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Roncoroni - Gazich - Marinoni - Sada
LATINITAS
1
CONTESTI
AUTORI
PERMANENZE
DI LETTERATURA LATINA
Le origini e l’età repubblicana
IV
Indice
Origini ed espansione di Roma
(753-133 a.C.)
1
Il quadro storico
4 1. Linee di sviluppo:
espansionismo e assimilazione
4 La culla di una civiltà
4 Convivere, conquistare, assimilare
6 Identità e trasformazione
Il contesto culturale
16 1. Forme arcaiche preletterarie
16 Una cultura prevalentemente orale
16 Una tecnica compositiva: il carmen
Approfondimento Che cos’è il carmen, 16
17 La versificazione in saturnii
Testimonianze
6 2. Dalla fondazione alla fine dell’età dei re
6 Il Lazio primitivo
7 L’età dei re
8 3. La repubblica e l’espansione
nell’Italia centro-meridionale
8
8
9
10
Il passaggio alla repubblica
L’espansione nel Lazio
Dall’Etruria alla Magna Grecia
La guerra con Taranto
11 4. Lo scontro con Cartagine
11 Roma e Cartagine alla vigilia del conflitto
11 La prima guerra punica
12 Verso la seconda guerra punica
13 5. L’espansione in Oriente
e nel Mediterraneo
13 La conquista dei regni ellenistici
14 Il dominio del Mediterraneo
Testimonianze
Il prestigio personale di Scipione Africano, 15
15 Guerre di conquista e trasformazioni sociali
L’horridus saturnius nel giudizio dei poeti, 17
17 I carmina sacrali
Testi I carmina, 18
18
19
19
20
L’arte di improvvisare
Le forme drammatiche preletterarie
I canti d’occasione
La laudatio funebris
20 2. Le prime testimonianze scritte
20
20
21
21
22
Preservare dalla dimenticanza
Le Leggi delle XII Tavole
Appio Claudio Cieco
Gli «Annali» dei pontefici
Le iscrizioni
Testi Il cippo del Foro, 22
23 Gli elogia
Testi
Elogio di Lucio Cornelio Scipione Barbato, 23
• Per leggere i testi • Per approfondire, 23
23 3. Alla ricerca di un’identità
23 Uno slancio celebrativo
24 Gli Scipioni e la cultura greca
Testimonianze Poesia celebrativa e valori civili, 25
25 L’ellenizzazione della cultura romana
Testimonianze Polibio e le virtù romane, 25
26 La nascita della letteratura latina
• Per approfondire, 26
Parole chiave
Vertere, ovvero la traduzione creativa, 27
VERIFICA SE HAI CAPITO, 27
@
verifica
28 Percorso per immagini I romani a teatro
V
Indice
2
Costume e mentalità
32 1. I valori fondanti della civiltà romana (1)
32 Il mos maiorum
Il punto su... La tavola dei valori, 32
58 3. L’epica a Roma
58 L’innesto nell’epica dello spirito romano
59 Livio Andronico e l’Odusia
60 Nevio e il Bellum Poenicum
Parole chiave Virtus, 61
Testimonianze Muzio Scevola, eroe nazionale, 33
Il personaggio nel tempo
Muzio Scevola rivisitato, 34
36
37
39
Testi I frammenti dal Bellum Poenicum, 62
62 Ennio e gli Annales
Parole chiave
La trasmissione dei valori
La modernizzazione della società
e del costume
Il dibattito tra progressisti e conservatori
nella commedia latina arcaica
Moribus antiquis res stat Romana virisque, 63
Testi Il sogno di Ilia, 64
• Per leggere i testi • Per approfondire, 65
IL PUNTO SU Il poema epico, 66
• Per approfondire, 41
@
ripassa
42 Percorso per immagini La Roma delle virtù
46 2. La schiavitù a Roma
46 Chi erano gli schiavi
Parole chiave Le parole della schiavitù, 49
4
Il teatro
67 1. Origini, forme e modelli
67 Alle origini del teatro latino
Testimonianze
49 Schiavi e padroni
La parola allo storico
Che cosa volevano gli schiavi?, 50
Ovidio: un’antica rappresentazione, 67
68 Il teatro dalla Grecia a Roma
Storia Costume Società La rappresentazione
Storia Costume Società
Spartaco, chi era costui?, 50
Un film da vedere Spartacus, 51
52 3. Città e campagna
52 Un popolo di contadini, ma non troppo…
VERIFICA SE HAI CAPITO, 54
teatrale a Roma, 69
69 2. La tragedia
69
72
73
La tragedia greca
La tragedia latina
Le tragedie di Livio Andronico,
Nevio ed Ennio
Testi Andromaca prigioniera, 74
Parole famose Oderint dum metuant, 75
Il poema epico
Livio Andronico • Nevio • Ennio
3
55 1. I caratteri del genere
57 2. L’epica in Grecia:
dal mito alla celebrazione
Approfondimento
L’ira di Achille e il viaggio di Ulisse, 57
77 3. La commedia
77 La commedia in Grecia
79 La commedia latina
Testi La Tarentilla, 79
80 Cecilio Stazio
81 L’esaurirsi del genere comico
• Per approfondire, 81
IL PUNTO SU Il teatro, 82
@
ripassa
VI
5
Indice
Plauto 106 T5 Messa in scena con travestimento
Persa Atto IV scena I 449-471 ITALIANO
83 1. La vita
IL PUNTO SUL TESTO, 107
84 2. L’opera
88 3. Imitazione e originalità in Plauto
VERIFICA SUL PERCORSO, 109
Approfondimento Il metateatro, 89
90 4. La lingua, lo stile, la metrica
• Per leggere i testi • Per approfondire, 91
Antologia
92 Percorsi
Il genere nel tempo Il teatro nel teatro, 108
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approfondisci
2° Percorso
110 Figure e tipi della commedia plautina
110 T6 Il vecchio avaro e il giovane innamorato
Aulularia Atto IV scene IX-X 713-807 ITALIANO
Il personaggio nel tempo
Anteprima
Il padre di tutti gli avari, 113
93 Un’idea di… Plauto
Serva circumspectatrix
(Aulularia Atto I scena I 40-54)
IL PUNTO SUL TESTO, 114
Permanenza e attualità
Il vecchio avaro e la sua serva, 96
114 T7 Il soldato fanfarone e il parassita
Miles gloriosus Atto I scena I 1-78 ITALIANO
Il tema nel tempo
Il soldato borioso e il parassita affamato, 117
1° Percorso
97 Inscenare la beffa: autore
e regista lo schiavo
Approfondimento I termini di derivazione greca
nelle commedie plautine, 97
98 T1 «Ora mi farò poeta»
Pseudolus Atto I scena IV 394-413 ITALIANO
Approfondimento
La vita liberior, ovvero libertà di amare, 99
IL PUNTO SUL TESTO, 100
100 T2 Il servo come imperator
Pseudolus Atto II
scena I 574-591 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 102
102 T3 Ideare una trama: che fatica!
Miles gloriosus Atto II scena II 173-218 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 104
105 T4 La regia dell’intrigo
e la distribuzione delle parti
Miles gloriosus Atto II scena II 219-259 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 106
IL PUNTO SUL TESTO, 118
118 T8 Il servo presentatore
Miles gloriosus Atto II
scena I 79-90 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 119
120 T9 Il lenone Ballione:
grandiosità di una canaglia
Pseudolus Atto I scena II 156-229 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 122
122 T10 La mezzana e l’innamorato:
“Niente soldi? Niente ragazza!”
Asinaria Atto I scena III 153-195 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 124
VERIFICA SUL PERCORSO, 124
3° Percorso
125 Commedia con fantasma
125 T11 Un servo molto evoluto
Mostellaria Atto I scena I 1-84 ITALIANO
La trama, 125
Fonti e modelli
La Mostellaria e il suo modello, 126
VII
Indice
152 4. La lingua, lo stile, la metrica
Il punto su...
Personaggi e ‘nomi parlanti’ della Mostellaria, 127
• Per leggere i testi • Per approfondire, 152
IL PUNTO SUL TESTO, 128
129 T12 Tutto è pronto per lo spettacolo
Mostellaria Atto II scena II 409-430 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 130
VERIFICA SE HAI CAPITO, 130
Antologia
153 Percorsi
@
approfondisci
Anteprima
131 T13 La casa stregata
Mostellaria Atto II scena III 431-531 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 134
154 Un’idea di… Terenzio
Amicitia adiungere
(Adelphoe Atto I scena I 64-77)
Parole chiave Pater familias, 157
134 T14 Ora tutto è chiaro:
rivelazione e sconforto
Mostellaria Atto IV scena IV 935-982 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 137
137 T15 Ritorno all’ordine e perdono
Mostellaria Atto V scena I 1149-1181 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 139
Permanenza e attualità
Un conflitto ancora attuale, 158
1° Percorso
159 Il tema dell’educazione
160 T1 Pater o pater familias,
qual è il padre migliore?
Adelphoe Atto I scena II 81-154 ITALIANO
La trama Adelphoe, «I fratelli», 160
VERIFICA SUL PERCORSO, 139
Parole chiave Patria potestas, 162
Lavoriamo sul testo
IL PUNTO SUL TESTO, 163
140 T16 Il servo presentatore
Miles gloriosus Atto II scena I 79-85
SINTESI, 142
IL PUNTO SU Plauto, 143
@
@
ripassa
GUIDA AL TESTO, 167
verifica
144 Gli antichi e noi
Il mondo alla rovescia: letteratura e Carnevale
Un libro da leggere
Umberto Eco, Il nome della rosa, 146
Un film da vedere
John Landis, Una poltrona per due, 146
163 T2 L’importanza di saper dialogare
Adelphoe Atto IV
scena V 679-711 LATINO • ITALIANO
168 T3 La ‘conversione’ di Demea
Adelphoe Atto V scena IV 855-881 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 169
VERIFICA SUL PERCORSO, 169
2° Percorso
170 Fenomenologia dell’amore
La trama Eunuchus, «L’eunuco», 170
6
Terenzio
147 1. La vita
148 2. L’opera
150 3. Modelli, temi, struttura
Storia Costume Società
Il ‘circolo degli Scipioni’, 151
171 T4 Cherea, ovvero l’amore spensierato
Eunuchus Atto III scena V 558-607 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 173
173 T5 Fedria, ovvero l’amore tormentato
Eunuchus Atto I scena I 46-74 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 176
VIII
Indice
176 T6 La mollitia animi
Eunuchus Atto II scena I 207-227 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 177
7
La storiografia • Catone
194 1. I caratteri del genere
195 2. La storiografia greca
178 T7 Scelgo il peggio, consapevolmente
Eunuchus Atto IV scena II 629-641 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 178
Il tema nel tempo Un poeta e un cantautore
riflettono sulla storia, 196
197 3. Le origini della storiografia latina
• Per approfondire, 198
VERIFICA SUL PERCORSO, 178
198 4. Marco Porcio Catone
3° Percorso
Testi
179 L’humanitas nei personaggi
La polemica antigentilizia: eroismo di Cedicio, 199
di Terenzio
Testi
179 T8 Il padre pentito
Heautontimorumenos Atto I
scena I 53-158 ITALIANO
Testi
Il primato dell’agricoltura, 200
Guàrdati dai greci, 200
• Per leggere i testi • Per approfondire, 201
IL PUNTO SUL TESTO, 182
Parole famose Homo sum, 183
IL PUNTO SU La storiografia, 201
184 T9 La suocera dal volto umano
Hecyra Atto IV scena II 577-606 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 185
8
185 T10 La meretrice di buon cuore
Hecyra Atto V scena III 816-840 ITALIANO
202 1. I caratteri del genere:
tra sorriso e indignazione
Il tema nel tempo
Testimonianze
Da donne perdute a modelli di virtù, 186
«Non c’è vicolo che non abbia
la sua Clitennestra!», 203
IL PUNTO SUL TESTO, 187
205 2. Lucilio
VERIFICA SUL PERCORSO, 187
La satira • Lucilio
Testi
Uno snob alla berlina, 206
Lavoriamo sul testo
• Per leggere i testi • Per approfondire, 207
188 T11 Vivere in libertà
Andria Atto I scena I 51-54; 151-155
SINTESI, 190
IL PUNTO SU Terenzio, 191
@
@
192 Gli antichi e noi
Padri e figli: comunicazioni interrotte?
Un libro da leggere
Peter Cameron, Paura della matematica, 193
Un film da vedere
Fratelli Taviani, Padre padrone, 193
IL PUNTO SU La satira, 207
ripassa
verifica
IX
Indice
La tarda repubblica
(133-44 a.C.)
9
Il quadro storico
Il contesto culturale
210 1. Gli ultimi decenni del II secolo a.C.
222 1. Il pensiero politico
210 L’espansione di Roma e i problemi interni
222 I testimoni del cambiamento
222 La confusione ideologica
223 L’aspirazione a un regime autoritario
Testimonianze Dominatori del mondo,
nullatenenti in casa propria, 211
Parole chiave Res publica, 223
211 Gli schieramenti politici
Storia Costume Società
224 2. Le correnti filosofiche
Le riforme dei Gracchi, 212
224
224
225
225
225
213 I presupposti delle guerre civili
213 2. La guerra civile tra Mario e Silla
213
213
214
214
214
La guerra sociale
Mario a capo dei populares
La guerra civile tra Mario e Silla
La dittatura di Silla
Turbolenze e disordini civili
215 3. La guerra civile tra Cesare e Pompeo
215
215
216
216
Il logoramento della repubblica
Il primato di Pompeo
L’ascesa di Cesare
Lo scontro finale
Parole famose
Caesarem vehis, «Tu porti Cesare», 218
218 Dittatura e morte di Cesare
Il personaggio nel tempo
«Libertà va cercando…», 219
220 Percorso per immagini
Catilina, la fine di un sovversivo
I romani e la cultura greca
Lo scetticismo
Lo stoicismo
L’epicureismo
Il neopitagorismo
226 3. L’intellettuale e la società
226 I nuovi intellettuali
226 L’autonomia della cultura
226 4. Il panorama letterario
• Per approfondire, 227
VERIFICA SE HAI CAPITO, 227
@
verifica
X
10 Indice
Costume e mentalità
11
Lucrezio
228 1. La religione romana
253 1. La vita
228 La formazione del pantheon romano
254 2. L’opera
Parole chiave Religio, pietas, fides, 230
231 Il culto pubblico
Il genere L’epica didascalica, 255
256 3. L’epicureismo di Lucrezio
Parole chiave Sacerdos e pontifex, 232
Fonti e modelli
233 La religiosità privata
• Per approfondire, 235
236 Percorso per immagini Dèi e misteri
238 2. Riflessioni sull’Aldilà
238 La concezione dell’Aldilà
in Lucrezio e Cicerone
Approfondimento
L’anima: soffio vitale o principio divino?, 239
La parola all’autore
Dimostrazione dell’immortalità dell’anima, 241
• Per approfondire, 241
I precedenti di un poema complesso, 257
257 4. La poetica
258 5. La lingua, lo stile, la metrica
• Per leggere i testi • Per approfondire, 260
Antologia
Parole chiave Amore platonico, 244
244 La concezione della donna nella Roma arcaica
262 Un’idea di… Lucrezio
Tantum religio potuit suadere malorum
(De rerum natura I 80-101)
Parole chiave Religio, 264
Permanenza e attualità
Lucrezio, maestro di ‘leggerezza’, 266
1° Percorso
267 Forme e volti della natura
Parole chiave Atomo, 267
Parole chiave Donne in latino, 246
246 Matrimonio e rapporto di coppia
nella tarda repubblica
248 Figure di donne
Testimonianze
approfondisci
Anteprima
241 3. La donna e l’amore
nella società romana
241 Il precedente: la donna e l’amore in Grecia
243 La concezione dell’amore
@
261 Percorsi
268 T1 Venere, l’amore che muove la natura
De rerum natura I 1-20 LATINO • ITALIANO
Amore coniugale: la Laudatio Turiae, 249
@
analizza
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Ascolta
Parole chiave Le parole del piacere, 269
GUIDA AL TESTO, 270
Parole chiave Le parole della virtù, 250
Parole chiave Le parole del vizio, 251
271 T2 Venere conceda la grazia
al canto e la pace agli uomini
De rerum natura I 21-43 LATINO
Un libro da leggere
Testimonianze
Una donna di malaffare, 250
Michela Marzano, Sii bella e stai zitta.
Perché l’Italia di oggi offende le donne, 251
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analizza
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Ascolta
ANALISI DEL TESTO, 272
Storia Costume Società
Memmio, chi era costui?, 273
VERIFICA SE HAI CAPITO, 252
VERIFICA SE HAI CAPITO, 273
274 T3 La teoria del clināmen
e il libero arbitrio degli uomini
De rerum natura II 217-224; 251-262 ITALIANO
XI
Indice
Approfondimento Lucrezio come Einstein, 275
Il tema nel tempo
Morire di peste: un tema letterario, 300
IL PUNTO SUL TESTO, 276
VERIFICA SUL PERCORSO, 301
276 T4 La forma degli atomi.
Il dolore della giovenca
De rerum natura II 342-366 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 278
VERIFICA SUL PERCORSO, 279
2° Percorso
4° Percorso
301 Sulla strada della felicità
Parole famose Epicuri de grege porcus, 302
302 T11 Felicità illusoria
De rerum natura IV 1121-1174 ITALIANO
Il tema nel tempo Epicurei e cristiani:
una sorprendente identità di vedute, 303
279 Contro la superstizione
280 T5 Epicuro in soccorso degli uomini
De rerum natura I 62-79 LATINO • ITALIANO
Il punto su… Lucrezio e l’amore, 304
IL PUNTO SUL TESTO, 305
GUIDA AL TESTO, 282
283 T6 Un Aldilà che non c’è
De rerum natura III 978-1002 LATINO • ITALIANO
305 T12 Felicità come assenza di dolore
De rerum natura II 1-19 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 307
GUIDA AL TESTO, 285
285 T7 L’inferno nel cuore
De rerum natura III 1011-1023 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 286
Approfondimento
La classificazione dei desideri, 308
308 T13 Felicità raggiunta
De rerum natura II 20-46 LATINO • ITALIANO
Parole chiave «Vivi nascosto», 310
VERIFICA SUL PERCORSO, 286
GUIDA AL TESTO, 311
3° Percorso
VERIFICA SUL PERCORSO, 311
287 Contro la paura della morte
Fonti e modelli
288 T8 L’anima è un corpo, dunque è mortale
De rerum natura III 634-669 LATINO • ITALIANO
Epicureismo e cinismo, 312
GUIDA AL TESTO, 291
Parole chiave Anima e animus, 292
313 T14 Un amore sereno
De rerum natura IV 1278-1287
292 T9 Nulla è la morte per noi
De rerum natura III 830-851 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 293
VERIFICA SE HAI CAPITO, 294
Approfondimento
Lucrezio: pessimista o ottimista?, 294
295 T10 La peste di Atene: trionfo della morte
o evento naturale?
De rerum natura VI 1138-1181 LATINO • ITALIANO
Fonti e modelli
La peste di Atene secondo Tucidide, 297
GUIDA AL TESTO, 299
Lavoriamo sul testo
SINTESI, 315
IL PUNTO SU Lucrezio, 316
317 Gli antichi e noi
Esorcizzare la morte
Un libro da leggere
José Saramago, Cecità, 318
Un film da vedere
Ingmar Bergman, Il settimo sigillo, 319
@
@
ripassa
verifica
XII
12 Indice
La lirica • I poetae novi
340 T1 Dichiarazione d’amore
Carme 51 LATINO • ITALIANO
320 1. I caratteri del genere
320 2. La lirica greca
Testimonianze Temi e toni dell’elegia, 321
Testimonianze La poesia eolica, 322
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analizza
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Ascolta
Fonti e modelli Catullo ‘traduttore’ di Saffo, 342
GUIDA AL TESTO, 343
343 T2 Il carme dei baci
Carme 5 LATINO • ITALIANO
Testimonianze
Simonide per i morti alle Termopili, 322
@
Testimonianze Amore e morte, 323
Ascolta
Parole chiave Tre parole per un bacio, 344
324 3. La lirica romana
Approfondimento I poeti preneoterici, 325
• Per leggere i testi • Per approfondire, 326
GUIDA AL TESTO, 345
Il tema nel tempo I ragazzi che si amano, 346
347 T3 Il passero di Lesbia
Carme 2 LATINO • ITALIANO
IL PUNTO SU La lirica, 326
@
Ascolta
GUIDA AL TESTO, 348
13 Catullo
348 T4 Il fascino di Lesbia
Carme 86 LATINO • ITALIANO
327 1. La vita
328 2. L’opera
Parole chiave Bella e affini, 349
329 3. Il contesto letterario
GUIDA AL TESTO, 349
330 4. La concezione dell’amore
Il genere L’epigramma, 350
331 5. La poetica
350 T5 Indizi d’amore
Carme 83 LATINO
331 6. La lingua e lo stile
332 7. La metrica
• Per leggere i testi • Per approfondire, 333
VERIFICA SUL PERCORSO, 352
Antologia
334 Percorsi
ANALISI DEL TESTO, 351
VERIFICA SE HAI CAPITO, 351
@
approfondisci
2° Percorso
Anteprima
352 Il patto d’amore
335 Un’idea di… Catullo
Odi et amo (Carme 85)
353 T6 Un «patto eterno di santa amicizia»
Carme 109 LATINO
@
Ascolta
Parole chiave Odi, Amo, 337
Parole famose Amor amara dat, 337
Permanenza e attualità
La dialettica degli opposti, 338
1° Percorso
339 Il canto della passione
Chi era costei? Lesbia, 340
Parole chiave Il foedus e la fides, 353
ANALISI DEL TESTO, 354
VERIFICA SE HAI CAPITO, 354
354 T7 Parole parole parole…
Carme 70 LATINO
Parole famose La donna è mobile…, 355
ANALISI DEL TESTO, 355
VERIFICA SE HAI CAPITO, 355
L’autore nel tempo Catullo e Clodia
in Idi di Marzo di Thornton Wilder, 356
XIII
Indice
356 T8 ‘Ti amo’ o ‘Ti voglio bene’?
Carme 72 LATINO • ITALIANO
@
374 T15 Ritorno a casa
Carme 31 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 376
Ascolta
GUIDA AL TESTO, 358
VERIFICA SUL PERCORSO, 358
376 T16 Sulla tomba del fratello
Carme 101 LATINO • ITALIANO
@
3° Percorso
Ascolta
Fonti e modelli
359 Una storia finita male
Da Meleagro a Catullo, 377
359 T9 La brutta fine di Lesbia
Carme 58 LATINO
La poesia del sepolcro, 378
Il tema nel tempo
GUIDA AL TESTO, 379
ANALISI DEL TESTO, 360
VERIFICA SE HAI CAPITO, 360
360 T10 La tristezza del distacco
Carme 8 LATINO • ITALIANO
@
Ascolta
GUIDA AL TESTO, 362
363 T11 Preghiera
Carme 76 LATINO • ITALIANO
Il punto su... Una preghiera laica, 364
GUIDA AL TESTO, 366
VERIFICA SUL PERCORSO, 379
5° Percorso
380 Politica? No, grazie
380 T17 Il degrado della politica
Carme 52 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 381
381 T18 Un ‘grazie’ per Cicerone
Carme 49 LATINO
Storia Costume Società
Il tema nel tempo
Una casa di malaffare, 383
Amor sacro e amor profano, 366
ANALISI DEL TESTO, 384
VERIFICA SE HAI CAPITO, 384
367 T12 Parole amare per Lesbia
Carme 11 LATINO • ITALIANO
Il tema nel tempo
Una metafora fortunata: il fiore reciso, 369
384 T19 Indifferenza per Cesare
Carme 93 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 384
VERIFICA SE HAI CAPITO, 385
GUIDA AL TESTO, 370
VERIFICA SUL PERCORSO, 370
VERIFICA SUL PERCORSO, 385
4° Percorso
371 L’altro Catullo:
amici, nemici, familiari
372 T13 Invito a cena in dolce compagnia
Carme 13 LATINO
@
Ascolta
ANALISI DEL TESTO, 373
VERIFICA SE HAI CAPITO, 373
373 T14 Celio Rufo, rivale di Catullo
Carme 77 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 374
VERIFICA SE HAI CAPITO, 374
Lavoriamo sul testo
386 T20 Richiesta di conforto
Carme 38
SINTESI, 388
IL PUNTO SU Catullo, 389
390 Gli antichi e noi
Scelte originali, pagate di persona
Un libro da leggere Milan Kundera,
L’insostenibile leggerezza dell’essere, 391
@
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ripassa
verifica
XIV
14 Indice
Costume e mentalità
15 La retorica e l’oratoria
392 1. La politica fra teoria e prassi
418 1. I caratteri del genere
392 Letteratura e politica in Grecia
393 Letteratura e politica a Roma
418 2. Retorica e oratoria in Grecia
419 3. Retorica e oratoria a Roma
Parole chiave Le parole della politica, 395
• Per approfondire, 420
396 La riflessione teorica sullo stato
Testimonianze L’uomo ‘animale politico’, 396
IL PUNTO SU La retorica e l’oratoria, 421
Testimonianze
L’uomo di stato al servizio della collettività, 397
Testimonianze
16 Disinteresse e buoni costumi, 398
398 La prassi politica: partiti e campagna elettorale
Cicerone
422 1. La vita
Testimonianze
423 2. Le orazioni
Optimates e populares, 399
425 3. Le opere retoriche
Testimonianze
427 4. Le opere filosofiche
L’eloquenza e la politica, 400
• Per approfondire, 400
431 5. Le Epistole
432 6. Le opere poetiche
Storia Costume Società
• Per approfondire, 432
Elezioni e campagna elettorale, 401
Gli antichi e noi Stato e politica ieri e oggi, 402
403 2. I valori fondanti della civiltà romana (2)
403 Il relativismo dei valori
Il tema nel tempo
Valori relativi e valori assoluti, 404
Testimonianze
Antologia
433 Percorsi
435 Un’idea di… Cicerone
Sanctum poetae nomen (Pro Archia 18-19)
Parole chiave Le parole della poesia, 438
405 Otium e negotium
Permanenza e attualità
Che cosa può fare la poesia, 438
Parole chiave Officium, 406
407 3. La legge e il diritto
Opere retoriche
• Per approfondire, 409
1° Percorso
Parole famose Dura lex sed lex, 409
439 La forza della parola
Il tema nel tempo Legge e natura, 410
411 4. La guerra e la pace
411 Guerra esterna e guerra interna
• Per leggere i testi • Per approfondire, 439
440 T1 Elogio dell’eloquenza
De oratore I 30-34 ITALIANO
Il tema nel tempo Pro aris et focis, 413
IL PUNTO SUL TESTO, 440
Approfondimento L’esercito di Roma, 414
VERIFICA SUL PERCORSO, 441
• Per approfondire, 415
Il tema nel tempo
A proposito di guerre giuste…, 416
VERIFICA SE HAI CAPITO, 417
approfondisci
Anteprima
Comprensione per i giovani, 405
407 Origini e sviluppo del diritto di Roma
@
Indice
Orazioni
2° Percorso
441 Lo smascheramento di Catilina
• Per leggere i testi, 442
Gli eventi Le fasi della congiura, 442
456 T7 Lo scontro sulla via Appia: i preparativi
Pro Milone 27-28 LATINO • ITALIANO
458 T8 Lo scontro sulla via Appia:
l’uccisione di Clodio
Pro Milone 29-30 LATINO • ITALIANO
Parole chiave Insidiator, 459
443 T2 Quo usque tandem?
Oratio I in Catilinam 1-2 LATINO
@
analizza
Parole chiave
Il ‘lessico del male’ (1) - La semantica della follia, 444
XV
GUIDA AL TESTO (T7-T8), 459
460 T9 L’esilio del virtuoso Milone
vanificherebbe il richiamo di Cicerone
Pro Milone 101-103 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 444
VERIFICA SE HAI CAPITO, 445
ANALISI DEL TESTO, 462
VERIFICA SE HAI CAPITO, 463
Parole famose
VERIFICA SUL PERCORSO, 463
Due espressioni di denuncia e di sdegno, 445
446 T3 La patria esorta Catilina
a lasciare Roma
Oratio I in Catilinam 17-19 LATINO • ITALIANO
Parole chiave Parricidium, 447
GUIDA AL TESTO, 448
Parole chiave
Il ‘lessico del male’ (2) - La semantica dell’infamia
e dell’impurità, 448
449 T4 La patria rimprovera Cicerone
Oratio I in Catilinam 27-29 ITALIANO
Percorso di traduzione
464 Un ladro insaziabile e sacrilego
TRADUCIAMO INSIEME
464 T10 Verre e l’Ercole di Agrigento (1)
In Verrem II 4, 94
CONFRONTA LE TRADUZIONI
466 T11 Verre e l’Ercole di Agrigento (2)
In Verrem II 4, 95
Il punto su... Tradurre Cicerone oratore, 467
IL PUNTO SUL TESTO, 450
450 T5 La preghiera a Giove Statore
Oratio I in Catilinam 32-33 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 451
VERIFICA SE HAI CAPITO, 452
Gli eventi Come andò a finire, 452
VERIFICA SUL PERCORSO, 453
3° Percorso
453 Fra giustizia e politica:
il caso della Pro Milone
• Per leggere i testi • Per approfondire, 454
455 T6 Clodio insidia Milone
Pro Milone 24-26 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 456
ORA TRADUCI TU
468 T12 Verre e il tempio di Minerva a Siracusa
In Verrem II 4, 122
469 T13 Il culto di Cerere a Enna
In Verrem II 4, 106-108
471 T14 Ruberie di Verre ai danni
della Cerere di Enna
In Verrem II 4, 109-110
472 T15 Il tempio di Giunone a Malta
In Verrem II 4, 103-104
BRANI DI VERSIONE
473 T16 Peregrinazioni di una statua
In Verrem II 4, 72-74
474 T17 Verre e la Diana di Segesta (1)
In Verrem II 4, 74-75
XVI
Indice
474 T18 Verre e la Diana di Segesta (2)
In Verrem II 4, 76-77
Epistole
489 T25 Il contesto della profezia
Somnium Scipionis 3-4
(De re publica VI 11-12) LATINO • ITALIANO
Fonti e modelli La visione oltremondana, 490
4° Percorso
475 Tra affari pubblici e affetti privati
Il genere L’epistolografia, 476
• Per leggere i testi • Per approfondire, 476
477 T19 Il commiato dell’esule (1)
Epistulae ad familiares XIV 4, 1-3 LATINO
Approfondimento
Come è fatta la lettera latina, 478
478 T20 Il commiato dell’esule (2)
Epistulae ad familiares XIV 4, 3; 5-6 LATINO
GUIDA AL TESTO, 492
492 T26 Il premio per i benemeriti della patria
Somnium Scipionis 5
(De re publica VI 13) LATINO
ANALISI DEL TESTO, 493
VERIFICA SE HAI CAPITO, 493
494 T27 La vera vita
Somnium Scipionis 6-8
(De re publica VI 14-16) LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 497
ANALISI DEL TESTO (T19-T20), 480
VERIFICA SE HAI CAPITO, 480
481 T21 Dall’esilio con pudore
Epistulae ad familiares XIV 13, 1-2; 5 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 481
482 T22 Preoccupazioni per la salute
della figlia
Epistulae ad familiares XIV 19 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 482
VERIFICA SUL PERCORSO, 498
498 Il Laelius: l’amicizia da legame
clientelare a sentimento
484 T24 «Pensa alla salute!»
Epistulae ad familiares XVI 4, 2-4 LATINO
GUIDA AL TESTO, 500
Il tema nel tempo
L’amicizia degli antichi e quella dei moderni, 501
502 T29 Fragilità dell’amicizia
Laelius 33-35 LATINO • ITALIANO
Storia Costume Società
Amicizie degenerate, 503
Parole chiave Valetudo, 485
GUIDA AL TESTO, 504
ANALISI DEL TESTO, 486
VERIFICA SE HAI CAPITO, 486
VERIFICA SUL PERCORSO, 486
Opere politiche e filosofiche
5° Percorso
487 La promessa dell’immortalità
nel Somnium Scipionis
• Per leggere i testi • Per approfondire, 488
Il genere Il dialogo filosofico, 488
• Per leggere i testi • Per approfondire, 499
499 T28 Che cosa è l’amicizia
Laelius 20 LATINO • ITALIANO
482 T23 I libri
Epistulae ad familiares IX 1 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 484
6° Percorso
VERIFICA SUL PERCORSO, 504
7° Percorso
505 Il De officiis, ovvero la morale
della classe dirigente
• Per leggere i testi • Per approfondire, 505
506 T30 Primo dovere:
non fare male al prossimo
De officiis III 21-22; 28 LATINO • ITALIANO
Parole chiave Humanitas, 506
XVII
Indice
Parole chiave Prossimo, 508
Un libro da leggere
Corrado Stajano, Un eroe borghese, 524
L’opera nel tempo La «gallina» Cicerone, 509
Un film da vedere
GUIDA AL TESTO, 510
Francesco Rosi, Le mani sulla città, 524
510 T31 Secondo dovere: rispettare le regole
De officiis I 24-26; 34-36 LATINO • ITALIANO
17 Parole famose Summum ius summa iniuria, 512
Cesare
525 1. La vita
GUIDA AL TESTO, 513
Parole famose Alea iacta est, 526
VERIFICA SUL PERCORSO, 513
526 2. Le opere
Percorso di traduzione
Il genere I commentarii e la storiografia, 530
531 3. La lingua e lo stile
514 Etica e politica
Il personaggio nel tempo
TRADUCIAMO INSIEME
La figura di Cesare da Dante a Goscinny, 532
514 T32 Il fascino discreto della virtù
Somnium Scipionis 17 (De re publica VI 25)
• Per leggere i testi • Per approfondire, 532
Antologia
Il punto su... Tradurre Cicerone filosofo, 515
533 Percorsi
ORA TRADUCI TU
516 T33 «Sappi che tu sei dio»
Somnium Scipionis 18-19
(De re publica VI 26-27)
@
approfondisci
Anteprima
517 T34 La vanità della gloria umana
Somnium Scipionis 12 (De re publica VI 20)
517 T35 Politica e morale
Somnium Scipionis 21 (De re publica VI 29)
535 Un’idea di… Cesare
Gallia est omnis divisa in partes tres
(De bello Gallico I 1)
@
analizza
Parole chiave Virtus, 538
Permanenza e attualità La madre di tutte
le descrizioni geografiche, 538
BRANI DI VERSIONE
518 T36 L’esordio del Somnium Scipionis
Somnium Scipionis 1 (De re publica VI 9)
519 T37 Il sogno di Scipione
Somnium Scipionis 2 (De re publica VI 10)
539 Lo sguardo sugli altri: galli e germani
IL PUNTO SU Cicerone, 521
@
@
541 T1 La società gallica: i drùidi (1)
De bello Gallico VI 13 LATINO
ripassa
verifica
522 Gli antichi e noi
Etica e politica da Cicerone al nostro tempo
• Per approfondire, 523
Gli eventi
Dal sacco di Roma alla conquista della Gallia, 540
519 T38 Il politico ideale
De officiis I 85-86
SINTESI, 520
De bello Gallico
1° Percorso
Parole chiave Il lessico delle classi sociali, 542
ANALISI DEL TESTO, 543
VERIFICA SE HAI CAPITO, 543
544 T2 La società gallica: i drùidi (2)
De bello Gallico VI 14 LATINO • ITALIANO
Parole chiave La semantica dell’apprendere, 544
GUIDA AL TESTO, 545
XVIII
Indice
546 T3 La società gallica: i cavalieri
De bello Gallico VI 15 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 547
547 T4 La religione (1)
De bello Gallico VI 16 LATINO
2° Percorso
561 Lo sguardo sugli altri: i britanni
• Per approfondire, 561
561 T12 La Britannia e i suoi abitanti (1)
De bello Gallico V 12 LATINO
Parole chiave Furtum e latrocinium, 548
Parole chiave Il lessico della geografia, 562
ANALISI DEL TESTO, 548
VERIFICA SE HAI CAPITO, 549
ANALISI DEL TESTO, 563
VERIFICA SE HAI CAPITO, 563
549 T5 La religione (2)
De bello Gallico VI 17 LATINO
Parole chiave Profitto e tortura, 550
ANALISI DEL TESTO, 550
VERIFICA SE HAI CAPITO, 551
551 T6 Misura del tempo e fosterage
De bello Gallico VI 18 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 552
552 T7 Diritto familiare
De bello Gallico VI 19 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 553
554 T8 Pubblica sicurezza
De bello Gallico VI 20 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 554
Il personaggio nel tempo
L’immagine di Cesare nella Gallia d’oggi, 554
555 T9 Usi e costumi dei germani (1)
De bello Gallico VI 21 LATINO • ITALIANO
Approfondimento
La religione germanica secondo Tacito, 555
GUIDA AL TESTO, 556
557 T10 Usi e costumi dei germani (2)
De bello Gallico VI 22 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 558
559 T11 Usi e costumi dei germani (3)
De bello Gallico VI 23 ITALIANO
564 T13 La Britannia e i suoi abitanti (2)
De bello Gallico V 13 ITALIANO
Il tema nel tempo
Britanni e Britannia secondo Tacito, 564
IL PUNTO SUL TESTO, 565
565 T14 La Britannia e i suoi abitanti (3)
De bello Gallico V 14 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 566
VERIFICA SE HAI CAPITO, 566
VERIFICA SUL PERCORSO, 566
3° Percorso
567 La campagna contro Ariovisto
Gli eventi Ariovisto e il popolo romano, 568
• Per approfondire, 568
568 T15 Cesare marcia su Vesontio
De bello Gallico I 38 LATINO
Approfondimento
Cesare e l’attitudine al ragionamento, 569
ANALISI DEL TESTO, 570
VERIFICA SE HAI CAPITO, 570
571 T16 Il mito dell’invincibilità dei germani
De bello Gallico I 39 LATINO • ITALIANO
Il tema nel tempo
La percezione romana dei germani, 572
Storia Costume Società
Le tres militiae, 573
GUIDA AL TESTO, 573
IL PUNTO SUL TESTO, 560
Parole chiave Hostis e hospes, 560
VERIFICA SUL PERCORSO, 560
574 T17 Preparativi di un incontro
De bello Gallico I 42 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 574
Indice
575 T18 In attesa dello scontro
De bello Gallico I 48 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 575
576 T19 La battaglia campale: i preliminari
De bello Gallico I 50 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 576
VERIFICA SE HAI CAPITO, 577
577 T20 La battaglia campale:
lo schieramento degli eserciti
De bello Gallico I 51 LATINO • ITALIANO
Parole chiave Le parole della guerra, 578
Il tema nel tempo
Il ruolo delle donne germaniche in guerra, 579
GUIDA AL TESTO, 580
580 T21 La battaglia campale:
attacco e svolgimento
De bello Gallico I 52 LATINO
Parole chiave Le frasi della guerra, 581
ANALISI DEL TESTO, 582
VERIFICA SE HAI CAPITO, 582
Storia Costume Società
L’armamento dei soldati legionari, 583
583 T22 Rotta e fuga di Ariovisto
De bello Gallico I 53 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 584
VERIFICA SUL PERCORSO, 584
ORA TRADUCI TU
588 T25 La missione di Voluseno
De bello Gallico IV 21
589 T26 Sbarco in Britannia
De bello Gallico IV 25
590 T27 Gara di valore tra due centurioni (1)
De bello Gallico V 44
591 T28 Gara di valore tra due centurioni (2)
De bello Gallico V 44
BRANI DI VERSIONE
592 T29 Il rapporto con gli alleati: Diviziaco
De bello Gallico I 20
593 T30 Raucillo ed Ego (1)
De bello civili III 59
593 T31 Raucillo ed Ego (2)
De bello civili III 60, 1-5
594 T32 Nobiltà di un aquilifero
De bello civili III 64
De bello civili
4° Percorso
595 Pompeo da Farsàlo all’Egitto
Gli eventi Cesare versus Pompeo, 595
• Per approfondire, 596
596 T33 La presunzione dei pompeiani
De bello civili III 87 LATINO
Parole chiave Il lessico del potere, 597
De bello Gallico • De bello civili
Percorso di traduzione
585 Cesare imperator
TRADUCIAMO INSIEME
585 T23 I compiti dell’imperator
De bello Gallico II 20
CONFRONTA LE TRADUZIONI
587 T24 Progetto di una spedizione
in Britannia
De bello Gallico IV 20
XIX
ANALISI DEL TESTO, 598
VERIFICA SE HAI CAPITO, 598
598 T34 Battaglia e rotta
De bello civili III 94 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 599
599 T35 Pompeo e i suoi lasciano il campo
De bello civili III 96 LATINO • ITALIANO
Parole chiave Lusso e strutture difensive, 600
GUIDA AL TESTO, 601
XX
Indice
602 T36 Pompeo in Egitto: l’ambasceria
De bello civili III 103 LATINO
Permanenza e attualità
Una figura dissociata, 624
ANALISI DEL TESTO, 603
VERIFICA SE HAI CAPITO, 603
De coniuratione Catilinae
1° Percorso
604 T37 Pompeo in Egitto: l’uccisione
De bello civili III 104 LATINO • ITALIANO
625 Dalla politica alla storia
625 T1 Perché scrivere di storia
De coniuratione Catilinae 3-4 LATINO • ITALIANO
Il tema nel tempo
Il pianto di Cesare: lacrime ipocrite?, 605
Storia Costume Società
GUIDA AL TESTO, 606
Otium: un bene o un male?, 628
VERIFICA SUL PERCORSO, 606
GUIDA AL TESTO, 629
@
@
SINTESI, 607
IL PUNTO SU Cesare, 608
ripassa
verifica
609 Gli antichi e noi
Dal passaggio del Rubicone alla marcia
delle camicie nere su Roma:
fenomenologia della dittatura
Un libro da leggere
629 T2 Il rovescio della fortuna
De coniuratione Catilinae 10 LATINO
Storia Costume Società Morale all’incanto, 630
ANALISI DEL TESTO, 631
VERIFICA SE HAI CAPITO, 632
Parole famose Mala tempŏra currunt,
«Corrono brutti tempi», 632
VERIFICA SUL PERCORSO, 632
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, 611
Un film da vedere
Mario Monicelli, Vogliamo i colonnelli, 611
2° Percorso
633 La congiura di Catilina
18 tra rivendicazioni e sovversione
Sallustio
634 T3 Catilina addestra il branco
De coniuratione Catilinae 16 ITALIANO
612 1. La vita
Storia Costume Società
613 2. Le opere
Il progetto politico di Catilina, 634
615 3. La prospettiva politica
IL PUNTO SUL TESTO, 635
616 4. La scelta di scrivere storia
Fonti e modelli
635 T4 Le ragioni degli oppressi
De coniuratione Catilinae 20,
1-8 LATINO • ITALIANO
I precedenti e i modelli di Sallustio, 617
617 5. La lingua e lo stile
• Per leggere i testi • Per approfondire, 618
Antologia
619 Percorsi
Questioni aperte Sallustio è uno storico
tendenzioso o imparziale?, 637
Parole famose Idem velle atque idem nolle…, 638
@
approfondisci
Anteprima
620 Un’idea di… Sallustio
Catilina, nobili genere natus
(De coniuratione Catilinae 5, 1-8)
Parole chiave Le parole della guerra civile, 622
GUIDA AL TESTO, 638
639 T5 Quo usque tandem?
De coniuratione Catilinae 20, 9-17 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 640
VERIFICA SE HAI CAPITO, 641
Il personaggio nel tempo
Simpatie per Catilina, 641
Indice
Parole famose Rerum novarum, 642
642 T6 Patto di sangue
De coniuratione Catilinae 22 LATINO
@
658 T12 La battaglia finale
e la morte di Catilina
De coniuratione Catilinae 60 LATINO
ANALISI DEL TESTO, 660
VERIFICA SE HAI CAPITO, 660
analizza
ANALISI DEL TESTO, 643
VERIFICA SE HAI CAPITO, 643
643 T7 Pari opportunità…
De coniuratione Catilinae 25 LATINO • ITALIANO
660 T13 Il campo dopo la battaglia
De coniuratione Catilinae 61 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 662
Il tema nel tempo
GUIDA AL TESTO, 645
«Ogni guerra è una guerra civile», 663
VERIFICA SUL PERCORSO, 645
3° Percorso
646 Il dibattito sulla legalità
647 T8 Excursus etico-politico
De coniuratione Catilinae 36, 4-39, 5 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 649
650 T9 Cesare garantista
De coniuratione Catilinae 51,
27-36 LATINO • ITALIANO
GUIDA AL TESTO, 651
Storia Costume Società La figura di Cesare
nel De coniuratione Catilinae, 652
652 T10 Catone giustizialista
De coniuratione Catilinae 52, 3-11; 36 ITALIANO
Approfondimento I discorsi nella storiografia, 653
IL PUNTO SUL TESTO, 654
Parole chiave Il lessico della sovversione, 654
VERIFICA SUL PERCORSO, 655
4° Percorso
655 Fine di un incubo, fine di un sogno
656 T11 Esecuzione della sentenza
De coniuratione Catilinae 55 LATINO
Approfondimento
Salvataggio della patria o abuso di potere?, 657
ANALISI DEL TESTO, 658
VERIFICA SE HAI CAPITO, 658
XXI
VERIFICA SUL PERCORSO, 663
Percorso di traduzione
664 Catilina, anatomia di un personaggio
TRADUCIAMO INSIEME
664 T14 Congiurare per la libertà
De coniuratione Catilinae 33
CONFRONTA LE TRADUZIONI
666 T15 Il passato di Catilina
De coniuratione Catilinae 15-16
ORA TRADUCI TU
668 T16 Promesse ai congiurati
De coniuratione Catilinae 21
669 T17 Fuga di notizie
De coniuratione Catilinae 23
670 T18 Cesare chiede clemenza per i catilinari
De coniuratione Catilinae 51, 1-6
671 T19 Discorso di Catilina
prima della battaglia
De coniuratione Catilinae 58, 8-17
BRANI DI VERSIONE
672 T20 Il senato decreta lo stato d’emergenza
De coniuratione Catilinae 28-29
673 T21 Catone denuncia la decadenza
del suo tempo
De coniuratione Catilinae 52, 19-23
673 T22 Confronto tra Cesare e Catone
De coniuratione Catilinae 54
XXII
Indice
19 Biografia ed erudizione
Cornelio Nepote • Varrone
Bellum Iugurthinum e Historiae
5° Percorso
674 Politica interna e politica estera:
686 1. La biografia
Giugurta e Mitridate
Il genere nel tempo
674 T23 Ritratto di Giugurta
Bellum Iugurthinum 6 LATINO • ITALIANO
Metamorfosi e vitalità della biografia, 687
• Per approfondire, 688
Gli eventi La guerra contro Giugurta, 675
GUIDA AL TESTO, 676
689 2. L’erudizione
690 3. Cornelio Nepote
677 T24 Le malefatte di Giugurta
Bellum Iugurthinum 26 LATINO • ITALIANO
• Per leggere i testi • Per approfondire, 691
GUIDA AL TESTO, 678
678 T25 Politica e corruzione
Bellum Iugurthinum 27-28 ITALIANO
Cornelio Nepote De viris illustribus
692 L’interesse per ‘l’altro’
IL PUNTO SUL TESTO, 679
692 T1 Biografia e relativismo etico
Praefatio 1-7 ITALIANO
Il personaggio nel tempo
IL PUNTO SUL TESTO, 693
Giovanni Pascoli e la fine di Giugurta, 680
680 T26 Mitridate contro Roma
Historiae IV 69, 5; 17-23 ITALIANO
693 T2 La morte di Annibale
Vita di Annibale 12-13, 1 LATINO • ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 681
GUIDA AL TESTO, 695
696 4. Varrone
VERIFICA SUL PERCORSO, 681
SINTESI, 682
IL PUNTO SU Sallustio, 683
Antologia
@
@
ripassa
verifica
684 Gli antichi e noi
Garantismo e giustizialismo
Un libro da leggere
Philip K. Dick, Rapporto di minoranza, 685
Un film da vedere
Gavin Hood, Rendition-Detenzione illegale, 685
• Per leggere i testi • Per approfondire, 697
Antologia
Varrone De re rustica
698 Campagna e città: due modelli
antropologici e due ideali di vita
698 T3 Il campagnolo e il cittadino
De re rustica II Proemio 1-3 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 699
699 T4 Vita di campagna e vita di città
De re rustica III Proemio 1-5 ITALIANO
IL PUNTO SUL TESTO, 700
SINTESI, 701
IL PUNTO SU Biografia ed erudizione, 702
Glossario di retorica e stilistica, 703
Glossario di istituzioni romane, 706
Indice degli autori
e dei personaggi antichi, 710
@
XXIII
Approfondisci
altri Percorsi online
5
Plauto
1° Percorso
Insulti, risse e scontri:
una specialità plautina
T1 Scagliare insulti contro
un muro di gomma
Pseudolus Atto I
scena III 340-379 ITALIANO
T2 Una rissa impari: Mercurio
contro Sosia
Amphitruo Atto I
scena I 279-398 ITALIANO
6
Terenzio
1° Percorso
Vecchi e giovani in difficoltà
T1 Problemi di giovani:
vivere il primo amore
Eunuchus Atto II
scena III 293-390 ITALIANO
T2 Problemi di vecchi: cedere
senza perdere la faccia
Heautontimorumenos Atto III
scena I 410-511 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
T3 Battibecco tra servi
Truculentus Atto II
scena II 256-314 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
2° Percorso
Integrazioni alla lettura
della Mostellaria
T4 Il riassunto in versi
2° Percorso
A tu per tu con se stessi
T5 Un secondo inganno
Mostellaria Atto III
scena I 532-689 ITALIANO
dell’adulescens
Adelphoe Atto IV
scena IV 610-635 ITALIANO
T4 Il parassita compiaciuto
Eunuchus Atto II
scena II 232-264 ITALIANO
T5 Il padre afflitto
Heautontimorumenos Atto I
scena I 121-150 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
T6 La scoperta dell’inganno
Mostellaria Atto V
scene I-II 1041-1148 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
Dalla fisica all’etica:
antidoti alle paure
T3 Recedere dalla vita come un
commensale sazio
De rerum natura III 931-945
LATINO • ITALIANO
T4 Altri ostacoli sulla strada
della felicità
De rerum natura V 198-209;
218-234; 1412-1433 ITALIANO
T5 La paura degli dèi e l’origine
della religione
De rerum natura V 1169-1240
ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
T3 Il monologo introspettivo
Mostellaria, Argumentum 1-12
LATINO • ITALIANO
2° Percorso
11
Lucrezio
1° Percorso
Gli atomi, alla base
della natura
13 Catullo
1° Percorso
La poetica nuova di Catullo
T1 Dedica a Cornelio Nepote
Carme 1 LATINO • ITALIANO
T2 Manifesto di poetica
Carme 95 LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
2° Percorso
Ancora Lesbia
T3 La morte del passero
Carme 3 LATINO • ITALIANO
T4 La conta dei baci
T1 Nulla nasce da nulla
T5 Confronto tra bellezze
De rerum natura I 146-191
LATINO • ITALIANO
T2 Il movimento degli atomi
De rerum natura II 112-141
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
Carme 7 LATINO • ITALIANO
Carme 43 LATINO • ITALIANO
T6 La fides e il patto d’amore
Carme 87 LATINO • ITALIANO
XXIV
Indice dei Percorsi online
T7 Paradossi d’amore
Carme 92 LATINO • ITALIANO
T8 Ti amo, ma non ti voglio
bene Carme 75
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
3° Percorso
16 Cicerone
Orazioni
1° Percorso
Il peso dell’economia
e della finanza nell’orazione
Pro lege Manilia, de imperio
Cn. Pompei
T1 La pericolosità della guerra
Gli amici
T9 Uno scherzo di cattivo gusto
Carme 12 LATINO • ITALIANO
T10La villa di Furio
Carme 26 LATINO • ITALIANO
T11 Celio Rufo, traditore
di un’amicizia
Carme 77 LATINO • ITALIANO
T12Il ritorno della primavera
Carme 46 ITALIANO
T13Rufo non piace alle donne
Carme 69 LATINO • ITALIANO
T14Le ‘aspirazioni’ di Arrio
Carme 84 LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
Opere filosofiche
3° Percorso
L’armonia del cosmo
nel Somnium Scipionis
T7 Il sistema delle sfere celesti
T8 L’armonia delle sfere
mitridatica
(De imperio Cn. Pompei 4-5)
LATINO • ITALIANO
T9 Gli uomini non possono
T2 La posta in gioco
(De imperio Cn. Pompei 6)
ITALIANO
T3 I tributi della provincia
Carme 68, 1-40 ITALIANO
T16L’elegia dei ricordi
Carme 68, 41-100 ITALIANO
T17Laodamìa come Lesbia
VERIFICA SUL PERCORSO
T4 I patrimoni dei pubblicani
La sociologia
del comportamento
nel De officiis
e dei negotiatores
(De imperio Cn. Pompei
17-19) ITALIANO
4° Percorso
Parole chiave Decorum
VERIFICA SUL PERCORSO
T10L’etica della moderazione
ORA TRADUCI TU
VERIFICA SUL PERCORSO
De officiis I 101-104
LATINO • ITALIANO
T11 Il comune senso del pudore
Epistole
2° Percorso
De officiis I 126-129 ITALIANO
T12Il galateo della conversazione
Cicerone versus Cesare:
la guerra civile e la congiura
T5 Cesare come Annibale?
ORA TRADUCI TU
(Epistulae ad Atticum VII 11)
LATINO • ITALIANO
Carme 68, 101-160
LATINO • ITALIANO
udire l’armonia del cosmo
Somnium Scipionis 11
(De re publica VI 19)
d’Asia
(De imperio Cn. Pompei
14-16) LATINO • ITALIANO
4° Percorso
T15Risposta a un amico
Somnium Scipionis 10
(De re publica VI 18) ITALIANO
LATINO • ITALIANO
Versioni dalle orazioni di Cicerone
Catullo poeta dotto
Somnium Scipionis 9
(De re publica VI 17) ITALIANO
T6 La morte di Cesare
(Epistulae ad familiares VI 15)
ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
ORA TRADUCI TU
Versioni dalle lettere di Cicerone
De officiis I 134-137 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
Versioni dalle opere filosofiche
di Cicerone
17 Cesare
De bello Gallico
1° Percorso
La struttura
della nazione gallica
T1 Fazioni e clientele
(De bello Gallico I 11)
LATINO • ITALIANO
Indice dei Percorsi online
T2 La lotta per l’egemonia
T2 L’inizio della fine
(De bello Gallico I 12) ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
T9 Catone propone la condanna
De coniuratione Catilinae 12
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
2° Percorso
La selva Ercinia
e la sua fauna
2° Percorso
Come nasce una congiura
T3 La selva Ercinia
T3 Catilina e i suoi complici
ITALIANO
T4 La fauna della selva Ercinia
Versioni dal De bello Gallico
De bello civili
3° Percorso
Lo scoppio
della guerra civile
VERIFICA SUL PERCORSO
3° Percorso
La repressione della congiura
T5 Cicerone attacca Catilina
T7 Cesare invade l’Italia
(De bello civili I 7; 8, 1)
T6 Il punto di vista dei
ORA TRADUCI TU
Versioni dal De bello civili
congiurati: una lotta
per la libertà
De coniuratione Catilinae 33
LATINO • ITALIANO
T7 Cicerone deferisce
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
in senato
De coniuratione Catilinae 31
LATINO • ITALIANO
T6 L’ultimatum del senato
(De bello civili I 5) ITALIANO
i congiurati al senato
De coniuratione Catilinae 50
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
4° Percorso
18 Sallustio
De coniuratione Catilinae
I discorsi di Cesare
e di Catone: la condanna
dei congiurati
Sviluppo e decadenza
di Roma
T8 Cesare in difesa della legalità
1° Percorso
T1 Il passato felice di Roma
ORA TRADUCI TU
Versioni dal De coniuratione
Catilinae
Bellum Iugurthinum
5° Percorso
La Numidia e la figura
di Giugurta
T10Le vicende dinastiche
del regno di Numidia
Bellum Iugurthinum 5
LATINO • ITALIANO
T5 La seduta senatoria del
1° gennaio (De bello civili I
1; 2, 6-8) ITALIANO
e donne
De coniuratione Catilinae 24
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
ORA TRADUCI TU
De coniuratione Catilinae
14-15 LATINO • ITALIANO
T4 Il reclutamento di uomini
(De bello Gallico VI 26-28)
ITALIANO
a morte
De coniuratione Catilinae 52,
13-18; 24-35 ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
(De bello Gallico VI 25)
XXV
De coniuratione Catilinae 51,
37-43 LATINO • ITALIANO
T11 Micipsa tenta invano
di liberarsi di Giugurta
Bellum Iugurthinum 7
LATINO • ITALIANO
T12I buoni consigli di Scipione
Emiliano a Giugurta
Bellum Iugurthinum 8
LATINO • ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
6° Percorso
Una guerra scandalosa,
finita con un tradimento
T13Storie di ordinaria corruzione
Bellum Iugurthinum 29-30
LATINO • ITALIANO
T14Il tribuno Memmio
esorta il popolo a reagire
alla prepotenza dei nobili
Bellum Iugurthinum 31 ITALIANO
T15Come andò a finire
Bellum Iugurthinum 111; 113
ITALIANO
VERIFICA SUL PERCORSO
De coniuratione Catilinae 6-7
ORA TRADUCI TU
LATINO • ITALIANO
Versioni dal Bellum Iugurthinum
133-44 a.C.
La tarda repubblica
QUADRO STORICO
CONTESTO CULTURALE
COSTUME E MENTALITÀ
• III-II sec. a.C. Guerre di conquista
• La riflessione politica legittima
il processo politico che porterà
al principato
La religione romana
Le linee di sviluppo e i vari aspetti
della religiosità romana
• Lucrezio • Cicerone
Dalle guerre di conquista
alla fine della repubblica
• 133 e 123 a.C. Riforme
dei Gracchi
• 91-88 a.C. Guerra sociale
• 82-79 a.C. Dittatura di Silla
• 63 a.C. Congiura di Catilina
• 49 a.C. Cesare passa il Rubicone:
inizia la guerra civile
• 48 a.C. Battaglia di Farsàlo:
Pompeo è sconfitto da Cesare
La cultura
tardo-repubblicana
• Si diffondono le filosofie
greche di età ellenistica:
in particolare, stoicismo
ed epicureismo
• Si affermano due tipi di
intellettuale: uno vede
nella cultura un supporto
all’attività politica (Cicerone),
l’altro trova nell’otium il terreno
ideale per una produzione
letteraria libera e controcorrente
(Lucrezio, Catullo)
• 44 a.C. Cesare dittatore a vita
• 44 a.C. Idi di marzo: uccisione
di Cesare
• In campo letterario fioriscono
l’oratoria, la lirica,
la storiografia, il poema
didascalico e la filosofia
I temi e gli autori
Riflessioni sull’Aldilà
Due diverse concezioni della vita
oltre la morte
• Lucrezio • Cicerone
La donna e l’amore
nella società romana
Figure di donna e concezione
dell’amore dall’età arcaica
al I secolo a.C.
• Lucrezio • Catullo • Cicerone
La politica fra teoria e prassi
La riflessione teorica sullo stato
e le forme dell’attività politica
• Cesare • Cicerone
I valori fondanti
della civiltà romana (2)
Il relativismo dei valori e
la distinzione tra otium e negotium
• Catullo • Cicerone
• Cornelio Nepote
La legge e il diritto
Origini, sviluppo e forme
di un aspetto fondamentale
della cultura romana
• Cicerone
La guerra e la pace
Tra volontà di dominio
e aspirazione alla pace
• Cicerone • Cesare
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GLI AUTORI
I GENERI
Le opere, i percorsi
Lucrezio (98/94- 55 a.C.)
De rerum natura
• Forme e volti della natura
• Contro la superstizione
• Contro la paura della morte
• Sulla strada della felicità
Catullo (84-54 a.C. ca.)
Liber
• Il canto della passione
• Il patto d’amore
• Una storia finita male
• L’altro Catullo: amici, nemici, familiari
• Politica? No, grazie
Cicerone (106-43 a.C.)
Opere retoriche
• La forza della parola
Orazioni
• Lo smascheramento di Catilina
• Fra giustizia e politica: il caso
della Pro Milone
• Percorso di traduzione:
Un ladro insaziabile e sacrilego
Epistole
• Tra affari pubblici e affetti privati
Opere politiche e filosofiche
• La promessa dell’immortalità
nel Somnium Scipionis
• Il Laelius: l’amicizia da legame
clientelare a sentimento
• Il De officiis, ovvero la morale
della classe dirigente
• Percorso di traduzione:
Etica e politica
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Cesare (100-44 a.C.)
De bello Gallico
• Lo sguardo sugli altri: galli e germani
• Lo sguardo sugli altri: i britanni
• La campagna contro Ariovisto
La lirica
• Poetae novi
• Catullo
Retorica e oratoria
• Cicerone
De bello civili
• Pompeo da Farsàlo all’Egitto
• Percorso di traduzione: Cesare
imperator
La biografia e l’erudizione
• Cornelio Nepote
• Varrone
Sallustio (86-35/34 a.C.)
De coniuratione Catilinae
• Dalla politica alla storia
• La congiura di Catilina tra
rivendicazioni e sovversione
• Il dibattito sulla legalità
• Fine di un incubo, fine di un sogno
• Percorso di traduzione: Catilina,
anatomia di un personaggio
Bellum Iugurthinum e Historiae
• Politica interna e politica estera:
Giugurta e Mitridate
Cornelio Nepote (100-30 a.C. ca.)
De viris illustribus
• L’interesse per ‘l’altro’
• Percorso di traduzione: Grandi
generali e politici stranieri
Varrone (116-27 a.C. ca.)
De re rustica
• Campagna e città: due modelli
antropologici e due ideali di vita
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9
Quadro
storico
1 Gli ultimi
decenni del II
secolo a.C.
2 La guerra
civile tra
Mario e Silla
3 La guerra
civile tra Cesare
e Pompeo
Contesto
culturale
1 Il pensiero
politico
2 Le correnti
filosofiche
3 L’intellettuale
e la società
4 Il panorama
letterario
Il quadro storico
1
Gli ultimi decenni del II secolo a.C.
L’espansione di Roma e i problemi interni
LA STORIA IN BREVE
Dalle guerre di conquista
ai conflitti interni
• III-II sec. a.C.: guerre di conquista
e arricchimento di Roma
• 167 a.C.: abolizione delle tasse
a carico dei cittadini
• 133 a.C.: proposta di riforma agraria
di Tiberio Gracco
• 123 a.C.: riforme di Gaio Gracco
• 121 a.C.: morte di Gaio Gracco
Le grandi conquiste del III e del II secolo a.C. (vd. Cap. 1, Il quadro storico,
pp. 8 ss.) avevano creato in Roma un benessere economico senza precedenti.
I successi militari in Oriente e in Occidente vi avevano fatto affluire ricchezze e schiavi in abbondanza, tanto che nell’anno 167 furono addirittura abolite le tasse a carico dei cittadini. Si trattava, però, di un benessere illusorio, che
nascondeva una grande quantità di nodi irrisolti, da attribuire fondamentalmente all’incapacità del senato di trasformarsi da organo dirigente di una città-stato italica in vertice politico di un impero mediterraneo (1), quale Roma era ormai diventata.
Interessata esclusivamente allo sfruttamento dei propri latifondi, la classe senatoria aveva tratto enormi vantaggi dalla rovina della piccola proprietà romano-italica, ridotta in miseria dalle continue guerre che avevano sottratto uomini validi alla cura dei campi. Peraltro la piccola proprietà era già per sua na-
1 Il cosiddetto
Tabularium inaugurato
nel 78 a.C. tra
Campidoglio e Foro
Romano, può essere
considerato un
simbolo della tarda
repubblica. Era infatti
l’archivio centrale,
in cui si custodivano
le tavole di bronzo
con gli atti ufficiali.
I piani soprastanti
appartengono al Palazzo
Senatorio (1605), sede
del municipio di Roma.
Sulla sinistra si vedono
i resti del Tempio di
Vespasiano.
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Il quadro storico
Testimonianze
211
Dominatori del mondo, nullatenenti in casa propria
Il riformatore Tiberio Gracco (vd. p. 212) era rimasto impressionato, durante un viaggio attraverso l’Etruria, nel vedere
che la regione era deserta e che i pochi contadini e pastori
rimasti erano schiavi barbari. L’ardore delle sue convinzioni
politiche di ispirazione egualitaria traspare da un passo,
riportato da Plutarco (Vita di Tiberio 9, 4), dell’orazione che
egli pronunciò a sostegno della legge agraria:
Tiberio diceva, parlando dei poveri, che le fiere che stanno
in Italia hanno tane e ciascuna un covo e rifugi, mentre co-
loro che combattono e che muoiono per l’Italia non possiedono altro che l’aria e la luce e senza casa né ricovero vanno errando con i figli e con le mogli. I generali mentono ai
soldati quando, durante le battaglie, li esortano a difendere dai nemici le tombe e gli altari: tra tanti soldati romani
nessuno possiede un altare paterno o una tomba di famiglia, ma combattono e muoiono per difendere lusso e ricchezza altrui. Sono detti padroni del mondo, ma non hanno una sola zolla di terra che sia loro.
tura assai poco competitiva rispetto al latifondo che, grazie alla manodopera servile, poteva
mettere sul mercato prodotti a costo più basso. Ai liberi contadini – indebitati e ridotti allo
stato di proletari, non più qualificati per prestare il servizio militare – non restava che confluire in città, dove costituivano pericolose masse di manovra durante le elezioni.
Da questa situazione era scaturita una crisi interna irreversibile, che costituiva il presupposto di
un’ampia conflittualità tra l’esigua minoranza di possidenti sempre più ricchi (2) (l’aristocrazia e il ceto dei commercianti e degli affaristi) e la larghissima maggioranza di miserabili nullatenenti (il ceto medio agricolo sempre più proletarizzato e i provinciali stremati dal fiscalismo centrale). Per non parlare degli schiavi (vd. Cap. 2, La schiavitù a Roma, pp. 46 ss.), che
sopportavano la loro millenaria fatica.
Gli schieramenti politici
In questo contesto di crescente disagio sociale si delinearono due opposti schieramenti politici. Il blocco degli optimates (da optimus, «il migliore») faceva capo al ceto nobile dei se-
2 Immagini del lusso.
Questo affresco del I
secolo a.C. raffigura
donne ricche che
indossano abiti lussuosi
e si adornano con gioielli
preziosi.
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212
9 La tarda repubblica (133-44 a.C.)
Storia Costume Società
Le riforme dei Gracchi
La riforma agraria di Tiberio Gracco Nel 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Gracco fece approvare una Lex agraria secondo la quale nessun cittadino romano poteva detenere più di cinquecento iugeri (1 iugero = circa 2500 m2)
di ager publicus.
L’ager publicus era il patrimonio fondiario di proprietà dello stato romano, costituito dai territori conquistati nel tempo ai nemici e notevolmente ampliato con le terre confiscate agli alleati defezionisti durante la seconda guerra punica. Assegnati per lunghe affittanze alle famiglie nobili, questi territori erano progressivamente andati a costituire il latifondo. Secondo il progetto di riforma, il territorio eccedente i 500 iugeri doveva essere restituito per essere poi ridistribuito al popolo in lotti inalienabili di trenta iugeri ciascuno.
L’approvazione della legge incontrò, com’era naturale, la
feroce opposizione del ceto aristocratico, che si vedeva privato di un’importante fonte di reddito. Nei torbidi che
seguirono, Tiberio venne ucciso nello stesso anno 133 in seguito alla reazione aristocratica.
Le riforme di Gaio Gracco Dieci anni dopo, Gaio Gracco
(tribuno della plebe nel 123 a.C. e nel 122) riprese il progetto politico del fratello Tiberio di ridimensionare il potere dell’oligarchia senatoria. Egli, però, per avere una valida
base di appoggio, collegò il progetto di Tiberio a una serie
di riforme con cui cercava di guadagnarsi il favore di diverse fasce sociali: quella dei cavalieri, a cui concesse misure
a vantaggio della loro attività finanziaria, quella delle popolazioni italiche, per le quali propose l’attribuzione della cittadinanza romana, e quella della plebe romana, per
la quale fece decretare una distribuzione mensile di grano
a prezzo politico.
Anche questa volta il senato rispose con una totale chiusura, suscitando contro la proposta l’ostruzionismo del collega nel tribunato Livio Druso, che con iniziative legislative più demagogiche riuscì a sollevare la plebe contro Gaio.
Ne nacquero turbolenze di fronte alle quali il senato proclamò lo stato di emergenza, votando per la prima volta nella
storia della repubblica il cosiddetto senatus consultum ultimum, cioè la sospensione delle garanzie istituzionali e il
conferimento di poteri eccezionali nelle mani dei consoli.
Nel 121 a.C. Gaio, dichiarato nemico pubblico, si fece uccidere da uno schiavo.
Attività
• Quella proposta dai Gracchi era una riforma agraria.
• Qual è la differenza tra riforma e rivoluzione?
Frammento della Lex agraria.
Napoli, Museo Archeologico
Nazionale.
La legge intendeva vietare
la formazione dei latifondi e
ridistribuiva l’ager publicus.
Jean-Baptiste Topino-Le
Brun, La morte di Gaio
Gracco (1798 ca). Marsiglia,
Musée des Beaux-Arts.
PER APPROFONDIRE
• Un’appassionata difesa dell’operato dei Gracchi si legge nel libro di L. Perelli, I Gracchi, Salerno, Roma 1993. Si veda
anche E. Gabba, Il tentativo dei Gracchi, in Storia di Roma, vol. II/1, Einaudi, Torino 1990, pp. 671-690.
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222
9 La tarda repubblica (133-44 a.C.)
Il contesto culturale
1
Il pensiero politico
I testimoni del cambiamento
LA CULTURA IN BREVE
La fine della repubblica
• La cultura fa da supporto all’attività
politica
• Il pensiero politico è espressione
dei ceti possidenti, sempre più
conservatori
• L’aspirazione a un princeps garante
della pace pone le premesse del
principato
• Le filosofie legittimano sia
l’impegno pubblico (lo stoicismo) sia
il ritiro a vita privata (l’epicureismo)
• La libertà dell’ultima repubblica è
garante di una grande fioritura
letteraria
12 Busto di Cicerone.
Roma, Musei Capitolini.
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Di pari passo con l’esplodere della violenza politica come segno di crisi delle istituzioni repubblicane, il I secolo a.C. fu il momento nel quale maturò la
parte più significativa del pensiero politico romano. Si creò cioè una dialettica di pensiero e azione nella quale, se l’ultima parola spettava alla forza delle
armi, è anche vero che il dibattito culturale poneva le condizioni per legittimare il processo politico che sarebbe approdato al principato.
La nostra conoscenza della cultura politica del I secolo fa capo in larga misura alla trattatistica di Cicerone (12) (vd. Capitolo 16, pp. 422 ss.) e alle considerazioni sparse che si ritrovano nell’opera storica di Sallustio (vd. Capitolo
18, pp. 612 ss.): due autori che ebbero un ruolo importante nel travaglio ideologico che dalla crisi del regime cesariano portò al principato augusteo. Il che
non significa, tuttavia, che essi avessero le idee chiare in merito alla questione
istituzionale: il loro moralismo, contaminando valutazioni politiche con elementi attinenti all’etica e ai costumi, non sempre li mise in condizione di cogliere distintamente il significato degli eventi.
La confusione ideologica
La confusione è dovuta anche al fatto che alla violenza della lotta politica non sempre corrispondeva una effettiva diversità degli interessi in gioco. Per esempio, il pensiero di un ‘democratico’ come Sallustio presenta ampie convergenze con quello di
un conservatore come Cicerone: convinta fede nella libertas
repubblicana, moralismo, appello al mos maiorum, invito alla
concordia, rifiuto del populismo e salvaguardia dei ceti benestanti al potere sono elementi che accomunano i due scrittori.
Come ha osservato Antonio La Penna, la scarsa differenziazione ideologica in una lotta spietata come quella dell’ultima repubblica si spiega con il fatto che
ne furono unici protagonisti i ceti possidenti, la cui ansia di rinnovamento investiva
esclusivamente l’ambito politico e quello morale, ma a condizione che permanesse immutato o quasi l’assetto economico e sociale.
In questa preoccupazione della legalità a salvaguardia dei ceti possidenti
si inquadrano non solo il conservatorismo sociale di Cicerone, ma anche
l’adesione di Sallustio alla politica di
Cesare e la sua avversione per Catilina: quest’ultimo era il sovversivo che
prometteva remissione di debiti e proscrizione di ricchi, Cesare era il politico equilibra-
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Il contesto culturale
223
to, preoccupato di rispettare la legalità, ma soprattutto di trovare, attraverso la proverbiale
clementia, un compromesso fra i ceti che, sulla base di una politica di sostanziale moderatismo sociale, assicurasse un largo consenso alle sue ambizioni personali.
L’aspirazione a un regime autoritario
Su questi stessi presupposti si innestava anche l’aspirazione a un regime autoritario, al quale
tanto Cicerone quanto Cesare e Sallustio guardavano come alla extrema ratio in grado di eliminare dallo stato la violenza politica e di ripristinare la pace sociale. Di fatto la storia smentì sia Cicerone sia Sallustio, dimostrando che le rispettive teorie politiche, ancorate al mondo della città-stato, erano in ritardo rispetto alla realtà emergente di un personaggio come
Cesare, che legava al supporto dell’esercito l’elaborazione dell’idea di princeps. Ma si trattava di un princeps molto più potente e assoluto di quello a cui pensavano Cicerone e Sallustio: una figura che avrebbe preso corpo nella persona di Augusto, segnando il passaggio
definitivo dalla repubblica alla monarchia.
PAROLE CHIAVE
Res publica
L’espressione latina res publica (o respublica) indicava «la cosa
pubblica», cioè la comunità dei cittadini fondata sul diritto, vale a dire una comunità solidale in cui l’interesse del singolo era
subordinato a quello dello stato. Res publica era dunque una locuzione usata per indicare «lo stato» stesso o «la vita politica» inerente al funzionamento dello stato; meno comunemente indicava la «repubblica» sia come forma di governo sia in
contrapposizione al principato.
La definizione ciceroniana di res publica come res populi («cosa
del popolo», De re publica I 39) non rispecchia l’etimologia (publicus non deriva da populus ma da pubes, «gente adulta») e rispecchia solo in parte la realtà storica. È vero, infatti, che secondo la costituzione repubblicana il potere supremo poggiava sul
popolo, ma a Roma non vigeva un sistema democratico e pertanto il controllo dello stato era nelle mani del senato: quella di
Roma era dunque una repubblica aristocratica.
L’interno della Curia era costituito da una sala
rettangolare sui cui lati correvano i seggi dei senatori;
nel fondo sorgeva il podio della presidenza.
La Curia, nel Foro Romano.
Questo edificio era il luogo di riunione
del senato, e quindi un altro simbolo
della repubblica.
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9 La tarda repubblica (133-44 a.C.)
2 Le correnti filosofiche
13 Raffaello, La scuola
di Atene (1509). Roma,
Palazzi Vaticani.
Al centro del grande
affresco compaiono
Platone (1) (con la destra
alzata per indicare il
cielo, cioè il mondo delle
idee) e Aristotele (2) (che
indica la terra). Sulla
sinistra, appoggiati a un
basamento, il vecchio
con la barba e il volto
corrucciato è Zenone (3),
mentre il giovane ben
pasciuto e incoronato
è Epicuro (4), che in
queste sembianze,
davvero inusuali per un
filosofo, fa pensare alla
battuta di Orazio, che si
definì Epicuri de grege
porcus. In primo piano,
sempre sulla sinistra,
Pitagora (5) è intento a
scrivere.
I romani e la cultura greca
La filosofia acquistò in quest’epoca un ruolo di primo piano sia nel fornire supporti al pensiero politico, sia nell’offrire giustificazioni al rifugio nel privato in alternativa all’impegno
civile caratteristico del civis Romanus.
L’attestarsi sempre più solido della filosofia nella cultura latina fu condizionato dal rapido
avanzamento del processo di ellenizzazione: ormai il contatto con la cultura greca si era
trasformato in una vera e propria compenetrazione; dalla fase della semplice imitazione dei
modelli greci si era passati a quella della emulazione e della rielaborazione, che in campo poetico diede luogo alla corrente neoterica (da neóteroi, «poeti nuovi») e nella prosa agli
scritti di storia (il modello di Sallustio fu Tucidide), alla trattatistica retorica di Cicerone e
alle sue opere filosofiche.
Lo scetticismo
Particolare rilievo rivestirono in questo periodo le filosofie greche (13) di età ellenistica, importate nel corso del II secolo a.C. Di queste la più pervasiva, anche se di presenza non sempre evidente, fu la filosofia accademica, cioè lo scetticismo, uno degli indirizzi assunti dalla scuola di Platone dopo la morte del maestro. Lo scetticismo non è presente solo nel pensiero e nell’opera di Cicerone intitolata Academica, ma circolò in tutto l’ambiente degli uomini di cultura, perlopiù scettici in materia religiosa, e in particolare tra i giovani, che avevano ereditato lo spirito critico di lontana ascendenza sofistica e lo applicavano con effetti
dirompenti al mos maiorum.
1
2
3
4
5
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10
I temi
1 La religione
romana
2 Riflessioni
sull’Aldilà
3 La donna e
l’amore nella società
romana
Gli autori
• Lucrezio
• Cicerone
• Lucrezio
• Cicerone
• Lucrezio
• Catullo
• Cicerone
Costume e mentalità
1
La religione romana
La formazione del pantheon romano
La natura del
politeismo antico
Nella piccola porzione di storia letteraria percorsa fin qui si sono già colte tracce della mentalità religiosa dei romani. Nell’epoca che ora andiamo ad affrontare queste tracce si articolano in un sistema complesso, che vale la pena di inquadrare.
Siamo abituati a pensare la religione greco-romana nei termini di un politeismo grossolano,
popolato da «dèi falsi e bugiardi». Le divinità degli antichi ci sono giunte attraverso i racconti della mitologia e le espressioni artistiche, ma la loro essenza perlopiù ci sfugge o rimane difficile da cogliere: ci stupisce, in particolare, che una cultura che aveva raggiunto alti livelli di speculazione potesse credere in una molteplicità di dèi e praticare un culto fatto soprattutto di atti esteriori.
Ma gli antichi non erano così ingenui: già nel VI secolo a.C. il filosofo greco Senofane aveva osservato che, se i buoi e i cavalli avessero mani per dipingere, raffigurerebbero i loro dèi
simili rispettivamente a buoi e a cavalli. Il che equivale a dire che gli dèi del politeismo in
realtà altro non erano che forme particolari di oggettivazione del divino. La divinità era riconosciuta nelle diverse configurazioni del suo manifestarsi, nelle cosiddette ‘epifanie’, e còlta
con tratti diversi a seconda delle occasioni e delle ragioni di tale manifestarsi: insomma, del
divino gli antichi coglievano l’evento e non la forma, l’apparire e non l’essere.
1 Claude Lorraine,
Egeria nel bosco delle
Camene, 1669. Napoli,
Galleria Nazionale di
Capodimonte.
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La religione romana
229
Alle origini
del sacro
La formazione della teologia dei romani può essere scandita in tre tempi, nei quali si passa dalla percezione di ‘divinità del momento’, che intervenivano nell’hic et nunc a spiegare un fenomeno di cui sfuggiva la motivazione, a divinità quotidiane, che sovrintendevano alle azioni di ogni giorno, per giungere solo alla fine di questo processo alla concezione
di divinità personali.
La ‘volontà divina’ che si esprimeva in un’azione o in una funzione (dal miracolo della sorgente alla sacralità del bosco, dal cambio della stagione al confine del campo ecc.) era detta numen (dalla radice di nuo, «accenno con la testa» per esprimere volontà e comando): nei suoi
confronti l’uomo era impotente e poteva solo sperare di propiziarsela attraverso la preghiera.
Queste divinità accompagnavano e regolavano tutta la vita dell’uomo a partire dalla nascita: Vitumnus dava all’uomo la vita, Alemona (da alo, «nutro») lo nutriva, Egeria (1) (da egĕro,
«porto fuori») aiutava la madre a partorire, Vagitanus arrivava al primo vagito, Cunina vegliava sulla culla ecc.
Forme particolari di numina sovrintendevano alle attività lavorative quotidiane e ai relativi
ambiti connessi, primo fra tutti quello dell’agricoltura.
Una religione
senza miti
Mentre la Grecia aveva prodotto un materiale mitologico vivace e fantasioso, i romani si limitarono a coltivare un complesso di pratiche rituali che prescindevano dal supporto del
mito. La loro religione non concepì né cosmologie né genealogie divine, ma non era priva
di un repertorio di leggende che calavano il mito dal cielo sulla terra, o, meglio, innalzavano al rango di dèi i grandi uomini della Roma delle origini: è il caso del fondatore Romolo,
che fu assimilato al dio Quirino.
Da questo substrato primitivo, intriso di meraviglia e orrore, vennero emergendo a poco a
poco divinità che accentravano in sé i vari settori di competenza dei vecchi numina: divinità dei grandi fenomeni naturali (da Giove (2), dio del cielo, a Vulcano, dio del fuoco, a Nettuno, dio delle acque ecc.), dèi della natura e dell’agricoltura (Marte, Saturno), della casa e
della famiglia, dei mestieri e delle professioni, dell’Oltretomba ecc.
Sincretismo
religioso e
interpretatio
degli dèi greci
In quest’opera di definizione delle divinità e delle loro prerogative, la religione romana ricorse largamente al cosiddetto sincretismo, cioè alla sintesi di aspetti delle varie religioni che
erano state praticate sia da popolazioni italiche quali latini, sabini, etruschi, sia da immigrati greci, giudei, egizi e orientali in senso lato.
In questo crogiolo di culti si attestarono alcune divinità latine arcaiche destinate a permanere nella
futura storia della religione romana: si possono ricordare i Lari (3),
i Penati e i Mani, rispettivamente
dèi della casa, della famiglia e dei
morti, accanto alla dea del focolare Vesta (4) e a Giano (5), il dio
che regolava gli ‘inizi’ e i ‘passaggi’
dell’entrata e dell’uscita e pertanto
era raffigurato bifronte.
Tra III e II secolo a.C. molte divinità furono sottoposte alla cosiddetta interpretatio Romana,
un procedimento che consisteva
nell’assimilare divinità romane
a quelle greche con prerogative
analoghe: Giove era l’equivalen-
2 Copia di un affresco
della Domus aurea,
andato perduto,
raffigurante Giove e
Rea Silvia, madre dei
fondatori di Roma,
Romolo e Remo.
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PERCORSO PER IMMAGINI
Dèi e misteri
A Roma, come in molte
altre città ricche
di storia, i resti più
cospicui e meglio
conservati appartengono
a edifici religiosi,
così come – nelle arti
figurative – gran parte
delle opere giunte fino
a noi appartengono
alla statuaria religiosa.
Questo avviene per due
ragioni principali: in
primo luogo, perché
il monumento è
espressamente concepito
per durare nel tempo;
in secondo luogo,
perché, in quanto culto
pubblico fatto di riti,
la religione romana
mirava alla visibilità.
➊ Il Pantheon
• Il Pantheon visto dall’interno
e dall’esterno.
Questo edificio (così
chiamato con termine
greco in quanto dedicato
a tutti gli dèi) fu voluto
da Agrippa nel 27 a.C.
in onore del suocero
Augusto, ma la sua attuale
struttura risale al tempo di
Adriano (II sec. d.C.).
➋ Gli dèi romani
• La triade capitolina. Palestrina, Museo Archeologico.
In questo gruppo scultoreo
risalente al II secolo d.C. si
osservano alcuni attributi
tipici di queste divinità:
Giove, al centro, con un
fascio di fulmini; a sinistra
di Giove Giunone, con ai
piedi il pavone; a destra
Minerva, raffigurata con
l’elmo in capo e ai piedi la
civetta.
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Percorso per immagini Dèi e misteri
237
➌ Il tempio di Vesta
• Tempio di Vesta. Foro Romano.
Questo tempio di forma rotonda, distrutto più volte dal fuoco, era
dedicato alla dea patrona delle istituzioni statali. All’interno del
tempio ardeva perennemente il fuoco sacro, custodito dalle Vestali.
«Si era giunti al tempio di Vesta…».
(Orazio, satira I 9, 35)
➍ I culti misterici
• L’affresco della Villa dei Misteri a Pompei.
Queste decorazioni, realizzate a partire dalla metà del I secolo a.C.,
raffigurano scene di iniziazioni ai misteri di Dionìso o Bacco.
«Avevano tre giorni fissi nell’anno, nei quali erano iniziati al
culto bacchico. […] Erano una moltitudine ingente, ormai un altro
popolo […]. Affidano pertanto ai consoli l’inchiesta straordinaria
sui riti notturni dei Baccanali».
(Livio, Ab Urbe condita XXXIX 13-14)
➎ Il culto di Mitra
• Mitreo di Marino.
Il dipinto rappresenta il dio
persiano Mitra nell’atto di
uccidere il toro, simbolo
della vita, per sottrarlo allo
spirito del male. Il culto
di Mitra era una delle
varie religioni orientali che
erano state importate da
mercanti, schiavi e militari.
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18
Sallustio
Un motivo per leggere
La lettura di Sallustio ci immerge nelle convulsioni della repubblica agonizzante,
mostrandoci come la sperequazione sociale, la discordia civile, la corruzione erodano
la fiducia nelle istituzioni. Come il suo contemporaneo Cicerone, lo storico si
illudeva che un princeps provvidenziale potesse ripristinare l’ordine e instaurare la
concordia. Ambedue si sbagliavano: la storia antica e recente hanno dimostrato che,
ogniqualvolta il cittadino abdica alla politica e delega il potere a un monarca, lascia
in eredità alle generazioni successive la realtà dura dell’assolutismo. Solitamente,
di questo ci si accorge con il senno di poi; Sallustio ci guida in modo appassionato
a cogliere i vizi della politica di Roma, che sono anche quelli della nostra politica.
1 Lavita
Dalla politica
alla storiografia
18 Sallustio 612-685.indd 612
Natonell’86 a.C. adAmiterno,inSabina(nell’attualeAbruzzo),dafamigliabenestante,
GaioSallustioCrispotrascorseunagiovinezzainquietaaRoma,frequentandogliambientipiùinvista.Intornoallametàdelsecolo,intrapreselacarrierapolitica appoggiandosi ai
populares,ilpartitochesicontrapponevaall’oligarchiadelsenatoinnomedegliinteressidei
cetimenoabbienti.Inqualitàditribunodellaplebe,nel52,condusseunaviolentacampagnacontroMilone,uccisoredell’agitatoreClodio,econtroilsuodifensoreCicerone,attirandosilavendettadellaparteoligarchica,chenel50lofeceespelleredalsenatoconl’accusadi
immoralità:qualcheannoprimaerastatocoltoinflagranteadulterioconlamogliediMilone,ilqualeloavevafattofrustareeloavevacostrettoarisarcirloconunasommadidenaro.
QuestofattoportòSallustioaschierarsidecisamentein favore di Cesaredurantelaguerra
controPompeo;grazieallaprotezionedeldittatore,eglivenneriammessoinsenatoeottennelapretura.Nel46,dopolavittoriadiCesareaTapso,inAfrica,ottenneilgoverno della
Numidiaeapprofittòdellacaricaperaccumulareingentiricchezze,cheinvestìnellacostruzionedellasontuosavilladettahorti Sallustiani,trailPincioeilQuirinale.Quisiritiròa
vitaprivata,quandoormaiun’accusadimalversazionepergliabusicommessiinAfricaela
mortedelsuoprotettoreCesareavevanosancitolafinedellasuacarrierapolitica.
Nellapacedelsuoritiro,Sallustiosidedicòperundecennioall’attività di storiografo,finchélamortelocolsepocopiùchecinquantennenel35onel34a.C.
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Le opere
613
2 Leopere
Il De coniuratione
Catilinae
LaprimaoperadiSallustio,ilDe coniuratione Catilinae,fuscritta intorno al 42 a.C.,neglianniimmediatamentesuccessiviallamortediCesare.Èunamonografiastoricadedicataaun tentativo di eversionechesiinscriveinunmomentocrucialedellastoriadiRoma.
LucioSergioCatilina,unnobiledecadutoespregiudicato,dopoaverpercorsopartedelcursus honorumeavertentatoripetutamentediottenereilconsolato,sieravistorespintoperi
suoimetodidemagogicieviolenti.Approfittandodelvuotodipoterelasciatodall’assenza
diPompeo,impegnatoinOrientenellaguerracontroipiratiepoicontroMitridate,nel 63
a.C.Catilinadeciseditentarel’insurrezionearmata,sfruttandoildisagioseminatodalladittaturasillanatralaplebeinmiseriaegliaristocraticiindebitati.Scopertalacongiuragrazie
aunadelazione,ilconsoleCicerone arrestò i responsabili elifecegiustiziaresenzaconcedereloroildirittodiappelloalpopoloprevistoperlacondannaamortedicittadini.Catilina,intanto,cheavevaraggiuntoinEtruriailsuoluogotenenteManlioacapodiunesercito
cheavrebbedovutomarciaresuRoma,affrontòconcoraggiolamiliziagovernativaecadde
combattendovalorosamentenellabattaglia di Pistoia.
Lacongiuraeraunadellepiùvistosemanifestazionidellacrisidellarepubblica:rientravain
unaseriediepisodi di turbolenza politica–organicamentelegatialmalesseregeneraleda
cuieraaffettolostato–cheeranopartitidallacrisigraccanae,attraversoladittaturadiSillaemoltepliciattiditerrorismopolitico,eranodestinati a sfociare nelle guerre civilitra
CesareePompeoetraOttavianoeAntonio.L’esitoestremodellacrisiistituzionalesarebbestatoilridimensionamentodell’autoritàdelsenato,l’organodirigenteespressionedellavecchianobiltà,e,diconseguenza,lafine della repubblicaeilpassaggioalregimepersonaledelprincipato.
La struttura
del De coniuratione
Catilinae
• Capp. 1-4 Proemio.Sallustiospiegaperchéhadecisodidedicarsiallastoriografia.
• Cap. 5 Ritratto di Catilina.
• Capp. 6-13 ‘Archeologia’. Ladigressioneripercorresommariamentelastoriapassatadi
Roma,contrapponendoicostumiesemplaridell’anticarepubblicaall’attualedecadenza.
• Capp. 14-17 I complici di Catilina.LostatodigeneralecorruzioneconsenteaCatilinadiattirarefannulloni,scialacquatori,delinquentiesoprattuttomoltigiovani,conla
facilepromessadivantaggiilleciti.
• Capp. 18-19 La cosiddetta ‘prima congiura’. Findal66Catilinaavevapartecipatoa
uncomplotto,mailtentativodiuccidereiconsolienumerosisenatorierafallito.
• Capp. 20-22 Discorso di Catilina e accordi tra i congiurati.Ilprotagonistaprospettaivantaggidelcambiamentoedesortaicompagniasostenerelasuacandidaturaalconsolatoperl’anno63.
• Capp. 23-25 Catilina è sconfitto nelle elezioni consolari per il 63.InobilisostengonolacandidaturadiCicerone.Catilina,sconfitto,affrettaipreparatividellacongiura
mandandoilsuoluogotenenteManlionelterritoriodiFiesoleperorganizzarelarivolta
armata.
• Capp. 26-29 Nuova sconfitta di Catilina nelle elezioni consolari per il 62. Attentato
a Cicerone. Vistosisconfittounasecondavolta,CatilinatentasenzasuccessodieliminareCicerone.Ilsenatoemanailsenatus consultum ultimum,cheproclamalostatodiemergenzaeconferiscealconsoleCiceroneipienipoteri.
• Capp. 30-32 Catilina fugge da Roma. Giungononotiziedisommosseinvarieparti
d’Italia,Catilinaosapresentarsiinsenatol’8novembredel63eCiceroneloinvestecon
laI Catilinaria.CatilinafuggedaRomaperraggiungereManlioinEtruria,mentreicongiuratiLentuloeCetègoperfezionanoincittàipianieversivi.
• Capp. 33-35 Lettere di Manlio e di Catilina.ManliofarecapitarealgeneraleMar-
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antologia
619
Percorsi
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I percorsi
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altri percorsi online
Un’ideadi...Sallustio(Cat.5,1-8)
De coniuratione
Catilinae
Dalla politica alla storia
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Ilrovesciodellafortuna (Cat.10)LAT.
La congiura di Catilina tra rivendicazioni e sovversione
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Percorso
di traduzione
Catilina, anatomia di un personaggio
T14
T15
T16
T17
T18
T19
T20
T21
T22
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Bellum Iugurthinum
e Historiae
Esecuzionedellasentenza(Cat.55)LAT.
LabattagliafinaleelamortediCatilina (Cat.60)LAT.
Ilcampodopolabattaglia (Cat.61)LAT. • IT.
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Politica interna e politica estera: Giugurta e Mitridate
T23
T24
T25
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RitrattodiGiugurta (Iugh. 6)LAT. • IT.
LemalefattediGiugurta(Iugh.26)LAT. • IT.
Politicaecorruzione (Iugh. 27-28) IT.
MitridatecontroRoma (Hist. IV69;1-9;16-23)IT.
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633
2° percorso
de coniuratione catilinae
La congiura di Catilina tra
rivendicazioni e sovversione
Un evento
contemporaneo
Indotto a ripiegare sull’attività letteraria (negli anni dal 43 al 40 a.C.) dal disgusto per l’azione politica, era naturale che Sallustio si sentisse portato a ripensare il suo passato di uomo
pubblico e a ricercare le cause che ne avevano decretato il fallimento. La trama eversiva organizzata vent’anni prima da Catilina, della quale Sallustio era stato testimone oculare, gli
consentiva una ricognizione articolata delle ragioni di malessere che travagliavano l’età contemporanea, teatro di una lotta in cui, a distanza di vent’anni, non erano per nulla cambiate né le forze in campo né la posta in gioco.
Contro il senato
e contro Catilina
Sallustio aveva militato tra le file dei populares ed era profondamente avverso alla nobiltà
senatoria, alla cui corruzione attribuiva la crisi della repubblica. I suoi spiriti antioligarchici
non lo spinsero, però, a condividere le rivendicazioni catilinarie a favore dei miserabili. Nei
confronti delle forze sociali emarginate Sallustio nutriva la paura tipica del ceto possidente, che vedeva messa a repentaglio la propria sicurezza e pertanto auspicava un potere forte
– del senato o di un moderatore super partes – capace di coalizzare i ceti possidenti italici e
di fare scudo contro eventuali tentativi di eversione.
L’intelligenza
politica di Sallustio
Eppure Sallustio è lo storico che, in certi passi del discorso di Catilina (cap. 20) e in altre
parti di questa sua prima monografia (la lettera del luogotenente Manlio nel cap. 33; l’excursus etico-politico nei capp. 36-39), ha saputo dar voce alla disperazione degli oppressi e dei diseredati, alla miseria dei contadini coperti di debiti, al desiderio di legalità contro i soprusi di pretori rapaci.
C’è da aggiungere, però, che alle istanze di rinnovamento istituzionale, che stavano portando
alla fine della repubblica, era estraneo qualsiasi progetto di cambiamento sul piano economico-sociale; per giunta, mancava ai ceti subalterni la consapevolezza di costituire una classe sociale. Così, alla denuncia Sallustio non fa seguire una proposta di intervento concreto: o meglio, egli si mostra convinto che la corruzione dovesse essere eliminata dal risanamento morale e che le parti sociali dovessero raggiungere la concordia per mantenere l’ordine, come nella Roma arcaica, quando non imperversavano né avidità né ambizione. Questa
è la soluzione proposta: evidente ne è l’astrattezza utopistica, come se i pochi potenti avessero potuto rinunciare volontariamente a parte dei loro privilegi o le masse miserabili, prive di coscienza sociale, avessero potuto battersi per uno stato migliore rispettando la legalità e senza intraprendere la strada della violenza.
634
18 Sallustio
De coniuratione
Catilinae 16
Italiano
Trad. di A. Roncoroni
T3 Catilina addestra il branco
La fisionomia dei congiurati presenta molte affinità con il ritratto di Catilina. Sallustio li presenta sommariamente nel cap. 14 come viziosi che hanno dilapidato il patrimonio familiare, delinquenti comuni, emarginati a vario titolo e, in generale, una feccia che, non avendo più nulla da
perdere, spera di pescare nel torbido.
Nel delineare la tipologia del sovversivo, Sallustio carica con enfasi il ritratto morale. Nel cap. 16
qui riportato, in particolare, Catilina appare intento a omogeneizzare il branco educandolo a
delinquere sistematicamente.
Quando però, nel successivo cap. 17, lo storico si trova a dover fare i nomi dei congiurati, scopriamo
che questi sono senatori, cavalieri, nobili delle colonie e dei municipi. Alcuni, quelli più di spicco, sono gravati da condanne o da incidenti nella carriera politica, ma non manca una buona parte di nobili che potrebbero vivere tranquillamente negli agi e non sono spinti alla congiura da moventi ignobili: essi preferiscono incerta pro certis perché, evidentemente, sono insoddisfatti della situazione
presente, si sentono delusi nelle loro aspettative da uno stato ingiusto, fondato sul privilegio di pochi.
Le categorie moralistiche di Sallustio subiscono la più grave smentita quando egli deve prendere
atto che, nonostante la garanzia dell’impunità e la promessa di compensi in denaro, non un solo congiurato tradisce Catilina, dando prova di una coerenza che durerà fino alla morte. Sallustio è uno storico onesto e pertanto non tace questi elementi che pure rischiano di incrinare la
Storia Costume Società
Il progetto politico di Catilina
Il difensore dei diseredati Come dice Sallustio, in campagna elettorale Catilina aveva promesso la cancellazione
dei debiti e il rovesciamento del governo oligarchico.
Chiamato da Cicerone a giustificarsi in senato, egli avrebbe risposto che «lo stato aveva due corpi, uno debole e con
un capo malato, l’altro forte ma privo di un capo, ma che a
quest’ultimo il capo non sarebbe mancato finché lui fosse
vissuto e se avesse bene meritato di sé» (Pro Murena 51).
I ceti coinvolti nel progetto catilinario Anche se il «corpo forte» privo di capo era la massa dei diseredati che si sentiva attratta dalla congiura, Sallustio ci mette in guardia dallo scambiare Catilina per un riformatore sociale. Il suo programma, infatti, non toccava il proletariato urbano, che
non possedeva nulla e viveva di clientelae alle spalle di qualche famiglia patrizia.
La cancellazione dei debiti, che era sempre stata alla base di
ogni movimento sociale fin dai tempi della prima repubblica,
veniva incontro alla situazione dei piccoli proprietari italici, che scontavano con l’indebitamento, appunto, la concorrenza del latifondo, la sottrazione di manodopera provocata dalle guerre, la disponibilità del lavoro servile a basso costo. Ma Catilina certo non ignorava che la ricaduta elettorale del ceto dei piccoli coltivatori, sparsi in terre distanti da
Roma e difficili da organizzare, doveva essere molto esigua.
Per quanto riguarda poi i cavalieri romani, anche se alcuni di loro potevano essere interessati ai piani catilinari (cfr.
Cat. 17, 4), è certo tuttavia che essi rappresentavano il ceto in ascesa grazie alle attività imprenditoriali, commerciali e burocratiche.
Perciò quelli che potevano ripromettersi un guadagno dal-
la sovversione dell’assetto costituzionale erano soprattutto
i nobili decaduti, quegli aristocratici che, dopo aver ammassato ricchezze con le rendite fondiarie, con i bottini di
guerra e con l’amministrazione delle province, avevano consumato o vedevano assottigliarsi di giorno in giorno il patrimonio, anche solo per le continue spese connesse con la loro posizione: elargizioni agli elettori, mantenimento di clientele, dispendiosità delle abitudini di vita e degli apparati domestici ecc. Il programma di Catilina, dunque, nonostante la
radicalità dei progetti, era sostanzialmente volto a ripristinare i privilegi del ceto nobiliare e a riaffermarne il prestigio sulla base del privilegio economico.
Avversione antioligarchica e moralismo sallustiano Antonio La Penna (Sallustio e la “rivoluzione” romana, cit., pp.
146-147) ha opportunamente osservato che, in realtà, il programma di Catilina era molto simile a quello di un capo dei
populares e riprendeva temi dell’opposizione antiaristocratica: il suo discorso denuncia un accentramento di poteri e
ricchezze nelle mani della nobiltà, che non poteva non comportare la proletarizzazione di vaste masse urbane e la conseguente conflittualità sociale. Tuttavia Sallustio si guarda bene
dall’individuare un rapporto effettivo tra la politica catilinaria
e l’avversione antioligarchica: anzi, fa di tutto per staccare la
congiura da ogni sana politica di opposizione, prospettandola esclusivamente come un frutto del malcostume e della
corruzione morale e demonizzandone il capo.
In caso contrario, egli avrebbe dovuto legittimare almeno
parzialmente l’iniziativa catilinaria: una scelta di campo che
Sallustio, per ragioni ideologiche e, soprattutto, per tornaconto personale, non aveva alcuna intenzione di compiere.
2° Percorso La congiura di Catilina tra rivendicazioni e sovversione
635
tenuta del suo giudizio d’insieme; nella sua ottica di parte, egli non riesce però a spiegarsi tanta risolutezza, e ne fa quasi un fenomeno patologico: «tanto grande era la forza della malattia e
anzi, come una peste, aveva invaso l’animo della maggior parte dei cittadini» (36, 5).
16, 1. Dunque i giovani che, come ho detto sopra, era riuscito ad adescare, li addestrava
al delitto in molti modi. 2. Prendendoli fra loro, forniva falsi testimoni e falsi firmatari;
insegnava loro a non tenere in alcun conto la lealtà, i propri averi, i pericoli; poi, quando
aveva distrutto il loro buon nome e la loro dignità, imponeva altre e peggiori scelleratezze.
3. Se al momento mancava un pretesto per delinquere, non di meno faceva assalire e trucidare innocenti come fossero colpevoli: evidentemente, per evitare che le mani e l’animo di
quelli si intorpidissero nell’inattività, egli piuttosto era malvagio e crudele senza interesse.
4. Confidando in amici e compagni di tal genere, Catilina, anche perché l’indebitamento1 era enorme in ogni luogo e la maggior parte dei veterani di Silla2, dopo aver dilapidato i loro beni, memori delle rapine e della vittoria di un tempo3, invocavano la guerra
civile, concepì il piano di rovesciare lo stato. 5. In Italia non vi era nessun esercito, Gneo
Pompeo era impegnato a combattere in terre lontane4; per lui che era candidato al consolato5 vi erano grandi speranze, il senato non era affatto preparato: tutto, dunque, era
sicuro e tranquillo, e la situazione per l’appunto era favorevole a Catilina.
1. Sallustio non si riferisce solo ai debiti di
Catilina, ma alla generale situazione di indebitamento provocata dall’estendersi del latifondo e dalla crisi della piccola proprietà.
2. Dopo essersi arricchiti con i beni dei proscritti, i veterani di Silla avevano sperperato
le loro sostanze e si erano trovati ben presto
indebitati al punto da sperare in una nuova guerra civile.
3. La vittoria di Silla su Mario (82 a.C.) e la
conseguente dittatura di Silla.
4. Pompeo era in quel momento l’uomo più
potente di Roma: vinti i pirati del Mediterraneo (67 a.C.), aveva ottenuto il comando
della guerra contro Mitridate, re del Ponto.
Dopo averlo vinto nel 66, aveva sottomesso altre popolazioni orientali, giungendo fino al Caucaso e al deserto arabico. Non tor-
nò a Roma che nel 62, dopo sei anni di assenza. Catilina non aveva torto a pensarlo ai
confini del mondo allora conosciuto; in Italia dunque non c’erano eserciti in grado di
reprimere un eventuale progetto eversivo.
5. Catilina aveva presentato la sua candidatura al consolato per il 63.
Il punto sul testo
1. In quale modo Catilina addestrava al crimine i
suoi seguaci?
2. Qual era il vuoto di potere di cui Catilina cercò
di approfittare?
De coniuratione
Catilinae 20, 1-8
Latino • Italiano
Trad. di A. Roncoroni
3. Perché, in uno stato potente come quello di
Roma, erano tanto diffusi povertà e indebitamento?
T4 Le ragioni degli oppressi
Nel presentare la candidatura al consolato per l’anno 63, Catilina tiene un appassionato discorso ai congiurati, nel quale prospetta i vantaggi del cambiamento ed esorta a sostenerlo. Egli si
atteggia a portavoce del malcontento popolare, denunciando lo strapotere di pochi e la miseria dei diseredati.
Sallustio, pur condividendo con l’ideologia catilinaria l’attacco alla nobiltà, non la seguiva sul
terreno dell’illegalità, del condono generalizzato dei debiti, della proscrizione dei ricchi: in una
prospettiva apertamente cesariana, egli era d’accordo con le rivendicazioni antioligarchiche,
ma temeva il pericolo della sovversione sociale e, in un’ottica più particolaristica, non ammetteva che fossero mossi attacchi ai ceti possidenti.
636
18 Sallustio
20,1.Catilinaubieos,quospauloantememoravi,convenissevidet,tametsicumsingulismultasaepeegerat,tameninremforecredensunivorsosappellareetcohortari,
inabditampartemaediumseceditatqueibiomnibusarbitrisproculamotisorationem
huiuscemodihabuit:
2.“Nivirtusfidesquevostraspectatamihiforent,nequiquamopportunarescecidisset;
spesmagna,dominatioinmanibusfrustrafuissent,nequeegoperignaviamautvanaingeniaincertaprocertiscaptarem.3.Sedquiamultisetmagnistempestatibusvoscognovi
fortisfidosquemihi,eoanimusaususestmaxumumatquepulcherrumumfacinusincipere,simulquiavobiseademquaemihibonamalaqueesseintellexi;4.namidemvelleatque
idemnolle,eademumfirmaamicitiaest.5.Sedegoquaementeagitavi,omnesiamantea
divorsiaudistis.6.Ceterummihiindiesmagisanimusadcenditur,quomconsideroquae
condiciovitaefuturasit,nisinosmetipsivindicamusinlibertatem.7.Nampostquamres
publicainpaucorumpotentiumiusatquedicionemconcessit,semperillisregestetrarchaevectigalesesse,populinationesstipendiapendere;ceteriomnes,strenuiboni,nobiles
atqueignobiles,volgusfuimussinegratia,sineauctoritate,iisobnoxiiquibus,sirespublicavaleret,formidiniessemus.8.Itaqueomnisgratiapotentiahonosdivitiaeapudillos
suntautubiillivolunt:nobisreliquerepericularepulsasiudiciaegestatem.
1. ubi… videt: proposizione temporale costruita con il presente storico. Anche la principale secedit ha il presente storico, mentre nella coordinata habuit subentra il perfetto, secondo il gusto della variatio caro a
Sallustio. • tametsi… egĕrat: proposizione concessiva: «anche se spesso aveva molto discusso con ciascuno separatamente».
La congiunzione tametsi e il modo indicativo sono propri delle concessive oggettive,
nelle quali la concessione riguarda un fatto
dato come reale. • in rem fore: espressione
arcaica di taglio popolare: «che sarebbe stato utile alla sua causa». • univorsos: = universos, «tutti insieme», in contrapposizione
al precedente cum singulis. • huiusce: forma composta dal dimostrativo huius e dalla
particella epidittica enclitica -ce. L’espressione huiusce modi («di questo tenore») vuole
dire che l’autore non riporta esattamente le
parole che furono pronunciate, ma il senso
complessivo dei pensieri espressi.
2. “Ni… forent… cecidisset: periodo ipotetico dell’irrealtà: Ni forent sta per Nisi essent. • in manibus: complemento in posizione attributiva rispetto a dominatio, con
il quale costituisce un concetto unitario: «il
potere che abbiamo nelle mani». • frustra:
avverbio con funzione di aggettivo predicativo di fuissent: «sarebbero stati inutili». •
per ignaviam aut vana ingenia: astratti
per i concreti (= per ignavos aut vanos homines, «con uomini inetti o leggeri»), secon-
do un uso caro a Sallustio. • captarem: intensivo di capĕre, quindi «cercherei di ottenere». Sul piano sintattico, il congiuntivo si
spiega come apodosi dell’irrealtà, come già
fuissent, che è al piuccheperfetto in quanto
indica azione anteriore.
3. fortis fidosque: fortis (= fortes); la coppia di aggettivi, legati da allitterazione, insiste sul concetto già espresso da virtus fidesque nel par. 2, nel senso che è la complicità ad assicurare coesione tra i congiurati. • eo: ablativo del pronome id con valore causale («per questa ragione») e funzione epanalettica, cioè di ripresa rispetto alla
congiunzione quia.
4. ea: il dimostrativo, riferito a idem velle
atque idem nolle, dovrebbe avere la forma
di neutro id, ma è concordato con amicitia.
5. ego quae: l’anastrofe (inversione dei termini per quae ego) evidenzia il soggetto ego
e sottolinea la paternità della congiura. •
divorsi: = diversi; predicativo del soggetto
sottinteso vos: si rende appropriatamente in
forma avverbiale.
6. quom: = cum, con valore iterativo («ogni
volta che»), per indicare azione ripetuta. •
quae… futura sit: interrogativa indiretta,
esprime un’azione posteriore rispetto a quella della reggente considero. • nosmet ipsi: nosmet (rafforzativo di nos) è in accusativo retto da vindicamus; ipsi concorda al
nominativo con un soggetto nos sottinteso.
7. in… ius atque dicionem: endiadi per in-
dicare completa soggezione di diritto (ius) e
di fatto (dicionem deriva da dico, «detto legge», quindi «comando»). • tetrarchae: termine greco che originariamente indicava il capo dei distretti – di solito quattro – in cui i romani avevano suddiviso alcune regioni tributarie, soprattutto negli stati asiatici. Si trattava
dunque di principi minori, mentre reges indica i principi maggiori. • vectigāles: aggettivo
concordato con reges tetrarchae. I vectigalia
erano le tasse a cui erano soggette le province: per questo l’aggettivo significa «tributari». • esse: infinito storico, come il seguente pendere. • stipendia: tributi imposti una
tantum a popolazioni soggette. • res publica: da intendere qui nel senso di «repubblica» o, meglio ancora, di «democrazia», piuttosto che nell’accezione usuale di «stato». •
quibus… formidini: doppio dativo.
8. gratia… divitiae: i quattro termini («il
prestigio, il potere, le cariche e le ricchezze»),
che indicano le prerogative dei potenti oligarchi, sono in corrispondenza con i contrari
(«i pericoli, le sconfitte, i processi, la povertà») che li seguono caratterizzando il malessere della plebe: solo un’inversione chiastica
all’interno (potentia è l’opposto di iudicia e
honos di repulsas) soddisfa il gusto sallustiano per la variatio. • honos: singolare collettivo, indica le «cariche pubbliche». • repulsas: il contrario di honos, cioè le «sconfitte
elettorali», di cui Catilina era stato vittima
nella sua aspirazione al consolato.
20, 1. Catilina,quandovedecheeranoconvenutituttiquellicheprimahoricordato,
anchesespessoavevamoltodiscussoconciascunoseparatamente,tuttavia,credendo
chesarebbestatoutileallasuacausachiamarlituttiinsiemeedesortarli,siritiròcon
loro in un luogo appartato della sua casa e lì, allontanato ogni testimone, tenne un
discorsodiquestotenore:
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2° Percorso La congiura di Catilina tra rivendicazioni e sovversione
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2. “Se non mi fossero ben noti il vostro valore e la vostra lealtà,1 invano si sarebbe
presentatal’occasionepropizia;unagrandesperanza,ilpoterecheègiàinmanonostra
sarebberostatiinutilinéioconuominiinettioleggerimisforzereidicercarel’incerto
abbandonandoilcerto.3. Ma,poichéinmolteedifficilicircostanzevihoconosciuto
comeuominifortieamefedeli,perquestoilmioanimohaosatoconcepireunprogettoambiziosoebellissimo,ancheperchéhocapitocheabbiamoilmedesimoconcetto
delbeneedelmale; 4. infattivolereenonvolerelemedesimecose,questasìèlavera
amicizia.25. Mailpianocheiohoconcepito,tuttiloavetegiàprimaascoltatoseparatamente.6. Peraltroilmioanimosiinfiammaognigiornodipiùquandopensoalla
condizionedivitacheciaspettasedanoistessinonrivendichiamolanostralibertà.7.
Infatti,dopochelostatocaddedidirittoedifattonellacompletasoggezionedipochi
potenti,3sempreaessireeprincipisonotributari,popoliegentipaganotasse;noialtri
tutti,valorosieonesti,nobilienonnobili,siamostatiunafollasenzainfluenza,senza
autorità,soggettiaquestagenteacuifaremmopaura,sevifosseunaverarepubblica4.
8. Perciòtuttoilprestigio,ilpotere,lecaricheelericchezzesonoinmanoloroodove
lorovogliono;anoihannolasciatoipericoli,lesconfitte,iprocessi,lapovertà.
1. Il valore e la lealtà (virtus e fides) note per
prova (spectata) sono le azioni criminose che
legano i congiurati in un patto di omertà.
L’esordio del discorso conferma l’abilità di
Catilina nella finzione persuasiva, secondo la
sua natura di simulator ac dissimulator (5, 4).
2. Questo enunciato è una figura retorica
di epifonèma, cioè una sentenza conclusi-
Questioni aperte
va che interviene a suggellare una parte del
discorso, in questo caso l’esordio, che occupa i parr. 2-4.
3. Il riferimento è all’oligarchia senatoria,
rinsaldata nella sua posizione di potere dalle riforme di Silla. Catilina qui fa proprie le
valutazioni politiche altrove espresse da Sallustio stesso.
Sallustio è uno storico tendenzioso o imparziale?
Tesi contrapposte Il problema della presunta parzialità di
Sallustio ha avuto una lunga storia critica. La tesi denigratoria, sostenuta da un famoso giudizio dello storico tedesco
Theodor Mommsen, ha visto nel De coniuratione Catilinae
un’apologia tendenziosa di Cesare: Sallustio non avrebbe esitato a deformare i fatti, per esempio anticipando l’inizio della congiura dal 63 a.C. al 64, per aggravare la pervicacia di Catilina, e avrebbe posticipato il senatus consultum
ultimum dalla data certa del 21 ottobre 63 a un momento
successivo all’attentato a Cicerone (7 novembre) per denigrare il console, mostrandolo preoccupato soprattutto della propria incolumità.
Questa tesi incontrò fin dall’inizio del Novecento le prime riserve per opera del francese Gaston Boissier, il quale rilevava un atteggiamento non sempre benevolo nei confronti di
Cesare e avvertiva una disposizione più letteraria che politica da parte dell’autore, mentre l’italiano Gino Funaioli nel
1920 difendeva più apertamente l’obiettività di Sallustio.
Le due fondamentali interpretazioni moderne dell’opera di
Sallustio, cioè i libri di Ronald Syme (Sallustio, trad. it., Paideia, Brescia 1968; ed. originale 1964) e di Antonio La Penna (Sallustio e la “rivoluzione” romana, cit.), ne hanno rivendicato la sostanziale buona fede, escludendone la tendenziosità, pur senza negare alcune inesattezze, da imputare a
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4. Catilina dice res publica ma in realtà pensa
a quella che avrebbe dovuto essere una democrazia popolare, cioè un regime politico
in cui i governanti fossero soggetti al controllo dei cittadini: un regime politico astratto e
utopico, decisamente incompatibile con l’assetto oligarchico della repubblica romana.
una certa insofferenza per i dettagli da parte di uno storico
a cui premeva soprattutto spiegare la vicenda catilinaria come una testimonianza della crisi politica del suo tempo.
La passione politica come prospettiva Certo è, tuttavia, che riconoscere la sostanziale buona fede di Sallustio
non significa affermarne l’assoluta imparzialità: egli è, come Tacito, uno storico interessato soprattutto ai moventi politici e la passione che lo anima non è solo lo stimolo che lo ha indotto alla composizione, ma anche il presupposto che orienta le sue prospettive. E, in definitiva, è
anche la ragione del fascino che la sua narrazione esercita
sul lettore moderno.
La formula della sua storiografia deriva dalla interazione
della forte personalità dell’autore con almeno tre modelli:
lo storico greco Tucidide, la storiografia ellenistica e Catone Censore (vd. Fonti e modelli, p. 617). Dal primo egli
ha desunto l’attenzione per i moventi politici quali cause del divenire storico; la storiografia greca di età ellenistica gli ha fornito l’arte del ritratto e la forte partecipazione
emotiva; da Catone gli viene il vigile senso morale come
parametro di controllo sociale. Lo scenario è quello dei forti
conflitti, che non potevano lasciare indifferente neppure chi,
come Sallustio, si sentiva ormai escluso dall’agone politico.
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18 Sallustio
PAROLE FAMOSE
Idem velle atque idem nolle…
Idem velle atque idem nolle, ea demum firma amicitia est:
«Volere e non volere le medesime cose, questa sì è la
vera amicizia». Sallustio fa pronunciare a Catilina (20, 4)
questa definizione dell’amicizia divenuta subito proverbiale
e citatissima dagli scrittori cristiani e medioevali. Ma l’idea
aveva, come al solito, origini greche: era già in Aristotele e
nella filosofia stoica.
Più che seguirne analiticamente le tracce (per cui si rinvia a R. Tosi, Dizionario delle sentenze greche e latine, BUR, Milano 1991,
pp. 589-590), interessa osservare che, nella definizione sallustia-
na, l’amicizia non si fonda su una comunanza di idealità morali o su una conformità di caratteri, come pensiamo (o dovremmo pensare) noi. L’amicizia è qui soltanto una condivisione di
obiettivi. Questo perché in Roma l’idea di amicizia era ancora
legata a quella della solidarietà e della clientela politica, molto
più vicina al legame mafioso che al sentimento disinteressato.
Non a torto, dunque, Catilina pone l’amicizia alla base dell’associazione per delinquere che sta approntando.
Solo nel De amicitia di Cicerone si fa strada un primo barlume di spiritualizzazione dell’amicizia (vd. Capitolo 16, p. 498).
Guida al testo
Comprensione
• Il progetto politico di Catilina faceva capo soprattutto
alla cancellazione dei debiti e al rovesciamento del governo oligarchico.
➜ A tuo parere, il progetto catilinario presentava elementi
di affinità con quello dei populares, ai quali andavano le
simpatie di Sallustio?
➜ Perché Sallustio non condivide la causa dei catilinari, anzi fa
di tutto per presentarli come esempi di corruzione morale?
➜ Individua e riporta gli argomenti addotti da Catilina per
sostenere la sua tesi.
• Secondo una tradizione che risale allo storico greco Tucidide, nella storiografia il discorso diretto non riporta
le parole effettivamente pronunciate dai protagonisti, ma
è un’invenzione di cui lo storico si serve per delineare in
modo vivace le forze in campo e lo spessore dei problemi.
➜ Quali argomenti fanno riferimento a fatti concreti?
➜ E quali, invece, hanno un valore prettamente retorico?
• Il par. 4 è interamente occupato da una massima sull’amicizia che ha sapore proverbiale.
➜ Di quale tipo di amicizia parla Catilina?
Analisi
• Sul piano retorico il discorso di Catilina (di cui questo
testo riporta la prima parte) segue la suddivisione dettata
dalla precettistica.
➜ L’esordio del discorso occupa i parr. ………… e contiene
………………………………………. .
➜ La narrazione occupa i parr. ……………….. e contiene
…………………………………….. .
• Questa prima parte del discorso di Catilina presenta un
assetto piano e regolare, sostenuto più dal rigore degli
argomenti che dagli artifici dell’espressione.
➜ Nello sforzo di motivare il discorso, la sintassi privilegia la subordinazione, come nel caso del par. 3
…………………………………… .
➜ Qual è il valore argomentativo dell’antitesi su cui è costruito
il par. 8?
664
18 Sallustio
Percorso di traduzione
Catilina, anatomia di un personaggio
La monografia di Sallustio e le Catilinarie di Cicerone fanno di Catilina (purtroppo per lui)
uno dei personaggi negativi più noti della storia romana. I brani che seguono aggiungono ulteriori particolari sulla sua figura e sugli sviluppi di una vicenda che deve la sua notorietà al fatto
di essere stata più che altro un preludio del peggio che doveva ancora venire.
Traduciamo insieme
De coniuratione
Catilinae 33
T14 Congiurare per la libertà
Manlio, luogotenente di Catilina in Etruria, invia al generale Marcio Re, mandato
dal senato per fronteggiarlo, una lettera in cui giustifica la propria azione come
una scelta di libertà.
Deos hominesque testamur, imperator, nos arma neque contra patriam cepisse neque
quo periculum aliis faceremus,1 sed uti corpora nostra ab iniuria tuta forent, qui2 miseri
egentes, violentia atque crudelitate faeneratorum plerique patriae3, sed omnes fama
atque fortunis expertes sumus. Neque quoiquam4 nostrum licuit more maiorum lege
uti neque amisso patrimonio liberum corpus habere: tanta saevitia faeneratorum atque
praetoris fuit. Saepe maiores vostrum, miseriti5 plebis Romanae, decretis suis inopiae
eius opitulati sunt. Saepe ipsa plebs, aut dominandi studio permota aut superbia magistratuum, armata a patribus secessit. At nos non imperium neque divitias petimus,
quarum rerum causa bella atque certamina omnia inter mortalis sunt, sed libertatem,
quam nemo bonus nisi cum anima simul amittit. Te atque senatum obtestamur, consulatis6 miseris civibus, legis praesidium quod iniquitas praetoris eripuit restituatis6, neve
nobis eam necessitudinem inponatis6, ut quaeramus7 quonam modo maxume ulti8 sanguinem nostrum pereamus9.
Percorso di traduzione Catilina, anatomia di un personaggio
665
Come fare
Analisi
1. quo periculum aliis faceremus: la congiunzione
finale quo è usata da Sallustio anche in assenza
di un comparativo, probabilmente per variatio rispetto alla finale che segue (uti… forent), che è
infatti introdotta da ut.
2. qui: il relativo qui è riferito a senso a corpora nostra;
qui… expertes sumus si può tradurre: «noi che…
siamo privi».
3. Il genitivo patriae dipende da expertes («privi di»)
come, per variatio, i due ablativi fama e fortunis.
4. Quoiquam è forma arcaica per cuiquam, da quisquam.
5. Dal punto di vista sintattico, il participio congiunto miseriti equivale a una subordinata
……………..…………. .
6. consulatis… restituatis… inponatis sono tre congiuntivi .............................. .
7. ut… quaeramus: si tratta di una frase finale o consecutiva? Da che cosa lo capisci?
8. ulti è il participio ……………. del verbo ……………..,
congiunto con ……………………….. .
9. Il congiuntivo pereamus è dovuto al fatto che è il
verbo di una subordinata ……………................... .
struttura
Il più complesso è il primo periodo, la cui struttura sintattica può essere visualizzata così:
Deos… testamur
prop. principale
nos... neque…
cepisse
neque quo…
faceremus
qui…
expertes sumus
sub. di 1° grado
sub. di 2° grado
sub. di 3° grado
sed uti corpora…
forent
coord. alla sub. di 2° grado
L’ultimo paragrafo è scandito da una klimax, cioè da
una progressione di significati e di complessità sintattica. I verbi consulatis, restituatis e inponatis possono
essere altrettante completive volitive coordinate e diTe atque
senatum
obtestamur
consulatis
prop. completiva oppure
cong. esort.
pendenti dalla principale obtestamur (con omissione
di ut, secondo l’uso arcaico) o essere considerati tre
congiuntivi esortativi che vanno a costituire frasi di
complessità crescente:
praesidium…
restituatis
coordinata
neve…
necessitudinem
inponatis
coordinata
prop. principale
quod… eripuit
ut quaeramus
prop. relativa
prop. consecutiva
quonam modo...
pereamus
prop. interr. indiretta
ulti sanguinem
nostrum
participio congiunto
668
18 Sallustio
Ora traduci tu
De coniuratione
Catilinae 21
T16 Promesse ai congiurati
Interrogato dai congiurati, Catilina promette grandi vantaggi dalla partecipazione
alla congiura.
Postquam accepere1 ea homines, quibus2 mala abunde omnia erant, sed neque res neque spes bona ulla, tametsi illis quieta movere magna merces videbatur, tamen postulavere plerique, ut proponeret, quae condicio belli foret, quae praemia armis peterent,
quid ubique opis aut spei haberent.3 Tum Catilina polliceri tabulas novas, proscriptionem locupletium, magistratus, sacerdotia, rapinas, alia omnia, quae bellum atque
lubido victorum fert; praeterea esse4 in Hispania citeriore Pisonem, in Mauretania cum
exercitu P. Sittium Nucerinum, consili sui participes; petere consulatum C. Antonium,
quem sibi collegam fore speraret5, hominem et familiarem et omnibus necessitudinibus
circumventum;6 cum eo se consulem initium agundi facturum7. Ad hoc maledictis increpabat omnis bonos, suorum unum quemque nominans laudare8: admonebat alium
egestatis, alium cupiditatis suae, compluris periculi aut ignominiae, multos victoriae
Sullanae, quibus ea praedae fuerat.9 Postquam omnium animos alacris videt, cohortatus
ut petitionem suam curae haberent10, conventum dimisit.
Guida alla traduzione
ANALISI
1.
accep˙re = accep˙runt . Nel brano vi sono altri perfetti in -˙re ?
2.
3.
6.
Attenzione al dativo di possesso, perché in italiano
non può essere mantenuto. Come lo rendi?
omnibus... circumventum: «stretto da necessità
economiche di ogni genere», perciò facilmente
corruttibile.
7.
quid... haberent significa lett. «che cosa di forza e
di speranza avessero in ogni luogo».
Sott. esse: da che cosa è retto questo infinito futuro?
8.
Questo infinito storico, coordinato con i due imperfetti increpabat e admonebat, è un esempio
della variatio molto praticata da Sallustio. Osserva
un esempio di variatio presente nell’ultima frase.
9.
quibus... fuerat: «per i quali quella (la vittoria di
Silla) era stata (fonte) di preda».
4.
Mentre poco sopra pollic˙ri è un infinito storico,
esse è dovuto al discorso indiretto, come se fosse
retto da un dicebat.
5.
quem... speraret è una relativa al congiuntivo per
attrazione modale: ti ricordi in quali condizioni
può avvenire l’attrazione modale? E in che cosa
consiste l’‘attrazione’?
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10. ut... haberent: espressione con il dativo di fine,
equivalente all’italiano …………………………….. .
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