La Disfida di Barletta Dove il Mezzogiorno vuole e può vincere
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La Disfida di Barletta Dove il Mezzogiorno vuole e può vincere
Venerdì 13 Febbraio 2015 www.corrieredelmezzogiorno.it OrizzonteSud LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO Sul web Sfoglia lo speciale Orizzonte Sud sul sito web del Corriere del Mezzogiorno La Disfida di Barletta Dove il Mezzogiorno vuole e può vincere di Antonio Polito S apevate che nel solo comune di Andria si produce più olio dell’intera Toscana? Io non lo sapevo. E sfido chiunque a trovare non dico in Italia qualcuno che lo sappia. Questa storia mi ha fatto tornare in mente un piccolo saggio di Giuliano da Empoli uscito qualche anno fa. Si intitolava La sindrome Meucci, e raccontava la storia dell’italiano che inventò il telefono e poi, non trovando i soldi per brevettarlo, dovette cederlo all’americano Bell, che ci costruì sopra un impero. Ecco — dice l’autore — l’Italia è così: capace di grande im- prese, ma non capace di fare sistema, di trasformare ingegno e talento in industria a ricchezza. Se questo è il difetto dell’Italia, figuriamoci del Mezzogiorno. Ecco perché questo inserto, Orizzonte Sud, dedicato a Barletta e alla sua area. Una iniziativa per mettere in comunicazione le buone pratiche, le eccellenze di un territorio, tra di loro e con l’intero Mezzogiorno, dove sarà pubblicato. Cogliamo l’anniversario della storica Di- sfida di Barletta per raccontare qual è oggi la sfida di questo territorio. Un grande know how, produzioni tradizionali di alta qualità, tutti i requisiti del local; che però devono coniugarsi con innovazione e comunicazione per diventare global, e raggiungere il successo. Prendete il caso del possibile matrimonio tra il grano duro dell’azienda Casillo di Corato, forse il più grande mercante del Mediterraneo, e l’Università di Foggia, dove si è scoperto un rivoluzionario metodo GLI AUTOCTONI CASTEL DEL MONTE Autoctono significa “appartenente alla sua stessa terra . Certamente autoctoni sono i tre vitigni Bombino Bianco, Bombino Nero e Nero di Troia coltivati da secoli sulle colline calcaree della zona DOC/DOCG Castel del Monte e tutti e tre caraterizzati da maturazione tardiva, profumi delicati e bella sapidità. Vinificati in purezza con l’esperienza di Casa Rivera danno vita a tre vini, MARESE, PUNGIROSA e VIOLANTE, ciascuno dotato di una notevole e intrigante personalità e accomunati dallo stile fresco e piacevole. www.rivera.it per renderlo gluten free, rispondendo così alla domanda di uno sterminato mercato globale di soggetti affetti da celiachia. Oppure pensate a come l’industria calzaturiera di Barletta ha saputo riconvertirsi diventando leader nella produzione di calzature da lavoro. È questa la disfida del Mezzogiorno. Vogliamo vincerla. E vogliamo dare una mano a questo territorio a farla conoscere. Per questo oggi il Corriere è a Barletta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Mezzogiorno Venerdì 13 Febbraio 2015 3 BA Ricerca e sviluppo OrizzonteSud Oggi a Barletta seconda tappa del tour meridionale Nato da un’idea del direttore del Corriere del Mezzogiorno Antonio Polito per raccontare quella parte del Sud che ce la fa, OrizzonteSud ha visto il suo battesimo il 10 ottobre 2014 a Palermo. Quella di oggi, a Barletta, è la seconda tappa del tour meridionale, in coincidenza con l’anniversario (il 512esimo) della Disfida. La tappa barlettana sarà al centro dell’incontro di questa sera (dalle 18) a Palazzo San Domenico. Saranno presenti, con Polito, Francesco Bosso, responsabile marketing di Airon; Pasquale Cascella, sindaco di Barletta; Pasquale Casillo, ad Casillo Group, Marina Comei, docente di Storia Economica dell’Università di Bari, Nicola Giorgino, sindaco di Andria; Alessandro Laterza, editore e vice presidente di Confindustria; Nicola Ruggiero, presidente del Consorzio Oliveti; Maurizio Sedita, direttore Regione Sud di Vodafone Italia; Milena Sinigaglia, pro-rettore dell’Università di Foggia; Francesco Spina, presidente della Provincia di Bat. Il grano a prova di celiaci Nasce in Puglia l’era «gluten friendly» microonde. «Sono particolarmente grata al Casillo group — aggiunge Carmen Lamacchia — per avermi messo a disposizione tutte le attrezzature e i composti necessari allo studio delle reazioni del grano, in attesa di allestire un laboratorio tutto Gluten Friendly a Foggia. L’attività di ricerca, che stiamo completando anche presso i laboratori della Reading University di Londra, forse già in primavera fornirà le risposte necessarie per passare agli step successivi, ossia alla commercializzazione». Un «colpo» di microonde per cancellare le intolleranze Il lavoro dell’Università di Foggia sostenuto da Casillo Scoperta Il metodo «Gluten friendly» modifica le proteine del glutine nel frumento rendendole «inoffensive» ai celiaci n semplice studio sul grano arso ha portato a una sensazionale scoperta, brevettata in Italia e all’estero, che potrebbe cambiare la vita di milioni di celiaci. Si chiama «Gluten friendly» (glutine amichevole) il metodo scientifico innovativo, messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Foggia (che dal 2009 ha avviato corsi anche a Barletta), che consente di modificare le proteine del glutine nel frumento in modo che non scatenino la reazione di intolleranza nelle persone affette da celiachia. Rispetto ai metodi sinora utilizzati, la novità è che i cambiamenti a cui vengono sottoposte le proteine del glutine sono frutto di un trattamento chimico-fisico (acqua e microonde per pochi secondi) applicato sulla granella (seme) pri- U ma della molitura. «È un trattamento in acqua — spiega la ricercatrice dell’Università di Foggia Carmen Lamacchia — che le aziende già compiono per far raggiungere al grano un certo tipo di umidità prima della molitura. A questo step, che quindi l’industria già compie, si aggiunge il passaggio per pochi secondi in microonde». Passaggio che sembrerebbe non influenzare negativamente le proprietà tecnologiche delle farine che formano l’impasto, permettendo quindi la preparazione di prodotti assimilabili per gusto e aspetto a quelli comunemente utilizzati nell’alimentazione mediterranea e destinati non solo alla fascia di persone affetta da intolleranza al glutine, ma a tutti. La scoperta messa a punto dall’Università di Foggia ha scatenato l’immediato interesse delle aziende: alla fine l’ha spuntata il gruppo Casillo di Corato, leader mondiale nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano, che ha scelto di contribuire alla valorizzazione della ricerca scientifica con il più alto contributo privato mai concesso a un’Università italiana (800 mila euro). Proprio nel laboratorio chimico del gruppo Casillo si stanno portando a termine gli esperimenti di natura tecnica e metodologica, ossia quelli che attengono al processo di modifica delle proprietà del grano attraverso l’esposizione alle Fondi record Dal gruppo di Corato 800mila euro, il più alto contributo privato mai concesso a un ateneo Dal laboratorio all’azienda In alto a sinistra la ricercatrice di UniFg Carmen Lamacchia In alto a destra l’imprenditore Pasquale Casillo La scoperta dei ricercatori foggiani sarà presentata nell’ambito delle più prestigiose manifestazioni internazionali: dalla convention scientifica in programma a Berlino il prossimo mese di marzo all’evento mondiale sul glutine e grano che si terrà dopo l’estate in Australia, passando per i padiglioni di Expo 2015, dove l’Università di Foggia e il Politecnico di Bari sono impegnati in un percorso comune sulle intolleranze e le diverse alimentazioni. Marzia Campagna © RIPRODUZIONE RISERVATA L’imprenditore soddisfatto: «È un metodo unico, noi ci crediamo» Il patron Pasquale: «Grande opportunità, diamo agli studiosi tutta la tecnologia di cui hanno bisogno» ornire sfarinati con glutine detossificato a tutti i pastai e all’industria dei derivati del frumento d’Italia e d’Europa. È questa la sfida imprenditoriale del gruppo Casillo di Corato che, proseguendo nel suo processo di innovazione, ha coraggiosamente finanziato «Gluten friendly», la scoperta dell’Università di Foggia che consentirà a un celiaco di consumare liberamente tutti i prodotti alimentari che contengono glutine (pasta, pane, pizza, dolci, gelati etc). Un glutine detossificato, ossia non nocivo in quanto non scatena reazione di intolleranza. «Personalmente — sostiene Pasquale Casillo, amministratore delegato dell’omonimo gruppo industriale — ho sempre affermato che oggi non conta essere competitivi ma unici: ecco perché abbiamo sposato e sostenuto questa ricerca che, appunto, riteniamo unica». Unica e redditizia. La portata della scoperta è planetaria: soltanto in Europa si contano a oggi 5 milioni di celiaci e 50 milioni di intolleranti. Dati che, su sca- F L’azienda L’esterno e l’interno dello stabilimento Casillo a Corato la mondiale, si traducono in potenzialità di mercato sconfinate, qualora — come sembra — alla fase di sperimentazione segua quella di industrializzazione del processo. «Stiamo mettendo a disposizione dei ricercatori — continua Casillo — tutte le strumentazioni e le tecnologie dei nostri laboratori, con l’obiettivo che si possa in tempi brevi arrivare a una metodologia precisa e scientificamente inattaccabile». I lavori vengono seguiti dal direttore tecnico dei Molini Casillo, Ruggiero D’Aluisio, al quale sono state affidate tutte le esigenze dei ricercatori. «Noi siamo convinti dell’investimento scientifico che abbiamo fatto — conclude Casillo — e sosteniamo con forza che non si deve guardare a noi come a dei mecenati ma come a degli industriali, talmente convinti di quello che hanno fatto da vagliarlo in tutte le sue forme e in tutte le sue opportunità». Nel frattempo il gruppo Casillo pensa già ad un mulino tutto foggiano. «L’ideale — conclude Pasquale Casillo — sarebbe poter trasformare i cereali proprio a Foggia dove questo progetto ha visto la luce. Stiamo infatti valutando la possibilità di installare capacità produttive proprio nel granaio d’Italia». M. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA