Scheda film

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Scheda film
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
PORTOFRANCO
IL CINEMA INVISIBILE AL BARETTI
CALENDARIO FINO AL 17 DICEMBRE 2013
12 novembre 2013
19 novembre
26 novembre
3 dicembre
10 dicembre
17 dicembre
L’ESTATE D’INVERNO di Davide Sibaldi
LE THÉ AU HAREM D’ARCHIMÈDE di Mehdi Charef
Versione originale in francese con soƩoƟtoli
Evento organizzato in collaborazione con
Alliance Française e con la partecipazione
del regista Mehdi Charef in sala.
LA FAIDA di Joshua Marston
VERRÜCKT NACH PARIS - PAZZI PER PARIGI
di Eike Besuden e Pago Balke]
Versione originale in tedesco con so o toli
ELLING di Pe er Naess
cineBaretti
teatroBaretti
Consegnando questo depliant alla cassa
avrai diri o a due ingressi ridoƫ per il
film programmato il 16 e 17 novembre,
in qualsiasi orario:
20-21-22 novembre 2013, ore 21
IL FONDAMENTALISTA
RILUTTANTE di Mira Nair
[128’, 2013]
Sabato 16/11:
ore 21.00
Domenica 17/11:
ore 18.00 e 21.00
Intero 5€
RidoƩo 4€
Aiace 3,50€
CITY OF GOD
un film di Fernando Meirelles
IL CASO SALGARI
di e con Massimo Popolizio
Massimo Popolizio inaugura la stagione
del Bare con una conferenza-spe acolo
dove l’immagine di Emilio Salgari viene
tra ata con competenza e con un po’ di
ironia e leggerezza.
E’ consigliata la prenotazione: in
cassa, telefonica (011 655187) o via
mail (info@cineteatrobareƫ.it).
Intero 12€ - RidoƩo 10€
Convenzione 4 speƩacoli 32€
PORTOFRANCO è realizzato:
Con il contributo di:
Unicredit Group - Cineforum Circolo Torino
In collaborazione con: Goethe Institut di Torino | Associazione culturale Russkij Mir |
Wic.it - Web Image CommunicaƟons | Libreria Therese Profumi per la mente |
Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza | Rossorubino
Alliance Française di Torino
Con:
Durata:
Genere:
Nazionalità:
Sceneggiatura:
Musiche:
Fotografia:
Montaggio:
Costumi:
Scenografia:
Matheus Nachtergaele, Seu Jorge, Alexandre Rodrigues,
Leandro Firmino da Hora
130 minu
Dramma co
Brasile, 2002
Braulio Mantovani
Ed Cortes, Antonio Pinto
Cesar Charlone
Daniel Rezende
Bia Salgano, Ines Salgado
Tulé Peak
Via Baretti 4 - 10125 Torino - Tel./Fax 011 655187
www.cineteatrobaretti.it - [email protected]
Per raccontare un decennio di
violenza, sommovimenƟ socioculturali e droghe nella “CiƩà di
Dio” ai piedi di Rio, Meirelles filtra
il romanzo-fiume di partenza (di
Paulo Lins) aƩraverso lo sguardo
di un ragazzo che mai “da esterno”,
anzi sempre inzuppato fino al collo
nel caos dell’ambiente, trascorre
gli anni maturando. Più che
speƩacolarizzare la miseria, il film
ha il difeƩo di essere tuƩo derivaƟvo;
ma è pure vitale, sanguigno,
ansioso, esplicito, fangoso, nudo
e crudo. SƟlisƟcamente, è in
equilibrio precario tra glamour
sporco e dimostrazione. Però
non infasƟdisce, dà spesso prova
di essere in grado di montare la
tensione e il ritmo, di riuscire in
scelte narraƟve abbastanza ardite e
di orchestrare una polifonia di volƟ,
voci e corpi davvero notevole.
City of God è il parossis co sguardo
di Meirelles, regista brasiliano
proveniente dal mondo dei
videoclip, nei confron della realtà
delle favelas di Rio de Janeiro.
Raccontando la storia di due
ragazzi, amici di gioventù,
cresciu nella stessa favela ma
con aspirazioni molto diverse (uno
vuole fare il fotografo, l’altro vuole
diventare il più grande boss di Rio),
il film trasporta lo sguardo dello
spe atore a raverso vent’anni di
storia da borgo del Brasile.
Girando e montando con ritmo
forsennato, esagerando, a volte,
con la camera a spalla (la sequenza
iniziale è da mal di testa), Meirelles
e soci cercano di esportare un’idea
gangster del mondo delle favelas.
Non compiaciuta o volutamente
eroica, ma sbagliata, malata,
contagiata dall’esempio che la
gioventù della favelas vede nelle
bande da strada.
City of God è in un certo senso
un film di denuncia che per
raccontare il disagio della povertà
e della malavita di Rio si me e i
ves
da festa. Poteva essere un
documentario, ma non si è spogliato
degli orpelli della cinematografia di
genere. A contrario, si è agghindato
ancora di più, forse per colpire
maggiormente. O per farlo in
maniera diversa. Meirelles sa fare il
suo mes ere e gira con mano sicura,
azzeccando più d’una sequenza.
È efficacissima la parte storica
ambientata negli anni 60, virata in
un seppia che più di vetusto, sa di
bruciato dalla canicola es va.
La pellicola di Meirelles è anche il
racconto, in piccola parte, ma da
non so ovalutare, della formazione
dei giovani protagonis . Senza
entrarne eccessivamente nel
merito, mostra la stagione
dell’amore, i disagi giovanili, la
voglia di provare per la prima volta
il sesso. Tocca tan argomen , City
of God,
God, non approfondendone
specificatamente mai nessuno
in par colare, se non la violenza
del barrio (che è forse la vera
protagonista della vicenda).
Per cer versi vedere il film di
Meirelles è un po’ come leggere
Edwin Torres. Sicuramente più
concitato e meno profondamente
scavato nella psicologia ha, almeno
nel linguaggio da strada, dei pun
in comune con lo scri ore che
ha dato vita al personaggio di
Carlito Brigante. Malato di rimandi
con nui ad altro cinema (Mereilles
usa registri filmici variega ), City of
God è indubbiamente un film che
non lascia indifferen . Se non altro
per quello che, so o la scorza di
film di s le, ha da dire.
Da “La Repubblica” del 15.06.2003
Rio, arrestato giovane aƩore di ‘City of
God’
Povero Rubens Sabino, nemmeno il cinema
lo ha salvato dalla prigione.
Il 19enne ragazzo di strada che nel
film di Fernando Meirelles ‘City of God’
interpreta il bandito ‘Neguinho’ è stato
arrestato venerdì a Rio de Janeiro per aver
borseggiato una donna sull’autobus. Come
in una scena del film, che racconta la vita
di spacciatori e piccoli delinquenƟ delle
favelas carioca, gli agenƟ hanno dovuto
rincorrere lo scippatore per le strade della
ciƩà, finché non è caduto a terra, ferendosi
alla bocca. La polizia gli ha trovato addosso
25 reais (9 dollari) e un telefonino. Adesso
Rubens Sabino rischia quaƩro anni di
carcere.
“’City of God’ piace tanto perché è reale”
ama ripetere il regista Meirelles, che per
girare il film ha reclutato esclusivamente
aƩori non professionisƟ, ragazzi di strada
che si sono soƩoposƟ a oƩo mesi di corso di
recitazione prima dell’inizio delle riprese.
“Il film ha incassato miliardi, io, invece,
non ho mai ricevuto un solo reais - ha
dichiarato Sabino subito dopo l’arresto -,
adesso voglio che Fernando (il regista, ndr)
venga ad aiutarmi”. “E’ un altro esempio
dell’ingiusƟzia sociale che c’è in questo
paese”, ha risposto Meirelles in un’intervista
al ‘Jornal do Brasil’, ricordando come, poco
tempo prima, al ragazzo era stato proposto
un altro lavoro. Ma, come accade nella ciƩà
di dio, Rubens era scomparso nel nulla.
Prossimo appuntamento:
martedì 19 novembre
L’ESTATE D’INVERNO
un film di Davide Sibaldi