Lo Zoo si Trasferisce di Tiziano Cantini

Transcript

Lo Zoo si Trasferisce di Tiziano Cantini
LO ZOO SI TRASFERISCE
Una volta mi è capitato di sognare ad occhi aperti.
Non e' che non sappia cosa sia un sogno, ma…. non si dice che la
realtà in alcuni casi superi perfino la fantasia?
Ciò che sto per raccontare vi sembrerà incredibile, ma è accaduto,
accaduto davvero.
Di prima mattina stavo comodamente seduto sul solito tram, diretto al
grande parco per fare i consueti due passi nel verde - io ci tengo alla
salute, e come diceva mio nonno, la tranquillità e l'aria buona allungano la
vita - quando ecco salire cinque persone che con fare deciso iniziarono a
prendere le misure con un metro, tranquillizzando nel contempo i
passeggeri.
Non so chi fossero quei cinque, forse tecnici mandati dal Comune, ma
una cosa è certa: non scorderò mai quel che di lì a poco fecero.
Due fermate dopo notai un certo movimento.
In un giardino c'erano tanti animali: "non saliranno mica sul tram?",
pensai. Ed invece sì.
Per prima venne fatta entrare una scimmia, buffa, che mostrava i denti a
chi la guardava, e poi una capretta, come quella di Haidi, che belava e
belava, poverina, forse spaventata.
Poi fu la volta di un porcellino d'India: "certo, alla fine del parco c'è il
monumento al principe Indiano, e almeno questo ha una sua logica"
pensai. Restai meravigliato però nel vedere salire subito dopo un
opossum: - dopotutto non se ne vedono poi tanti di opossum girare per la
città, no?Provai un certo timore, per non dire paura, quando salì il leone: bello,
con la folta criniera, imponente, maestoso, ma stanco, così stanco che
appena entrato si distese e, dopo aver mostrato i grandi denti in un fiero
sbadiglio, si addormentò. Tutti i presenti, manco a dirlo, tirarono un
sospiro di sollievo.
La giraffa fu lasciata a terra. Non riuscirono proprio a farla entrare, per
quanto i cinque responsabili continuassero nervosamente a prendere col
metro in lungo e in largo, ma anche in altezza, le misure, e avessero aperto
tutti i finestrini del tram probabilmente nell'intento di far uscire il lungo
collo e la testa dell'animale.
Un uomo confuse il nome dell'orsetto lavatore con lavoratore e disse
ironico: "Meno male che c'è ancora qualcuno che lavora a questo
mondo." Fu subito corretto da un panciuto professore con barba e grandi
baffi: "Non lavoratore, ma lavatore!"
Successivamente entrarono una zebra, un pavone, un fenicottero, un'
antilope e perfino uno struzzo.
I bambini dentro e fuori il tram erano incuriositi e ridevano,
chiedendo alla mamma se si trattasse del circo. "No,caro, è lo zoo che si
trasferisce!" Fu la risposta rivelatrice.
Sì, era proprio lo zoo che si trasferiva.
Intorno al tram i turisti a scattar foto.
I vigili col fischietto a sollecitare gli automobilisti che si erano fermati
increduli, a proseguire con le loro auto.
Un prete fece il segno della Croce e benedisse benevolmente l'evento.
Una donna anziana indicò con la mano tremante il cammello: " è da
quando ero piccola che non ne vedevo uno. Sapete, ai miei tempi lo
chiamavano Canapone…."
Era tutto così bello quel giorno sotto il Sole, seduto sul mio solito tram
che porta al grande parco…..
Questo è il mio racconto.
E adesso non siate scettici e non pensate che mi sia inventato tutto.
Provate a salire anche voi sul tram e, una volta seduti, chiudete gli occhi:
tutto ciò che vi ho appena raccontato, nel riaprirli ….. potrebbe accadere
di nuovo!
Ah, e non dimenticatevi di timbrare il biglietto. Ne varrà la pena.
TIZIANO CANTINI