8. Sulle dichiarazioni di S.E. il Prefetto, circa un ipotetico mancato espletamento di servizi
previsti, non possiamo che rappresentare come il contratto non verrà risolto per
inadempienze contrattuali, ma quale unica soluzione possibile derivante dalla mancata
rimodulazione. E anche sul puntuale pagamento di tutto quanto a noi dovuto, ribadiamo
nuovamente che, a oggi, la Prefettura ha effettuato pagamenti sulla base di 136 presenze
e non 202 (252 da dicembre 2014). Tali superiori parziali pagamenti si attestano ai
servizi resi al dicembre 2014, non tenendo in considerazione, quindi, il bimestre
gennaio-febbraio, già maturato e fatturato.
È evidente che le superiori gravi inesattezze, potevano essere puntualmente chiarite
attraverso un giusto contradditorio, invocato anche dalla nostra email del 09 mattina, citata in
parte durante la trasmissione, ma ignorata nella nostra fondamentale richiesta di fornire le
necessarie delucidazioni. E anche durante la trasmissione, tale disponibilità era stata
ulteriormente rimarcata -ma ancora una volta ignorata- con la richiesta di un intervento in
diretta nella Vostra pagina Facebook.
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Vi chiediamo, pertanto, ai sensi dell’art. 10 della L. 223/1990, che le superiori precisazione
siano mandate in onda nel corso della prossima edizione.
Consorzio Connecting People
Il Presidente