Di Martino, L`Euganeo aspetta un grande salto (24/07/2007) È la
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Di Martino, L`Euganeo aspetta un grande salto (24/07/2007) È la
Di Martino, L’Euganeo aspetta un grande salto (24/07/2007) È la donna copertina dell'atletica italiana. L'aver superato lo storico primato del salto in alto di Sara Simeoni (2.01, targato 1978) ha portato ad Antonietta Di Martino attenzioni ed onori anche da parte di chi non rientra nel circuito degli addetti ai lavori. Nata nel 1978 a Cava de' Tirreni (Salerno), dopo aver iniziato la carriera con le prove multiple, nel 2001 mostra il suo talento nel salto in alto ai campionati italiani assoluti di Catania, dove sale a 1.98. Dopo la finale mondiale di Edmonton, è fermata da problemi fisici, ma quest'anno si ripropone alla grande, confermando di possedere qualità eccelse: un concentrato di grinta e talento su un fisico non trascendentale (alta appena 1.69, detiene anche il record mondiale 33,5 cm - del differenziale tra statura e record personale). Straordinario il suo mese di giugno: l'8, a Torino, con 2.02, cancella Sara Simeoni dal libro dei record italiani; il 24, a Milano, dove contribuisce alla vittoria italiana nella Coppa Europa First League, si migliora di un altro centimetro, fino a 2.03. Il suo abbraccio con la pesista padovana Chiara Rosa - nell'occasione autrice del record italiano, con 19.15 - è sicuramente una della immagini più belle della rassegna milanese. Antonietta Di Martino gareggerà all'Euganeo, probabilmente sotto gli occhi del "mito" Simeoni, venerdì alle 18: "Non aspettatevi una grande gara – spiega –. Dopo un periodo di recupero, ho ricominciato a caricare in allenamento e non sarò al cento per cento della forma, visto che manca un solo mese ai Mondiali. Non potevo fare diversamente, ma gli Assoluti sono un test importante, una gara da onorare a tutti i costi". I Mondiali, per la Di Martino, sono diventati un appuntamento imperdibile: le possibilità di ottenere un risultato importante sembrano davvero tante. Antonietta, al momento, è seconda nella graduatoria mondiale, dietro alla croata Blanka Vlašic (2.04): "Siamo sempre le stesse quattro o cinque a poterci giocare una medaglia: Bergqvist, Savchenko, Slesarenko, Vlašic. Il verdetto spetterà alla pedana. Un conto è parlare, un conto è saltare". L'obiettivo è provare ad "imitare" ancora Sara Simeoni. Non solo nelle misure, ma anche nelle medaglie. A Padova, ultima gara italiana prima di Osaka, la Di Martino inizierà a costruire il suo, personalissimo sogno iridato.